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FINALITA’ DEL PIANO DI PRIMO SOCCORSO
SEGNALARE IMMEDIATAMENTE L’EVENTO
ATTIVARE GLI ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO
RICHIEDERE AIUTO AL “118” (SE NECESSARIO)
LEGISLAZIONE DI RIFERIMENTO
DPR n. 303 – 19/03/1956
DM 28/07/1958
DM 12/03/1959
DPR n. 320 n. 321 – 20/03/1956
DLgs n. 626 – 15/08/1994
DLgs n. 81/2008
COMPITI DELL’ADDETTO AL PRIMO SOCCORSO
Attivarsi in caso di infortunio
Verificare che il piano di primo soccorso sia
adatto ai rischi presenti e proporre aggiornamenti
periodici
In accordo con il datore di lavoro controllare il
contenuto delle cassette di Primo Soccorso
periodicamente e verificare l’efficienza e la
scadenza delle attrezzature
Aggiornare il registro interno infortuni in modo
corretto
Conoscere le schede di sicurezza dei prodotti
utilizzati in azienda
Essere di esempio per i colleghi per quanto
riguarda la sicurezza e l’utilizzo dei mezzi di
protezione
Segnalare le condizioni di pericolo
QUALI RESPONSABILITA’ PER L’ADDETTO AL PRIMO SOCCORSO?
IL DLgs 626/94 NON GRAVA DI ALCUNA
RESPONSABILITA’ CIVILE O PENALE L’ADDETTO AL
PRIMO SOCCORSO
EGLI HA GLI STESSI OBBLIGHI PREVISTI DALLA
LEGGE PER UN NORMALE CITTADINO:
• ART 593 DEL CODICE PENALE - “OMISSIONE DI
SOCCORSO”
• INTERVENTO ERRATO DEL SOCCORRITORE:
Reato di “Lesioni personali colpose” art 590 c.p.
Reato di “Omicidio colposo” art 589 c.p.
•ART 54 DEL CODICE PENALE – “STATO DI
NECESSITA’”
IL CODICE PENALEArt. 593 (Omissione di soccorso)
Chiunque, trovando abbandonato o smarritoun fanciullo di età minore degli anni dieci,
o altra persona incapace di provvedere a se stessa, per malattia di mente o di corpo, per vecchiaia o
per altra causa omette di darne avviso all’Autorità è punito con la reclusione … e con la multa …
Alla stessa pena soggiace chi, trovando un corpo che sia o sembri inanimato, ovvero una persona ferita o
altrimenti in pericolo, ometta di prestare l’assistenza occorrente o di darne immediato avviso
all’autorità.
IL CODICE PENALE
ART. 40
Non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo.
ART. 45
Non è punibile chi ha commesso il fatto per caso fortuito o per forza maggiore
IL CODICE PENALEArt. 54 (Stato di necessità)
Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di
salvare se o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non
volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo. Questa disposizione non si attua a
chi ha un particolare dovere giuridico di esporsi al pericolo.
ALLARME
C.O. 118
Collegamentocon: C.O. 118112-113-115Prefettura
Ambulanzadi tipo B
Ambulanza di tipo A
Guardia Medica
AutoMedicalizzata
Ambulanze divolontari o
private
Consulenza telefonica
Ospedale sede di Pronto SoccorsoOspedale sede di DEA di I e II
livello
Ricovero neireparti d’urgenza
ELIAMBULANZA
QUANDO ATTIVARE
IL SISTEMA 118 ?
OGNI VOLTA CHE SI VERIFICA UN EVENTO CHE METTE IN PERICOLO LA
VITA DI UNA O PIU’ PERSONE
OGNI VOLTA CHE E’ NECESSARIO RICHIEDERE L’INTERVENTO DELLA GUARDIA MEDICA (ORE NOTTURNE, FESTIVI E PRE-FESTIVI)
COME ATTIVARE IL 118 ?
COMPORRE IL NUMERO TELEFONICO 1.1.8.
CONTENERE IL PIU’ POSSIBILE L’AGITAZIONELASCIANDO CHE SIA L’OPERATORE A PORRE
LE DOMANDE
INIZIALMENTE VI VERRA’ CHIESTO:DA DOVE CHIAMATE - IL N° TELEFONICO
DELL’APPARECCHIO DA CUI CHIAMATE - CHE COSA E’ SUCCESSO - QUANTE PERSONE O COSE SONO
COINVOLTE - PUNTI DI RIFERIMENTO
ACQUISIRE MAGGIORI INFORMAZIONI POSSIBILI,
RELATIVAMENTE ALL’EVENTO ACCADUTO;
ATTRIBUIRE ALL’EVENTO UN CODICE-COLORE PRE DETERMINATO, CHE INDICA LA GRAVITA’ E LA PRIORITA’ DI RISPOSTA;
ATTIVARE IL SOCCORSO CON I MEZZI E LE MODALITA’ MIGLIORI POSSIBILI, RISPETTO ALLE DISPONIBILITA’, IN TERMINI DI UOMINI E MEZZI, AL TIPO DI EVENTO.
UNA VOLTA CHE LA CATENA DEL SOCCORSO E’ STATA ATTIVATA, L’INTERVISTA DELL’OPERATOREPROSEGUE CON ULTERIORI DOMANDE CHE HANNO
LA FINALITA’ DI:
EMERGENZAEMERGENZA: : condizione patologica condizione patologica ad insorgenza improvvisa, ad ad insorgenza improvvisa, ad evoluzione rapida, in cui il pericolo di evoluzione rapida, in cui il pericolo di perdita della vita o di un organo del perdita della vita o di un organo del paziente, senza adeguato intervento paziente, senza adeguato intervento sanitario, è sanitario, è calcolato in minuticalcolato in minuti !!URGENZAURGENZA: : condizione patologica ad condizione patologica ad insorgenza improvvisa, in cui il pericolo insorgenza improvvisa, in cui il pericolo di perdita della vita o di un organo del di perdita della vita o di un organo del paziente, senza adeguato intervento paziente, senza adeguato intervento sanitario, è sanitario, è calcolato in ore o giornicalcolato in ore o giorni
Patologia
Dec
essi
Traumi
Cancro
IMA
Principali cause di morte nei Paesi industrializzati
Andamento trimodale dei decessi per trauma (manuale PHTLS 2000)
1) Decessi immediati: subito dopo il trauma
2) Decessi precoci: nell’arco delle prime ore dopo il trauma per gravi emorragie interne o esterne
3) Decessi tardivi: dopo alcune settimane dal trauma per gravi complicazioni post traumatiche (sepsi, disfunzione multipla di organi e apparati)
INFARTO ACUTO DEL MIOCARDIO
19%
8%
21%
52%
Prima dell'arrivo inospedale
Dopo 24 h
Dopo 48 h
Dopo 30 giorni
Decessi conseguenti ad infarto del miocardio
Catena della sopravvivenza
3) DEFIBRILLAZIONE PRECOCE
1) ALLARME PRECOCE
2) RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE
4) ALS (ADVANCED LIFE SUPPORT)
Algoritmo BLS per l’adulto
Il paziente non respira:
due ventilazioni
disoccorso
Polso assente:massaggio cardiacoesterno frequenza
100/min.compressioni toraciche 30/2
Il pazienterespira:
posizionelaterale disicurezza
Polso presente: continuare la ventilazione
rivalutare il polsoogni minuto
VALUTAZIONE DELLO STATO DI COSCIENZA
A.AIRWAYApertura delle vie aeree
B:BREATHINGvalutazionedel respiro
C: CIRCULATIONvalutazione del
circoloSISI
ONON
SISIONON
ICTUS
IMPROVVISO OFFUSCAMENTO O PERDITA DELLA VISIONE,SPECIE SE LIMITATA AD UN SOLO OCCHIO
IMPROVVISA DIFFICOLTÀ A PARLARE O A COMPRENDERE LE PAROLE
ICTUS
IMPROVVISO VIOLENTO MAL DI TESTA, SENZA CAUSA CONOSCIUTA
IMPROVVISOINDEBOLIMENTO O TORPORE DEL VOLTO, BRACCIO O GAMBA IN UN LATO DEL CORPO
IMPROVVISA ED INSPIEGABILE VERTIGINE, INSTABILITÀ POSTURALE O IMPROVVISA CADUTA.
CONVULSIONI
Si intende per convulsione una sintomatologia caratterizzata da contrazioni toniche o/e cloniche del sistema muscolare di tutto il corpo. GRANDE MALE: Inizia con perdita improvvisa della coscienza, caduta a terra senza che intervenga alcuna istintiva difesa, spasmo tonico dei muscoli cui seguono contrazioni tonico - cloniche senza ritmo preciso, apnea con cianosi, salivazione abbondante che si palesa come bava alla bocca, morsicatura della lingua, sudorazione, possibile perdita di urina e feci. Dopo breve periodo le contrazioni si esauriscono, il respiro si fa profondo, segue un breve periodo di sopore ed il paziente reintegra gradualmente lo stato di coscienza con un certo grado di confusione mentale. PICCOLO MALE: Colpisce prevalentemente i bambini E' caratterizzato da una temporanea perdita della coscienza (assenza ).
EPILESSIA PARZIALE O FOCALE: Si tratta di convulsioni che insorgono per foci epilettici a sede corticale e dipendono quindi dalla localizzazione, dalla natura e dalla estensione della lesione cerebrale.
CONVULSIONI
DURANTE LA CRISI CONVULSIVA IL SOCCORRITORE:
NON DOVRÀ CERCARE DI CONTENERE AD OGNI COSTO LE CONTRAZIONI MUSCOLARI;
SI LIMITERÀ A MANTENERE IL SOGGETTO SDRAIATO SOPRA UN TAPPETO, UNA STUOIA O UN MATERASSO PER EVITARE CHE SI FERISCA;
A DISPORRE FRA I DENTI UN PEZZO DI STOFFA ARROTOLATA, AFFINCHÈ NON SI MORDA LA LINGUA;
AD ASSISTERLO PSICOLOGICAMENTE NELLA FASE
DEL RISVEGLIO.
LA SICUREZZAInizia dalla chiamata di soccorso: identificazione di potenziali pericoli per i soccorritori e il paziente (inviare VVFF sul posto)
Situazione di rischio: fuoco, fumi, liberazione sostanze tossiche (identificare i mezzi pesanti che trasportano tossici, tipo di targa specifica presente sul mezzo, sostanza trasportata);
Fili elettrici;
Veicoli o materiali pericolanti;
Alta densità di traffico incontrollato;
Frammenti di materiali sparsi;
Comportamenti irresponsabili di astanti;
Problemi sanitari (HIV, HBV)
SUL POSTO: “ESISTONO PERICOLI?”
SI: rimuovere il pericolo o rimuovere il paziente!
NO: avvicinarsi al ferito e iniziare la valutazione
S I C U R E Z Z A!!• GUANTI DI LATTICE MONOUSO• MASCHERINE PER RCP
IL MECCANISMO DI LESIONE
L’energia cinetica o meccanica è la forma di energia che più frequentemente è causa di lesione nell’incidente di autoveicoli, da caduta, da agente penetrante o da scoppio
Un corpo fermo o in movimento tende a mantenere il proprio stato fino a quando non viene applicata una forza
La lesione è determinata dal passaggio di energia alla persona (l’energia non si crea né si distrugge, cambia solo forma)
Lo scambio di energia si può verificare:
1) Tra un oggetto in movimento e i tessuti della vittima
2) Tra la vittima in movimento e un oggetto fermo
3) Tra gli organi interni e le strutture rigide del corpo della vittima (es. cervello contro teca cranica: contusione anteriore ed emorragia posteriore per rottura dei vasi; rottura dell’aorta per improvvisa decelerazione in impatto frontale)
CADUTA DALL’ALTO
MECCANISMO DELLA LESIONE: DECELERAZIONE VERTICALE
Il tipo di lesione dipende da 3 fattori:
• altezza della caduta• caratteristiche della superficie d’impatto• segmento corporeo di primo impatto
ADULTO: • caduta da > 5 m TRAUMA MAGGIORE• parte di primo impatto: arti inferiori, seguiti dalle natiche e dagli arti superiori• lesioni dirette da primo impatto: fratture piede, gamba, cranio…• lesioni indirette o da successivo impatto: lesioni anche e bacino, lesioni da frattura e compressione delle vertebre (dal tratto lombare a quello cervicale); lesioni da decelerazione verticale a carico degli organi interni
BAMBINO: soprattutto < 5 annitraumi cranici (il capo può essere la parte di primo impatto essendo relativamente più pesante rispetto al corpo)
DISTORSIONI
LESIONI DELL’APPARATO CAPSULOLEGAMENTOSO DI UNA ARTICOLAZIONE
1°grado: LESIONE PARZIALE dell’apparato legamentoso senza
effettivo indebolimento dello stesso;
2°grado: ROTTURA INCOMPLETA DI UNO O PIÙ LEGAMENTI, senza totale compromissione
della loro funzione;
3°grado: LACERAZIONE COMPLETA di uno o più legamenti, con completa impotenza
funzionale.
CONTUSIONI
Generalmente determinate da un mezzo contundente con margini smussi e angoli ottusi. L’effetto del trauma determina la comparsa di
lesioni muscolari (emorragia e lesioni necrotico-degenerative di alcuni fasci muscolari
edema perilesionale).
LUSSAZIONI
Perdita dei reciproci rapporti fra capi articolari di una articolazione. Quando la perdita di detti
rapporti è solo parziale si parla di sub-lussazione. Le articolazioni maggiormente
interessate sono la spalla, il gomito, il ginocchio e le dita.
LUSSAZIONE DI SPALLA
“ FRATTURE ”
PER FRATTURA SI INTENDE LA ROTTURA DI UN OSSO,
GENERALMENTE PER CAUSE TRAUMATICHE,
RARAMENTE SPONTANEA (es. per grave decalcificazione o patologia
neoplastica dell’osso)
VIENE DEFINITA:
COMPOSTA QUANDO I SEGMENTI OSSEI RIMANGONO IN SEDE
MANTENENDO LA CONTINUITÀ DELL’OSSO
SCOMPOSTA QUANDO I MONCONI OSSEI SONO DISTACCATI E
PERDONO IL NORMALE ALLINEAMENTO
ESPOSTA (O APERTA) QUANDO ESISTE UN TRAMITE TRA IL FOCOLAIO DI FRATTURA E L’ESTERNO
CHIUSA QUANDO I PIANI SUPERFICIALI RISULTANO INTEGRI
“FRATTURE”
“ TERAPIA DELLE FRATTURE ”
IMMOBILIZZAZIONE
la funzione è di IMPEDIRE o LIMITARE i movimenti dei monconi ossei durante le
manovre di mobilizzazione e trasporto del paziente;
• RIDURRE la possibilità di lesione di vasi sanguigni e nervi;
• ottenere una maggiore COLLABORAZIONE da parte del paziente (RIDUZIONE DOLORE)
“ IMMOBILIZZAZIONE ”
ARTO SUPERIORE
ARTO INFERIORE
SOLUZIONE RECENTE DI CONTINUITÀ DEI TESSUTI, causata da un agente traumatico.E’ SUPERFICIALE se interessa la cute ed il sottocutaneo.
E’ PROFONDA se interessa i piani sottostanti (p.es. i muscoli).
“ FERITE ”
CLASSIFICAZIONE delle FERITE
ESCORIAZIONI O ABRASIONI: ASPORTAZIONE SUPERFICIALE DI CUTE CON LIEVE PERDITA
SIERO- EMATICA;
FERITE LACERO CONTUSE : SOLUZIONE DI CONTINUO DELLA CUTE, PIÙ O MENO PROFONDA, CON MARGINI SPESSO IRREGOLARI E TRAUMATIZZATI;
FERITE DA PUNTA E/O TAGLIO: lineari (a margini netti), penetranti (senza foro di uscita),
trapassanti (con foro di uscita), amputazioni traumatiche (distacco di parti anatomiche del corpo)
AVULSIONI: lesioni cutanee con formazione di un lembo più o meno ampio
AMPUTAZIONI: lesioni da taglio o da strappamento
EVISCERAZIONI: fuoriuscita di visceri
“ TRATTAMENTO DELLE FERITE ”
DETERSIONE• RIMUOVERE I MONILI• LAVARE CON ACQUA CORRENTE O SOLUZIONE FISIOLOGICA• ALLONTANARE MECCANICAMENTE LO SPORCO• DISINFETTARE CON ACQUA OSSIGENATA, CHE SVOLGE UN’AZIONE MECCANICA PORTANDO IN SUPERFICIE LO SPORCO (NON USARE COTONE IDROFILO NÉ EMOSTATICO)
EMOSTASIÈ SUFFICIENTE COMPRIMERE CON DELLE GARZE LA SEDE DI EMORRAGIA (MEDICAZIONE COMPRESSIVA)
PROTEZIONE DELLE FERITEAPPLICAZIONE DI GARZE EVENTUALMENTE MEDICATE MANTENUTE IN LOCO DA FASCE E/O CEROTTI (MEDICAZIONE OCCLUSIVA)
“ TRATTAMENTO DELLE FERITE ”
AMPUTAZIONETRATTARE IL MONCONE COME UNA FERITACONTROLLARE L’EMORRAGIA (MEDICAZIONE COMPRESSIVA)
RACCOGLIERE LA PARTE AMPUTATA (REIMPIANTO!)• PULIRE SOTTO ACQUA CORRENTE• AVVOLGERE IN GARZA STERILE• INFILARE IN UN SACCHETTO DI PLASTICA• CONSERVARE IN AMBIENTE FREDDO (ACQUA MISTA A GHIACCIO)• CONSEGNARE AI SANITARI
“ TRATTAMENTO DELLE FERITE ”
AVULSIONI DETERGERE LA FERITA CONTROLLARE L’EMORRAGIA (MEDICAZIONE COMPRESSIVA) RECUPERARE LA PARTE AVULSA
EVISCERAZIONE NON TOCCARE I VISCERI NON TENTARE DI RIPOSIZIONARLI COPRIRLI - POSSIBILMENTE CON GARZA STERILE IMBEVUTA DI SOLUZ. FISIOLOGICA FISSARE I MARGINI DELLA MEDICAZIONE CON IL CEROTTO
OGGETTI CONFICCATI
LIMITARE I DANNI SENZA EFFETTUARE MANOVRE PERICOLOSE !
NON RIMUOVERE L’OGGETTO
ESPORRE L’AREA DELLA LESIONE (TAGLIARE GLI ABITI)
NON SOLLEVARE I VESTITI SOPRA L’OGGETO (POTREBBE MUOVERSI)
CONTROLLARE L’EMORRAGIA (PRESSIONE DIRETTA = POSIZIONARE LA MANO IN MODO CHE LE DITA SI TROVINO DA ENTRAMBI I LATI DELL’OGGETTO E ESERCITARE UNA PRESSIONE VERSO IL BASSO)
IMMOBILIZZARE L’OGGETTO (POSIZIONARE DIVERSI STRATI DI TAMPONE IN MODO DA CIRCONDARE L’OGGETTO)
IMMOBILIZZARE L’OGGETTO MANUALMENTE FINO A CHE NON SONO STATE APPLICATE TUTTE LE MEDICAZIONI
FISSATE CON UNA BENDA LE MEDICAZIONI, CHE COSI’ TERRANNO FERMO L’OGGETTO ESERCITANDO CONTEMPORANEAMENTE UNA PRESSIONE VERSO IL BASSO SUI VASI RESPONSABILI DI EMORRAGIA
MANTENERE FERMO E TRANQUILLO L’INFORTUNATO
FERITA PENETRANTE DEL TORACE
POSIZIONARE IL PZ IN POSIZIONESEMISEDUTA, SE COSCIENTE,ALTRIMENTI IN POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA SUL LATO LESO
FERITE DEL VOLTO
EVITARE INALAZIONI DI SANGUE
PAZIENTE COSCIENTE: POSIZIONE SEDUTA CON IL CAPO PIEGATO IN AVANTI
PAZIENTE PRIVO DI COSCIENZA: POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA
EPISTASSI
TENERE IL PAZIENTE CON IL CAPO PIEGATO IN AVANTI (EVITA LA DEGLUTIZIONE DEL SANGUE CON RISCHIO DI VOMITO)
COMPRIMERE CON POLLICE E INDICE A PINZA LA RADICE DEL NASO E LA NARICE SANGUINANTE
APPLICARE UNA BORSA DI GHIACCIO O UN IMPACCO FREDDO SULLA FRONTE
LESIONI OCULARI
“DOLORE INTENSO, LACRIMAZIONE, ARROSSAMENTO, FOTOFOBIA”
CORPI ESTRANEI MOBILI (GRANELLI DI POLVERE):LAVAGGIO OCULARE
LESIONI OCULARI
CORPI ESTRANEI FISSI (SCHEGGE DI FERRO): RIMOSSI IN OSPEDALE
“ EMORRAGIE ”
Letteralmente EMORRAGIA significa “perdita di sangue”
• EMORRAGIE INTERNE
• EMORRAGIE ESTERNE
EMORRAGIE ESTERNE:
• EMORRAGIA ARTERIOSA, che è rapida e copiosa, il sangue può fuoriuscire a fiotti seguendo i battiti cardiaci (sangue rosso vivo)• EMORRAGIA VENOSA, il sangue fuoriesce con flusso costante e quantità piuttosto abbondante (sangue rosso scuro marrone)• EMORRAGIA CAPILLARE, sanguinamento di tipo trasudante
“ EMORRAGIE ”
TRATTAMENTO
1.PRESSIONE DIRETTA (metodo migliore)
2.SOLLEVAMENTO (arti)
3.PUNTI DI COMPRESSIONE
4.LACCIO EMOSTATICO (ultima ratio, solo in casi particolari come amputazione a monconi frastagliati)
“PUNTI DI COMPRESSIONE”
“LACCIO EMOSTATICO”
OBIETTIVI:BLOCCARE EMORRAGIE INCONTROLLABILI DEGLI ARTIEVITARE LO SHOCK EMORRAGICO
MATERIALI: LACCIO EMOSTATICO, CRAVATTA, CALZA, ALTRO MATERIALE MORBIDO E PIATTO - EVITARE: CORDE, FILO METALLICO
APPLICARE IL LACCIO ALLA RADICE DELL’ARTOPOSIZIONARE AL DI SOTTO UNA GARZA O UN FAZZOLETTO PIEGATOSTRINGERE IL LACCIO FINO AD ARRESTARE L’EMORRAGIA E NON OLTRE, CON LA MINIMA TENSIONE SUFFICIENTENON ALLENTARLOSEGNARE L’ORARIO DI APPLICAZIONEIL LACCIO SARA’ RIMOSSO SOLO IN OSPEDALE
• PALLORE• SUDORAZIONE• ANSIA, AGITAZIONE, SONNOLENZA• AUMENTO FREQUENZA CARDIACA• RIDUZIONE PRESSIONE ARTERIOSA
SHOCK RIDUZIONE TRASPORTO OSSIGENO
EMORRAGIA
“ USTIONI ”
Per USTIONE si intende un danno tessutale provocato da temperature elevate.L’entità della lesione dipende dal valore espresso in gradi centigradi e dalla durata del contatto.
CLASSIFICAZIONE
I GRADO: DANNO SUPERFICIALE CHE INTERESSA SOLO L’EPIDERMIDE, DEFINITO ANCHE ERITEMA – DOLORE LOCALIZZATO
II GRADO: LESIONE A CARICO DELL’EPITELIO, CON RISPARMIO DEGLI ANNESSI CUTANEI; FORMAZIONE DI BOLLE E NECROSI COPERTE DA ESCARE
DOLORE INTENSO, URENTE, BRUCIORE
III GRADO: DANNO PERMANENTE A CARICO DELL’EPITELIO E DI TUTTI GLI ANNESSI CUTANEI CON FORMAZIONE DI ESCARA O NECROSI DELLE SUPERFICI USTIONATE – IN GENERE DOLORE INTENSO
IV GRADO: CARBONIZZAZIONE DEI TESSUTI
“ USTIONI ”
NORME DI COMPORTAMENTO
ALLONTANAMENTO DALL’AGENTE FONTE DI CALORETRATTAMENTO LOCALE (GARZE STERILI EVENTUALMENTE BAGNATE CON SOLUZIONE FISIOLOGICA)
ustioni di primo grado: bagnare con acqua fredda, asciugare per compressione senza strofinare ed impolverare con talco
tutte le altre : medicare asetticamente, usare garza, MAI cotone
NON aprire le vesciche, NON asportare lo strato di cute che forma il tetto delle vesciche, NON ricoprire le ustioni con pomate o sostanze grasse senza l'indicazione di un medico, dar da bere all’ustionato se vuole, ma NON somministrare bevande alcoliche, mettere il soggetto in posizione orizzontale antishock (declivio di 30 gradi), togliere gli abiti, magari tagliandoli onde non farli strofinare eccessivamente contro la pelle.
“ USTIONI ”
L' ustione che occupa una superficie superiore al 10 % negli adulti e al 5 % nei bambini, comporta squilibri di carattere generale.
Le ustioni di secondo e di terzo grado sono delle ferite: esiste per queste il pericolo di infezione.
Nelle ustioni esiste pericolo di shock e di disidratazione
In caso di ustioni da corrente elettrica cercare sia l'ustione di entrata e sia quella di uscita della c.e. e trattarle entrambe come ustioni di terzo grado.
Per le ustioni chimiche da alcali o da acidi forti anche il primo soccorritore deve agire subito riducendo la concentrazione della sostanza e il tempo di contatto del caustico coi tessuti organici. Eseguire un lavaggio con acqua corrente in abbondanza. Alcune sostanze come l'acido solforico e la calce viva, reagiscono con l'acqua producendo grande quantità di calore; pertanto in il lavaggio deve essere continuato per almeno 10 minuti dopo aver spazzolato la calce.
“ ESTENSIONE SUPERFICIE USTIONATAREGOLA DEL 9 ”
il TRONCO costituisce il 36 % della superficie totale del corpo (petto e ventre: 18 % - dorso e glutei : 18 %;) TESTA E COLLO: 9 %; ARTI INFERIORI 18 % CIASCUNO; ARTI SUPERIORI: IL 9 % CIASCUNO
SISTEMA NERVOSO CENTRALE
TRAUMA CRANICO E
VERTEBROMIDOLLARE
“ TRAUMI CRANICI ”
LESIONI DEI TESSUTI PERICRANICI:
• CONTUSIONI EMATOMI SOTTOCUTANEI
• FERITE EMORRAGIE abbondanti e prolungate
FRATTURE:
• CHIUSElimitate alla VOLTA O IRRADIATE ALLA BASE
• APERTE
POSSONO INTERESSARE SOLO I TESSUTI PERICRANICI O LE STRUTTURE CRANIO-ENCEFALICHE O ENTRAMBI
“ EMATOMA EPIDURALE ”
E’ CARATTERISTICA LA SINTOMATOLOGIA IN DUE TEMPI:
I FASE(periodo iniziale):
• lieve sopore• ottundimento del sensorio
• modica cefalea• nausea• vertigini
• PERDITA DI COSCIENZA
INTERVALLO
LIBERO
menodi4
ore
II FASE(periodo di stato):
• cefalea accentuata• vomito • torpore
• ipertensione arteriosa• bradicardia
• difficoltà respiratoria• paralisi
• disturbi linguaggio• convulsioni
• STATO DI COMA
C R A S H !!!
LA PREVENZIONEE’ TUTTO!!
“ TRAUMI VERTEBRO-MIDOLLARI ”
SINDROME RADICOLARE (CAUSATA DALLA LESIONE DELLE RADICI NERVOSE)
• PARALISI MUSCOLARE• IPOTONIA• DOLORE
• ANESTESIA CUTANEA (tattile,termica, dolorifica)
SINDROME MIDOLLARE (CAUSATA DALLA LESIONE
DEL MIDOLLO)
• PARAPLEGIA O TETRAPLEGIA•IPOTONIA MUSCOLARE
•IPO O ANESTESIA•INCONTINENZA VESCICALE
O RETTALE
LESIONE DI C1-C7
LESIONE DI T12-L2
“ TRASPORTO ”
TRAUMA
MALORE
ELETTRICITÀ
EFFETTI DEL PASSAGGIO DELLA CORRENTE ELETTRICA NEL CORPO UMANO:
Intensità Della Corrente Elettrica
Durata
Percorso All’interno Del Corpo
Caratteristiche Elettriche Dei Tessuti Interessati Al Passaggio
Della Corrente
Forma Dell’onda
LA CONTRAZIONE MUSCOLARE
I muscoli, se attraversati dalla corrente, si irrigidiscono.
Quando le correnti sono di modesta intensità i muscoli maggiormente interessati alla contrazione sono quelli posti in prossimità del punto di ingresso della corrente.
Se l’ingresso della corrente elettrica avviene attraverso una mano, come normalmente succede, la contrattura dei muscoli fa stringere la mano sull’elemento in tensione (tetanizzazione).
L’infortunato, pur nella consapevolezza del rischio corso, non riesce a fare nulla per distaccarsi dalla parte in tensione.
Quando si è investiti da correnti elevate, invece, tutti i muscoli, normalmente anche quelli più lontani, vengono interessati al fenomeno; fra questi anche quelli delle fasce lombari e delle cosce (eccitazione motoria).
La contrazione dei muscoli degli arti inferiori comporta violenti movimenti involontari che possono causare salti dell’infortunato con caduta lontano dal punto di contatto.
L’ARRESTO RESPIRATORIO
L’arresto respiratorio è provocato dall’entrata in
contrazione dei muscoli respiratori (diaframma,
muscoli intercostali, pettorali) con conseguente
PARALISI DELLA GABBIA TORACICA E IMPEDIMENTO
DEI NORMALI MOVIMENTI RESPIRATORI. In questi
casi si presentano fenomeni di ASFISSIA con
progressivo impoverimento dell’ossigeno presente
nei polmoni e comparsa di cianosi. Le conseguenze
possono arrivare fino alla perdita di coscienza e, nei
casi più gravi, alla morte dell’infortunato.
L’ARRESTO CARDIACO
Il muscolo cardiaco si contrae ritmicamente sostenendo la circolazione del sangue nel corpo; il cuore si comporta come se fosse un motore.
L’ARRESTO CARDIACO
Il passaggio di una corrente elettrica esterna,
andando a sovrapporsi alla attività elettrica propria
del cuore, getta le fibre muscolari cardiache in uno
stato di confusione impedendo loro di svolgere la
propria funzione.
Il cuore si ferma e la circolazione del sangue nel
corpo si arresta = ARRESTO CARDIOCIRCOLATORIO
FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE
LE USTIONI • Il corpo umano quando viene attraversato dalla corrente si riscalda; se la quantità di calore sviluppata è molto alta possono aversi bruciature nei tessuti attraversati dalla corrente (effetto Joule).
• La quantità di calore sviluppato è direttamente proporzionale all’intensità di corrente che attraversa il corpo, alla sua resistenza e alla durata del fenomeno.
• La parte del corpo umano maggiormente interessata a questo fenomeno è la pelle. Ma quando le intensità di corrente sono molto alte si possono verificare ustioni profonde in molti tessuti e possono essere danneggiati interi arti (braccia, spalle, arti inferiori ecc.).
• Le ustioni possono essere causate anche da archi provocati da scariche elettriche prodotte da apparecchiature sotto tensione. Particolarmente pericolosi sono gli archi provenienti da apparecchiature elettriche alimentate in alta tensione.
I principi della prevenzione
I rischi connessi con l’uso dell’energia elettrica sono essenzialmente:
rischi dovuti a contatti elettrici diretti (sono quelli derivati da contatti con elementi normalmente in tensione: per esempio l’alveolo di una presa, un conduttore nudo ecc.);
rischi dovuti a contatti elettrici indiretti (sono quelli derivati da contatti che avvengono con elementi finiti sotto tensione a causa del guasto: per esempio la scossa presa quando si apre un frigorifero o si tocca un tornio o una qualsiasi altra macchina);
rischi di incendio dovuti a cortocircuiti o sovracorrenti;
rischi di esplosione (sono quelli dovuti al funzionamento degli impianti elettrici installati in ambienti particolari nei quali è possibile la presenza di miscele esplosive come per esempio nelle raffinerie, industrie chimiche, in talune centrali termiche funzionanti a gas, nei mulini ecc.).
PUNTURE DI ANIMALI
Ragno, tarantola, scorpione; Zecca; Ape, bombo, calabrone, vespa, cimice, tafano, pappatace,
pulce, zanzara; Pesce ragno, riccio di mare, medusa, coralli, anemone di
mare. CONSEGUENZE
Possono essere lievi ed in questo caso basterà lavare con acqua e sapone ed asportare con la punta di un oggetto tagliente il pungiglione se è rimasto conficcato nella pelle ed è visibile; possono essere gravi se la persona che ha subito la puntura è allergica al veleno iniettato ed in questo caso occorre osservare attentamente la comparsa di eventuali segni di SHOCK Se la lesione richiede una fasciatura, questa va praticata con una striscia piatta (stoffa o cinturino) sull’arto e qualora, venisse raggiunta dal gonfiore va rinnovata qualche centimetro più a monte. Il bendaggio non deve essere stretto al punto di ostacolare la circolazione arteriosa.
PUNTURE DI INSETTI
GONFIORE LOCALE, dolore, rossore, prurito e bruciore nel luogo della puntura
PUNTURE MULTIPLE: mal di testa, febbre. crampi muscolari, stato confusionale, possibile perdita di coscienza.
REAZIONI ALLERGICHE: gonfiore in tutto il corpo, specialmente in viso; debolezza; difficoltà della respirazione
A P E
CHE COSA FARE?
Rimuovere ciò che può stringereRimuovere moniliDisinfettareApplicare il ghiaccioApplicare una pomata antiistaminica
SHOCK ANAFILATTICO
QUATTRO STADI
• prurito ed orticaria,
• arrossamenti cutanei a volte associati a segni gastrointestinali come nausea, vomito, diarrea,
• disturbi della respirazione con segni di soffocamento,
• abbassamento della pressione arteriosa con, eventualmente, perdita della coscienza.
NB: Il soggetto che ha avuto un incidente anafilattico da puntura di insetto è da considerare a rischio che l’evento si ripeta in occasione di un’altra puntura. Pertanto dovrebbe portare sempre con sé uno di quei kit esistenti in commercio per farsi iniettare l’adrenalina.
SHOCK ANAFILATTICO: per reazione allergica generalizzata causata da punture di insetti, farmaci o alimenti. La reazione è dovuta ad una seconda inoculazione di una sostanza proteica verso cui l’organismo è sensibilizzato.
MORSI DI SERPENTIFate stare la persona coricata, tenendo la parte morsicata immobile e più in basso rispetto al cuore.Legate attorno al braccio o alla gamba morsicati (non attorno alla testa, al collo, o al dorso) una striscia piatta di stoffa, una cintura, o un cinturino da orologio a 5 o 10 cm sopra la morsicatura; se siete vicini ad un' articolazione, sistemare il laccio al di sopra di questa. Il laccio deve essere abbastanza stretto, ma deve permettere la fuoriuscita di sangue dalla morsicatura e le pulsazioni devono essere rilevabili nell'arto (in pratica un dito deve poter passare sotto il laccio). Controllatelo periodicamente, e se neccessario allentatelo, ma NON TOGLIETELO.Se il gonfiore raggiunge la fasciatura, legate un' altra fasciatura 5 o 10 cm più in alto,e poi togliete la prima.Lavate a fondo l' area morsicata con acqua e sapone.
MORSI DI ANIMALILe morsicature di animali possono trasmettere altre infezioni oltre alla rabbia il cui virus si trova nella salivaLa rabbia può essere trasmessa da tutti gli animali che ne sono affetti. Oltre ai cani: gatti, volpi, topi, lupi, equini, suini, ovini...
COSA FARE:arrestare eventuale emorragia; identificare e custodire l’animale domestico che ha causato la morsicatura; lavare abbondantemente la parte morsicata; fasciare stretto e, se si tratta di un arto, controllare il polso a valle; tentare di catturare , se possibile, l’animale selvatico che ha causato la morsicatura; rivolgersi all’Ufficio di Igiene pubblica per la pratica delle vaccinazioni.
COSA NON FARE:sopprimere l’animale quando invece lo si può e lo si deve custodire vivo per mantenerlo in osservazione; somministrare farmaci senza consultare il medico; applicare pomate, spray o rimedi casalinghi senza consultare il medico.
“ INTOSSICAZIONE DA MONOSSIDO DI CARBONIO ”
GAS INODORE, INCOLORE E NON IRRITANTE. PRODOTTO DALLA COMBUSTIONE INCOMPLETA DI SOSTANZE ORGANICHE (METANO, BENZINE, CARBONE, ...)
TOSSICITA’:• IL MONOSSIDO DI CARBONIO SI SOSTITUISCE ALL’OSSIGENO NELL’EMOGLOBINA IPOSSIA TISSUTALE• L’ASSORBIMENTO AVVIENE PER INALAZIONE• DIPENDE DA: CONCENTRAZIONE DI CO NELL’ARIA
TEMPO DI ESPOSIZIONE
SINTOMI:CEFALEA, DISPNEA DA SFORZO, ANGINA DA SFORZO, NAUSEA, VOMITO, ASTENIA, DISTURBI DELLA VISTA, SINCOPE, TACHICARDIA, TACHIPNEA, CONVULSIONI, COMA, MORTE.TALVOLTA SI HA UN COLORITO COLOR CILIEGIA DI CUTE E MUCOSE.
TERAPIA:• ALLONTANARE LA VITTIMA DALL’AMBIENTE CONTAMINATO• SOMMINISTRARE OSSIGENO, SE NECESSARIO VENTILARE• OSSIGENOTERAPIA IPERBARICA
N.B. L’OSSIGENO E’ IMPORTANTISSIMO, PERCHE’ ALLONTANA IL MONOSSIDO DI CARBONIO DALL’EMOGLOBINA
“ TOSSICODIPENDENZA ”
USO NON TERAPEUTICO DI UNA SOSTANZA, CAPACE DI
INDURRE ALTERAZIONI FUNZIONALI E POI ORGANICHE DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE
E CARATTERIZZATO DAL“CRAVING”,
CIOE’ LA COMPULSIONE ALL’UTILIZZO DELLASOSTANZA STESSA ED ALLA SUA RICERCA.
INTOSSICAZIONEACUTA
ALTERAZIONI DELL’ORGANISMO INDOTTE DALL’ABUSO MA ANCHE DAL MISUSO
CRISI DIASTINENZA
SINDROME PROVOCATA DALLA BRUSCASOSPENSIONE DELLA SOSTANZA (DIPENDENZA)
DIPENDENZA MODIFICAZIONI ADATTATIVE DEL SNC
TOLLERANZA DIMINUZIONE DELL’EFFETTO DELLA SOSTANZAIN SEGUITO A RIPETUTA ASSUNZIONE
“ SOSTANZE PSICO-TROPE CHE INDUCONOTOSSICODIPENDENZA ”
DEPRESSORIDELSNC
• OPPIACEI• BARBITURICI• BENZODIAZEPINE• ALTRI
STIMOLANTIDELSNC
• COCAINA• AMFETAMINE
SOSTANZEPSICHEDELICHE
• L S D • CANNABINOIDI
ALCOOL COLLANTI
“ NUOVE ” DROGHEE C S T A S Y
• INDICATA COME “DANCE DRUG” • CATALOGATA TRA LE AMFETAMINE COMPOSIZIONE CHIMICA: Mdma
(metilene-diossi-metil-amfetamina)
• LA SUA STRUTTURA CONTIENE UN ELEMENTO ALLUCINOGENO IL RAPPORTO TRA COMPONENET AMFETAMINICA E ALLUCINOGENA VARIA SECONDO IL METODO DI FABBRICAZIONE
UNA PRESENZA PIU’ ABBONDANTE DI ALLUCINOGENO PUO’ ESSERE RESPONSABILE DI INCUBI E DISORIENTAMENTO
R I S C H I:
FACILITA’ DI FABBRICAZIONE E DI CONTRAFFAZIONE DEGLI ELEMENTI CHIMICICHE LA COMPONGONO
FABBRICAZIONE IN MODO ARTIGIANALE, IN LABORATORI IMPROVVISATI
CONSUMO “FACILE” “PULITO” “APPARENTEMENTE INNOCUO”
“ D O P I N G ”
“ PER DOPING SI INTENDE LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACIO DI SOSTANZE FARMACOLOGICAMENTE ATTIVE
E L’ADOZIONE DI PRATICHE TERAPEUTICHE,
NON GIUSTIFICATE DA CONDIZIONI PATOLOGICHE ED
IDONEE A MODIFICARE LE CONDIZIONI BIOLOGICHE DELL’ORGANISMO
AL FINE DI MIGLIORARE LE PRESTAZIONI AGONISTICHE DEGLI ATLETI ”
SOSTANZE VIETATE:
A. STIMOLANTIB. NARCOTICIC. ANABOLIZZANTID. DIURETICIE. ORMONI PEPTIDICI E GLICOPEPTIDICI
METODI VIETATI:
A. EMOTRASFUSIONI ILLECITEB. MANIPOLAZIONE FARMACOLOGICA, CHIMICA O FISICA
RESTRIZIONI:
A. ALCOOLB. CANAPA INDIANAC. ANESTETICI LOCALID. CORTICOSTEROIDIE. BETA-BLOCCANTI
“ D O P I N G ”
SOSTANZE VIETATE:
A. STIMOLANTI: ANFETAMINE CAFFEINA (DOSE) COCAINA
B. NARCOTICI: EROINA MORFINA METADONE
C. ANABOLIZZANTI: NANDROLONE DHEA
D. DIURETICI: FUROSEMIDE
E. ORMONI PEPTIDICI E GLICOPEPTIDICI: LH, ACTH, GH, EPO
METODI VIETATI:
A. EMOTRASFUSIONI ILLECITE
B. MANIPOLAZIONE FARMACOLOGICA, CHIMICA O FISICA
RESTRIZIONI:
A. ALCOOL
B. CANAPA INDIANA
C. ANESTETICI LOCALI
D. CORTICOSTEROIDI
E. BETA-BLOCCANTI
“ O P P I A C E I ”
• MORFINA• EROINA• METADONE• BUPRENORFINA• MEPERIDINA• CODEINA• PENTAZOCINA
INTERFERISCONOCON IL SISTEMSOPPIOIDE ENDOGENO
• VIA ENDOVENOSA• EFFETTO MASSIMO IN POCHI MINUTI• EMIVITA: MORFINA 2 H METADONE 24 H• METABOLISMO: EPATICO• ESCREZIONE: URINE
OVERDOSE:
• DEPRESSIONE RESPIRATORIA• MIOSI• COMA
• EVOLUZIONE VERSO ARRESTO CARDIO-RESPIRATORIO
TERAPIA:• PERVIETA’ VIE AEREE E VENTILARE• NALOXONE E.V.
“ O P P I A C E I ”
SINDROME DI ASTINENZA
EROINA DOPO CIRCA 12 OREMORFINA EFFETTO MASSIMO IN 24-72 ORE
RISOLUZIONE IN 7 GIORNI
SINTOMI:
• STATO DI ANSIA
• SEGNI DI IPERATTIVITA’ SISTEMA NERVOSO SIMPATICO:
PA FC MIDRIASI PILOEREZIONE RINORREA SUDORAZIONE LACRIMAZIONE
• DISTURBI GASTRO - INT.: NAUSEA, VOMITO, DIARREA, CRAMPI ADDOMINALI
• SINTOMI NEURO-MUSCOLARI: SBADIGLI, TREMORI, CRAMPI MUSCOLARI,
• DOLORABILITA’
TERAPIA SINTOMATICA
“ C O C A I N A ”
EFFETTO STIMOLANTE INTELLETTUALE E FISICO
IPERATTIVITA’, PA FCDEPRESSIONE
• ASSORBIMENTO MUCOSA NASALE• EMIVITA: 1 ORA• BREVE DURATA D’EFFETTO
INTOSSICAZIONE ACUTA:MIDRIASI, TACHICARDIA (ARITMIA), IPERTENSIONE,IPERTERMIA, AGITAZIONE, CONVULSIONI TONICO-CLONICHE,
INSUFFICIENZA CARDIO-RESPIRATORIA
TERAPIA:• PERVIETA’ VIE AEREE E VENTILAZIONE• OSSIGENOTERAPIA• FARMACI (ANSIOLITICI, BETA-BLOCCANTI)
“ ANFETAMINE ”
EFFETTO STIMOLANTE SUL S N C PER LIBERAZIONE DI DOPAMINA
INTOSSICAZIONE ACUTA (PER SOMMINISTRAZIONE E.V.):MIDRIASI, TACHICARDIA (ARITMIA), IPERTENSIONE,IPERTERMIA, VOMITO, DIARREA, CRAMPI ADDOMINALI,TREMORI, CONVULSIONI, DISTURBI PSICHICI
FASE DEPRESSIVA: INSUFFICIENZA CARDIO-RESPIRATORIA
TERAPIA:FARMACI (ANSIOLITICI, BETA-BLOCCANTI, NEUROLETTICI)
USO CRONICO SINDROME TOSSICAALLUCINAZIONI, DELIRI PARANOIDI, SLATENTIZZA LA SCHIZOFRENIA
“ SOLVENTI E COLLANTI ”
ASSUNTI PER VIA INALATORIA:
ACETONE - BENZINA - TRIELINA
INTOSSICAZIONE ACUTA
• FACILE REPERIBILITA’• BASSO COSTO• ADOLESCENTI• EFFETTI DISINIBENTI
DEPRESSIONE SNC
ESTREMA TOSSICITA’
• EBREZZA• VERTIGINI• ALTERAZIONI PERCETTIVE• OBNUBILAMENTO SENSORIO
PREVENIRE COMPLICANZE:
EPA, ARITMIE, LESIONI EPATO -RENALI, APLASIA MIDOLLARE,LESIONI SNC
TERAPIA:• OSSIGENO
• LIQUIDI