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Corso di finanza aziendale Corso di finanza aziendale 1 FINANZA AZIENDALE FINANZA AZIENDALE Analisi di bilancio - Parte Analisi di bilancio - Parte I I UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI URBINO “CARLO UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI URBINO “CARLO BO” BO” Anno accademico 2012/2013 Anno accademico 2012/2013 Giacinto Cenerini Giacinto Cenerini

FINANZA AZIENDALE Analisi di bilancio - Parte I

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FINANZA AZIENDALE Analisi di bilancio - Parte I. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI URBINO “CARLO BO” Anno accademico 2012/2013 Giacinto Cenerini. Bilancio - cenni Analisi di bilancio – finalità e obiettivi Riclassificazione di S.P. e C.E. Analisi per indici - PowerPoint PPT Presentation

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 11

FINANZA AZIENDALEFINANZA AZIENDALE Analisi di bilancio - Parte IAnalisi di bilancio - Parte I

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI URBINO UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI URBINO “CARLO BO”“CARLO BO”

Anno accademico 2012/2013Anno accademico 2012/2013

Giacinto CeneriniGiacinto Cenerini

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 22

ProgrammaProgramma

Bilancio - cenniBilancio - cenni Analisi di bilancio – finalità e obiettiviAnalisi di bilancio – finalità e obiettivi Riclassificazione di S.P. e C.E.Riclassificazione di S.P. e C.E. Analisi per indiciAnalisi per indici Rischio finanziario e rischio operativoRischio finanziario e rischio operativo

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 33

Bilancio - cenniBilancio - cenni

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 44

BILANCIOBILANCIO

Documento contabile che Documento contabile che rappresenta sinteticamente la rappresenta sinteticamente la situazione aziendale in quanto situazione aziendale in quanto evidenzia:evidenzia:

1.1. Il RISULTATO ECONOMICO conseguito Il RISULTATO ECONOMICO conseguito nell’arco temporale di riferimentonell’arco temporale di riferimento

2.2. LA COMPOSIZIONE DEL CAPITALE DI LA COMPOSIZIONE DEL CAPITALE DI FUNZIONAMENTO ad un certo istanteFUNZIONAMENTO ad un certo istante

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 55

BILANCIOBILANCIO

In tale definizione vi sono 2 concetti In tale definizione vi sono 2 concetti base:base:

1.1. REDDITO: concetto di flusso, definibile come la REDDITO: concetto di flusso, definibile come la variazione che ha subito il patrimonio aziendale variazione che ha subito il patrimonio aziendale in un intervallo di tempo per effetto delle in un intervallo di tempo per effetto delle operazioni di gestioneoperazioni di gestione

2.2. CAPITALE: concetto di stock, in quanto CAPITALE: concetto di stock, in quanto rappresenta il complesso dei beni a disposizione rappresenta il complesso dei beni a disposizione dell’azienda in un certo istante;dell’azienda in un certo istante;

capitale di funzionamento: capitale di funzionamento: determinazione in ipotesi di normale determinazione in ipotesi di normale funzionamentofunzionamento

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 66

BILANCIOBILANCIOPertanto, il bilancio:Pertanto, il bilancio:

1.1. rappresenta il documento essenziale di rappresenta il documento essenziale di informazione via vs l’esterno che vs informazione via vs l’esterno che vs l’internol’interno

2.2. è un documento di sintesiè un documento di sintesi

3.3. ha limiti soggettivi ha limiti soggettivi risente delle risente delle finalità per cui è costruitofinalità per cui è costruito

Al fine di garantirne la lettura neutrale per Al fine di garantirne la lettura neutrale per tutti i soggetti che ne hanno interesse sono tutti i soggetti che ne hanno interesse sono stati definiti principi di redazione di stati definiti principi di redazione di carattere GENERALE e SPECIFICOcarattere GENERALE e SPECIFICO

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 77

PRINCIPI DI REDAZIONE DEL PRINCIPI DI REDAZIONE DEL BILANCIOBILANCIO DI ESERCIZIO DI ESERCIZIOCLAUSOLA GENERALECLAUSOLA GENERALE Chiarezza nella redazioneChiarezza nella redazione Verità e Correttezza nella rappresentazione della Verità e Correttezza nella rappresentazione della

situazione patrimoniale e finanziaria e del risultato situazione patrimoniale e finanziaria e del risultato economico di esercizioeconomico di esercizio

Principi generaliPrincipi generali PrudenzaPrudenza ContinuitàContinuità CompetenzaCompetenza Separatezza valutativaSeparatezza valutativa Costanza nei criteri di valutazioneCostanza nei criteri di valutazione Prevalenza sostanza sulla formaPrevalenza sostanza sulla forma

Criteri particolariCriteri particolari ART. 2426 cod. civ.ART. 2426 cod. civ.

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 88

CRITERI DI VALUTAZIONECRITERI DI VALUTAZIONE

E’ fondamentale valutare E’ fondamentale valutare correttamente le voci di bilancio e correttamente le voci di bilancio e mantenere costante nel tempo i mantenere costante nel tempo i criteri adottaticriteri adottati..

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 99

CRITERI DI VALUTAZIONECRITERI DI VALUTAZIONEATTIVOATTIVO B) IMMOBILIZZAZIONI B) IMMOBILIZZAZIONI (criterio delle destinazione)(criterio delle destinazione) Suddivisione tra immobilizzazioni immateriali, materiali e Suddivisione tra immobilizzazioni immateriali, materiali e

finanziarie.finanziarie. Immobilizzazioni immaterialiImmobilizzazioni immateriali: in senso stretto (marchi, brevetti e : in senso stretto (marchi, brevetti e

licenze) e altri oneri pluriennali (spese pubblicità, costi di ricerca licenze) e altri oneri pluriennali (spese pubblicità, costi di ricerca e sviluppo, avviamento). e sviluppo, avviamento).

Criterio di valutazione: Criterio di valutazione: costo di acquisto o di produzionecosto di acquisto o di produzione.. Costi di impianto, sviluppo, pubblicità ed avviamento (art. 2426 Costi di impianto, sviluppo, pubblicità ed avviamento (art. 2426

cod.civ.); altri oneri pluriennali seguono le norme delle cod.civ.); altri oneri pluriennali seguono le norme delle immobilizzazioni materiali.immobilizzazioni materiali.

Immobilizzazioni materialiImmobilizzazioni materiali Criterio di valutazioneCriterio di valutazione: : costo di acquisto o di produzionecosto di acquisto o di produzione.. La rappresentazione delle immobilizzazioni va fatta al netto dei La rappresentazione delle immobilizzazioni va fatta al netto dei

fondi di rettifica, con l’eccezione del bilancio espresso nella fondi di rettifica, con l’eccezione del bilancio espresso nella forma abbreviata, in cui la rettifica deve essere effettuata forma abbreviata, in cui la rettifica deve essere effettuata esplicitamente.esplicitamente.

Immobilizzazioni finanziarie:Immobilizzazioni finanziarie: si distingue tra partecipazioni e si distingue tra partecipazioni e crediti in imprese controllate, collegate, controllanti e altre.crediti in imprese controllate, collegate, controllanti e altre.

Criterio di valutazioneCriterio di valutazione: : costo di acquisto o frazione del costo di acquisto o frazione del patrimonio nettopatrimonio netto..

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 1010

CRITERI DI VALUTAZIONECRITERI DI VALUTAZIONE

ATTIVOATTIVO C) ATTIVO CIRCOLANTEC) ATTIVO CIRCOLANTE I RIMANENZEI RIMANENZE Criterio di valutazioneCriterio di valutazione: : costo di acquisto ed alternative costo di acquisto ed alternative

previste dal cod.civ.previste dal cod.civ.

II CREDITIII CREDITI: : vanno esposti al netto dei fondi di rettifica; vanno esposti al netto dei fondi di rettifica; occorre distinguere l’ammontare esigibile oltre l’esercizio occorre distinguere l’ammontare esigibile oltre l’esercizio successivosuccessivo

Criterio di valutazioneCriterio di valutazione: : valore di presumibile realizzovalore di presumibile realizzo IV DISPONIBILITA’ LIQUIDEIV DISPONIBILITA’ LIQUIDE: attività già liquide.: attività già liquide.

D) RATEI E RISCONTID) RATEI E RISCONTI Crediti e debiti rilevati al fine di consentire la rilevazione Crediti e debiti rilevati al fine di consentire la rilevazione

della corretta competenza di costi e ricavi che:della corretta competenza di costi e ricavi che: interessano più esercizi; hanno una manifestazione interessano più esercizi; hanno una manifestazione

finanziaria anticipata o posticipata rispetto alla competenza finanziaria anticipata o posticipata rispetto alla competenza economica.economica.

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 1111

CRITERI DI VALUTAZIONECRITERI DI VALUTAZIONE

PASSIVOPASSIVO A) PATRIMONIO NETTOA) PATRIMONIO NETTO I CAPITALEI CAPITALE IV RISERVA LEGALEIV RISERVA LEGALE VII ALTRE RISERVEVII ALTRE RISERVE VIII UTILI (PERDITE) PORTATE A NUOVOVIII UTILI (PERDITE) PORTATE A NUOVO IX UTILE (PERDITA) DELL’ESERCIZIOIX UTILE (PERDITA) DELL’ESERCIZIO B) FONDI PER RISCHI ED ONERIB) FONDI PER RISCHI ED ONERI Destinati a coprire perdite o debiti con le seguenti Destinati a coprire perdite o debiti con le seguenti

caratteristiche:caratteristiche: nature determinatanature determinata esistenza certa o probabileesistenza certa o probabile ammontare o data di sopravvenienza indeterminati ammontare o data di sopravvenienza indeterminati

alla chiusura dell’esercizio.alla chiusura dell’esercizio.

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 1212

CRITERI DI VALUTAZIONECRITERI DI VALUTAZIONE

C) FONDO TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTOC) FONDO TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO Somma maturata da ciascun lavoratore dipendente Somma maturata da ciascun lavoratore dipendente

in relazione a ciascun anno di lavoro.in relazione a ciascun anno di lavoro. D) DEBITID) DEBITI Occorre distinguere l’ammontare esigibile oltre Occorre distinguere l’ammontare esigibile oltre

l’esercizio successivol’esercizio successivo La classificazione è fatta in base alla natura del La classificazione è fatta in base alla natura del

debito.debito. E) RATEI E RISCONTIE) RATEI E RISCONTI Crediti e debiti rilevati al fine di consentire la Crediti e debiti rilevati al fine di consentire la

rilevazione della corretta competenza di costi e rilevazione della corretta competenza di costi e ricavi che:ricavi che:

interessano più eserciziinteressano più esercizi hanno una manifestazione finanziaria anticipata o hanno una manifestazione finanziaria anticipata o

posticipata rispetto alla competenza economica.posticipata rispetto alla competenza economica.

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 1313

CRITERI DI VALUTAZIONECRITERI DI VALUTAZIONE

CONTO ECONOMICO (ART. 2425 C.C.)CONTO ECONOMICO (ART. 2425 C.C.) FUNZIONE: evidenzia il risultato FUNZIONE: evidenzia il risultato

economico conseguito nell’arcoeconomico conseguito nell’arco STRUTTURA: a scalare che evidenzia STRUTTURA: a scalare che evidenzia

progressivamente i risultati intermediprogressivamente i risultati intermedi

La struttura del conto economico è La struttura del conto economico è basata sulla distinzione tra gestione basata sulla distinzione tra gestione caratteristica e gestione caratteristica e gestione extracaratteristicaextracaratteristica

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 1414

CRITERI DI VALUTAZIONECRITERI DI VALUTAZIONE

A) VALORE DELLA PRODUZIONEA) VALORE DELLA PRODUZIONE E’ il complesso della produzione effettuata E’ il complesso della produzione effettuata

nell’esercizio in parte venduta ed in parte rimasta nell’esercizio in parte venduta ed in parte rimasta all’interno dell’impresa (al netto di sconti, resi e all’interno dell’impresa (al netto di sconti, resi e abbuoni).abbuoni).

B) COSTI DELLA PRODUZIONEB) COSTI DELLA PRODUZIONE Sono inclusi tutti i costi che sono inerenti al valore Sono inclusi tutti i costi che sono inerenti al valore

della produzione:della produzione: per materie primeper materie prime: costi sostenuti per fornire : costi sostenuti per fornire

all’impresa i beni necessari per svolgere la propria all’impresa i beni necessari per svolgere la propria attività;attività;

per serviziper servizi: costi certi o stimati derivanti : costi certi o stimati derivanti dall’acquisto di servizi o prestazioni eseguite da dall’acquisto di servizi o prestazioni eseguite da terzi (connessi all’attività ordinaria);terzi (connessi all’attività ordinaria);

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 1515

CRITERI DI VALUTAZIONECRITERI DI VALUTAZIONE

per godimento di beni di terziper godimento di beni di terzi: spese sostenute : spese sostenute per l’utilizzo di beni di terzi;per l’utilizzo di beni di terzi;

per il personaleper il personale: costi per il personale dipendente;: costi per il personale dipendente; ammortamenti e svalutazioni (ordinarie)ammortamenti e svalutazioni (ordinarie): :

ammortamenti e svalutazioni delle immobilizzazioni ammortamenti e svalutazioni delle immobilizzazioni materiali ed immateriali e le svalutazioni dei crediti materiali ed immateriali e le svalutazioni dei crediti compresi nell’attivo circolante e delle disponibilità compresi nell’attivo circolante e delle disponibilità liquide;liquide;

variazioni delle rimanenze di materie prime e variazioni delle rimanenze di materie prime e mercimerci: differenza tra rimanenze finali ed iniziali;: differenza tra rimanenze finali ed iniziali;

accantonamentiaccantonamenti: ai fondi rischi (B del Passivo : ai fondi rischi (B del Passivo S.P.);S.P.);

oneri diversi di gestioneoneri diversi di gestione: tipologia residuale.: tipologia residuale.

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 1616

CRITERI DI VALUTAZIONECRITERI DI VALUTAZIONE

C) PROVENTI ED ONERI FINANZIARIC) PROVENTI ED ONERI FINANZIARI Sono i componenti positivi e negativi di reddito Sono i componenti positivi e negativi di reddito

connessi all’area finanziaria della gestione connessi all’area finanziaria della gestione dell’impresa. In sostanza i proventi/oneri della dell’impresa. In sostanza i proventi/oneri della gestione degli investimenti finanziari.gestione degli investimenti finanziari.

D) RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA’ D) RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA’ FINANZIARIEFINANZIARIE

Si iscrivono le rivalutazioni/svalutazioni effettuate Si iscrivono le rivalutazioni/svalutazioni effettuate utilizzando il metodo del patrimonio netto.utilizzando il metodo del patrimonio netto.

E) PROVENTI ED ONERI STRAORDINARIE) PROVENTI ED ONERI STRAORDINARI La straordinarietà è concepita come estraneità del La straordinarietà è concepita come estraneità del

fatto alla gestione ordinaria dell’impresa.fatto alla gestione ordinaria dell’impresa.

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Analisi di bilancioAnalisi di bilancio

- finalità e obiettivi -- finalità e obiettivi -

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 1818

ANALISI DI BILANCIOANALISI DI BILANCIO

1.1. Ruolo dell’analisi di bilancioRuolo dell’analisi di bilancio È un procedimento complesso È un procedimento complesso

finalizzato alla valutazione ed finalizzato alla valutazione ed all’interpretazione dei valori espressi all’interpretazione dei valori espressi in bilancio al fine di ottenere in bilancio al fine di ottenere informazioni sull’EQUILIBRIO informazioni sull’EQUILIBRIO ECONOMICO-FINANZIARIO-ECONOMICO-FINANZIARIO-PATRIMONIALE dell’azienda.PATRIMONIALE dell’azienda.

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 1919

ANALISI DI BILANCIOANALISI DI BILANCIO

OBIETTIVO: evidenziare e consentire di OBIETTIVO: evidenziare e consentire di analizzare i punti di FORZA/DEBOLEZZA analizzare i punti di FORZA/DEBOLEZZA dell’impresa attraverso il confronto dell’impresa attraverso il confronto spazio/temporalespazio/temporale

In particolare:In particolare:

a)a) Analisi situazione in cui l’impresa si trova Analisi situazione in cui l’impresa si trova ad operaread operare

b)b) Definizione obiettivi dell’impresaDefinizione obiettivi dell’impresa

c)c) Definizione delle azioni finalizzate al Definizione delle azioni finalizzate al raggiungimento degli obiettiviraggiungimento degli obiettivi

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 2020

ANALISI DI BILANCIOANALISI DI BILANCIO

2.2. Esigenza dell’analisi di bilancioEsigenza dell’analisi di bilancioNasce dal fatto che una semplice Nasce dal fatto che una semplice lettura del bilancio, così come lettura del bilancio, così come redatto in base agli schemi del redatto in base agli schemi del cod.civ. (artt.2424-2425-2427) non cod.civ. (artt.2424-2425-2427) non consente di soddisfare pienamente le consente di soddisfare pienamente le esigenze informative dei vari esigenze informative dei vari destinatari destinatari

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 2121

ANALISI DI BILANCIOANALISI DI BILANCIO

3.3. Utilizzi dell’analisi di bilancioUtilizzi dell’analisi di bilancioPIANO STRATEGICOPIANO STRATEGICO Controllo strategico dei concorrentiControllo strategico dei concorrenti Definizione di una strategia Definizione di una strategia

economico -finanziariaeconomico -finanziaria Valutazione clienti/fornitori ai fini del Valutazione clienti/fornitori ai fini del

giudizio sull’attrattività di un giudizio sull’attrattività di un businessbusiness

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 2222

ANALISI DI BILANCIOANALISI DI BILANCIO

Utilizzi dell’analisi di bilancioUtilizzi dell’analisi di bilancioPIANO OPERATIVOPIANO OPERATIVO Controllo di gestioneControllo di gestione Valutazione affidabilità Valutazione affidabilità

clienti/fornitoriclienti/fornitori

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 2323

ANALISI DI BILANCIOANALISI DI BILANCIO

OBIETTIVO: evidenziare e consentire di OBIETTIVO: evidenziare e consentire di analizzare i punti di FORZA/DEBOLEZZA analizzare i punti di FORZA/DEBOLEZZA dell’impresa sotto l’aspetto dell’impresa sotto l’aspetto ECONOMICO-FINANZIARIO-ECONOMICO-FINANZIARIO-PATRIMONIALE PATRIMONIALE

L’attività di gestione, pur essendo un L’attività di gestione, pur essendo un sistema unitario di operazioni cicliche sistema unitario di operazioni cicliche che si rinnovano e si autoalimentano che si rinnovano e si autoalimentano continuamente, può essere suddivisa continuamente, può essere suddivisa per ragioni di analisi in:per ragioni di analisi in:

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 2424

ANALISI DI BILANCIOANALISI DI BILANCIO

GESTIONE ECONOMICA: attitudine GESTIONE ECONOMICA: attitudine dell’impresa a produrre reddito, cioè dell’impresa a produrre reddito, cioè ricavi > costiricavi > costi

CONDIZIONE DI EQUILIBRIO: ricavi > CONDIZIONE DI EQUILIBRIO: ricavi > costi e congrua remunerazione dei costi e congrua remunerazione dei fattori produttivi impiegati.fattori produttivi impiegati.

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 2525

ANALISI DI BILANCIOANALISI DI BILANCIO

GESTIONE MONETARIA: esamina le operazioni GESTIONE MONETARIA: esamina le operazioni di entrate ed uscita conseguenti alle di entrate ed uscita conseguenti alle operazioni di gestione; il suo compito è operazioni di gestione; il suo compito è quello di assicurare la disponibilità di mezzi quello di assicurare la disponibilità di mezzi monetari per fronteggiare le uscite di monetari per fronteggiare le uscite di cassa.cassa.

CONDIZIONE DI EQUILIBRIO: le entrate di cassa CONDIZIONE DI EQUILIBRIO: le entrate di cassa devono assicurare la copertura delle uscite devono assicurare la copertura delle uscite di cassa in modo adeguato ed economicodi cassa in modo adeguato ed economico

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 2626

ANALISI DI BILANCIOANALISI DI BILANCIO

GESTIONE FINANZIARIA/PATRIMONIALE: provvede GESTIONE FINANZIARIA/PATRIMONIALE: provvede all’acquisizione ed all’impiego dei capitali necessari all’acquisizione ed all’impiego dei capitali necessari a fronteggiare ed equilibrare le a fronteggiare ed equilibrare le entrate/uscite entrate/uscite monetariemonetarie

- CONDIZIONE DI EQUILIBRIO FINANZIARIO: CONDIZIONE DI EQUILIBRIO FINANZIARIO: equilibrio equilibrio tra FONTI e IMPIEGHI sia per qualità che per tra FONTI e IMPIEGHI sia per qualità che per quantitàquantità

- CONDIZIONE DI EQUILIBRIO PATRIMONIALE: CONDIZIONE DI EQUILIBRIO PATRIMONIALE: equilibrio nelle FONTI, in particolare nel rapporto tra equilibrio nelle FONTI, in particolare nel rapporto tra CAPITALE DI RISCHIO E CAPITALE DI CREDITOCAPITALE DI RISCHIO E CAPITALE DI CREDITO

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 2727

Strumenti dell’ANALISI DI Strumenti dell’ANALISI DI BILANCIOBILANCIO

SISTEMA DEGLI INDICI: individua SISTEMA DEGLI INDICI: individua quantità di sintesi (MARGINI E quantità di sintesi (MARGINI E QUOZIENTI) per valutare la gestione QUOZIENTI) per valutare la gestione aziendaleaziendale

ANALISI DEI FLUSSI FINANZIARI: analizza ANALISI DEI FLUSSI FINANZIARI: analizza la variabilità del fabbisogno la variabilità del fabbisogno finanziario e la dinamica finanziaria finanziario e la dinamica finanziaria della gestionedella gestione

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 2828

Strumenti dell’ANALISI DI Strumenti dell’ANALISI DI BILANCIOBILANCIO Indici e flussi finanziari sono strumenti che, Indici e flussi finanziari sono strumenti che,

completandosi reciprocamente, devono completandosi reciprocamente, devono essere impiegati congiuntamente secondo essere impiegati congiuntamente secondo un approccio sistemicoun approccio sistemico

Poiché non si può guardare all’impresa Poiché non si può guardare all’impresa come ad un organismo semplice che opera come ad un organismo semplice che opera a settori autonomi, sprovvisti di connessioni a settori autonomi, sprovvisti di connessioni e collegamenti, nasce l’esigenza di e collegamenti, nasce l’esigenza di osservare i processi e le relazioni di osservare i processi e le relazioni di interdipendenza tra i diversi indici e flussiinterdipendenza tra i diversi indici e flussi

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 2929

Metodologia dell’ANALISI Metodologia dell’ANALISI DI BILANCIODI BILANCIO

1.1. RICLASSIFICAZIONE S.P. E C.E.RICLASSIFICAZIONE S.P. E C.E.

2.2. COSTRUZIONE INDICI DI BILANCIOCOSTRUZIONE INDICI DI BILANCIO

3.3. ANALISI DEI FLUSSI DI CASSAANALISI DEI FLUSSI DI CASSA

4.4. COSTRUZIONE PIRAMIDE DEGLI COSTRUZIONE PIRAMIDE DEGLI INDICI E DEI FLUSSIINDICI E DEI FLUSSI

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 3030

RiclassificazioneRiclassificazione

Stato Patrimoniale Stato Patrimoniale

e Conto Economicoe Conto Economico

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 3131

RICLASSIFICAZIONE RICLASSIFICAZIONE DELLE VOCI DI BILANCIODELLE VOCI DI BILANCIO

Nasce dall’esigenza di Nasce dall’esigenza di riaggregare i valori di bilancio in riaggregare i valori di bilancio in funzione degli obiettivi funzione degli obiettivi conoscitivi prefissati con l’analisi conoscitivi prefissati con l’analisi al fine di:al fine di:

1.1. evidenziare parametri espressivi delle evidenziare parametri espressivi delle caratteristiche fondamentali della caratteristiche fondamentali della situazione aziendalesituazione aziendale

2.2. rendere confrontabili tali quantità nel rendere confrontabili tali quantità nel tempo e nello spaziotempo e nello spazio

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 3232

RICLASSIFICAZIONERICLASSIFICAZIONESTATO PATRIMONIALESTATO PATRIMONIALE

CRITERIO FINANZIARIO: CRITERIO FINANZIARIO: riclassificazione in funzione della riclassificazione in funzione della liquidità ed esigibilità degli elementi liquidità ed esigibilità degli elementi del capitaledel capitale

CRITERIO FUNZIONALE: CRITERIO FUNZIONALE: riclassificazione in base al riclassificazione in base al collegamento con le operazioni di collegamento con le operazioni di gestione gestione

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 3333

RICLASSIFICAZIONERICLASSIFICAZIONESTATO PATRIMONIALESTATO PATRIMONIALE

CRITERIO FINANZIARIO: utile per valutare la CRITERIO FINANZIARIO: utile per valutare la solvibilità dell’impresa attraverso la solvibilità dell’impresa attraverso la contrapposizione delle attività e passività a contrapposizione delle attività e passività a breve terminebreve termine

CRITERIO FUNZIONALE: utile ai fini della CRITERIO FUNZIONALE: utile ai fini della misurazione del capitale impiegato nelle misurazione del capitale impiegato nelle differenti aree gestionali e per differenti aree gestionali e per l’apprezzamento delle politiche l’apprezzamento delle politiche commerciali e di investimento di commerciali e di investimento di un’impresaun’impresa

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 3434

RICLASSIFICAZIONERICLASSIFICAZIONESTATO PATRIMONIALESTATO PATRIMONIALE

CRITERIO FINANZIARIOCRITERIO FINANZIARIO CRITERIO FUNZIONALECRITERIO FUNZIONALE

1.1. CRITERIO CRITERIO PERTINENZA GESTIONALEPERTINENZA GESTIONALE

2.2. CRITERIO CRITERIO OPERATIVOOPERATIVO

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 3535

RICLASSIFICAZIONERICLASSIFICAZIONESTATO PATRIMONIALESTATO PATRIMONIALE

Le voci dell’attivo devono essere Le voci dell’attivo devono essere evidenziate al netto delle evidenziate al netto delle corrispettive poste di rettifica inserite corrispettive poste di rettifica inserite contabilmente nel passivo:contabilmente nel passivo:

- immobilizzi al netto dei fondi amm.to- immobilizzi al netto dei fondi amm.to - crediti al netto del fondo svalutazione- crediti al netto del fondo svalutazione - magazzino al netto del fondo - magazzino al netto del fondo

deperimentodeperimento

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 3636

RICLASSIFICAZIONE S.P.RICLASSIFICAZIONE S.P.criterio finanziariocriterio finanziario

Gli elementi del capitale di funzionamento sono Gli elementi del capitale di funzionamento sono riordinati in funzione della loro attitudine a riordinati in funzione della loro attitudine a produrre/richiedere risorse finanziarie:produrre/richiedere risorse finanziarie:

- ATTIVO: - ATTIVO: grado di liquiditàgrado di liquidità, cioè attitudine delle , cioè attitudine delle voci ad essere più o meno facilmente e voci ad essere più o meno facilmente e convenientemente convertite in denaroconvenientemente convertite in denaro

- PASSIVO: - PASSIVO: grado di esigibilitàgrado di esigibilità, cioè in base all’epoca , cioè in base all’epoca in cui le diverse poste verranno a scadenza e quindi in cui le diverse poste verranno a scadenza e quindi dovranno essere rimborsate ed estintedovranno essere rimborsate ed estinte

N.B. Si tratta di liquidità ed esigibilità di N.B. Si tratta di liquidità ed esigibilità di FUNZIONAMENTO e non riferita ad ipotesi dei FUNZIONAMENTO e non riferita ad ipotesi dei cessazione aziendale.cessazione aziendale.

Page 37: FINANZA AZIENDALE Analisi di bilancio -  Parte I

Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 3737

RICLASSIFICAZIONE S.P.RICLASSIFICAZIONE S.P.criterio finanziariocriterio finanziario

- ATTIVO: ATTIVO: struttura a liquidità decrescentestruttura a liquidità decrescente

- PASSIVO: PASSIVO: struttura ad esigibilità decrescentestruttura ad esigibilità decrescente

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 3838

RICLASSIFICAZIONE S.P.RICLASSIFICAZIONE S.P.criterio finanziariocriterio finanziario ATTIVO CORRENTE o CAPITALE CIRCOLANTE LORDOATTIVO CORRENTE o CAPITALE CIRCOLANTE LORDOLiquidità IMMEDIATE:Liquidità IMMEDIATE: voci che per loro natura sono già voci che per loro natura sono già

liquide o prontamente liquide o prontamente monetizzabili (cassa, depositi bancari e postali)

Liquidità DIFFERITE:Liquidità DIFFERITE: voci che verranno convertite in voci che verranno convertite in liquidità nell’arco massimo di 12 mesi attraverso il liquidità nell’arco massimo di 12 mesi attraverso il normale fluire della gestionenormale fluire della gestione (crediti, titoli non immobilizzati, ratei e risconti attivi)

PROB: valutare la velocità di rinnovo di crediti ai clienti

Disponibilità:Disponibilità: rimanenze di magazzino, anticipi a fornitori rimanenze di magazzino, anticipi a fornitori per acquisti materiali per acquisti materiali e altri valori che si e altri valori che si trasformeranno in liquidità nel breve periodo trasformeranno in liquidità nel breve periodo

PROB: valutare la posizione delle scorte immobilizzate

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 3939

RICLASSIFICAZIONE S.P.RICLASSIFICAZIONE S.P.criterio finanziariocriterio finanziario

ATTIVO IMMOBILIZZATOATTIVO IMMOBILIZZATO

IMMOBILIZZI NETTI:IMMOBILIZZI NETTI: rientrano quelle attività che si rientrano quelle attività che si trasformeranno in liquidità in un tempo non breve (trasformeranno in liquidità in un tempo non breve (oltre oltre 12 mesi)12 mesi)

PROB: i valori sono al netto dei fondi di ammortamento in quanto interessa la reale consistenza

Imm. Materiali: attività tangibili coinvolte nel processo produttivo

Imm. Immateriali: attività intangibili coinvolte nel processo produttivo

Imm. Finanziarie: impieghi finanziari scadenti oltre 12 mesi destinati a permanere oltre 12 mesi nell’attività

Atre imm.: impieghi duraturi che per loro natura non possono essere alienati o scorporai dall’azienda separatamente (spese di impianto, avviamento, oneri pluriennali)

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 4040

RICLASSIFICAZIONE S.P.RICLASSIFICAZIONE S.P.criterio finanziariocriterio finanziario

CAPITALE CIRC. LORDO + IMMOB. NETTICAPITALE CIRC. LORDO + IMMOB. NETTI

= ATTIVO TOTALE NETTO= ATTIVO TOTALE NETTO

ATTIVO TOTALE NETTO -ATTIVO TOTALE NETTO -

INVESTIMENTI NON CORRELATI ALL’ATTIVITA’ INVESTIMENTI NON CORRELATI ALL’ATTIVITA’ CARATTERISTICACARATTERISTICA

= CAPITALE INVESTITO= CAPITALE INVESTITO

Page 41: FINANZA AZIENDALE Analisi di bilancio -  Parte I

Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 4141

RICLASSIFICAZIONE S.P.RICLASSIFICAZIONE S.P.criterio finanziariocriterio finanziario

PASSIVO (PASSIVO (Fonti di finanziamento)Fonti di finanziamento)

1.1. PASSIVO CORRENTE:PASSIVO CORRENTE: impegni che dovranno impegni che dovranno essere onorati entro 12 mesiessere onorati entro 12 mesi

2.2. PASSIVO CONSOLIDATO:PASSIVO CONSOLIDATO: impegni, depurati impegni, depurati delle rispettive quote a breve, da onorare delle rispettive quote a breve, da onorare oltre 12 mesioltre 12 mesi

1 + 2 = complesso dell’esposizione debitoria aziendale (capitale di prestito o di terzi)

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 4242

RICLASSIFICAZIONE S.P.RICLASSIFICAZIONE S.P.criterio finanziariocriterio finanziario

PASSIVO (PASSIVO (Fonti di finanziamento)Fonti di finanziamento)

3.3. CAPITALE PROPRIO:CAPITALE PROPRIO: complesso dei mezzi monetari conferiti, a titolo di capitale di rischio, dai proprietari dell’impresa, vincolati stabilmente alle sorti della stessa

Si compone di:Si compone di:a) APPORTI DI SOCI/IMPRENDITORE: mezzi conferiti in

primo luogo con il capitale sociale ed in secondo luogo con successivi aumenti e versamenti di capitale (versamenti in conto capitale)

b) MEZZI AUTOPRODOTTI DALLA GESTIONE (autofinanziamento): utili non distribuiti (n.b.: eventuali perdite riducono il capitale proprio)

Page 43: FINANZA AZIENDALE Analisi di bilancio -  Parte I

Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 4343

RICLASSIFICAZIONE S.P.RICLASSIFICAZIONE S.P.criterio finanziariocriterio finanziario

La riclassificazione deve essere effettuata:La riclassificazione deve essere effettuata: utilizzando le informazioni contenute in nota utilizzando le informazioni contenute in nota

integrativa (e negli allegati al bilancio: relazione integrativa (e negli allegati al bilancio: relazione degli amministratori e relazione del collegio degli amministratori e relazione del collegio sindacale)sindacale)

mantenendo in modo COERENTE E COSTANTE i mantenendo in modo COERENTE E COSTANTE i criteri di riclassificazione utilizzati nel bilancio al fine criteri di riclassificazione utilizzati nel bilancio al fine di assicurare la comparabilità nel tempo dei risultatidi assicurare la comparabilità nel tempo dei risultati

utilizzando il criterio di prudenza, nel senso che:utilizzando il criterio di prudenza, nel senso che:a)a) qualora vi fosse incertezza sul grado di liquidità di una qualora vi fosse incertezza sul grado di liquidità di una

voce dell’attivo, è auspicabile collocarla nell’attivo voce dell’attivo, è auspicabile collocarla nell’attivo immobilizzatoimmobilizzato

b)b) qualora vi fosse incertezza sul grado di esigibilità di qualora vi fosse incertezza sul grado di esigibilità di una voce del passivo, è auspicabile collocarla nel una voce del passivo, è auspicabile collocarla nel passivo corrente passivo corrente

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 4444

SCHEMA RIEPILOGATIVO DI SCHEMA RIEPILOGATIVO DI RICLASSIFICAZINE DELLO RICLASSIFICAZINE DELLO S.P.S.P.Liquidità ImmediateLiquidità Immediate

Cassa e bancheCassa e banche

Valori bollatiValori bollati

Titoli di vasto mercato (al netto di Titoli di vasto mercato (al netto di fondi svalutazione)fondi svalutazione)

Passivo correntePassivo corrente

Debiti a breve vs bancheDebiti a breve vs banche

Debiti vs fornitoriDebiti vs fornitori

Anticipi da clientiAnticipi da clienti

Rate di mutui e prestiti Rate di mutui e prestiti scadenti entro 12 mesiscadenti entro 12 mesi

Obbligazioni in scadenzaObbligazioni in scadenza

Debiti per imposteDebiti per imposte

Quote di fondi per cui si Quote di fondi per cui si prevede un utilizzo entro 12 prevede un utilizzo entro 12 mesimesi

Ratei e risconti passiviRatei e risconti passivi

Utili da distribuireUtili da distribuire

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 4545

SCHEMA RIEPILOGATIVO DI SCHEMA RIEPILOGATIVO DI RICLASSIFICAZINE DELLO RICLASSIFICAZINE DELLO S.P.S.P.Liquidità DifferiteLiquidità Differite

Crediti commercialiCrediti commerciali

Cambiali attiveCambiali attive

Quote di crediti finanziari scadenti entro Quote di crediti finanziari scadenti entro 12 mesi12 mesi

Titoli liquidabili nel breve termineTitoli liquidabili nel breve termine

Ratei e risconti attiviRatei e risconti attivi

Effetti all’incasso e allo scontoEffetti all’incasso e allo sconto

Crediti vs soci per decimi richiamatiCrediti vs soci per decimi richiamati

Crediti vs erario, IMPS, INAILCrediti vs erario, IMPS, INAIL

Altri crediti a breveAltri crediti a breve

((valori al netto di fondi svalutazione)valori al netto di fondi svalutazione)

DisponibilitàDisponibilità

Materie prime, semilav., prodotti finitiMaterie prime, semilav., prodotti finiti

Anticipi a fornitoriAnticipi a fornitori

((valori al netto del fondo deperimento valori al netto del fondo deperimento mag.)mag.)

Passivo consolidatoPassivo consolidato

Finanziamenti agevolatiFinanziamenti agevolati

Debiti finanziari vs controllate e Debiti finanziari vs controllate e collegatecollegate

Fondo TFRFondo TFR

Fondo rischi ed oneri futuriFondo rischi ed oneri futuri

Mutui ed obbligazioniMutui ed obbligazioni

Altri debiti a m/l termineAltri debiti a m/l termine

Capitale proprioCapitale proprio

Capitale sociale (al netto dei crediti vs Capitale sociale (al netto dei crediti vs soci per decimi ancora da richiamare)soci per decimi ancora da richiamare)

Riserve di capitaleRiserve di capitale

Riserve legali, statutarie, ecc.Riserve legali, statutarie, ecc.

Utili di esercizio o di es. precedentiUtili di esercizio o di es. precedenti

((al netto di perdite di es. o es. al netto di perdite di es. o es. precedenti)precedenti)

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 4646

SCHEMA RIEPILOGATIVO DI SCHEMA RIEPILOGATIVO DI RICLASSIFICAZINE DELLO S.P. RICLASSIFICAZINE DELLO S.P. CON IL CRITERIO FINANZIARIOCON IL CRITERIO FINANZIARIOImmobilizzi tecnici materialiImmobilizzi tecnici materiali

TerreniTerreni

FabbricatiFabbricati

Impianti e macchinariImpianti e macchinari

Scorte di mag. di difficile venditaScorte di mag. di difficile vendita

Immobilizzi tecnici immaterialiImmobilizzi tecnici immateriali

BrevettiBrevetti

LicenzeLicenze

Marchi di fabbricaMarchi di fabbrica

Immobilizzi finanziariImmobilizzi finanziari

PartecipazioniPartecipazioni

Mutui attivi e crediti finanziari variMutui attivi e crediti finanziari vari

Crediti comm.li scadenti oltre 12 mesiCrediti comm.li scadenti oltre 12 mesi

Altre immobilizzazioniAltre immobilizzazioni

Spese di impianto ed avviamentoSpese di impianto ed avviamento

Disaggio di emissioneDisaggio di emissione

Oneri pluriennaliOneri pluriennali

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 4747

RICLASSIFICAZIONE S.P.RICLASSIFICAZIONE S.P.criterio pertinenza criterio pertinenza

gestionalegestionale Le attività e le passività sono Le attività e le passività sono

riclassificate tenendo conto del loro riclassificate tenendo conto del loro collegamento all’ATTIVITA’ OPERATIVA collegamento all’ATTIVITA’ OPERATIVA o EXTRAOPERATIVAo EXTRAOPERATIVA

Ciò consente di evidenziare e di Ciò consente di evidenziare e di distinguere tra INVESTIMENTI OPERATIVI distinguere tra INVESTIMENTI OPERATIVI ed EXTRA-OPERATIVIed EXTRA-OPERATIVI

Lo S.P. è riclassificato sulla base della Lo S.P. è riclassificato sulla base della destinazione economica delle Fonti e destinazione economica delle Fonti e degli impieghidegli impieghi

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 4848

RICLASSIFICAZIONE S.P.RICLASSIFICAZIONE S.P.criterio pertinenza criterio pertinenza gestionalegestionale

Le voci dell’attivo devono essere Le voci dell’attivo devono essere evidenziate al netto delle evidenziate al netto delle corrispettive poste di rettifica inserite corrispettive poste di rettifica inserite contabilmente nel passivo:contabilmente nel passivo:

- immobilizzi al netto dei fondi amm.to- immobilizzi al netto dei fondi amm.to - crediti al netto del fondo svalutazione- crediti al netto del fondo svalutazione - magazzino al netto del fondo - magazzino al netto del fondo

deperimentodeperimento

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 4949

SCHEMA DI RICLASSIFICAZINE SCHEMA DI RICLASSIFICAZINE DELLO S.P. – pertinenza DELLO S.P. – pertinenza gestionalegestionaleAREA GESTIONALE OPERATIVAAREA GESTIONALE OPERATIVA

ATTIVO (impieghi)ATTIVO (impieghi)

Attività derivanti dalla gestione corrente Attività derivanti dalla gestione corrente operativaoperativa

(PARTE CORRENTE)(PARTE CORRENTE)

Immobilizzi tecnici, economici e finanziari Immobilizzi tecnici, economici e finanziari collegati alla gestione operativacollegati alla gestione operativa

(PARTE NON CORRENTE)(PARTE NON CORRENTE)

AREA GESTIONALE NON OPERATIVA AREA GESTIONALE NON OPERATIVA

Immobilizzi tecnici, economici e finanziari Immobilizzi tecnici, economici e finanziari non collegati alla gestione operativanon collegati alla gestione operativa

PASSIVO (fonti)PASSIVO (fonti)

Passività derivanti dalla gestione Passività derivanti dalla gestione corrente operativacorrente operativa

(PARTE CORRENTE)(PARTE CORRENTE)

Finanziamenti collegati alla gestione Finanziamenti collegati alla gestione operativaoperativa

(PARTE NON CORRENTE)(PARTE NON CORRENTE)

Capitale nettoCapitale netto

GESTIONE CARATTERISTICA OPERTIVA: operazioni ricorrenti e ripetititve di acquisto-produzione-vendita

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 5050

RICLASSIFICAZIONE S.P.RICLASSIFICAZIONE S.P.criterio pertinenza criterio pertinenza gestionalegestionale ATTIVO: vengono separati gli impieghi della gestione ATTIVO: vengono separati gli impieghi della gestione

operativa da quelli della gestione extraoperativa, operativa da quelli della gestione extraoperativa, indipendentemente dalla scadenza delle poste e dei indipendentemente dalla scadenza delle poste e dei valori iscritti; successivamente c’è un’ulteriore valori iscritti; successivamente c’è un’ulteriore distinzione tra parte corrente e parte non correntedistinzione tra parte corrente e parte non corrente

ATTIVO

IMPIEGHIGESTIONEOPERAIVA

IMPIEGHIGESTIONE EXTRAOPER..

PARTE CORRENTEPARTE

NON CORRENTE

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 5151

RICLASSIFICAZIONE S.P.RICLASSIFICAZIONE S.P.criterio pertinenza criterio pertinenza gestionalegestionalePASSIVO: suddivisione, all’interno della gestione PASSIVO: suddivisione, all’interno della gestione

operativa, tra operativa, tra passivo correntepassivo corrente e e non non corrente, corrente, prescindendo dalla caratteristiche prescindendo dalla caratteristiche di scadenzadi scadenza

PASSIVO

PASSIVITA’GESTIONEOPERATIVA

PASSIVITA’’GESTIONE EXTRAOP.

PARTE CORRENTEPARTE

NON CORRENTE

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 5252

SCHEMA RIEPILOGATIVO DI SCHEMA RIEPILOGATIVO DI RICLASSIFICAZINE DELLO S.P.RICLASSIFICAZINE DELLO S.P.CRITERIO PERTINENZA GESTIONALECRITERIO PERTINENZA GESTIONALE

Attività legate alla gestione operativa correnteAttività legate alla gestione operativa corrente

BancaBanca

Crediti commercialiCrediti commerciali

Cambiali attiveCambiali attive

MagazzinoMagazzino

Ratei e risconti attivi derivanti da costi e ricavi legati alla Ratei e risconti attivi derivanti da costi e ricavi legati alla gestione correntegestione corrente

Attività legate alla gestione operativa non Attività legate alla gestione operativa non correntecorrente

FabbricatiFabbricati

Impianti e macchinariImpianti e macchinari

AttrezzatureAttrezzature

Brevetti, marchi, licenze, avviamentoBrevetti, marchi, licenze, avviamento

Passività legate alla gestione operativa Passività legate alla gestione operativa correntecorrente

Debiti vs fornitori commercialiDebiti vs fornitori commerciali

Debiti per imposte e tasse di competenzaDebiti per imposte e tasse di competenza

TFRTFR

Debiti a breve vs enti prev.li ed ass.liDebiti a breve vs enti prev.li ed ass.li

Ratei e risconti passivi derivanti da costi e ricavi Ratei e risconti passivi derivanti da costi e ricavi legati alla gestione correntelegati alla gestione corrente

Passività legate alla gestione operativa non Passività legate alla gestione operativa non correntecorrente

Debiti vs fornitori per immobilizzazioniDebiti vs fornitori per immobilizzazioni

Debiti per imposte e tasse di competenza di es. Debiti per imposte e tasse di competenza di es. precedentiprecedenti

Attività estranee alla gestione operativaAttività estranee alla gestione operativa

Immobili civiliImmobili civili

Terreni (Terreni (non strumentali all’att. operativanon strumentali all’att. operativa))

Partecipazioni non operativePartecipazioni non operative

Titoli e crediti finanziari verso collegate (Titoli e crediti finanziari verso collegate (non strumentali non strumentali all’attività operativaall’attività operativa))

Cassa (Cassa (pur essendo necessaria una parte di liquidità per pur essendo necessaria una parte di liquidità per esigenze di carattere operativo, si tratta di somme di esigenze di carattere operativo, si tratta di somme di entità trascurabileentità trascurabile))

Passività estranee alla gestione operativaPassività estranee alla gestione operativa

MutuiMutui

Prestiti bancari a breve terminePrestiti bancari a breve termine

Debiti vs soci e altri finanziatoriDebiti vs soci e altri finanziatori

Capitale nettoCapitale netto

Page 53: FINANZA AZIENDALE Analisi di bilancio -  Parte I

Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 5353

SCHEMA RIEPILOGATIVO DI SCHEMA RIEPILOGATIVO DI RICLASSIFICAZINE DELLO S.P.RICLASSIFICAZINE DELLO S.P.CRITERIO PERTINENZA GESTIONALECRITERIO PERTINENZA GESTIONALE

Le due tipologie di riclassificazione dello Stato Patrimoniale conducono a due concetti diversi di Capitale Circolante netto:

• Criterio finanziario: attivo corrente – passivo corrente

• Criterio pert.gestionale: attivo legato alla gest. operatva - passivo legato alla gest. operatva

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 5454

RICLASSIFICAZIONE S.P.RICLASSIFICAZIONE S.P. criterio operativocriterio operativo

Le attività e le passività sono Le attività e le passività sono riclassificate tenendo conto del loro riclassificate tenendo conto del loro collegamento all’ATTIVITA’ collegamento all’ATTIVITA’ OPERATIVA o EXTRAOPERATIVAOPERATIVA o EXTRAOPERATIVA

Ciò consente di evidenziare il capitale Ciò consente di evidenziare il capitale impiegato nella gestione operativa impiegato nella gestione operativa dell’impresa e, di conseguenza, dell’impresa e, di conseguenza, rapportare correttamente i flussi di rapportare correttamente i flussi di risultato ottenuti alle risorse investiterisultato ottenuti alle risorse investite

Page 55: FINANZA AZIENDALE Analisi di bilancio -  Parte I

Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 5555

RICLASSIFICAZIONE S.P.RICLASSIFICAZIONE S.P.criterio operativocriterio operativoAnalisi del fabbisogno finanziario Analisi del fabbisogno finanziario (impieghi)(impieghi)

Fabbisogno finanziario per impieghi Fabbisogno finanziario per impieghi relativi ad relativi ad IMMOBILIZZAZIONIIMMOBILIZZAZIONI al al servizio dell’attività operativa servizio dell’attività operativa dell’impresadell’impresa

Fabbisogno netto originato dalla Fabbisogno netto originato dalla sequenza delle operazioni ripetitive di sequenza delle operazioni ripetitive di gestione (gestione (acquisto-trasformazione-acquisto-trasformazione-venditavendita) denominato fabbisogno di ) denominato fabbisogno di capitale circolante commerciale capitale circolante commerciale (impieghi finanziari connessi alle scorte e ai crediti (impieghi finanziari connessi alle scorte e ai crediti commerciali, al netto dei finanziamenti ottenuti dai commerciali, al netto dei finanziamenti ottenuti dai fornitori)fornitori)

Page 56: FINANZA AZIENDALE Analisi di bilancio -  Parte I

Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 5656

CAPITALE CIRCOLANTE CAPITALE CIRCOLANTE COMMERCIALECOMMERCIALE

(CREDITI COMMERCIALI+MAGAZZINO-DEBITI (CREDITI COMMERCIALI+MAGAZZINO-DEBITI FORNITORI)FORNITORI)

POSIZIONE FINANZIARIA POSIZIONE FINANZIARIA NETTANETTA

(DEBITI FINANZIARI – LIQUIDITÀ - CREDITI (DEBITI FINANZIARI – LIQUIDITÀ - CREDITI FINANZIARI)FINANZIARI)

FONDO T.F.R.FONDO T.F.R.

CAPITALE NETTOCAPITALE NETTO

IMMOBILIZZAZIONI OPERATIVE NETTEIMMOBILIZZAZIONI OPERATIVE NETTE

ATTIVITA’ ACCESSORIEATTIVITA’ ACCESSORIE

RICLASSIFICAZIONE S.P.RICLASSIFICAZIONE S.P.criterio operativo - SCHEMAcriterio operativo - SCHEMA

Page 57: FINANZA AZIENDALE Analisi di bilancio -  Parte I

Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 5757

CAPITALE CIRCOLANTE COMMERCIALE (CCC)CAPITALE CIRCOLANTE COMMERCIALE (CCC): somma : somma algebrica delle poste collegate alle operazioni ripetitive algebrica delle poste collegate alle operazioni ripetitive di gestione di gestione (magazzino+crediti commerciali-debiti vs (magazzino+crediti commerciali-debiti vs fornitori)fornitori)

ATTIVITA’ ACCESSORIEATTIVITA’ ACCESSORIE: impieghi che potrebbero essere : impieghi che potrebbero essere dismessi senza compromettere le esigenze di gestione dismessi senza compromettere le esigenze di gestione ((es. immobili civili non destinati all’esercizio es. immobili civili non destinati all’esercizio dell’impresa, investimenti di carattere finanziario). dell’impresa, investimenti di carattere finanziario).

CAPITALE INVESTITO NETTO OPERATIVO (CIN)CAPITALE INVESTITO NETTO OPERATIVO (CIN): è : è costituito dalle IMMOBILIZZAZIONI NETTE OPERATIVE e costituito dalle IMMOBILIZZAZIONI NETTE OPERATIVE e dal CAPITALE CIRCOLANTE COMMERCIALEdal CAPITALE CIRCOLANTE COMMERCIALE

RICLASSIFICAZIONE S.P.RICLASSIFICAZIONE S.P.criterio operativo – Analisi impieghicriterio operativo – Analisi impieghi

Page 58: FINANZA AZIENDALE Analisi di bilancio -  Parte I

Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 5858

RICLASSIFICAZIONE S.P.RICLASSIFICAZIONE S.P.criterio operativo - Analisi delle fonticriterio operativo - Analisi delle fonti

Dall’analisi della tabella precedente si Dall’analisi della tabella precedente si evince che gli IMPIEGHI NETTI (evince che gli IMPIEGHI NETTI (di di carattere operativo ed extra operativocarattere operativo ed extra operativo) ) sono, nel loro insieme, coperti da:sono, nel loro insieme, coperti da:

– Debiti finanziari negoziati dall’impresa (a Debiti finanziari negoziati dall’impresa (a breve e M/L termine)breve e M/L termine)

– Fondo TFRFondo TFR– Patrimonio Netto Patrimonio Netto

La proporzione esistente tra La proporzione esistente tra debiti debiti finanziarifinanziari nettinetti e e mezzi proprimezzi propri individua individua la STRUTTURA FINANZIARIA dell’impresala STRUTTURA FINANZIARIA dell’impresa

Page 59: FINANZA AZIENDALE Analisi di bilancio -  Parte I

Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 5959

POSIZIONE FINANZIARIA NETTA POSIZIONE FINANZIARIA NETTA (PFN)(PFN)

DEF: DEF: differenza tra debiti finanziari, differenza tra debiti finanziari, attività liquide (cassa, conti bancari attivi, attività liquide (cassa, conti bancari attivi, titoli negoziabili) e crediti finanziarititoli negoziabili) e crediti finanziari

Nella valutazione di un’impresa, la Nella valutazione di un’impresa, la dimensione della PFN deve essere dimensione della PFN deve essere interpretata in relazione alla normale interpretata in relazione alla normale struttura del circolante commerciale. struttura del circolante commerciale. Pertanto, per apprezzare la dimensione Pertanto, per apprezzare la dimensione normale della PFN è indispensabile normale della PFN è indispensabile accertare che i tempi di pagamento dei accertare che i tempi di pagamento dei clienti e dei fornitori e il livello delle scorte clienti e dei fornitori e il livello delle scorte non si discostino significativamente dai non si discostino significativamente dai valori medi del settore e a quelli normali valori medi del settore e a quelli normali del M/L terminedel M/L termine

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 6060

Criterio finanziario e criterio Criterio finanziario e criterio funzionalefunzionaleDifferenza tra CCN e CCC Differenza tra CCN e CCC

Come già evidenziato, le due tipologie di riclassificazione dello Stato Patrimoniale (finanziario e funzionale) conducono a due concetti diversi di Capitale Circolante netto:

– Criterio finanziario: attivo corrente – passivo corrente (sia di natura commerciale che finanziaria)

– Criterio funzionale: attivo legato alla gest. operativa - passivo legato alla gest. operativa

Page 61: FINANZA AZIENDALE Analisi di bilancio -  Parte I

Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 6161

Criterio finanziario e criterio Criterio finanziario e criterio funzionalefunzionaleDifferenza tra CCN e CCC Differenza tra CCN e CCC (segue)(segue)

Capitale Circolante Netto: un valore positivo indica un accettabile grado di equilibrio tra la struttura degli investimenti aziendali e delle coperture finanziarie (individuati per scadenza). E’ un indice della solvibilità dell’impresa.

Capitale Circolante Commerciale: misura le risorse impegnate nel ciclo delle operazioni correnti di gestione: più elevato è il circolante commerciale rispetto al fatturato, maggiori saranno i fabbisogni finanziari connessi allo sviluppo dell’attività dell’impresa e viceversa.

Page 62: FINANZA AZIENDALE Analisi di bilancio -  Parte I

Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 6262

RICLASSIFICAZIONE C.E.RICLASSIFICAZIONE C.E.

La riclassificazione del conto economico La riclassificazione del conto economico consente di isolare le più importanti classi consente di isolare le più importanti classi di valori che concorrono alla formazione ed di valori che concorrono alla formazione ed alla dinamica del reddito, evidenziando il alla dinamica del reddito, evidenziando il risultato della gestione operativa.risultato della gestione operativa.

I metodi utilizzati sono:I metodi utilizzati sono:

1.1. RICAVI E COSTI DEL VEDUTORICAVI E COSTI DEL VEDUTO

2.2. MARGINE DI CONTRIBUZIONEMARGINE DI CONTRIBUZIONE

3.3. VALORE DELLA PRODUZIONE E VALORE VALORE DELLA PRODUZIONE E VALORE AGGIUNTOAGGIUNTO

Page 63: FINANZA AZIENDALE Analisi di bilancio -  Parte I

Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 6363

RICLASSIFICAZIONE C.E.RICLASSIFICAZIONE C.E.

Caratteristica comune dei metodi proposti:Caratteristica comune dei metodi proposti:

Tutti tre i metodi giungono all’evidenziazione del Tutti tre i metodi giungono all’evidenziazione del RISULTATO NETTO di esercizio attraverso la RISULTATO NETTO di esercizio attraverso la riesposizioneriesposizione e e riaggregazioneriaggregazione dei componenti dei componenti positivi e negativi di reddito, distinguendo gli positivi e negativi di reddito, distinguendo gli elementi della gestione OPERATIVA da quelli della elementi della gestione OPERATIVA da quelli della gestione EXTRAOPERATIVAgestione EXTRAOPERATIVA

Gestione operativaGestione operativa: area in cui rientrano i : area in cui rientrano i componenti positivi e negativi di reddito inerenti componenti positivi e negativi di reddito inerenti alle azioni svolte dall’impresa in relazione alla alle azioni svolte dall’impresa in relazione alla propria attività specifica, alla cui realizzazione sono propria attività specifica, alla cui realizzazione sono orientati i processi di produzioneorientati i processi di produzione

Page 64: FINANZA AZIENDALE Analisi di bilancio -  Parte I

Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 6464

RICLASSIFICAZIONE C.E.RICLASSIFICAZIONE C.E.

Pertanto, le differenze tra i tre metodi Pertanto, le differenze tra i tre metodi interessano solo la parte caratteristica della interessano solo la parte caratteristica della gestione, essendo l’area extraoperativa gestione, essendo l’area extraoperativa comune.comune.

COMPONENTI AREA EXTRAOPERATIVA: COMPONENTI AREA EXTRAOPERATIVA: - gestione finanziaria: oneri e proventi finanziari- gestione finanziaria: oneri e proventi finanziari - gestione straordinaria e patrimoniale: componenti - gestione straordinaria e patrimoniale: componenti

positivi positivi e negativi straordinarie negativi straordinari - gestione fiscale: oneri tributari- gestione fiscale: oneri tributari

Page 65: FINANZA AZIENDALE Analisi di bilancio -  Parte I

Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 6565

RICLASSIFICAZIONE C.E.RICLASSIFICAZIONE C.E.

COMPONENTI AREA EXTRAOPERATIVA: COMPONENTI AREA EXTRAOPERATIVA:

GESTIONE FINANZIARIA: componenti di reddito derivanti GESTIONE FINANZIARIA: componenti di reddito derivanti dalla provvista e dall’impiego di fondi liquidi:dalla provvista e dall’impiego di fondi liquidi:

- interessi attivi ed oneri finanziari- interessi attivi ed oneri finanziari - dividendi- dividendi - interessi su crediti vs controllate/collegate- interessi su crediti vs controllate/collegate - oneri/proventi da operazioni di copertura dei rischi - oneri/proventi da operazioni di copertura dei rischi

di cambiodi cambio

Page 66: FINANZA AZIENDALE Analisi di bilancio -  Parte I

Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 6666

RICLASSIFICAZIONE C.E.RICLASSIFICAZIONE C.E.

COMPONENTI AREA EXTRAOPERATIVA: COMPONENTI AREA EXTRAOPERATIVA:

GESTIONE PATRIMONIALE: componenti di reddito GESTIONE PATRIMONIALE: componenti di reddito derivanti da azioni svolte dall’impresa per derivanti da azioni svolte dall’impresa per amministrare eventuali componenti patrimoniali non amministrare eventuali componenti patrimoniali non complementari all’attività tipica:complementari all’attività tipica:

- affitti attivi e oneri di gestione del patrimonio - affitti attivi e oneri di gestione del patrimonio immobiliare non vincolato all’attività tipicaimmobiliare non vincolato all’attività tipica

Page 67: FINANZA AZIENDALE Analisi di bilancio -  Parte I

Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 6767

RICLASSIFICAZIONE C.E.RICLASSIFICAZIONE C.E.

COMPONENTI AREA EXTRAOPERATIVA: COMPONENTI AREA EXTRAOPERATIVA:

GESTIONE STRAORDINARIA: componenti di reddito GESTIONE STRAORDINARIA: componenti di reddito derivanti da eventi casuali o occasionali, da derivanti da eventi casuali o occasionali, da cambiamento di destinazione economica dei beni e cambiamento di destinazione economica dei beni e da variazione dei criteri di stima:da variazione dei criteri di stima:

- sopravvenienze attive/passive, - sopravvenienze attive/passive, rivalutazioni/svalutazioni non aventi carattere di rivalutazioni/svalutazioni non aventi carattere di normalità, plusvalenze/minusvalenze legate ad normalità, plusvalenze/minusvalenze legate ad operazioni straordinarie (le plusvalenze e operazioni straordinarie (le plusvalenze e minusvalenze da sostituzione beni strumentali minusvalenze da sostituzione beni strumentali rientrano nella gestione caratteristica)rientrano nella gestione caratteristica)

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 6868

RICLASSIFICAZIONE C.E.RICLASSIFICAZIONE C.E.

COMPONENTI AREA EXTRAOPERATIVA: COMPONENTI AREA EXTRAOPERATIVA:

GESTIONE FISCALE: imputazione delle imposte dirette in GESTIONE FISCALE: imputazione delle imposte dirette in base al criterio di competenza:base al criterio di competenza:

- IRES corrente, anticipata e differita- IRES corrente, anticipata e differita - IRAP corrente, anticipata e differita- IRAP corrente, anticipata e differita

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 6969

RICLASSIFICAZIONE C.E.RICLASSIFICAZIONE C.E.Ricavi e costi del Ricavi e costi del vendutovenduto CARATTERISTICACARATTERISTICA: osserva i costi tipici aziendali con : osserva i costi tipici aziendali con

riferimento alla loro pertinenza all’attività di riferimento alla loro pertinenza all’attività di produzione, separando i costi industriali da quelli produzione, separando i costi industriali da quelli amministrativi e commerciali (classificazione per amministrativi e commerciali (classificazione per destinazione economica).destinazione economica).

Per tale motivo richiede numerose informazioni, per cui è adatto per l’analisi interna.

TIPOLOGIA DI COSTITIPOLOGIA DI COSTI1. Costi diretti di produzione (costo del venduto): costi

operativi direttamente riferibili all’attività di produzione

2. Costi indiretti: riferiti alle attività di supporto a quelle produttive (spese generali amm.ve e comm.li)

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 7070

RICLASSIFICAZIONE C.E.RICLASSIFICAZIONE C.E.Ricavi e costi del Ricavi e costi del vendutovenduto FUNZIONEFUNZIONE Evidenziando l’aggregazione di tutti i costi

diretti di produzione, costituisce un punto di riferimento per la fissazione del prezzo dei prodotti e la valutazione dell’ingresso in nuovi mercati

Consente la valutazione dell’economicità della gestione operativa attraverso l’analisi del contributo dei sottosistemi:- Industriale- Amministrativo- Commerciale

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 7171

RICLASSIFICAZIONE C.E.RICLASSIFICAZIONE C.E.Ricavi e costi del Ricavi e costi del vendutovenduto STRUTTURASTRUTTURARicavi netti di vendita(al netto di IVA, sconti e abbuoni)- COSTO DEI PRODOTTI VENDUTI*= RISULTATO LORDO (margine lordo ind.le)(esprime l’efficienza aziendale nell’utilizzo delle risorse)

* Costo del venduto: Acquisti materie prime+/- (Rim. Iniziali – Rim. Finali materie prime)= Consumi+ Costo del personale addetto alla produzione(compresi oneri accessori e TFR)+ Costi generali industriali(trasporti, luce, lav.zioni esterne, manutenzioni, consulenze tecniche,

leasing impianti ind.li)+ Ammortamenti industriali+/- (Rim. Iniziali – Rim. Finali semilavorati)- Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni= COSTO DEI PRODOTTI FINITI+/- (Rim. Iniziali – Rim. Finali prodotti finiti)= COSTO DEI PRODOTTI VENDUTI

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 7272

RICLASSIFICAZIONE C.E.RICLASSIFICAZIONE C.E.Ricavi e costi del Ricavi e costi del vendutovenduto

STRUTTURASTRUTTURA= RISULTATO LORDO (margine lordo ind.le)(esprime l’efficienza nell’utilizzo delle risorse)- SPESE GENERALI AMMINISTRATIVE(spese generali di amm.ne, amm.ti beni non vincolati

all’attività ind.le, costi personale amm.vo, spese postali, compensi amm.ri e sindaci, assicurazioni, elaborazione dati, ecc.)

- SPESE COMMERCIALI(costi di commercializzazione dei prodotti, costi per il

personale addetto alle vendite, contenzioso e recupero crediti, pubblicità, spese di trasporto)

= RISULTATO OPERATIVO(indice della capacità aziendale di creare ricchezza

attraverso la gestione del CORE BUSINESS)

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 7373

RICLASSIFICAZIONE C.E.RICLASSIFICAZIONE C.E.Ricavi e costi del Ricavi e costi del vendutovenduto STRUTTURASTRUTTURARISULTATO OPERATIVO+/- PROVENTI/ONERI FINANZIARI+/- PROVENTI/ONERI PATRIMONIALI+/- PROVENTI/ONERI STRAORDINARI= Risultato prima delle imposte- IMPOSTE(correnti, anticipate, differite)= RISULTATO NETTO

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 7474

RICLASSIFICAZIONE C.E.RICLASSIFICAZIONE C.E.MARGINE DI MARGINE DI

CONTRIBUZIONECONTRIBUZIONE CARATTERISTICACARATTERISTICA: osserva ed analizza i : osserva ed analizza i

costi tipici in relazione alla loro costi tipici in relazione alla loro variabilità, scindendoli ed aggregandoli variabilità, scindendoli ed aggregandoli in variabili e fissiin variabili e fissi

TIPOLOGIA DI COSTITIPOLOGIA DI COSTI1. Costi variabili variano in relazione alla

quantità prodotta2. Costi fissi: non variano al variare della

quantità prodotta (almeno entro un determinato livello di produzione)

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 7575

RICLASSIFICAZIONE C.E.RICLASSIFICAZIONE C.E.

Margine di contribuzioneMargine di contribuzione FUNZIONEFUNZIONE Distinguendo tra costi fissi e

variabili, costituisce il punto di riferimento per le analisi del Break Even Point, nonché della leva operativa dell’impresa.

Page 76: FINANZA AZIENDALE Analisi di bilancio -  Parte I

Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 7676

RICLASSIFICAZIONE C.E.RICLASSIFICAZIONE C.E.

Margine di contribuzioneMargine di contribuzione STRUTTURASTRUTTURARicavi netti di vendita(al netto di IVA, sconti e abbuoni)+/- (Rim. Finali - Rim. Iniziali prodotti finiti e semilavorati)- COSTI VARIABILI(Rim. Iniziali - Rim. Finali merci e materie prime, forza motrice,

prestazioni di terzi, manodopera industriale)= MARGINE DI CONTRIBUZIONE(indica la capacità dell’impresa di reintegrare i costi fissi dopo

aver coperto i costi variabili di produzione e di vendita)

N.B. se il M.C. è negativo significa che i ricavi aziendali non sono in grado di coprire neppure i costi variabili.

- COSTI FISSI(ammortamenti, spese generali, manodopera non ind.le)= RISULTATO OPERATIVO(indice della capacità aziendale di creare ricchezza attraverso la

gestione del CORE BUSINESS)

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 7777

RICLASSIFICAZIONE C.E.RICLASSIFICAZIONE C.E.

Margine di contribuzioneMargine di contribuzione STRUTTURASTRUTTURARISULTATO OPERATIVO+/- PROVENTI/ONERI FINANZIARI+/- PROVENTI/ONERI PATRIMONIALI+/- PROVENTI/ONERI STRAORDINARI= Risultato prima delle imposte- IMPOSTE(correnti, anticipate, differite)= RISULTATO NETTO

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 7878

RICLASSIFICAZIONE C.E.RICLASSIFICAZIONE C.E.METODO DEL VALORE DELLA METODO DEL VALORE DELLA PRODUZIONE E VALORE AGGIUNTOPRODUZIONE E VALORE AGGIUNTO

CARATTERISTICACARATTERISTICA: consente di evidenziare : consente di evidenziare ed analizzare due quantità ed analizzare due quantità fondamentali:fondamentali:

VALORE DELLA PRODUZIONEVALORE DELLA PRODUZIONE VALORE AGGIUNTOVALORE AGGIUNTO

TIPOLOGIA DI GRANDEZZETIPOLOGIA DI GRANDEZZEValore della produzione:Valore della produzione: evidenzia la evidenzia la

produzione realizzata dall’azienda al di là produzione realizzata dall’azienda al di là della consistenza delle vendite del della consistenza delle vendite del periodo, per cui vi rientra anche il valore periodo, per cui vi rientra anche il valore della produzione destinata all’uso internodella produzione destinata all’uso interno..

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 7979

RICLASSIFICAZIONE C.E.RICLASSIFICAZIONE C.E.METODO DEL VALORE DELLA METODO DEL VALORE DELLA PRODUZIONE E VALORE AGGIUNTOPRODUZIONE E VALORE AGGIUNTO

Il Valore della produzione esprime la Il Valore della produzione esprime la misura della ricchezza complessiva misura della ricchezza complessiva prodotta dall’impresa prodotta dall’impresa al lordoal lordo dei fattori dei fattori che hanno concorso alla sua realizzazioneche hanno concorso alla sua realizzazione

Valore aggiunto:Valore aggiunto: è una misura della è una misura della ricchezza creata con l’attività aziendale e ricchezza creata con l’attività aziendale e destinata ad essere ripartita tra i diversi destinata ad essere ripartita tra i diversi fattori della produzione.fattori della produzione.

Rappresenta, pertanto, la ricchezza ricchezza complessiva prodotta dall’impresa complessiva prodotta dall’impresa al al nettonetto dei fattori che hanno concorso alla dei fattori che hanno concorso alla sua realizzazionesua realizzazione

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 8080

RICLASSIFICAZIONE C.E.RICLASSIFICAZIONE C.E.VALORE DELLA PRODUZIONE E VALORE DELLA PRODUZIONE E VALORE AGGIUNTOVALORE AGGIUNTO

FUNZIONEFUNZIONE Consente di valutare la reale

ricchezza prodotta dall’impresa e come questa sia stata ripartita tra i diversi fattori della produzione

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 8181

RICLASSIFICAZIONE C.E.RICLASSIFICAZIONE C.E.VALORE DELLA PRODUZIONE E VALORE DELLA PRODUZIONE E VALORE AGGIUNTOVALORE AGGIUNTOSTRUTTURASTRUTTURA

Ricavi netti di vendita(al netto di IVA, sconti e abbuoni)+ PRODUZIONI INTERNE (costi capitalizzati per

produzioni interne)+ Rim. Finali SEMILAVORATI E PRODOTTI FINITI - Rim. Iniziali SEMILAVORATI E PRODOTTI FINITI- Acquisti SEMILAVORATI E PRODOTTI FINITI= VALORE DELLA PRODUZIONE

E’ il valore della produzione destinato: alle vendite al magazzino all’autoconsumo

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 8282

RICLASSIFICAZIONE C.E.RICLASSIFICAZIONE C.E.VALORE DELLA PRODUZIONE E VALORE DELLA PRODUZIONE E VALORE AGGIUNTOVALORE AGGIUNTOSTRUTTURASTRUTTURAVALORE DELLA PRODUZIONE- Consumo di materie prime e materiali(Rim. Iniziali + Acquisti – Rim. Finali)- Costi industriali di produzione- Costi commerciali- Costi amministrativi- Altri costi tipici= VALORE AGGIUNTO(misura della ricchezza creata con l’attività

aziendale destinata ad essere ripartita tra i diversi fattori della produzione)

Page 83: FINANZA AZIENDALE Analisi di bilancio -  Parte I

Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 8383

RICLASSIFICAZIONE C.E.RICLASSIFICAZIONE C.E.VALORE DELLA PRODUZIONE E VALORE DELLA PRODUZIONE E VALORE AGGIUNTOVALORE AGGIUNTO

STRUTTURASTRUTTURAVALORE AGGIUNTO- COSTO DEL LAVORO TOTALE – 1° FATTORE LAVORO

(salari, stipendi, contributi, TFR)= MARGINE OPERATIVO LORDO (M.O.L.)- AMMORTAMENTI ED ACCANTONAMENTI (rischi,

imposte, sval.crediti) – 2° FATTORE CAPITALE= RISULTATO OPERATIVO+ PROVENTI FINANZIARI- ONERI FINANZIARI - 3° FATTORE FINANZIATORI

ESTERNI+ PROVENTI STRAORDINARI/PATRIMONIALI- ONERI STRAORDINARI/PATRIMONIALI= RISULTATO ANTE IMPOSTE- IMPOSTE E TASSE – 4° FATTORE STATO= RISULTATO NETTO - 5° FATTORE SOCI

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 8484

RICLASSIFICAZIONE C.E.RICLASSIFICAZIONE C.E.

ConclusioniConclusioni Netta separazione tra gestione Netta separazione tra gestione

operativa ed accessoriaoperativa ed accessoria Possibilità di analizzare l’efficienza Possibilità di analizzare l’efficienza

delle singole gestioni dell’impresadelle singole gestioni dell’impresa La forma a scalare consente La forma a scalare consente

l’analisi dell’economicità della l’analisi dell’economicità della gestione sulla base dei risultati gestione sulla base dei risultati parziali progressivamente parziali progressivamente raggiuntiraggiunti

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 8585

Analisi per indiciAnalisi per indici

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 8686

ANALISI PER INDICIANALISI PER INDICI • SISTEMA DEGLI INDICI: individua quantità di SISTEMA DEGLI INDICI: individua quantità di

sintesi (MARGINI E QUOZIENTI) per valutare sintesi (MARGINI E QUOZIENTI) per valutare la gestione aziendalela gestione aziendale

• DEFINIZIONE: parametri espressivi delle DEFINIZIONE: parametri espressivi delle fondamentali caratteristiche della gestione fondamentali caratteristiche della gestione

rapporti tra le rapporti tra le grandezze economiche/patrimoniali e grandezze economiche/patrimoniali e finanziarie contenute nello S.P. e nel C.E. finanziarie contenute nello S.P. e nel C.E. riclassificati.riclassificati.

• UTILITA’: contribuiscono all’analisi UTILITA’: contribuiscono all’analisi dell’equilibrio aziendaledell’equilibrio aziendale

• TIPOLOGIA: semplici (somme o differenze) TIPOLOGIA: semplici (somme o differenze) e composti (quozienti)e composti (quozienti)

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 8787

ANALISI PER INDICIANALISI PER INDICI • PROBLEMA: numerosità degli indici. Al fine dell’analisi PROBLEMA: numerosità degli indici. Al fine dell’analisi

di bilancio è necessario utilizzarne POCHI e di bilancio è necessario utilizzarne POCHI e SIGNIFICATIVI.SIGNIFICATIVI.Pertanto:Pertanto:

1. la loro significatività non dipende tanto dal numero dei parametri considerati, quanto dalla loro efficacia segnaletica e dalla possibilità di creare relazioni tra i valori di bilancio

2. la loro significatività non è assoluta, ma va relazionata alla singola impresa ed al settore di appartenenza (confronto SPAZIALE)

3. è necessario il confronto nel tempo per almeno tre esercizi (confronto TEMPORALE)

4. gli indici sono inseriti all’interno di un sistema di coordinamento che ne evidenzia le relazioni ed interdipendenze

5. è indispensabile mantenere uniformi nel tempo i principi di redazione e di riclassificazione del bilancio

Page 88: FINANZA AZIENDALE Analisi di bilancio -  Parte I

Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 8888

ANALISI PER INDICIANALISI PER INDICI

• INDICI CALCOLATI SU BILANCI CONSUNTIVIINDICI CALCOLATI SU BILANCI CONSUNTIVI::lo scopo principale è evidenziare una lo scopo principale è evidenziare una serie di SINTOMI e INDIZI sullo stato di serie di SINTOMI e INDIZI sullo stato di salute aziendale salute aziendale l’analisi ha l’analisi ha l’obiettivo di interpretare la gestione l’obiettivo di interpretare la gestione passata risalendo agli eventi/cause che passata risalendo agli eventi/cause che l’hanno determinatal’hanno determinata

• INDICI CALCOLATI SU BILANCI PREVISIONALIINDICI CALCOLATI SU BILANCI PREVISIONALI: : l’analisi consente di misurare le l’analisi consente di misurare le conseguenze delle scelte della conseguenze delle scelte della direzione sulla situazione complessiva direzione sulla situazione complessiva dell’impresadell’impresa

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 8989

INDICATORI DELL’EQUILIBRIO MONETARIOINDICATORI DELL’EQUILIBRIO MONETARIO

((indici di liquidità e di capitale circolante)indici di liquidità e di capitale circolante) • EQUILIBRIO MONETARIO: EQUILIBRIO MONETARIO:

capacità dell’impresa di capacità dell’impresa di fronteggiare le uscite di cassa fronteggiare le uscite di cassa attraverso le entrate e/o attraverso le entrate e/o attingendo a riserve di liquiditàattingendo a riserve di liquidità

• FINALITA’: valutazione della FINALITA’: valutazione della solvibilità nel BREVE TERMINEsolvibilità nel BREVE TERMINE

• DOMANDA: : la nostra impresa DOMANDA: : la nostra impresa produce sufficiente liquidità?produce sufficiente liquidità?

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 9090

INDICATORI DELL’EQUILIBRIO MONETARIOINDICATORI DELL’EQUILIBRIO MONETARIO

((indici di liquidità e di capitale circolante)indici di liquidità e di capitale circolante) • INDICE DI LIQUIDITA’ CORRENTE (INDICE DI LIQUIDITA’ CORRENTE (current current

ratioratio): ):

ATTIVO CORRENTE/PASSIVO CORRENTEATTIVO CORRENTE/PASSIVO CORRENTE

SIGNIFICATO:SIGNIFICATO:

1.1. esprime la capacità dell’impresa di fronteggiare i esprime la capacità dell’impresa di fronteggiare i debiti a breve attraverso le proprie attività correnti debiti a breve attraverso le proprie attività correnti

2. rappresenta: a) una misura della liquidità dell’impresa; b) un MARGINE DI SICUREZZA per i creditori a breve contro i rischi di aumenti incostanti nel tempo dei flussi di capitale circolante

• PROBLEMA: presenza tra le attività del PROBLEMA: presenza tra le attività del Magazzino che spesso è poco liquidabileMagazzino che spesso è poco liquidabile

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 9191

INDICATORI DELL’EQUILIBRIO MONETARIOINDICATORI DELL’EQUILIBRIO MONETARIO

((indici di liquidità e di capitale circolante)indici di liquidità e di capitale circolante) • E’ equivalente a tale E’ equivalente a tale

espressione il Capitale espressione il Capitale Circolante Netto: Circolante Netto: ATTIVO CORRENTE – PASSIVO CORRENTEATTIVO CORRENTE – PASSIVO CORRENTE che, tuttavia, essendo espresso che, tuttavia, essendo espresso in termini assoluti non consente in termini assoluti non consente di evidenziare la proporzione tra di evidenziare la proporzione tra le due grandezzele due grandezze

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 9292

INDICATORI DELL’EQUILIBRIO MONETARIOINDICATORI DELL’EQUILIBRIO MONETARIO

((indici di liquidità e di capitale circolante)indici di liquidità e di capitale circolante) PROBLEMATICHE:PROBLEMATICHE:• Liquidità magazzinoLiquidità magazzino

• Sconto/anticipo effettiSconto/anticipo effetti: verificare che al : verificare che al numeratore sia mantenuto il credito numeratore sia mantenuto il credito scontato/anticipato ed al denominatore scontato/anticipato ed al denominatore il debito vs la banca per l’anticipo il debito vs la banca per l’anticipo ricevutoricevuto

• Attenzione alla Attenzione alla politica degli incassipolitica degli incassi: : l’incremento dell’indice può dipendere l’incremento dell’indice può dipendere da un allungamento dei tempi di da un allungamento dei tempi di incasso (verificare la relazione con incasso (verificare la relazione con l’incremento di fatturato)l’incremento di fatturato)

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 9393

INDICATORI DELL’EQUILIBRIO MONETARIOINDICATORI DELL’EQUILIBRIO MONETARIO

((indici di liquidità e di capitale circolante)indici di liquidità e di capitale circolante) • INDICE DI LIQUIDITA’ SECCA (INDICE DI LIQUIDITA’ SECCA (acid test o acid test o

quick ratioquick ratio): ):

((ATTIVO CORRENTE-MAGAZZINO)/PASSIVO ATTIVO CORRENTE-MAGAZZINO)/PASSIVO CORRENTECORRENTE

In tale rapporto al numeratore viene eliminato In tale rapporto al numeratore viene eliminato il magazzino che costituisce la parte meno il magazzino che costituisce la parte meno liquida delle attività correntiliquida delle attività correnti

SIGNIFICATO: esprime la capacità potenziale SIGNIFICATO: esprime la capacità potenziale dell’impresa di fronteggiare gli IMPEGNI dell’impresa di fronteggiare gli IMPEGNI FINANZIARI a BREVE mediante il solo FINANZIARI a BREVE mediante il solo ricorso alla LIQUIDITA’ricorso alla LIQUIDITA’

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 9494

INDICATORI DELL’EQUILIBRIO MONETARIOINDICATORI DELL’EQUILIBRIO MONETARIO

((indici di liquidità e di capitale circolante)indici di liquidità e di capitale circolante) • EE’ equivalente a tale espressione il ’ equivalente a tale espressione il

Margine di Tesoreria: Margine di Tesoreria: (ATTIVO CORRENTE – MAGAZZINO) -PASSIVO (ATTIVO CORRENTE – MAGAZZINO) -PASSIVO CORRENTECORRENTE

• I due indicatori, nella forma del I due indicatori, nella forma del rapporto o della differenza, rapporto o della differenza, risentono della politica di incasso e risentono della politica di incasso e di pagamento dell’impresa, in di pagamento dell’impresa, in particolare della DURATA dei particolare della DURATA dei CREDITI e dei DEBITICREDITI e dei DEBITI

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 9595

INDICATORI DELL’EQUILIBRIO MONETARIOINDICATORI DELL’EQUILIBRIO MONETARIO

((indici di liquidità e di capitale circolante)indici di liquidità e di capitale circolante) Alcune considerazioni:Alcune considerazioni:• Se l’acid test evidenzia valori >=1, Se l’acid test evidenzia valori >=1,

l’azienda appare sicuramente in l’azienda appare sicuramente in grado di fronteggiare i propri debiti a grado di fronteggiare i propri debiti a breve attraverso la parte più liquida breve attraverso la parte più liquida dell’attivo corrente.dell’attivo corrente.

• Valori troppo elevati dell’acid test Valori troppo elevati dell’acid test non sono sempre sintomi di buona non sono sempre sintomi di buona situazione monetaria in quanto:situazione monetaria in quanto:

1.1. possibile presenza di risorse liquide non possibile presenza di risorse liquide non adeguatamente utilizzateadeguatamente utilizzate

2.2. eventuale difficoltà nell’incasso dei eventuale difficoltà nell’incasso dei crediticrediti

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INDICATORI DELL’EQUILIBRIO MONETARIOINDICATORI DELL’EQUILIBRIO MONETARIO

((indici di liquidità e di capitale circolante)indici di liquidità e di capitale circolante) • Gli indici di liquidità devono essere Gli indici di liquidità devono essere

analizzati alla luce della gestione di analizzati alla luce della gestione di CREDITI/DEBITI/MAGAZZINO, in CREDITI/DEBITI/MAGAZZINO, in quanto sono fortemente influenzati:quanto sono fortemente influenzati:

1.1. dalla durata dei crediti/debitidalla durata dei crediti/debiti2.2. dalla natura/liquidabilità del magazzinodalla natura/liquidabilità del magazzino

• INDICI DURATAINDICI DURATA1.1. Durata media dei creditiDurata media dei crediti2.2. Durata media dei debitiDurata media dei debiti3.3. Giorni medi di copertura del magazzinoGiorni medi di copertura del magazzino4.4. Ciclo del circolanteCiclo del circolante

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INDICATORI DELL’EQUILIBRIO MONETARIOINDICATORI DELL’EQUILIBRIO MONETARIO

((indici di liquidità e di capitale circolante)indici di liquidità e di capitale circolante) • DURATA MEDIA DEI CREDITIDURATA MEDIA DEI CREDITI

Crediti a breve (clienti + eff.attivi –ant. da clientiCrediti a breve (clienti + eff.attivi –ant. da clienti) x ) x 360360Ricavi di venditaRicavi di vendita

• SIGNIFICATO: esprime il numero di giorni di SIGNIFICATO: esprime il numero di giorni di dilazione nei pagamenti concessi ai clientidilazione nei pagamenti concessi ai clienti

• PROBLEMA: Essendoci al numeratore un PROBLEMA: Essendoci al numeratore un fondo ed al denominatore un flusso, al fine fondo ed al denominatore un flusso, al fine di rendere omogenei i valori è consigliabile di rendere omogenei i valori è consigliabile esprimere i crediti come media tra i valori esprimere i crediti come media tra i valori di inizio e fine periodo (attenzione alle di inizio e fine periodo (attenzione alle attività stagionali)attività stagionali)

Page 98: FINANZA AZIENDALE Analisi di bilancio -  Parte I

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INDICATORI DELL’EQUILIBRIO MONETARIOINDICATORI DELL’EQUILIBRIO MONETARIO

((indici di liquidità e di capitale circolante)indici di liquidità e di capitale circolante) • DURATA MEDIA DEI DEBITI DURATA MEDIA DEI DEBITI

Debiti a breve (fornitori + eff.passivi –ant. a fornitori)Debiti a breve (fornitori + eff.passivi –ant. a fornitori) x x 360360Acquisti beni/serviziAcquisti beni/servizi

• SIGNIFICATO: esprime la durata dell’esposizione SIGNIFICATO: esprime la durata dell’esposizione media nei confronti dei fornitori e, media nei confronti dei fornitori e, conseguentemente, la dilazione media ottenuta conseguentemente, la dilazione media ottenuta nelle forniturenelle forniture

• PROBLEMA: essendoci al numeratore un fondo ed PROBLEMA: essendoci al numeratore un fondo ed al denominatore un flusso, al fine di rendere al denominatore un flusso, al fine di rendere omogenei i valori è consigliabile esprimere i debiti omogenei i valori è consigliabile esprimere i debiti come media tra i valori di inizio e fine periodo come media tra i valori di inizio e fine periodo (attenzione alle attività stagionali)(attenzione alle attività stagionali)

Page 99: FINANZA AZIENDALE Analisi di bilancio -  Parte I

Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 9999

INDICATORI DELL’EQUILIBRIO MONETARIOINDICATORI DELL’EQUILIBRIO MONETARIO

((indici di liquidità e di capitale circolante)indici di liquidità e di capitale circolante) • GIORNI MEDI DI COPERTURA DEL GIORNI MEDI DI COPERTURA DEL

MAGAZZINOMAGAZZINO(Rim. Iniz. + Rim. Fin.)/2(Rim. Iniz. + Rim. Fin.)/2 x 360x 360(Rim. Iniz.+acquisti-Rim. Fin.)(Rim. Iniz.+acquisti-Rim. Fin.)

• SIGNIFICATO: evidenzia il rapporto tra la giacenza SIGNIFICATO: evidenzia il rapporto tra la giacenza media delle scorte ed il consumo medio del media delle scorte ed il consumo medio del magazzino ed esprime il tempo (magazzino ed esprime il tempo (giornigiorni) di rinnovo ) di rinnovo del magazzinodel magazzino

• GIORNI DI SCORTA MEDIAGIORNI DI SCORTA MEDIARimanenze MagazzinoRimanenze Magazzino x 360 x 360

AcquistiAcquisti

• SIGNIFICATO: esprime il tempo (SIGNIFICATO: esprime il tempo (giornigiorni) di ) di permanenza delle scorte in magazzinopermanenza delle scorte in magazzino

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 100100

INDICATORI DELL’EQUILIBRIO MONETARIOINDICATORI DELL’EQUILIBRIO MONETARIO

((indici di liquidità e di capitale circolante)indici di liquidità e di capitale circolante) • CICLO DEL CIRCOLANTECICLO DEL CIRCOLANTE

- gg debiti + gg crediti + gg di scorta media- gg debiti + gg crediti + gg di scorta media

• SIGNIFICATO: SIGNIFICATO: giorni che intercorrono tra il giorni che intercorrono tra il pagamento dei fornitori e l’incasso dai clientipagamento dei fornitori e l’incasso dai clienti

IMPORTANTEIMPORTANTE::• Il reciproco degli indici di durata Il reciproco degli indici di durata

costituisce il tasso di rotazione che costituisce il tasso di rotazione che esprime il n° di volte che crediti, debiti e esprime il n° di volte che crediti, debiti e scorte si sono rinnovati nell’esercizio scorte si sono rinnovati nell’esercizio amministrativoamministrativo

• E’ fondamentale l’omogeneità dei valori al E’ fondamentale l’omogeneità dei valori al numeratore ed al denominatorenumeratore ed al denominatore

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 101101

INDICATORI DELL’EQUILIBRIO INDICATORI DELL’EQUILIBRIO FINANZIARIO/PATRIMONIALEFINANZIARIO/PATRIMONIALE((indici di struttura e performance indici di struttura e performance

finanziaria)finanziaria) • EQUILIBRIOEQUILIBRIO

FINANZIARIO/PATRIMONIALEFINANZIARIO/PATRIMONIALE: esistenza e : esistenza e mantenimento di un’adeguata mantenimento di un’adeguata OMOGENEITA’ TEMPORALE tra le OMOGENEITA’ TEMPORALE tra le tipologie di investimenti aziendali e le tipologie di investimenti aziendali e le forme di finanziamento utilizzateforme di finanziamento utilizzate

• FINALITA’: valutazione della solvibilità FINALITA’: valutazione della solvibilità nel MEDIO/LUNGO TERMINEnel MEDIO/LUNGO TERMINE

• DOMANDE: DOMANDE: 1.1. qual è il rapporto tra fonti e impieghi?qual è il rapporto tra fonti e impieghi?2. quanto è l’indebitamento aziendale?

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 102102

INDICATORI DELL’EQUILIBRIO INDICATORI DELL’EQUILIBRIO FINANZIARIO/PATRIMONIALEFINANZIARIO/PATRIMONIALE

ANALISI DEL RAPPORTO FONTI/IMPIEGHIANALISI DEL RAPPORTO FONTI/IMPIEGHI

• Margine di struttura: Margine di struttura: CAPITALE NETTO – IMMOBILIZZAZIONI NETTECAPITALE NETTO – IMMOBILIZZAZIONI NETTE

• SIGNIFICATO: evidenzia il grado di SIGNIFICATO: evidenzia il grado di copertura delle immobilizzazioni copertura delle immobilizzazioni nette attraverso il C.N., fonte nette attraverso il C.N., fonte primaria destinata a rimanere in primaria destinata a rimanere in azienda per un arco di tempi azienda per un arco di tempi indefinitoindefinito

• Il concetto può essere espresso in Il concetto può essere espresso in forma di rapporto:forma di rapporto:

• INDICE DI COPERTURA:CAPITALE NETTO/IMM.NI NETTE

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 103103

INDICATORI DELL’EQUILIBRIO INDICATORI DELL’EQUILIBRIO FINANZIARIO/PATRIMONIALEFINANZIARIO/PATRIMONIALE

ANALISI DEL RAPPORTO FONTI/IMPIEGHIANALISI DEL RAPPORTO FONTI/IMPIEGHI

• Indice di copertura allargato: Indice di copertura allargato: CAPITALE NETTO + DEBITI A LUNGO TERMINECAPITALE NETTO + DEBITI A LUNGO TERMINE

IMMOBILIZZAZIONI NETTEIMMOBILIZZAZIONI NETTE• Margine di struttura allargato: Margine di struttura allargato:

(CAPITALE NETTO + DEBITI A LUNGO TERMINE)-(CAPITALE NETTO + DEBITI A LUNGO TERMINE)-IMMOBILIZZAZIONI NETTEIMMOBILIZZAZIONI NETTE

PROBLEMA: al numeratore è compresa qualsiasi forma di finanziamento a lungo termine, senza cogliere l’incidenza dell’indebitamento finanziario che è oneroso

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INDICATORI DELL’EQUILIBRIO INDICATORI DELL’EQUILIBRIO FINANZIARIO/PATRIMONIALEFINANZIARIO/PATRIMONIALE

ANALISI DELL’INDEBITAMENTOANALISI DELL’INDEBITAMENTO

• Indice di Indebitamento:Indice di Indebitamento:CAPITALE INVESTITOCAPITALE INVESTITO CAPITALE NETTOCAPITALE NETTO

• SIGNIFICATO: evidenzia il grado di SIGNIFICATO: evidenzia il grado di capitalizzazione in termini di quanti capitalizzazione in termini di quanti euro sono investiti per ogni Euro di euro sono investiti per ogni Euro di capitale nettocapitale netto

• PROBLEMA: in periodi di alta PROBLEMA: in periodi di alta inflazione, tale indicatore può inflazione, tale indicatore può determinare distorsioni perché determinare distorsioni perché nell’attivonell’attivo circolante si risente di tale circolante si risente di tale effetto (rivalutazione monetaria) effetto (rivalutazione monetaria) mentre nel capitale netto nomentre nel capitale netto no

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INDICATORI DELL’EQUILIBRIO INDICATORI DELL’EQUILIBRIO FINANZIARIO/PATRIMONIALEFINANZIARIO/PATRIMONIALE

ANALISI DELL’INDEBITAMENTOANALISI DELL’INDEBITAMENTO

• Grado di capitalizzazione:Grado di capitalizzazione:CAPITALE NETTOCAPITALE NETTO DEBITI FINANZIARI (obbligazioni, banche ed DEBITI FINANZIARI (obbligazioni, banche ed altri finanziamenti onerosi)altri finanziamenti onerosi)

• SIGNIFICATO: rappresenta il grado SIGNIFICATO: rappresenta il grado di copertura che il capitale proprio di copertura che il capitale proprio garantisce ai mezzi forniti dai garantisce ai mezzi forniti dai finanziatori ed il rischio finanziatori ed il rischio dell’investimento per questi ultimidell’investimento per questi ultimi

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INDICATORI DELL’EQUILIBRIO INDICATORI DELL’EQUILIBRIO FINANZIARIO/PATRIMONIALEFINANZIARIO/PATRIMONIALE

ANALISI DELL’INDEBITAMENTOANALISI DELL’INDEBITAMENTO

Collegato al grado di indebitamento aziendale è il:Collegato al grado di indebitamento aziendale è il:

• Grado di copertura degli oneri finanziari:Grado di copertura degli oneri finanziari:EBIT (utile netto+tasse+oneri finanziari)EBIT (utile netto+tasse+oneri finanziari)ONERI FINANZIARIONERI FINANZIARI

• SIGNIFICATO: esprime la capacità SIGNIFICATO: esprime la capacità dell’impresa (n° volte) di fronteggiare il dell’impresa (n° volte) di fronteggiare il pagamento degli oneri finanziari ovvero pagamento degli oneri finanziari ovvero quante volte può diminuire l’utile lordo quante volte può diminuire l’utile lordo aziendale senza pregiudicare la capacità aziendale senza pregiudicare la capacità dell’impresa di fronteggiare il costo degli dell’impresa di fronteggiare il costo degli interessi passiviinteressi passivi

N.B. se aumentano gli oneri finanziari cala il N.B. se aumentano gli oneri finanziari cala il rapporto e conseguentemente è MINORE rapporto e conseguentemente è MINORE suddetta capacità dell’impresasuddetta capacità dell’impresa

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 107107

INDICATORI DELL’EQUILIBRIO INDICATORI DELL’EQUILIBRIO FINANZIARIO/PATRIMONIALEFINANZIARIO/PATRIMONIALE

ANALISI DELL’INDEBITAMENTOANALISI DELL’INDEBITAMENTO• Grado di copertura degli oneri finanziari:Grado di copertura degli oneri finanziari:

EBIT (utile netto+tasse+oneri finanziari)EBIT (utile netto+tasse+oneri finanziari)ONERI FINANZIARIONERI FINANZIARI

• Se l’indice <1 significa che i redditi generati dalla Se l’indice <1 significa che i redditi generati dalla gestione caratteristica non sono sufficienti a remunerare il gestione caratteristica non sono sufficienti a remunerare il capitale acquisito per generarli.capitale acquisito per generarli.

• l’EBIT ha il limite di avere natura contabile per cui risente l’EBIT ha il limite di avere natura contabile per cui risente del criterio di competenza che è slegato dalla del criterio di competenza che è slegato dalla manifestazione finanziaria che va ad analizzaremanifestazione finanziaria che va ad analizzare

• per i limiti dell’EBIT, l’indice è più attendibile nell’indicare per i limiti dell’EBIT, l’indice è più attendibile nell’indicare se gli oneri finanziari sono da questo coperti piuttosto che se gli oneri finanziari sono da questo coperti piuttosto che indicare per quanto sono copertiindicare per quanto sono coperti

• In presenza di un indice basso, può essere utile la sua In presenza di un indice basso, può essere utile la sua scomposizione per valutare da cosa dipenda la scarsa scomposizione per valutare da cosa dipenda la scarsa copertura degli oneri finanziari:copertura degli oneri finanziari:

• SCARSA REDDITIVITA’ OPERATIVASCARSA REDDITIVITA’ OPERATIVA• ELEVATO COSTO DEI CAPITALI PRESI A PRESTITOELEVATO COSTO DEI CAPITALI PRESI A PRESTITO

EBIT/OF = (EBIT/V x V/D)/(OF/D)EBIT/OF = (EBIT/V x V/D)/(OF/D)

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INDICATORI DELL’EQUILIBRIO INDICATORI DELL’EQUILIBRIO FINANZIARIO/PATRIMONIALEFINANZIARIO/PATRIMONIALE

ANALISI DELL’INDEBITAMENTOANALISI DELL’INDEBITAMENTO

• Un’analoga valutazione può essere Un’analoga valutazione può essere effettuata utilizzandoeffettuata utilizzandoEBITDA = EBIT + AMM.TI + ACCANTONAMENTIEBITDA = EBIT + AMM.TI + ACCANTONAMENTI

• Tasso di incidenza del debito Tasso di incidenza del debito finanziario:finanziario:POSIZIONE FINANZIARIA NETTA (debiti finanziari – liquidità immediate)POSIZIONE FINANZIARIA NETTA (debiti finanziari – liquidità immediate)

TOTALE ATTIVOTOTALE ATTIVO• SIGNIFICATO: esprime l’ammontare del debito SIGNIFICATO: esprime l’ammontare del debito

(banche, obbligazionisti, altri finanziatori) per (banche, obbligazionisti, altri finanziatori) per il quale non esiste copertura immediatail quale non esiste copertura immediata

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INDICATORI DELL’EQUILIBRIO INDICATORI DELL’EQUILIBRIO FINANZIARIO/PATRIMONIALEFINANZIARIO/PATRIMONIALE

• INDICI DI COMPOSIZIONEINDICI DI COMPOSIZIONE

Crediti/C.I.; Imm.Nette/C.I.; Magazzino/C.I.; Attività Crediti/C.I.; Imm.Nette/C.I.; Magazzino/C.I.; Attività correnti/C.I.correnti/C.I.

• SIGNIFICATO: evidenziando il rapporto tra SIGNIFICATO: evidenziando il rapporto tra singole componenti del capitale investito e singole componenti del capitale investito e il totale del capitale investito:il totale del capitale investito:

a)a) forniscono informazioni precise sulla forniscono informazioni precise sulla tipologia del fabbisogno finanziario tipologia del fabbisogno finanziario dell’impresadell’impresa

b)b) consentono confronti tra la struttura consentono confronti tra la struttura degli investimenti aziendali e quella del degli investimenti aziendali e quella del settore di appartenenzasettore di appartenenza

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INDICATORI DELL’EQUILIBRIO ECONOMICOINDICATORI DELL’EQUILIBRIO ECONOMICO • EQUILIBRIOEQUILIBRIO ECONOMICO: attitudine ECONOMICO: attitudine

dell’impresa a produrre un reddito dell’impresa a produrre un reddito che consenta congrua remunerazione che consenta congrua remunerazione dei fattori produttivi impiegatidei fattori produttivi impiegati

• FINALITA’: valutazione FINALITA’: valutazione dell’economicità nel MEDIO/LUNGO dell’economicità nel MEDIO/LUNGO TERMINETERMINE

• DOMANDE: DOMANDE: 1.1. La nostra impresa è redditiziaLa nostra impresa è redditizia?2. Chi ha investito (azionista) ottiene

un’adeguata remunerazione?

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INDICATORI DELL’EQUILIBRIO ECONOMICOINDICATORI DELL’EQUILIBRIO ECONOMICOIndici di redditivitàIndici di redditività

• INDICI DI REDDITIVITA’: esprimono la capacità INDICI DI REDDITIVITA’: esprimono la capacità dell’impresa di produrre redditodell’impresa di produrre reddito

DOMANDA: DOMANDA: la nostra impresa è redditiziala nostra impresa è redditizia?

• R.O.E.: REDDITO NETTO x 100CAPITALE NETTO

• SIGNIFICATO: esprime il rendimento del capitale netto dell’impresa ed è utilizzato come parametro sintetico per valutare l’economicità della gestione aziendale

• CARATTERISTICHE:- risente delle scelte effettuate sia nella gestione caratteristica che extracaratteristica- è un primo indicatore della capacità di autofinanziamento dell’impresa

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INDICATORI DELL’EQUILIBRIO ECONOMICOINDICATORI DELL’EQUILIBRIO ECONOMICOIndici di redditivitàIndici di redditività

• LIMITILIMITI: - risente delle eventuali politiche di determinazione del reddito (può usarsi quale correttivo al N la somma RN+AMM.TI+ACC.TI)

- disomogeneità numeratore (flusso) e denominatore (fondo): in alternativa si possono utilizzare al D la media di CNt1-CNt- oppure escludere dal CN l’utile prodotto nell’esercizio

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 113113

INDICATORI DELL’EQUILIBRIO ECONOMICOINDICATORI DELL’EQUILIBRIO ECONOMICOIndici di redditivitàIndici di redditività

• R.O.I.: REDDITO OPERATIVO x 100CAPITALE INVESTITO

• SIGNIFICATO:- a) evidenzia la capacità dell’impresa di impiegare efficientemente le risorse a sua disposizione;- b) misura la redditività operativa del CI prescindendo dal tipo di fonte di finanziamento utilizzata

• CARATTERISTICHE:- al N viene considerato il reddito operativo che rappresenta la ricchezza creata dell’impresa con la sua attività tipica- al D figurano solo investimenti necessari per lo svolgimento dei processi tipici gestionali

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INDICATORI DELL’EQUILIBRIO ECONOMICOINDICATORI DELL’EQUILIBRIO ECONOMICOIndici di redditivitàIndici di redditività

• LIMITELIMITE: aumenta con il semplice passare del tempo per effetto dell’ammortamento che, inevitabilmente, riduce il CI potrebbe scoraggiare nuovi investimenti o favorire leasing

• PREGIOPREGIO: misura la redditività dell’attività tipica, isolando i fattori esterni alla gestione caratteristica

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INDICATORI DELL’EQUILIBRIO ECONOMICOINDICATORI DELL’EQUILIBRIO ECONOMICOIndici di redditivitàIndici di redditività

• R.O.S.: REDDITO OPERATIVO x 100VENDITE

• SIGNIFICATO: esprime il legame che si crea tra i prezzi di vendita, i volumi ed i costi operativi dato il fatturato netto realizzato, in quanto evidenzia la percentuale di fatturato che si traduce in reddito operativo

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INDICATORI DELL’EQUILIBRIO ECONOMICOINDICATORI DELL’EQUILIBRIO ECONOMICOIndici di redditivitàIndici di redditività

• Tasso incidenza della gestione extracaratteristica: REDDITO NETTO x 100

REDDITO OPERATIVO

• SIGNIFICATO: misura l’impatto della gestione extracaratteristica dell’impresa (finanziaria, patrimoniale, straordinaria, fiscale) sulla formazione del risultato netto

• R.O.D.: Tasso di remunerazione del capitale di credito: ONERI FINANZIARI x 100DEBITI ONEROSI (media tra t0 e t1)

• SIGNIFICATO: esprime il tasso medio di remunerazione del capitale di credito

N.B. e’ utilizzato per verificare lo sfruttamento più o meno profittevole della LEVA FINANZIARIA attraverso la comparazione con il R.O.I.

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INDICATORI DELL’EQUILIBRIO ECONOMICOINDICATORI DELL’EQUILIBRIO ECONOMICOIndicatori del valore di mercato del Indicatori del valore di mercato del capitalecapitale

PROB.: la gestione dell’impresa è sempre più volta alla massimizzazione del valore di mercato del proprio capitale (o delle proprie azioni) al reddito, quale indicatore di riferimento per misurare e valutare l’adeguatezza della gestione rispetto agli obiettivi programmati, si affianca il VALORE DI MERCATO DEL CAPITALE come parametro di raggiungimento dell’equilibrio gestionale

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INDICATORI DELL’EQUILIBRIO ECONOMICOINDICATORI DELL’EQUILIBRIO ECONOMICOIndici di produttivitàIndici di produttività

• INDICI DI PRODUTTIVITA’: INDICI DI PRODUTTIVITA’: consentono di esprimere consentono di esprimere valutazioni sulle modalità di valutazioni sulle modalità di utilizzo dei fattori produttivi a utilizzo dei fattori produttivi a disposizione dell’impresadisposizione dell’impresa

• VENDITE PER DIPENDENTE: RICAVI DI VENDITA/N° DIPENDENTI

• VALORE AGGIUNTO PER DIPENDENTE: VALORE AGGIUNTO/N° DIPENDENTI

• COSTO DEL LAVORO PRO CAPITE: COSTO LAVORO/N° DIPENDENTI

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INDICATORI DELL’EQUILIBRIO ECONOMICOINDICATORI DELL’EQUILIBRIO ECONOMICOIndici di produttivitàIndici di produttività

• INDICE DI PRODUTTIVITA’ AZIENDALE: TOTALE VALORE PRODUZIONE/C.I.

• INDICE DI PRODUTTIVITA’ IMM.TECNICI: TOTALE VALORE PRODUZIONE/ IMM. TECNICI

• GRADO DI AMORTAMENTO (%): FONDO AMMORTAMENTO/IMMOBILIZZ.LORDE

Esprime la quota di I tecnici già ammortizzata dall’impresa evidenziando:

1. La capacità di ammortamento dell’impresa2. Grado di invecchiamento degli impianti

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INDICATORI DELL’EQUILIBRIO ECONOMICOINDICATORI DELL’EQUILIBRIO ECONOMICOIndici di rotazioneIndici di rotazione

• DOM.: l’impresa sta usando in modo DOM.: l’impresa sta usando in modo efficiente le sue attività?efficiente le sue attività?

• SIGNIFICATO: mostrano l’intensità dello SIGNIFICATO: mostrano l’intensità dello sfruttamento delle attività aziendali. Dal sfruttamento delle attività aziendali. Dal punto di vista operativo esprimono la punto di vista operativo esprimono la relazione tra il fatturato totale e le risorse relazione tra il fatturato totale e le risorse impiegate nel processo produttivo (attivo impiegate nel processo produttivo (attivo S.P.)S.P.)

• Tali indici Tali indici forniscono indicazioni circa la forniscono indicazioni circa la velocità di ritorno in forma liquida, attraverso velocità di ritorno in forma liquida, attraverso le vendite di periodo, del le vendite di periodo, del capitale investitocapitale investito nella nella produzione caratteristicaproduzione caratteristica (N° volte che si (N° volte che si rinnova il capitale)rinnova il capitale)

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 121121

INDICATORI DELL’EQUILIBRIO ECONOMICOINDICATORI DELL’EQUILIBRIO ECONOMICOIndici di rotazioneIndici di rotazione

• TASSO DI ROTAZIONE DEL CAPTALE TASSO DI ROTAZIONE DEL CAPTALE INVESTITO: INVESTITO: RICAVIRICAVI (flusso)(flusso)

C.I.C.I. (fondo, per cui (t2+t1)/2)(fondo, per cui (t2+t1)/2)

• SIGNIFICATO: maggiore è la rotazione, SIGNIFICATO: maggiore è la rotazione, maggiore è l’efficienza nell’utilizzo del maggiore è l’efficienza nell’utilizzo del capitale investitocapitale investito

• L’impresa migliora l’efficienza globale quando:L’impresa migliora l’efficienza globale quando: dato il C.I., incrementa i ricavidato il C.I., incrementa i ricavi dati i ricavi, riduce il C.I.dati i ricavi, riduce il C.I.

• Al fine ci capirne le determinanti, è necessario Al fine ci capirne le determinanti, è necessario analizzare gli indici di rotazione relativi alle analizzare gli indici di rotazione relativi alle varie componenti del capitale investitovarie componenti del capitale investito

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INDICATORI DELL’EQUILIBRIO ECONOMICOINDICATORI DELL’EQUILIBRIO ECONOMICOIndici di rotazioneIndici di rotazione

• TASSO DI ROTAZIONE IMM.TECNICI:TASSO DI ROTAZIONE IMM.TECNICI:RICAVIRICAVI (flusso)(flusso)

IMM.TECNICI NETTIIMM.TECNICI NETTI (fondo, per cui (fondo, per cui (t2+t1)/2)(t2+t1)/2)

• TASSO DI ROTAZIONE CAPITALE TASSO DI ROTAZIONE CAPITALE CIRCOLANTE:CIRCOLANTE:RICAVIRICAVI (flusso)(flusso)

CAPITALE CIRCOLANTECAPITALE CIRCOLANTE (fondo, per cui (t2+t1)/2)(fondo, per cui (t2+t1)/2)

• TASSO DI ROTAZIONE CREDITI:TASSO DI ROTAZIONE CREDITI:RICAVIRICAVI (flusso)(flusso)

CREDITICREDITI (fondo, per cui (t2+t1)/2)(fondo, per cui (t2+t1)/2)

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INDICATORI DELL’EQUILIBRIO ECONOMICOINDICATORI DELL’EQUILIBRIO ECONOMICOIndici di rotazioneIndici di rotazione

• TASSO DI ROTAZIONE MAGAZZINO:TASSO DI ROTAZIONE MAGAZZINO:

a)a) RICAVIRICAVI RIMANENZE MAGAZZINORIMANENZE MAGAZZINO

b)b) Costo del vendutoCosto del venduto SCORTE MEDIESCORTE MEDIE

b) viene utilizzato perché in a) al N c’è una variabile di flusso ed al D un fondo. Inoltre in a) il N è valorizzabile al PREZZO, mentre il D è valorizzabile al COSTO (ciò amplifica la rotazione del MAG, perché se un prodotto ha un prezzo maggiore determina un incremento dell’indice)

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INDICATORI DELL’EQUILIBRIO ECONOMICOINDICATORI DELL’EQUILIBRIO ECONOMICOIndici di sviluppoIndici di sviluppo

• SIGNIFICATO: misurano il grado SIGNIFICATO: misurano il grado di sviluppo che interessa di sviluppo che interessa l’impresal’impresa

• SVILUPPO DEL FATTURATO: (V1 – V0)/V0SVILUPPO DEL FATTURATO: (V1 – V0)/V0

• SVILUPPO DEI DIPENDENTI: (D1 – D0)/D0SVILUPPO DEI DIPENDENTI: (D1 – D0)/D0

• SVILUPPO DEGLI INVESTIMENTI: (I1 – I0)/I0SVILUPPO DEGLI INVESTIMENTI: (I1 – I0)/I0

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Analisi per indiciAnalisi per indici- Il sistema di - Il sistema di

coordinamento degli coordinamento degli indici di bilancio -indici di bilancio -

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SISTEMA DI COORDINAMENTO DEGLI SISTEMA DI COORDINAMENTO DEGLI INDICI DI BILANCIOINDICI DI BILANCIO

• FINALITAFINALITA’: evidenziare i collegamenti ’: evidenziare i collegamenti di tipo matematico e logico che di tipo matematico e logico che intercorrono tra i vari indici al fine di intercorrono tra i vari indici al fine di migliorare l’interpretazione dei migliorare l’interpretazione dei sintomi e degli indici relativi alle sintomi e degli indici relativi alle potenziali aree critiche dei vari potenziali aree critiche dei vari equilibri aziendaliequilibri aziendali

• METODOMETODO: si inizia da indicatori di : si inizia da indicatori di sintesi (ROE/ROI) e si sviluppa sintesi (ROE/ROI) e si sviluppa l’analisi successivamente in una serie l’analisi successivamente in una serie coordinata di indici tra loro collegaticoordinata di indici tra loro collegati

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SISTEMA DI COORDINAMENTO DEGLI SISTEMA DI COORDINAMENTO DEGLI INDICI DI BILANCIOINDICI DI BILANCIO

• Da un punto di vista metodologico è possibile Da un punto di vista metodologico è possibile evidenziare due percorsi che consentono di evidenziare due percorsi che consentono di analizzare tale sistema di coordinamento:analizzare tale sistema di coordinamento:

• Formula moltiplicativaFormula moltiplicativa: determina, partendo : determina, partendo dal ROE, la struttura ad albero (Schema dal ROE, la struttura ad albero (Schema DUPONT o ROE tree) all’interno della quale si DUPONT o ROE tree) all’interno della quale si evidenziano le relazione tra i vari indicievidenziano le relazione tra i vari indici

• Formula additivaFormula additiva: utilizzata per l’analisi del : utilizzata per l’analisi del grado di leva finanziaria (RISCHIO grado di leva finanziaria (RISCHIO FINANZIARIO) ed in particolare per la FINANZIARIO) ed in particolare per la determinazione della relazione ROI - ideterminazione della relazione ROI - i

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Roe tree (schema Roe tree (schema DUPONT)DUPONT)

R.O.E.REDDITIVITA’

CAPITALE PROPRIO

R.O.I.REDDITIVITA’

CAP. INVESTITO

TASSOROTAZIONE

CAP.INV.

R.O.S.REDDITIVITA’

VENDITE

TASSOINDEBITAMENTO

INDICI DI DURATATASSO DI ROTAZIONE

MAGAZZINOS.P. %

TASSOINCIDENZA

GEST.EXTRACARAT..

C.E. %

-INDICI DI LIQ.-INDICI DI DISP.

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 129129

Roe tree (schema Roe tree (schema DUPONT)DUPONT)

ROE = RN/CN x 100ROE = RN/CN x 100Costituisce il punto di partenza dell’analisi in Costituisce il punto di partenza dell’analisi in quanto è un indicatore sintetico della quanto è un indicatore sintetico della redditività aziendaleredditività aziendale

ROE = RO/CI x CI/CN x RN/RO (formula base)ROE = RO/CI x CI/CN x RN/RO (formula base)in cui:in cui:

ROI = RO/CIROI = RO/CILeva Finanziaria = CI/CNLeva Finanziaria = CI/CNTasso di incidenza gestione extraoperativa = RN/ROTasso di incidenza gestione extraoperativa = RN/RO

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 130130

Analisi delle determinanti del Analisi delle determinanti del ROEROEANALISI 1° LIVELLOANALISI 1° LIVELLO

ROI = RO/CIROI = RO/CI Il ROI esprime la capacità dell’impresa di Il ROI esprime la capacità dell’impresa di

generare reddito operativo dal capitale investito. generare reddito operativo dal capitale investito. E’ espressione del contributo fornito dalla E’ espressione del contributo fornito dalla gestione caratteristica alla redditività aziendale gestione caratteristica alla redditività aziendale complessivacomplessiva

Esiste un relazione diretta tra variazione del ROI Esiste un relazione diretta tra variazione del ROI e variazione del ROE, per cui un e variazione del ROE, per cui un aumento/riduzione del primo determina un aumento/riduzione del primo determina un aumento/direzione del secondo; per tale motivo aumento/direzione del secondo; per tale motivo viene definito un MOLTIPLICATORE del ROEviene definito un MOLTIPLICATORE del ROE

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 131131

Analisi delle determinanti del Analisi delle determinanti del ROEROEANALISI 1° LIVELLOANALISI 1° LIVELLO

Leva Finanziaria = CI/CNLeva Finanziaria = CI/CN Il rapporto è espressione di come Il rapporto è espressione di come

l’indebitamento incida sulla redditività l’indebitamento incida sulla redditività aziendale; in altri termini si fa leva aziendale; in altri termini si fa leva sull’indebitamento per aumentare la redditività sull’indebitamento per aumentare la redditività dei mezzi propridei mezzi propri

Esiste un relazione diretta tra variazione del Esiste un relazione diretta tra variazione del rapporto e variazione del ROE, per cui un rapporto e variazione del ROE, per cui un aumento/riduzione del primo determina un aumento/riduzione del primo determina un aumento/riduzione del secondo; per tale motivo aumento/riduzione del secondo; per tale motivo viene definito un MOLTIPLICATORE del ROEviene definito un MOLTIPLICATORE del ROE

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 132132

Analisi delle determinanti del Analisi delle determinanti del ROEROE

ANALISI 1° LIVELLOANALISI 1° LIVELLO

Tasso incidenza gestione extraoperativa = RN/ROTasso incidenza gestione extraoperativa = RN/RO

Evidenzia il contributo (positivo o negativo) fornito dalla gestione Evidenzia il contributo (positivo o negativo) fornito dalla gestione finanziaria, straordinaria e fiscale alla redditività aziendalefinanziaria, straordinaria e fiscale alla redditività aziendale

Esiste un relazione inversa tra variazione del rapporto e variazione del Esiste un relazione inversa tra variazione del rapporto e variazione del ROE, per cui un aumento/riduzione del primo determina una ROE, per cui un aumento/riduzione del primo determina una riduzione/aumento del secondo; per tale motivo viene definito un riduzione/aumento del secondo; per tale motivo viene definito un DEMOLTIPLICATORE del ROEDEMOLTIPLICATORE del ROE

Se RN>RO il ROE aumentaSe RN>RO il ROE aumenta Se RN=RO la gestione extraop. ha un’incidenza nulla sul ROESe RN=RO la gestione extraop. ha un’incidenza nulla sul ROE Se RN<RO il ROE diminuisce, per cui la gestione extraop. assorbe una Se RN<RO il ROE diminuisce, per cui la gestione extraop. assorbe una

parte del reddito prodotto dalla gestione caratteristicaparte del reddito prodotto dalla gestione caratteristica

N.B. se l’impresa volesse aumentare il ROE attraverso il rapporto RN/RO N.B. se l’impresa volesse aumentare il ROE attraverso il rapporto RN/RO dovrebbe lavorare sul C.E. per analizzare i tassi di interesse, rinegoziarli, dovrebbe lavorare sul C.E. per analizzare i tassi di interesse, rinegoziarli, fare una ristrutturazione finanziaria per diminuire i costifare una ristrutturazione finanziaria per diminuire i costi

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 133133

Analisi delle determinanti del Analisi delle determinanti del ROEROE

ANALISI 1° LIVELLOANALISI 1° LIVELLO

Esempio 1Esempio 1 ROI=10/100 (10%)ROI=10/100 (10%) L.F.=100/50 (2)L.F.=100/50 (2) T.I.G.Ex.=5/10 (0,5)T.I.G.Ex.=5/10 (0,5)

ROE=10/100x2x0,5=10%ROE=10/100x2x0,5=10% Come evidenziato, tra i fattori che possono favorire la Come evidenziato, tra i fattori che possono favorire la

crescita del ROE c’è il ricorso all’indebitamento; tuttavia crescita del ROE c’è il ricorso all’indebitamento; tuttavia gli effetti della leva finanziaria sulla redditività vanno gli effetti della leva finanziaria sulla redditività vanno ponderati con l’incidenza negativa sulla redditività ponderati con l’incidenza negativa sulla redditività aziendale determinata dall’aumento degli oneri aziendale determinata dall’aumento degli oneri finanziari (individuabile all’interno del T.I.G.Ex.)finanziari (individuabile all’interno del T.I.G.Ex.)

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Analisi delle determinanti del Analisi delle determinanti del ROEROE

ANALISI 1° LIVELLOANALISI 1° LIVELLO

Esempio 2Esempio 2 ROI=10/100 (10%)ROI=10/100 (10%) L.F.=100/20 (5)L.F.=100/20 (5) T.I.G.Ex.=1/10 (0,1)T.I.G.Ex.=1/10 (0,1) ROE=5%ROE=5%

Esempio 3Esempio 3 ROI=10/100 (10%)ROI=10/100 (10%) L.F.=100/20 (5)L.F.=100/20 (5) T.I.G.Ex.=5/10 (0,5)T.I.G.Ex.=5/10 (0,5) ROE=25%ROE=25%

Nel secondo caso c’è una minore incidenza (negativa) della Nel secondo caso c’è una minore incidenza (negativa) della gestione extraoperativa; per questo motivo, il T.I.G.Ex. viene gestione extraoperativa; per questo motivo, il T.I.G.Ex. viene definito DEPMOLTIPLICATORE del ROI.definito DEPMOLTIPLICATORE del ROI.

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Analisi delle determinanti del Analisi delle determinanti del ROEROE

ANALISI 1° LIVELLOANALISI 1° LIVELLO Pertanto, nell’ottica gestionale, l’aumento del ROE può essere ottenuto “manovrando” Pertanto, nell’ottica gestionale, l’aumento del ROE può essere ottenuto “manovrando”

uno dei 3 parametri analizzati; si può analizzare ora, con ROI costante, l’effetto sul ROE uno dei 3 parametri analizzati; si può analizzare ora, con ROI costante, l’effetto sul ROE degli altri due parametri.degli altri due parametri.

Esempio 4Esempio 4 ROI=1/100 (1%)ROI=1/100 (1%) L.F.=100/50 (2)L.F.=100/50 (2) T.I.G.Ex.=50/10 (5)T.I.G.Ex.=50/10 (5) ROE=10%ROE=10%

Esempio 5Esempio 5 ROI=10/100 (10%)ROI=10/100 (10%) L.F.=100/20 (5)L.F.=100/20 (5) T.I.G.Ex.=2/10 (0,2)T.I.G.Ex.=2/10 (0,2) ROE=10%ROE=10%

Nel secondo caso il rischio finanziario dell’impresa è maggiore in quanto questa Nel secondo caso il rischio finanziario dell’impresa è maggiore in quanto questa è maggiormente indebitata e, conseguentemente, nel caso in futuro il TASSO DI è maggiormente indebitata e, conseguentemente, nel caso in futuro il TASSO DI INTERESSE aumentasse il ROE diminuirebbe in modo evidente per l’incidenza INTERESSE aumentasse il ROE diminuirebbe in modo evidente per l’incidenza negativa degli OF sul T.I.G.Ex.negativa degli OF sul T.I.G.Ex.

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Analisi delle determinanti del Analisi delle determinanti del ROEROE

ANALISI 1° LIVELLOANALISI 1° LIVELLO In definitiva la redditività In definitiva la redditività

complessiva aziendale può essere complessiva aziendale può essere analizzata e condizionata analizzata e condizionata “manovrando” una delle tre “manovrando” una delle tre determinanti principali:determinanti principali:

1.1. ROI: gestione operativaROI: gestione operativa

2.2. T.i.g.eX: gestione extraoperativaT.i.g.eX: gestione extraoperativa

3.3. Leva Finanziaria: struttura Leva Finanziaria: struttura finanziariafinanziaria

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Analisi delle determinanti del Analisi delle determinanti del ROEROEANALISI 1° LIVELLOANALISI 1° LIVELLO Nell’ambito del ROE, quindi, possiamo Nell’ambito del ROE, quindi, possiamo

analizzare gli effetti della COMPONENTE analizzare gli effetti della COMPONENTE REALE (ROI) e di quella FINANZIARIA sulla REALE (ROI) e di quella FINANZIARIA sulla REDDITIVITA’ del capitale proprio.REDDITIVITA’ del capitale proprio.

Infatti:Infatti:1.1. a parità di rapporto di indebitamento e a parità di rapporto di indebitamento e

T.I.G.Ex il ROE varia in funzione diretta del ROIT.I.G.Ex il ROE varia in funzione diretta del ROI

2.2. a parità del ROI le variazioni del ROE derivano a parità del ROI le variazioni del ROE derivano esclusivamente dalle modifiche nella struttura esclusivamente dalle modifiche nella struttura finanziaria e nella gestione extraoperativafinanziaria e nella gestione extraoperativa

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Analisi delle determinanti del Analisi delle determinanti del ROEROE

ANALISI 1° LIVELLOANALISI 1° LIVELLO Pertanto, il ROE Pertanto, il ROE aumentaaumenta se: se:

1.1. aumentaaumenta il ROI il ROI

2.2. diminuiscediminuisce l’incidenza negativa del l’incidenza negativa del saldo della gestione extraoperativasaldo della gestione extraoperativa

3.3. aumentaaumenta l’indebitamento (CI/CN) a l’indebitamento (CI/CN) a CONDIZIONE però che CONDIZIONE però che RN/RO non RN/RO non peggioripeggiori (infatti RN diminuisce per (infatti RN diminuisce per l’incidenza negativa degli oneri l’incidenza negativa degli oneri finanziari)finanziari)

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Analisi delle determinanti del Analisi delle determinanti del ROIROIANALISI 2° LIVELLOANALISI 2° LIVELLO Al fine di agire per incidere sul ROE Al fine di agire per incidere sul ROE

è necessario analizzare le è necessario analizzare le determinanti del ROIdeterminanti del ROI

ROI = RO/V x V/CIROI = RO/V x V/CIin cui:in cui:

Fatturato Fatturato = V= VR.O.S.= RO/VR.O.S.= RO/VT.R.C.I.= V/CIT.R.C.I.= V/CI

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Analisi delle determinanti del Analisi delle determinanti del ROIROIANALISI 2° LIVELLOANALISI 2° LIVELLO R.O.S.= RO/V = margine di reddito operativo R.O.S.= RO/V = margine di reddito operativo

conseguito per valore % delle vendite.conseguito per valore % delle vendite.

Evidenzia la relazione esistente tra prezzi di Evidenzia la relazione esistente tra prezzi di vendita e costi operativivendita e costi operativi

T.R.C.I.= V/CI = N° volte che il CI ruota per T.R.C.I.= V/CI = N° volte che il CI ruota per effetto delle vendite.effetto delle vendite.

Esprime la velocità di ritorno in forma liquida, Esprime la velocità di ritorno in forma liquida, attraverso le vendite di periodo, del CI nella attraverso le vendite di periodo, del CI nella produzione tipicaproduzione tipica

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Analisi delle determinanti del Analisi delle determinanti del ROIROIANALISI 2° LIVELLOANALISI 2° LIVELLO Pertanto,Pertanto,

1.1.a parità di ROS, il ROE aumenta a parità di ROS, il ROE aumenta all’aumentare della rotazione del capitale all’aumentare della rotazione del capitale investitoinvestito, in quanto dipende anche dal , in quanto dipende anche dal volume di attività conseguito; deriva da un volume di attività conseguito; deriva da un rafforzamento della struttura internarafforzamento della struttura interna

2.2.a parità di T.R.C.I., il ROI aumenta a parità di T.R.C.I., il ROI aumenta all’aumentare del ROSall’aumentare del ROS deriva da un deriva da un miglioramento della situazione di mercato miglioramento della situazione di mercato dell’impresadell’impresa

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Analisi delle determinanti del Analisi delle determinanti del ROIROIANALISI 2° LIVELLOANALISI 2° LIVELLO Quindi il ROI aumenta anche se il ROS Quindi il ROI aumenta anche se il ROS

diminuisce diminuisce purchè il T.R.C.I. si purchè il T.R.C.I. si incrementi nella misura necessaria ad incrementi nella misura necessaria ad assorbire con un maggiore rigiro la assorbire con un maggiore rigiro la contrazione del margine PREZZI/COSTIcontrazione del margine PREZZI/COSTI

Il valore assoluto di questi due indici Il valore assoluto di questi due indici dipende soprattutto dalle caratteristiche dipende soprattutto dalle caratteristiche dell’attività svolta e dal settore in cui dell’attività svolta e dal settore in cui l’impresa opera.l’impresa opera.

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Analisi delle determinanti del Analisi delle determinanti del ROIROIANALISI 3° LIVELLOANALISI 3° LIVELLO Dopo aver analizzato le determinanti del ROI, Dopo aver analizzato le determinanti del ROI,

l’analisi prosegue lungo 2 direttrici l’analisi prosegue lungo 2 direttrici fondamentali rappresentate dalla verifica degli fondamentali rappresentate dalla verifica degli elementi che determinano il ROS ed il T.R.C.I.elementi che determinano il ROS ed il T.R.C.I.

Analisi del R.O.S.Analisi del R.O.S.Si effettua l’analisi del C.E. in % riferita alla Si effettua l’analisi del C.E. in % riferita alla parte caratteristica. In questo modo si mette in parte caratteristica. In questo modo si mette in evidenza la diversa incidenza economica dei evidenza la diversa incidenza economica dei fattori produttivi impiegati sui ricavi netti di fattori produttivi impiegati sui ricavi netti di vendita. Si evidenziano così gli elementi su cui vendita. Si evidenziano così gli elementi su cui poter agire (amm.ti, acc.ti, manodopera, poter agire (amm.ti, acc.ti, manodopera, gestione scorte)gestione scorte)

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Analisi delle determinanti del Analisi delle determinanti del ROIROIANALISI 3° LIVELLOANALISI 3° LIVELLO E’ possibile, sempre analizzando il C.E., E’ possibile, sempre analizzando il C.E.,

percentualizzato, conoscere l’incidenza delle percentualizzato, conoscere l’incidenza delle diverse classi di costo ed in particolare: a) diverse classi di costo ed in particolare: a) costo del lavoro (espressione di efficienza costo del lavoro (espressione di efficienza interna ); b) ammortamenti (indicatori di interna ); b) ammortamenti (indicatori di eventuali rigidità strutturali)eventuali rigidità strutturali)

Per approfondire tali analisi si possono Per approfondire tali analisi si possono prendere in considerazione anche gli prendere in considerazione anche gli andamenti degli indici di produttività:andamenti degli indici di produttività:

1.1. Ricavi pro capiteRicavi pro capite2.2. Valore aggiunto pro capiteValore aggiunto pro capite3.3. Costo del lavoro pro capiteCosto del lavoro pro capite4.4. Tasso di ammortamento ordinario (amm.to esercizio / Tasso di ammortamento ordinario (amm.to esercizio /

imm.lorde)imm.lorde)

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Analisi delle determinanti del Analisi delle determinanti del ROIROIANALISI 3° LIVELLOANALISI 3° LIVELLO Analisi del T.R.C.I.Analisi del T.R.C.I.

E’ l’espressione delle vendite realizzate con un E’ l’espressione delle vendite realizzate con un determinato livello di investimentodeterminato livello di investimento

Si effettua l’analisi dello stato patrimoniale in % Si effettua l’analisi dello stato patrimoniale in % abbinata con l’analisi delle rotazioni dei singoli abbinata con l’analisi delle rotazioni dei singoli aggregatiaggregati

EsempioEsempio: per ridurre il capitale investito occorre : per ridurre il capitale investito occorre valutare quali risorse ridurre: a) il valutare quali risorse ridurre: a) il just in time just in time riduce le scorte scaricando l’onere sul fornitore; riduce le scorte scaricando l’onere sul fornitore; b) riduzione dei termini di incasso dei crediti b) riduzione dei termini di incasso dei crediti (factoring)(factoring)

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Analisi delle determinanti del Analisi delle determinanti del ROIROIANALISI 3° LIVELLOANALISI 3° LIVELLO Per l’analisi del tasso di rotazione del Per l’analisi del tasso di rotazione del

capitale investito si devono seguire capitale investito si devono seguire due direttrici:due direttrici:

1.1. Esame dell’attivo corrente (parte Esame dell’attivo corrente (parte dell’attivo legata alla gestione corrente)dell’attivo legata alla gestione corrente)

2.2. Analisi dell’incidenza % dei vari impieghi Analisi dell’incidenza % dei vari impieghi (circolante – immobilizzi) sul totale del (circolante – immobilizzi) sul totale del capitale investitocapitale investito

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Analisi delle determinanti del Analisi delle determinanti del ROIROIANALISI 3° LIVELLOANALISI 3° LIVELLO

1.1. Esame dell’attivo correnteEsame dell’attivo corrente– Tasso di rotazione delle attività correnti Tasso di rotazione delle attività correnti

(V/attività correnti) e delle sue principali (V/attività correnti) e delle sue principali determinantideterminanti

– Tasso di rotazione del magazzino Tasso di rotazione del magazzino (V/rimanenze finali)(V/rimanenze finali)

– Tasso di rotazione dei crediti e durata Tasso di rotazione dei crediti e durata media dei crediti (reciproco del TR crediti)media dei crediti (reciproco del TR crediti)

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Analisi del ROS e del T.R.C.I.Analisi del ROS e del T.R.C.I.ANALISI 4° LIVELLOANALISI 4° LIVELLO

L’analisi del T.R.C.I. consente di L’analisi del T.R.C.I. consente di sviluppare ed approfondire le sviluppare ed approfondire le condizioni di equilibrio monetario e condizioni di equilibrio monetario e finanziariofinanziario

Si è già detto che la gestione Si è già detto che la gestione finanziaria influisce sulla redditività:finanziaria influisce sulla redditività:

– per le caratteristiche strutturali (tasso di per le caratteristiche strutturali (tasso di indebitamento)indebitamento)

– per il costo medio ponderato delle risorse per il costo medio ponderato delle risorse finanziarie di terzi investite nell’azienda finanziarie di terzi investite nell’azienda (costo dei mezzi di terzi)(costo dei mezzi di terzi)

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 149149

Analisi della gestione Analisi della gestione finanziariafinanziariaANALISI 4° LIVELLOANALISI 4° LIVELLO In particolar modo, da un punto di vista In particolar modo, da un punto di vista

economico, il costo del denaro è tanto economico, il costo del denaro è tanto più elevato quanto più l’azienda è più elevato quanto più l’azienda è percepita come rischiosa dai finanziatoripercepita come rischiosa dai finanziatori

Tale valutazione viene effettuata Tale valutazione viene effettuata indagando (oltre alla redditività ed al indagando (oltre alla redditività ed al tasso di indebitamento) anche le tasso di indebitamento) anche le condizioni di liquidità/solvibilità condizioni di liquidità/solvibilità dell’impresa dell’impresa

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 150150

Analisi della gestione Analisi della gestione finanziariafinanziariaANALISI 4° LIVELLOANALISI 4° LIVELLO EQUILIBRIO MONETARIO:EQUILIBRIO MONETARIO:

– Margine di tesoreria/quick ratioMargine di tesoreria/quick ratio– Capitale circolante netto/current ratioCapitale circolante netto/current ratio– Indici di durataIndici di durata

EQUILIBRIO FINANZIARIO:EQUILIBRIO FINANZIARIO:– margine di strutturamargine di struttura– indice di copertura (allargato)indice di copertura (allargato)

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 151151

Roe tree (schema Roe tree (schema DUPONT)DUPONT)

R.O.E.REDDITIVITA’

CAPITALE PROPRIO

R.O.I.REDDITIVITA’

CAP. INVESTITO

TASSOROTAZIONE

CAP.INV.

R.O.S.REDDITIVITA’

VENDITE

TASSOINDEBITAMENTO

INDICI DI DURATATASSO DI ROTAZIONE

MAGAZZINOS.P. %

TASSOINCIDENZA

GEST.EXTRACARAT..

C.E. %

-INDICI DI LIQ.-INDICI DI DISP.

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 152152

Analisi delle determinanti del Analisi delle determinanti del ROEROE- analisi della LEVA - analisi della LEVA FINANZIARIA -FINANZIARIA - La formula base del ROE TREELa formula base del ROE TREE

ROE = RO/CI x CI/CN x RN/RO ROE = RO/CI x CI/CN x RN/RO presenta alcuni limiti:presenta alcuni limiti:

1.1. nel rapporto RN/RO (TIGEx) non è consentito effettuare nel rapporto RN/RO (TIGEx) non è consentito effettuare alcuna distinzione tra gestione finanziaria, straordinaria alcuna distinzione tra gestione finanziaria, straordinaria e fiscalee fiscale

2.2. c’è un rapporto di reciproca influenza tra CI/CN e RN/RO, c’è un rapporto di reciproca influenza tra CI/CN e RN/RO, per via dell’incidenza degli Oneri Finanziari, per cui non è per via dell’incidenza degli Oneri Finanziari, per cui non è possibile analizzare isolatamente l’effetto delle scelte possibile analizzare isolatamente l’effetto delle scelte finanziariefinanziarie

3.3. La formula, non evidenziando la differenza tra redditività La formula, non evidenziando la differenza tra redditività degli impieghi e costo delle risorse finanziarie, non degli impieghi e costo delle risorse finanziarie, non specifica se l’impatto della leva finanziaria sulla specifica se l’impatto della leva finanziaria sulla redditività complessiva sia POSITIVO o NEGATIVOredditività complessiva sia POSITIVO o NEGATIVO

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Analisi delle determinanti del Analisi delle determinanti del ROEROE- analisi della LEVA - analisi della LEVA FINANZIARIA -FINANZIARIA - Da un punto di vista matematico la Da un punto di vista matematico la

formula base del ROE TREE è equivalente formula base del ROE TREE è equivalente alla seguente (alla seguente (formula additivaformula additiva):):ROE = (ROI + (ROI-I) x MT/CN) x (1 – t)ROE = (ROI + (ROI-I) x MT/CN) x (1 – t)in cui:in cui:

– I = costo dei mezzi di terziI = costo dei mezzi di terzi– MT/CT (mezzi di terzi/capitale netto) = leva MT/CT (mezzi di terzi/capitale netto) = leva

finanziaria; la scelta della struttura finanziaria finanziaria; la scelta della struttura finanziaria adottata dall’impresa dipende da tale formulaadottata dall’impresa dipende da tale formula

– (1 – t) = le attività extraoperative sono (1 – t) = le attività extraoperative sono rappresentate da interessi passivi ed imposterappresentate da interessi passivi ed imposte

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Analisi delle determinanti del Analisi delle determinanti del ROEROE- analisi della LEVA - analisi della LEVA FINANZIARIA -FINANZIARIA -

ROE = (ROI + (ROI-I) x MT/CN) x (1 – t)ROE = (ROI + (ROI-I) x MT/CN) x (1 – t)

La redditività del capitale proprio può La redditività del capitale proprio può essere considerata come il risultato di:essere considerata come il risultato di:

– GESTIONE OPERATIVA: ROIGESTIONE OPERATIVA: ROI legato ai legato ai risultati delle operazioni tipiche dell’impresarisultati delle operazioni tipiche dell’impresa

– GESTIONE FINANZIARIA: I e MT/CN, in cuiGESTIONE FINANZIARIA: I e MT/CN, in cui

I = OF/Capitale di terziI = OF/Capitale di terzi– GESTIONE STRAORDINARIA ED IMPOSTE: (1 – t) GESTIONE STRAORDINARIA ED IMPOSTE: (1 – t)

(aliquota fiscale)(aliquota fiscale)

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Analisi delle determinanti del Analisi delle determinanti del ROEROE- analisi della LEVA - analisi della LEVA FINANZIARIA -FINANZIARIA -

ROE = (ROI + (ROI-I) x MT/CN) x (1 – t)ROE = (ROI + (ROI-I) x MT/CN) x (1 – t)

La struttura finanziaria prescelta La struttura finanziaria prescelta dall’impresa opera, pertanto, da dall’impresa opera, pertanto, da moltiplicatore del ROI sul saggio del moltiplicatore del ROI sul saggio del reddito (ROE)reddito (ROE)

Dom.: Dom.: ma l’effetto leva opera sempre ma l’effetto leva opera sempre come moltiplicatore del ROE?come moltiplicatore del ROE?

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Analisi delle determinanti del Analisi delle determinanti del ROEROE- analisi della LEVA - analisi della LEVA FINANZIARIA -FINANZIARIA -

ROE = (ROI + (ROI-I) x MT/CN) x (1 – t)ROE = (ROI + (ROI-I) x MT/CN) x (1 – t)

1.1. ROI – I >0ROI – I >0 ROEROE2.2. ROI – I <0ROI – I <0 ROEROE3.3. ROI – I =0ROI – I =0 ROE non variaROE non varia

Quindi l’incidenza della struttura Quindi l’incidenza della struttura finanziaria dell’impresa (MT/CN) sul finanziaria dell’impresa (MT/CN) sul ROE dipende dal rapporto tra ROI ed IROE dipende dal rapporto tra ROI ed I

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Analisi delle determinanti del Analisi delle determinanti del ROEROE- analisi della LEVA - analisi della LEVA FINANZIARIA -FINANZIARIA - Per cui l’impresa ha convenienza a Per cui l’impresa ha convenienza a

ricorrere all’indebitamento fino a quando ricorrere all’indebitamento fino a quando l’incremento del RO, derivante l’incremento del RO, derivante dall’investimento dei mezzi di dall’investimento dei mezzi di finanziamento, è MAGGIORE del costo del finanziamento, è MAGGIORE del costo del finanziamento stessofinanziamento stesso

da qui la definizione di da qui la definizione di LEVA (leverage) LEVA (leverage) finanziaria finanziaria in quanto si decide di far leva in quanto si decide di far leva sull’indebitamento per migliorare la sull’indebitamento per migliorare la redditività complessivaredditività complessiva

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Analisi delle determinanti del Analisi delle determinanti del ROEROE- analisi della LEVA - analisi della LEVA FINANZIARIA -FINANZIARIA -EsempioEsempioImpresa AImpresa AAttivo = 200Attivo = 200CN = 200CN = 200

Impresa BImpresa BAttivo = 200Attivo = 200Passivo = 100Passivo = 100CN = 100CN = 100

Impresa CImpresa CAttivo = 200Attivo = 200Passivo = 150Passivo = 150CN = 50CN = 50

IPOTESI A B C D E F

Reddito operativo 4 10 12 16 22 28

ROI 2% 5% 6% 8% 11% 14%

I = 6% ANNUO

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Analisi delle determinanti del Analisi delle determinanti del ROEROE- analisi della LEVA - analisi della LEVA FINANZIARIA -FINANZIARIA -Impresa AImpresa A

Attivo = 200Attivo = 200

CN = 200CN = 200

Non ha I in quanto non ha debitiNon ha I in quanto non ha debitiIPOTESI A B C D E FReddito operativo 4 10 12 16 22 28Oneri finanziari 0 0 0 0 0 0 Risultato ante imposte 4 10 12 16 22 28 Risultato post imposte (50%) 2 5 6 8 11 14ROE (%) 1% 2,5% 3% 4% 5,5% 7%

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Analisi delle determinanti del Analisi delle determinanti del ROEROE- analisi della LEVA - analisi della LEVA FINANZIARIA -FINANZIARIA -Impresa BImpresa B

Attivo = 200Attivo = 200

Passivo = 100Passivo = 100

CN = 100CN = 100

I = 6%I = 6%IPOTESI A B C D E FReddito operativo 4 10 12 16 22 28Oneri finanziari (100x6%) 6 6 6 6 6 6Risultato ante imposte -2 4 6 10 16 22 Risultato post imposte (50%) -2 2 3 5 8 11ROE (%) -2% 2% 3% 5% 8% 11%

Nell’ipotesi C, essendo ROI = I, si ha un effetto nullo sul ROE

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Analisi delle determinanti del Analisi delle determinanti del ROEROE- analisi della LEVA - analisi della LEVA FINANZIARIA -FINANZIARIA -Impresa CImpresa C

Attivo = 200Attivo = 200

Passivo = 150Passivo = 150

CN = 50CN = 50

I = 6%I = 6%IPOTESI A B C D E FReddito operativo 4 10 12 16 22 28Oneri finanziari (150x6%) 9 9 9 9 9 9Risultato ante imposte -5 1 3 7 13 19 Risultato post imposte (50%) -5 0,5 1,5 3,5 6,5 9,5ROE (%) -10% 1% 3% 7% 13% 19%

Nell’ipotesi C, essendo ROI = I , si ha un effetto nullo sul ROE

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Analisi delle determinanti del Analisi delle determinanti del ROEROE- analisi della LEVA - analisi della LEVA FINANZIARIA -FINANZIARIA - Pertanto, a parità di ROI e I, pur modificandosi la Pertanto, a parità di ROI e I, pur modificandosi la

struttura finanziaria, l’effetto leva sul ROE è nullostruttura finanziaria, l’effetto leva sul ROE è nullo L’effetto leva va analizzato sotto 2 aspetti:L’effetto leva va analizzato sotto 2 aspetti:

1.1. ECONOMICO: l’aumento dell’indebitamento, a ECONOMICO: l’aumento dell’indebitamento, a condizione di ROI>I, svolge un ruolo moltiplicativo condizione di ROI>I, svolge un ruolo moltiplicativo del ROEdel ROE

2.2. FINANZIARIO: l’aumento dell’indebitamento FINANZIARIO: l’aumento dell’indebitamento determina un MAGGIORE rischio finanziario derivante determina un MAGGIORE rischio finanziario derivante dal > peso assunto dal capitale di terzi rispetto al dal > peso assunto dal capitale di terzi rispetto al capitale proprio. Inoltre il > indebitamento fa capitale proprio. Inoltre il > indebitamento fa lievitare gli OF richiesti dai finanziatori a titolo di > lievitare gli OF richiesti dai finanziatori a titolo di > remunerazione legata al >rischio; tale incremento remunerazione legata al >rischio; tale incremento degli OF incide direttamente sul ROEdegli OF incide direttamente sul ROE

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Sistema di coordinamento degli Sistema di coordinamento degli indici di bilancioindici di bilancio- conclusioni -- conclusioni -

Il completamento dell’analisi del sistema di Il completamento dell’analisi del sistema di coordinamento degli indici consente:coordinamento degli indici consente:

Individuazione di sintomi ed indizi sui punti di forza Individuazione di sintomi ed indizi sui punti di forza e debolezza dell’impresae debolezza dell’impresa

Confronto dei risultati nel tempo:Confronto dei risultati nel tempo: stessa aziendastessa azienda con aziende del settorecon aziende del settore con i dati globali del settorecon i dati globali del settore con l’azienda “best in class”con l’azienda “best in class”

Formulazione di un giudizio per:Formulazione di un giudizio per: analisi dei singoli problemianalisi dei singoli problemi proiezione degli effetti (finanziari e non) dei proiezione degli effetti (finanziari e non) dei

piani e delle politiche aziendali impostatepiani e delle politiche aziendali impostate

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Rischio finanziario e Rischio finanziario e rischio operativorischio operativo

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Rischio finanziario e rischio Rischio finanziario e rischio operativooperativo

Analizzando le determinanti del ROE, all’interno del Analizzando le determinanti del ROE, all’interno del sistema di coordinamento degli indici di bilancio, si è sistema di coordinamento degli indici di bilancio, si è evidenziato come la redditività dei mezzi propri sia evidenziato come la redditività dei mezzi propri sia legata tanto al RISULTATO OPERATIVO quanto a quello legata tanto al RISULTATO OPERATIVO quanto a quello FINANZIARIOFINANZIARIO

AL VARIARE DI UNO DEI DUE PARAMETRI VARIA ANCHE AL VARIARE DI UNO DEI DUE PARAMETRI VARIA ANCHE LA REDDITIVITA’ AZIENDALELA REDDITIVITA’ AZIENDALE

La variabilità del RN al variare dei volumi di attività La variabilità del RN al variare dei volumi di attività identifica anche il RISCHIO COMPLESSIVO dell’impresa identifica anche il RISCHIO COMPLESSIVO dell’impresa che può essere scomposto in:che può essere scomposto in:– RISCHIO OPERATIVORISCHIO OPERATIVO– RISCHIO FINANZIARIORISCHIO FINANZIARIO

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Rischio operativoRischio operativo

DEF.: DEF.: Il Il rischio operativorischio operativo è la è la reazione del reddito operativo al reazione del reddito operativo al variare dei volumi di venditavariare dei volumi di vendita

E’ strettamente collegato al concetto di E’ strettamente collegato al concetto di costi fissi e costi variabili che a loro costi fissi e costi variabili che a loro volta dipendono dal rapporto tra volta dipendono dal rapporto tra l’ammontare di costi ed il ciclo l’ammontare di costi ed il ciclo ACQUISTO/TRASFORMAZIONE/VENDITAACQUISTO/TRASFORMAZIONE/VENDITA

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Rischio operativoRischio operativo

Fattori che determinano il livello di Fattori che determinano il livello di rischio operativo:rischio operativo:• Grado di variabilità della domandaGrado di variabilità della domanda• Grado di variabilità dei prezzi dei fattori Grado di variabilità dei prezzi dei fattori

di inputdi input• Grado di variabilità dei prezzi di vendita Grado di variabilità dei prezzi di vendita

dei prodotti dell’impresadei prodotti dell’impresa• Possibilità di variare i prezzi di vendita Possibilità di variare i prezzi di vendita

dei prodotti in relazione ai mutamenti dei prodotti in relazione ai mutamenti nel prezzo degli inputnel prezzo degli input

• Grado della leva operativaGrado della leva operativa

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Analisi del grado dellaAnalisi del grado dellaLEVA OPERATIVALEVA OPERATIVA

Al fine di analizzare il rischio Al fine di analizzare il rischio operativo occorre procedere con:operativo occorre procedere con:1.1. La definizione di COSTI FISSI, La definizione di COSTI FISSI,

VARIABILI E SEMIVARIABILIVARIABILI E SEMIVARIABILI

2.2. La determinazione, all’interno dei La determinazione, all’interno dei costi totali, dei COSTI VARIABILI e dei costi totali, dei COSTI VARIABILI e dei COSTI FISSICOSTI FISSI

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Rischio operativoRischio operativo- determinazione dei costi -- determinazione dei costi -

COSTI FISSI: non variano al variare COSTI FISSI: non variano al variare del volume della produzione del volume della produzione entro entro un determinato volume produttivo un determinato volume produttivo ed entro un dato orizzonte ed entro un dato orizzonte temporale (l’anno)temporale (l’anno)

al di fuori di tali limiti tutti i al di fuori di tali limiti tutti i costi tendono ad essere costi tendono ad essere variabilivariabili

N.B.: i costi fissi rappresentano un elemento N.B.: i costi fissi rappresentano un elemento di rigidità all’interno del conto economico di rigidità all’interno del conto economico poiché poiché non si adattano automaticamente al non si adattano automaticamente al volume di produzione e vendita.volume di produzione e vendita.

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Rischio operativoRischio operativo- determinazione dei costi -- determinazione dei costi -

COSTI VARIABILI: variano al variare COSTI VARIABILI: variano al variare della quantità prodottadella quantità prodotta

esistono solo se c’è la esistono solo se c’è la produzioneproduzione

Vi sono diversi gradi di variabilità:Vi sono diversi gradi di variabilità:– CV proporzionali: la variazione del costo è CV proporzionali: la variazione del costo è

proporzionale alla variazione della quantità proporzionale alla variazione della quantità prodottaprodotta

– CV progressivi: la variazione del costo è più CV progressivi: la variazione del costo è più che proporzionale rispetto alla variazione che proporzionale rispetto alla variazione della quantità prodottadella quantità prodotta

– CV degressivi: la variazione del costo è meno CV degressivi: la variazione del costo è meno che proporzionale rispetto alla variazione che proporzionale rispetto alla variazione della quantità prodottadella quantità prodotta

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Rischio operativoRischio operativo- determinazione dei costi -- determinazione dei costi -

COSTI SEMIVARIABILI (o SEMIFISSI): COSTI SEMIVARIABILI (o SEMIFISSI): sono caratterizzati sia da una sono caratterizzati sia da una componente fissa che da una componente fissa che da una variabilevariabile

Metodi di separazione dei costi fissi Metodi di separazione dei costi fissi dai costi variabili:dai costi variabili:

- metodo grafico- metodo grafico - metodo dei minimi quadrati- metodo dei minimi quadrati - metodo dei 2 volumi- metodo dei 2 volumi

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 172172

Rischio operativoRischio operativo

IPOTESI DI BASE: l’analisi del rischio IPOTESI DI BASE: l’analisi del rischio operativo è basata sulle ipotesi di:operativo è basata sulle ipotesi di:–costanza dei prezzi di vendita unitaricostanza dei prezzi di vendita unitari–costanza dei costi variabili unitaricostanza dei costi variabili unitari–costanza dei costi fissicostanza dei costi fissi

Come detto, i costi fissi rappresentano un elemento Come detto, i costi fissi rappresentano un elemento di rigidità all’interno del conto economico poiché di rigidità all’interno del conto economico poiché non si adattano automaticamente al volume di non si adattano automaticamente al volume di produzione e vendita.produzione e vendita.

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 173173

Rischio operativoRischio operativo

A parità di CF, all’aumentare delle A parità di CF, all’aumentare delle Q Q prodotte, calano i CF unitari; prodotte, calano i CF unitari; simmetricamente alla riduzione delle Q simmetricamente alla riduzione delle Q corrisponde l’incremento dei CF unitaricorrisponde l’incremento dei CF unitari

Tale aspetto ha un’incidenza diretta anche Tale aspetto ha un’incidenza diretta anche sul prezzo di venditasul prezzo di vendita

La reattività del reddito operativo al variare La reattività del reddito operativo al variare dei volumi viene misurato dal dei volumi viene misurato dal Grado di Grado di Leva OperativaLeva Operativa::

GLO = (GLO = (∆RO/RO)/(∆Q/Q)∆RO/RO)/(∆Q/Q)

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GRADO DI LEVA OPERATIVAGRADO DI LEVA OPERATIVA

GLO = (GLO = (∆RO/RO)/(∆Q/Q)∆RO/RO)/(∆Q/Q)

GLO = GLO = ∆Q (P - CV)/Q (P - CV) - CF∆Q (P - CV)/Q (P - CV) - CF

(∆Q/Q)(∆Q/Q)

dove dove ∆Q (P - CV) = incremento del margine ∆Q (P - CV) = incremento del margine di contribuzione in ipotesi di CF = Kdi contribuzione in ipotesi di CF = K

GLO = GLO = QQ(P - CV)(P - CV)

Q (P - CV) – CFQ (P - CV) – CF

poiché MC = PxQ – CVxQ = poiché MC = PxQ – CVxQ = QQ(P - CV)(P - CV)

si ha:si ha:

GLO = MC/RO o anche MC/ (MC - CF)GLO = MC/RO o anche MC/ (MC - CF)

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 175175

GRADO DI LEVA OPERATIVAGRADO DI LEVA OPERATIVA

Quindi il GLO esprime la misura in cui Quindi il GLO esprime la misura in cui l’impresa alimenta la produzione di reddito l’impresa alimenta la produzione di reddito adottando una struttura di costi adottando una struttura di costi maggiormente basata sui CF piuttosto che maggiormente basata sui CF piuttosto che sui CVsui CV

N.B. la struttura dei costi adottata N.B. la struttura dei costi adottata determina effetti positivi sulla redditività determina effetti positivi sulla redditività aziendale all’incrementare della Q prodotta aziendale all’incrementare della Q prodotta e venduta, ma simmetricamente determina e venduta, ma simmetricamente determina effetti negativi sulla redditività aziendale al effetti negativi sulla redditività aziendale al diminuire della Q prodotta e venduta diminuire della Q prodotta e venduta

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GRADO DI LEVA OPERATIVAGRADO DI LEVA OPERATIVA

Per cui un’impresa con un elevato Per cui un’impresa con un elevato leverage leverage operativooperativo::

1.1. di fronte a sviluppi delle vendite registra elevati di fronte a sviluppi delle vendite registra elevati incrementi del ROincrementi del RO

2.2. di fronte a riduzioni delle vendite subisce di fronte a riduzioni delle vendite subisce elevati decrementi del ROelevati decrementi del RO

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 177177

GRADO DI LEVA OPERATIVAGRADO DI LEVA OPERATIVAEsempioEsempio

EsempioEsempio

Impresa AImpresa A

CF = 1000CF = 1000

CVu = 5CVu = 5

Prezzo unitario = 20Prezzo unitario = 20

Impresa BImpresa BCF = 100CF = 100CVu = 15CVu = 15Prezzo unitario = 20Prezzo unitario = 20

IPOTESI A - Quantità vendute: 100

STRUTTURA RIGIDART = 100x20 = 2.000 (+)CF = 1.000 (-)CV = 100X5 = 500 (-)RO = 500

STRUTTURA FLESSIBILERT = 100x20 = 2.000 (+)CF = 100 (-)CV = 100X15 = 1.500 (-)RO = 400

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GRADO DI LEVA OPERATIVAGRADO DI LEVA OPERATIVA

EsempioEsempio

Impresa AImpresa ACF = 1000CF = 1000

CVu = 5CVu = 5

Prezzo unitario = 20Prezzo unitario = 20

Impresa BImpresa BCF = 100CF = 100CVu = 15CVu = 15Prezzo unitario = 20Prezzo unitario = 20

IPOTESI B - Quantità vendute: 150

STRUTTURA RIGIDART = 150x20 = 3.000 (+)CF = 1.000 (-)CV = 150X5 = 750 (-)RO = 1.250

STRUTTURA FLESSIBILERT = 150x20 = 3.000 (+)CF = 100 (-)CV = 150X15 = 2.250 (-)RO = 650

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 179179

GRADO DI LEVA OPERATIVAGRADO DI LEVA OPERATIVA

Analizzando la situazione con Q = 100 si Analizzando la situazione con Q = 100 si ottiene, GLO = MC/RO, per cui:ottiene, GLO = MC/RO, per cui:– Impresa A = 1.500/500= 3Impresa A = 1.500/500= 3– Impresa B = 500/400= 1,25Impresa B = 500/400= 1,25

L’impresa A, avendo un GLO superiore a B, L’impresa A, avendo un GLO superiore a B, nell’ipotesi di incremento delle Q prodotte e nell’ipotesi di incremento delle Q prodotte e vendute a 150 sfrutta l’effetto leva operativa vendute a 150 sfrutta l’effetto leva operativa incrementando il RO in misura superiore incrementando il RO in misura superiore all’impresa B.all’impresa B.

Nel caso si fosse registrata una riduzione di Q, Nel caso si fosse registrata una riduzione di Q, l’impresa A, avente struttura più rigida, avrebbe l’impresa A, avente struttura più rigida, avrebbe subito una maggiore contrazione di RO rispetto subito una maggiore contrazione di RO rispetto all’impresa B.all’impresa B.

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 180180

Rischio finanziarioRischio finanziario

La seconda componente del rischio complessivo è il La seconda componente del rischio complessivo è il RISCHIO FINANZIARIO.RISCHIO FINANZIARIO.

DEF.: DEF.: Il Il rischio finanziariorischio finanziario è il rischio che è il rischio che un’impresa sopporta a causa dell’esistenza dei un’impresa sopporta a causa dell’esistenza dei debiti e misura la reazione del reddito netto al debiti e misura la reazione del reddito netto al variare del reddito operativovariare del reddito operativo

Il rischio finanziario è espresso sinteticamente dal Il rischio finanziario è espresso sinteticamente dal Grado di Leva Finanziaria che, a sua volta, è Grado di Leva Finanziaria che, a sua volta, è strettamente dipendente dal strettamente dipendente dal leverage (MT/CN).leverage (MT/CN).

Dal Dal leverage leverage dipende l’ammontare degli oneri dipende l’ammontare degli oneri finanziarifinanziari

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 181181

Rischio finanziarioRischio finanziario

Gli oneri finanziari determinano un elemento di Gli oneri finanziari determinano un elemento di rigidità all’interno del conto economico poiché rigidità all’interno del conto economico poiché devono essere pagati e trovare una copertura devono essere pagati e trovare una copertura economica a prescindere dal volume di attività economica a prescindere dal volume di attività realizzato.realizzato.

In definitiva assorbono una parte del reddito In definitiva assorbono una parte del reddito operativo ed influenzano la determinazione del operativo ed influenzano la determinazione del reddito netto.reddito netto.

Schematicamente:Schematicamente: MT/CN MT/CN OFOF necessità di copertura necessità di copertura

economicaeconomica

assorbono una assorbono una parte del RO ed influenzano il RNparte del RO ed influenzano il RN

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 182182

Rischio finanziarioRischio finanziario

Da ciò discende che il GRADO DI LEVA FINANZIARIA Da ciò discende che il GRADO DI LEVA FINANZIARIA è la reazione del reddito netto al variare del reddito è la reazione del reddito netto al variare del reddito operativo. In formula:operativo. In formula:

(1) GLF = (1) GLF = ∆EPS/EPS∆EPS/EPS

∆∆EBIT/EBITEBIT/EBITdove: EPS = EARNING per sharedove: EPS = EARNING per share

e EBIT = EARNING before interests and taxese EBIT = EARNING before interests and taxes

essendo EPS = (EBIT – I) (1 – t)essendo EPS = (EBIT – I) (1 – t)

e la gestione caratteristica composta da I e tassee la gestione caratteristica composta da I e tasse (2) EPS = (2) EPS = (EBIT – I) (1 – t)(EBIT – I) (1 – t)

N (N (n° azioni in circolazionen° azioni in circolazione))

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Rischio finanziarioRischio finanziario

Da cui, con I costante, si ha che la variazione + di Da cui, con I costante, si ha che la variazione + di EPS è strettamente legata alla variazione + di EBIT, EPS è strettamente legata alla variazione + di EBIT, per cui:per cui:

(3) EPS = (3) EPS = ∆ ∆ EBIT (1 – t)EBIT (1 – t)

NNSostituendo la (3) e la (2) nella (1) si ottiene:Sostituendo la (3) e la (2) nella (1) si ottiene:

∆ ∆ EBIT (1 – t)EBIT (1 – t) x x NN

NN ∆ (∆ (EBIT – I) (1 – t)EBIT – I) (1 – t)

GLF GLF ==

∆ ∆ EBIT EBIT

EBITEBIT

e quindi: GLF = EBIT / EBIT – I = RO/RNe quindi: GLF = EBIT / EBIT – I = RO/RN

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 184184

Rischio finanziarioRischio finanziario

Un GLF elevato comporta un’elevata reattività del RN al Un GLF elevato comporta un’elevata reattività del RN al variare del risultato della gestione operativa e variare del risultato della gestione operativa e un un elevato livello di rischio.elevato livello di rischio.

Tutto ciò deriva dagli OF: maggiore è il loro ammontare Tutto ciò deriva dagli OF: maggiore è il loro ammontare e maggiore è il rischio finanziario rappresentato dalla e maggiore è il rischio finanziario rappresentato dalla possibilità che, in seguito a riduzioni del RO, possibilità che, in seguito a riduzioni del RO, quest’ultimo non sia sufficiente per coprire gli OF stessi.quest’ultimo non sia sufficiente per coprire gli OF stessi.

EsempioEsempio::RO=7.800 OF=975 RN=6.825 GLF=7.800/(7.800-975)=1,14 OF/RO=12,5% RO=7.800 OF=975 RN=6.825 GLF=7.800/(7.800-975)=1,14 OF/RO=12,5%

più rischiosa più rischiosa

RO=7.800 OF=500 RN=7.300 GLF=7.800/(7.800-500)=1,07 OF/RO=6,4% RO=7.800 OF=500 RN=7.300 GLF=7.800/(7.800-500)=1,07 OF/RO=6,4%

meno rischiosa meno rischiosa

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 185185

Rischio complessivoRischio complessivoGrado di Leva CombinatoGrado di Leva Combinato

Dall’analisi effettuata su GLF e GLO si può sintetizzare che:Dall’analisi effettuata su GLF e GLO si può sintetizzare che:

1.1. Un’impresa che finanzia la propria attività ricorrendo al Un’impresa che finanzia la propria attività ricorrendo al mercato finanziario (mercato finanziario (effetto leva finanziariaeffetto leva finanziaria) ottiene ) ottiene benefici sul piano REDDITUALE se è capace di benefici sul piano REDDITUALE se è capace di impiegare le risorse prese a prestito ad un tasso di impiegare le risorse prese a prestito ad un tasso di rendimento maggiore del relativo costo (ROI > I)rendimento maggiore del relativo costo (ROI > I)

2.2. Un’impresa che abbia una struttura fondata in Un’impresa che abbia una struttura fondata in prevalenza su CF (prevalenza su CF (effetto leva operativa)effetto leva operativa) può può avvantaggiarsi degli effetti delle economie di scalaavvantaggiarsi degli effetti delle economie di scala

QUESTE 2 SITUAZIONI NON SONO ESENTI DA RISCHIO QUESTE 2 SITUAZIONI NON SONO ESENTI DA RISCHIO IN QUANTO DETERMINANO UNA > RIGIDITA’ NELLA IN QUANTO DETERMINANO UNA > RIGIDITA’ NELLA GESTIONE D’IMPRESAGESTIONE D’IMPRESA

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Corso di finanza aziendaleCorso di finanza aziendale 186186

Rischio complessivoRischio complessivoGrado di Leva CombinatoGrado di Leva Combinato

E’ quindi possibile analizzare l’effetto congiunto del GLF e E’ quindi possibile analizzare l’effetto congiunto del GLF e del GLOdel GLO

GLC = GLF x GLO = (GLC = GLF x GLO = (EBIT / EBIT – I) x MC/RO =EBIT / EBIT – I) x MC/RO = = = ((RO / RO – I) x MC/RO = RO / RO – I) x MC/RO = MC / (RO – I)MC / (RO – I)

Per cui se un’impresa sfrutta gli effetti generati da Per cui se un’impresa sfrutta gli effetti generati da entrambi i fattori di leva (LEVA COMBINATA), la entrambi i fattori di leva (LEVA COMBINATA), la variabilità del ROE al variare del fatturato sarà molto variabilità del ROE al variare del fatturato sarà molto elevataelevata

RISCHIO COMPLESSIVORISCHIO COMPLESSIVO

∆ ∆ fatturatofatturato GLO GLO ∆ ∆ RORO GLFGLF ∆ ∆ RNRN

Struttura dei costiStruttura dei costi Struttura finanziariaStruttura finanziaria

- rischio operativo -- rischio operativo - - rischio finanziario -- rischio finanziario -

RISCHIO COMPLESSIVO