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Filosofia del linguaggio 2016-17Unità didattica n. 12 Dott. Michela Tardella
Le lingue dei segni
Introduzione
“Il tipo di struttura meccanica o biologica
degli utenti rappresenta una condizione
delle loro scelte in fatto di segnali e sensi”
(De Mauro, 1982)
http://www.nextme.it/rubriche/lo-sapevi-che/6637-poliglottismo-personalita
• Arbitrarietà: abbiamo a che fare con una scelta – una scelta non individuale né sociale, ma addirittura di specie: una scelta avvenuta su scala evolutiva
• Materiale: questa scelta è condizionata da vincoli di tipo, appunto, materiale, ovvero bio-fisici, che si riassumono nel corpo dei soggetti interessati all’esercizio del codice
De Mauro, 2008
Arbitrarietà materiale
• Basso dispendio energetico nella produzione e nella ricezione.
• Minimo impegno corporeo.
• Facile ripetibilità, ricevibilità, imitabilità e apprendibilità dei segnali.
• Efficacia per la localizzazione della fonte.
• Indipendenza da reciproca visibilità di produttore e ricevente e da condizioni di luminosità.
• Lascia libere le mani per altre funzioni
Perché la modalità fonico-acustica?
William Stokoe, “Sign language structure” (1960)
Osserva i segnanti.
Applica dei metodi della linguistica strutturalista.
Non interviene direttamente sui codici.
CONCLUDE CHE:
• Le lingue dei segni sono delle vere e proprie lingue dotate di una struttura lessicale e morfo-sintattica autonoma rispetto a quella delle lingue verbali.
• La Lingua dei Segni Americana (non più “gesti”, né “forme mimiche”) soddisfa i bisogni comunicativi e cognitivi della comunità linguistica segnamte.
Le lingue segnate sono lingue STORICO-NATURALI
in modalità visivo- gestuale
STORICITÀ:
Soggette alle leggi del tempo e all’uso che ne fa la massa parlante: cambiamenti strutturali a vari livelli (fonologia, lessico, etc.).
Legame/Identità della comunità: autocoscienza culturale legata alla lingua
1. Ogni comunità di persone sorde ha la propria lingua segnata, esempi: LIS (Lingua Italiana dei Segni); ASL (American Sign Language); LSF (Langue des Signes Française); BSL (British Sign Language) etc.
2. www. ethnologue. com: attesta 142 LS.
Stretta correlazione tra lingua e comunità dei segnanti:come nasce una LS?
Studi empirici condotti a partire dagli anni ‘70 sulle
emerging sign language confermano che:
• Persone sorde che si trovano insieme e in condizioni di poter socializzare sviluppano una LS.
CASI INDAGATI:
1. Nicaraguan Sign Language (NSL)
2. Al Sayyid Bedouin Sign Language (ABSL)
3. Linguas de Sinais Primárias (LSP, Brasile)
Conclusioni delle ricerche
• Iniziale influsso della gestualità degli udenti (NSL/LSP), data la rilevanza della dimensione storico-sociale.
• Si sviluppa dapprima il lessico.
• Quando il lessico è abbastanza ampio iniziano ad emergere le prime forme grammaticali e sintattiche (prima semplice poi sempre più raffinata).
• Processi evolutivi di convenzionalizzazione e stabilizzazione.
• Adattamento di tutti i materiali comunicativi a disposizione.
L’INTRECCIO TRA CONDIZIONI BIOLOGICHE E CULTURALI
È OPERATIVO E DINAMICO
1. Assenza di un sistema di scrittura
2. Assenti dalle scuole e dai media (in Italia solo recentemente).
3. Stratificazione complessa delle comunità linguistiche sorde
4. Modalità di trasmissione e apprendimento della lingua: Scuole bilingui: interpreti e assistenti alla comunicazione; circoli, club, luoghi di incontro.
Usi della lingua che incidono sulla struttura grammaticale.
Molte comunità non in contatto = molte strutture
La frammentarietà sociale ha determinato una
MOLTEPLICITÀ DI DIALETTI (ex. Il segnato siciliano è diverso dal triestino)
Scarsa standardizzazione delle LS
PERCHÉ STUDIARE LE LINGUE DEI SEGNI?
Giusta distanza
Possibilità di assumere le lingue vocali come oggetto di studio e di riesaminarne alcune proprietà alla luce della riflessione sulle LS.
Facoltà semiotica
Lo studio delle LS permette di approfondire il rapporto tra il linguaggio umano e percezione/cognizione
1. Arbitrarietà
2. Articolatezza / combinatorietà
3. Iconicità
4. Semanticità
5. Indeterminatezza semantica
6. Convenzionalità
7. Metalinguisticità
8. Creatività (regolare, non regolare, di regole)
Proprietà semiotiche fondamentali delle lingue storico-naturali
1. Sistematicità
2. Variabilità
3. Sintassi
4. Ridondanza
Elementi strutturali specifici delle LS
Multimodalità:
1. Articolatóri manuali
2. Componenti orali (Componenti Orali Speciali/Immagini di Parole Prestate)
3. Espressioni del viso/ sguardo
4. Posizione del busto
Multidimensionalità:
1. Si articolano nel TEMPO …
2. … e nello SPAZIO.
Ferdinand de Saussure, Principio dell’arbitrarietà
W. von Humboldt, Principio della formatività del linguaggio
1. Verticale: Il rapporto tra SIGNIFICATO e SIGNIFICANTE non è motivato.
2. Radicale: rapporti intersegnici. La lingua ritaglia secondo criteri arbitrari (NON MOTIVATI) il piano dell’espressione e il piano del
contenuto, generando le classi astratte (SIGNIFICANTI e SIGNIFICATI) che costituiscono i segni.
I fonemi di ciascuna lingua sono diversi nel numero e nella tipologia
EX: I fonemi inglesi /ʌ/ /ɵ/ sono assenti nel sistema fonologico italiano
Lunghezza vocalica:
Lat. Rosă, Rosā
It. Rosa
Non c’è corrispondenza delle unità semantiche, le sinonimie perfette sono estremamente rare:
• Ital. /bosco/ /legno/ /legna/ Fran. /bois/ “bosco-legno-legna” Ted. /Wald/ “bosco”
/Holz/ “legno-legna”
• Ingl. Home/House It. Casa
Numero: singlolare/plurale/duale/triale
Lingue Vocali_ESEMPI_1
ESEMPI_2
Lingue Segnate- LIS:
SCUOLA
SCRITTURA
- ASL:
SCUOLA /BATTERE LE MANI/
SCRITTURA /SCRIVERE SUL PALMO/
• Segni della LIS traducibili solo con parafrasi.
Ex.: - ANCORA NO - SALTARE UN APPUNTAMENTO
/SCRIVERE SUL PALMO/
Il flusso della produzione fonica può essere segmentato in unità di prima (MORFEMI) e di seconda articolazione (FONEMI).
Processo arbitrario, I livello di sistematicità
#cane#
1. MORFEMI: can/e can/i can/il/e can/il/i
2. FONEMI: /k/ /a/ /n/ /e/ /i/ /l/
COPPIA MINIMA: /’pane/ /’kane/ /’sane/ /’tane/
Articolatezza/ 1. Lingue Vocali
Anche nei sistemi linguistici segnati sono identificabili
delle unità regolari e combinabili,
articolate in uno spazio ristretto che va dal bacino alla testa:
CHEREMI + CNM, COS/IPP
1. CHEREMI: regolari, individuati secondo il principio della COPPIA MINIMA, sono dinumero finito. Ciascun segno è realizzato da:
Luogo (16 nella LIS): punto di articolazione (corpo/ spazio neutro).
Configurazione (56 nella LIS)
Orientamento (6 nella LIS)
Movimento (40 nella LIS)
Articolatezza/ 2. Lingue segnate
Coppia minima
MAMMA/SCUSA
FONEMI CHEREMI
Sequenziali Simultanei
Asemantici Alcuni sono portatoridi senso:
1. Configurazione “B”‘superfici piatte’:
TAVOLO; STANZA
2. Configurazione “F”‘sottigliezza’:
SCEGLIERE; SOSPESO
Articolatezza/ 3Tra cheremi e fonemi c’è somiglianza funzionale,
non una vera e propria equivalenza
2. LIVELLO MORFOFONOLOGICO - METAFORE VISIVE
(Penny Boys Braem, 1981)
Configurazione “4”: più oggetti paralleli e in fila
MATEMATICA; RE
Configurazione “5”: superficie aperta e penetrabile
ACQUA; NEBBIA
2. LIVELLO MORFOLOGICO: RADICI, EX. FORBICI-TAGLIARE CON LE FORBICI
Articolatezza/4
Componenti non manualiCapo /Fronte / Sopracciglia / Occhi / Guance / Naso / Spalla /
Bocca, Denti, Lingua
COSComponenti orali speciali
PRESTITO
IPPImmagini di parole prestate
LAVORO
(Lerose, 2008)
Insieme dei tratti di un codice per i quali
A. alcune caratteristiche del SIGNIFICANTE trovano una corrispondenza sul piano del SIGNIFICATO
B. il segno rinvia, sotto un certo rispetto, alla realtà extrasemiotica
“Le sue qualità rassomigliano a quelle di quell’Oggetto e stimolano analoghe sensazioni nella Mente”.
Ovvero le icone stimolano una struttura percettiva simile a quella che sarebbe stimolata dall'oggetto
Non sempre gli aspetti selezionati per l’elaborazione del segno sono evidenti, è infatti necessario considerare il punto di vista (under a certain respect)
Ogni icona mostra
una somiglianza
con l'oggetto
"sotto un certo punto di
vista".
L’icona è frutto di un
processo astrattivo,
dunque la decodifica
richiede un processo
interpretativo.
PROCESSO ASTRATTIVO: SELEZIONE DI TRATTI PERTINENTI
• Nelle lingue vocali è riscontrabile in forma:
1. Naturale: onomatopea (rapporto naturale con ciò per cui stanno)
2. Logica: “bellissimo” vs “bello bello”; “veni vidi vici”…
TUTTAVIA
Rimangono entro i confini della langue
Onomatopea: rispetta il sistema fonologico (ex. It.: “chicchirichì” Fr. “cocoricot”)
Iconicità/2
Iconicità/3“limitazione dell'arbitrarietà” (F. de Saussure)
Economia del sistema, che limita l’arbitrarietà e dunque lo sforzo cognitivo del parlante:
● Ventuno (venti / uno)
● Portapane, Capostazione …..
● Ingl. Sun-rise / Sun-set vs It. Alba / Tramonto
Nelle lingue segnate è presente:
1. Nel singolo segno: BERE, PENSARE.
2. A livello dell’organizzazione sintattica della frase e del discorso: ICONICITÀ DINAMICA.
Iconicità/ 4
LIS ASL LSFLSE LIBRASSUOMI..
Non sempre gli aspetti selezionati per l’elaborazione del segno sono evidenti, è infatti necessario considerare il punto di vista a partire
dal quale sono stati generati
Segni traslucidi: segni la cui relazione iconica con il referente è chiara soltanto quando veniamo a conoscenza del significato del segno
stesso (Bellugi, Klima 1979; Volterra , 2002)
Ex. AVVOCATO
PESCE
Iconicità/ 5
Ulteriori riferimenti bibliografici
• Russo, T. – Volterra, V.
2007, Le lingue dei segni. Storia e semiotica, Carocci