16
DOTT. ING. GIOVANNI MANZINI N ella notte di lunedì 29 giugno, durante il transito di un convoglio ferrovia- rio nella stazione di Viareggio (Lu), cinque vagoni che portava- no delle cisterne contenenti gpl (gas di petrolio liquefatto 1 ) sono deragliati, ed una di tali cisterne ha rilasciato all’esterno una no- tevole quantità della sostanza, che è in seguito esplosa provocando, ad oggi, ben 28 decessi e 22 feri- ti (di cui 4 gravi), oltre a notevo- lissimi danni agli immobili (Fig. 1). Il carro cisterna considerato faceva parte di un convoglio (tre- no merci), composto da ben 14 unità di tale tipo piene di gpl, che era partito la sera precedente dal- la raffineria Sarpom a San Marti- no di Trecate, in provincia di No- vara 2 , dove il gpl era stato trasfe- rito dai silos dello stabilimento al- l’interno dei carri cisterna 3 . Quindicinale di informazione per ingegneri e architetti 1563 N. 14 - 1 Settembre 2009 - Anno 57 IMREADY Srl - Spedizione in abbonamento postale - Tabella B - (Tassa riscossa) - autorizzazione rilasciata a IMREADY Srl - n. 959 del 19.12.08 dalla Direzione Generale PP.TT. della Rep. S. Marino A colloquio con il professor Francesco Profumo, Rettore del Politecnico di Torino “La comunità internazionale apprezza la qualità dei nostri studenti e ricercatori” DAVIDE CANEVARI Professor Profumo, può fare un bilancio del primo quadriennio di Rettorato? Credo che in questi quattro anni il Politecnico abbia contribuito da pro- tagonista allo sviluppo del nostro territorio, accrescendo la sua repu- tazione nazionale e internazionale. Il Politecnico di Torino viene scelto dai nostri studenti e dalle loro fa- miglie per il rigore degli studi, la qualità dell’offerta formativa e della ricerca scientifica e per il buon li- vello dei servizi offerti. I nostri laureati trovano occupazio- ni qualificate in tempi brevi. Il siste- ma socio-economico, in tutte le sue componenti, pubbliche e private, ci vede come un interlocutore privile- giato, per le attività di formazione, di ricerca e di trasferimento della co- noscenza nei settori dell’architettu- ra e dell’ingegneria. La comunità scientifica interna- zionale ci apprezza per la qualità dei nostri studenti e dei nostri ri- cercatori. Nucleare e rinnovabili: le idee di Obama Giovanni Avico Il presidente degli Stati Uniti d'America, Barack Obama, è più che mai intenzionato a confermare il piano che prevede 1,2 miliardi di dollari per finanziare la ricerca scientifica pubblica sui temi che riguardano la politica energetica. Secondo Obama infatti "per dare un nuovo impulso all’economia è fondamentale il ricorso alle fonti rinnovabili, al nucleare, all’incremento dell’efficienza energetica e anche all’idrogeno". a pagina 2 ATTUALITA' MONDO Eventi sismici e progettazione degli ascensori Bruno Ciborra L’ascensore, il sistema di trasporto più diffuso ed usato nel mondo, riveste un suo ruolo particolarmente importante nella sicurezza globale delle costruzioni. E' necessaria una corretta progettazione e gestione per contribuire a ridurre i rischi per gli utenti. In Italia ed in Europa esistono oggi norme ben precise per la costruzione di edifici resistenti ad eventi sismici. Ben diversa invece la situazione in tema di ascensori. a pagina 14 SICUREZZA segue a pag. 3 PROVA il SOFTWARE su www.logical.it SEMPLICE e AFFIDABILE TRAVILOG TITANIUM SCHEDULOG Calcolo Strutturale Certificazione Energetica Sicurezza in Edilizia il Software Professionale per l’Edilizia MATTEO VITALI D ubai, la metropoli del de- serto, deve ancora dimo- strare di poter essere una città sostenibile. Al contrario, deve ancora dimostrare di essere una città. Intendiamoci, i palazzi ci so- no, gli spazi non mancano, il go- verno sta finanziando le prime in- frastrutture di trasporto pubblico, ma dove sono le persone? Passeggiando per la città e par- lando con la gente si scopre che quasi tutte le abitazioni sono ven- dute, ma la stragrande maggio- ranza non sono abitate. Addirit- tura molte ville e appartamenti so- no stati acquistati prima ancora di venire costruiti. Dubai, sogno o realtà? segue a pag. 13 segue a pag. 5 La tragedia di Viareggio Fuga ed esplosione del gpl PROF. ING. MAURIZIO CUMO L a SOGIN, Società Gestione Impianti Nucleari, sta proce- dendo al “decommissioning” di quattro vecchie centrali nucleari e delle installazioni nucleari di quat- tro siti ove l’ENEA svolgeva ricerche sugli impianti del ciclo del combu- stibile nucleare. Nel numero 16 (2008) del Giornale dell’Ingegnere ho presentato attività particolari di “decommissioning” svolte nell’im- pianto ENEA di Saluggia e in questo numero desidero illustrare impor- tanti attività che la SOGIN ha svol- to nelle centrali nucleari di Latina e del Garigliano. Il nuovo piano a vi- ta intera elaborato da SOGIN pre- vede il termine delle attività di “de- commissioning” nel 2019, con cin- que anni di anticipo rispetto al pia- no precedente, e con una forte ac- celerazione dei lavori. I lavori delle centrali di Latina e Garigliano, resi possibili dalla collaborazione di di- verse direzioni della sede centrale di SOGIN, sono stati diretti dal “Pro- ject Manager” locale Ing. Severino Alfieri e dai suoi assistenti. Prosegue lo smantellamento del nucleare in Italia Decommissioning delle centrali i “casi” di Latina e Garigliano segue a pag. 4 INSERTO SPECIALE SULL’ACQUA/3 a cura del dott. ing. Franco Ligonzo Con questo inserto chiudiamo lʼargomento “acque per uso civile”, trattando i tre aspetti principali relativi alle reti: lʼarchitettura delle re- ti, sia di captazione dellʼacqua di falda sia di raccolta delle acque reflue; i processi di manutenzione per il contenimento e la riduzione delle perdite; i materiali da costruzione, specificamente lʼacciao inox. Con lʼoccasione pubblichiamo anche i contributi di alcuni lettori che ar- ricchiscono il dibattito e testimoniano lʼinteresse suscitato. da pag. 7 a pag. 12 Il professor Francesco Profumo, riconfermato Rettore del Politecnico di Torino Fondato nel 1952 www.giornaleingegnere.it Piccole modifiche nel segno della tradizione dott. ing. Patrizia Giracca Dopo la pausa estiva, “Il Giornale del- l’Ingegnere” si propone con una ve- ste grafica rivisitata. Alcuni accorgi- menti, studiati dalla redazione e rea- lizzati dal nostro editor grafico Gian- domenico Pozzi, per rendere ancor più gradevole la vostra lettura. Un ul- teriore segnale di attenzione che, nel- la continuità dell’impostazione clas- sica di un prodotto editoriale fondato nel 1952, testimonia l'impegno con cui cerchiamo di proporci a chi ci leg- ge. Auspichiamo che l’iniziativa sia gradita e cogliamo l'occasione per au- gurare a tutti voi una buona ripresa lavorativa. NUOVO POST-PROCESSORE LUDI3 ACCIAIO OPERATIVO ANCHE SECONDO EC3 www.hsh.info Lineare e Non lineare R NUOVO POST-PROCESSORE LUDI3 ACCIAIO OPERATIVO ANCHE SECONDO EC3 www.hsh.info Lineare e Non lineare R

Fondato nel 1952 † “La comunità ...€¦ · E-mail: [email protected] viene distribuito: DOTT. ING. GIOVANNI AVICO I l Presidente USA Barack Obama ha confermato il piano

  • Upload
    others

  • View
    1

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Fondato nel 1952 † “La comunità ...€¦ · E-mail: abbonamenti@picomax.it viene distribuito: DOTT. ING. GIOVANNI AVICO I l Presidente USA Barack Obama ha confermato il piano

DOTT. ING. GIOVANNI MANZINI

Nella notte di lunedì 29giugno, durante il transitodi un convoglio ferrovia-

rio nella stazione di Viareggio(Lu), cinque vagoni che portava-no delle cisterne contenenti gpl(gas di petrolio liquefatto1) sonoderagliati, ed una di tali cisterneha rilasciato all’esterno una no-tevole quantità della sostanza, cheè in seguito esplosa provocando,ad oggi, ben 28 decessi e 22 feri-

ti (di cui 4 gravi), oltre a notevo-lissimi danni agli immobili (Fig.1). Il carro cisterna consideratofaceva parte di un convoglio (tre-no merci), composto da ben 14unità di tale tipo piene di gpl, cheera partito la sera precedente dal-la raffineria Sarpom a San Marti-no di Trecate, in provincia di No-vara2, dove il gpl era stato trasfe-rito dai silos dello stabilimento al-l’interno dei carri cisterna3.

Quindicinaledi informazione

per ingegnerie architetti

1563

N. 14 - 1 Settembre 2009 - Anno 57 IMREADY Srl - Spedizione in abbonamento postale - Tabella B - (Tassa riscossa) - autorizzazione rilasciata a IMREADY Srl - n. 959 del 19.12.08 dalla Direzione Generale PP.TT. della Rep. S. Marino

A colloquio con il professor Francesco Profumo, Rettore del Politecnico di Torino

“La comunità internazionale apprezza la qualità dei nostri studenti e ricercatori”DAVIDE CANEVARI

Professor Profumo, può fare un bilanciodel primo quadriennio di Rettorato?Credo che in questi quattro anni ilPolitecnico abbia contribuito da pro-tagonista allo sviluppo del nostroterritorio, accrescendo la sua repu-tazione nazionale e internazionale. IlPolitecnico di Torino viene sceltodai nostri studenti e dalle loro fa-miglie per il rigore degli studi, laqualità dell’offerta formativa e dellaricerca scientifica e per il buon li-vello dei servizi offerti. I nostri laureati trovano occupazio-ni qualificate in tempi brevi. Il siste-ma socio-economico, in tutte le suecomponenti, pubbliche e private, civede come un interlocutore privile-giato, per le attività di formazione, diricerca e di trasferimento della co-noscenza nei settori dell’architettu-ra e dell’ingegneria. La comunità scientifica interna-zionale ci apprezza per la qualitàdei nostri studenti e dei nostri ri-cercatori.

Nucleare e rinnovabili:le ideedi Obama■ Giovanni Avico

Il presidente degli Stati Unitid'America, Barack Obama, è più chemai intenzionato a confermare ilpiano che prevede 1,2 miliardi didollari per finanziare la ricercascientifica pubblica sui temi cheriguardano la politicaenergetica. Secondo Obama infatti"per dare un nuovo impulsoall’economia è fondamentale ilricorso alle fonti rinnovabili, alnucleare, all’incrementodell’efficienza energetica e ancheall’idrogeno".

a pagina 2

ATTUALITA' MONDO

Eventi sismicie progettazionedegli ascensori■ Bruno Ciborra

L’ascensore, il sistema di trasportopiù diffuso ed usato nel mondo,riveste un suo ruolo particolarmenteimportante nella sicurezza globaledelle costruzioni. E' necessaria unacorretta progettazione e gestioneper contribuire a ridurre i rischi pergli utenti. In Italia ed in Europaesistono oggi norme ben preciseper la costruzione di edifici resistentiad eventi sismici. Ben diversainvece la situazione in tema diascensori.

a pagina 14

SICUREZZA

segue a pag. 3

PROVA il SOFTWARE su www.logical.it SEMPLICE e AFFIDABILE

TRAVILOG TITANIUM SCHEDULOG

Calcolo Strutturale Certificazione Energetica Sicurezza in Edilizia

il Software Professionale per l’Edilizia

MATTEO VITALI

Dubai, la metropoli del de-serto, deve ancora dimo-strare di poter essere una

città sostenibile. Al contrario, deveancora dimostrare di essere unacittà. Intendiamoci, i palazzi ci so-no, gli spazi non mancano, il go-verno sta finanziando le prime in-frastrutture di trasporto pubblico,

ma dove sono le persone?Passeggiando per la città e par-lando con la gente si scopre chequasi tutte le abitazioni sono ven-dute, ma la stragrande maggio-ranza non sono abitate. Addirit-tura molte ville e appartamenti so-no stati acquistati prima ancora divenire costruiti.

Dubai, sogno o realtà?

segue a pag. 13

segue a pag. 5

La tragedia di ViareggioFuga ed esplosione del gpl

PROF. ING. MAURIZIO CUMO

La SOGIN, Società GestioneImpianti Nucleari, sta proce-dendo al “decommissioning”

di quattro vecchie centrali nucleari edelle installazioni nucleari di quat-tro siti ove l’ENEA svolgeva ricerchesugli impianti del ciclo del combu-stibile nucleare. Nel numero 16(2008) del Giornale dell’Ingegnereho presentato attività particolari di“decommissioning” svolte nell’im-pianto ENEA di Saluggia e in questonumero desidero illustrare impor-tanti attività che la SOGIN ha svol-

to nelle centrali nucleari di Latina edel Garigliano. Il nuovo piano a vi-ta intera elaborato da SOGIN pre-vede il termine delle attività di “de-commissioning” nel 2019, con cin-que anni di anticipo rispetto al pia-no precedente, e con una forte ac-celerazione dei lavori. I lavori dellecentrali di Latina e Garigliano, resipossibili dalla collaborazione di di-verse direzioni della sede centraledi SOGIN, sono stati diretti dal “Pro-ject Manager” locale Ing. SeverinoAlfieri e dai suoi assistenti.

Prosegue lo smantellamento del nucleare in Italia

Decommissioning delle centralii “casi” di Latina e Garigliano

segue a pag. 4

INSERTO SPECIALE SULL’ACQUA/3a cura del dott. ing. Franco Ligonzo

Con questo inserto chiudiamo lʼargomento “acque per uso civile”,trattando i tre aspetti principali relativi alle reti: lʼarchitettura delle re-ti, sia di captazione dellʼacqua di falda sia di raccolta delle acque reflue;i processi di manutenzione per il contenimento e la riduzione delleperdite; i materiali da costruzione, specificamente lʼacciao inox. Conlʼoccasione pubblichiamo anche i contributi di alcuni lettori che ar-ricchiscono il dibattito e testimoniano lʼinteresse suscitato.

da pag. 7 a pag. 12

Il professor Francesco Profumo, riconfermato Rettore del Politecnico di Torino

Fondato nel 1952 • www.giornaleingegnere.it

Piccole modifichenel segnodella tradizione■ dott. ing. Patrizia Giracca

Dopo la pausa estiva, “Il Giornale del-l’Ingegnere” si propone con una ve-ste grafica rivisitata. Alcuni accorgi-menti, studiati dalla redazione e rea-lizzati dal nostro editor grafico Gian-domenico Pozzi, per rendere ancorpiù gradevole la vostra lettura. Un ul-teriore segnale di attenzione che, nel-la continuità dell’impostazione clas-sica di un prodotto editoriale fondatonel 1952, testimonia l'impegno concui cerchiamo di proporci a chi ci leg-ge. Auspichiamo che l’iniziativa siagradita e cogliamo l'occasione per au-gurare a tutti voi una buona ripresalavorativa.

NUOVO POST-PROCESSORELUDI3 ACCIAIO

OPERATIVO ANCHE SECONDO EC3

www.hsh.info

Lineare e Non lineare

R

NUOVO POST-PROCESSORELUDI3 ACCIAIO

OPERATIVO ANCHE SECONDO EC3

www.hsh.info

Lineare e Non lineare

R

Page 2: Fondato nel 1952 † “La comunità ...€¦ · E-mail: abbonamenti@picomax.it viene distribuito: DOTT. ING. GIOVANNI AVICO I l Presidente USA Barack Obama ha confermato il piano

2 IL GIORNALE dell’INGEGNERE N. 14 - 1 Settembre 2009

1563

Oltre agli Abbonati individuali

agli iscritti agli Ordini degli Ingegneri delle province di Alessandria, Aosta, Belluno, Bergamo, Biella, Brindisi, Caserta, Catanzaro, Como, Cremona, Cuneo, Forlì-Cesena, Imperia, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Monza e Brianza, Napoli, Novara, Parma, Pavia, Piacenza, Reggio Emilia, Sondrio, Torino, Trento, Treviso, Varese, Verbania, Vercelli e Verona;

agli iscritti ai Collegi degli Ingegneri di Pavia e Venezia; agli iscritti al Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano; agli iscritti alle Associazioni aderenti all’ANIAI (Associazione Nazionale Ingegneri e Architetti Italiani);

alle Associazioni professionali, ai principali Enti tecnici e In-dustrie nazionali, ad alcuni istituti scolastici medi superiori, ad alcune sedi Universitarie.

Tariffe Abbonamenti

Annuale ___________________________________ Euro 25 Studenti iscritti alle facoltà di ingegneria

e architettura del 5° anno promozionale per un anno ___________________ Euro 15

Collettivi (minimo 50 abbonamenti) ____________ Euro 10 Estero ____________________________________ Euro 30

PER INFORMAZIONI E ABBONAMENTI RIVOLGERSI A:IMREADY SrlStrada Cardio, 447891 Galazzano - RSMTel. 0549.941003 Fax [email protected]

A tutti gli Abbonati

Per qualsiasi segnalazione di errore e variazione di indirizzo, rivolgersi a:

PICOMAX SrLVia Borghetto, 1 - 20122 Milano

T. 02.77428040 - F. 02.76340836E-mail: [email protected]

viene distribuito:

DOTT. ING. GIOVANNI AVICO

I l Presidente USA BarackObama ha confermato ilpiano che prevede altri 1,2

miliardi di dollari per finan-ziare la ricerca scientifica pub-blica sui temi energetici (allaquale fa capo il Dipartimentodell'Energia) e la proposta perl’estensione a 10 anni del cre-dito d'imposta sugli investi-menti privati in ricerca e svi-luppo.Il messaggio presidenziale, giàproferito più volte, è risuona-to ancora chiaramente: perrivitalizzare l'economia a stel-le e strisce è fondamentale ilricorso alle fonti rinnovabili, alnucleare, all’incremento del-l’efficienza energetica e ancheall’idrogeno.Il provvedimento volto a de-tassare gli investimenti inR&D (già limitatamente in vi-gore anche in passato) va nel-la direzione di sovvenzionare,con ingenti quantitativi di de-naro pubblico la ricerca. Ilbudget stanziato in tal sensoammonta nel complesso a 55miliardi di dollari fra finan-ziamenti e incentivi fiscali edarà lavoro a 3,5 milioni di

persone, di cui il 90% nel set-tore privato.Gli incentivi previsti, secon-do Obama, renderanno final-mente l'energia pulita unafonte di energia profittevolee questo porterà allo svilup-po di nuove tecnologie che,a loro volta, promuoverannola creazione di nuove indu-strie e di milioni di nuovi po-sti di lavoro negli USA, postiche non potranno essere por-tati all'estero.

A tal proposito, ricordiamoche, molto recentemente, ilgoverno statunitense ha scel-to quattro aziende (ScanaCorporation, Southern Com-pany, UniStar NuclearEnergy, Nrg Energy Inc.) chesi spartiranno 18,5 miliardi didollari di garanzie sui prestitiper costruire 7 centrali nu-cleari, da posizionarsi dalMaryland al Texas, la cui co-struzione dovrebbe iniziareentro il 2011 e terminare en-

tro il 2016. Infine, occorre ri-cordare anche le dichiarazio-ni del premio Nobel per la fi-sica nel 1997 e segretario al-l'Energia Steven Chu, secon-do il quale occorre costruirecentrali termoelettriche a car-bone e centrali termonuclea-ri. Inoltre, Chu non escludedi revocare il divieto delle tri-vellazioni offshore a largo del-le coste statunitensi e ritieneche non sia il momento op-portuno per portare il prez-zo della benzina ai livelli eu-ropei.

Barack Obama e la politica energeticaATTUALITÀ MONDO

Il budget stanziatodal governo USAper ricerca e sviluppo in campoenergeticoammonta a 55 miliardi di dollarifra finanziamenti e incentivi fiscali

foto

: Jam

es O

'Mal

ley

Venti anni fa si guardava – inprima pagina – a un tema cheintrecciava questioni ambientali,normative, di sicurezza: laquestione acqua.A conclusione di venti anni dilotte. Il Parlamento ha approvatola legge a tutela del suolo.L’articolo, firmato dal SenatoreAchille Cutrera affrontava ilproblema in maniera lucida eapprofondita. “È venuto ilmomento di riconoscere larisorsa acqua, prevenendo iricorrenti disastri ambientalidovuti alla mancanza di una cartageologica nazionale. Non unadifesa passiva, ma una protezionedagli inquinamenti: chi inquinapaga. Una visione legata allosviluppo economico. Nella legge-quadro vi sono insufficienze dacolmare: nell’Autorità di Bacinola figura del Segretario generaleassumerà tanto maggior rilievoquanto più spiccata sarà lapersonalità del prescelto. (...) Ilnuovo disegno di legge sullenorme per il riassettoorganizzativo e funzionale delladifesa del suolo approvato dalParlamento, e pubblicato sullaGazzetta Ufficiale del 25 maggio1989, costituisce un contributofondamentale per lo sviluppo nelnostro Paese di un sistema

normativo organico in materiaambientale”.L’appello al mondo politico,lanciato dal Giornaledell’Ingegnere nelle settimaneprecedenti durante un dibattitoospitato dal Collegio di Milano,riceve una prima autorevolerisposta. Fra tecnici e politiciquale rapporto? RispondeOcchetto, Segretario del PCI. Silegge nella lettera aperta inviatadall’onorevole comunista: “Ilrapporto tra competenze epolitica è al centro della nostrariflessione e iniziativa politica econdividiamo pienamente l’ideasecondo cui per il futuro è beneche i politici si interessino aiprogetti e alle regole, lasciandoagli specialisti il compito diformulare soluzioni e gestirle”.Lascia un lieve rammarico lalettura di queste righe, pensandoall’allontanamento – forse un po’autoreferenziale - mostrato neglianni successivi dal mondo dellapolitica, che troppo spesso,anche di recente, ha lasciatiinascoltati gli appelli dellacategoria. Oggi sarebbe davverodifficile pensare a una letteradello stesso tenore firmata dauno degli attuali leader di partito.In prima pagina spiccava un altroarticolo di rilievo: Come

prepararsi al mercato unicoeuropeo. Cambia il mestiere delmanager per le sfide della nostraepoca. “Nessuna azienda può credereche la geografia la metta inqualche modo al riparo dallaconcorrenza di altri produttori. Èin atto la veloce creazione di unmega-mercato globale, nel qualemuta il sistema dei consumiindividuali e collettivi. Nonvivere sugli allori passati, cheportano all’autarchia aziendale,ma scegliere tra consapevolezza emiopia. L’espulsione di addettidai processi produttivi creasacche di frustrazione collettiva:urge riqualificare o formare allenuove esigenze masse dipersone”.Questo il messaggio lanciato daldettagliato servizio. Unmessaggio più che mai attuale.

Accadeva 20 anni fail GIORNALE dellʼINGEGNERE ǀ 1 settembre 1989

Fondato nel 1952 • www.giornaleingegnere.it

QUINDICINALE DI INFORMAZIONEPER INGEGNERI E ARCHITETTI

Direttore responsabileCarlo Valtolina____________________________

VicedirettorePierangelo Andreini____________________________

Direttore scientifico-culturaleGiulio Galli

Direttore editorialePierfrancesco Gallizzi____________________________

RedazioneResponsabile: Sandra Banfi

Davide CanevariRoberto Di SanzoPatrizia Ricci

Comitato di gestioneAdriano De Maio, Patrizia Giracca,Anna Semenza, Carlo Valtolina,Gilberto Ricci

Comitato d’onoreEdoardo Bregani, Vittore Ceretti,Adolfo Colombo, Riccardo Pellegat-ta, Fabio Semenza, Gianni Verga

Comitato Scientifico Culturale

ASSISTENTE AL DIRETTOREFranco Ligonzo

AREA STRATEGICASergio Barabaschi, Vittorio Coda,Alberto Quadrio Curzio, AdrianoDeMaio, Giacomo Elias, GiuseppeLanzavecchia, Giovanni Nassi, Mas-simo Saita

AREA FORMAZIONE, RICER-CA E INNOVAZIONE Umberto Bertelè, Maurizio Cumo,Walter Niccodemi, Aldo Norsa,Lucio Pinto, Michele Presbitero,Umberto Ruggiero, Claudio Smi-raglia, Cesare Stevan

AREA TECNICA, ECONOMICA,NORMATIVA E PROFESSIONALEMario Abate, Pierangelo Andreini,Guido Arrigoni, Giancarlo Bobbo,Gianmario Bolloli, Sergio Brofferio,Giuseppe Callarame, Vittorio Car-nemolla, Franco Cianflone, SergioClarelli, Piercarlo Comolli, AntonioDe Marco, Gabriele Di Caprio, Ma-rio Ghezzi, Gian Carlo Giuliani,Leopoldo Iaria, Franco Ligonzo, Er-nesto Pedrocchi, Giovanni Rigone,Michele Rossi, Alberto Rovetta,Angelo Selis, Giorgio Simeone,Franco Sironi, Andrea Sommaruga,Francesco Tozzi Spadoni, GiorgioValentini

Presidenti degli Ordini e Collegi abbonati al Giornale dell’Ingegnere

Di diritto componenti del ComitatoScientifico Culturale “Area Tecnica,economica, normativa e professionale”

Collegio ingegneri di Pavia: Gio-vanni Rigone; Collegio ingegneri diVenezia: Franco PianonOrdini ingegneri: Alessandria:Gregorio Marafioti; Aosta: MichelGrosjacques; Belluno: Luigi Pan-zan; Bergamo: Donatella Guzzo-ni; Biella: Renato Bertone; Brin-disi: Erminio Elia; Caserta: Vitto-rio Severino; Catanzaro: Salvato-re Sacca’; Como: Manlio Canta-luppi; Cremona: Adriano Facioc-chi; Cuneo: Adriano Gerbotto;Forli’-Cesena: Lucio Lelli; Impe-ria: Pino Domenico; Lecco: Teo-doro Berera; Lodi: Angelo Pozzi;Mantova: Tommaso Ferrante; Mi-lano: Gianfranco Agnoletto; Mon-za: Piergiorgio Borgonovo; Napo-li: Luigi Vinci; Novara: GiancarloFerrera; Parma: Angelo Tedeschi;Pavia: Giampiero Canevari; Pia-cenza: Fabrizio Perazzi; ReggioEmilia: Piero Antonio Gasparini;Sondrio: Enrico Moratti; Torino:Ilario Cursaro; Trento: AlbertoSalizzoni; Treviso: Vittorino DalCin; Varese: Roberta Besozzi;Verbania: Alberto Gagliardi; Ver-celli: Guido Torello; Verona: Ma-rio Zocca.

Proprietà EditorialeSocietà di Servizi del Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano S.r.l.corso Venezia 16 - 20121 Milano____________________________

Casa Editrice IMREADY Srl Strada Cardio, 4 47891 Galazzano – RSM Tel. 0549.901003 Fax 0549.909096 ____________________________

Direzione, redazione, segreteriacorso Venezia 16 - 20121 Milanotel. +39 0276011294tel. +39 0276003509,fax +39 [email protected]://www.giornaleingegnere.it

PubblicitàIDRA SAStrada Cardio, 447891 Galazzano – RSMTel. 0549.909090 Fax 0549.909096____________________________

Autorizzazione: Segreteria di Stato Affari InterniProt. n. 2346/75/2008 del 12 dicembre 2008. Copia depositata presso il Tribunaledella Rep. Di San Marino. ____________________________

Autorizzazione: Segreteria di StatoAffari Interni Prot. n. 926/75/2009del 11 maggio 2009.Copia depositata presso il Tribunaledella Rep. di San Marino

Gli articoli e le note firmate esprimono l’opinione dell’autore, non necessariamen-te quella del Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano, e non impegnano l’E-ditore e la Redazione. L’invio di immagini e testi implica l’autorizzazione dell’au-tore alla loro pubblicazione a titolo gratuito e non dà luogo alla loro restituzione, an-che in caso di mancata pubblicazione. La direzione si riserva il diritto di ridimen-sionare gli articoli pervenuti, senza alterarne il contenuto e il significato globale.

Hanno collaborato a questo numero:Riccardo Airoldi, Giovanni Avico, Maurizio Brown, Fausto Capelli, Bruno Ci-borra, Savino Colia, Maurizio Cumo, Antonio De Marco, Patrizia Giracca,Marco Paolo Inglese, Giovanni Manzini, Raul Martin, Stefano Tani, Paolo Ti-moni, Mario Tomasino, Matteo Vitali.

Progetto grafico, fotocomposizione S.G.E. Servizi Grafici Editorialivia Rossini,2 - Rivolta d’Adda Tel. 0363 371 203 - Fax 0363 370 674

Stampa e distribuzioneSEREGNI Grafiche s.r.lVia G. Puecher 120037 Paderno Dugnano (MI)

© Copyright by Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano

Page 3: Fondato nel 1952 † “La comunità ...€¦ · E-mail: abbonamenti@picomax.it viene distribuito: DOTT. ING. GIOVANNI AVICO I l Presidente USA Barack Obama ha confermato il piano

N. 14 - 1 Settembre 2009 IL GIORNALE dell’INGEGNERE 3

I l progetto della CittadellaPolitecnica (170 mila me-tri quadrati nel cuore di

Torino) è ormai una realtà incui la ricerca, il trasferimen-to tecnologico, la condivisio-ne di servizi e strutture conle imprese garantiscono ai no-stri studenti di vivere una sor-ta di anticipo del mondo dellavoro, contribuendo signifi-cativamente a formare unanuova figura di ingegnere che,oltre a possedere solide basiculturali e scientifiche, avràacquisito già durante gli studiuniversitari competenze e skillutili a costruire un profilo dieccellenza immediatamentespendibile sul mercato. NelBusiness Research Centredella Cittadella la condivisio-ne di spazi e strutture congrandi aziende multinaziona-li si concretizza anche nellacondivisione di progetti, in-tenti e iniziative.

E quali sono gli obiettivi perl'immediato futuro?Nel prossimo quadrienniodovremo consolidare quantofatto nel periodo 2005-2009.Tra le priorità segnalo la re-dazione di un nuovo Statutomoderno e adeguato a unaResearch University in gradodi competere con le miglioriuniversità tecniche europee;l’avvio di un nuovo modelloformativo per architetti ed in-gegneri, rispondente alle ri-chieste del mercato del lavo-ro del dopo crisi; il potenzia-mento e la valorizzazione del-la ricerca scientifica di qualitàe l’adozione di un rigoroso si-stema di valutazione. Inoltre,il completamento del pianoedilizio dell’Ateneo (con par-ticolare riferimento alla riuni-ficazione delle attività didat-tiche e di ricerca nell’area del-l’architettura e del disegno in-dustriale) e il consolidamentodel nostro progetto di Cam-pus universitario, con studentiprovenienti dall’Italia, dal-l’Europa e dal mondo.

Per quella che è stata la suaesperienza ha funzionato la ri-forma detta 3+2? Ha facilitato omeno la formazione di una nuo-va generazione di giovani pro-fessionisti e ricercatori?Le ultime indagini statistichemostrano che la maggioranzadei nostri studenti – ben il77,9 per cento dei laureatitriennali - scelgono di prose-guire negli studi dopo averconseguito il titolo triennale epiù del 95 per cento di questisceglie di farlo al Politecnicodi Torino. Se si confronta ildato con quello della medianazionale del 58,6 per centodi studenti che proseguonola propria formazione nellalaurea specialistica, si può ca-pire che la situazione del Po-litecnico di Torino è un po’diversa da quella della mag-gior parte degli Atenei italia-ni.Senza dubbio le disciplinetecniche richiedono una pre-parazione di base più appro-fondita e la formazione di li-vello universitario è indi-spensabile per accedere almondo del lavoro; in parti-colare, però, credo che i no-stri studenti riconoscano lavalidità del percorso forma-tivo che il nostro Ateneo offree quindi non sono delusi dal-l’esperienza universitaria trien-nale. In generale, bisognerànei prossimi anni ripensareall’offerta formativa nel suocomplesso, adeguandola me-

glio alle esigenze del mercatodel lavoro ed anche alle ri-sorse disponibili.

Il tema energia sembra esserediventato strategico nei proget-ti del Politecnico di Torino. Perquali ragioni? E quali sono i fi-loni di maggiore interesse suiquali state lavorando?Abbiamo intrapreso negli ul-timi anni numerose azioniche vanno nella direzione delrisparmio energetico e dellasostenibilità ambientale, te-matiche che ritengo sarannosempre più centrali a livellomondiale, come è recente-mente emerso anche dal G8University Summit che ab-biamo ospitato a maggio eche era appunto incentratosullo sviluppo autenticamen-te sostenibile.Lo slogan che abbiamo lan-ciato è Green Mobile cam-pus for dynamic people, unprogetto che stiamo comple-

tando, per avere un’universi-tà in cui sia possibile fruire diinformazioni e servizi senzavincoli di spazio o di tempo ein cui la digitalizzazione deidocumenti sia massima. Ilprogetto integra due elemen-ti determinanti per il Paese:la riduzione dei consumienergetici e della produzionedi CO2 e l’utilizzo delle nuovetecnologie IT per la forma-zione, e le razionalizzazionidei flussi quotidiani (mobili-tà, energia, informazione eformazione).Ricordo, poi, progetti specifi-ci che abbiamo già avviato eche permetteranno di perse-guire obiettivi di risparmio at-traverso una rete di sensoriche raccoglie i dati relativi alconsumo energetico per con-sentire l’identificazione delprofilo di consumo di un’a-

rea, con l’iniziativa Wi-fi forenergy. Inoltre, l’approvvi-gionamento da fonti rinno-vabili (oggi già una realtà perquanto riguarda il 100 percento dei nostri consumi dienergia elettrica) e il miglio-ramento dell’efficienza ener-getica delle nostre strutturerappresenta un passo impor-tante anche per fornire ai gio-vani un esempio concreto dicosa si possa e si debba fareper contribuire a ridurre l’im-patto ambientale delle nostreattività.

E per quanto riguarda gli aspet-ti della formazione e della ri-cerca?Chiaramente, il tema energianella nostra università che pervocazione è una scuola tec-nica assume anche la decli-nazione della ricerca nei set-tori delle energie rinnovabili,in tutti i loro aspetti: dallaproduzione energetica allostudio di motori ibridi e ali-mentati da energie verdi. Tut-ti progetti che stiamo por-tando avanti anche in part-nership con grandi aziendemondiali interessate alla ri-cerca in questi settori.

Un problema di fondo riguar-da una vera cultura dell’ener-gia, che in Italia sembra ancoramancare. E questo nonostantele occasioni di informazione (ri-viste di settore, convegni, works-hop, fiere, saloni) si siano mol-tiplicate quasi a dismisura ne-gli ultimi anni. Come si spiegaquesta contraddizione: tanta co-municazione ma poca cultura...L’interesse per l’energia stacrescendo, come è testimo-niato dal numero di iscritti alnostro corso di laurea in In-gegneria Energetica, quintu-plicato nel giro di pochi anni.Numerosi segnali di interessesi registrano nel panoramadella ricerca, ma anche delladivulgazione, anche grazie adiniziative popolari. Gli obiet-tivi di risparmio, migliora-mento delle prestazioni, uti-lizzo di fonti rinnovabili nonsi possono raggiungere senon attraverso una vera epropria rivoluzione culturale.

Altro problema dell'Italia, la sin-drome Nimby, che spesso si tra-sforma in un no a prescindere e

colpisce ormai anche molti pro-getti zero emission. Come su-perare questa barriera? Perchéall'interno dei corsi universitariche formano figure professio-nali che saranno coinvolte ingrandi progetti (strade, infra-strutture, centrali, impianti chi-mici... ) il tema e le possibili so-luzioni non vengono approfon-diti?Creare una simile figura pro-fessionale come quella che leidescrive permetterebbe dav-vero di superare la sindromeNimby, ma questa figura de-ve avere una cultura interdi-sciplinare che vada dallecompetenze tecnologiche dibase alla capacità di gestire iconflitti socio-politici alla co-noscenza dei risvolti econo-mico-finanziari che la realiz-zazione di grandi infrastrut-ture - energetiche e non -comporta. Potrebbe esserel’oggetto di un Master con-giunto fra il Politecnico e l’U-niversità… Credo che nei

Paesi scandinavi figure del ge-nere siano già diffuse, e checomunque una cultura diquesto tipo sia più nel dna diquei popoli che del nostro.Quale potrebbe essere il ruolo

del nucleare e delle rinnovabilinel futuro dell'Italia?Nucleare e fonti rinnovabilipossono coesistere ed inte-grarsi a vicenda, fornendo ilprimo una solida base co-stante alla nostra domanda

energetica, le seconde una in-tegrazione in parte variabilee non regolabile (solare, eoli-co) e in parte regolata (idroe-lettrico, geotermoelettrico).Ma il ruolo dei combustibilifossili (cicli combinati a gas)sarà prezioso ancora per mol-to tempo, per garantire ilmatching fra profilo della do-manda ed offerta.

Uno dei limiti che viene spes-so citato come ostacolo alla ri-nascita del nucleare riguarda lanecessità di "formare da zero"il capitale umano. Cosa pensaal riguardo? E quale potrebbeessere il ruolo del suo Ateneo?Il nostro Ateneo ha chiuso ilcorso di laurea in ingegneriaNucleare circa 10 anni fa, mal’attività di ricerca è prose-guita, con brillanti risultati, sianel campo della fissione (im-pianti di IV generazione) chedella fusione. E nell’ambito del corso di lau-rea specialistica in ingegneriaEnergetica e Nucleare esisteun indirizzo frequentato dauna trentina di studenti an-cora oggi dedicato agli im-pianti nucleari.

Davide Canevari

Francesco Profumo e la sfida del Politecnico di Torino“Formazione e ricerca scientifica di livello assoluto”

DALLA PRIMA PAGINA│INTERVISTA

segue da pag. 1

“Nel prossimoquadrienniodovremoconsolidare quanto fattonel periodo2005-2009”

Il progetto della CittadellaPolitecnica, 170 mila metriquadrati nel cuoredi Torino, è ormai una realtà

“Lo slogan cheabbiamo lanciato è Green Mobilecampus for dynamicpeople, un progettoche stiamocompletando, peravere un’universitàin cui sia possibilefruire diinformazioni eservizi senza vincolidi spazio o di tempo e in cui ladigitalizzazione dei documenti sia massima.”

Page 4: Fondato nel 1952 † “La comunità ...€¦ · E-mail: abbonamenti@picomax.it viene distribuito: DOTT. ING. GIOVANNI AVICO I l Presidente USA Barack Obama ha confermato il piano

4 IL GIORNALE dell’INGEGNERE N. 14 - 1 Settembre 2009

Da Latina a Garigliano: lo smantellamento delle centraliDALLA PRIMA PAGINA│NUCLEARE

Smontaggio del circuito primario della Centrale di Latina

IL CICLO TERMICOLa centrale di Latina eraequipaggiata con un reattoregas-grafite di tipo Magnox aduranio naturale, moderato agrafite e refrigerato conanidride carbonica, ad unapressione di circa 13 bar. L’impianto è stato fermato nel1986 e lo scarico del com-bustibile, inviato all’impiantodi ritrattamento di Sellafield, èstato completato nel 1991.Il nocciolo del reattore è sor-retto da una griglia all’internodi un contenitore sferico in ac-ciaio (vessel) al quale af-feriscono le tubazioni di in-gresso e di uscita del fluido re-frigerante (CO2), cosiddette“condotte”. A sua volta il vesselè racchiuso in una struttura incalcestruzzo armato che hafunzione di contenimento e dischermo biologico e che costi-tuisce la struttura principalecontenuta in un edificio di 89m per 48 in pianta, alto 48 msul piano di campagna e inter-rato per circa 10 m (edificioreattore). All’esterno di tale edificio reat-tore, in corrispondenza dellepareti Est e Ovest, sono instal-lati i generatori di vapore.In regime di funzionamento delreattore, il fluido refrigerante,mantenuto in pressione all’in-terno del circuito primario, cir-colava entro i canali verticalidel nocciolo (dal basso versol’alto) asportando il calore difissione prodotto negli elementidi combustibile, per cederlo al-l’acqua all’interno dei genera-tori di vapore.Mentre il vapore acqueo cosìprodotto veniva inviato alle tur-bine per la produzione di en-ergia elettrica, il gas ritornavanella parte inferiore del con-tenitore in pressione spinto daventilatori (“soffianti”) posti al-la base dei generatori di vapore.

PROGETTO“DECOMMISSIONING CONDOTTE”Il “Progetto condotte” è final-izzato alla rimozione del trattodi circuito primario esterno avalvole di isolamento ed è sta-to articolato in due fasi. La pri-ma, svolta nel periodo 2003-2006, ha riguardato lo smon-taggio delle condotte inferiorie di by-pass, la seconda – incorso – prevede lo smontag-gio dei tratti di condotte com-presi fra i generatori di vaporee le valvole di uscita dal reat-tore e sarà completato entro lafine del 2010. Le condotte n°3sul lato ovest e n°3 sul lato estdell’edificio reattore, si svilup-pano in parte all’interno dei“flumes” (locali ad orienta-

mento verticale delimitati dapareti schermanti in c.a.), inparte nei locali retrosoffianti edin parte all’esterno, fino a col-legarsi con i generatori di va-pore. Ciascun circuito presen-ta uno sviluppo complessivo dicirca 80 m.. Le condotte, realizzate in ac-ciaio al carbonio basso legato,hanno sezione circolare, condiametro interno di 1676 mm espessore 16 mm e sono con-taminate radioattivamente al-l’interno. Tale lavoro, preceduto dallacostruzione di opere provvi-sionali realizzate ad hoc, con-siste nella ripetizione, per cia-scuna condotta, di operazionicomplesse sia per tecniche ese-cutive che per vincoli logistici edifficoltà ambientali:■ detensionamento e isola-mento dei circuiti;■ decontaminazione delle con-dotte e taglio in situ di tegolidel peso di circa 100 kg cia-scuno;■ rimozione di virole del pesodi circa 700 kg che, opportu-namente modificate, saranno

utilizzate come contenitori deitegoli tagliati in situ;■ caratterizzazione radiome-trica di questi materiali.Le operazioni avvengono inzone confinate, mantenute indepressione da un sistema diventilazione per impedire la dif-fusione esterna di ogni conta-minazione radioattiva. Durantela segmentazione, eseguita contecnica ossitaglio, è in servizioun sistema di ventilazione cheaspira aria attraverso la con-dotta e la scarica all’esterno at-traverso filtri ad alta efficienza(HEPA).Il detensionamento della con-dotta è necessario per “scari-care” i supporti della linea, pre-tensionata a freddo durante ilmontaggio. Esso viene eseguito medianteun distacco progressivo e con-trollato della connessione flan-giata posta nella parte più bas-sa del tratto di condotta dasmontare, immediatamente aldi sopra della valvola di isola-mento, evitando spostamentiincontrollati dell’intera tuba-zione.

In questa fase sono stati ancheisolati i generatori di vaporeper evitare rientrate d’acquanella successiva fase di decon-taminazione. Essa è stata ese-guita con un ugello di lavaggioalimentato con acqua ad altapressione, inserito di volta involta in aperture realizzate ap-positamente, in corrisponden-za del tratto di condotta da de-contaminare. L’acqua di lavag-gio viene raccolta in appositiserbatoi e convogliata all’im-pianto di trattamento degli ef-fluenti radioattivi.Al termine di queste attività,svolte da personale Sogin e daditte appaltatrici, sarannoprodotti oltre 700 tonnellate dirottami metallici. I rifiuti radioattivi saranno stoc-cati in depositi di transito, inattesa della disponibilità delDeposito Nazionale superfi-ciale. I materiali con radioatti-vità al di sotto dei limiti di rila-scio senza vincoli radiologicisaranno alienati. Il costo del progetto a vita in-tera è pari a circa 4,6 M€.

Attività di decommissioningnella Centrale del Garigliano

L’Impianto del Garigliano eraequipaggiato con un reattoread acqua bollente a ciclo dualedella potenza termica di 506MWt, corrispondente ad unapotenza elettrica di 160 MWe.L’impianto ha raggiunto la pri-ma criticità l’ 11 gennaio 1964ed ha iniziato l’esercizio com-merciale il 13 aprile 1964.La centrale fu fermata defini-tivamente nel 1982, il combu-stibile nucleare (322 elementi)è stato allontanato dall’im-pianto in un’unica campagnadi 46 trasporti tra il 1985 e il1987.Tra il 1990 e il 1997 furono ef-

fettuate tutte le operazione perisolare l’edificio reattore dal re-sto dell’Impianto e porlo in Cu-stodia Protettiva Passiva se-condo la modalità di smantel-lamento in più fasi definita“SAFESTORE”.Nel 1999 la Sogin ricevette, dal-l’allora Ministero dell’Industriadel Commercio e Artigianato,l’incarico di attuare su tutte leCentrali nucleari italiane la stra-tegia di smantellamento in unasola fase (smantellamento ac-celerato).Nell’agosto del 2001 la Soginha presentato all’allora Mini-stero delle Attività Produttivel’istanza di disattivazione acce-lerata per la Centrale del Gari-gliano e nell’agosto 2003 al Mi-nistero dell’Ambiente lo studiodi impatto ambientale. In atte-sa dell’ottenimento delle auto-rizzazioni, sull’impianto sonoin corso diverse attività prope-deutiche agli effettivi smantel-lamenti.Sul sito si stanno realizzandodei depositi di rifiuti radioattividi 2a categoria per consentirela gestione in sicurezza sia deirifiuti pregressi presenti sul sitosia di parte dei rifiuti che sa-ranno prodotti in futuro du-rante le varie attività di sman-tellamento, in attesa della dis-ponibilità del Deposito Nazio-nale superficiale.La difficoltà di ottenere le au-torizzazioni a costruire da par-te delle autorità locali ha por-tato a definire delle strategie al-ternative per realizzare i depo-siti sfruttando edifici esistenti,ristrutturandoli o demolendoliper riutilizzarne la cubatura.Il primo deposito che si sta rea-lizzando è ottenuto dalla ri-strutturazione di un edificio cheera adibito ad ospitare i dieseld’emergenza delle salvaguar-die nucleari. Da tale ristruttu-

razione si otterranno cinque lo-cali di cui quattro ospiterannoi rifiuti condizionati provenientida campagne di trattamentoresine e fanghi effettuate sul-l’Impianto negli anni ’90 men-tre l’ultimo ospiterà una partedell’amianto proveniente dallecampagne di bonifica degli edi-fici di Centrale.Per ottimizzare il caricamentodel deposito sono state studia-te delle strutture ad hoc chepermetteranno l’impilaggio deifusti su tre livelli in condizionidi sicurezza.Il secondo Deposito avrà unacubatura di circa 10.000 m3 euna superficie di 1.500 m2. Inquesto edificio saranno stocca-ti i rifiuti provenienti dalla bo-nifica delle trincee interrate,dalla bonifica dell’amianto e daalcune attività di “decommis-sioning”. Per ragioni sismiche il deposi-to sarà realizzato su una palifi-cata di fondazione di 75 pali di1.2m di diametro, profondi 30m. Per realizzare tale palificatasi è dovuto procedere alla de-molizione delle strutture cheinsistevano sull’area e in parti-colare sono stati demoliti alcu-ni dei cavidotti delle salva-guardie nucleari e parte dellasottostazione elettrica.Ad oggi sono state terminatetutte le attività di demolizioneed è stata completata la realiz-zazione dei pali, sono in corsole prove di carico e le prove“cross-hole”. Terminata la cam-pagna di validazione della pa-lificata si procederà all’eleva-zione della struttura.In contemporanea, all’internodell’edificio reattore sono incorso le attività di bonifica daamianto di tutti i sistemi ecomponenti. Per poter effet-tuare la rimozione dell’amian-to è necessario che alcuni si-stemi, quali ventilazione, im-pianto elettrico, drenaggi e ad-duzione acqua siano in funzio-ne. Tali sistemi durante la mes-sa in “Custodia Protettiva Pas-siva” erano stati tutti isolati. Siè deciso di ripristinare gli im-pianti di adduzione acqua edrenaggi esistenti, mentre per ilsistema di ventilazione e per ilsistema elettrico sono statirealizzati degli impianti di can-tiere “ad hoc”. Per implemen-tare la sicurezza il sistema diventilazione è stato dotato diun sistema di filtrazione asso-luta. Per poter permettere le at-tività di installazione dei nuovisistemi è stata effettuata unapulizia preliminare di tutti i lo-cali che ha portato al recuperodi 13 t di amianto che si erasfaldato. Si stima di completa-re le attività di bonifica a di-cembre 2009.

prof. ing. Maurizio Cumo

Sezione dellʼEdificio Reattore, con evidenza delle condotte darimuovere

Tegoli derivanti dal taglio delle condotte

L'Edificio Reattore. Vista dal cantiere"Deposito di transito"

Tratto di condottainterno alloschermo biologicosecondario Verifica dei supporti durante il detensionamento

La flangia dopo il detensionamento

Inserimento dellʼattrezzo per ladecontaminazione

La decontaminazione, vistadallʼinterno della condotta

Il taglio della condotta. Estremità latogeneratore di vapore

Centrale del Garigliano vista dallʼesterno Un plastico dellʼimpianto Sezione del deposito ex diesel con ilcaricamento dei fusti

Realizzazione dellapalificata per ildeposito D1 –inserimento armatura

Demolizione strutture esistenti Tubazioni del locale pipe way primadella bonifica amianto

Tubazioni del locale pipe way dopo labonifica amianto

Attività di decontaminazione da amianto in capannina

segue da pag. 1

Page 5: Fondato nel 1952 † “La comunità ...€¦ · E-mail: abbonamenti@picomax.it viene distribuito: DOTT. ING. GIOVANNI AVICO I l Presidente USA Barack Obama ha confermato il piano

I n seguito, dopo essere sta-ti instradati verso Nova-ra, i vagoni erano stati ag-

ganciati al convoglio diretto aGricignano d’Aversa, nel Ca-sertano, a pochi chilometrida Casal di Principe, dove èsituata l’azienda alla quale eradestinato il gpl: la AversanaPetroli S.r.l., appartenente al-la famiglia dell’attuale sotto-segretario all’Economia, Ni-cola Cosentino. Tale aziendariceve mediamente un caricoalla settimana, che poi vienedistribuito alle stazioni di ri-fornimento delle province diCaserta e di Napoli.Durante il suo viaggio versosud, il treno merci ha attra-versato Viareggio, il principa-le nodo ferroviario della pro-vincia di Lucca, e, probabil-mente a causa del cedimen-to di un carrello di uno deiprimi carri cisterna, in prossi-mità della stazione della cittàtoscana è avvenuto il dera-gliamento di cinque vagoni.A seguito dell’evento, da unodei carri cisterna è iniziata lafuga di gpl che si è dispersorapidamente fino a 80 – 90 mdal vagone. I testimoni ocu-lari, infatti, parlano di “nuvolebianche”4 che avrebbero in-vaso i binari e la zona resi-denziale limitrofa. In partico-lare, i due macchinisti hannodichiarato che, mentre stava-no transitando a Viareggio acirca 90 km/h (la velocità li-mite per quel tratto è di circa100 km/h), hanno udito unostrattone, si sono affacciati,hanno visto la prima cisternafuori sagoma (in fase di dera-gliamento) e hanno arrestatoil convoglio. Secondo le lorodichiarazioni, la locomotivasi è quindi staccata e, dopoaverla messa in sicurezza, idue sono fuggiti portando consé i documenti relativi allamerce trasportata. Appenascesi dal convoglio, i due ope-ratori si sarebbero trovati im-mersi in una nube di combu-stibile, dalla quale sono uscitiriparandosi poi dietro ad unmuretto. A questo punto han-no udito le prime esplosioni. Idanni sono stati rilevati finoad una distanza di 300 m dalvagone che ha rilasciato la so-stanza (fortunatamente solouno dei 14 presenti) e due pa-lazzine poste nelle immediatevicinanze della stazione sonocrollate. In seguito sono stateevacuate circa 400 famiglie,per un totale di mille perso-ne. Il gpl dovrebbe essere fuo-riuscito da uno squarcio di

circa 40 cm di lunghezza ori-ginato dall’urto e, forse, an-che da alcune valvole dan-neggiate durante l’incidente.Gli idrocarburi, una volta fuo-riusciti si sono diretti verso leabitazioni senza avvolgere lealtre cisterne, che sono rima-ste intatte. Ben peggiore sa-rebbe stato lo scenario nel ca-so in cui anche queste ultimefossero state coinvolte dalleesplosioni e dall’incendio sus-seguente (Fig. 2, 3). Da se-gnalare che, nei minuti im-mediatamente successivi l’in-cidente, stavano sopraggiun-gendo nella stazione di Via-reggio due treni (un intercitye un regionale) che sono sta-ti tempestivamente bloccati.Secondo le dichiarazioni delgruppo FS non ci sarebbe sta-to lo scoppio del primo carrocisterna, seguito dall’esplo-sione del gas fuoriuscito, co-me invece era stato detto sul-la base delle primissime indi-cazioni, ma solo l’esplosionedel gas rilasciato all’esterno a

causa del danneggiamentodel serbatoio. Il gpl si sarebbe,perciò, disperso, in seguito al-la fuoriuscita seguita al dera-gliamento, raggiungendo levicine vie urbane e alcune del-le abitazioni adiacenti. Ad uncerto punto, avrebbe trovatodegli inneschi (ne bastano dientità piccolissima) e si sa-rebbero sviluppate le combu-stioni rapide che hanno de-terminato le prime esplosioni,udite da diversi testimoni. Atal proposito, alcuni vigili delfuoco che hanno partecipatoalle operazioni di soccorso,hanno dichiarato che unadelle abitazioni gravementedanneggiate durante l’eventoè stata distrutta da un’esplo-sione avvenuta al suo inter-no, confermando tale tesi.Non si sarebbe dunque trat-tato di un BLEVE5, eventual-mente seguito da un Fireball6(Fig. 4), ma di un insieme diUVCE, CVCE7 e Flashfire8

del gpl fuoriuscito e dispersonell’ambiente circostante i va-

goni. In caso di BLEVE e Fi-reball, come noto, le conse-guenze avrebbero potuto es-sere anche molto peggiori di

quello che sono state in que-sto caso, a causa, principal-mente, dell’entità dell’esplo-sione, delle elevatissime tem-

perature che si sarebbero rag-giunte e della proiezione diframmenti. Si ricorda, infine,che è stato approvato dalConsiglio dei Ministri il De-creto relativo alla promulga-zione dello stato d’emergenzanella città di Viareggio. Taleprovvedimento, che durerà fi-no al 31 dicembre, autorizzail Presidente del Consiglio aemanare un ulteriore Decretonel quale saranno stabilite lemisure necessarie per la rico-struzione e per aiutare la po-polazione colpita dalla trage-dia. Intanto, lo scorso 03.07.09è stata parzialmente riapertala stazione di Viareggio (duebinari su otto). Il primo trenoa fare tappa dopo l’incidentedi lunedì è stato il regionaleLa Spezia-Pisa, alle 5h54’.

dott. ing. Giovanni ManziniPh.D., P.E.

Dipartimento di Energia Politecnico di Milano

[email protected]

N. 14 - 1 Settembre 2009 IL GIORNALE dell’INGEGNERE 5

• DIAFRAMMI • MICROPALI• TIRANTI • PALI

• INIEZIONI • CONSULENZE GEOTECNICHE

Via Washington, 72 - 20146 Milano Tel. 02.4983323 • Tel. e Fax 02.468897

Il deragliamento del convoglio, il rilascio e l’esplosione del gplDALLA PRIMA PAGINA│LA TRAGEDIA DI VIAREGGIO

segue da pag. 1

NOTE1) Miscela di propano (C3H8) e butano (C4H10) in quantità variabile in funzione dell’utilizzo e della stagione diimpiego. Può contenere anche tracce di pentano (C5H12).2) La Sarpom (Società per azioni raffineria padana oli minerali, http://www.esso.com/Italy-Ita-lian/PA/Operations/IT_Refining_Trecate.asp) di San Martino di Trecate (No), situata ai confini del Parco Naturale delTicino, all’interno del triangolo industriale Milano - Torino – Genova, tratta ogni anno circa il 7% dei prodotti petro-liferi consumati in Italia. L’azienda occupa attualmente circa 400 addetti con un indotto di oltre 1.500 persone e si esten-de su un’area di oltre un milione di m2. La Esso detiene la maggioranza del pacchetto azionario (74,1%), mentre ilrestante (25,9%) appartiene alla Erg.3) Vagoni speciali prodotti dalla Gatx (http://www.gatx.com/), azienda capofila del settore in Europa, capaci di trasportare35 m3 di gpl. I documenti di viaggio del convoglio riportavano il propano quale sostanza trasportata.4) Miscele degli idrocarburi componenti il gpl e di aria. Tali idrocarburi erano presenti in fase gassosa all’esterno delcarro cisterna, anche se non si può escludere che fossero ancora esistenti piccole quantità in fase liquida (spray, ae-rosol).5) BLEVE (Boiling Liquid Expanding Vapor Explosion): è lo scoppio di un serbatoio all’interno del quale vi è del liquidoin ebollizione a causa dell’eccessivo riscaldamento (ad esempio in seguito ad un incendio all’esterno). La rottura del-le pareti del serbatoio provoca un repentino e netto calo della pressione all’interno dello stesso e la rapida vaporiz-zazione della fase liquida rimanente nell’unità di stoccaggio, che determina un ulteriore incremento di pressione e ilsusseguente ampliamento dello squarcio nelle pareti. La sostanza che fuoriesce è solitamente una miscela bifase for-mata, in gran parte, da gas e vapori e in parte residua da liquido (spray ed aerosol). Nel caso si tratti di un combu-stibile, è altamente probabile l’ignizione della miscela reagente (combustibile + comburente/ ossigeno), che provo-ca una rapida combustione, spesso con lo sviluppo del fenomeno del Fireball.6) Fireball: letteralmente “palla di fuoco”, è un fenomeno che avviene a causa di una combustione rapida di tipo esplo-sivo, cioè con la presenza di sovrappressioni di rilievo, che procede dal fronte esterno della miscela reagente versol’interno.7) UVCE (Unconfined Vapour Cloud Explosion), CVCE (Confined Vapour Cloud Explosion): l’UVCE avviene quandola miscela reagente esplode all’esterno, il CVCE invece quando tale esplosione avviene all’interno di un locale. In quan-to qualche vincolo di confinamento è spesso presente, vengono spesso considerati anche gli PVCE (Partially-con-fined Vapour Cloud Explosion).8) Flashfire: è la combustione rapida, ma senza andamento esplosivo (senza sovrappressioni di rilievo) di una mi-scela reagente.

Fig. 1 – Immagine dellʼincendio seguito alleesplosioni (Fonte: Varesenews)

Fig. 2 – Alcuni degli edifici vicini alla stazione,diverse ore dopo le esplosioni. Si nota la presenzadi incendi residui al loro interno (Fonte: Il Foglio.it)

Fig. 3 – Immagine di un tratto di ferrovia con i vagoni deragliati e della strada adiacente con alcune vetture parcheggiate edistrutte dallʼincendio (Fonte: candidonews - Ansa).

Fig. 4 – Immagine del Fireball conseguente alBLEVE di alcuni carri cisterna di un convoglioferroviario, contenenti petrolio ed etanolo, neipressi della città di Luther in Oklahoma. Disastroavvenuto il 22.08.2008 (Fonte: CNN)

Page 6: Fondato nel 1952 † “La comunità ...€¦ · E-mail: abbonamenti@picomax.it viene distribuito: DOTT. ING. GIOVANNI AVICO I l Presidente USA Barack Obama ha confermato il piano

6 IL GIORNALE dell’INGEGNERE N. 14 - 1 Settembre 2009

Il commento di Romeo La Pietra, presidente del Centro Studi del Cni

Svolta epocale: gli ingegneri presentano una bozza di propostadi legge per la riforma dell’ordinamento della professione

A Pescara, dal 22 al 24 luglio, si è tenuto il cinquantaquattresimo Congresso Nazionale degli Ordini degli Ingegneri d’Italia

Paolo Stefanelli: “L’unità della categoria è fondamentale per valorizzare il nostro patrimonio di competenza e professionalità”

Tra gli interventi inaugurali, anche quello del presidente pescarese, Antonio Bellizzotti

“Un congresso che ridà dignità e meriti agli ingegneri”

“Un congresso cherestituisce meriti edignità agli inge-

gneri italiani, facendo luce sul-le responsabilità e le compe-tenze notevoli dei nostri pro-fessionisti”. Ha esordito così ilpadrone di casa, il presidentepescarese Antonio Bellizzot-ti, all’apertura dei lavori con-gressuali. Un breve discorsoincentrato soprattutto, e nonpoteva essere altrimenti, sul-l’evento sismico dell’Aquila.“Siamo stati vittime di unosciacallaggio mediatico – hasottolineato l’ingegner Belliz-zotti – terminato soli negli ul-timi tempi, quando la profes-sionalità degli ingegneri è sta-ta completamente rivalutatae quando l’opinione pubbli-ca ha compreso che non era-no stati commessi, a priori,errori nella realizzazione del-la maggior parte degli edificiabruzzesi”. Luigi Albore Ma-scia, sindaco di Pescara, hamesso grande enfasi nell’atti-vità svolta dai liberi profes-sionisti, i quali “effettuano

giornalmente un lavoro dimediazione sociale. In un Co-mune come il nostro, adesempio, gli ingegneri svilup-pano continuamente rappor-ti tra l’utenza e gli addetti ailavori, promuovendo valoriimportanti come l’etica nellosvolgimento della professio-ne”. Messaggio condiviso an-che da Guerino Testa, presi-dente della Provincia di Pe-scara, che offerto la massimacollaborazione agli ingegneri“per risolvere le problemati-che che assillano la catego-ria. Un congresso davveroimportante anche e soprat-tutto per il terremoto. Gli in-gegneri dovranno essere i ga-ranti per la ricostruzione gra-zie alla loro professionalità ecapacità che coniugano effi-cienza e sicurezza”. BarbaraBartoli, vice presidente del-l’ANIAI, Associazione Na-zionale Ingegneri e Architet-ti Italiani, si è focalizzata sul-la “necessità di riscoprire conforza la voglia di fare profes-sione. Certo, non dipende da-

gli ingegneri se succede unterremoto; dipende dagli in-gegneri però plasmare l’am-biente nel quale viviamo, ren-derlo più confortevole e sicu-

ro. I professionisti hanno lapossibilità di progettare il fu-turo in un momento partico-larmente difficile”. GuidoMontier, esponente dell’Au-

torità di Vigilanza sui LavoriPubblici, ha incentrato il suointervento sulla necessità diporre “maggior attenzione su-gli aspetti del sistema tariffario

nel mondo professionale,dando vita ad un prezzariounico ed estendendo il me-todo dell’offerta economica-mente più vantaggiosa, pro-prio per cercare di evitarel’aggiudicazione di bandi conribassi ingiustificati ed oltre lanorma”. Particolarmente ap-prezzato il messaggio lancia-to da Giuseppe Jogna, presi-dente del Consiglio Nazio-nale dei Periti Industriali.“Proprio recentemente, an-che con l’importante contri-buto degli ingegneri – haspiegato Jogna – abbiamo da-to vita, con altre categorie, alP.A.T., l’associazione delleprofessioni dell’area tecnica,che si pone come obiettivoquello di fare chiarezza, unavolta per tutte, sulle compe-tenze professionali e sulle de-limitazioni reciproche di azio-ne. Ciò che voglio mettere inevidenza è che i periti indu-striali non vogliono assoluta-mente prendere nulla di piùdi quello che è di loro perti-nenza”.

“Una svolta epocaleper tutta la catego-ria, un passo in

avanti davvero importante”.E’ questo il commento di Ro-meo La Pietra, presidente delCentro Studi del Cni, in se-guito all’approvazione, da par-te dell’assemblea dei presi-denti, della bozza di propostadi legge per la riforma dell’or-dinamento della professionedi ingegnere. “Dopo un lun-go e costruttivo dibattito – haspiegato l’ingegner La Pietra,tra gli estensori del progettolegislativo – abbiamo dato vi-ta ad un testo che si rifà uni-camente alle nostre peculiari-

tà ed esigenze, e contiene tut-ti quegli aspetti che noi inge-gneri riteniamo fondamentaliper un ulteriore sviluppo del-la categoria, a garanzia dellaqualità dell’offerta al serviziodella collettività e del Paese”.Tra i punti fondanti il docu-mento presentato a Pescara,l’annosa questione del rap-porto tra la salvaguardia delprincipio della concorrenza equello della qualità della pre-stazione: insomma, il delica-to problema del sistema delletariffe e della loro liberalizza-zione. In particolare, si fisse-rebbe ad una percentuale del20% la ribassabilità massima

nell’aggiudicazione di bandidi gara nel settore dei lavori

pubblici, subordinando peròtale possibilità al raggiungi-

mento di standard qualitativiminimi, proprio per tutelarela qualità e la sicurezza dellaprestazione. Nel caso in cui cisi discostasse da tali parametri,entrerebbero in azione gli Or-dini locali, con attività di veri-fica nei confronti dei profes-sionisti coinvolti. Per quantoconcerne gli altri argomentidi interesse della bozza di ri-forma, i primi tre articoli pren-dono in considerazione i prin-cipi generali che regolano lavita del sistema ordinisticodelle varie professioni. “Di par-ticolare importanza – si leggenel testo approvato nel corsodel congresso abruzzese – la

previsione di un regolamentospecifico, denominato ‘ordi-namento di categoria’, adot-tato dai Consigli nazionali del-le categorie professionali or-ganizzate in Ordini e Collegi echiamato a dettare le prescri-zioni attuative della definen-da ipotesi di legge, quanto me-no per quelle materie sullequali le Regioni non abbianopotestà legislativa”. L’ipotesi di proposta di leggelascia, infine, ampia libertà alCni per quanto riguarda lapossibilità di istituzionalizzarel’assemblea dei presidenti e laregolamentazione delle asso-ciazioni ordinistiche.

Un minuto di raccogli-mento per ricordarele vittime del terre-

moto che lo scorso 6 aprileha colpito l’Aquila. E’ iniziatocosì il cinquantaquattresimoCongresso Nazionale degliOrdini degli Ingegneri d’Ita-lia, svoltosi a Pescara dal 22al 24 luglio scorso. Davantiad oltre 600 professionisti, l’in-gegner Paolo Stefanelli, pre-sidente del Consiglio Nazio-nale Ingegneri, ha voluto su-bito chiarire, con un gestosimbolico e carico di emo-zione, le tematiche portantidi un evento dal titolo “Sicu-rezza e sviluppo: il ruolo cen-trale degli ingegneri”. L’even-to sismico e il contributo del-la categoria per la ricostru-zione in Abruzzo in primopiano, dunque, ma non solo.Tra gli argomenti affrontati,anche la necessità urgente, peril mondo delle professioni, diuna riforma dell’ordinamen-to. “E’ un convegno che saràricordato anche perché lo ab-

biamo tenuto nel mese di lu-glio, in quanto non era pos-sibile farlo a settembre a cau-sa delle elezioni degli Ordiniprovinciali”, ha spiegato il pre-sidente Stefanelli, che succes-sivamente si è soffermato, nel-la sua relazione di apertura la-vori, su tre questioni ben de-finite, il leit motif, poi, dellatre giorni pescarese. Innanzi-tutto, ecco l’approfondimento

sulla sicurezza e lo sviluppo.“Il rischio caratterizza la no-stra epoca, in ogni settore la-vorativo ed ambito della vitasociale ed economica. Si trat-ta della vera emergenza delventunesimo secolo”. Per Ste-fanelli è necessario un impor-tante e definitivo salto di qua-lità: “E’ fondamentale che ilrischio, sinonimo di ineffi-cienza, si trasformi negli at-

teggiamenti e nei modi di agi-re in ‘protezione dal rischio’.La prevenzione deve diven-tare una priorità assoluta, unconcetto che rientra nelle cor-de e competenze degli inge-gneri riuscire a diffondere, at-traverso un dialogo serrato ecostante con la società civi-le”. Ovviamente, come giàdetto, il terremoto ha in-fluenzato gran parte dell’assi-

se: un’intera mattinata, quelladel 23 luglio, è stata dedicataad un approfondimento del-l’argomento, con gli interventidi esperti, professori universi-tari e politici che poi hannopartecipato ad una tavola ro-tonda dal titolo “Il ruolo degliingegneri nella ricostruzionepost-terremoto: dai terremo-ti dei centri storici alla nuovacertificazione”. A moderare i

lavori, il professor EdoardoCosenza, ordinario di Tecni-ca delle Costruzioni all’Uni-versità Federico II di Napoli,che ha sottolineato il grandelavoro svolto dagli ingegneri“e il fattivo contributo fornitodalla categoria per le verifichedi agibilità degli edifici aqui-lani, che si sono svolte in untempo che è la metà di quan-to accaduto negli altri recentieventi sismici”. Il presidenteStefanelli ha voluto infine lan-ciare un appello agli oltre 210mila ingegneri che giornal-mente svolgono con passio-ne e competenza la professio-ne in ogni angolo d’Italia:“Dobbiamo essere capaci dicoinvolgere tutti i colleghi nel-le nostre battaglie per l’affer-mazione dei nostri valori, checoincidono con quelli dellacollettività. Solo con l’unitàdella categoria riusciremo arintuzzare la ripresa dei nostrinemici e potenziare al massi-mo gli strumenti di rappre-sentanza a livello istituzionale”.

CONGRESSO DI PESCARAA CURA DI ROBERTO DI SANZO

Tra i punti fondantiil documentopresentato ilrapporto trasalvaguardia del principio della concorrenza e qualità della prestazione

“Dobbiamo essere capaci di coinvolgere tutti i colleghi nelle battaglie per l’affermazionedei nostri valori, che coincidono con quelli della collettività”

Il Tavolo Congressuale Da Sinistra, Claudio Rocca, Presidente La Spezia, Paolo Stefanelli, Cni,Antonio Bellizzotti, Presidente Pescara

Pescara, il Museo d'Arte Moderna,sede dell'Assemblea dei Presidenti

Page 7: Fondato nel 1952 † “La comunità ...€¦ · E-mail: abbonamenti@picomax.it viene distribuito: DOTT. ING. GIOVANNI AVICO I l Presidente USA Barack Obama ha confermato il piano

N. 14 - 1 Settembre 2009 IL GIORNALE dell’INGEGNERE 7

ICMQ offre alle Aziende del settore Costruzioni: servizi di valutazione e certificazionedi Sistemi di Gestione e di Prodotto, servizi di Ispezione e Verifica dei Progetti,Marcatura CE e Certificazione degli Edifici.

ICMQ mette a disposizione unicamente tecnici esperti, che hanno maturatouna significativa e specifica esperienza nel campo delle Costruzioni.

ICMQ vanta riconoscimento internazionale.

ICMQ Spa: 20124 Milano - via Gaetano De Castillia, 10tel. 02.7015.081 - fax 02.7015.0854 - www.icmq.org - [email protected]

CERTIFICAZIONESICUREZZA

CERTIFICAZIONESISTEMA QUALITÀ

CERTIFICAZIONEDEL PERSONALE

CERTIFICAZIONEAMBIENTALE

SISTEMAEDIFICIO

CERTIFICAZIONEDI PRODOTTO

grap

hic

impr

imat

ur

Certificazionee Qualitài nostri pilastri portanti

DOTT. ING. MAURIZIO BROWN

DOTT. ING. SAVINO COLIA

Già dal XII secolo leacque cloacali diMilano, convo-

gliate nella roggia Vettab-bia vennero vantaggiosa-mente utilizzate dai mo-naci Cistercensi dell’Abba-zia di Chiaravalle per irri-gare i prati marcitori delvasto comprensorio agri-colo a valle della città.Le acque ricche di sostan-ze organiche, scorrendosul terreno, ne aumenta-vano la fertilità subendo,nel contempo, un proces-so di depurazione biologi-ca naturale davvero esem-plare e del tutto analogoal processo di fitodepura-zione.L’attuale sistema di trat-tamento delle acque re-flue della città di Milanoè stato configurato in mo-do da non alterare l’asset-

to tradizionale del territo-rio, continuando a privi-legiare la destinazione del-le acque depurate al riusoirriguo.Esso risulta articolato intre poli di depurativi, cia-scuno a servizio dei tre ba-cini scolanti secondo cuirisulta suddiviso il territo-rio del Comune di Mila-no in funzione dei recapi-ti finali (figura 1).■ Polo di Milano SanRocco a servizio del baci-no scolante occidentale edel Comune di SettimoMilanese, con recapito fi-nale nel Colatore LambroMeridionale e, tramite sol-levamento, alle rogge Piz-zabrasa e Carlesca chesvolgono funzione irriguasu un esteso territorio asud della città fino a inte-ressare la Provincia di Pa-via;

DOTT. ING. RICCARDO AIROLDI

L’uso della falda sotterranea perl’approvvigionamento idricodella nostra città risale al Me-

dioevo, come testimonia, in un suoscritto, Bonvesin della Riva, cronistacontemporaneo di Dante Alighieri.Anche quando, nel 1888, fu costruitol’Acquedotto pubblico Comunale, persostituire i pozzi dei privati, che finoad allora avevano rifornito le singoleabitazioni dei milanesi, si decise dicontinuare con l’uso dei pozzi, dopoun periodo di proposte e discussionidurato oltre un decennio.In verità l’Amministrazione Comu-nale aveva inizialmente scelto di ri-fornirsi da sorgenti della Val Brem-bana, ma la soluzione non poté esse-re adottata per l’opposizione di di-versi enti della provincia di Bergamo,nonostante un intervento dell’AbateStoppani in difesa della richiesta deiMilanesi.La scelta di proseguire con l’uso del-la falda fu comunque felice, perché laportata delle lontane sorgenti si sa-rebbe rivelata presto inadeguata per lerichieste idriche della città, in rapidacrescita, mentre la potenzialità dellafalda nel sottosuolo cittadino è statasostanzialmente sempre sufficienteper soddisfare dette richieste. Si ricorda che, al momento della co-stituzione dell’acquedotto, Milano erauna città di 300.000 abitanti, ma, giàalla fine del secolo decimo nono gliabitanti salirono a 500.000, per poisuperare negli anni ’70 del secolo scor-so il numero di 1.800.000.I primi pozzi pubblici, perforati in

prossimità dell’Arena Civica nel verdedell’attuale Parco Sempione, raggiun-sero profondità superiori a 100 metridal piano di campagna e furono dotatidi filtri solamente al di sotto di 35 me-tri per escludere l’utilizzo della primafalda, non microbiologicamente sicu-ra.L’acqua, prelevata con questi accor-gimenti, risultava di qualità così buo-na da poter essere distribuita, nellamaggior parte dei casi, senza alcuntrattamento.L’Acquedotto milanese crebbe poiprogressivamente, sviluppando sia gliimpianti di sollevamento che la retedistributiva, senza un piano preordi-

nato, inseguendo la crescita della cit-tà. Le stazioni di pompaggio, ciascunacon il proprio campo pozzi, furonocostruite in vicinanza delle utenze daservire, all’interno dei quartieri esi-stenti e di quelli di nuova costruzione,utilizzando le acque poste “sotto i pie-di” dei cittadini e al di sotto delle areedove si svolgevano le diverse attività.

Aspetti quantitativiVi furono timori di carenze solamen-te negli anni ‘60 e ’70 del secolo scor-so, quando ai prelievi dell’acquedotto– che arrivarono ad un’estrazione dioltre 350 milioni di m3/anno –si som-

marono i prelievi incontrollati dei poz-zi privati, perforati in gran numeroper usi artigianali e industriali. Le portate estratte superarono gli af-flussi di reintegro della falda e nellezone centrali della città si formò unagrande depressione; il livello della fal-da scese a oltre 40 m dal piano dicampagna.Il fenomeno cessò alla metà degli an-ni ’70, non tanto per l’entrata in vi-gore della Legge n°319 del 1976, chedisponeva il controllo dei prelievi e ilcensimento dei pozzi privati, ma per-ché cominciarono a diminuire sia i

Depurazione delle acque: il sistema di Milano

Le reti idropotabili: materiali utilizzati, criteri manutentivi e gestionali, contenimento e riduzione delle perditeDOTT. ING. STEFANO TANI

La rete acquedottisticadell’ATO Città di Mi-lano, gestita da più di

quattro anni da Metropolita-na Milanese S.p.A. (in segui-to MM), si sviluppa per circa2.400 Km (la distanza, com-prensiva di viaggio di andatae di ritorno, che separa Mi-lano da Madrid) lungo le viecittadine; le acque, emuntedalla falda sotterranea a mez-zo di circa 400 pozzi che at-tingono acqua dal grande ser-batoio costituito dalla falda,e distribuite dalla rete acque-dottistica, vengono in prece-denza trasportate da circa 100Km di tubazioni.Queste ultime condotte co-stituiscono la rete di addu-

zione ovvero il collegamen-to tra i suddetti pozzi e le 30centrali di pompaggio: edificifuori terra, seminterrati o in-terrati, dove sono collocatele vasche di raccolta, i mac-chinari elettrici ed idraulici,le apparecchiature di con-trollo e comando, gli impian-ti di trattamento (filtri a car-bone attivo, torri di aerazione,impianti ad osmosi inversa,clorazione, disinfezione conUV) che garantiscono l’im-missione nella rete di distri-buzione dell’acqua sollevatae trattata assicurando ade-guate pressioni (mediamen-te comprese tra i 4 e i 6 bar).La struttura della rete idrica didistribuzione è a tela di ragnoconfigurata secondo la tessitu-ra delle vie cittadine per rifor-

nire gli edifici che, raggruppa-ti in isolati, sono presenti sulterritorio urbanizzato cittadi-no. Le tubazioni presentanouna gamma di diametri chevaria tra i 150 e i 1200 mm;elementi caratterizzanti dellarete acquedottistica sono gliorgani di manovra (valvole esaracinesche per un totalecomplessivo di circa 27.000),gli idranti (del tipo sottosuoloper un totale complessivo dicirca 16.000) e le circa 450 fon-tanelle tipo “Milano”.Le derivazioni d’utenza, ter-minali di consegna ai Clientidei circa 230.000.000 di metricubi d’acqua potabile recapi-tati nelle case ogni anno (pa-ri a quasi 200.000 autobottial giorno!) sono invece circa52.000. Il monitoraggio delle

perdite nella rete idrica vieneconsiderata un’operazione ne-cessaria per garantire un uti-lizzo efficiente e consapevoledell’acqua: per questo MMha definito e attuato una seriedi azioni finalizzate a valuta-re l’efficienza della rete e apianificare gli interventi di ri-parazione e sostituzione del-le condotte.Dopo un’attenta analisi del-lo stato di fatto MM ha pia-nificato campagne di ricerca emonitoraggio delle perditetramite il controllo della reteidrica con tecniche acustiche(sistemi di prelocalizzazioneacustica computerizzata, cor-relazione, localizzatori di per-dita geofonici).

segue a pag. 8

segue a pag. 8

Rete, manutenzionee materialiDOTT. ING. FRANCO LIGONZO

Dopo l’insertodel n. 5, in cuiabbiamo tratta-

to alcuni argomenti dicarattere generale e letecnologie per la pota-bilizzazione, e quellodel n.6, in cui abbiamotrattato le fasi del riuso,chiudiamo l’argomen-to “acque per uso civi-le”, trattando i tre aspet-ti principali relativi allereti: l’architettura di re-te, i processi di manu-tenzione, i materiali dacostruzione. Con l’oc-casione pubblichiamoanche due contributi ri-cevuti da nostri lettoriche testimoniano, fral’altro, l’interesse susci-tato: l’ingegner Martinriprende l’argomentodella dissalazione del-l’acqua, ampliandolo; ilprof. Tomasino si in-terroga sulle previsionidella scienza climatica.Ringraziamo ancora ilettori per l’attenzioneriservataci e, visto il ri-scontro positivo, ci im-pegnamo per un altro“speciale acqua” sugliusi agricoli e industria-li nel 2010.

L’approvvigionamento idrico della città di Milano

SPECIALE “ACQUA/3”

Fig. 1 – Livelli medi della falda e volumi annui pompati dallʼAcquedotto dal 1970 al 2008.

segue a pag. 10

Page 8: Fondato nel 1952 † “La comunità ...€¦ · E-mail: abbonamenti@picomax.it viene distribuito: DOTT. ING. GIOVANNI AVICO I l Presidente USA Barack Obama ha confermato il piano

8 IL GIORNALE dell’INGEGNERE N. 14 - 1 Settembre 2009

prelievi dell’acquedotto, perla riduzione del numero di re-sidenti, sia i prelievi dei pri-vati per la riduzione del nu-mero di industrie idro-esi-genti.Il grafico in figura 1 riportagli andamenti del valore me-dio della soggiacenza (la di-stanza del livello della faldadal piano di campagna) e deivolumi annui erogati dall’ac-quedotto negli ultimi decenni.Negli ultimi anni i volumierogati dall’acquedotto sonoin continua diminuzione – nel2008 sono stati erogati 231milioni di m3 con un calo dicirca il 34% rispetto al valoremassimo (di 350 milioni) rag-giunti nel secolo scorso - el’emungimento dei pozzi pri-vati è diminuito di oltre il90%. Il numero di residenti simantiene attorno a 1.300.000.Pertanto attualmente non visono rischi di carenze quan-titative e i livelli della falda sipossono ritenere sotto con-trollo.

Aspetti qualitativiLa scelta di rifornirsi dalla fal-da sotterranea all’interno del-la città ha influito anche sul-la qualità della risorsa. Infatti gli inquinanti chimici- dispersi da industrie e arti-giani operanti nell’area citta-dina e a monte della stessa -poco o per niente biodegra-dabili, penetrarono in pro-fondità raggiungendo la fal-da utilizzata dall’acquedotto,tra 35 e 100 m dal piano dicampagna. Si salvò soltanto la falda “pro-fonda”, oltre i 100 – 120 m,perché protetta da un bancocontinuo impermeabile di ar-gilla.La diffusione dei contami-

nanti fu facilitata dalla man-canza, durata molti anni, diuna qualsiasi legislazione ditutela ambientale. Si ricordache la prima legge sull’argo-mento fu la già citata Leggen°319 del 1976.I principali inquinanti indivi-duati furono: il cromo esava-lente nei primi anni ‘60, icomposti organo-alogenatinel 1975 e i pesticidi, in par-ticolare atrazina, nel 1986.Mentre, per la quasi totalitàdei contaminanti, caratteriz-zati da una diffusione limitata,l’acquedotto riuscì a rispetta-re i limiti prescritti dalle nor-

mative, escludendo dall’uso ipozzi maggiormente inqui-nati, questo non fu possibileper i composti organo-aloge-nati (tricloroetilene, tetraclo-roetilene, cloroformio, etc.)accertati nel 1975 dal Labo-ratorio Provinciale di Igienee Profilassi, perché diffusi inquasi tutta la falda e, spesso,con elevate concentrazioni. In quel tempo non esistevaalcuna normativa per la pre-senza di questi composti nel-le acque potabili e fu proprioil Comune di Milano a stabi-lire, tramite una commissionedi esperti, un limite di accet-tabilità, determinato in ana-logia con le norme esistentiper l’assorbimento di questesostanze, mediante inalazione,negli ambienti di lavoro. La Comunità Europea inter-venne soltanto successiva-mente, per regolamentare laqualità delle acque destinateal consumo umano, con laDirettiva n. 778 del 1980, chefissava il limite di 30 µg/l perla somma totale degli orga-

no-alogenati, e poi con la Di-rettiva n. 83 del 1998, che in-troduceva il limite di 10 µg/lper la somma di tricloroeti-lene e tetracloroetilene, so-stanze maggiormente presentinei pozzi della nostra città.Queste direttive furono rece-pite dalla Legge Italiana, laprima con il DPR 236 del1988 e la seconda con il D.lgs.31 del 2001.Per conformare la qualità del-l’acqua erogata alle prescri-zioni di legge, anche per icomposti organo-alogenati,fu necessario attuare un pro-gramma di opere compren-dente: ■ la costruzione di nuovecentrali in zone perifericheindenni da queste contami-nazioni; ■ la perforazione di pozzi“profondi” per attingere dal-l’acquifero, sostanzialmenteincontaminato, esistente aldi sotto di 100-120 metri dalpiano di campagna;■ l’installazione di impiantidi trattamento, in particolare

filtri a carboni attivi, torri diaerazione e impianti a osmo-si inversa.Con interventi di questo tiposi raggiunse, l’8 maggio ’94, ilcompleto rispetto delle pre-scrizioni del DPR 236/88 e,successivamente, il 25 di-cembre del 2003 delle pre-scrizioni del D.Lgs 31/01.La figura 2 riporta la mappadelle stazioni di pompaggioe degli impianti di trattamen-to.In particolare nel ’94 furonoinstallate, in poco più di unmese, 26 torri di aerazionenelle centrali maggiormentecontaminate e, da quel mo-mento, la qualità dell’acqua èsempre stata perfettamenteconforme alle disposizioni dilegge. L’erogazione di acqua di buo-na qualità è ottenuta per il25% circa dalle centrali peri-feriche in zone indenni, co-struite negli ultimi decenni -in particolare Linate (1977),Assiano (1985) e Lambro (2000) - e per il 75% dalle cen-

trali interne, dotate di im-pianti di trattamento.La continua conformità è as-sicurata dai controlli analiti-ci quotidiani – per un totale di250.000 analisi di parametri,microbiologici, chimici e chi-mico fisici su 24.000 campio-ni di acqua prelevati ogni an-no - effettuati, sia dalla Azien-da Sanitaria Locale, tramiteil Laboratorio dell’ARPA, siadal Laboratorio Interno del-l’Acquedotto, molto poten-ziato negli ultimi anni e oggiin grado di eseguire tutte leanalisi necessarie all’accerta-mento della potabilità delleacque. La buona qualità dell’acquadistribuita è riconosciuta an-che da associazioni che tu-telano gli interessi dei citta-dini, come Legambiente.Altri aspetti positivi del Ser-vizio Idrico Integrato Mila-nese, gestito direttamente dalComune fino a giugno del2003 e successivamente affi-dato ad MM SpA, possonoessere considerati le basse

perdite della rete ( il 10 % delvolume immesso) e l’econo-micità della tariffa applicata,di circa 0,48 euro/m3 (0,14euro/m3 per la sola acqua,0,09 euro/m3 per la tariffa difognatura e 0,25 euro/m3 perla tassa statale di depurazio-ne).Si ricorda che nel 2006 un’in-dagine di Mediobanca ha in-dicato il Servizio Idrico Inte-grato di Milano come il me-glio gestito tra i Servizi IdriciItaliani.

Conclusioni e prospettiveSfruttando la ricchezza di ri-sorse idriche sotterranee del-l’area milanese è sempre sta-to possibile garantire alla no-stra città un approvvigiona-mento idrico quantitativa-mente adeguato. Si sono in-vece verificati problemi qua-litativi, ma sono stati risolti e,dal 1994, l’acqua distribuita èperfettamente conforme alleleggi italiane e alle direttivedella C.E. sulla qualità del-l’acqua destinata al consumoumano.Nel futuro dovrà proseguirela costruzione delle Centraliperiferiche - alimentate dapozzi dotati delle aree di pro-tezione e rispetto prescrittedalle normative - destinateprogressivamente a sostitui-re le centrali interne. Tutta-via, poiché le aree di prote-zione non danno la sicurezzache i pozzi non possano es-sere raggiunti dagli inquinan-ti chimici, in grado di avan-zare per diversi chilometri, inalcuni casi il ricorso ai tratta-menti potrà essere necessa-rio anche in zone periferiche,perdurando la dispersionenell’ambiente di pesticidi, inparticolare diserbanti.E’ comunque consigliabile ri-durre progressivamente l’usoa scopo potabile della faldadelle zone centrali della cit-tà, perché questa risorsa è uti-lizzata anche da un crescentenumero di pozzi perforatiper alimentare pompe di ca-lore e inoltre rischia di sub-ire effetti negativi dalla mas-siccia occupazione del sotto-suolo con strutture in ce-mento armato - ad es. autori-messe interrate - già avvenu-ta e in ulteriore espansionenel futuro.

dott. ing. Riccardo Airoldi,MM Spa - Servizio Idrico

Integrato della Città di Milano

Fig. 2 – Mappa della città con centrali, pozzi e impianti di trattamento

L’approvvigionamento idrico della città di Milanosegue da pag. 7

Le perdite della rete dis-tributiva quantificabilipari a circa il 10% del-

l’acqua immessa possono es-sere considerate eccellenti ri-spetto alle perdite media-mente riscontrabili nei paesieuropei (20-30%) e nelle al-tre realtà italiane (30-40%).Gran parte della rete (circa65%) è costituita da tubazio-ni in ghisa grigia, materialeottimo per la resistenza allecorrosioni ma caratterizzatoda una sensibile fragilità equindi esposto a rotture pereffetto delle sollecitazionimeccaniche e delle vibrazio-ni (traffico, passaggio tram,vibrazioni metrò, ecc.). Giàdai primi anni settanta a Mi-lano in luogo della ghisa gri-gia si utilizza la ghisa sferoi-dale (odierna estensione circa20%) che presenta minorefragilità e migliori caratteri-stiche meccaniche.La scelta di tubazioni in ghi-sa sferoidale combinata conmateriali di rivestimento in-terno quali la malta cementi-zia ed esterno quali zinco, al-

luminio e vernici epossidiche,ha comportato un aumentodell’efficienza della rete idricae un aumento dei rendimen-ti meccanici e idraulici.Anche le tubazioni in acciaio(estensione circa 15%) ven-gono oggi sostituite, pure nelcaso di grandi direttrici idri-che, con nuove tubazioni inghisa sferoidale. Dal 2004MM ha quindi deciso di in-crementare l’efficienza dellarete idrica aumentando i chi-lometri di rete acquedottisti-ca in ghisa sferoidale; nel qua-driennio di gestione sono sta-te indette diverse gare d’ap-palto per la realizzazione, lasostituzione e il potenzia-mento di circa 30.000 metricomplessivi di rete acquedot-tistica. La costante attenzionealle nuove tecnologie abbi-nata alla ricerca di soluzioniche si prefiggono obiettiviquali il minor impatto possi-bile sulla viabilità cittadina e laminimizzazione dei costi di-retti nonché di quelli socio-ambientali connessi alle ope-razioni di scavo, ha portatoMM, in alternativa alla clas-sica tecnologia a scavo aper-

to, all’utilizzo di interventi diripristino delle reti facendo ri-corso a tecnologie non inva-sive che consentono la riabi-litazione delle tubazioni per-seguendo la minimizzazionedegli scavi (interventi specia-listici che consistono nel ri-vestimento interno con mal-ta cementizia con tecnica de-finita “cement mortar line”).Gli interventi di riabilitazio-ne e potenziamento della re-te acquedottistica sono peròsolo parte dei quotidiani in-terventi di manutenzione or-dinaria e di pronto interventosulla rete stessa: si evidenziache solo nel corso dell’anno2008 il Reparto Pronto Inter-vento ha ricevuto circa 6.000chiamate (richieste di inter-vento) che hanno comporta-to la necessità di ricorrere incirca 1.250 casi ad operazionidi scavo su suolo pubblico cit-tadino. In aggiunta agli inter-venti di emergenza si eviden-ziano gli interventi program-mati (circa 800 effettuati nel2008) per la nuova posa, il ri-sanamento, lo spostamentoo l’aumento di diametro del-le derivazioni d’utenza.

L’organizzazione degli inter-venti (escludendo le opere inregime di pronto intervento)in una realtà complessa co-me quella della città di Mila-no per il numero di sottoser-vizi presenti (reti gas, elettri-cità, telefonia, ecc.) e per lecondizioni ambientali (traffi-co cittadino, pavimentazionidi pregio, ecc.) comporta ungrande impegno in termini diottenimento delle autorizza-zioni, di programmazione deilavori, di organizzazione e digestione dei cantieri.Nel 2004 il Comune di Mila-no (Settore Tecnico Infra-strutture) ha trasferito a MMl’attività di coordinamentodegli scavi su suolo pubblico:è stata quindi creata un’ap-posita struttura per la gestio-ne dei servizi di produzione,raccolta, scambio e aggiorna-mento dei documenti di au-torizzazione agli scavi: l’Uffi-cio Coordinamento Scavi.Obiettivo del coordinamentoè quello di controllare e ra-zionalizzare l’iter procedura-le tecnico evitando ritardi neitempi di risposta ai Clienti, alComune e ai Soggetti interes-

sati che operano sul territorio(per numero di circa 30!).Uno degli obiettivi primari diMM è una sempre miglioreconoscenza della rete in ge-stione, del suo funzionamen-to e del sottosuolo dove èubicata. La realizzazione diun sistema informativo terri-toriale in cui saranno archi-viate, gestite e puntualmenteaggiornate le mappature e leinformazioni alfanumerichedella rete idrica e dei relativiimpianti consentirà di cono-scere la consistenza delle in-frastrutture e del Servizio fa-vorendone una più corretta eottimale gestione.L’acquisizione di specificosoftware di simulazione idrau-lica abbinata a campagne dimisura di pressioni e portate,alla creazione di stazioni fisseper l’acquisizione di misurelungo la rete (“se ti viene ditrattare dell’acqua consultaprima la esperienza e poi laragione” diceva il maestroLeonardo Da Vinci), consen-tiranno la creazione di unmodello capace di simulareil comportamento idraulicodella rete. Una migliore co-

noscenza del sottosuolo saràinvece acquisita attraversoprogetti di ricerca che preve-dono la sperimentazione dinuove tecnologie e strumen-tazioni georadar tridimensio-nali, condotti da in collabo-razione con Fondazione Po-litecnico di Milano e il Di-partimento di IngegneriaStrutturale del Politecnico.Gli eccellenti risultati nel mo-nitoraggio delle perdite idri-che, nel potenziamento e nel-la sostituzione di reti amma-lorate e negli interventi di ri-parazione urgenti ottenutinella gestione della rete ac-quedottistica in un contestocomplesso quale la città diMilano, evidenziano il co-stante impegno di MM neldefinire e attuare un piano diinvestimenti razionale, arti-colato per obiettivi, settori diintervento e fortemente orien-tato all’innovazione tecnolo-gica e al miglioramento delservizio di distribuzione del-l’acqua.

dott. ing. Stefano TaniMM Spa - Servizio Idrico

Integrato della Città di Milano

Le reti idropotabili: materiali utilizzati, criteri manutentivi e gestionali, contenimento e riduzione delle perdite

segue da pag. 7

Page 9: Fondato nel 1952 † “La comunità ...€¦ · E-mail: abbonamenti@picomax.it viene distribuito: DOTT. ING. GIOVANNI AVICO I l Presidente USA Barack Obama ha confermato il piano

DOTT. ING. FAUSTO CAPELLI

CENTRO INOX

Resistenza alla corrosioneSolitamente, in qualsiasi am-bito industriale, la scelta diimpiegare acciaio inossidabi-le è dettata dalla necessità diavere un materiale che resi-sta alla corrosione e che siapertanto duraturo nel temposenza necessità di manuten-zione straordinaria. Entran-do nello specifico dell’appli-cazione (acqua potabile), ladirettiva europea 98/83/CE,recepita in Italia con il DL 2febbraio 2001 n. 31 (“Attua-zione della direttiva98/83/CE relativa alle quali-tà delle acque destinate alconsumo umano”), fissa iparametri chimici di quellache comunemente viene de-nominata acqua potabile. Per-tanto, in mancanza di un’a-nalisi specifica dell’acqua, peruna corretta valutazione deltipo di acciaio inossidabile daimpiegare è bene tenere pre-sente i parametri chimici in-dicati dalla direttiva, con par-ticolare attenzione ai livellimassimi di ioni cloruro e diclorito. In aggiunta negli im-pianti di acqua potabile, percontrollare batteri e limo, siusa solitamente la clorinazio-ne che, se eseguita su livellimolto alti, può aumentarel’aggressività dell’acqua.

IgienicitàL’igienicità di un materiale,in generale, può essere defi-nita come la combinazionedi una serie di aspetti che so-no così riassumibili:■ resistenza alla corrosionea sua volta estrinsecata in:azioni atte a rimuovere an-che le più piccole tracce didepositi, sporcizia e inquina-mento batterico.■ assenza di un qualunquerivestimento protettivo che,quando si scheggia, si usura, sifessura o comunque si dete-riora, crea discontinuità su-perficiali che si trasformanoin ricettacoli di germi e spor-cizia; tali discontinuità pos-sono divenire sede di innescodi fenomeni corrosivi o por-tare allo scoperto un mate-riale di base che potrebbe es-sere tossico.■ superficie compatta priva

di porosità: la superficie nondeve assorbire particelle diqualsiasi provenienza, chesuccessivamente alterino ilprodotto con cui vengono incontatto.■ elevata resistenza agli urti ealle sollecitazioni meccanichein genere: sbeccature e cric-che che diventerebbero ter-reni fertili per i germi.■ resistenza agli shock ter-mici: durante il ciclo di uti-lizzo gli sbalzi di temperaturanon devono creare rotture ocricche per i motivi già citati.■ elevata rimovibilità batte-rica: nei cicli di pulitura e sa-nificazione di attrezzature eimpianti, le cui superfici ven-gono regolarmente contami-nate da colonie di batteri, sidevono poter ripristinare intoto le loro qualità originarie.La rimovibilità batterica de-ve anche essere assicurata pertutto il ciclo di vita.■ bassa ritentività batterica:rimuovere i batteri è possibi-le, ma se già trovano vita du-ra nel formarsi vengono mi-gliorate le condizioni di eser-cizio.

Decreti e normeA livello di decreti e norme, aconferma di questo fatto, esi-ste in Italia una lista positivadegli acciai inossidabili con-tenuta nel Decreto Ministe-riale del 21 Marzo 1973 chefissa la “Disciplina igienica de-gli imballaggi, recipienti, uten-sili destinati a venire in con-tatto con le sostanze di usoalimentare o con le sostanzedi uso personale”. Tale listaannovera, con i relativi ag-giornamenti, una trentina diacciai inossidabili, tra cui i piùimpiegati sono certamentel’AISI 304 e 316 (EN 1.4301 e1.4401) con le relative variantia basso carbonio, 304L e316L. Lo stesso decreto ri-porta all’art. 37 i limiti di mi-grazione specifica per gli og-getti di acciaio inossidabiledestinati al contatto prolun-gato o breve con sostanze ali-mentari. Tali limiti, fissati in0,1 ppm massimo sia per ilcromo trivalente (Cr III) siaper il nichel (Ni), sono bensuperiori ai valori effettivi chesi riscontrano nella pratica. Ilimiti del decreto italiano so-no stati fissati sulla base di

prove convenzionali per sal-vaguardare, giustamente, latutela del consumatore.Inoltre in Italia è recente-mente entrato in vigore ilDM 6 Aprile 2004 n. 174(Regolamento concernente imateriali e gli oggetti che pos-sono essere utilizzati negli im-pianti fissi di captazione, trat-tamento, adduzione e distri-buzione delle acque destinateal consumo umano), una leg-ge specifica per i materialiidonei al contatto con l’acquapotabile; per ciò che concer-ne l’inox, in tale documento sifa riferimento alla lista posi-tiva contenuta nel sopracci-tato DM 21/3/73 per sancirei tipi di inossidabile idonei alcontatto con l’alimento di ba-se, ovvero l’acqua.Al di fuori dell’ambito nazio-nale, esistono alcune normee leggi relative all’impiego del-l’inox nel settore delle acquepotabili.

Scelta e applicazioneLa scelta dell’uno o dell’altrotipo dipende da vari fattori,che devono essere sempre te-nuti presente per identificare ilgiusto tipo di lega in funzionedell’applicazione. I parametrifondamentali sono: tipo econcentrazione della soluzio-ne aggressiva (in questo casol’acqua potabile), con parti-colare attenzione alla presen-za di ioni cloruro e fluoruro,temperatura, pH, velocità delfluido a contatto con le pare-ti dell’acciaio inossidabile. Sideve comunque considerareche anche altri fattori possonoinfluenzare l’innesco di even-tuali fenomeni corrosivi, qua-

li la finitura superficiale, il col-legamento con altri materialimetallici e i criteri di proget-tazione e messa in opera. Adesempio un’oculata progetta-zione che elimini possibili pe-ricoli dovuti a depositi ag-gressivi, sarà una garanzia inpiù per l’efficienza dell’im-pianto. Al fine di minimizzarei fenomeni di innesco dellacorrosione sull’inox, è beneseguire anche delle precau-zioni in fase di lavorazione emessa in opera. Prima di tut-to è da evitare qualsiasi for-ma di contaminazione, peresempio ferrosa, che potrebbe

verificarsi durante lo stoccag-gio o per effetto di lavorazio-ni con utensili precedente-mente usati su acciaio al car-bonio. Un inox inquinato ècertamente più suscettibile ainneschi corrosivi.Le giunzioni saldate con ma-teriale d’apporto devono es-sere eseguite con elettrodocompatibile con il metallo dibase, mentre le unioni mec-caniche devono prevedereche i materiali costituenti l’or-gano di collegamento, adesempio i bulloni, siano an-ch’essi in inox o di pari no-biltà (es. monel). Si eviteran-

no in tal modo spiacevoli fe-nomeni di corrosione dovutaad accoppiamento galvanico.La decontaminazione dellesuperfici può avvenire conprodotti decapanti e passi-vanti opportunamente cali-brati e utilizzati; per la puli-zia potranno essere impiega-ti detergenti non a base clo-rata. In generale l’acqua e sa-pone o l’acqua addizionatacon soda costituiranno degliottimi prodotti per la puliziadell’inox. Anche il vapore sa-rà un ottimo sanificante, sem-pre controllando la compo-sizione dell’acqua di partenza.

N. 14 - 1 Settembre 2009 IL GIORNALE dell’INGEGNERE 9

Tabella 1 - Acciaio inossidabile e altri materiali utilizzabili nelle diverse fasi del ciclo integrato dell’acqua potabile

Fasi del ciclo integrato

CaptazioneFiltrazioneStoccaggioTrasportoDistribuzione finaleRubinetti domestici

Materiali utilizzabili

Acciaio inox, cemento, acciaio zincato, ghisaAcciaio inox, cemento, acciaio zincato

Acciaio inox, cemento, acciaio zincato, PEAcciaio inox, cemento, acciaio zincato, ghisa, PE

Acciaio inox, acciaio zincato, PE, rameAcciaio inox, ottone cromato o variamente rivestito

Tabella 3 - Esecutori e tipologie dei test di cessione in acqua potabile effettuati sugli acciai inossidabili

Esecutore del test

Co-normative research

DWI (Drinking Water Inspectorate)

ITS (Interlek Testing Services)

European Commission

Directorate - General for Research - Technical Steel Research“Assessment of stainless steelsʼ compatibility in food and health applications regardingtheir passivation ability” – Contract No 7210-KB/422, 340 (1 July 1996 to 30 June 1999)

LaQue Center for Corrosion Technology, Inc “Hazard Classification of Alloys”

Prepared for the International Council on Metals and the Environment

British Steel plc, Swinden Technology Avesta Sheffield Ltd ECSC contract 7210.MA/818

Procedura del test

BS 7766:1994 e test su impianto di prova

BS 7766 modificata

BS 7766:2001

■ Valutazione del grado di rilascio in acquapotabile sintetica con immersione per una set-timana a 23 °C e a 70 °C■ Studio elettrochimico nella medesima ac-qua per tracciare le curve di polarizzazion

Test di corrosione e di rilascio

Test di rilascio su un impianto di prova

Tabella 2 - Composizione chimica degli acciai inossidabili maggiormente impiegati nelle varie fasi del ciclo integrato dell’acqua potabile

Designazione EN 10088 (AISI)

1.4301 (304) 1.4306 (304L) 1.4401 (316) 1.4404 (316L)

C

0,07 max0,030 max0,07 max0,030 max

Cr

17,00 ÷ 19,5018,00 ÷ 20,0016,50 ÷ 18,5016,50 ÷ 18,50

Ni

8,00 ÷ 10,5010,00 ÷ 12,0010,00 ÷ 13,0010,00 ÷ 13,00

Mo

--

2,00 ÷ 2,502,00 ÷ 2,50

L’acciaio inox al servizio dell’acqua potabile

Come confermano le sempre più frequenti applicazioni, l’acciaio inossidabilesi sta guadagnando una propria identità in un settore che, comunque, vedeprotagonisti altri materiali. Proprio in virtù di questo crescente impiego si èpensato di fare un punto della situazione relativamente alle tipologieutilizzate a contatto con l’acqua potabile, alle caratteristiche di resistenza allacorrosione e di igienicità ed infine alle normative e alle leggi attualmentevigenti sia a livello nazionale che a livello internazionale.

Fig. 1 - Andamento della ritentività batterica in funzione delnumero di lavaggi per superfici usate di vari tipi di materiale

Page 10: Fondato nel 1952 † “La comunità ...€¦ · E-mail: abbonamenti@picomax.it viene distribuito: DOTT. ING. GIOVANNI AVICO I l Presidente USA Barack Obama ha confermato il piano

10 IL GIORNALE dell’INGEGNERE N. 14 - 1 Settembre 2009

■ Polo di Milano Nosedo aservizio del bacino centroorientale, con recapiti finalinella roggia Vettabbia, chealimenta un comprensorioagricolo di estensione pari acirca 2.000 ettari compresotra l’abitato di Chiaravalle Mi-lanese e la cittadina di Mele-gnano, e nel Cavo Redefos-si;■ Polo di Milano Est – Pe-schiera Borromeo costituitoda una linea di depurazione, aservizio dei quartieri orienta-li di Milano, che si affianca auna prima linea già da tempoesistente a servizio di novecomuni dell’est-milanese, aservizio del bacino orientale econ recapito finale nel Fiume

Lambro Settentrionale. Il sistema, realizzato tra il2000 e il 2005 nell’ambito del-l’attività del Commissario De-legato alla depurazione delleacque reflue del Comune diMilano, ha una potenzialitàcomplessiva pari a 2.550.000abitanti equivalenti ed è ingrado di trattare una portatamedia giornaliera in periododi tempo secco (Q24) pari a10,100 m3/s e una portatamassima, in tempo di piog-gia, di 30,300 m3/s, corri-spondente a 3 volte la porta-ta media di tempo secco (3 xQ24). A far tempo dalla finedi giugno 2003 la gestione delServizio Idrico Integrato,comprendente il sistema de-purativo e le reti acquedotto efognatura milanesi, è stata af-

fidata a Metropolitana Mila-nese S.p.a..Operativamente, la gestionedell’impianto di Milano SanRocco è affidata in appalto aDegrémont S.p.a., mentrequella di Milano Nosedo è af-fidata in concessione a unRaggruppamento di Imprese(Concessionario MilanoDe-pur S.p.a.). La seconda linea dell’im-pianto di Peschiera Borromeoè gestita da Amiacque S.r.l.,già CAP Gestione S.p.a.. I limiti di emissione per gliimpianti di depurazione delComune di Milano, riassuntinella tabella riportata di se-guito, sono quelli della Ta-bella 2 dell’Allegato 5 del De-creto Legislativo n. 152 del2006, ovvero quelli previsti

per le aree sensibili.Pertanto, l’intera portata trat-tata dall’impianto di MilanoNosedo e destinata alla Rog-gia Vettabbia, e quella ero-gata dall’impianto di MilanoSan Rocco alle rogge Pizza-brasa e Carlesca durante ilperiodo irriguo, sono tratta-te in modo tale da garantireil rispetto delle prescrizionidi cui al Decreto del Mini-stero dell’Ambiente e dellaTutela del Territorio 12-06-2003, n. 185.Nel complesso, su un totaledi 252.500.000 metri cubi diacque trattate da tutto il si-stema depurativo, nell’anno2007 ben 83.100.000 metricubi sono stati destinati al ri-utilizzo irriguo. L’impianto di Milano San

Rocco (figura 2) è ubicato al-l’estrema periferia sud di Mi-lano, al confine con il Comu-ne di Rozzano. Il sistema dicollettamento è costituito daun collettore principale cheraccoglie le acque reflue sca-ricate da diversi sottobacinidella parte occidentale dellacittà.Il processo di depurazione deiliquami comprende gli stadidi pretrattamento meccani-co, il trattamento biologicodel tipo a biomassa sospesa, iltrattamento terziario.La linea fanghi comprende lesezioni di ispessimento, la dis-idratazione meccanica e l’es-siccamento termico.Una sezione di captazione etrattamento dell’aria maleo-dorante completa lo schema

di processo. L’impianto di Milano Nosedo(figura 3) è il polo depurativopiù grande, che tratta circa il50% della portata di acque re-flue prodotte dalla città.Lo schema di adduzione ècostituito da cinque colletto-ri principali che raccolgonogli scarichi del bacino sco-lante centro-orientale cittadi-no e li collettano all’impianto.Il processo di depurazione deiliquami comprende gli stadidi pretrattamento meccani-co, il trattamento biologicodel tipo a biomassa sospesa, iltrattamento terziario.Il ciclo fanghi comprende lasezione di ispessimento, ladisidratazione meccanica, eun impianto di essiccamentotermico inserito da poco nelprocesso di trattamento.Una sezione di captazione etrattamento dell’aria maleo-dorante completa lo schemadi processo.La linea di trattamento di Pe-schiera Borromeo (figura 4)a servizio del bacino scolanteorientale di Milano è alimen-tata a mezzo di un unico col-lettore di adduzione che rac-coglie le acque di rifiuto sca-ricate dai quartieri orientalidella città.Il processo di trattamento deiliquami comprende i pretrat-tamenti meccanici, il tratta-mento biologico a biomassaadesa, il trattamento terzia-rio; una turbina idroelettrica èinstallata sullo scarico per ilrecupero energetico.Il ciclo fanghi è costituito dauna sezione di ispessimentodei fanghi digeriti e dalla dis-idratazione meccanica.Una sezione di aspirazione eabbattimento odori completalo schema di processo. Con la realizzazione dei trepoli depurativi a servizio del-la città di Milano, si è com-piuta un’opera di primaria im-portanza che rappresenta unpasso fondamentale versoquel miglioramento dell’am-biente e della qualità della vi-ta dei cittadini che l’Ammi-nistrazione Comunale di Mi-lano ha posto come obietti-vo primario della propria at-tività.Il territorio circostante gli im-pianti di depurazione è statooggetto di importanti operedi mitigazione e di riqualifi-cazione ambientale, così daconsentire la perfetta integra-zione del sistema depurativonella città. Va detto peraltroche è tuttora in corso l’attua-zione di un Piano di Monito-raggio Ambientale dei polidepurativi di Nosedo e di SanRocco.

dott. ing. Maurizio Browndott. ing. Savino Colia

MM Spa - Servizio IdricoIntegrato della Città di Milano

Roberto Marino

Calcestruzzo e Imprese

Autore Roberto MarinoEditore IMREADY SRLPagine 64 a coloriConfezione BrossuratoFormato 17x24 cmPrezzo 25,00

Per informazioni: www.imready.it Tel. 0549 941003

Calcestruzzo e Imprese è un manuale illustratodestinato ai Responsabili di cantiere e alle Direzioni Lavoriin cui si possono trovare informazioni e utili consigliper la corretta prescrizione, messa in opera, stagionatura e controllo del calcestruzzo

CalcestRoberto Ma

truzzo e Imarino

mprese

p

Tabella 1 - Riassunto delle caratteristiche progettuali degli impianti di depurazione della città di Milano

Impianto

BacinoEstensione bacinoAnno di attivazione completaPopolazione servitaPortata media giornalieraMassima portata di pioggia

San Rocco

Occidentale10.130 ettari

20041.050.000 a.e.

4,000 m3/s12,000 m3/s

Nosedo

Centro-Orientale6.900 ettari

20041.250.000 a.e.

5,000 m3/s15,000 m3/s

Peschiera Borromeo

Orientale2.230 ettari

2005250.000 a.e.1,100 m3/s3,300 m3/s

Tabella 2 - Caratteristiche qualitative delle acque trattate dal sistema depurativo della città di Milano

(*) limiti per acque destinate ad uso irriguo

Impianto

BOD5

CODSolidi Sospesi TotaliAzoto TotaleFosforo TotaleEscherichia coli (*)

San Rocco

10 mg O2/l125 mg O2/l

10 mg/l10 mg N/l1 mg P/l

10 UFC/100 ml

Nosedo

10 mg O2/l100 mg O2/l

10 mg/l10 mg N/l1 mg P/l

10 UFC/100 ml

Peschiera Borromeo

10 mg O2/l60 mg O2/l

10 mg/l10 mg N/l1 mg P/l

10 UFC/100 mlFig. 1 - Planimetria del territorio comunale milanese, con lʼindicazione del tracciato deicollettori principali, dei tre bacini scolanti e dei relativi impianti di depurazione: 1 PeschieraBorromeo, 2 Milano Nosedo, 3 Milano San Rocco

Fig. 2 - Impianto di depurazione di Milano San Rocco

Fig. 3 - Impianto di depurazione di Milano Nosedo

foto

: Fot

ogra

mm

a S.

r.l.

Fig. 4 - Impianto di depurazione consortile di PeschieraBorromeo (sullo sfondo la 2^ linea di depurazione a serviziodel bacino orientale milanese)

foto

: Fot

ogra

mm

a S.

r.l.

La depurazione delle acque reflue: il sistema depurativo di Milano

segue da pag. 7

Page 11: Fondato nel 1952 † “La comunità ...€¦ · E-mail: abbonamenti@picomax.it viene distribuito: DOTT. ING. GIOVANNI AVICO I l Presidente USA Barack Obama ha confermato il piano

N. 14 - 1 Settembre 2009 IL GIORNALE dell’INGEGNERE 11

DOTT. ING. RAUL MARTIN

All’inizio degli anni Set-tanta la capacità tota-le degli impianti di

dissalazione, installata in tut-to il mondo, ammontava acirca 1,5 Mm3/giorno; dopoquasi quarant’anni tale capa-cità è di circa trenta volte su-periore, con un numero tota-le di impianti installati pros-simo alle 15.000 unità. È significativo far notare cheil 50% di tale capacità si tro-va oggi nell’area del GolfoPersico, con il 30% nella so-la Arabia Saudita, costituitapressoché totalmente da im-pianti MSF. Negli USA, do-ve il processo più utilizzato èdi tipo RO, sono installati cir-ca 2000 unità aventi una ca-pacità pari al 15% di quellaglobale. A riguardo di que-st’ultimo processo si riporta,in figura 1(a), l’andamentopercentuale del prezzo dellemembrane osmotiche regi-strato negli ultimi anni, du-

rante i quali l’utilizzo degliimpianti a RO è aumentatocostantemente raggiungendoil 40% del mercato mondiale(figura 2). Per quanto riguarda i proces-si termici, si rappresenta in fi-gura 1 (b) l’andamento del co-efficiente di trasmissione ter-mica raggiunto negli impian-ti MED-MSF, dove si realizzauna significativa riduzione del-le superfici di scambio a pari-tà di produzione di distillato,dovuto al miglioramento deldisegno termo-fluidodinam-co e della qualità dei materia-li da costruzione. Una sintesidei costi di installazione e pro-duzione per le più diffuse ti-

pologie di impianto è ripor-tata in tabella 1.La tabella evidenzia differen-ze significative tra gli impian-ti MSF,MED e RO sia in ter-mini di costi di installazioneche di costi totali di produ-zione, anche se una valuta-zione integrale e standardiz-zata dei costi di produzionenon è ancora disponibile.L’incidenza dei costi energe-tici, siano questi termici oelettrici, incide tra il 30 e il 50percento del costo totale ederiva dal costo dell’energiaprimaria utilizzata e dall’effi-cienza del processo; la diver-sa disponibilità di combustibilifossili e l’ampio divario in ter-

mini di costo degli stessi con-diziona pesantemente l’inci-denza dei costi operativi ener-getici , motivando la ricerca difonti alternative e soluzionicombinate di impianto (figu-ra 3).In questo ambito l’utilizzo difonti rinnovabili, energia nu-cleare e Thermal Dual Cycle,permette di ridurre l’emissio-ne di CO2 e aumentare il co-efficiente di utilizzo della fon-te energetica primaria. Im-plementando quanto esposto,è possibile rappresentare l’an-damento medio del costodell’acqua prodotta dai variimpianti di dissalazione negliultimi anni (figura 4).

Va comunque detto che qual-siasi impianto di dissalazionecomporta un impatto sul-l’ambiente circostante, in ter-mini di inquinamento asso-ciato alla generazione di ener-gia (SO2 CO2 NOx compostivolatili) e allo scarico di ac-qua ad alta concentrazionesalina combinata con agentichimici, addizionati per per-mettere agli impianti di rag-giungere le prestazioni di pro-getto (anti schiuma, anti in-crostante, acido solforico).Pur non essendoci un proto-collo riconosciuto interna-zionalmente, gli effetti sul-l’ambiente circostante posso-no essere contenuti diluendoil contenuto di tali sostanzee/o impiegando additivi na-turali ove possibile. La sinte-si proposta fa comprendereche le tecnologie attualmen-te in uso necessitano di unsempre maggiore impegno intermini di R&D, per poterabbattere costi di produzio-ne e impatto ambientale eportare così gli impianti didissalazione tra le prime fon-ti d’acqua nel futuro di moltipaesi. Nello specifico, tale svi-luppo può riassumersi nelleseguenti attività:■ Riduzione del consumoenergetico specifico (tecno-logie ibride e rinnovabili)

■ Miglioramento dei processitermici (implementazione dipre-trattamenti per diminuirele incrostazioni, incrementodel coefficiente di scambiotermico, contenimento di pe-si e volumi delle apparec-chiature)■ Miglioramento dei processiRO (impiego pompe ad altaefficienza e dispositivi di re-cupero, incremento della re-sistenza delle membrane agliagenti ossidanti, implemen-tazione di pre-trattamenti amicro e ultrafiltrazione)■ Integrazione degli impiantidi dissalazione nel sistema diapprovvigionamento dell’ ac-qua (trattamento delle acquereflue mediante processi RO,diversificare la qualità dell’ac-qua in funzione delle utenzefinali, trattamento di flussid’acqua inquinati, sviluppo delconcetto zero discharge).Concludendo, si può confer-mare che l’industria della dis-salazione vive un momentodi particolare importanza,contraddistinto da una sem-pre crescente domanda d’ac-qua, la cui gestione necessitaanche il coinvolgimento del-le Istituzioni Pubbliche, affin-ché il prodotto delle tecno-logie in oggetto possa essereaccessibile a tutte le fasce diutenza.

Costi di Installazione ($/m3giorno)Costo Totale Produzione ($cents/m3)

MSF

1200÷150095÷110

MED

900÷100075÷85

RO

700÷90065÷75

Fig. 1 (a)

Fig. 2Tab. 1

Fig. 3 Fig. 4

Fig. 1 (b)

Dissalazione: aspetti economici presenti e sviluppi futuri

Con molto piacere rispondo alle domande po-ste dal collega dott. ing. Paolo Timoni nel me-rito dell’ articolo a mia firma apparso sul Gior-nale dell'Ingegnere n. 6 del 2009.

■ UDM errate.- Tutte le notazioni inerenti alle potenze elet-triche e/o termiche installate sono da inten-dersi come kw;- Tutte le notazioni inerenti alle energie elet-triche e/o termiche consumate (di cui ai para-grafi “analisi del bilancio energetico esistente” e“quadro energetico di progetto”) sono da in-tendersi come kwh. Errore mio e me ne scuso.Trattasi di un errore di trascrizione dovuto aitempi ristretti di stesura dell'articolo (stralciodella relazione di circa 30 pagine consegnataed approvata dalla Regione Piemonte) nellaquale compaiono le tabelle di raffronto con icalcoli e le unità di misura corrette;- Tutte le altre notazioni (calcoli sulle percen-tuali, tonnellate di CO2 equivalenti, ecc) sonostate calcolate a partire dalle tabelle di conver-sione fornite dalla Regione Piemonte in sededi stesura dei bandi diretti alla concessione dicontributi per interventi strategici/dimostrativi

in materia energetico ambientale. Se risulterànecessario posso fornire tali tabelle (per altroscaricabili dal sito della Regione Piemonte, in al-legato ai bandi ai quali il Comune di Biandrateha partecipato) di riconversione al fine di per-mettere un'analisi più approfondita.

■ Determinazione della potenza a partiredai consumi consuntivi. Il collega non erra quando sottolinea la neces-sità da parte del progettista di dimensionare unimpianto a partire dal calcolo dei fabbisogni.Nella realtà specifica, la potenza dell'impianto èstata correttamente dimensionata a partire daifabbisogni delle strutture scolastiche inserite al-l'interno del Nuovo Polo di Biandrate. A mioparere sarebbe stato alquanto inopportuno scri-vere un articolo che si propone di illustrare unpossibile utilizzo dell'acqua come fonte ener-getica rinnovabile per spiegare i calcoli effet-tuati per il dimensionamento di un impiantodi riscaldamento.La motivazione che ha portato ad utilizzare idati inerenti ai consumi consuntivi può essere fa-cilmente riassunta come segue. Il Bando indet-to dalla Regione Piemonte riguardava due casi

specifici: uno inerente alla realizzazione di nuo-vi impianti innovativi e l'altro inerente alla so-stituzione di impianti già esistenti. L'interventoprogettato nel Comune di Biandrate rientranella seconda tipologia. Pertanto, il Bando obbliga ad esprimere il bi-lancio energetico esistente (potenze installatee consumi effettivi dell'impianto esistente), ilquadro energetico di progetto (potenze instal-late e consumi presunti del nuovo impianto) eil vantaggio energetico connesso all’iniziativa,quantificato in termini di “energia primaria ri-sparmiata annualmente e di riduzione delleemissioni di CO2 equivalente ottenibile nellostesso periodo a partire dal raffronto dei con-sumi esistenti con la stima dei consumi pre-sunti” (espressamente indicato all'interno delBando). La Regione assume come scontato il dimen-sionamento corretto degli impianti a partire daifabbisogni (per altro forniti in sede di presenta-zione della pratica) e sposta la discussione delbando sui calcoli di raffronto tra i consumi con-suntivi. L'articolo cerca di riassumere tali con-cetti, illustrando brevemente gli ordini di gran-dezza messi in gioco, senza voler evidenziare“strane competenze specifiche” degli ingegneri.A mio modesto parere, il taglio dato all'artico-lo ha l'obiettivo (forse ambizioso) di mostrare inmodo ancor più “qualificante” le competenze in-gegneristiche, non soffermandosi solamente su-gli ovvi calcoli di dimensionamento, ma for-nendo una testimonianza concreta dei risparmieconomici ed ambientali connessi con un'ini-ziativa del genere.

■ Considerazioni finali L'ultimo paragrafo cerca di riassumere l'espe-rienza dello Studio maturata negli anni. La man-

canza di conoscenza riferita a tali soluzioni in-novative è da imputarsi alla potenziale cliente-la (sia pubblica sia privata), in molti casi diffi-dente nei confronti di impianti così innovativi,che stravolgono il concetto classico di riscal-damento presente in Italia, legato all'utilizzo dicombustibili fossili. Nella nostra esperienza esi-stono clienti che non conoscono o hanno pre-giudizi sul funzionamento di impianti a pan-nelli radianti a pavimento, clienti che non sonodisposti ad investire su tecnologie più costosenel breve periodo al fine di avere risparmi eco-nomici ed ambientali nel medio e lungo perio-do. E' sottinteso che gli addetti ai lavori possa-no conoscere le pompe di calore ad acqua di fal-da. Quando queste soluzioni avranno un diffu-sione su scala nazionale, sono sicuro che po-tranno essere oggetto di miglioramenti continui(le cosiddette economie di scala e di appren-dimento) in grado di garantire una riduzionedei costi di investimento e anche di gestione.Se posso permettermi un commento finale sul-le considerazioni espresse dal collega, pensoche il ruolo dell'ingegnere in generale debbacercare di uscire dagli schemi classici di sempliceprogettista di strutture od impianti (materia or-mai nota e conosciuta) e debba sforzarsi di for-nire un servizio ancor più completo e di “qua-lità”, cercando di spiegare anche in termini eco-nomici, ambientali e gestionali gli investimentiproposti. Non voglio che la mia risposta vengavista come una critica mossa al singolo ma piut-tosto come uno stimolo di crescita per il ruolodi ingegnere. Nel caso il collega abbia voglia diconfrontarsi per qualsiasi chiarimento con lostudio, sono disposto ad instaurare una discus-sione diretta.

dott. ing. Marco Paolo Inglese

Potenza dell’impianto: consumi consuntivi o calcolo dei fabbisogni?Leggendo l’articolo a firma ing. Paolo Inglese (geotermia), pubblicato nello Speciale Acqua/2, alla pa-gina 10 del numero 6 dell’anno in corso, non ho potuto non notare una sequenza di unità di misuraerrate, che in alcuni casi rendono complessa la comprensione del testo.Ho seri dubbi anche sulla frase delle conclusioni finali, poco in linea a mio parere con lo stile dell’in-gegnere. Anche l’ipotesi di partire dai consumi consuntivi per la determinazione della potenza del-l’impianto anziché dal calcolo dei fabbisogni (previsto oramai anche dalle leggi) mi pare poco qua-lificante per evidenziare le specifiche competenze degli ingegneri. La mia non vuole essere una criti-ca, ma l’inizio di un dibattito semmai (per l’essenza dell’ingegnere).

dott. ing. Paolo Timoni

UNITÀ DI MISURA E CONCLUSIONI

Page 12: Fondato nel 1952 † “La comunità ...€¦ · E-mail: abbonamenti@picomax.it viene distribuito: DOTT. ING. GIOVANNI AVICO I l Presidente USA Barack Obama ha confermato il piano

12 IL GIORNALE dell’INGEGNERE N. 14 - 1 Settembre 2009

Una luce contro la carica battericaNEWS ǀ ITT Water & Wastewater A cura di Imready

PROF. MARIO TOMASINO

UNIVERSITÀ DI VENEZIA

Discutere di un argo-mento blindato dalcosiddetto “consen-

so“ dichiarato dal rapportodell’IPCC 2007, ovvero delcomitato scientifico incarica-to dalle Nazioni Unite di stu-diare lo stato corrente del cli-ma terrestre, nonché di mo-nitorarne e prevederne l’evo-luzione, potrebbe sembrarevelleitario se non sconve-niente. Ricordiamo l’ affer-mazione più importante didetto documento: “la mag-gior parte dell’aumento dellatemperatura media globale èdovuto all’attività umana“.Considerato però che l’ in-

dagine e la ricerca scientificanon si appagano nel conse-guimento di una verità limi-tata e che ogni teoria è prov-visoria e passibile di smentita,non suonerà strano sapereche esistono gruppi consi-stenti di oppositori a questodogma, spesso denigrati co-me eretici, negazionisti, ecc.,ma che sarebbe corretto chia-mare (come loro si definisco-no) scettici.Scettici come lo è la Scienzache sa che la nozione di checosa sia vero evolve nel tem-po a seconda che nuovi studivengano portati avanti e nuo-vi dati, teorie e tecniche ven-gano sviluppate e divulgate.Il processo scientifico è dun-que molto diverso dal pro-cesso politico in cui le solu-zioni dei problemi sono in-vece o bianche o nere. Con-sci di questo fatto, gli scetticigiudicano che il cosiddetto“consenso sulle cause del ri-scaldamento globale“ appar-tiene più a quest’ultimo pro-cesso.Di seguito si vogliono discu-tere le indicazioni future ri-cavabili dagli elaborati del-l’IPCC per l’ Italia settentrio-nale confrontandole con i va-lori e le tendenze che emer-gono dall’analisi delle seriestoriche dei dati idrologici dis-ponibili per la stessa area.Stando alle indicazioni del-l’ultimo rapporto IPCC perle variazioni attese di preci-pitazioni e temperatura nel-l’area europea, c’è concor-danza nel prevedere per l’I-talia Settentrionale, nel corsodel secolo, una diminuzioneconsistente delle precipita-zioni medie annuali del 5-10% e un aumento delle tem-perature medie annue di 3-3,5 C°. Si ricava così che ledisponibilità d’ acqua per l’Italia Settentrionale a fine se-colo potrebbero subire unadiminuzione di oltre il 10%rispetto al valore medio sto-rico, generando per l’ areaproblemi seri di approvvigio-namento della risorsa acquaper l’ agricoltura (irrigazione

ed allevamento del bestiame)e non solo.L’analisi degli andamenti ten-denziali pregressi delle seriestoriche dei parametri idro-logici misurati per l’Italia Set-tentrionale segnalano peròche non si trovano indicazio-ni sufficientemente in lineacon i cambiamenti nelle di-namiche stagionali previstedall’IPCC. Mancano infatti leevidenze che dette tendenzesiano già conclamate. Cosìl’analisi delle serie storichedelle portate del Po indicache, sul lungo periodo, nonci sono segni inequivocabiliche la tendenza alla diminu-zione delle portate medie siagià in atto; le piogge secondol’IPCC dovrebbero aumenta-re nel periodo invernale men-tre dall’analisi delle serie, perquesto periodo, sembrano di-minuire; le temperature del-l’aria al suolo sono sì aumen-tate, ma significativamente so-lo per il periodo invernale,mentre per l’IPCC dovrebbe-ro aumentare significativa-mente quelle estive (Toma-sino et al. 2008) Dallo studio della serie stori-che sono emerse altresì pe-riodicità significative a scaladecennale, collegabili alle di-namiche meteo-climatiche dilarga scala che controllano letraiettorie delle perturbazio-ni (periodicità di circa 8 anniriscontrabile anche nella se-rie storica delle differenze trale pressioni atmosferiche allivello del mare nell’ Atlanticoe nell’ Artico, detta Oscilla-zione Nord Atlantica ) ed al-la attività solare ( periodicitàdi circa 22 anni, due cicli dimacchie solari con polaritàalternata, detta di Hale). Quest’ultima periodicità è diparticolare interesse perchéla correlazione tra portate delPo e cicli di Hale si è dimo-strata essere significativa nel-

l’intero arco del periodo inesame (circa 90 anni). Parequindi si manifesti una strettaanalogia tra gli andamenti deicicli di attività solare e l’alter-nanza di periodi relativa-mente umidi e secchi nel ba-cino del Po. In termini di variabilità signi-fica che oltre un terzo dellavarianza a scala decennaledelle portate del Po sembraessere riconducibile alla for-zante solare.Il confronto in Figura tra ilciclo di attività magnetica so-lare e le portate mensili delPo filtrate con media mobiledi 11 anni alla quale è statoimposto un ri-tardo di 2 an-ni, sembra suf-fragare l’ipote-si che l’alter-nanza di pe-riodi secchi eumidi sia effet-tivamente mo-dulata dall’at-tività solare(Zanchettin etal, 2008). Que-sta concor-danza sembraessere sostan-ziale e non casuale. Ricordia-mo che il Sole eietta enormiquantità di materia in modocontinuo, in forma di ventosolare, le cui intensità varia-no seguendo il ciclo magne-tico dei 22 anni, ed in mododiscontinuo ma abbastanzaperiodico, in forma di un mixdi alte energie (emissioni diprotoni ed elettroni dalla co-rona solare) e principalmentedi protoni ad alta energia(emissioni di protoni solari). I recenti satelliti THEMIShanno dimostrato che la ma-gnetosfera, che normalmenteprotegge la Terra dalle radia-zioni ad onda corta (raggi UVe raggi X), si apre spesso evolentieri con aperture im-

ponenti, facendo transitareenormi quantità di particellealtamente energetiche che io-nizzano anche l’alta e mediaatmosfera. L’effetto di tale ri-scaldamento fa sì che nell’at-mosfera ci sia più turbolenza,venti più forti, più periodi per-turbati e più piogge. Unesempio recente: a circa me-tà gennaio di quest’anno(2009) c’è stata una impor-tante eruzione dalla coronadel Sole che ha colpito laTerra dopo 2 o 3 giorni. Que-sta primavera perturbata epiovosa potrebbe esserne laconseguenza. Va altresì notato che esiste un’

ulteriore com-plicazione: l’in-terazione tra icampi magne-tici della Terrae del Sole sulflusso di raggicosmici prove-nienti dalle al-tre stelle dell’universo, chepenetra l’atmo-sfera terrestre,la cui intensitàvaria in oppo-sizione ai cicli

di Hale, e di quest’ultimo sul-le dinamiche atmosferiche, inparticolare sui processi di io-nizzazione e di formazione dinubi a bassa quota.Riprendiamo l’esame dell’an-no idrologico 2009, che perconvenzione è partito dal-l’ottobre 2008 con le suepiogge e nevicate abbondan-ti, contestualizzato nel perio-do di deficit di piogge degliultimi anni, come ricordatoda Borghi (Il Giornale del-l’Ingegnere n. 5, 2009). Co-me si potrebbe spiegare que-sta singolarità? Un primo in-dizio ce lo fornisce l’osserva-zione che siamo in un mini-mo di attività solare, precisa-mente alla fine del 23° ciclo

che si sta protraendo sin dal2006. Attività solare minimavuol dire vento solare ridottoe rinforzo dei raggi cosmiciche colpiscono la Terra fa-cendo aumentare la copertu-ra nuvolosa fino al 3 % in più.Nel minimo di attività sola-re, c’è altresì un’alta probabi-lità che avvengano emissionisolari di tipo coronale, comeil ricordato episodio del gen-naio scorso.Si ricorda altresì che per ilprossimo ciclo di sunspot, il24° ciclo che forse è appenainiziato, alcuni astronomi(Landscheidt, 1999; Niroma,2007 , ecc.) hanno previstoche l’attività solare sarà ri-dotta rispetto agli ultimi cicli,come lo sarà anche il succes-sivo 25° ciclo, tanto che ipo-tizzano l’ingresso della Terrain un periodo relativamentepiù freddo paragonabile al pe-riodo di minimo di attività so-lare denominato “minimo diDalton”, che ha interessato laTerra negli anni che vannodal 1790 al 1820 , caratteriz-zato da numerosi invernimolto freddi.A questo punto potrebbe es-sere interessante fare il con-fronto, a tutto il 2008, tra idati di anomalia del riscalda-mento globale misurati alsuolo e il dato previsto daimodelli numerici seguiti dal-l’IPCC. Per quest’ultima indi-cazione si è fatto riferimentoal Sistema Decadale del Cli-ma (DePreSys - Met Officeinglese di Hadley ) che fa ri-ferimento alle anomalie ditemperature del globo previ-ste da un insieme di modellinumerici . Dal loro diagram-ma per la decade 2005-2015,sembrerebbe di poter leggereil valore di anomalia, riferitoal 2008, di + 0,42 ± 0,14.La banca dati mondiale deidati di temperatura misurati alsuolo, raccolti ed analizzati

dall’ Unità di Ricerca Clima-tica inglese - Norwich suHadcrut 3 , indica la succes-sione di anomalie annuali po-sitive per gli anni :2005 + 0,482006 + 0,422007 + 0,402008 + 0,33Esaminando i dati control-

lati e gestiti dall’ IPCC si no-ta subito l’ anomalia tra i va-lori previsti che risultano increscita continua ed i dati mi-surati che almeno per questiultimi anni sono in calo. Han-no forse ragione i pochi astro-nomi che hanno previsto chestiamo andando verso un pe-riodo più freddo? Tenutoconto che il periodo esami-nato è troppo corto, bisognaaspettare prima di parlare ditendenza negativa, ma credonon per molto.Ci troviamo dunque di fronteal dilemma:il riscaldamento globale èopera dell’uomo e quindi sirealizzerà comunque o stia-mo entrando in un periodopiù freddo nonostante l’ atti-vità umana? Tutto questo cilascia più di un ragionevoledubbio, il dubbio che è l’ ali-mento della Scienza.

BibliografiaTomasino M, Zanchettin D, Tra-verso P. “Siccità in Italia Set-tentrionale: il futuro è già se-gnato?” “L’Acqua” (2008), As-sociazione Idrotecnica Italiana

Landscheidt T. (1999) “Extre-ma in sunspot cycle linked tosun’s motion” Solar Physics

Niroma T. (2007) “A probablenew Dalton minimum”

Zanchettin D., Rubino A., Tra-verso P., Tomasino M., “Impactof variations in solar activity onhydrological decadal patternsin northern Italy”, 2008

Siccità in Italia: illusioni della scienza climatica?

Confronto tra le portate del Po (filtro gaussiano a media mobile su finestra centrata di 11 anni) e i cicli di Hale per il periodo 1918-2006. Le porzioni a tratto finenella curva delle portate indicano dati affetti da bordo. ( lʼ Acqua n.5, 2008)

Nei processi di depurazione delle acque è necessario lavorare su più fronti per abbattere i contenuti solidi, gli inquinanti e la carica batterica. Iprimi due interventi si effettuano per via meccanica e chimica, per il terzo la via tecnologicamente più avanzata consiste nel ricorso all’irraggia-mento con UV. Metodo che ha il grande vantaggio di non utilizzare altri additivi chimici.

L’irraggiamento con UV è il metodo idealeper trattare acque batteriologicamente con-taminate. Inoltre lo spettro di azione degliUV è selettivo in quanto l’irraggiamento in-fluisce sulla struttura stessa del DNA, an-dando a rompere e modificare i legami trale quattro molecole che lo compongono(adenina, citosina, guanina e timina). Pertanto anche i miceti (funghi) e i virussono, se sufficientemente irraggiati, sog-getti alla disinfezione UV. La tecnologia ha permesso di mettere apunto lampade che emettono raggi UV conla lunghezza d’onda di 254 nm che risultaessere la più efficace per realizzare l’effettodi sterilizzazione. Si può quindi affermare che il trattamentocon UV costituisce una alternativa econo-micamente valida ai tradizionali processi di

clorazione evitandone gli effetti dannosi(odore dell’acqua, residui chimici dannosiper l’ecosistema,sottoprodotti tossici..).La tecnologia UV viene utilizzata sia nelladisinfezione delle acque potabili che neltrattamento finale delle acque reflue per eli-minare i batteri prima dello scarico in acquesuperficiali o per le acque depurate destina-te al loro riutilizzo in irrigazione.Le batterie di disinfezione UV possono es-sere installate in condotte chiuse o in cana-le garantendo una corretta dose di UV infunzione della qualità e quantità del liquidoda trattare.In questo settore ITT Water & Wastewateropera con il marchi Wedeco, società che daoltre 25 anni si occupa di disinfezione consistemi UV o Ozono.Il più importante impianto realizzato in Eu-

ropa, per il trattamento delle acque refluecon UV è quello installato nel depuratore diMilano Sud, che è entrato in funzione nel2004.La portata totale trattata dall’impianto è pa-ri a 32.400 m3/h ed è suddivisa in due se-zioni.La prima sezione tratta 4 m3/s di acque re-flue depurate destinati al riutilizzo per irri-gazione in tre canali paralleli nei quali sonostati installati 3 banchi UV ciascuno.La seconda sezione tratta 5 m3/s di acquereflue destinate allo scarico in corpi ricetto-ri superficiali utilizzando altri tre canaliparalleli nei quale è installato un solo bancodi lampade UV. In questa sezione ovviamente la sterilizza-zione è meno spinta vista la diversa desti-nazione delle acque depurate.

Le disponibilità d’acqua per l’ItaliaSettentrionale a fine secolopotrebbero subireuna diminuzione di oltre il 10%

Page 13: Fondato nel 1952 † “La comunità ...€¦ · E-mail: abbonamenti@picomax.it viene distribuito: DOTT. ING. GIOVANNI AVICO I l Presidente USA Barack Obama ha confermato il piano

Le magnifiche torri diDubai sono abitate onon lo sono? Più di

una persona mi ha confidatodi non avere vicini di casa.La febbre degli investimentiha colpito questo Paese peroltre dieci anni, trasforman-dola nella capitale mondialedella speculazione. Non es-sendoci regole all'interno delmercato (chiunque potevacomprare e rivendere senzaavere intermediari) gli appar-tamenti erano acquistati e im-mediatamente rimessi sulmercato a prezzo maggiorato.Gli immobili sono passati dimano in mano fino a costarecinque volte il prezzo origi-nario. Dubai è reale, o è sol-tanto un parco giochi per ric-chi e speculatori immobilia-ri?I numeri parlano da soli. Piùdi mille torri sono state in-nalzate negli ultimi dieci anni.Oltre trecento nuovi gratta-cieli sono in costruzione e in-calcolabili sono i progetti infase di approvazione. Dubainon si accontenta dei nume-rosi record già conquistati .La realizzazione del Burj Du-bai, il grattacielo più alto delmondo con i suoi 818 metri,non le basta; neppure le gran-di opere in costruzione come“The World” - il planisferoresidenziale visibile dallo spa-zio - sembrano soddisfarla.Anche un altro resort sta peressere edificato: il suo nome èKingdom of Shaiba e diven-terà presto l’ennesimo tem-pio del lusso della città; le set-te stelle plus che gli sono sta-te assegnate parlano chiaro.Quasi il 20 per cento delle grudi tutto il mondo si trova qui.La stessa città non è più bendefinita: sorgono cantieri do-vunque, e Dubai si allargaogni giorno in ogni direzio-ne.Solo la crisi sembra avere sen-sibilmente arrestato questoprocesso. La prima reazioneal crollo del mercato è statasospendere gran parte dei la-vori (per 268 miliardi, secon-do il Gulf News Business).Solo l’intervento del gover-no, con una legge che co-stringeva i costruttori a com-pletare i progetti in corso d’o-pera, ha consentito a nume-rose strutture di nascere. Mol-te idee invece sono state ab-bandonate, con il conse-guente licenziamento di mi-gliaia di lavoratori, così co-stretti a tornare nei loro Pae-si di provenienza.Impegnata in un ambiziosopiano di sviluppo, e interes-sata a diversificare il più pos-sibile la sua economia, Dubaiè diventata il più importantecentro d'affari di tutto il Me-dio Oriente. Negli ultimi annila città ha allargato le sue at-tività commerciali oltre i con-

fini del “Cooperation Councilfor the Arab States of theGulf” (CCASG), che rac-chiude i grandi Paesi produt-tori di petrolio del Golfo (Ku-wait, Oman, Bahrain, ArabiaSaudita, Qatar e Emirati Ara-bi Uniti) e l'Iran. Oggi, la cit-tà commercia con le più im-portanti compagnie interna-zionali di tutto il mondo, dal-l'Asia all'Africa, fino al Medi-terraneo. Dubai investe de-naro nel mondo, e questosembra ricambiare il favore. Da quando è stato scoperto ilpetrolio negli anni '60, i settorieconomici non legati a questosi sono sviluppati con co-stanza: il turismo e il settoreterziario stanno crescendoesponenzialmente, aiutandoa bilanciare e diversificare l'e-conomia. L’idea è dipenderedal petrolio solo per l’1 percento entro i prossimi anni(attualmente circa il 5 percento del Pil deriva dal pe-trolio).Le fonti di ricchezza sullequali la città sta puntando ri-guardano anche settori indi-spensabili allo sviluppo; l’E-mirato sta infatti realizzandoinfrastrutture per la ricercascientifica: è già in costruzio-ne la Silicon Oasis, una gi-gantesca area adibita al mer-cato della ricerca tecnologi-ca – una Silicon Valley ara-ba, per intenderci – che ri-chiamerà investitori e ricer-catori da ogni parte del mon-do. Pochi mesi mancano in-vece all’inaugurazione delDubai HealthCare City, ungrande e avanzato ospedale(comprensivo di universitàspecializzate e centri di ricer-ca) ormai già candidato a di-ventare il più importante ditutto il Medio Oriente.In molti tuttavia s’interroganosul reale valore della città: c'èun progetto riguardante il fu-turo di Dubai? Già due mi-lioni di persone ci vivono, mae’ d’obbligo chiedersi quantene potrebbero arrivare e se lacittà sarebbe in grado di af-frontare un notevole afflussodi persone. L'impressione ini-ziale è che non sia una cittàsostenibile. Sia dal punto divista ecologico che urbanisti-co. Non esiste un piano re-golatore valido che uniformigli edifici. Tutto quel che fisi-camente ci può stare, vienecostruito. Questo rende es-senziale il lavoro di centinaiadi ingegneri civili e architettiche stanno cercando di dareun ordine ad una città chenon sembra averne. Non esi-stono percorsi pedonali, nonesistono piste ciclabili. Senzaautomobile o taxi è quasi im-possibile muoversi. Fortuna-tamente nell'ultimo anno so-no stati potenziati i mezzipubblici ed entro settembre2009 dovrebbero essere com-pletate le prime linee dellametropolitana.

C’è un’altra questione che ri-guarda l’Emirato molto da vi-cino. Dubai è una città di unamulticulturalità impressio-nante: il 20 per cento degliabitanti sono arabi, mentreper il restante 80 per cento simischiano più di cento di-verse etnie (Indiani e Pakista-

ni soprattutto, ma anche mol-tissimi europei). Dubai è lacittà in cui l’Oriente incontral’Occidente. L’impressioneperò è che stia diventandosempre più figlia della filoso-fia capitalistica occidentale.Se così dovesse essere, la cit-tà sarà destinata a divenire

una colonia occidentale nelcuore del Medio Oriente.Non bisogna dimenticare cheil confine iraniano è a non piùdi ottanta chilometri; GliEmirati Arabi non potrannoquindi rimanere indifferentialla politica di Tehran, la qua-le influenzerà molto la sicu-

rezza e lo sviluppo futuro diDubai.Un dato di fatto riguarda lacittà: ha un fascino impres-sionante. Antico e modernosi sposano alla perfezionecreando paesaggi e ambientidavvero suggestivi. Sembraessere il paradiso degli archi-tetti, che qui possono sbiz-zarrirsi progettando costru-zioni dalle forme più incredi-bili: dalle stazioni della me-tropolitana, a forma di con-chiglia, alle fermate degli au-tobus, tutto è curato nei mi-nimi dettagli. Forse Dubai èuna moda passeggera peramanti del design o per turi-sti curiosi, ma c’ è chi qui hascelto di studiare e vivere. Iodi sicuro non lo biasimo.

Per chiunque desideri avere in-formazioni di qualsiasi tipo, con-siglio il sito:www.dubaimania.net

Matteo VitaliStudente

Politecnico di Milano

N. 14 - 1 Settembre 2009 IL GIORNALE dell’INGEGNERE 13

Dubai, considerazioni sulla città più chiacchierata del Medio OrienteDALLA PRIMA PAGINA

segue da pag. 1

Dubai, interno dellʼaeroporto

Dubai, lo skyline con i grattacieli in costruzione

foto

: Rya

n La

ckey

METTIAMO MOLTO INGEGNO

ANCHE QUANDO OFFRIAMO LACQUA.

Via del Vecchio Politecnico, 8 - Tel. 02 77471 - Fax 02 780033 - [email protected] - www.metropolitanamilanese.it

MM è una grande azienda leader nel settore dell’ingegneria dei trasporti. Progetta e realizza gallerie e grandi opere in sotterraneo come le metropolitane di Milano, Napoli, Torino

e il Passante ferroviario di Milano. Da sempre orientata ad una spiccata sensibilità per le problematiche dell’ambiente, è responsabile del Servizio Idrico Integrato di Milano con le attività di captazione,

distribuzione e smaltimento delle acque di Milano, al servizio di quasi un milione e mezzo di cittadini.

SETTORI DI SPECIALIZZAZIONE

Trasporto pubblico urbano e extraurbano Ambiente e territorio Traffico e mobilità Impiantistica Urbanistica e architettura Tecnologie per il trattamento e la distribuzione delle acque

SERVIZI OFFERTI

Piani di sviluppo Progettazione Direzione lavori Consulenza e assistenza Attività generali e gestione appalti Gestione di servizi idrici integrati

CERTIFICAZIONESISTEMA QUALITÁ

I C M QNORMA ISO 9001

Certificato N. 96095: Progettazione e Coordinamento nei settori di specializzazione relativi a LineeMetropolitane, Ferroviarie e Tranviarie urbane ed extraurbane; Viabilità urbana ed extraurbana;Parcheggi e Strutture di Interscambio; Opere idrauliche, Acquedotti e Fognature; Riqualificazione delterritorio e Bonifiche; Interventi Edilizi; Aerostazioni e Manufatti Aeroportuali. Gestione del processocostruttivo: Direzione, Coordinamento e Supervisione Lavori.Certificato N. 00436: Esperimento Gare d’Appalto riguardanti Lavori e Forniture in conformità alledisposizioni di legge della Repubblica Italiana.Certificato N. 05961 SERVIZIO IDRICO INTEGRATO: Erogazione acqua potabile incluse le attivi-tà di analisi di laboratorio; Raccolta e trattamento acque reflue; Interventi di manutenzione alle reti epronto intervento sulle stesse; Rapporti con i Clienti; Progettazione e Costruzione opere afferenti edesperimento delle gare d’appalto relative.

Page 14: Fondato nel 1952 † “La comunità ...€¦ · E-mail: abbonamenti@picomax.it viene distribuito: DOTT. ING. GIOVANNI AVICO I l Presidente USA Barack Obama ha confermato il piano

DOTT. ING. BRUNO CIBORRA

Parlare di problematichedi ascensori in relazio-ne ad eventi sismici

con altre ed urgenti priorità(per esempio, soccorso im-mediato, aiuti alle popola-zioni, urgenza ricostruzione,eccetera) può sembrare sto-nato. In realtà l’ascensore (si-stema di trasporto più diffusoed usato nel mondo) puòavere un suo ruolo nella si-curezza globale ovvero tra-mite una corretta e mirataprogettazione e gestione puòcontribuire a ridurre i rischiper gli utenti e soprattuttocon una rapida ripresa di fun-zionamento può dare uncontributo al miglioramentodella vita dei superstiti. Ovviamente l’ascensore è le-gato all’edificio ed un collas-so di questo porta ad un inu-tilizzo dell’ascensore stesso.Più interessante esaminare ilcaso in cui l’edificio ben co-struito resiste al sisma e l’a-scensore potrà o meno ri-prendere il suo funziona-mento all’interno dell’edificiostesso. In Italia ed in Europa esisto-no oggi norme ben preciseper la costruzione di edificiresistenti al fenomeno sismi-co(le variabili non sono solole statistiche sulle intensitàdel sisma in quel territorio,ma anche il tipo di suolo, lastrategicità dell’edificio, ec-cetera). Non esiste nulla inItalia ed in Europa oggi pergli ascensori.Non a caso il CEN (Comita-to Europeo di Normativa) haattivato un gruppo di lavorocoordinato dall’Italia con lapartecipazione di esperti na-zionali ed esteri per l’elabo-razione di una normativa spe-cifica di dimensionamentoche devono operare(o megliocontinuare ad operare) du-rante e dopo l’evento sismico.Sulla base di eventi sismicieclatanti analizzati (per esem-pio, terremoto di Wenchuancon grado 8 di scala Richter),di letteratura di linee guida dicalcolo giapponesi, americanee neozelandesi, sono emersealcune importanti linee gui-

da. Per esempio dopo il si-sma di Wenchuan il 10 percento degli ascensori ha su-bito gravi ed immediati dan-ni, un altro 20 per cento hasmesso di funzionare. Di que-sta porzione la maggioranzaha ripreso a funzionare doposemplici riparazioni mentre ilresto ha richiesto interventipiù complessi. Confrontandoquesti dati con analoghi giap-ponesi e soprattutto con al-cune analisi fatte in Italia do-po il terremoto avvenuto inUmbria anni fa, si possonoestrapolare per il contesto ita-liano di edifici ed ascensori leseguenti infor-mazioni. I danni più fre-quenti agliascensori sono:deragliamentodel contrappe-so e/o uscitadei suoi com-ponenti conrischi di rovi-nosa cadutadegli stessi nelvano od urtocon la cabina durante il ma-laugurato caso di uso dell’a-scensore durante il sisma, ag-ganciamento di funi, cavi nelvano con tutte le parti spor-genti ivi installate, deforma-zione guide e deragliamentocabina (meno frequente ri-spetto ai due precedenti), ca-duta di quadri di controlloche non erano stati installatial muro, ma su supporti libe-ri.L’approccio normativo do-vrà fornire soluzioni tecnicheper una prima problematica:

progettare ascensori che re-sistano al sisma (ovvero aquella accelerazione orizzon-tale e quindi a quelle solleci-tazioni). Vi è però una se-conda ed ugualmente impor-tante problematica. Può es-sere ad esempio avvenuto undanno all’ascensore (tipica-mente e più frequentementel’uscita del contrappeso) sen-za che non si sia attivato al-cuno dei blocchi usuali di fun-zionamento. Una ripresa diuso da parte dell’utenza puògenerare quindi rischi assaigravi. Vi è poi la tematica del-la rilevazione preventiva del

sisma e dellarelativa gestio-ne in temporeale dell’a-scensore. InGiappone conuna notevolefrequenza disismi ad altaintensità (econ un diffusouso di gratta-cieli) si è pro-ceduto ad un

raffinato sistema di rilevatoridi accelerazioni sismiche siasul territorio che sull’edificio.Si precisa che l’onda sismicaarriva con 2 ondate separate esfasate nel tempo: una ad al-ta velocità e frequenza macon minore potenza distrut-tiva (quella che sentono al-cuni animali ma non l’orec-chio umano) ed una a bassavelocità e frequenza ma conben maggiore potenza di-struttiva. Lo sfasamento ditempo (circa 5-6 minuti ) per-mette azioni di messa in si-

curezza degli impianti e so-prattutto una corretta suc-cessiva gestione. Ad esempioin funzione di un primo rilie-vo nel territorio si possonoinviare dei segnali per imme-diata fermata al piano degliimpianti con segnale di usci-ta dei passeggeri. Passato l’e-vento sismico in funzione deivalori di accelerazione regi-strata sugli edifici dove ope-rano gli impianti si decideràse mantenere il blocco degliascensori fino all’arrivo deltecnico o se attivare una pro-cedura di autodiagnostica inautomatica con eventuale ri-presa di funzionamento.Ugualmente importante pergrattacieli oltre i 30 piani è ilfenomeno dello “swap”. Ov-vero l’edificio e l’ascensorenon subiscono danni dal si-sma ma sfortuna vuole che èstata attivata dall’onda sismi-ca proprio la frequenza pro-pria di risonanza del sistemafuni portanti dell’ascensore.Tali funi iniziano quindi adoscillare in maniera macro-scopica nel vano con ben im-maginabili danni.Riassumendo per una bencorretta gestione del rischioinsito nel funzionamento del-l’ascensore prima e dopo ilsisma occorrerà: dimensio-nare l’ascensore in sintoniacon il dimensionamento si-smico dell’edificio onde evi-tare soprattutto (ma non so-lo) fuoriuscite contrappeso,agganciamento funi e cavi nelvano, deformazione guide;ispezionare e verificare glieventuali danni agli ascenso-ri e gestire in tempo realeun’eventuale ripresa del fun-zionamento; gestire almenoper edifici di grandi altezzeun sistema di informazionepreventiva sull’intensità di ac-celerazione sismica che staper giungere all’edificio e diconseguenza operare in tem-po reale per un eventualefuori servizio e per un suc-cessivo riavvio dell’impianto;per grattacieli di elevate al-tezze prevedere accorgimen-ti progettuali all’interno delvano per ridurre i rischi di vi-brazioni in risonanza del si-stema funi portanti.

14 IL GIORNALE dell’INGEGNERE N. 14 - 1 Settembre 2009

Sicurezza: gli eventi sismicie la corretta progettazione degli ascensori

ATTUALITÀ ITALIA

Non a caso il CENha attivatoun gruppo di lavoroper l’elaborazionedi una normativaspecifica

DOTT. ING. ANTONIO DE MARCO

La Biblioteca TecnicaHoepli ha pubblicatol’interessante volume

Progetto delle strutture resi-stenti al fuoco. Si tratta dellatraduzione italiana (aggior-nata agli Eurocodici), realiz-zata dall’ingegner GiorgioMaini e curata dai professoriPietro Gambarova e RobertoFelicetti (entrambi del Poli-tecnico di Milano), di un clas-sico testo sull’argomento,pubblicato in inglese Struc-tural Design for Fire Safetygià da qualche anno, da An-drew H. Buchanan, profes-sore ordinario all’Universitàdi Canterbury (Nuova Ze-landa). Il volume si aggiungeai pochi testi disponibili initaliano sull’argomento e ri-sulta di notevole interesse, pertutti i soggetti (progettisti, co-struttori, direttori dei lavori,certificatori, collaudatori, stu-denti di ingegneria e archi-tettura, eccetera) coinvoltinella progettazione e gestionedella sicurezza antincendio.Multidisciplinare, in linea conla materia trattata, risulta par-ticolarmente attuale anchesulla base del dibattito ri-guardante la sicurezza degli(negli) edifici alti ed i nuoviambiti definiti dai recenti dis-posti legislativi, che delineanola transizione della preven-zione incendi, dal rito pre-scrittivo all’approccio inge-gneristico–prestazionale:■ D.Lvo 8 marzo 2006 n.139 Riassetto delle disposi-zioni relative alle funzioni edai compiti del Corpo nazio-nale dei vigili del fuoco, …;■ DM 16 febbraio 2007 Clas-sificazione di resistenza lafuoco di prodotti ed elemen-ti costruttivi di opere da co-struzione;■ DM 9 marzo 2007 Presta-zioni di resistenza al fuocodelle costruzioni nelle attivitàsoggette al controllo del cor-po nazionale dei vigili delfuoco;■ DM 9 maggio 2007 Diret-

tive per l’attuazione dell’ap-proccio ingegneristico alla si-curezza antincendio.Il testo affronta in forma gra-duale e scorrevole le varieproblematiche connesse conla sicurezza antincendio esa-minando strutture in acciaio,calcestruzzo e legno. Unaparte è dedicata alla combu-stione ed alla dinamica del-l’incendio con riguardo allaproduzione di fumo, alle po-tenze termiche irraggiate erelativi effetti. Una secondaparte è rivolta alle configura-zioni statiche degli insiemistrutturali e loro comporta-mento al fuoco. Una terzaparte è dedicata alla proget-tazione delle strutture esposteall’incendio e ai sistemi diprotezione. Nei vari capitolisono anche riportati esercizinumerici svolti, che agevola-no la lettura e la compren-sione. Da segnalare anche ilriporto di cospicua bibliogra-fia internazionale.

SALA DI LETTURA

In un recente convengo organizzato dalla ATEAssociazione Tecnologi per l’edilizia, presso ilPolitecnico di Milano, è stato presentato il testodel Prof. A. H. Buchanan, tradotto in italiano.

Progetto delle strutture resistenti al fuoco

Progetto delle struttureresistenti al fuoco Structural Design for Fire Safety

Autore: Andrew H. Buchanan Editore: Ulrico Hoepli Milano Traduttore: Giorgio Maini Curatori: Pietro Gambarova e

Roberto FelicettiCosto: 44,00 euroPagine: 436

foto

: Rab

i W.

Il software AutoCAD MEP offre un workflow miglio-re per lo scambio di dati tecnici di progetto e per-mette di ridurre i costi della progettazione archi-tettonica, velocizzare i tempi di completamentodei progetti e migliorare l’accuratezza dei modelli.

Autodesk annuncia il rilascio della versione italianadel software AutoCAD MEP 2010 dedicato a inge-gneri, professionisti nel settore dell’ingegneria mec-canica, elettrica e idraulica (MEP) e specifico per laprogettazione di impianti (idrici, elettrici, di condi-zionamento e riscaldamento), per l’ingegneria cli-matica e la documentazione. Il software includestrumenti appositamente sviluppati per la progetta-zione impiantistica che favoriscono l’efficienza e co-mandi per l’automazione delle attività di disegnoche consentono di migliorare l’accuratezza dei pro-getti. Inoltre, la condivisione dei progetti tra archi-tetti, ingegneri strutturisti e altri progettisti, grazie alformato DWG, permette un migliore coordinamentodelle informazioni progettuali. Il software AutoCADMEP aiuta a ridurre al minimo gli errori precedentialla costruzione, offrendo maggiore coordinamentoe condivisione. Con AutoCAD MEP, la produzione dielaborati grafici risulta automatizzata, consentendodi risparmiare tempo e dando spazio alla creazionedi sistemi. Indipendentemente dal fatto che si stialavorando su un progetto architettonico diretto daun architetto o in collaborazione con professionistidi altre discipline, come ingegneri strutturisti e civi-

li, AutoCAD MEP permette di lavorare in un am-biente familiare pur implementando nuovi sistemi estrumenti di documentazione secondo le proprieesigenze. “Con le costanti richieste di implementaremodifiche all’ultimo momento – spiega Gianluca Ni-cholas Lange, Industry Manager AEC Autodesk Ita-lia - i professionisti dell’impiantistica hanno biso-gno di creare e modificare efficacemente i progetti.Con AutoCAD MEP è possibile valutare più facil-mente i progetti, grazie a strumenti di calcolo inte-grati che contribuiscono a garantire la precisione.Inoltre, il software consente di rispondere alla con-tinua pressione per il contenimento dei costi, ridu-cendo le costose modifiche dei progetti grazie adelaborati grafici più precisi e uniformi. Il prodottoimpiega componenti e attrezzature reali, che posso-no essere utilizzati nella costruzione dell’edificio eaiutano a risparmiare tempo e denaro”. Ecco alcune delle caratteristiche principali di Auto-CAD MEP: • Ambiente AutoCAD familiare • Aree di lavoro basate sulle specifiche di settore • Strumenti specifici per la progettazione schematica • Rappresentazione degli elaborati grafici • Annotazione intelligente degli oggetti • Perfetto coordinamento di sezioni e prospetti • Abachi automatici e sempre aggiornati • Gestione integrata dei disegni • Opzioni avanzate di visualizzazione dei progetti • Coordinamento multidisciplinare

Autodesk lancia la versione italiana di AutoCAD MEP 2010

SOFTWARE ǀ AUTODESK Inc. A cura di Imready

Nel momento particolare che sta vivendo il mer-cato delle costruzioni l’innovazione tecnica rap-presenta forse l’unico elemento capace di crearevalore e distinzione.

L’introduzione delle nuove norme tecniche ampli-fica questo concetto perché consente l’utilizzo dimateriali e sistemi ad alte prestazioni, lo studio disoluzioni più ardite e moderne, l’impiego di tec-nologie più avanzate, dà l’avvio quindi a una nuo-va Tecnica delle Costruzioni.

MADE EXPO, la manifestazione fieristica leaderdedicata al sistema dell’edilizia, unica del settorein Europa a rappresentare l’intero processo dellacostruzione, ha voluto dedicare a questo momen-to fondamentale il primo FORUM della TECNICADELLE COSTRUZIONI.

Dal 3 al 6 febbraio 2010 a Milano, a MADE EXPO2010 il Forum della Tecnica delle Costruzioni dia-logherà con ingegneri, architetti, geometri, opera-tori qualificati e con il mondo della ricerca e delleuniversità con modalità molto articolate. All’inter-no del FORUM la mostra sulle sfide prestazionalidarà la possibilità di conoscere e toccare le nuovetecnologie, i nuovi prodotti, i nuovi sistemi, l’am-pia sezione convegnistica consentirà di appro-fondire ogni tema in convegni, corsi e seminari edi incontrare gli autori dei principali testi tecnici e

scientifici, la borsa progetti di acquisire i progettidi ricerca che le principali università italiane met-tono a disposizione delle industrie, gli spaziespositivi delle aziende testimonieranno l’eccel-lenza produttiva declinata nei vari materiali e si-stemi.

Per la prima volta in Europa la Tecnica delle Co-struzioni diventa argomento di approfondimentoin un appuntamento fieristico, un’occasione unicaper i progettisti, per le direzioni lavori, per le im-prese, per i committenti, per incontrarsi, per ap-profondire, per trasformare una novità normativain una soluzione di rilancio e di valorizzazione del-la propria attività.

Un’iniziativa di MADE eventi srl e Federlegno Ar-redo srl, organizzata da MADE eventi srl e promossa da FederlegnoArredo e UNCSAAL

3-6 FEBBRAIO 2010 - FIERA MILANO-RHO

Nasce il primo Forum della Tecnica delle Costruzioni

NEWS ǀ MADE EXPO A cura di Imready

Page 15: Fondato nel 1952 † “La comunità ...€¦ · E-mail: abbonamenti@picomax.it viene distribuito: DOTT. ING. GIOVANNI AVICO I l Presidente USA Barack Obama ha confermato il piano

DOTT. ING. GIOVANNI MANZINI

Èstato pubblicato sullaGURI n. 132 del10.06.09 il DPR n. 59

dello 02.04.09 “Regolamentodi attuazione dell’articolo 4,comma 1, lettere a) e b), deldecreto legislativo 19 agosto2005, n. 192, concernente at-tuazione della direttiva2002/91/CE sul rendimentoenergetico in edilizia” che de-finisce le metodologie di cal-colo e i requisiti minimi per laprestazione energetica degliedifici e degli impianti termi-ci. Il DPR 59/2009 è entratoin vigore il 25 giugno 2009,ed è uno dei tre decreti at-tuativi dei D. Lgs 192/2005(Decreto Legislativo n. 192del 19.08.05 “Attuazione del-la direttiva 2002/91/CE re-lativa al rendimento energe-tico nell’edilizia, GURI n. 222del 23.09.05) e 311/2006 (De-creto legislativo n. 311 del29.12.06 “Disposizioni cor-rettive ed integrative al de-creto legislativo n. 192 del2005, recante attuazione del-la direttiva 2002/91/CE, re-lativa al rendimento energe-tico nell’edilizia, GURI n. 26dello 01.02.07). In particola-re si tratta del Regolamentoche attua l’articolo 4, comma1, lettere a) e b), del D. Lgs.192/2005, concernente l’at-tuazione della direttiva2002/91/CE sul rendimentoenergetico in edilizia.A tal proposito, manca anco-ra il DPR di attuazione dellalettera c) dell’articolo 4 com-ma 1, del D. Lgs. 192/2005,che dovrà fissare i criteri diaccreditamento degli esperti edegli organismi a cui affidarela certificazione energetica,mentre il Decreto intermini-steriale (Sviluppo-Ambiente-Infrastrutture) di attuazionedell’articolo 6, comma 9 edell’articolo 5, comma 1 delD. Lgs. 192/2005, che defi-nisce le procedure applicativedella certificazione energeticadegli edifici e contiene le li-nee guida nazionali è statopubblicato il 10 luglio scorso(D.M. 26/6/2009 - G.U. n.158 del 10/07/2009)

Nel seguito si riporta un bre-ve stralcio del provvedimen-to considerato.

(omissis)

Art. 1.Ambito di intervento e finalità

1. Per le finalità di cui all’arti-colo 1 del decreto legislativo 19agosto 2005, n. 192, per una ap-plicazione omogenea, coordinataed immediatamente operativadelle norme per l’efficienza ener-getica degli edifici su tutto il ter-ritorio nazionale, il presente de-creto definisce i criteri generali, lemetodologie di calcolo e i requisitiminimi per la prestazione ener-getica degli edifici e degli im-pianti termici per la climatiz-zazione invernale e per la pre-parazione dell’acqua calda perusi igienici sanitari, di cui al-l’articolo 4, comma 1, lettere a) eb), del decreto legislativo 19 ago-sto 2005, n. 192.2. I criteri generali, le metodolo-gie di calcolo e i requisiti minimiper la prestazione energetica de-gli impianti termici per la cli-matizzazione estiva e, limita-tamente al terziario, per l’illu-minazione artificiale degli edi-fici, di cui all’articolo 4, comma1, lettere a) e b), del decreto le-gislativo 19 agosto 2005, n. 192,

sono integrati con successiviprovvedimenti.3. I criteri generali di cui ai com-mi 1 e 2 si applicano alla pre-stazione energetica per l’ediliziapubblica e privata anche ri-guardo alle ristrutturazioni diedifici esistenti.

(omissis)

Art. 3.Metodologie di calcolo della pre-stazione energetica degli edifici edegli impianti

1. Ai fini dell’articolo 4, comma1, lettere a) e b), del decreto le-gislativo, per le metodologie dicalcolo delle prestazioni energe-tiche degli edifici si adottano lenorme tecniche nazionali,definite nel contesto delle normeEN a supporto della direttiva2002/91/CE, della serieUNI/TS 11300 e loro successivemodificazioni.Di seguito si riportano le norme

a oggi disponibili:a) UNI/TS 11300 - 1 Presta-zioni energetiche degli edifici –Parte 1: Determinazione delfabbisogno di energia termicadell’edificio per la climatizza-zione estiva ed invernale;b) UNI/TS 11300 - 2 Presta-zioni energetiche degli edifici –Parte 2: Determinazione delfabbisogno di energia primaria edei rendimenti per la climatiz-zazione invernale e per la pro-duzione di acqua calda sanita-ria.2. Ai fini della certificazione de-gli edifici, le metodologie per ilcalcolo della prestazione energe-tica, sono riportate nelle Lineeguida nazionali di cui al decre-to del Ministro dello sviluppoeconomico, adottato ai sensi del-l’articolo 6, comma 9, del decre-to legislativo.

(omissis)

Art. 4.Criteri generali e requisiti delleprestazioni energetiche degli edi-fici e degli impianti

1. In attuazione dell’articolo 4,comma 1, lettere a) e b), del de-creto legislativo, i criteri genera-li e i requisiti della prestazioneenergetica per la progettazionedegli edifici e per la progetta-zione ed installazione degli im-pianti, sono fissati dalla legge 9gennaio 1991, n. 10, dal decre-to del Presidente della Repub-blica 26 agosto 1993, n. 412,come modificati dal decreto le-gislativo, dall’allegato C al de-creto legislativo e dalle ulterioridisposizioni di cui al presentearticolo.

2. Per tutte le categorie di edifi-ci, così come classificati in basealla destinazione d’uso all’arti-colo 3 del decreto del Presidentedella Repubblica 26 agosto1993, n. 412, nel caso di edificidi nuova costruzione e nei casidi ristrutturazione di edifici esi-stenti, previsti dall’articolo 3,comma 2, lettere a) e b), del de-creto legislativo si procede, in se-de progettuale alla determina-zione dell’indice di prestazioneenergetica per la climatizzazio-ne invernale (EPi), e alla veri-fica che lo stessorisulti inferiore ai valori limiteche sono riportati nella perti-nente tabella di cui al punto 1dell’allegato C al decreto legis-lativo.

3. Nel caso di edifici di nuovacostruzione e nei casi di ristrut-turazione di edifici esistenti, pre-visti dall’articolo 3, comma 2,lettere a) e b), del decreto legis-lativo, si procede in sede pro-gettuale alla determinazionedella prestazione energetica peril raffrescamento estivo dell’in-volucro edilizio (Epe, invol),pari al rapporto tra il fabbiso-gno annuo di energia termicaper il raffrescamento dell’edificio,calcolata tenendo conto dellatemperatura di progetto estivasecondo la norma UNI/TS11300 - 1, e la superficie utile,per gli edifici residenziali, o ilvolume per gli edifici con altredestinazioni d’uso, e alla veri-fica che la stessa sia non supe-riore a:a) per gli edifici residenziali dicui alla classe E1, così come clas-sificati, in base alla destinazioned’uso, all’articolo 3, del decretodel Presidente della Repubblica26 agosto 1993, n. 412, esclusicollegi, conventi, case di pena e

caserme, ai seguenti valori:1) 40 kWh/m2 anno nelle zoneclimatiche A e B;2) 30 kWh/m2 anno nelle zoneclimatiche C, D, E, e F;b) per tutti gli altri edifici ai se-guenti valori:1) 14 kWh/m3 anno nelle zoneclimatiche A e B;2) 10 kWh/m3 anno nelle zoneclimatiche C, D, E, e F.

(omissis)

IL NUOVO CALCESTRUZZO

Autori: Mario Collepardi, Silvia Collepardi,Roberto Troli

Editore: Enco - www.encosrl.itPagine: 530Prezzo: euro 65,00

Nella quinta edizione del librosono presenti tante novità, emolto importanti, come si ad-dice a un libro che, rispetto al-le precedenti edizioni, è co-stantemente aggiornato ed ampliato per essere sempre“nuovo” nella presentazione degli argomenti che riguarda-no il calcestruzzo. Il libro è stato aggiornato alle ultime Nor-me Tecniche per le Costruzioni (NTC) emanate con DMdel 14 Gennaio 2008. La maggiore novità di queste NTC ri-guarda le responsabilità legali dei vari operatori nel setto-re delle costruzioni in calcestruzzo: Progettista, Direttore deiLavori, Impresa, Produttore di calcestruzzo, Collaudatore.Anche il software Easy & Quick, presente nel CD allegatoal libro, per elaborare le prescrizioni prestazionali, è stato ag-giornato e rivisitato per l'adeguamento alle nuove NTC.

PSI MEDIA (LAS VEGAS) LANCIA TRE MONOGRAFIE SULL’ENERGIA DEDICATE AI MERCATI EMERGENTI

Come evolverà il mercato dellʼenergia nelle aree emer-genti del Pianeta? E quale ruolo potrebbe avere lʼindustriaeuropea e americana? Per rispondere a questa domandaPSI Media (editore con sede a Las Vegas, molto cono-sciuto negli States per la pubblicazione della rivista Com-bined Cycle Journal) ha deciso di realizzare 3 Handbooksdedicati al tema.Scopo primario di questi progetti editoriali è quello di crea-re sinergie tra gli stakeholder dei Paesi emergenti e le lo-ro controparti negli Stati Uniti, in Europa, in Giappone. I pro-grammi relativi alla distribuzione di questi prodotti editorialisono:• Brazil Energy Handbook (pubblicato nel dicembre 2009); • India Energy Handbook (pubblicato a maggio 2009); • East Europe Energy Handbook (pubblicato a dicembre2010).Editrice Alkes collaborerà con PSI Media per la promo-zione di questa importante iniziativa sul mercato italiano edeuropeo.

Per maggiori informazioni o dettagli sullʼiniziativa, si puòcontattare lʼingegner Giorgio Dodero ([email protected]).

N. 14 - 1 Settembre 2009 IL GIORNALE dell’INGEGNERE 15

ENERGIA RINNOVABILE ED

EFFICIENZA ENERGETICA

NELLA PIÙ GRANDE

FIERA DELL’EDILIZIA

Viale della Fiera, 20 - 40127 Bologna (Italia) - Tel. +39 051 282111 - Fax +39 051 6374013 - www.saie.bolognafi ere.it - saie@bolognafi ere.it

ORARI DI APERTURA: mercoledì-giovedì-sabato: 9-18

venerdì: 9-19

Apertura prolungata venerdì 30 ottobre

Ticket on-line su: www.saie.bolognafi ere.it

Pubblicato il provvedimento sulla prestazione energetica degli edifici e degli impianti termici

ATTUALITÀ ITALIA LIBRI E RIVISTE

Approfondimentisul tema del risparmioenergeticonel riscaldamento degli edificisaranno oggetto diun inserto specialeall’interno delprossimo numero

foto

: ist

ockp

hoto

Page 16: Fondato nel 1952 † “La comunità ...€¦ · E-mail: abbonamenti@picomax.it viene distribuito: DOTT. ING. GIOVANNI AVICO I l Presidente USA Barack Obama ha confermato il piano

16 IL GIORNALE dell’INGEGNERE N. 14 - 1 Settembre 2009

OFFERTE E RICHIESTE DI COLLABORAZIONE

EVENTI

CORSI

Ingegnere civile-edile 39anni. Abi-litato allʼesercizio della professione.Ha frequentato il corso di formazio-ne “Il coordinatore della sicurezzae il responsabile del servizio di pre-venzione e protezione nel settoredelle costruzioni”.Attualmente impegnato con compi-ti di tracciamento delle opere e di-rezione di cantiere per i lavori di co-struzione di un complesso residen-ziale costituito da 17 piani fuori ter-ra e 3 piani interratiRicerca: studio professionale/società/

imprese per collaborazione e/o as-sunzione.Mob. 338 [email protected]

Ingegnere elettrotecnico 49enne,capo commessa, preventivista pergare d'appalto, responsabile e di-rettore tecnico in societa' di impian-tistica ed in un ente per le verifichesecondo dpr 462/01, valuta propostecome dipendente. Al momento dis-ponibile anche per consulenze, con-trolli, prove, verifiche sugli impianti

elettrici finalizzati al rilascio delle di-chiarazioni di conformita' e di ri-spondenza secondo il dm 37/08.Mob. 347/1330518

Ingegnere elettrotecnico, managercommerciale, è interessato ad in-contrare aziende di vari settori, a sco-po assunzione. Specialista venditeItalia / Export, vasta esperienza com-merciale maturata in Italia e all'este-ro nei settori elettrico, meccanico,dell'energia e delle materie plastiche;eccellente conoscenza dell'Inglese e

del Francese, ottima conoscenza dal-le Spagnolo, conoscenza elementa-re del Tedesco e del Portoghese, dis-ponibile immediatamente.Tel. ++39.334.7816019

Ingegnere libero professionista,venticinquennale esperienza, da ol-tre un decennio impegnato nel setto-re della sicurezza aziendale, in pos-sesso dei requisiti necessari, si pro-pone per incarichi di R.S.P., P. ester-no, elaborazione di documenti di va-lutazione dei rischi, piani di emer-

genza, valutazione del rischio di in-cendio, progettazione per prevenzio-ne incendi, corsi di formazione, ecc.Mob. 328 / 82.46.140"

Ingegnere meccanico, decenna-le esperienza nella progettazionedi macchine e impianti automatici,ottima conoscenza pacchetto Officee vari pacchetti CAD e FEM, abili-tazione alla professione, valuta pro-poste di collaborazione part time oa tempo [email protected]

Sono pubblicate gratuitamente solo le richieste di lavoro degli abbonati al Giornale Ulteriori opportunità di lavoro sul sito www.giornaleingegnere.it e www.collegioingegneriarchitettimilano.it

24 SETTEMBRE 2009

Ordine degli Ingegneri di Verona e ProvinciaRISCHIO SISMICO: MESSA IN SICUREZZA DEL PATRIMONIO EDILIZIO E MONUMENTALE ESISTENTE

Tra gli argomenti che saranno sviluppati dal Prof. Ing. AntonioBorri, Ordinario di Scienza delle Costruzioni presso la Facol-tà di Ingegneria dellʼUniversità di Perugia: il comportamento de-gli edifici storici e monumentali nei terremoti con esempi ecasi di studio, la situazione normativa, gli interventi di ade-guamento e miglioramento, lʼimpiego dei materiali composi-ti, le linee guida per gli interventi sui beni culturali con esem-pi di utilizzo di tecniche e materiali innovativi. Aprirà i lavori il Presidente dellʼOrdine lʼIng. Mario Zocca ed in-trodurrà lʼIng. Claudio Morati del Comitato di Redazione No-tiziario sulla valenza economica degli interventi di messa in si-curezza. Alla chiusura dei lavori seguirà un rinfresco.Incontro gratuitoOrario 15 - 19Sede: Via Leoncino 5, 37121 VeronaPer ulteriori informazioni consultare il sito www.ingegneri.vr.it

■ CERTIFICAZIONE ENERGETICA

CORSO AGGIORNAMENTO NUOVO SOFTWARE‘CENED’15 Settembre ʻ09

11° CORSO CERTIFICATORI ENERGETICI16 settembre ʻ09 – 20 ottobre ʻ09

3°CORSO SERALE CERTIFICATORI ENERGETICI1 ottobre ʻ09 – 11 novembre ʻ09

■ SICUREZZA NEI CANTIERI

4° CORSO 120 ore: FORMAZIONE COORDINATORE SICUREZZA23 settembre ʻ09 – 14 dicembre ʻ09

3°CORSO 40 oreʻAGGIORNAMENTO COORDINATORI SICUREZZAʻ 16 settembre ʻ09 – 26 ottobre ʻ09

■ SICUREZZA SUL LAVORO : RSPP - ASPP

1° CORSO FORMAZIONE PER RSPP E ASPPMODULO A; B4 (meccanica), B5 (chimica), B8 (P.A.) ; MO-DULO C

Per informazioni di dettaglio: Preferire mail: [email protected] 02.2399.4206 / .4361 - cell : 329.8834243

MILANO, 15 – 16 e 17 SETTEMBRE 2009

Giornate di Alta FormazioneLA CO-GENERAZIONE DISTRIBUITA A COMBUSTIBILE FOSSILE E/O RINNOVABILE

Gli obiettivi del corso sono:• Fornire le conoscenze di base in materia di cogenerazioneillustrando il quadro legislativo attuale e delle direttive e nor-mative più recenti in materia;• Presentare le tecnologie utilizzate per la cogenerazionedistribuita, consolidate o in fase di sviluppo;• Presentare un quadro esaustivo dei benefici e degli incenti-vi sui quali la generazione distribuita e cogenerativa a com-bustibile fossile e/o rinnovabile – può fare affidamento; • Fornire elementi tecnico-economici chiave per poter valuta-re la sostenibilità economica dei sistemi produttivi di piccola ta-glia operanti in assetto cogenerativo e/o a fonti rinnovabili;• Illustrare e discutere dei casi applicativi.

Per informazioni di dettaglio:Comitato Termotecnico Italianotel: 02 26626530 - 02 [email protected] - www.formazione.cti2000.it

Politecnico di MilanoDipartimento di Ingegneria Strutturale

❯❯ ORGANIZZATO CON AREA 72

9/16/23/30 NOV 2009

PROGETTARE EDIFICI IN CALCESTRUZZO IN ZONA SISMICA CON IL METODO DEGLI STATI LIMITE 2° CORSO

❯❯ ORGANIZZATI CON IL POLITECNICO DI MILANO

16 SET - 20 OTT 2009

CERTIFICATORI ENERGETICI 11° CORSO

01 OTT - 11 NOV 2009

CERTIFICATORI ENERGETICI 3° CORSO SERALE

16 SET - 26 OTT 2009

AGGIORNAMENTO PER COORDINATORI DELLA SICUREZZA NEI CANTIERI3° CORSO 40 ORE

23 SET - 14 OTT 2009

FORMAZIONE COORDINATORI DELLA SICUREZZA NEI CANTIERI4° CORSO 120 ORE

OTTOBRE 2009

FORMAZIONE PER LO SVOLGIMENTO DELLE FUNZIONI DI RSPP E ASPP1° CORSO

I corsi sono aperti a tutti. I Soci del Collegio hanno diritto a con-dizioni particolarmente favorevoli. Per informazioni rivolgersi alla Segreteria del Collegio:Tel. 02/76003509 - Fax 76022755e-mail: [email protected]

Il Responsabile delle manifestazioni(dott. ing. Giancarlo Bobbo)

3 – 5 NOVEMBRE 2009

RESISTENZA A FATICA DI STRUTTURE SALDATE(Ottava Edizione)

Direttori del corso: prof. Stefano Beretta – Politecnico di Milano prof. Wolfgang Fricke – TU Hamburg

• Analisi FEM • Metodo “Hot Spot”• Metodo “Local Stress” • Giunzioni di acciai HSLA• Normative

Un corso di aggiornamento sulle metodologie per il calcolo ela verifica a fatica di componenti saldati si terrà al Politecnicodi Milano, Dipartimento di Meccanica, Campus Bovisa, Via LaMasa 34, dal 3 al 5 novembre 2009. II corso è rivolto a pro-gettisti di componenti e strutture meccaniche saldate che de-siderino avere un panorama aggiornato sulle moderne me-todologie di calcolo e di verifica degli elementi strutturali sal-dati sollecitati a fatica.

Per informazioni rivolgersi a: ing. Andrea BernasconiDipartimento di Meccanica, Politecnico di Milano, Via La Masa 34, 20156 MILANOTel: 02 2399 8222 Fax: 02 2399 8202e-mail: [email protected]://people.mecc.polimi.it/bernasconi/saldature.htmlTermine iscrizioni: 10 ottobre 2009 (successivamente a questadata contattare lʼing. Bernasconi per verificare la disponibilità)

BERGAMO, 9-10 OTTOBRE 2009

EUROCODICI e NORME TECNICHE:UN PROCEDIMENTO EFFICIENTE PER ILPROGETTO/CALCOLO DELLE STRUTTUREE CONSEGUENZE SULLA DL e COLLAUDO

QUADRO NORMATIVOLe Norme Tecniche per le Costruzioni del D.M. 14.01.08(NTC), sono le Norme italiane armonizzate con gli Eurocodi-ci che hanno introdotto, rispetto alle precedenti norme, crite-ri differenti.

LʼAGGIORNAMENTO AD OGGI Dal 2003 sono decine le edizioni di corsi su nozioni di base:stati limite, dinamica, sismica, strumenti obsoleti come dia-grammi, domini, tabelle, programmi di verifica sezioni. Il Professionista, acquisite tali conoscenze, si ritrova nellʼap-plicare le norme a gestire altro: produttività e risposte a ri-chieste reali (spostamenti di pilastri, aperture nei solai, muriin falso, ecc.).

UN NUOVO CORSO CALIBRATO PER I PROFESSIONISTIIl corso, promosso da InArSind Bergamo e tenuto dal Re-latore dott. ing. Salvatore Palermo, riguarda calcolo, pro-getto, direzione lavori e collaudo di opere strutturali e pre-senta due aspetti esclusivi:1. un procedimento che, partendo da un percorso completo, in-troduce diverse strategie utili a semplificare e velocizzare i calcoli;2. il rilascio del software NTCalcS, scritto sulle NTC, sulla Cir-colare e sugli Eurocodici.

NTCalcS: UN SOFTWARE DIFFERENTENTCalcS abbandona la tradizione dellʼindustria del softwarea scatola chiusa, risultando un software differente; totalmen-te trasparente allʼuso. Vengono così superati i tradizionalicorsi basati su trattazioni accademiche di progettazione inzona sismica e del metodo degli stati limite.Sul sito www.inarsind.bergamo.it: descrizione del corso, diNTCalcS (11 pag.), modulo per lʼiscrizione o la richiesta deltesto+software. Allʼe-mail [email protected] si possono ri-chiedere altre informazioni.Coordinamento per InArSind Bergamo: dott. ing. Ivan Locatelli

Per i lettori del ns. Giornale è stata prevista una quota riservatadʼiscrizione. Per gli interessati che intendono partecipare al cor-so ed usufruire della quota ridotta (sconto pari a 70 euro) occor-re inserire il codice NTCBGINAR09 nello spazio predisposto sulmodulo dʼiscrizione scaricabile dal sito www.inarsind.bergamo.it

Politecnico di MilanoDipartimento di Meccanica

Comitato Termotecnico ItalianoEnergia e Ambiente

PROGRAMMA DELLE PROSSIME MANIFESTAZIONI

■ 28 SETTEMBRE 2009

IL PIANO CASA IN LOMBARDIAConvegno organizzato dalla Commissione del Collegio“Rapporti con il Comune di Milano in relazione alle nor-mative”

Il Responsabile delle manifestazioni(dott. ing. Giancarlo Bobbo)

Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano

1563

Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano

1563

www.giornaleingegnere.it

Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano

1563

on-line