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1 FONDO EUROPEO AGRICOLO PER LO SVILUPPO RURALE L’Europa investe nelle zone rurali REPUBBLICA ITALIANA GAL VALLE UMBRA E SIBILLINI APPROCCIO LEADER REGIONE UMBRIA

Foligno città da pedalare

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Opuscolo commissionato dal Comune di Foligno per promuovere gli spostamenti su due ruote di cittadini e non. Notizie, suggerimenti, curiosità, eventi e percorsi ciclabili attraverso la città e i suoi dintorni per godere dei piaceri e dell'utilità della bicicletta.

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FONDO EUROPEO AGRICOLO PER LO SVILUPPO RURALE

L’Europa investe nelle zone rurali

REPUBBLICAITALIANA

GAL VALLE UMBRA E SIBILLINI APPROCCIO LEADERREGIONE UMBRIA

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referente politico del progetto Avv. Massimiliano RomagnoliVice Sindaco con delega allo sport

responsabile del progetto Maria Paola Giuli servizio sporttelefono 0742.691424 [email protected]

progetto grafico ed editorialeEcocomunicazione.it

copywriterMarzia Sandri

foto Ecocomunicazione, Comune di Foligno, Antonella Vecchi (foto quarta di copertina),si ringraziano: Stefano Preziotti (foto pag. 5) e Fabio Roscini (foto pag. 27, 31, 37, 63, 65, itinerari 2, 3, 6)

Aderisce al progetto

Citiamo alcune pubblicazioni e link che ci hanno ispirato per la realizzazione di questo opuscolo:IKEA: Va’ in bici! Non sai cosa ti perdihttp://ec.europa.eu/environment www.fiab-onlus.itwww.ecf.com

Progetto di comunicazione e sensibilizzazione all’uso della bici Comune di Foligno Assessorato allo Sport

Servizio Sanitario Nazionale – Regione dell’Umbria

AZIENDA UNITA’ SANITARIA LOCALE N. 3

Prot. n° 57928 del 18.11.2011 SCADENZA: 30.11.2011

AVVISO DI SELEZIONE

PROCEDURA DI VALUTAZIONE COMPARATIVA PER L’ATTRIBUZIONE DI N° 2

INCARICHI DI COLLABORAZIONE LIBERO PROFESSIONALE PER:

- N° 1 DIRIGENTE MEDICO – DISCIPLINA: ONCOLOGIA

- N° 1 DIRIGENTE MEDICO – DISCIPLINA: EMATOLOGIA

PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: “VALUTAZIONE E MONITORAGGIO

DELLA TOSSICITA’ D’ORGANO SECONDARIA E TRATTAMENTI IMMUNO-

CHEMIOTERAPICI”

/------------------------------------------/

Ai sensi dell’art. 7 – comma 6 del D.Lgs. 30.03.2001, n° 165, è indetta una procedura di

valutazione comparativa per l’attribuzione di n° 2 incarichi di Collaborazione Libero Professionale

per:

- n° 1 Dirigente Medico – disciplina: Oncologia

- n° 1 Dirigente Medico – disciplina: Ematologia

per la realizzazione del progetto: “Valutazione e monitoraggio della tossicità d’organo secondaria e

trattamenti immuno-chemioterapici”.

Il presente avviso non costituisce procedura concorsuale e non prevede la formazione di una

graduatoria o l’attribuzione di punteggi o altre classificazioni di merito.

L’Azienda non è in alcun modo vincolata a procedere all’affidamento degli incarichi, fermo

restando l’impegno, qualora intenda procedere all’affidamento medesimo o di altro incarico con le

stesse caratteristiche, a prendere in considerazione i curricula presentati in seguito alla

pubblicazione dell’avviso.

Le domande di partecipazione hanno il solo scopo di manifestare la disponibilità a ricoprire gli

eventuali incarichi, nonché l’accettazione delle condizioni dell’avviso.

La selezione sarà effettuata da apposita Commissione e avverrà mediante esame comparativo dei

curricula presentati, mirante ad accertare la migliore coerenza con le professionalità richieste.

La Commissione sarà composta dal Direttore di Presidio o Dipartimento e dal Responsabile della

Struttura cui afferisce il progetto.

Sede legale e Direzione Generale piazza Giacomini, 40 - 06034 Foligno - Tel. 0742/3391 - Fax 0742/350902

Codice Fiscale e Partita IVA 02102110547

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biciclettaPERCHÉ

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“Ogni volta che vedo un adulto in bicicletta penso che per la razza umana ci sia ancora speranza”.(Herbert George Wells)

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La città vivibile è innanzi tutto il luogo dove ti senti a tuo agio, come ti trovassi in casa tua. Una città a misura, quindi, in cui gli spazi pos-sono essere goduti da tutti e sentiti come propri e in cui possono svilupparsi al meglio tutte le attività utili alla vita cittadina, da quelle sociali in senso lato, a quelle economiche. Una città rispettata, di cui ognuno di noi ha cura, perché non ci sono servizi che possano funzionare bene senza la partecipazione attiva e consapevole dei cittadini. Una presa di co-scienza collettiva che insieme, e solo insieme, si può realizzare.

Non ci sono progetti che tengano se non c’è la volontà comune di arrivare agli stessi obiettivi, ritenuti validi e giusti per il benessere dell’intera comunità, né se manca una visione globale del-la vita cittadina che consenta di individuare le azioni corrette da intraprendere per rispondere al meglio ai bisogni della città, dei suoi cittadini e di coloro che – lavoratori o viaggiatori – vi giungono e la frequentano.

Fare sì che Foligno sia sempre una città vivibile, a misura di tutti e rispettata è, quindi, compito

dell’Amministrazione Comunale con il concor-so di tutte le altre agenzie pubbliche e private, di tutti i cittadini e delle varie categorie che li rappresentano.

Il senso di “Foligno in bicicletta” è quello di voler mettere in relazione tutte queste forze, affiancando la serie di azioni e di interventi programmati per il miglioramento del territorio (nuove pavimentazioni, ampliamento delle piste ciclabili…) con iniziative diverse per diffondere informazioni sui servizi già esistenti e su quelli in via di realizzazione, sviluppare una maggiore consapevolezza su ciò che equivale a benessere, far scoprire il piacere di un modo più sano di vivere (senza che ciò vada a discapito di altre esigenze proprie della società moderna) e sviluppare la passione per la bicicletta e per tutto quello che il suo uso comporta.

La strada è ancora lunga per poter raggiungere i livelli di altre esperienze significative già realizzate in altre parti d’Italia e del mondo… ma in bicicletta, lo scoprirete leggendo, si fa prima ed è più piacevole.

Massimiliano RomagnoliVice Sindaco

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6la bicicletta migliorala qualità della vita

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La bicicletta fa bene• All’umore, innanzitutto!

• aiuta a socializzare e aumenta il piacere di vivere la tua città;

• nel seggiolino della bici i bambini si divertono molto di più che legati a quello dell’auto;

• puoi “parcheggiare” vicino al tuo negozio per fare acquisti veloci;

• riducendo il numero di auto in circolazione, aiuta il servizio pubblico ad essere puntuale

e veloce;

• limita la necessità della seconda auto in famiglia;

• non inquina ed è silenziosa;

• aiuta a mantenersi in forma e in salute;• arrivi prima!

...anche alla collettivitàVantaggi economici• riduce i costi nel bilancio familiare dedicato all’automobile;• delle ore perse negli ingorghi;• dei costi sanitari grazie ad un’attività fisicaregolare.Vantaggi politici• riduce la dipendenza energetica; • risparmio di risorse non rinnovabili;• non rovina la rete stradale e riduce

la necessità di crearne di nuove;• riducelacongestionedeltraffico.Vantaggi sociali • democratizza la mobilità;• potenzia il trasporto pubblico

a vantaggio di tutti, specie delle fasce più deboli (anziani, bambini e disabili);

Vantaggi ambientali• riduce l’impatto della mobilità.

LA BICI È CONCORRENZIALE ALL’AUTO E AL TRASPORTO PUBBLICO PER PERCORSI FINOAI3-5KM

Anche se l’uso quotidiano della bicicletta non è ancora nelle nostre abitudini, avrà un ruolo non trascurabile per la mobilità. Molte città hanno già raccolto la sfida.Si sono mai visti due ciclisti litigare furiosamente per una precedenza non data o perché esasperati da lunghe code al semaforo? Perché dovremmo cambiare le nostre abitudini e rinunciare all’auto anche solo per andare a prendere il giornale o portare i bambini al parco giochi?

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8bicicletta, libertà, salute e buon umore vanno bene insieme

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L’opinione pubblica è sempre meno favore-vole all’automobile Diciamoci la verità: quando mai le strade che percorriamo in auto sono lisce e scorrevoli come tavoli da biliardo e circondate da boschet-ti di natura incontaminata? Forse soltanto in certe pubblicità televisive! La quotidianità urbana è ben diversa. Anche questo spiega perché in tutti i paesi europei, compresa l’Italia, dove pure si continua a fare uso smodato dell’automobile, la maggioranza della popolazione ritiene che quando c’è conflittotraleesigenzedeiciclistiequelledegli automobilisti, siano quest’ultimi a dover beneficiarediuntrattamentopreferenzialea scapito dei primi.

Un atteggiamento mentale che denota unasorta di “vorrei ma non posso”. Eppure tale rigidità di rado è veramente necessaria!

Molto spesso le misure che promuovono l’uso della bicicletta non penalizzano l’automobile privata.

• La riduzione della velocità massima consentita sulle strade incide solo marginalmente sui tempi medi di percorrenza. Anzi, talvolta migliora addirittura la fluidità del traffico e diminuisce i rischi per gli automo-bilisti stessi.

• L’apertura dei sensi unici ai ciclisti costituisce pericolo solo in determi-nate situazioni (nelle quali occor-reranno accorgimenti specifici), ma non impedisce la normale circolazio-ne delle automobili.

Ormai tutte le ricerche evidenziano come l’automobilesiaidentificatasemprepiùcomeun disturbo. La maggioranza dei cittadini chiede cambiamenti a favore di sistemi di trasporto più rispettosi dell’ambiente. Gli automobilisti sarebberoiprimiabeneficiarediunariduzionedell’inquinamento che essi stessi producono, dato che l’aria del loro abitacolo è nettamente più inquinata di quella esterna.

L’83% degli europei pensa che si debba riservare un trattamento preferenziale ai trasporti pubblicirispetto all’automobile. (Eurobarometro)

IN OLANDA C’È PIÙ DI UNA BICI PER ABITANTE (IN ITALIA 0,44) OGNI OLANDESE CON LA BICICLETTA PERCORRE IN MEDIA 1.019 KM ALL’ANNO

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10gustarsi la città dal sellino

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Busto eretto, mento in alto, il ciclista fluttua al di sopra della moltitudine, senza disprezzo, ma senza nemmeno curarsi delle desolanti contingenze della terraferma. (Didier Tronchet, Piccolo trattato di ciclosofia, 2000)

LA BICI RAPPRESENTA CHI CREDE IN UN NUOVO STILE DI VITA E LO APPLICA PER VIVERE IN UNA CITTÀ SEMPLICEMENTE BELLA

Dice Didier Tronchet, giornalista e umorista francese tutt’ora vivente, nel suo “Trattato di ciclosofia”che“ilmondo,vistodalsellino,appa-re diverso”. In effetti, a ben pensarci, la visuale che si accende sulla città mentre percorriamo vicoli, strade e piazze a cavallo di una due ruote, ha il potere di trasformare il nostro punto di vistaedimodificareilnostromododiaccostar-ci agli oggetti, di vivere le situazioni, di interagire con le persone.

Ci permette di sperimentare più intensamente e con maggior presenza il momento, di immer-gercinelflussodellacorrentedeisuoni,degliodori, delle immagini che ci corrono incontro alla velocità dello sguardo, rendendoci parte integrante dell’ambiente che stiamo attraversan-do. Contemporaneamente, protagonisti e com-parse sulla scena del mondo. Nella posizione privilegiata di ciclisti, non ci sono intermediari chefaccianodafiltroottundendoinevitabil-mente le percezioni e costringendoci al chiuso di uno spazio ristretto, come accade, invece, quando ci troviamo in un’automobile.

Non ci sono né vetri, né metallo ad imporci quel fastidioso senso di separatezza che ci vor-rebbe divisi dal resto dell’ambiente, invischiati

in quel delirio di supremazia sul nostro pros-simo e dominati dalla smania di arrivare e di conquistare un parcheggio, cui ci conduce inevi-tabilmente l’innaturale isolamento dell’auto.

Ancheilnostromondointerioresimodificaad ogni pedalata. Lo spirito respira, la mente si libra al di sopra dei pensieri ossessivi e degli impulsi automatici, l’occhio si fa vigile e attento, la muscolatura del corpo si allunga e si tempra, instillando in noi un senso di benessere, di salute, una sensazione di libertà che va a braccetto con la fantasia e con una vena di equilibrata follia.

Seduti su un sellino ci sentiamo tutti parte della stessa umanità, alla pari con il pedone che siamo portati a considerare con rispetto e con cui condividiamo in armonia gli spazi della città nella comune volontà di costruire insieme, in un sentire universale, una nuova dimensione del vivere che sia più umano, ospitale e libero.

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12più biciclette per tutti!

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L’abitudine si è un po’ persa, ma a tutti piace andare in bici. Bisogna ricordare che questo è un modo efficace, intelligente e piacevole per gli spostamenti quotidiani.

Muoversi in bici è intelligente e “trendy”Esistono, soprattutto da parte di chi non la usa, dei preconcetti nei confronti della bicicletta. Automobilisti invitati ad utilizzarla mentre la loro automobile era in riparazione, sono rimasti piacevolmente sorpresi dall’“andare in bicicletta”.

Purtroppo, soprattutto nei paesi dell’Europa meridionale, essa porta ancora con sé l’imma-gine di un mezzo di trasporto antiquato e poco elegante. Forse perché ancora oggi è l’auto che, più di ogni altra cosa, indica lo status sociale delle persone, la bicicletta è spesso percepita come uno “strumento” pesante, faticoso, difficiledatrattare,inefficaceetecnicamentepoco evoluta.

In realtà, le biciclette moderne sono leggere,icambinonpresentanopiùnessunadifficoltàd’uso, i pneumatici resistono meglio alle forature. Freni e sistemi d’illuminazione sono diventatipiùefficientie,specialmentenelnordEuropa, l’utilizzo cresce proporzionalmente

con il livello di istruzione a discapito del mezzo motorizzato.

Per avere un’idea di quale sia il risparmio chehachiusalabicicletta,èsufficientepensareche i soli costi di gestione di una automobile utilitaria ammontano mediamente a 3.500 euro l’anno. Del resto, è stato lo stesso presidente e amministratore delegato della Volvo ad affer-mare, nel 1989, che l’automobile privata non è un mezzo di trasporto adatto per le città.

Nei centri urbani non esiste mezzo di sposta-mento più veloce e pratico della bici; con essa si arriva ovunque e non c’è il problema del parcheggio.

IL RUMORE NUOCE ALLA SALUTEMENTALE E FISICA

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biciclettaQUANDO

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16pedalando verso il futuro

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La bicicletta affonda le radici nella storia guardando al futuro. Si tratta, infatti, del mezzo di locomozione più antico attual-mente in uso e quello con la piùampiadiffusionegeografica.

Il suo antenato più antico pare, infatti, essere un veicolo a due ruote, una sorta di piccolo carro, che veniva utilizzato dai Cinesi addirittura nel 9500 a.C. e dai Sumeri 8000 anni fa e che inEgittohalasciatotraccefindal 4000 a.C.

Dal primo abbozzo risalente al 1490 e rinvenuto verso la metà degli anni ’60 nel corso dei lavori di restauro del Codice Atlantico di Leonardo da Vinci, tante sono le trasformazioni che ha subito nel tempo e che hanno permesso di migliorar-ne le prestazioni, di adattarla

ai tempi, di aumentarne la funzionalità, facendone il mezzo privilegiato sul quale oggi le città moderne hanno giusta-mente deciso di investire spazi e risorse. Dal “velocifero” progettato e costruito dal giovane Conte Mede de Sirac nel bel mezzo della Rivoluzione Francese (1791) con la sua struttura rigida in legno con assicelle che collegavano due ruote e spinta con i piedi a terra, si è passati al modello di “biciclo” del 1861, il primo con pedali, realizzato dal giovane Ernest Michaux, che tentò di produrlo su ampia scala. Modello famoso per l’enorme ruota anteriore e la ruota posteriore dal raggio notevolmente più corto che gli conferiva una linea piuttosto buffa.

Dalla seconda metà del 1900 in poi le innovazioni si sus-seguono veloci: dalle prime gomme piene applicate ai cer-chioni delle ruote in legno, ai primitelaiintubidiferro,finoalla catena snodabile capace di trasmettere il movimento al pignone della ruota posteriore, e che consentono di arrivare all’attuale aspetto che noi tutti conosciamo e a conferirle quella veste di modernità e di praticità che ne fa oggi un mezzo dotato di tutti i requisiti necessari per correre incontro al futuro.

È DEL ‘64 LA NASCITA DELLA “GRAZIELLA” DESTINATA ARI-VOLUZIONAREPER PIÙ DI 20 ANNI L’IMMAGINE DELLA BICI

17Non c’è alcun motivo di affaticarsi troppo le prime volte che si sale sulla bici. La regola da seguire è progredire gradualmente.

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18un mezzo in continua evoluzione

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Oggi, grazie al progressivo e continuo perfezionamen-to cui è stata sottoposta la bicicletta negli ultimi decenni, abbiamo a disposizione mezzi a due ruote per ogni gusto e necessità che ci consentono di affrontare qualunque tipo di percorso e sono capaci di rispondere ad ogni genere di esigenza.

Forse non tutti sanno che la grande innovazione tecnica che portò alla moderna bicicletta, risale al mitico Fausto Coppi che applicò il sistema a pa-rallelogramma sul cambio: un deragliatore e un bilanciere a molla che spostavano la cate-na mantenendola in tensione.

Centro delle innovazioni, della tecnologia e delle novità introdotte sul mezzo a due ruote fu l’Europa, anche se la comodità e il piacere di questo ecologico sistema di trasporto

non ci mise molto a conquista-re velocemente tutto il mondo, dagli Stati Uniti all’Oriente, trasversalmente alle classi sociali per la sua accessibilità, la semplicità d’uso e la sua estrema versatilità.

Conl’affinarsidelletecnologiee dei materiali di costruzione anche la bicicletta si è, dunque, specializzata per i vari usi che se ne fanno attualmente e a cui si devono il boom della Bmx, della mountain bike, dei tan-dem, delle bici ibride (un misto tra specialissima e mountain bike), delle biciclette da crono-metro utilizzate nelle gare e del trial street. Ora le più moderne biciclette sono costruite con materiali leggeri e resistenti come il carbonio e sono pro-gettate per ridurre al massimo l’effetto e la resistenza dell’aria.

Alla luce di tutto ciò è ine-vitabile che all’orizzonte si

prospetti una nuova epoca rivoluzionaria per la bicicletta che, grazie alle sue peculiarità di ecologia, autonomia e silen-ziosità, è destinata a diventare la regina di un futuro prossimo ecocompatibile e più a misura d’uomo. E magari anche più umano e solidale in omaggio ed emulazione dell’incancellabi-le ricordo della bellissima scena di Coppi e Bartali, che con amicizia e sportività, si scambia-no le borracce sul passo del Galibier.

Scegliamo quella che ci piace di più, ma ricordiamo che la cosa più importante di una bici è che si deve adattare bene alla nostra postura.

UNA BICI HA UN PREZZO CHE OSCILLA TRA MENO DI 100 EURO E PIÙ DI 5.000

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a ruota libera bike sharing a Foligno

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Il modo più efficace per muoversi nelle grandi città metropolitane, consiste nello spostarsi con una bicicletta insieme ai mezzi di trasporto pubblici o anche all’auto.

“a ruota libera” servizio di noleggio biciTutelare e risanare la qualità dell’aria, abbattere l’inquina-mento acustico, migliorare la qualità di vita urbana e valo-rizzare la vivibilità del centro storico. Con questi obiettivi il Comune di Foligno, con la compartecipazione della Comunità Europea, della Regione Umbria, di Trenitalia e dell’Acab Group, in collabo-razione con l’Associazione di promozione sociale “L’Elleboro” e unitamente al progetto “Gira l’Umbria”, ha deciso di promuovere l’uso della bicicletta. A questo scopo ha messo a disposizione di cittadini e visitatori 50 biciclette tra-dizionali distribuite in quattro

diversi punti della città tramite rastrelliere automatizzate.

Le rastrelliere si trovano presso:

•parcheggio“Plateatico” lato mura urbiche,•piazzaleantistantestazione ferroviaria di Foligno, •piazzaG.Matteotticon accesso da via Mazzini,•parcheggionuovodiPorta Romana lato Caserma Gonzaga (Via Gonzaga del Vodice Ferrante).

Al servizio si accede acqui-stando una tessera magnetica prepagata (valore minimo 5 euro), nominativa, che, inserita nell’apposita fessura della macchinetta, libera la bicicletta che può, poi, essere riconsegnata a piacimento in una delle altre postazioni.

Il costo del noleggio, in funzio-ne 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, è di 20 centesimi di euro per ogni ora di utiliz-zo. In caso di guasti (foratura del pneumatico, rottura di un freno, ecc.) si può telefo-nare ad un numero di pronto intervento.

Per la vendita e la ricarica delle tessere:

U.R.P. (UfficioRelazioni con il Pubblico) del Comune Piazza della Repubblica, 10 il lunedì, mercoledì, venerdì esabato9.00-12.30; ilmartedìegiovedì9.00-12.30edalle15.30-17.30

UfficioAffissioniFilsSpaVia Mezzetti, 2 dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle 12.30, il lunedì e giovedì pomeriggio dalle ore 15.00 alle ore 17.30 e il sabato dalle ore 8.30 alle ore 10.30.

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22 voglia di bici: quando...

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A voler ben guardare non c’è occasione in cui, quando si tratti di percorrere non troppo lunghe distanze, non sia conveniente optare per la bici anziché per l’auto.

Al lavoro. Recarsi sul posto di lavoro in bicicletta può essere un modo utile e diver-tente per iniziare la giornata, giàtempratifisicamenteepronti per affrontare gli impe-gni che ci aspettano, immuni dall’irritazione cui può portare aver girato a vuoto alla ricerca di un improbabile parcheg-gio o sollevati per esserci risparmiati la noia di lunghe code e di improduttive fer-mate ai semafori. Ma una bella pedalatadall’ufficioacasapuòessere anche il modo migliore per concludere una giornata, ossigenando la mente dopo le lunghe ore al chiuso e cre-ando il giusto distacco tra le preoccupazioni del lavoro

e le gioie della famiglia che ci aspetta.

Per la spesa. Spesso capita di aver scordato qualche ingrediente indispensabile per i nostri menù e salire in auto per raggiungere il centro commerciale può costare una grossa perdita di tempo. Niente di meglio, allora, che inforcare la bicicletta e recarci al negozio più vicino dove parcheggiare agevolmente il nostro mezzo direttamente di fronte al punto vendita e recuperare gli acquisti mancati. Ma una bicicletta è l’ideale anche quando si debbano svolgere piccole commissioni in centro che non richiedano il trasporto di grossi pesi e si vogliaraggiungerel’ufficiopo-stale, la banca o la bottega del pane in fretta e senza lo stress di dover parcheggiare l’auto o di compiere lunghi percorsi obbligati che costringono

ad attraversare la città per coprire brevi distanze.

In campagna. Niente di meglio di una pedalata in mez-zo alla natura per assaporare appieno tutto il gusto di una scampagnata. Due bibite, qual-che panino al sicuro sul por-tapacchi o sul cestino, e con la bicicletta si possono raggiun-gere angoli quasi inesplorati, inarrivabili con una comune auto, dove trascorrere un pomeriggio all’aperto o dove consumare un appetitoso pic nic lontani dalla confusione e dall’inquinamento cittadino.

Per andare a lavorare o per fare una gita, come sport o come passatempo, la bicicletta è un toccasana per la salute.

LE CALORIE CONSU-MATE CON MEZZ’ORA DI BICI VANNO DALLE 90 ALLE 260 A SECON-DA DELL’ANDATURA

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24vado a scuola in bici

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Il trasporto dei bambini a scuola in automobile può rappresentare fino al 20% degli spostamenti nelle ore di punta in ambiente urbano.

Andare a scuola in bici: una sana abitudineIl mezzo preferito dal 50% degli scolari è la bicicletta, conside-rato che la distanza tra la casa e la scuola è normalmente inferiore ai 3 km – 10 minuti in bicicletta – bisognerebbe soddisfare più spesso questo sano desiderio di autonomia e indipendenza.

La bicicletta è un facile sistema per educare i giovani a fare ognigiornoattivitàfisica; un’abitudine che si prende essenzialmente durante il pe-riodo dell’obbligo scolastico. I ciclisti di oggi saranno i cicli-sti/automobilisti consapevoli di domani.

Negli Stati Uniti dove la dipendenza dall’automobile è

estrema, un bambino su cinque soffre di obesità per mancanza diattivitàfisicaeil33%dituttala popolazione è obesa.

L’eserciziofisico,tral’altro,aumenta la densità delle ossa ri-ducendo così i rischi di fratture nell’età adulta, come è dimo-strato da uno studio inglese.

Per incoraggiare i genitori apermettereaifiglidiusarelabici per andare a scuola, alcuni istituti già organizzano un ser-vizio di accompagnamento in bicicletta: con l’aiuto di genitori o insegnanti volontari, vengono predisposti itinerari lungo i qua-liunadultoraccogliefinoadunmassimodi5-7ragazzi.

Alcune scuole, come ad esempio a Reggio Emilia, già organizzano un servizio di “raccolta” e accompagnamento, detto Bicibus, dei bambini che abitano lungo il percorso e che vanno a scuola in bicicletta.

A Foligno, il Comune promuove il progetto “Piedibus: casa-scuola-casa per il benessere e la sostenibilità ambien-tale”, in collaborazione con ASL 3 Umbria ed AUSER, al quale parte-cipano alcune scuole pri-marie e che può essere il primo passo verso l’uso della bici per andare a scuola in piccoli gruppi organizzati.

IL LIVELLO DI INQUINAMENTO NELL’ABITACOLO DI UN’AUTO È SUPERIORE AL TASSO DI INQUINA-MENTO ESTERNO

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26le regole per pedalare bene

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Pedalare in sicurezza: il nemico da vincere è il comportamento di certi automobilisti, pocoattenti all’incolumità dei ciclisti. Ma per il primo passo occorre sempre partire da noi stessi.

Èimportanteche,findapiccoli,si apprendano le norme base del codice stradale per garanti-re la sicurezza, per tutti.A tale scopo il Comune di Foligno promuove da anni “Va…lentino”, programmi di educazione stradale realizzati dal Comando Polizia Municipale per le classi V delle scuole pri-marie con rilascio della “Patente del pedone e del ciclista”.Con lo stesso scopo il Servizio Sport distribuisce il fumetto di “Codicino” che insegna in allegria ai giovani studenti/ciclisti le regole stradali del bravo pe-done e ciclista elencate dai Vigili Urbani.Afineannoscolastico,Vigili Urbani, Sport e Protezione Civile organizzano la “Giornata dell’educazione stradale”, con la collaborazione del Centro Nazionale di Reclutamento dell’Esercito presso la Caserma “Gonzaga”, che vede bambini e bambine cimentarsi in gimka-ne ciclistiche con mini segnali stradali e apprendere come funzionano i servizi di protezio-ne civile.

Le regole di “Codicino” per ciclisti piccoli e grandi

1. Tieni in buono stato la tua bici:gommegonfie,fanaliefrenifunzionanti, catarifrangente pulito per farti vedere 2. Mantieniti sempre a destra sulla strada e non salire sul marciapiede per non mettere in pericolo i pedoni 3. Impara i segnali stradali e segui le loro indicazioni4. Sali da solo sulla bici, senza portare un amico per vostra sicurezza 5. Evita le acrobazie e le corse: la strada non è una pista6. Rispetta sempre il semaforo: si attraversa solo con il verde!7. Sii sempre prudente anche se ti senti sicuro8. Se sei in compagnia, procedi infilaindianaenonincoppia9. Assicurati di poter usare liberamente le braccia e le mani e reggi il manubrio almeno con una mano10. Non trainare altri

e non farti trainare; non con-durre animali11. Usa le piste ciclabili12. Il casco è un accessorio consigliato: non è obbligatorio, ma è utile per la tua sicurezza13. Munisci la tua bicicletta di specchietto retrovisore, ti faciliterà nei cambi di direzio-ne e nel guardare dietro14. Non usare il cellulare quando sei in bici ed evita diascoltaremusicaconlecuffie:la strada va ascoltata15. Quando attraversi un in-crocio accertati di essere stato visto da chi è alla guida di altri veicoli che dovrebbero darti la precedenza, segnala acusti-camente la tua presenza; se l’incrocioètrafficatoedecididiprocedere sulle strisce pedonali, scendi dalla bicicletta e conduci-la a mano16. Come tutti i veicoli la bici non può viaggiare contromano né sui marciapiedi. È permesso, invece, il transito all’interno delle zone pedonali ad andatura moderata.

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biciclettaCOME

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30facciamo un giro

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Dal punto di vista sportivo, la bicicletta permette di svolgere un’attività prolungata nel tempo senza traumi o danni alle articolazioni, alla muscolatura e alla colonna vertebrale, rendendola ideale anche per un novantenne.

IN TUTTA ITALIA, NEL 2001 SOLO IL 2,9% DEI CITTADINI SCEGLIE-VANO LA BICICLETTA COME MEZZO DI TRASPORTO URBANO, OGGI LA PERCENTUA-LE DI UTENTI DELLA STRADA A PEDALI ARRIVA AL 9%.

Da dovecominciareOgni pretesto è buono per cominciare ad andare in bici: c’è chi lo fa per recarsi al lavo-ro, chi per fare attività sportiva o semplicemente per passare il tempo libero.

Il modo più semplice per inizia-re è certamente la scampagna-ta fuori porta, in giornate miti, sustradeabassotraffico,incompagnia dei familiari o degli amici.Magarifissandopermetaun sito di un qualche interesse storico-artisticoonaturalistico.

Per la prima uscita basta una bici semplice, possibilmente scorrevole, a patto che le ruote sianobengonfieeifrenia posto.

Anche l’abbigliamento non è particolarmente importante: i vestiti devono essere comodi. Portare uno zainetto o un

cestino per riporre eventuali indumenti nel caso ci si debba spogliare un po’, potrà rivelarsi molto utile. Almeno per le prime volte è bene evitare giri troppo lunghi, le salite troppo ripide e le giornate particolar-mente calde: quello che deve restare al ritorno deve essere un ricordo di una bella giorna-ta, non l’odissea di un viaggio da incubo!

Ma, se dopo due o tre uscite il piacere si conferma, allora si può iniziare a pensare di mi-gliorare la bici, l’abbigliamento e programmare giri più lunghi. Con ogni probabilità ben presto ci si renderà conto che la bicicletta rappresenta un’alternativa concreta anche per tutti gli altri spostamenti quotidiani: per i piccoli acquisti, perportareifigliascuolao per andare al lavoro.

Spesso, infatti, l’uso della bici inizia come piacere nel tempo

libero e poi si estende all’uso in città. Quando la bici è lì ingarage,afiancodell’auto,anch’essa pronta, con le ruote bengonfie,sipuòfinireperscegliere lei...

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32la bici giusta

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La bicicletta siamo noi, che vinciamo lo spazio e il tempo: soli, senza nemmeno il contatto con la terra che le nostre ruote sfiorano appena. (Alfredo Oriani, La bicicletta, 1902)

IN 4 KM PERCORSI IN BICI ANZICHÉ IN AUTO, SI EVITA DI IMMETTERE NELL’ARIA 1000 GRAMMI DI CO2 E DI ALTRI PERICOLOSI INQUINANTI

Comprare la bici giustaAvetefinalmentedecisodispe-rimentare un modo alternativo di spostarvi per la città e ades-so dovete trovare la bici più adatta per voi e per le vostre esigenze. Come capire qual è il mezzo più adatto per muo-versiconfacilitàedefficacia?

Per essere sicuri che la vostra scelta cada sulla bici giusta, dopoaverdefinitoilvostrotetto di spesa e aver deciso se volete acquistare un modello nuovo o se ricorrere ad un usato, è necessario che teniate conto di alcuni criteri.

Il tipo. La scelta della cate-goria dipende dall’uso che ne dovete fare, dalla vostra perso-nalità e dalle vostre tendenze. Se la parola d’ordine è velocità ed ecologia e il vostro obiettivo è arrivare al lavoro evitando

diimbottigliarvineltraffico,al-lora quello che fa per voi è una City bike, un tipo di bicicletta di peso medio con telaio robusto e ruote di media grandezza che garantisce comodità e agilità e che solitamente è provvista di cestino, portapacchi posteriore e lampade a dinamo.

Se, invece, amate le scampagna-te, le strade sterrate e i terreni scoscesi, l’ideale sarà rivolgervi ad una Mountain bike. Questo modello presenta un telaio robusto e ruote di media grandezza con copertoni dalle profonde incisioni che garan-tiscono l’aderenza sui terreni accidentati. Meglio sceglierne un tipo provvisto di parafanghi.

Se,infine,mirateadenergiciallenamenti da effettuare lungo tragitti a velocità sostenuta, allora avete bisogno di una bici da corsa con un telaio leggerissimo, accessori ridotti

al minimo, un manico ergono-micoeruotefini.

La misura. La bici ideale deve essere scelta in base alla vostra altezza. Non deve, quindi essere né troppo bassa né troppo alta, ma deve consen-tirvi di poter appoggiare i piedi a terra in tutta sicurezza in caso di emergenza. Cercate di resistere alla tentazione di acquistare una bicicletta della misura inadeguata solo perché non c’è quel determinato modello o colore che vi piace tanto, perché ve ne pentireste molto presto.

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cambia il modo di andare

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Scegliamo quella che ci piace di più, ma ricordiamo che la cosa più importante di una bici, è che si deve adattare bene alla nostra postura.

Scelta della bici e regole di manutenzioneSe per le prime uscite è sufficienteunabiciqualunque,mano a mano che ci si appas-siona cresce l’esigenza di avere un mezzo “su misura”.È dunque il caso di ricordare che non ci sono tanti tipi di bici, ma tanti modi di andare in bici. E che per godere di questo mezzo non è necessario avere la bici da corsa o la mountain bike, che sono bici specialisti-che, ad uso sportivo.

La bici ottimale per gli sposta-menti in città, le scampagnate fuori porta o anche per la gite cicloturistiche ha le ruote gran-di (diametro 28 pollici e non 26 come le mountain bike); i pa-rafanghi e i cambi per le salite (oggi è molto diffusa la doppia o tripla corona anteriore).

Ovviamente le ruote devono esserebengonfieperevitareinutili attriti e i copertoni (di sezione media, con battistrada appena tassellato) non consu-mati.Frenisempreefficienti.Il Codice della strada prescrive fanali davanti e dietro, campa-nello e catarifrangenti, la cui as-senza non è tollerata nemmeno sulle bici sportive.

Molto importante è che la bici si adatti alle nostre dimensioni e postura. Occorre regolare bene la sella (provare con la punta del piede appoggiata a terra e l’altra gamba distesa, quasi tesa, sul pedale abbas-sato) e il manubrio (che va tenuto circa all’altezza della sella). Salire in bici deve essere come indossare un vestito, ci si deve sentire sempre a proprio agio.

Per un uso sportivo o ciclo-turistico la pompa al seguito

ed una camera d’aria di scorta sono indispensabili, ma per le bici da città questi accessori possono essere oggetto di furto, pertanto in genere si lasciano a casa. Da non dimenticare, invece, il seggiolino per i piccoli.

L’UNIONE EUROPEA SI È IMPEGNATA A RIDURRE LE PROPRIE EMISSIONI DI GAS SERRA DELL’8% ENTRO IL2008-2012RISPETTOAI LIVELLI DEL 1990

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36bi-ci! salute!

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In bici e in saluteUn concetto ormai diffuso, anzi, un punto di forza dell’uso della bici, è che essa favorisce la salu-te delle persone e delle città.

Delle persone perché per-mette di smaltire i chili in più senza troppa fatica, mantiene le articolazionisaneedefficienti,tonificaimuscoli,aiutalacir-colazione, tiene in allenamento il cuore e migliora la capacità polmonare.

Delle città, in quanto la bici non occupa posto, non inquina, non fa rumore, è amica anche della future generazioni perché non contribuisce al degrado del pianeta!

Basterebbe un solo dato: il 70% degli incidenti stradali e il 40% delle vittime di incidenti stradalisiverificanoincittà.

Insomma, a conti fatti le strade urbane, quando sono, come le nostre, stipate di auto, sono più pericolose delle autostrade. Ma le conseguenze dell’ancora scarso uso della bicicletta sono innumerevoli: dalle elevate concentrazioni di polveri sottili con conseguente aumento del rischio di malattie respiratorie, alla sedentarietà di bambini, adulti e anziani, senza conta-re i pericoli legati allo stress generato dal comportamento automobilisticoneltraffico.

È importante capire che per la nostra salute (e per la nostra bellezza) sono le piccole abi-tudini quotidiane che devono esseremodificate:lasciareognigiorno l’auto in garage e andare a piedi, quando possibile, o prendere la bici per ogni di-stanza maggiore; fare le scale e non prendere l’ascensore.

È importante anche avere cura della propria salute quando dal-la semplice passeggiata in bici si passa ad un impegno mag-giore. Non occorre fare sport agonistico per poter effettuare opportuni controlli medici;il ciclista amatoriale che esce la domenica e macina chilome-tri senza altra attività di allena-mento ha tanto più bisogno dei test che il Servizio di Medicina dello Sport della ASL 3 Umbria potrà consigliare.

Un allenamento adeguato si alterna a fasi di riposo regolari: un giorno in bici, un altro giorno senza, in modo da permettere al fisico di recuperare e di abituarsi alla novità. Il programma di allenamento, poi, va personalizzato, ma all’inizio è sufficiente uscire in bici con costanza, scegliendo percorsi esclusivamente pianeggianti.

L’ASSOCIAZIONE CARDIOPATICI ONLUS DI FOLIGNO ORGA-NIZZA OGNI ANNO UNA PEDALATA CON LO SCOPO PRIMARIO DI PREVENIRE LE PATOLOGIE CRONICHE CARDIOPATICHE E DIABETICHE.

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38cibo per la mente

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L’alimentazione del ciclista diventa un fattore molto importante soprattutto quando ci si sottopone ad uno sforzo prolungato nel tempo.

PER VIAGGI OLTRE LE DUE ORE OCCORRE PENSARE AL BERE, MA ANCHE AL MAN-GIARE PER EVITARE LA “CRISI DI FAME”

L’alimentazio-ne per la biciclettaIn città. Chi usa la sua due ruote per per gli spostamenti urbani, non deve prestare alcuna particolare attenzione a ciò che mangia. Lo sforzo limitato consente di mantenere le normali abitudini personali. Tuttavia la bici può essere una simpatica complice della gola: una pasta alla crema o un gelato nel pomeriggio possono esseresempregiustificaticonla frase “poi tanto lo smaltisco in bici”.

Attività agonistica. Per chi fa attività sportiva in-tensa (bici da corsa o mountain bike), l’alimentazione diventa invece un fattore importante. A seconda del livello sportivo praticato, acquistano impor-tanza gli zuccheri a pronta

assimilazione (specie durante lo sforzo) e i grassi e i carboidrati consumati nelle ore precedenti.

È da non dimenticare che al termine dell’impegno sporti-vo per una mezz’ora l’organi-smo accelera la sua capacità di utilizzare i carboidrati, diven-ta quindi importante un buon rifornimento al termine della gara per reintegrare quanto è stato consumato nello sforzo.

Cicloturismo. Nella pratica del cicloturismo sulle lunghe distanze il momento della sosta pranzo è sempre un momento molto importante: frutta, panini e un dolcetto sono gli ingre-dienti classici che consentono, magari dopo una mezz’ora di meritata pausa, di riprendere a pedalare con maggior vigore.

In tutte le situazioni di uso della bici una cosa importante è bere. La semplice acqua di fonte può sempre fare al caso.

Ma se lo sforzo è molto intenso o il caldo opprimente, è bene aggiungere qualche inte-gratore salino o lo zucchero.

Evitare assolutamente gli alcoli-ci, vino, birra ecc, che in genere rendono immediatamente le“gambefiacche”.

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40 sei un tesoro!

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In attesa che ogni città metta a punto dei sistemi contro i ladri di biciclette (registri, marchiature, ecc.), ecco alcune semplici regole da seguire.

Consigli contro il furtoHai provato e ti è piaciuto. Ti sei appassionato e te la sei comperata: una bici nuova fiammante,ultimaserie.Adesso vedi di non fartela rubare! E ricorda che buona parte dei furti di biciclette sono fatti non per lucro ma per usare la bicicletta. Perciò le seguenti regole sono da seguire anche nel caso tu sia ancora affezionato al tuo vecchio “catorcio”.

Il pezzo più importante della bicicletta da proteggere è il telaio, ragion per cui occor-refissarlosempre,ebene,cercando un supporto solido e inamovibile.

Scegli un buon antifurto per legare la tua bici, tenendo con-to che ciascuno ha i suoi “pro” e i suoi “contro”. Il cavetto a spirale è comodo da usare,

ma anche facile da tagliare. La catena a maglie è resisten-te, ma poco pratica ed ha un punto debole nel lucchetto. Il “pitone” è indicato per lunghe fermate diurne, ma è pesante da portare in giro. Lo stesso dicasi per l’archetto a “U”: pesante ma ideale per le soste lunghe, anche notturne.

Proteggere e legare, se possi-bile, le due ruote soprattutto se hanno gli sganci rapidi; se se nefissaunasola,megliononfissarequelladavanti,piùfacileda togliere di quella dietro.

Altri piccoli accorgimenti:

• non lasciare mai la bici incustodita nemmeno un minuto

• preferire, per legarla, i luoghi frequentati

a quelli isolati• legala anche dentro

la cantina o nel cortile• non lasciare mai sopra

accessori importanti come ilciclo-computer

• attenzione alla borsa appog-giata nel cestino anteriore: coprirla, per evitare che il maleintenzionato, nel rubar-la, ti tiri per terra.

IL FURTO SPINGE MOLTI CICLISTI AD ACCONTENTARSI DI BICI VECCHIE, A SCAPITO DELLA LORO STESSA SICUREZZA

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42c’è tutto un mondo

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Dopo le prime uscite, utili per prendere confidenza con il mezzo, si può pensare di usare la bici per tutti gli spostamenti urbani. Rimane soltanto qualche piccolo dubbio da fugare…

DARIPIEGOLOW-COSTPER CHI NON POTEVA AVERE L’AUTO, OGGI LA BICI È DIVENTATA IL DESTRIEROECO-CHICPER ECCELLENZA

Non aver dubbiFino a dove riesco ad arrivare?In bicicletta il tempo medio accettato per uno spostamento è di circa 15 minuti, che con una velocità media di 15 km/h corrisponde ad un percorso di circa 3.750 metri. La modalità ciclabile è tipica degli sposta-menti all’interno del quartiere, tra quartiere e quartiere limi-trofo e anche verso destinazio-ni più lontane. In presenza di adeguati punti di interscam-bio, le distanze percorse posso-no diventare molto importanti.

Ma non arriverò in ufficio tutto sudato?Sinoa6-8km,sebenallenati e con una pedalata tranquilla, non si suda. Di conseguenza non occorre cambiarsi d’abito una volta giunti a destinazione. È comunque indispensabile avere sempre con sé una man-

tellina per proteggersi in caso di pioggia. La quale può stare comodamente in una borsa daufficio.

Con tutto questo traffico non sarà pericoloso?È ovvio che bisogna preferirei tragitti serviti dalle piste cicla-bili. È altrettanto ovvio, poi, che ci sono altri fattori impondera-bili che sottopongono il ciclista (come ogni altro utente della strada) ad un rischio. Per questo è consigliato usare il caschetto. Anche nel percor-so più protetto vi potrà essere sempre un cane, una pozzan-ghera o un ostacolo improvviso che ci può far cadere. In caso di cadute a bassa velo-cità, il casco minimizza il danno distribuendo su una maggiore superficieilcolporicevuto.

Ma i miei colleghi non mi prenderanno in giro?Qualcuno lo farà, probabilmen-te, perché sull’uso della bici agiscono potenti stereotipi.

Esso è socialmente accettato solo di domenica. Nei giorni feriali invece si devono usare i mezzi privati (o al limite quelli pubblici), salvo poi andare in palestra per smaltire il sovrap-peso… Anche i mass media fanno poco per incentivare la bicicletta come mezzo di trasporto, forse perché così facendo metterebbero in discussione ingenti interessi economici. Salvo poi, come al solito, lamentarsi per la cat-tiva qualità dell’aria… In realtà è dimostrato, soprattutto nei paesi del nord Europa, che l’uso della bici e del mezzo pubblico è direttamente proporzionale al livello culturale.

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biciclettaDOVE

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46Foligno su due ruote

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Optare per la bicicletta, anzichè per l’auto, consente di coniugare la praticità di uno spostamento veloce con il fascino della riscoperta di piccoli angoli ameni della propria città.

Oltre ai Parchi cittadini come lo storico Parco dei Canapè, gliOrtiGiustiOrfinieilParcoHoffman, la città offre molti spazi verdi dislocati nei diversi quartieri organizzati per offrire opportunità di gioco e riposo per tutti.Anche le piste ciclabili progres-sivamenteaumentano,finoacostituire una rete che consen-te di raggiungere agevolmente il centro della città da qualsiasi zona periferica, di passeggiare tranquillamente in campagna olungoilfiumeTopinootraun’area verde e l’altra o, ancora, in spazi dove si può scoprire un inatteso angolo bucolico o culturalmente interessante. Ma si possono anche costeggia-re le vie principali per effettua-re rapidamente commissioni e acquisti, o svolgere impegni più seri come visitare l’ospedale cittadino, sbrigare pratiche burocratiche in agenzie fuori dal centro, o portare un saluto ai propri cari che riposano al cimitero.

Sfruttare le piste ciclabili e i loro vari collegamenti con la bici consente spostamenti sor-prendentemente veloci, molto più che ricorrendo all’automo-bile. Evita, inoltre, lo stress del trafficoepermettedirilassarsilasciando andare lo sguardo su ciò che c’è intorno e fermando-si qua e là per guardare meglio quel particolare da sempre ap-pena fuggevolmente intravisto.

Consultando la mappa della pagina seguente che riassume sinteticamente le piste ciclabili, gli spazi verdi e alcuni punti di particolare interesse per la vita cittadina, si possono ben cogliere i tragitti possibili per appagare ogni esigenza o desiderio.

Nelle pagine successive, sono indicate proposte di percorsi e confronti tra i tempi di per-correnza in bici rispetto all’auto nei collegamenti tra centro e periferia, per coniugare pia-cere ed impegno e richiamare l’attenzione su aspetti piccoli

LA MOBILITÀ SOSTE-NIBILE IN CITTÀ È UN OBIETTIVO PRIORITA-RIO DELLE POLITICHE NAZIONALI E MON-DIALI IN MATERIA DI TRASPORTI

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e grandi di una realtà cittadina spesso ignorata.

I tragitti in auto sono stati percorsi in orari diversi, di punta e non, e dimostrano che l’utilizzo della bici oltre a farci risparmiare tempo ci permette di arrivare dove vogliamo senza problemi di parcheggio. Con la bici ci si ferma agevol-mente, anche per ammirare i punti di interesse storico e culturale che sono descritti e seguire le veloci deviazioni proposte per scoprire cosa c’è dietro l’angolo. E basta organizzarsi perché, in alcune situazioni, la bici non sia scomoda rispetto all’auto: una mantella antipioggia, un porta-pacchi capiente…

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pistaciclopedonaleSpoleto-Assisi

Sterpete

giardini di viale MezzettiFoligno

Corvia

Casevecchie

via Ciangaretti via degli Eroi

via Treviso

via Mancini

via Sante Costantini

via Po

via Garigliano

via Niccolò Tignosivia Trinci

via Mameli via Lazio

via Scaramuccivia Monte Podgora

via Monte Bianco

via Cadore

via Carso

via Casebasse

via Siena

via Montepennino

Cimitero

AeroportoCiclodromo

Polo Sportivo

Polo Ospedaliero

Centro Protezione Civile

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viale A

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viale Firenze

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Fiamenga

Torre di Montefalco

S.Eraclio

S.G.Profiamma

Parco Fluviale Hoffmann

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via Oberdan

La Paciana

via Tiziano

via Monte Nagni

via Monte Pollino

via Raffaello Sanzio

parco dei Canapè

orti orfini

piazzetta reclusorio

canale

dei

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legenda:

verde pubblico

parco fluviale

giardini storici

strade di collegamento tra piste ciclabili

punti di interesse

piste ciclabili1 viale Firenze2 via Roma 1° tratto3 via Roma 2° tratto4 viale Mezzetti5 via Intermezzi6 via Shibukawa7 via M. Arcamone8 via D. Manin9 via Monte Acuto10 La Tronca11 Parco Hoffman12 via XVI Giugno13 via Vasari14 via Santocchia15 via S.M. in Campis/via 3 Febbraio16 via Serena/San Paolo

S. Paolo

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ideazionegrafica:servizioprogettazioneoperepubbliche

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50In biciarrivi primaFelici alla metaFoligno è una città che si attraversa con quattro pedalate e spostarsi in bici-cletta è la cosa più furba che si possa fare. Si arriva velocemente, si incontra gente e si parcheggia proprio dove si vuole: fuori dalnegozioodall’ufficio,nel mercato o al parco.

Stressati alla metaIn auto, invece, si impiega il doppio del tempo, si inquina, si spende e, se si è fortunati, si lascia la macchina nel par-cheggio più vicino… per poi andare a piedi alla meta.

I tempi in auto degli itinerari considerano anche i minuti necessari alla ricerca del par-cheggio e dello spostamento a piedi verso la meta.

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Itinerario 1Dalla Chiesa della Madonna della Fiamenga al Ponte di Porta Firenze

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Lunghezza percorso (rotatoria Madonna della Fiamenga viale Firenze, incrocio P.ta Firenze) mt. 950 circa

A piedi 12 minuti In bicicletta 4 minutiIn auto8-12minutiinbasealtraffico

Partiamo dalla rotatoria che circonda la Chiesa della Madonna di Fiamenga (de Flaminea)edificatanel XII secolo. All’interno affreschi del XV e XVI secolo, tra cui la famosa immagine della Madonna in trono con il Bambi-no tra angeli musicanti e santi; sotto la Veduta della città di Foligno, opera di Pierantonio Mezzastris datata 1467. Lasciando la rotatoria dietro di noi e proseguendo dritti sotto i platani lungo viale Firenze, incon-triamo sulla destra, con una breve deviazione per via Monte Soratte, la Chiesa del Santissimo Nome di Gesù consacrata nel 1963. Il pre-sbiterio è decorato da un dipinto raffigurantela Crocifissione eseguito nel 2000 da Sergio Marini, al centro un Crocifisso ligneo opera della bot-tegadiFrancescoCostantini(1641-1642), originariamente destinato all’Oratorio del Gonfalone. La controfacciata è sempre dipinta da Sergio Marini con scene dell’Annunciazione e la Sacra Famiglia (2004).

Deviazione per via Bri-gata Garibaldi: riprendendo viale Firenze, percorrendo la pista ciclabile, raggiungiamo via Brigata Garibaldi, dove possiamo osser-vare all’incrocio con via Goffedo Mameli, la Maestà della Madonna delleScuffiole, antichissima icona databiledallafinedelTrecento,marecentemente rimaneggiata da Sergio Marini nel 1992. VièraffigurataunaMadonna che allatta il Bambino, sull’intradosso dell’arco i Santi Francesco, Domenico Pietro e Paolo.Ilnome“scuffiola”deriva dall’antica tradizione da parte delle madri di donare le cuffieindossatedaiproprineonati,in cambio della protezione della Madonna. Lungo la stessa via pos-siamovedereilavoridiriqualifica-zione che interessano l’area dello Zuccherificio. Laprimaedificazionedelcom-plesso industriale risale al 1899, seguono importanti ampliamenti tra 1911 e 1921. La chiusura dello stabilimento avviene nel 1980. RiprendendovialeFirenzeincon-

triamo alcuni villini liberty sia a destra che a sinistra, e così rag-giungiamo il pontesulfiumeTopino, progettato dall’ingegnere Antonio Rutili Gentili dopo la demolizione del 1842, che va a sostituire l’antica struttura con porta daziaria che incorporava l’isolotto bastionato denominato Rivellino. È ora un ponte a cinque arcate con pile esternamente arrotondate. Guardando lungo la sponda del fiumepossiamonotareleantiche mura di cinta trecentesche, con le feritoie e in fondo, guardan-do a nord, la Torre dei Cinque Can-toni ora Osservatorio astronomico cittadino.

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5353Itinerario 2Dalla Piazza di Sant’Eraclio a Porta Romana

Partendo dalla piazza di S. Eraclio, all’incrocio tra via Primo Maggio e via Spoleto, incontriamo una Fon-tana monumentale con protomi le-onini e lo stemma di papa Paolo III Farnese realizzata nel Cinquecento. Nei pressi una colonna sormontata da croce opera di Nicola Brunelli collocata nel 1892 nel punto in cui, secondo la tradizione, il Santo Patrono Eraclio venne martiriz-zato. Sulla stessa piazza la Chiesa di San Marco edificatanel1597e rimaneggiata nella prima metà del Settecento. Presenta numerosi altari realizzati tra Cinquecento e Settecento, oltre alla statua bronzea del santo. Proseguendo lungo via Primo Mag-gio vediamo le mura, le torri, le due porte appartenenti alla struttura del Castello di Sant’Eraclio, eretto nel corso del Trecento e ampliato durante il dominio dei Trinci. All’interno delle mura la casa ca-stellana e la Chiesa, ora intitolata a Santa Croce, che conserva affre-schi di scuola folignate del Quat-trocento. Proseguendo lungo via Primo Maggio e poi per via Roma,

all’incrocio con via Flaminia Vecchia, a destra scorgiamo la Chiesa e il Monastero di San Feliciano in Mormonzone, eretti nel luogo del martirio del patrono di Foligno avvenuto sotto l’imperatore Decio nel 249. Prime notizie del monastero risalgono al Trecento; la chiesa, rimaneggiata nel Seicento, presenta affreschi datati 1652, tra cui immagini della vita del santo e il suo martirio. Proseguendo lungo viale Roma poco prima dell’incrocio con via Treviso individuiamo sulla destra Villa Roncalli del XVI secolo; pochi metri più avanti possiamo ammi-rare Villa Candida, edificatatraglianni trenta e settanta del Settecen-to dall’ecclesiastico Pietro Calcioni, e poi proprietà del tipografo foli-gnate Pietro Campitelli. Colpisce sulla facciata la particolare scala a tenaglia che immette direttamente al piano nobile. È dal 1982 sede di un centro sportivo. Proseguendo lungo via Roma e superato il ponte della rotatoria sulla ferrovia, sulla sinistra possiamo incontrare alcune ville e villini liberty o degli anni

Sessanta del Novecento, mentre sulla destra il muraglione di cinta della Caserma “Generale Ferrante Gonzaga del Vodice”, costruita su progetto di Giovanni Castellazzi. Entrata in funzione nel 1884, è stata sede di reggimenti di artiglieria edellascuoladiallieviufficialidi artiglieria, dal 1996 ospitail Centro di Selezione e Reclu-tamento Nazionale dell’Esercito Italiano. Raggiunta Porta Romana troviamo il monumento a Niccolò di Liberatore detto Alunno esegui-to dallo scultore folignate Ottavia-no Ottaviani tra 1839 e 1908. Dietro la statua i monumentali propilei del vecchio Stadio, inaugurato nel 1931 su progetto di Cesare Bazzani, ora Campo de li Giochi della Giostra della Quin-tana, dedicato ai cavalieri di giostra Paolo Giusti e Marcello Formica.

Lunghezza percorso (via Santocchia, viale Roma, Piazzale Alunno) mt. 2.550 circa

A piedi 32 minutiIn bicicletta 11 minutiIn auto11-21minutiinbasealtraffico

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54Itinerario 3Dagli impianti sportivi di Corvia a Piazzale Cantarelli

La frazione di Corvia, da cui parte il nostro itinerario, è documentata findal1124.La Chiesa del paese, dedicata a San Pietro Apostolo e consacrata nel 1966, fu realizzata dall’architetto Franco Antonelli che la concepì come uno spazio aperto. La pista ciclabile che andiamo a percorrere ci permette per un tratto, di osservare la campagna coltivata che circonda la periferia della città, per poi attraversare le abitazioni della prima periferia urbana.ArrivatiallaconfluenzadelCanalediMoliniconilfiumeTopinoincontriamo un complesso residen-zialechesièavvicendatoall’opificiorealizzato nel 1870 per ospitare il LanificioMancia, azienda che sfruttava la forza idraulica grazie a unadeviazionedelfiumeconsaltodi circa 8 metri, e che venne anche utilizzata per la produzione di ener-gia elettrica. Negli anni quaranta del 900 lo stesso complesso divenne lo stabilimento biochimico di Cesare Bruzzesi. Venne poi acquistato da Umberto Tonti che v’impiantò nel 1948laprimasededelle“OfficineMeccaniche Aeronautiche O.M.A.”,

azienda trasferitasi nel 1950 nel nuovo stabilimento presso l’Aero-porto di Foligno. Superata questa costruzione troviamo la Chiesa di San Magnonotafindal1210,mapoi abbandonata nel 500, e lasciata in rovina. Grazie a Giovanni Battista Vitelli,nel1587venneriedificatasoprattutto per preservare l’imma-gine della Madonna del latte risa-lente al 400. Nel 1790 Domenico De Rossi v’istituì una confraternita d’agricoltori dedicata a Sant’Isidoro, come testimonia ancora oggi la statua lignea a lui dedicata. Subito dietro notiamo un ponte aduearcatesulfiumeTopino:Ponte San Magno. Il suo attuale aspetto originario del 1799 risale a quando il Comune di Foligno nomina Giuseppe Piermarini diret-tore dei lavori per la costruzione di un ponte in sostituzione della precedente struttura risalente al XVI secolo, realizzata con tavole di legnopoggiatesugliarginidelfiumee sostenuta da un pilone centrale. Proseguendo lungo via Dei Mille troviamo sulla destra il Foro Boa-rio, l’ex mattatoio pubblico

e le OfficineRapanelli, per la pro-duzione di macchine olearee. Segue la rotatoria di Piazzale Cantarelli con al centro la fontana monumentale opera di Massimo Botti inaugurata nel 2004 che rappresenta la Terra con la calotta bronzea alla base, la Città con l’alzata delle cinque torri in acciaio, e l’Uomo con l’acqua che scorre. Terminiamo il nostro itinerario visitando il Parco dei Canapè, subito dopo la rotatoria a destra. Lo spazio, un tempo destinato ai duelli poi cimitero degli ebrei, era chiamato il campo di Francalancia. Dal 1776 opportunamente modi-ficatovennetrasformatoinspazioper le passeggiate e le corse dei cavalli in cui i cittadini più abbienti fanno realizzare dei sedili (canapè) in laterizio. Nel 1935 al centro del parco venne collocata la fontana, opera di Nicola Brunelli, inizialmente progettata per piazza della Repubblica.

Lunghezza percorso (impianti sportivi di Corvia, via Manin, via dei Mille, piazzale Cantarelli) mt. 1.900 circa

A piedi 24 minutiIn bicicletta 8 minutiIn auto10-16minutiinbasealtraffico

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56 Itinerario 4Da Sportella Marini a Porta Ancona

Il quartiere di Sportella Marini sorto a partire dagli anni settanta del Novecento, deve il suo nome alla presenza almeno dall’Ottocen-to di un manufatto, detto appunto “sportella”, utilizzato per la rego-lazione delle acque utilizzate per l’irrigazione dei campi nei pressi di un casale denominato Marini. Se dalla rotatoria lungo via Spor-tella Marini procediamo lungo via Raffaello Sanzio verso viale Ancona, incontriamo la Chiesa del Sacro Cuore progettata nel 1982 da Franco Antonelli e completata nel 1999. La pista ciclabile ci conduce poi per viale Ancona proprio all’altezza delleOfficineGrandi Riparazioni delle Ferrovie dello Stato, fabbrica attiva dal 1911, quando vi si riparavano le locomo-tive a vapore, e poi riconvertita nel 1938 per le locomotive elettriche, e ancora oggi attiva. Proprio la presenza di questa im-portante industria ha fatto nascere tra 1919 e 1926, dall’altra parte della strada, una serie di 96 abita-zioni realizzate dall’Amministra-zione ferroviaria e comunemente

denominate “Case operaie”, perché appunto riservate ai lavoratori delleGrandiOfficine.Dirigendosi verso il centro lungo viale Ancona, l’antica strada Lauretana, possiamo incontrare al numero civico 8, poco prima del sottopasso, circondato da moderne abitazioni, un elegante portale in la-terizio con pinnacoli unico residuo dell’accesso alla proprietà detta Orto Pagliarini. Passato il sottopasso raggiungia-mo Porta Ancona, anticamente denominata Porta Loreto, perché punto di passaggio per chi seguiva l’itinerario lauretano e andava verso l’Adriatico.

Lunghezza percorso (rotatoria via Sportella Marini, viale Ancona, Sottopasso P.ta Ancona) mt. 1.250 circa

A piedi 15 minutiIn bicicletta 6 minutiIn auto8-10minutiinbasealtraffico

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Itinerario 4Da Sportella Marini a Porta Ancona

Itinerario 5Dal Nuovo Ospedale a Piazzale Cantarelli

Partiamo dalla rotatoria di via Massimo Arcamone dove si trova il Nuovo Ospedale San Giovanni Battista inaugurato nel 2006 e realizzato su progetto del Centro Studi Progettazione Edilizia di Firenze. La struttura sanitaria è stata con-cepita volendo integrare il passato col presente attraverso l’uso del laterizio, il manufatto è adattato alla natura fondendo i quattro corpi di fabbrica con il paesaggio circostante. Nei pressi il Bosco urbano dedica-to a Fabrizio De Andrè. Proseguendo lungo via Arcamone incrociamo sulla destra via del Roccolo, toponimo legato all’uccel-lagione per la presenza di una co-struzione detta appunto “roccolo” utilizzata per la caccia.

Deviazione per via del Roc-colo: lungo la stessa via del Roc-colo si può ammirare la moderna Chiesa di San Paolo realizzata con progetto di Massimiliano e Doriana Fuksas, vincitori nel 2001 di unconcorso indetto dalla Conferenza

Episcopale Italiana. Il complesso inaugurato nel 2009 è costituito da due elementi: la chiesa pensata come un mo-nolite, e la sagrestia costituita da un parallelepipedo allungato e più basso. Un terzo corpo è costituito dalla cappella feriale, che unisce e distingue i due corpi principali. Il tempio è organizzato attraverso la sospensione di un elemento nell’altro: come una scatola nella scatola. Gli effetti luminosi ottenuti con la luce naturale trasmettono spiritualità. All’interno arredi in gran parte di tradizione locale, come il taber-nacolo ligneo del 1701, o il grande crocifissoligneodatato1649proveniente dalla chiesa di San Giacomo di Foligno. Non mancano opere di artisti contemporanei come Mimmo Paladino autore delle stazioni della Via Crucis. Poco più avanti della Chiesa incrociamo via Santo Pietro dove troviamo il Polo Sportivo Comuna-le realizzato tra gli anni ottanta e novanta del Novecento.

Tornando lungo via Arcamone, incrociamo via XVI giugno (data della liberazione della città nel 1944)esuperiamoilfiumeTopinoattraversando il Ponte Nuovo. Percorrendo via Fratelli Bandiera scorgiamo resti della cinta muraria trecentesca che cingeva la città per arrivare a Piazzale Cantarelli. L’ultima costruzione addossata alle mura, ora sede di un istituto bancario, conserva una torre con bifore in laterizio: presumibilmente doveva essere questa la parte sini-stra dell’antica Porta Santa Maria, accesso alla città distrutto nel XIX secolo.

Lunghezza percorso (rotatoria Ospedale, via Arcamo-ne, via Fratelli Bandiera, Piazzale Cantarelli) mt. 2.650 circa

A piedi 34 minutiIn bicicletta 12 minutiIn auto12-18minutiinbasealtraffico

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Itinerario 6Da Sterpete a Porta Romana

Partiamo dalla Chiesa di San Michele Arcangelo di Sterpete, notafindal1239,checisipresentaall’esternocomeunedificosem-plice e lineare, mentre l’interno è ricco di decorazioni e stucchi, con sei altari laterali; spicca nell’altare maggiore una copia del quadro realizzato a Roma da Guido Reni nel 1635 con San Michele arcan-gelo. Notevole pure il dipinto con Madonna e Santi Giovanni, Rocco e Francesco ai piedi della croce datato 1625 opera di Noël Quillerier. Usciti dalla chiesa e attraversata la strada percorriamo lungo via Intermezzi la ciclabile che costeggia la compagna coltivata, e che ci consente di allungare lo sguardo finoallafinedellavalleversoTrevie Spoleto nell’area dell’Aeropor-to di Foligno. L’aeroporto viene inaugurato nel 1911 con un volo verso Perugia, ampliato nel 1935, quando vi fu istituita la Scuola Mi-litareperallieviufficialipilotidellaRegia Aeronautica. Nel 2005 la storica pista in erba viene asfaltata per facilitare l’atterraggio degli aerei. Oggi è un aeroporto civile

e struttura di supporto al Centro Regionale della Protezione Civile. Proseguendo lungo via Pietro Gori dopo pochi metri individuiamo, all’altezza dell’incrocio con via Col di Lana, una costruzione risalente agli inizi del Novecento: si tratta dell’antica Cereria Vitali impiantata inquest’areanel1902eattivafinoal 1977, ultima testimonianza della produzione di cera, una delle atti-vità tradizionali e più antiche della città. È oggi civile abitazione e sede di una scuola privata. Proseguiamolungolaviafinoall’incrocio con via Cave Ardea-tine, qui possiamo operare una deviazione svoltando verso sinistra per trovare in fondo alla via la Chiesa di Santa Maria Immacolata. La chiesa fu consacrata nel 1961 realizzata su progetto di Giuseppe Meccoli. All’interno sull’altare mag-gioreilCrocifissoligneoattribuitoallo sculture Francesco Costan-tini(1567-1641)originariamenteospitato nell’Oratorio del Buon Gesù distrutto nei bombarda-menti durante la Seconda Guerra mondiale. Proveniente dallo stesso

oratorio, nell’altare di destra, è invece custodito un Reliquario della Croce in argento e rame da-tato 1601. Riprendendo via Pietro Gori raggiungiamo Porta Romana, e abbiamo davanti a noi i due caselli daziari visibili ancora oggi, realiz-zati dopo la demolizione nel 1870 dell’antica struttura bastionata e merlata. Le costruzioni ospitano oggiufficicomunalifracuil’Ufficiodi Informazione e Accoglienza Turistica.

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Lunghezza percorso (impianti sportivi di Sterpete, via Intermezzi, via Pietro Gori,Piazzale Alunno) mt. 1.600 circa

A piedi 20 minutiIn bicicletta 6 minutiIn auto (impianti sportivi di Ster-pete, via Intermezzi, via P.Gori –

via Col di Lana – viale Roma – Piazzale Alunno) 11-15minutiinbasealtraffico

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Foligno cresce nel segno della bici

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Aderire ad un’associazione sportiva ciclistica consente di praticare un buon esercizio fisico nell’ambito di una struttura organizzata, di moltiplicare le occasioni di socializzazione e di fare e condividere esperienze ed emozioni in tutta sicurezza.

Il ciclismo a FolignoDallo storico Velo Club al Ciclodromo Comunale: la lunga strada del cicli-smo conduce alle squa-dre giovanili di oggi.

La prima notizia certa sul ciclismo a Foligno è del 1889 quando il “Veloce”, che era stato fondato nello stesso anno, chiede al Comune l’utilizzo del Parco dei Canapè per organizzare gare di velocità e di resistenza. Risale, invece, al1918laprimaaffiliazioneallaFederazione Ciclistica Italiana del Velo Club Foligno ed è con la maglia di questa società che nel 1950 Remo Sabatini di Pon-te San Giovanni diventa Cam-pione Italiano Indipendenti. Lo sviluppo del ciclismo a Foligno finoaigiorninostrihavistopoii professionisti Mauro Angelucci e Massimiliano Gentili. Oggi diverse associazioni

continuano ad organizzare importanti manifestazioni a livello regionale e nazionale, ma è grazie alla realizzazione nel 2005 del Ciclodromo Comuna-le, intitolato a Giuseppe Casini, storicafiguradelciclismofoli-gnate,chesièinfinecostituital’Unione Ciclistica Foligno. Nata dalla collaborazione di diverse associazioni locali, sotto l’egida del Comitato Regionale Umbro della Federa-zione Ciclistica Italiana, proprio per avviare il settore giovanile, l’associazione è giunta a forma-re diverse squadre di giovani ciclisti, sia maschi che femmine, dai 7 ai 18 anni e ad ottenere molti ed importanti risultati.

Il Ciclodromo “Casini” a Cor-via – aperto al pubblico la do-menica dalle 9 alle 12 – è, infat-ti, il luogo dove poter svolgere in sicurezza rispetto alla strada tutta l’attività di allenamento delle giovani leve che si svolge durante la settimana. L’impian-

to è anche stato incluso dalla F.C.I. tra i Centri Scuola Pilota di Ciclismo; i giovanissimi vi troverannoistruttoriqualificatiche insegneranno loro, innanzi tutto, a conoscere la bici ed a saperla usare con abilità.

Gli appassionati della bicicletta nelle sue diverse declinazioni possono trovare a Foligno l’associazione sportiva più adatta alla propria passione ed alla propria età. Dalla strada alla mountain bike al free ryde, dall’uscita amatoriale alla gara federale, c’è un gruppo di cicli-sti cui unirsi per condividere esperienze, sviluppare emozioni, approfondire conoscenze tec-niche ed anche muoversi nella maggiore sicurezza garantita da una struttura organizzata.

A FOLIGNO CI SONO ASSOCIAZIONI SPORTI-VE CHE RIUNISCONO I CICLISTI DI OGNI CA-TEGORIA IN BASE ALLA PASSIONE E AL TIPO DI MEZZO PREFERITO

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62Progetto Foligno in bicicletta

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Un progetto per promuovere occasioni di incontro, per godere del nostro territorio, per far aumentare il numero degli amanti della bicicletta

Nell’ambito del progetto Foli-gno in Bicicletta sono proposti appuntamenti all’insegna della due ruote e aperti a tutti. Ogni anno, il programma può comprendere una o più pedala-te lungo itinerari che includono il centro storico e la periferia e cui sono abbinate una serie di iniziative collaterali, per conoscere il territorio, giocare e ritrovarsi a far festa. Tutto dedicato alla due ruote.

A ciò si aggiungono visite guidate gratuite ai palazzi storici e ai musei cittadini, promozioni speciali promosse da associazioni di categoria, spazi ludici, sportivi e ricreativi come “Scienza in Bici”, dove i giovanissimi imparano giocando come funziona una bici, o “Spazio Sport”, dove possono sperimentare la bici da corsa o gareggiare in gimkane di abilità, e mostre di biciclette d’epoca. La pedalata diventa così un “Bike Day” che permette di intrattenersi tutto il giorno,

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gustare spuntini offerti dai produttori locali, assistere a seminari informativi, giochi e spettacoli.Una pedalata si abbina alla ricorrenza della “Giornata Nazionale della Bicicletta” promossa dal Ministero per l’Ambiente o alla Manifesta-zione Nazionale “Bimbimbici” promossa dalla FIAB. Seguendo “Foligno in Bicicletta” si può restare aggiornati per spe-rimentare e godere di ogni opportunità.

Granfondo Colfiorito Foligno in bicicletta ha in programma un grande evento estivo con cui promuovere l’uso della bici e realizzare un significativoeventosportivociclistico, facendo conoscere il territorio montano e il Parco diColfiorito.La Granfondo include un radu-no in mtb con gare lungo per-corsiadifficoltàdifferenziatee varie iniziative per scoprire, nelcorsodiunweekenddifine

luglio, storia, cultura e ambiente dell’AltopianodiColfiorito,sito di Importanza Comunitaria protetto a livello internazionale dalla convenzione di Ramsar.

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64 dedicato alla bicicletta

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Il Comune di Foligno ha fatto del suo impegno nei confronti della diffusione dell’uso della bicicletta uno dei punti di forza dell’amministrazione, sia sul fronte della sostenibilità dei trasporti che del rispetto e dell’amore per l’ambiente dei suoi concittadini.

PubblicazioniTra i frutti dell’impegno e degli investimenti dell’Asses-sorato allo Sport del Comune di Foligno in tema di promozio-ne della due ruote, rientra la pubblicazione del volume “Per le campagne amene -Itineraricicloturisticinellapianura di Foligno”. La pubblicazione, edita da DimensioneGraficaEditrice2011, è stata realizzata a cura di Roberto Tavazzi con la con-sulenza storica di Fabio Bettoni e le ricerche archivistiche di Bruno Marinelli. La Guida intende fornire una lettura diversa della città, da percorrere con tranquillitàseguendo i diversi itinerari proposti, alla ricerca di quegli spazi e di quei tempi che hannocostituito la storia di Foligno e dei suoi dintorni.Inoltre, sono disponibili altre pubblicazioni su itinerari da

percorrere in bicicletta nel nostro territorio comunale:“Foligno in mountain bike: 10 itinerari nei dintorni della città”, una guida con percorsi didiversadifficoltàperconsen-tire a tutti di scoprire la nostra montagna in mtb.“FolignonellaValleUmbra-percorsi cicloturistici”, una guida di prossima realizzazione per visitare Foligno con per-corsi di collegamento con icomunilimitrofi.

TargaLa “targa” per bicicletta è stata realizzata per evidenziare la propria scelta di stile di vita. È un messaggio, un mezzo per comunicare agli altri perché andareinbiciclettaecontribui-re, in tal modo, a sensibilizzare chi vede la nostra bici “targata” ed a diffondere lo spirito libero della due ruote.

Ognuno può richiederla gratuitamente e mon-tarla sulla propria bici come e dove vuole: sul parafango, come una vera e propria targa, o sul cestino, diventando così diretto “testimo-nial” del movimento de-gli amanti della biciclet-ta, sempre più crescente anche nella nostra città.

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66le nove regole d’oro della Fiab

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1. Considerati alla pari di tutti gli altri mezzi circolanti. Evita incertezze, soggezioni e senso di inferiorità.

2. Indossa il casco quando opportuno (particolarmente consigliato per i più piccoli).

3. Controlla costantemente il perfetto funzionamen-to dei freni, delle luci, dei catadiottri, del campanello e dei pneumatici della tua bicicletta.

4. Invia segnali precisi e con buon anticipo agli altri uten-ti della strada: usa il braccio teso per segnalare una svol-ta, ma soprattutto quando ti sposti al centro della strada per superare auto parcheg-giate. Usa il campanello.

5. Siisemprevigileneltraffico:cerca di prevenire le mano-vre degli altri veicoli stabi-lendo un contatto visivo con i guidatori e assicurandoti che ti abbiano visto. Nondistrarticoncuffie o cellulare.

6. In un incrocio semaforizzato “difficile”puoisvoltareasinistra anche in due tempi: attraversa l’incrocio stando sulla destra, attendi il verde nell’altra direzione e prose-gui. Ma non passare mai con il rosso.

7. Cerca di non percorrere strade dissestate o molto trafficate:preferiscisepos-sibile un percorso più lungo, ma sicuro.

8. Le biciclette possono circolare nelle aree pedonali, ricorda però che anche i pe-doni devono avere garantito il loro spazio e di dare loro la precedenza. Renditi ben visibile soprat-tutto quando l’illuminazione è scarsa, magari indossando qualcosadifluorescente.

9. Attenzione alle rotaie (la tua ruota può incastrarsi dentro e farti cadere); ai veicoli parcheggiati con qualcuno alla guida, il quale potrebbe aprire la portiera o muoversi in quel momen-to; agli scooter e motorini, che spesso superano a destra.

67Le nove regole fondamentali elaborate dalla Fiab per andare per strada in sicurezza, nel rispetto di tutti gli utenti e senza soggezione verso gli automobilisti.

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Per informazioni sulle iniziative di Foligno in Bicicletta, targa per bici, ciclodromo ed attività sportive, pubblicazioni:

Servizio Sport: tel/fax 0742.356776 www.comune.foligno.pg.it(alla sezione: > attività e servizi > sport)

Altri riferimenti:

Verde della città: Servizio Progettazione Opere Pubbliche tel. 0742.3471926Servizio Verde Pubblico tel. 0742.3471927

Bikesharing: Servizio Trasporti tel. 0742.3476903

Educazione stradale: Comando Polizia Municipaletel.0742.330666-330650

Piedibus: Servizio Attività Formativetel.0742.3471137-ComandoPoliziaMunicipale0742.330666-330650

Piste ciclabili: ServizioTrafficotel. 0742.3476108

Stampato su carta riciclata dalla raccolta differenziata con il processo di stampa ecologica RiCose® con l’utilizzo di inchiostri con olii vegetali