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Anno 2008 - 7ª Edizione
Assessorati alla Cultura dei Comuni di Cento e Pieve di CentoScuola di Artigianato Artistico del Centopievese
Assessorati alla Cultura delle Province di Bologna e di FerraraI.B.C. Regione Emilia-Romagna
Fondazione Cassa di Risparmio di Cento
Claudio Gamberiniun liutaio fra Pieve, Cento e Bologna
a cura di Giovanni Intelisano
Claudio Gamberini è nato il 5 Luglio1895 a Pieve di Cento (Bologna) ed èdeceduto il 10 Agosto1965 a Bologna.
I genitori, Bruno Gamberini e MariaCavicchi, erano originari di Pieve diCento (Bologna). Claudio, in famiglia,era chiamato “Giovanni” ed anche“Zanén”, soprannome di tradizionetipicamente pievese. Si sposò ed ebbecinque figli: Lino, Giorgio, Renato, Sergioe Remo.
Claudio Gamberini rimane una dellefigure principali della “Liuteria Mozzani”:entrato in giovanissima età ha seguitoil Maestro in tutte le vicende liutarie.
Iniziò a lavorare nel 1908 come appren-
dista nel laboratorio della “LiuteriaMozzani” di via Gennari a Cento, perpoi nel 1915 passare ad operaio istrut-tore in quello di via Provenzali, dal 1929al 1935 a maestro insegnante nellascuola di via Castiglione a Bologna, dal1935 al 1940 come collaboratore liutaiodi Mozzani in via Barberia, per conti-nuare poi l’attività in proprio.
Claudio Gamberini apprese la tecnicadi costruzione di tutta la gamma deglistrumenti ad arco e a plettro ed apizzico. Quando nel 1920-23, LuigiMozzani dovette ridurre il personalea causa della crisi economica, ClaudioGamberini, insieme ad altri lavoranti,creò la Cooperativa Centopievese:
Claudio Gamberini (secondo a destra), militare nella Prima Guerra Mondiale 1915-1918
“Gamberini Claudio e Comp.” ma poi-ché, sempre a causa della crisi, eradifficile vendere strumenti, egli e i col-laboratori si adattarono a restauraremobili.
Tra il 1927 ed il 29 Claudio Gamberiniritornò come istruttore nel laboratorio-scuola di Luigi Mozzani a Cento. Conil trasferimento della scuola da Centoa Bologna, fu assunto come falegnamedal Comune di Bologna e gli venneassegnato un appartamento in via DeiPoeti, 6. Nel laboratorio di via Barberia,dal 1935 al 1940, rimase come liutaioa stretto contatto con Luigi Mozzani,nel periodo in cui la liuteria Mozzaniraggiunse il massimo splendore nellaqualità degli strumenti. ClaudioGamberini suonava la chitarra, ma non
in pubblico, e a Bologna fu tra i fondatoridell’Unione dei Chitarristi.
Quando Mozzani si trasferì a Roveretoper aprire una nuova scuola di liuteria,Claudio Gamberini scelse di rimanerea Bologna per ragioni famigliari, man-tenendo l’impiego comunale, ma senzaallentare completamente i contatti conLuigi Mozzani: andava spesso a Roveretoe in Val di Fiemme con Mozzani perscegliere l’abete.
Nei primi anni quaranta, e poi nel pe-riodo della guerra, il Comune diBologna lo mandò a lavorare comefalegname presso il mobilificio Castelli(Bologna). Dal 1940 al 46 sfollò con lafamiglia a Pieve di Cento, dove in unastanza dell’alloggio ricavò un laboratoriodi liuteria. Dopo la guerra, ritornato a
Claudio Gamberini con i famigliari
Bologna nell’ appartamento di via DeiPoeti, continuò l’attività liutaria sino al1965. Il banco da lavoro era nel corri-doio, vicino all’entrata. Non ebbe allievi,se non qualche ragazzo mandatogli daEnrico Piretti, utilizzato per svolgere illavoro di sgrossatura.
La figura e l’opera di Claudio Gamberinisono state molto apprezzate in Italiae all’estero, specie in Germania e StatiUniti, da musicisti, commercianti e col-lezionisti e specie dagli orchestrali deicomplessi a plettro e a pizzico chericonoscevano ai suoi mandolini e chi-tarre pregi di buona fattura e sonorità.Fra i tanti musicisti di Pieve molti sce-glievano i suoi strumenti che avevanoanche la prerogativa di essere robustie a buoni prezzi: questo consentì di
portare tanti strumenti e quindi pas-sione musicale in molte famiglie cosìda tramandare fino ad oggi un piacevolericordo di serenate e concertini, eseguitisu strumenti che hanno affrontato consolidità le avversità atmosferiche e iltempo.
Per la sensibilità di parenti di Gamberinidue violini sono depositati presso ilMuseo della Musica nel Teatro di Pieve,per la generosità di concittadini sonostate donate al Comune due chitarre,strumenti che, assieme ad altri tempo-raneamente esposti per occasioni dieventi, testimoniano una caratteristicatipologia costruttiva che racconta unaliuteria immediatamente individuabilenella solida tradizione fra Pieve, Centoe Bologna e Ferrara.
Claudio Gamberini (al centro) con Luigi Mozzani (primo a destra
Claudio Gamberininel suo laboratorio
Alberico Zappelli, chitarrista ciecocon chitarra-lyra modello “Aquila”,
di Claudio Gamberini
Claudio Gamberinialcuni strumenti
ChitarraClaudio Gamberini
anno: 1953Proprietario:Lino Benini
ViolinoClaudio Gamberini
anno: 1920-30Strumento depositato dai famigliari
al Museo della Musica di Pieve di Cento
MandolinoClaudio Gamberini
anno: 1955Proprietario:
Lorenzo Frignani
MandolaClaudio Gamberini
anno: 1923Proprietario:
Gianni Cavicchi
ChitarraClaudio Gamberini
anno: 19..Donazione della famiglia Rimondi - Taddiaal Museo della Musica di Pieve di Cento
Alberico Zappelli con chitarra classica; il logo usato per marchiare a fuoco gli strumenti;Leonida Squazoni con chitarra-lyra costruita da Gamberini
Impaginazione e grafica: Roberto Bagnoli - Stampa: Tipografia Bagnoli 1920, Pieve di Cento (BO)
FondazioneCassa di Risparmio
di Cento
IBCIBCIBCIstituto per i beni artistici, culturali e naturali
D
COMUNE DI CENTOAssessorato alla Cultura
COMUNE DI PIEVE DI CENTOAssessorato alla Cultura
PROVINCIA DI BOLOGNAAssessorato alla Cultura
PROVINCIA DI FERRARAAssessorato alla Cultura