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BBasta. Non si può davvero continuare così. Facciamoceneuna ragione e lasciamo stare le accuse a questa pro-

prietà. La Roma è della famiglia Sensi e lo resterà fin quandoun Mister X busserà al portone di Villa Pacelli con le serie in-tenzioni di sedersiad un tavolo percominciare unatrattativa. Tutto ilresto è fumo, per-dita di tempo epuò solo far malealla stagione appe-na iniziata. E’ dav-vero un peccatosentire in città,nelle radio e allostadio la tifoseria spaccata su questo argomento. E soprattut-to, aggiungo io, continuare a sentire quelli che vogliono sol-tanto che Rosella Sensi venda. A chi non importa, basta chealzi i tacchi e tolga il disturbo. Ma come si fa a portare avantisimili pretese? Io prima voglio conoscere, e bene, chi vuoleprendere il suo posto al comando della Roma e poi, se miconvince, parto con la “campagna elettorale” per lo stesso. Dipersonaggi strani ne abbiamo visti, eccome! L’avvocato ame-ricano con la sciarpa duble-face (Forza Roma, alè Bologna),l’agente Fifa che è sparito nel nulla ed il Re dei farmaci dalbraccino corto. Discutibile l’atteggiamento di Rosella Sensi in alcuni momen-ti, il suo modo di comunicare con l’ambiente, ma di fatto al dilà dei tentativi, tutti strani a modo loro, di scalare la Roma re-sta la realtà di questi giorni. La Roma è dei Sensi: può piace-re o no, ma la contestazione a prescindere, per come la vedoio, farà solo del male alla squadra impegnata in una stagionedifficile, che è cominciata con un risultato bugiardo rispetto aquanto dimostrato in campo.

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Renato Bosco

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QUINDICINALE DI SPORT, CULTURA E SPETTACOLOAnno XIII - Numero 13 - Domenica 30 agosto 2009

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Massimo Limitim.limiti@forzaroma.info

Da Tacopinaalla Tachipirina

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m.limiti@forzaroma.info

edito

riale

LLuciano Spalletti, alle volte, fa tene-rezza. Vorrebbe tanto regalarsi il di-

ritto alla felicità, a quella gioia fanciulle-sca che ti fa vagheggiare traguardi ambi-ziosi ed emozioni incancellabili. Non chenon possa farlo, sgombriamo subito ilcampo da giudizi sommariamente cata-strofici, ma insomma la sua (la nostra)sensazione è che altri “bambini” (ad e-sempio quelli di Milano e Torino) hannola fortuna di avere “genitori” più ricchi,in grado perciò di soddisfare le loro vo-glie e i loro desideri (financo i capriccipiù queruli, vero Mourinho?).Prendiamo ad esempio le 3-4 richiestefatte da Spalletti appena messo piede aRiscone: un portiere, due centrali, unodifensivo uno offensivo e, crepi l’avari-zia, un altro attaccante esterno. Facendolo sconto sull’ultimo nome, che apparivasubito, nella situazione della Roma, un“capriccio” (per l’appunto), tutti ci aspet-tavamo che, pur dibattendosi tra ciclopi-che difficoltà economico-finanziarie checostituivano una zavorra quasi insosteni-bile per chiunque, quegli identikit trac-ciati con la matita si sarebbero tramutatiin calciatori di carne e sangue. Macché.Con l’aggravante che, al momento in cuiparlava, Spalletti poteva ancora contare,potenzialmente, sulle attitudini nient’af-fatto marginali di Alberto Aquilani, cedu-to di lì a poco al Liverpool. Al momentoin cui scriviamo queste righe, a Trigoria

44

ildet

ective

gia

lloro

sso rità, chiarezza, trasparenza, chia-

matelo come volete: dire, comeha fatto la dott.ssa Sensi, che lacessione di Aquilani, dolorosa esofferta per un “figlio di Roma”che se ne andava, era funzionale,propedeutica ad un rafforzamentotecnico della squadra, e poi pren-dere un solo giocatore in prestitogratuito (pronti a genufletterciqualora di qui al 31 agosto doves-se accadere qualcosa) significa e-dulcorare la realtà e questo com-portamento, se da un lato è com-prensibile sotto il profilo umano, loè molto di meno se si valuti cheesso appartiene al lider maximo diuna società quotata in Borsa e chemuove (lo sappiamo, è una contraddizio-ne insanabile quella fra Piazza Affari eSentimenti, ma tant’é) interessi e pas-sioni di milioni di persone.Stretto come Jorge Lorenzo da ValentinoRossi in un qualsiasi circuito del moto-mondiale, Spalletti si scopre docente diuna materia assai diffusa: il cerchiobotti-smo. Deve cioè non lasciare tranquilla laproprietà, se vuole ottenere quello chechiede, ma al tempo stesso non può farela voce grossa, consapevole che Rosella

corre, sbuffa e suda solo una faccia daguerriero indio che appartiene a NicolasBurdisso; per il resto o fiumi di parole,per dirla alla Jalisse, oppure, autenticocoup de theatre, la decisione, frutto del-la profonda riflessione spallettiana, di“promuovere” Artur a estremo difensoretitolare in attesa del recupero (non cosìrapido, come alcuni, con un ottimismoun po’ ottuso, avevano sentenziato) diDoni.Naturalmente, lungi da noi l’idea di volercriminalizzare la società: fa quel che puòin ragione delle proprie limitate (inesi-stenti) possibilità economiche: il fattoreche ci lascia perplessi è il fattore since-

Sensi, tanto per restare nella metafora, èstretta all’angolo di un ring nel leggenda-rio Madison Square Garden da Mike Ty-son-Unicredit.E quindi l’uomo di Certaldo, novello Ca-ronte, deve traghettare i suoi uomini inmezzo alla burrasca, sperando di appro-dare in un lembo di terra soleggiato. Sta-volta, davvero, Spalletti, Totti, De Rossi evia elencando devono (possono) contaresolo sulle proprie, non trascurabili, forze.Sperando che bastino.

Naufraghi checercano terra

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ÈÈprobabile che quando questo articolo sarà stampatola Juventus si sarà ulteriormente rafforzata: Grosso,

infatti, potrebbe essere l’ulti-mo grande acquisto che ilclub torinese dovrebbe perfe-zionare per rafforzare un re-parto difensivo ancora da ri-toccare, ma che ha già visto ilritorno di Cannavaro. L’exgiocatore della Juventus diCapello era stato accolto ma-le dai tifosi, che tre anni fanon hanno maidimenticato lasua fuga a Ma-drid quando lasquadra bian-co nera che e-

ra stata retrocessa in “Serie B” per lo scan-dalo delle intercettazioni telefoniche. Unaparte del popolo juventino si è riconciliatacon lui, l’altra, invece, prima o poi lo farà,soprattutto se il giocatore farà il suo dovere sul campo.Serviva tranquillità e sicurezza all’ambiente bianco nero,due fattori che lo scorso anno erano andati smarriti. Perquesto motivo la società ha riconfermato Ciro Ferrara, un

ex giocatore della Juventus di Lippi

66 77

che conosce alla perfezione l’am-biente, ma che dovrà dimostrare diessere un allenatore di una squadradi prima fascia. Le premesse cheFerrara possa riportare lo scudettonella Torino bianco nera ci sono tut-te: i senatori sono rimasti tutti aparte Nedved, mentre Cristiano Za-netti è stato venduto alla Fiorenti-

na. Qualche setti-mana prima, peròMarchionni lo avevapreceduto nellatrattativa che haportato da Firenze aTorino Felipe Melo.Il brasiliano avrà ilcompito di darequella qualità che al

centrocampo bianco nero è manca-ta in questi due anni di ritorno dalla“Serie B”. La ciliegina sulla torta,però, è stata l’acquisto di Diego.L’ex fantasista del Werder Brema hatutti i numeri per numeri per diven-tare un calciatore simbolo di questasquadra come lo fu Platini negli anni’80 e Zidane dal 1996 al 2000. Unanticipo della sua classe l’abbiamovista nel “Trofeo Berlusconi”; l’im-portante è che il brasiliano giochicostantemente senza cadere nellepause che hanno reso discontinuo ilsuo rendimento in terra tedesca, eche non sia perseguitato dai guai fi-sici che hanno condizionato duran-te la preparazione estiva.

DOMENICA 31 MAGGIO 2009 - STADIO OLIMPICO

ROMA-JUVENTUSPROBABILI FORMAZIONI

GENOA 3MILAN 3SAMPDORIA 3PALERMO 3LAZIO 3JUVENTUS 3PARMA 1UDINESE 1BOLOGNA 1BARI 1FIORENTINA 1INTER 1CAGLIARI 1LIVORNO 1ROMA 0CATANIA 0SIENA 0NAPOLI 0CHIEVO 0ATALANTA 0

CLASSIFICA

juventusCiro punta drittoal tricolore

occh

ioaln

emico

4

MELLBERG

1

BUFFON

28

MOLINARO21

GRYGERA

30

TIAGO

10

DEL PIERO

7

SALIHAMIDZIC

41

ARIAUDO

19

MARCHISIO

17

TREZEGUET

20

GIOVINCO

IL MODULO4-4-2

ROMAArtur 25Motta 13Mexes 5

Juan 4Riise 17

Taddei 77De Rossi 16

Pizarro 7Menez 94

Totti 10Vucinic 9

Spalletti All.

Julio Sergio 27Burdisso 29Cassetti 77Antunes 15Perrotta 20

Cerci 24Guberti 21

JUVENTUS1 Buffon

21 Gryghera5 Cannavaro3 Chiellini

29 De Ceglie16 Camoranesi4 Melo8 Marchisio

28 Diego11 Amauri10 Del Piero

All. Ferrara

13 Manninger33 Legrottaglie19 Molinaro18 Poulsen20 Giovinco17 Trezeguet9 Iaquinta

MARCATORI2 reti: Di Natale (Udinese);Pato (Milan)

1 rete: Biava, Cavani, Cri-scito, Eto'o, Gastaldello,Ghezzal, Hamsik, Iaquinta,Kutuzov, Lucarelli, Miccoli,Morimoto, Mutu, Osvaldo,Paloschi, Pazzini, Rocchi,Taddei, Totti, Zapate,

PROSSIMI TURNI(13-9-2009) (20-9-2009)

ATALANTA SAMPDORIABOLOGNA CHIEVO

FIORENTINA CAGLIARIGENOA NAPOLIINTER PARMALAZIO JUVENTUS

LIVORNO MILANPALERMO BARI

SIENA ROMAUDINESE CATANIA

BARI ATALANTACAGLIARI INTERCATANIA LAZIOCHIEVO GENOA

JUVENTUS LIVORNOMILAN BOLOGNA

NAPOLI UDINESEPARMA PALERMOROMA FIORENTINA

SAMPDORIA SIENA

Foto FABIO ROSSI

1010

modo di decretare due pe-nalty per la Juve. Ma RobyBaggio al 6’ e Luca Vialli al14’ del secondo tempo falli-scono la trasformazione. Al32’, però, Moeller segna ilsospirato pari. Sembra fini-ta ed invece un guizzo diRoberto Muzzi al 35’ riportaavanti i giallorossi. Finisce 2-1 per la Roma,con la Juve a leccarsi le feri-te (frattura ad un piede perVialli, che se la procura cal-ciando, anzi ciabattando,dal dischetto), e con Mazzo-ne che esulta: “E’ stata lavittoria della volontà e del-l’intelligenza tattica”. La tat-tica, necessità dei povericome sempre sostenuto daCarletto. “Un umile gioco dirimessa, coordinato da parsuo da Giuseppe Giannini”,conclude Mazzone, ringra-ziando ancora una volta il“santo del pallone, che havoluto premiare la nostraintelligenza e la nostra vo-lontà”. Già, intelligenza e volontà.Basteranno anche oggi?

allenatori non certovotati al gioco spetta-colare, offensivo espumeggiante, quanto piut-tosto ad una sana “mine-stra” tattica, ne esce fuoriun confronto che più all’ita-liana non si può. Le due for-mazioni sono imbottite dicentrocampisti, abbottonatea guardia della difesa, rigidemarcature “ad personam”anche a centrocampo. Ma,si sa, bisogna fare di neces-sità virtù. La Roma si ritrovain vantaggio al 35’, quandoBalbo sfrutta un’indecisionedi Peruzzi. Poi si difende co-me può. Ci si arrangia an-che all’interno dell’area dirigore così che l’arbitro Be-schin di Legnago trova in

RRoma-Juventus non èstata mai così precoce.

Nei campionati nazionali agirone unico (quelli disputa-ti cioè dalla stagione 1929-’30), questa è la secondavolta che la sfida coi bianco-neri segna anche il debuttocasalingo in campionato perla Roma, stemperando sevogliamo le spasmodicheattese che i confronti con laGobba stimolano nella tifo-seria giallorosa. Dicevamo, quindi, che c’èun solo precedente. E nonandò per niente male. Era il5 settembre del 1993, CarloMazzone aveva realizzato ilsogno di una vita professio-nale e non solo, quello disedersi sulla panchina ro-manista e, dopo un disa-stroso debutto la domenicaprecedente sul campo delGenoa (sconfitta per 2-0con gol di Lorenzini e del ro-mano Nappi, guarda a voltele combinazioni del calcio!)il “Sor Magara” è chiamatoal riscatto contro i bianco-neri di Trapattoni. Ora, nonper essere criticoni, ma unconfronto sul campo fraMazzone e Trapattoni, due

pag

ined

isto

ria Roma-Juventus nel passato

La “minestra”der magara

1212 1313

mister Luciano Spalletti, il team manager Sal-vatore Scaglia, il dirigente Tonino Tempestillied il mitico massaggiatore Giorgio Rossi. Esor-dio poi in mezzo ai suoi nuovi tifosi per Stefa-no Guberti accompagnato dal giovane Cre-scenzi al quale è andato il Premio come giova-ne esordiente in serie A, nella sua prima edi-zione organizzato dal R.C.Frascati.

Alessio Calicchia

IL R.C.CAMPIDOGLIOPREMIA TOTTI

NNel corso della manifestazione organizzatadal Comune di Roma nella sala Gulio Ce-

sare, dove il sindaco Alemanno ha premiato ilcapitano della Roma per il record stabilito con isuoi 178 gol in serie A, il Roma Club Campido-glio, affiliato Utr, con il suo presidente Rocca edil vice Zibellini hanno consegnato (vedi foto) u-na targa riconoscimento a Francesco Totti.

A.C

pensato bene di portarsi anche in Trentino-Al-to Adige la famosissima porchetta di Ariccia. Ecosì, approfittando di una mezza giornata diriposo concessa alla squadra da mister Spal-letti, sui campi dove quotidianamente si alle-navano Totti e compagni, è andata in scena u-na partita di calcio tra la rappresentativa del-l’A.I.R.C. e una selezione locale (per la crona-ca, terminata 0-3), organizzata per ricordarelo storico presidente del Roma Club Ostia Lido,Roberto Tagliarini, scomparso di recente. Unagara che si è conclusa in grande allegria pro-prio con la degustazione della porchetta, allaquale hanno preso parte, oltre a tanti tifosi,anche Luciano Spalletti, Antonio Tempestilli,Salvatore Scaglia, Daniele Baldini e i calciatoriBarusso, Antunes e Pit. L’A.I.R.C. è stata pro-tagonista anche durante la splendida serata

organizzata dal Comune di Brunico: sul palcodove la squadra giallorossa è stata presentataai tifosi, capeggiavano infatti gli striscioni del-l’Associazione Italiana Roma Club e, durante lafesta, il presidente Francesco Lotito ha volutoringraziare il sindaco e tutti gli organizzatoridel ritiro per la gentile ospitalità.

Ivo Mauro

IL TRADIZIONALE IN BOCCAAL LUPO ROMA

CCome tradizione decennale anche quest’an-no il Personal Jet Roma insieme all’Unione

Tifosi Romanisti ha organizzato, in occasionedel ritiro della squadra a Brunico, la manife-stazione “In bocca al lupo Roma” che si carat-terizza per essere il primo vero incontro dellastagione tra i tifosi dei Club ed i giocatori. Allaserata (vedi foto) hanno partecipato anche il

di Gianfranco (consigliere A.I.R.C.) e Stefano(R.C. Solo la Maglia), che hanno subito l’ap-poggio di Virginia (R.C. Aurora) e Vanessa,rappresentanti del Fans Club Ufficiale, le qualisi occupano di procurare la stoffa per realizza-re una “gigantografia” della maglia numero32.

Gianluca Lengua

UNA SETTIMANA CON LASQUADRA A BRUNICO

CC inque giorni intensi quelli trascorsi da oltrecinquanta rappresentanti dell’Associazione

Italiana Roma Club, giunti in pullman fino a Ri-scone di Brunico, sede del ritiro estivo dellasquadra giallorossa. La comitiva dell’A.I.R.C.non si è fatta mancare proprio niente e ha

Campioni per la seconda voltaconsecutiva

IL R.C. EUR TORRINO VINCEANCORA IL PALIO DI ROMA

VV incere è difficile, confermarsi campione loè ancor di più. L’impresa, però, l’ha fatta il

Roma Club Eur Torrino “Federica Del Pog-getto” che per il secondo anno consecutivo siè aggiudicato il “Palio di Roma e del Lazio” ilglorioso torneo che ha visto partecipare 350

squadre dei Municipi della capitale ed alcunerappresentative regionali. La finale è stata di-sputata e vinta nello stadio Olimpico battendouna rappresentativa di Frosinone, prima dellapartita di addio di Vincent Candela. Nella foto Francesco Totti, consegna la coppaal Presidente Enzo Del Poggetto, alla segreta-ria Cinthia Lo Bascio, al Capitano Alessio Gal-luzzi e Fabrizio Grassetti Presidente UnioneTifosi Romanisti.

Mirco Porcari

L'AIRC PER L'ADDIO ACANDELA

VVenerdì 5 giugno si è giocata la gara di ad-dio di Vincent Candela. L’A.I.R.C., insieme

al Fan Club Ufficiale del giocatore, ha organiz-zato una coreografia in Tribuna Tevere per di-mostrare tutta la vicinanza ericonoscenza verso questo grande campione,che il lunedì precedente era stato gradito ospi-te presso la sede per incontrare i soci dei Ro-ma Club. Tutto nasce dall’idea e dall’impegno

vita

dic

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1414

Valerio, Luca due cuginetti insieme allo stadiouniti dall'amore per la Roma

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Si chiama Matteo, ha poco più di 7anni, vive in Campania ma è un

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Questo spazio è riservato a tutti i Fans Club o Gruppi organizzati che vogliano far conoscere la propria esisten-za e le loro iniziative. L’indirizzo per mandare testi e foto è: redazione@forzaroma.info

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