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86 · TM Ottobre 2019 S aper creare una blockchain da zero: una capacità che potrebbe salire in cima alla lista delle com- petenze ricercate dal mondo professionale del prossimo futuro, se è vero che le tecnologie decentralizzate sono destinate a rivoluzionare non solo il settore finanziario, dove oggi con le criptovalute hanno la loro principale applicazione, ma una vasta serie di ambiti, con un impatto di cui solo ora iniziamo a intuire la tra- sversalità. I pregi della ‘catena di blocchi di dati digitali’, che affida ogni nuova immissione e transazione alla verifica con- divisa dei membri della sua rete informa- tica, sono ormai noti: trasparenza assoluta, impossibilità di falsificazione, disinterme- diazione da qualsiasi autorità centrale con il controllo individualizzato sui propri dati e le operazioni effettuate. Quali chance per il Ticino? La Svizzera si è da subito dimostrata molto attrattiva per l’ecosistema che ruota attorno alla blockchain e già conta oltre 800 aziende attive nel settore, che si stima impieghino oltre 4mila professionisti, con la fiorente e fiscalmente vantaggiosa Zugo che ne ha calamitate la metà circa - fra cui tutti e sei gli ‘unicorni’ - con Ethereum a guidare la cordata delle imprese da oltre un miliardo di valore - mentre Ginevra si prepara a ospitare la chiacchierata Calibra. Zurigo, che segue con 138, non resta certo a guar- dare: nel primo trimestre 2020 la Borsa svizzera, dopo l’attuale fase pilota, lancerà la Six Digital Exchange Sdx, prima infra- struttura al mondo completamente inte- grata per trading, settlement e custodia di attività digitali, un servizio che prevede la tokenizzazione dei titoli esistenti e delle attività non bancarie per includere i beni precedentemente non negoziabili. «In Ticino, si sta seguendo energetica- mente e da vicino il movimento nato oltre Gottardo. Lo testimoniano le numerose associazioni e iniziative degli ultimi due anni, ad esempio CryptoPolis a Chiasso, che ambisce a creare il più grande ecosi- stema blockchain del Sud Europa, o la CryptoValley Southern Alps, con cui approda nella Svizzera italiana l’associa- zione non profit elvetica che si propone di sviluppare in modo ancora più specifico l’azione in favore della blockchain e delle tecnologie crittografiche con iniziative volte a far crescere gli skill a livello di busi- ness e finance sulle tecnologie e sulla for- mazione», spiega Luca Ambrosini, ricer- catore presso l’Istituto sistemi informativi e networking (Isin) del Dipartimento tec- nologie innovative (Dti) della Supsi. «Più in generale, le principali opportunità per il Cantone sono nell’innovazione del set- tore bancario, nel FinTech e nel traccia- mento dei prodotti, siano essi di lusso o tipici del territorio. In questo momento sono attivi numerosi progetti pilota che si Blockchain: registro del futuro In principio fu il Bitcoin. Inizialmente sviluppata per supportare le criptovalute, la blockchain con la garanzia di sicurezza e trasparenza tipica delle tecnologie decentralizzate, sta mostrando le sue possibilità di applicazione in un’ampia gamma di settori oltre a quello finanziario. Per approfittarne sarà necessario formare professionisti altamente qualificati. / formazione / professioni emergenti

formazion e/ professioni emergenti Blockchain: registro del futuro · il Cantone sono nell’innovazione del set-tore bancario, nel FinTech e nel traccia - mento dei prodotti, siano

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Saper creare una blockchain dazero: una capacità che potrebbesalire in cima alla lista delle com-petenze ricercate dal mondo

professionale del prossimo futuro, se èvero che le tecnologie decentralizzate sonodestinate a rivoluzionare non solo il settorefinanziario, dove oggi con le criptovalutehanno la loro principale applicazione, mauna vasta serie di ambiti, con un impattodi cui solo ora iniziamo a intuire la tra-sversalità. I pregi della ‘catena di blocchidi dati digitali’, che affida ogni nuova

immissione e transazione alla verifica con-divisa dei membri della sua rete informa-tica, sono ormai noti: trasparenza assoluta,impossibilità di falsificazione, disinterme-diazione da qualsiasi autorità centrale conil controllo individualizzato sui propri datie le operazioni effettuate.Quali chance per il Ticino?La Svizzerasi è da subito dimostrata molto attrattivaper l’ecosistema che ruota attorno allablockchain e già conta oltre 800 aziendeattive nel settore, che si stima impieghinooltre 4mila professionisti, con la fiorente

e fiscalmente vantaggiosa Zugo che ne hacalamitate la metà circa - fra cui tutti e seigli ‘unicorni’ - con Ethereum a guidare lacordata delle imprese da oltre un miliardodi valore - mentre Ginevra si prepara aospitare la chiacchierata Calibra. Zurigo,che segue con 138, non resta certo a guar-dare: nel primo trimestre 2020 la Borsasvizzera, dopo l’attuale fase pilota, lanceràla Six Digital Exchange Sdx, prima infra-struttura al mondo completamente inte-grata per trading, settlement e custodiadi attività digitali, un servizio che prevedela tokenizzazione dei titoli esistenti e delleattività non bancarie per includere i beniprecedentemente non negoziabili.«In Ticino, si sta seguendo energetica-

mente e da vicino il movimento nato oltreGottardo. Lo testimoniano le numeroseassociazioni e iniziative degli ultimi dueanni, ad esempio CryptoPolis a Chiasso,che ambisce a creare il più grande ecosi-stema blockchain del Sud Europa, o laCryptoValley Southern Alps, con cuiapproda nella Svizzera italiana l’associa-zione non profit elvetica che si proponedi sviluppare in modo ancora più specificol’azione in favore della blockchain e delletecnologie crittografiche con iniziativevolte a far crescere gli skill a livello di busi-ness e finance sulle tecnologie e sulla for-mazione», spiega Luca Ambrosini, ricer-catore presso l’Istituto sistemi informativie networking (Isin) del Dipartimento tec-nologie innovative (Dti) della Supsi. «Piùin generale, le principali opportunità peril Cantone sono nell’innovazione del set-tore bancario, nel FinTech e nel traccia-mento dei prodotti, siano essi di lusso otipici del territorio. In questo momentosono attivi numerosi progetti pilota che si

Blockchain: registro del futuroIn principio fu il Bitcoin. Inizialmente sviluppata per supportare le criptovalute, la blockchaincon la garanzia di sicurezza e trasparenza tipica delle tecnologie decentralizzate, stamostrando le sue possibilità di applicazione in un’ampia gamma di settori oltre a quellofinanziario. Per approfittarne sarà necessario formare professionisti altamente qualificati.

/ formazione/professioni emergenti

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auspica inizino a portare benefici sin dalprossimo anno». Per ora sono 43 le aziende registrate, un

decimo rispetto a Zugo. Più tentennantesembra soprattutto il settore finanziario,dove al di là dei progetti Fintech di grandiistituti bancari, il discorso non è ancorastato abbracciato con quell’entusiasmo equella propositività che la terza piazzafinanziaria nazionale dovrà dimostrare pernon accumulare pericolosi ritardi. Mas Blockchain, Cryptocurrency andDecentralized Technologies. «Proprioavvertendo la necessità da parte del ter-ritorio di disporre di professionisti dotatidelle competenze indispensabili per svi-luppare strutture di blockchain a supportodi attività e processi nei più svariati settorilavorativi, anche se il focus va sicuramentea quello finanziario, un’istituzione comela Supsi ha colto la sfida di dedicare uncorso di specializzazione a livello di for-mazione continua a una tematica di cosìrecente definizione, se calcoliamo che diblockchain si è iniziato a parlare solo 10anni fa», illustra Alessandro Puiatti, docen-te e ricercatore senior e responsabile areaIct for Health presso l’Isin. Si era in piena crisi finanziaria quando

il sedicente Satoshi Nakamoto pubblicòil suo Bitcoin White Paper: il momentoideale, in clima di sfiducia verso il sistemabancario, per promuovere il concetto didisintermediazione. Il 10 maggio 2010venne realizzata la prima transazione conuna criptovaluta: 10mila bitcoin per duepizze (che, up to date, equivarrebbero a96 milioni di franchi!).«È importante sottolineare che il con-

cetto di Distributed Ledger Technologies(Dlt), per intenderci quelle che permet-tono la gestione di un libro mastro distri-buito, si basa su tecnologie che hanno vistola luce ben prima della nascita del Bitcoin.Diversi elementi erano già stati propostinello scorso millennio, quali le reti Peer-to-Peer, la verifica e l’ordinamento di datiutilizzando algoritmi crittografici o il con-cetto di proof-of-work, risalente al 1997,quando era stato sviluppato per prevenirelo spam in rete. L’inventore di Bitcoin haavuto la brillante intuizione di combinarequesti concetti tecnologici a incentivi eco-nomici e sociali, creando la prima valutagestita da un sistema completamentedecentralizzato. Dopo Bitcoin, sono statecreate numerose altre piattaforme cherientrano nella definizione di Dlt, ma chenon necessariamente si basano sul concetto

di blockchain o sono legate a criptovalute»,specifica Amos Brocco, docente e ricer-catore senior presso l’Isin.A gennaio 2020 si inaugurerà quindi la

prima edizione del Master of AdvancedStudies (Mas) in Blockchain, Cryptocur-rency and Decentralized Technologies,tra le rare proposte nel suo genere, svi-luppato dal Dti in collaborazione con l’in-novativa start up Eidoo, basata a Chiasso,e sostenuto dalla Camera europea delCommercio digitale. Il programma si arti-colerà su un anno e mezzo di corsi (giovedìe venerdì sera e la giornata di sabato, pervenire incontro alle esigenze degli iscritti),per un totale di 600 ore di frequenza. «Tutte le lezioni si svolgeranno in ingle-

se, essendo la lingua di riferimento in

ambito tecnologico e con la volontà diattirare iscritti anche dalla Svizzera internae romanda, dall’Italia e da tutta Europa»,anticipa il responsabile del Mas AlessandroPuiatti. Il piano studi sarà strutturato in

«Avvertendo la necessità daparte del territorio di disporredi professionisti in grado di sviluppare strutture di

blockchain, la Supsi ha colto la sfida di dedicare un corso di specializzazione a unatematica di così recente

definizione, se calcoliamo chedi blockchain si è iniziato aparlare solo dieci anni fa»

Alessandro Puiatti,Responsabile del Mas Blockchain,Cryptocurrency and Decentralized

Technologies della Supsi

Le magnifiche 10 della Crypto Valley

Azienda Valore in Mln $ Settore

Ethereum Foundation 30.539 Platform & Protocol

Cardano Foundation 2.139 Platform & Protocol

Dfinity Foundation 2.000 Platform & Protocol

Polkadot 1.200 Platform & Protocol

Cosmos Network 1.006 Platform & Protocol

Bitmain 1.000 Mining

Tezos 683 Platform & Protocol

Xapo 500 Wallet & Vault

Lisk 207 Platform & Protocol

Waves 183 Platform & Protocol

Fonte: Cvvc, The Crypto Valley’s Top 50, H1 2019

In apertura, una panoramica delleprime 50 aziende che ruotanoattorno alla Crypto Valley (Svizzera e Lussemburgo), suddivise per segmento di attività:un ecosistema florido che già dàlavoro a 4000 persone. Sopra, a guidare la Top 10, tutti e seigli unicorni, fra cui le new entryCosmos Network e Polkadot, hannosede a Zugo, epicentro del settore.

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quattro moduli corrispondenti a quelleche sono state individuate come le attualiaree trainanti di tali tecnologie: si parte

dunque da un’introduzione alla blockchainper passare a parlare di smart contract,uno dei principali e più interessanti pro-tocolli in ambito di Dtl; seguirà un capitolodedicato al crowdfunding (le famigerateIco, che adesso cedono terreno alle piùaffidabili Sto) e al delicato aspetto dellaregolamentazione; infine si fornirà unapanoramica sull’impatto e le opportunitàche l’adozione delle tecnologie decentra-

lizzate delinea all’orizzonte per il settoreindustriale e non solo. «Il Mas si rivolge a laureati con rilevanti

esperienze professionali in ambito Ict,infatti il primo modulo presenterà, ma giàa un livello approfondito, le basi finanziariee crittografiche su cui si fondano i concettidi blockchain e di criptovalute, trasmet-tendo i paradigmi e i presupposti fonda-mentali a supporto di tale tecnologia. Subi-to dopo seguirà un corso di 72 ore di svi-luppo, per consentire ai corsisti di mettereda subito le mani in pasta, e più in generaletutta la didattica sarà improntata alla pra-tica, con docenti provenienti oltre chedalle aree della Supsi coinvolte nel discor-so, da diverse aziende del Cantone ed este-re che vantano solide competenze in mate-ria. E sempre in collaborazione con partneroperanti nel settore - o direttamente all’in-terno della propria impresa, quando inte-ressata - verrà realizzato il progetto di tesi,che prevede un impegno di 450 ore. Unprogramma quindi molto più approfondito

La regolamentazione di una tecnologia rivoluzionaria comela blockchain, con tutte le attività che attorno a essa ruotano,pone un’ampia serie di problematiche normative, fiscali e didiritto civile con cui si confronta anche la Svizzera, fra i Paesiche adottando un approccio ‘fintech neutrale’, si trova nellaposizione di applicare le leggi esistenti, centralizzate per defi-nizione, alle esigenze di una tecnologia che ha invece nelladecentralizzazione la propria essen-za. «Ad esempio, una delle applica-zioni più interessanti della block-chain potremmo averla in ambitofondiario: registrarvi i terreni rispar-mierebbe costi, burocrazia e assicu-rerebbe una maggiore velocità diesecuzione, ma la legge prevede cheper trasferire un terreno sia neces-sario un atto pubblico. Ci vorrannoanni prima che la politica decida dicambiare la legge per creare un tokenche rappresenti il terreno e possaessere scambiato senza il bisogno diun notaio», osserva l’avvocato Lars Schlichting, partner dellostudio Kellerhals Carrard di Lugano, a capo di un team spe-cializzato in consulenza LegalTech. In attesa che il legislatoreproceda ai necessari adeguamenti, è dunque indispensabilecercare delle interpretazioni del diritto che permettano disvolgere le attività basate sulla blockchain nel rispetto dellacompliance. Tra gli strumenti più promettenti nell’ottica della disinter-mediazione, gli smart contract. «Oggi sono utilizzati prin-

cipalmente per automatizzare delle operazioni finanziarie,come gli escrow account. Chiaramente più asset sarannotokenizzati sulla blockchain, più ampia sarà la gamma di appli-cazioni», prevede Lars Schlichting. La blockchain è, ad esem-pio, particolarmente interessante per tracciare la ‘vita’ di unbene, dalla creazione/estrazione alla commercializzazione ecertificarne l’autenticità. Sicuramente anche il voto elettronico

seguirà questa strada, già sperimen-tata a Zugo. Lo smart contract sipresta inoltre ottimamente all’ac-quisto di commodities e al trasferi-mento di merci: già si sta procedendocon i primi proof of concept per direaddio alle lettere di credito. Poi ilsettore sanitario con la cartella medi-ca del paziente, i social network biso-gnosi di una gestione più trasparente,il modo del gaming, … «Ma, a mioavviso, sarà il FinTech il campo incui la blockchain avrà il maggiorimpatto, cambiando radicalmente il

modo di fare finanza, da centralizzato, con le banche comeunica garanzia, a decentralizzato», evidenzia Lars Schillingche, come Ceo della holding Poseidon si dedica alla promo-zione di start up innovative nel mondo fintech e crypto, fracui la ticinese Eidoo. Obiettivo: fornire struttura e strumentinecessari al sistema finanziario del futuro, guidati dall’assolutaconvinzione che da qui a qualche anno gli equilibri volgerannoa favore delle tecnologie decentralizzate. Un segnale potrebbeessere quello che viene dal segmento delle criptobanche, in

Le sfide normative della blockchain

Da sinistra, Amos Brocco, docente ericercatore senior, e Luca Ambrosini,ricercatore, attivi presso l’Istitutosistemi informativi e networkingdella Supsi (Isin).

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rispetto a quello del Cas Blockchain, cheoffriamo invece per familiarizzare con tec-nologie e strumenti, normative e modellidi business che ruotano attorno all’uni-verso della blockchain, ma non per inse-gnare a svilupparne una da zero, comeambizione del Mas», prosegue il respon-sabile Alessandro Puiatti. Far centro con le tecnologie decentra-lizzate. Tanti i possibili sbocchi, perchécome si anticipava, la blockchain, pur nataper supportare le criptovalute, Bitcoin inprimis, come ogni tecnologia emergentesoltanto ora sta rivelando le altre suenumerose potenziali applicazioni. «Sebbene si stiano svolgendo sperimen-

tazioni nei più svariati ambiti applicativi,solo il tempo determinerà in quali essa

fornirà un reale vantaggio competitivo.Se riconosciamo alla blockchain il ruolodi incorruttibile registro decentralizzatodi informazioni, gli ambiti che meglio siprestano alla sua applicazione sono quelliin cui è necessario garantire la fiducia trapartner commerciali e/o clienti, ad esem-pio supply chain management e notariz-zazione dell’informazione», osserva AmosBrocco. «Nel complesso ci troviamo per-ciò di fronte a un’area a forte carattereinterdisciplinare, in cui possono trovarespazio specialisti di settori sia professionaliche accademici: dunque esperti di infor-matica, quali ingegneri del software, spe-cialisti di reti, ricercatori in sistemi distri-buiti, esperti di sicurezza e di crittografia,ma anche, considerando le Dlt come un’e-

nabling technology, attori di settori non-tecnici, quali l’economia o il diritto».Proprio la regolamentazione è uno degli

aspetti più delicati della questione (vedibox a fianco). L’altra nota dolente sono iconsumi energetici: l’approvazione di ognioperazione da parte di tutti i miner, in‘competizione’ fra loro, comporta l’ele-vazione a potenza del fabbisogno energe-tico. «Presto però potremo spegnere tantialtri sistemi che utilizziamo attualmente- swift, server e computer - e si andrà sicu-ramente incontro a una razionalizzazionedel numero di blockchain attive; inoltrela maggior parte dei miner utilizza energiada fonti rinnovabili e a ogni nuova gene-razione i processori consumano meno»,conclude il responsabile del Mas. La prestazione da record messa a segno

dalla Cripto Valley che include Svizzerae Lussemburgo nel semestre iniziale diquest’anno, con le prime 50 aziende block-chain in grado di raddoppiare le loro valu-tazioni da 20 a 40 miliardi di dollari, sem-bra di ottimo auspicio: l’impressione èinfatti quella che al rapido sviluppo del-l’infrastruttura di mercato corrisponderàla realizzazione di progetti sempre piùimportanti. Al Ticino guadagnarsi la suafetta di torta. Formare dei professionistiin grado di sfruttare quest’occasione e sup-portarne l’implementazione nel tessutolocale, come il Mas Blockchain, Crypto-currency and Decentralized Technologiesdella Supsi si propone di fare, sarà fonda-mentale affinché la decentralizzazione del-la blockchain faccia centro.

Susanna Cattaneo

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Fondata nel 2017 a Chiasso, Eidoo nasce in unafase successiva all’entusiastica ma spesso improv-visata prima ondata di start up sorte attorno ablockchain e criptovalute. Il che significa doversipresentare con un’idea forte per rivaleggiarecon un mercato più maturo e competitor piùagguerriti. Presupposto che in questo caso nonsembra mancare. Basilare quanto efficace l’in-tuizione alla base: offrire un’interfaccia cherenda semplice l’approccio alla blockchain ancheai non addetti ai lavori. Un’App intuitiva, coe-rente e sicura, progettata per dispositivi mobilie desktop per conservare, gestire, convertire espendere i propri beni digitali: tra quelli sup-portati Bitcoin, Litecoin ed Ethereum con oltreun migliaio di token fra Erc20 ed Erc223. AlWallet si affianca un Exchange ibrido, basatosu smart contract che automatizzano le transa-zioni di fondi sulla base delle indicazioni del-

l’utente, che ha così il pieno controllo sui propri beni digitali. A fare la differenza,l’importanza attribuita alla user experience, resa il più omogenea e fluida possibile,tenendo comunque conto degli indispensabili standard di sicurezza e identificazioneper combattere il riciclaggio di denaro, da adempiere senza però indisporre gliutenti con procedure lunghe e tortuose. Un progetto dinamico, periodicamente aggiornato con nuove funzionalità, conl’ambizione di arrivare a proporre anche una carta di debito. Molto favorevoli iprimi riscontri: al mese si contano 100mila utenti attivi, di cui 30mila identificatisiper utilizzare l’Exchange, persino dalla Groenlandia, anche se Svizzera, Stati Uniti,Italia e Sud Corea rimangono i mercati di riferimento. Per costruire il suo sistemaEidoo si affida a un’unità interna di 12 sviluppatori esperti in blockchain, basati inSvizzera: ancora troppo pochi. Da qui il desiderio di sostenere il Mas Blockchain,Cryptocurrency and Decentralized Technologies della Supsi, di cui l’azienda èpartner principale e con il quale collaborerà anche a livello di didattica. Un modoper restituire al territorio un po’ della propria fortuna e stimolare l’ecosistemaattorno a questa tecnologia che ha bisogno di risorse in gamba per entrare davveroa far parte del tessuto imprenditoriale ed economico cantonale.

Il Wallet intuitivo per le criptovalute

L’avvocato Lars Schlichting,specializzato in consulenzaLegalTech, partner dello studioKellerhals Carrard di Lugano.