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Vivere con l’insufficienza cardiaca Con impegno contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale Fondazione Svizzera di Cardiologia

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Vivere con l’insufficienza cardiaca

Con impegno contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale

Fondazione Svizzera di Cardiologia

Editrice:Fondazione Svizzera di CardiologiaSchwarztorstrasse 18Casella postale 3683000 Berna 14Telefono 031 388 80 80Telefax 031 388 80 88info@swissheart.chwww.swissheart.chwww.swissheartgroups.chwww.helpbyswissheart.chConto per offerte CP 69-65432-3

Collaborazione specialistica:Gruppo di lavoro «Insufficienza cardiaca» della Società Svizzera di Cardiologia

Grafica e illustrazioni: Jenny Leibundgut, BernaStampa: W. Gassmann AG, Biel

© Fondazione Svizzera di Cardiologia 2013, 3a edizione

Per non appesantire il testo usiamo prevalentemente il genere maschile, che vale quindi per ambo i sessi. Grazie delle comprensione.

Indice

6 L’insufficienza cardiaca: che cos’è?

7 Quali ne sono le cause?

9 Che disturbi causa l‘insufficienza cardiaca?

12 Come si esamina il cuore?

14 Com’è la cura?

17 Dieci passi per una miglior qualità della vita

18 Terapia

26 Autocontrollo

31 Adeguare le abitudini di vita

35 Domande frequenti

37 (Imparare a) vivere con l’insufficienza cardiaca

39 Altre informazioni

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Gentile paziente,egregio paziente,

il medico le ha detto che soffre di insufficienza cardiaca. Presumibil­mente finora non sapeva affatto che cosa fosse questa malattia. In poche parole, insufficienza cardiaca vuol dire debolezza del cuore e significa che il suo cuore non svolge più bene come dovrebbe la propria funzione di pompa.

In Svizzera ne sono colpite circa 150 000 persone e il loro numero aumenta ogni anno. L‘insufficienza cardiaca in fase avanzata può limitare notevolmente l‘efficienza e richiedere ripetute degenze in ospedale. Per fortuna oggi ci sono possibilità di trattare i disturbi e frenare, o addirittura migliorare l‘evoluzione del processo morboso.

La cura dell’insufficienza cardiaca è però un lavoro di squadra! Oltre alla terapia prescritta dal medico, con uno stile di vita sano lei può contribuire personalmente molto a migliorare la sua qualità di vita. Anche coll’insufficienza cardiaca oggigiorno è generalmente possibile condurre una vita in larga misura normale e attiva.

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Questo opuscolo è destinato ad aiutarla in questo intento. Lo legga per intero con attenzione, adoperi il Diario del cuore e discuta col medico gli aspetti che non le sono chiari. La invitiamo ad informarsi il meglio possibile sull’insufficienza cardiaca ed a ritrovare nella vita piacere e soddisfazione mediante degli adeguamenti relativamente piccoli ma determinanti del suo stile di vita personale. Più ne sa in merito alla malattia e meglio (impara a) convivere con essa, meglio si sentirà.

Fondazione Svizzera di Cardiologia

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L’insufficienza cardiaca: che cos’è?

Il cuore ha il compito di vitale importanza di apportare all’intero organismo, cioè a tutti i suoi organi, tessuti e cellule, giorno e notte sangue ricco di ossigeno e di sostanze nutritive.

Può darsi che il cuore, in conseguenza di una cardiopatia o di un’ipertensione arteriosa che dura da anni, col tempo faccia fatica a svolgere questa attività e dia segni di debolezza: debolezza che si chiama insufficienza cardiaca.

Insufficienza cardiaca significa che il suo cuore non è più in grado di pompare a sufficienza sangue ed ossigeno nel sistema circola­torio. In conseguenza di questa debolezza funzionale, nell’organi­smo si accumula sempre più acqua. Questo fenomeno può causare diversi disturbi e pregiudicare la qualità della sua vita. Di solito l’in­sufficienza cardiaca ha un‘evoluzione lenta e i suoi sintomi iniziano furtivamente. Ci sono però anche dei casi in cui la malattia insorge improvvisamente, cioè in forma acuta.

L’insufficienza cardiaca è una malattia cronica per la quale spesso non è possibile la guarigione completa. Però la si può curare e se ne può rallentare l‘evoluzione, per cui malgrado l‘insufficienza cardiaca la maggior parte dei pazienti può condurre una vita attiva e di buona qualità.

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Quali ne sono le cause?

Le due cause più frequenti dell’insufficienza cardiaca sono la malat­tia coronarica e l’ipertensione arteriosa.

Malattia coronarica e infarto cardiacoNella malattia coronarica i vasi sanguigni che apportano il sangue al miocardio (muscolo cardiaco), chiamati arterie coronarie e più brevemente coronarie, sono ristretti («stenosi») da depositi di grasso nella parete vasale. Questo processo di alterazione patolo­gica delle coronarie, di cui per lungo tempo non si avverte alcun sintomo, è chiamato arteriosclerosi («calcificazione delle arterie»). Le cause dell’arteriosclerosi sono fattori di rischio come il fumo, l’ipertensione arteriosa, le iperlipidemie (tassi sanguigni troppo elevati dei grassi e particolarmente del colesterolo), il diabete, il sovrappeso, la sedentarietà e lo stress. È possibile anche una predi­sposizione famigliare all‘arteriosclerosi.

Nei vasi sanguigni alterati dall’arteriosclerosi può formarsi un coa­gulo di sangue (trombo) che può occludere completamente una coronaria già ristretta, provocando un infarto cardiaco. Nell’infarto cardiaco una parte del miocardio, per l’arresto dell’irrorazione san­guigna, muore. La parte ancora sana del cuore deve ora svolgere tutto il lavoro di pompaggio del sangue, determinando col tempo un sovraffaticamento e un indebolimento del cuore. L’insufficienza cardiaca è sovente la conseguenza tardiva di un infarto cardiaco subito in passato.

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Ipertensione arteriosaSpesso anche l’ipertensione è la causa di un’insufficienza cardiaca. Nei vasi sanguigni occorre una certa pressione affinché il sangue proceda nel sistema circolatorio. Se però per degli anni questa pres­sione è più alta del necessario il cuore deve pompare incontrando continuamente una maggior resistenza. Anche questo fenomeno, a lungo andare, può indebolire il miocardio. Sovente molte persone per lungo tempo non si accorgono di soffrire di ipertensione, per­ché questa malattia non provoca né dolori né altri disturbi. Ma a causa delle sue gravi conseguenze tardive, quali infarto cardiaco, ictus cerebrale, insufficienza renale e appunto insufficienza car­diaca, la si deve assolutamente curare.

Cause più rare dell’insufficienza cardiacaAnche altre malattie possono dare origine a un‘insufficienza car­diaca. Fra queste cause più rare vi sono:

• Malattie del miocardio (cosiddette cardiomiopatie) dovute a una disfunzione cardiaca congenita o acquisita o conseguenti a un‘in­fiammazione del miocardio (miocardite)

• Vizi valvolari (valvole cardiache troppo ristrette o che non sono più a perfetta tenuta)

• Malformazioni cardiache congenite• Malattie del metabolismo (per esempio il diabete)• Occasionalmente ci sono anche dei casi di insufficienza cardiaca per

i quali non è possibile trovare una causa.

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Che disturbi causa l‘insufficienza cardiaca?

I disturbi sono molto differenti da un paziente all’altro. Dato che il suo cuore pompa meno sangue di un cuore sano, l’apporto di sangue ed ossigeno all’organismo non è più ottimale. Ciò può provocare rapido affaticamento e vertigini.

La debolezza funzionale causa anche un ristagno di sangue a monte del cuore e un rigurgito di liquido nei polmoni. Perciò la maggior parte dei pazienti con insufficienza cardiaca soffre di dispnea (respirazione difficoltosa). In un primo tempo essa si mani­festa in caso di sforzo fisico, come per esempio salendo le scale, più tardi però anche a riposo, soprattutto di notte a letto.

Dell’acqua può accumularsi non solo nei polmoni: questo feno­meno può interessare anche il fegato, lo stomaco e la cavità addo­minale. Ne conseguono inappetenza o altri disturbi gastrointe-stinali. Se si accumula acqua nelle gambe, alle caviglie e nei piedi essi si gonfiano e, esercitandovi pressione con un dito, si infossano: si parla di edemi.

All’inizio il cuore cerca, con alcuni espedienti, di ovviare alla sua debolezza: si dilata e si ingrossa per aumentare la quantità di san­gue che può contenere. Inoltre il polso diventa più rapido, ed è possibile che lei lo percepisca sotto forma di palpitazioni. Questi meccanismi aiutano per un po’ di tempo ad assicurare in una certa misura l’apporto di sangue. Però agiscono solo a breve scadenza e indeboliscono ulteriormente il cuore.

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I miei disturbiRispondendo alle domande che seguono potrà apprendere qual­cosa di più sulla causa dei suoi disturbi. Segni con una crocetta i sintomi che la riguardano. Annoti i miglioramenti e i peggioramenti nel suo Diario del cuore (trova maggiori informazioni in merito a pagina 29 «Prestare attenzione ai disturbi e in presenza di segnali d‘allarme chiamare il medico»).

Si sente più stanco del solito ed è esausto più rapidamente. Causa: l’apporto di sangue ricco di ossigeno al suo organismo è

insufficiente.

Ha sensazione di vertigini. Causa: dato che al cervello arriva troppo poco sangue possono

verificarsi vertigini.

In caso di sforzo fisico le manca l’aria. Respira con maggior difficoltà, tossisce o ansima.

Causa: accumuli d’acqua nei polmoni possono render difficile la respirazione e provocare lo stimolo a tossire.

Soprattutto quando è coricato ha difficoltà di respirazione e di notte deve alzarsi di colpo per sintomi di soffocamento.

Causa: per l’insufficienza cardiaca, specialmente quando si è coricati può verificarsi un rigurgito di sangue con accumuli d’acqua nei polmoni che rendono difficile la respirazione anche in condizioni di riposo.

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Ha caviglie, piedi o gambe gonfi. Causa: dato che il cuore non funziona più bene c’è un accumulo

d’acqua non solo nei polmoni ma anche nei tessuti delle gambe.

Improvvisamente aumenta di peso senza mangiare di più. Causa: anche questo è un segno di accumulo d’acqua nell’

organismo.

Ha gonfiori o dolori nella parte superiore del ventre. Causa: anche nella cavità addominale può accumularsi dell’acqua.

La circonferenza addominale aumenta, l’acqua preme sugli organi interni e causa problemi digestivi e talvolta dolori nella parte superiore del ventre.

Ha inappetenza, nausea e disturbi gastrointestinali. Causa: il liquido che ristagna preme sugli organi addominali.

Avverte un senso di pressione o dolori al petto. Causa: dato che l’irrorazione sanguigna del cuore è insufficiente

possono insorgere dei dolori al petto.

Di notte deve alzarsi spesso per urinare. Causa: stando coricato l’acqua accumulata nei tessuti ritorna nella

circolazione sanguigna ed è eliminata dai reni. Perciò ha maggior bisogno di urinare.

Grazie alla Sua donazione la Fondazione Svizzera di Cardiologia può

• sostenere i ricercatori in Svizzera affinché acquisiscano nuove conoscenze sulle cause delle cardiopatie.

• dare il suo supporto a progetti di ricerca per sviluppare nuovi metodi d’esame e di trattamento.

• consigliare le persone colpite e i loro familiari e mette a loro disposizione opuscoli informativi sulla patologia, sul trattamento e sulla prevenzione

• informare la popolazione sulla prevenzione efficace delle malattie cardio- vascolari e dell’ictus cerebrale e la motiva ad adottare uno stile di vita sano per il cuore.

I nostri servizi per Lei quale sostenitrice/sostenitore:• Consulenza al telefono del cuore 0848 443 278 da parte dei nostri

specialisti (in tedesco o in francese).

• Risposta scritta alle Sue domande nella nostra consultazione su www.swissheart.ch/consultazione.

• Test del cuore pesonale CardioTest® gratuito (a partire da un contributo di sostenitore di CHF 60.– all’anno).

• Rivista «Cuore e ictus cerebrale» (4 volte all’anno).

La Fondazione Svizzera di Cardiologia è certificata dalla ZEWO dal 1989.

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Con impegno contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale

Fondazione Svizzera di Cardiologia

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Come si esamina il cuore?

Per poter valutare il grado di gravità della sua insufficienza car­diaca, il medico le farà delle domande e la esaminerà. Le ausculterà il cuore ed i polmoni, le controllerà la pressione arteriosa, il polso e il peso. Talvolta sono necessari anche ulteriori esami eseguiti dal medico stesso nel suo studio o per i quali dovrà recarsi all’ospedale.

Entrano in considerazione i seguenti esami:

Prelievo di sangueVi si determinano l’ormone cardiaco BNP (una proteina che indica se il cuore è sovraffaticato), il tasso sanguigno del sodio e del potassio e i valori relativi alla funzionalità dei reni e del fegato. Inoltre si analizza la coagulabilità del sangue e si accerta se è pre­sente un’anemia, frequente nell’insufficienza cardiaca.

Esame del cuore con gli ultrasuoni (ecocardiografia)Visualizza direttamente le dimensioni, la struttura, la funzione di pompa del cuore e la funzionalità delle valvole cardiache.

ECG (elettrocardiogramma)L‘ECG indica se un rallentamento della conduzione nel sistema elettrico del miocardio (sistema di conduzione dello stimolo) contribuisce all‘insufficienza cardiaca.

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Test di sforzo (test dei 6 minuti di marcia, test sul tapis roulant o sul cicloergometro, eventualmente anche con test della funzionalità polmonare)

Dà informazioni sull’efficienza del cuore in caso di sforzo fisico.

ECG (elettrocardiogramma) su 24 orePer 24 ore il paziente porta su di sé una cassettina che, con opportuni collegamenti, permette di evidenziare delle irregolarità del ritmo cardiaco.

Esame del cuore mediante un catetere (cateterismo cardiaco)Visualizza le stenosi o le occlusioni delle coronarie e dà ulteriori informazioni sulla funzione di pompa del cuore.

Esame con la risonanza magnetica (MRI)Visualizza la funzione del cuore e delle valvole cardiache.

Di solito questi esami non causano dolore e non devono pre­occuparla.

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Com’è la cura?

La cura dell’insufficienza cardiaca ha lo scopo di• diminuire i disturbi,• migliorare la qualità della vita,• frenare l‘evoluzione della malattia,• evitare ricoveri in ospedale ed emergenze che mettono a repen­

taglio la vita,• migliorare la prognosi.

Il più importante: i medicamentiPer realizzare tali scopi dovrà assumere regolarmente dei medica­menti per via orale. Ma il trattamento necessario non si può stabilire in un‘unica visita medica. Per garantire una miglior tolle­rabilità non le saranno prescritti tutti i farmaci in una volta sola. Anche la relativa posologia dev‘essere messa a punto gradualmente sotto controllo medico.

Che cosa potrà fare lei stesso?Il medico le darà anche dei consigli in materia di quantità dei liquidi, alimentazione (specialmente consumo di sale) e attività fisica e la pregherà di controllare il peso, annotandone i valori in un Diario del cuore (per maggiori informazioni veda il prossimo capitolo «Dieci passi per una miglior qualità della vita»).

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Vale la pena di seguire le istruzioni del medico e del perso-nale curante! Anche se adeguare il suo stile di vita e pren-dere i medicamenti non rimetteranno in piena salute il suo cuore, la aiutano a condurre ancora a lungo una vita attiva quanto possibile.

Ci sono degli interventi chirurgici utili nell‘insufficienza cardiaca?

Il trattamento dell‘insufficienza cardiaca è essenzialmente medica­mentoso. In determinati casi però il medico può proporre un inter­vento chirurgico.

In certi pazienti nei quali l‘ECG mostra che la conduzione elettrica dello stimolo nel cuore è rallentata, la funzione della pompa car­diaca può essere migliorata impiantando un pacemaker speciale (pacemaker biventricolare). Si parla di una «terapia di risincroniz­zazione». Si tratta di un piccolo intervento. Ma il pacemaker non sostituisce i medicamenti, bensì migliora ulteriormente i disturbi, la qualità della vita e l‘aspettativa di vita.

Analogamente all‘impianto di un pacemaker si svolge l‘applicazione di un cosiddetto defibrillatore, che tramite impulsi elettrici ristabi­lisce il giusto ritmo quando si verificano delle aritmie che mettono a repentaglio la vita (fibrillazione ventricolare). Questo intervento è consigliabile per i pazienti ad alto rischio di aritmie di questo tipo.

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Ci sono altre situazioni, più rare, in cui può entrare in considera­zione un intervento (operazione o cateterismo). È per esempio il caso quando l‘insufficienza cardiaca è stata causata da un vizio valvolare e lo si corregge.

Ma al primo posto ci sono il trattamento medicamentoso e l‘osservanza di certe norme di uno stile di vita sano per il cuore!

Lavoro di squadra per moltiLa cura dell’insufficienza cardiaca non è solo un compito del suo medico. Affinché la terapia possa avere successo occorre la collabo­razione sua in quanto paziente, delle persone che le sono vicine e del medico. È possibile che quest‘ultimo faccia ricorso ad altre per­sone del ramo sanitario (personale infermieristico, assistente di studio medico) per consigliarla in modo ottimale e mostrarle come può evitare le emergenze (per esempio i ricoveri in ospedale).

Evitare le emergenzeIn questo contesto le spetta un ruolo importante nel modo di affrontare la sua malattia. Per evitare nella misura del possibile dei ricoveri d’emergenza in ospedale è necessario che lei segua le istru­zioni del medico. Inoltre può contribuire in modo determinante a ridurre le complicazioni e le ospedalizzazioni prestando molta attenzione al suo corpo e reagendo nel modo giusto in presenza di segnali d’allarme.

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Dieci passi per una miglior qualità della vita

Nella terapia dell’insufficienza cardiaca i medicamenti hanno impor­tanza fondamentale. Ma anche le sue abitudini di vita personali (stile di vita), come il comportamento relativo all’alimentazione e all’attività fisica, contribuiscono molto a permetterle una vita piace­vole malgrado il suo cuore debole.

I seguenti dieci passi la aiuteranno in questo intento:

Terapia

Autocontrollo

Adeguare le abitudini di vita

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4 5 6

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Terapia

> I medicamenti alleggeriscono il lavoro del cuore

I medicamenti sostengono il cuore e ne alleggeriscono il lavoro, aiutando l’organismo ad eliminare l’acqua accumu-lata in eccesso.

Assumendoli regolarmente • respira più facilmente,• ha più energia,• le caviglie, le gambe e il ventre si gonfiano meno,• può evitare un ricovero d’emergenza in ospedale,• vive più a lungo.

Raramente l’insufficienza cardiaca si cura con un solo medica­mento. Per ottenere un effetto migliore si associano tra loro farmaci di diversi gruppi:

Gruppi di medicamenti usati nell’insufficienza cardiaca• Vasodilatatori• Beta­bloccanti• Antagonisti dell’aldosterone (un ormone)• Diuretici (farmaci per aumentare l’escrezione urinaria)

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VasodilatatoriDilatano i vasi sanguigni e abbassano la pressione arteriosa, alleg­gerendo il lavoro del cuore. Vasodilatatori di uso corrente sono i cosiddetti inibitori dell’ACE e gli antagonisti dell’angiotensina II. All’inizio della terapia questi medicamenti si somministrano a dosi molto basse, aumentandole poi gradualmente.

Spiegazione: questo gruppo di farmaci è necessario perché nell‘in­sufficienza cardiaca i vasi sanguigni si restringono a causa di un meccanismo di compensazione dell‘organismo che equilibra così automaticamente la pressione arteriosa. Per il cuore già indebo­lito questo meccanismo costituisce però un‘ulteriore sollecitazione. Gli inibitori dell‘ACE e gli antagonisti dell‘angiotensina II spezzano questo circolo vizioso.

Beta-bloccantiI beta­bloccanti abbassano la pressione arteriosa e rallentano il bat­tito cardiaco, alleggerendo così il lavoro del cuore. Può darsi che, prendendoli, all’inizio della terapia si senta un po’ più stanco. È un fenomeno normale che non deve preoccuparla. Come i vasodila­tatori, anche i beta­bloccanti all’inizio si somministrano solo a pic­cole dosi, aumentando poi lentamente la posologia nello spazio di parecchie settimane.

Spiegazione: l‘insufficienza cardiaca causa anche un‘attivazione del sistema nervoso autonomo (vegetativo) affinché il cuore debole, aumentando la frequenza dei battiti, possa pompare nella circola­zione una quantità sufficiente di sangue al minuto. Anche questo

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meccanismo di regolazione inopportuno costituisce un‘ulteriore sollecitazione per il cuore debole: i beta­bloccanti permettono di disattivarlo.

Antagonisti dell’aldosteroneInibiscono l’ormone aldosterone, il cui tasso è troppo elevato nei pazienti con insufficienza cardiaca con possibile ulteriore danno al miocardio.

Diuretici (farmaci per aumentare l’escrezione urinaria)I diuretici aumentano l’escrezione urinaria. Aiutano ad eliminare dall’organismo l’acqua e il sale in eccesso. Il cuore lavora più facilmente quando deve far circolare meno liquido. Gli accumuli d’acqua nei polmoni e nelle gambe regrediscono. Il peso diminuisce e la respirazione migliora. Si accorge dell’effetto dei diuretici anche perché deve urinare più frequentemente.

I diuretici sottraggono potassio all’organismo. Una carenza di potassio può causare dei disturbi del ritmo cardiaco (aritmie). Per­ciò probabilmente il medico le prescriverà delle compresse a base di potassio o le darà un elenco di alimenti a elevato contenuto di potassio affinché lei possa adeguare la sua alimentazione (in merito legga anche gli speciali «Consigli per l‘alimentazione in caso di insufficienza cardiaca»).

Altri medicamentiSe pur assumendo questi medicamenti ha ancora dei disturbi, eventualmente il medico gliene prescriverà anche degli altri. I principi attivi digossina e ivabradina rallentano il battito cardiaco, alleviando così pure il lavoro del cuore. Inoltre certi pazienti

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necessitano di altri farmaci non direttamente riguardanti il trattamento dell‘insufficienza cardiaca, per esempio antiiperten­sivi (contro l’ipertensione), ipolipidemizzanti (per abbassare il tasso sanguigno dei grassi, particolarmente del colesterolo), antiaritmici (contro disturbi del ritmo cardiaco), antidiabetici o anticoagulanti. In ogni caso il medico avrà cura che i diversi medicamenti siano compatibili tra loro.

Può darsi che dovendo prendere tutti i giorni molti farmaci si domandi se sono effettivamente tutti necessari. Ne parli col suo medico, che le spiegherà volentieri l’importanza e l’effetto dei sin­goli medicamenti. Gli chieda anche quali analgesici può prendere in caso di bisogno. Assolutamente da evitare sono i cosiddetti anti­reumatici non steroidei (AINS), come Voltaren®, Brufen® e Indocid®, perché già assumendone una compressa i sintomi dell‘insufficienza cardiaca possono peggiorare e questi farmaci sono pericolosi per i reni dei pazienti che ne soffrono.

Effetti collateraliI medicamenti per l’insufficienza cardiaca possono causare degli effetti collaterali. Perciò, per evitare effetti collaterali gravi il medico le controllerà regolarmente il tasso sanguigno del potassio e la fun­zionalità renale con un prelievo di sangue.

Se constata nausea, stanchezza, tosse secca, vertigini, mal di testa, disturbi della vista, ronzio nelle orecchie, crampi muscolari, tachi­cardia o altri sintomi lo comunichi al medico.

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Suggerimenti per l’assunzione dei medicamenti

La cosa più importante: prenda effettivamente tutti i suoi medicamenti ogni giorno secondo la prescrizione del medico.

• Tenga presente che, nella maggior parte dei casi, i farmaci non possono eliminare l’insufficienza cardiaca, ma alleviano i disturbi e

proteggono dalle complicazioni.

Perciò non smetta in nessun caso di prendere i medicamenti se sta meglio.

• Metta i suoi farmaci in una scatoletta apposita (disponibile in far­macia). In commercio ci sono diversi modelli a scompartimenti per ciascun giorno della settimana e per tutta la settimana, con chiu­sura di sicurezza per bambini e scrittura Braille, di piccolo e di grande formato. Se li faccia mostrare in farmacia e scelga quello che le sembra più adatto al suo caso.

• Conservi i medicamenti in un posto asciutto e fresco dove sia diffi­cile dimenticarli (fuori dalla portata dei bambini).

• Metta in un posto dove si trattiene regolarmente (bagno, cucina) un’etichetta autocollante promemoria che le ricordi di prenderli.

• Associ l’assunzione dei medicamenti a delle attività quotidiane regolari, come ad esempio lavare i denti o fare colazione. Se però ogni tanto le capita di dimenticare di prenderli metta una sveglia che glielo ricordi. Se ha uno smartphone (iPhone o simili) può attivare l‘orologio e inserire il timer agli orari opportuni.

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• Se non vive da solo preghi la sua/il suo partner di aiutarla a ricor­darsi di prendere i farmaci tutti i giorni.

• Salvo diversa prescrizione del medico, non prenda i diuretici (far­maci per aumentare l’escrezione urinaria) alla sera o poco prima di uscire di casa, perché altrimenti durante la notte o fuori di casa avrà spesso bisogno di urinare.

• Badi ad avere sempre una scorta di medicamenti e si procuri per tempo una nuova ricetta dal suo medico.

• In viaggio o in vacanza non dimentichi di portar con sé una quan­tità sufficiente di farmaci e li metta nel bagaglio a mano.

• Porti sempre con sé la sua Tessera personale dei medicamenti.

Non prenda farmaci che non le sono stati prescritti dal medico!

Elenco dei miei medicamentiIscriva tutti i medicamenti che deve assumere nella Tessera perso­nale dei medicamenti da richiedersi separatamente alla Fondazione Svizzera di Cardiologia.

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> Liquidi: mantenere l’equilibrio

Nel suo organismo il bilancio dei liquidi non funziona più in modo ottimale. Il suo corpo ha tendenza ad accumulare troppa acqua. Perciò ogni giorno (cioè nello spazio di 24 ore) non dovrebbe assumere complessivamente più di 1,5 litri circa di liquidi (acqua, tè non zuccherato, caffè ecc.).

Tenga presente che gli 1,5 litri non sono costituiti solo da bevande. Bisogna tener conto anche delle minestre, dei succhi di frutta, dei meloni, degli agrumi, dell‘uva e dei cubetti di ghiaccio.

La regola degli 1,5 litri non vale se lei suda molto, come ad esem­pio nelle calde giornate estive, o se ha febbre o diarrea. In que­sti casi dovrebbe bere circa da mezzo a un litro di liquido in più al giorno.

Importante è mantenere sotto controllo il peso (vedi in merito il capitolo «Controllare il peso una volta al giorno»).

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> Badare ad un’alimentazione a contenuto ridotto di sale

È importante essere prudente nel consumo di sale, perché esso trattiene più acqua nell’organismo. Se possibile non dovrebbe consumare più di 4–6 grammi di sale al giorno.

Specialmente in caso di insufficienza cardiaca grave, in linea di principio cancelli dal menu i piatti con molto sale. Purtroppo anche la fondue e la raclette, che ne contengono troppo.

Ridurre l’apporto di sale non è affatto facile, perché sovente esso è nascosto: circa l’80% del nostro consumo di sale è nascosto in alimenti elaborati. Nel pieghevole disponibile separatamente «Con-sigli per l’alimentazione in caso di insufficienza cardiaca» trova dei suggerimenti utili per un’alimentazione a contenuto ridotto di sale.

A parte il contenuto di sale, la cosiddetta alimentazione mediterra­nea con molta frutta, verdure e insalate fresche, pesce, cereali inte­grali, leguminose e olio d’oliva o di colza quale fonte principale di grassi si è dimostrata sana per il cuore. Alla Fondazione Svizzera di Cardiologia sono disponibili un opuscolo speciale su questo argomento, «Alimentazione sana per il cuore», e un libro di cucina (solo in tedesco, «Kochen für das Herz, wenig Salz – viele Gewürze», o in francese, «La cuisine pour le cœur – pauvre en sel – riche en épices»), che si possono ordinare col formulario inserito a metà di questo opuscolo.

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Autocontrollo

> Controllare il peso una volta al giorno

Un rapido aumento di peso (più di 2 kg nello spazio di 1–3 giorni) è un segnale d’allarme. Se il suo peso sale rapida-mente vuol dire che il suo organismo accumula più acqua. Ma anche una rapida diminuzione di peso può essere pericolosa ed essere un indizio che il suo organismo si disidrata. Questo rischio sussiste nelle giornate calde, se suda di più o se l’assunzione di liquidi è irregolare. Perciò si pesi tutti i giorni e reagisca nel modo giusto se aumenta o diminuisce rapidamente. Potrà così evitare un ricovero d’emergenza in ospedale.

Tutti i giorni sulla bilancia• La mattina, dopo esser andato per la prima volta alla toilette

• Svestito (nudo o in mutande)

• Prima di aver preso il primo medicamento

• Prima di colazione

• Annoti il peso nel Diario del cuore con la precisione di un decimale: per esempio 76,8 chili.

• Usi una bilancia che indica il peso con una precisione di 100–200 grammi ed in cui può leggere bene i numeri.

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• In una posizione ben visibile durante la toilette del mattino metta un’etichetta autocollante promemoria che le ricordi di pesarsi tutti i giorni.

> Reagire nel modo giusto se il peso aumenta o diminuisce rapidamente

Se il suo peso aumenta o diminuisce rapidamente telefoni al medico. Come regola semplice si considerano rapidi un aumento o una diminuzione di peso di oltre 2 kg nello spazio di 1–3 giorni.

Il suo medico deciderà se lei deve modificare la dose dei medica­menti e adottare ulteriori provvedimenti.

Se il medico le ha spiegato come può adattare da sé la posologia dei farmaci in caso di improvviso aumento di peso si attenga alle sue istruzioni. Deve però assolutamente telefonargli se il peso continua a salire oppure se non regredisce pur avendo aumentato la posologia.

Per gli smartphone e gli iPad sono disponibili anche delle «App» (applicazioni) che possono aiutarla ad attenersi alle norme dell‘autocontrollo.

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> Misurare regolarmente la pressione arteriosa e il polso

È possibile che il suo medico la preghi di automisurarsi rego-larmente la pressione arteriosa e il polso. Infatti questi dati possono fornirgli delle informazioni importanti per adeguare ancor meglio la terapia alle sue esigenze. Si misuri la pres-sione secondo le istruzioni del medico e ne iscriva i valori nel Diario del cuore. Automisurarsi la pressione è facile. Può farlo a casa con un appa­recchio di sua proprietà, che premendo un pulsante le indica sia il valore superiore (sistolico) e quello inferiore (diastolico) che il polso.

Gli apparecchi per la misurazione della pressione in vendita nelle farmacie e nei negozi specializzati sono molto facili da adoperare. Usi un apparecchio da applicarsi al braccio, che fornisce risultati più affidabili che quello da polso. Abbia cura di utilizzare un appa­recchio di ottima qualità. All’occorrenza il medico le darà volentieri una ricetta per un apparecchio di questo tipo.

Quando ci si misura la pressione si deve badare ad alcuni punti. Prima della misurazione bisogna rilassarsi per almeno 5 minuti seduto su una sedia. Trova maggiori informazioni sulla pressione arteriosa e sul modo corretto di misurarla a www.campagna­pres­sione­arteriosa.ch.

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> Prestare attenzione ai disturbi e in presenza di segnali d’allarme chiamare il medico

Presti regolarmente attenzione ai suoi disturbi: così potrà riconoscere tempestivamente dei sintomi preoccupanti,

informare il suo medico ed evitare ricoveri d’emergenza in ospedale.

In presenza dei seguenti segnali d’allarme telefoni al suo medico: • In 1–3 giorni sono aumentato di peso di 2 chili o più.

• In 1–3 giorni sono diminuito di peso di 2 chili o più.

• Improvvisamente faccio molto più fatica a respirare.

• Di notte tossisco molto di più e non posso più stare coricato.

• Ho attacchi di vertigini o sono svenuto.

• Improvvisamente mi si sono molto gonfiati le gambe e il ventre.

• Ho dolori al petto. Attenzione: in caso di forti dolori che durano più di 15 minuti chiamare il 144! Trova maggiori informazioni sulle emergenze cardiovascolari su www.swissheart.ch/emergenza.

• Improvvisamente il mio cuore batte molto più rapidamente o irregolarmente.

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Non abbia paura di telefonare al medico: meglio farlo una volta di troppo che non farlo e doversene poi pentire.

Diario del cuoreIl Diario del cuore la aiuta a controllare il peso, la pressione arte­riosa e i disturbi. Vi iscriva regolarmente il peso, l’andamento dei disturbi e, se il medico lo ritiene necessario, anche la pressione arte­riosa e il polso. Stia attento ai cambiamenti, perché nessuno cono­sce il suo corpo meglio di lei!

Porti con sé il Diario del cuore, la Tessera per trattamento con anticoagulanti (se ha bisogno di questi farmaci) e la Tessera personale dei medicamenti ad ogni visita medica e discuta col medico le iscrizioni che vi ha fatto.

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Adeguare le abitudini di vita

> Attività fisica, ma con misura e inserendo continua-mente delle pause di riposo

Di norma l’attività fisica fa bene a un cuore indebolito. Con un’atti­vità fisica regolare, sotto sforzo l’apporto d’ossigeno all’organismo è migliore ed i muscoli si rafforzano. Complessivamente si sente più efficiente e la qualità della sua vita migliora. Non solo il cuore, ma anche la psiche trae profitto da un attività fisica regolare.

Se possibile faccia del moto tutti i giorni!

La premessa dell’allenamento fisico è che le sue condizioni di salute siano stabili, cioè che con gli sforzi della vita di tutti i giorni non si manifestino né dispnea (difficoltà di respirazione) né edemi. Discuta col medico quale allenamento fisico è adatto al suo caso.

Buoni per lei sono i seguenti tipi di attività fisica:• passeggiate• camminate non impegnative• cyclette con poco sforzo (effetto frenante ridotto)• golf• uscite in bicicletta su percorsi pianeggianti• lavori domestici o di giardinaggio non faticosi

Importante è non affaticarsi troppo. Se avverte forte dispnea non deve in nessun caso aumentare ulteriormente lo sforzo.

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Consigli per l’allenamento fisico

• Si alleni solo se si sente bene. Se ha sintomi di influenza o infredda­tura aspetti finché l’infezione sia passata.

• Non cominci l’allenamento immediatamente dopo un pasto: aspetti almeno due ore.

• Non si alleni quando fa molto caldo. Nelle giornate molto calde svolga l’attività fisica nelle ore più fresche del mattino o della sera.

• Preveda una leggera fase di riscaldamento prima dell’allenamento e una fase di riequilibrio termico dopo lo stesso.

• Per l’allenamento a domicilio è molto indicato un cicloergometro (cyclette), che favorisce un’attività fisica regolare indipendente­mente dal vento e dalle condizioni meteorologiche e permette di dosare esattamente lo sforzo.

• Si informi se nelle sue vicinanze c’è un gruppo del cuore che offre la possibilità di un allenamento prudente per i pazienti affetti da insufficienza cardiaca. L’attività fisica assieme a persone animate dagli stessi intenti aumenta la motivazione.

• Può richiedere alla Fondazione Svizzera di Cardiologia un elenco di tutti i gruppi del cuore attivi nel nostro Paese.

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Cessi subito l’allenamento se …

ha una dispnea molto forte, improvvisi dolori al petto o vede nero davanti agli occhi. In questo caso faccia controllare

dal medico il cuore e la circolazione prima di riprendere ad allenarsi.

Pause di riposo di tanto in tantoL‘attività fisica è importante, ma nel corso della giornata si conceda delle pause di riposo se si sente stanco. Mentre si riposa il corpo può rilassarsi e prepararsi alla prossima sollecitazione. Legga il giornale o un buon libro, guardi la televisione o faccia un pisolino. È importante «dare ascolto» al corpo e concedergli le fasi di riposo che richiede.

> Rinunciare a fumare

Se fuma non può fare niente di meglio per il cuore e la salute che smettere subito.

Fumare diminuisce l’assorbimento dell’ossigeno nel sangue. Inoltre il fumo è il fattore di rischio più importante per l’insorgenza dell’arteriosclerosi, che danneggia ulteriormente il miocardio e accelera il progredire dell‘insufficienza cardiaca.

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> Moderazione con l’alcool

Se possibile non consumi bevande alcooliche o ne consumi molto poche, cioè al massimo 1 o 2 bicchieri di vino o di birra al giorno. Quantità maggiori nuocciono non solo al miocardio ma anche ad altri organi.

> Godersi la vita

Malgrado la malattia cerchi di aver piacere dalle belle cose della vita di tutti i giorni e faccia di tutto per godersi la vita. Si dedichi ai suoi hobbies o si trovi un hobby che le piace. Si goda la compagnia dei famigliari e degli amici. Curi i contatti personali e non rinunci a fare e ricevere visite, anche se eventualmente spostarsi non è le più tanto facile. Se si sente bene e ne ha voglia si conceda dei viaggi, vada al cinema, a teatro o ad un concerto. Importante è non sovraffaticarsi. I bei siti del mondo, un buon film o un concerto può goderli anche a domicilio con la televisione, la radio o Internet.

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Domande frequenti

Posso ancora andare in montagna?Per i cardiopatici, un’altitudine fino a 1500 metri non pone generalmente problemi. È consigliabile un periodo d’adattamento (acclimatazione) di 2–3 giorni prima di fare delle escursioni a piedi. All’inizio esse dovrebbero comprendere poche salite. La miglior cosa da fare è discutere la sua efficienza fisica col medico.

I viaggi in aereo e in automobile costituiscono un problema nel mio caso?

Nella maggior parte degli aerei la pressione nella cabina corri­sponde a quella a un’altitudine di 1800–2200 metri sul mare. Di norma viaggi brevi, di 60–90 minuti, non comportano un aumento dei disturbi. In caso di insufficienza cardiaca pronunciata voli e viaggi in automobile di maggior durata non sono consigliabili.

Devo farmi vaccinare contro l’influenza?Per lei l’influenza o una polmonite possono essere pericolose. Perciò se ne protegga facendosi vaccinare dal medico. La vaccina­zione anti influenzale va fatta tutti gli anni tra metà ottobre e metà novembre.

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Posso ancora avere rapporti sessuali?Molti cardiopatici rinunciano all’attività sessuale perché temono che possa far male al cuore. Nella maggior parte dei casi questo timore è infondato. Di solito i pazienti stabili possono avere una vita ses­suale praticamente normale. Il rapporto sessuale corrisponde allo sforzo compiuto salendo le scale per circa due piani. Parli aper­tamente col medico dell‘attività sessuale. Dopo averle esaminato il cuore le dirà in che misura può svolgerla. Ne parli anche col/la suo/a partner e cercate insieme di adattare l’amore fisico alle sue condizioni di salute.

Il Viagra fa al caso mio?Non di rado i cardiopatici soffrono di disturbi dell’erezione o di impotenza, che può essere una conseguenza dei medicamenti. In questo caso il Viagra potrebbe essere utile. Domandi al suo medico. Importante è prendere questo farmaco solo su prescrizione medica e conformemente alle istruzioni.

Posso ancora fare la sauna?I grandi sbalzi di temperatura possono affaticare il cuore. Il forte calore dilata i vasi sanguigni con pericolo di calo della pressione arteriosa. Perciò con la sauna ci vuole prudenza.

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(Imparare a) vivere con l’insufficienza cardiaca

Il suo modo di affrontare l’insufficienza cardiaca è determinante per le sue condizioni di salute e per la qualità della sua vita.

Può darsi che all’inizio della terapia si senta più stanco di prima e abbia l’impressione di star meno bene che prima della cura. Ciò è dovuto al fatto che ci vuole un certo tempo per abituarsi ai medi­camenti e per regolarne in modo ottimale la posologia.

Deve però assolutamente parlare col medico se ha la sensazione che qualcosa non vada o che i disturbi si siano aggravati. Gli comunichi anche se si sente meglio. Lo aiuterà così ad adeguare ancor più la terapia alle sue esigenze.

È importante che lei presti attenzione al suo corpo ed ai suoi disturbi. Tenga un diario del cuore e, in presenza di segnali d’allarme, informi il medico.

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E la psiche?Avere un‘insufficienza cardiaca dev‘essere elaborato dal profilo psichico. L‘organo colpito, il cuore, è esistenziale. La malattia ha conseguenze anche sul suo ambiente psicosociale. Interessa pure la/il partner, la famiglia, gli amici e i colleghi; magari non è più pos­sibile svolgere un‘attività professionale. Prenda sul serio anche i sintomi psichici. Forse vive da solo e si sente isolato perché a causa della malattia non può più muoversi liberamente come prima. Oppure la preoccupa il fatto che la sua efficienza è limitata e teme di non poter più far fronte alle esigenze della vita quotidiana. O ancora ha paura di essere o di diventare dipendente da altri. Ed è pure possibile che ne abbia abbastanza della malattia, dei medica­menti, delle cure e dell’ospedale e sia semplicemente stufo. Accetti questi sentimenti, ma cerchi di non lasciarsene sopraffare.

In queste situazioni un‘assistenza psicologica e/o psicoterapeutica può essere opportuna. Ne parli col suo medico o con qualcun altro che la cura. Specialisti di psicocardiologia la aiuteranno volentieri.

Resti forte per il suo cuore debole!

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Altre informazioni

Su molte malattie, metodi di cura e d’esame e su un’adeguata prevenzione delle malattie cardiovascolari, alla Fondazione Svizzera di Cardiologia si possono ordinare opuscoli e altro materiale informativo.

Informazioni sulla Fondazione Svizzera di Cardiologia: www.swissheart.ch

Informazioni sui gruppi del cuore: www.swissheartgroups.ch

Informazioni sul programma per salvare la vita HELP: www.helpbyswissheart.ch

Per domande personali sulle malattie cardiovascolari è a sua disposizione il telefono del cuore 0848 443 278, ogni mercoledì dalle 17.00 alle 19.00 in tedesco, ogni martedì dalle 17.00 alle 19.00 in francese.

La Fondazione Svizzera di Cardiologiaè certificata della ZEWO dal 1989.

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3Ringraziamo il Gruppo di lavoro «Insufficienza cardiaca» della Società Svizzera di Cardiologia per la consulenza specialistica.

Con impegno contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale

Fondazione Svizzera di Cardiologia

SAPERE · CoMPRENDERE · VIVERE MEGLIo

Le seguenti ditte sono partner della piattaforma «Sapere – Comprendere – Vivere meglio» della Fondazione Svizzera di Cardiologia. Un impegno congiunto per informare i pazienti in modo completo e comprensibile e per promuovere la loro competenza.