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Forza Roma e Roma Mai Sola di Roma-Lecce
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Èun momento talmente grigio che viene paura solo a pensa-re cosa vuol dire Lecce nella storia della Roma. Ancora unavolta, in maniera differente, lasquadra salentina rappresentaun ostacolo pericoloso sul cam-
mino. Se quella volta, con Di Chiara eBarbas due volte, ci spezzò in gola l’ur-lo di sentirci campioni d’Italia, oggi ilLecce di De Canio cercherà di tratte-nerci dentro al tunnel dell’incertezzanel quale stagna la Roma di inizio sta-gione. In un campionato sbilenco, dallaclassifica corte ed incerta, la Romacontinua ad inciampare anche davanti agli avversari più modesti.Ed il Lecce, almeno fuori casa, sembra esserlo. Con questa Romanon c’è da fidarsi, ed allora alla vigilia di una settimana delicatis-sima la “paura” monta ogni giorno di più. Stasera contro il Lecce,mercoledì in Svizzera e domenica prossima nel derby si decideràil destino di questa squadra che può recuperare o meno le cre-denziali con le quali aveva cominciato a puntare verso gli obiettividi campionato e Champions League. La settimana che ci porta aquesta gara cresce ancora più l’ansia nervosa. Agli errori di Ra-nieri si aggiungono le notizie poco liete sul fronte infortuni. PrimaTaddei e poi Pizarro lasciano pensare che anche questa bisogneràincrociare le dita e sperare nei tre punti. Intanto come tifosi i no-stri tre punti li abbiamo già conquistati perché oggi c’è da fare gliauguri ad un’icòna vivente della storia giallorossa: Giorgio Rossi.Lui non è un massaggiatore della Roma, è IL massaggiatore. Unuomo, un professionista, una bandiera alla quale tutti siamo affe-zionati. Auguri caro Giorgio!!!
Impaginazione
Renato Bosco
Fotografie
Luciano e Fabio RossiAndrea Caloro
Direzione e redazione
Via dei Giornalisti, 55 - 00135 Roma
Tel. 06.35450641 - 334.3405952
Stampa :
Arti Grafiche Fracassa Srl
Via di Vigna Girelli, 81 - Roma
tel. 06/6539705
Reg. Trib. Roman. 485/96 del 1.10.96
QUINDICINALE DI SPORT, CULTURA E SPETTACOLOAnno XIV - Numero 16 - Sabato 30 ottobre 2010
Direttore responsabile
Massimo [email protected]
Del contenuto degli articoli e degliannunci economici e pubblicitari sonolegalmente responsabili i singoli autori.
È vietata la riproduzione anche parzialedi testi, grafica, immagini e spazipubblicitari realizzati dalla Publimas.
EE DD II TT OO RR II AA LL EErubrica a cura di Massimo Limiti
Con questa Romanon c’è certezza
33
44
IILL DDEETTEECCTTIIVVEE GGIIAALLLLOORROOSSSSOORub r i c a a cu ra d i C l aud i o U rban i
A fari spentinella notte
La sensazione più irritante che ci ha trasmesso,prepotente, la partita di Parma è stata l’impo-tenza. La disarmante presa d’atto che una squa-dra che schierava contemporaneamente in cam-po Pizarro, Totti, Borriello e Vucinic non riuscisse
a scagliare verso la porta di Mirante (spettatore nonpagante come Lobont, ma ben diverse erano le forzein campo, almeno in teoria) un solo pallone che aves-se il vago sentore della pericolosità. Se anche un or-ganico di modesta levatura co-me il Parma riesce, senzaneanche affannarsi troppo, aneutralizzare le bocche da fuo-co giallorosse, forse la situazio-ne è ben più seria di quella, giàpreoccupante, che ci si rove-scia fragorosamente addossoogniqualvolta l’arbitro fischial’inizio di una gara, Forse, dav-vero, il vetro romanista è an-dato in frantumi e raccoglierefarraginosamente i cocci è unrimedio peggiore del male. Sedavvero Ranieri ha perso defi-nitivamente il timone e la rotta- come purtroppo farebberopensare i cambi di domenica,
più tesi a riaffermare un’autorità per-duta che figli di una seppur contortalogica tattica - forse, davvero, una so-
luzione potreb-be essere ilcambio di guidatecnica (ma conchi, poi?), unascossa che met-terebbe il grup-po con le spalleal muro delleproprie respon-sabilità, senzacomodi alibi oprovvidenzialiparafulmine.
La nebulosa vicenda societaria nonaiuta certo a prendere decisioni drasti-che (chi le dovrebbe prendere, poi? Noinon lo abbiamo ancora capito) ammes-so che questa possa essere una solu-zione vincente. Nel frattempo, si cam-mina a fari spenti nella notte, per dirlaalla Battisti, e appare sempre più ine-
ludibile un patto per la Roma da partedi tutte le componenti, perché, incredi-bilmente, il passo sincopato che le av-versarie della Roma in Italia e in Euro-pa (dove peraltro appare assai scarso illivello delle contendenti, Bayern com-preso…) stanno tenendo autorizza an-cora a sperare in una rinascita, forsenon esaltante (e, onestamente, ancheun po’ fortunata) come quella vissutatutta d’un fiato la stagione scorsa, maalmeno in grado di riportare i gialloros-si dentro un sistema solare confacenteal comunque notevole tasso tecnicocomplessivo della rosa.. Le prossime quattro gare (Lecce, Basi-lea, Lazio e Fiorentina), nell’arco di 11giorni, saranno come una sentenza diprimo grado per la Roma, che non puòovviamente fallire la gara al St.JacobPark, ma che deve necessariamenteapprofittare di quasi (c’è il derby) trepartite casalinghe. Per accendere, finalmente, quei farispenti nella notte buia. ■
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SSTTOORRIIAA GGIIAALLLLOORROOSSSSAARub r i c a a cu ra d i Dan i l o L eo
Chissà se è un record… Certo che entra-re a partita iniziata e come primo in-tervento in serie A trovarsi dinanzi unattaccante con la palla piazzata fermasul dischetto del rigore, è sicuramente
un’esperienza rara. Ma si sa, alla Roma e airomanisti può succedere di tutto, ed è avve-nuto anche questo. La stagione è la prima della Roma zemania-na e, come è tradizione per ilBoemo, dopo un mese di lavorola squadra ha già la riconoscibi-lità (ma anche i difetti congeniti)del quattrotretrè: un gioco spet-tacolare, che prevede però solouna robusta fase offensiva. Indifesa si balla un po’ e, soprat-tutto, vengono spesso concessepraterie incustodite alle incursio-ni dei contropiedisti avversari. Il21 settembre del 1997 viene al-l’Olimpico il Lecce. La Roma co-mincia bene, va presto in van-taggio con Totti, il mangiatore di banane Ro-gerio Wagner (nulla di discriminatorio, il bra-siliano era veramente un esagerato consu-matore del frutto in questione), dribbla gliavversari come birilli, tanto che quasi l’Olim-pico comincia a credere di aver trovato unnuovo idolo. Ma è un fuoco di paglia. Il lec-cese Palmieri ristabilisce la parità e i ragazzidi Zeman reagiscono gettandosi ancora una
volta all’attacco. Co-sì, in contropiede, illeccese Maspero vo-la fino a Konsel. IlPantera austriaconon può fare altroche stenderlo. Calciodi rigore ed espul-sione per Miki. Così,
tocca ad Antonio “Zucchina” Chimenti su-bentrare a Wagner e prender posto fra i pali.Nipote di Vito Chimenti, centravanti di cara-
tura per così dire provinciale cheha però spaventato la Juve nellafinale di Coppa Italia del 1979, An-tonio non ha mai messo piede suun campo di serie A, è al debuttoassoluto. Lo stesso Maspero che siincarica della trasformazione delpenalty che può portare il Lecce invantaggio, è uno specialista dellemassime punizione. Ma Chimentiha l’intuizione giusta e ferma ilnon irresistibile tiro del leccese.Non male per un esordiente: il pri-mo pallone neutralizzato in serie A
è un calcio di rigore. La Roma peraltro di lìriprende slancio, il Capitano cambia fascia(nel senso che passa a destra) e fa il lavorosuo e quello di Wagner. Delvecchio e Balbofissano il risultato su un confortevole e stre-pitoso 3-1 e Antonio Chimenti si becca le o-vazioni dei tifosi giallorossi che, d’ora in a-vanti, gli dedicheranno il coro: “O Zucchina,paraci il rigore!”. ■
Roma-Lecce nel passato
Zucchina, il Capitano,un rigore
lecce
9988
SABATO 30 OTTOBRE 2010 - STADIO OLIMPICO
ROMA-LECCEPROBABILI FORMAZIONI
ROMAJulio Sergio 27
Cassetti 77Mexes 5
Juan 4Riise 17
Perrotta 20Simplicio 30
Brighi 33Vucinic 9
Totti 10Borriello 22
Ranieri All.
Lobont 1N.Burdisso 29
Cicinho 2Greco 23
Baptista 19Okaka 89Menez 94
LECCE22 Rosati20 Vives4 Gustavo3 Giuliatto
11 Mesbah8 Munari
18 Giacomazzi19 Piatti10 Olivera17 Di Michele9 Corvia
All.De Canio
81 Benassi5 Sini
15 Ofere33 Rispoli21 Grossmuller32 Coppola27 Jeda
LAZIO 19MILAN 17INTER 15CHIEVO 13JUVENTUS 12NAPOLI 12PALERMO 11GENOA 11LECCE 11SAMPDORIA 11UDINESE 10CATANIA 9BRESCIA 9ROMA 9FIORENTINA 8BOLOGNA 8CESENA 8BARI 8CAGLIARI 7PARMA 7
CLASSIFICA
Se il Lecce è tornato in Serie Adopo un anno passato tra i ca-detti il merito è del presidenteSemeraro, che si è affidato aGigi De Canio sia per la dire-
zione tecnica, sia per quella mana-geriale. L’allenatore lucano, infatti,ricopre anche la carica di direttore sportivo co-
me Ferguson al Manche-ster United, e se quest’e-sperimento dovesse por-tare buoni frutti, De Ca-nio non solo aprirebbe lastrada a questa nuova fi-gura che va di moda nelregno unito, ma potrebbeallenare una squadra di
un livello superiore rispetto a quelle in cui èstato. Il tecnico leccese, inoltre, è un ottimo in-
segnante di calcio: il suomodulo è il 4-3-3, e la
formazione che affronterà i giallorossi dovrebbe essere quella che habattuto in rimonta il Brescia. In por-ta ci sarà Rosati, mentre la difesa aquattro sarà formata da Rispoli a de-stra, Ferrario e l’ex romanista Dia-moutene al posto dell’infortunatoFabiano al centro, e Mesbah a sini-stra. L’uruguayano Grossmuller ha lechiavi del centrocampo, mentre sulle
fasce ci saranno gli argentini Piatti e il veteranoGiacomazzi. Il trio d’attacco è formato da Olive-ra a destra, e da due vecchie conoscenze roma-niste: sul versante di sinistra ci sarà David DiMichele, un ragazzo che ha sempre voluto gio-care nella sua Roma, ma che non ci è riuscito;l’altro, invece, è Daniele Corvia, centravanticresciuto nella compagine giallo rossa, ma chesolo adesso sta dando il meglio di se dopo es-sersi perso per strada. La panchina che De Ca-nio ha a disposizione è formata dal secondoportiere Benassi, i difensori, Brivio, Rispoli, icentrocampisti Vives, Munari, e gli attaccantiJeda, e Chevanton, un giocatore sfortunatissi-
mo che è ritornato nella squadra in cui si èconsacrato. Il Lecce è una squadra che pun-ta alla salvezza, e la Roma è molto più for-te. Il problema, però, è che la formazionegiallo rossa va male, e l’unica cosa a cui itifosi devono aggrapparsi è che Ranieritrovi prima possibile il bandolo dellamatassa, e che tutti quei problemi al-l’interno dello spogliatoio vengano ac-cantonati per il bene di chi segue lasquadra da anni. Se tutto questonon accadrà sabato pomeriggio as-sisteremo ad una una gara moltocomplicata.
OO CC CC HH II OO AA LL NN EE MM II CC OORub r i c a a cu ra d i A l be r t o Ba l e s t r i
8
MUNARI
20
VIVES
22
ROSATI
11
MESBAH
18
GIACOMAZZI
9
CORVIA
17
DI MICHELE
4
GUSTAVO
19
PIATTI
10
OLIVERA
3
GIULIATTO
IL MODULO4-3-2-1
PROSSIMI TURNI(7-11-2010) (10-11-2010)
BARI MILANINTER BRESCIA
JUVENTUS CESENALAZIO ROMA
SAMPDORIA CATANIAUDINESE CAGLIARIPALERMO GENOABOLOGNA LECCE
FIORENTINA CHIEVONAPOLI PARMA
BRESCIA JUVENTUSCAGLIARI NAPOLICATANIA UDINESECESENA LAZIOCHIEVO BARIGENOA BOLOGNALECCE INTERMILAN PALERMOPARMA SAMPDORIAROMA FIORENTINA
MARCATORI7 reti: Eto'o (Inter)6 reti: Cavani (Napoli)5 reti: Matri (Cagliari); DiVaio (Bologna)4 reti: Cassano (Sampdo-ria); Pastore, Ilicic (Paler-mo); Pellissier (Chievo); Pa-to (Milan)
De Canio l’allenatoremanager
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Le partite nonbastano mai,s o p ra t t u t t oquando fini-scono troppo
presto per quelleche sono le tue a-spettative, o quan-do la tua squadra tisembra troppobrutta per esserevera, per come laconosci, per quelloche vale, oggettivamente.Le partite non bastano mai, soprattuttol’allenatore ti mette in condizione di noncapire, di lasciare senza risposte tutti iperché che ti ha fatto venire in mente. Lepartite non bastano mai o, peggio, perdo-no di significato quando non vedi un nu-mero dieci sbucare dalla scaletta per unsecondo tempo che merita, se non altroper come ha giocato il primo. Non basta-no mai, quelle partite che più arrotondi lepercentuali del possesso palla e più ti ren-di conto che quel dato può non significarenulla, se non è suffragato da tutto ciò che,non si sa perché, i tuoi giocatori sembra-no aver smarrito chissà dove e il fatto che
qualcuno diloro sia piùincredulo dite dimostrache a voltequel qual-cosa è dav-vero diffici-le da ritro-
vare. E allora nonbastano mai neppu-re tutti i minuti di re-cupero del mondo,se poi ti capita ilcontropiede dellavittoria, che forsenon del tutto merite-resti, e tu te lo faimorire addosso, in
un recupero di mediocri difensori e in uncoro d’imprecazione dei compagni.Le partite non bastano mai ma oggi devo-no farsela bastare, per ristabilire la leggedei valori e perché il recupero della di-gnità non si può posticipare all’infinito; u-na partita sola non basta ma può servire adire basta, se la tua squadra ha intenzio-ne di lasciarsi alle spalle tutto quello chenon dovrebbe appartenerle e che invecela invischia fino alle ginocchia. Rivedere lasquadra che conosciamo e che pensava-mo di non perdere è l’unica cosa che cisentiamo in diritto di chiedere: allora si,che le partite davvero non ci basterannomai. Forza Roma.
LL ’’ AA VV VV EE LL EE NN AA TT AARubrica a cura di Paolo Marcacci
Le partite nonbastano mai
Viale Giustiniano Imperatore 167Metro San Paolo - tel.: 065417466/9
Viale Leonardo da Vinci 124 - Tel.: 065417488
c/o Centro Commerciale Gran PaveseViale Cesare Pavese, 100 B I - Tel. 065020530
AABBBBIIGGLLIIAAMMEENNTTOOSSPPOORRTTIIVVOO,,CCAASSUUAALL EECCAALLZZAATTUURREE
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Giorgio Rossila bandieraUn personaggio amato da tutti,
un segna pagine nel librodella storia della Roma
“Ottanta anni...Chi, io?î.Lospirito del ragazzino nelgiorno del compleanno,chiudere gli occhi ed espri-mere un desiderio mentre
si spengono le candeline: finalmente iltempo di riflettere, di godersi la fami-glia e di riposarsi un pÚ, dopo unavita passata a rincorrere calciatori,muscoli e scaramanzie. Impossibileraccontare in un soffio un’esisten-za a tinte giallorosse, gli occhidella passione si aprono e guar-dano la Roma da lontano, sof-frendo ed imprecando nel silen-zio casalingo, assaporando, a vol-te, le sensazioni di una memoria cre-sciuta e maturata tra stadi, voli e tra-sferte. Giorgio Rossi, un nome forte epresente, una statua che giganteggianegli almanacchi romanisti al pari dibomber e capitani: quando si parla dibandiere difficilmente si pensa ad un
di MIRKO PORCARI
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“semplice” massag-giatore, eppure l’es-senza della roma-nit‡ Ë tutta in que-st’uomo d’altri tem-pi che il giorno diHalloween festeggiaottanta primavere.Il bianco e nero Ëdiventato colore, Ëcambiato il calcio econ lui il modo di vi-verlo: non pi˘ sport,
poco divertimento e tanti soldi, viaallenatori, giocatori e dirigenti elui lÏ, assorto nel cercare il modomigliore per aiutare uno dei suoiragazzi, amico, padre e “nonno”nel regalare sorrisi ed aneddoti diun matrimonio che dura da cin-quanta anni, a dimostrazione cheil tempo, tutto sommato, Ë galan-tuomo. Se non fosse sufficientequesto, basta pronunicare il suonome per scatenare l’affetto deitifosi, senza differenze tra “nuove”e “vecchie” generazioni. Nessundubbio, dunque, che gli auguri di“uno” siano quelli di “un milione”di tifosi. ■
Foto ANDREA CALORO
Foto ANDREA CALORO
Foto
FABIO
RO
SSI
Quindicinale d'informazione sportiva - 30 ottobre 2010 Editore: Dacral Srl
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QUINDICINALE DI SPORT, CULTURA E SPETTACOLOAnno XIV - Numero 16 - Sabato 30 ottobre 2010
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Massimo [email protected]
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Non siamo certo pronti amorire, ma al peggiosì. Perché questa Ro-ma non riesce a tirarsifuori dal grigiore e dal-
la pochezza di questo iniziocampionato. I tifosi sonosempre presenti ed oggi piùche mai vien proprio il caso didire che la Roma non è maisola, proprio come strilliamonoi con la nostra testata. Contro tutto e tutti, al di là di schedatu-re ed impedimenti vari, il popolo romanista si stringe sempre at-torno alla sua squadra. E soprattutto nei momenti più difficili nonfa mancare l’affetto e la voce. Quella di oggi è una di quelle sera-te che potrebbero diventare importanti nella storia giallorossache si va scrivendo giorno dopo giorno. In un periodo incerto so-prattutto per il presente e futuro societario, stiamo perdendo an-che i punti di riferimento a noi più cari. La realtà ci sbatte in fac-cia il fatto che l’allenatore romano e romanista non è per forza ilmassimo della vita. Che di fronte a certe sostituzioni è palese laconfusione che regna in testa a Ranieri. I fatti ci dicono che quan-do Totti gioca male gli altri giocano anche peggio. I numeri, inve-ce, sono impietosi nel dire che gli avversari corrono sempre di piùdei nostri. E allora non ci resta che sperare di guadagnare almenosette punti nelle prossime tre partite per ricominciare a fare sulserio. Nel frattempo lode a chi nella nostra storia ha sempre ve-stito con orgoglio i colori giallorossi, nel lavoro e nella vita: tantiauguri a Giorgio Rossi!
EE DD II TT OO RR II AA LL EErubrica a cura di Massimo Limiti
Stringiamocia coorte
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e chi dovrebbe mostrarsicapace di prendere inmano la situazione, sem-bra sprofondare partitadopo partita, in uno statoconfusionale che sta viavia peggiorando la posi-zione della squadra. Unallenatore di calcio chefrequenta da decenni icampi di gioco e soprat-tutto gli atleti che calcanoquesti campi, dovrebbeaccorgersi quando i suoiragazzi non lo seguonopiù, quando si danno co-stantemente, prima unopoi l’altro, malati e sescendono in campo lofanno senza entusiasmo esolo per rispetto dei lorotifosi non si sfogano pub-blicamente contro chil’impiega fuori ruolo econ sostituzioni spessoincomprensibili.
Vogliamo dire che i giocatori della nostra a-mata squadra, sin dal ritiro si sono resiconto che il loro mister quest’anno era ilprimo a non credere di poter sostenere ilritmo indiavolato dello scorso anno e con leprime dichiarazioni aveva messo le mani a-vanti come a ripararsi dai probabili futuriscivoloni della sua squadra.La scelta di una preparazione con carichi dilavoro molto soft , per giocatori professioni-sti ai massimi livelli, non è stata altro che laconferma ai loro occhi della scarsa fiducia
che il tecnico riponeva sulla loro tenuta a-tletica e soprattutto mentale dopo la delu-sione dello scorso campionato.Ma mi chiedo e vi chiedo cari lettori giallo-rossi : si può iniziare un campionato come ilnostro in Italia che tanto impegna gli atletidal punto di vista nervoso con un simileblocco mentale ?? E’ talmente rischioso chebastano le prime sconfitte, per mandare intilt il rapporto giocatore-allenatore e giornodopo giorno la situazione non può che peg-giorare, perché il giocatore non crede più inchi lo guida, pensa a salvare la sua posizio-ne davanti ai tifosi, creandosi tutti gli alibipossibili e al primo dolorino si tira subitofuori, incolpando, in cuor suo, l’allenatore diuna situazione di cui si sente vittima incol-pevole e non responsabile! Ma la vera unica vittima di tutte queste si-tuazioni che ciclicamente si ripetono nelmondo del calcio, non è il giocatore profu-matamente pagato, né l’allenatore cheun’altra squadra la trova sempre , ma è so-lo e soltanto il tifoso, l’appassionato che dàtutto se stesso e non chiede altro che dimo-strazioni di attaccamento alla maglia.Il sostegno, l’urlo giallorosso che giocatori eallenatore richiedono ai loro tifosi e che ri-cevono incondizionatamente dalla loro gen-te quando vestono questa gloriosa maglia,deve essere meritata non solo dalla loro va-lentia tecnica e atletica, ma soprattutto dal-la dimostrazione incrollabile davanti a tuttoe tutti, di credere in se stessi e nella forzadella squadra che rappresentano. Si tirifuori chi non se la sente, prima che siatroppo tardi !!! ■
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L’urlogiallorossodi ROBERTO CIAMPOLILLO
Itifosi giallorossi stanno attraversandouno dei momenti peggiori della lorostoria. L’attuale situazione è veramen-te da incubo ! Se ce l’avessero dettol’estate scorsa che ci saremmo trovati
a fine ottobre ridotti così , avemmo sper-nacchiato ed insultato a morte l’incauto co-municatore e richiesto a gran voce il suo in-ternamento in qualche luogo di cure men-tali ! Ed invece l’impensabile si è avverato equel che è più grave non si vede via di usci-ta! La squadra non gioca , i risultati latitano
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l’amicizia è il mitico Pelè “Ogni volta cheviene in Italia ci vediamo perché la no-stra è un’amicizia che dura da tanti anni.La scorsa settimana gli ho telefonato perfargli gli auguri per i suoi 70 anni”. Sonodue i giocatori brasiliani per i quali Regi-na spende parole di elogio più di altri “Sitratta di Aldair e Cafu. Loro due oltre arappresentare per me il terzo scudettodella Roma sono anche due miei amiciche ho nel cuore. Aldair è una persona ti-mida ma, oltre ad essere stato uno deipiù forti difensori al mondo, è una perso-na fantastica, umile e sincera. Cafu? E’ ilcapitano per eccellenza della nostra se-leçao. Se dici Brasile, nel mondo, pensi aPelè, Zico ma anche a Cafu. Lui mi è sta-to molto vicino anche quando con il mionuovo ristorante brasiliano che non an-
dava molto bene organizzò unabella cena con tutti i suoi com-pagni di squadra della Roma cosìche i giornali ne parlarono e fututta pubblicità. Inoltre, non di-mentichiamo, l’impegno nel so-ciale di questo campione”. Maveniamo ai giorni d’oggi “DellaRoma di adesso il brasiliano checonosco meglio è Rodrigo Tad-
dei. Gli voglio bene: quando mio figlio èstato operato per un trapianto di cuore,Rodrigo gli ha fatto avere in ospedale lasua maglia con una dedica e una pre-ghiera scritta sopra. E’ una persona fan-tastica”. Che ne pensi di questa situazio-ne di difficoltà della squadra? “Che è unacosa momentanea, troppo brutta per es-sere vera. Io mi considero una mascottedella Roma e vedrete che da questa serala squadra ricomincerà a vincere”. OggiRegina Profeta non è più sotto i riflettoridella televisione, ed il suo tempo è tuttodedicato alla sua Accademia di danza eda tutte le serate che organizza nella capi-tale per insegnare salsa, tango, samba ecapoeira soprattutto presso il SalariaSport Village.
Massimo Limiti
Romanisti in TVRomanisti in TV
“Io amo l’Italia e inmaniera particolare
Roma.Mi sono sempresentita in casa”
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AArrivata all’ini-zio degli anniOttanta perlei fu facile
innamorarsi di Ro-ma e della Roma“C’era già Falcao,la squadra andavaa mille ed io hoscelto immediata-mente”. ReginaProfeta, showgirlbrasiliana che e-sordì subito nel nostro Paese come balle-rina protagonista de “Te lo do io il Brasi-le” il programma innovativo ideato econdotto da Beppe Grillo sulla Rai, nonebbe dubbi sulla scelta “La Roma è stataed è una squadra nella quale noi brasilia-ni ci identifichiamo. La Lazio no”. E PauloRoberto Falcao non fu solo un idolo dellaRegina Profeta tifosa “No, diventammoamici e lui spesso mi invitava ad assiste-re alle partire della Roma in tribuna Vip.Paulo Roberto è stato un grande calciato-re ma anche un personaggio fantastico,un numero uno anche nella vita quotidia-na, tanto che anche oggi in Brasile hasuccesso nel suo lavoro di commentatore
in tv”. Era una Ro-ma che si prepa-rava a vincere ilsuo secondo scu-detto “Ho vissutoquella stagionecome uno dei piùbelli anni della miavita. Avevo suc-cesso nel mio la-voro in Rai e lamia squadra delcuore vinceva e
giocava in maniera fantastica”.Dopo la trasmissione con beppe Grillo,Regina Profeta ebbe un ruolo importanteanche nella trasmissione “Cocco” condot-ta da Lorella Cuccarini e Giggi Sabani.Poi, a metà degli anni Novanta, partecipònella trasmissione “Sereno Variabile” conOsvaldo Bevilacqua nella quale oltre chea ballare faceva anche delle interviste instudio a personaggi del mondo dellospettacolo. Nella prima edizione di Quelliche il calcio” firmato Fabio Fazio, lei erasempre la rappresentate della Roma instudio. “Io amo l’Italia e in maniera par-ticolare Roma. Mi sono sempre sentita incasa”: Un altro giocatore del quale vanta
Regina Profeta
“La mia Roma brasilianapresto tornerà Regina”
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L’angolo del tifosoL’angolo del tifoso
Il piccolo Samuel è già pazzo per la sua Roma e nonvede l'ora di vedere Totti ricominciare a segnare
Il 27 agosto 2010 sono venutialla luce, per la gioia dimamma Patricia e papà
Alessandro, 3 lupachiotti. Dasinistra: Nicolò, Mattias e
Nicholas Di Filippo
Luciano "l'uragano" insieme aiu suoi nipotini tuttiveri lupacchiotti
3030
Una sorridenteArianna sperache la suaRoma torni adessere Magicavincendocontro il Leccee la Lazio
Lorenzo in trasferta a Parma non ha esitato unattimo ad esibire la sua bella sciarpa della Roma
Ecco il piccolo Valerio ritratto nella sededell’UTR per la gioia di nonna Claudia
Questo spazio è riservato a tutti i Fans Club o Gruppi organizzati chevogliano far conoscere la propria esistenza e le loro iniziative. L’indiriz-zo per mandare testi e foto è: [email protected]
Un momento della serata di premiazione del Torneo di calcio a 5II Memorial Alessio Cavola organizzato dai Roma Club deiCastelli Romani (UTR) a Velletri
3333
Organizzata dalR.C.Longarina (UTR)
SIMPLICIO, CASTELLINIE MARIA SENSI A“LA NOTTE DELLE STELLE”
SS i è svolta il 13ottobre presso il
ristorante Il Bajnierodi Ostia Antica, la“Notte delle Stel-le” la consueta ma-nifestazione organiz-zata da tanti annidal Roma ClubLongarina (UTR)del presidente Gian-carlo Cadolini. Ospitid’onore sono stati icalciatori della RomaFabio Simplicio ePaolo Castellini, oltre alla signoraMaria Sensi, il massaggiatore Gior-gio Rossi e l’indimenticabile Giaco-mino Losi. La signora Maria Sensi,incalzata dai cronisti presenti, ha pre-
ferito non parlare “Non posso, siamoin silenzio stampa”. Ai due giocatori,invece, è scappata qualche battutamentre erano premiati sul palco inter-vistati da Claudio Moroni che presen-
tava la serata:“Tra tanti giocatori delpassato – ha detto Fabio Simplicio –mi ispiro più di tutti a Paulo RobertoFalcao, uno che ha scritto pagine im-portanti della storia della Roma. Spe-
riamo di uscire fuori da questocon tanto impegno”.“Non ho an-cora visto molto di Roma – haammesso Castellini – ma ho no-tato il grande calore che questacittà sa darti. Spero di ricambiar-lo” Alla serata hanno partecipatoanche Antonello Venditti eMarco Conidi che hanno regalatoai presenti le loro canzoni per laRoma.
Tommaso Gregorio Cavallaro
vitadiclub
3232
Il Gruppo Luisa petruccipresente nel settore
ospiti del Tardini
Robertino Fabbri grandetifoso giallorosso, non perdemai occasione di vestire icolori della Roma
Alcuni soci del Roma Club C.A. R. CentroAgroalimentare Romano in occasione di una
piacevolissima serata giallorossa che ha vistola presenza di alcuni rappresentanti del
Consiglio Direttivo dell’Unione TifosiRomanisti
La primavolta diEmiliano allostadio asegiuire lamagicaRoma