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1 CGIL Sicilia Dipartimento Politiche Energetiche ed Ambientali, Aree ad elevato rischio di crisi ambientale Palermo, 27 Marzo 2009 Fondi nazionali per la bonifica e il reinsediamento produttivo dei siti industriali inquinati siciliani Il 26 marzo 2009, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, si è tenuta una riunione del Comitato di Sorveglianza del Programma Straordinario Nazionale per il recupero economico e produttivo dei siti industriali inquinati. La riunione ha confermato quanto da noi precedentemente denunciato e cioè che non vi è più traccia dell’originaria dotazione dei Fondi nazionali per la bonifica pari a 3009 milioni di euro, stabilita con delibera Cipe n. 166 del 21.12.07, nell’ambito del quadro strategico nazionale 2007-2013. Dopo gli interventi del Ministro dell’Economia, le risorse rimaste della dotazione finanziaria originaria ammontano a 1100 milioni di euro. Inoltre, queste risorse rimanenti, con delibera del Cipe del 6 marzo 2009, sono state allocate nel fantomatico fondo strategico per il paese nella disponibilità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Comitato di Sorveglianza ha comunicato che le richieste di intervento per bonifiche sono state complessivamente 116 e solo 60 sono state dichiarate ammissibili in quanto rispondenti ai criteri della legislazione vigente. La selezione, realizzata sulla base dei criteri di oggettiva priorità indicati nel bando, ha portato a individuare 26 richieste, di cui 8 nel Mezzogiorno e 18 nel Centro-Nord. Entro 10 giorni dovrebbe essere emanato un decreto interministeriale che dovrebbe autorizzare la spesa di soli 50 milioni di euro per la bonifica di 3 siti immediatamente cantierabili. I siti individuati sono Fidenza (sito di interesse nazionale) con una dotazione finanziaria di 4 milioni di euro, Massamortara (Umbria, sito di interesse regionale) con un finanziamento di 2,5 milioni di euro e Ravenna (sito di interesse regionale) con 23 milioni di euro; i 20,5 milioni di euro rimanenti sono per le spese di assistenza tecnica, a valere però sulla somma originaria. La delibera Cipe n. 166 del 21.12.07 che ha definito la dotazione originaria assegnava il 60% delle risorse alle Regioni del Mezzogiorno, mentre, come si può notare dall’allegato, la maggior parte degli interventi riguarda le Regioni del centro- nord. La CGIL nazionale, unitariamente a CISL e UIL, ha espresso un giudizio fortemente critico sull’operato del Governo e ha annunciato una adeguata risposta. La CGIL siciliana contrasta la decisione assunta e denuncia la mancata presenza di tre siti di interesse nazionale (Gela, Milazzo, Biancavilla) sui quattro esistenti in Sicilia. A Priolo (unico sito inserito nell’elenco) non sono previsti interventi prioritari aggravando così la crisi industriale di quell’area a causa del blocco degli investimenti previsti nell’Accordo di Programma. Chiediamo al governo nazionale, a partire dal Ministro dell’Ambiente, di ripristinare l’ammontare economico originario e programmare gli interventi necessari. Il governo regionale intervenga con forza e decisione affinché non vengano ulteriormente depredate le risorse destinate alla Sicilia, indispensabili per il risanamento, la riqualificazione, il reinsediamento produttivo e lo sviluppo industriale. Gli interventi di bonifica, infatti, anche in ragione della crisi, oltre a restituire pezzi di territorio a nuovi insediamenti produttivi e ad evitare danni alla salute dei lavoratori e dei cittadini possono essere un moltiplicatore di possibilità occupazionali.

Fondi per le bonifiche - CGIL Sicilia · 116 e solo 60 sono state dichiarate ammissibili in quanto rispondenti ai criteri della legislazione vigente. La selezione, realizzata sulla

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CGIL Sicilia

Dipartimento Politiche Energetiche ed Ambientali, Aree ad elevato rischio di crisi ambientale

Palermo, 27 Marzo 2009

Fondi nazionali per la bonifica e il reinsediamento produttivo dei siti industriali inquinati siciliani

Il 26 marzo 2009, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, si è tenuta una riunione del Comitato di Sorveglianza del Programma Straordinario Nazionale per il recupero economico e produttivo dei siti industriali inquinati. La riunione ha confermato quanto da noi precedentemente denunciato e cioè che non vi è più traccia dell’originaria dotazione dei Fondi nazionali per la bonifica pari a 3009 milioni di euro, stabilita con delibera Cipe n. 166 del 21.12.07, nell’ambito del quadro strategico nazionale 2007-2013. Dopo gli interventi del Ministro dell’Economia, le risorse rimaste della dotazione finanziaria originaria ammontano a 1100 milioni di euro. Inoltre, queste risorse rimanenti, con delibera del Cipe del 6 marzo 2009, sono state allocate nel fantomatico fondo strategico per il paese nella disponibilità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Comitato di Sorveglianza ha comunicato che le richieste di intervento per bonifiche sono state complessivamente 116 e solo 60 sono state dichiarate ammissibili in quanto rispondenti ai criteri della legislazione vigente. La selezione, realizzata sulla base dei criteri di oggettiva priorità indicati nel bando, ha portato a individuare 26 richieste, di cui 8 nel Mezzogiorno e 18 nel Centro-Nord. Entro 10 giorni dovrebbe essere emanato un decreto interministeriale che dovrebbe autorizzare la spesa di soli 50 milioni di euro per la bonifica di 3 siti immediatamente cantierabili. I siti individuati sono Fidenza (sito di interesse nazionale) con una dotazione finanziaria di 4 milioni di euro, Massamortara (Umbria, sito di interesse regionale) con un finanziamento di 2,5 milioni di euro e Ravenna (sito di interesse regionale) con 23 milioni di euro; i 20,5 milioni di euro rimanenti sono per le spese di assistenza tecnica, a valere però sulla somma originaria. La delibera Cipe n. 166 del 21.12.07 che ha definito la dotazione originaria assegnava il 60% delle risorse alle Regioni del Mezzogiorno, mentre, come si può notare dall’allegato, la maggior parte degli interventi riguarda le Regioni del centro-nord. La CGIL nazionale, unitariamente a CISL e UIL, ha espresso un giudizio fortemente critico sull’operato del Governo e ha annunciato una adeguata risposta. La CGIL siciliana contrasta la decisione assunta e denuncia la mancata presenza di tre siti di interesse nazionale (Gela, Milazzo, Biancavilla) sui quattro esistenti in Sicilia. A Priolo (unico sito inserito nell’elenco) non sono previsti interventi prioritari aggravando così la crisi industriale di quell’area a causa del blocco degli investimenti previsti nell’Accordo di Programma. Chiediamo al governo nazionale, a partire dal Ministro dell’Ambiente, di ripristinare l’ammontare economico originario e programmare gli interventi necessari. Il governo regionale intervenga con forza e decisione affinché non vengano ulteriormente depredate le risorse destinate alla Sicilia, indispensabili per il risanamento, la riqualificazione, il reinsediamento produttivo e lo sviluppo industriale. Gli interventi di bonifica, infatti, anche in ragione della crisi, oltre a restituire pezzi di territorio a nuovi insediamenti produttivi e ad evitare danni alla salute dei lavoratori e dei cittadini possono essere un moltiplicatore di possibilità occupazionali.

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