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7/29/2019 Fisioterapia Prep Atletica E Riabilitazione in Acqua
1/4
Preparazione atletica
40. dicembre 2004
M
igliora in questo modo
anche lo stato psicolo-gico ed emotivo e age-
vola il ritorno allo sport.
Gli esercizi in acqua diminui-
scono le forze di compressione
dovute al carico permettendo un
pi precoce raggiungimento della
forma fisica per le attivit funzionali
durante la riabilitazione stessa.
Lacqua il mezzo ideale che
crea condizioni ambientali ottime
per gli esercizi, per la mobilit ar-ticolare, per la forza e per il ricon-
dizionamento cardiovascolare, aiu-
tando cos latleta e ricominciare il
prima possibile lattivit sportiva
e ritornare ai livelli pre-infortunio.
Inoltre la riabilitazione in acquamotiva latleta poich egli svolge
attivit specifiche del suo sport
che possono cos essere miglio-
rate facilitando il ritorno allattivit
agonistica.
La resistenza dellacqua fornisce
un valido mezzo di potenziamento;
infatti a causa della viscosit, la re-
sistenza si attua su tutti i piani del
movimento.
Luso di attrezzature pu serviread aumentare la resistenza per un
potenziamento pi efficace.
Lacqua un mezzo ideale
anche per lallenamento alla resi-
La riabilitazione in acqua
stenza e al condizionamento car-
diovascolare: infatti per un atletainfortunato prioritario mantenere
un condizionamento aerobico.
Con limmersione in acqua il cuore
diventa una pompa pi efficiente
aumentando la frequenza e la git-
tata cardiaca in modo tale che an-
che prima che un atleta inizi ad al-
lenarsi il suo cuore pompi sangue
senzaltro pi ossigenato.
I preparatori atletici e i terapisti
utilizzano la riabilitazione in acquasia per i traumi articolari che per
alcune lesioni muscolari perch
ci consente di lavorare quasi in
assenza di carico.
La riabilitazione in acqua sicuramente una delle pi valide tecniche utilizzatenellambito della medicina sportiva. La riabilitazione post trauma per latleta un momento particolarmente difficile; la riabilitazione in acqua consenteallatleta il mantenimento della condizione fisica e parimenti di perseguire lariabilitazione specifica per la sua disciplina sportiva.
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Preparazione atletica
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I principi
Innanzitutto deve essere posta
da parte del medico una chiara ed
accurata diagnosi. Quindi a segui-
to della valutazione medica si pu
iniziare una riabilitazione che deve
innanzitutto ridurre linfiammazio-
ne e prevenire lestensione della
lesione.
Le attivit di resistenza dovreb-
bero essere iniziate il prima pos-
sibile per mantenere o riacquistare
la condizione cardiovascolare ma
senza sovraccaricare i tessuti lesi
per non aumentare il danno.Grazie alle propriet intrinseche
dellacqua la riabilitazione svolta in
essa valida non solo per il mante-
nimento o il recupero dellatleta ma
anche in grado di ridurre lesioni
dovute a traumi e microtraumi ri-
petuti.
Lallenamento in acqua quindi
un complemento importante agli
esercizi a terra.
Miglioramento dellescursione
articolare
In virt della spinta data dal
galleggiamento e dalla pressione
idrostatica lacqua rappresenta un
ottimo mezzo sia per gli esercizi di
stretching sia per le esercitazioni
che migliorino lescursione artico-
lare.
Rafforzamento
In acqua si pu migliorare la resi-
stenza dellatleta.
Gli esercizi svolti in piscina pos-
sono essere statici di tipo isometri-
co, per i quali latleta deve trovare il
suo equilibrio contrastando i movi-
mento dellacqua, oppure possono
essere dinamici di tipo isotonico
svolti con contrazioni eccentriche o
concentriche.La resistenza a questi esercizi
pu progressivamente essere au-
mentata variando la velocit del
movimento o la lunghezza del
braccio di leva oppure utilizzando
un mezzo che aumenti linterfaccia
con lacqua o la spinta al galleggia-
mento, come in Foto 1.
Aumento della resistenza
cardiovascolare
Esistono molti esercizi per au-
mentare la resistenza cardiovasco-
lare. La corsa in acqua profonda ideale per atleti infortunati perch
essa rientra nella maggior parte
delle discipline sportive e risulta
quindi un esercizio familiare. La
corsa in acqua diminuisce le forze
di compressione che si hanno nel-
la corsa sul terreno.
Progressione funzionale
Lobiettivo finale della riabilitazio-ne in acqua in medicina dello sport
, oltre alla guarigione, il riportare
latleta a una condizione fisica e
a unabilit uguali o pi simili allo
stato pre-lesione e per fare ci lul-
tima parte della riabilitazione pu
essere dedicata allesecuzione dei
gesti specifici dello sport praticato
dallatleta.
Gli esercizi eseguiti in acqua pro-
fonda e che migliorino lescursionearticolare, la forza e la resistenza so-
no propedeutici al carico. Quando
infatti questo potr essere concesso
si inizier lallenamento al passo in
acqua progressivamente meno pro-
fonda cos da aumentare il carico di
articolazioni sulla colonna. In ultimo
gli esercizi a catena cinetica chiusa
e gli esercizi a carattere speciale
preparano latleta al ritorno allattivit
agonistica.
Principi fisici dellacqua
Per una corretta applicazionedelle tecniche previste nella riabili-
tazione acquatica necessario co-
noscere le principali caratteristiche
fisiche dellacqua.
Massa. La massa di una so-
stanza la quantit di materiale
in essa compresa. La massa
inalterabile ed misurata in kilo-
grammi.
Peso. Il peso leffetto della gra-vit sulla massa, esso cambia
secondo la posizione di un cor-
po in relazione alla terra. Lunit
di misura il Newton.
P = Ma
dove:
P = peso
M = massa
a = accelerazione dovuta alla
gravit
Densit. La densit di unasostanza il rapporto tra la
sua massa e il suo volume.
espressa in grammi per centi-
metro cubo.
Foto 1. Potenziamento arti inferiori
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Preparazione atletica
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Peso specifico. Il peso specifi-
co di un oggetto la propriet
che determina il galleggiamento
o meno di un oggetto in acqua
ed il rapporto tra il peso del-
loggetto ed il peso di un volume
uguale dacqua. Il peso specifico
dellacqua 1; quindi, se il peso
specifico di un oggetto mag-giore di 1, esso affonder; men-
tre se minore esso gallegger.
Il peso specifico medio del corpo
umano 0,974.
Galleggiabilit. La galleggia-
bilit la forza provocata dalla
pressione idrostatica ed agisce
in direzione opposta a quella
della forza di gravit. Il princi-
pio fisico del galleggiamento fu
scoperto dal matematico greco
Archimede che afferm che
quando un corpo parzialmenteo completamente immerso in un
fluido a riposo riceve una spinta
verso lalto pari al peso del fluido
spostato.
Pressione idrostatica. La leg-
ge di Pascal sulla pressione
idrostatica afferma che un fluido
esercita una pressione uguale
su tutte le superfici di un corpo
immerso a riposo e a qualsiasi
profondit. Poich la pressione
idrostatica aumenta con la pro-
fondit, la presenza di edemi o
gonfiori in genere sar ridotta
pi facilmente se gli esercizi
sono eseguiti al di sotto della
superficie dellacqua dove mag-
giormente si sente leffetto della
pressione. Viscosit. La viscosit una
propriet fisica dellacqua che
aumenta i benefici della riabili-
tazione svolta nellacqua stessa.
lattrito tra le molecole di un
liquido e causa una resistenza
allo scorrere del liquido stesso.
Liquidi ad alta viscosit offrono
alte resistenze.
Il movimento in acqua
Variando la velocit di esecuzione
degli esercizi in acqua otteniamo la
resistenza desiderata finalizzata al
rinforzo muscolare.
Foto 2. Esercizio con acqua-flap Foto 3. Nuoto pinnato stile dorso Foto 4. Corsa inizio fase 2
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Maggiore la velocit maggiore
la resistenza.
Un altro parametro da conside-
rare determinato dalla grandezza
anteriore delloggetto in movimen-
to: esso pu variare a seconda del-
la fase riabilitativa in cui il paziente
si trova. necessaria attenzione alla
scelta degli attrezzi di supporto da
utilizzare nelle singole esercitazioni
per variare la resistenza.
Per ultimo necessario conside-
rare il flusso dellacqua: un flusso
turbolento aumenta lattrito tra le
molecole aumentando la resisten-za al movimento.
Programma di
riabilitazione in acqua
dopo un trauma alla
caviglia
Fase 1: periodo di scarico totale
1. rieducazione al carico e al pas-
so: esercizi di sensibilizzazione,
di presa di coscienza, di recupe-
ro degli schemi motori2. recupero della mobilit: utiliz-
zando pinne di varie dimensioni,
piani inclinati, tavolette, acqua-
flap, come in Foto 2
3.aumento progressivo della velo-
cit di esecuzione
4.nuoto stile libero, dorso, su un
fianco, come in Foto 3
Fase 2: periodo di scarico parziale
1. recupero abilit propriocettive:
inizialmente creando turbolenze
o eliminando il canale percetti-
vo visivo, successivamente uti-
lizzando tavolette, tubi, attrezzi
galleggianti, piani basculanti,
superfici instabili
2. rieducazione al passo, alla cor-
sa, come in Foto 43.esercitazioni di spinte bipodali-
che e monopodaliche a gambe
tese in decubito supino contro
parete con lausilio di elastici
4. vari tipi di andature: punte, talloni,
laterali, incrociate, indietro, salita
e discesa di uno step
5. corsa con pinne in acqua profonda
6.nuoto come Fase 1 ma con pinne
Fase 3: periodo di ripresa attivit
dinamica
1. recupero della forza: esercitazioni
proposte variando sia la profon-
dit dellacqua che la velocit di
esecuzione; affondi, kalf in piedi e
seduto, esercitazioni propriocetti-
ve, come in Foto 5 e 6
2.corsa, corsa calciata, skip, sposta-
menti laterali, balzi mono e bipo-
dalici, balzi con difficolt, cambi di
ritmo e direzione, come in Foto 7
3.esercizi a carattere speciale cor-
relati con la disciplina svolta dal-
latleta.
Prof. Paolo Barbero
Rieducatore Genoa C.F.C.
Foto 5. Kalf bipodalico Foto 6. Kalf monopodalico su step Foto 7. Balzi alternati
Bibliografia
"Atti 2 Corso di Formazione in
Idrokinesiterapia"
Rigardo, Pietrasanta, Penego, Ponte, et altri
Milano 7,8,9 maggio 2004
"Elementi di idrologia medica"
Messina B., Grossi T.
Ed. Universo, 1983
"Riabilitazione nella traumatologia
nello sport"
Andrews, Harrelson, Wilk
Verduci Editore
"Riabilitazione in acqua"
Cheryl S. Fuller,
Sport Medicine