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MAU

RO

PEN

ZO

EDITORIALESognare si può

IL DETECTIVEFuori dalla palude

ATTUALITÀL’ora di Bojan

L’AVVELENATADe Rossi, cimetteremmo la firma

IL DOPPIOPOSTERLamelaBorini

Sognare si puòNNovanta minuti e poi quelli

ancora da giocare al Mas-simino. Poi ne riparliamo. Vo-glio dire che questo doppioimpegno casa-lingo può esse-re la svolta del-la stagione. Sipuò in due gareraccogliere ifrutti di quantoseminato primadella sosta na-talizia. La clas-sifica è corta inun campionatoche si dimostra giornata dopogiornata abbastanza equilibra-to. La Roma deve puntare alterzo posto, è vero, come pri-mo obiettivo, però…Se si è in grado di mantenere iritmi delle milanesi e della Ju-ve io dico che ce la possiamogiocare anche per qualcosa dipiù importante.

Gli ultimi impegni ci hannomostrato una Roma diversa ri-spetto a un paio di mesi fa, ungruppo che ormai ha imparato

la lezione del suo maestro, edin campo dimostra di potermettere in difficoltà chiunque.E’ giusto programmare il futu-ro ma bisogna fare attenzionea non dimenticare il presente.Sarebbe assurdo non approfit-tare dell’ennesimo campionatoanonimo che ci prospetta ilcalcio nostrano.

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Renato Bosco

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QUINDICINALE DI SPORT, CULTURA E SPETTACOLOAnno XV - Numero 2 - Sabato 21 gennaio 2012

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Massimo Limitim.limiti@forzaroma.info

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Se poi un arbitro assennato come Taglia-vento (non un fenomeno, ma visti i suoicolleghi fa la figura di De Niro al cospetto diCeccherini) pecca di superficialità, facendocominciare un secondo tempo fruibile solocon il "due con" degli Abbagnale (identitàleggerezza l'appalesò in Roma-Sampdoria,ma lì il danno fu solo di 6 minuti) allora lafrittata è completa e pronta in tavola. Spe-riamo, guardando egoisticamente la vicen-da dall'ottica romanista. di non dover rim-piangere quei 17 minuti di troppo che ver-ranno sottratti a giallorossi ed etnei perprovare a vincere la gara quando si ripren-derà da un fallo laterale in favore dei ros-soazzurri.

go, utilissimo nel costrui-re gioco qualora De Ros-si, come spesso accade,venga marcato "ad per-sonam", e che, a lungoandare, forse servirebbeuna punta che diaprofondità più di quanto-giocoforza, vista la lorotaglia fisica- possano da-re Borini e Bojan. A pro-posito dello spagnolo, èforse, a nostro avviso, lanota stonata di questaalba giallorossa. Sorrettoda mezzi tecnici indiscu-tibili deve scrollarsi di

dosso l'etichetta del predestinato e calarsinella mentalità del calcio italiano, dove ognigara è una trappola per topi e dove non ba-sta il talento se non &egra ve; accompagna-ta da una tenacia al limite del furore. Quellache mostrano, ad esempio, due ultratren-tenni come Klose e Di Natale.Un avversario alla volta, quindi, senza ta-belle, conteggi, elucubrazioni masturbato-rie. Luis (non ci piace Lucho, che volete far-ci...) sta dimostrando di non essere affattoquell'incompetente, inadeguato, raccoman-dato da Guardiola; ma, ovviamente, adessonon bisogna cadere nell'errore opposto,quello di pendere dalle sua labbra e ritene-re Vangelo ogni sua scelta e decisione. EBaldini deve assecondarlo ma anche pensa-re a una Roma diversa, nel futuro: una Ro-ma sì immaginifica, sì sognatrice, sì porta-trice di utopia ma anche pragmatica, con-creta, lungimirante. Una Roma che ritorni,per restarci, nell'elite del calcio italiano edinternazionale.

DD i fronte ai problemi e alle catastrofiche il Belpaese non lesina mai, la

pioggia di Catania rischia di essere come u-na battuta scherzosa fatta in un funerale.Certo è, però, che qualcuno dovrà spiegarciprima o poi, con argomenti convincenti,perché, sempre nel Belpaese, se nevica "unpò più del previsto" (ma ormai, nel 2012, ilprevisto non dovrebbe essere scienza esat-ta, materia scolpita nella pietra?Bah...) nonsi gioca (Bologna-Roma); se piove "un pòpiù del previsto" non si gioca (Napoli-Ju-ventus, mezza Catania-Roma). Rinvii sco-nosciuti in Paesi dal clima notoriamentetorrido come Inghilterra, Olanda, Germaniaecc. ecc.

Tappate subito la bocca a chi si alza in piediper dire che, adesso, il calendario della Ro-ma è favorevole. A parte il fatto che, pun-tualmente, ogni volta che si fanno questi di-scorsi si cade su una buccia di banana; mapoi, ad esempio, il Cesena di Arrigoni nonha affinità con il Real di Mourinho ma è sicu-ramente meglio del Cesena di Giampaolo.Ha un campione assoluto, Mutu, penalizzatoda una fragilità emotiva che lo messo spes-so nei guai ma capace di numeri di altissimascuola e in ogni caso chiuderà alla Romaanche...l'aria per respirare pur di portare acasa un punto insperato che farebbe tantocomodo ai romagnoli nell'impresa (tale saràse riuscirà) di restare nella massima serie.La Roma deve ritrovare quella fluida armo-niosità lievemente appannatasi a Catania,pur con tutte le attenuanti del campo pe-sante che zavorrava la precisione delle gio-cate rallentando la manovra e consentendoagli etnei di contrare e ripartire. L'impres-sione è che non si possa prescindere da Ga-

Fuori dalla palude

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AttualitàAttualità di Mirko Porcaridi Mirko Porcari

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CC ’è tutto un mondo dietro Roma-Cesena. Quello di Bojan Krkic. Le

sicurezze di Barcellona da ritrovare nelrespiro giallorosso dell’Olimpico: acca-rezzato dall’amore del popolo romani-sta, adottato da una città con gli occhipieni delle gesta in maglia blaugrana,ci sono novanta minuti per esorcizzarele paure di un’anonima normalità.Il campione, ammirato a sprazzi, in u-na Roma dal futuro tutto da scrivere:l’attesa che mangia il cuore, la vogliadi esserci in un momento di crescitagenerale, il sabato di Bojan vuole san-cire definitivamente il legame in un

volo destinato a du-rare molti anni.Nel fango di Cataniaè stato difficile trovare il giustoequilibrio tra i buoni propositi ela realtà del campo: il ricordodella gara contro l’Atalanta a fa-re da sfondo alla necessità di ri-scoprirsi decisivo, non solo per u-na manciata di minuti. Nessuno si interroga, sono lontanii dubbi e le perplessità: aspettareBojan vuol dire aspettare il proget-to, assecondare le scelte e gli o-biettivi di un cambiamento che

passa anche (soprattutto)per la pazienza dei tifosi.Ed è qui che si rivela, unavolta ancora, la grandezzadella passione. Abbracciato in estate, rac-contato dai momenti d’oroall’ombra di Leo Messi,Bojan continua a rimanda-re l’attimo della consacra-zione, centellinando magiee invenzioni in funzione delcoro di Luis Enrique: c’ètempo, nel tutto o niente in

salsa asturiana arriveranno i gole i festeggiamenti per il “fol-

letto” diventato uomo. Il Cesena è av-vertito, sta arrivando l’ora di Bojan.

L’ora diBojanL’ora diBojan

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SABATO 21 GENNAIO 2012 - STADIO OLIMPICO

ROMA-CESENAPROBABILI FORMAZIONI

A DISPOSIZIONEROMA: 18 Lobont, 3 Josè An-gel, 44 Kjaer, 19 Gago, 20 Per-rotta, 23 Greco, 14 BojanCESENA: 88 Ravaglia, 28 Be-nalouane, 13 Rossi, 14 Colucci,11 Rennella, 55 Martinez, 70Bogdani

CATANIA PARMACESENA ATALANTACHIEVO LAZIO

FIORENTINA SIENAGENOA NAPOLI

JUVENTUS UDINESELECCE INTERMILAN CAGLIARI

PALERMO NOVARAROMA BOLOGNA

ATALANTA GENOABOLOGNA FIORENTINACAGLIARI ROMA

INTER PALERMOLAZIO MILAN

NAPOLI CESENANOVARA CHIEVO

PARMA JUVENTUSSIENA CATANIA

UDINESE LECCE

ROMAStekelenburg 24

Rosi 87Juan 4

Heinze 5Taddei 11

Simplicio 30De Rossi 16

Pjanic 15Totti 10

Borini 31Lamela 8

Luis Enrique All.

CESENA1 Antonioli

16 Comotto25 Von Bergen2 Rodriguez6 Lauro5 Guana

18 Parolo77 Ceccarelli8 Candreva

32 Ghezzal7 Eder

All. Arrigoni

JUVENTUS 38MILAN 37UDINESE 35LAZIO 33INTER 32NAPOLI 27ROMA 27GENOA 24CHIEVO 23CATANIA 22MARCATORI: 13 Di Natale (Udinese)12 Denis (Atalanta), Ibrahimovic (Milan)10 Cavani (Napoli)9 Jovetic (Fiorentina), Klose (Lazio)

CAGLIARI 22PARMA 22FIORENTINA 21PALERMO 21ATALANTA 20BOLOGNA 18SIENA 18CESENA 15NOVARA 12LECCE 12

CLASSIFICA

PROSSIMI TURNI(29-1-2012) (1-2-2012)

in squadre di primo livello, ma chese è in giornata può creare grossigrattacapi, così come il centrocam-pista algerino Ghezzal. Per quantoriguarda sempre la linea medianadel centrocampo non è detto che lasquadra recuperi l’ex juventino Mar-tinez, e il giovane croato Djokovic,un ragazzo che ha tutti i numeri per

diventare un gran-de giocatore. Nelmatch contro il No-vara Arrigoni haproposto il 4-4-2,ma non è esclusoche sabato pome-riggio adotti un piùprudente 4-4-1-1.Dopotutto ai roma-gnoli un pareggio

andrebbe benissimo, ma non allaRoma, che deve battere il Cesenadopo il deludente pareggio per 0-0dello scorso anno nella prima gior-nata del campionato scorso.

II l Cesena scen-de all’Olimpico

rinfrancato dopola vittoria contro il Novara. A differenza dello scorso anno,però, la stagione dei romagnoli è stata negativa: Giam-paolo, subentrato a Ficcadenti, è stato esonerato dopopoche giornate, e la società si è affidata ad Arrigoni, exgiocatore del club degli anni ‘80 che realizzò il gol dell’1-1nel match contro la Roma nella gloriosa stagione 1982-’83. L’arrivo di un personaggio checonosce bene l’ambiente ha portatoqualcosa di buono ma, il risultato di3-0 contro il Novara non ci inganni, ilvero problema della squadra è lamancanza di un bomber. Perso ilceko Pilar, accasatosi al Wolfwsburg,il Cesena dovrà affidarsi ancora all’e-sperienza di Mutu, e alla rapidità diEder, due giocatori che non segnanotanto, ma che in passato hanno giàfatto male alla Roma. Sempre parlando di esperienza nonpossiamo dimenticarci di Francesco Antonioli, portiere delterzo scudetto che non ne vuole affatto sapere di smette-re, e dei due ex romanisti di passaggio Comotto, e il ca-pitano Colucci. Il fiore all’occhiello della rosa dei ro-magnoli è Parolo, pezzo pregiato del futuromercato estivo. In realtà il centrocampistasopracitato sarebbe dovuto restare a casa,ma l’arbitro non ha visto un suo fallo dimano da cui è nato il rigore che ha porta-to il Cesena sul momentaneo 2-0 controil Novara. Sarebbe stata ammonizionee squalifica perché diffidato. Un altrogiocatore che potrà creare problemi èCandreva: è romano e tifa per la Ro-ma, dunque attenzione! Un altro e-lemento interessante è il lateraleCecarelli, che non ha mai giocato

7

EDER

1

ANTONIOLI

32

GHEZZAL

2

RODRIGUEZ

8

CANDREVA77

CECCARELLI

5

GUANA

16

COMOTTO25

VON BERGEN6

LAURO

18

PAROLO

IL MODULO4-2-3-1

cesenaPericolo Mutu

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TTutto quello che è stato detto, che cono-scendo la città è forse anche poco, di cer-

to è stato inutile; perché indipendentementeda come andrà a finire (quando andiamo instampa il finale è ancora aperto, per il pome-riggio di Roma-Cesena potrebbero nel frat-tempo essere arrivate novità sostanziali) intel-ligente è stata la gestione, avveduta la comu-nicazione in materia: Daniele De Rossi hamantenuto sangue freddo e serenità assoluta,come il campo continua a dimostrare, quandotutto attorno a lui cominciava a patire unacerta destabilizzazione, quando dall'internodel mondo giallorosso cominciavano ad arriva-re autorevoli anche se non richieste prese diposizione, vedi Luis Enrique, quando la tifose-ria aumentava il suo pressing affettuoso.L'intelligenza del campione sembra aver giova-to anche al calciatore tifoso, perché non deveessere facile gestire da grande professionistaquello che verosimilmente e sacrosantamentesarà il contratto più importante di una grandecarriera e, al tempo stesso, mantenere ilfeedback con la tifoseria senza incrinarlo nécomprometterlo con uscite maldestre o coneccessivo cinismo, come è capitato ad altrigrandissimi campioni, transitati anche dallenostre parti. Certo, non erano campioni fatti incasa nè avevano speso parole d'amore sulla eper la maglia, però tanto per fare un esempioce lo ricordiamo tutti con un certo disappuntoMarcos Cafu che lamentava di non voler farela fine di Garrincha (!) prima di andarsene alMilan.Quindi, in attesa dello scioglimento di ogni ri-serva in merito, ovviamente confidando in un

rinnovo "autentico" e non pro-tempore, pos-siamo celebrare lo spessore dell'uomo DeRossi, che riesce a non sottacere il suo ragio-nare da professionista e al tempo stesso a ra-tificare, senza retorica, il suo legame con unamaglia ed un popolo; popolo unico nel pano-rama calcistico mondiale, quello dei romani-sti, quindi ancora più difficile da gestire rispet-to a qualsivoglia altra tifoseria.Anche per questo, oltre che per la grandezzadel giocatore, non vediamo l'ora che venga uf-ficializzata la firma e che De Rossi diventi il fu-turo della Roma: perché nel panorama del cal-cio attuale un giocatore così intelligente nonha prezzo, in tutti i sensi.

De Rossi, ci metteremmola firma

Foto MAURO PENZO

Foto MAURO PENZO

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“D“Daniele alla fine rimarrà, perché èuno che ha la Roma nel cuore.”Antonio Giuliani, noto comico ecabarettista romano e romanista,

non ha dubbi sull’esito della telenovela chesta, da una parte, stressando i tifosi roma-nisti, e dall’altra appassionando tutti gli a-manti del calcio: il rinnovo – o meno – diDe Rossi. Secondo l’attore, il problema piùche di soldi, è relativo ai progetti futuri del-la società, perché: “De Rossi vuole vincerequalcosa in carriera. E’ questo il motivo percui vuole capire se gli sarà possibile farlocon la maglia che ama.” Non c’è solo il futu-ro, ci cui parlare, ma anche un campionato,che per la Roma sembrerebbe essersi ria-perto. Proprio da questo punto, inizieremola nostra chiacchierata con Giuliani.

In circa 40 giorni, la Roma sembrereb-be aver invertito la rotta: da squadra indisarmo a formazi one che gioca il mi-glior calcio. Lei cosa ci può dire al ri-guardo?Effettivamente, le cose sono migliorate ri-spetto a come erano all’inizio di dicembre.Dalla partita con la Juve fino a quella con ilChievo, ho visto una squadra abbastanza insaluto, mentre con il Catania devo prendereatto che c’è stato un piccolo passo indietro.Ho rivisto, infatti, una difesa costantementesotto pressione e un centrocampo un po’svagato. Credo che sia stata colpa dellapioggia e del campo pesante, che non han-no permesso alla Roma di esprimere il suoabituale gioco. Da questo punto di vista, ilrinvio è stata una benedizione. Diamo meri-to, però, anche a Montella per aver messoin campo una formazione compatta e ag-gressiva, molto diversa da quella arrende-vole di Bologna.

Catania a parte, cosa è cambiato nellasquadra giallorossa a suo avviso?Il punto di svolta, secondo me, è stato il ri-gore contro la Juve sbagliato da Totti. LaRoma veniva da un momento molto ne-gativo, ma quell’errore, e soprattut-to quella partita, han fatto capi-re ai giocatori di essere al li-vello anche della squadraprima in classifica. Ora, in-fatti, vedo maggiore con-vinzione nei nostri calcia-tori, un aspetto fonda-mentale se si voglionoraggiungere grandi tra-guardi.

Non crede che in parte abbia meriti an-che il tecnico?Secondo me, no. Credo che alcune suescelte abbiano, sotto certi aspetti, la squa-dra. Ritengo che non abbia lavorato benis-simo sul gruppo, come dimostrano i ripetuticambi di formazione. Vedasi, inoltre, i casiPizarro e Borriello. Spero, comunque, cheLuis Enrique ci faccia vedere di essere ungrande allenatore e che aiuti la Roma a vin-cere.

Gennaio è il mese del calciomer-cato. Il DS Giuliani cosa fa-

rebbe?Per prima cosa rinnoverei il

contratto a De Rossi, an-che se credo si vadaverso la continuazionedi questo matrimonio.Daniele è uno che ha laRoma nel cuore, attendesolo di capire quali sono

i progetti della Roma.Se vedrà che la

società ha

programmi ambiziosi, non avrà problemi amettere la firma. Per quanto riguarda ilmercato in senso stretto, comprerei unapunta di peso, perché, come dimostra lapartita di Catania, l’assenza di Osvaldo nonpuò essere colmata solo da Bojan e Borini,che sono due ottimi pesi leggeri.

Sabato (oggi, ndr) arriverà il Cesena,che la cura Arrigoni parrebbe aver ri-messo in carreggiata. Che partita s’a-spetta?Mi aspetto tre punti, tutto qua. La vittoriacon il Novara da una parte può essere unvantaggio per la Roma, che potrebbe trova-re una squadra più tranquilla, mentre dal-l’altro lato potrebbe rappresentare un osta-colo in più, in quanto si troverà di fronte u-na compagine più convinta dei propri mez-zi. In ogni caso, dopo il mezzo passo falsodi Catania, spero di rivedere la Roma del-l’ultimo mese: compatta e aggressiva.

Passando dal Giuliani tifoso all’attore,quali sono i suoi programmi per l’im-mediato futuro?Per adesso, operarmi finalmente al ginoc-chio. Domani (18 gennaio, ndr) entrerò inclinica per farmi ricostruire i legamenti, chemi ruppi durante un match con la Nazionalecabarettisti. Tra l’altro verrò operato da Ce-rulli, lo stesso chirurgo che ha eseguito l’in-tervento su Burdisso. Dopo la riabilitazione,ricomincerò a lavorare verso giugno con u-na serie di spettacoli all’interno della ker-messe “All’Ombra del Colosseo”

“Per prima cosa rinnoverei il contratto a De Rossi, anche secredo si vada verso la continuazione di questo matrimonio”Antonio

Giuliani

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Fabio durante l'inno pochi minuti prima di Roma-Fiorentina di Coppa Italia

I Consiglieri romanisti del XII Municipiocon il libro di Giorgio Rossi

I tifosi giallorossi di Tenerife festeggiano la vittoria dellaRoma al bar "lo squalo"

Ecco il piccolo Lorenzo al suo"esordio" sugli spalti dell'Oimpicoper tifare Roma

Il Roma Club Eur Torrino "F.Del Poggetto"come ogni anno, ha regalato un sorriso aipiccoli degenti del Sant'Eugenio. Lo hannofatto con l'aiuto di Giorgio Rossi e di fabioSimplicio ospiti d'onore della mattinata

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Roma Club New York

"IN TV O VIA WEB, MANON CI PERDIAMONEMMENO UNA PARTITA"

EEdopo “Un americano a Roma” ecco “Unromanista a New York”. Anzi tanti,

molti romanisti. E non crediate che c’entrinoqualcosa i “nostri” americani di Di Benedet-to&soci. Loro sono lì dal 2008, i primi a por-tare il giallorosso oltreoceano, i primi a gri-dare “Forza Roma!” nei locali della grandemela, i primi a guardare la Statua della Li-bertà e pensare a quanto sia meglio il Colos-seo. E da quel fatale “The deal is done”gli USA fanno un po’ parte di noi. Abbiamoparlato con uno dei tanti lupi newyorkesi,Giovanni Peluso, presidente e fondatore delRoma Club di New York.

Chi è Giovanni Peluso e come mai è untifoso della RomaSono un avvocato Italiano e anche con pas-saporto USA (naturalizzato) che vive a NewYork da oltre venti anni.

Ci parli del vostro Roma Club NY. Quan-do è nato e perché nasce?da sempre ci eravamo detti di organizzareun club che potesse essere unico a New Yorkper vedere le partite, organizzare eventi eanche per poter andare a Roma all’Olimpico

e mettere lo striscione. Nel 2008 ci siamodecisi e in pochi giorni lo abbiamo fondato, e-ra il 15 maggio 2008 eravamo 15 soci fonda-tori e alla cena era presente anche Joe Taco-pina che stava per entrare nell’impresa spon-sorizzata da George Soros. È stato quasicommovente parlare della magica e dei ricor-di delle foto del vecchio Olimpico per i moltiche hanno qualche anno in più (io ne ho cin-quanta) e che quindi ricordavamo un altrostadio un altra curva e altri eroi : Agostino,Bruno Conti , Falcao per non parlare di Rocca,Ginulfi e Roberto Pruzzo

La domanda è d’obbligo. Siamo al pri-mo anno della nuova Roma di Di Bene-detto & company. Cosa si dice in patriadei nostri proprietari e del loro investi-mento?La nuova dirigenza ci fa ben sperare certo èche da noi non si sono nè visti né fatti vivi esono per lo più sconosciuti tranne Tacopinache è un avvocato penalista e Pallotta, notofund manager. Il fund manager ha il compitodi valorizzare la gestione attraverso compe-tenze specialistiche, propone prodotti, valo-rizza marchi, garantisce maggiore visibilitàal prodotto della sua società.

Si parla tanto di marketing, merchandi-sing. La nuova dirigenza ha messo l’ASRoma su Facebook, Twitter, Youtube. Èuna nuova mentalità in Italia, prassi in-vece negli Stati Uniti. Ci spieghi.Se non cambiano loro la Roma la vedo diffici-

le. Chi è stato non nella fantascienza deglistadi USA del baseball e del Football ma neglistadi europei in Francia, Spagna, Inghilterrae Germania sa che l’Olimpico è uno scandaloe il merchandising attuale umiliante.Abbiamo anche noi fatto le nostre sciarpemagliette e cappellini molto belli con il no-stro logo, il marchio Roma come ha dettoPallotta è uno tra i più sottovalutati, nono-stante in tutto il mondo sanno dov’è il Colos-seo e chi è Totti.

Seguire la Roma oltreoceano è difficile?Cosa avete escogitato per vedere le par-tite?La Roma si è semprevista grazie alla RAIInternational e allasua trasmissione lagiostra del Gol e poigrazie al fatto che laRai International ha idiritti dei posticipi edegli anticipi. Ora c’è anche Fox SoccerChannel. Certo abbiamo sofferto di più peralcune partite di Champions e di Europa Lea-gue ma ci diamo da fare con il computer e ilweb.Ci riunivamo al Nevada Smith poi tutti da“Sora Lella” adesso tra Il NH Hotel (ex Jolly)e il Ristorante Testaccio e ogni tanto ci orga-nizziamo a casa di qualcuno per fare festainsieme.

Nelle foto si vedono la vostra trasferta aUdine e il vostro striscione all’Olimpico.Quante volte siete venuti in Italia pervedere la Magica? Avete in programmaun nuovo viaggio?Qualcuno di noi viene sempre, poi ci sonotanti soci che sono tornati in Italia e quindiabbiamo un Roma Club New York sezione diRoma con sede al Ristorante Sora Lella. Inol-tre siamo soci del UTR e abbiamo sempre ilnostro striscione allo stadio , ormai al terzoanno.

A New York è forte la presenza di italia-ni. Ci sono altre comunità tifose con cuisiete in contatto?Cerchiamo sempre di divertirci abbiamo avu-to problemi con qualcuno che preferiva i corirazzisti e altro ed è stato allontanato. Se ve-dere la partita diventa una cosa quasi peri-colosa è finito lo spirito di amicizia gioia e diamore verso la squadra che ci fa stare beneinsieme.

Avvocato e tifoso. La tessera del tifoso èveramente indispensabile? Si può parla-re di pratica commerciale scorretta?

La tessera del tifosoè utile ma solo seserve veramente acontrollare. Fa pen-sare il fatto che abbiaun costo, forse do-vrebbe essere gratui-ta. Non mi sembrapossibile però che

basti la ricevuta per comprare il biglietto, co-me mi è capitato per andare a Udine. Comehanno controllato?

Quanti iscritti avete ad oggi?Siamo circa cento iscritti più molti simpatiz-zanti. Gli amici su Facebook del nostro clubsono più di mille

Che realtà è negli States il calcio?Negli USA il soccer è molto diffuso nellescuole e nei college poi cambia a livello pro-fessionistico perché, al contrario di ciò che sicrede, non pagano abbastanza infatti i mi-gliori giocatori USA sono in Europa.Rispetto agli altri sport americani il calciopurtroppo è ancora in serie B, è consideratouno sport europeo per questo vengono ac-quistati i vari Bechkam, Keane, Marquez,Henry, per dare più fama e più audience alcalcio, in estate si parlava addirittura di Tot-ti. Non ci abbiamo mai creduto!

Lamberto Rinaldi

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divenne un benia-mino. Ancora og-gi, fra l’altro, con-serva una passio-ne giallorossamai sopita.“Qualche anno fa– racconta Rizzi-telli -, con il grup-po di Maifredi, in-scenavamo in te-levisione a Quelliche il calcio, la ri-costruzione deigol appena se-gnati sui campi diserie A, visto chele immagini in diretta daicampi,non potevano passa-re. Beh, quando si dovevadescrivere un gol della Ro-ma, non c’era discussione:a mettere il pallone in reteero sempre io”.Da ex, contro il Cesena,Rizzitelli ha giocato poco,ma ricorda ancora con emo-zione quelle partite. “A Ce-sena, subentrai a Massaro apartita iniziata, mentre aRoma rimasi in panchinatutta la partita. In realtà, lamia prima stagione con laRoma fu zeppa di problemi,sia per la squadra che per

“Q“Quando, alla fine diun serrato duello

con Boniperti, il presidenteDino Viola mi portò in gial-lorosso dal Cesena, io fuisubito entusiasta di arrivarenella Roma. E non lo dicoper piaggeria: mi affascina-va la città, i tifosi così caldie passionali. Come me,d’altronde”.E’ come sempre disponibile,Ruggiero Rizzitelli, bomberromanista anni Novanta,quando lo raggiungiamo altelefono. “Io ero arrivato alCesena che avevo solo 13anni, dal mio paese, Mar-gherita di Savoia. Feci tuttala trafila nelle giovanili ce-senati, fino ad esordireneanche ventenne in serieA. Feci un’ottima stagione,giocai 30 partite realizzando5 gol e così mi guadagnai leattenzioni dei grandi club”.Fu l’inizio di una bella storiacoi tifosi romanisti, deiquali, dopo aver superatogli impacci di un giovanecatapultato nella grandecittà, oltre che al peso di u-na quotazione di mercatoragguardevole per queitempi (10 miliardi di lire)

me. Nonostante le aspetta-tive generate da una cam-pagna acquisti faraonica,non riuscimmo a trovaremai il ritmo giusto e la giu-sta continuità, cambiammoallenatore più volte (daLiedholm a Spinosi, per poitornare al Barone, ndr) e al-la fine il nostro ottavo postofu molto al di sotto di quan-to speravamo. Personal-mente, non riuscii ad espri-me appieno le mie possibi-lità. Per fortuna, il resto del-la mia avventura giallorossariscattò in pieno quell’incer-to inizio”.

Roma-Cesena nel passato

Ruggiero nostro