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2008-2009

FONDAZIONE ZORZI - teatrocomunaletreviso.it filePieve di Soligo presentano un’unica grande stagione, offrendo un ampio cartellone di spettacoli, 60 titoli per 98 recite, con artisti

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2008-2009

A TeatroOpera, danza, teatro, musica, performance di contaminazioni tra le arti, spesso agganciati dal filo del contemporaneo, sono gli ingredienti della nuova stagione messa a punto da Teatri S.p.A. che ribadisce così la volontà di sviluppare e diffondere la cultura nel territorio della nostra provincia.I teatri Comunale e Eden di Treviso, Lorenzo Da Ponte di Vittorio Veneto e Careni di Pieve di Soligo presentano un’unica grande stagione, offrendo un ampio cartellone di spettacoli, 60 titoli per 98 recite, con artisti e compagnie di livello internazionale che soddisferanno gusti ed esigenze diverse. Il teatro e la cultura dello spettacolo dal vivo, in questo tempo di crisi dei valori, hanno più bisogno che mai della nostra attenzione. E come un buon libro non può mancare dai nostri scaffali, così un buon spettacolo attende di regalarci emozioni, sensazioni e spunti per conoscere meglio noi stessi e il mondo che ci circonda, realizzando il compito di “ricreare la gente”, come scriveva Bertolt Brecht. Proprio in questa ri-creazione, che conferisce al teatro la sua speciale dignità, la comunità si rigenera e si rinnova, arricchendo il proprio spirito.Come è ormai consuetudine, anche questa stagione darà spazio ai nuovi talenti selezionati in occasione del Concorso Internazionale per Cantanti “Toti Dal Monte”. I cantanti vincitori del Concorso saranno impegnati nella Tosca di Puccini e in alcuni recital dedicati al repertorio operistico. La vocazione internazionale di Fondazione Cassamarca si attua inoltre attraverso nuove collaborazioni con prestigiose istituzioni teatrali volte alla formazione e alla promozione dei giovani artisti.Prosegue anche la collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto per la produzione di un nuovo spettacolo teatrale tratto da La base de tuto di Giacinto Gallina.Investire in cultura, soprattutto laddove essa innova, cambia, mostra coraggio ed inventiva, significa contribuire alla crescita della polis, investire nella nostra stessa esistenza, aprendo prospettive che, partendo da lontano, guardano all’oggi e si proiettano nel futuro.Confidando che anche quest’anno la Stagione incontri il favore e il plauso del pubblico, auguriamo a tutti buon divertimento.

Avv. On. Dino De PoliPresidente Fondazione Cassamarca

SOMMARIO Arbit Blatas (1908-1999)

Quadro Sinottico

Teatro Comunale | Concerti

Teatro Comunale | Danza

Teatro Comunale | Opera

Teatro Comunale | Prosa

Teatro Lorenzo Da Ponte | Concerti

Teatro Lorenzo Da Ponte | Danza

Teatro Lorenzo Da Ponte | Prosa

Teatro Eden | Jazz

Teatro Careni | Concerti

Teatro Careni | Danza

Teatro Careni | Prosa

Prezzi abbonamenti

Prezzi biglietti

Informazioni e avvertenze

Biglietterie orari

Piantine dei teatri

Anteprima | Incontri con gli artisti

Calendario cronologico degli spettacoli

Pag.

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Il Teatro Comunale di Treviso 1993, olio su tela, cm 85x115Treviso, collezione privata

Arbit Blatas fu pittore, scultore, litografo e scenografo. Nacque nel 1908 in Lituania da genitori russi e morì a 89 anni nel suo studio-laboratorio a New York, il 27 aprile del 1999. Dotato di un precoce talento, a 18 anni si tra-sferì a Parigi dove, tre anni dopo, divenne il più giovane membro del gruppo di artisti denominato “Scuola di Pa-rigi” ed ebbe modo di entrare in contatto con i massimi rappresentanti della vita artistica parigina del tempo, Pi-casso, Matisse, Braque, Dufy, Cocteau. Nel 1934 si trasfe-

rì negli Stati Uniti e nel 1941 ottenne la cittadinanza americana. Unitosi in matrimonio con la famosa cantante Regina Resnik, una tra le presenze più significative della scena lirica del Novecento ed oggi tra le più rinomate docenti di interpretazione vocale a livello internazio-nale, Blatas visse per quasi trent’anni a Venezia. Per il Teatro La Fenice realizzò con Regina Resnik i bozzetti delle scene e i costumi per il Falstaff di Verdi e per l’Elektra di Strauss. Le opere di Blatas sono esposte, tra gli altri, al Museum of Modern Art e al Metropolitan Mu-seum of Art di New York, al Musée Georges Pompidou di Parigi, al Musée des Beaux-Arts di Losanna e al Museo d’Arte Moderna Ca’ Pesaro di Venezia.Nell’anno del centenario dalla nascita di Arbit Blatas, Teatri S.p.A. con la collaborazione della Fondazione Zorzi vuole rendergli omaggio utilizzando un suo quadro come imma-gine istituzionale della stagione 2008/2009 e dedicando all’artista una piccola retrospettiva all’interno del Teatro Comunale di Treviso.

La Fondazione Zorzi è nata nel 2007 con lo scopo di promuovere e diffondere il made in Italy nel mondo; in particolare svolge attività di ricerca e di formazione con riferimento a tutte le espressioni della cultura italiana.Attraverso le opere pittoriche di Arbit Blatas ispirate al mondo del teatro ed all’arte della sua consorte, Regina Resnik, la Fondazione Zorzi desidera omaggiare questa straordinaria coppia di artisti e valorizzare l’Opera, una delle più complete espressioni artistiche della creatività umana, in un ponte ideale tra Venezia e New York.

F O N D A Z I O N E Z O R Z I

Info 0422 540480

Teatro Comunale | Concerti Pag.

Ottobre Mercoledì 15 20.45 ORCHESTRE DES CHAMPS-ÉLYSÉES 11 PHILIPPE HERREWEGHE direttore

Novembre Giovedì 20 20.45 AMERICAN STRING QUARTET 13 LILYA ZILBERSTEIN pianoforte Dicembre Mercoledì 17 20.45 LONDON CHAMBER ORCHESTRA 15 CHRISTOPHER WARREN-GREEN direttore MELVYN TAN pianoforte

Gennaio Martedì 27 20.45 KREMERATA BALTICA 17 GIDON KREMER direttore e solista

Febbraio Martedì 10 20.45 ORPHEUS CHAMBER ORCHESTRA 19 JONATHAN BISS pianoforte Domenica 15 20.45 ORCHESTRA SINFONICA E CORO 21 SINFONICO DI MILANO “G. VERDI” CHRISTIAN ARMING direttore RUBEN JAIS maestro del coro Giovedì 26 20.45 MURRAY PERAHIA pianoforte 23

Marzo Sabato 7 20.45 CORO DELLA S.A.T. 25 Mercoledì 25 20.45 OTTETTO D’ARCHI DEI FILARMONICI 27 DI BERLINO

Aprile Mercoledì 1 20.45 SOL GABETTA violoncello 29 MIHAELA URSULEASA pianoforte

Maggio Lunedì 4 20.45 PRAGUE PHILHARMONIA 31 KASPAR ZEHNDER direttore PAVEL BERMAN violino

Fuori Giovedì 13 20.45 CONCERTO DEI VINCITORI DEL 33 abbonamento novembre XXXVIII CONCORSO “TOTI DAL MONTE” 2008 ORCHESTRA FILARMONIA VENETA

Teatro Comunale | DanzaOttobre Domenica 5 20.45 LE GALA DES HOMMES 35 GALA DI DANZA CLASSICA E CONTEMPORANEA

Novembre Martedì 11 20.45 PASCAL RIOULT DANCE THEATRE 37 NEW YORK SERATA STRAWINSKY

Dicembre Martedì 16 20.45 FONDAZIONE NAZIONALE DELLA 39 DANZA ATERBALLETTO INCANTO dall’Orlando Furioso

Gennaio Giovedì 29 20.45 COMPAÑÍA MERCEDES RUIZ 41 JUNCÁ

Marzo Martedì 10 20.45 BALLET DU CAPITOLE DE TOULOUSE 43 SERATA GEORGE BALANCHINE

Domenica 22 20.45 TANGO METROPOLIS 45 MUSICAL DI TANGO

Teatro Comunale | Opera Pag.

Settembre Mercoledì 24 17.00 IL FLAUTO MAGICO (Anteprima giovani) 47 Venerdì 26 20.45 A IL FLAUTO MAGICO Domenica 28 16.00 C IL FLAUTO MAGICO Martedì 30 20.45 B IL FLAUTO MAGICO Novembre Giovedì 6 17.00 TOSCA (Anteprima giovani) 49 Venerdì 7 20.45 A TOSCA Sabato 8 20.45 B TOSCA Domenica 9 16.00 C TOSCA

Venerdì 28 20.45 A IL VIAGGIO A REIMS 51 Sabato 29 20.45 B IL VIAGGIO A REIMS Domenica 30 16.00 C IL VIAGGIO A REIMS

Teatro Comunale | ProsaOttobre Venerdì 10 20.45 A SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE 53 Sabato 11 20.45 B SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE Domenica 12 16.00 C SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE

Venerdì 24 20.45 A SOLA ME NE VO 55 Sabato 25 20.45 B SOLA ME NE VO Domenica 26 16.00 C SOLA ME NE VO

Novembre Venerdì 14 20.45 A IL VANGELO SECONDO PILATO 57 Sabato 15 20.45 B IL VANGELO SECONDO PILATO Domenica 16 16.00 C IL VANGELO SECONDO PILATO

Venerdì 21 20.45 A IL DIVO GARRY 59 Sabato 22 20.45 B IL DIVO GARRY Domenica 23 16.00 C IL DIVO GARRY

Dicembre Venerdì 12 20.45 A ROMOLO, IL GRANDE 61 Sabato 13 20.45 B ROMOLO, IL GRANDE Domenica 14 16.00 C ROMOLO, IL GRANDE

Gennaio Venerdì 9 20.45 A SILLABARI 63 Sabato 10 20.45 B SILLABARI Domenica 11 16.00 C SILLABARI

Venerdì 23 20.45 A TRILOGIA DELLA VILLEGGIATURA 65 Sabato 24 20.45 B TRILOGIA DELLA VILLEGGIATURA Domenica 25 16.00 C TRILOGIA DELLA VILLEGGIATURA

Febbraio Venerdì 6 20.45 A BOTHANICA 67 Sabato 7 20.45 B BOTHANICA Domenica 8 16.00 C BOTHANICA 20.45 BOTHANICA fuori abbonamento

Venerdì 20 20.45 A IL DUBBIO 69 Sabato 21 20.45 B IL DUBBIO Domenica 22 16.00 C IL DUBBIO

Marzo Venerdì 13 20.45 A AMLETO 71 Sabato 14 20.45 B AMLETO Domenica 15 16.00 C AMLETO

Venerdì 27 20.45 A IL DIO DELLA CARNEFICINA 73 Sabato 28 20.45 B IL DIO DELLA CARNEFICINA Domenica 29 16.00 C IL DIO DELLA CARNEFICINA Aprile Venerdì 17 20.45 A LA BASE DE TUTO 75 Sabato 18 20.45 B LA BASE DE TUTO Domenica 19 16.00 C LA BASE DE TUTO

TeatroComunale

Danza

Concerti

TeatroComunale

Opera

Prosa

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TeatroLorenzoDa Ponte

Concerti

Danza

Prosa

Info 0422 540480Info 0422 540480

Teatro Lorenzo Da Ponte | Concerti Pag.

Novembre Martedì 11 20.45 CONCERTO DEI VINCITORI DEL 79 XXXVIII CONCORSO “TOTI DAL MONTE” 2008 ORCHESTRA FILARMONIA VENETA

Giovedì 27 20.45 FABRIZIO BOSSO LATIN QUINTET 81

Dicembre Mercoledì 10 20.45 QUARTETTO DI VENEZIA 83 MIRCO CECI pianoforte

Gennaio Martedì 13 20.45 ROBY LAKATOS ENSEMBLE 85

Febbraio Lunedì 23 20.45 ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETO 87 ALEXANDER JANICZEK direttore PIETRO DE MARIA pianoforte

Marzo Sabato 21 20.45 FRANCESCO CAFISO QUARTET 89

Teatro Lorenzo Da Ponte | Danza Novembre Mercoledì 26 20.45 COMPAGNIA BALLETTO DI ROMA 91 BOLERO SERATA D’AUTORE

Dicembre Giovedì 18 20.45 MARIA DE BUENOS AIRES 93 TANGO OPERITA DI ASTOR PIAZZOLLA

Gennaio Sabato 31 20.45 THE PARSONS DANCE COMPANY U.S.A. 95 Marzo Giovedì 19 20.45 BEIJING LTDX MODERN DANCE COMPANY 97 THE COLD DAGGER, THE EAGLE, OCTOBER, LA SAGRA DELLA PRIMAVERA

Aprile Domenica 5 20.45 CHICOS MAMBOS 99 MÉLI - MÉLO II Le Retour

Teatro Lorenzo Da Ponte | ProsaFebbraio Domenica 1 17.00 ENRICO IV 101 Domenica 15 17.00 IL SIGNORE VA A CACCIA 103 Marzo Domenica 1 17.00 LA BASE DE TUTO 105 Domenica 15 17.00 VIAGGIATORI DI PIANURA 107 Domenica 22 17.00 LA SIGNORINA GIULIA 109

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Teatro Eden | Jazz Pag.

Ottobre Domenica 12 20.45 PAOLO FRESU tromba 113 URI CAINE pianoforte

Novembre Martedì 4 20.45 DAVE DOUGLAS TRIO 115

Dicembre Giovedì 11 20.45 ARKÉ STRING QUARTET 117 TRILOK GURTU percussioni

Gennaio Sabato 17 20.45 MICHEL PORTAL QUARTET 119 LOUIS SCLAVIS clarinetti, sax

Febbraio Sabato 14 20.45 JOHN TAYLOR TRIO 121

Marzo Giovedì 12 20.45 KENNY BARRON TRIO 123

Teatro Careni | ConcertiOttobre Giovedì 30 20.45 CONCERTO DEI VINCITORI DEL 127 XXXVIII CONCORSO “TOTI DAL MONTE” 2008 ORCHESTRA FILARMONIA VENETA

Gennaio Sabato 3 20.45 CONCERTO DI CAPODANNO 129 ORCHESTRA FILARMONIA VENETA

Teatro Careni | DanzaOttobre Mercoledì 22 20.45 GIORGIO ALBERTAZZI E LUCIANA SAVIGNANO 131 LA FORMA DELL’INCOMPIUTO

Novembre Venerdì 7 20.45 ASSOCIAZIONE CULTURALE FLAMENQUEVIVE 133 COLORES MORENOS

Gennaio Venerdì 30 20.45 PADOVA DANZA 135 EVVIVA IL MUSICAL!

Febbraio Venerdì 20 20.45 RBR DANCE COMPANY 137 STATUARIA

Teatro Careni | ProsaNovembre Venerdì 14 20.45 CASA DI BAMBOLA – L’ALTRA NORA 139

Dicembre Venerdì 12 20.45 IL MARCHESE DEL GRILLO 141

Gennaio Venerdì 16 20.45 LA BASE DE TUTO 143

Marzo Venerdì 13 20.45 VIAGGIATORI DI PIANURA 145

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Concerti

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Teatro Comunale Corso del Popolo 31 Treviso Tel. 0422 540 480

Concerti, Danza, Opera, Prosa

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Teatro Comunale | Concerti Mercoledì 15 ottobre ore 20.45

ORCHESTRE DES CHAMPS-ÉLYSÉESPHILIPPE HERREWEGHE direttore

Ludwig van Beethoven Sinfonia n. 3 in mi bem. magg. op. 55 “Eroica” Sinfonia n. 7 in la magg. op. 92

L’Orchestra degli Champs-Élysées si dedica all’interpretazione di repertori che spazia-no dalla metà del XVIII sec. agli inizi del XX sec., utilizzando strumenti dell’epoca del repertorio eseguito. Fondata nel 1991 grazie all’iniziativa comune di Alain Durel, direttore del Teatro degli Champs-Élysées e di Philippe Herreweghe, l’Orchestra è stata per molti anni di stanza al Teatro degli Champs-Élysées a Parigi e al Palazzo delle Belle-Arti di Bruxelles, esibendosi nelle più rinomate sale da concerto.Philippe Herreweghe ne è il direttore artistico e il direttore d’orchestra principale. L’ap-proccio vivido e autentico di Herreweghe alla musica barocca è oggi riconosciuto e loda-to ovunque. Il suo percorso, iniziato nel 1970 alla testa del Collegium Vocale Gent, da lui stesso fondato, è proseguito con svariati gruppi tra i quali La Chapelle Royale e l’Ensem-ble Vocal Européen. Herreweghe è frequentemente invitato come direttore ospite dalle più importanti orchestre europee quali la Concertgebouw Orchestra di Amsterdam, la Filarmonica di Vienna, l’Orchestra Gewandhaus di Lipsia e l’Orchestra Filarmonica di Berlino. Nel 1990 è stato nominato “Personaggio Musicale dell’Anno” dalla stampa mu-sicale europea e, nel 1993, con il Collegium Vocale Gent, è stato nominato “Ambascia-tore Culturale delle Fiandre”. L’anno successivo gli è stato assegnato il riconoscimento di “Ufficiale delle Arti e delle Lettere” e, nel 1997 è divenuto Doctor Honoris Causa alla Louvain Catholic University. Nel 2003 è stato nominato Cavaliere della “Légion d’Honneur” di Francia. In programma due tra le più amate sinfonie di Beethoven, la terza, scritta nel 1803, con la quale il genio di Bonn si impose al mondo intero come l’uomo nuovo della musica, e la settima composta nove anni dopo, definita da Wagner “apoteosi della danza” per la ricchezza di ritmi e di movenze di danza che nel loro vortice trascinano i sentimenti e le passioni risvegliate dagli importanti eventi sociali di quell’epoca.

TeatroComunale

Concerti

11Info 0422 540480Philippe Herreweghe

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Teatro Comunale | Concerti Giovedì 20 novembre ore 20.45

AMERICAN STRING QUARTETPeter Winograd violinoLaurie Carney violinoDaniel Avshalomov violaWolfram Koessel violoncello

LILYA ZILBERSTEIN pianoforte

Franz Joseph Haydn Quartetto in re min. op. 76 n. 2 Hob. III:76 “Quinten”Antonín Dvorák Quartetto in fa magg. op. 96 n. 12 “Americano”Johannes Brahms Quintetto in fa min. op. 34 per pianoforte e archi

Internazionalmente riconosciuto come uno dei migliori quartetti attuali, l’American String Quartet ha festeggiato durante la stagione 2005-2006 il suo trentesimo anniversa-rio. I suoi componenti hanno studiato alla Juilliard School di New York , dove il grup-po si è formato nel 1974, vincendo immediatamente il Concorso Coleman e il Premio Naumburg. Dopo il debutto a New York nel 1975, il quartetto si è esibito nelle più prestigiose sale americane, tra cui la Carnegie Hall di New York e il Kennedy Center di Washington. Nel 1980 la formazione si è presentata per la prima volta in Europa e da allora torna ogni anno nelle più importanti città e sale europee. Spesso ospite delle gran-di reti televisive americane, il quartetto è “in residence” dal 1984 alla Manhattan School of Music e dal 1992 al Concorso Van Cliburn. Il suo vasto repertorio comprende l’opera integrale dei quartetti di Beethoven, Schubert, Bartók, Schoenberg e Mozart, di cui nel 1997 ha completato l’incisione su strumenti Stradivari.Con l’American String Quartet si esibirà la pianista russa Lilya Zilberstein, vincitrice, nel 1987, del Primo Premio e del Premio Speciale del Pubblico al Concorso Busoni di Bolzano. Il programma della serata si apre con l’esecuzione di uno tra i più amati quar-tetti di Haydn, il Quartetto in re minore op. 76 n. 2, composto nel 1797 e soprannominato “Le quinte”, per le due quinte discendenti che ne costituiscono il materiale tematico por-tante. Seguirà quindi il quartetto di Dvorák, detto “Americano”, la più nota tra le parti-ture del compositore ceco, scritta in soli sedici giorni, nel giugno del 1893 a Spilville, una piccola cittadina dell’Iowa. La qualifica di “americano” si riferisce all’utilizzo di alcuni tipici elementi della tradizione musicale dei neri d’America. Il Quintetto in fa min. op. 34 per pianoforte e archi di Brahms conclude il concerto. Pubblicato nel 1865, questo lavoro conobbe numerose metamorfosi prima di giungere alla sua versione definitiva. Dotata di grande omogeneità e di mirabile equilibrio, questa composizione ha saputo rinnovare e rigenerare una tradizione che aveva avuto in Beethoven e Schubert i suoi precursori.

TeatroComunale

Concerti

13Info 0422 540480American String Quartet

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Teatro Comunale | Concerti Mercoledì 17 dicembre ore 20.45

LONDON CHAMBER ORCHESTRACHRISTOPHER WARREN-GREEN direttoreMELVYN TAN pianoforte

Wolfgang Amadeus Mozart Sinfonia n. 25 in sol min. K 183Ludwig van Beethoven Concerto n. 3 in do min. op. 37 per pianoforte e orchestraWolfgang Amadeus Mozart Sinfonia n. 40 in sol min. K 550

La London Chamber Orchestra è la più antica orchestra da camera della Gran Bretagna. Fondata da Anthony Barnard, l’orchestra ha debuttato l’11 maggio del 1921 presso la di-mora londinese della Viscontessa Nancy Astor. Dal 1988 Christopher Warren-Green ne ha assunto la direzione musicale. Dopo aver raggiunto la fama internazionale per le sue esecuzioni sul fortepiano, Melvyn Tan ha pubblicamente deciso nel 1995 di tornare al pianoforte moderno. Nato a Singapore e residente in Gran Bretagna dal 1978, Melvyn Tan ha intrapreso i suoi primi studi presso la “Yehudi Menuhin School”. I suoi insegnanti sono stati Vlado Perlemuter, Nadia Boulanger e Marcel Ciampi. Ha inoltre studiato con Angus Morrison e con Ruth Dyson presso il Royal College of Music di Londra. Per EMI Classics ha inciso il ciclo completo dei concerti di Beethoven per pianoforte e orchestra, diretti da Sir Roger Norrington. Ha inoltre registrato i notturni di Chopin, Debussy e Field per BBC e tutti i preludi di Debussy per l’etichetta disco-grafica Deux Elles. Nel 2000 Melvyn Tan è stato nominato membro del Royal College of Music di Londra Il programma prevede l’esecuzione di due sinfonie di Mozart, la n. 25 e la n. 40. La Sinfo-nia n. 25 in sol minore K 183, detta “la piccola in sol minore” è certamente tra le opere gio-vanili più significative di Mozart. A partire da questa sinfonia, che porta la data del 1773, la produzione di Mozart si fa più meditata e meno occasionale, tanto che la K 183 si pone all’inizio di un percorso che si concluderà quindici anni dopo con la Sinfonia n. 40, il cui spirito mesto la pone in contrasto col lirismo sereno della n. 39 e con la monumentalità della n. 41. Di Beethoven Melvyn Tan eseguira il Concerto n. 3 in do minore, un lavoro di respiro veramente sinfonico in cui lo strumento solista si pone in rapporto dialettico con la massa orchestrale definendo la propria personalità di strumento romantico.

TeatroComunale

Concerti

15Info 0422 540480Melvyn Tan

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Teatro Comunale | Concerti Martedì 27 gennaio ore 20.45

KREMERATA BALTICA GIDON KREMER direttore e solista

Reinhold Moricevic Glière OktettGiya Kancheli Silent prayer Carl Vine Smith’s AlchemyChick Corea La fiestaAstor Piazzolla Suite Punta del Este

Fondata nel 1997 da Gidon Kremer, la Kremerata Baltica è stata ed è attualmente uno degli ensemble europei più ricercati sulla scena internazionale. L’obiettivo principale del grande violinista russo è trasmettere la sua vasta esperienza musicale a giovani artisti dei paesi baltici e allo stesso tempo promuovere ed ispirare la nuova vita musicale di quei paesi. La Kremerata Baltica si esibisce regolarmente in Lituania, Lettonia ed Estonia oltre che nelle più importanti sale concertistiche di tutto il mondo. L’orchestra è molto impegnata sul fronte della musica contemporanea e, accanto alle prime esecuzioni o alle commissioni richieste a Pärt, Kancheli, Vasks, Desyatnikov e Raskatov, esegue opere di Schnittke, Gubaidulina, Enesco e Piazzolla. Nell’ambito della proficua collaborazione con la casa discografica Nonesuch, l’orchestra ha prodotto due registrazioni con musiche di Piazzolla cui hanno fatto seguito: Silencio, affascinante accostamento di opere con-temporanee di Pärt, Glass e Martynow, After Mozart, retrospettiva sul compositore con-siderato dal punto di vista del ventunesimo secolo (Grammy Award nel febbraio 2002) e, per l’ECM, il Quartetto in sol maggiore di Schubert, orchestrato dalla Kremerata. Il programma prevede, tra gli altri brani, la Suite Punta del Este di Astor Piazzola, dedi-cata al villaggio uruguaiano dove il compositore aveva trascorso molte estati, divenuta in seguito il tema della colonna sonora del film L’esercito delle 12 scimmie di Terry Gilliam, e La fiesta, tra le più popolari composizioni di Chick Corea, tastierista e pianista statuni-tense, noto soprattutto per le sue produzioni jazz e jazz fusion negli anni Settanta.

TeatroComunale

Concerti

17Info 0422 540480Kremerata Baltica

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Teatro Comunale | Concerti Martedì 10 febbraio ore 20.45

ORPHEUS CHAMBER ORCHESTRAJONATHAN BISS pianoforte

Igor Strawinsky Concerto in mi bem. magg. “Dumbarton Oaks”Wolfgang Amadeus Mozart Concerto in do magg. K 467 per pianoforte e orchestraJoan Tower Chamber Dance (Prima europea/ Commissione di Orpheus)Franz Joseph Haydn Sinfonia n. 102 in si bem. magg.

Riconosciuta a livello internazionale come una delle migliori orchestre del mondo, l’Or-pheus Chamber Orchestra continua ad affascinare gli amanti della musica agli angoli dei quattro continenti da oltre trentadue anni. Durante le ultime ventisei stagioni, tappa fondamentale di ciascuna di esse è stata l’acclamata serie di concerti presso la Carnegie Hall di New York. L’orchestra è stata insignita di molteplici riconoscimenti e premi tra cui il Grammy Award nel 2001, una nomina al Grammy nel 1998 e il premio “Ensemble of the Year” ottenuto nel 1998 da Musical America. Fondata nel 1972 dal violoncellista Julian Fifer e da un gruppo di colleghi musicisti che aspiravano ad eseguire un reper-torio orchestrale senza la presenza di un direttore, l’Orpheus è un ente completamente autogestito; ha al proprio attivo un record di incisioni pari a circa settanta album per la Deutsche Grammophon, la SONY Classical e Nonesuch.L’orchestra si esibirà nel Concerto in mi bemolle maggiore “Dumbarton Oaks” di Strawin-sky, un lavoro composto nel 1938 per incarico dei mecenati Bliss, che prende il nome della residenza americana dei due commissionari. Si tratta di un pezzo di breve durata che si ispira ai Concerti brandeburghesi di Bach a cui è simile nell’impianto e nelle sono-rità. In programma anche Chamber Dance, una composizione del 2006 commissionata dall’Orpheus a Joan Tower, uno delle massime compositrici americane viventi, e la Sin-fonia n. 102 in si bemolle maggiore di Haydn, un lavoro scritto nel 1794 che anticipa modi beethoveniani e addirittura romantici. Il giovane pianista americano Jonathan Biss sarà l’interprete del Concerto in do maggiore K 467 per pianoforte e orchestra di Mozart. Com-posto nel 1785, questo concerto rientra nei pezzi brillanti più tipicamente “viennesi” del compositore; l’organico orchestrale è molto nutrito e le sonorità sono colorite; il solista si cimenta in una serie di pirotecnici virtuosismi.

TeatroComunale

Concerti

19Info 0422 540480Jonathan Biss

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Teatro Comunale | Concerti Domenica 15 febbraio ore 20.45

ORCHESTRA SINFONICA E CORO SINFONICODI MILANO “GIUSEPPE VERDI”CHRISTIAN ARMING direttoreRUBEN JAIS maestro del coroAnna-Katharina Behnke sopranoAnnely Peebo mezzosopranoJon Ketilsson tenorePeter Mikulash basso Ludwig van Beethoven Sinfonia n. 9 in re min. op. 125 per soli coro e orchestra

L’Orchestra Sinfonica di Milano “Giuseppe Verdi”, fondata nel 1993 da Vladimir Del-man, si è imposta da alcuni anni come una delle più rilevanti realtà sinfoniche nazio-nali, in grado di affrontare un repertorio che spazia da Bach ai capisaldi del sinfonismo ottocentesco fino alla musica del Novecento. Dal 1999 al 2005 Riccardo Chailly, oggi Direttore Onorario, ne ha ricoperto la carica di Direttore Musicale mentre Claus Peter Flor, Wayne Marshall e Helmuth Rilling hanno rivestito, nella stagione 2007/2008 il ruolo di Direttore Principale Ospite. Il Maestro Rudolf Barshai, da molti anni legato all’Orchestra Verdi, è stato nominato già nella Stagione 2006-2007 Direttore Emerito, carica che fino alla sua scomparsa ricopriva Carlo Maria Giulini. Dal 1999 l’orchestra di-spone di una nuova sede, l’Auditorium di Milano, che per le sue caratteristiche estetiche, tecnologiche e acustiche è considerata una della migliori sale da concerto italiane. Altro elemento distintivo dell’orchestra è la costituzione, nell’ottobre 1998, del Coro Sinfonico di Milano “Giuseppe Verdi”, guidato sino alla sua scomparsa dal Maestro Romano Gan-dolfi, prestigiosa figura della direzione corale che ha lavorato con i più grandi direttori d’orchestra e nei più importanti teatri lirici del mondo. Composta tra il 1822 e il 1824, oltre dieci anni dopo la precedente sinfonia, la Nona fa parte di quel gruppo di composizioni beethoveniane in cui il musicista, ormai raggiunte le vette della tecnica e dell’espressività delle forme tramandate dalla tradizione, cerca in se stesso un mondo nuovo, nuove possibilità di espressione. Come gli ultimi quartetti e le ultime sonate per pianoforte anche questa sinfonia presenta importanti novità nella sua concezione. Non vi si trovano infatti temi cantabili e lirici sullo stile dei precedenti: qui gli incisi tematici non hanno valore melodico autonomo ma costituiscono la materia greggia sulla quale si erge la monumentale costruzione della composizione. La prima esecuzione della Nona sinfonia assieme all’Ouverture La consacrazione del teatro e a tre parti della Messa solenne op. 123, avvenne il 7 maggio del 1824 al Teatro di Porta Carinzia a Vienna, ultima trionfale manifestazione pubblica di Beethoven.

TeatroComunale

Concerti

21Info 0422 540480Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano “Giuseppe Verdi”

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Teatro Comunale | Concerti Giovedì 26 febbraio ore 20.45

MURRAY PERAHIA pianoforteDa definire

Più di trenta anni di carriera e innumerevoli concerti hanno reso il pianista americano Murray Perahia uno dei personaggi più apprezzati, richiesti ed amati dal pubblico della musica classica. In veste di solista e di Principal Guest Conductor dell’Academy of St. Martin in the Fields è ospite regolare dei più prestigiosi teatri e festival internazionali. Recentemente ha intrapreso l’ambizioso progetto di curare la pubblicazione della serie completa delle sonate di Beethoven per la Henle Urtext Edition. La discografia di Mur-ray Perahia è molto ricca. Il cd più recente include le ultime sonate di Beethoven e le sonate di Schubert D 958, 959 e 960. Il forte legame di Murray Perahia con la musica di Bach è testimoniato dalle numerose incisioni ad essa dedicate tra le quali si ricordano i due cd con l’Academy of St.Martin in the Fields, che includono i concerti per pianoforte e orchestra e il Concerto Brandeburghese n.5, e il cd con le Variazioni Goldberg (Gramo-phone Award come Best Instrumental Recording del 2001). Nel 1999 ha vinto un Gram-my per la registrazione delle Suites inglesi di Bach e nel 2003 il Grammy Award come Best Instrumental Soloist Performance e il Grammophon per la Miglior Incisione Stru-mentale con gli Studi op. 10 e op. 25 di Chopin. Nato a New York ha iniziato lo studio del pianoforte all’età di quattro anni; a diciassette anni è entrato al Mannes College dove si è diplomato in direzione d’orchestra e composizione. Ha studiato con Mieczyslaw Hor-zowski e lavorato a Marlboro con Rudolf Serkin, Pablo Casals e i membri del Quartetto di Budapest. Nel 1972 Murray Perahia è stato premiato al Concorso Internazionale di Leeds e nel 1973 ha debuttato al Festival di Aldeburgh dove ha conosciuto Benjamin Britten e Peter Pears. Negli anni Novanta la profonda amicizia con Vladimir Horowitz ha segnato una tappa importante nella sua crescita artistica. L’8 marzo 2004 è stato insi-gnito del titolo di Cavaliere dell’Impero Britannico da Sua Maestà la Regina d’Inghilter-ra come riconoscimento dello straordinario contributo apportato alla vita musicale nel Regno Unito. Ha inoltre ricevuto l’Honorary Doctorate dell’Università di Leeds ed è socio onorario del Royal College of Music e della Royal Academy of Music.

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23Info 0422 540480Murray Perahia - © Col Ar.

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Teatro Comunale | Concerti Sabato 7 marzo ore 20.45

CORO DELLA S.A.T. Sezione della Società Alpinisti Tridentini di TrentoCanti popolari tradizionali

Il Coro della S.A.T. è stato fondato a Trento nel 1926 dai fratelli Enrico, Mario, Silvio ed Aldo Pedrotti che, assieme ad un gruppo di amici progressivamente cresciuto, inven-tarono un nuovo modo di cantare ed interpretare il patrimonio della tradizione e della cultura popolare. L’iniziativa artistica non tardò ad interessare il mondo musicale, tanto che iniziò quasi immediatamente la collaborazione con musicisti come Luigi Pigarel-li ed Antonio Pedrotti: questi ebbero il grande merito di comprendere l’inventiva e la novità interpretativa del coro, valorizzandole sapientemente dal punto di vista tecnico. Il coro ha progressivamente ampliato il proprio repertorio, formato in massima parte da canti del popolo, mediante una ricerca sistematica sul canto popolare, in particolare nella propria zona di origine - il Trentino - ma spaziando anche in altre regioni d’Italia e fuori dai confini nazionali. Anche il numero di musicisti interessati all’attivìtà del Coro è andato aumentando negli anni, arricchendosi di nomi di prestigio internazionale qua-li Renato Dionisi, Arturo Benedetti Michelangeli, Andrea Mascagni, Bruno Bettinelli, Aladar Janes, Renato Lunelli, Giorgio Federico Ghedini, Lino Liviabella, Teo Usuel-li e, più recentemente, Giovanni Veneri, Luciano Chailly, Mauro Zuccante, Armando Franceschini, Bruno Zanolini, Sandro Filippi, tutti autori di armonizzazioni dei canti popolari dedicate al Coro della S.A.T. Anche la critica ad alto livello si è interessata al “fenomeno S.A.T.” e segnatamente Massimo Mila che lo definì “il Conservatorio delle Alpi”. Merita di essere segnalato in modo particolare il rapporto del coro con Arturo Be-nedetti Michelangeli che per la formazione ha elaborato ben 19 canti popolari. In ottanta anni di attività, il Coro della S.A.T. ha effettuato circa duemila concerti in moltissime città italiane ed europee, esibendosi anche in Canada, negli Stati Uniti, in Messico e in Brasile. Ha una vasta discografia che comprende oggi oltre 250 canti. Negli anni il coro ha rinnovato il proprio patrimonio umano proseguendo sulla strada tracciata dai fon-datori e mantenendo immutati il suono e lo spirito, continuamente assorbiti dai nuovi elementi mediante un processo di assimilazione che si avvale di una preziosa eredità culturale, artistica ed umana.

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25Info 0422 540480Coro della S.A.T.- © Tuckett

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Teatro Comunale | Concerti Mercoledì 25 marzo ore 20.45

OTTETTO D’ARCHI DEI FILARMONICI DI BERLINOLaurentius Dinca violinoStephan Schulze violinoAndreas Neufeld violinoChristoph von der Nahmer violinoMartin von der Nahmer violaWolfgang Talirz violaDavid Riniker violoncelloMatthias Donderer violoncello

Johannes Brahms Sestetto n. 1 in si bem. magg. op. 18Felix Mendelssohn Ottetto in mi bem. magg. op. 20

L’Ottetto d’Archi dei Filarmonici di Berlino è stato fondato nel 1994 da otto membri della gloriosa orchestra berlinese e molto rapidamente ha saputo guadagnarsi la stima e l’apprezzamento della critica e del pubblico internazionale. Costantemente alla ricerca di repertorio inesplorato da riproporre, l’Ottetto dei Filarmonici di Berlino ha inciso re-centemente due cd con la musica di due grandi musicisti dell’Ottocento poco conosciuti, il russo Reinhold Glière e il danese Niels Gade, che hanno suscitato vivo interesse sia nella critica internazionale che nel pubblico. Il complesso suona anche in formazione di nonetto, con l’aggiunta del contrabbassista, e in formazione di sestetto.Il Sestetto op. 18 di Brahms fu portato a termine nel settembre del 1860. Il compositore vi aveva lavorato durante tutta l’estate a Hamm, una città poco distante da Amburgo. È un lavoro che si può considerare come la prima grande partitura di musica da camera perfettamente riuscita, derivata da un’assimilazione completa delle influenze della mu-sica di Haydn e Beethoven. Il successo del Sestetto fu immediato e duraturo. In seguito il compositore ne fece anche una pregevole trascrizione per pianoforte a quattro mani. L’Ottetto op. 20 per quattro violini, due viole, due violoncelli di Mendelssohn, fu com-posto nell’ottobre del 1825 e dedicato al giovane violinista Eduard Rietz. Tra le opere giovanili del compositore l’Ottetto, con l’ouverture Sogno di una notte di mezza estate, scritta l’anno seguente, testimonia il genio del musicista appena sedicenne. «Una simile perfezione in un autore tanto giovane non si ritrova né nel passato né ai nostri giorni», questo il giudizio di Robert Schumann, quando gli capitò di percorrere per la prima volta le pagine della composizione di Mendelssohn in cui l’ispirazione felicissima non conosce un solo istante di stanchezza né un solo attimo di ripensamento.

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27Info 0422 540480Ottetto d’Archi dei Filarmonici di Berlino

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Teatro Comunale | Concerti Mercoledì 1 aprile ore 20.45

SOL GABETTA violoncello MIHAELA URSULEASA pianoforte

Robert Schumann Phantasiestücke op. 73Ludwig van Beethoven Sonata n. 5 in re magg. op. 102 n. 2Manuel de Falla Suite popular española (Trascrizione di Maurice Marechal di sei delle Sette canzoni popolari spagnole per voce e pianoforte di De Falla)Dmitri Šostakovic Sonata in re min. op. 40Alberto Ginastera Pampeana n. 2 op. 21

Sol Gabetta è una giovane violoncellista argentina vincitrice di importanti premi inter-nazionali quali il Premio Natalia Gutmann al Concorso Cajkovskij di Mosca (1998), il Concorso ARD di Monaco di Baviera, il prestigioso premio Crédit Suisse Young Artist Award (2004), la Borletti-Buitoni Trust Fellowship (2003). Spiritosa, intelligente e aper-ta a tutte le novità, Gabetta si muove con grande sobrietà nelle più prestigiose sedi della musica classica. La critica internazionale è concorde nel riconoscerle enorme talento, grande ispirazione e prodigiosa tecnica virtuosistica. Sol Gabetta suona un violoncello Giovambattista Guadagnini del 1759 e insegna violoncello presso l’Accademia Musicale di Basilea. Al pianoforte la pianista rumena Mihaela Ursuleasa, anch’essa insignita di numerosi riconoscimenti e ospite fissa dei Wiener Symphoniker della Rundfunk Sin-fonieorchester Berlin, dell’Orchestre National de France, della London Philharmonic Orchestra e di molte orchestre statunitensi. Il duo si esibirà in un ricco programma che si apre con i Phantasiestücke op. 73 di Schumann. Composti e pubblicati nel 1849, i tre pezzi possono essere eseguiti in alternativa dal clarinetto, dal violino e dal violoncello. La prima esecuzione avvenne ad opera del clarinettista Johann Kotte e dalla moglie di Schumann, Clara. Seguirà la Sonata n. 5 in re maggiore op. 102 n. 2 di Beethoven, scritta nel 1815 e dedicata alla contessa ungherese Marie Erdödy. Ultima delle cinque sonate dedicate al duo violoncello e pianoforte, l’op. 102 n. 2 fece grande impressione all’epoca della sua prima esecuzione per la fuga del suo Allegro finale che anticipava gli sviluppi contrappuntistici dello stile del compositore negli anni a venire. Di Manuel De Falla il duo eseguirà la suite di canzoni popolari spagnole, scritte in origine per voce e piano; di Šostakovic la Sonata in re minore op. 40, composta a Mosca nel 1934 ed eseguita la pri-ma volta dallo stesso compositore al pianoforte e da Viktor Kubatski, commissionario dell’opera. Il concerto si conclude con Pampeana n. 2 op. 21 del compositore argentino Alberto Ginastera, una composizione dedicata a Aurora Natola, moglie del compositore e violoncellista che la eseguì per la prima volta l’8 maggio 1950 a Buenos Aires.

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29Info 0422 540480Sol Gabetta - © Uwe Arens

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Teatro Comunale | Concerti Lunedì 4 maggio ore 20.45

PRAGUE PHILHARMONIAKASPAR ZEHNDER direttore PAVEL BERMAN violino

Felix Mendelssohn Ruy Blas ouverture in do magg. op. 95 Concerto in mi min. per violino e orchestra op. 64 Sinfonia n. 4 in mi magg. “Italiana”

La Prague Philharmonia presenta un programma interamente dedicato a Felix Men-delssohn (Amburgo 1809 – Lipsia 1847) di cui si potranno ascoltare alcune tra le più celebri composizioni. Il concerto si apre con l’ouverture Ruy Blas scritta nel 1939 come introduzione al primo allestimento lipsiense dell’omonimo dramma di Victor Hugo, rappresentato in Francia l’anno precedente. Partitura dal carattere spiccatamente teatra-le, introdotta da una lugubre fanfara che preannuncia l’esito tragico della vicenda, pre-senta temi briosi ed energici che disegnano la parabola inimitabile dell’eroe romantico. Il Concerto per violino in mi minore, seconda composizione in programma, sarà interpretato dal violinista russo Pavel Berman, figlio del pianista Lazar Berman e allievo del leggen-dario Isaac Stern. Berman suona il violino Antonio Stradivari “Maréchal Berthier” 1716 ex Napoleone.La Sinfonia n. 4 in mi magg. “Italiana” concluderà il concerto. Composta tra il 1831 e il 1832, durante un soggiorno del compositore in Italia, e portata a termine l’anno seguen-te, traduce in musica con gioiosa energia le impressioni suscitate nel compositore dai paesaggi italiani. La Prague Philharmonia è stata fondata nel 1994 da Jirí Belohlavek, uno dei direttori cechi di maggior fama internazionale, nonché direttore stabile della BBC Symphony Orchestra di Londra. L’orchestra collabora regolarmente con solisti e direttori di massi-mo livello ed è ospite dei più importanti festival e teatri d’Europa e d’oltreoceano. Oggi il direttore stabile della Prague Philharmonia è lo svizzero Kaspar Zehnder.La Prague Philharmonia appare grazie al gentile supporto del Ministero della Cultura della Repubblica Ceca e della Municipalità della città di Praga.

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31Info 0422 540480Pavel Berman

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Giovedì 13 novembre ore 20.45

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CONCERTO DEI VINCITORI DEL XXXVIII CONCORSOINTERNAZIONALE PER CANTANTI “TOTI DAL MONTE” 2008ORCHESTRA FILARMONIA VENETA “G.F. MALIPIERO”Arie e ouverture d’opera

Il Concorso Internazionale per Cantanti “Toti Dal Monte”, nato nel 1969 per volontà di Antonio Mazzarolli, membro della Commissione del Teatro di Treviso, e del soprano Toti Dal Monte, si impose subito all’attenzione del mondo musicale internazionale per prestigio e singolarità di concezione. Fu infatti il primo concorso in Italia e nel mondo ad offrire ai vincitori non un semplice premio in denaro, bensì il debutto in palcosceni-co negli stessi ruoli dell’opera oggetto del concorso. Il successo dell’iniziativa apparve evidente fin dalla prima edizione tanto che l’Ente Teatro Comunale lo ripropose ogni anno per trenta edizioni. A seguito della chiusura del Teatro Comunale, il Concorso do-vette subire una sospensione di due anni (dal 1999 al 2000) cui seguì, nel 2001, l’edizione curata dal Teatro Sociale di Rovigo. A partire dal 2002 il glorioso “Toti Dal Monte” è ritornato a Treviso per la sua XXXII edizione, organizzata da Teatri S.p.A., Società strumentale di Fondazione Cassamarca. L’opera a concorso della XXXVIII edizione del “Toti Dal Monte”, svoltasi dal 23 al 28 giugno scorso, era Tosca di Giacomo Puccini, in cartellone al Teatro Comunale di Treviso il 7, 8 e 9 novembre. Il programma del con-certo prevede l’esecuzione di arie d’opera tratte dal repertorio operistico più conosciuto e amato dal pubblico.

I finalisti della XXXVIII edizione del Concorso Toti Dal Monte © Foto Piccinni - Treviso

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Teatro Comunale | DanzaDomenica 5 ottobre ore 20.45

LE GALA DES HOMMES – Gala di danza classica e contemporaneaLAURENT HILAIRE, MANUEL LEGRIS, WILFRIED ROMOLI ÉTOILES DEL BALLET DE L’OPÉRA NATIONAL DE PARIScon Stephane Bullion, Bruno Bouché, Nicolas Paulcoreografia Maurice Béjart, Jacques Garnier, Mallory Gaudion, Serge Lifar, Nicolas Paul, Angelin Preljocaj, Renato Zanellamusica Johann Sebastian Bach, Claude Debussy, Gustav Mahler, Maurice Pacher, Arvo Pärt

Tre stelle del firmamento della danza e le étoiles del Ballet de l’Opéra de Paris daranno vita a un’indimenticabile serata dedicata al balletto volto al maschile. In programma Aunis di Jacques Garnier, una coreografia creata per un solo danzatore nel 1979, riscritta per tre interpreti l’anno dopo, sulla musica di Maurice Pacher; è un inno alla gioia di abbandonare il corpo al movimento, al ritmo e alla musica; segue Angel di Renato Za-nella, con la musica di Arvo Pärt, creato per Legris nel 1999, un lavoro enigmatico di straordinaria bellezza plastica, dove il ballerino incarna nell’ombra un angelo misterioso a due facce, tormentato e guardiano, entusiasta e morente. Trait d’union è un pas de deux maschile «con poltrona» di Angelin Preljocaj, costruito sul secondo movimento del Concerto per pianoforte n. 5 BWV 1056 di Johann Sebastian Bach: in un clima pertur-bante, il visitatore cerca disperatamente di stabilire un’impossibile comunicazione con l’altro personaggio assolutamente impermeabile ad ogni tentativo; il dialogo corporale è caratterizzato da un’estrema tensione psico-emotiva, che passa dalla seduzione alla follia disperata, dall’incomunicabilità al desiderio di contatto. Performance atletica di grande teatralità è L’après-midi d’un faune del grande coreografo ucraino Serge Lifar, figura tra le più significative della storia della danza. Nel 1935 Lifar propose all’Opéra di Parigi una variante del balletto priva delle ninfee e concepita come assolo. Segue la coreografia di Mallory Gaudion Abel était, anch’essa sulla musica di Arvo Pärt: Gaudion è un esteta e in questo intenso pas de deux, più astratto che narrativo, ricerca la bellezza del movi-mento e dell’immagine attraverso il senso dell’armonia e dell’intensità drammatica. Il giovane coreografo e danzatore dell’Opéra de Paris Nicolas Paul è l’autore di Akathisie sull’Adagio dalla Sonata n. 1 per violino e clavicembalo di Bach. Le chant du compagnon er-rant, coreografia di Maurice Béjart sui Lieder eines fahrenden Gesellen di Gustav Mahler chiude il gala. Si tratta del viaggio di un “compagnon” che vaga di villaggio in villaggio alla ricerca del proprio destino. Creato nel 1997 per Rudolf Noureev e Paolo Bortoluzzi è ora interpretato da due tra i più grandi danzatori del nostro tempo, Laurent Hilaire e Manuel Legris.

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35Info 0422 540480© D.Elofer

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Teatro Comunale | DanzaMartedì 11 novembre ore 20.45

PASCAL RIOULT DANCE THEATRE NEW YORKSERATA STRAWINSKY

coreografia Pascal Rioultmusica Igor Strawinsky

Il Pascal Rioult Dance Theatre New York è unico nel mondo della danza, in quanto aderisce ad una tradizione «classica» della Modern Dance. Questa Compagnia è univer-salmente apprezzata per le sue esplorazioni audaci e immaginative delle grandi partiture di tutti i tempi. Le ardite esplorazioni di musiche classiche, la bravura tecnica e l’espres-sività, apportano una prospettiva fresca a quelli che sono temi musicali immortali. L’at-leticità e la prodezza tecnica dei suoi danzatori, unite alla loro potenza di espressione, offrono al pubblico un’intensa esperienza che parla ai corpi, al cuore e all’intelletto. La carriera coreografica di Pascal Rioult inizia nel 1992 dopo un lungo periodo di appren-distato negli Stati Uniti con il grande maestro della Modern Dance Merce Cunningham e la compagnia di Martha Graham. Per quest’ultima, Pascal Rioult ha realizzato nel ‘92 due coreografie, Narayama e Harvest presso il prestigioso City Center Theater di New York. Successivamente Rioult si è dedicato esclusivamente alla sua Compagnia, il cui successo mondiale è cresciuto in maniera esponenziale anno dopo anno, grazie alla creazione di spettacoli acclamati dal pubblico americano ed europeo. Le migliori creazioni di Rioult nascono dall’esplorazione dell’universo Strawinsky, a partire dal Duo Concertante sul quale il coreografo ha creato Black Diamond per due ballerine in bilico su piattaforme invisibili, di una impressionante bellezza visiva e tecnica, a L’oiseau de feu, revisione originale e toccante, quasi naïve, di questa storia mitologica che narra della lotta del Male contro il Bene e del potere magico dell’immaginazione, fino a Les Noces, ultima creazione di Pascal Rioult, una rivisitazione del concetto di matrimonio. Dal 2001 la Compagnia produce ogni anno uno spettacolo presso il famoso Joyce Theater di New York e vanta nel suo repertorio più di venti creazioni originali.

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37Info 0422 540480© B. Childers

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Teatro Comunale | DanzaMartedì 16 dicembre ore 20.45

FONDAZIONE NAZIONALE DELLA DANZA ATERBALLETTO INCANTO dall’Orlando furioso

Balletto in un prologo ed un atto, liberamente ispirato all’Orlando furiosodi Ludovico Ariosto

coreografia Mauro Bigonzettimusica Georg Friedrich Händel

Questa creazione, lontana da ogni finalità narrativa, è la trasposizione nel linguaggio della danza, linguaggio non verbale ma altamente comunicativo, di quell’intreccio di sentimenti e passioni che animano “le donne, i cavalier, l’arme e gli amori…”: personaggi e storie di iperbolica immaginazione quanto di universale umanità, con i conflitti, la precarietà della ragione, la follia, le contraddizioni nel proprio io e nella società, così mirabilmente cantati dall’Ariosto nel suo poema più famoso. Proprio la straordinaria modernità del poema ariostesco non poteva non colpire la sensibilità e l’interesse di un artista e coreografo quale Mauro Bigonzetti, per il quale “quei sentimenti, che arrivano a coincidere con le passioni, e quelle passioni, che esercitano il loro potere sulla ragione, sono lo stimolo a continuare sempre un lavoro di ricerca verso le possibilità che ha il corpo di esplorarli e di ritrasmetterli, di evidenziare quelle caratteristiche che ci rendono tutti così terribilmente uguali, tutti immagini diverse di quell’unica natura umana che rende le nostre infinite diversità una grande unità.”Dopo 10 anni di attività presso l’Opera di Roma, Mauro Bigonzetti, nella stagione ‘82-‘83 entra a far parte dell’Aterballetto sotto la direzione artistica di Amedeo Amodio dove interpreta tutti i ruoli del repertorio della Compagnia. In questo periodo collabora con Alvin Ailey, Glen Tetley, William Forsythe, Jennifer Muller ed interpreta anche molti balletti di George Balanchine e Léonide Massine. Nella stagione ‘92-‘93 lascia l’Aterballetto e stringe un’intensa collaborazione con il Balletto di Toscana. Crea balletti per molte compagnie italiane fra cui il Balletto del Teatro alla Scala di Milano, l’Opera di Roma, l’Arena di Verona, il Teatro San Carlo di Napoli. Dal 1997 al 2007 è stato Diret-tore Artistico della Compagnia Aterballetto della quale, da quest’anno, è il coreografo principale.

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39Info 0422 540480© A. Anceschi

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Teatro Comunale | DanzaGiovedì 29 gennaio ore 20.45

COMPAÑÍA MERCEDES RUIZJUNCÁ

coreografia Mercedes Ruizmusica Santiago Lara

Con Juncá Mercedes Ruiz desidera esplorare le sue radici culturali, che sono quelle del flamenco più puro, e condividere con il pubblico la propria arte, frutto creativo di una personalissima fusione di immagini della tradizione e nuove invenzioni. Condividen-do quanto detto una volta dal celebre architetto catalano Antonio Gaudí - “Si trova l’originalità tornando alle origini” - Mercedes Ruiz ha intrapreso un analogo viaggio di esplorazione del baile flamenco per portare al pubblico la sua interpretazione delle tra-dizioni di Jerez e del patrimonio culturale dei suoi antenati. Juncá è esattamente questo: un ritorno alle origini, all’essenza, alle colonne portanti della cultura flamenca. Con la sua peculiare inventiva e personalità, l’artista osa reinterpretare questa forma d’arte e ci offre una singolare visione degli stili del canto e del ballo flamenco, nati proprio nella sua città. E così la seguidilla, la soleá e la buleria, le cui origini storiche affondano proprio nella comunità di Jerez, diventano parti fondamentali dello spettacolo. Benché Merce-des Ruiz sia già considerata a livello internazionale una delle maggiori personalità del teatro flamenco di oggi, non si è mai adagiata su cliché consolidati ma ha caratterizzato la sua carriera con una incessante ricerca coreografica ed espressiva, che contribuisce ad elevare, spettacolo dopo spettacolo, la sua dimensione artistica.Juncá è stato presentato in prima mondiale alla Biennale dell’Arte Flamenca di Siviglia nell’ottobre 2006; l’anno seguente ha ottenuto il premio della critica al Festival di Jerez.

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41Info 0422 540480© Frederic Nery

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Teatro Comunale | DanzaMartedì 10 marzo ore 20.45

BALLET DU CAPITOLE DE TOULOUSESERATA GEORGE BALANCHINE

coreografia George Balanchinemusica Johann Sebastian Bach, Johannes Brahms, Pëtr Il’ic Cajkovskij, George Gershwin

Interprete dei grandi balletti romantici del XIX secolo il Ballet du Capitole de Toulouse ha oggi come direttore artistico Nicolas Joel che, oltre a valorizzarne la migliore tradi-zione, ha voluto aprirne il repertorio ai grandi autori contemporanei: obiettivo per il quale, nel 1994, ha affidato la direzione della Compagnia a Nanette Glushak. Ex balleri-na del New York City Ballet e dell’American Ballet Theatre, Nanette Glushak ha fatto del Ballet du Capitole una delle migliori compagnie classiche e neoclassiche di Francia, nota per il suo repertorio balanchiniano (di cui per questa occasione metterà in scena Concerto barocco, Cajkovskij pas de deux, Brahms-Schönberg Quartet, Who cares?) e per le sue produzioni dei grandi classici adattati ad una compagnia di trentacinque ballerini. Nel corso delle ultime stagioni, il Ballet du Capitole ha lavorato, tra gli altri, con coreo-grafi quali Nacho Duato, William Forsythe, Angelin Preljocaj, Mauro Bigonzetti. Dalla sua infanzia a San Pietroburgo, dove è nato nel 1904, Georgi Melitonovitvh Balan-chivadzé è cresciuto nella tradizione del balletto accademico ereditata da Marius Petipa. Passando attraverso i “Ballets Russes” di Diaghilev, Balanchine incontra Igor Strawin-sky e si apre alla modernità. Le sue prime coreografie (come Apollon musagète nel 1928) testimoniano già la sua volontà di fare del suo balletto una visualizzazione della musica, “trasformando il suono in movimento”. Il mecenate americano Lincoln Kirstein porterà questo “russo europeo” negli Stati Uniti per fondare, nel 1934, la School of American Ballet che darà vita, tra le altre al celebre New York City Ballet. Nell’aprile del 1983, alla morte di Balanchine, il catalogo delle sue opere contava 425 coreografie. Un certo numero di coreografi di oggi proseguono questo lavoro esplorativo di evoluzione del linguaggio classico.

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43Info 0422 540480© David Herrero

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Teatro Comunale | DanzaDomenica 22 marzo ore 20.45

TANGO METROPOLISMusical di Tangoda un’idea originale di Daniel Binelli, Pilar Alvarez e Claudio Hoffmann

coreografia Daniel Binelli musica Gerardo Matos Rodriguez, Astor Piazzolla, Daniel Binelli, Ángel Villoldo, Carlos Gardel

Un quintetto di musicisti (bandoneon, pianoforte, violino, chitarra, contrabbasso) e cin-que coppie di ballerini costituiscono l’organico del musical creato dal celebre bandoneo-nista Daniel Binelli in collaborazione con i ballerini e coreografi Pilar Alvarez e Claudio Hoffmann. Un affascinante e magico percorso dalle origini alle moderne evoluzioni del tango. Humour, nostalgia e sensualità che ricreano lo stile, i sentimenti, le atmosfere e i colori di cento anni di Tango. I multiformi personaggi della noche porteña, a volte ostili, a volte intriganti. Il bandoneon diventa il protagonista assieme ai ballerini, modulando con le sue note melanconiche i movimenti delle coppie: la grazia del Candombe, l’ele-ganza e la sensualità del Tango, la nostalgia della Milonga, il romanticismo del Vals, il temperamento e la forza del tango contemporaneo.La Compagnia argentina Tango Metropolis, diretta da Alvarez e Hoffman, si è formata nel 2000; da allora si è esibita in tutto il mondo collaborando con personaggi di spicco del tango argentino quali Horacio Salgán, Roberto Goyeneche, Leopoldo Federico e Horacio Ferrer. Tra i successi internazionali della Compagnia si ricordano Imágenes de Tango, Tango Máximo, Tangokinesis. Lo spettacolo Tango Metropolis, presentato per la prima volta al Festival Internazionale di Tango di Buenos Aires, è stato la novità più originale del Festival. Daniel Binelli, compositore, arrangiatore e direttore musicale di rilievo internazionale, dopo essere stato membro dell’orchestra di Osvaldo Pugliese, dal 1989 ha fatto parte del Sexteto Nuevo Tango di Astor Piazzolla.

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45Info 0422 540480© Monteleone

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Teatro Comunale | OperaMercoledì 24 settembre ore 17.00 Anteprima GiovaniVenerdì 26 settembre ore 20.45 Turno ADomenica 28 settembre ore 16.00 Turno CMartedì 30 settembre ore 20.45 Turno B

DIE ZAUBERFLÖTE (Il flauto magIco)Opera tedesca in due atti K 620 musica di Wolfgang Amadeus Mozartlibretto di Emanuel Schikaneder

Sarastro Michael EderTamino Bernard Berchtold Oratore Thomas LaskePrimo Sacerdote e Secondo Armigero Peter LobertSecondo Sacerdote e Primo Armigero Krystian Krzeszowiak Regina della notte Ekaterina Lekina /Uran UrtnasanPamina, sua figlia Sofia Soloviy Prima Dama Petra van der MiedenSeconda Dama Anna ManasyantsTerza Dama Monika WäckerlePrimo fanciullo Paola Valentina MolinariSecondo fanciullo Silvia PiccolloTerzo Fanciullo Caroline GermondPapagena Caterina Di TonnoPapageno Filippo BettoschiMonostatos Steven Cole

maestro concertatore e direttore Diego Fasolis - regia, scene e costumi Eugenio Monti Colla

Orchestra da Camera EuropeaCoro della Radio Svizzera

Coproduzione fra Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, Teatro dell’Aquila di Fermo in collaborazione con RSI - Radio Svizzera di Lingua Italiana, Rete 2Allestimento di Teatri S.p.A. di Treviso

Composto tra la primavera e il luglio del 1791 Il flauto magico inaugura il filone tedesco della “Zauberoper” cioè l’opera del fantastico, genere musicale particolarmente amato dal pubblico tedesco dove appunto i temi erano il magico, il comico e il tragico. Mozart scrive Il flauto per l’amico massone Emanuel Schikaneder, attore e impresario teatrale che gestiva il Theater auf der Wieden di Vienna. L’opera è un Singspiel, ovvero alterna dialoghi parlati e musica. Il libretto, scritto dallo stesso Schikaneder in tedesco, è ricco di contrasti e di mutamenti di fronte: niente sembra ciò che appare, a vincere su tutto è l’amore nelle sue facce più diverse, quello di Tamino e Pamina, quello di Papagena e Papageno. La vicenda tratta di un’iniziazione, cioè del trapasso dalle tenebre alla luce di un giovane armato solo del suo coraggio e di un flauto magico (da cui il titolo), e deciso a superare una serie di prove, ognuna con un particolare significato: l’uomo e la donna, la luce e l’oscurità, il bene e il male, il cielo e la terra, il fuoco e l’acqua, la Regina e Sarastro, sono un esempio di simboli che ne intessono la trama con riferimenti palesi al rituale della Massoneria (già potente in Austria, ma ormai in disarmo). Il 28 settembre, due soli giorni prima dello spettacolo, vennero completati l’Ouver-ture e la Marcia dei Sacerdoti. La sera del 30 settembre 1791 finalmente l’opera va in scena diretta dallo stesso Mozart: tra gli interpreti si ricordano Josepha Weber Hofer, sorella di Costanza moglie di Mozart, per la quale aveva scritto la brillantissima parte della Regina della Notte, e lo stesso Emanuel Schikaneder, il primo Papageno della storia. L’opera ebbe subito un successo trionfale. Mozart riuscì a dirigere solo le prime tre recite dell’opera, perché, ormai malato da tempo, morì pochi mesi dopo.

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47Info 0422 540480Bozzetto Regina della notte di Eugenio Monti Colla

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Teatro Comunale | OperaGiovedì 6 novembre ore 17.00 Anteprima GiovaniVenerdì 7 novembre ore 20.45 Turno ASabato 8 novembre ore 20.45 Turno BDomenica 9 novembre ore 16.00 Turno C

TOSCAMelodramma in tre attimusica di Giacomo Puccini libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa

Floria Tosca Antonia Cifrone / Olga Perrier*Mario Cavaradossi Alessandro Roi / Cho Yong Kap* Il barone Scarpia Giuseppe Altomare / Claudio SguraCesare Angelotti Sundet Baigozhin* / Mirko Quarello*Il sacrestano Massimo Cagnin

* Vincitori del XXXVIII Concorso Internazionale per Cantanti “Toti Dal Monte” 2008

maestro concertatore e direttore Giampaolo Bisantiregia, scene e costumi Massimo Gasparon

Orchestra Filarmonia Veneta “G.F. Malipiero”Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini” direttore David CrescenziCoro dei Pueri Cantores di Macerata

Allestimento in coproduzione con Sferisterio Opera Festival di Macerata, Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi

Melodramma in tre atti su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, Tosca prende spunto dal dramma omonimo di Victorien Sardou (rappresentato a Parigi nel 1887) e va in scena per la prima volta al Teatro Costanzi di Roma il 14 gennaio del 1900 dopo solo un anno di lavoro da parte del compositore. Quinta opera di Puccini, segue la Bohème (1896) con la quale si pone in netto contrasto: intima e borghese la prima, ricca di effetti a tinte forti la seconda, dramma in punta di penna la storia di Mimì, opera dalle me-lodie vigorose ed energiche Tosca. Capolavoro inserito a pieno titolo tra i più rappresentativi e famosi del repertorio verista, Tosca ebbe e continua ad avere un successo e una presa sul pubblico internazionale pari a pochi altri melodrammi. La vicenda si svolge a Roma, il periodo è quello della battaglia di Marengo. Tosca, famosa cantante, è l’amante di Cavaradossi, pittore liberale, ed è corteggiata dal barone Scarpia, ministro della polizia pontificia, il quale è convinto che Mario abbia ospitato nella sua casa un evaso da Castel Sant’Angelo. A seguito di qualche reticenza di Tosca, le istilla il tarlo della gelosia e ordina una perquisizione a casa del pittore e l’arresto del medesimo. Poiché l’evaso non si trova, Cavaradossi è sot-toposto a torture e Tosca costretta ad ascoltare i suoi lamenti. Inorridita, non reggendo alla disperazione, Tosca rivela il nascondiglio dell’evaso che, scoperto si uccide. Cavaradossi è condannato a morte per alto tradimento, ma riesce a gridare in faccia al perfido Scarpia la sua felicità per la vittoria di Napoleone a Marengo, dileggiandolo poiché poco prima, quando era giunta la falsa notizia della sconfitta di Napo-leone, il barone aveva assistito ad un Te Deum di ringraziamento. Per salvare Mario dalla fucilazione, Tosca promette di concedersi a Scarpia, questi finge di dare ordini alla guardia perché la fucilazione sia simulata con armi caricate a salve. Poi, tenta di abbracciare Tosca che, sconvolta dall’odio lo pugnala al petto, uccidendolo. Intanto, Mario aspetta la morte scrivendo una lettera in cui ricorda il suo amore per Tosca. La donna entra e lo avverte che la fucilazione sarà finta. Quando avviene, si accorge che Mario è morto. Lo abbraccia disperata ed ecco che si fanno avanti le guardie per arrestarla: hanno scoperto il cadavere di Scarpia. Tosca si alza e si getta dagli spalti del Castello.

TeatroComunale

Opera

49Info 0422 540480Giacomo Puccini Con la partecipazione di

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eTeatro Comunale | OperaVenerdì 28 novembre ore 20.45 Turno ASabato 29 novembre ore 20.45 Turno BDomenica 30 novembre ore 16.00 Turno C

IL VIAGGIO A REIMSossia L’albergo del giglio d’oroDramma giocoso in un attomusica di Gioachino Rossini libretto di Luigi Balocchi

con i cantanti dell’Accademia Rossiniana del Rossini Opera Festival 2008

direttore Denis Vlasenkoregia e elementi scenici Emilio Sagi costumi Pepa Ojanguren

FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana

In coproduzione con Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi

Il viaggio a Reims ossia L’albergo del giglio d’oro è un dramma giocoso in un atto di Gioa-chino Rossini su libretto di Luigi Balocchi, parzialmente tratto dal romanzo Corinne, ou l’Italie di M.me de Staël. Composta per l’incoronazione di Carlo X, re di Francia, l’opera fu eseguita per la prima volta a Parigi, al Théâtre des Italien, il 19 giugno 1825. Dato il suo carattere celebrativo e d’occasione, l’opera non poteva entrare in repertorio; in seguito Rossini ne utilizzò diversi numeri per Le Comte Ory che andò in scena all’Opéra di Parigi il 20 agosto 1828.Francia, 1824: a Plombières, nell’albergo termale Il giglio d’oro, sono radunati ospiti illu-stri che si preparano a partire insieme per Reims per assistere all’incoronazione di re Carlo X. Madama Cortese, proprietaria dello stabilimento, dà ordine alla servitù di affrettare i preparativi per il viaggio. Le belle e capricciose dame dell’alta società, la contessa di Folle-ville, la vedova polacca Melibea e Corinna, una famosa improvvisatrice romana, vengono corteggiate, con maggiore o minor successo, dai nobili della compagnia: il barone Trom-bonok, il Grande spagnolo Don Alvaro, il conte russo Liebenskof, il console inglese Lord Sidney e il Cavalier Belfiore. Don Profondo, appassionato antiquario, si intromette nei preparativi di viaggio facendo un catalogo dei tesori degli ospiti. Dopo varie dichiarazioni d’amore, accettate o rifiutate, litigi e riappacificazioni, e dopo che si è potuto recuperare il guardaroba della Contessa, finalmente si è pronti per la partenza. In questo istante arriva la notizia che non si trovano più cavalli per Reims. Dopo un momento di sbigottimento generale, la contessa, offrendo ospitalità alla compagnia, propone di partire il mattino se-guente con la diligenza giornaliera per Parigi, dove si stanno allestendo grandi festeggia-menti per il re di ritorno da Reims. Per la sera viene organizzato un banchetto durante il quale, tra canti e balli, i convitati intonano gli inni delle rispettive nazioni e alla fine Corinna improvvisa sulle virtù di Carlo X; tutto si conclude con un quadro spettacolare in onore della famiglia reale francese.

TeatroComunale

Opera

51Info 0422 540480Gioachino Rossini

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Teatro Comunale | ProsaVenerdì 10 ottobre ore 20.45 Turno ASabato 11 ottobre ore 20.45 Turno BDomenica 12 ottobre ore 16.00 Turno C

Compagnia del Teatro Carcano

SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE Anteprima nazionaledi Luigi Pirandello con Giulio Bosetti, Antonio Salines, Silvia Ferretti, Nora Fuser, Marina Bonfigliregia Giulio Bosetti

Sei personaggi in cerca d’autore è il dramma più famoso di Pirandello. Fu rappresentato per la prima volta il 9 maggio 1921 al Teatro Valle di Roma dalla Compagnia di Dario Niccodemi con esito tempestoso. Fu importante, per il futuro successo dell’opera, la ter-za edizione del 1925, in cui l’autore aggiunse una prefazione nella quale chiariva la ge-nesi, gli intenti e le tematiche fondamentali del dramma: “Posso soltanto dire che, senza sapere d’averli punto cercati, mi trovai davanti, vivi da poterli toccare, vivi da poterne udire perfino il respiro, quei personaggi che ora si vedono sulla scena. E attendevano, lì presenti, ciascuno col suo tormento segreto e tutti uniti dalla nascita e dallo sviluppo del-le vicende reciproche, ch’io li facessi entrare nel mondo dell’arte, componendo delle loro persone, delle loro passioni e dei loro casi un romanzo, un dramma o almeno una novel-la. Nati vivi, volevano vivere. E allora, ecco, lasciamoli andare dove son soliti d’andare i personaggi drammatici per aver vita: su un palcoscenico”. E’ considerata la prima opera della trilogia del teatro nel teatro, comprendente Questa sera si recita a soggetto e Ciascuno a suo modo. Mentre una compagnia drammatica prova Il gioco delle parti di Pirandello, sulla scena appaiono misteriosamente sei personaggi: il Padre, la Madre, la Figliastra, il Figlio, due bambini. Essi nascono, spiega il Padre, dalla fantasia di un autore che però non seppe o non volle farli vivere in un’opera d’arte, ma smaniano di esprimere il loro dramma e vogliono che gli attori lo recitino. La loro storia è questa: la Madre, dopo aver dato alla luce il Figlio, si è innamorata del segretario del Padre, creatura dimessa e sem-plice come lei. Il Padre si è fatto da parte, e dalla nuova unione sono nati tre figli. Dopo molti anni il Padre, inconsapevole, incontra la Figliastra in una casa d’appuntamenti: un rapporto incestuoso è evitato solo perché sopravviene la Madre. Il Padre, pieno di vergogna, accoglie in casa tutta la famiglia, ma viene a crearsi una situazione insosteni-bile: il Figlio si chiude in un mutismo ostile, la bambina cade nella vasca del giardino e il ragazzo, che l’ha osservata morire senza intervenire, si uccide con una rivoltella. Il Capocomico è, suo malgrado, affascinato dalla materia teatrale che gli viene proposta: ma qui si crea il secondo dramma dei personaggi. Non si riconoscono nella recitazione degli attori; solo essi possono rappresentare, o meglio, vivere la tragedia, che è poi la loro realtà, una realtà che si ripete nell’eternità dell’arte.

TeatroComunale

Prosa

53Info 0422 540480Giulio Bosetti

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Teatro Comunale | ProsaVenerdì 24 ottobre ore 20.45 Turno ASabato 25 ottobre ore 20.45 Turno BDomenica 26 ottobre ore 16.00 Turno C

Ballandi Entertainment

SOLA ME NE VO

di Vincenzo Cerami, Riccardo Cassini, Mariangela Melato, Giampiero Solari con Mariangela Melatoregia Giampiero Solari

Mariangela Melato in una veste insolita e nuova. Una parentesi allegra e leggera nel suo percorso teatrale. Considerata la più grande attrice italiana, Mariangela Melato prova a confrontarsi con uno spettacolo “One-woman Show”. Ci racconta storie, esegue mono-loghi teatrali, canta, balla, ci fa ridere e ci emoziona. Ci racconta della sua Milano degli anni ‘60, del Bar Jamaica, degli inizi all’Accademia dei Filodrammatici. Ci racconta anche della Juliette Gréco di via San Marco, del mondo di Fo, Gaber, Jannacci, e dell’es-sere destinata a diventare la prima interprete del teatro drammatico italiano. Ci parla in maniera ironica dell’orgoglio di essere una donna che ha scelto di stare da sola nella vita e da sola si presenta sul palco. Una grande prova teatrale, elegante, con testi originali che portano la firma di Michele Serra, Giampiero Solari e Riccardo Cassini, con musiche originali e canzoni arrangiate dal maestro Leonardo De Amicis. Le coreografie originali sono di Luca Tomassini, la regia è di Giampiero Solari. Nata a Milano, Mariangela Melato studia dapprima all’Accademia di Brera e poi all’Ac-cademia dei Filodrammatici, diretta da Esperia Sperani. Inizia la carriera di attrice con il Carrozzone di Fantasio Piccoli, facendosi notare ben presto come interprete di tempe-ramento molto versatile. Nel corso degli anni è stata capace di passare senza soluzione di continuità e con uguale personalità artistica dal classico al moderno, dalla tragedia greca al musical, dal dramma psicologico alla farsa, dal teatro al cinema e alla televisione. At-trice molto amata dal pubblico, ha lavorato con quasi tutti i maggiori registi della scena italiana. Numerosissimi i premi e i riconoscimenti attribuiti alla sua attività d’attrice teatrale e cinematografica, tra i quali due «Premio Eleonora Duse», quattro «David di Donatello», sei «Nastri d’argento», quattro «Maschere d’oro», tre «Grolle d’oro», due «Premi Ubu», il «Premio Simoni», il «Grifo d’oro della Città di Genova». Dalla stagio-ne 1992/93 collabora con lo Stabile di Genova.

TeatroComunale

Prosa

55Info 0422 540480Mariangela Melato

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Teatro Comunale | ProsaVenerdì 14 novembre ore 20.45 Turno ASabato 15 novembre ore 20.45 Turno BDomenica 16 novembre ore 16.00 Turno C

Compagnia Mauri-Sturno

IL VANGELO SECONDO PILATO

di Éric-Emmanuel Schmittcon Glauco Mauri, Roberto Sturno, Marco Blanchiadattamento e regia Glauco Mauri traduzione Stefania Micheli

Éric-Emmanuel Schmitt in una decina d’anni è diventato uno degli autori francesi più letti e più rappresentati al mondo. Tra le numerose opere per il teatro si ricordano: Il visitatore, Il libertino e Variazioni enigmatiche. Il vangelo secondo Pilato è nato come ro-manzo, e dopo un eccellente successo editoriale Schmitt ne ha fatto una versione teatrale in due parti: la prima “La notte degli ulivi” - confessione di un condannato a morte la sera del suo arresto - è prologo e antefatto della seconda “Il vangelo secondo Pilato”.Sulla collina degli ulivi, qualche ora prima del suo arresto, Gesù si domanda come ha fat-to ad arrivare a questa notte fatale. E’ davvero lui il Messia? La Galilea pullulava di falsi Messia e Gesù, poche ore prima di essere arrestato, nell’orto degli ulivi dice “tra qualche ora si saprà se sono davvero il Figlio di Dio o se ero solo un pazzo. Uno di più. Uno dei tanti.” E’ la struggente testimonianza di un uomo che sa di dover morire il giorno dopo e rivive, fin dalla sua infanzia, il suo meraviglioso percorso umano. Una storia arcicono-sciuta raccontata da un punto di vista originale: è Gesù stesso che da uomo si interroga e dubita della sua natura divina, che ha paura. Non si vuole imporre una verità ma scopri-re un’ipotesi sull’esistenza terreste di Cristo, la sua eccezionale umanità e la sua palpabile grazia. Il secondo atto è l’indagine che Pilato compie sulla scomparsa del corpo di Gesù. L’ultimo giorno della Pasqua ebrea, Pilato viene a conoscenza che Gesù, lo stregone di Nazareth, è scomparso dalla sua tomba. Per evitare che il furto sia strumentalizzato po-liticamente contro Roma, Pilato cerca di ritrovare il cadavere. Ma Gesù riappare, vivo! Con un’accanita razionale volontà di mettere a tacere le voci di una pretesa resurrezione, Pilato comincia un’indagine che ha il ritmo e il sapore di una vicenda poliziesca, con col-pi di scena drammatici venati spesso di una feroce ironia. Gesù è veramente morto sulla croce o era ancora vivo quando l’hanno deposto? E se era morto, è veramente resuscitato dimostrando così di essere il Messia? Pilato interroga, indaga con lucida razionalità ma non riuscirà a risolvere i dubbi e l’enigma lascia posto al mistero. “Nel caso Gesù - dice Pilato - ho tentato di difendere la mia ragione, salvarla a tutti i costi dal mistero. Non ci sono riuscito. Ammetto che esiste qualcosa di incomprensibile”. Il vangelo secondo Pilato è una meditazione, un interrogativo, una commossa poesia sull’uomo Gesù. Per chi cre-de nessuna spiegazione è necessaria, per chi non crede nessuna spiegazione è possibile. Ma Schmitt ci dice:“dubitare e credere sono la stessa cosa”.

TeatroComunale

Prosa

57Info 0422 540480Glauco Mauri

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Teatro Comunale | ProsaVenerdì 21 novembre ore 20.45 Turno ASabato 22 novembre ore 20.45 Turno BDomenica 23 novembre ore 16.00 Turno C

La Contrada – Teatro Stabile di Trieste

IL DIVO GARRY

di Nöel Coward con Gianfranco Jannuzzo, Paola Bonesi, Giovanni Boni, Davide Calabrese, Maria Serena Ciano, Adriano Giraldi, Alberta Izzo, Mirko Soldano, Danila Stalterie con la partecipazione di Daniela Poggiregia Francesco Macedonio

Present laughter, tradotto in italiano come Il divo Garry, è stato spesso considerato un te-sto in parte autobiografico. La vicenda ruota attorno al personaggio di Garry Essendine, attore di successo, carismatico e bizzarro, mentre si prepara ad affrontare una tournée. Nel corso di una serie di eventi che sfiorano la farsa, Garry deve fronteggiare i tentativi di seduzione da parte di diverse donne, inclusa la giovane aspirante attrice Dafne e la bella e arrivista Joanna, neo sposa di Harry. Destreggiandosi tra la sua protettiva segre-taria Monica e la sua gelida ex moglie Liz, Garry si ritrova ad essere ossessionato dal gio-vane e squinternato commediografo Roland Maule, mentre gli grava addosso la paura degli anni che avanzano, con la classica crisi di mezza età. Scritta e rappresentata per la prima volta nel 1939, come corollario alla commedia This happy breed, Present laughter diventa parte di una sorta di trilogia sulla middle-class inglese che si completa nel 1941 con Spirito allegro. Lo stesso Coward interpreta Garry Essendine nella prima edizione dello spettacolo, contribuendo al successo dell’opera. Il ruolo del protagonista con i suoi bellissimi monologhi e la levatura drammatica di certe scene, offre a chi lo interpreta uno dei personaggi più intensi della drammaturgia di Coward.Nato a Teddington in Inghilterra nel 1899, Noël Pierce Coward esordisce con Ti lascerò questo (I’ll Leave It To You, 1919) e La giovane idea (The Young Idea, 1922). Il successo del suo teatro, cui l’autore contribuisce anche in veste d’attore, inizia con Vortice (The Vortex, 1924), cui seguono Angeli caduti (Fallen Angels, 1925) e La febbre del fieno (Hay Fever, 1925). In Vite private (Private Lives, 1930) due divorziati s’incontrano durante la luna di miele con i rispettivi nuovi coniugi e decidono di rimettersi insieme: una soluzione che si ripeterà ne Il divo Garry. Pur legato alla formula della commedia brillante e sofisticata, Coward ha saputo rendere bene anche l’atmosfera crepuscolare in Vita tranquilla (Still Life, 1936). I suoi lavori forniscono un quadro disincantato della borghesia inglese tra le due guerre. I dialoghi - dove la comicità scaturisce dal contrasto tra la banalità delle battute e il contesto in cui vengono pronunciate - e l’uso sapiente delle pause, ne fanno per certi versi un precursore di Pinter.

TeatroComunale

Prosa

59Info 0422 540480Gianfranco Jannuzzo e Daniela Poggi - © Tommaso Le Pera

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eTeatro Comunale | ProsaVenerdì 12 dicembre ore 20.45 Turno ASabato 13 dicembre ore 20.45 Turno BDomenica 14 dicembre ore 16.00 Turno C

Doppia Effe s.r.l

ROMOLO, IL GRANDE Una commedia storica che non si attiene alla storia

di Friedrich Dürrenmattcon Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Luciano D’Amico, Pietro Faiella, Norma Martelli, Liliana Massari, Francesco Sala, Francesco Cutrupi, Davide D’Antonio, Francesco Frangipane, Roberto Pappalardo, Lorenzo Praticò, Alfredo Troianoregia Roberto Guicciardini

Romolo, il grande è uno dei lavori teatrali di Dürrenmatt più comici e insieme più pessi-mistici. Scritto nel 1949 è stato più volte rielaborato dall’autore fino all’edizione definiti-va del 1964. “Commedia storica storicamente inverosimile”, rappresenta il tardo impero romano alla vigilia della sua caduta. Un impero che era riuscito a sopravvivere basandosi sull’ideale di uno stato autoritario, facendo leva sull’oppressione e la violenza. L’ultimo imperatore, Romolo Augusto, stanco e disgustato della grandezza del passato se ne sta alla larga da tutto quello che riguarda Roma e si trasferisce in campagna a coltivare sere-namente il proprio podere e allevare i suoi polli che portano i nomi dei grandi personaggi del passato. Sono inutili gli appelli dell’imperatrice che vuole risvegliare le ambizioni del regale consorte. A corte, commercianti, antiquari e fabbricanti di pantaloni propongono transazioni economiche ma in realtà spingono l’impero alla bancarotta. Nello sfacelo generale i ministri degli interni e della guerra tentano invano di tenere alta la bandiera di un antico splendore e intanto l’esercito invasore si appressa sempre di più. Situazioni comiche satira amara si incrociano verso un epilogo inaspettato. Alla testa dell’impero c’è un uomo che non vuole più corrispondere alle aspettative e alle richieste di dominio dei Romani; un pazzo che alleva galline, un burattino apparentemente rimbambito, di-sprezzato da tutti per la sua manifesta debolezza nel comando. In realtà, la maschera del pazzo è solo una simulazione e serve ad esprimere il suo rifiuto; Romolo vuole il declino del mondo nel quale vive perché non crede più negli ideali di tale mondo e non vede che il loro rovescio e i crimini con i quali essi vengono favoriti. Roberto Guicciardini

TeatroComunale

Prosa

61Info 0422 540480Mariano Rigillo

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Teatro Comunale | ProsaVenerdì 9 gennaio ore 20.45 Turno ASabato 10 gennaio ore 20.45 Turno BDomenica 11 gennaio ore 16.00 Turno C

Produzioni Teatrali Paolo Poli – Associazione Culturale

SILLABARI

due tempi di Paolo Poli da Goffredo Parisecon Paolo Poli e con Luca Altavilla, Alfonso De Filippis, Alberto Gamberini, Giovanni Siniscalcoregia Paolo Poli

I Sillabari di Goffredo Parise sono come piccoli poemi in prosa. Scritti alla metà del secolo scorso ci sorprendono oggi con la loro freschezza, per l’immediatezza quasi in-fantile del racconto, per la magia umile ed alta dei personaggi. Vediamo bambini stupiti in un mondo ambiguo, vecchietti arrabbiati in una società allo sbaraglio, donne sole dal quieto bovarismo periferico e uomini ancora ingenui nella lotta per la sopravvivenza. Era l’Italia che cambiava velocemente nelle maglie di una lunga guerra e dava origine all’attuale bel paese. Lo spettacolo disegna alla brava figure e figurine dei vari racconti articolati fra gli anni Quaranta e Sessanta, cui fanno eco le canzonette con la loro mo-desta letteratura quasi sciatta, ma assai pertinente alla realtà storica. Ancora una volta le varie ambientazioni sono di Emanuele Luzzati, galvanizzanti la grande pittura del Novecento, i costumi sorprendenti di Santuzza Calì, le musiche allusive di Jacqueline Perrotin, le coreografie divertenti di Alfonso De Filippis e dappertutto la presenza del quasi centenario Paolo Poli dall’irrimediabile infantilismo congenito. L’introduzione di Goffredo Parise all’edizione completa dei suoi Sillabari (1984) ci offre una chiara e, al tempo stesso, sibillina chiave di lettura della preziosa raccolta: «Nella vita gli uomini fanno dei programmi perché sanno che, una volta scomparso l’autore, essi possono essere continuati da altri. In poesia è impossibile, non ci sono eredi. Così è toccato a me con questo libro: dodici anni fa giurai a me stesso, preso dalla mano della poesia, di scrivere tanti racconti sui sentimenti umani, così labili, partendo dalla A e ar-rivando alla Z. Sono poesie in prosa. Ma alla lettera S, nonostante i programmi, la poesia mi ha abbandonato. E a questa lettera ho dovuto fermarmi. La poesia va e viene, vive e muore quando vuole lei, non quando vogliamo noi e non ha discendenti. Mi dispiace ma è così. Un poco come la vita, soprattutto come l’amore.»

TeatroComunale

Prosa

63Info 0422 540480Paolo Poli

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Teatro Comunale | ProsaVenerdì 23 gennaio ore 20.45 Turno ASabato 24 gennaio ore 20.45 Turno BDomenica 25 gennaio ore 16.00 Turno C

Teatri Uniti / Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa

TRILOGIA DELLA VILLEGGIATURA

di Carlo Goldonicon Andrea Renzi, Eva Cambiale, Toni Servillo, Tommaso Ragno, Paolo Graziosi, Anna Della Rosa, Gigio Morra, Betti Pedrazziregia Toni Servillo

Toni Servillo affronta i tre testi sul tema della villeggiatura di Carlo Goldoni, a più di mezzo secolo dallo storico allestimento, del 1954, di Giorgio Strehler. “Tanto Goldoni quanto Eduardo -spiega il regista- raggiungono, in momenti storici diversi, le vette più alte della lingua teatrale italiana, edificando miracoli di architetture verbali che sembra-no prese di peso dalla vita e trasportate direttamente in palcoscenico. Al centro dell’espe-rienza di entrambi c’è l’indagine spietata dell’uomo medio italiano le cui manchevolez-ze e miserie costituiscono il tessuto di una classe da sempre latitante nel nostro paese: la borghesia”. Nella Trilogia della villeggiatura la cosa è palese: i borghesi da un lato scimmiottano la nobiltà, dall’altro non comprendono il monito che sale dalle classi più povere. Questa commedia racconta una vacanza dalla vita che si rivela essere nient’altro che il contenitore di tutto l’orrore, le noie e le isterie della vita stessa. Ma racconta anche qualcosa di più terribilmente contemporaneo: il desiderio di esserci piuttosto che di esse-re. L’ostinazione a comparire in un luogo senza domandarsi perché, rinunciando perciò a tutte le ragioni dell’essere. Il risultato finale è una malinconia infinita, perché ciascuno si ritrova davanti a una parete grigia e dietro quella parete grigia c’è un inesorabile temporale. C’è il tramonto di una campagna ormai autunnale. “Se si osserva la Trilogia della villeggiatura dal punto di vista della scansione temporale -continua il regista- si nota lo stesso movimento emotivo fra le albe e i tramonti che scandiva Sabato, domenica e lunedì di Eduardo. Anche le smanie, le avventure e i ritorni dalle villeggiature, con il loro migrare sentimentale fatto di attese e delusioni, di speranze e conflitti, di ottimismi e infelicità, trovano nel succedersi di albe e tramonti la loro cerniera ideale. Si comincia con le Smanie, ovvero la massima espressione del tempo ansiogeno; si prosegue con il tempo rilassato delle Avventure, quello ritmato dalle partite a carte e dal cioccolato, per finire da ultimo con i silenzi e le inesprimibili malinconie del Ritorno”.

TeatroComunale

Prosa

65Info 0422 540480Toni Servillo e Betti Pedrazzi - © Fabio Esposito

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Teatro Comunale | ProsaVenerdì 6 febbraio ore 20.45 Turno ASabato 7 febbraio ore 20.45 Turno BDomenica 8 febbraio ore 16.00 Turno CDomenica 8 febbraio ore 20.45 (fuori abbonamento)

Momix Inc.

BOTHANICA

di Moses Pendletonregia Momix Inc.

Forse una delle compagnie più originali del mondo della danza, i Momix da circa vent’anni sono acclamati in tutto il mondo per la loro capacità di creare immagini surrealistiche utilizzando strutture scenografiche, luci, ombre e forza fisica. I Momix sono uno stile: il loro illusionismo ottico è una scrittura visionaria, botanica e zoologica fantastica, una sfida alla gravità, alla geometria e armonia del corpo. Portano sulla scena coreografie uniche di grande inventiva e fisica bellezza in cui la loro abilità di danzatori si fonde con quella di illusionisti. La loro arte è un particolare connubio tra danza e sport. Nascono dalla mente del geniale coreografo ecologico Moses Pendleton il quale, nel 1980, fondò la compagnia mettendo insieme alcuni danzatori di gran successo come Daniel Ezralow, Cynthia Quinn e Jamey Hampton, facenti parte in precedenza del trio ginnico maschile Filobus. Curiosa è anche l’origine del nome Momix: si tratta di un integratore vitaminico del latte per vitelli, una vitamina da mettere sui cereali della prima colazione. Dopo il notturno ed “alieno” Sun Flower Moon, Pendleton e i Momix ci guideranno ora in un viaggio dentro una natura meravigliosa ed affascinante, fortemen-te minacciata dalle costanti incursioni disequilibratrici dell’uomo.Con il loro usuale ed ineguagliabile linguaggio visuale e coreografico, suggestivo e se-ducente, ci porteranno in trepidanti mondi nascosti, costantemente in fermento, con delicatissimo umore si addentreranno fino ad esplorare la sessualità delle api o l’algida voluttuosità di creature arcane. Bothanica sarà certamente un altro spettacolo inebriante e struggente, che ci spingerà forse a riflettere sulla bellezza e sulla meraviglia di un mondo da preservare.

TeatroComunale

Prosa

67Info 0422 540480© Rosalie O’Conner and Dancers Responding to Aids, 2007

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Teatro Comunale | ProsaVenerdì 20 febbraio ore 20.45 Turno ASabato 21 febbraio ore 20.45 Turno BDomenica 22 febbraio ore 16.00 Turno C

Hurlyburly produzioni – Alien produzioni

IL DUBBIO

di John Patrick Shanleycon Stefano Accorsi, Lucilla Morlacchi, Nadia Kibout, Alice Bachiregia Sergio Castellitto

1964, Parrocchia nel Bronx. Padre Flynn (Stefano Accorsi), prete cattolico, tiene un ser-mone domenicale ai suoi fedeli. Egli è giovane, appassionato, finalmente sembra qual-cuno vicino alle anime dei suoi parrocchiani, li capisce, è parte della grande famiglia. Ma tanta “modernità” si scontrerà con forza con la direttrice della scuola parrocchiale, Suor Aloisia (Lucilla Morlacchi), la quale sospetta il prete di aver abusato sessualmente di un allievo, guarda caso l’unico ragazzino di colore. Lo accuserà e ne chiederà l’allon-tanamento. Testimone involontaria, ed anche a malincuore, poiché ammira padre Flynn (un nome di famiglia operaia irlandese), sarà la giovane insegnante Suor James (Alice Bachi) che ha colto il ragazzino Muller all’uscita di un incontro con il prete, con l’alito che sa di alcool. Suor James svolge il suo lavoro con gli allievi con abnegazione e passio-ne, qualità non condivisa dalla “dura” direttrice che la invita ad essere più attenta alla salute morale dei suoi allievi. Il conflitto-scontro fra questi personaggi-titani porterà lo spettatore a sperimentare “il dubbio”, a credere ora all’innocenza, ora alla colpevolezza del prete, difeso addirittura dalla madre del ragazzo (Nadia Kibout) che, in ogni caso senza voler approfondire la natura del rapporto con suo figlio, apprezza l’“interesse” di un prete bianco per suo figlio nero. Conflitto, ipocrisia, colpi bassi, un testo costruito con appassionata “suspence”, quasi fosse un’inchiesta. Nato nel 1950 nel Bronx, John Patrick Shanley, è stato educato dall’ordine cristiano ir-landese dei Fratelli e Sorelle della Carità. Nel 1988 ha vinto l’Oscar per la sceneggiatura del film Stregata dalla Luna. Ha scritto inoltre le sceneggiature di Congo, Alive, Five cor-ners, Joe Versus the Volcano. Nel 2005 il testo de Il dubbio ha vinto il Premio Pulitzer per la drammaturgia oltre al Drama Desk Award e al Tony Award come miglior testo.

TeatroComunale

Prosa

69Info 0422 540480Stefano Accorsi, Lucilla Morlacchi

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zoTeatro Comunale | ProsaVenerdì 13 marzo ore 20.45 Turno ASabato 14 marzo ore 20.45 Turno BDomenica 15 marzo ore 16.00 Turno C

Khora s.r.l.

AMLETO

di William Shakespeare con Alessandro Preziosi, Carla Cassolacon la partecipazione di Franco Branciaroli e con Silvio Orlandoregia Armando Pugliese

“Ho udito che delle persone colpevoli, assistendo ad una rappresentazione, a causa dello stesso artificio messo in scena, furono così turbate fin dal profondo dell’anima da confessare pubbli-camente e senza indugio i loro crimini. La rappresentazione del dramma sarà la cosa con cui coglierò in trappola la coscienza del re”. (William Shakespeare, Amleto, II,2). Mettere in scena Amleto è un tentativo di raccontare con parole potenti, come sono quelle di Shakespeare, qualcosa che ci riguarda e che riguarda il tempo che stiamo vivendo: il nostro tempo. Attraverso Amleto vogliamo parlare di noi e di oggi con la pretesa di tornare al compito fondamentale del teatro classico e dell’arte: essere specchio del mondo in cui si vive e interrogarlo sulle sue questioni essenziali, prendere una distanza proprio per riflettere. Una interrogazione a distanza che nessuno di noi nella quotidianità travolta dal vortice delle cose può avere o avere il tempo di avere. Spesso ci capita di trovarci di fronte, mediaticamente, ad una realtà che ci lascia frustrati, incapaci di “alterare” l’ordine immorale del succedersi delle cose; tanto è lo sconforto, l’impotenza, che ci rende sordi e ciechi verso un Male che abbiamo già riconosciuto come crepa verticale e profonda della nostra società. E proprio la rappresentazione teatrale vista come un momento di riflessione collettiva, paragonabile ad una “fiction” o ad un approfondimento di una trasmissione giornalistica televisiva, finisce per lasciarci impietriti sul divano a riflettere su quello che è stato e che vorremmo che non fosse più, impotenti del resto come Amleto. Contro il malcostume del nostro tempo il principe di Danimarca ci mostra il suo lato più debole, aggirare la realtà, rifugiarsi nella sua fragilità, ma consegna allo spettatore una chiave che deve aprire porte rispetto alle quali lo stesso Amleto rimane nascosto. Forza e debolezza, impulsività e calcolo, sensibilità e riflessione: tutto è estremo in lui, che con il suo idealismo si pone sulla scena a testimoniare, assieme a un dramma personale, i conflitti e le aspirazioni di ogni giovane contemporaneo che abbia una concezione dell’esistenza e intanto debba sperimentarne la corruttibilità. La tragedia classica riscopre la sua forza e la sua attualità, nella non banale coincidenza con la ricorrenza del quarantennale del ‘68, sottolineando il tema dell’atavico conflitto tra “padri” usurpatori e figli: i primi che non accettano il cambiamento e impongono ai giovani una società ormai superata, e le nuove generazioni che tentano di non farsi sopraffare da aspettative esagerate e ambizioni irraggiungibili. Amleto è un giovane che lotta, con armi impari e proprio con le armi del teatro contro il potere; un potere che nasconde dietro cerimoniali impeccabili, dietro un’apparenza accattivante, tutta la sua brutalità e le sue raffinate forme di controllo, da un’educazione repressiva a un sistema di sorveglianza senza smagliature. Siamo quindi interessati alla dimensione “politica” e metaforica del testo e dal tentativo di recuperarla in tutta la sua attualità, senza facili attualizzazioni. Ben consapevoli che la natura del teatro è comunque poco rassicurante e nasconde trappole. Lo sapeva bene proprio Amleto, che sceglie il teatro per “prendere in trappola la coscienza del re”.

TeatroComunale

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71Info 0422 540480Alessandro Preziosi

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Teatro Comunale | ProsaVenerdì 27 marzo ore 20.45 Turno A Sabato 28 marzo ore 20.45 Turno BDomenica 29 marzo ore 16.00 Turno C

Nuovo Teatro in coproduzione con Gli Ipocriti

IL DIO DELLA CARNEFICINA

di Yasmina Rezacon Anna Bonaiuto, Alessio Boni, Michela Cescon, Silvio Orlando regia Roberto Andò

A dispetto del titolo crudele, la commedia mescola al banale quotidiano la singolarità delle nostre umanità. Ispirata da una storia raccontatale dal figlio tredicenne, questa pièce mostra che sotto i nostri costumi di occidentali civilizzati si nascondono la violenza e la sofferenza proprie dell’essere umano. La scrittura quasi intuitiva della Reza invita a relativizzare i nostri discorsi etici e generosi e a prendere coscienza dei limiti della civi-lizzazione. Breve e sostenuto da una costante tensione, Il dio della carneficina è un piccolo gioiello di intensità drammatica. Racconta le incongruenze del vivere civile. Due coppie di genitori si confrontano per dirimere con correttezza la lite scoppiata fra i figli. Ma come andrà a finire? Sarà possibile una discussione calma e serena tra persone adulte? O diventerà una notte di isteria tra insulti, capricci e lacrime? I ragazzi sono ragazzi si sa, ma gli adulti finiscono per comportarsi anche peggio! Nata a Parigi nel 1959, Yasmina Reza è la più prolifica drammaturga francese. Figlia di una violinista ungherese e di un uomo d’affari di origine ebrea-russa, è cresciuta in un ambiente artistico e cosmopolita. Sin dalla fine degli anni ’80, Yasmina Reza si è aggiu-dicata con le sue pièces numerosi premi tra cui il premio Molière, l’Evening Standard Award, il Lawrence Oliver Award, il Drama Circle Critics Award, il Theater Heute. Ma il “vero” successo, quello dei titoli a piena pagina sui giornali, è arrivato lo scorso anno con la pubblicazione di L’alba la sera o la notte, un libro – o meglio, come lei stes-sa suggerisce – “uno schizzo” su Nicolas Sarkozy, immediatamente tradotto in tutto il mondo.

TeatroComunale

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73Info 0422 540480Alessio Boni, Anna Bonaiuto, Michela Cescon, Silvio Orlando

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ile Teatro Comunale | ProsaVenerdì 17 aprile ore 20.45 Turno ASabato 18 aprile ore 20.45 Turno BDomenica 19 aprile ore 16.00 Turno C

Teatro Stabile del Veneto “Carlo Goldoni” / Teatri S.p.A.

LA BASE DE TUTOAdattamento drammaturgico da Serenissima e La base de tuto

di Stefano Pagin da Giacinto Gallinacon Alessio Bobbo, Michele Modesto Casarin, Stefania Felicioli, Nicoletta Maragno, Michela Martini, Silvia Piovan, Giancarlo Previati, Massimo Somaglinoregia Stefano Pagin

La base de tuto fu rappresentata per la prima volta al Teatro Goldoni di Venezia il 23 gennaio 1894 e vuole essere la “seconda puntata” di Serenissima, rappresentata invece per la prima volta al Teatro Drammatico Nazionale di Roma il 5 marzo 1891.Il progetto che qui si propone prevede di utilizzare in un’unica messa in scena i due testi. La riduzione drammaturgica di Serenissima costituirà l’antefatto de La base de tuto. Il bozzettismo e la maniera di cui soffre il primo testo sono completamente esclusi dal secondo che si eleva invece alla misura del capolavoro. Il progetto propone di sottolineare l’aspetto bozzettistico del primo testo e di utilizzarlo come metafora di un’epoca che sta finendo. Nella riduzione, il pittoresco delle battute, i caratteri, l’ansia per l’arrivo del “vaporetto” che necessariamente esproprierà la cit-tà dai suoi gondolieri, serviranno a ritrarre un mondo antico ancora in qualche modo goldoniano; un mondo che vive le sue sorti all’aria aperta, dove anche le decisioni più importanti sono vissute da tutta la comunità in un rituale collettivo. L’adattamento di Serenissima virerà quindi verso un solare spazio esterno o a metà strada fra la casa e la calle, per precipitare verso un interno angusto e asfittico proprio della vicenda del se-condo testo. Ne La base de tuto il mondo è definitivamente un altro. Il giro di boa è stato compiuto. I protagonisti hanno cambiato lavoro, sono diventati rigattieri e la città del racconto è una Venezia invernale. Gli interessi si fanno ossessivi e le tresche, i drammi, le gioie, le incertezze dei protagonisti sono rinchiusi ora fra le mura domestiche. Con un’unica consapevolezza: che i soldi sono la base di tutto.Giuditta: “Ah! Caro lu, i soldi xe la base, i soldi xe el capo essenzial! Altro che storie! I bezzi, i bezzi, e se pol sigarlo ai quatro venti senza paura che nissun se opona.”

Lo spettacolo si avvale della collaborazione di Regione del Veneto, Fondazione Cassamarca, La Contrada di Trieste

TeatroComunale

Prosa

75Info 0422 540480Ippolito Caffi (1809 - 1866), Venezia sotto la neve - olio su tela. cm 44x63 (particolare) Trieste, Civico Museo Revoltella

TeatroLorenzo Da Ponte

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Concerti

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Teatro Lorenzo Da Ponte Via M. della Libertà Vittorio Veneto Tel. 0438 553 836

Concerti, Jazz, Danza, Prosa

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Teatro Lorenzo Da Ponte | Concerti Martedì 11 novembre ore 20.45

CONCERTO DEI VINCITORI DEL XXXVIII CONCORSO INTERNAZIONALE PER CANTANTI “TOTI DAL MONTE” 2008ORCHESTRA FILARMONIA VENETA “G.F. MALIPIERO”Arie e ouverture d’opera

Il Concorso Internazionale per Cantanti “Toti Dal Monte”, nato nel 1969 per volontà di Antonio Mazzarolli, membro della Commissione del Teatro di Treviso, e del soprano Toti Dal Monte, si impose subito all’attenzione del mondo musicale internazionale per prestigio e singolarità di concezione. Fu infatti il primo concorso in Italia e nel mondo ad offrire ai vincitori non un semplice premio in denaro, bensì il debutto in palcosceni-co negli stessi ruoli dell’opera oggetto del concorso. Il successo dell’iniziativa apparve evidente fin dalla prima edizione tanto che l’Ente Teatro Comunale lo ripropose ogni anno per trenta edizioni. A seguito della chiusura del Teatro Comunale, il Concorso do-vette subire una sospensione di due anni (dal 1999 al 2000) cui seguì, nel 2001, l’edizione curata dal Teatro Sociale di Rovigo. A partire dal 2002 il glorioso “Toti Dal Monte” è ritornato a Treviso per la sua XXXII edizione, organizzata da Teatri S.p.A., Società strumentale di Fondazione Cassamarca. L’opera a concorso della XXXVIII edizione del “Toti Dal Monte”, svoltasi dal 23 al 28 giugno scorso, era Tosca di Giacomo Puccini, in cartellone al Teatro Comunale di Treviso il 7, 8 e 9 novembre. Il programma del con-certo prevede l’esecuzione di arie d’opera tratte dal repertorio operistico più conosciuto e amato dal pubblico.

Concerti

79Info 0422 540480Toti Dal Monte

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Fabrizio Bosso

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Teatro Lorenzo Da Ponte | Concerti jazz Giovedì 27 novembre ore 20.45

Jazz al Da Ponte

FABRIZIO BOSSO LATIN QUINTETFabrizio Bosso trombaJavier Girotto sax soprano, baritonoNatalio Luis Mangalavite pianoforte Luca Bulgarelli contrabbassoLorenzo Tucci batteria

Creato in occasione dell’edizione 2006 del Brianza Open Jazz Festival, il quintetto si avvale di due figure leader: da un lato il torinese Fabrizio Bosso, dall’altro l’argentino Javier Girotto, italiano d’adozione. Si incontrano così, nel terreno fertile dell’improv-visazione e del jazz, estetiche apparentemente lontane, l’hard bop di cui Bosso è alfiere indiscusso e gli influssi latini e le ritmiche argentine, dal tango in giù, di Girotto. Il calore che emana l’incontro tra due grandi stilisti del jazz quali Bosso e Girotto anima la musi-ca del quintetto: inquadrature veloci, rapidi cambi di timbro, assoli fulminanti, interplay mnemonico. La tromba tecnicamente infallibile di Fabrizio e la voce inconfondibile dei sassofoni di Javier sospingono l’estro combinatorio e visionario di un quintetto che gode inoltre della partecipazione straordinaria del pianista italo-argentino Natalio Mangala-vite, già compagno di Girotto in tante altre avventure. L’estetica del quintetto si colloca dunque nella tradizione jazz con occhio di riguardo nei confronti di linguaggi misti ad influssi latini, sul comune retroterra dell’improvvisazione e del linguaggio afroamerica-no: una soluzione valida a estetiche programmate, che si avvale dell’inguaribile volontà d’innovazione dei componenti, estremamente interessati a fondere forme comunicative apparentemente lontane.

In collaborazione con

Concerti jazz

81Info 0422 540480

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Teatro Lorenzo Da Ponte | Concerti Mercoledì 10 dicembre ore 20.45

QUARTETTO DI VENEZIA Andrea Vio violino Alberto Battiston violinoLuca Morassutti violaAngelo Zanin violoncello

MIRCO CECI pianoforte - Premio Venezia 2007

Wolfgang Amadeus Mozart Quartetto in si bem. magg. K 458Hugo Wolf Serenata italiana in sol magg.Antonín Dvorák Quintetto in la magg. per pianoforte e archi op. 81 B 155

Rigore analitico e passione sono i caratteri distintivi del Quartetto di Venezia, quali-tà ereditate da due scuole fondamentali dell’interpretazione quartettistica: quella del Quartetto Italiano e la Scuola Mitteleuropea del Quartetto Végh. La perfetta padronan-za tecnica e la forza delle interpretazioni pongono il Quartetto di Venezia ai vertici della categoria e fra i pochissimi degni di coprire il ruolo dei grandi quartetti del passato.In occasione del 25° anniversario della sua fondazione, il Quartetto di Venezia ha rice-vuto l’alto riconoscimento del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano. Di Mozart i quattro musicisti veneziani eseguiranno il Quartetto in si bemolle maggiore K 458, terzo dei sei quartetti dedicati a Haydn e il più vicino allo stile del dedicatario. Noto con l’appellativo “La caccia” per il tema di apertura che richiamava temi allora molto diffusi, fu terminato il 9 novembre del 1784. Il programma include anche la Serenata ita-liana di Hugo Wolf, scritta a Vienna nel 1887 in soli tre giorni; nel 1982 Wolf ne realizzò una trascrizione per orchestra. Il giovane pianista Mirco Ceci, vincitore del Premio Ve-nezia 2007, si unirà al Quartetto di Venezia con il quale sarà interprete del Quintetto in la maggiore di Antonín Dvorák. Composto nel 1887, con il proposito, poi abbandonato, di ammendare un’opera giovanile (Il Quintetto op. 5, scritto quindici anni prima), questo lavoro si caratterizza per il rigore formale e per la verve lirica di matrice ceca.

Concerti

83Info 0422 540480Mirco Ceci

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Teatro Lorenzo Da Ponte | Concerti Martedì 13 gennaio ore 20.45

ROBY LAKATOS ENSEMBLE

Roby Lakatos violinoLászlo Bóni violinoRobert Féhér contrabbassoLászlo Balogh chitarraJenö István Lisztes cimbalomFrantisek Jánoska pianoforte

József Suha Balogh Fire Dance Gipsy BoleroMichel Legrand Papa can you hear me?Roby Lakatos A night in MarrakechTradizionale Deux guitarsVladimir Cosma Le grand Blond avec une chaussure noirJózsef Suha Balogh Cickom ParaphraseFranz Liszt / Jeno Lisztes Main Theme Rhapsodie HongroiseTradizionale I’ve met you / Mama Russian tango / Konfetki BaranotchkiVittorio Monti Csárdas

Roby Lakatos, non è solo un sorprendente virtuoso, ma un musicista di straordinaria versatilità stilistica. Ugualmente a suo agio sia che suoni musica classica, jazz o folk, Lakatos è un raro musicista che non rientra in nessuna definizione specifica. E’ un vio-linista gitano, un classico virtuoso, un improvvisatore jazz, un compositore e arrangia-tore. E’ il tipo di musicista universale che raramente si incontra nei nostri tempi, un musicista la cui forza di interpretazione deriva dalla sua attività di improvvisatore e di compositore. Si è esibito nelle più grandi sale concertistiche in America, in Europa e in Asia. Nato nel 1965 nella leggendaria famiglia di musicisti gitani, discendente da Janos Bihari, Roby Lakatos si è avvicinato alla musica fin da bambino, all’età di nove anni ha fatto il suo primo debutto come primo violino in una band gitana. La sua musicalità si è arricchita non solo grazie alla sua famiglia ma anche grazie agli studi al Béla Bartók Conservatory di Budapest, dove nel 1984 ha vinto il primo premio. Ha collaborato con Vadim Repin e Stéphane Grappelli e il suo talento è stato elogiato da Sir Yehudi Me-nuhin. Nel 2004 Lakatos è apparso con grande successo insieme alla London Symphony Orchestra al festival per orchestre “Genius of the Violin” accanto a Maxim Vengerov. Quando Roby Lakatos unisce la cosiddetta “musica classica” con la magia della vitalità gitana ungherese, il risultato non è una mancanza di rispetto nei confronti del patri-monio colto elevato, ma piuttosto un avvicinamento alle radici e alla cultura del popolo gitano che offre un rinnovato e fresco piacere agli ascoltatori e agli amanti della musica. Come Liszt, Brahms e altri ha usato i toni ungheresi nelle sue composizioni, dando la possibilità al pubblico di approfittare ed apprendere quanto più possibile dal confronto tra musica classica e musica gitana.

Concerti

85Info 0422 540480Roby Lakatos Ensemble

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Teatro Lorenzo Da Ponte | Concerti Lunedì 23 febbraio ore 20.45

ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETOALEXANDER JANICZEK direttorePIETRO DE MARIA pianoforte

Felix Mendelssohn Ouverture “Die Heimkehr aus der Fremde”Fryderyk Chopin Concerto n. 2 in fa min. per pianoforte e orchestra op. 21 Variazioni sull’aria “Là ci darem la mano” Concerto n. 1 in mi min. per pianoforte e orchestra op. 11

L’Orchestra di Padova e del Veneto, si è costituita nell’ottobre 1966 e, nel corso di qua-rant’anni di attività, si è affermata come una delle principali orchestre da camera italiane nelle più prestigiose sedi concertistiche in Italia e all’estero. Primo violino dalla fonda-zione è Piero Toso. Peter Maag ne é stato il direttore principale dal 1983 al 2001. Oggi Zsolt Hamar ne è il primo direttore ospite.L’attuale programmatore artistico dell’Orchestra è Filippo Juvarra che collabora con la stessa dal 1984 ed ha contribuito decisivamente a dare continuità al profilo artistico e musicale della formazione definito, dopo il 1983, da Bruno Giuranna e Peter Maag. Per questo suo lavoro Filippo Juvarra ha ricevuto nel 2002 il Premio della Critica Musicale Italiana “Franco Abbiati”. Con l’Orchestra si esibirà Pietro De Maria, pianista venezia-no vincitore di prestigiosi premi, tra cui il premio della critica al Concorso Cajkovskij di Mosca, il primo premio al Concorso Internazionale Dino Ciani - Teatro alla Scala di Milano, il Géza Anda di Zurigo. Pietro De Maria svolge un’intensa attività concertistica ed è ospite regolare dei maggiori centri musicali europei e americani e solista con pre-stigiose orchestre. Il concerto si apre con l’ouverture di Mendelssohn Die Heimkehr aus der Fremde, una composizione incantevole, di mirabile freschezza e poesia, scritta nel 1829. Di Chopin si ascolteranno i due celebri concerti per pianoforte e orchestra, il n. 1 in mi min. op. 11 e il n. 2 in fa min. op. 21, e le Variazioni sull’aria “Là ci darem la mano” anch’esse per pianoforte e orchestra composte nel 1827 su un tema dal Don Giovanni di Mozart. Il pezzo è composto da un’introduzione, cinque variazioni e un finale. Il “tutti” orchestrale interviene, quasi come un ritornello tra una variazione e l’altra. Nel finale il tema viene trasformato in una polacca brillante.

Concerti

87Info 0422 540480Pietro De Maria

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Teatro Lorenzo Da Ponte | Concerti jazzSabato 21 marzo ore 20.45

Jazz al Da Ponte

FRANCESCO CAFISO QUARTETFrancesco Cafiso sax contraltoDino Rubino pianoforteRiccardo Fioravanti contrabbassoEnzo Zirilli batteria

Vero e proprio enfant prodige del jazz italiano, Francesco Cafiso è nato a Vittoria (Ra-gusa) il 24 maggio 1989. Già a nove anni inizia a muovere i primi passi con jazzisti di fama internazionale (Bob Mintzer, George Gruntz, Gianni Basso). Nel 2001 vince il premio intitolato a Massimo Urbani e nel luglio 2002, ospite del festival di Pescara, viene notato da Wynton Marsalis che lo chiama nel suo sestetto per il tour europeo del 2003. Da allora ha suonato nei festival e nei club più importanti del mondo. Trionfa nel 2004 ad Umbria Jazz e si reca sempre più frequentemente a New York, dove suona nella Lincoln Center Orchestra, ancora diretto da Marsalis. Costituisce quindi un quartetto stabile con Riccardo Arrighini al pianoforte, Aldo Zumino al contrabbasso e Stefano Bagnoli alla batteria.Dopo quello intitolato ad Urbani, Cafiso vince numerosi ed importanti premi, nazionali ed internazionali, tra cui l’EuroJazz a Lecco, l’International Jazz Festivals Organiza-tion Award a New York, la World Saxophone Competition a Londra, il Django d’Or a Parigi. A New Orleans suona con Ellis Marsalis, Jason Marsalis, Thadeus Richard, Bob Franch, Maurice Brown ed altri importanti musicisti del luogo ricevendo delle speciali lezioni da Alvin Batiste. Nel 2005 lo Swing Journal, l’autorevole rivista giapponese di musica jazz, gli conferisce il New Star Award; subito dopo si afferma nel Top Jazz, refe-rendum indetto dalla rivista italiana Musica Jazz, che lo proclama miglior nuovo talento dell’anno. Nonostante l’età il sassofonista siciliano sa confrontarsi brillantemente con jazzisti italiani del calibro di Franco D’Andrea, Enrico Rava, Dado Moroni e Sandro Gibellini, ma frequenta anche collaudate sezioni ritmiche americane, suonando al fianco di Mulgrew Miller, Ray Drummond o Ben Riley. Tra le sue registrazioni si ricordano il doppio live Tribute to Michel Petrucciani, Cafiso Quartet & Strings (Tribute to Charlie Parker), Happy time, Seven steps to heaven. Nel quartetto che ascolteremo a Vittorio Ve-neto Cafiso sarà accompagnato da Dino Rubino, giovane pianista siciliano, e dalla coppia ritmica formata da collaudati veterani come Riccardo Fioravanti al contrabbasso e Enzo Zirilli alla batteria.

In collaborazione con

Concerti jazz

89Info 0422 540480Francesco Cafiso

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Teatro Lorenzo Da Ponte | Danza Mercoledì 26 novembre ore 20.45

COMPAGNIA BALLETTO DI ROMA – ENTE NAZIONALE DEL BALLETTOBOLERO SERATA D’AUTORE

coreografia Fabrizio Monteverde, Mauro Bigonzetti, Eugenio Scigliano, Milena Zullomusica Johann Sebastian Bach, Eric Serra, Antonio Vivaldi, Maurice Ravel

Il Balletto di Roma nasce nel 1960 dal sodalizio artistico di due icone della danza ita-liana: Franca Bartolomei e Walter Zappolini, oggi direttore artistico della Compagnia. Nel corso dei suoi ormai prossimi cinquanta anni di vita il Balletto di Roma ha visto il susseguirsi di prestigiose collaborazioni e molteplici anime creative ma il suo profilo artistico attuale è frutto dell’incontro con il prestigioso Balletto di Toscana e della siner-gia con Cristina Bozzolini, fondatrice e direttrice della storica Compagnia fiorentina. Il programma prevede quattro diverse coreografie: la prima, Turnpike – ovvero tutti i percorsi possibili, di Mauro Bigonzetti, trae ispirazione dalla visione aerea dell’autore durante la fase di atterraggio in una metropoli statunitense ed esprime, nella dinamica raffinata ed elegante di una composizione astratta per sei coppie di danzatori, le molte-plici possibilità espressive della coreografia contemporanea. Nell’atmosfera creata dalle sonorità percussive del musicista francese Eric Serra, si sviluppa il lavoro di Eugenio Scigliano, Noon, un passo a due maschile seguito da un passo a tre, che vede l’intervento di una danzatrice, nei quali la partitura si traduce in un maturo e forte disegno di pura danza. Conclude la prima parte dello spettacolo Il racconto del mito di Milena Zullo, un brano tratto dallo spettacolo Don Chisciotte. Cinque donne e quattro uomini saranno i protagonisti di una danza corale, articolata, effervescente, sempre tesa a farsi perfetta immagine della colonna sonora vivaldiana.Per la coreografia del celebre Bolero di Maurice Ravel, Fabrizio Monteverde si è ispirato al romanzo di Horace McCoy – nonché nell’omonimo film di Sidney Pollack - Non si uccidono così anche i cavalli? spogliandolo però da ogni svolgimento narrativo. Una gara di ballo vede soccombere una a una le coppie in un disfacimento psicologico quanto fisi-co. Ma è davvero una semplice gara ciò a cui stiamo assistendo? O non è forse un inferno costruito dall’uomo a sua stessa misura?

Danza

91Info 0422 540480Compagnia Balletto di Roma

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Teatro Lorenzo Da Ponte | Danza Giovedì 18 dicembre ore 20.45

MARIA DE BUENOS AIRESTango operita di Astor Piazzolla

libretto Horacio Ferrer regia, scene e costumi Theama Teatromusica Astor Piazzollamaestro concertatore e direttore d’orchestra Marco Tezza

Nel 1965 Piazzolla propose a Ferrer di scrivere uno spettacolo che avrebbe dovuto combinare una parte recitativa con una strumentale e una di canto. Ferrer completò il libretto dell’operita tango – che presenta tratti inquieti, visionari e surreali nello spirito, nel contenuto e nel linguaggio - nella seconda metà del 1967, mentre Piazzolla scrisse la musica tra il gennaio e il febbraio del 1968, utilizzando gli elementi della musica popolare da ballo e il suo ”nuevo tango” per reinventare il teatro d’opera. La prima fu al Teatro Regina di Buenos Aires nel maggio del 1968, con lo stesso Piazzolla al bandoneon. Scritta per un’orchestra non comune, formata da quintetto d’archi, flauto, pianoforte, chitarra, bandoneon, batteria, marimba e vibrafono, la partitura presenta una grande complessità stilistica, lontana da ogni improvvisazione, con soluzioni strumentali che possono rievocare Ravel e Stravinskij. L’opera, pensata in origine per la radio, è strutturata in due parti, ognuna delle quali formata da otto brevi quadri. Il libretto, come da tradizione rituale latino-americana, scaturisce dall’unione tra sacro e profano e presenta due personaggi principali, Maria (e, dopo la sua morte, l’Ombra di Maria) e un payador (cioè un cantante dell’omonimo genere poetico), cui si affianca un folletto (il Duende) che fa da voce narrante. La figura di Maria, operaia di una indu-stria tessile di Buenos Aires, il cui corpo seppellito nel sottosuolo della città risorge dalle proprie ceneri, è il simbolo di Buenos Aires ed esprime la più autentica natura della sua città, perennemente tesa fra splendore e decadenza, tra euforia e malinconia. Ombra o corpo, donna o metafora, Maria alla sua morte darà alla luce una nuova Maria, una bambina adulta, generata dalla sua ombra, sullo sfondo di un’intricata trama legata ad antiche e oscure evocazioni.

Danza

93Info 0422 540480

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Teatro Lorenzo Da Ponte | Danza Sabato 31 gennaio ore 20.45

THE PARSONS DANCE COMPANY U.S.A.

coreografia David Parsons, Daniel Ezralowmusica Phil Woods, Triads, Igor Strawinsky, Milton Nascimento, George Harrison, Miles Davis, Dave Matthews Band, Robert Fripp

“Credo che il jazz e la danza contemporanea abbiano molto in comune a partire dalla stessa ricerca della libertà che viene raggiunta attraverso il lavoro di gruppo. In questo senso potrei dire che il coreografo è un po’ come il solista che pone le basi per un’im-provvisazione. Anche nella nostra danza, come nel jazz, gli interpreti fanno qualcosa di molto simile ad una jam session”. David ParsonsL’arte di David Parsons non solo è originale ma ha anche il pregio di essere del tutto ac-cessibile. E’ danza che tiene svegli, che diverte, che emoziona profondamente lasciando nello spettatore una scossa positiva. La Parsons Dance Company, fondata nel 1987 da David Parsons, considerato uno dei massimi esponenti della post-modern dance ameri-cana, è tra le poche che, oltre ad essersi affermata sulla scena internazionale con succes-so sempre rinnovato, è riuscita a lasciare un segno nell’immaginario teatrale collettivo creando coreografie divenute veri e propri “cult” della danza mondiale. Parsons segue costantemente la propria ispirazione mettendo per iscritto le sue idee e analizzando musica e disposizione degli interpreti all’interno della coreografia. Nel 2000 ha ricevuto il premio di “Dance Magazine” e, nel 2001, è stato direttore e coreografo di Aeros, uno spettacolo che vedeva protagonisti alcuni ginnasti della Federazione Rumena di Ginna-stica Artistica e Aerobica. In tutte le sue coreografie dipinge con luci e movimenti i passi di danza; luci che una volta proiettate direttamente sul palco fanno sì che i danzatori, spesso non illuminati completamente, creino l’illusione di gambe che si arrampicano nel nulla e danzano con le mani. In Caught, uno degli spettacoli più famosi della Com-pagnia, sulla musica di Robert Fripp, grazie all’ uso di luci stroboscopiche il ballerino, catturato al culmine di un salto o di altre evoluzioni, sembra continuamente sospeso a mezz’aria come una statua di ghiaccio. Queste suggestioni conferiscono alle coreografie un’aura magica che si ritrova anche in altri lavori in programma tra i quali si segnalano My sweet Lord, omaggio a George Harrison e Nascimento, in cui la Compagnia incarna il calore sudamericano danzando sulla coinvolgente e raffinatissima musica di Milton Nascimento.

Danza

95Info 0422 540480The Parsons Dance Company U.S.A.

Beijing Ltdx Modern Dance Company

TeatroLorenzoDa Ponte

Teatro Lorenzo Da Ponte | Danza Giovedì 19 marzo ore 20.45

BEIJING LTDX MODERN DANCE COMPANY Balletto contemporaneo di Pechino Ltdx THE COLD DAGGER, THE EAGLE, OCTOBER, LA SAGRA DELLA PRIMAVERA (All River Red)

coreografia Zi Wei, Song Ting, Liu Bin, Li Han-Zhong, Ma Bo musica Henrick Gorecki, Igor Strawinsky, Pëtr Il’ic Cajkovskij,tradizionale della Mongolia

Ltdx è l’acronimo di Lei Tong Dian Xia che significa “il tuono rumoreggia forte in cie-lo”. Willy Tsao coreografo e direttore artistico per sei anni della Beijing Modern Dance Company, crea nel settembre 2005 la Beijing Ltdx Modern Dance Company. La costi-tuzione di un nuovo ensemble non ha solo attirato l’attenzione internazionale ma ha sedotto numerosi artisti cinesi in un’epoca controversa e dibattuta, anche se stimolante in cui in Cina forte era il bisogno di un intenso cambiamento culturale. Beijing Ltdx Modern Dance Company è la prima e sola compagnia di danza professionale cinese che non gode di aiuti governativi. A Pechino la compagnia programma una stagione di danza, programmi educativi e corsi sulla tecnica della danza contemporanea. Il direttore artistico della compagnia, Willy Tsao, professore e coreografo, è una figura emblematica della danza contemporanea cinese; le sue creazioni, attraverso le quali mette in scena la ricchezza di una cultura ricca di tradizioni, sono il riflesso del dinamismo della nuova generazione dei coreografi cinesi. Tra i lavori in programma si segnala All river red, originale versione della Sagra della primavera di Strawinsky in un’interpretazione poe-tica che non illustra la fusione adulatoria dell’incontro tra Oriente e Occidente, bensì il confronto diretto e violento tra tradizioni e ribellioni.

Danza

97Info 0422 540480

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Teatro Lorenzo Da Ponte | Danza Domenica 5 aprile ore 20.45

CHICOS MAMBOS MÉLI - MÉLO II (Le retour)La danse dans tous ses états

coreografia e regia Philippe Lafeuillemusica AA. VV.

Méli-Mélo II (il ritorno) è un invito nel mondo della danza intesa nel suo senso più ampio. È uno spettacolo che propone il movimento ad ogni costo, in tutte le sue forme, in tutte le direzioni: danza contemporanea, classica, acquatica, etnica, tecnica, ritmica, antica, cibernetica, parodistica, umoristica. Una multidanza multiforme che strizza l’oc-chio al mondo del teatro, del circo e dei burattini. La compagnia ispano-francese Chicos Mambos fondata a Barcellona nel 1993 e diretta dal danzatore e coreografo Philippe Lafeuille, con questo spettacolo rilancia la migliore tradizione del cabaret trasformista; quattro soli danzatori interpreteranno, a ritmo in-diavolato, una moltitudine infinita di personaggi diversi, tratti dall’intero arco della sto-ria della danza. Esilaranti parodie del Lago dei cigni, del repertorio contemporaneo, del-la danza di corte o del pattinaggio artistico e perfino di Esther Williams o della Sirenetta daranno vita a uno spettacolo di altissimo livello tecnico e scatenata fantasia inventiva.

Danza

99Info 0422 540480© Lac

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Teatro Lorenzo Da Ponte | Prosa Domenica 1 febbraio ore 17.00

Teatro Stabile di Verona / Teatro Stabile del Veneto “Carlo Goldoni”

ENRICO IV

di Luigi Pirandellocon Ugo Pagliai e Paola Gassmanregia Paolo Valerio

«Preferii restare pazzo e vivere con la più lucida coscienza la mia pazzia [...] questo che è per me la caricatura, evidente e volontaria, di quest’altra mascherata, continua, d’ogni minuto, di cui siamo i pagliacci involontari quando senza saperlo ci mascheriamo di ciò che ci par d’essere [...] Sono guarito, signori: perché so perfettamente di fare il pazzo, qua; e lo faccio, quieto! - Il guaio è per voi che la vivete agitatamente, senza saperla e senza vederla la vostra pazzia. [...] La mia vita è questa! Non è la vostra! – La vostra, in cui siete invecchiati, io non l’ho vissuta!» (Enrico IV, atto terzo). “Quando ci si confronta con un capolavoro, occorre l’umiltà artistica e la consapevolezza critica che il testo sia già in sé carico della forza del messaggio e dell’attualità dello stesso. La mia attività oggi è tesa solo a riscoprire, in una realtà che agli occhi dei più appare folle, il senso tra personaggio e uomo, tra realtà e finzione, tra verità e apparenza. Anzi vorrei di più: vorrei rendere evidente il senso e la sensata lucidità di chi, come Pirandello, vede nella follia un elemen-to scatenante, per rompere le falsità che circondano la vita di ciascuno di noi, al presente e nella quotidiana finzione che è la realtà. La messinscena, l’allestimento e il progetto registico vogliono essere in funzione di quest’obiettivo.” Paolo Valerio

Enrico IV, commedia in 3 atti considerata il capolavoro teatrale di Pirandello insieme a Sei personaggi in cerca d’autore, fu scritta nel 1921 e rappresentata il 24 febbraio 1922 al Teatro Manzoni di Milano. Un borghese romano prende parte ad una battuta di caccia nella quale impersona Enrico IV; alla messa in scena prendono parte anche Matilde di Spina, donna di cui è innamorato, e il suo rivale in amore Belcredi. Quest’ultimo di-sarciona Enrico IV che nella caduta batte la testa e si convince, novello Don Chisciotte, di essere realmente il personaggio storico che stava impersonando. La follia dell’uomo viene assecondata dai servitori che la sorella mette al suo servizio per alleviare le sue sof-ferenze. Quando, dopo 12 anni, Enrico guarisce decide coscientemente di continuare a fingersi pazzo. Dopo 20 anni dalla caduta, Matilde, in compagnia di Belcredi, della figlia e di uno psichiatra vanno a trovare Enrico IV. Questi trafigge Belcredi uccidendolo e, per sfuggire alla prigione, decide di fingersi pazzo per sempre.

Prosa

101Info 0422 540480Luigi Pirandello

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Teatro Lorenzo Da Ponte | Prosa Domenica 15 febbraio ore 17.00

Compagnia Molière

IL SIGNORE VA A CACCIA

di George Feydeau con Debora Caprioglio, Edoardo Sala, Rosario Coppolino e con Mario Patané, Fabrizio Coniglio, Consuelo Ferrarae con la partecipazione di Mario Scaccia adattamento e regia Mario Scaccia

Quando Il signore va a caccia, si sa, lo fa per ingannare la moglie e dedicarsi all’amante. Duchotel, il marito che fa dell’adulterio una prassi obbligatoria, esce di casa congedan-dosi da sua moglie Leontine per l’ennesima volta con la scusa di una battuta di caccia con l’amico Cassagne, ma costui capita poco dopo in casa loro facendo saltare involon-tariamente l’alibi. E quando la moglie tradita scopre i sotterfugi del marito, decide di ripagarlo accettando la corte del migliore amico di lui, Moricet. I due si rifugiano quindi al n. 40 di Rue d’Athènes a Parigi, dove però l’intimità è continuamente ostacolata da accidenti, intrusioni e grovigli di coincidenze, a cominciare proprio dalla presenza limi-trofa (e ovviamente clandestina) dello stesso Duchotel che, per ironia della sorte, lì colti-va una relazione con la moglie di Cassagne. E se sotto lo stesso tetto si ritrovano marito, moglie, amanti, può accadere veramente di tutto: incontri, fughe, scambi di pantaloni e…irruzioni di polizia, in un vorticoso turbine di situazioni e di fortunosi rimedi (e na-turalmente di risate) che lascia letteralmente senza fiato lo spettatore.Un vero e proprio meccanismo ad orologeria fatto di tempi perfetti, di entrate ed uscite a ripetizione, di continui colpi di scena, che la regia di Mario Scaccia sottolinea alla perfe-zione: Feydeau è leggero, spiritoso, tocca la radice dei problemi umani; non è un autore disimpegnato, le sue commedie non sono prodotto di consumo perché è vero, invece, che esse disegnano un’epoca e ne colgono i primi elementi disgregatori. Infatti la fortuna del teatro di Feydeau non può semplicemente spiegarsi col desiderio del pubblico di diver-tirsi (specialmente oggi), di non pensare e di digerire, né con il gusto delle “riscoperte” poiché se c’è un autore che non ha conosciuto alti e bassi questi è proprio Feydeau; la ragione vera del suo successo da oltre un secolo è che questo genio della comicità coi suoi inghippi ed i suoi personaggi di varia umanità oltre a farci ridere ci graffia, ci schiaffeg-gia e ci seduce. Andiamo a sentirlo per riderci sopra, ma spesso senza accorgerci che stia-mo ridendo di noi, perché certe cose capitano a tutti e soprattutto non cambiano mai.

Prosa

103Info 0422 540480Debora Caprioglio

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Teatro Lorenzo Da Ponte | Prosa Domenica 1 marzo ore 17.00

Teatro Stabile del Veneto “Carlo Goldoni” / Teatri S.p.A.

LA BASE DE TUTOAdattamento drammaturgico da Serenissima e La base de tuto

di Stefano Pagin da Giacinto Gallinacon Alessio Bobbo, Michele Modesto Casarin, Stefania Felicioli, Nicoletta Maragno, Michela Martini, Silvia Piovan, Giancarlo Previati, Massimo Somaglinoregia Stefano Pagin

La base de tuto fu rappresentata per la prima volta al Teatro Goldoni di Venezia il 23 gennaio 1894 e vuole essere la “seconda puntata” di Serenissima, rappresentata invece per la prima volta al Teatro Drammatico Nazionale di Roma il 5 marzo 1891.Il progetto che qui si propone prevede di utilizzare in un’unica messa in scena i due testi. La riduzione drammaturgica di Serenissima costituirà l’antefatto de La base de tuto. Il bozzettismo e la maniera di cui soffre il primo testo sono completamente esclusi dal secondo che si eleva invece alla misura del capolavoro. Il progetto propone di sottolineare l’aspetto bozzettistico del primo testo e di utilizzarlo come metafora di un’epoca che sta finendo. Nella riduzione, il pittoresco delle battute, i caratteri, l’ansia per l’arrivo del “vaporetto” che necessariamente esproprierà la cit-tà dai suoi gondolieri, serviranno a ritrarre un mondo antico ancora in qualche modo goldoniano; un mondo che vive le sue sorti all’aria aperta, dove anche le decisioni più importanti sono vissute da tutta la comunità in un rituale collettivo. L’adattamento di Serenissima virerà quindi verso un solare spazio esterno o a metà strada fra la casa e la calle, per precipitare verso un interno angusto e asfittico proprio della vicenda del se-condo testo. Ne La base de tuto il mondo è definitivamente un altro. Il giro di boa è stato compiuto. I protagonisti hanno cambiato lavoro, sono diventati rigattieri e la città del racconto è una Venezia invernale. Gli interessi si fanno ossessivi e le tresche, i drammi, le gioie, le incertezze dei protagonisti sono rinchiusi ora fra le mura domestiche. Con un’unica consapevolezza: che i soldi sono la base di tutto.Giuditta: “Ah! Caro lu, i soldi xe la base, i soldi xe el capo essenzial! Altro che storie! I bezzi, i bezzi, e se pol sigarlo ai quatro venti senza paura che nissun se opona.”

Lo spettacolo si avvale della collaborazione di Regione del Veneto, Fondazione Cassamarca, La Contrada di Trieste

Prosa

105Info 0422 540480Federico Moja (1802 - 1885), Notturno - olio su tela, cm 86x106 (particolare) Padova, collezione privata

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arzo Teatro

LorenzoDa Ponte

Teatro Lorenzo Da Ponte | Prosa Domenica 15 marzo ore 17.00

Teatria S.r.l.

VIAGGIATORI DI PIANURA

di Natalino Balasso e Gabriele Vaciscon Natalino Balasso, Laura Curino, Christian Burruano, Lyiu Jinregia Gabriele Vacis Nel vagone di un treno ad alta velocità si incontrano casualmente alcuni viaggiatori che, senza saperlo, hanno qualcosa in comune: sono in qualche modo dei reduci. Cominceranno a raccontarsi le proprie storie e scopriranno di essere tutti scampati all’acqua. L’acqua del Polesine, l’acqua di New Orleans, l’acqua dello Tsunami, l’acqua dei mille posti inondati, più o meno conosciuti: vicende terribili dalle quali chi è riuscito a sopravvivere ha ricavato una nuova consapevolezza della precarietà umana ed ha trovato la forza per continuare a vivere. Come nei racconti dei pescatori, tutto sembra prendere il tono di una sfida a chi l’ha scampata meglio, a chi ha avuto l’avventura peggiore. Ma alla fine qualcuno non la conta giusta. Chi è? E perché sta vivendo la vita di un altro? Laura Curino è la ragazza polesana sposatasi il 18 novembre 1951, proprio il giorno in cui il Po ha rotto gli indugi e gli argini allagando ogni cosa. Natalino Balasso è invece Cedric Lafontaine, veneto di terza generazione e scatenato chitarrista in un complesso blues di New Orleans. L’uragano Katrina lo sorprende durante un concerto e a salvarlo sono le doti di galleggiamento del contrabbasso a cui lui e il collega strumentista si aggrappano. Christian Burruano è l’animatore di un villaggio turistico a Phi Phi Island, nell’Oceano Indiano. Anche lui, per sposarsi, ha scelto la data sbagliata, il giorno di Natale 2004, la vigilia dello spaventoso Tsunami che ha sconvolto quella parte del mondo. Questa è la trama di uno spettacolo in cui gli attori, spalleggiati dal regista Gabriele Vacis, leggeranno una serie di brani, ricercheranno insieme al pubblico le sfaccettature di personaggi già intagliati ma non rifiniti. L’acqua del mondo si sposta da una parte all’altra, s’innamora della luna sballottando i nostri destini. Il mare è uno solo e ha i fiumi per chioma, e noi, come al solito, cerchiamo nelle cose un ordine che ci faccia aggrappare alla salvezza. Un progetto, un regista e un cast di attori che promettono meraviglie.

Prosa

107Info 0422 540480Natalino Balasso

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Teatro Lorenzo Da Ponte | Prosa Domenica 22 marzo ore 17.00

Compagnia delle Indie Occidentali

LA SIGNORINA GIULIA

di August Strindbergcon Vanessa Gravina, Edoardo Siravo, Simonetta Grazianoe con Vincenzo De Michele, Gabriella Casali, Valeria Mafera, Chiara Esposito, Fabiana Fusaroregia Armando Pugliese

La Signorina Giulia, è forse il testo più felice del drammaturgo svedese. Il dramma si concentra sulla contessina Giulia e sul servo Jean. Nella notte di San Giovanni, mentre il conte è assente e il popolo si dà alla pazza gioia, la signorina Giulia eccitata, invita il servo Jean a ballare con lei. Ella è provocante e, un po’ seduttrice un po’ sedotta, finisce col darglisi. Jean pensa di approfittare della padroncina, ora diventata sua amante, per realizzare il suo sogno di diventare proprietario di un albergo di lusso, e spinge Giulia a rubare la cassaforte del padre e a fuggire. Questo è il preludio alla tragedia imminente. Il conte è tornato, Jean rientra nei suoi panni di servo e Giulia, senza più volontà, obbedendo ad un suggerimento di Jean prende il rasoio dalle sue mani ed esce, per non più tornare. La signorina Giulia discendente dalla nobiltà guerriera, cade, e caduta non può sopravvivere, portando innato il senso dell’onore; è tragica pur senza grandezza. Il servo Jean si eleva in quanto seduttore della padroncina, né come servo, ha rimorsi. L’unico impulso che lo spinge è quello di ascendere socialmente; i mezzi e le occasioni non contano. E’ ignobile, ma, proprio perché tale, il più forte. Il soggetto di questo dramma è preso dalla vita, da una vicenda che l’autore aveva sentito raccontare e che l’aveva colpito particolarmente tanto da pensare che sarebbe stato molto adatto ad essere ridotto in tragedia, poichè si resta profondamente impressionati quando si assiste al naufragio di un essere che precedentemente era stato favorito dalla sorte. Impressiona anche di più assistere all’estinzione di una stirpe. Se non che, anzitutto, il male, in senso assoluto, non esiste, perché se una stirpe volge al tramonto, ciò rappresenta una fortuna per un’altra stirpe che riesce a salire sull’orizzonte. Ma l’alterna vicenda delle ascese e discese costituisce una delle migliori attrattive della vita, giacchè la felicità consiste solamente nel confronto. La signorina Giulia diviene così la rappresentazione della lotta cinica e spietata dei sessi, ma anche di due classi sociali: l’aristocrazia, esausta, destinata a soccombere proprio per la raffinatezza della propria sensibilità, e la classe dei paria, rozza e vile, ma carica di energia vitale e pronta a tutto per impossessarsi del potere. L’allestimento dello spettacolo è affidato alla sapiente regia di Armando Pugliese e vede come protagonista, nel ruolo della signorina Giulia, una intensa Vanessa Gravina, perfida e suadente come non mai e un altrettanto incisivo Edoardo Siravo che regala al suo Jean, in un cocktail perfetto, la giusta dose di cinica abiezione e pusillanime viltà che conviene a un uomo invischiato nelle sordide attrattive di Kristin, la serva sdolcinata e volgare di Simonetta Graziano.

Prosa

109Info 0422 540480Edoardo Siravo, Vanessa Gravina

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Teatro Eden Via Monterumici Treviso Tel. 0422 513 310

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PAOLO FRESU trombaURI CAINE pianoforte

In questo nuovissimo approccio in duo, Caine rivela il suo rapporto enciclopedico con la tradizione jazz, fatto di versatilità, rispetto e profonda conoscenza, come ha anche dimo-strato nelle decine di prove che lo hanno impegnato come accompagnatore. Dagli esordi non ancora diciottenne nella natia Philadelphia insieme a leggende quali il sassofonista Hank Mobley, alle prove dell’attualità con colleghi come il clarinettista Don Byron, il trombettista Dave Douglas, il violinista Mark Feldman, Caine si è sempre mostrato uno degli artisti più illuminati e creativi della musica d’oggi, noto per le sue visionarie rivi-sitazioni di repertori classici tra le quali si ricordano le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach che lo hanno portato ad uno straordinario successo. Nel 2002 conosce a Berchidda il trombettista Paolo Fresu, con il quale instaura un dialogo basato essen-zialmente sull’interpretazione personale e personalizzata di alcuni standard “pericolosi” della storia jazzistica. Fresu ha suonato in ogni continente con i nomi più importanti della musica afroamericana degli ultimi 30 anni, ha partecipato a collaborazioni interna-zionali e a progetti ‘misti’ come Jazz-Musica etnica, World Music, Musica contempora-nea, Musica Leggera, Musica antica. Dopo una serie di concerti, nell’estate 2006 Fresu e Caine hanno pubblicato il cd Things, per l’etichetta Blue Note, dedicato ad una rilettura di alcuni brani divenuti classici del jazz. I due musicisti dimostrano quanto sia possibile rinnovare alcune tra le pagine più famose del jazz, tra ammalianti ballate ed invenzioni ritmiche; Things è la concretizzazione di questo lavoro, un disco assolutamente straordi-nario come le loro esibizioni in concerto. A cavallo fra il 2008 e il 2009 il duo si appresterà a registrare un nuovo lavoro discografico dove si incontreranno musicalità diverse, dalla tradizione classica europea al jazz.

113Info 0422 540480Uri Caine e Paolo Fresu

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DAVE DOUGLAS TRIODave Douglas trombaMark Feldman violinoScott Colley contrabbasso

Il trombettista, compositore e band-leader Dave Douglas è riuscito nel giro di pochi anni a realizzare quanto pochi suoi colleghi sono riusciti a fare in un’intera carriera: essere sotto contratto con una major che promuove i suoi progetti e allo stesso tempo creare un corpus discografico estremamente diversificato e senza compromessi. Negli ultimi cinque anni Douglas ha pubblicato sette album che spaziano da A Thousand Evenings coi Charms of the Night Sky a Witness, un lavoro per ensemble allargato. Il suo ultimo album Strange Liberation lo vede di nuovo alla guida del quintetto col quale aveva rea-lizzato The Infinite due anni fa. Il nome di Douglas è divenuto sinonimo di eterogeneità musicale e di particolarità di contesti strumentali. Il primo progetto di Douglas ad esser documentato discograficamente fu il suo String Project con il violinista Mark Feldman, il violoncellista Erik Friedlander e il contrabbassista Mark Dresser, in seguito sostituito da Drew Gress, oltre al batterista Mike Sarin. Con lo String Group ha pubblicato tre album in sette anni; i Charms of the Night Sky hanno realizzato finora due dischi; il Tiny Bell Trio quattro cd e il sestetto tre. Strange Liberation è il secondo album per il quintetto con Chris Potter, Uri Caine, James Genus e Clarence Penn. Altro elemento caratteristico del lavoro di Douglas è il fatto che la sua musica viene ispirata da questioni politiche o sociali. Witness, ad esempio, è il risultato di riflessioni sui problemi della guerra e della povertà. “La musica - scrive Douglas - esiste in un suo spazio. Indipendente dagli eventi. E credo che sia questa la ragione per cui ha un tale potere e ci migliora. Essa è espressione di come mi pongo nei confronti del mondo.”Continuando a sfidare ogni categorizzazione Dave Douglas rimarrà come uno degli artisti più importanti della musica moderna.

115Info 0422 540480Dave Douglas

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Giovedì 11 dicembre ore 20.45

ARKÈ STRING QUARTETTRILOK GURTU percussioniCarlo Cantini violino, dillruba, recorderValentino Corvino violino, voceSandro Di Paolo violaStefano Dall’Ora contrabbasso, basso elettrico

L’Arkè String Quartet è nato nel 1996. In 12 anni ha proposto sulla scena italiana ed in-ternazionale un’idea totalmente nuova del concetto di quartetto d’archi e un’identità di suono assolutamente originale. L’utilizzo molto personale della tecnica e dell’espressività degli strumenti, una verve ritmica inusuale in un ensemble di estrazione “classica”, non-ché l’integrazione di altri strumenti a corda etnici e della voce, oltre che degli strumenti ad arco elettrici, sono le caratteristiche più particolari delle esecuzioni del quartetto. Il repertorio del quartetto si compone totalmente di brani scritti ed arrangiati dai compo-nenti del gruppo con uno stile musicale in cui confluiscono i tanti linguaggi musicali fre-quentati da questi poliedrici musicisti che, nonostante il background classico, includono nella propria esperienza esecutiva e compositiva il jazz e l’avanguardia, la world music, il pop e la musica elettronica. Proprio per questo i progetti proposti dall’Arkè String Quartet assumono un’ulteriore connotazione di originalità. Il gruppo si è esibito in tutta Europa sia con progetti propri che in collaborazione con musicisti come Trilok Gurtu, Antonella Ruggiero, Stefano Bollani e Petra Magoni, José Cura, Enrico Pieranunzi, Rita Marcotulli, Samuele Bersani e Tullio De Piscopo. Trilok Gurtu viene iniziato alle tabla dalla madre Shobha Gurtu, una delle più famo-se cantanti indiane. Nei primi anni ‘70 comincia a studiare la batteria suonando con Don Cherry e Charlie Mariano. Nel 1978 si trasferisce in Germania. Ha collaborato con Jan Garbarek, Joe Zawinul, Bill Laswell e con i chitarristi Pat Metheny, Terje Rypdal, Vernon Reid, David Torn, Ralph Towner, Andy Summers e John McLaughlin con cui collabora da più di vent’anni. Ha suonato con Ivano Fossati, Marina Rei e con il DJ Ro-bert Miles con cui ha firmato l’album Miles – Gurtu. Fondendo la tecnica occidentale e indiana, Gurtu ha sviluppato uno stile ed un suono inconfondibili che da metà anni ‘90 lo rendono dominatore delle classifiche di popolarità tra i percussionisti.

117Info 0422 540480Arkè String Quartet, Trilok Gurtu

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Sabato 17 gennaio ore 20.45

MICHEL PORTAL QUARTETcon la partecipazione di LOUIS SCLAVIS Michel Portal clarinetti, sassofoni, bandoneonLouis Sclavis clarinetti, sassofoniBruno Chevillon contrabbassoEric Echampard batteria

Michel Portal (Bayonne 1935) è non solo uno straordinario clarinettista e sassofonista ma anche un compositore di grande qualità che ha lavorato molto per il cinema. Polistru-mentista raffinato, sa muoversi con pari abilità in variegati contesti sonori. Al clarinetto Portal si esibisce nel repertorio classico, spaziando da Mozart a Brahms, da Poulenc a Berg; la sua assoluta padronanza tecnica e le sue capacità d’introiezione della partitura ne hanno fatto anche l’interprete prediletto dei mostri sacri dell’avanguardia della sua generazione come Stockhausen, Kagel, Boulez e Berio. Nel campo della musica improv-visata si è distinto nel gruppo New Phonic Art ed in quello del jazz collaborando con John Surman, Albert Mangelsdorff, Pierre Favre, Barre Phillips e con il fisarmonicista connazionale Richard Galliano. La sorpresa è il “leitmotiv” di ogni suo concerto: quasi subito si intuisce che ad ogni cambio di strumento corrisponderà un’ispirazione ed uno stile diverso. Fidandosi dell’inventiva del momento, Portal suole circondarsi da collabo-ratori fidati con i quali intrecciare una proficua intesa; tra questi, il clarinettista Louis Sclavis, per il quale Portal ha rappresentato un’importante fonte di ispirazione. Nato nel 1953 a Lione, Louis Sclavis, si diploma in clarinetto al conservatorio. Lavora professio-nalmente dal 1975 collaborando con il Workshop De Lyon, la Marmite Infernale, la big band dell’inglese Chris McGregor, il quartetto di Henri Texier e in duo con Tony Oxley, Cecil Taylor e Michel Portal. Dal 1982 guida anche proprie formazioni come il sestetto Tour De France. Nel 1984 incide l’album Clarinettes e costituisce un quartetto con Bruno Chevillon, François Raulin e Christian Ville. Con loro partecipa ai più importanti festi-val europei ed incide due album con il violinista Dominique Pifarely. Nel 1988 Sclavis costituisce il Trio De Clarinettes, insieme ai virtuosi Jacques Di Donato e Armand An-gster, gruppo che bilancia la libera improvvisazione con proprie composizioni suonando anche brani tratti dal repertorio contemporaneo e sperimentale. Lavora e registra anche con un quintetto di clarinetti cui si aggiungono un cantante, André Ricros, e Valentin Clastrier, suonatore di organetto a manovella. Dal 1992 guida con successo l’Acoustic Quartet. Oggi Sclavis ama esibirsi in trio con Henri Texier ed Aldo Romano ma colla-bora spesso anche con Joachim Kühn, Trilok Gurtu, Cecil Taylor.

119Info 0422 540480Michel Portal

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Sabato 14 febbraio ore 20.45

JOHN TAYLOR TRIOJohn Taylor pianofortePalle Daniellson contrabbassoMartin France batteria

John Taylor è nato a Manchester e ha iniziato a imporsi all’attenzione del pubblico del jazz nel 1969, quando inizia a collaborare con i sassofonisti Alan Skidmore e John Sur-man. Più tardi collabora ancora con Surman nel gruppo Morning Glory e con il quar-tetto di Miroslav Vitous. All’inizio degli anni ‘70 comincia a lavorare ad un suo proprio gruppo, un sestetto con cui incide il suo primo cd, Pause and Think Again. In quegli anni John Taylor svolge anche un intenso lavoro come side-man per molti artisti ospiti al Ronnie Scott’s Club e più tardi diventa un membro stabile del quintetto del Ronnie. Nel 1977 forma il trio Azimuth assieme a Norma Winstone e Kenny Wheeler. Il trio incide cinque dischi per l’ECM e effettua numerosi tour in Europa, USA e Canada. Gli anni ‘80 vedono John lavorare con Jan Garbarek, Enrico Rava, Gil Evans, Lee Konitz e Charlie Mariano, Tony Coe e Steve Argüelles. I progetti di composizione di quegli anni includono una commissione per coro e solisti jazz con la partecipazione di Lee Konitz e Steve Arguelles e brani per la Hannover Radio Orchestra con solista Stan Sulzmann. Nel settembre 2003 è uscito il cd Insight per piano solo che si è aggiudicato il riconosci-mento quale miglior disco del mese su numerose riviste specializzate di jazz in Francia, Inghilterra, Germania, Italia. Nel 2004 ha inciso un nuovo disco in duo assieme a Kenny Wheeler, Where do we go from here? e nella primavera del 2005 un disco in trio con Steve Swallow e Gabriele Mirabassi, Old New Age. Nell’estate del 2005 è stato pubblicato Songs and Variations, un nuovo disco per piano solo. Nel gennaio 2006 è stato pubblicato con grande successo di critica e pubblico Angel of the Presence, il primo disco del nuovo Trio di John Taylor formato assieme a Palle Danielsson e Martin France. A questo ha fatto se-guito nel gennaio 2008 il secondo cd Whirlpool, che ancora una volta è stato ricevuto con unanime consenso di critica dalla stampa italiana e straniera. Dal 1993 al 2007 Taylor ha insegnato alla prestigiosa Hochschule di Colonia; ora insegna alla York University.

121Info 0422 540480John Taylor Trio

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Giovedì 12 marzo ore 20.45

KENNY BARRON TRIOKenny Barron pianoforteKiyoshi Kitagawa contrabbassoFrancisco Mela batteria

Kenny Barron nasce a Philadelphia il 9 giugno 1943 ed inizia a suonare il pianoforte all’età di dodici anni sotto la guida del fratello del pianista Ray Bryant. Sviluppa molto velocemente il suo talento e già nel 1959 si trova ad accompagnare John Coltrane; suona con i fratelli Percy e Jimmy Heath, Lee Morgan e Philly Joe Jones. Nel 1960 entra nel gruppo di Yuseef Lateef e nel 1961 si trasferisce da Detroit a New York, dove accompa-gna il veterano sassofonista James Moody. Quest’ultimo lo raccomanda a Dizzy Gille-spie che sta cercando un nuovo pianista per sostituire Lalo Schifrin. A cavallo fra gli anni ’60 e ’70 è il pianista delle formazioni di Stanley Turrentine, Freddie Hubbard, Jimmy Owens e Milt Jackson. Continua ad arricchire il suo curriculum con collaborazioni pre-stigiose, sino alla fine degli anni ’70. Dopo esser tornato a suonare con James Moody, entra nei gruppi di Buddy Rich e di Ron Carter. Gli anni ’80 sono segnati dalla felice collaborazione con Stan Getz. A fianco del tenorsassofonista bianco compie numerose tournée – il quartetto é completato da Rufus Reid e Victor Lewis – sempre accolte da un grande successo di pubblico e di critica, registrando numerosi album, tra cui gli straor-dinari People time, Voyage e Anniversary and Serenity. Tratti distintivi del suo linguaggio pianistico, di derivazione boppistica eppure estremamente personale, sono un fraseggio incisivo e brillante, ma anche una cura quasi maniacale della sonorità. La raffinata con-cezione armonica di Barron, più moderna di quanto a prima vista potrebbe apparire, esalta la sua originalità soprattutto quando è sostenuta da ritmi latini. Il trio con cui si esibisce a Treviso è completato dal solido contrabbassista giapponese Kiyoshi Kitagawa, da tempo attivo sulla scena newyorkese, e dal giovanissimo batterista cubano Francisco Mela, recentemente trasferitosi a New York, che ha preso il posto del veterano Victor Lewis, e del cui talento, ne siamo certi, sentiremo presto parlare. Con questi musicisti Barron ha inciso il suo ultimo riuscito lavoro discografico, The traveler (Emarcy, 2008).

123Info 0422 540480Kenny Barron

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Teatro Careni Via Marconi, 19 Pieve di Sol igo Tel. 0438 82841

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Concerti, Danza, Prosa

Teatro Careni | Concerti

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Giovedì 30 ottobre ore 20.45

CONCERTO DEI VINCITORI DEL XXXVIII CONCORSOINTERNAZIONALE PER CANTANTI “TOTI DAL MONTE” 2008ORCHESTRA FILARMONIA VENETA “G.F. MALIPIERO”Arie e ouverture d’opera

Il Concorso Internazionale per Cantanti “Toti Dal Monte”, nato nel 1969 per volontà di Antonio Mazzarolli, membro della Commissione del Teatro di Treviso, e del soprano Toti Dal Monte, si impose subito all’attenzione del mondo musicale internazionale per prestigio e singolarità di concezione. Fu infatti il primo concorso in Italia e nel mondo ad offrire ai vincitori non un semplice premio in denaro, bensì il debutto in palcosceni-co negli stessi ruoli dell’opera oggetto del concorso. Il successo dell’iniziativa apparve evidente fin dalla prima edizione tanto che l’Ente Teatro Comunale lo ripropose ogni anno per trenta edizioni. A seguito della chiusura del Teatro Comunale, il Concorso do-vette subire una sospensione di due anni (dal 1999 al 2000) cui seguì, nel 2001, l’edizione curata dal Teatro Sociale di Rovigo. A partire dal 2002 il glorioso “Toti Dal Monte” è ritornato a Treviso per la sua XXXII edizione, organizzata da Teatri S.p.A., Società strumentale di Fondazione Cassamarca. L’opera a concorso della XXXVIII edizione del “Toti Dal Monte”, svoltasi dal 23 al 28 giugno scorso, era Tosca di Giacomo Puccini, in cartellone al Teatro Comunale di Treviso il 7, 8 e 9 novembre. Il programma del con-certo prevede l’esecuzione di arie d’opera tratte dal repertorio operistico più conosciuto e amato dal pubblico.

I finalisti della XXXVIII edizione del Concorso Toti Dal Monte © Foto Piccinni - Treviso

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Teatro Careni | Concerti Sabato 3 gennaio ore 20.45

CONCERTO DI CAPODANNOORCHESTRA FILARMONIA VENETA “G.F. MALIPIERO”STEFANO ROMANI direttore

Fondata nel 1980, l’Orchestra Filarmonia Veneta “G.F. Malipiero” è stata impegnata nelle stagioni liriche e sinfoniche dei teatri di tradizione di Treviso e Rovigo, all’Opera-festival di Bassano, e in numerosi altri teatri in Italia e all’estero. Dal 1999 si è costituita in associazione autonoma ed è sostenuta dalla Regione Veneto per la diffusione della musica e per la promozione culturale. Ha registrato per la televisione - RAITRE - il Requiem di Fauré e ha realizzato numerose incisioni discografiche, tra cui pezzi inediti di Malipiero, opere di Donizetti e Paisiello, l’oratorio Jephte et Helcana di Galuppi, in prima registrazione mondiale, e musiche di Verdi, Haydn e Mozart.Già da qualche anno la Filarmonia riscuote un grande successo in molti teatri del Veneto con il Concerto di Capodanno. Come nella passata stagione il pubblico del Careni avrà l’occasione di iniziare il nuovo anno in un’atmosfera festosa e beneaugurale tra le più scintillanti melodie del repertorio internazionale.

TeatroCareni

Concerti

129Info 0422 540480Orchestra Filarmonia Veneta “G.F. Malipiero”

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Teatro Careni | DanzaMercoledì 22 ottobre ore 20.45

GIORGIO ALBERTAZZI E LUCIANA SAVIGNANOe con la COMPAGNIA PIER LOMBARDO DANZALA FORMA DELL’INCOMPIUTO

regia Andrée Ruth Shammahcoreografia Susanna Beltramimusica Murcof, Nino Rota, Jacques Brel, Franz Schubert

Uno spettacolo che utilizza le diverse discipline della comunicazione spettacolare per rappresentare le tensioni dell’arte contemporanea. Partendo dalla ricerca di contagiare due linguaggi apparentemente distanti come il pensiero e la danza, tre artisti hanno costruito per frammenti un terreno comune dove l’esito offerto al pubblico è finito senza essere compiuto. Lo spettacolo si articola in quattro movimenti. Gli spettatori incontra-no nel primo movimento Giorgio Albertazzi che, accompagnato da un quartetto d’arpe, lascia scorrere i frammenti dei racconti della sua infanzia e delle sue memorie teatrali. Al concetto giapponese di ukiyoe, che tradotto suona come “mondo fluttuante”, è legato il secondo movimento dedicato a Luciana Savignano. Attraverso l’emersione di brani musicali di autori quali Murcof, Nino Rota, Jacques Brel e la Sinfonia n. 8 “Incompiuta” di Schubert, la grande étoile introduce il senso inafferrabile dell’eleganza rituale, del-la corporeità teatrale ma legata ai sensi, il leggero fruscio di una vita al femminile, la sensibilità del vivere ogni istante sottratto al destino. A questo movimento Albertazzi contribuirà con dei frammenti tratti da Frammenti di un discorso amoroso di Roland Bar-thes. Dopo un breve intervallo, come le pagine di un quaderno di appunti portate via dal vento, sei danzatori, supportati da un sound director, vivono un’architettura interiore, spaziale e sonora, indefinita e imperfetta: un corpo in pezzi colto nel suo trasformarsi in movimento. Non una fine compiuta, ma solo la traccia incompleta del pensiero che si fa azione. Nel quarto movimento i danzatori ballano i pensieri di Giorgio Albertazzi che cercherà di definire la forma dell’incompiuto.

TeatroCareni

Danza

131Info 0422 540480Giorgio Albertazzi e la Pier Lombardo Danza - © Angelo Redaelli

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Teatro Careni | DanzaVenerdì 7 novembre ore 20.45

ASSOCIAZIONE CULTURALE FLAMENQUEVIVECOLORES MORENOS

coreografia Gianna Raccagni, Claudio Javarone, Alvise Carboneregia Gianna Raccagnimusiche tradizionali andaluse

Lo spettacolo propone un percorso che attraversa varie tappe ed evoluzioni del baile. Co-reografie di più elementi agiscono all’unisono in una perfetta dimensione scenica inter-vallata dal solo maschile che irrompe con forza e passionalità, interpretando gli aspetti più laceranti e violenti del baile gitano. Il repertorio è tratto dalla tradizione popolare andalusa. Ritmi incalzanti, bellezza estetica, forza istintuale e grazia delicata arrivano al cuore degli spettatori attraverso emozioni che solo il flamenco può trasmettere perché provengono dal legame con una cultura misteriosa e profonda ricca di mistero e magia com’è la vita stessa. Il fascino di questo ballo oltrepassa ogni confine geografico perché attinge a quanto di universale c’è nell’animo umano, trasformando il lamento individua-le, il grido di rabbia, in Arte.La Compagnia di musica e danza flamenca FlamenQueVive, di formazione italo-spa-gnola, si compone di musicisti e danzatori, due ballerini, tre ballerine, un cantor e un percussionista. Dalla fusione di canto, musica e danza emergono gioia di vivere, deside-rio di libertà e di affermazione, mentre una compresenza di vita e di morte s’intreccia con una visione fatalistica della vita che ha proprio le sue origini nell’antica e perenne miseria che per secoli ha caratterizzato l’Andalusia.

TeatroCareni

Danza

133Info 0422 540480Gianna Raccagni

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Teatro Careni | DanzaVenerdì 30 gennaio ore 20.45

PADOVA DANZAEVVIVA IL MUSICAL! coreografia Gabriella Furlan Malvezzimusica AA. VV.

Lo spettacolo propone un appassionante e coinvolgente viaggio attraverso i più famosi musical, da Notre Dame de Paris a Moulin Rouge, da Il fantasma dell’opera ad Evita, Jesus Christ Superstar, Cats, e brani che si avvicinano a questo amato genere musicale quali Hello Dolly, Shake a tail feather, divertente coreografia tratta dai Blues Brothers.Lo spettacolo prevede oltre alla presenza di dodici danzatori della compagnia Padova Danza, anche il coinvolgimento di voci straordinarie di noti cantanti di musical, il tutto per offrire al pubblico una serata densa di emozioni e divertente. Il duo comico Fred e Davide Stefanato dei “Risi e Bisi” completano il cast degli artisti in scena.La coreografia è ideata da Gabriella Furlan Malvezzi, ex ballerina professionista, di-plomata in danza presso la Royal Academy of Dancing di Londra sotto la direzione di Margot Fonteyn. Perfezionatasi in Italia e all’estero con i migliori maestri della danza classica e modern-jazz, nel 1989 fonda la scuola Padova Danza e nel 1998 costituisce l’omonima Compagnia composta dai migliori elementi della scuola vincitori di borse di studio e di concorsi nazionali e internazionali. Con loro mette in scena coreografie per la lirica e l’operetta, nonché per musical, gala e commedie musicali, esibendosi nei mag-giori teatri nazionali ed esteri e partecipando a prestigiosi festival ed eventi di danza. Dal 2002 al 2007 ha ricoperto l’incarico di componente della Commissione Ministeriale Consultiva per la danza, nominata dal Ministro dei Beni Culturali, prima veneta a rice-vere tale mandato. Nel 2004 ha ricevuto il Premio Donne Eccellenti istituito dall’Asso-ciazione Albergatrici Terme Euganee, assegnato a donne venete di successo affermatesi nelle loro professioni.

TeatroCareni

Danza

135Info 0422 540480Compagnia Padova Danza

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Teatro Careni | DanzaVenerdì 20 febbraio ore 20.45

RBR DANCE COMPANYSTATUARIA

coreografia Cristiano Fagioli musica Craig Armstrong, James Newton Howard, Burkhard Dallwitz

Come può una statua danzare? E come danzerebbe se potesse? Da queste domande apparentemente bizzarre, ma dai risvolti affascinanti se formulate da un coreografo brillante come Cristiano Fagioli, nasce Statuaria il più recente successo della RBR Dance Company. Lo spettacolo ha un chiaro riferimento alle opere d’arte neoclassica e contemporanea, ispirandosi le coreografie in primo luogo alle sculture di Auguste Rodin. Ecco quindi geometrie e meccanismi d’ingranaggi in cui i corpi ben modellati si rincorrono per scomporsi e ricomporsi in forme mobili e fantasiose; un’onda di energia vitale travolge le statue, l’immobile saldezza del marmo si anima e scalda al fuoco del movimento e della passione che trascina i corpi. Il Pensatore di Rodin lascia la sua postura e trova il piacere dell’aria e dello spazio attorno a lui…Gli elementi vitali, come l’aria, l’acqua, la vegetazione, vengono continuamente richiamati e si confrontano con la rigidità delle statue. In un momento estremamente suggestivo della coreografia, le danzatrici si staccano addirittura da terra. Lo scultore, demiurgo inquieto ma potente, interviene spesso direttamente sulle sue creazioni, offrendo il suo ponteggio alla com-posizione del quadro finale in cui tutte le dinamiche dello spettacolo convergono e si ri-compongono in un momento di forte impatto visivo. Le musiche, dallo stile tecnologico, con predominanza di percussioni, si alternano a melodie classiche, in un continuo gioco di contrasti e richiami e accompagnano i movimenti spesso al limite delle possibilità fisiche dei danzatori. Questa compagnia, che nasce nel 1998, dopo un’intensa esperienza dei fondatori a New York e Parigi, è stata accostata da alcuni critici all’immagine ed all’arte dei mitici Momix di cui i protagonisti di RBR hanno frequentato a suo tempo uno stage negli Usa, che ha lasciato in loro un’eco profonda, senza però condizionarne la libera espressione.

TeatroCareni

Danza

137Info 0422 540480RBR Dance Company

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Teatro Careni | ProsaVenerdì 14 novembre ore 20.45

Leart’ Teatro

CASA DI BAMBOLA - L’ALTRA NORA

da Henrik Ibsencon Lunetta Savino, Paolo Bessegato, Riccardo Zinna, Salvatore Landolina, Carlina Torta, Barbara Bedrinaregia Leo Muscato

Siamo alla vigilia di Natale. A casa di Nora tutto sembra trascorrere nella normale rou-tine delle sue gioiose e divertenti “stranezze”. Dall’altra camera fa capolino il marito che si accorge subito dello stato euforico di sua moglie e dei guai che è andata a combinare in giro: spese inutili e superflue, regali improbabili per i figli, un nuovo alberello di Natale con tanto di luci colorate e festoni stravaganti. Il marito cerca di placare l’euforia della donna. Ma fa fatica. Il compito è reso ancora più difficile, da una visita tanto inaspettata, quanto inopportuna: un’amica d’infanzia di Nora, appena tornata ad abitare in quella palazzina. Dalla sua mente parte una fuga di idee che la fanno parlare a raffica, saltando da un argomento all’altro, dando l’impressione di essere la donna più felice e fortunata del mondo. L’amica - sulle prime frastornata dall’euforia di Nora – riesce finalmente a parlare. Le racconta dei guai che ha passato, del matrimonio sfortunato, della recente morte del marito, e dei debiti che questo le ha lasciato. Ad un certo punto si sente ci-tofonare. Nora va a rispondere...Il regista Leo Muscato per Casa di Bambola – L’altra Nora, partendo dall’omonimo dramma di Ibsen, imposta la scena in modo radicalmente diverso salvaguardando il “rapporto di vicinanza” fra i protagonisti della storia e coloro che la guardano. È per questo che la vicenda è ambientata nella nostra contemporaneità. Il linguaggio è epurato da ogni stilema ottocentesco e dal testo sono stati eliminati tutti i riferimenti spazio-temporali che potevano rimandare ad un tempo e un luogo più o meno remoti. Lo spettatore si ritroverà proiettato in un inferno domestico vicino alla nostra cronaca quotidiana. Per il resto, la storia di Ibsen rimane immutata.

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Prosa

139Info 0422 540480Lunetta Savino e Paolo Bessegato

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Teatro Careni | ProsaVenerdì 12 dicembre ore 20.45

Baldrini Produzioni

IL MARCHESE DEL GRILLO

di Mario Monicelli e Piero De Bernardiinterpretazione e regia Pippo Franco

Nella Roma Papalina del 1809 il Marchese Onofrio del Grillo, nobile romano alla corte di Pio VII, trascorre le sue giornate nell’ozio frequentando bettole e osterie, coltivando relazioni amorose clandestine. Principale passatempo del Marchese è farsi beffa delle persone. Grazie ad un incontro casuale con un povero carbonaio alcolizzato, Gasparino, sosia perfetto e indistinguibile, il Marchese organizza una beffa che arriva a coinvolgere lo stesso Papa… Il capolavoro cinematografico di Monicelli Il Marchese del Grillo diventa finalmente un’opera teatrale. Nei panni del Marchese burlone, intraprendente a volte sfacciato ma allo stesso tempo un nobile che crede nell’onestà e nei valori umani, Pippo Franco - e con lui altri otto compagni di viaggio - per dar vita a questo capolavoro italiano.L’adattamento ad opera di Pippo Franco, Massimiliano Giovanetti e Claudio Pallottini ha avuto il placet degli autori originali; il cuore del quasi storico protagonista c’è tutto. Onofrio del Grillo è e rimane l’emblema della volontà di rompere gli schemi e superare la morale comune, echeggiando il super-uomo e lo spirito dionisiaco di Nietzsche. Il nobile può permetterselo facendo leva sul suo potere aristocratico ed economico e sulla sua paradossale amicizia con papa Pio VII. I personaggi danno vita ad una serie di colpi di scena e di complotti, che il Marchese forte delle sue burle, smaschera con puntuale precisione… Questa morale danneggiata si riscatta in un lieto fine in cui risplende la superiorità morale del Marchese sul parentame.

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Prosa

141Info 0422 540480Pippo Franco

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Teatro Careni | ProsaVenerdì 16 gennaio ore 20.45

Teatro Stabile del Veneto “Carlo Goldoni” / Teatri S.p.A.

LA BASE DE TUTOAdattamento drammaturgico da Serenissima e La base de tuto

di Stefano Pagin da Giacinto Gallinacon Alessio Bobbo, Michele Modesto Casarin, Stefania Felicioli, Nicoletta Maragno, Michela Martini, Silvia Piovan, Giancarlo Previati, Massimo Somaglinoregia Stefano Pagin

La base de tuto fu rappresentata per la prima volta al Teatro Goldoni di Venezia il 23 gennaio 1894 e vuole essere la “seconda puntata” di Serenissima, rappresentata invece per la prima volta al Teatro Drammatico Nazionale di Roma il 5 marzo 1891.Il progetto che qui si propone prevede di utilizzare in un’unica messa in scena i due testi. La riduzione drammaturgica di Serenissima costituirà l’antefatto de La base de tuto. Il bozzettismo e la maniera di cui soffre il primo testo sono completamente esclusi dal secondo che si eleva invece alla misura del capolavoro. Il progetto propone di sottolineare l’aspetto bozzettistico del primo testo e di utilizzarlo come metafora di un’epoca che sta finendo. Nella riduzione, il pittoresco delle battute, i caratteri, l’ansia per l’arrivo del “vaporetto” che necessariamente esproprierà la cit-tà dai suoi gondolieri, serviranno a ritrarre un mondo antico ancora in qualche modo goldoniano; un mondo che vive le sue sorti all’aria aperta, dove anche le decisioni più importanti sono vissute da tutta la comunità in un rituale collettivo. L’adattamento di Serenissima virerà quindi verso un solare spazio esterno o a metà strada fra la casa e la calle, per precipitare verso un interno angusto e asfittico proprio della vicenda del se-condo testo. Ne La base de tuto il mondo è definitivamente un altro. Il giro di boa è stato compiuto. I protagonisti hanno cambiato lavoro, sono diventati rigattieri e la città del racconto è una Venezia invernale. Gli interessi si fanno ossessivi e le tresche, i drammi, le gioie, le incertezze dei protagonisti sono rinchiusi ora fra le mura domestiche. Con un’unica consapevolezza: che i soldi sono la base di tutto.Giuditta: “Ah! Caro lu, i soldi xe la base, i soldi xe el capo essenzial! Altro che storie! I bezzi, i bezzi, e se pol sigarlo ai quatro venti senza paura che nissun se opona.”

Lo spettacolo si avvale della collaborazione di Regione del Veneto, Fondazione Cassamarca, La Contrada di Trieste

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Prosa

143Info 0422 540480Giacinto Gallina

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Teatro Careni | ProsaVenerdì 13 marzo ore 20.45

Teatria S.r.l. VIAGGIATORI DI PIANURA

di Gabriele Vacis e Natalino Balassocon Laura Curino, Natalino Balasso, Christian Burruano, Lyiu Jinregia Gabriele Vacis Nel vagone di un treno ad alta velocità si incontrano casualmente alcuni viaggiatori che, senza saperlo, hanno qualcosa in comune: sono in qualche modo dei reduci. Cominceranno a raccontarsi le proprie storie e scopriranno di essere tutti scampati all’acqua. L’acqua del Polesine, l’acqua di New Orleans, l’acqua dello Tsunami, l’acqua dei mille posti inondati, più o meno conosciuti: vicende terribili dalle quali chi è riuscito a sopravvivere ha ricavato una nuova consapevolezza della precarietà umana ed ha trovato la forza per continuare a vivere. Come nei racconti dei pescatori, tutto sembra prendere il tono di una sfida a chi l’ha scampata meglio, a chi ha avuto l’avventura peggiore. Ma alla fine qualcuno non la conta giusta. Chi è? E perché sta vivendo la vita di un altro? Laura Curino è la ragazza polesana sposatasi il 18 novembre 1951, proprio il giorno in cui il Po ha rotto gli indugi e gli argini allagando ogni cosa. Natalino Balasso è invece Cedric Lafontaine, veneto di terza generazione e scatenato chitarrista in un complesso blues di New Orleans. L’uragano Katrina lo sorprende durante un concerto e a salvarlo sono le doti di galleggiamento del contrabbasso a cui lui e il collega strumentista si aggrappano. Christian Burruano è l’animatore di un villaggio turistico a Phi Phi Island, nell’Oceano Indiano. Anche lui, per sposarsi, ha scelto la data sbagliata, il giorno di Natale 2004, la vigilia dello spaventoso Tsunami che ha sconvolto quella parte del mondo. Questa è la trama di uno spettacolo in cui gli attori, spalleggiati dal regista Gabriele Vacis, leggeranno una serie di brani, ricercheranno insieme al pubblico le sfaccettature di personaggi già intagliati ma non rifiniti. L’acqua del mondo si sposta da una parte all’altra, s’innamora della luna sballottando i nostri destini. Il mare è uno solo e ha i fiumi per chioma, e noi, come al solito, cerchiamo nelle cose un ordine che ci faccia aggrappare alla salvezza. Un progetto, un regista e un cast di attori che promettono meraviglie.

TeatroCareni

Prosa

145Info 0422 540480Laura Curino, Natalino Balasso, Christian Burruano, Lyiu Jin

ridotto12,00

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1° settore

2° settore

CONCERTI, PROSA e DANZA

intero15,00intero12,00

TEATRO CARENI TEATRO EDEN

settore unico

JAZZ

intero22,00

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ridotto115,0095,00

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PREZZI BIGLIETTIPREZZI ABBONAMENTI

146 Info 0422 540480 Info 0422 540480 147

PrezziAbbonamenti

PrezziBiglietti

1° settoreplatea e palchi centrali*palchi laterali**2° settorepalchi centrali palchi laterali3° settorepalchi centrali palchi laterali

CONCERTI 11 spettacoli

PROSA turno A12 spettacoli

PROSA turni B e C12 spettacoli

intero255,00235,00intero220,00190,00intero175,00140,00

intero280,00260,00intero240,00205,00intero190,00155,00

intero260,00225,00intero220,00175,00intero170,00125,00

* Palchi Centrali per tutti gli ordini: dal n°7 al n°17 ** Palchi Laterali per tutti gli ordini: dal n°1 al n°6 e dal n°18 al n°23

1° settore: platea e palchi di I e II ordine - 2° settore: palchi di III ordine - 3° settore: palchi di IV ordine

1° settoreplatea e palchi centrali*palchi laterali**2° settorepalchi centrali palchi laterali3° settorepalchi centrali palchi laterali

OPERA turno A 3 spettacoli

OPERA turni B e C3 spettacoli

DANZA 6 spettacoli

intero140,00115,00intero115,0095,00intero95,0080,00

intero130,00105,00intero105,0085,00intero85,0070,00

intero145,00135,00intero135,00110,00intero105,0080,00

ridotto105,0085,00

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ridotto80,0065,00

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ridotto225,00205,00ridotto190,00155,00ridotto155,00125,00

ridotto205,00175,00ridotto170,00145,00ridotto140,00105,00

Il prezzo RIDOTTO è riservato alle persone di età inferiore ai 25 anni o superiore ai 65

TEATRO COMUNALE

ridotto40,00

ridotto35,00

1° settore

2° settore

PROSA 4 spettacoli

DANZA4 spettacoli

intero50,00intero40,00

intero50,00intero40,00

ridotto40,00

ridotto35,00

TEATRO CARENI TEATRO EDEN

settore unico

JAZZ6 spettacoli

intero105,00

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ridotto80,00

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ridotto60,00

ridotto43,00

1° settore

2° settore

CONCERTI 6 spettacoli

DANZA5 spettacoli

PROSA5 spettacoli

intero90,00intero70,00

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intero75,00intero60,00

TEATRO DA PONTE

Il prezzo RIDOTTO è riservato alle persone di età inferiore ai 25 anni o superiore ai 65SPECIALE GIOVANI FINO A 19 ANNI:e 8,00 per i posti disponibili in vendita il giorno dello spettacolo, su presentazione di documento d’identità.

ridotto45,0037,00

ridotto37,0030,00

ridotto30,0025,00

ridotto12,00

* Palchi Centrali per tutti gli ordini: dal n°7 al n°17 ** Palchi Laterali per tutti gli ordini: dal n°1 al n°6 e dal n°18 al n°23

1° settore: platea e palchi di I e II ordine - 2° settore: palchi di III ordine - 3° settore: palchi di IV ordine

1° settoreplatea e palchi centrali*palchi laterali**2° settorepalchi centrali palchi laterali3° settorepalchi centrali palchi laterali4° settoreloggione

intero55,0045,00intero45,0037,00intero37,0030,00intero15,00

intero50,0040,00intero40,0032,00intero32,0026,00intero15,00

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ridotto12,00

TEATRO COMUNALE

OPERA turno A OPERA turni B e C

ridotto22,0020,00

ridotto20,0015,00

ridotto15,0012,00

ridotto8,00

1° settoreplatea e palchi centrali*palchi laterali**2° settorepalchi centrali palchi laterali3° settorepalchi centrali palchi laterali4° settoreloggione

intero27,0025,00intero25,0020,00intero20,0015,00intero10,00

intero25,0022,00intero22,0017,00intero17,0013,00intero10,00

ridotto20,0017,00

ridotto17,0014,00

ridotto14,0010,00

ridotto8,00

PROSA turno A, DANZA e CONCERTI PROSA turni B e C

ridotto15,00

ridotto10,00

1° settore

2° settore

CONCERTI e PROSA DANZA

intero20,00intero15,00

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ridotto20,00

ridotto15,00

TEATRO DA PONTE

La sottoscrizione di un ABBONAMENTO garantisce il diritto di prelazione per le stagioni successive e consente, nell’impossibilità di assistere allo spettacolo, di cambiare turno di recita o assistere ad altro spettacolo. Il servizio è a pagamento (€ 2,00) e deve essere richiesto alla Bi-glietteria entro le ore 12.30 del giorno non festivo precedente lo spettacolo al quale non si presen-zia; la richiesta sarà accolta compatibilmente con la disponibilità di posti. Il biglietto di cambio non potrà essere annullato e dovrà essere ritirato e pagato fino a 15 minuti prima dell’inizio dello spettacolo. E’ escluso qualsiasi altro tipo di rimborso.

FORMULA LIBEROCon la formula libero è possibile costruirsi un cartellone a misura delle proprie preferenze e interessi. Acquistando non meno di 6 biglietti per altrettanti spettacoli, purché di almeno due generi diversi, si potrà usufruire di uno sconto del 12%.I biglietti dovranno essere acquistati in un’unica soluzione, con la possibilità di scegliere spetta-coli anche in Teatri diversi.

In caso di ANNULLAMENTO di uno spettacolo il Teatro si riserva la possibilità di effettuare una rappresentazione sostitutiva, anche in date diverse da quelle previste originariamente op-pure, nel caso di non sostituzione, di rimborsare la quota di abbonamento o l’intero importo del biglietto, esclusivamente su presentazione del titolo emesso, integro in tutte le sue sezioni, entro dieci giorni dalla data dello spettacolo soppresso.

La Direzione si riserva di apportare alla programmazione annunciata quelle variazioni di date, orari e/o programmi che si rendessero necessarie per ragioni tecniche o per causa di forza mag-giore. La comunicazione di eventuali cambiamenti sarà pubblicizzata sui quotidiani locali, locandine e avvisi affissi nei Teatri. La Direzione potrà, inoltre, cambiare il posto acquistato nel caso siano previsti allestimenti scenici o esigenze particolari di spettacolo che comportino l’utilizzo del posto assegnato.

Lo spettacolo inizia puntualmente; gli spettatori sono pregati di rispettare l’orario d’inizio. A spettacolo iniziato i ritardatari potranno avere accesso alla sala secondo le indicazioni della Di-rezione e del personale di sala, anche in posti diversi da quelli acquistati.

Durante la rappresentazione è proibito far uso di macchine fotografiche, apparecchi di registra-zione audio e video, telefoni cellulari che vanno comunque disattivati.

E’ vietato consumare cibi e bevande in sala ed è fatto obbligo di tenere un comportamento ri-spettoso dell’ambiente e che non disturbi lo spettacolo.

SPECIALE GIOVANI FINO A 19 ANNISu presentazione del documento d’identità i giovani fino a 19 anni potranno acquistare, il gior-no dello spettacolo, a soli € 8,00, i posti ancora disponibili in ogni ordine e settore.

I Teatri Comunale ed Eden, grazie al Lion’s Club di Treviso “Eleonora Duse”, sono dotati di un sistema di amplificazione per audiolesi e deboli di udito. Per informazioni e prenotazione delle cuffie rivolgersi al personale addetto al Guardaroba.

INFORMAZIONI e AVVERTENZE BIGLIETTERIE

Biglietterie

149Info 0422 540480148

Info

Info 0422 540480

Avvertenze

Orari e modalità d’acquisto dei singoli biglietti

ACQUISTO DI PERSONA Pagamento in contanti, assegni, bancomat, carta di credito Mastercard e Visa.

Teatro Comunaletel. 0422 540480 - Corso del Popolo 31 – 31100 Trevisodal martedì al venerdì, dalle ore 15.00 alle ore 18.00 ed il sabato dalle ore 10.00 alle ore 12.30. Nei giorni di spettacolo anche un’ora prima l’inizio dello stesso, esclusivamente per la vendita di biglietti per quest’ultimo.

Teatro Eden tel. 0422 513310 – Via Monterumici – 31100 Trevisonei giorni di spettacolo dalle ore 19.30

Teatro Da Pontetel. 0438 553836 – Via Martiri della Libertà – 31029 Vittorio Venetonei giorni di spettacolo, dalle ore 15.00 alle ore 18.00, ed un’ora prima l’inizio dello stesso, esclusivamente per la vendita di quest’ultimo.

Teatro Carenitel. 0438 82841 – Via Marconi 19 – 31053 Pieve di Soligonei giorni di spettacolo, dalle ore 15.00 alle ore 18.00, ed un’ora prima l’inizio dello stesso, esclusivamente per la vendita di quest’ultimo.

Acquisto al telefono per tutti i Teatri (0422 540480):dal martedì al venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 12.30pagamento con carta di credito Mastercard e Visa, vaglia, bonifico

Ogni biglietteria è abilitata alla vendita di abbonamenti e di singoli biglietti per gli spettacoli di tutti i Teatri.INFO: tel. 0422 540480 – fax 0422 419637 – [email protected]

PiantinaTeatro

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Info 0422 540480150

PiantinaTeatroLorenzoDa Ponte

TEATRO LORENZO DA PONTE

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I settore: File A-III settore: File L-V

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TEATRO COMUNALE I settore (I -II ordine): Platea e posto di palco centrale dal n. 7 al n. 17 Posto di palco laterale dal n. 1 al n. 6 e dal n. 18 al n. 23

II settore (III ordine): Posto di palco centrale dal n. 7 al n. 17 Posto di palco laterale dal n. 1 al n.6 e dal n. 18 al n. 23

III settore (IV ordine): Posto di palco centrale dal n. 7 al n. 17 Posto di palco laterale dal n. 1 al n. 6 e dal n. 18 al n. 23

IV settore: Loggione

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Info 0422 540480152 153

PiantinaTeatroCareni

TEATRO CARENISettore unico I settore: platea file A-O; galleria file CC-GG

II settore: platea file P-U; galleria file AA-BB e HH-II

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GALLERIA

PLATEA

PALCOSCENICO

Incontricon gli artisti

TEATRO COMUNALE Anteprima | Incontri con gli artisti

Danza Domenica 5 ottobre ore 19.45LE GALA DES HOMMESGala di danza classica e contemporaneaLAURENT HILAIRE, MANUEL LEGRIS E WILFRIED ROMOLI ÉTOILES DEL BALLET DE L’OPÉRA NATIONAL DE PARIS

Martedì 11 novembre ore 19.45PASCAL RIOULT DANCE THEATRE NEW YORKSERATA STRAWINSKY

Martedì 16 dicembre ore 19.45FONDAZIONE NAZIONALE DELLA DANZA ATERBALLETTO InCanto dall’Orlando furioso

Giovedì 29 gennaio ore 19.45COMPAÑÍA MERCEDES RUIZJUNCÁ

Martedì 10 marzo ore 19.45BALLET DU CAPITOLE DE TOULOUSESERATA GEORGE BALANCHINE

Domenica 22 marzo ore 19.45TANGO METROPOLISMusical di Tango

Opera Giovedì 25 settembre ore 17.00IL FLAUTO MAGICO di Wolfgang Amadeus Mozart

Mercoledì 5 novembre ore 17.00TOSCA di Giacomo Puccini

Giovedì 27 novembre ore 17.00IL VIAGGIO A REIMS di Gioachino Rossini

Prosa Sabato 11 ottobre ore 17.00SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE di Luigi Pirandello

Prosa Sabato 25 ottobre ore 17.00 SOLA ME NE VO

di Vincenzo Cerami, Riccardo Cassini, Mariangela Melato, Giampiero Solari

Sabato 15 novembre ore 17.00IL VANGELO SECONDO PILATO di Éric-Emmanuel Schmitt

Sabato 22 novembre ore 17.00IL DIVO GARRY di Nöel Coward

Sabato 13 dicembre ore 17.00ROMOLO IL GRANDE di Friedrich Dürrenmatt

Sabato 10 gennaio ore 17.00SILLABARI due tempi di Paolo Poli da Goffredo Parise

Sabato 24 gennaio ore 17.00TRILOGIA DELLA VILLEGGIATURA di Carlo Goldoni

Sabato 7 febbraio ore 17.00BOTHANICA di Moses Pendleton

Sabato 21 febbraio ore 17.00IL DUBBIO di John Patrick Shanley

Sabato 14 marzo ore 17.00AMLETO di William Shakespeare

Sabato 28 marzo ore 17.00IL DIO DELLA CARNEFICINA di Yasmina Reza

Sabato 18 aprile ore 17.00LA BASE DE TUTO da Giacinto Gallina

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CALENDARIO DEGLI SPETTACOLI

Settembre Mercoledì 24 17.00 Comunale Opera IL FLAUTO MAGICO (Anteprima giovani) 47

Venerdì 26 20.45 A Comunale Opera IL FLAUTO MAGICO

Domenica 28 16.00 C Comunale Opera IL FLAUTO MAGICO

Martedì 30 20.45 B Comunale Opera IL FLAUTO MAGICO

Ottobre Domenica 5 20.45 A Comunale Danza LE GALA DES HOMMES 35 Venerdi 10 20.45 A Comunale Prosa SEI PERSONAGGI IN CERCA D’ AUTORE 53

Sabato 11 20.45 B Comunale Prosa SEI PERSONAGGI IN CERCA D’ AUTORE

Domenica 12 16.00 C Comunale Prosa SEI PERSONAGGI IN CERCA D’ AUTORE

Domenica 12 20.45 Eden Jazz PAOLO FRESU, URI CAINE 113

Mercoledì 15 20.45 Comunale Concerti ORCHESTRE DES CHAMPS-ÉLYSÉES 11

Mercoledì 22 20.45 Careni Danza LA FORMA DELL’INCOMPIUTO 131

Venerdì 24 20.45 A Comunale Prosa SOLA ME NE VO 55

Sabato 25 20.45 B Comunale Prosa SOLA ME NE VO

Domenica 26 16.00 C Comunale Prosa SOLA ME NE VO

Giovedì 30 20.45 Careni Concerti VINCITORI DEL 127 CONCORSO “TOTI DAL MONTE”

Novembre Martedì 4 20.45 Eden Jazz DAVE DOUGLAS TRIO 115

Giovedì 6 17.00 Comunale Opera TOSCA (Anteprima giovani) 49

Venerdì 7 20.45 A Comunale Opera TOSCA Venerdì 7 20.45 Careni Danza COLORES MORENOS 133

Sabato 8 20.45 B Comunale Opera TOSCA 49

Domenica 9 16.00 C Comunale Opera TOSCA

Martedì 11 20.45 Comunale Danza PASCAL RIOULT DANCE 37 THEATRE NEW YORK Martedì 11 20.45 Da Ponte Concerti VINCITORI DEL CONCORSO 79 “TOTI DAL MONTE” Giovedì 13 20.45 Comunale Concerti VINCITORI DEL CONCORSO 33 “TOTI DAL MONTE” (Fuori abbonamento)

Venerdì 14 20.45 A Comunale Prosa IL VANGELO SECONDO PILATO 57 Venerdì 14 20.45 Careni Prosa CASA DI BAMBOLA - L’ALTRA NORA 139

Sabato 15 20.45 B Comunale Prosa IL VANGELO SECONDO PILATO 57

Domenica 16 16.00 C Comunale Prosa IL VANGELO SECONDO PILATO

Giovedì 20 20.45 Comunale Concerti AMERICAN STRING QUARTET 13 ZILBERSTEIN

Venerdì 21 20.45 A Comunale Prosa IL DIVO GARRY 59

Sabato 22 20.45 B Comunale Prosa IL DIVO GARRY

Domenica 23 16.00 C Comunale Prosa IL DIVO GARRY

Mercoledì 26 20.45 Da Ponte Danza BOLERO SERATA D’AUTORE 91

Giovedì 27 20.45 Da Ponte Jazz FABRIZIO BOSSO LATIN QUINTET 81 Venerdì 28 20.45 A Comunale Opera IL VIAGGIO A REIMS 51

Sabato 29 20.45 B Comunale Opera IL VIAGGIO A REIMS

Domenica 30 16.00 C Comunale Opera IL VIAGGIO A REIMS

Dicembre Mercoledì 10 20.45 Da Ponte Concerti QUARTETTO DI VENEZIA - CECI 83

Giovedì 11 20.45 Eden Jazz ARKÉ STRING QUARTET- GURTU 117

Venerdì 12 20.45 A Comunale Prosa ROMOLO, IL GRANDE 61 Venerdì 12 20.45 Careni Prosa IL MARCHESE DEL GRILLO 141

Sabato 13 20.45 B Comunale Prosa ROMOLO, IL GRANDE

Domenica 14 16.00 C Comunale Prosa ROMOLO, IL GRANDE

Martedì 16 20.45 Comunale Danza INCANTO 39

Mercoledì 17 20.45 Comunale Concerti LONDON CHAMBER ORCHESTRA - TAN 15

Giovedì 18 20.45 Da Ponte Danza MARIA DE BUENOS AIRES 93

Gennaio Sabato 3 20.45 Careni Concerti CONCERTO DI CAPODANNO 129

Venerdì 9 20.45 A Comunale Prosa SILLABARI 63

Sabato 10 20.45 B Comunale Prosa SILLABARI

Domenica 11 16.00 C Comunale Prosa SILLABARI

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Mese Giorno Ore Turno Teatro Genere Spettacolo Pag

Mese Giorno Ore Turno Teatro Genere Spettacolo Pag

CALENDARIO DEGLI SPETTACOLIMese Giorno Ore Turno Teatro Genere Spettacolo Pag

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Gennaio Martedì 13 20.45 Da Ponte Concerti ROBY LAKATOS ENSEMBLE 85

Venerdì 16 20.45 Careni Prosa LA BASE DE TUTO 143

Sabato 17 20.45 Eden Jazz MICHEL PORTAL QUARTET - SCLAVIS 119

Venerdì 23 20.45 A Comunale Prosa TRILOGIA DELLA VILLEGGIATURA 65

Sabato 24 20.45 B Comunale Prosa TRILOGIA DELLA VILLEGGIATURA

Domenica 25 16.00 C Comunale Prosa TRILOGIA DELLA VILLEGGIATURA

Martedì 27 20.45 Comunale Concerti KREMERATA BALTICA - KREMER 17

Giovedì 29 20.45 Comunale Danza JUNCÁ 41

Venerdì 30 20.45 Careni Danza EVVIVA IL MUSICAL! 135

Sabato 31 20.45 Da Ponte Danza THE PARSONS DANCE COMPANY U.S.A. 95

Febbraio Domenica 1 17.00 Da Ponte Prosa ENRICO IV 101

Venerdì 6 20.45 A Comunale Prosa BOTHANICA 67

Sabato 7 20.45 B Comunale Prosa BOTHANICA

Domenica 8 16.00 C Comunale Prosa BOTHANICA

Domenica 8 20.45 Comunale Prosa BOTHANICA (Fuori abbonamento)

Martedì 10 20.45 Comunale Concerti ORPHEUS CHAMBER ORCHESTRA - BISS 19

Sabato 14 20.45 Eden Jazz JOHN TAYLOR TRIO 121

Domenica 15 20.45 Comunale Concerti ORCHESTRA SINFONICA E CORO 21 SINFONICO DI MILANO “GIUSEPPE VERDI”

Domenica 15 17.00 Da Ponte Prosa IL SIGNORE VA A CACCIA 103

Venerdì 20 20.45 A Comunale Prosa IL DUBBIO 69

Venerdì 20 20.45 Careni Danza STATUARIA 137

Sabato 21 20.45 B Comunale Prosa IL DUBBIO

Domenica 22 16.00 C Comunale Prosa IL DUBBIO

Lunedì 23 20.45 Da Ponte Concerti ORCHESTRA DI PADOVA 87 E DEL VENETO - DE MARIA

Giovedì 26 20.45 Comunale Concerti MURRAY PERAHIA 23

Mese Giorno Ore Turno Teatro Genere Spettacolo Pag

Marzo Domenica 1 17.00 Da Ponte Prosa LA BASE DE TUTO 105

Sabato 7 20.45 Comunale Concerti CORO DELLA S.A.T. 25

Martedì 10 20.45 Comunale Danza SERATA GEORGE BALANCHINE 43

Giovedì 12 20.45 Eden Jazz KENNY BARRON TRIO 123 Venerdì 13 20.45 A Comunale Prosa AMLETO 71

Venerdì 13 20.45 Careni Prosa VIAGGIATORI DI PIANURA 145

Sabato 14 20.45 B Comunale Prosa AMLETO 71

Domenica 15 16.00 C Comunale Prosa AMLETO

Domenica 15 17.00 Da Ponte Prosa VIAGGIATORI DI PIANURA 107

Giovedì 19 20.45 Da Ponte Danza BEIJING LTDX MODERN DANCE 97 COMPANY

Sabato 21 20.45 Da Ponte Jazz FRANCESCO CAFISO QUARTET 87

Domenica 22 20.45 Comunale Danza TANGO METROPOLIS 45

Domenica 22 17.00 Da Ponte Prosa LA SIGNORINA GIULIA 109

Mercoledì 25 20.45 Comunale Concerti OTTETTO D’ARCHI DEI 27 FILARMONICI DI BERLINO

Venerdì 27 20.45 A Comunale Prosa IL DIO DELLA CARNEFICINA 73

Sabato 28 20.45 B Comunale Prosa IL DIO DELLA CARNEFICINA

Domenica 29 16.00 C Comunale Prosa IL DIO DELLA CARNEFICINA

Aprile Mercoledì 1 20.45 Comunale Concerti GABETTA - URSULEASA 29

Domenica 5 20.45 Da Ponte Danza MÉLI–MÉLO II Le Retour 99

Venerdì 17 20.45 A Comunale Prosa LA BASE DE TUTO 75

Sabato 18 20.45 B Comunale Prosa LA BASE DE TUTO

Domenica 19 16.00 C Comunale Prosa LA BASE DE TUTO

Maggio Lunedì 4 20.45 Comunale Concerti PRAGUE PHILHARMONIA - BERMAN 31

A cura dell’Ufficio Stampa di Teatri S.p.A.Chiuso in tipografia il 29 agosto 2008Progetto grafico: www.ethicagency.de

Stampa: Trevisostampa - Villorba

L’attività dei Teatri Comunale, Eden, Lorenzo Da Ponte, Careni è organizzata da

Teatri S.p.A.Società strumentale di Fondazione Cassamarca di Treviso

in collaborazione con Arteven, Asolo Musica, col sostegno del

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e del Comune di Vittorio Veneto