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Anno 10 (pag 50-54) FOGLIO INFORMATIVO MARISTA MEDITERRANEA 15 ottobre 2012 .................................... Nº 167 Guardamar del Segura (Alicante): 4-7 ottobre 2012 INCONTRO PROVINCIALE DEI SUPERIORI “Quando cessano i rumori, inizia la canzone del cuore” Cronaca del Fr. Franco Faggin Dal 4 al 7 ottobre la casa di Guardamar ha ospitato oltre trenta superiori delle nostre comunità per l’annuale incontro di animazione e formazione. Il fratello Juan Carlos, vice provinciale, ha dato ai presenti il benvenuto, e poi, tutti all’opera. Obiettivi dell’incontro: 1. Presentazione del lavoro “Riorganizzazione e rivitalizzazione delle comunità” 2. Approfondire il tema dell’interiorità 3. Processo per la realizzazione del progetto comunitario Tema fondamentale dell’incontro, come già annunciato in precedenza e in sintonia col tema della pastorale per quest’anno, è stato quello dell’interiorità. Apre i lavori il Superiore Provinciale, il quale saluta e ringrazia i partecipanti, e dà lettura della circolare “Quando cessano i rumori, inizia la canzone del cuore”. È una riflessione pastorale sul tema dell’interiorità, che ci accompagnerà per tutto l’anno. Prende poi la parola il fratello Juan Carlos, esperto in dinamiche di gruppo, il quale, partendo dalla visione di un video, ci presenta: “PROFETI DI FRATERNITÀ: VERSO UNA TERRA NUOVA” “Programmazione prospettica per la riorganizzazione e rivitalizzazione delle comunità” Questa è l’ultima edizione di un lungo lavoro, frutto di tanti incontri a livello locale e provinciale, nonché dell’ultima Assemblea provinciale di fine agosto. Ne è scaturita un riflessione personale e di gruppo sulla vita delle nostre comunità. Dopo aver letto il documento, abbiamo condiviso impressioni e sentimenti … Non è mancato il clima di ottimismo. Interessante la dinamica dei gruppi nel preparare una pizza simbolica da consumare nelle nostre comunità. Insieme abbiamo individuato gli ingredienti. Alcuni tra i tanti: condivisione della vita fraterna, tempi e spazi per relax, rispetto e mutua accettazione, tempi e ritmi di preghiera, condivisione della spiritualità, clima di accoglienza, perdono e dialogo fraterno, testimonianza visibile della vita fraterna, disponibilità, valutazione della vita e della preghiera, ecc [segue] Dinamiche del progetto comunitario Charo Ramos, teologa: l’interiorità Educare è attingere alla vita interiore con Cristo Pane di casa nostra … INTORNO ALLA STESSA TAVOLA La vocazione dei laici maristi di Champagnat La famiglia, segno di comunione Ringrazio Dio perché sento come le mia relazione familiare, nata dall’amore verso la mia sposa e i miei figli, alimenta e arricchiesce la mia relazione con una comunità più grande. La vita di famiglia, in un mondo in continua agitazione come quello odierno, può risultare esigente e talvolta anche faticosa. Tuttavia mia moglie e i miei figli sono per me una fonte di comprensione, di crescita e di vera gioia. Essi mi infondono la tenerezza del cuore. (Stati Uniti) 73. La famiglia è il primo luogo dove si vive la comunione. In essa cresciamo come persone e come seguaci di Gesù. Insieme alle normalli difficoltà e conflitti che nascono nella vita delle famiglie, in essa matura anche la comprensione all’interno della coppia, l’abnegazione e l’attenzione ai figlli, agli anziani, agli infermi, l’accoglienza di ognuno nelle sue differenze, l’unione affinché tutti possano vivere dignitosamente e ognuno trovi il suo spazio, il senso della fedeltà, la sicurezza che sempre ci sarà un focolare che accoglie chi è assente. 74. Per molti di noi il matrimonio è parte fondamentale della nostra vocazione laicale. Nella muta donazione di sposi lasciamo trasparire nel mondo l’amore di Dio: Vogliamo che le nostre famiglie, ad esempio di quella di Nazareth e di La Valla, siano famiglie aperte, sorgenti generose che moltiplicano la vita nei figli, nella missione e in tutti coloro che hanno bisogno del nostro aiuto. 75. I laici non sposati prendono cura delle proprie famiglie con una speciale delicatezza, cercando di essere fermento di unione tra i fratelli, fonte di comprensione e attenzione per i genitori e riferimento amoroso per le giovani generazioni della famiglia. 76. Riconosciamo che tra noi ci sono nuove forme di famiglia. Noi laici maristi, in qualunque circostanza ci troviamo, desideriamo vivere come un focolare cristiano, dove l’amore e la comprensione siano il centro delle relazioni. 77. Noi maristi, qualunque sia il nostro stato di vita, ci prendiamo cura delle nostre famiglie come un regalo unico, e siamo fecondi, costruendo la famiglia a partire dalle nostre rispettive vocazioni. (Intorno alla stessa tavola, nº 73-77)

Foglio 167, 15 ottobre 2012

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Page 1: Foglio 167, 15 ottobre 2012

Ann

o 10

(pag

50-

54)

FOGLIO INFORMATIVO MARISTA MEDITERRANEA

15 ottobre 2012 .................................... Nº 167 Guardamar del Segura (Alicante): 4-7 ottobre 2012

INCONTRO PROVINCIALE DEI SUPERIORI “Quando cessano i rumori, inizia la canzone del cuore”

Cronaca del Fr. Franco Faggin

Dal 4 al 7 ottobre la casa di Guardamar ha ospitato oltre trenta superiori delle nostre comunità per l’annuale incontro di animazione e formazione.

Il fratello Juan Carlos, vice provinciale, ha dato ai presenti il benvenuto, e poi, tutti all’opera.

Obiettivi dell’incontro: 1. Presentazione del lavoro “Riorganizzazione e rivitalizzazione delle comunità” 2. Approfondire il tema dell’interiorità 3. Processo per la realizzazione del progetto comunitario

Tema fondamentale dell’incontro, come già annunciato in precedenza e in sintonia col tema della pastorale per quest’anno, è stato quello dell’interiorità.

Apre i lavori il Superiore Provinciale, il quale saluta e ringrazia i partecipanti, e dà lettura della circolare “Quando cessano i rumori, inizia la canzone del cuore”. È una riflessione pastorale sul tema dell’interiorità, che ci accompagnerà per tutto l’anno.

Prende poi la parola il fratello Juan Carlos, esperto in dinamiche di gruppo, il quale, partendo dalla visione di un video, ci presenta:

“PROFETI DI FRATERNITÀ: VERSO UNA TERRA NUOVA” “Programmazione prospettica per la riorganizzazione

e rivitalizzazione delle comunità” Questa è l’ultima edizione di un lungo lavoro, frutto di tanti incontri a livello locale

e provinciale, nonché dell’ultima Assemblea provinciale di fine agosto. Ne è scaturita un riflessione personale e di gruppo sulla vita delle nostre comunità.

Dopo aver letto il documento, abbiamo condiviso impressioni e sentimenti … Non è mancato il clima di ottimismo. Interessante la dinamica dei gruppi nel preparare una pizza simbolica da consumare nelle nostre comunità. Insieme abbiamo individuato gli ingredienti. Alcuni tra i tanti: condivisione della vita fraterna, tempi e spazi per relax, rispetto e mutua accettazione, tempi e ritmi di preghiera, condivisione della spiritualità, clima di accoglienza, perdono e dialogo fraterno, testimonianza visibile della vita fraterna, disponibilità, valutazione della vita e della preghiera, ecc

[segue]

Dinamiche del progetto comunitario

Charo Ramos, teologa: l’interiorità

Educare è attingere alla vita interiore con Cristo

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INTORNO ALLA STESSA TAVOLA

La vocazione dei laici maristi di Champagnat

La famiglia, segno di comunione

Ringrazio Dio perché sento come le mia relazione familiare, nata dall’amore verso la mia sposa e  i miei  figli, alimenta e arricchiesce  la mia  relazione con una comunità più  grande.  La  vita  di  famiglia,  in  un mondo  in  continua  agitazione  come  quello odierno,  può  risultare  esigente  e  talvolta  anche  faticosa.  Tuttavia mia moglie  e  i miei figli sono per me una fonte di comprensione, di crescita e di vera gioia. Essi mi infondono la tenerezza del cuore. (Stati Uniti) 

73. La famiglia è il primo luogo dove si vive la comunione. In essa cresciamo come persone e come seguaci di Gesù. Insieme alle normalli difficoltà e conflitti che nascono nella vita delle famiglie, in essa matura anche la comprensione all’interno della coppia, l’abnegazione e l’attenzione ai figlli, agli anziani, agli infermi, l’accoglienza di ognuno nelle sue differenze, l’unione affinché tutti possano vivere dignitosamente e ognuno trovi il suo spazio, il senso della fedeltà, la sicurezza che sempre ci sarà un focolare che accoglie chi è assente.

74. Per molti di noi il matrimonio è parte fondamentale della nostra vocazione laicale. Nella muta donazione di sposi lasciamo trasparire nel mondo l’amore di Dio: Vogliamo che le nostre famiglie, ad esempio di quella di Nazareth e di La Valla, siano famiglie aperte, sorgenti generose che moltiplicano la vita nei figli, nella missione e in tutti coloro che hanno bisogno del nostro aiuto.

75. I laici non sposati prendono cura delle proprie famiglie con una speciale delicatezza, cercando di essere fermento di unione tra i fratelli, fonte di comprensione e attenzione per i genitori e riferimento amoroso per le giovani generazioni della famiglia.

76. Riconosciamo che tra noi ci sono nuove forme di famiglia. Noi laici maristi, in qualunque circostanza ci troviamo, desideriamo vivere come un focolare cristiano, dove l’amore e la comprensione siano il centro delle relazioni.

77. Noi maristi, qualunque sia il nostro stato di vita, ci prendiamo cura delle nostre famiglie come un regalo unico, e siamo fecondi, costruendo la famiglia a partire dalle nostre rispettive vocazioni.

(Intorno alla stessa tavola, nº 73-77)

Page 2: Foglio 167, 15 ottobre 2012

FOGLIO INFORMATIVO MARISTA MEDITERRANEA ............. Nº 167 (2) INCONTRO PROVINCIALE DEI SUPERIORI [seguito]“Quando cessano i rumori, inizia la canzone del cuore”

 

Nel pomeriggio, dopo la preghiera mariana, ci viene presentata la teologa Charo Ramos. Nel pomeriggio e in tutta la mattinata di sabato ci ha intrattenuti sul tema dell’interiorità, e la sua presentazione è stata molto apprezzata dai presenti.

La riflessione parte dallo schema della persona umana intesa come unità, ma in essa si differenziano diversi luoghi vitali da dove prendono il via le nostre azioni. Questi diversi luoghi o scenari sono già segnati dalle differenti esperienze di vita. Sono: 

o L’io profondo è una realtà fondamentalmente positiva che possiamo sentire nel profondo di noi stessi (identità, coscienza di sé, trascendenza).

o L’io mentale è una realtà sentita a livello di cervello. È un insieme di idee, pensieri, funzionamenti mentali, capacità di analizzare, relazionare, scoprire, elaborare, progettare, …

o L’io emozionale è la nostra affettività. Trasmette i messaggi del corpo, dell’io mentale e dell’essere profondo. o L’io corporale è il nostro corpo, realtà biologica e fisiologica. Ha le sue leggi e condiziona inevitabilmente tutta la persona.

Nella parte più intima (l’io profondo) dell’uomo nasce l’esperienza di Dio. In questo senso non c’è esperienza di Dio se non c’è crescita nell’interiorità. Riscoprire continuamente l’interiorità significa che l’esperienza di Dio smuove la vita e la trasforma. Se così non è, l’esperienza di Dio è solo un’ideologia.

Quando tutte le componenti ruotano attorno all’io profondo, la persona si trova in equilibrio: l’interiorità ne è la chiave.

Il tema dell’interiorità è legato al progetto comunitario, fino a diventarne il nucleo attorno al quale ruota tutto il resto. Il Progetto comunitario, è stato rilevato dal Fratello Antonio Garcia, è importante, ma non è la cosa più importante. La cosa più importante è il processo di lavoro sull’interiorità vissuto dalla comunità in cammino. In questo processo non devono mancare la vita di preghiera personale e comunitaria, la formazione e la missione. Parte fondamentale di tutto il processo è l’interiorità.

Nella preghiera silenziosa dell’invio ci è stato consegnato un bulbo di giacinto, simbolo dell’interiorità: le radici lentamente affondano nell’acqua e solo alla fine il bulbo fiorirà. È il tempo dell’interiorizzazione e del lavoro comunitario in vista del vissuto del progetto stesso. Nessuno può dare ciò che non ha. 

Guardamar, 6 ottobre CELEBRAZIONE.DEI FRATELLI GIUBILARI                   a cura del Fr. Antonio Marín Alba

 In corrispondenza della felice circostanza delle nozze d’oro e di diamante che 

alcuni Fratelli della Provincia celebrano  in questo 2012, si è svolta una  festa di famiglia  nella  nostra  casa  di  Guardamar,  sabato  pomeriggio  6  ottobre  nella cornice dell’annuale incontro dei superiori di comunità. 

 

Alcuni per motivi di  salute o per altre  circostanze non hanno potuto essere presenti. Tra questi  i  Fratelli Claudio Alberti,  José María Romero Velilla,  Lucas García  Arroyo,  Georges  Hakim,  Joaquín  Pardo  Delgado  e  José  Javier  Remiro Arbiol. 

Gli  altri  giubilari,  Ezio  Comiotto,  Pietro  Stò,  Benito  Hinojal,  Antonio  Giménez, David  Aranda,  Julio  Longares  e  Alberto  Dalla  Costa,  ci  hanno  fatto  trascorrere momenti  piacevoli  e  intimi,  poiché  sono  stati  evidenziati  gli  avvenimenti  più significativi della  loro  consacrazione  a Dio  all’interno della Congregazione marista. Per  ognuno  di  essi  c’è  stata  una  breve  e  semplice  relazione,  come  si  conviene  ai Piccoli  Fratelli di Maria,  che ha messo  in evidenza  situazioni e  circostanze dove  la mano di Dio si è resa presente nella loro vita. 

 

Nell’offertorio  dell’Eucaristia,  davanti  a  tutta  l’Assemblea,  hanno  presentato  le loro persone  a Dio  con  il  gesto di offerta di  un  cero  acceso, depositandolo  sopra l’altare. Con questo segno di comunione hanno ringraziato Dio per gli  innumerevoli benefici ricevuti nel corso della loro vita. 

 

Ci  siamo  poi  recati  in  sala  da  pranzo  per  far  festa  ai  nostri  giubilare  e accompagnarli nell’agape fraterna. 

 

Un folto gruppo di Fratelli sono arrivati da diverse  località della Provincia per far corona ai nostri Giubilari nelle loro nozze d’oro e di diamante.  

 

In questa cerimonia di carattere familiare non poteva mancare la voce del poeta: il fratello  José  Luis Vallejo ha declamato  versi  adatti  alla  circostanza  con  il brio  che sempre lo contraddistinguono. 

 

Il Signore e la Buona Madre continuino ad espandere le loro benedizioni a tutti e ad ognuno dei nostri Giubilari! 

Fratelli giubilari (da sinistra a destra): Pietro Stò, Alberto Dalla Costa , Antonio

Giménez, Benito Hinojal, Julio Longares, Ezio Comiotto e David Aranda.

Page 3: Foglio 167, 15 ottobre 2012

FOGLIO INFORMATIVO MARISTA MEDITERRANEA ............. Nº 167 (3) INCONTRO INTERCONGREGAZIONALE: SALUTE E MATURITÀ NELLA VITA CONSACRATA 

 

Dal  23  al  28  settembre    2012,  si  è  tenuto  un  incontro  intercongregazionale  per  persone consacrate della  terza età  (dai 65 anni  in su) nella città di Gandía(Valencia) nella Casa di Spiritualità della Serve del Sacro Cuore di Gesù. 

Obiettivo  dell’incontro  era  quello  che  persone  consacrate,  in  un  contesto  di  tranquillità, imparassero  le chiavi principali per vivere  in maniera positiva  la  tappa della maturità, affrontando  il tema della salute visto da una prospettiva integrale: fisica, psicologica, sociale e spirituale. 

Per affrontare questi temi formativi sono state  impartite alcune conferenze, seguite da dialoghi molto interessanti ed animati in particolare sui seguenti argomenti: 

Gandía (Valencia) Casa di Spiritualità

Conferenza formativa

Gruppo di partecipanti all’incontro

L’invecchiamento biologico normale 

Principali problemi di salute e loro prevenzione 

Buone abitubini alimentari 

Sfida dell’invecchiamento positivo 

La salute sociale e relazionale 

Intelligenza emozionale nell’età avanzata 

Spiritualità dell’invecchiamento.  

Le giornate  sono  state organizzate dal Centro di Umanizzazione della Salute dei Religiosi Camilliani con il patrocinio dei Servizi del gruppo Aldesa. 

Attorno  a  questo  nucleo  formativo  si  sono  svolte  molte  altre  attività complementari  come  ginnastica,  automassaggi,  esercizi  di  rilassamento,  passeggiate lungo la spiaggia e una visita culturale per le strade di Gandía. 

Trattandosi di una casa religiosa era garantito il servizio religioso quotidiano delle Lodi, Eucaristia e Vespri, e un vitto convenientemente condito e appetitoso. 

Inoltre occorre sottolineare le sessioni di gruppo per informare sul carisma di ogni congregazione  presente  e  per  condividere  il  processo  personale  dell’invecchiamento all’interno della vita religiosa. 

Il  tutto  è  stato  organizzato  con  molta  efficacia  dal  laico  Miguel  Ángel  Millán,  collaboratore  del  Centro  di Umanizzazione dei Religiosi Camilliani. 

Hanno partecipato a questo incontro intercongregazionale due Fratelli Maristi, il Fratello Pietro Stò e il firmatario di questa cronaca. 

Fr. Antonio Marín Alba (Torrente 2 ottobre 2012)

Maristi Alicante:

SENTENZA FAVOREVOLE DEL TRIBUNALE SUPREMO Reyal Urbis dovrà pagare

260.000 € ai Maristi per aver usato il suo

marchio Il Tribunale Supremo condanna l’impresa per aver utilizzato il nome in una promozione immobiliare

Agenzia EFE (5 ottobre 2012).

Il Tribunale Supremo ha imposto una multa superiore a 260.000 euro ad una ditta costruttrice per aver utilizzato indebitamente la parola "Maristas" per una promozione di 148 appartamenti situati attorno alla scuola dell’istituzione religiosa che porta lo stesso nome, nella città di Alicante.

Questa sentenza della corte Civile Suprema dà ragione all’Istituto dei Fratelli Maristi delle Scuole (Fratelli Maristi) e revoca due sentenze precedenti, entrambe a favore della ditta costruttrice "Reyal Urbis SA".

Nel 2007, "Reyal Urbis SA" ha denominato una promozione di 148 appartamenti tra le vie Isla de Corfú e Deportista Isabel Fernández con il nome di "Residencial Maristas", con lo scopo di approfittare della "notorietà del marchio" che porta il nome dell’istituzione religiosa.

La sentenza portata avanti dal magistrasto Ignacio Sancho Gargallo, dimostra che i Fratelli Maristi hanno registrato e protetto il loro marchio in tutti i paesi dell’Unione Europea fin dal 2001.

In tal modo, rifiuta la richiesta di "Reyal Urbis SA" di chiedere la nullità assoluta del citato marchio in considerazione del fatto che ha perso la sua peculiarità, trasformandosi in un termine generico.

Oltre al ritiro dell’uso della parola, la Corte stabilisce che la ditta promotrice indennizzi i Fratelli Maristi con l’uno per cento delle entrate stimate per la commercializzazione e la pubblicità del "Residencial Maristas", tradotto in 261.874,35 euro, in modo che dovrà pagare all’istituo docente religioso la quantità di 261.874,35 euro.

Page 4: Foglio 167, 15 ottobre 2012

FOGLIO INFORMATIVO MARISTA MEDITERRANEA ............. Nº 167 (4)

 

Casa Generalizia dei Fratelli delle Scuole Cristiane

"Tutti fratelli", programma sull’identità e missione del religioso fratello” Il gruppo di 48 fratelli di 8 Istituti religiosi laicali iniziavano, lunedì 17 settembre, il secondo modulo formativo dal titolo: “VIVERE E CELEBRARE LA NOSTRA IDENTITÀ E MISSIONE”. Le prime quattro sessioni del giorno sono state animate dal Fr. Emili Turú, superiore generale dei Fratelli Maristi. Ha presentato l’argomento dalla prospettiva della spiritualità del Fratello in un momento di cambiamenti profondi e rapidi, che abbracciano tutti gli aspetti collettivi e individuali e che, per la prima volta nella storia, interessano tutto il pianeta. Con immagini molto plastiche come quella del bicchiere e dell’acqua, o della mappa e il territorio, osserviamo che nel nostro mondo ci sono molte persone che hanno sete di spiritualità e alle quali non giungiamo perché le forme religiose che si offrono non sono significative, non saziano il loro anelito autenticamente sostanziale per una vita in pienezza. Un anelito di un’autentica presenza di Dio nel profondo dell’esperienza umana.

Oggi si parla molto dell’intelligenza spirituale, come la parte profonda della persona collegata alla saggezza, più in là dell’ego, che ci fa riconoscere ciò che soggiace, che sta sotto, con attitudine di apertura verso l’eternamente presente e nascosto. In questo momento di crisi dei racconti religiosi la Vita Consacrata deve rispondere con audacia, con nuovi linguaggi, con una preghiera contemplativa che possa aiutare a centrare la persona e ad avvicinarla a un Dio che non vuole essere adorato, ma vissuto. La Vita Religiosa affronta oggi questa grande sfida di adeguarsi a questo nuovo paradigma se non vuole tramontare definitivamente nello tsunami del cambiamento epocale che incombe e che richiede da tutti noi coraggio e adattamento. La giornata si è chiusa con la presentazione della comunità marista che, con dinamismo e freschezza, ci ha avvicinati alla ricca esperienza spirituale del suo fondatore, Marcellino Champagnat.

Hno. José Ignacio Carmona 

Durante la settimana ci sono stati i seguenti relatori: - Fratello José Ignacio Carmona, Superiore Generale dei Fratelli del Sacro Cuore. Il suo discorso ha ruotato attorno alla "dimensione personale e comunitaria della vita del Fratello. Riflessione sul tesoro della vita fraterna in comunità, l’esperienza delle sane relazioni, della maturità umana, e la sfida della leadership comunitaria.

Hno. Antonio Botana 

- Il Fratello Antonio Botana FSC ha attirato la nostra attenzione con la missione condivisa attraverso due immagini: l’ecosistema e la tavola degli alimenti, per invitarci a vivere davvero una ecclesiologia di comunione. La laica marista Ana Sarrate -per mezzo di una teleconferenza- ci ha trasmesso la sua esperienza di condivisione della missione e del carisma marista. L’impatto è stato chiaro: la missione condivisa è un elemento essenziale dell’identità fraterna. - Il Superiore Generale dei Christian Brothers, Fratello Philip Pinto dell’India, ci ha parlato dell’Essere Fratelli, per chi? Hno. Philip Pinto

Fratelli, prendiamo Gesù seriamente, ci ha ripetuto Fr. Philip in varie occasioni. Siate fedeli ai segni dei tempi e ai carismi fondazionali. Ha utilizzato forti immagini per ripensare il nostro futuro. (da www.lasalle.org)

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Fr. CRISANTO

(Casimiro González García) Torrelaguna (Madrid) 4.04.1897

† Tartareu (Lérida), 27 agosto 1936 età 39 anni e 6 mesi.

Fr. Luis Jorge Flores Aceves, Postuladore Generale

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Monastero “Las Avellanas”, Noviziato dei Fratelli Maristi

dove è vissuto Fr. Crisanto prima del martirio.

La Conferenza Episcopale Spagnola prepara la Beatificazione di un numeroso gruppo composto da sacerdoti, religiosi e laici martirizzati in Spagna in difesa della fede durante gli anni 1936-39. La data fissata è il 27 ottobre 2013, chiusura dell’anno della Fede. I Fratelli Maristi sono interessati alla Beatificazione di quattro gruppi capeggiati dai Fratelli Crisanto, Aquilino, José Cipriano e Guzmán, per un totale di 68 martiri (66 Fratelli e due laici). Certamente questo è, non solamente il gruppo più numeroso, ma anche il più rappresentativo dei nostri martiri di Spagna. Dimostra come la persecuzione faceva stragi in tutta la zona dominata dai repubblicani. Le nostre comunità di Barcelona, Madrid, Toledo, Málaga, Valencia, Badajoz, così come i centri più piccoli: Les Avellanes, Vic, Torrelaguna, Chinchón, Barruelo, Cabezón de la Sal, Denia, Arceniega, tutti annoverano dei martiri. Questi fratelli sono poco conosciuti, ma formano parte del tesoro spirituale della nostra famiglia. Nel gruppo ci sono grandi direttori, formatori dediti totalmente ai loro giovani, ma anche fratelli cuochi, o impiegati nei lavori manuali: falegnami, muratori, impiegati nei lavori della campagna o nell’allevare animali.

Una perla bibliografica del 1933 IL SISTEMA EDUCATIVO DEL

PADRE CHAMPAGNAT

Don Manuel Rodríguez Madrid 1933.

La Federazione Amici dell’Insegnamento (FAE) ha pubblicato nel 1933 un fascicolo (32 pagine

formato 12,5 x 18,0 cm) dal titolo IL SISTEMA EDUCATIVO DEL

PADRE CHAMPAGNAT,

Fa parte di una raccolta di Fascicoli di Formazione FAE, dove compariva anche il Sistema della ‘Ratio studiorum’ e i Sistemi

educativi di San Giovanni Battista de la Salle, del Padre La Mennais,

del Beato Giovanni Bosco, di San Giuseppe Calasanzio e altri.

La Federazione Amici dell’Insegnamento nasce

nel mese di marzo del 1930, grazie ad un gruppo di insegnanti cattolici: Pedro Poveda fondatore dell’Istituzione Teresiana, Domingo Lázaro SM,

Enrique Herrera Oria SJ (fratello di Ángel Herrera, direttore di “El Debate”), ecc.

Poi nasce la giunta e col tempo si sono integrate le scuole cattoliche di Spagna gestite da

Religiosi/e, scuole diocesane e altre gestire da laici cristiani.

Obiettivo della Federazione era quello di

potenziare iniziative pedagogiche, stimolare una migliore preparazione degli insegnanti e difendere gli interessi e i diritti

dell’insegnamento cristiano.

Campo dove fu assassinato e sepolto Fr. Crisanto

Nella biografía del Fr. Crisanto leggiamo: Il 25 agosto, due giorni prima del martirio, il Fr. Crisanto va a visitare i Fratelli e questi lo invitano a fuggire e a nascondersi. «Ho dato la mia parola, ho promesso di presentarmi ogni giorno al Comitato, e così sarà. Non fuggirò, anche se vengono per uccidermi. Ho l’obbligo di accompagnare questi giovani che i superiori mi hanno affidato. D’altra parte non voglio compromettere questa gente che ci ha accolto con tanta generosità. Se mi uccidono sarà unicamente perché sono religioso marista e perché compio il mio dovere. Se capita così, mi considero felice! …/… Una scarica di sette, otto colpi colpì il petto del Fratello, poi un secondo sparo: “Perché non ci scappi!”, dissero gli assassini.

Segreteria Provinciale: Centro Marista / Avda. Costa Bella, 70 (Apdo. 45) / 03140 GUARDAMAR (Spagna) E-mail: [email protected]