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• Allarme influenza • Olio di pesce: ottimo preventivo del rischio cardiovascolare • Ustioni: dal primo soccorso al trattamento • Assenzio: uso e abuso nella storia • Turni farmacie gennaio/dicembre numero 26 - GENNAIO 2011 Supplemento a Thiene News N°142 - Editore Valerio Bassotto - mensile pubblicazione e distribuzione gratuita - registrazione tribunale di Vicenza N° 945 del 20.01.1999 sede fiscale Amatori Dott. Antonello via Vittorio Veneto 76/b Sarcedo (Vicenza) FEDERFARMA VICENZA

Farmacia Amica Gennaio 2011

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Il periodico sanitario della farmacia vicentina

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Page 1: Farmacia Amica Gennaio 2011

• Allarme influenza

• Olio di pesce: ottimo preventivo del rischio

cardiovascolare

• Ustioni: dal primo soccorso al trattamento

• Assenzio: uso e abuso nella storia

• Turni farmaciegennaio/dicembre

numero 26 - GENNAIO 2011

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Allarme influenza

Ustioni: dal primo soccorso al trattamento

Olio di pesce: ottimo preventivo del rischio cardiovascolare

Assenzio: uso e abuso nella storia

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Turni farmacia gennaio/febbraio 2011

In questo numero:

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Numero 26 - GENNAIO 2011

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EDITORE: Valerio Bassotto EditoreDIRETTORE RESPONSABILE: Valerio Bassotto

STAMPA: Tipografia Sartore Via Carducci 21 - 35014 Fontaniva (Pd)

BUON ANNO 2011

Alcune migliaia di persone durante lo scorso anno 2010 hanno donato

un tessuto o un organo di unloro familiare deceduto.

Centinaia di persone hanno lavorato per portare il dono sperato a persone in lista d’attesa di un trapianto.

Molte centinaia di persone hanno beneficiato di questo dono con una vita più lunga e di qualità migliore di quella che li aspettava.

Nella nostra Provincia le tessere emesse di iscrizione all’Aido hanno superato il numero 57.000.

************A nome dell’Aido Vicentina porgo i migliori auguri di un

Sereno Anno nuovo, in amicizia.

Il presidente provinciale, Bruno Zamberlan

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Allarme influenzaA cura dott Gianni Cogatofarmacista giornalista e pubblicista

Non sottovalutiamo le previsioni dei virologi sulle probabilità del diffondersi dell’influenza; non ci è dato sapere la sua gravità, se sarà

benigna o piuttosto maligna, come la spagnola o l’asiatica.Il picco per quest’anno è previsto per il mese di febbraio. La precau-zione migliore resta la vaccinazione. Va evita-to in partenza l’uso de-gli antibiotici, inefficaci contro i virus influenzali. L’AIFA,agenzia italiana del farmaco, ha richia-mato di recente l’atten-zione sul consumo di antibiotici in Italia che è fra i più alti in Europa. Il Veneto in tal senso è una delle regioni più vir-tuose, ma una riflessione va fatta sui possibili abusi, per il rischio sempre maggiore che si sta presentando della resistenza batterica a tutti gli antibiotici disponi-bili, con conseguenze letali purtroppo già verificatesi. La fiducia illimitata nella disponibilità di un antibiotico per ogni malattia infettiva è infondata e la scoperta di nuove famiglie di antibiotici si fa sempre più rara. Si tratta quindi di armi da riservare alla effettiva neces-sità stabilita dalla diagnosi medica contro le compli-canze batteriche. In modo da non ottenere addirittu-ra l’effetto contrario a quello ricercato,quando l’uso dell’antibiotico distrugge la flora batterica intestinale benefica che sostiene gran parte della nostra difesa immunitara naturale.Molto si può fare nella prevenzione oltre natural-mente alla vaccinazione: evitare gli stress da freddo e da affaticamento eccessivo, come pure i luoghi affollati, assumere vitamina C, be-vande calde e abbondanti agrumi, lavare accuratamente e frequente-mente le mani, tener conto delle vie di entrata nell’organismo dei virus dell’influenza e del raffreddo-re, come naso e gola, che vanno trattati con pastiglie o spray a base di sostanze naturali di dimostrata proprietà antivirale come la propoli o il GSE, estratto di semi di pom-pelmo (Grapefruit Seed Extra).Quest’ultimo cominciò a dare risul-

tati soddisfacenti contro varie specie di microbi dal 1990 negli Stati Uniti e si sta diffondendo nel mondo come preparato composto in prevalenza di estrat-to diluito in soluzione acquosa di glicerina derivala da grassi vegetali. Si tratta di un rimedio gradevole anche per bambini, ad ampio spettro di attività con-tro molti virus, batteri, funghi, lieviti e muffe. Per una

antica consuetudine a considerare un medica-mento attivo solo se è di sapore cattivo o brucia o ha qualcosa di sgra-devole o provoca effetti collaterali, un prepara-to che non abbia nul-la di tutto questo può passare per inefficace, invece il GSE privo di tossicità e gradevole, è un rimedio naturale che ha superato prove di efficacia presso Univer-sità, Istituti e laboratori in ambito mondiale.

Evidentemente non solo in prevenzione ma anche in trattamento di forme di raffreddamento e influenzali è utile il GSE, abbinato a farmaci antipiretici quando ci sia febbre . Anche i medici omeopati generalmente considerano il GSE non interferente e compatibile con la terapia omeopatica. Vengono preparate anche associazioni a base di semi di pompelmo con sostanze naturali che intera-giscono positivamente quali Tea tree oil, Echinacea, Uncaria, Rhodiola e altro. Nella prevenzione e nel trattamento delle forme in-fluenzali e da raffreddamento ben più conosciuta, addirittura da millenni è la propoli, resina prodotta dalle api dopo aver succhiato ed elaborato le essen-ze di varie piante. Le prime ad usarla sono ovviamente le api,che difen-dono la loro arnia da animaletti intrusi, i quali, uccisi

con il veleno, ricoperti di propoli vengono mummificati e non van-no in putrefazione per le proprietà antibatteriche, antivirali, antifungi-ne di tale sostanza. La propoli ha dimostrato anche proprietà ane-stetiche e cicatrizzanti. Le proprietà antimicrobiche e anti-parassitarie della propoli vengono addirittura utilizzate per preparare le vernici che conservano i prezio-si violini antichi quali gli Stradivari, i Guarneri del Gesù e gli Amati.

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A cura dott.ssa Galvan Maddalena - farmacista

L’ustione è un danno cutaneo conseguente al contatto con agenti solidi, liquidi o gassosi aventi temperatura superiore a quella corpo-

rea, oppure con sostanze chimiche, corrente elettri-ca, fiamma o radiazioni. Il tipo e il calore specifico dell’agente ustionante, il tempo di esposizione, la sede corporea del contatto e l’età del soggetto con-dizionano la gravità del danno. Lesioni di uguale intensità (primo grado) sono provocate dal contatto per 6 ore con temperature di 45°C, per 2 minuti a 51°C, per un solo secondo a 60°C. Il contatto di un solo secondo con un corpo alla temperatura di 65°C è sufficiente a determinare una ustione di secondo grado. In genere le ustioni da liquidi sono più estese, quelle da solidi (es. marmitta di motorino) localizzate ma più profonde. Il danno consiste in una reazione infiammatoria, con vasodilatazione e aumento della permeabilità con fuoriuscita di plasma verso gli spazi extracellulari, seguita da trombosi dei vasi dermici e necrosi coagulativa che può interessare in maniera parziale o completa l’epidermide e, nei casi più gravi, il derma e il sottocute.

Valutazione dell’ustioneIndipendentemente dalla causa, la gravità di una ustione viene valutata considerandone la profondità, l’estensione e la sede colpita. La profondità dell’ustio-ne viene tradizionalmente classificata per gradi.

Classificazione delle ustioni

Cosa fare1) Il primo soccorso ha come obiettivo quello di raf-freddare e detergere la zona ustionata. L’immersione prolungata in acqua fredda riduce l’edema, diminuen-do l’estensione del danno ed allevia il dolore. Even-tuali indumenti vanno rimossi delicatamente. In caso di lesioni da caustici, la rimozione degli indumenti e di ogni traccia della sostanza responsabile delle le-sioni deve precedere il lavaggio in acqua corrente che ha come obiettivo quello di diluire il caustico. Il lavaggio deve essere protratto per almeno 10 minu-ti. Nelle ustioni da acido solforico e acido muriatico, l’irrigazione con acqua fredda può aumentare l’entità dei sintomi. Vanno evitati tentativi di neutralizzare il pH con l’applicazione di soluzioni acquose di acidi o di basi che possono dar luogo a reazioni esotermi-che e aggravare il danno tessutale. Le ustioni chimi-che possono apparire inizialmente come un modesto

impallidimento del colore cutaneo ed evolvere verso fenomeni necrotici solo dopo numerose ore. Dopo il lavaggio si può procedere alla valutazione dell’entità del danno orientando il tipo di trattamento in base alla gravità delle ustioni.

2) Ustioni di 1° grado: impacchi ripetuti con acqua fredda possono servire a ridurre il dolore che, qualo-ra particolarmente disturbante, può essere alleviato dall’applicazione di una crema anestetica (es. Follie Plus), tenendo presente il rischio di possibili sensi-bilizzazioni da contatto. Se il dolore è molto intenso si può far ricorso ad un farmaco antiinfiammatorio non steroideo con attività analgesica come l’aspi-rina, l’ibuprofene (es. Moment) o il diclofenac (es. Novapirina) oppure al paracetamolo (es. Tachipirina) per via orale. Per lenire bruciore e prurito residui alla dolorabilità locale può essere impiegato un cortico-steroide locale a bassa potenza come l’idrocortisone (es. Lenirit, Lanacort), sulla cute senza soluzione di continuità e per un breve periodo di tempo.

3) Ustioni di 2° grado superficiale: devono essere deterse e disinfettate con una soluzione antisettica a base di clorexidina, cloro (es. Amuchina al 10%) o povidone iodio (es. Betadine). Sconsigliate le tinture, le soluzioni di acido borico o l’alcool denaturato.La lesione va quindi medicata con garza grassa (es. Non-AD) e fasciata con garza di cotone in spessore sufficiente ad assorbire i liquidi di drenaggio. In virtù dei loro eccipienti, Fitostimoline e Connettivina pos-sono essere considerate a tutti gli effetti delle garze

grasse; dei principi attivi in esse contenuti, estratto di Triticum vulgare e acido jaluronico, non è documen-tato nessun effetto coadiuvante dei processi riparati-vi tessutali. All’inizio la medicazione va rinnovataogni giorno, sempre disinfettando accuratamente e rilevando l’andamento della lesione; in seguito ogni 3-4 giorni sino a guarigione. Una volta garantita la detersione accurata della lesione, il ruolo degli anti-biotici topici è incerto e controverso; qualora si renda necessaria un’azione antibatterica prolungata, come nel caso di ustioni estese o clinicamente più gravi o trascurate il farmaco più comunemente impiegato è la sulfadiazina d’argento in crema (Sofargen).Per ustioni di 2° grado profonde o in caso di sospetta infezione o tempi di guarigione allungati è indicato il ricorso al medico ed è consigliabile una profilassi an-titetanica con immunoglobulina specifica o con una dose di richiamo di anatossina.

Ustioni: dal primo soccorso al trattamento

Classificazione delle ustioni Aspetto Sintomi associati Riparazione

1° grado Eritema rosso vivo Dolore e bruciore Alcuni giorni, senza cicatrici

2° grado superficiale Flittene su fondo rosso vivo Dolore e bruciore 1-2 settimane, senza cicatrici

2° grado profondo Flittene su fondo rosa pallido Dolore scarso o assente 2-3 settimane, senza cicatrici

3° grado Escara biancastra o brunastra Dolore assente Svariate settimane, con cicatrici

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A cura dott.ssa Ilaria Schizzarotto - farmacista

L’ olio di pesce è la più ricca fonte alimentare di omega-3, in particolare di EPA (acido ei-cosapentaenoico) e DHA (acido docosae-

saenoico), entrati a far parte dei prodotti preventivi delle malattie cardiovascolari.Il Ministero della Salute ha infatti inserito in classe A, e quindi a completo carico del Servizio Sanita-rio Nazionale, le specialità a base di acidi grassi poliinsaturi come Eskim, Esapent, Seacor che in precedenza erano disponibili solo a pagamento.L’interesse nei confronti dell’ olio di pesce è nato principalmente osservando come nelle popolazio-ni Eschimesi e Giapponesi, solite consumare cibi particolarmente ricchi di acidi grassi poliinsaturi omega-3, come il pesce, la mortalità per malattie cardiovascolari fosse molto bassa. A partire da queste osservazioni di tipo epidemiologico sono stati effettuati molti studi, in particolare un trial cli-nico in cui si sono valutati gli effetti di una integra-zione farmacologica di omega-3 sulla mortalità e sulla morbilità: 11.000 pazienti italiani con infarto miocardico recente sono stati trattati con acidi gras-si poliinsaturi (n-3 PUFA) per 3 anni e mezzo. I pa-zienti hanno assunto una dieta di tipo mediterranea e quindi hanno consumato regolarmente olio di oliva, frutta, verdura fresca una volta al giorno, pesce una volta alla settimana e continuato con la loro abituale terapia per la prevenzione cardiovascolare, quindi: acido acetilsalicilico, ACE-inibitori, beta-bloccanti, ipocolesterolemizzanti. Al termine dello studio si è osservata una riduzione di mortalità totale per cause cardiovascolari nel gruppo di pazienti trattati con n-3 PUFA rispetto ad altri gruppi di pazienti trattati con dei placebo.

Cosa sono i PUFA?I PUFA sono acidi grassi poliinsaturi a lunga catena (costituita da 18 a 22 atomi di carbonio) nei quali il primo legame insaturo si trova fra il terzo (C3) e il

quarto (C4) atomo di carbonio. Fra questi il capostipi-te è rappresentato dall’acido a- linolenico, della serie omega-3, costituito da 18 atomi di carbonio e 3 doppi legami. Insieme all’ acido linoleico (18 carboni e 2 doppi legami) della serie omega-6, rappresentano i cosiddetti acidi grassi essenziali, cioè quelli che l’or-ganismo non è in grado di sintetizzare da solo e che devono perciò essere assunti con la dieta. È impor-tante che questi acidi grassi essenziali vengano as-sunti attraverso la dieta poiché è proprio a partire dall’ acido linolenico che vengono sintetizzati l’EPA (acido eicosapentaenoico) e il DHA (acido docosaesaenoi-co). Le principali fonti alimentari di acido a- linolenico sono le verdure a foglia verde, le noci e alcuni oli di semi, soprattutto quello di vinacciolo, di soia e di canapa. Anche i pesci come gli uomini non sono in grado di sintetizzare direttamente gli omega--3 ma ne sono particolarmente ricchi poiché li accumulano nei loro tessuti assorbendoli dalle microalghe o dagli

Olio di pesce: ottimo preventivo del rischio cardiovascolare

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grassi omega-3 sono le sardine, il pesce azzurro in genere, sgombri, salmone, pesce spada,tonno. L’acido linoleico, invece, è contenuto soprattutto nell’olio di mais e di girasole.

Meccanismo di azioneI meccanismi d’azione degli omega-3 sono moltepli-ci, ma l’effetto biologico più importante dal punto di vista cardiovascolare è quello antiaritmico imputabile ad una azione sui canali ionici (del sodio e del calcio) delle membrane cellulari, portando ad una maggiore stabilità elettrica e quindi ad una minore azione arit-mica sul cuore. Gli acidi grassi omega-3 sono inoltre in grado di modificare la tendenza delle piastrine ad aggregarsi fra di loro riducendo il rischio di forma-zione di trombi. In base agli studi effettuati si sono osservate riduzione di trigliceridemia e diminuzione della risposta infiammatoria tessutale a cui è attribu-ito un ruolo importante nello sviluppo della placca e del trombo.

Quali strategie bisogna affrontare per una effica-ce prevenzione?Per una corretta prevenzione delle malattie cardio-vascolari è necessario seguire una dieta corretta e mantenere inalterato il contenuto totale dei grassi, soprattutto quelli di origine animale ed eliminare altri fattori di rischio cardiovascolare quali il fumo, obesità, vita sedentaria, ecc…Una dieta equilibrata arricchita in acidi grassi omega-3 comprende 2 o 3 pasti alla settimana a base di pesce , preferendo quelli prece-dentemente riportati. Qualora una dieta equilibrata e l’eliminazione di tutti i fattori di rischio cardiovascola-re non siano sufficienti sarà opportuno ricorrere agli integratori dietetici di omega-3. In farmacia si pos-sono trovare una serie di integratori dietetici (per es. Colest-Oil, Fish-Factor Plus, BlueFish Plus,...) dove, EPA e DHA sono contenuti in quantità diversa da un prodotto all’altro; nelle confezioni è comunque ripor-tato il contenuto di acidi grassi poliinsaturi per ogni

capsula e il numero di capsule da assumere giornal-mente. Il dosaggio giornaliero dovrà essere alme-no di 1 grammo.Per quanto riguarda gli effetti indesiderati attribu-ibili all’ olio di pesce sono riportati casi di nausea ed eruttazioni che possono essere ridotte assu-mendo le capsule durante i pasti. L’effetto inde-

siderato più importante invece consiste nella pos-sibilità di sanguinamenti come epistassi prolungate e frequenti dovute all’azione antiaggregante. L’emorra-gia non è particolarmente preoccupante, fatto salvo nei casi in cui il paziente è in trattamento con altri anticoagulanti come il warfarin, o aspirina (antiag-gragante), ticlopidina e clopidogrel e nelle persone emofiliche per le quali è indicato un uso molto cauto di questi integratori.Gli oli di pesce ed alcuni estratti contengono anche vitamine liposolubili, come la vitamina A e D, quindi bisogna fare attenzione ad assumere integratori die-tetici di omega-3 assieme ad altri integratori in parti-colari situazioni come durante la gravidanza.Con l’ aiuto del farmacista sarà possibile individua-re il giusto integratore per la prevenzione del rischio cardiovascolare e il dosaggio corretto da seguire.

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A cura di Luca Pizzato

Nome botanico latino: Artemisia absinthyum L.Famiglia botanica: CompositeSignificato del nome: Il nome Artemisia deriva da Artemide, dea della fertilità, e ricorda le proprie-tà emmenagoghe della pianta, mentre l’etimologia di absinthal - absinthium viene dal greco “privo di dolcezza”, cioè amaro, fino al termine latino absen-tium (assenzio, appunto). Per il suo particolare odo-re pungente e sapore amaro, viene impiegato come aromatizzante di amari oppure altri liquori dolci (Ver-mouth e Pastis in Francia, Patxatran in Spagna), ma anche di cibi, vini (vino artemisia) ed aceti.Descrizione botanica: Pianticella erbacea perenne, alta da 60 cm. a 1 metro, di accentuato odore aro-matico amarissimo con radice legnosa che emette getti sterili, corti. Fogliame argentato; tronco e foglie coperti di un velluto bianco argentato; fiori piccoli in capolini globosi giallastri riuniti per formare pannoc-chia allungata, disposti a grappolo.Dove si trova: Luoghi sassosi, asciutti e selvatici, margini delle strade, lungo i muri dei colli e regione submontana dell’Europa media e meridionale.Parti usate: Foglie e sommità fiorite.Fioritura: Luglio-agosto.Azione farmacodinamica: Stimola la produzione dei succhi digestivi. E’ uno dei migliori tonici amari; è febbrifugo, antisettico, diuretico, emmenagogo e ver-mifugo. Eccita i centri nervosi. Vulnerario. Analettico. Anticlorotico, aperitivo, deostruente splenobiliare. Eupeptico. In Toscana con l’artemisia si curavano le parassitosi intestinali dei bambini ,ma soprattutto ve-niva usata secca mescolata ai pagliericci degli ostelli per combattere le cimici e i pidocchi degli avventori.Applicazioni terapeutiche: Cura le infermità del fegato, delle vie biliari, coliche, gotta, reumatismo. Stitichezza. Giova nella scarsità di mestruazioni. Nella digestione lenta e difficile, nella mancanza di appetito, nella convalescenza. Contro le polluzioni notturne.Controindicazioni: Il tuione è tossico violento e at-tacca in modo irreversibile il sistema nervoso centrale a chi ne fa abuso, causa affezioni gastroenteriche.Uso storico: le proprietà officinali dell’Artemisia ab-sinthium erano conosciute ed utilizzate fino dall’an-tichità: sembra infatti che la pianta venga addirittura citata in un papiro egiziano del 1600 a.C. Plinio e Plu-tarco, dal canto loro, nel 150 a.C. riferiscono come l’assenzio venisse utilizzato in qualità di insetticida per i campi. Tuttavia le foglie ed i fiori dell’Artemisia absinthium sono soprattutto conosciuti in qualità di ingredienti utilizzati per la preparazione di un liquore particolare, conosciuto, appunto, con il nome di as-senzio.

La Fata VerdeL’absinthe, in italiano assenzio, fà parte delle mode che caratterizzarono la fine dell’Ottocento; già noto dal medioevo, la diffusione era iniziata verso il 1830 quando iniziò il trionfante ritorno in patria delle truppe francesi che avevano conquistato l’Algeria. Si voci-ferava che l’assenzio diluito in acqua, li aveva pre-servati dal tifo, dal colera, dalla dissenteria e perfino dalla malaria. In Francia la strana bevanda dall’ama-ro gusto di anice diventò rapidamente una moda, quasi un rito sociale. La chiamavano Le péril vert, il pericolo verde, o anche La fée verte, la fata verde, con riferimento al colore della bevanda e all’atmo-sfera “magica” in cui si perdevano le persone che lo consumavano.

Splendore dell’AssenzioVerso la fine del diciannovesimo secolo, in Francia, l’Absinthe divenne una bevanda in gran voga e rag-giunse l’apice del successo: il suo uso accomunava il ricco borghese, l’artista e il proletario; il suo alto gra-dimento tra il popolo ne fece la bevanda più consu-mata, a discapito delle aziende vinicole che persero grandi percentuali di vendita.L’Absinthe, infatti, poteva costituire un’economi-

Assenzio: uso e abuso nella storia

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ca alternativa per sbronzarsi, ed altre aziende iniziarono a produrre il loro Ab-sinthe con compo-nenti a bassissimo costo per battere la concorrenza con il prezzo più bas-so a discapito della qualità. Infatti, que-sti prodotti erano adulterati e molto pericolosi per la sa-lute del consumatore, giacché diversi produttori non esitavano a mescolare nel loro Absinthe il solfa-to di rame per conferirgli un colore più accattivante, e spesso veniva utilizzato alcol di grano al posto di quello ottenuto dalla fermentazione dell’uva.Questi piccoli produttori vendevano molto per l’eco-nomicità dei loro prodotti, mentre la Pernod-Fils che produceva un assenzio di ottima qualità era essen-zialmente rivolto ad una clientela di gente benestan-te, la minoranza della popolazione francese. Non ci volle molto perché questo aperitivo dal gusto di anice si diffondesse in tutta Europa e successivamente an-che negli Stati Uniti.

L’oblìo dell’AssenzioA fronte di questo enorme suc-cesso, il declino dell’assenzio fu altrettanto rapido: scompar-ve da tutti i mercati d’Europa e d’oltre oceano in poco più di un decennio.Le ragioni di questo oblìo sono essenzialmente riconducibili a tre: innanzitutto il forte mo-vimento che si batteva contro l’alcolismo e che attraversò tutta l’Europa nei primi anni del Novecento; poi gli studi scienti-fici che individuavano il tujone quale neurotossina responsa-bile di provocare convulsioni e morte negli animali da laborato-rio; infine, la pressione esercita-ta dai produttori di vino francesi preoccupati dalla crescente po-polarità dell’assenzio.Nel 1905, a queste cause, il 28 agosto si aggiunse un fatto di cronaca che fece grande scal-pore: in un cantone svizzero,

un contadino di 31 anni dopo aver abusato di alcol in grande quantità, tra cui due bicchieri di assenzio, tornò a casa ed uccise a colpi di fucile la moglie e le due bambine. Proprio ai 2 bicchieri di Assenzio, so-spettato di proprietà allucinogene, venne dato gran-de risalto. Così, questa efferata follia diffuse il terrore nel cantone svizzero, nel quale la gente vide materia-lizzarsi l’incubo che in realtà l’assenzio non fosse una Fata Verde, ma un veleno verde.Nel 1907, la Ligue National Contre L’Alcoolisme (Lega Nazionale contro l’Alcolismo) francese iniziò una campagna contro il consumo di alcol in generale, ma con l’obiettivo principale della proibizione dell’as-senzio. Con la guerra mondiale l’absinthe precipitò lentamente nell’oblio e venne “bandito in tutti gli stati europei”.

Manifesto che segna la fine dell’assenzio in Sviz-zera.E’ indubbio che molta gente morì in quegli anni a causa dell’absinthismo, ma ad essere obiettivi, tutti i problemi di cui veniva accusato l’absinthe, quali allu-cinazioni, delirium tremens, pazzia, perdita di memo-ria, problemi al fegato e ai reni, infarto, erano causati dall’alcool in generale piuttosto che dall’absinthe o dal tujone.Bisogna inoltre tener conto che molti absinthe econo-mici (e quindi molto diffusi nei ceti più bassi),venivano distillati da alcool di scarsa qualità e molto spesso

senza eliminare la testa (quin-di senza togliere il metanolo); inoltre, poiché non potevano competere nel sapore con gli absinthe di qualità, questi surrogati erano colorati artifi-cialmente con additivi chimici come il solfato di ra.In altri casi gli effetti “non desi-derati” potevano venire causati dalla presenza di una miscela di alcune erbe tossiche (Aco-rus calamus, Tanacetum vul-gare) che venivano utilizzate come adulteranti del liquore, o ancora, all’uso di adulteranti quali zinco o cloruro di antimo-nio.Sicuramente molte delle morti attribuite all’absinthe sareb-bero da ricondurre a questi prodotti malsani. Pazzia e altri problemi di salute potrebbero ricondursi anche all’utilizzo prolungato di cucchiai fatti con leghe di piombo e bicchieri che contengono tracce di uranio.

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Scrivi al tuo farmacista

Gentile Farmacia Amica,mi chiamo Marta e ho 32 anni. Dopo le feste na-talizie mi ritrovo sempre con un paio di chili in più e, leggendo sempre con interesse la vostra rivista, desidererei un consiglio per ritornare in forma il prima possibile.Grazie per l’attenzione.Marta G., Vicenza.

Cara lettrice, sono appena terminate le vacanze natalizie, ma è ancora bello ripensare al Natale e al Capodanno quando ci siamo ritrovati a tavola con parenti ed amici, davanti alle mille prelibatezze dei menù delle feste. È anche molto facile, però, come capita a lei, gentile Marta, esagerare un po’ a tavo-la per poi ritrovarsi dopo l’ Epifania a dover smaltire qualche chilo in più.Il dopo-festa comporta, però, anche affaticamen-to, digestione difficile, colorito spento, senso di gonfiore, tutti sintomi legati all’assunzione di cibi troppo ricchi di grassi e zuccheri che aggiungo-no 1 o 2 chili in più a quelli che normalmente ten-diamo ad accumulare durante l’inverno. Infatti, in questi giorni di festa, l’apporto calorico giornaliero tende a superare anche di 1000/2000 Kcalorie le 2000/2500 Kcal che si dovrebbero normalmente assumere. E’ buona regola, dunque, evitare digiuni punitivi che portano sì ad un rapido calo di peso, ma privano l’organismo dei nutrienti fondamentali. Anche perché, poi, quei chili saranno ripresi appe-na si ricomincia a mangiare normalmente. Allora cosa fare? E’ bene continuare a mangiare un po’ di tutto seguendo alcuni semplici consigli: ridurre le dosi, preferendo il pesce a carne e formaggio, poiché apporta grassi più sani; ridurre i condimenti in cottura utilizzando solo olio extravergine d’oliva; preferire la cottura alla griglia, al cartoccio, in pen-tola a pressione o antiaderente; ridurre il consu-mo di caffè, alcool, sale; non finire a tutti i costi i dolci avanzati: meglio consumarli a piccole porzio-

ni il mattino a colazione. Da evitare snack e fuori pasto: meglio mangiare un frutto. Da sottolineare, poi, che una buona parte del peso accumulato è dovuto anche alla ritenzione idrica, meccanismo fi-siologico con il quale il nostro organismo reagisce alla iperalimentazione: per questo è fondamentale aumentare il consumo di frutta e di verdura cotta e cruda con effetto diuretico perché ricche di po-tassio (come, ad esempio, carciofi, broccoli, verze, finocchi, kiwi, ananas, pompelmo, arance, bana-ne) che contengono anche antiossidanti, preziosi alleati per difenderci dai radicali liberi, i quali sono responsabili dell’invecchiamento cellulare. Atten-zione: non deve mancare, però, un po’ di movimen-to fisico; basta la costanza nel passeggiare ogni giorno, o andare al lavoro a piedi, o fare le scale anziché usare l’ascensore. Per finire, può sempre chiedere consiglio al suo Farmacista di fiducia che le può consigliare, ad esempio, tisane diuretiche e disintossicanti, che aiutano il nostro organismo affaticato a liberarsi dalle scorie e a rimettersi in forma. In farmacia può trovare molte tisane: le più indicate sono quelle di verbena ed anice, dall’ azio-ne digestiva, oppure di carciofo e finocchio, che ol-tre a facilitare la digestione, sono anche diuretiche ed epatoprotettrici.

Un cordiale saluto…e continuate a scriverci nume-rosi!

A cura del Dott. Ivan Caldognetto, farmacista.

SCRIVETE A:FarmaciaAmica presso Federfarma

Via Fusinieri, 8 - 36050 Bolzano Vicentino (VI) - email: [email protected]

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FarmaciAmica14

TURNI FARMACIE gennaio-febbraioFEDERFARMA VICENZAAssociazione Titolari di Farmacia della Provincia di VicenzaVia Fusinieri, 8 – 36050 BOLZANO VICENTINO (VI)Tel. 0444-350184 – Fax 0444-351567 e.mail: [email protected] internet: www.federfarmavicenza.itC.F. 80008430243

TURNI DAL 22 GENNAIO AL 29 GENNAIO 2011

ASL 3

BASSANO DEL GRAPPAFarmacia Dr. Agostinelli FrancescoPz.to Montevecchio n. 6 Tel. 0424/522101

ROSSANO VENETOFarmacia Dr. Cappellari Renato Via Roma n. 51Tel. 0424/540033

NOVEFarmacia Dr. Berlese G.DomenicoVia Molini n. 6 Tel. 0424/590036

CAMPOLONGO SUL BRENTAFarmacia Dr.ssa Zago GianMircaVia Conti n. 4 Tel. 0424/558204

GALLIOFarmacia Di Gallio Dr. Dalla Valle StefanoVia Prestinari n. 34 Tel. 0424/658304

ASL 4

FARA VICENTINOFarmacia All’Orsobruno S.a.S. Via Astico n. 28/ITel. 0445/897052

MARANO VICENTINOFarmacia Dr. De Antoni LorenzoP.zza Silva n. 34 Tel. 0445/623422

SCHIOFarmacia Sella Dr.ssa PolvaniP.zza A.Rossi n. 2 Tel. 0445/520571

THIENEFarmacia Dr.ssa Pretto MarinaVia S.M.Maddalena n. 84 Tel. 0445/361025

TONEZZA DEL CIMONE (fino alle ore 21,00)Farmacia Dr.ssa Tarallo AngelinaVia Roma n. 67 – Tel. 0445/749812

ASL 5

RECOARO TERMEFarmacia Borgo Dr.ssa PaolaVia Roma n. 1/3 – Tel. 0445/75057

CORNEDO VICENTINOFarmacia Bellosi Dr. CorradoVia Monte Cengio n. 5 Tel. 0445/951165

ARZIGNANOFarmacia Ognissanti SncCorso Matteotti n. 67/4 Tel. 0444/670027

MONTORSO VICENTINOFarmacia Sacchiero Dr.ssa M.AdeliaVia Valchiampo n. 38 Tel. 0444/685420

LONIGOFarmacia Fondazione MiottiVia Roma n. 1 Tel. 0444/830068

ASL 6

DUEVILLE/PASSO DI RIVAFarmacia Passo di Riva Srl Dr. GiacominVia Marosticana n. 243/a Tel. 0444/593370

SOSSANOFarmacia Cogo SncVia S.Sepolcro n. 1Tel. 0444/885211

MONTEVIALEFarmacia Dr. Rigoni PietroPiazza Libertà n. 3 Tel. 0444/552389

POZZOLEONEFarmacia Dr. Marchetto PaoloVia Roma n. 14 – Tel. 0444/462856

VICENZAFarmacia Centrale ValeriCorso Palladio n. 136 Tel. 0444/321964

VICENZA Porta Santa CROCEFarmacia Dr. Basso GiordanoViale Mazzini n. 259Tel. 0444/545050

TURNI DAL 29 GENNAIO AL 05 FEBBRAIO 2011

ASL 3

BASSANO DEL GRAPPAFarmacia Comunale 2Via Cà Baroncello n. 60 Tel. 0424/34882

SAN NAZARIOFarmacia Dr. Comacchio SergioVia Europa n. 32 – Tel. 0424/98495

MAROSTICAFarmacia Dr. Caponi Luca AntonioVia Rubbi n. 9 – Tel. 0424/75854

SAN ZENO DI CASSOLAFarmacia San Zeno Dr.ssa Patella ClaudiaVia Monte Asolon n. 5Tel. 0424/833779

ASIAGOFarmacia Rossi Sas Dr. Zuccato Adelchi Viale Matteotti (Sporting Resort) Tel. 0424/462072

ASL 4

MONTECCHIO PRECALCINOFarmacia S.Rocco Snc Dr.i Campa-gnoloVia Preara n. 40 Tel. 0445/864539

SANTORSO Farmacia Bressan SncVia Roma n. 24 Tel. 0445/640050

SCHIOFarmacia Dr.ssa Marzini LucillaVia Pio X n. 29/B – Tel. 0445/673803

ZUGLIANOFarmacia Dr. Signorini Edoardo Via Roma n. 99 – Tel. 0445/872038

PEDEMONTE (fino alle ore 21,00)Farmacia Dr. Andrighetto GianpaoloVia Longhi n. 61 – Tel. 0445/747145

ASL 5

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15FarmaciAmica

TURNI FARMACIE gennaio-febbraio TURNI FARMACIE gennaio-febbraioFEDERFARMA VICENZAAssociazione Titolari di Farmacia della Provincia di VicenzaVia Fusinieri, 8 – 36050 BOLZANO VICENTINO (VI)Tel. 0444-350184 – Fax 0444-351567 e.mail: [email protected] internet: www.federfarmavicenza.itC.F. 80008430243

VALDAGNOFarmacia Bartolotta Dr.ssa GiovannaV.Le R.Margherita n. 67 Tel. 0445/402786

NOGAROLE VICENTINOFarmacia Sant’Antonio Dr. Neri MattiaVia Roma n. 8 Tel. 0444/688582

MONTECCHIO MAGGIOREFarmacia Cavazza Ceccato Dr. MarioVia Roma n. 15 Tel. 0444/696395

MONTEBELLO VICENTINOFarmacia Pagani Dr. RobertoVia XXIV Maggio n. 4 Tel. 0444/649042

ASL 6

VILLAGAFarmacia Dr. Giaretta LuigiVia Berico Euganea n. 43/a Tel. 0444/885768

OLMO DI CREAZZOFarmacia Mattiello Snc Viale Italia n. 96 Tel. 0444/520481

MONTEGALDAFarmacia Dr. Pietrogrande EnricoVia D.Cattaneo n. 18 Tel. 0444/737181

CALDOGNO-CENTROFarmacia Dr. Zanoni RinaVia Risorgimento n. 21 Tel. 0444/905520

VICENZA-S.ANDREAFarmacia Dr.ssa Carraro FrancescaVia Pizzocaro n. 67 Tel. 0444/511692

VICENZAFarmacia Dr. Pretto PaoloViale R.Margherita n. 101 Tel. 0444/544812

TURNI DAL 5 FEBBRAIO AL 12 FEBBRAIO

ASL 3

BASSANO DEL GRAPPAFarmacia Dr. Scaroni LodovicoViale Vicenza n. 85 Tel. 0424/502102

MUSSOLENTEFarmacia Dr.ssa Rausse GiorgiaViale Vittoria n. 37 Tel. 0424/577006

TEZZE SUL BRENTAFarmacia Dr. Binda AldoVia Villa n. 61 Tel. 0424/89038

CANOVE – ROANAFarmacia Bosio sncVia Roma n. 33/a Tel. 0424/692402

ENEGOFarmacia Dr.ssa Gabrieli GiovannaPiazza del Popolo n. 16 Tel. 0424/490265

ASL 4

COGOLLO DEL CENGIOFarmacia Dr. Dal Zotto EberVia Giovanni XXIII Tel. 0445/880005

LUGO VICENTINOFarmacia Dr. Boschetti GiambattistaVia San Giorgio n. 23 Tel. 0445/325200

SCHIOFarmacia Pasubio sncVia Rovereto n. 118 Tel. 0445/520807

THIENEFarmacia Dr.ssa Brazzale ElenaCorso Garibaldi n. 28 Tel. 0445/361627

VALLI DEL PASUBIODr.ssa Corradin Maria GisellaVia Roma n. 54/56 Tel. 0445/630038

ASL 5

VALDAGNO – San Quirico

Farmacia Dr. Dall’Ara PaoloVia Fabio Filzi n. 12 Tel. 0445/473611

CASTELGOMBERTOFarmacia Dr.ssa Marangon LidiaVia Degli Alpini n. 1/a Tel. 0445/440260

ARZIGNANO – San ZENOFarmacia Dr.ssa Munari Maria TeresaVia Po’ n. 44 Tel. 0444/452247

BRENDOLAFarmacia Liviero snc Via B. Croce n. 2 Tel. 0444/400836

LONIGOFarmacia Comunale srlVia Madonna n. 147/c Tel. 0444/1454823

ASL 6

LONGAREFarmacia Dr. Valmassoi GiorgioVia Roma n. 29 Tel. 0444/555064

GRISIGNANO DI ZOCCOFarmacia Dr.ssa Cavoli PietraVia Celotto n. 9/11 Tel. 0444/614539

ASIGLIANO VENETOFarmacia Rossini sasVia Vela n. 2 Tel. 0444/872025

COSTABISSARAFarmacia Dr.ssa Dallafina SilviaVia Brigata Sassari n. 4 Tel. 0444/971002

VICENZAFarmacia Dr.ssa Florean AngelaCorso SS. Felice e Fortunato n. 188 Tel. 0444/325918

VICENZA/ALLA STANGAFarmacia Dr. Caretta GiovanniVia Camisano n. 45 Tel. 0444/500734

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