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Formazione BES - 3° incontro – Gli strumenti 1

Formazione BES - 3° incontro – Gli strumenti 1. Direttiva ministeriale 27.12.12 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione

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Formazione BES - 3° incontro – Gli strumenti

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Direttiva ministeriale 27.12.12

“Strumenti d’intervento per alunni con

bisogni educativi speciali

e

organizzazione territoriale

per l’inclusione scolastica”

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RIFERIMENTI NORMATIVI

Direttiva BES 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi

speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”

C.M. 8 del 6 marzo 2013; (Indicazioni operative) “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi

speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”. Indicazioni operative

nota MIUR prot. 2653 del 22.11.2013 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni educativi

speciali. A.S. 2013/2014. Chiarimenti”

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Direttiva ministeriale 27.12.12

Scopo della Direttiva

REALIZZAZIONE DEL

DIRITTO ALL’APPRENDIMENTO

per tutti gli alunni e per tutti gli studenti

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Direttiva ministeriale 27.12.12

SCUOLA INCLUSIVA

Favorisce il successo formativo di tutti gli alunni.

Prendendo in carico i bisogni educativi di ciascuno.

Rimuovendo gli ostacoli al processo di apprendimento.

Personalizzando i percorsi.

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Nota MIUR del 22.11.2013 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni educativi speciali. A.S. 2013/2014. Chiarimenti”

“La Direttiva ha voluto in primo luogo fornire tutela a tutte quelle situazioni in cui è presente un disturbo clinicamente fondato, diagnosticabile ma non ricadente nelle previsioni della Legge 104/92 né in quelle della Legge 170/2010. In secondo luogo si sono volute ricomprendere altre situazioni che si pongono comunque oltre l’ordinaria difficoltà di apprendimento, per le quali dagli stessi insegnanti sono stati richiesti strumenti di flessibilità da impiegare nell’azione educativo-didattica.”

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Direttiva BES 27.12.12

Bisogni Educativi Speciali1. Tutti i soggetti la cui situazione era già

regolamentata da norme precedenti:

alunni che presentano disabilità L 104/1992

alunni con DSA L 170/2010

2. Alunni in altre situazioni Direttiva ministeriale

del 27 – 12 - 2012

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Bisogni educativi speciali

Disabilità DSA e Disturbi Evolutivi Specifici

Area dello svantaggio socio-economico – linguistico e

culturale

Tutte •DSA•disturbi specifici del linguaggio•disturbo della coordinazione motoria, della disprassia •disturbo dello spettro autistico lieve•A.D.H.D•Disturbo oppositivo provocatorio•disturbo della condotta•disturbi d'ansia e dell'umore•funzionamento cognitivo limite

•Comorbilità

Svantaggi derivanti da motivi:•fisici•biologici •fisiologici •psicologici •sociali•economici

•difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana

•Interazioni tra i motivi

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I BES

Bisogni Educativi Speciali

L’alunno presenta bisogni educativi speciali quando

difficoltà transitorie o permanenti gli impediscono uno

sviluppo e un apprendimento adeguati in situazioni

educative “standard”.

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I BES: definizione di D.Ianes, V. Macchia, S. Cramerotti

Il bisogno educativo speciale nasce da

“qualsiasi difficoltà evolutiva, in ambito educativo/apprenditivo, che consiste in un funzionamento problematico anche per il soggetto, in termini di danno, ostacolo o stigma sociale, indipendentemente dall’eziologia, che necessita di educazione speciale individualizzata”.

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Individualizzazione e personalizzazione

La direttiva MIUR e la relativa C.M.

richiamano ed estendono a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione

dell’apprendimento

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Direttiva BES 27.12.12

Dalle procedure di certificazione

All’analisi dei bisogni di ciascuno

studente

L’ATTENZIONE SI SPOSTA

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Individualizzazione e personalizzazione

Differenze nell’apprendimento

Differenziazione dell’insegnamento

Individualizzazione e personalizzazione dei percorsi di apprendimento

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L 170/2010 Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico. LINEE GUIDA allegate al D. M. 12 luglio 2011

Didatticaindividualizzata

• Obiettivi comuni alla classe, metodologie diverse.

• Scopo: raggiungere un traguardo comune.

Didattica personalizzata

• Obiettivi anche molto diversi rispetto a quelli della classe.

• Scopo: costruire un percorso calibrato sulle abilità più funzionanti dell’alunno per garantire il suo successo formativo.

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Compito del CdC/team docenti

RILEVAREle problematiche

nell’esperienza scolastica

VALUTAREl’esistenza di necessità

educative non soddisfattibili con le tradizionali

metodologie didattiche

ELABORARE l’intervento individualizzato

personalizzato

PDF/PEI L. 104/1992PDP L. 170/2010

PDP Direttiva 27.12.2012

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PRIMA DIFFICOLTA’ DELL’INSEGNANTE

IN CLASSE HO 15 BES!

necessitàDARSI DEI

CRITERI

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Nota MIUR del 22.11.2013 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni educativi speciali. A.S. 2013/2014. Chiarimenti”

“La scuola può intervenire nella personalizzazione in tanti modi diversi, informali o strutturati, secondo i bisogni e la convenienza; pertanto la rilevazione di una mera difficoltà di apprendimento non dovrebbe indurre all’attivazione di un percorso specifico con la conseguente compilazione di un Piano Didattico Personalizzato.”

IL PDP PER CHI?

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Nota MIUR del 22.11.2013 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni educativi speciali. A.S. 2013/2014. Chiarimenti”

“Soltanto qualora nell’ambito del CdC o del team docenti si concordi di valutare l’efficacia di strumenti specifici questo potrà comportare l’adozione e quindi la compilazione di un Piano Didattico Personalizzato, con eventuali strumenti compensativi e/o misure dispensative”

IL PDP PER CHI?

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Nota MIUR del 22.11.2013 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni educativi speciali. A.S. 2013/2014. Chiarimenti”

“Anche in presenza di richieste dei genitori, accompagnate da diagnosi, che però non danno diritto alla certificazione di disabilità o di DSA, il Consiglio di Classe è autonomo nel decidere se formulare o non formulare un PDP, avendo cura di verbalizzare le motivazioni della decisione”

IL PDP PER CHI?

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1. DARSI DEI CRITERINota MIUR del 22.11.2013 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni educativi speciali. A.S. 2013/2014. Chiarimenti”

“Per quanto concerne gli alunni con cittadinanza non italiana essi necessitano anzitutto di interventi didattici relativi all’apprendimento della lingua e solo in via eccezionale della formalizzazione tramite un PianoDidattico Personalizzato. Si tratta soprattutto – ma non solo – di quegli alunni neo arrivati in Italia […] ovvero ove siano chiamate in causa altre problematiche. […] Tali interventidovrebbero avere comunque natura transitoria”

IL PDP PER CHI?

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1. DARSI DEI CRITERI

L’ottica con cui viene giudicato il funzionamento di un alunno dipende dal sistema di valori di chi opera il giudizio

QUALI CRITERI SEGUIRE?

IL PDP PER CHI?

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1. DARSI DEI CRITERI

E’ NECESSARIO PASSARE DA

SENSAZIONE SOGGETTIVA DI DISAGIO

VALUTAZIONE OGGETTIVA DELLO STATO DI

FUNZIONAMENTO DEL SOGGETTO

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1. DARSI DEI CRITERI

CRITERI (D. Ianes)1. DANNO

Per l’alunno o per gli altri, rispetto all’integrità fisica, psicologica e/o relazionale.

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1. DARSI DEI CRITERI

CRITERI (D. Ianes)2. OSTACOLO

Rispetto all’apprendimento cognitivo, sociale, relazionale, emotivo.

Pone l’alunno in condizione di svantaggio per ulteriori sviluppo.

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2. DARSI DEI CRITERI

CRITERI (D. Ianes)

3. STIGMA SOCIALE

L’alunno, attraverso il suo scarso funzionamento educativo/apprenditivo sta peggiorando la sua immagine sociale? Appartiene a qualche categoria debole?

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SECONDA DIFFICOLTA’ DELL’INSEGNANTE

QUANTE ATTIVITA’

DIVERSE DEVO PREPARARE?

rispostaDIDATTICA INCLUSIVA

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2. DIDATTICA INCLUSIVA

Adottare una

DIDATTICA INCLUSIVA

È

UNA SFIDA

per gli insegnanti

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2. DIDATTICA INCLUSIVA

AREE STRATEGICHE

1) Atteggiamento inclusivo dell’insegnante

della classe

2) Scelta dei materiali

3) Strategie didattiche inclusive

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2. DIDATTICA INCLUSIVA

Atteggiamento inclusivo dell’insegnante

OSSERVA/VERIFICA

COMPRENDE

PROGETTA

METTE IN ATTO STRATEGIE

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2. DIDATTICA INCLUSIVA

Atteggiamento inclusivo dell’insegnante

CURA LE RELAZIONI

CON GLI ALUNNICoglie e si fa carico delle

difficoltà

TRA PARICrea clima positivo e

accogliente

CON I COLLEGHI CON I GENITORI Condivisione

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2. DIDATTICA INCLUSIVA

Atteggiamento inclusivo dell’insegnante

CURA LA SCELTA DI

STRUMENTI DIDATTICI

FACILITANTI

DIVERSIFICATI

TECNOLOGICI

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2. DIDATTICA INCLUSIVA

Atteggiamento inclusivo dell’insegnante

METTE IN ATTO STRATEGIE

DIDATTICHE INCLUSIVE

DIVERSIFICATE

APPRENDIMENTO COOPERATIVO

TUTORING TRA PARI

ATTIVITA’ DI LABORATORIO

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I BES nella prospettiva ICF

Conseguenza

Assunzione prospettiva ICF

Intervenire sul contesto per ridurre la disfunzionalità.Intervenire sulla classe.

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PDP per allievi con Bisogni Educativi Speciali.

PDP per allievi con BES

Riferimenti normativi:

Dir. Min. 27/12/2012;

C.M. n.8 del 6/03/2013

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PDP per allievi con Bisogni Educativi Speciali.

PDP per allievi con BES

dell’ICS di Oggiono

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PDP per allievi con Bisogni Educativi Speciali.

PER ALUNNI CON:

DISTURBO EVOLUTIVO SPECIFICO DIAGNOSTICATO (NON DSA);

SITUAZIONI DI SVANTAGGIO SOCIOECONOMICO, CULTURALE E

LINGUISTICO;

PROBLEMI COMPORTAMENTALI E/O RELAZIONALI.

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PDP per allievi con Bisogni Educativi Speciali (F. Fogarolo)

PDP MODULARE Adattabile alle diverse esigenze

1. ANAGRAFICA

2. ANALISI DEL BISOGNO E DELLE RISORSE

3. PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI DIDATTICI ED EDUCATIVI

4. STRUMENTI COMPENSATIVI

5.MISURE DISPENSATIVE SEZIONI INSERITE SOLO QUANDO

SERVE

6. IMPEGNI DELLA FAMIGLIA

7. CRITERI E FORME DI VALUTAZIONE

8. PAGINA FINALE DELLE FIRME

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PDP per allievi con Bisogni Educativi Speciali.

SEZIONE A

DATI ANAGRAFICI

COGNOME E NOME ………………………………….

DATA DI NASCITA ………………………………………

LUOGO DI NASCITA …………………………………..

LINGUA MADRE ………………………………………..

EVENTUALE BILINGUISMO ……………………….

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PDP per allievi con Bisogni Educativi Speciali.

SEZIONE B

DOCUMENTAZIONE GIA’ IN POSSESSO DELLA SCUOLA

LA SITUAZIONE DI BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE E’ STATA INDIVIDUATA DA:

SERVIZIO SANITARIODIAGNOSI/RELAZIONE MULTI PROFESSIONALE (o diagnosi rilasciata da privati, in attesa di certificazione da parte del Servizio Sanitario Nazionale)

Redatta da: ___________________________________in data _____________________

Aggiornamenti diagnostici: __________________________________________________

Altre relazioni cliniche: _____________________________________________________

Interventi riabilitativi: ______________________________________________________

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PDP per allievi con Bisogni Educativi Speciali.

SEZIONE B

DOCUMENTAZIONE GIA’ IN POSSESSO DELLA SCUOLA

LA SITUAZIONE DI BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE E’ STATA INDIVIDUATA DA:

ALTRO SERVIZIO

DOCUMENTAZIONE PRESENTATA ALLA SCUOLA (RELAZIONE DA ALLEGARE)

Redatta da: ___________________________________in data _____________________

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PDP per allievi con Bisogni Educativi Speciali.

SEZIONE B

DOCUMENTAZIONE GIA’ IN POSSESSO DELLA SCUOLA

LA SITUAZIONE DI BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE E’ STATA INDIVIDUATA DA:

CONSIGLIO DI CLASSE / TEAM DOCENTE (RELAZIONE DA ALLEGARE)

Redatta da: ___________________________________in data _____________________

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PDP per allievi con Bisogni Educativi Speciali.

SEZIONE C

DESCRIZIONE DELLE ABILITA’ E DEI COMPORTAMENTI INFORMAZIONI SPECIFICHE DESUNTE DAI DOCUMENTI SOPRA INDICATI;

INFORMAZIONI FORNITE DALLA FAMIGLIA / DAGLI ENTI AFFIDATARI;

INFORMAZIONI FORNITE DALL’ALUNNO;

DESCRIZIONE DELLE ABILITA’ E DEI COMPORTAMENTI OSSERVABILI A SCUOLA DA PARTE DEGLI INSEGNANTI DELLA CLASSE.

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PDP per allievi con Bisogni Educativi Speciali.

GRIGLIA OSSERVATIVA(La griglia va costruita in base al grado di scuola in cui si intende utilizzarla)

LEGENDAL’elemento descritto dal criterio:0 - Non mette in evidenza particolari problematicità1- Mette in evidenza problematicità lievi o occasionali2 - Mette in evidenza problematicità rilevanti o reiterate

Osservazionedegli

INSEGNANTI

Eventuale osservazione

di altri operatori,

(es. educatori)

1. ASPETTI COGNITIVI

Manifesta difficoltà di lettura/scrittura 0 1 2 0 1 2

Manifesta difficoltà di espressione orale 0 1 2 0 1 2

Manifesta difficoltà logico/matematiche 0 1 2 0 1 2

Manifesta difficoltà nella comprensione delle consegne proposte 0 1 2 0 1 2

Fa domande non pertinenti all’insegnante/educatore 0 1 2 0 1 2

Non ha autonomia nel lavoro 0 1 2 0 1 2

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PDP per allievi con Bisogni Educativi Speciali.

2. ATTEGGIAMENTI E COMPORTAMENTI RISCONTRABILI A SCUOLAManifesta atteggiamenti aggressivi e\o provocatori con il gruppo dei pari

0 1 2 0 1 2

Manifesta atteggiamenti aggressivi e\o provocatori con l’adulto 0 1 2 0 1 2

Non rispetta gli impegni stabiliti nel patto educativo 0 1 2 0 1 2

Non accetta gli strumenti compensativi e le misure dispensative 0 1 2 0 1 2

Manifesta difficoltà nel rispetto delle regole 0 1 2 0 1 2

Manifesta difficoltà nel mantenere l’attenzione durante le spiegazioni 0 1 2 0 1 2

Disturba lo svolgimento delle lezioni (distrae i compagni, ecc.) 0 1 2 0 1 2

Non presta attenzione ai richiami dell’insegnante/educatore 0 1 2 0 1 2

Manifesta difficoltà a stare fermo nel proprio banco 0 1 2 0 1 2

Si fa distrarre dai compagni 0 1 2 0 1 2

Chiede di uscire durante le lezioni 0 1 2 0 1 2

Tende ad autoescludersi dalle attività scolastiche 0 1 2 0 1 2

Tende ad autoescludersi dalle attività di gioco/ricreative 0 1 2 0 1 2

Si assenta dalle lezioni 0 1 2 0 1 2

Dimostra scarsa fiducia nelle proprie capacità 0 1 2 0 1 2

Entra in ritardo alle lezioni 0 1 2 0 1 2

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Laura Veltre 45

PDP per allievi con Bisogni Educativi Speciali.

3. MOTIVAZIONE

Non partecipa al dialogo educativo 0 1 2 0 1 2

Non è consapevole delle proprie difficoltà 0 1 2 0 1 2

Non è consapevole dei propri punti di forza 0 1 2 0 1 2

Non ha stima di se stesso 0 1 2 0 1 2

Mostra disinteresse per le materie di studio 0 1 2 0 1 2

Non svolge regolarmente i compiti a casa 0 1 2 0 1 2

Non esegue le consegne che gli vengono proposte in classe 0 1 2 0 1 2

Non porta a scuola i materiali necessari alle attività scolastiche 0 1 2 0 1 2

Ha scarsa cura dei materiali per le attività scolastiche (propri e della scuola) 0 1 2 0 1 2

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Laura Veltre 46

PDP per allievi con Bisogni Educativi Speciali.

STRATEGIE UTILIZZATE DALL’ALUNNO NELLO STUDIO

SOTTOLINEA, IDENTIFICA PAROLE CHIAVE … EFFICACE DA POTENZIARE

COSTRUISCE SCHEMI, MAPPE O DIAGRAMMI EFFICACE DA POTENZIARE

UTILIZZA STRUMENTI INFORMATICI

(COMPUTER, CORRETTORE ORTOGRAFICO,

SOFTWARE …)

EFFICACE DA POTENZIARE

USA STRATEGIE DI MEMORIZZAZIONE

(IMMAGINI, COLORI, RIQUADRATURE …) EFFICACE DA POTENZIARE

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PDP per allievi con Bisogni Educativi Speciali.

PUNTI DI FORZA DELL’ALLIEVO

ASPETTI COGNITIVI

ASPETTI

COMPORTAMENTALI

ASPETTI MOTIVAZIONALI

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PDP per allievi con Bisogni Educativi Speciali.

SEZIONE D

PATTO EDUCATIVO

SI CONCORDA CON LA FAMIGLIA E CON LO STUDENTE Nelle attività di studio l’allievo: è seguito da un Tutor nelle discipline: _____________________________________________________________con cadenza: □ quotidiana □ bisettimanale □ settimanale □ quindicinale è seguito da familiari ricorre all’aiuto di compagni utilizza strumenti compensativi altro

_________________________________________________________________

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PDP per allievi con Bisogni Educativi Speciali.

SEZIONE D

PATTO EDUCATIVO

Strumenti da utilizzare nel lavoro a casa

testi semplificati e/o ridotti

schemi e mappe

Altro

_________________________________________________________________

_________________________________________________________________

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PDP per allievi con Bisogni Educativi Speciali.

SEZIONE D

PATTO EDUCATIVO

Attività scolastiche programmate

attività di recupero

attività di consolidamento e/o di potenziamento

attività di laboratorio

attività di classi aperte (per piccoli gruppi)

attività di carattere formativo, socializzante Altro __________________________________________________________________________________________________________________________________

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PDP per allievi con Bisogni Educativi Speciali.

SEZIONE E

INTERVENTI EDUCATIVI E DIDATTICI

DISCIPLINA O

AMBITO DISCIPLINARE___________________

MISURE DISPENSATIVE

STRUMENTI COMPENSATIVI

OBIETTIVI DISCIPLINARI PERSONALIZZATI(se necessari)

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PDP per allievi con Bisogni Educativi Speciali.

SEZIONE D STRATEGIE DIDATTICHE INCLUSIVE

ADEGUAMENTI-ARRICCHIMENTI DELLA DIDATTICA PER LA CLASSE IN

RELAZIONE AGLI STRUMENTI/STRATEGIE INTRODOTTI PER L’ALLIEVO CON BES

ORGANIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE

TECNOLOGIE DIDATTICHE

PROGETTI DI CLASSE

PERCORSI DI ALTERNANZA SCUOLA – LAVORO

PROGETTI IN CONTINUITA’ TRA GRADI DI SCUOLE DIVERSI

ATTIVITA’ DI LABORATORIO

FORME DI APPRENDIMENTO COOPERATIVO

ATTIVITA’ DI TUTORING TRA PARI

PUO’ ESSERE

COMUNE A TUTTI I PDP

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PDP per allievi con Bisogni Educativi Speciali.

INDICAZIONI GENERALI PER LA VERIFICA/VALUTAZIONE •Valutare per formare (per orientare il processo di insegnamento-apprendimento).

•Valorizzare il processo di apprendimento dell’allievo e non valutare solo il

prodotto/risultato.

•Predisporre verifiche scalari.

•Programmare e concordare con l’alunno le verifiche.

•Prevedere verifiche orali a compensazione di quelle scritte (soprattutto per la

lingua straniera) ove necessario.

•Far usare strumenti e mediatori didattici nelle prove sia scritte sia orali

•Favorire un clima di classe sereno e tranquillo, anche dal punto di vista

dell’ambiente fisico (rumori, luci …).

•Rassicurare sulle conseguenze delle valutazioni.

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PDP per allievi con Bisogni Educativi Speciali.

PROVE SCRITTE

•Facilitare la decodifica della consegna e del testo.

•Valutare tenendo conto maggiormente del contenuto che

della forma.

•Introdurre prove informatizzate•Predisporre verifiche scritte accessibili, brevi, strutturate, scalari .

•Programmare tempi più lunghi per l’esecuzione delle prove.

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Laura Veltre 55

PDP per allievi con Bisogni Educativi Speciali.

PROVE ORALI

•Gestione dei tempi nelle verifiche orali.

•Valorizzazione del contenuto nell’esposizione

orale, tenendo conto di eventuali difficoltà

espositive.

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Laura Veltre 56

PDP per allievi con Bisogni Educativi Speciali.

Autorizzazione al trattamento dei dati sensibili (la normativa richiede Firma dei genitori una firma

separata)___________________Le parti coinvolte si impegnano a rispettare quanto condiviso e

concordato nel presente PDP per il successo formativo dell'alunno.

FIRMA DEI DOCENTI

FIRMA DEI GENITORI ______________________________________________________________________

_________________, lì ____________

IL DIRIGENTE SCOLASTICO _________________________

COGNOME E NOME DISCIPLINA FIRMA

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Laura Veltre 57

ORGANIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE

CHI?

Insegnanti in compresenza

Insegnante di sostegno.

Educatore.

Esperto esterno.

QUANDO?

Organizzazione oraria funzionale allo svolgimento delle attività

inclusive previste nel PDP .

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Laura Veltre 58

LE TECNOLOGIE DIDATTICHE

QUALI?

DA USARE QUANDO?

PER LA CLASSE?

PER L’ALUNNO?

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Laura Veltre 59

LE TECNOLOGIE DIDATTICHE

DEVONO ESISTERE,

ESSERE EFFICACI

ESSERE CONVENIENTI.

E’ IMPORTANTE PREVEDERE ATTIVITA’ VOLTE A

PROMUOVERE LE COMPETENZE COMPENSATIVE,

ANCHE IN COLLABORAZIONE CON LA FAMIGLIA.

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Laura Veltre 60

IMPARARE A IMPARARE

OBIETTIVI:

POTENZIARE LE ABILITA’ DI STUDIO

POTENZIARE LE ABILITA’ DI METACOGNIZIONE

SOSTENERE LA MOTIVAZIONE AD APPRENDERE

AREE DI INTERVENTO:

1. LA MOTIVAZIONE ALLO STUDIO

2. L’ATTRIBUZIONE

3. L’IMPEGNO

4. LE STRATEGIE PER UNO STUDIO EFFICACE

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Laura Veltre 61

STRATEGIE PER UNO STUDIO EFFICACE

STRATEGIE PER UNO STUDIO

EFFICACE

ELABORARE IN MODO ATTIVO IL MATERIALE

INTERROGARE IL TESTO

TITOLO

DISEGNI

CARTE

GRAFICICOLLEGARE IL

CONTENUTO ALLE CONOSCENZE

PERSONALI

SOTTOLINEARE

PRENDERE APPUNTI A MARGINE

RIASSUMERE/SCHEMATIZZARE

RIPASSARE

SCEGLIERE LA MODALITA' DI STUDIO PIU'

EFFICACE

MEMORIZZARE

ORGANIZZAREIL MATERIALE

I TEMPI

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IMPARARE A IMPARARE

Il diario del mio apprendimentoCome migliorare il proprio metodo di studioAlessandro Antonietti, Alessandra Viganò, Ed. Erickson.

Studio efficace per ragazzi con DSAUn metodo in dieci incontriGianna Friso, Valeria Amadio, Angela Paiano,Maria Rosaria Russo, Cesare Cornoldi , Ed. Erickson.

Imparare a studiare 2 Strategie, stili cognitivi, metacognizione e atteggiamenti nello studioCesare Cornoldi, Rossana De Beni, Gruppo MT, Ed. Erickson.

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Laura Veltre 63

SPUNTI PER ATTIVITA’ DI LABORATORIO

1. CON LA TESTA FRA LE FAVOLE

Favole per bambini che pensano serenamente

R. Verità, Ed. Erickson, Trento 2000.

Contiene 10 brevi favole monotematiche per bambini tra i 5 e i 10 anni, che affrontano una serie di argomenti importanti per la crescita del bambino, tra cui:la paura del giudizio degli altri;la paura del rifiuto degli altri;l’autostima;l’affrontare gli impegni.

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SPUNTI PER ATTIVITA’ DI LABORATORIO

1. CON LA TESTA FRA LE FAVOLE

OBIETTIVI

Imparare a controllare gli stati d’animo spiacevoli.

Imparare ad esprimere emozioni positive.

Sviluppare la capacità di pensare in modo costruttivo.

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SPUNTI PER ATTIVITA’ DI LABORATORIO

2. GIOCO E DOPOGIOCOCon 48 giochi di relazione e comunicazione

P. Marcato, C. del Guasta, M. Bernacchia, Ed La meridiana, Molfetta 1995.

OBIETTIVI Conoscere gli altri e se stessi. Imparare a collaborare. Migliorare la capacità di comunicare attraverso il canale

verbale e non verbale. Imparare a valutare i comportamenti propri e degli altri. Imparare a riflettere sul percorso svolto e prenderne

coscienza (metacognizione).

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Laura Veltre 66

SPUNTI PER ATTIVITA’ DI LABORATORIO

3. IL MAGO DELLE FORMICHE GIGANTI

A. Biancardi, Ed. Libri Liberi, Firenze 2002.

OBIETTIVI

Abituare i bambini all’osservazione.

Acquisire il concetto di differenza come ricchezza.

Conoscere la dislessia.

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Laura Veltre 67

SPUNTI PER ATTIVITA’ DI LABORATORIO

4. TEATRO DELL’OPPRESSO

OBIETTIVI Riflettere sui comportamenti propri e degli altri. Affinare le capacità empatiche. Imparare a risolvere conflitti. Fornire strumenti di cambiamento personale a chi si trova

in uno stato di oppressione.

Augusto Boal

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APPRENDIMENTO COOPERATIVO

FAVORISCE

L’apprendimento di competenze sociali

La partecipazione

La motivazione ad apprendere

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APPRENDIMENTO COOPERATIVO

RICHIEDE

Che l’insegnante progetti nei dettagli l’attività.

Che gli alunni siano disposti a collaborare.

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APPRENDIMENTO COOPERATIVO

METODOLOGIA DI APPRENDIMENTO

caratterizzata da:

Piccoli gruppi eterogenei

Distribuzione dei compiti

Condivisione di un obiettivo

Responsabilità individuale e di gruppo

Valutazione finale individuale e di gruppo

Autovalutazione

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TUTORING TRA PARI

CONSENTE

di valorizzare le risorse della classe

FAVORISCE NEL TUTOR:

il senso di responsabilità;

l’autostima;

la padronanza degli argomenti.

l’autoregolazione (anche in alunni problematici).