Fotografie di Mauro Millenotti - Galleria Vannucci Arte ... · PDF filealla memoria che l’occhio del fotografo aveva di quella realtà. Paesaggi senza figure, come se nel ricordo

Fotografie di Mauro Millenotti

Galleria Vannucci 9 aprile - 29 maggio 2011

“Frange di terra e di acqua”

03/04/11 17:4903/04/11 17:4903/04/11 17:4903/04/11 17:4903/04/11 17:49

Ci sono persone capaci di raccontare storie. Di narrare vi-cende accadute nel passato, o di quelle che stiamo vivendo

nel presente. Nel raccontare storie spesso si perde coscienza del tempo ed il passato si fonde con il presente, certe volte diviene futuro, come fluidi che si mescolano, come acque che confluis-cono fra loro. Nella Bassa padana capita spesso, camminando sull’argine del fiume, di perdere questa coscienza temporale: d’inverno la nebbia annulla i contorni delle case, degli alberi, delle strade, che si fanno infinite e senza direzione; in primavera e in estate il fiume scorre lento e domina su tutto il paesaggio, anche a distanza di chilometri ne avverti la presenza. Acqua che scorre inesorabile verso il mare e si porta via tutto, anche il tempo. Sono questi i luoghi che abbiamo visitato con Mau-ro Millenotti: paesaggi silenziosi ed in via d’estinzione, edifici fatiscenti ed in rovina, teatri dal tetto sfondato, case dimenti-cate e isolate dalla nebbia, vecchi ponti di un tempo che fu. Una poetica dell’abbandono che cristallizza il presente nel tempo; senza più un futuro, senza ancora un passato. Ed è in questo lasso di tempo, che non ha dimensioni, che si svolgono le nar-razioni di Millenotti. Innumerevoli voci raccontano in silenzio la memoria di luoghi fotografati nella solitudine degli argini del fiume, senza mai un essere umano, se non nella lontananza, dis-tante dalla scena che si svolge in primo piano.

Associazione Utopias!

I paesaggi sembrano mettersi in posa di fronte all’obiettivo della macchina fotografica di Mauro: non sono colti di sfuggita, ma

sembrano essersi preparati come persone per un ritratto da tra-mandare. Non c’è nulla di spontaneo in loro né di naturalistico, sembrano ricostruiti come se appartenessero, più che alla realtà, alla memoria che l’occhio del fotografo aveva di quella realtà. Paesaggi senza figure, come se nel ricordo di un luogo non ci fosse posto per le persone. La vita degli altri sembra essere altrove in questi ritratti di luoghi di solitudine, in cui la bellezza è ciò che resta dopo il passaggio dell’uomo. Un sentimento di tenera malinconia abita questi spazi delimitati da piccole costruzioni, strade deserte, alberi immobili, cinematografi in via di estinzione. E l’occhio che li scruta e li immobilizza nel tempo ha uno sguardo paziente, si percepisce l’attesa, il tempo trascorso ad aspettare il momento preciso in cui le ombre e i colori si sarebbero natural-mente disposti per svelare il sentimento segreto di quel paesag-gio. Ogni foto così non racconta soltanto uno spazio, ma anche l’emozione che lo abita o che lo ha abitato. E in questo ogni paes-aggio diventa un possibile set, in cui ciascuno può collocare la propria storia che non ha mai raccontato.

Gianni Romoli

catalogo millenotti.indd 2 03/04/11 17:49

Paesaggi desolati, rovine del presente, squarci nebbiosi e dolci della Padana, stanze della memoria abbandonate e polverose.

Mura scrostate che parlano di presenze invisibili o trascorse, ca-paci di custodire o di evocare un’infinità di possibili storie. Edi-fici fatiscenti, specchi di un passato prossimo contemplato con affettuoso distacco. Spazi pieni di silenzio e densi di ricordi svuo-tati dalla concitazione della vita quotidiana. Panorami e luoghi da cui è sempre assente la figura umana, come l’ospite inutile di una lunga vicenda di cose, materiali ed ambienti che hanno un’esistenza molto meno effimere e sfuggente di quella delle per-sone. La visione del tempo che si deposita ora con tocco leggero ora con violenza estrema e distruttiva, su materiali dimenticati dall’uomo. Come ogni vero fotografo, mauro Millenotti fa di ogni sua fotografia un racconto di viaggio. E nei suoi racconti è il tempo l’elemento narrativo fondamentale. Una specie di storia istantanea, spesso molto commovente che ritaglia dalla vita un frammento che lo incornicia, affrancandola dal flusso delle cose “quello del fotografare”, scrive il regista cinematografico Wim Wenders che è anche un grande fotografo, “è un atto compiuto dentro il tempo, in cui qualcosa viene strappato al suo momento e trasferito in una forma di continuità diversa”. Poi, si diceva, c’è il senso forte del viaggio, dell’attraversamento nell’immagine. Proprio come Wenders, affascinante fotografo dei relitti del con-temporaneo, Millenotti viaggia fotografando e fotografa viag-

giando. E il suo è quasi sempre un viaggio nel disastro, da ricom-porre nell’armonia strutturale della foto. Da filtrare nella bellezza e nell’eleganza razionale dell’inquadratura nel ritmo dei rapporti proporzionali tra le forme inquadrate, nel gusto esatto delle sfu-mature dei colori, nei toni espressivi della luce. In questo modo, più che la nostalgia di un mondo che scompare, le fotografie di Millenotti mettono in scena una sorta di redenzione del disastro attraverso il moto affettivo e conoscitivo del mettere in forma. Una dimensione etica, oltre che estetica e formale.

Leonetta Bentivoglio


San Gerolamo - 2001 - 20x30 cmSan Benedetto - 1995 - 20x30 cmRiva di Suzzara - 1995 - 20x30 cm

catalogo millenotti.indd 4catalogo millenotti.indd 4 03/04/11 17:5003/04/11 17:5003/04/11 17:5003/04/11 17:5003/04/11 17:50

San Benedetto - 2000 - 76x51 cm


Pomponesco - 1985 - 20x30 cmBorgoforte - 1985 - 76x51 cmSailetto - 1986 - 20x30 cm


Reggiolo - 1990 - 20x30 cm


Nuvolato - 2002 - 20x30 cmCanneto sull’Oglio - 1988 - 20x30 cmS. Antonio - 2009 - 20x30 cm


Riva di Suzzara - 1985 - 20x30 cm


Novellara - 2009 - 20x30 cmSan Gerolamo - 2011 - 20x30 cmReggiolo - 1985 - 20x30 cm

catalogo millenotti.indd 10catalogo millenotti.indd 10catalogo millenotti.indd 10 03/04/11 17:5103/04/11 17:5103/04/11 17:5103/04/11 17:5103/04/11 17:5103/04/11 17:5103/04/11 17:5103/04/11 17:5103/04/11 17:5103/04/11 17:5103/04/11 17:5103/04/11 17:5103/04/11 17:5103/04/11 17:51



Tabellano - 2006 - 20x30 cmGuastalla - 1984 - 30x30 cmReggiolo - 2008 - 20x30 cm


San Gerolamo - 2010 - 76x51 cm


Novellara - 1987 - 20x30 cmSan Benedetto - 2011 - 20x30 cmReggiolo - 1985 - 76x51 cm


Guastalla - 1984 - 76x51 cm


Gualtieri - 1997 - 20x30 cmViadana - 2005 - 20x30 cmPegognaga - 1987 - 20x30 cm

catalogo millenotti.indd 16catalogo millenotti.indd 16catalogo millenotti.indd 16 03/04/11 17:5203/04/11 17:5203/04/11 17:5203/04/11 17:5203/04/11 17:52

Luzzara - 1996 - 20x30 cm


Reggiolo - 1986 - 20x30 cmReggiolo - 1996 - 20x30 cmMantova - 1988 - 20x30 cm




Reggiolo - 1994 - 20x30 cmReggiolo - 1985 - 20x30 cmSan Giacomo - 2011 - 20x30 cm


Riva di Suzzara - 2006 - 20x30 cm


Borgoforte - 1989 - 20x30 cmVerso Mantova - 1990 - 20x30 cmVerso Mantova - 1994 - 20x30 cm


Villastrada - 1993 - 20x30 cm


Mauro Millenotti9 aprile - 29 maggio 2011

Via della Provvidenza, 6 - Pistoia - tel/fax +39 057320066info@vannucciartecontemporanea.itwww.vannucciartecontemporanea.it

RingraziamentiBarbara GuarducciClaudia GuarducciAlessandra Berti

CatalogoCristiano CoppiUfficio StampaLorenzo Maffucci


Documents

Fotografie di Mauro Millenotti - Galleria Vannucci Arte ... · PDF filealla memoria che l’occhio del fotografo aveva di quella realtà. Paesaggi senza figure, come se nel ricordo