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Forza Roma e Roma mai sola di Roma-Fiorentina

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Forza Roma e Roma mai sola di Roma-Fiorentina

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Page 1: Forza Roma e Roma mai sola di Roma-Fiorentina

Foto

FABIO

RO

SSI

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[email protected]

Vincere un derby gra-zie a due rigori, ve-derli rosicare, batterliproprio noi in casa lo-ro per la prima volta

in campionato, vederli re-stare fermi immobili comeOlympia, loro sul seggiolinolei sul trespolo, vedere Roc-chi che non arriva sul pallo-ne, vedere Lichtsteiner farsi male alla mano con la quale ha pro-vocato il rigore, vedere la panciata di Muslera sul rigore di Bor-

riello, vedere Mirko Vucinic festeggiare ilgol sotto la Sud con la maglia dedicata alsuo piccolo Alexander, vedere Cicinho fe-steggiare a fine gara Simplicio, vedereGreco esultare sotto i suoi tifosi dopo unastrepitosa partita, vedere Julio Sergio ne-gare la profezia di Hernanes, vedere lafaccia di Foggia dopo aver preso il palo,vedere la faccia di tanti giornalisti lazialiin sala stampa dopo il fischio finale diMorganti, vedere i giocatori della Romafesteggiare sotto la Sud, vedere Capitan

Futuro in piedi sul vetro del settore come un capo-ultra’, vedereesultare Daniele Pradè come un vero tifoso, sentire Ranieri chedice “godiamo come ricci!”, sono tutte cose che “rimangheranno”nella storia. ■

Impaginazione

Renato Bosco

Fotografie

Luciano e Fabio RossiAndrea Caloro

Direzione e redazione

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QUINDICINALE DI SPORT, CULTURA E SPETTACOLOAnno XIV - Numero 17 - Mercoledì 10 novembre 2010

Direttore responsabile

Massimo [email protected]

Del contenuto degli articoli e degliannunci economici e pubblicitari sonolegalmente responsabili i singoli autori.

È vietata la riproduzione anche parzialedi testi, grafica, immagini e spazipubblicitari realizzati dalla Publimas.

EE DD II TT OO RR II AA LL EErubrica a cura di Massimo Limiti

Ho visto cose che“rimangheranno"

nella storia

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IILL DDEETTEECCTTIIVVEE GGIIAALLLLOORROOSSSSOORub r i c a a cu ra d i C l aud i o U rban i

Il ritorno dei fatti(e non delle

chiacchiere)

Ne abbiamo lette e sentite di tutti i colori. La critica,anche quella più avveduta, si era librata in analisi,teorie, certezze che scaraventavano la Lazio nell’O-limpo (forse si sono confusi con l’aquila Olympia?) delcalcio nazionale e la Roma agli Inferi, con ignominia,

la stessa che si riserva ai talenti che non hanno voglia di su-dare e quindi vanificano il loro genio. La Lazio avrebbe, nella peggiore delle ipotesi, lottato perl’accesso alla Champions League; la Roma avrebbe, nella mi-gliore delle ipotesi, languito senza sussulti nelcaravanserraglio dei pretendenti all’EuropaLeague (breve digressione: sarebbe forse ilcaso che le squadre italiane rinunciassero allaseconda rassegna europea, visto l’entusiasmoe la convinzione con cui vi partecipano…).Si erano scomodati paragoni illustri (e fuoriluogo::.) per celebrare il primato dei bianco-celesti, ma bastava guardare con acume lepartite della Lazio per rendersi conto che, al dilà dell’innegabile bravura di Reja nel cementa-re un gruppo che aveva, la scorsa stagione,fatto impallidire l’Armata Brancaleone, nonc’era, tatticamente intendiamo, nulla di così e-saltante e originale nel gioco laziale. Semprecol massimo rispetto, sinora si è tramutato in oro sonante u-na tattica assai speculativa, lasciando all’avversario l’onore el’onere di fare la partita per poi ripartire con la velocità di Za-

rate, la sapienza di Hernanes e la duttilitàtattica di Mauri. Il tutto partendo da una di-fesa bloccatissima, priva di fronzoli. Tuttoqui. Che è molto se guardiamo appunto aidisastri di Ballardini di un anno fa, ma che è

poco, pochissimo perpoter davvero ambi-re al massimo tra-guardo finale. La Roma è (speriamodi poter dire: è sta-ta…), se vogliamo, e-sattamente l’oppo-sto: traboccante dicalciatori di talento,ha sofferto talvolta diuna certa deconcen-trazione frutto dimolti requisiti (con-dizione atletica non

brillantissima, un pizzico di superbia dei sin-goli elementi, la difficoltà di Ranieri nel ca-larsi in una realtà di crisi imprevista e im-prevedibile, infortuni decisivi di alcuni uomi-ni-chiave, Taddei, Vucinic e Pizarro su tutti). Giusto e puntuale soffermarsi senza fare

sconti sulle lacune giallorosse, sbagliato edistruttivo accanirsi facendo tabula rasa.Adesso non si può abbassare la guardia,perché l’equilibrio (qualcuno lo chiama po-chezza) del campionato consente a più diun organico di puntare al bersaglio grosso ela Roma è tra questi, a pieno titolo. La riva-le di stasera è, indiscutibilmente l’autenticasorpresa in negativo del torneo (Preziosi o-gni anno stravolge il suo Genoa, e per Ga-sperini e, crediamo anche ora per Ballardini,è un’impresa assemblare efficacemente iltutto) ma ha recuperato quel genio sregola-to (eufemismo) di Mutu, capace di abbaglia-re in un attimo con la sua lucida follia. E poiincombe sui giallorossi l’incognita dellastanchezza, dopo il tour de force degli ultimidieci giorni. La piacevole sensazione di avere scoperto,in Greco, un nuovo “titolare” si accompagnaalla definitiva (ci auguriamo) consacrazionedela grandezza di Vucinic e della (persona-le) sorpresa per Marco Borriello: così forte,sinceramente, non ce l’aspettavamo, “na-scosto” , negli ultimi anni, tra le nebbie del-la Madunina. ■

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SSTTOORRIIAA GGIIAALLLLOORROOSSSSAARub r i c a a cu ra d i Dan i l o L eo

Negli anni Sessanta, all’epoca del calciomercato che si svolgeva all’hotel Gal-lia di Milano, si stabilì fra Roma e Fio-rentina un fitto scambio di calciatori.Solo che i toscani vivevano rigogliose

stagioni di alta classifica e di prosperità (o distabilità, quanto meno), economica, mentrela Roma attraversava uno dei momenti piùtravagliati della sua storia sotto questo profi-lo, con le collette al Sistina e via discorren-do. Così, i giocatori che lasciavano le spondedel Tevere per raggiungere quelle dell’Arnoerano di norma campioni in rigoglio e, chissàpoi perché, spesso romani e quindifatti in casa giallorossa. AlbertoOrlando, Egidio Guarnacci, Gian-carlo De Sisti, ad esempio. Ma dal-la città del Giglio, arriva in cambiogente spompata, presa per tappa-re buchi in un mosaico da Romet-ta, tipo Benaglia o Robotti (nomiche a pochi, e fra questi l’amicoPaolo, dicono qualcosa). La cessione più dolorosa fu certa-mente quella di Picchio De Sisti. “Nell’estatedel 1965 – ci racconta il grande ex centro-campista e allenatore – la Roma navigava inpessime acque dal punto di vista economico.Così venne la necessità della mia cessione.Io sapevo di dover andare via, e ciò mi an-gosciava non poco. Avevo appena 22 anni,ero il classico mammone che non si era mai

mosso di casa. Ero mili-tare al Car ad Orvietoquando mi arrivò la noti-zia. Telefonai a mia ma-dre, la quale mi disseche era venuto un incari-cato della Roma a casaper ritirare la mia divisasociale. Capii così chenon ero più un giocatoredella Roma e fu Vanni

Loriga, che allora comandava le reclute mache poi divenne un grande giornalista di a-tletica leggera, a comunicarmi la notizia cheero stato ceduto alla Fiorentina.”E vennero gli anni della gloria. “Firenze –

continua Picchio – mi accolse comeun figlio. Lì ho trascorso gli anni mi-gliori della mia attività di calciatore edi allenatore, sono arrivato alla Na-zionale vice campione del mondo inMessico. Lì ho vinto lo scudetto e so-no stato persino insignito del Fiorinod’Oro, un’onorificenza che Firenze ri-serva solo ai suoi cittadini più illustri”. E la prima volta da ex all’Olimpico?“Fu nel maggio del ’66. Entrai in cam-

po talmente traumatizzato da non realizzarebene quale fosse la mia porta e quella dellaRoma, quali i miei compagni in viola. Nondiedi un gran contributo ad una bella vittoriadella Fiorentina (0-2, con gol di Hamrim eBrugnera, ndr). Voglio bene a Firenze, non sidiscute. Ma sono romano e romanista. E og-gi, ovviamente, tiferò per la Roma. ■

Roma-Fiorentina nel passato

Picchio, fra Teveree Arno

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fiorentina

9988

MERCOLEDÌ 10 NOVEMBRE 2010 - STADIO OLIMPICO

ROMA-FIORENTINAPROBABILI FORMAZIONI

ROMAJulio Sergio 27

Cicinho 2N.Burdisso 29

Mexes 5Riise 17

De Rossi 16Pizarro 7

Perrotta 20Totti 10

Borriello 22Vucinic 9

Ranieri All.

Lobont 1G.Burdisso 25

Castellini 3Menez 94

Simplicio 30Baptista 19Adriano 9

FIORENTINA84 Boruc25 Comotto5 Gamberini2 Kroldrup

23 Pasqual32 Marchionni4 Donadel

28 Bolatti6 Vargas10 Mutu11 Gilardino

All. Mihajlovic

35 Avramov29 De Silvestri14 Natali24 Cerci7 Santana

20 Papa Waigo22 Ljacic

LAZIO 22MILAN 20INTER 19JUVENTUS 18NAPOLI 18SAMPDORIA 15ROMA 15CHIEVO 14UDINESE 14PALERMO 14FIORENTINA 12CAGLIARI 11CATANIA 11GENOA 11BOLOGNA 11LECCE 11BRESCIA 10PARMA 8CESENA 8BARI 8

CLASSIFICA

Èstrano vedere la Fiorentina inbasso alla classifica. Il moti-vo di questo brutto inizio distagione non è per demeritodel nuovo allenatore Mihaj-

lovic. Il tecnico serbo sta facendo isalti mortali per ricostruire unasquadra che sembra aver perso la sua identità,

ma si è scontrato con tan-te difficoltà: l'infortunio diJovetic quest'estate, quel-lo di Frey adesso, ma so-prattutto l'aver trovato ungruppo che non ha più sti-moli. Alla fine la formazio-ne viola uscirà da questomomento complicato, ma

di sicuro a fine anno saranno in tanti a fare levaligie. L'allenatore serbo ha deciso di prose-

guire col 4-2-3-1, e, salvoinfortuni, squalifiche, o

recuperi dell'ultima ora, la formazioneche affronterà la Roma dovrebbe es-sere la stessa che ha affrontato ilChievo. In porta ci sarà Boruc, la li-nea difensiva sarà composta da Co-motto a destra, Gamberini e Kroldrupal centro, e Pasqual a sinistra. A cen-trocampo ci saranno Donadel e Mon-tolivo, mentre Marchionni e Santanaagiranno rispettivamente sulla corsia

di destra e di sinistra. Il romanista mancatoMutu, reduce dalla squalifica per doping e qual-che rissa al ristorante, giocherà a ridosso dellapunta Gilardino. Nella rosa di Mihajilovic ci sonoil portiere Avramov, che starà in panchina perun po' vista l'indisponibilità di Frey, il difensoreNatali, che avrà scontato il turno di squalifica,l'ex difensore della Lazio De Silvestri, il centro-campista Lajic, gli ex romanisti D'Agostino eZanetti, e il peruviano Vargas, altro elementofondamentale di questa squadra. Alla fine ab-biamo capito perché lo scorso anno Alessio Cer-ci si è rifiutato di prolungare il contratto con laRoma per poi andare a farsi le ossa a Bari. Die-

tro di lui, infatti, c'era la Fiorentina, in parti-colare il direttore sportivo Corvino. La Romaha sempre creduto nelle doti di questo ra-gazzo che, ammaliato da un ingaggio chela società giallo rossa gli avrebbe garan-tito solo in futuro, se n'è andato via. Nelcalcio di oggi, purtroppo, i giocatori nonhanno la pazienza di aspettare e diessere grati con i clubs che li hannoallevati. Speriamo che un giornoCerci non si mangi le mani per lascelta che ha fatto, se dovesse re-stare un cosi detto “giocatore dicategoria”. ■

OO CC CC HH II OO AA LL NN EE MM II CC OORub r i c a a cu ra d i A l be r t o Ba l e s t r i

28

BOLATTI

84

BORUC

5

GAMBERINI2

KROLDRUP

4

DONADEL

10

MUTU

23

PASQUAL25

COMOTTO

32

MARCHIONNI

11

GILARDINO

6

VARGAS

IL MODULO4-4-2

PROSSIMI TURNI(14-11-2010) (21-11-2010)

BARI PARMABOLOGNA BRESCIACAGLIARI GENOA

FIORENTINA CESENAINTER MILAN

JUVENTUS ROMALAZIO NAPOLI

PALERMO CATANIASAMPDORIA CHIEVO

UDINESE LECCE

BRESCIA CAGLIARICATANIA BARICESENA PALERMOCHIEVO INTERGENOA JUVENTUSLECCE SAMPDORIAMILAN FIORENTINA

NAPOLI BOLOGNAPARMA LAZIOROMA UDINESE

MARCATORI8 reti: Eto'o (Inter)6 reti: Di Vaio (Bologna); Ca-vani (Napoli)5 reti: Matri (Cagliari)4 reti: Caracciolo (Brescia;Pellissier (Chievo); Ibrahi-movic, Pato (Milan); Pastore,Ilicic (Palermo); Cassano(Sampdoria); Quagliarella(Juventus)

È ancora derby:c'è Sinisa

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LQuando un destino è più bel-lo, in un suo frammento al-meno, di come si oserebbepensarlo, va immortalato, senon altro per i segnali che manda. Ecco

perché questa di stasera, più che un'Avvele-nata, ci piace pensarla come una "predesti-nata" e questo vuole essere il nostro augurioper Leandro Greco, che dopo tanto girare,Verona-Pisa-Piacenza, si è fermato a Basi-lea. O, meglio, da Basilea ha deciso di ripar-tire, rimbalzandoil futuro in unrimpallo fortuna-to, mettendo acuccia in un an-golino da trepunti un palloneche cambia lastoria romanistain terra elvetica,ricacciando in go-la a svizzerotti insolitamente rumorosi i loroinsulti in italiano, forse appresi dai leghistiqualche metro più in giù, forse ottenuti viachat da qualche generoso laziale.Non è entrato in una partita qualsiasi, Greco,s'è fatto trovare pronto nella serata che ridà

un senso allaChampions ,che riequilibrail Girone E,che fa vederee che rempiràl ' O l i m p i c ocontro il Ba-yern a dicem-bre.È entrato nelmomento incui la Roma a-

veva appena finito di palleggiare in tranquil-lità e cominciavano le sofferenze, gli arrem-baggi di Frei e compagni, i miracoli in seriedi Julio Sergio. Non solo quel goal, però, de-cisivo e dal peso specifico della ghisa: anchei denti stretti e il presidio di ogni millimetro,man mano che la clessidira faceva piovere i

suoi granelli sul terreno del St. JakobPark, sempre troppo lentamente, ocosì almeno ci sembrava.Alla fine, c'è pure il tempo, per lui, dirubare un pallone e far respirare laRoma, con un tocco morbido sulla si-nistra a far viaggiare Borriello, che asua volta scaricava verso Totti chechiamava a se' avversario e pallone,oltre ad un fallo che portava via altriquaranta secondi.

Forse non è un caso, al contrario un giustopremio, che al fischio finale il pallone fosseproprio tra i piedi di Greco, cosicché i cronistiproferissero per ultimo il suo nome. Il nomedi chi aveva deciso la serata, riprendendo ilfuturo, suo e della Roma. ■

LL ’’ AA VV VV EE LL EE NN AA TT AARubrica a cura di Paolo Marcacci

Greco,ritorno

al futuro

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Viale Giustiniano Imperatore 167Metro San Paolo - tel.: 065417466/9

Viale Leonardo da Vinci 124 - Tel.: 065417488

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AABBBBIIGGLLIIAAMMEENNTTOOSSPPOORRTTIIVVOO,,CCAASSUUAALL EECCAALLZZAATTUURREE

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Il carismanon si misura

La maglia giallorossa dipinta sulla pelleed una sensazione di tranquillità

cementata nell'orgogliodelle sue radici

C’è poco da dire quando uno sguardo ti parla. Ilcarisma è anche questo: niente parole gridate,l’arte di saper ponderare, riuscire a riflettere sul-la scelta più o meno giusta. E’ così da sempreDavid Pizarro, da quando l’oceano e Val Paraiso

custodivano i sogni segreti di un bambino cresciutoa pane e pallone. Il tempo gli ha dato modo di af-finare il dono voluto dal destino: pensiero lucidoe velocità d’azione, “el pequeno” nel mondo deigrandi, una necessità nata nella durezza dellarealtà. Facile, per lui, traslare l’insegnamentodella vita nella sua passione, gira la palla e conlei il futuro di David: lacrime silenziose lasciandola sua terra per andare in Italia, prima tappa Udine,poi sempre più giù, da Milano a Roma cercando il so-le. “A Roma sto benissimo, davvero” una simbiosi ac-cresciuta negli anni, la capitale come seconda casa edil popolo romano a fare da famiglia allargata, la magliagiallorossa dipinta sulla pelle ed una sensazionedi tranquillità cementata nell’orgo-glio delle sue radici. “Una voltaterminato il contratto con la Ro-ma voglio disputare un paio di

di MIRKO PORCARI

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stagioni in Cile, poi mi tufferò nel so-ciale”. Gli occhi cercano i ricordi dell’in-fanzia, gente povera e amici perduti,un monito che il benessere economiconon ha cancellato dalla memoria, sem-pre proiettata verso la sua Val Paraiso.Adesso, però, c’è da vivere un presen-te in prima linea: la devozione per la

Roma va oltre il semplice“lavoro” e la sua capa-cità nel dimostrarlo ali-menta l’affetto incondi-zionato che i tifosi nutro-no per lui. La sintesi, sevogliamo, è tutta in unostriscione di qualchetempo fa “Piccolo grandeuomo, immenso giocato-re. David Marcelo PizarroPek sempre da 8 in cam-po“. Difficile aggiungerealtro. ■

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Foto ANDREA CALORO

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Foto ANDREA CALORO

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Foto

FABIO

RO

SSI

Quindicinale d'informazione sportiva - 10 novembre 2010 Editore: Dacral Srl

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QUINDICINALE DI SPORT, CULTURA E SPETTACOLOAnno XIV - Numero 17 - Mercoledì 10 novembre 2010

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Tre vittorie di fila, difesa più attenta, schemi più definiti e u-na forma fisica sulla via del recupero. Tutto questo fa bensperare, tutto questo è il preludio ad una Roma in rincorsacome quella della scorsa stagione. La vittoria nel derby, poi,ha galvanizzato l’ambiente e tre punti questa sera contro i

viola darebbero al campio-nato un forte e chiaro se-gnale: c’è anche la Roma!Anche nei momenti tristi diquesto avvio di stagione a-vevamo comunque vistoqualche miglioramento.Quella Roma vista fino ad unmese fa era troppo bruttaper essere vera, troppo lontana da quella messa a disposizione diRanieri. Ora arriva il momento della conferma. In un campionatocosì rocambolesco come quello di quest’anno con una classificasbilenca, sono tanti i rimorsi per aver cominciato male ed esserecostretti oggi alla rincorsa. Ma nulla è perduto. Ora ritroviamo an-che Francesco Totti, il nostro capitano e condottiero, uno che èriuscito a vincere il derby anche a parole, standosene comoda-mente seduto sul divano, a causa di una ingiusta punizione. Daqui in avanti è vietato sbagliare, è vietato perdere punti per stra-da. Da oggi si fa la Roma, quella Roma che può contendere loscudetto alle milanesi, quella Roma che ha dimostrato che in que-sta città è la squadra più forte, quella Roma che è in grado di farsognare i propri tifosi e di regalare loro emozioni indimenticabili,quella Roma che costringerà ancora una volta ai laziali a tirar fuo-ri la sciarpa dell’Inter. ■

EE DD II TT OO RR II AA LL EErubrica a cura di Massimo Limiti

Come prima,più di prima

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mentalmente dell’avversario e anchestavolta il campo l’ha dimostrato.Anche se proprio questa partita ci haconfermato che le scelte di Ranieri nonsono state le più giuste sino ad esso.Pensateci, con Totti, avrem-mo avuto in panchina unofrà Menez, Borriello oVucinice vi sembra che il Capitanoin questo periodo della suacarriera, merita realmentedi giocare sempre e dal pri-mo minuto??Non sarebba meglio alter-nare “tutti” gli attaccantisenza remore e senza pau-ra?? E poi che senso ha, ag-giungiamo, arrivare a no-vembre per decidere di im-piegare finalmente un gio-catore come Simplicio o co-me il giovane Greco?? Perché incapo-nirsi a far giocare sempre gli stessi an-che quando non hanno “gamba” e so-prattutto “testa”?? Se hai cambi validiperché non usarli? Diamo più fiduciaalle seconde linee e non insistiamosempre con gli insostituibili! Avete vi-sto tutti che differenza di ritmo e de-terminazione fra Simplicio e Greco el’attuale De Rossi?? Se un giocatore èpiù libero di testa e più pronto fisica-mente di un altro, è giusto che giochilui anche se con un nome molto infe-riore. La “rosa” della prima squadra

deve essere sempre sfruttata a pieno,senza fare graduatorie! Non siamo mi-ca sotto le armi che contano solo i“nonni”!! I giocatori professionisti san-no bene quando un compagno merita

di giocare al posto loro anche se pub-blicamente non lo ammetteranno mai,nemmeno sotto tortura.Ed è per questo che esistono gli alle-natori professionisti, che “devono”prendere le decision finali necessarieper la vittoria della loro squadra!!Perché i tifosi vogliono, pretendonoanzi! che il loro allenatore sfrutti tuttala “rosa” al meglio, non perché co-stretto dagli infortuni, ma con coraggioe decisione nelle scelte.Forza e coraggio, allora, Mister e sem-pre prima di tutto e tutti LA ROMA!!!!

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Ce l’abbiamo fatta!! Ci volevaquesta vittoria, eh! se ci voleva!! Eravamo tutti un po’ preoccu-pati, vero amici e compagni difede giallorossa?? I “nemici” ve-

nivano da una striscia di risultati incre-dibile e noi invece in Campionato... Maproprio il derby era l’occasione giusta,perché pensateci, cari lettori, era pro-prio la Lazio ad avere tutto da perdereed è proprio in queste situazioniche titremano le gambe e chi stà sotto inclassifica, gioca più sciolto e più libero

La forzadella Romaè la sua“rosa”di ROBERTO CIAMPOLILLO

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(domenica, ndr) nessuno avrebbe trovatoscampo. Io non sono visceralmente anti-la-ziale; anzi mi farebbe piacere vedere sem-pre le due squadre di Roma in lotta per ilprimato. Ovviamente, con la Roma sempreCampione d’Italia e la Lazio costantementesconfitta nelle stracittadine. Come sannoun po’ tutti, questo dominio delle squadredel Nord proprio non lo sopporto.

Dica la verità, sul rigore di Borriello unminimo di paura l’ha avuta?Come tutti i romanisti, credo. E’ stato an-che quello un segno che la fortuna era dallanostra parte.

La Roma sembra essersi rimessa incarreggiata. Crede che oramai sia tor-nata in ballo per lo scudetto?Mi sembra di rivedere il film dello scorsocampionato: partenza stentata e cavalcatatrionfale successiva. Il finale, purtroppo,

non è stato quello che speravamo, mapenso che quest’anno possa andare di-versamente. La squadra, infatti, è piùforte e poi noi possiamo schierare Totti.

La Roma è ripartita, ora è necessa-rio non fermarsi. A tal proposito,come vede questa partita contro la

Fiorentina?Non me ne vogliano i miei amici della Fio-rentina – squadra che tra l’altro mi è sim-patica – ma la Roma deve vincere e vin-cerà.

Parliamo del suo Puff, che se non sba-glio sta per riaprire i battenti per la42° stagione.Esatto, stasera (Lunedì’, ndr) ripartiremocon l’anteprima del nostro nuovo spettacoloche s’intitola: “Sfracelli d’Italia”. Credo chenon avremmo potuto trovare un titolo piùindicato, visto quello che sta passando lanostra Italia. La squadra sarà la stessa del-la passata stagione – nella quale abbiamofatto 160 repliche (sempre tutto esaurito,ndr) – con me, infatti, ci saranno: CamilloToscano, Loretta Rossi, Laura Di Mauro e alpianoforte il Maestro Vincenzo Romano, chesi è occupato anche delle musiche.

Tommaso Gregorio Cavallaro

Romanisti a TeatroRomanisti a Teatro

Domenica scorsa perchéla festa fosse

completa è mancatosolo l’elettricista

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“I“Ieri (domenica, ndr) perché lafesta fosse completa è mancatosolo l’elettricista” La festa di cuiparla Lando Fiorini è, ovviamente,

la vittoria nel Derby, mentre l’elettricista inquestione è: “Il Capitano, perché quan-do c’è lui si accendono tutte le luci”.Come del resto le fa brillare lui con la suasplendida voce, con cui da sempre cantaRoma e la Roma, che orami dapiù di quarant’anni sale poten-te e melodiosa dalle sale delsuo Puff. L’umore di Lando Fio-rini è, naturalmente, al settimocielo non solo perché la suaRoma ha vinto il Derby, ma an-che perché vede la “Magica”nuovamente in corsa per unsogno: “Mi sembra di rivede-re il campionato della scor-sa stagione: un inizio sten-tato e poi una cavalcatatrionfale. Spero che il finalesia, ovviamente, diverso.”

Quali sono, Maestro, le suesensazioni post Derby?Sensazioni di gioia e godimen-to. Dopo aver vinto un derby

non potrebbe essere altrimenti,anche se sarei stato ancor piùcontento se l’elettricista fossestato in campo.

Elettricista?Totti, naturalmente. Io amo chia-marlo così, perché quando scende in cam-po, con le sue magie, rende tutto più bril-

lante. Quando sento criti-carlo mi va il sangue alcervello. Soprattuttoquando lo fanno quei“gentiluomini” della Lega,che hanno avuto il corag-gio di infangare il nostroSPQR. Io ne ho coniato u-no per loro: “Sono Pada-ni Questi Rompicojoni”

Che Derby è stato, se-condo lei?Una gran bella partita, chela Roma ha vinto con me-rito. Dobbiamo dare attoalla Lazio – che merita laclassifica che ha – di avergiocato molto bene, ma difronte alla Roma di ieri

Lando Fiorini

“Noi più forti della Lazio,sempre e comunque”

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L’angolo del tifosoL’angolo del tifoso

Simone Cerretti grandelupacchiotto dalla nascita.

sempre Forza Roma. damamma Melissa e papà Marco

Giancarlo, Corrado e Stefanoinsieme a Basilea sembrano già

pregustare la vittoria dellasquadra giallorossa.

Il Roma Club Malta ci invia questa foto scattata pochiminuti dopo il derby vinto. Anche da lontano unavittoria sulla Lazio provoca emozioni straordinarie

1010

I due amici Nunzio e Gianni insieme a Basilea per tifaresempre e comunque Roma

Alcuni esponenti del GruppoLuisa Petrucci allo stadio in

occasione del derby

Questo spazio è riservato a tutti i Fans Club o Gruppi organizzati chevogliano far conoscere la propria esistenza e le loro iniziative. L’indiriz-zo per mandare testi e foto è: [email protected]

Il piccoloFrancesco ènatolupacchiotto aFalconaramarittima perla gioia dipapa’ Romano,mammaalessandra,nonno Pino enonna Rosy,una famiglia diromanisti

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1313

GIORGIO ROSSI FESTEGGIATO NELLA SEDE DELL’UNIONETIFOSI ROMANISTI

AA lla vigilia del suo ottantesimocompleanno, lo storico massag-

giatore della Roma ha fattovisita alla sede dell’UnioneTifosi Romanisti in viale GiulioCesare. Giorgio Rossi, accom-pagnato dalla figlia Graziella,ha trascorso un paio d’ore at-torniato dall’affetto del Consi-glio direttivo dell’UTR e da al-tri soci tra i quali quelli delRoma Club Eur Torrino delquale è presidente onorario.Emozioni da parte di tutti nelsentire Giorgio commentare alcune fo-to esposte nelle pareti della sede, dallequali spesso vengono fuori aneddoticuriosi e sconosciuti ai più. Al festeg-giato l’UTR ha regalato un volume-co-fanetto nel quale è racchiusa la vitadel sodalizio, una sciarpa del decenna-

le ed una bellissima foto incorniciatapresa dalla parete delle foto dei prota-gonisti del secondo scudetto della Ro-ma. Giorgio Rossi ha ringraziato per ilpensiero e per l’affetto ed ha ricambia-

to con una maglia ufficiale da gara del-la Roma con il numero 80 sulle spalleed una dedica a tutti i soci dell’UTR.Un brindisi finale ha chiuso un mo-mento bellissimo per ogni tifoso dellaRoma. Giorgio Rossi, infatti, non è unmassaggiatore come altri. E’ una “ban-

diera”, un protagonista di tantepagine di storia della Roma, u-na persona squisita alla qualetutti i romanisti sono legati daaffetto, di tutte le generazioni.Intanto a breve uscirà un libroche racconta tutta la storia diGiorgio Rossi, un volume a fir-ma Massimo Izzi, giornalista e-sperto di storia della Roma.

T.G.C.

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