Fragola 02 01

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Morango

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  • storia e arte

    Aspetti storici e artistici Elvio Bellini, Stefania Nin

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    - Firenze, Galleria degli Uffizi) di 2010 Foto Scala,

    Firenze - su concessione Ministero Beni e Attivit Culturali.

    Le foto alle pagine 47, 60 (Ekaterina Starshaya), 66, 337

    sono dellagenzia Dreamstime.com. Le foto alle pagine 17

    (ronen), 45 (Massimiliano Pieraccini), 62 (Denis and Yulia

    Pogostins), 63 (Kelly Cline 2006), 64 in alto a sinistra, 64

    in basso, 65, 497 in alto a destra, 500 in alto a sinistra sono

    dellagenzia iStockphoto.com.

    la fragola

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    Colori e profumi della fragola

    Frutto prediletto da poeti e santi, che ci sorprende e incanta durante le passeggiate in mezzo ai boschi nel corso della bella stagione, grazie allintensit del colore rosso che spicca nel verde deciso delle sue foglie e il suo inebriante profumo. Una piccola tentazione da raccogliere e portare alla bocca per assaporare le dolci note di sottobosco

    Aspetti storici e artistici

    Origini del nomeIl nome Fragaria vesca, attribuito alla fragola di bosco, deriva dal latino fragus (dalla radice sanscrita ghra), che indica fragranza (ossia laroma), e vescus, che denota ci che molle (ossia il frut-to); cos dal latino derivano i nomi italiani fraghe e fragole, usati da Mattioli nel 1571, e fragola, citato da Theodor Zwinger nel 1696 (Theatrum Botanicum).Matthaeus Silvaticus (circa 1285-1342), professore di medicina a Salerno, il primo ad attribuire il nome Fragaria (Fragraria) al genere nel suo Opus Pandectarum Medicine, una compilazione di materia medica con diligenti ed esatte ricerche intorno alla virt delle erbe (edizione del 1526, British Library, Londra).I francesi chiamano questa pianta fraisier, dal nome del francese che introdusse la specie Fragaria chiloensis in Europa; i termi-ni spagnoli fresa e fresera avrebbero la stessa origine francese. Tuttavia, nella sua De Natura Stirpium Libri (1536) il medico e bo-tanico francese Jean Ruel, latinizzato in Johannes Ruellius (1474-1537), asserisce che la parola francese fresas stata utilizzata in virt delleccellente dolcezza e odore di questo frutto. Nel 1554 questa specie viene chiamata frayses dal naturalista amatoriale Amatus Lusitanus (1511-1568), ma la moderna parola fraise ap-pare nella forma fraises grazie a Leonhard Fuchs (1501-1566) nel 1542 e Charles Estienne (1504-1564) nel 1545. sempre Amatus Lusitanus (1554) a citare Servius, un filologo del XV secolo, che chiama il frutto terrestria mora; Dorstenius nel 1540 parla di fructus terrae et mora terrestria; nei versi di Virgilio troviamo humi nascentia fraga e nellepiteto di Plinio terrestribus fragis. Alla caratteristica di produrre frutti vicino alla terra si devo-

    Il nome anglosassone strawberry potrebbe riferirsi allusanza comune di pacciamare con la paglia il terreno intorno alla pianta (straw = paglia)

    Foto R. Angelini

    Fragaria maior e Fragaria minor, due specie illustrate come ununica pianta nel volume De Historia Stirpium Commentarii Insignes (1542) di Leonhard Fuchs

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    no probabilmente gli appellativi moderni eertbesien (belga), jordbeer (danese), erdbeere (tedesco), aerdbesie (olandese). Di dubbia origine invece il nome inglese strawberry e quello anglo-sassone streowberrie, citato da Turner nel 1538. Alcuni lo colle-gano a unantica usanza, descritta da Browne nella sua Britanias Pistoral, secondo la quale i bambini vendevano i frutti selvatici le-gati a fuscelli di erba o paglia, un costume ancora in atto tuttoggi in alcune parti dellIrlanda. Altri vedono nel nome un riferimento alluso comune di pacciamare con paglia intorno alla pianta (stre-ow = paglia). stata anche avanzata lipotesi che la parola si rife-risca alla somiglianza degli stoloni alla paglia, oppure al fatto che la pianta cresce comunemente tra lerba secca di vecchi campi. Secondo unaltra teoria gli anglosassoni avrebbero usato questa parola perch il frutto matura nel periodo in cui i prati vengono falciati. Nessuna di queste ipotesi, tuttavia, plausibile quanto quella secondo la quale strawberry deriverebbe dalla parola an-glosassone streouberrie, a sua volta tratta da strae o strahen (to scatter = diffondere), riferita alla capacit degli stoloni di avan-zare sul terreno, appunto anticamente strawed over the ground. Eloquente, pertanto, che la prima citazione negli scritti inglesi, di John Lydgate, sia straeberry.

    StoriaQuesta piccola goccia di nettare rosso era conosciuta e apprez-zata gi dalluomo preistorico, come testimoniano alcuni reperti rinvenuti in zone montagnose e lacustri dellEuropa centro-occi-dentale. Nella Bibbia, nelle favole mitologiche e in alcuni dei pi antichi trattati di medicina e botanica, si trovano elogi e menzioni di questo prelibato frutto. Alcuni storici naturalisti credono che la fragola fosse coltivata in Grecia e nei giardini Latini. In realt non si trova in alcuna memoria che questa pianta fosse oggetto di coltivazione, da parte sia dei Greci sia dei Romani. Essa era allora conosciuta come pianta da frutto spontanea, tipica delle zone boschive, ma non era conside-rata come vivanda, n perci ricercata. Non si hanno invero cenni antichi sul consumo di questo frutto, che non compare nel libro di cucina attribuito a Apicius Coelius, un autore che si presume sia vissuto nel 230 circa a.C. E non si trova alcuna traccia negli scritti di Teofrasto, Ippocrate, Dioscoride e del medico pi famoso dellantichit, Galeno Claudio di Pergamo, che possa ricondurre alla fragola. Cos pure questo frutto non compare nelle liste delle piante coltivate e nei volumi sullagricoltura dei quattro scrittori latini Catone, Varrone, Columella e Palladio. Sembra, per, che gli antichi Romani amassero questo frutto selvatico, che nel Medio-evo divenne addirittura il simbolo della tentazione. La mitologia vuole che fosse spesso presente sulle tavole dei Romani, soprat-tutto durante le feste in onore di Adone, alla morte del quale, co-me narra la leggenda di Ovidio, Venere, dea dellamore, pianse

    Tavola tratta dal volume Novsimo Tratado Terico Prtico de Agricultura y Zootecnia di D.J. Ribera (1880, Barcelona)

    Disegno tratto dagli Annales de Pomologie Belge et trandere (1853)

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    copiose lacrime che giunte sulla terra si trasformarono in piccoli e succosi frutti rossi a forma di cuore: le fragole, appunto!Non vi dubbio, invece, che la pianta fosse conosciuta botanica-mente, essendovene nota in Ovidio, Plinio e in qualche altro auto-re. Lucio Apuleio, o Apuleio da Madaura (125-180 circa), scrittore, filosofo, retore, mago e alchimista romano di scuola platonica, cita la fragola solo per il suo valore medicinale. Virgilio e Ovidio, invece, la menzionano, ma solo casualmente in poemi sulla vita di campagna dove il frutto viene associato con altri frutti selvatici. Cos Virgilio include la fragola tra le bellezze del campo nei versi della terza egloga (delle Bucoliche), elogiandola e raccomandan-do ai ragazzini di stare attenti poich nei luoghi freschi dove nasce si incontrano le serpi: qui legitis fiore set humi nascentia fraga frigidus, o pueri fugite hinc, latet anguis in herba. Il poeta romano Publio Ovidio Nasone (43 a.C.-18 d.C.) la cita due volte nella sua opera Metamorfosi; nel I libro descrivendo let delloro (arbuteous fetus montanaque fragra legebant essi raccolsero frutti di corbezzolo e fragole di montagna); poi nel XIII libro nel canto che il ciclope Polifemo intona alla sua amata Gala-tea (ipsa tuis manibus silvestri nata sub umbra mollia fraga leges raccogli con le tue mani la fragola nata allombra del bosco).Plinio il Vecchio (23-79 d.C.) lultimo scrittore antico ad accen-nare alla pianta nel libro XXI, c. 50 della Naturalis Historia inclu-dendola tra i naturali frutti dellItalia. In seguito, nel libro XV, c. 28, si riferisce a terrestribus fragris per distinguere la fragola dallAr-butus unedo.Il successivo richiamo alla fragola risale al tredicesimo secolo a opera di un dottore greco di nome Nicolaus Myrepsus il quale usa la parola phragouli; sar poi Peter Forskal, viaggiatore svedese e naturalista del XVIII secolo, a evidenziare che la parola phraou-li in uso tra i greci per indicare la fragola. Il botanico tedesco dell800 Karl Nikolaus Fraas assegna questultima parola al gre-co moderno, mentre il botanico inglese del 700 John Sibthorp elegge la parola kovkoumaria, che ricorda lantica parola greca komaros o komaron, attribuita al corbezzolo, i cui frutti somigliano superficialmente a quelli della fragola. N la fragola n la sua coltivazione sono menzionate da Ibn al-Awwam, autore del X secolo, tantomeno da Alberto Magno che mor nel 1280. Non esistono riferimenti nellantico elenco delle arti culinarie inglesi The Forme of Cury, compilato circa nel 1390 da due cuochi mastri di re Riccardo II, e neppure nel libro di ricette Ancient Cookery del 1381.Con il tempo, tuttavia, vengono scoperte le sue qualit medicinali e a partire dal 1300 la fragola selvatica viene rubata al bosco per essere trapiantata nei giardini e diventare oggetto di coltiva-zione negli orti. Cos nel Rinascimento fa la sua comparsa come pianta ornamentale negli orti di Francia, essendo considerata pi decorativa per i suoi fiori che non utile per i suoi frutti. Risale al

    Anonimo, Fragole e farfalle (Biblioteca Nazionale, Firenze)

    Tavola illustrata della variet Madame Moutot tratta dalla monografia della Repubblica Ceca ad opera di K. Kamenick e K. Kohout (1957)

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    Fragole nel Riccardo III di Shakespeare

    A cavallo tra il 1400 e il 1500 le famiglie reali inglesi, come quelle francesi, incrementano il gusto per questo frutto. Cos il Duca di Gloucester chiedeva fragole al vescovo di Ely nellatto III, scena IV della tragedia Riccardo III di Shakespeare del 1597:

    When I was last in Holborn, I saw good strawberries in your garden there: I do beseech you send for some of them....

    E le fragole furono inviate il 13 giugno 1483 al re, secondo le volont di Shakespeare. Pare infatti che il Vescovo di Ely nel 1400 allevasse cos bene le fragole nel suo giardino da attirare lattenzione degli scrittori

    1324 il primo documento, recuperato in un registro di un ospedale della Francia settentrionale, che attesta la pratica di coltivare le piantine di fragola per i loro frutti. Nel 1368 re Carlo V fa piantare oltre 1200 esemplari di fragola dal suo giardiniere Jean Dudoy nel giardino reale del Louvre a Parigi e nel 1375 lo Chateau de Couvres, vicino a Dijon, propriet del duca di Burgundy, possiede ben quattro blocchi del magnifico giardino assegnati alla coltiva-zione della fragola. Pare che le fragole fossero cos gradite dalla duchessa di Burgundy che le furono inviate anche quando era in visita nelle Fiandre.Anche in Inghilterra i primi tentativi di coltivazione risalgono intor-no al 1400. Da notare che gli inglesi per tradizione sono golosis-simi di fragole, tanto che le hanno anche nobilitate inserendole come ornamento in molte corone duttili. Negli scritti inglesi la fra-gola compare nel 1430, quando John Lydgate scrive una ballata intitolata London Lickpenny nella quale cos imita il grido di strada dei venditori di Londra:Then unto London I dyde me hye,Of all the land it bearyeth the pryse;Gode pescode, one began to cry Strabery rype, and cherrys in the ryse.A partire dal 1500 i riferimenti alla fragola si fanno pi frequenti; la pianta diviene comune nei giardini con la duplice funzione di or-namento e di piacere della tavola; medici e farmacisti riscoprono presunti usi medicinali e studiosi di botanica iniziano la nomencla-tura delle diverse specie. La fragola descritta abbastanza bene nel primo Hortus Sani-tatis stampato a Venezia nel 1511 (c. 188), anche se mancano riferimenti alla coltivazione. The Grete Herball appare a Londra nel 1526, come la traduzione del lavoro francese sulluso medici-

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    Descrizione della fragola nel The Grete Herball, 1526

    Fragaria is an herbe called strabery. It groweth in woodes and grenes, and shadowy places. It is pryncypally good agaynst all evylles of the mylt. The uice therof drunken with hony profyteth mervaylously.

    For the brethe

    For them that take brethe with payne as it were syghynge. The uice therof take in drinke white peper heleth it. Strawberyes eate helpeth coleryke persones, comforteth the stomake, and quencheth thyrst.

    nale delle erbe pubblicato da Peter Treveris; qui la fragola viene descritta come unerba che cresce bene nei boschi e in luoghi ombreggiati, ottima contro tutti i mali della milza. Nel 1530, quattro anni dopo la pubblicazione del The Grete Her-ball, secondo quanto riportato nel Privy Purse Expenses of Henry VIII, re Enrico VIII acquista un boccale di fragole per 10 scellini, certo della corrispondenza tra piacere reale e salute reale. Il boc-cale molto piccolo, a forma di cono invertito, capiente meno di mezza pinta, quale evidenza della piccola pezzatura dei frutti a quel tempo.Anche Ruellius, botanico di quel periodo, descrive la fragola co-me una pianta che cresce bene, selvatica, in luoghi ombreggiati, capace di fornire frutti pi grandi quando coltivata negli orti (De Natura Stirpium Libri, 1536). Pure Fuchs (1542) parla dei frutti pi grandi che si producono negli orti, mentre Estienne (1545) riferi-sce di frutti grandi come nocciole e del loro gusto delizioso insie-me alla crema.Verso la met del 500 lelevata domanda di fragole stimola la re-golare coltivazione, tanto che Thomas Tusser (1524-1580), scrit-tore di agricoltura e poeta, pubblica Five Hundred Points of Good Husbandry (1557) contenente molti proverbi in versi bizzarri. Si tratta di una collezione di istruzioni su coltivazione, giardinaggio e gestione della casa, associata a umorismo e massime astute, che include una lista di 21 specie da seme. Sotto la voce Septembers Husbandry si pu leggere:Wife into the garden and set me a plotWith Strawberry roots, the best to be got;Such growing abroad among thorns in the wood,Well chosen and picked, proved excellent good.In Francia nel 1562 Bruyerin-Champier, medico di Enrico IV, inclu-de la fragola tra le piante introdotte di recente nei giardini francesi. Sedici anni dopo compaiono istruzioni per la sua coltivazione in LAgriculture et Maison Rustique (1586), nel quale Charles Estien-ne e Jean Liebault raccomandano di reimpiantare i campi di fra-gole ogni 3 anni e di zappare e fertilizzare le colture annualmente. Gallo, nello stesso periodo, scrive che in Italia le fragole si posso-no ottenere in grande abbondanza. Le fragole coltivate sono rese famose da molti autori del XVI secolo, quali Dorstenius (1540), Mizaldus (1560), Pena e Lobel (1571), Porta (1592), Hyll (1593), Bauhin (1596). In particolare nel Gardenerss Labyrinth (1593) Hyll scrive: They be much eaten at all mens tables the sommer time with wine and sugar, and they will grown in gardens until the bi-gness of the mulberry. Giovanni Battista Porta, geniale esplora-tore italiano che si interess anche di agricoltura, a proposito di fragole scriveva nel suo volume di botanica Villae (1592): sono tra le delicatezze del giardino e la delizia del palato.Alla fine del 600 la fragola di bosco assai comune in Inghilterra, ma non sono ancora apparse le variet, e le coltivazioni vengono

    Fragaria Fraga (a sinistra) un Capiton migliorato, progenitore della fragola moscata del diciottesimo secolo. Fragaria Fraga subalba (a destra) loriginale Capiton che Gerard ha ottenuto da Lobel, che viveva vicino a Londra a quel tempo. Tratto da The Great Herball di John Gerard (1597)

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    eseguite ancora trapiantando le piante selvatiche. Alla fine del se-colo tutte e tre le specie europee di Fragaria (F. vesca, F. virdis e F. moschata) sono state citate in contesti botanici. Sono identificate due subspecie di F. vesca e la variet bianca viene notata frequen-temente. Ruellius uno dei primi scrittori a dare il nome a diversi tipi di fragole e nel 1536 distingue tra F. vesca rossa e bianca. La fragola bianca (indicata come F. sylvestris alba o F. alba) sar citata successivamente da una serie di scrittori, quali Gesner, Do-doens, Camerarius e Gerard che descrive tre tipologie di fragole (a frutti bianchi, rossi e verdi) nel testo The Great Herball del 1597. La fragola rifiorente, F. sylvestris semperflorens, la seconda sub-specie portata allattenzione nel 1500, descritta da Jerome Bock nel 1532 e da Conrad Gesner nel 1553, ma non coltivata sino alla sua riscoperta nel 1764 da Fougeroux de Bondaroy. I botanici di quel tempo sono cos completi nella descrizione e nella collezione di piante, che anche le variet trovano una collocazione nei loro erbari. Una di queste curiosit F. vesca sive sterilis descritta da Gerard, poi nel 1629 chiamata prickly strawberry da Parkinson. La seconda delle tre specie native, F. virdis, viene menzionata da Jean Thale nel 1588; Joachim Camerarius nel 1586 parla di una fragola tardiva (le fraisier tardif); sinonimi sono anche le petit frai-sier di Leonhard Fuchs (1542) e le fraisier a fruit doux di Rembert Dodoens (1583), cos come la fragola verdastra o F. subvirdis di John Gerard (1597). Anche Andrea Cesalpino, botanico, medico e filosofo aretino (1519-1603), considerato, con Aldrovandi e Mat-tioli, liniziatore della botanica sistematica, descrive una subspecie di F. virdis che ha trovato nelle Alpi francesi e che chiama F. bifera,

    Sulle fragole, illustrazione prima pubblicata in bianco e nero da Jerome Bock nel 1552 poi nel 1556 a colori nel suo Kreuterbuch, che denota la sua attenzione per i dettagli e per le proporzioni artistiche

    Frutti di fragolina selvatica coltivata in Francia durante il XIV e XV secolo. La figura stata ripresa dal margine di un dipinto medievale parigino. Loriginale stato riprodotto da Le Roux de Lincy nel Paris et ses Historiens aux XIVe et XV e Sicles (1867)

    Durante il XVII secolo si ha una proliferazione dei trattati botanici in cui viene descritta la fragola: alla fine del secolo tutte e tre le specie europee di Fragaria (F. vesca, F. viridis e F. moschata) sono state citate in contesti botanici. Si trovano le prime citazioni delle variet bianche e di quelle rifiorenti

    Foto W. Faedi

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    per la contemporanea presenza di frutti primaverili ed estivi, nel suo trattato De Plantis Libri XVI (1583), in cui stabilisce un sistema di classificazione e di nomenclatura dei vegetali e descrive 840 specie raggruppate in 15 classi.F. moschata o F. elatior, la terza specie notata in questo secolo e terza specie indigena dEuropa, ricordata unicamente dal bo-tanico fiammingo di origine francese Matthias Lobelius nella sua opera Stirpium Adversaria Nova (1571), in cui descrive circa 1500 specie del mondo in modo preciso. Essa non sar citata nuo-vamente fino al 1613, anno in cui compare lHortus Eystettensis di Besler, contenente disegni di piante coltivate nel famoso orto botanico di Eichsttt in Germania. Egli chiama questa pianta big-fruited strawberry per la pezzatura del frutto comparabile a quella di alcune susine, descrizione che porter Gaspar Bauhin nel 1623 e poi Simon Paulli nel 1640 a definire questa pianta strawberry with large fruit as large as small plum. Pubblicato nel 1613, il grande florilegio di Basilius Besler di Norimberga, uno dei pi

    Fragaria maiora alba o Chapiron. Lillustrazione appare prima in Plantarum seu Stirpium Historia (1576) di Matthias Lobel, poi in Plantarum seu Stirpium Icones (1581)

    Tavola tratta dal libro dedicato a Basilius Besler LErbario delle Quattro Stagioni (Mondadori Electa, 2010), riprodotta sulla base di una rara copia delledizione originale del grande florilegio colorato a mano da B. Besler del 1613

    Tre fragole sono mostrate nellillustrazione The kitchen Garden nel Paradisi in Sole di John Parkinson (1629). Il titolo del suo erbario un gioco di parole sul nome dellautore Park-in-the-sun

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    Scritti di Parkinson

    Nel 1629 Parkinson la chiama Bohemia Strawberry o Fragaria major sterilis seu bohemica e cos scrive:

    The Bohemia Strawberry hath beene with us but of late days, but it is the goodliest and the greatest, both for leafe next to the Virginian, [F. virginiana, a North American strawberry introduced in the 1600s to Europe] and for beauty farre surpassing all; for some of the berries have been measured to bee neere five inches about. Master Queester, the Postmaster, first brought them over into our country, as I understand, but I know of no man so industrious in the carefull planting and bringing them to perfection in that plentifull maner as Master Vincent Sion who dwelt on the Banck side, neer the old Paris garden staires, who from seven rootes, as bee affirmed to me, in one yeare and a halfe, planted halfe an acre of ground with the increase from them, besides those he gave away to his friends, and with him I have seene such, and of that bignesse before mentioned.

    Relativamente a F. virginiana Parkinson scrive:

    The Virginia Strawberry carryeth the greatest leafe of any other, except the Bohemian [F. moschata], but scarce can one Strawberry be seene ripe among a number of plants; I thinke the reason therof to be the want of skill or industry to order it aright. For the Bohemia and all other Strawberries will not beare kindly, if you stiffer them to grow with many strings, and therefore they are still cut away.

    (tratti da: Paradisus in Terrestris Sole, 1629)

    ambiziosi e splendidi libri mai prodotti sulle piante ornamentali da fiore. In oltre un migliaio di disegni di pregevole fattura e con una straordinaria freschezza di colori Besler ha registrato, stagio-ne dopo stagione, ogni variet di pianta del favoloso giardino che egli aveva collaborato a creare per Konrad, vescovo-principe di Eichsttt. Alla fine del 1500 sono due le fragole coltivate nei giardini: F. ve-sca e F. moschata; ma con il XVII secolo inizia lintroduzione in Europa di altre specie provenienti dal Nuovo Continente (America del Nord e America del Sud).Un avvenimento importante nella storia della fragola lintrodu-zione in Europa, nel 1600, di F. virginiana dalla zona orientale del Nord America, poich sar questa specie a costituire il genitore maschile della fragola odierna a frutti grossi. La vera storia di come essa sia giunta in Europa non ancora conosciuta. Ci sono solo due lavori che testimoniano larrivo di F. virginiana in Europa agli albori del XVII secolo. Il primo di questi rappresen-tato dal Pinax di Gaspar Bauhin (1623), nel quale sono descritte 5 tipologie di fragole; il secondo il catalogo Musaeum Trade-scantianum, pubblicato a Londra nel 1656 dal britannico John Tradescant il Giovane, figlio del grande viaggiatore e botanico John Tradescant il Vecchio, contenente una vasta collezione di piante esotiche e altre curiosit provenienti da tutto il mondo, collezionate probabilmente dal padre. Si pensa, infatti, che il ca-talogo fosse stato scritto in realt gi nel 1616 dal padre, proprio nel periodo dei suoi viaggi esplorativi, sebbene pubblicato po-stumo dal figlio.Una fragola americana, F. americana, citata nel 1624 da Jean e Vespasien Robin, padre e figlio, giardinieri del Jardin du Roi a Pa-rigi, presso Luigi XIII, nel loro Manuel Abrege des Plantes. Cinque anni dopo John Parkinson designa in inglese the Virginia Straw-berry nel Paradisus in Terrestris Sole; al 1629 viene del resto tra-dizionalmente attribuita lintroduzione di F. virginiana in Inghilterra. Dopo Parkinson i riferimenti a F. virginiana si susseguono nume-rosi e veloci. Guy de la Brosse, medico di Luigi XIII e ideatore del Jardin du Roi a Parigi, nel 1636 include una Fragaria americana magno fructo rubro nel suo catalogo del giardino Description du Jardin Royal des Plantes Mdicinales, contenant le catalogue des plantes qui y sont prsent cultives et le plan du jardin. Solitaire (1612) fornisce le direttive per la piantagione e Parkinson (1629) annota un discreto numero di variet; Plat (1653) descrive il frutto di grandezza pari a 2 pollici. Sar John Ray a fornire una tradu-zione latina di Parkinson e sar Robert Morison, primo profes-sore botanico a Oxford, nella sua Historia Plantarum Oxoniensis (1670) a indicare che la pianta produce frutti scarlatti (da cui Virginia strawberry with scarlet fruit). Con questa designazione Tournefort, Boerhaave e altri botanici la citano in latino nei loro cataloghi.

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    Alla fine del 600 F. vesca ancora predomina tra i produttori di fragole, mentre le tipologie di fragola moscata, verde e virginiana sono coltivate in minore quantit. Nessun serio tentativo di ot-tenere nuove variet da seme stato compiuto sino ad allora. I giardinieri dellepoca si accontentano di allevare le specie selva-tiche e le poche variet apparse spontaneamente. La diffusione di nuove specie molto graduale e sar poco apprezzata sino alla met del XVIII secolo. La fragola moderna (F. grandiflora o Fragaria ananassa) ha infatti origine in Francia, nel 1766, come incrocio tra due tipologie selvatiche americane, Fragaria virginia-na, degli Stati Uniti orientali, e Fragaria chiloensis, della costa del Pacifico, che i conquistadores chiamano frutilla. Amde-Franois Frzier (1682-1773), ingegnere ufficiale fran-cese, matematico, spia ed esploratore, spedito in Sud America nel 1712, a presentare la fragola cilena (gi da tempo coltivata dalle popolazioni indigene del Sud America: i Mapuche e gli Huilli-che) a Luigi XIV, conosciuto anche come Re Sole per lo splendore del suo regno, quale uno dei risultati positivi della sua missione in Cile, nella baia di Concepcion. In seguito, per volont del sovrano che incoraggi le arti, le scienze e la ricerca nei settori pi diversi, essa viene coltivata nei giardini di Versailles. Si racconta che Lui-gi XIV avesse un grandissimo appetito, pare dovuto allintestino pi lungo del normale; tra panettieri, pasticceri, macellai, cuochi, rosticcieri, cantinieri e ortolani erano oltre 500 le persone addette a soddisfare i suoi desideri. Egli aveva una vera passione per le fragole e sembra che alla corte del monarca francese i frutti di Venere fossero al centro di giochetti amorosi. La dama invitava il cavaliere alla tenzone notturna mangiando lascivamente fragoline arricchite di zucchero e panna.Sempre agli albori del XVIII secolo forme di fragola con foglie va-riegate vengono citate nel Institutiones Rei Herbariae (1719) dal botanico francese Joseph Pitton de Tournefort (1656-1708), che su ordine del Re Sole, parte alla ricerca di erbe nei Pirenei dove raccoglie numerose specie. Un certo numero di variet elencato da Mawe nel 1778, mentre Don nella sua A General History of the Dichlamydeous Plants (1832) descrive numerose forme variabili di F. vesca (con frutti rossi, bianchi e neri, senza stoloni, a fiori doppi, con stami trasformati in fiori, senza petali, con sepali fogliacei), F. majaufea (a frutti verdi, rossi, purpurei), F. breslingea (con foglie pentalobate), F. elatior (con foglie arricciate), F. grandiflora (con foglie variegate), F. chiloensis (con frutti a polpa rossa e bianca). Johann Georg Gmelin (1709-1755), naturalista tedesco ed esplo-ratore della Siberia, autore di Flora Sibirica (1768), menziona 3 variet di F. vesca, una con fiore e frutto pi grandi, una con frutto bianco e una terza con picciolo alato e frutto lungo un pollice; questultima sembra rispondere alle forme di fragola notate da molti altri antichi scrittori, quali quelle provviste di foglioline sup-plementari sullo stelo del picciolo.

    Frontespizio e lista delle specie americane di fragole dal Description du Jardin Royale des Plantes Mdecinales di Guy de la Brosse (1636)

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    A partire dalla seconda met del 700 inizia lo sviluppo della fra-gola commerciale e dalla fine del 700 al 1820 le variet introdotte aumentano da tre a circa trenta. Nel 1766 Duchesne cita la prima variet distinta nella sua monografia sulla fragola: Fressant, va-riet favorita dal mercato vicino a Parigi, inizialmente chiamata Chapiron o Cappron da Lobelius (1576) e La Quintinye (1672), un semenzale di F. vesca, con un frutto grande e pallido. Poi, nel 1826 Barnet descrive 26 variet, tutte di buon sapore ma di pez-zatura poco superiore rispetto alle selvatiche.La pianta destinata a divenire progenitore della coltura moderna appare in Europa intorno alla met del XVIII secolo, inizialmente descritta nel Dictionary of Gardening (1759) da Philip Miller, e la cui origine tuttora oscura. Le teorie pi accreditate la ritengono un semenzale di F. chiloensis oppure un ibrido tra F. chiloensis e F. virginiana. Secondo le cronache, le prime variet a frutto grosso sarebbero apparse solo nellOttocento, a opera degli inglesi che raccoglie-vano un po tutto quello che capitava loro sottomano. Dalle pic-cole fragole europee, nel corso di trecento anni circa e attraverso una lunga serie di ibridazioni, si arriver alle grosse fragole che troviamo sulla nostra tavola.In Inghilterra, quindi, si hanno i primi successi dellattivit di breeding. Andrew Knight il primo a impegnarsi nel lavoro di miglioramento genetico ottenendo intorno al 1816 due variet fondamentali, Downton ed Elton. Da queste, qualche anno do-po, Michael Keens ottiene Keens Imperial e, nel 1824, Keens Seedling. Atkinson nel 1820 diffonde Grove End Scarlet. Duran-te il ventennio dal 1810 al 1830 viene prodotta in Inghilterra non pi di una mezza dozzina di variet, ma Myatt ben presto diffon-de la sua British Queen, che rimarr la variet leader del Paese

    Schizzo eseguito da A.N. Duchesne nel maggio 1769 da una piantina allevata in giardino di fragolina di Bath, ritenuta un semenzale proveniente per caso dalloriginale incrocio F. chiloensis F. virginiana in uno dei giardini di Bath (Inghilterra)

    A partire dalla seconda met del 700 inizia lo sviluppo della fragola commerciale e dalla fine del 700 al 1820 le variet introdotte aumentano da tre a circa trentaFoto Agrilinea

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    per mezzo secolo. Seguono altri breeder inglesi quali Williams, Salter e Thomas Laxton, che avvia il pi ampio programma din-crocio mai intrapreso in Inghilterra, da cui scaturiscono variet come Noble, King Earlies e Scarlet Queen e, infine, nel 1892 la squisita Royal Sovereign, ancora considerata la fragola dal sapore migliore. Francesi, tedeschi e belgi e altri botanici del continente presto seguono la stessa strada, tanto che oggi la fragola rappresenta uno dei frutti pi popolari in Europa come in America.In Francia per molto tempo si continua a coltivare Fragaria ananassa fino a quando non vengono introdotte le variet Keens Seedling ed Elton.Di scarso rilievo la fragolicoltura nella storia italiana e quasi as-sente il lavoro di miglioramento genetico. Nel 1810 Filippo Galli-zioli descrive botanicamente 4 specie di fragola coltivate. Filippo Re nella sua opera LOrtolano Dirozzato afferma lesistenza in Italia di una quarantina di variet e sotto-variet e descrive i si-stemi di coltivazione. Nel 1828 Giuseppe Moretti, nel suo volume Precetti Teorico Pratici sul Coltivamento degli Orti, cita la fragola di Knight dai frutti molto grossi, come noce o albicocca. Variet inglesi e francesi, 8 in tutto, compaiono nella prima Enciclopedia Agraria scritta dai fratelli Roda nel 1882. Numerose variet sono descritte da Muli (1887), Piardi (1912), Battista Tirocco (1929), Bertolaso (1914), Braschi (1936), Branzanti (1969), fino ad arriva-re a tempi pi vicini ai nostri con le variet descritte nei manuali La Fragola (1980), a opera di pi mani e parte della collana diretta da Baldini e Scaramuzzi, LABC della Moderna Fragolicoltura di Giorgio Sitta (1975), La Fragola di Edoardo Branzanti (1985), La Fragola di Faedi e altri numerosi collaboratori (1994). Di grande rilievo la Monografia delle Principali Cultivar di Fragola Rifiorenti (Baldini e Branzanti, 1964) e Non Rifiorenti (Bazzocchi, Bran-zanti, Cristoferi e Rosati, 1972), in cui sono descritte con rigore metodologico le principali cultivar di fragola di una collezione-catalogo appositamente costituita presso unazienda a Imola. Il miglioramento genetico inizia nel nostro Paese intorno al 1960 con lattivit svolta dal prof. Lalatta a Roma e dal prof. Baldini a Bologna. I risultati non sono eclatanti, ma la strada viene aperta ad altri ricercatori tanto che in questi ultimi decenni lItalia ha raggiunto gli altri Paesi leader.

    Altri trattati e contributi sulla fragola Come per altre specie da frutto, la letteratura sulla fragola mol-to ampia e i contributi sulla sua conoscenza sono stati offerti da molti autori.Duchesne, giardiniere reale presso Luigi XVI, il primo a dedicarsi allo studio della fragola; egli scrive la Histoire Naturelle des Frai-siers (1766), con la descrizione minuziosa di 18 variet coltivate a Versailles, ognuna accompagnata da bei disegni.

    Pagina estratta dalla Enciclopedia Agraria dei fratelli Roda (1882)

    Illustrazione tratta dal volume Le Fragole Coltivazione e Variet di Th. Muli (1887), mostrante un portafragole appositamente fabbricato per tenere gli steli diritti e produrre un grazioso effetto

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    Henri Louis Duhamel du Monceau (1700-1782), botanico e agro-nomo francese, annovera 17 specie di fragole e cos scrive nel suo Trait des Arbres Fruitiers (1768): Vantaggiose agli ortolani sopra tutte le altre sono le fragole dogni mese; cio che tutto lan-no, tranne linverno, mettono fiori, e maturano i frutti . Dodici tipologie di fragole sono descritte dallabate Rozier nellopera Corso Compiuto di Agricoltura pubblicata a Parigi nel 1788 e tradotta in italiano nel 1795. Tra queste troviamo: fragaria dogni mese delle Alpi o fragaria semper florens, fragaria de bo-schi o comune o fragaria vulgaris fructo rubro, fragaria coltivata detta fressant o fragaria hortensis, fragaria senza filetti o fragaria flagellis, fragaria di Versailles o fragaria monophylla, fragaria verde o fragaria viridis, Capiton o Caprone maschio e femmina o fragaria moschata, frutilier o fragaria del chil o fragaria chiloensis, fragaria ananas o fragaria ananassa. Della fragola si parla nel Manuel du Naturaliste del 1771 di A.M. De Buffon, decorato in carta marmorata, nonch nel trattato di Thomas Haynes, A Treatise on the Improved Culture of the Straw-berry, Raspberry and Gooseberry, del 1814.Ampiamente vengono descritte varie specie di fragola nel Nuovo Corso Completo di Agricoltura Teorica e Pratica, opera del 1818, ornata da 60 tavole in rame e compilata sul metodo di quella del

    Abate Rozier, frontespizio del Corso Compiuto di Agricoltura (1795)

    Fragola verde Fraisier Vert e fragola virginiana carlate de Virginie, illustrate diagrammaticamente per mostrare le similitudini morfologiche delle foglie, dei fiori e dei frutti nel Trait des Arbres Fruitiers (1768) di H.L. Duhamel du Monceau

    Le Frutiller, Fragaria chiloensis, disegnata da A.N. Duchesne in Histoire Naturelle des Fraisiers (1766)

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    fu abate Rozier, conservandone anche tutti gli articoli riconosciuti come buoni dallesperienza dei membri della sezione dagricoltu-ra dellIstituto di Francia. Cos, per esempio, in una sola frase il comportamento degli stoloni viene spiegato dai vari autori, tra i quali Thouin, De Candolle ecc.: Il contrassegno darbusto erbaceo conviene esattissimamente a un vegetabile, il di cui pedale sodo, senza essere veramente legnoso, si allunga a poco a poco nel suo stato salvatico, e resta unico strascinandosi sulla terra. Vi prende egli uno o due piani di radici, di modo che dopo la produzione della sua fronda fruttifi-cante, il pollone di sostituzione si fa vedere con una giovinezza sempre rinnovata, frattanto che altri polloni trasportati vengono in qualche distanza da rami, dunesistenza per lo meno tanto fu-gace, quanto quella delle fronde fiorite, giacch esse periscono, tosto che delle altre sopravvenienti radici pervengono a nutrire sufficientemente questi polloni, ai quali esse servirono di strisce, nome che vien data effettivamente a questi decorrenti, che chia-mati sono anche corsoj, viticcj, ritorte; vegetabile, che daltronde, quando approfitta dei benefizj della coltivazione, suscettibile si rende di moltiplicare eccessivamente il numero, e daccrescere straordinariamente la dimensione di tutte le sue parti, di modo che i suoi cesti di stipiti approssimati, diseccandosi in forza della loro direzione resa verticale per violenza, non hanno che pochi anni di sussistenza. E sulla cura di sopprimere i corsoj: So bene, che lassidua soppressione dei corsoj stata dichiarata da Rozier una pratica difettosa. I corsoj, dicegli, sono per le fragole, ci che i rami so-no per gli alberi, e ci che i bottoni sono per i rami. Si costringe labbondanza del sugo a sfogarsi da per tutto, ove pu, e a get-tare in polloni ci, che sarebbe stato prodotto soltanto nellanno seguente. Poi ancora: Qualche tempo dopo un viaggiatore, pi geografo che naturalista, il sig. Frezier, sorpreso dalla grossezza delle frut-tiglie, coltivate vicino alla Concezione, al piede delle Cordeliere, port secon in Europa cinque individui di questo superbo Quoimio del Chil, conservati vivi in vaso, e divisi fra lui e il suo sopracari-co, per prezzo dellacqua dolce, con cui volle farli annaffiare. Dei tre piedi sbarcati a Marsiglia, uno fu dato al ministro Souzy, uno al professore A. Jussieu, e il terzo trasportato da Frezier a Brest, donde si propag sopra tutta la costa occidentale con miglior successo, di quello che in tutto il resto dellEuropa, ove discredi-tato venne .Nel 1818, davanti alla Societ Orticola di Londra, T.A. Knight legge il suo lavoro Upon the variations of the Scarlet Strawberry (Fraga-ria virginiana) when Propagated by Seeds, che verr poi pubblica-to nel 1820 in Transactions of the Horticultural Society of London. Segue nel 1826 la pubblicazione An Account and Description of the Different Varieties of Strawberries which have been cultivated

    Frontespizio del Nuovo Corso Completo di Agricoltura Teorica e Pratica, opera del 1818, ornata da 60 tavole in rame e compilata sul metodo di quella del fu Abate Rozier, conservandone anche tutti gli articoli riconosciuti per buoni dallesperienza dei membri della sezione dagricoltura dellIstituto di Francia

    Foto R. Angelini

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    and examined in the garden of the Horticultural Society of London di J. Barnet.Le varie specie di fragole sono citate e descritte nel Trait dAgro-nomie, dAgriculture et dconomie Agricole del professore agro-nomo J. Burger (1832). Nel 1857 M.J. Gay, da considerarsi il se-condo maggiore botanico studioso della fragola dopo Duchesne, descrive dettagliatamente negli Annales des Sciences Naturelles le specie considerate migliori a quel tempo, dandone anche la di-stribuzione geografica. Sempre francesi sono i volumi Description des Plantes Potagres di M.M. Vilmorin-Andrieux, pubblicato nel 1856, con la descrizione di numerose variet di fragole e Le Frai-sier in Le Jardin Fruitier du Musum di J. Decaisne e . Vilmorin, nono di una serie di volumi pubblicati tra il 1862 e il 1875, in cui so-no inclusi disegni e illustrazioni a colori delle pi importanti variet a opera di A. Piocreux, molto simili a quelli di Duchesne, nonch il manuale generico Les Fruits Cultiver di M.F. Jamin (1868). Una rassegna delle specie e della loro distribuzione geografica appa-re nel 1863 nel volume Le Fraisier, sa Botanique, sou Histoire, sa Culture, il pi completo lavoro sulla fragola mai apparso sino ad allora, prodotto dal conte Lonce de Lambertye, il quale passa diversi anni in ritiro campestre coltivando tutte le possibili variet di fragola. Franz Goeschke nel 1874 compie per la Germania quello che Lambertye aveva fatto per la Francia, pubblicando il suo auto-revole libro sulla fragola dal titolo Das Buch der Erdbeeren, di oltre 100 pagine illustrate con disegni dotati di grande bellezza. Sempre in Francia Augustin Pyrame de Candolle (1778-1841), bo-tanico e micologo svizzero, compie studi approfonditi sullorigine della specie. Nel suo Prodromus Systematis Naturalis Regni Ve-getabilis, completato e pubblicato a posteri dal figlio nel 1875, egli descrive con molta cura 10 specie di fragola e numerose variet. Alla fine del secolo compare Les Fraisiers di A. Millet (1898), con-tenente storia, origini, coltivazione e variet, poi nel 1903 segue Les Meilleurs Fruits au Dbut du XXe Sicle, redatto dalla Societ Nazionale dOrticoltura di Francia, con storia, descrizione, origine e sinonimi di molte variet e con disegni monografici. Nel 1920 esce The Vegetable Garden, libro di M.M. Vilmorin-Andrieux, come edizione americana di un volume pubblicato precedentemente in Francia da questa famiglia di sementieri, il cui nome spicca ancora oggi. Stampato la prima volta nel 1885, una raccolta di notizie sulla biodiversit dei semi commerciali a quel tempo diffusi fra i due continenti e descrive centinaia di vegetali con cura meticolosa, riportando anche informazioni sui loro usi culinari e sulla cultura a cui erano legati. Ampio spazio dedicato alle variet di fragole, con numerose bellissime incisioni monocromatiche.Mentre in Germania appare un volume dedicato alle malattie dei piccoli frutti a opera di Appel Otto, Taschenatlas der Krankheiten des Beeren- und Schalenobstes (1929), anchesso corredato da

    Tratto da Les Meilleurs Fruits au Dbut du XXe Sicle, redatto dalla Societ Nazionale dOrticoltura di Francia (1903)

    Frontespizio del volume Prodromus Systematis Naturalis Regni Vegetabilis, completato e pubblicato a posteri dal figlio di A.P. de Candolle (1875)

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    tavole a colori appositamente disegnate da August Dressel, in Francia Flicien Lesourd si prepara alla pubblicazione di Le Frai-sier (1931), con storia e coltivazione della fragola in pieno campo e in coltura protetta. Ancora in Francia esce Les Fraisiers di Pierre Trioreau del 1961, con oltre 400 pagine comprendenti sistemati-ca, botanica, moltiplicazione e selezione, coltivazione, ricerca e miglioramento, nonch monografie delle principali cultivar.Anche in Italia molti scrivono di agricoltura e vengono tradotti nella nostra lingua i lavori dei pi accreditati scrittori agronomi degli altri Paesi. Tra questi vi Elementi dAgricoltura di Lodovico Mitterpacher, tradotto e pubblicato per ordine del R. Governo nel 1784:La fragola (fragaria vesca Lin) ama un luogo soleggiato e opa-co, e un terreno piuttosto grasso naturalmente che letamato. Si propaga co getti. Abbiasi cura di recidere e potare di tanto in tan-to la ramificazione, che troppo spargersi e nuoce alle piante e al frutto. Ogni tre o quattranni bisogna trapiantarle in altro luogo. La specie Fragaria compare poi in diversi manuali generici, quali il Dizionario di Agricoltura, compilato in base a sicure osservazio-ni da Ignazio Ronconi Fiorentino (1771), che cos scriveva delle primizie: Trapiantando le fragole in autunno a pi dun muro ben espo-sto, e troncando alla primavera i fiori che vengono gli ultimi, per-ch i primi si fortifichino, e singrossino, si pu avere bellissime fragole primaticcie. Quindi, durante il secolo successivo, si parla della coltivazione della fragola nel Manuale dellAbitatore di Campagna e della Buo-na Castalda di G.B. Margaroli del 1851, nel Catechismo Agrario dellillustre professore agrario C. Pollini del 1854, nellOrto e il Frutteto di Giulio Cappi del 1869 e ancora nel Vero Tesoro delle Campagne, ossia i segreti pi preziosi dellagricoltura di Antonio

    Illustrazione tratta dal volume Taschenatlas der Krankheiten des Beeren- und Schalenobstes di Otto Appel (1929), mostrante la fragola colpita da muffa grigia appositamente disegnata da A. Dressel

    Tavola tratta da La Coltivazione delle Fragole di G. Martelli (1912)

    Tratto da Le Fragole e la loro Coltivazione di Bertolaso G. (1914)

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    Balbiani del 1873, nonch nellEnciclopedia Agraria Italiana del 1882.Nel 1887 appare Le Fragole Cultivar e Variet, traduzione di E. Montorsi, con numerose aggiunte, del volume Le Fraisier di Th. Muli; le fragole sono considerate come piante fruttifere da An-giolo Pucci nel suo manuale Piante e Fiori sulle Finestre sulle Ter-razze e nei Cortili del 1892 e, qualche anno dopo, si parla dello sviluppo notevole raggiunto dalla coltura della fragola nel capitolo Tra fiori e frutta dellAnnuario Agricolo Illustrato del 1898 (premio degli Associati della Gazzetta Agricola).Tra i volumi dei primi del 900, Le Fragole, nella collana I libri del campagnolo di G. Piardi del 1912, conclude la sua rassegna con la curiosa influenza dei raggi diversamente colorati nella coltura delle fragole. Sempre del 1912 il volume di G. Martelli La Col-tivazione delle Fragole, cui segue nel 1914 Le Fragole e la loro Coltivazione di G. Bertolaso. Nel 1922 compare il Trattato Completo di Agricoltura, a uso del-le scuole e degli agricoltori italiani, redatto da Domenico Tama-ro, ampiamente arricchito con incisioni e tabelle. Tamaro tratta vari argomenti, quali economia rurale, climatologia e meteoro-logia, agrologia, agronomia, nonch la coltivazione delle piante erbacee e industrie annesse, ove tra gli ortaggi da campo figura la fragola. Ampio spazio viene riservato alla fragola, sempre da Tamaro, nel trattato di orticoltura industriale Ortaggi di Grande Reddito edito nel 1937. Interamente dedicati alla fragola sono invece i testi generici La Fragola del Cav. Gio. Battista Tirocco (1929), La Fragola di Bruno Braschi (1936), La Fragola di Marco Basini (1976). Anche in America la coltura inizia a ricevere maggiore attenzione attorno al 1750, soprattutto da parte di amatori. Nel 1790 compa-

    Frontespizio del volume Elementi dAgricoltura di Lodovico Mitterpacher (1784)

    Disegno tratto da La Fragola di Bruno Braschi (1936)

    Frontespizio del volume La Fragola di Bruno Braschi (1936)

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    re il primo libro nordamericano New England Farmer, contenen-te molte informazioni sulla coltura a opera di Samuel Dean. Nel 1804 esce il primo libro indigeno completamente dedicato allor-ticoltura, The American Gardener di John Gardiner e David Hep-burn, che tuttavia d scarsa considerazione alla fragola. American Gardeners Calendar di Bernard McMahon, vivaista di Filadelfia, viene pubblicato nel 1806; in esso sono riconosciute sei tipolo-gie di fragole, tra cui F. ananassa (o F. grandiflora), e molte altre derivanti da queste e differenziate principalmente per il colore del frutto. Un catalogo edito nel 1810 da William Booth di Baltimora offre, in aggiunta alle tipologie elencate da McMahon, due variet di F. virginiana: Large Early Scarlet e Hudsons Bay. Esse manter-ranno una posizione predominante per 50 anni, fino a quando non apparir la variet Wilson. Della fragola si parla nei libri Ration Fruit Culture (1918) di H.C. Davidson e The A B C of Fruit Growing (1938) di W.E. Schewell-Cooper. Nel 1854 viene pubblicato il volume A Complete Manual for the Cultivation of the Strawberry a opera di R.G. Pardee (1811-1869), uno dei primi trattati americani con specifiche direttive per la coltivazione e con la descrizione delle 24 migliori variet. Del 1870 il volume The Strawberry and its Culture di J.M. Merrick, corredato di un catalogo descrittivo di tutte le variet conosciute a quel tempo, mentre del 1899 il tascabile A Condensed Treatise on the Culture of Berries di Jacob Biggle, anchesso ampiamente illustrato con tavole a colori. Con larrivo del nuovo secolo il volume Strawberry Culture (1902) di M. Crawford viene offerto al prezzo di 10 cent. Sempre del 1902 il testo pubblicato nellOhio The A B C of Strawberry Culture for Farmers, Village People, and Small Growers da T.B. Terry e A.I Root, contenente anche vari suggerimenti per spun-

    Frontespizio del volume La Fragola di Battista Tirocco (1929)

    Disegno, volto a mettere in evidenza la grandezza della fragola, tratto dal trattato di Biggle Jacob A Condensed Treatise of the Culture of Berries (1899)

    Illustrazioni tratte dal volume Orticoltura di D. Tamaro (1910)

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    tare pi elevati prezzi di vendita al mercato, cui si aggiunge il volume The Book of the Strawberry di E. Beckett. Celebri anche i volumi The Illustrated Strawberry Culturist (1911) a opera di Andrew S. Fuller, a cui seguir nel 1914 la nuova edizione am-pliata e ben illustrata The Small Fruit Culturist, e The Strawberry in North America (1917) di S.W. Fleccher, contenente moltis-sime notizie su storia, origine, botanica e miglioramento della fragola.

    CataloghiLa fragola da sempre presente tra le piante ortive nei cataloghi commerciali di sementi, piante e attrezzature agricole varie, che non solo ne propongono le diverse variet, ma spiegano anche come e quando seminare e trapiantare. Molto spesso provvisti di copertine con bellissimi disegni monocromatici o a colori, a uscita annuale o semestrale, con spedizione in abbonamento postale, a volte essi riportano diciture che riescono ancora a farci sorridere. Nel suo catalogo datato 1884 Valerio Agostino, negoziante di se-menti in Torino, sulla copertina scriveva Tutti i semi offerti sono freschissimi e di primissima qualit. Divertente anche quello dei Fratelli Sgaravatti (1912) in cui nel capitolo dedicato alla fragola si tiene a precisare che un ettaro di terreno coltivato a fragole pu dare L. 2000 di reddito annuo. Ancora, nel catalogo dei Fratelli Ingegnoli (1951) si legge delle fragole dogni mese, la cui fruttifica-zione continua da maggio ai geli, vi sono poi quelle riproduttive a frutto pi o meno grosso, oppure quelle a frutto grosso non riproduttive e vengono elencati i seguenti prezzi: 25 piantine L. 225; 100 piantine L. 800; 1000 piantine L. 7300.

    Disegno tratto dal volume The Book of the Strawberry di E. Beckett (1902)

    Frontespizio del catalogo Piante Mati - Pistoia, 1934

    Frontespizio del catalogo Premiato Stabilimento Orticolo Berti Ettore - Milano, 1889

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    Fragola secondo Giovanni Battista Maccari

    Alla fragola dedica una poesia il poeta minore dellottocento Giovanni Battista Maccari (1832-1868):

    Torna col vago aprile Insieme con le viole La fragola gentile E la matura il sole Che desta da per tutto Il grazioso frutto

    (Sala, 1990)

    Fragola secondo Guido Bertolaso

    La Fragoletta ahim saffligge e cuoce Sotto il flagello dellirato sole, Quandegli da quel suo leon feroce Fiamme disperge per leterea mole: E tanto il raggio incendiator le noce, Che, sebben non ha allora a nutrir prole, Non pi regge s stessa e impallidisce E sviene, e saccartoccia, e inaridisce.

    Pur se la uccide il Sol, la nube acquosa Non men lopprime con lumore vano, E dellintima pasta saporosa Guasta e corrompe il succo puro e sano; E sulla zolla tenera e guazzosa Pullula tale stuol derbe villano, Che ognerba nuova par che a gara dica: Il suol mi ceda la signora antica

    (Bertolaso, 1914)

    Santi e poeti hanno scritto di lei Nella storia sacra si parla spesso della fragola come alimento be-nefico e incomparabile dono di Dio: si sa che era un cibo predilet-to da San Giovanni Battista, convinto vegetariano, che si nutriva quasi esclusivamente di frutta, ma anche dallaustero San Fran-cesco di Sales (1567-1622), che ne lodava la fresca innocenza e il meraviglioso sapore. Cos scriveva il vescovo di Ginevra e grande maestro di spiritualit degli ultimi secoli: Noi conosciamo e am-miriamo la fresca innocenza della fragola perch, mentre cresce nel terreno ed continuamente schiacciata dalle serpi, dalle lucer-tole e da altri rettili velenosi, essa si mantiene pura e non simbeve delle spregevoli velenosit di questi animali, n assorbe le loro minori cattive qualit.Analogamente, succube della sua mala, William Shakespeare (1564-1616), drammaturgo e poeta inglese, scriveva: La fragola, che cresce sotto lortica, rappresenta leccezione pi bella alla re-gola, poich innocenza e fragranza sono i suoi nomi. Essa cibo da fate. La regola a cui Shakespeare cercava di sottrarre il suo frutto preferito condannava le piante ad assorbire il bene e il male dellambiente in cui vivevano.Si dice che uno dei pi celebri scrittori francesi, Jacques-Henry Bernardin de Saint-Pierre (1737-1814) concep il progetto di scri-vere una storia generale della natura, emulando opere classiche e moderne. Ma una fragola, che per caso era cresciuta sulla sua finestra, lo fece desistere da un disegno tanto vasto; osserv la fragola e, colte le infinite meraviglie, cap che una sola pianta e le piccole creature che la abitano possono da sole riempire la vita di pi saggi. Abbandon dunque il suo progetto e rinunci allambi-zioso titolo della sua opera che, pi modestamente, chiam tu-des de la Nature, nella quale si pu leggere con immenso piacere la storia della fragola.Nel 1752 padre G.B. Roberti pubblica un poemetto in due canti in ottava rima, dedicato alle nozze di un Mocenigo, ove elegante-mente e amabilmente celebra le fragole. In questo lavoro, di vivo interesse per il brio con cui scritto e per come illustra la conside-razione in cui erano tenute le fragole presso le tavole signorili del tempo, il poeta insegna il modo di coltivarle, accennando anche alle maniere di condirne i frutti. Quanto al medico Boteler, ebbe a dire che solo Dio avrebbe potu-to creare una bacca migliore, ma non lo fece. Questo vecchio det-to inglese pone la fragola dove giusto che sia, al posto pi alto tra i frutti della terra. Cos una filastrocca inglese esorta con ironia a evitare le domande sciocche: Quelluomo vestito da giullare mi chiese: Ci son fragole nel mare? Gli risposi, ed era seccato: Tante quante le aringhe in un prato.Nel XIX secolo, la fragola viene usata per descrivere la bocca di una donna dal celebre e importante poeta e scrittore francese Charles Pierre Baudelaire (1821-1867), nella poesia La metamor-

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    II gelsomino notturno

    In Canti di Castelvecchio (1903) tratto da G. Pascoli Poesie, scelta e introduzione di Luigi Baldacci (1974), Garzanti, Milano

    E saprono i fiori notturni nellora che penso a miei cari Sono apparse in mezzo ai viburni le farfalle crepuscolari.

    Da un pezzo si tacquero i gridi: l sola una casa bisbiglia. Sotto lali dormono i nidi come gli occhi sotto le ciglia.

    Dai calici aperti si esala lodore di fragole rosse. Splende un lume l nella sala. Nasce lerba sopra le fosse.

    Unape tardiva sussurra trovando gi prese le celle. La Chioccetta per laia azzurra va col suo pigolo di stelle.

    Per tutta la notte sesala lodore che passa col vento. Passa il lume su per la scala; brilla al primo piano: s spento ...

    lalba: si chiudono i petali un poco gualciti; si cova, dentro lurna molle e segreta, non so che felicit nuova.

    fosi del vampiro. Essa fa parte di una raccolta poetica, dal titolo I Fiori del Male, pubblicata nel 1857 in una tiratura di 1320 esem-plari comprendente cento poesie divise in cinque sezioni. Lopera venne immediatamente censurata perch la forma poetica e i te-mi trattati fecero scandalo, ma oggi considerata uno dei classici della letteratura francese e mondiale.La fragola viene menzionata da Giovanni Pascoli (1855-1912) nel-la poesia Il gelsomino notturno, scritta nel 1901 in occasione delle nozze dellamico Gabriele Briganti, con delicati accenni simbolici alla prima notte della nuova coppia, e pubblicata nei Canti di Ca-stelvecchio. Non vanno poi dimenticate le poesie e le canzoni popolari che traggono ispirazione dalla fragola per decantare la bellezza fem-minile.

    Fragola nella pittura artisticaNon da escludere che in epoca medievale siano stati i monaci i primi a disegnare la pianta di fragola, per la sua forma graziosa e per il colore puro o semplicemente perch proprio allora essa stava diventando ampiamente conosciuta. Il re francese Carlo V (1338-1380), il cui Giardino Reale contava 12.000 piantine di fra-gole nel 1386, fu patrono dei miniaturisti. Verso la fine del 300 i monaci erano dei veri artisti, occupati con lilluminazione dei libri di preghiera e con la realizzazione di piccole illustrazioni, le cosiddette miniature, per i testi religiosi che loro copiavano a mano. Ispirati da san Francesco da Assisi, essi iniziano a guardar-si intorno, a cercare i dettagli della natura e a disegnare quello che per loro bello. Simultaneamente, nel desiderio di avvicinarsi alla Vergine Maria e di glorificarla, essi si perdono nella venerazione

    A sinistra: Stephan Lochner, Madonna del roseto (1448), Wallraf-Richartz Museum, Colonia. Le fragole vengono offerte dagli angioletti (posti a destra) al Bambin Ges ( 2010 Foto Scala, Firenze)

    A destra: Martin Schongauer, Madonna delle Rose Bower (1473), olio su tavola, Chiesa di San Martino, Colmar, Francia. Ai piedi della Madonna, tra le balze del vestito si scorge una piantina di fragola ( 2010 Bridgeman Art Library/Archivi Alinari St. Martin, Colmar/Lauros/Giraudon Schongauer, Martin)

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    della Vergine e la dipingono adornata con tutto quello che per loro raro e prezioso. Cos, la fragola, che appare loro amabile e pregiata, degna di essere offerta alla Vergine Maria.In una miniatura francese del 1400 vediamo la fragola nella mano di Giuseppe, che la porge al piccolo Ges Cristo per convincerlo a fare il suo primo passo; in unaltra ancora, troviamo Maria, su uno sfondo di fiori, che tiene suo Figlio sulle ginocchia insieme ad angeli che raccolgono fragole, presumibilmente per lInfante. La pittura tardogotica europea, che ben esemplifica lattenzione ver-so i dettagli pi minuti, caratterizzata da una diffusione piuttosto uniforme in tutta Europa, favorita dai frequenti scambi di oggetti darte e di artisti stessi tra i centri dellItalia settentrionale, del-la Francia, della Germania. Linfluenza dei miniaturisti si diffonde verso nord, nella regione del Reno, ed l che il tema della Vergine Madre e del Bambino Ges riceve i pi attraenti ritratti. Arriviamo cos ai toccanti dipinti della scuola di Colonia: La Ma-donna del roseto, celebratissima nella letteratura anglosassone, di Stephan Lochner (circa 1400-1451) dipinta intorno al 1440, ora al Wallraf-Richartz Museum di Colonia; La Madonna nel roseto di Martin Schongauer (circa 1448-1491), considerato il pi abile incisore su rame della prima scuola tedesca e conosciuto in Ita-lia con il nome di Bel Martino o Martino dAnversa, dipinto circa trentanni pi tardi per uno sportello daltare e oggi nella chiesa di San Martino a Colmar; La Madonna e santi nel giardino del Para-diso, un dipinto a tecnica mista su tavola di un ignoto maestro di Francoforte che risale al 1410 circa, conservato allo Stdelsches Kunstinstitut di Francoforte sul Meno. La Madonna sempre una giovane fanciulla, composta ma radiosa, seduta in un giardino fio-rito cinto da alte mura merlate (a indicare la sua verginit), con il suo Bambino benedetto tra le braccia. La rosa, il fiore della Vergi-ne, predominante; tuttavia, una costellazione di fiori e piantine di fragole di bosco con i loro frutti rossi e fiori bianchi formano lin-tera decorazione, oppure una singola pianta posta come segno importante ai piedi della Madonna o nella mano del Bimbo. Le fragole sono botanicamente esatte e perfettamente uguali allori-ginale fragolina di bosco europea Fragaria vesca.Verso i primi del 500 si assiste a unulteriore evoluzione delluomo e dellarte. Il Rinascimento porta allo sviluppo di uno stile pi laico e terreno che rimpiazza il genere mistico. Alla soglia tra il Me-dioevo e il Rinascimento Albrecht Drer (1471-1528) della scuola tedesca realizza il dipinto Maria e molti animali, che rappresenta una delle ultime pitture simboliche in cui si vede la fragola. Esso mostra una Madonna pi sofisticata seduta nel suo giardino con animali intorno a lei e un piccolo Bambino Ges che si sporge dal grembo della Madre per afferrare la foglia tripartita di una pianta di fragola, quale simbolo della Sacra Trinit. In epoca rinascimentale la fragola presente in molte scene della nativit, delladorazione dei pastori o dei Magi, nonch in dipin-

    Dammi la tua bocca (canzone popolare del Molise)

    Eh! dammi la tua bocca, bella fragola! Fragole porta lalba nelle valli. Attenta alle tue pecore, Mariangela, smetti di prendere a calci i miei galli.

    Vieni a vedere il cielo, cos bello, pur se non mami, distenditi al sole. C chi tiene il cucchiaio e chi il coltello: la vita sempre la stessa canzone.

    Passiamo il fiume qui, di pietra in pietra, ti porto a cavalcioni sulle spalle, pecore e polli ci verranno dietro, smetti di prendere a calci i miei galli.

    Sorridi, che sei brutta cos seria, pur se non mami, distenditi al sole, la vita sempre e amore e miseria, la vita sempre la stessa canzone.

    Rispetto le tue pecore, Mariangela, e ti rispetto quando canti e balli, ma non quando tarrabbi, bella fragola, e corri a prendere a calci i miei galli.

    Lasciali in pace, vieni, cos bello! pur se non mami, distenditi al sole. C chi tiene il cucchiaio e chi il coltello: la vita sempre la stessa canzone.

    Foto Agrilinea

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    ti sulla Sacra Famiglia. Tra questi ricordiamo lopera raffigurante la Madonna delle Fragole (1490) di Aimo Volpi (XVI sec.), pittore e scultore di Casale, e quella realizzata dal pittore, disegnato-re, incisore e xilografo tedesco Hans Baldung detto Grien (circa 1485-1545), intitolata Sacra Famiglia in un paesaggio (circa 1514, Gemldegalerie der Akademie der Bildenden Knste, Vienna), in cui le fragole, considerate cibo dei beati, richiamano limmagine del Paradiso e i loro fiori bianchi evocano la purezza della Vergine. Il Giardino delle Delizie un trittico dipinto dal maestro fiammingo Hieronymus Bosch (circa 1450-1516), conservato nel Museo del Prado di Madrid, realizzato tra il 1503 e il 1504 quando Bosch ave-va 50 anni, ritenuto il capolavoro e lopera pi ambiziosa dellarti-sta. La fragola si trova raffigurata nel pannello centrale, dedicato al tema della lussuria: luso del colore rosso si riferirebbe al culmine del processo creativo e per estensione al culmine del peccato. Svariate sono anche le opere appartenenti al genere pittorico della natura morta, che si afferma nel 600, e numerosi sono i pittori che si dedicano con particolare fortuna a ritrarre fiori e frutta, tra cui le fragoline. Databile agli anni 1593-1594 la tela Fanciullo con canestro di frutta (olio su tela, cm 7067, Galleria Borghese, Ro-ma) realizzata da Michelangelo Merisi da Caravaggio (1571-1610), considerato il primo grande esponente della scuola barocca e uno dei pi celebrati pittori del mondo. Nel dipinto, che risale al pri-mo periodo della sua attivit, si pu notare la tecnica delle luci e delle ombre molto utilizzata da Caravaggio, nonch la sua abilit nel raffigurare ogni singolo dettaglio. Tra i principali protagonisti di questo periodo anche il Maestro di Hartford (nome di comodo assegnato allanonimo autore di una serie di dipinti) e il Maestro della natura morta Acquavella, oggi identificabile col grande ca-ravaggesco Bartolomeo Cavarozzi (1586-1625), a cui viene attri-

    Hans Baldung Grien (1484/5-1545), Riposo nella fuga in Egitto, Germanisches Nationalmuseum, Norimberga. Le fragole, considerate cibo dei beati, richiamano limmagine del Paradiso e i loro fiori bianchi (in basso a destra) evocano la purezza della Vergine ( 2010 Foto Scala, Firenze)

    Hieronymus Bosch, Trittico del Giardino delle Delizie (1503-1504), olio su tavola (pannello centrale particolare), Madrid, Prado ( 2010 Foto Scala, Firenze)

    Maestro di Hartford, Natura morta di fiori, frutti e vegetali (olio su tela, Galleria Borghese, Roma) ( Photoservice Electa/Anelli su concessione del Ministero per i Beni e le Attivit Culturali)

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    buita la Natura morta con vaso di fiori e frutta (collezione privata). Del Maestro di Hartford ricordiamo un dipinto ben noto, uno dei primi capolavori della natura morta italiana, ossia lolio su tela Fio-ri, frutti e vegetali (cm 105184, Galleria Borghese, Roma). Su un largo piano di pietra sono posati in apparente disordine zucca, cavolo, cipolle, uve diverse, agrumi, noci, melagrane, fragoline di bosco, carciofo, cardo e altri vegetali; al centro un vaso di fiori in ceramica; accanto un ramarro e una lucertola; a destra una cesta di vimini contenente frutta varia. Diverse le composizioni con frutti (fra cui fragoline) e vasi disposti su pi piani eseguite da Giovanni Battista Crescenzi (1577-1635), pittore che per molti aspetti si collega al Maestro di Hartford, ma se ne distingue per una visione alquanto pi evoluta, specie nel-la concezione delle ombre e nella costruzione prospettica. Tra le sue opere si ricordano la Natura morta di fiori, frutti e ortaggi (olio su tela, cm 104,8139,7, North Carolina Museum of Art, Raleigh, NC), la cui impeccabile prospettiva ci fa ricordare che il pittore era anche architetto, e la Natura morta di fiori, frutti, ortaggi e va-schetta con pesci (olio su tela, cm 92126, collezione privata). Famoso il dipinto di Pietro Paolo Bonzi detto anche Il Gobbo dei Frutti o Il Gobbo dei Carracci (circa 1576-1636), in cui su due piani di pietra sovrapposti disposta in senso orizzontale una serie di frutti sia di bosco sia dellorto; il fondo scuro e uniforme, mentre la luce naturalistica, ma morbidamente avvolgente, pienamente caravaggesca, giunge da sinistra (Fichi, ciliegie, mele, nocciole, fragoline di bosco, pere, cetrioli, prugne su due piani di pietra; olio su tela, cm 61,274,5, collezione privata). Tra i principali espo-nenti della natura morta romana dei primi decenni del Seicento vi il pittore Agostino Verrocchi (notizie dal 1619 al 1636), a cui ricondotta lopera intitolata Natura morta con uva, melone, pe-sche, prugne, corbezzoli e frutti di bosco (olio su tela, cm 7295, collezione privata). Probabilmente del veneziano Carlo Saraceni (circa 1579-1620) la Natura morta di frutti e vaso di fiori (olio su tela, cm 6378, collezione privata), con linnovativa introduzione del vaso di vetro in posizione non assiale tipica del secondo e terzo decennio. Di Luca Forte (circa 1600/1605-ante 1670), primo pittore napoletano di natura morta, lopera Natura morta con ciliegie, fragole e pere (olio su tela, 2635 cm, Museo Duca di Martina, Napoli), probabilmente parte di una serie, che appartiene alla prima fase di attivit dellartista. La tela raffigura, con grande naturalismo, della frutta che risalta su fondo scuro, variamente di-sposta su un unico piano dappoggio e resa con estrema minuzia. Il pittore stesso, in alcune lettere inviate a un committente, descri-ve la sua tecnica, affidata a pennelli sottilissimi, e si paragona a un miniaturista. Sempre assegnati a Luca Forte sono la Natura morta con vaso di fiori, frutta, limoni e cedri (olio su tela, cm 78128,8, collezione privata) e la Natura morta di frutti e fiori (olio su tela, cm 6478, collezione Molinari Pradelli, Marano di Castenaso). La

    Pietro Paolo Bonzi, Fichi, ciliegie, mele, nocciole, fragoline di bosco, pere, cetrioli, prugne su due piani di pietra (olio su tela, collezione privata) ( Photoservice Electa/AKG Images)

    Luca Forte, Natura morta con vaso di fiori, frutta, limoni e cedri (olio su tela, collezione privata) ( Photoservice Electa/AKG IMages)

    Giovanna Garzoni (1600-1670), Tazza azzurra con fragole e pere, Firenze, Galleria Palatina ( 2010 Foto Scala, Firenze su concessione Ministero Beni e Attivit Culturali)

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    Pierre Auguste Renoir, Fragole, 1908, olio su tela, Musee des Beaux Arts, Bordeaux ( 2010 Foto Scala, Firenze)

    luce naturale, chiarissima e ferma, illumina la frutta, dai colori ni-tidi, costruita per contrasto, attraverso le ombre. I volumi sono corposi, i contorni ben definiti e la composizione, seppur molto semplificata, non tralascia quella ricerca della profondit spaziale tipica della scuola caravaggesca dei primi anni del secolo, di cui il Forte fu convinto seguace. Della celebre miniaturista Giovanna Garzoni (1600-1670), richiestissima nelle maggiori corti italiane da Torino a Napoli, la Coppa azzurra con fragole, pere e cavalletta che mangia chicchi di grano (guazzo su cartapecora, 2533 cm, Galleria Palatina, Firenze), eseguita con uno stile assolutamente personale, a met fra lillustrazione per i trattati di botanica, la mi-niatura e il quadretto virtuosistico. Tra i pittori fiamminghi dellera barocca troviamo Osias Beert (1580-1624), specializzato in fiori e prima colazione con la sua Natura morta con ciliegie e fragole (Gemldegalerie, Berlino), in cui le fragole sembrano rimandare al Paradiso. Nel concludere il passaggio da Caravaggio al Sette-cento ricordiamo il dipinto Vaso con fiori e fragole (olio su tela, cm 54126, collezione privata), che reca la firma di Margherita Caffi (circa 1650-1710), pittrice lombarda, le cui composizioni florea-li sono riconoscibili da una pennellata rapida e vibrante che gi preannuncia il rococ. Nella seconda met dellOttocento prende vita in Francia il movi-mento artistico dellImpressionismo che durer fino ai primi anni del Novecento. A questo periodo pittorico appartiene il dipinto Le fragole (olio su tela, cm 2339, Muse des Beaux-Arts di Borde-aux), realizzato nel 1908 da Pierre-Auguste Renoir che, partendo da unesperienza di pittura su porcellana, studi poi con partico-

    Beert Osias il Vecchio, Natura morta con ciliegie e fragole in ciotole di porcellana (1608), olio su rame, Gemaeldegalerie, Staatliche Museen zu Berlin, Berlino. Qui le fragole sembrano rimandare al Paradiso (Foto: Joerg P. Anders 2010 Foto Scala, Firenze/BPK, Bildagentur fuer Kunst, Kultur und Geschichte, Berlin)

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    lare passione i giochi della luce, i riflessi e i movimenti dellacqua, rendendoli vivi con rapide pennellate. Innumerevoli le nature morte realizzate in epoca pi recente da pittori contemporanei sul tema delle fragole, di cui impossibile citare i nomi.

    Fragola nella pittura botanicaParticolarmente lunga la storia dellillustrazione, o pittura, bo-tanica realizzata ad arte per libri o trattati, che aveva spesso fun-zione didattica e, con la precisione dei dettagli, aggiungeva di-gnit al testo. Spesso colorati a mano, i disegni erano eseguiti da grandi professionisti e artisti. In particolare, nel Rinascimento losservazione del mondo vegetale d vita a illustrazioni che ripro-ducono fedelmente la natura allinterno dei cosiddetti erbari, che costituirono la base della fitoterapia. Una delle prime illustrazioni botaniche si trova nel Herbarius Latinus Moguntiae, pubblicato da Peter Schffer (circa 1425-1503), tipografo impiegato di Guten-berg nel 1484, in cui mancano riferimenti alla coltivazione mentre sono descritte le supposte propriet medicinali. Lo schizzo rudi-mentale e schematico, ma riconoscibile. Nel 1485 questo erbario sar ulteriormente ampliato, in tedesco, da Schffer sotto il titolo Hortus Sanitatis o Gart der Gesundheit (Mainz Herbarius), volume che sar destinato a occupare un posto insuperabile nellambito della storia naturale tedesca per oltre mezzo secolo. Qui la fra-gola di bosco chiaramente illustrata a colori, probabilmente da

    Primo dipinto della fragola, tratto dal Herbarius Latinus Moguntiae (Mainz Herbarium) del 1484, con il nome botanico Fragaria e il nome comune erperkrut

    Frage (Ertbern) dallHortus Sanitatis (1485). Loriginale a colori

    Disegno schematico della pianta di fragola nome latino Frage che medici ciarlatani hanno prodotto senza cura dei dettagli, tratto da Dass Kreterbuch oder Herbarius (1534). Una illustrazione identica apparsa in Hortus Sanitatis stampato in latino nel 1511

    Pianta di fragola tratta dal Contrafayt Kreutterbuch (1532) di Otto Brunfels. Erdtbrkraut significa letteralmente pianta che produce bacche rosse vicino al suolo. Questo capolavoro della illustrazione botanica stato eseguito da Johann Weiditz di Strasburgo

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    esemplari coltivati per scopi medicinali nei giardini di Magonza o Francoforte. A quel tempo, infatti, la fragola ritenuta molto importante per la salute delluomo e viene coltivata con cura nei giardini dei farmacisti: foglie, fiori, frutti e radici sono usati per la preparazione di tisane, sciroppi, tinture e pomate. Edizioni concorrenziali dellHortus Sanitatis, alcune in latino, ini-ziano ad apparire grazie alla stampa in varie citt europee. Le illu-strazioni di queste edizioni sono spesso schematiche ed eseguite senza cura da disegnatori motivati pi dal profitto della vendita del libro che non dallaccuratezza dellesecuzione. Sar Otto Brun-fels (1489-1534), uno dei padri della botanica tedesca e maestro dellillustrazione botanica, a descrivere e illustrare con estrema precisione la fragolina di bosco nel suo famoso lavoro Contrafayt Kreutterbuch (1534). Abbiamo gi avuto modo di ricordare molti volumi scientifici cor-redati da disegni analitici di grande precisione e bellezza, qui ci limiteremo a ricordare alcune tra le opere pi recenti.Alcune belle tavole sono state disegnate dal vero e dipinte appo-sitamente da pittori contemporanei per lopera Fiori Selvatici di Henri Romagnesi e Jean Weill (1987). Nel 1995 appare Les Fruits, con disegni a colori di P. Lika, a opera di J. Dlouh, M. Richter e P. Valicek. Del 1999 il volume del tedesco G. Schaal dal titolo Obstsorten, contenente 8 splendide tavole a colori sulla fragola. Un incontro tra i meravigliosi illustratori che furono i pittori natura-listici di una volta (P.A. Poiteau, Duhamel, W. Fitch, J.A. Risso, F.R. de Tussac, M.E. Descourtilz, Sir W.J. Hooker) e lautore contem-

    Tavola tratta dal volume I Frutti di J. Brosse (2001), riprodotta da Pomona Britannica (1804-1812)

    Illustrazione tratta da Fiori Selvatici di Henri Romagnesi e Jean Weill (1987)Disegno tratto dal volume Les Fruits di J. Dlouh, M. Richter e P. Valicek

    (1995)

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    poraneo J. Brosse viene realizzato nel volume I Frutti del 2001; qui la tavola relativa alla fragola a opera di G. Brookshaw e tratta dalla Pomona Britannica (1804-1812).

    Fragola nellarte delle pietre dureNellarte della lavorazione delle pietre dure la fragola non tra i frutti prediletti. Essa, tuttavia, si pu scorgere come particolare in un piano di tavolo con fiori, frutta e uccelli (Manifattura di Napoli 1749-1763, Museo del Prado, Madrid), una produzione conside-rata minore, poich ancora fondata su ornati di frutta e fiori su fondo nero, a cui i commessi napoletani rimasero fedeli fino agli anni Ottanta del Settecento, quando ormai queste composizioni e la loro accesa cromia barocca apparivano obsolete per via del nascente gusto neoclassico. Un Cabinet (1765-70) appartenuto al duca dAmont, con bronzi dorati a opera dellebanista Joseph Baumhauer, impiega sul fronte e sui fianchi 25 pannelli fiorentini seicenteschi, con il canonico motivo del mazzo di fiori e delluc-cellino su ramo di frutta (Chteau de Versailles). Provenissero da mobili smontati o venissero cercati nellancora ben fornita Firen-ze, fatto sta che, come conseguenza della nuova moda, sul mer-cato parigino comparve un discreto numero di questi pannelli. Un magistrale cesto di frutta e fiori si trova al centro di un mobile neoclassico francese, anchesso a documentare il gusto per il reimpiego di mosaici e rilievi in pietre dure di epoca preceden-te. Trattasi del Commode (fine XVIII secolo) di un altro celebre ebanista, Adam Weisweiler (1744-1820), con mosaici e rilievi della manifattura dei Gobelins, che fu acquistato dal principe di Galles, il futuro Giorgio IV (Buckingham Palace, Londra). Per finire, ricor-diamo il tavolo ottagonale con coppa ricolma di frutti, circondata da 8 formelle, ciascuna dedicata a una specifica frutta (tra cui la fragola), realizzato dallOpificio delle Pietre Dure di Firenze nel 1878 (autore sconosciuto, Museo dellOpificio delle Pietre Dure, Firenze) su commissione della Corte. Il tavolo fu consegnato nel 1863 a Costantino Nigra, ministro della Real Casa.

    Fragola nelle leggende, nelle credenze popolari e nel simbolismo cristiano Leggenda vuole che questo sia un frutto solare. Mentre lo man-giamo, magari in spiaggia sotto lombrellone o in montagna allombra di un pino, ricordiamoci che potremmo essere accecati dalla sua luce. Bench non siano gialle come il sole ma rosse, di un bel rosso acceso, le fragole da sempre sono state considerate simbolo solare e in molte favole simboleggiano la stagione della luce, la primavera. Nelle fiabe, non a caso, sono spesso tramutate in oro zecchino. E nella tradizione germanica diventano addirittura carrozze solari verso il Regno Celeste. Proprio in virt di questo simbolismo le mamme che avevano perso un bambino non pote-vano, nel giorno di San Giovanni Battista (il 24 giugno), mangiare

    Particolare del tavolo ottogonale realizzato dallOpificio delle Pietre Dure di Firenze, autore sconosciuto (1878, Museo dellOpificio delle Pietre Dure, Firenze)

    Cabinet ad opera dellebanista Joseph Baumhauer (1765-70, Chteau de Versailles)

    Commode di Adam Weisweiler (fine XVIII secolo, Buckingham Palace, Londra)

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    fragole perch avrebbero distrutto la carrozza destinata a portare il loro figlio in Paradiso. Stessa allusione che troviamo per esem-pio in un canto popolare inglese nel quale si racconta che i petti-rossi coprono i loro figlioletti morti con le foglie di fragola in attesa che tornino alla luce come i rossi frutti nella bella stagione.Ma non tutto. Nei manoscritti medievali la fragola compare spesso come ornamento in quelle pagine dove si narra delle sof-ferenze di Cristo e dei martiri. Come mai? Secondo liconografo francese Louis Charbonneau-Lassay (1871-1946) la fragola sa-rebbe stata utilizzata come simbolo della Passione per ben due ragioni: innanzitutto il suo colore ricorda quello del sangue, tan-to che si pu scorgere nelle rappresentazioni della Crocifissione o della Deposizione, in secondo luogo le sue qualit medicinali richiamerebbero la funzione salvifica del Salvatore. Ma ci po-trebbe derivare anche dallinterpretazione di un passo delle Meta-morfosi del poeta romano Publio Ovidio Nasone, in cui si dice che durante lEt dellOro (in seguito paragonata al giardino del Para-diso) luomo si cibava dei frutti offerti spontaneamente dalla terra, tra cui la fragola. La fragola avrebbe finito per alludere a episodi religiosi quali lAnnunciazione e la relativa Incarnazione di Cristo, che avvengono in primavera, perch frutto che matura in quella stagione. Le sue foglie tripartite potrebbero alludere alla Trinit, mentre il piccolo fiore bianco viene interpretato come immagine di innocenza, purezza e umilt. Esso simboleggia stima e amore, sentimenti cui alludevano le fragole ricamate sul fazzoletto che Desdemona aveva ricevuto in dono da Otello e che le cost la vita per averlo perduto. I frutti, rivolti verso il basso, ricorderebbero le gocce di sangue di Cristo, dove i cinque petali del fiore rappre-senterebbero le sue cinque ferite. In questa arretrata epoca, la fragola chiamata frutto cuore per analogia con la sua forma e per le sue doti di placare il male che strazia indifferentemente tutti gli animi: la passione damore.La tradizione popolare attribuisce, invece, alla fragola virt magi-che: per evitare, ad esempio, il morso dei serpenti, si devono rac-cogliere le sue foglie il 24 giugno, magico giorno di San Giovanni Battista (del quale era il frutto prediletto), farle essiccare al sole e confezionarne una cintura. Nessuna serpe oser avvicinarsi a chi la indossa.Per la trib degli Ojibwa, popolazione indiana stanziata nel sud-ovest dellOntario, che oggi conta solo poche migliaia di soprav-vissuti, le fragole sono un cibo estivo, simbolo della buona sta-gione. Secondo il loro credo, quando un uomo muore la sua ani-ma resta cosciente, va verso il Paese dei morti finch raggiunge unenorme fragola (non dimentichiamo che le loro fragole, anche allo stato selvatico, sono pi grosse delle nostre); se lanima del defunto gusta questo frutto, scorder il mondo dei vivi e non le sar pi possibile ritornarvi, mentre se non lo tocca torner sulla terra.

    Tavola tratta dal volume Pomologia, redatto da Autori Vari della Repubblica Socialista Rumena (1968)

    Illustrazione della prima pagina tratta dal volume A History of the Strawberry di S. Wilheml e J.E. Sagen (1974)

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    Fragola: bella da vedere, buona da mangiareIl grande Carlo Linneo (1707-1778), fondatore della moderna bo-tanica, ma anche valente medico ed erborista, definisce la fragola bene di Dio, affermando che, secondo la sua diretta esperienza, il suo frutto incomparabile rimedio contro la gotta.Sembra, inoltre, che fosse il segreto della lunga vita di Bernard le Bovier de Fontenelle (1657-1757), filosofo e scienziato morto centenario e che nutriva per lei unautentica passione.La nobilt inglese stravede per la fragola, tanto che Tobias Venner (1638), un famoso fisico di Bath, la loda cos nel suo delizioso libro Via Recta ad Vitam Longam (La giusta strada per una lunga vita): delightsome to the tast, acceptable to the stomack, exciting to the appetite, quenching to thirst, repressing to the ebullient cri-mony and excellently cooling. Sir Hugh Plat nel 1632 scopre come preparare la marmellata di fragole e Thomas Austin (1888), unautorit tra i primi cuochi inglesi, fornisce antiche raffinate ri-cette, risalenti al 500, per la preparazione di budini.Anche la medicina dei semplici tiene in gran conto la fragola sel-vatica. Il suo rizoma e le sue foglie erano largamente adoperati come diuretici e astringenti, mentre il frutto delicato e saporoso era molto raccomandato ai tubercolotici, agli anemici e ai gottosi. Cos si racconta dellepisodio significativo nel quale fu protago-nista Francesco di Paola, Santo protettore della Calabria e della gente di mare, che in virt della sua fama di mago e taumaturgo nel 1483 fu chiamato alla corte di Francia per curare re Luigi XI, gravemente ammalato:Secondo la testimonianza di Giacomo Curt da Paterno, sua co-gnata Donna Angela abitante a Figline era infirma ad morte per non havire possuto orinare tre d. Essendosi rivolto il teste per conto dellammalata a padre Francesco per implorargli la gua-rigione dicto frate... se stringia nelle spalli scusandole che non sapia che fare, ch se trovava in loco de dove non havia che man-dare alla patiente. Poi distese la mano a terra e colse delle fragole mature... et facto dicto fascicolo lo mandao per un famiglio alla paziente che lo pigliao s per devotione, quale pigliato et magnato diete fragole subito orinao, et fo sana.

    Francobolli delle poste rumene del 1964, della Rep. Ceca del 1982 e della Svezia del 1995

    Fragola nella filatelia

    Anche la fragola, come molti altri frutti, compare nella filatelia tematica dedicata alla frutta o alla flora spontanea indigena, tipica dei vari Paesi. Particolarmente attraente la serie emessa dalla Repubblica di San Marino nel 1773, dove la fragola trova posto insieme ai pi nobili frutti (uve, mandarini, mele, susine, pere, ciliegie, melograni, albicocchi e pesche) e rappresenta il francobollo dal valore di L. 5

    Foto Agrilinea

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    Il grande medico e botanico, Pietro Andrea Mattioli (1501-1578), ce la raccomanda anche per altre virt: le fraghe, oltre a essere deliziose, spengono la sete e sono utili agli stomaci colerici.Dal punto di vista nutrizionale il frutto cuore incrementa la riser-va alcalina dellorganismo, regala vitamine e antiossidanti, vanta propriet dissetanti, diuretiche, antiuriche, antinfiammatorie, rin-frescanti, astringenti, antigottose ed riconosciuta la sua benefica azione depurativa sul sangue. Lenisce il bruciore delle scottature e rende elastica e vellutata la pelle. Ottimo alleato per chi vuole di-magrire, non contiene grassi saturi, n colesterolo e sodio e, inol-tre, fornisce un apporto calorico ridottissimo, essendo costituito per il 90 per cento di acqua: 100 grammi di fragole contengono solo 27 calorie. In via sperimentale, contenendo acido ellagico, le fragole sono considerate un anticancerogeno. I frutti svolgono azione benefica anche in caso di reumatismi e sciatiche. Il rizoma ha qualit astringenti, calmanti, depurative, le foglie sono antidiar-roiche, antiemorragiche, cicatrizzanti e astringenti cutanei.

    Fragola nel cinemaRicordiamo il film diretto da Ingmar Bergman e intitolato Il po-sto delle fragole (Svezia, 1957), che ha ricevuto numerosi premi tra cui lOrso dOro al Festival di Berlino, il premio della critica a Venezia, il National Board of Review statunitense, la candidatu-ra allOscar per il miglior soggetto originale, il Golden Gate della stampa estera di Hollywood, il Pemio Bodil danese per il miglior film europeo, il Gran Premio della cinematografia norvegese, il premio dellAssociazione Critici Britannici, il primo premio al Fe-stival Argentino del Mar de la Plata, nonch il Nastro dArgento Italiano. Si tratta di una storia di conversione e di serena medita-zione sulla vita e sulla morte, un film che esalta gli affetti come valori primari dellesistenza. Esso costruito in modo perfetto tra lintrecciarsi dei ricordi e della realt e, a differenza di altri film dello stesso autore, non ha nulla di oscuro e i pochi simboli che lo percorrono sono molto chiari. Bergman in questo film si serve del topos del posto delle fragole, frutto che in Svezia rappresenta a pieno la primavera, per simboleggiare i ricordi infantili. Il posto

    Serie filatelica emessa dalla Repubblica di San Marino nel 1773

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    delle fragole un film sul tempo, protagonista del racconto, sul cambiamento, sulla paura e sulla maschera che luomo indossa per risolvere le proprie crisi. Pi recente il film drammatico sulle diversit intitolato Fragola e cioccolato, dei registi Tomas Gutierrez Alea e Juan Carlos Tabio (Cu-ba, 1992), tratto dal racconto El lobo, el bosque y el hombre nuevo di Senel Paz. Ambientato in Avana nel 1979, la storia dellamicizia tra un giovane di origine contadina, comunista militante, e un omo-sessuale cattolico, raffinato cultore della cultura nazionale. Orso dArgento a Berlino, quattro premi al 15 Festival dellAvana, il pri-mo film cubano che trova distribuzione sul mercato italiano grazie alla Bim di De Paolis. Commedia agrodolce, briosa, ironica, leggera nellenunciare la sua tesi antidogmatica e in favore della libert di idee. Il gelato alla fragola e il cioccolato vengono utilizzati nel film per simboleggiare da una parte una diversit ostacolata dal regime e dallaltra una sofferenza della vita da parte di un ragazzo pieno di illusioni che ancora crede nel sogno di un mondo perfetto.

    Fragole e curiositSognare fragole significa un guadagno inaspettato o anche un aiuto inaspettato da persona sconosciuta. Giocare al lotto il nu-mero 20.

    Polpa di fragole sciolta nellacqua del bagno per una pelle elastica e vellutata: sembra fosse uno dei segreti della bellissima Mada-me Tallien (1773-1835), ninfa dei Giacobini, durante la Rivoluzione Francese.

    Bagno di fragole: fragole 2 kg. Schiacciate le fragole e versatele nella vasca da bagno con dellacqua tiepida e immergetevi per circa unora, leggendo il vostro libro preferito, ascoltando della buona musica e bevendo un t al gelsomino. Al termine del bagno frizionate la pelle con una spugna imbevuta di latte, proprio come Madame Tallien. La vostra pelle ringrazier per il tenue colorito rosa e la vostra mente per il relax procurato.

    Con linfusione delle foglie di fragola leggermente seccate al sole, si ottiene una bevanda gradevole che assomiglia al t.

    Fragolino (Pagellus erythrinus) un pesce della famiglia degli Sparidi, oblungo, che misura fino a 50 cm e ha un bel colore ro-seo argenteo. Il suo nome deriva appunto dalla fragola a causa del colore. Le sue carni sono bianche e di ottimo sapore, predilige fondali arenosi e viene pescato in buon numero, figurando tra i pi comuni pesci sui mercati.

    Adesso vogliamo riportarvi la descrizione di una delle celebri fe-ste di Versailles. Correva lanno 1664, Luigi XIV aveva incaricato

    Feste e Sagre

    Festa della Fragola Bonavigo (VR) Sagra della Fragola Carchitti (RM) Festa della Fragola Casine di

    Ostra (AN)

    Sagra delle Fragole e dei Fiori Castelletto dErro (AL)

    Festa del Vino e delle Fragola Faedis (UD)

    Sagra della Fragola Fratta Terme (FC)

    Festa della Fragola e dellAsparago Gardignano, fraz. di Scorz (VE)

    Sagra della Fragola Lagosanto