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full circle La rivista indipendente per la Comunità Linux Ubuntu RETE CODICE MULTIMEDIA SICUREZZA EDITORIA Speciale A cura della Comunità di Ubuntu Italia - Progetto FCM

FCM speciale ubuntu 10.04

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La rivista indipendente per gli utenti Ubuntu italiani, numero speciale per l'uscita di Ubuntu 10.04 LTS, A cura della Comunità di Ubuntu Italia - Progetto FCM

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RETECODICEMULTIMEDIASICUREZZAEDITORIA

Specia le

A cura della Comunità di Ubuntu Italia - Progetto FCM

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Cari Amici, Cari Lettori,è con grande orgoglio che Vi presentiamo questo numerospeciale di Full Circle Magazine, la rivista preferita dagliubunteri di tutto il mondo!

In questo numero, che esce in concomitanza con Ubuntu 10.04"Lucid Lynx", Vi presentiamo quanto di meglio abbiamo letto etradotto per Voi. Una selezione dei migliori articoli, divisi perargomento, adatti a tutti: sia a chi si avvicina adesso alla nostradistribuzione Linux preferita, sia a chi ne voglia scoprire qualchenuovo trucchetto. Il nostro consiglio è quello di leggere tutte le 50(!) pagine di questo numero e poi passarlo ad un amico che ancoranon conosce Ubuntu perché condividere la conoscenza vuoldire aumentarla.

Con l'occasione, ringraziamo anche tutte le persone del GruppoFCM, presenti e passate (a cui abbiamo dedicato l'ultima pagina),e ringraziamo Voi lettori, che avete decretato il successo diquesta rivista.

Buona lettura!I Traduttori del Gruppo FCM

Speciale Full CircleNumero speciale pubblicato in occasionedel rilascio di Ubuntu 10.04 “Lucid Lynx”Gli articoli qui presenti sono stati pubblicati nella rivista “Full Circle”.Ogni articoli riporta il numero della rispettiva uscita e le pagine diriferimento.I testi pubblicati non esprimono il pensiero di Ubuntu Italia ma solo quellodei rispettivi autori.La rivista è stata tradotta dai membri del progetto FCM.• Ubuntu Italia: http://www.ubuntu-it.org• Progetto FCM: http://wiki.ubuntu-it.org/Fcm• Full Circle magazine: http://fullcirclemagazine.orgL'immagine di copertina è di Andreas Solberg(su permesso dell'autore).

Gli articoli contenuti in questa rivista sono stati rilasciati sottola licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale -

Condividi allo stesso modo 3.0. Ciò significa che potete adattare, copiare,distribuire e inviare gli articoli ma solo sotto le seguenti condizioni: doveteattribuire il lavoro all'autore originale in una qualche forma (almeno unnome, un'email o un indirizzo Internet) e a questa rivista col suo nome ("FullCircle Magazine") e con suo indirizzo Internet www.fullcirclemagazine.org(ma non attribuire il/gli articolo/i in alcun modo che lasci intendere che gliautori e la rivista abbiano esplicitamente autorizzato voi o l'uso che fatedell'opera). Se alterate, trasformate o create un'opera su questo lavorodovete distribuire il lavoro risultante con la stessa licenza o una simile ocompatibile.Full Circle è completamente indipendente da Canonical, lo sponsor deiprogetti di Ubuntu, e i punti di vista e le opinioni espresse nella rivista nonsono in alcun modo da attribuire o approvati dalla Canonical.Questo PDF è stato realizzato interamente con software libero.

Scribus Gimp InkscapeUbuntu

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Directory ServerUna rete di PC Ubuntu con SSHFSImpostare SambaInstallazione facile di SSHUn disco di rete sicuroCreare un access point Wi-FiRete privata virtuale (VPN) in Ubuntu

Rete

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Il cuore del PDC sarà OpenLDAP, il databasein cui saranno salvati gli account utente.

Negli account utente è possibile salvareinformazioni su ogni utente, che potrebberoincludere nome utente, password, email,home directory e così via. Tutti i servizi delPDC che autenticheranno l'utente dovrannofarlo attraverso questo database.OpenLDAP è un'implementazione libera eopen source del protocollo LDAP (LightweightDirectory Access Protocol)2 sviluppato dalProgetto OpenLDAP. OpenLDAP è rilasciatocon la sua propria licenza: la Licenza Pubblica

OpenLDAP. LDAP è un protocollo a livelloapplicazione che consente l'accesso ai servizipermessi dall'amministratore di rete.Il database LDAP ha una organizzazione adalbero, come mostrato nell'esempio a lato(anche se il disegno è un po' elementare):Il significato degli acronimi è:CN: Common Name.OU: Organizational Unit.DN: Domain Name3.Più avanti vedremo come questi acronimidovranno essere utilizzati per identificare imembri del PDC.Bene, iniziamo con la pratica. Supponiamo diavere un server Debian o, in questo caso, unserver Ubuntu (aggiornato tramite apt-get,uso la versione 6.06). Dobbiamo installarealcuni pacchetti dai repository Ubuntu eseguire alcuni passaggi per la configurazione.Personalmente trovo inutile rispondere alledomande che vengono presentate durante ilprocesso di installazione; quindi nonrisponderò alle domande e premeròsemplicemente "invio". Successivamentepotremo ricostruire il file "conf".

sudo apt-get install slapd ldpap-utilssudo addgroup --system slapdsudo adduser slapd --home

/var/lib/ldap--shell /bin/false --no-create-home--ingroup slapd --system

sudo /bin/chown -R slapd.slapd/etc/ldap/var/lib/slapd /var/lib/ldap/var/run/slapd slapd

Con questi comandi creiamo l'utente e ilgruppo che esegue il demone e diamo i

Directory ServerMolte distribuzioni stanno implementandoprogrammi basati su LDAP in modo da crea-re un Directory Service come quello offertoda Microsoft con Active Directory. Questo èil primo di una serie di articoli che spieghe-ranno come progettare un Primary DomainController1 (PDC). Tali articoli hannol'obiettivo di dare la possibilità di imple-mentare tutte le funzionalità che MicrosoftActive Directory può offrire. Per costruirequesto PDC verranno utilizzati alcuni pro-grammi open source: OpenLDAP, OpenAFS,Samba, Kerberos e OpenSSH.

di JESÚS ARTECHE FCM 9 | pp. 10-15

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permessi di esecuzione. Adesso bisognamodificare un file di configurazione;possiamo trovare questo file in"/etc/default/slapd", modifichiamolo facendoloapparire così:##################################SLAPD_CONF=/et/ldap/slapd.confSLAPD_USER="slapd" SLAPD_GROUP="slapd"SLAPD_SERVICES="ldap://ubuntuserver.iron

man.es:389/ldaps://ubuntuserver.ironman.es:636/"

#####################################

In "slapd_services", "ubuntuserver" è il nomedel server, "ironman.es" è il nostro dominioed in effetti non ci serve "ldap://" perchécriptiamo tutte le connessioni con SSL sullaporta 636. Guardiamo un altro file diconfigurazione, /etc/ldap/ldap.conf:##################################HOST ubuntuserver.ironman.es:636BASE dc=ironman,dc=esURI ldaps://ubuntuserver.ironman.es:636

PORT 636#Certificati SSLTLS_CACERT

/etc/ldap/ssl/ubuntuserver.pemssl start_tls

ssl onTLS_REQCERT demandtls_checkpeer yes##################################

HOST: il nome del server con la porta cheuseremo.BASE: il database del nostro dominio, dovecerchiamo gli utenti.URI: molto importante per la connessionetramite SSL, l'indirizzo in cui ldap devecercare.PORT: la porta alla quale ci connettiamo.TLS_CACERT: la posizione del nostro file dicertificato, che creeremo in seguito.Questo file di configurazione è la parte delclient. Passiamo al vero file di configurazionedel server ldap (per parti):###############################Direttive globali:#Caratteristiche permesse#allow bind_v2#Definizioni di Schema e#objectClass

include /etc/ldap/schema/core.schemainclude /etc/ldap/schema/cosine.schemainclude /etc/ldap/schema/nis.schemainclude

/etc/ldap/schema/inetorgperson.schema

#schemacheck permette#che le voci forzanti#rispettino gli schemi per#le loro objectclassschemacheck on#Dove viene creato il file pid.#Lo script init.d#non fermerà il server se#lo cambi.pidfile /var/run/slapd/slapd.pid#Lista degli argomenti che#sono stati passati al serverargsfile /var/run/slapd.args#Leggi slapd.conf(5) per i#valori permessiloglevel 0#Dove sono i moduli caricati#dinamicamentemodulepath /usr/lib/ldap moduleload

back_bdb####################################

Il file è commentato abbastanza bene; diremosolo che successivamente dovremomodificare gli "schemas" per aggiungere isupporti per samba e altro.

DIRECTORYSERVER

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################################Connessione SSL:TLSCipherSuite HIGH:MEDIUM:+SSLv2TLSCertificateFile

/etc/ldap/ssl/ubuntuserver.pemTLSCertificateFile

/etc/ldap/ssl/ubuntuserver.pemTLSCertificateKeyFile

/etc/ldap/ssl/ubuntuserver.pemTLSVerifyClient never###############################

Questa è la parte dove diciamo al server slapddove trovare il file di certificazione.###############################backend bdbcheckpoint 512 30###############################

In questa parte specifichiamo il tipo didatabase che useremo. In questo caso "BDB",che è il più usato.###############################database bdb

suffix "dc=ironman,dc=es" rootdn"cn=admin,dc=ironman,dc=es"rootpwsegreto directory "/var/lib/ldap"index objectClass eq lastmod on

include /etc/ldap/slapd.access############################suffix: sarà la base del nostro albero.rootdn: l'indirizzo completo del nostroamministratore nell'albero.rootpw: la password dell'amministratore, lacambieremo dopo.directory: dove verrà salvato il database.include: il percorso della lista d'accesso, chedice quali utenti hanno il permesso di usarealcune funzioni.index: non lo tocchiamo in questo momento,lo modificheremo dopo.Ora dobbiamo creare la lista d'accesso, in"/etc/ldap/slapd.access"##############################access to attrs=userPassword bydn="cn=admin,dc=ironman,dc=es" writeby anonymous authby self writeby * write##############################

Permettiamo a 'slapd' di leggere i file:/bin/chmod -v 644 /etc/ldap/ldap.conf/bin/chmod -v 600 /etc/ldap/slapd.conf

Nota: dobbiamo aggiungere il nome delserver a "/etc/hosts" su tutte le macchine, peresempio:192.168.1.2 ubuntuserver ubuntuserver.i-

ronman.es

o definirle nel nostro server DNS sulla retelocale. Dobbiamo ora creare il certificato SSL,per la connessione SSL tra il server e il client;entrambi dovranno avere una copia delcertificato SSL. Dobbiamo installare alcunipacchetti:sudo apt-get install openssl

E per creare il certificato:sudo openssl req -newkey rsa:1024

-x509 -nodes -out ubuntuserver.pem-keyout ubuntuserver.pem -days 365

Useremo certificati auto-firmati. Possiamocambiare il nome dei file ".pem", ma per laconfigurazione penso che sia più facile seentrambi i file abbiano lo stesso nome, epossiamo modificare la validità dei certificaticon "-days". Non sono un esperto di SSL, macosì possiamo avere una buona idea di comefunzioni il PDC. Ci verranno poste alcunedomande, possiamo scrivere quello che

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vogliamo. L'unico punto in cui non possiamoscrivere quello che vogliamo è quando ilcomando ci chiede il "Common Name";dovremo inserire il "FQDN" (Fully QualifiedDomain Name) o, altrimenti, il nome dellamacchina seguito dal nome del dominio (ilnostro dominio è "ironman.es").Generating a 1024 bit RSA private key

........................++++++

......................++++++writingnew private key to 'ubuntuserver.pem'

You are about to be asked to enterinformation that will be incorporatedinto your certificate request. Whatyou are about to enter is what iscalled a Distinguished Name or a DN.There are quite a few fields but youcan leave some blank. For some fieldsthere will be a default value. If youenter '.', the field will be leftblank.

Country Name (2 letter code) [AU]:ESState or Province Name (full name)

[Some-State]: CantabriaLocality Name (eg, city) []:SantanderOrganization Name (eg, company)

[Internet Widgits Pty Ltd]:IRONMANOrganizational Unit Name (eg, section)

[]:IRONMAN.ubuntu

Common Name (eg, YOUR name)[]:ubuntuserver.ironman.es

Email Address []:[email protected]

Ora dobbiamo salvarlo nella directory cheabbiamo impostato in "slapd.conf". Nel nostrocaso, sarà in "/etc/ldap/ssl/". Cambiamo ilproprietario del file in "slapd":sudo chown slapd.slapd /etc/ldap/ssl/

ubuntuserver.pem

Iniziamo con la parte del client. Dobbiamoinstallare alcuni pacchetti nelle macchineclient (premiamo "invio" per rispondere atutte le domande che ci verranno poste)aggiungendo le sorgenti software "universe" e"multiverse" al file "sources.list":sudo apt-get install libpam-ldap

libnss-ldap libpam-cracklib

I file importanti per la macchina client sono iseguenti, che lasceremo così (dovremoimpostarli anche nella macchina server):/etc/libnss-ldap.confhost ubuntuserver.ironman.es:636 base

dc=ironman,dc=es ldap_version 3

rootbinddn cn=admin,dc=ironman,dc=esport 636 ssl start_tls ssl on

/etc/pam_ldap.confhost ubuntuserver.ironman.es:636 base

dc=ironman,dc=es ldap_version 3rootbinddn cn=admin,dc=ironman,dc=esport 636 ssl start_tls ssl on

host: è il FQDN del nostro server.base: la base del nostro albero.ldap_version: la versione che utilizzeremo.rootbinddn: l'indirizzo completodell'amministratore nell'alberoport: la porta che useremo per la connessione,636 perché la connessione è SSL.ssl: le linee che servono per attivare laconnessione SSL.Dobbiamo cambiare i permessi di alcuni file ecambiare il file "/etc/nsswitch.conf", checontiene l'ordine in cui i servizi consultano idatabase; dobbiamo impostare LDAP tramitefile, perché può creare problemi con l'utente"root":sudo chmod 644 /etc/pam_ldap.confsudo chmod 644 /etc/libnss-ldap.conf

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/etc/nsswitch.confpasswd: files nis ldap group: files nis

ldap shadow: files nis ldap hosts:files dns networks: files protocols:db files services: db files ethers: dbfiles rpc: db files netgroup: ldap nis

Per connetterci al demone, "slapd", dobbiamomodificare il "pam" (pluggable authenticationmodules)4, come mostrato nel diagrammasovrastante. Cambieremo i seguenti file:/etc/pam.d/common-accountaccount required pam_unix.so account

sufficient pam_ldap.so

/etc/pam.d/common-authauth sufficient pam_unix.soauth sufficient pam_ldap.so

try_first_passauth required pam_env.soauth required pam_securetty.so

auth required pam_unix_auth.soauth required pam_warn.soauth required pam_deny.so

/etc/pam.d/common-sessionsession required pam_limits.so session

required pam_unix.so session optionalpam_ldap.so session required

pam_mkhomedir.so skel=/etc/skel/ uma-sk=0022

Il modulo "pam_mkhomedir" ci permette dicreare una nuova directory home quando unutente si autentica per la prima volta./etc/pam.d/common-passwordpassword required pam_cracklib.so

retry=3 minlen=8 difok=4 passwordsufficient pam_unix.so use_authtok md5shadow password sufficient pam_ldap.souse_authtok password requiredpam_warn.so password required pam_de-ny.so

Il modulo "pam-cracklib" ci permette digestire la lunghezza della password utente equante lettere differenti dovrà contenere. Oratutto è pronto per riavviare il demone:sudo /etc/init.d/slapd restart

Dobbiamo creare la base dell'albero e gliutenti nel database. Per farlo raccomando ilprogramma ldap-account-manager, che rendesemplice il processo di creazione dell'albero.Non consiglio di tentare di creare gli utentiora. Aspetterei fino a quando avremo"Samba" installato, ma lo faremo nel prossimo

articolo. Se volete, potete crearli e iniziare adusare LDAP, ma solo con client Unix/Linux.Se desiderate leggere l'articolo con unaimpaginazione più spaziosa per leggeremeglio i comandi e i file di configurazione,visitate:http://url.fullcirclemagazine.org/d66214NOTE1 Controller di Dominio Principale.2 Protocollo Leggero per l'Accesso alle Directory.3 CN: Nome Comune / OU: Unità Organizzativa /DN: Nome di Dominio.4 Moduli di autenticazione caricabili �3

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Ci sono diversi modi per mettere in retedue PC equipaggiati entrambi con

Ubuntu, in modo da consentire iltrasferimento dei file tra di loro. Eravamoabituati a usare i dispositivi USB e scambiarliper sincronizzare file tra i nostri due PC, cosache chiamavamo, in modo eufemistico, "unarete spia". Un modo migliore è usare una reteSSHFS o "Secure Shell File System".SSHFS usa OpenSSH per fornire unacomunicazione sicura (cifrata) tra PC. Unavolta collegato alla rete, l'utente del PC localepotrà trasferire, aprire e modificare file sul PCremoto, come se questi fossero sul suo PC. Ifile remoti appariranno e funzionerannoproprio come quelli sul PC locale.Per creare una rete SSHFS servono due PCcollegati allo stesso router o gateway. Ubuntuha già quasi tutto quello che serve perrealizzare ciò: servono solo due applicazioni,disponibili nei repository, da installare suentrambi i PC. Ecco come impostare il tutto:1. Da Sistema > Amministrazione > Gestorepacchetti Synaptic installare questi pacchetti:

sshfs e opensshfs-server.2. Sempre in Synaptic, assicuratevi cheopenssh-client sia installato (di solito lo è giàin Ubuntu).3. In Sistema > Amministrazione > Utenti egruppi > Sblocca > Gestisci gruppi,assicuratevi che esista il gruppo Fuse.4. Create una cartella vuota nella vostradirectory home (Ctrl+Shift+N); di solito èmeglio darle il nome dell'altro utente, perevitare confusione.Con ciò avete completato l'installazione deglistrumenti di rete. Per attivare la rete da un PCall'altro, dovete richiamare SSHFS e indicareda dove provengono i file e dove sarannovisualizzati (cioè la nuova cartella che avetecreato). In Applicazioni > Accessori >Terminale digitate:sshfs nome-utente-

remoto@pcremoto:/home/nome-utente-remoto ~/nuova-cartella

oppure, poiché SSHFS usa la directory homedell'altro utente come destinazionepredefinita, potete abbreviare il comandocosì:sshfs nome-utente-remoto@pcremoto:

~/nuova-cartella

Dopo aver fornito la password del PC remoto(la sua password, non la vostra), che indicache voi avete il permesso di accedervi, e, solola prima volta, aver confermato l'altro PC, laconnessione di rete verrà stabilita e saràvisualizzata una icona sul vostro desktop.Potrete accedere alla directory homedell'altro utente facendo un semplice clicsull'icona "nuova-cartella" nella vostradirectory home. Quindi potrete copiare,

Una rete di PC Ubuntu con SSHFS di ADAM HUNT FCM 28 | pp. 15-16

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spostare, modificare e cancellare file come sequesti fossero sul vostro PC. I documentiprotetti da password, ovviamente,rimarranno protetti da password.Una rete SSHFS è a senso unico, vale a direche ogni PC deve essere connessoindividualmente all'altro. Se voi vi collegateall'altro PC, l'altro non potrà vedere i vostrifile senza essersi collegato a sua volta alvostro PC.Per scollegare il vostro PC dalla rete, digitatenel terminale:fusermount -u ~/nuova-cartella

La "-u" significa "unmount" (smonta).

Ci sono alcuni rischi da tenere a mente conuna rete SSHFS:

1. Se uno dei PC viene riavviato, la rete verràinterrotta e dovrà essere ristabilita.2. Se la rete va in crash per un errore, uno oentrambi i PC possono perdere l'accesso almenu "Risorse" o a altre funzioni fino alriavvio.3. Un altro modo per far andare in crash larete si ha con una scansione della cartellahome con ClamAV mentre la cartella di rete èattiva. Clam tenterà di fare la scansione dellavostra cartella home incluso il contenuto delPC remoto e ciò genererà un errore. Lasoluzione consiste nello smontare (scollegare)prima la rete. Ciò evita il crash e fa eseguireuna corretta scansione.4. Potete anche far andare in crash la retefacendo clic sulla cartella home dell'altroutente mentre lui è collegato al vostro PC,quindi facendo clic sulla loro cartella chepunta alla vostra directory home e quinditornando alla loro, ecc. Non fatelo!Probabilmente ci sono altri modi, che non hoancora scoperto, per far andare in crash larete. Magari li scoprirete. Se la rete va incrash, vi basta ripristinarla da riga dicomando o, se non funziona, riavviate e

riprovate. Se vengono apportati cambiamential PC remoto, come la sua identità, o sericevete un errore continuo potreste doverandare a modificare il file nascosto~/.ssh/known_hosts nella vostra directoryhome cancellando i dati in quel file esalvandolo. Una volta che avrete ripristinatola rete, i dati saranno ricreati.Fate in modo che l'utente locale e quelloremoto non modifichino lo stesso filecontemporaneamente. Se dovete lavorare suun documento remoto e non siete sicuri sel'altro utente stia lavorando su di esso, èmeglio copiarlo nella vostra directory homee, dopo aver finito, copiarlo nel PC dell'altroutente, sovrascrivendo il vecchio. Potetecontrollare la data e l'ora della versioneremota per assicurarvi che non sia statocambiato.Anche se risulta semplice impostare una reteSSHFS, essa funziona bene e richiede menotravestimento per le vostre spie che utilizzaredispositivi USB per sincronizzare file tra PC.Desidero dare il mio riconoscimentoall'Ottawa Canada Linux User Group perl'aiuto e per ciò che mi ha insegnato su unarete SSHFS. �

UNARETEDIPCUBUNTUCONSSHFS

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Fondamentalmente è necessario effettuarele seguenti operazioni:

• Installare i pacchetti di Samba• Creare la password smb per il vostro

account• Creare/Modificare il file smbusers• Modificare il file smb.conf per inserire le

informazioni sui vostri utenti e sulle unitàcondivise cui possono accedere.

• Avviare il server SambaIl processo è molto semplice anche se un po'noioso.Innanzitutto, installare il pacchetto sambautilizzando Adept, Synaptic o apt-get.Kubuntu 6.10 viene fornito con il pacchetto'samba-common' installato in modopredefenito, ma SAMBA non è né

completamente installato né configurato,pertanto avrete bisogno di scaricare ipacchetti.Installare i pacchettiInstallare i pacchetti samba e samba-doc(con samba-doc si possono apprendere glistrumenti utili per una impostazione ottimaledi SAMBA).Questi pacchetti aggiuntivi non sonoindispensabili, ma li ho installati comunque:komba2, smb4k, swat.Creare/impostare la password smbDovete impostare la password smb del vostroutente in modo che sia la stessa tra windows elinux, eseguendo il seguende comando allariga di comando (finestra del terminale):sudo smbpasswd -a bob

Quindi, inserite la vostra password.Nel nostro esempio, bob è la persona loggatache sta digitando il comando su una macchinachiamata bob-samba. Per eseguire il comando

sopra, a bob verrà chiesto di creare unapassword per un utente di nome bob. Questonome utente deve essere lo stesso nome dilogin utilizzato per accedere al vostrocomputer Windows e Linux.Creare/Modificare il file smbusersUna volta impostata la password di smb, ènecessario o modificare o creare il filesmbuserssudo nano /etc/samba/smbusers

Inserite quindi la vostra password.Nel file smbusers, modificare o aggiungere lariga seguente:USERNAME = "network username"USERNAME = il nome che si intende

utilizzare per accedere allamacchina.

Utilizzando bob come esempio, sarebbe così:bob = "network username"

Salvate il file e uscite dal vostro editortestuale.

Impostare Samba di CLINTON MESSER FCM 6 | pp. 11-13

Questo howto considera che utilizzate lostesso nome utente nei vostri computerWindows e Linux, che stiate utilizzando unIP statico dietro il vostro router e chesappiate usare un editor di testo (Nano,Kate, emacs, vi, gedit o quello che volete).

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Modificate il file di configurazione smb.confsudo nano /etc/samba/smb.conf

Quindi inserite la vostra password. È possibileutilizzare un qualsiasi editor. Io uso nano,poiché è presente sia in Ubuntu che inKubuntu.Nel file smb.conf, fate le seguenti aggiunte:Cercate la sezione intitolata[global]Se le seguenti voci non esistono, aggiungetele.Se esse esistono e sono impostatediversamente, modificarle in questa maniera:workgroup = MSHOMEInserite il nome del vostro gruppo di lavoro alposto di MSHOME.netbios name = bob-sambaInserite il nome dell'host del vostro computer*buntu.Scorrete fino a individuare la voce seguente:; security = userTogliete il punto e virgola ( ; ) dalla voce eaggiungete la seguente riga direttamente sottodi essousername map = #/etc/samba/smbusersScorrete fino alla sezione==== Share Definitions ===in quella sezione, cercate la voce chiamata[printers]

Dopo l'ultima voce per le stampanti,immettete le informazioni per le vostrecondivisioni.Ho posto la mia unità condivisa dopo lasezione stampanti perché per me funziona,ma potete metterli in qualsiasi parte dellasezione Share Definitions. Ho dato un nome aciascuna delle mie condivisioni nel filesmb.conf in modo da abbinare il nome deldisco come compare nella cartella /media/.Vi consiglio di utilizzare questo metodo perragioni di semplicità.Potete copiare e incollare le seguenti voci, selo desiderate. Basta essere sicuri dimodificarle in modo da riflettere il nome deipropri drive e dei nomi utente# Le mie cartelle condivise[DRIVE1]#path = /media/DRIVE1/#browseable = yes#read only = no#guest ok = no#create mask = 064#directory mask = 0755#force user = USERNAME#force group = USERNAME

[DRIVE2]#path = /media/DRIVE2/

#browseable = yes#read only = no#guest ok = no#create mask = 0644#directory mask = 0755#force user = USERNAME#force group = USERNAME

Al posto delle voci "USERNAME", impostateUSERNAME allo stesso nome utente cheutilizzate per accedere al sistema Windows eLinux. Il nome del gruppo dovrebbe essere lostesso del gruppo che utilizzate per il vostroaccount su Linux. Una volta che tutti questipassaggi sono stati completati, si può provaread avviare Samba e ad accedere allecondivisioni.sudo testparm

Quindi inserite la vostra password. RiavviateSamba.sudo /etc/init.d/samba restart

Inserite di nuovo la vostra password.Ora dovreste essere in grado di esplorare larete dal tuo computer Windows evedere/accedere/leggere/scrivere lecondivisioni sul computer Linux. �

IMPOSTARESAMBA

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Come impostare un server

1Avviate Synaptic (o Adept se usateKubuntu) Sistema > Amministrazione >

Gestore pacchetti Synaptic ed inserite lavostra password.

2 Cercate il pacchetto "openssh-server" ecliccate sulla casella vuota. Scegliete

"Marca per l'installazione" dal menù.3Ripetete il passaggio precedente per ilpacchetto "inadyn". (Sarà utile più tardi.)

4Quando il programma vi mostra ilseguente messaggio:"Applicare le seguenti

modifiche?", Cliccate su "Applica".5 Il pacchetto dovrebbe essere installato.Cliccate su "Chiudi" e uscite da Synaptic.

Finalmente avete un server installato! Vi

chiederete cosa potete fare con questo server.Beh, potete fare un bel po' di cose - datrasferimenti in remoto fino ad avviareapplicazioni sul vostro computer da un altro.Prima di fare ciò però, c´è ancora qualchepassaggio da completare. In primo luogo,dovete sapere come collegarvi al vostrocomputer da remoto. Dovete prima impostareun account DNS dinamico così potreteaccedere al vostro computer tramite unsottodominio facile da ricordare, e nontramite un lungo indirizzo IP.1. Andate sul sito web www.dyndns.com e

fate clic su "Crea Account" sotto la caselladel login nella parte superiore dellapagina.

2. Scegliete un nome utente, password, e tutta

Installazione facile di SSH di Rob Kerfia FCM 7 | pp. 8-9

SSH (Secure Shell) è un protocollo chepermette di connettersi in remoto da unaltro computer su cui è installato un serverSSH . L'interfaccia standard è un semplicelinea di comando, anche se si possonoeseguire applicazioni grafiche (X11) su unserver Linux o BSD. Qui di seguito cioccuperemo della creazione di un client, delserver, e del collegamento tra i due.

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quella bella roba.3. Confermate il vostro account per mezzo

dell'email che vi è stata inviata edeffettuate il login.

4. Fate clic sul collegamento "Miei servizi" escegliete "Aggiungi il nuovo nome dell'host"sulla nuova pagina che vi si presenta.

5. Scegliete un nome dell'host, unsottodominio, e fate clic sul collegamentoIP remoto riconosciuto automaticamentesotto il campo "Indirizzo IP". Fate clic su"Crea nuovo host".

6. Poi andate sul vostro terminale e digitate:gksudo gedit /etc/crontab

premete il tasto invio e digitate la vostrapassword.

7. Digitate:

0 * * * * inadyn -u vostro_username -pvostra_password -anome_che_avete_registrato > /dev/null

tutto su una sola riga. Non posso nonsottolineare questo a sufficienza: noneliminate o cambiate alcunché.

8. Salvate ed uscite.9. Adesso dovreste essere in grado di accedere

al vostro computer entro circa un´oratramite il dominio che avete registrato.

Per connettervi al vostro computer, digitatesemplicemente:ssh

[nomeutente]@[sottodominio.registrato]

da un terminale. La prima volta che viconnettete da una particolare macchina,potrete ottenere un messaggio del tipo"L'autenticazione dell'host

[sottodominio] (indirizzo IP) non puòessere stabilita."

Potete tranquillamente ignorare questomessaggio, digitate "sì". Successivamente vidovrebbe essere richiesta una password. Seinserita correttamente, dovreste essere al

prompt della linea di comando, sul vostrocomputer!Alcuni espedienti ingegnosi possono essereusati con SSH.Eseguire applicazioni graficheDigitate:ssh -X nomeutente@sottodominio

su un terminale. Inserite la vostra passwordcome al solito, digitate il nome diun'applicazione grafica al prompt deicomandi (come "nautilus" o "thunar"). Vi sidovrebbe presentare sul computer che stateusando se non è in esecuzione sul vostrocomputer.Copiare fileDigitate:scp

nomeutente@sottodominio:/percorso/al/file nomeutente_del_computer_che_-state_usando@hostlocale:~/

e questo copierà il file dentro la vostracartella home. �

INSTALLAZIONEFACILEDISSH

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Spesso mi ritrovo a voler condividere i filetra il mio Pc principale e il mio portatile. Il

piccolo disco rigido da 60GB del mio portatilenon si presta bene a immagazzinaremoltissimi file multimediali. La migliorsoluzione che ho trovato è sshfs: esso combinala sicurezza di SSH con la semplice usabilitàdi un file system. Tutti i pacchetti richiestisono disponibili nei repository di Ubuntu, cosìpotreste aver bisogno di abilitare Universe eMultiverse.In questo esempio sto utilizzando come“client” un portatile su cui è stato installatoGutsy Gibbon (questo è il PC che ho di fronte),mentre il “server” è un PC su cui è statoinstallato Dapper Drake (questo è il PC che hai file a cui voglio accedere mentre sono sedutoal portatile).Utilizzando il vostro gestore di pacchettipreferito, installate questi pacchetti: tutto ciòdi cui avete bisogno sul server è un server ssh(io utilizzo openssh-server). Sul lato clientavrete bisogno di un client ssh (io utilizzoopenssh-client). In aggiunta, avrete bisognodi fuse-utils e sshfs.

Un po' di lavoro dovrà essere fatto dalla lineadi comando.Prima di tutto aggiungetevi al gruppo “fuse”(sostituite username con la vostra userid):sudo adduser username fuse

oppure andate su Sistema > Amministrazione> Utenti e Gruppi, fate clic su “GestioneGruppi”, selezionate il gruppo fuse, fate clic su“Proprietà”, poi selezionate il box vicino allavostra userid e fate clic su OK.Successivamente avrete bisogno di cambiare ipermessi di fusermount. Dalla vostrasessione di terminale:sudo chmod 4755 /bin/fusermount

OK, questo è tutto per il setup. Ora iniziamo autilizzarlo.Prima di tutto effettuate un logout (non ènecessario un riavvio) e fate nuovamente illogin. Questo garantisce che tutti i processidel vostro utente abbiano i permessi di fuseche abbiamo appena assegnato. Ora createuna cartella vuota dove volete (per esempio:/home/user/mainpc):

mkdir /home/user/mainpc

Anche se non è necessario, è più facile seaggiungiamo un accesso per mainpc nel file/etc/host del client. Quindi, perdeterminare l'indirizzo IP sul computerprincipale, eseguite su di esso:ifconfig

L'output assomiglierà a qualcosa come questo(ho sottolineato la parte interessante):eth0 Link encap:Ethernet HWaddr

00:0D:87:A9:7E:3Dinet addr:192.168.0.3

Bcast:192.168.0.255Mask:255.255.255.0

inet6 addr: fe80::20d:87ff:fea9:7e3d/64Scope:Link

UP BROADCAST RUNNING MULTICAST MTU:1500Metric:1

RX packets:50016073 errors:0 dropped:0overruns:0 frame:0

TX packets:51997049 errors:0 dropped:0overruns:0 carrier:0

collisions:0 txqueuelen:1000

Un disco di rete sicuro di DARRIN AUXIER FCM 18 | pp. 12-13

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RX bytes:2547247776 (2.3 GiB) TXbytes:729954949 (696.1 MiB)

Interrupt:10 Base address:0xe000

Sul client editate il file /etc/hosts eaggiungete una linea simile a:192.168.0.3 mainpc

Naturalmente utilizzerete l'indirizzo IP cheavete trovato quando avete eseguito ifconfigsul PC principale.Ora, montiamolo utilizzando sshfs:sshfs

mainpc_user@mainpc://home/user/mainpc

Se non avessimo aggiunto mainpc al file/etc/hosts, allora avremmo avuto:sshfs

[email protected]://home/user/mainpc

Ho montato il filesystem root di mainpc. Ilclient lo vede come /home/user/mainpc.Finché l'utente mainpc su mainpc ha accessoa qualcosa sul server, allora posso accederviattraverso il punto di mount/home/user/mainpc. Non dovete montare /(potete montare la cartella a cui ha accessol'utente mainpc).Se utilizzate una porta alternativa a ssh (peresempio la 822 invece della 22 che è didefault), allora il comando di mountassomiglierà a questo:sshfs -p 822

mainpc_user@mainpc://home/user/mainpc

La mia rete wireless-G fornisce banda più chesufficiente per guardare un film su sshfs.Come per quasi ogni altra utility, c'è semprepiù di una scelta. La prima "perché nonusate..." che viene in mente è Samba. Samba

ha la sua collocazione ma sshfs lo supera intre categorie.• Prima di tutto, sshfs fornisce

automaticamente una comunicazionecriptata attraverso ssh.

• In secondo luogo, mi permette di montareogni cartella sul computer remoto senzariconfigurare.

• In terzo luogo, posso facilmente usare sshfsper montare un file system remoto tramiteinternet (non è necessario essere sulla miarete locale).

Se state utilizzando un client Windows, alloraSamba sarebbe la soluzione. Personalmenteuso sia Samba che sshfs. �

UNDISCODIRETESICURO

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Avete mai avuto bisogno di un provvisorioaccess point (AP) Wi-Fi oppure di averne

uno finché non potevate comprarvelo? Questoarticolo vuole aiutarvi a crearne unoall'occorrenza.Innanzitutto assicuratevi che la vostra schedaWi-Fi sia pienamente supportata! Peresempio, alcune schede che usanoNdiswrapper potrebbero non funzionare. Ipassi da seguire potrebbero variare, quindicontrollate questa paginahttps://help.ubuntu.com/community/WifiDocs/WirelessCardsSupported.Per iniziare configureremo la vostra schedaWi-Fi con una modalità ad-hoc in modo che siconnetta direttamente via wireless a due opiù computer senza l'uso di alcun router.Aprite il vostro terminale sull'AP(utilizzeremo questa sigla in tutto l'articolo) edigitate:sudo iwconfig eth1 mode ad-hoc

Sostituite eth1 con l'interfaccia corretta dellavostra scheda wireless. Per esempio, alcuneschede sono ath0 o wifi0. Se non sapete

quale sia, potete lanciare il comandoiwconfig che vi mostrerà qualcosa delgenere:

In questo caso l'interfaccia sarebbe eth1.Quindi, configurate sulla scheda il canale sucui volete che l'AP sia attivo. Ho impostato ilmio sul 4, che andrà bene per la maggiorparte di voi. Fatelo digitando:sudo iwconfig eth1 channel 4

Dopo ciò dobbiamo impostare un ESSID, cioèil nome dell'AP. Fatelo digitando:sudo iwconfig eth1 essid APName

Abbiamo quasi finito. Se desiderate avereanche la cifratura per l'AP, potete aggiungerequella WEP digitando:

sudo iwconfig eth1 key abcde12345

Sostituite abcde12345 con la password sceltaper la cifratura WEP.Infine, date al vostro access point un indirizzoIP con:sudo ifconfig eth1 169.254.xxx.xxx

Adesso, nelsecondocomputer, ilclient, verificateche il nuovo APsia attivo.Imposteremo

anche un tunnel Secure Shell (SSH) su questocomputer.Creare un tunnel SSHAnche se sto usando un Mac, funziona allostesso modo su Linux.Creare un tunnel SSH è abbastanza semplice:quello che dovete fare è generare unaconnessione SSH tra le due macchine.

Creare un access point Wi-Fi di ROB KERFIA FCM 19 | pp. 13-14

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Configurate il computer locale in modo dareindirizzare tutte le comunicazioni versol'altra macchina attraverso quel tunnel.L'altra macchina si collega a internet e invia idati. In questo caso, stiamo creando un tunnelSSH mediante una connessione ad-hoc (ingenere ci dovrebbe essere soltanto un accessowireless verso la seconda macchina, non ainternet). Siccome l'altro computer è collegatoa internet, possiamo far passare lecomunicazioni in un tunnel mediante quellamacchina e collegarci a internet in modalitàwireless ma senza un router.Per creare un tunnel, verificate che SSH siaavviato nell'AP (quello su cui abbiamoeseguito i comandi iwconfig). Tanto peressere sicuri digitate:sudo /etc/init.d/sshd start

Ora, nell'altra macchina, il client (io stousando un MacBook Pro), aprite un terminale.Ricordate che poco fa abbiamo assegnatoall'altra macchina un indirizzo IP con sudo

ifconfig eth1 169.254.xxx.xxx? Ora ciserve. Digitate:ssh -ND 9999 [email protected]

per avviare il proxy. SSH vi chiederà qualcosadel tipo:L'autenticità dell'host 169.254.xxx.xxx

non può essere stabilita. Siete sicuridi voler stabilire la connessione?(sì/no).

Rispondete "sì" e inserite la vostra password.Sembrerà che nulla sia successo, ma il vostrotunnel SSH è in funzione.

Infine avviate Firefox. Nelle preferenzeandate nella scheda "Avanzate", quindi su"Rete" e fate clic su "Impostazioni". Fate clic su"Configurazione manuale dei proxy" e inserite

localhost nel campo "Host SOCKS". Digitate9999 nel campo "Porta" di Host SOCKS.Lasciate tutto il resto in bianco o con isettaggi predefiniti. Fate clic su OK.Dovreste essere in grado di navigare sul websenza cavi!Per ulteriori informazioni, leggetehttps://help.ubuntu.com/community/WifiDocs/Adhoc. �

CREAREUNACCESSPOINTWI-FI

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In una lettera nel numero 27 di FCM Ken harichiesto alcune informazioni sulle VPN. Il

mio articolo nel numero 2 riguardaval'utilizzo delle VPN, quindi ho pensato chefosse opportuno aggiornarlo visto che le coseora sono cambiate.Per prima cosa bisogna impostare le VPNattraverso il Network Manager. La maggiorparte delle VPN che l'utente impostautilizzano il protocollo PPTP. Il PPTP gira sullaporta TCP numero 1723. È necessario abilitarele porte in uscita dalla macchina locale o dallaLAN se bloccate. La maggior parte delle volte,ad esclusione dei maniaci della sicurezza chele bloccano, queste porte sono abilitate inuscita.È necessario localizzare l'icona del NetworkManager nell'area di notifica (potrebbeapparire in diversi modi): vi aiutanell'effettuare le impostazioni della propriarete e iniziare le connessioni VPN.Installiamo il modulo PPT in modo da iniziarela creazione delle connessioni VPN.Indovinate un po'? Non è più necessario

utilizzare la riga di comando (CLI) per farlo. IlPPTP è stato inserito nell'elenco delleapplicazioni in Aggiungi/Rimuovi. Questorende le cose semplici per coloro che nonamano la riga di comando. Accedere adAggiungi/Rimuovi applicazioni e cercare VPN.Se si ordina la lista in base ai più popolaridovrebbe essere all'inizio. Spuntare la casella,applicare i cambiamenti, inserire lapassword, e fare clic su chiudi. Piuttostosemplice.

Per coloro che preferiscono la riga dicomando possono utilizzare il seguentecomando per installare i pacchetti necessari:sudo aptitude install network-manager-

pptp

Ora che il modulo PPTP è installato per ilvostro Network Manager bisogna impostarela connessione. Fare clic con il pulsantedestro del mouse su Network Managernell'area di notifica e un menu contestuale siaprirà. Nel menu contestuale fare clic suModifica Connessioni. Nota: è anche possibilefare clic sull'icona, andare in ConnessioniVPN, e poi Configura VPN.Nella finestra delle Connessioni di Rete fareclic sulla scheda VPN.

Rete privata virtuale (VPN) in Ubuntu di MARK PIPKIN FCM 29 | pp. 14-15

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Di seguito fare clic su Aggiungi e poi su Crea.

Modificare il nome della connessione. Èpossibile inserire qualsiasi nome, ma se sipensa di fare più di una connessione o se sihanno problemi a ricordare cosa si è inseritoa distanza di 6 mesi, è una buona ideainserire il nome del luogo a cui ci si connette.

Nelle impostazioni del Gateway inserire l'IP oil FQDN (nome di dominio pienamentequalificato) a cui ci si connette.Personalmente, inserisco l'IP. Poi il nomeutente. Generalmente non inserisco unapassword, credo sia semplicemente unabuona abitudine. Dipende dall'utente seinserire una password o meno. Se voleteinserire la password, questa dovrebbe esserelegata al portachiavi.Potrebbe essere necessario andare nellasezione Avanzate per selezionare la cifratura.Potrebbe essere necessario spuntare il Usacifratura Point-to-Point (MPEE) perconnettersi. La maggior parte delle VPNrichiedono una connessione cifrata. Fare clicsu OK.

La scheda delle Impostazioni IPv4 è rivolta adutenti esperti. Qui si possono cambiare iserver DNS per il vostro VPN, impostarediversi instradamenti di rete basati susottorete e assegnare un IP statico. Le cosedovrebbero funzionare senza la necessità ditrafficare con la scheda delle impostazioni diIPv4. �

RETEPRIVATAVIRTUALE(VPN)INUBUNTU

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ProgrammazioneCompilare da sorgenteCreare e distribuire file .deb

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Per compilare i pacchetti, è necessario ilpacchetto build-essential, che può essere

installato semplicemente con il comando:sudo apt-get install build-essential

checkinstall

Altrimenti, se apt-get non vi piace, installatebuild-essential e checkinstall utilizzando ungestore di pacchetti a vostra scelta.Ora dovete decomprimere l'archiviocontenente il codice sorgente. Nel caso di un

file .tar.gz potete farlo con:tar -xvzf example.tar.gz

Dove esempio.tar.gz è il nome del file. Seinvece avete un file zippato (.zip), utilizzateil comando seguente:unzip file.zip

La directory dove vi trovate attualmenteall'interno del terminale è il luogo in cui saràestratto l'archivio. Ora che lo avete estratto,fate cd verso la directory principaledell'archivio con:cd /percorso-directory

E digitate il comando seguente:./configure

Successivamente, digitate:make

Infine, digitate:sudo make install

Se volete compilare un file Debian (.deb), digi-tate:sudo checkinstall

Quest'ultimo dovrebbe quindi fornirvi unacomoda procedura guidata per l'installazionedei sorgenti simile a quanto esposto sopra.A questo punto avete compilato ed installato isorgenti. Se avete problemi, potete chiedereaiuto in qualsiasi momento suUbuntuForums.org, oppure sul canale IRC diUbuntu.

Compilare da sorgente di Lojjik Braughler FCM 10 | p. 8

Ubuntu vanta un repository di pacchettimolto vasto. Malgrado ciò a volte unpacchetto può non essere disponibile oppurepotreste aver bisogno di compilarlo dasorgente: per farlo sono necessari pochisemplici comandi. Per compilare dasorgente, effettuate i seguenti passi.

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Quasi tutti sanno cos'è un pacchetto .deb. Èl’“installer” per Ubuntu, Debian, MEPIS e

molte altre distribuzioni Linux. A mio parere,il miglior formato disponibile per distribuireapplicazioni. Sfortunatamente, moltiprogrammi Linux non includono un archivio.deb, ma viene fornito solo il codice sorgente,che spesso richiede lo scaricamento di unaserie di librerie aggiuntive che non avete maisentito (il cosiddetto "inferno delledipendenze"), e il più delle volte noncomprende neppure l'opzione perdisinstallare il programma. Tuttavia, creareun pacchetto .deb da zero è più facile diquanto crediate.CheckInstall e Debian Package Tools FEIl metodo più semplice (e peggiore) èutilizzare un programma di pacchetizzazione.deb chiamato checkinstall. A prima vista puòsembrare eccezionale: tutto quello che c'è dafare è eseguire il comando make (comed'abitudine) per compilare il codice sorgentee quindi eseguire checkinstall per creare il file.deb. Purtroppo sorgono numerosi problemi,primo fra tutti, le dipendenze non vengono

installate (potete provare AutoApt o AutoDeb,entrambi sperimentali) né è possibiledichiararle, obbligando gli altri utenti adinstallarle manualmente per far funzionare ilprogramma. Dunque, per creare pacchetti diqualità, CheckInstall non rappresenta lastrada ideale. Se, d'altra parte, sieteinteressati a creare pacchetti semplici senzatroppe seccature, CheckInstall può esserviutile. Comunque, non mi occuperò diCheckInstall in questo articolo (potete trovareun tutorial al seguente indirizzo:https://help.ubuntu.com/community/CheckInstall).C'è quindi qualche altro semplice metodo percreare pacchetti di qualità?Esiste Debian Package Tools FE(http://url.fullcirclemagazine.org/927dc1),un'applicazione basata sulle librerie Qt, chefornisce un'interfaccia grafica semplice per lacreazione di pacchetti. È molto meglio diCheckInstall, ma non rappresenta ancora ilmetodo ideale per creare pacchetti di qualità.

Creazione manuale dei pacchettiIl primo passo per la creazione manuale degliarchivi .deb è scaricare il programma, quindicompilarlo (se necessario) ed installarlo.Questo solitamente comporta eseguirenell'ordine ./configure, make, e sudomake install. A questo punto trovate doveè stato installato, aprite il file Makefile con uneditor di testo e leggete la sezione install, senon lo trovate, cercate nella cartella /usr/.Ora è tempo di creare il file di controllo,fondamentalmente, si tratta della descrizionedel .deb. Ecco un esempio di file di controllo(dovete copiare tutto in un file chiamato"control", senza estensione):Package: fungameVersion: 1.0Section: gamesPriority: optionalArchitecture: i386Essential: noDepends: libfungame, gamelibrary (>=

1.4.0)Recommends: fungamesaves1 |

fungamesaves2Suggests: optionalfungame

Creare e distribuire file deb di LOJJIK BRAUGHLER FCM 12 | pp. 8-10

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Installed-Size: 1024Maintainer: Game Maker

[[email protected]]Conflicts:

stupidfungamethatbreaksthisoneReplaces: oldfungameDescription: A short description of the

program.A longer description

Notate alcune cose. Primo, è necessaria unalinea vuota alla fine del testo, è fondamentale,se non viene lasciata il .deb. non funzionerà.I campi sono abbastanza ovvii.• Il campo Package contiene il nome del

pacchetto, se il nome del vostro pacchettocontiene più parole utilizzate un trattino (-)tra di esse. I nomi dei pacchetti possonocontenere solo lettere minuscole, numeri e(credeteci o no) "+" e "-".

• La sezione Version è ovviamente laversione del programma, assicuratevi soloche non contenga dei trattini (-).

• La voce Section è una lista di categorie a cuiappartiene l'applicazione, tra cui admin,games, gnome, kde, mail, misc, net, sound,text, utils e web.

• La chiave Priority indica la priorità delprogramma, il più delle volte opzionale.

• Architecture è l'architettura del computersu cui gira il programma, solitamente i386,AMD64 o PowerPC.

• Essential indica se si tratta di unprogramma fondamentale o no, di solito no.

• Depends, Recommends, e Suggests invecesono tutti simili: Depends indica che il nostroprogramma non funzionerà senza quelladipendenza, Recommends contieneindicazioni su quanto possa essere utile alnostro programma per funzionare, ma nonobbligatori, e Suggests identifica tutto ciòche sarebbe carino avere in aggiunta. Poteteindicare le varie dipendenze separate dauna virgola (,), mentre se è necessarioindicare più programmi alternativi potetesepararli con un una linea verticale (|).Potete anche aggiungere, tra parentesi, laversione da utilizzare, indicando <<(precedente), <= (precedente o uguale a), =(uguale a), >= (successiva o uguale a) oppure>> (successiva).

• Installed-Size è la dimensione in kilobytedel file installato.

• Maintainer siete voi (il vostro nome seguitodall'indirizzo di posta elettronica traparentesi quadre []).

• Conflicts mostra i pacchetti cheimpediscono l'installazione del programma(programmi che vanno in conflitto con

l'applicazione).• Replaces contiene la lista dei pacchetti che

verranno rimpiazzati dal vostro applicativo.• Per ultimo, Description contiene la

descrizione del software.Una volta preparato il file di controllo,salvatelo in una cartella /DEBIAN. Adesempio, se state creando un pacchetto e lacartella di lavoro è ~/fungame/, salverete ilvostro file di controllo in~/fungame/DEBIAN/.È ora il momento di aggiungere il programmavero e proprio, copiandolo nella cartella dilavoro. Ad esempio, se fungame è presente in/usr/local/fungame/ e come file binario in/usr/bin/fungame e la vostra cartella .debè ~/fungame/, copiate tutto il contenuto di/usr/local/fungame/ in~/fungame/usr/local/fungame/ e/usr/bin/fungame in ~/fungame/usr/bin.Potete anche creare una voce di menù (un file.desktop) in~/fungame/usr/share/applications/fungame.desktop, ecco un esempio di file.desktop:[Desktop Entry]Type=ApplicationVersion=1.0

CREAREEDISTRIBUIREFILEDEB

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Encoding=UTF-8Name=Fun GameExec=fungameComment=Icon=/usr/local/fungame/fungame.pngTerminal=falseCategories=Application;Game;StartupNotify=falseMimeType=

Se volete, potete omettere la linea Icon=.Ora, è finalmente tempo di creare il vostroarchivio. Per fare questo, fate cd nella cartelladi laovoro (ad es. ~/fungame/) ed eseguite inun terminalerun dpkg -b cartella nomepacchetto.deb

dove cartella è la vostra directory, ad es.~/fungame/, e nomepacchetto.deb è ilnome dell'archivio che volete creare. Èimportante nominare correttamente ilpacchetto secondo la seguente convenzione:nome-programma_versione_architettura.deb.Tutto deve corrispondere all'equivalentepresente nel file di controllo.Distribuire il pacchettoIl vostro pacchetto riceverà massimaattenzione se disponibile supackages.debian.org e packages.ubuntu.com.Purtroppo non potete fare un sempliceupload, ma dovete essere sviluppatori Debian(oppure Ubuntu) e diventarlo non è unprocesso semplice. Un lungo articolosull'argomento è disponibile su

http://www.linux.com/articles/42155. Unmetodo più semplice è quello di trovare unmentore che si occupi di caricare il file pervoi (si veda http://mentors.debian.net/)Quindi, cosa si può fare se non si voglionoaspettare i lunghi tempi di registrazionecome sviluppatore Debian/Ubuntu? Se aveteletto la mia classifica Top5, sapete che adoroGetDeb.net. Questo sito fornisce file .deb diterze parti e rappresenta il posto ideale perprogrammatori non-Debian e non-Ubuntuche vogliono fornire i propri pacchetti. Potetetrovare le istruzioni per farlo al seguenteindirizzo:http://wiki.getdeb.net/Building_Packages.Soprattutto non è richiesta nessunaregistrazione, ma solo un account suLaunchpad.net. �

CREAREEDISTRIBUIREFILEDEB

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MultimediaConvertire un DVD con AcidRipCreare una macchina MAME

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Per installare AcidRip, fate clic su Sistema >Amministrazione > Gestione dei pacchetti

Synaptic. Dalla barra dei menu di Synaptic,fate clic su Impostazioni > Repository edassicuratevi che il repository multiverse(Software vincolato da copyright oppure daazioni legali) sia selezionato. Fate clic su"Chiudi" per chiudere la finestra "Repository".Successivamente fate clic sul tasto "Reload"sulla barra degli strumenti di Synaptic perassicurarvi di avere a disposizione l'ultimaversione del software.Fate clic sul pulsante "Cerca" nella barra degli

strumenti di Synaptic e cercate "acidrip".Quando compariranno i risultati, vedreteAcidRip e sarà possibile fare doppio clic su"AcidRip" per selezionarlo per l'installazione.Successivamente fate clic sul pulsante"Applica" sulla barra degli strumenti diSynaptic per installare il software.

Figura 1 (sopra): Impostazioni Generali di AcidRip

Eseguire AcidRipDopo l'installazione, eseguite AcidRip daApplicazioni > Suoni & Video > AcidRip > DVDRipper. Dopo aver lanciato AcidRip, verràvisualizzata la finestra principale, come inFigura 1 (sinistra). Inizialmente le opzionisembreranno davvero troppe, ma percominciare dovrete inserire il DVDnell'apposito cassetto e fare clic sul pulsante"Carica" per accedere ai contenuti del DVD.Come si vede in basso, il DVD dell'esempio èstato caricato con il titolo "xmas2005", con 6capitoli e durata di circa 59 minuti.Ho specificato manualmente l'impostazione"Nome file" dal valore di default"/home/jonny/%T" a "/media/300/%T" in modotale che il video finale compresso verràsalvato come xmas2005.avi sul dispositivoesterno di 300 GiB montato precedentementenel percorso /media/300. Ho anche cambiatoil valore predefinito di "Dimensione file" da700 a 460 in modo da avere un file di 460megabyte (MiB).Consiglio: Dopo aver cambiato la dimensionedel file, fate clic su un altro campo nella

Convertire un DVD con AcidRip di JONNY MCCULLAGH FCM 10 | pp. 11-12

Ne so ben poco di compressione video, ma hocomprato di recente un MediaPlayerFreecom che si collega direttamente altelevisore e mi permette di guardare filevideo e ascoltare musica. Inoltre volevoanche guardare i video della mia famiglia sulmio piccolo lettore multimediale nuovo. Hocirca una dozzina di DVD autoprodotti eognuno di essi è piuttosto grande (3-4 Gb).Volevo comprimere questi video per gestiremeglio lo spazio sul mio lettoremultimediale. Per comprimerli, ho deciso diusare AcidRip.

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finestra (es. il campo Titolo della Traccia) perassicurarvi che i cambiamenti fatti sianosalvati. Se non effettuate quest'operazione, ilcambiamento non verrà notato da AcidRip -probabilmente un piccolo bug.

Figura 2 (sopra): Impostazioni Video di AcidRip

La dimensione di 460 MiB è adatta per unvideo di un'ora, mentre 700Mb sarebberogiusti per un video di 90 minuti.

Per cominciare il vero processo diconversione, fate clic sul pulsante "Start" inbasso alla finestra di AcidRip. La finestra diAcidRip principale scomparirà ed appariràuna finestra con una barra progressiva, comequesta in basso.

Dopo che la conversione (sopra) avràraggiunto il 100%, accederete nuovamentealla finestra principale di AcidRip (figura 1).A questo punto, sarà possibile aprire il

Navigatore di File (Luoghi > Home) e trovareil nuovo video compresso pronto per essereguardato.In conclusioneCi sono diverse alternative per convertire iDVD, come per esempio DVD::rip (sotto) che misembra un po' complicato e Thoggen,leggermente più lento, ma se si vuole convertirevelocemente e senza problemi, AcidRip superacertamente il mio "acid test".�

CONVERTIREUNDVDCONACIDRIP

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MAME è un'applicazione chiamataMultiple Arcade Machine Emulator

(NdT: Emulatore di Macchine ArcadeMultiple). In breve, gli fornite delle ROM divecchie macchine arcade e lui le avvia. MAMEdi per sé non è così comodo da utilizzare ovedere, così la maggior parte delle personeutilizza un'applicazione grafica che permetteun accesso più semplice alle proprie ROM. Ioutilizzo Ubuntu 8.10 come sistema operativo eutilizzerò Wahcade come interfaccia perMAME. La mia idea è quella di avere il miovecchio PC collegato alla TV utilizzando lapresa uscita TV della scheda video.Installare UbuntuInstallare Ubuntu su di un PC è semplice. Omeglio, normalmente è così. Visto che nonutilizzo un monitor, Ubuntu non puòdeterminare la risoluzione, ma il rinnovato X,festoso e a prova di proiettile, mi viene inaiuto e mi permette (alla fine) di caricareUbuntu in bassa risoluzione (800x600) che èsufficiente per farmi andare avanti.TRUCCO: Se dovrete utilizzare il PC solo per

MAME vi conviene selezionare l'accessoautomatico nel passo 5 dell'installazione.Scoprirete il perchè alla fine di questo articolo.Con Ubuntu installato, ora è necessarioinstallare tutti gli ultimi aggiornamenti, tutti i200 e più! Ma una volta sistemati gliaggiornamenti, ho accesso ai driverproprietari nVidia e posso configurareopportunamente l'uscita TV della schedavideo.Ubuntu è installato, ma gli piacerà il miojoypad economico Logic3? È ora di scoprirlo.Ho installato il pacchetto joypad utilizzandoSynaptic. Dalla riga di comando ho avviato:jstest /dev/input/js0

Nota: alcune distribuzioni potrebberoutilizzare /dev/js0Ciò permette di testare tutti i movimenti e ibottoni del joypad (fig. in alto a destra).Questo conferma che il joypad è riconosciutoe interamente funzionante. Eccellente!

MAME!Ora vediamo di installare SDLmame. Il sitohttp://wallyweek.altervista.org/ ha un file.deb da scaricare. Selezionate semplicementeil collegamento corretto e, quando Firefox vimostrerà una finestra per chiedervi se voletesalvare il file, sarà presente anche un'opzioneper aprire il file con Gdebi. Io utilizzo questaopzione perchè risparmia tempo scaricandoloe avviandolo con un solo click:

Creare una macchina MAME di RONNIE TUCKER FCM 24 | pp. 16-17

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È esattamente la stessa idea per scaricareWahcade:http://www.anti-particle.com/wahcade.shtmlCon SDLmame e Wahcade installati, siamopronti a rockeggiare!/Home nelle vicinanzeNella vostra cartella /home create unadirectory chiamata emulators, all'internodella quale ne creerete una chiamata mame, alcui interno ne creerete una chiamata roms.Questo è il percorso predefinito per Wahcadee semplifica la sua configurazione.ConfigurazioneSe controllate il menu Applicazioni > Giochi

vedrete alcune voci per Wahcade. Per ilmomento vogliamo avviare l'applicazione diconfigurazione . Le uniche cose che dobbiamoeditare sono: nella scheda Emulators (asinistra), aprite la voce List Generation,premete sfoglia e selezionate la cartella roms(/home/vostronome/emulators/mame/roms).Nella scheda MAME Only premete il pulsanteper generare una lista delle vostre ROM:

E infine, la scheda Keys. Probabilmente nondovrete modificare niente qui, ma io devoselezionare l'opzione per abilitare il miojoypad a selezionare le ROM in Wahcade:

L'ultima cosa da configurare è SDLmamestesso. Ha bisogno di conoscere dove sononascoste le vostre ROM. Quindi da terminale,scrivete:sudo gedit /etc/sdlmame/mame.ini

Dove dice rompath, copiate/scrivete ilpercorso della cartella con le ROM (la stessache avete definito in Wahcade).

È tempo di fare una prova! Andate suApplicazioni > Giochi e avviate Wahcade!

CREAREUNAMACCHINAMAME

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Il tema predefinito di Wahcade è abbastanzavistoso, ma altri possono essere scaricati danumerosi siti. Anche io ho creato un semplicelayout MAME (a sinistra) per Wahcade:http://ronnietucker.co.uk/mame/polaroid_1024.zipLa ragione per abilitare l'accesso automaticoin Ubuntu è che potete andare in Sistema >Preferenze > Sessioni e aggiungere Wahcadeall'avvio. Questo significa che la vostramacchina MAME caricherà Ubuntu, eseguiràl'accesso e avvierà Wahcade per voi. Visconsiglio di utilizzare l'accesso automatico sela vostra macchina dovrà essere usata perqualsiasi altra cosa! Non solo, ma Wahcadepuò essere utilizzato come interfaccia graficaper la maggior parte degli emulatori, quindiin realtà potrete avere questa interfaccia pertutti i vostri emulatori e anche averedifferenti temi di Wahcade per ciascunemulatore! �

CREAREUNAMACCHINAMAME

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SicurezzaTrueCrypt su UbuntuTenere al sicuro i bambini in Linux

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Il mio portatile contiene tutte leregistrazioni finanziarie di casa, compresi

numeri di conto, informazioni di accesso conpassword, ecc. Tengo anche le password peraltri account online. In più, conservo copiedelle lettere personali che ho spedito inpassato. Tutte queste informazioni sono moltoriservate e sicuramente non voglio chefiniscano nelle mani di un malintenzionato.Dunque come si possono proteggere queste

informazioni senza spendere troppo tempo efatica?La risposta, naturalmente, sta in un softwarechiamato TrueCrypt. Il testo che segue è trattodalla introduzione alla Guida utente diTrueCrypt:

"TrueCrypt è un sistema software per crearee mantenere un volume (dispositivo diarchiviazione dati) cifrato al volo. Percifratura al volo si intende che i dati sonocifrati e decifrati automaticamente pocoprima di essere caricati o salvati, senzaalcun intervento da parte dell'utente.Nessun dato archiviato su un volume cifratopuò essere letto (decifrato) senza l'uso dellacorretta password/keyfile o delle correttechiavi di cifratura. L'intero filesystem vienecifrato (ad esempio, i nomi dei file, i nomidelle cartelle, i contenuti di ogni file, lospazio libero, i metadati, ecc.).I file possono essere copiati in e da unvolume di TrueCrypt montato proprio comequando vengono copiati in e da unqualunque altro normale disco (per esempio,con semplici operazioni di drag-and-drop). Ifile vengono automaticamente decifrati al

volo (nella memoria RAM) mentre vengonoletti o copiati da un volume di TrueCryptmontato. Allo stesso modo, i file scritti ocopiati nel volume di TrueCrypt vengonoautomaticamente cifrati al volo (proprioprima di essere scritti nel disco) nella RAM."

Quando si crea un volume di TrueCrypt, inpratica si definisce e si crea un file (chiamatocontenitore nella terminologia di TrueCrypt)che sarà montato come un filesystem. Si puòaccedere (cioè montare) al filesystemimmettendo la password corretta. Da quelmomento, si può accedere a qualunque filenel filesystem/contenitore come si farebbecon qualunque altro file in qualunque altrofilesystem.Il software fa molto più di questo; ha moltefunzioni in più che vanno oltre lo scopo diquesto articolo. Una funzione interessante è il"volume nascosto". Immaginiamo che siateforzati ad aprire il contenitore (qualcuno viha puntato una pistola). La funzione delvolume nascosto vi permette di sbloccare ilcontenitore e mostrare al malvivente ilvolume sbloccato senza dirgli che lì c'è un

TrueCrypt su Ubuntu di JOE BERRY FCM 11 | pp. 8-11

Almeno una volta al mese leggiamo sulgiornale che un portatile importante è statorubato. Veniamo a scoprire poi che questoportatile conteneva i nomi di ventimilaimpiegati o clienti, compresi numeri disicurezza sociale, numeri di conti bancari ealtre informazioni riservate. Ridiamo tra dinoi pensando che certamente mai faremmouna cosa così stupida come lasciareinformazioni personali e riservate pronteper essere raccolte da qualunquemalintenzionato. Giusto? Forse no. Il vostroportatile è veramente protetto di modo che,se venisse rubato, nessuna informazioneriservata potrebbe essere raccolta?

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secondo volume (contenente i veri dati)nascosto sotto le coperte. Senza sapere cheesiste, non si può dedurne la presenza. È utilespendere del tempo per leggere le 92 paginedel manuale utente distribuito col software.TrueCrypt è disponibile per Linux come perWindows, sia in binario che in codicesorgente. Per installare TrueCrypt su Ubuntu,bisogna recarsi all'area download del sito diTrueCrypt:http://www.truecrypt.org/downloads.php.Andate nella sezione per Linux e scegliete"Ubuntu (x86)". Verrà scaricato il filetruecrypt-5.0-ubuntu-x86.tar.gz. Perfacilitarvi le cose, salvate il file sul desktop.Una volta salvato, fate doppio clic sull'iconadel file; il gestore degli archivi di GNOME, FileRoller, aprirà una finestra col contenuto diquesto file tar.gz. Uno di questi file ètruecrypt_5.0-0_i386.deb. Trascinate ilfile sul desktop e fate doppio clic sull'icona.Apparirà l'installer del pacchetto. Fate clic sulpulsante "Installa pacchetto" e rilassatevi unattimo mentre TrueCrypt si installa.Finita l'installazione di TrueCrypt, creiamo uncontenitore di TrueCrypt. Si tenga a menteche questo contenitore, quando impostatocorrettamente, apparirà come un filesystem

una volta che sarà stato montato. AvviateTrueCrypt aprendo un terminale(Applicazioni > Accessori > Terminale).Immettete il comando:truecrypt

Apparirà la seguente finestra di dialogo:

Dal menu selezionate Volumes > Create NewVolume. Apparirà una seconda finestra didialogo.Fare clic su Next. Apparirà la terza finestra didialogo. Immettete qui il nome del file cheintendete creare per la gestione del filesystemcifrato. Quindi fate clic sul pulsante Next.

Vi verrà chiesta la dimensione del file-contenitore. Io ho scelto 1GiB.

TRUECRYPTSUUBUNTU

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La finestra di dialogo successiva vi permettedi scegliere quale algoritmo di cifraturautilizzare per la cifratura dei contenuti delcontenitore. Potete informarvi sulle variescelte leggendo la Guida Utente di TrueCrypt.Lasciate le scelte predefinite e fate clic sulpulsante Next.

In questa finestra scegliete la password dautilizzare per l'accesso ai contenuti delcontenitore cifrato. Leggete il testo cheaccompagna questa finestra per unsuggerimento circa la scelta di una buonapassword. Una volta scelta, fate clic sulpulsante Next. La finestra di dialogo seguentevi chiede quale tipo di filesystem usare.L'unica opzione disponibile è FAT. Fate soloclic di nuovo sul pulsante Next (figura alcentro in alto).A questo punto, TrueCrypt ha tutte le

informazioni che gli servono per creare ilvolume. Di nuovo, leggete le istruzioniapparse nella nuova finestra di dialogo. Inpoche parole, dovreste muoverecontinuamente il mouse all'interno dellafinestra di dialogo per permettere laproduzione di cifre casuali che TrueCryptutilizza per creare il volume cifrato.

L'ultima finestra di dialogo è solo unindicatore di avanzamento che mostra laformattazione del volume con TrueCrypt. Una

volta completata, osservate il file creato ecome possiamo "montare" il nostro nuovofilesystem col comando "truecrypt" nelterminale.

Quando si esegue il precedente comando"truecrypt" per montare il filesystem, appareuna finestra che chiede l'immissione dellapassword scelta prima. Notate che stiamomontando il volume nella directory /joe0. Perpermettere ciò, prima bisogna creare ladirectory. Se non si specifica una directory,verrà utilizzata una directory predefinita.

TRUECRYPTSUUBUNTU

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In alternativa, si può utilizzare la GUI (laprima finestra di dialogo che è apparsaquando avete immesso "truecrypt") permontare il file come un filesystem. Ho notatoun comportamento anomalo con questanuova versione di TrueCrypt. Una volta uscitidall'interfaccia grafica, si pensa che ilprogramma TrueCrypt sia stato chiuso. Manon è così. È necessario dare Ctrl-C nelterminale per terminare TrueCrypt.Per smontare il filesystem (assicuratevi di nonavere file aperti nel filesystem su cui aveteappena lavorato) eseguite il seguentecomando:truecrypt -d /joe0

o qualunque sia la directory dove avetemontato il contenitore di TrueCrypt.Diamo un tocco finale e automatizziamo ilmontaggio del filesystem di TrueCrypt.Sicuramente non vogliamo aprire una

finestra di terminale ed eseguire il comandotruecrypt ogni volta che vogliamo accedere alnostro filesystem. Vogliamo soltanto faredoppio clic su un'icona. Su un'area vuota delvostro desktop GNOME fate clic destro colmouse e selezionate "Crea lanciatore...".Apparirà una finestra di dialogo (vedi la

figura a lato). In "Comando" immettete ilseguente comando di TrueCrypt:/usr/bin/truecrypt /home/joe/tmp/test-

truecrypt/MySecretVol /joe0

Quando si fa clic su questa icona, apparirà unatemporanea finestra di terminale, seguita dauna finestra di dialogo che vi chiederà diimmettere la password per questo contenitore.Immessa la password, la finestra si chiuderà. Inmodo simile, potete creare un lanciatore persmontare il filesystem.È tutto. Fate pratica creando un piccolocontenitore di TrueCrypt finché l'interfaccia virisulterà comoda da usare, mentre saprete che idati sono al sicuro, ma ancora accessibili.�

TRUECRYPTSUUBUNTU

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Quando mio nipote ha cominciato asaperne di più e si è potuto fare

affidamento sulla sua capacità di non faredanni intenzionali a qualcosa di delicatocome un computer di casa, gli ho consentitoun accesso controllato al mio computer. Lui lousa soprattutto per divertirsi con dei giochiche ho installato per lui o per accedere ai sitidelle sue reti TV preferite, come pbskids.org esproutonline.com.In ogni caso ha raggiunto un livello dicapacità tale che raramente ha bisogno delmio aiuto. Mentre vorrei stare lì con lui econtinuare a controllarlo direttamente,semplicemente non ne ho il tempo. Quindi inquesto articolo, mostrerò i passaggi che hofatto per creare un account utente in Ubuntu

per mio nipote di sei anni. Innanzitutto hocreato un account a parte per lui. In Gnomesono andato su Sistema > Amministrazione >Utenti e gruppi. Dopo aver immesso la miapassword di amministratore si è aperta lafinestra per le impostazioni Utenti. Hocliccato su Aggiungi utente ed è apparsa lafinestra Nuovo account utente.Nella scheda account (qui sotto) ho immesso ilnome utente che volevo assegnargli e il nome

reale. Ho scelto di impostare l'account comeNon privilegiato e ho lasciato vuoti i campicon le informazioni sul contatto. Per lapassword, ne ho fatte generare molte finchénon ne ho trovata una abbastanza complessa.Purtroppo le password generate casualmentenon includono alcun carattere speciale mapuò essere immesso direttamente in questocampo. Questa password era quasiimpossibile da ricordare per mio nipote.Fortunatamente ciò non sarà un problema, lospiegherò meglio fra poco.Poi ho cliccato sulla schedaPrivilegi utente (accanto) eho aggiunto i privilegi chevolevo assegnare a mionipote:• Accesso automatico a

dispositivi dimemorizzazione esterni

• Utilizzo di dispositiviaudio

• Utilizzo di unità CD-ROM.Non c'era nulla che mi

Tenere al sicuro i bambini in Linux di PETER DURRIL FCM 4 | pp. 8-12

In questo articolo mostrerò i passaggi che hofatto per creare un account utente in Ubuntuper l'utilizzo da parte di mio nipote di seianni. Anche se questa configurazione èspecifica per le sue necessità, molte di questeconsiderazioni potrebbero essere valide perla configurazione di un account per unbambino.

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interessasse nella scheda Avanzato, per cui hocliccato OK e ho chiuso la finestra delleImpostazioni utenti.Prima di uscire dal mio account sono andatoin Sistema > Amministrazione > Finestra diaccesso (a sinistra) per configurare il displaymanager di Gnome.

Nella finestra delle preferenze di accesso hocliccato sulla scheda Sicurezza. Lì ho spuntatoAbilitare accesso temporizzato, ho selezionatol'account di mio nipote nel menu a discesa eho impostato la Pausa prima dell'accesso a 10

secondi. Ciò mi ha permesso di usare unapassword molto sicura, senza bisogno che mionipote la memorizzasse. Fatto ciò, ho chiusole preferenze di login e ho riavviato il miocomputer prima di provare il logintemporizzato.Il mio obiettivo principale nel prepararglil'account era la semplicità d'uso per lui. Hovoluto semplificarlo il più possibile; potevosempre complicarglielo in un secondo tempo.La prima cosa l'ho cambiata nelle Preferenzedel selettore area di lavoro impostandogli ilnumero delle aree di lavoro a una. Poi horimosso del tutto questo selettore. Ho poirimosso l'applet "Esci...".Come regola generale, volevo evitare laconfusione: volevo anzitutto che trovassesubito ciò che voleva usare, evitando nelfrattempo che trovasse le cose che gliproibivo. Così la prossima cosa da ritoccareera il menu. Ho pensato di creare dei pulsantisul desktop e di toglierli dal menu, ma ci sonotroppi programmi per renderla una soluzioneottimale. Così, ho aperto Alacarte, l'editor dimenu incluso in Ubuntu, e ho cominciato aselezionare.Ci sono molti sotto-menu nell'installazione

standard e poche preziose applicazioni chemi pare gli possano essere utili. Le mie scelteesposte qui furono specifiche per il mio caso;comunque essenzialmente ho rimosso lamaggior parte delle preferenze, tutto il menudi amministrazione e tutte le voci deiprogrammi che non avevo installatospecificamente per lui, fatta eccezione perelementi comuni come l'Editor di testo, laCalcolatrice e Firefox.Anche se la voce di menu "Cerca file..." èdisponibile nel menu Risorse, volevo renderela ricerca più facilmente accessibile; così hoaggiunto Deskbar al pannello superiore enella scheda Visualizzazione delle preferenzedi Deskbar ho impostato la voce Aspetto come

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Casella di testo nel pannello. Ho poidisabilitato molte delle estensioni nellascheda Ricerche, lasciando solo:• Cerca file e cartelle• Cronologia• Segnalibri web• Cronologia web• Documenti recenti

L'idea è sempre quella di limitare la quantitàdi informazioni che deve elaborare. Una voltaconfigurati i pannelli a mio piacimento, hoavviato Pessulus, un editor per leimpostazioni di blocco per Gnome. Nonessendo installato in modo predefinitoall'interno di Ubuntu, Pessulus è reperibiledai repository di Ubuntu. Non mi aspetto che

mio nipote provi effettivamente ad eludere lerestrizioni che ho applicato per il suo account.Onestamente, se mi spingessi troppo lontano,non farei che incoraggiare che ciò accada.Così, a dispetto della molteplicità di opzioni diPessulus, le mie necessità ora sono semplici.Spostandomi nella sezione “Pannello” diPessulus, ho attivato due opzioni, “Blocca i

pannelli” e “Disabilita blocco dello schermo”(qui sopra), quindi ho chiuso l'editor diblocco. Si spera che ciò impedisca le tipiche“sparizioni” di pannelli e applet, la rovina deinuovi utenti come anche delle assistenzetecniche. Come passo finale, ho eseguitogconf-editor e ho navigato fino ad apps >nautilus > preferences nel riquadro a

sinistra attivando desktop_is_home_dir (adestra). Questo modificherà la cartella dellascrivania da /home/jimmy/Desktop asolamente /home/jimmy. Essendoci disparitàdi opinioni sul fatto che questa debba o menoessere un'impostazione predefinita in Gnome,credo che sia comunque appropriata vista lamia particolare situazione.

La prima parte di software che intendoconfigurare è Firefox. Ci sono molte validerisorse per gli studenti sul Web. Per nonparlare della varietà infinita di giochi (unavolta installati Flash e Java). Ad ogni modopossono essere trovate molte altre cose nelleselve di internet. Con questo in mente,perseguirò il mio giro usuale di

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semplificazioni con una forte impronta di“controllo parentale” . In aggiunta a questo, hoinstallato un ad-blocker. Pur essendoci moltiargomenti validi contro l'utilizzo dellefastidiose applicazioni pubblicitarie, mi stamolto più a cuore la protezione delle mentiimpressionabili dei bambini dalbombardamento del commercialismo.Ora, come ho detto prima, uno dei mieiobiettivi primari in tutto questo processo èstato semplificare le interfacce utente. A talfine, la mia prima mossa con Firefox è statarimuovere dalla barra di navigazione tutti ipulsanti tranne “Avanti” e “Indietro”, come

disabilitare l'utilizzo delle icone piccole nellafinestra Modifica barre degli strumenti. Unavolta soddisfatto del menu, ho cercato nella

pagina degli add-on di Mozilla una estensionechiamata Menu Personale e l'ho installata. Laversione più recente al momento in cui scrivoquesto documento è la 3.0.5. Una voltariavviato il mio browser, ho aperto lepreferenze del Menu Personale. MenuPersonale è un'estensione perfetta persemplificare l'interfaccia: permette di creareun pulsante per la barra degli strumenti dinavigazione, spostare oggetti dai menu dellabarra standard (File, Modifica, Visualizza,ecc..) all'interno dei menu dei tuoi pulsanti, equindi nascondere la barra dei menu. Così,dopo aver aggiunto le mie scelte dai menustandard, ho messo il menu personalizzatoall'estrema destra della barra di navigazione,con la casella di ricerca proprio alla suasinistra. Gli elementi che ho scelto sono più omenostandard:• Home• Stampa• Salva

pagina connome...

• SchermoIntero

Ad eccezionedi Salva

pagina con nome... nessuna di queste voci èdisponibile nel menù contestuale predefinito.Come ho già detto in precedenza, nonprevedo che mio nipote cerchi di superare

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tutte le restrizioni che ho impostato al suoaccount. In questo modo semplifico il mioapproccio nel limitargli l'accesso a Internet.Dopo essermi guardato un po' attorno hotrovato la soluzione che stavo cercando: unelenco degli indirizzi permessi.La maggior parte delle soluzioni "controlloparentale" invece usa o una lista nera, unelenco di indirizzi vietati, o usa unacombinazione di indirizzi vietati e di filtri suicontenuti che verificano la presenza di alcuneparole-chiave all'interno della paginarichiesta. Ci sono numerosi svantaggi inquesto tipo di approccio: alcune paroleutilizzate in contesti non adatti possono avereanche un uso in un contesto normale; icreatori degli elenchi di indirizzi vietati nonposso sperare di catalogare tutte le pagineesistenti, data l'enorme quantità di nuovepagine create ogni giorno; in cima a questiproblemi concreti c'è il problema deipregiudizi del responsabile sulle pagine chedovrebbero essere bloccate.Per fortuna posso prendere questo tipo didecisioni da solo. Scegliendo una soluzionebasata su un elenco di indirizzi permessiposso scegliere a quali pagine può accederemio nipote. Qualunque pagina che non sia

nell'elenco delle pagine ammesse èautomaticamente bloccata. Siccomel'interesse di mio nipote crescerà, dovròverificare i soggetti a cui è interessato epermettere l'accesso a quelli che trovoaccettabili. Sebbene ciò comporti un sforzomaggiore da parte mia, implica una migliorconoscenza tra noi.

L'estensioneche hoinstallato sichiamaBlockSite (alato) ed èdisponibilealla paginadelleestensioniufficiali diMozillaFirefox.BlockSite haun'interfacciamolto semplicee permette

l'uso o dell'elenco di indirizzi vietati odell'elenco di indirizzi consentiti. I caratterijolly sono supportati, in questo modo ,aggiungendo *wikipedia.org/* è possibile

accedere a tutte le pagine di ogni sottodominio del sito wikipedia.org. Se ritenete diaverne bisogno potete anche impostare unapassword che deve essere inserita per poteraccedere alle preferenze di BlockSite. Ad ognimodo, l'intera estensione può esseredisabilitata dalla finestra delle Estensioni,quindi non è una soluzione troppo efficace.Per siti che vi danno problemi provate averificare il proxy o il firewall. Per esempio,ho voluto aggiungere il sitostorylineonline.net, che offre i filmati diattori professionisti mentre leggono libri perbambini. Il sito era caricato correttamentema i video non erano riprodotti. Nella paginadi aiuto ho trovato il motivo. Il problemaderivava dal fatto che i video si trovavano suun sito con un nome di dominio diverso.Aggiunto il dominio all'elenco degli indirizzipermessi, tutti i filmati venivano riprodotticorrettamente.Per quelli che desiderano una soluzione unpo' più sicura esiste PublicFox, che sembraessere un'estensione di BlockSite con alcunemodifiche che permettono che la password diprotezione sia estesa ad altre funzioni comele preferenze del browser, la paginaabout:config e la finestra delle estensioni. Io

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l'ho provato per un po', ma i continui pop-upper l'inserimento della password nonrendono l'esperienza troppo amichevole.Utilizzato assieme con Pessulus perdisabilitare la linea di comando e perprevenire l'esecuzione di Firefox attraverso ilparametro -profilemanager, questa è unasoluzione di blocco soddisfacente. Comunquec'è un modo per aggirare le restrizioni,presupponendo che sappiate come. In questocaso l'utente può semplicemente accedere allacartella con il proprio profilo e modificare

alcuni file di testo per disabilitarel'estensione.Questa è la mia configurazione. In futuro, semio nipote inizierà a copiare le abitudini didownload di suo zio, dovrò ricreare il suoaccount utilizzando le quote disco. Per chifosse interessato a come impostare questafunzionalità, potrebbe essere di aiuto riferirsial post di Aysiu nel forum di ubuntu qui:http://ubuntuforums.org/showpost.php?p=2692744&postcount=10. Se mai inizierà a

sviluppare insane abitudini informatiche,come ad esempio passare troppo tempodavanti al computer, lo stesso Gnome offreuna soluzione. Sotto le impostazioni dellatastiera, nelle preferenze di Gnome, c'è lalinguetta "Pausa nella digitazione". La "Pausanella digitazione" può essere impostata perbloccare lo schermo dopo un tempopredeterminato, regolabile da uno fino acentomila minuti con incrementi di unminuto. Se arriverò a tanto, dovrò impostaregdm per eseguire l'accesso automatico conl'account di mio nipote e memorizzarne lapassword. Sostanzialmente, direi che è unbuon inizio.Dato che il PC che utilizziamo è il mio, non hotrovato alcun motivo per installare edubuntu,ma ho comunque installato praticamentetutto il software educativo disponibile nelrepository, oltre a uno che non c'è: Gutenpy. Èun browser di cataloghi e un visualizzatore ditesto del Progetto Gutenberg e lo consigliocaldamente. Anche se non c'è un rilasciospecifico per Ubuntu, è disponibile un file.deb che ho utilizzato senza problemi, ilpacchetto Debian è disponibile all'indirizzohttp://gutenpy.sf.net/ �

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Editoria

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Introduzione a LaTeXDigitalizzare e convertire in PDFDigitalizzare documenti in PDF/DJVU

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LaTeX è un sistema di impaginazione chenon segue il "normale" approccio

WYSIWYG (What You See Is What You Get)degli elaboratori di testo a cui la maggiorparte di noi è abituata. La forza di LaTeX stanel fatto che segue delle regole dicomposizione molto simili a quelle sviluppateprima della comparsa degli elaboratori ditesto. I documenti creati usando LaTeXsembreranno documenti impaginati in modoprofessionale. Uso LateX per creare lettere,documenti e presentazioni; l'ho persino usatoper creare un grande poster a lavoro. Questosoftware è molto popolare nelle universitàgrazie alla sua particolare capacità dimanipolare equazioni e riferimenti incrociati.Questo articolo conterrà solo un piccoloassaggio di ciò che è possibile fare con questosistema di impaginazione e tratterà quantosegue:Pagina TitoloIndiceIndice delle FigureIndice delle TabelleInserire un'immagineRiferimenti IncrociatiEquazioni

Useremo il comando pdflatex per generareun PDF direttamente dal nostro "codicesorgente". Per prima cosa, installate LaTeXcon il vostro gestore di pacchetti, installandotexlive-latex-base. Qui sotto c'è una lista dicomandi utilizzati per creare il contenuto deldocumento. Inserite il seguente codice inmarrone in un file di testo.\documentclass[a4paper,12pt]{article}\usepackage{graphicx}\usepackage{multicol}

\title{LaTeX Primer}\author{TUX}

\begin{document}\maketitle\clearpage\tableofcontents\clearpage\listoftables\clearpage\listoffigures\clearpage\section{Equations}

Inizierò aggiungendo nel documento unafamosa equazione e facendo riferimento

ad essa nel testo. Nel 1905 Einsteinpubblicò degli articoli importanti,uno di questi era RelativitàSpeciale, nota ai più come \ref{eq-n1}.

\begin{equation}\label{eqn1} E = mc^2\end{equation}

dove E è l'energia, m la massadell'oggetto e c la velocità dellaluce.

\section{Table}

Adesso inseriremo una tabella contenenteuna lista di nomi ed età di fantasia.La Tabella \ref{table1} contiene...

\begin{table}[!h]\caption{Una tabella contenente età e

nomi}\label{table1}\begin{center}\begin{tabular}{|c|c|}\hlineNome & Età\\

di MATTHEW HOLDER FCM 11 | pp. 16-17Introduzione a LaTeX

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\hlineBob & 24\\Dave & 13\\Lucy & 27\\Claire&12\\\hline\end{tabular}\end{center}\end{table}

\section{Columns}È molto facileaggiungere colonne multiple al docu-mento:

\begin{multicols}{2}TESTO TESTO TESTO TESTO TESTO TESTO

TESTO TESTO TESTO TESTO TESTO TESTOTESTO TESTO TESTO TESTO TESTO TESTOTESTO TESTO TESTO TESTO TESTO TESTO

\end{multicols}

\section{Image}\begin{figure}[!h]\caption{Image}\label{image1}\begin{center}\includegraphics[width=3in]{tux.png}\end{center}

\end{figure}\end{document}

Una volta completato salvate il file in un postoconosciuto, aprite un terminale eposizionatevi nella cartella dove lo avetesalvato. A questo punto digitate:

pdflatex fullcircle.tex

Per generare dei riferimenti incrociati ilcomando precedente va dato due volte.Con questo tutorial ho fatto un'analisi amalapena superficiale e raccomando dileggere The Not So Short Introduction toLaTeX 2E ("Una mica tanto breveintroduzione a LaTex 2e")http://www.ctan.org/tex-archive/info/lshort/english/lshort.pdf �

L'immagine "tux.png" usata nel codice.

Il PDF finale così come appare in KPDF.

INTRODUZIONEALATEX

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Il mio problema era riuscire a mettere suInternet una vecchia newsletter in formato

PDF, ma l'unica cosa che avevo era una copiacartacea. Ho provato a farlo su una macchinacon installato Windows, ma dopo qualchetentativo ho desistito e ho avviato il mioportatile con Linux.La prima cosa che dovevo fare era collegare ilmio scanner con il portatile. Nessunproblema, ha riconosciuto la perifericaperfettamente.A questo punto mi piacerebbe potervi direche potete effettuare le scansionidirettamente da OpenOffice Writer, ma hoavuto problemi con il loro “Seleziona lasorgente di scansione”. Tutto è in millimetrianziché pollici e le uniche opzioni per il DPIsono 50 o 1200, per cui agiamo in manieraleggermente differente. Avrete bisognodell'applicazione “Xsane”, presente neiRepository. Se non lo avete installato, fatelocome prima cosa. Andate nel pannello deimenu e selezionate Applicazioni > Grafica >Xsane – Scanner di immagini. L'ho impostatoin modo da fargli aprire quattro finestre(nella figura in basso).

1. Finestra principale Xsane (sinistra)2. Finestra degli istogrammi (in alto al centro)3. Finestra delle opzioni (in basso)4. Finestra dell'anteprima (destra)

Nella finestra principale hoimpostato il percorso, iltipo di file (JPEG) e larisoluzione (300). Holasciato tutte le altreimpostazioni quellepredefinite.

Nella finestradell'anteprima,ho impostato lascansione atutta pagina elanciatol'acquisizionedell'anteprima.

Dopo averottenutol'anteprima(facendo clic su“Acquisisci

anteprima”), selezionate l'area dascannerizzare spostando i righelli nellafinestra dell'anteprima (osservate la linea

tratteggiata attornoall'immagine scansionatanella figura in alto), quindiandate nella finestraprincipale e fate clic sulpulsante Scansione.Quando la scansione èstata ottenuta, si aprirà la

di IRV RISCHDigitalizzare e convertire in PDF FCM 17 | pp. 19-21

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finestra del visualizzatore di immagini cheillustra il risultato finale.Adesso bisogna salvare la scansione andandonel menu File > Salva immagine.

Se usate il nome file impostato comepredefinito, salverà le scansioni comepagina0001, pagina0002, ecc. Nel mio caso,avevo bisogno di realizzare 4 scansioni. Nonappena ho finito, mi è bastato chiudere ilvisualizzatore di immagini e la finestraprincipale, che le altre finestre sono spariteautomaticamente.Adesso vediamo come fare per convertirle inun bel documento in formato PDF.Aprite OpenOffice.org Writer dal vosto menuApplicazioni. Si aprirà con un documentovuoto (destra). Con il puntatore andate al disopra della prima pagina e selezionate ilmenu: Inserisci > Immagine > Da file...

Selezionate il file che volete inserire e cliccatesu Apri.Posizionando poi il cursore all'inizio dellapagina seguente, ripetete l'operazione finchénon avrete tutte le scansioni effettuate nelvostro documento OpenOffice. Dopo di ciò,vogliamo esportare il tutto in formato PDF.Possiamo farlo andandonel menu: File > Esportanel formato PDF.Non appena si apre lanuova finestra, lasciatetutto impostato comepredefinito e selezionateil pulsante “Esporta”.Si aprirà la finestra per il

DIGITALIZZAREECONVERTIREINPDF

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salvataggio del documento, dove potetescegliere dove salvare il documentorealizzato. Verrà salvato come documentoformattato in PDF.Dopo aver chiuso il vostro documento inOpenOffice Writer, potete lanciareun'anteprima del lavoro finito. Andate doveavete salvato il vostro file e apritelo con ilvostro visualizzatore di documenti in PDF.Ecco come il mio documento finito vienevisualizzato con KPDF.

Per terminare il mio lavoro, ho apertoFirefox, selezionato il plugin FireFTP e hocaricato il file sul mio server Web. Se volete

vederlo, lo potete trovare all'indirizzohttp://wabasha-server.net/Outlook.pdf �

DIGITALIZZAREECONVERTIREINPDF

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Conservate le vostre riviste e i vostridocumenti facendone una scansione e

convertendoli nel formato PDF/DjVu primache ingialliscano, vengano ridotti in pezzi e siperdano per sempre.Col vostro scanner collegato siete pronti perl'operazione. Innanzitutto installategscan2pdf. Il suo sito èhttp://gscan2pdf.sourceforge.netÈ anche nei repository. Per installarlo dalterminale, digitate:sudo apt-get install gscan2pdf

Già che ci siete, installate pdftk. È il coltellinosvizzero che uso per manipolare tutti i mieifile PDF.sudo apt-get install pdftk

Avrete anche bisogno di pdf2djvu cosicché,una volta ottenuti i vostri PDF in alta qualità,potete convertirli nel formato djvu a 400 dpi erisparmiare tanto spazio ma conservando idettagli dei documenti. Quindi, di nuovo,digitate nella shell:

sudo apt-get install pdf2djvu

Questo è tutto quello che vi serve. Iniziamo lascansione!

Avviategscan2pdf a fateclic sul pulsantedi scansione. Conun po' di fortunail vostro scannerUSB verràautomaticamenteselezionato, lovedrete e potretecambiarne alcuniparametri. Loscanner che stousando è un HPScan-jet 6300 conun ADF (ildispositivo dialimentazioneautomatica deglioriginali) da 25fogli. Per coloro

che non sanno cosa sia un ADF, assomiglia unpo' a un fax. Posso anche scegliere la velocitàdi acquisizione. Io scelgo sempre la piùveloce. Quindi, scegliete la risoluzione: ioscelgo sempre 300 dpi. Ora, selezionate lamodalità di scansione:TrattoMezzitoniGrigioColore

Tratto è in pratica una scansione in bianco enero con una differenza molto piccola nelcolore del nero/grigio. È perfetta per le pagineche sono soltanto in nero. Non usate questamodalità se ci sono foto nella pagina.Appaiono orribili. Questa modalità richiedepoco spazio.Mezzitoni acquisisce un originale con toni dinero molto intensi e lo rende con un aspettodavvero cupo sul vostro PC. Non uso maiquesta modalità.Scala di grigio. Usate questa modalità seavete una rivista in bianco/nero con foto.Questa modalità vi darà una riproduzione

di DEZDigitalizzare documenti in PDF/DJVU FCM 27 | pp. 13-15

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davvero buona in bianco e nero. Occupa unpo' di spazio ma non quanto quella a colori.Colore. Questa si spiega da sé.

Per ottenereuna rivistascansionate 10o 20 pagine esalvate illavoro nelformato PDF.Ci sonodiverseopzioni persalvare lepaginedigitalizzate.Potete salvarele pagine

singole o salvare tutte le pagine come ununico PDF. Potete anche scegliere se usare iljpeg così come altri formati.Dalle mie prove ho imparato ad usare lacompressione jpeg quando salvo i PDF. Il jpegè un "formato con perdita", per cui per nonperdere in qualità salvo con un valore diqualità dell'84%. Se salvo all'85%, ledimensioni del file crescono a proporzioni

incredibili. Ripetete questa procedura discansione per il vostro libro e concluderetecon i vostri dati salvati in una directory connomi di file del tipo:mia.rivista.parte1.pdfmia.rivista.parte2.pdfmia.rivista.parte3.pdfmia.rivista.parte4.pdfmia.rivista.parte5.pdf

A mo' di esempio, immaginate che ogni filecontenga 20 pagine e pesi 20 mega. Una voltauniti insieme, avrete un singolo PDF di 100mega con le pagine in ordine numerico.Per ottenere ciò, tornate di nuovo alla shell,puntate verso la directory dove avete salvato ifile e avviate pdftk. Esso vi permetterà ognisorta di intervento sui file PDF. In questo casolo userete per unire i singoli file PDF in ununico grande file. Il programma lo farà senzabattere ciglio. Ha tante funzioni, ma non leanalizzerò qui. Nella shell digitate:pdftk mia.ri

Ora premete il tasto Tab e magicamentevedrete apparire:

pdftk mia.rivista.parte

Ve lo avevo detto che la shell è potente. Hascansionato la directory e magicamente haaggiunto per voi "vista.parte". Ora premete 1in modo da avere:pdftk mia.rivista.parte1

Premete di nuovo Tab e vedrete:pdftk mia.rivista.parte1.pdf

Intelligente, vero? Ripetete ora ilprocedimento di premere Tab e digitare 2, 3,4 e 5 quando necessario e in pochi secondiavrete questo comandopdftk mia.rivista.parte1.pdf

mia.rivista.parte2.pdfmia.rivista.parte3.pdfmia.rivista.parte4.pdfmia.rivista.parte5.pdf

Ora dovrete dire a pdftk che volete unirequesti file insieme in un unico grande file.Quindi aggiungete:cat output mia.rivista.pdf verbose

DIGITALIZZAREDOCUMENTIINPDF/DJVU

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Aggiungetelo alla fine di quello che avetedigitato poco fa. Quindi l'intero comandoapparirà così:pdftk mia.rivista.parte1.pdf

mia.rivista.parte2.pdfmia.rivista.parte3.pdfmia.rivista.parte4.pdfmia.rivista.parte5.pdf cat outputmia.rivista.pdf verbose

Il comando verbose alla fine dice alla shell difar vedere sullo schermo quello che fa ilprogramma. Vi risparmierà di indovinarequello che sta succedendo. Se non fate così,non avrete alcuna risposta dal programma,una volta che avrete premuto Invio. Premetequindi Invio e osservate scorrere le pagine. Inpochi secondi tornerete al prompt deicomandi col cursore lampeggiante.Guardate ora nella directory e vedrete ildocumento finale col nome mia.rivista.pdf.Apritelo (col vostro visualizzatore didocumenti/PDF) e scorretelo per ammirare ildocumento da 100 pagine che avete messoassieme. Osservate ora le dimensioni del file.Immagino che sarà di circa 110 mega o forsemeno.

Per convertirlo nel formato djvu e mantenerele pagine in alta qualità ma con un file diminori dimensioni, aprite la shell e digitate:pdf2djvu -o mia.rivista.djvu -d400 -v

mia.rivista.pdf

Per spiegarlo un po', avete detto alprogramma che il file finale sarà chiamatomia.rivista.djvu, che volete comprimerlousando 400 dpi (con -d400), che volete vederel'output a schermo per sapere cosa stasuccedendo (con -v) e che il nome del file dipartenza è mia.rivista.pdf. Ora premeteInvio. Vedrete qualcosa di simile:mia.rivista.pdf:- page #1 -> #1:- image size: 3199x4332- 353010 bytes out- page #2 -> #2:- image size: 3199x4332(NOTA DELL'AUTORE: ho cancellato molte

pagine da questa sezione)- 341857 bytes out- page #76 -> #76:- image size: 3167x4332- 450144 bytes out0.210 bits/pixel; 3.858:1,74.08% saved, 105702515

bytes in, 27394816 bytes out

Avete capito come funziona.Ora guardate nella directory a vedrete ilvostro file .djvu, i vostri singoli PDF dipartenza e il PDF finale. Cancellate tutti i file.parte1.pdf ma conservate il PDF finale e i fileDjVu. Potete fare ciò andando nella directorydove stavate lavorando, selezionando i file epremendo il tasto Canc. Non cancellate ilgrande file PDF. I file PDF sono più semplicida lavorare rispetto a quelli DjVu. Fate quindile modifiche ai grandi file PDF e poirigenerate il file DjVu.Quando digitalizzate le pagine, assicuratevi dicorreggere i valori di luminosità/contrasto sulsoftware gscan2pdf. Potreste aver bisogno diaumentare il contrasto/luminosità a 30 o a 40quando scansionate a colori per ridurre latrasparenza delle pagine e dare uno sfondonetto. Ho constatato che bisogna farlo quandosi usa la modalità Tratto. Ciò aiuta anche aridurre l'ingiallimento dei fogli delle vecchieriviste e a ridurre le dimensioni del file. Fatedelle prove con queste impostazioni.Impiegate un po' di tempo armeggiando unpo' prima di impazzire e scansionare alcunecentinaia di libri. �

DIGITALIZZAREDOCUMENTIINPDF/DJVU

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D A L 2 0 0 7 A O G G I H A N N O C O L L A B O R A T O A L L A R E A L I Z Z A Z I O N E D E L L A R I V I S T A

Antonino ArcudiVito Luca ArnettaMichele Azzolari

Giuseppe CalàMilo Casagrande

Dario CavedonTeo Cocetta

Luca De JulisRoald De Tino

Luigi Di GaetanoGerardo Di Giacomo

Davide NotaristefanoIstituto PacinottiLidia PellizzaroAntonio PiccinnoLuca SabaValerio SalvucciMara SorellaGianfranco TaorminaVito TiganiFlavia Weisghizzi

Edoardo ElidoroCristina Franzolini

Paolo GarbinFabrizio Giacosa

Mattia ImpellizzeriAldo Latino

Marco LetiziaCristiano LuinettiLuca Manganelli

Maurizio MoriconiPaolo Naldini

A cura della Comunità di Ubuntu Italia - Progetto FCM