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Francesca Comunello SOCIETÀ, GLOBALIZZAZIONE E NUOVI MEDIA GLOBALIZZAZIONE (TERZA PARTE)

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Francesca Comunello

SOCIETÀ, GLOBALIZZAZIONE E

NUOVI MEDIA

GLOBALIZZAZIONE (TERZA PARTE)

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MAPPE E CONCEZIONE DEL MONDO

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PROIEZIONE DI MERCATORE

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EUROPA VS AMERICA LATINA

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LA PROIEZIONE DI PETERS (1973)

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BECK: LA SOCIETÀ DEL RISCHI0

Ulrich Beck (nato 1944, Germania), “Che cos’è la globalizzazione” (1997, tr. it 1999), “La società del rischio. Verso una seconda modernità” (1986, tr. it. 2000)

La società industriale avanzata è contrassegnata da:- crisi delle certezze scientifiche, sociali, ideologiche - un policentrismo socioculturale che mina l'autorità delle istituzioni ma anche la fondatezza di qualsiasi punto di riferimento.

Questa situazione genera disorientamento, perdita di controllo della realtà, che si ritraducono in una condizione di debolezza, e quindi di “rischio”.

La seconda modernità è una "società del rischio“: caratterizzata da una serie di rischi sia individuali che globali che derivano dalla complessità sociale e dalle sue multiformi manifestazioni.

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Globalizzazione del rischio nel senso di intensità: guerra nucleare può minacciare l’ intera umanità

Globalizzazione del r. nel senso di numero crescente di eventi contingenti che interessano grandi masse in tutto il pianeta (divisione globale del lavoro)

R, derivante dall’ambiente creato o dalla natura socializzata: applicazione del sapere umano all’ambiente fi sico

Consapevolezza del r. come tale: lacune di sapere dei rischi non colmate altrimenti

Consapevolezza diff usa del rischio Consapevolezza dei limiti del sapere esperto: nessun sistema

esperto può avere una conoscenza totale delle conseguenze derivanti dall’applicazione dei principi esperti

1-4: condizioni che alterano la distribuzione oggettiva dei rischi 5-7: condizioni ce alterano l’esperienza o la percezione dei

rischi conosciuti

RISCHIO E PERICOLO NELLA SOCIETÀ GLOBALE

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I meccanismi di disembedding tolgono dalle mani di individui o gruppi specifici il controllo degli eventi

Consapevolezza dei molti rischi generalizzati è oggi diff usa in larghi strati della popolazione

Ogni valutazione di mera probabilità è controversa I rischi non esistono solo sotto forma di pericoli

derivanti dall’imperfetto funzionamento dei meccanismi di disembedding, ma anche come spazi d’azione “chiusi” e istituzionalizzati.

Rischi generati da forme di attività standardizzate (es. scommesse o sport)

Consapevolezza dei limiti del sapere esperto: il fatto di rendersi conto dei margini di ignoranza degli esperti stessi può minare la fiducia dei profani

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Pericolosità sismica : è la st ima del lo scuot imento atteso in una certa zona in un dato tempo d i osservaz ione. Dipende esc lus ivamente da l le caratter ist iche del la s ismic i tà del l ’area e possiamo solo valutarla, NON modifi carla . Genera lmente la st ima del la per ico los i tà s ismica s i basa su un approccio probabi l is t ico e pertanto espr ime lo scuot imento atteso con una certa probabi l i tà d i accadimento in una fi nestra tempora le.

Rischio sismico: è una valutaz ione dei danni che un evento s ismico potrebbe produrre, s ia in termin i d i persone co invol te , s ia in termini d i cost i economici . I l r ischio s ismico d i una certa area dipende dal la pericolosità sismica , dai beni esposti sul territorio (persone, abi taz ioni , beni cu l tura l i , industr ie , impiant i part ico lar i , in f rastrutture in genera le) e dalla vulnerabil ità degl i stessi beni . La vulnerabi l i tà è la propensione a danneggiars i d i una struttura, ovvero la sua scarsa res istenza a l l ’az ione del terremoto. I l r ischio sismico PUO’ essere drasticamente ridotto con intervent i d i r iduz ione del la vulnerabi l i tà , c ioè d i migl ioramento del comportamento s ismico d i una struttura.

FONTE: INGV

RISCHIO E PERICOLO: L’ESEMPIO DEI TERREMOTI

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I rischi globali: rischi ambientali (l ’eff etto serra e le sue conseguenze metereologiche), rischi bellici (il terrorismo internazionale), rischi alimentari (il problema della “mucca pazza” o degli organismi geneticamente modificati), rischi nucleari (Chernobyl), rischi sociali (sommosse, fame, persecuzioni politiche e religiose) rischi sanitari (Ebola, H5N1 e SARS) emergono dalle condizioni stesse dello sviluppo post-industriale e che costringono ad una revisione dell'idea sostanzialmente ottimista e positiva del modernismo.

Il rischio come segno distintivo e misura dell'incertezza dell'età post-moderna: i rischi sociali, politici, ecologici e individuali eludono progressivamente il controllo delle istituzioni protettive della società industriale.

La velocità con cui si susseguono le innovazioni, ma anche l’estendersi del numero degli eventi che possono essere considerati “critici” per gli equilibri internazionali, non consentono alla società di rispondere tempestivamente in modo appropriato, né di controllarne gli eff etti.

RISCHI GLOBALI

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Prima modernità o modernità semplice: società industriale e realtà lineare, percorsi di vita identificabili e stratificazione sociale organizzata

Seconda modernità o Modernità riflessiva, intesa una società che è il “riflesso” della precedente, ma ha perso i caratteri di linearità e coerenza della precedente ed è priva di razionalità non vedendo i pericoli che produce

La SMR nasce dalla consapevolezza di una realtà incredibilmente più complessa capace di impattare sulle condizioni oggettive in modo inavvertito “alle spalle degli uomini”

Tematiche a sostegno della SMR fragilità della civilizzazione shock ecologico

SOCIETÀ MONDIALE DEL RISCHIO E SECONDA MODERNITÀ

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3 generi di pericoli globali: (pericoli della normalità vs pericoli eccezionali)

Confl itti sui “bads” che vengono prodotti come rovescio dei “goods”: distruzione ecologica e pericoli tecnico-industriali determinati dalla ricchezza (emissioni CO2, eff etto serra, conseguenze imprevedibili biogenetica)

Distruzione ecologica e pericoli tecnico-industriali determinati dalla povertà. Es. disboscamento foreste pluviali, rifi uti tossici (anche importati), grandi tecnologie invecchiate (industria chimica, nucleare). “Questi pericolo emergono nel contesto dei processi di modernizzazione avviati e interrotti. Così, crescono le industrie che possiedono un potenziale tecnologico rischioso per l’ambiente e la vita, senza che i paesi in cui si trovano dispongano dei mezzi istituzionali e politici per evitare possibili catastrofi ” (Beck, p. 60)

SMR: PERICOLI GLOBALI

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Pericoli delle armi di annientamento di massa sono legati a situazioni di guerra o di terrorismo

Guerra: anche dopo la fi ne della contrapposizione Est-Ovest, i pericoli legati alle armi nucleari e/o biologiche non si sono estinti, sono anzi sfuggiti alla struttura di controllo del “patto atomico” tra superpotenze

Terrorismo fondamentalista o privato. Cresce la possibilità che anche gruppi privati (e non solo statali) possano disporre di armi di annientamento di massa > nuova forma di pericolo per la società

Focolai globali di pericolo sono in grado di completarsi e rinforzarsi: disastri ecologici favoriscono le guerre (es. acqua), confl itti armati per risorse vitali o sollecitazione impiego forza militare per tutelare risorse

SMR: PERICOLI GLOBALI (ARMI DI ANNIENTAMENTO DI MASSA)

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Un paese che vive nella miseria sfrutterà l’ambiente fi no all’ultimo

Disastri ecologici possono provocare movimenti di masse in fuga, che a loro volta possono provocare confl itti bellici; oppure stati belligeranti destinati alla sconfi tta possono ricorrere al rimedio estremo della distruzione di risorse naturali

“Spirale della distruzione” Minacce globali mettono in discussione gli schemi di sicurezza

tradizionali “non esistono pericoli globali come tali, essi sono piuttosto

mescolati e intrecciati, fi no all’irriconoscibilità, con i confl itti della povertà, con i confl itti etnici e con quelli dei nazionalismi che affl iggono il mondo” (Beck p. 61)

No autonomia crisi globali; involontaria politicizzazione di tutti i campi di azione sociali causata dai produttori globali di rischio

INVOLONTARIA POLITICIZZAZIONE

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Globalizzazione signifi ca politicizzazione, perché “il dispiegarsi della globalizzazione consente alle imprese (…) di liberare e riconquistare il potere di azione, fi nora addomesticato con gli strumenti della politica e dello Stato sociale” (Beck, p. 14)

“Proprio perché il lavoro può e deve essere più fl essibile per far crescere i profi tti, la politica corrente va contro se stessa. Chi stimola la crescita economica produce, alla fi ne, disoccupazione. Chi abbassa le tasse (…), produce in modo analogo, quasi sempre, disoccupazione” (pp.14-15)

Globalizzazione sollecita un depotenziamento della politica nazional-statale

Imprese possono esportare posti di lavoro , distribuire il lavoro nel mondo, fi no a rendere “puri e semplici inganni le etichette dei prodotti”

RELATIVIZZAZIONE DELLO STATO NAZIONE

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Le imprese possono “distinguere autonomamente tra luogo di investimento, luogo di produzione, sede fiscale e sede di residenza” dei manager

Subpolitica: opportunità ulteriori di azione e potere al di là del sistema politico (p. 16)

La società mondiale relativizza lo Stato-nazioneCapitalismo senza lavoro più capitalismo senza tasseEs. Germania (1979-97) crescita dei profi tti delle

imprese: 90%; crescita dei salari: 6%; ricavato delle tasse sui salari: raddoppiato; ricavato delle imposte sul reddito delle società: dimezzato

Cresce il livello del confl itto tra contribuenti virtuali e reali (multinazionali vs piccole e medie imprese)

CONTRIBUENTI VIRTUALI

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Sovvenzioni a multinazionali: 1) ottimizzazione misure infrastrutturali; 2) sovvenzioni statali; 3) meno tasse; 4) esternalizzazione costi per i disoccupati

Individualizzazione: “cemento sociale diventa poroso, la società perde la propria autocoscienza collettiva e con ciò la sua capacità di azione politica” (Beck, p. 21)

Globalizzazione economica: il capitalismo perde e fa perdere lavoro > “si infrange l’alleanza storica tra economia di mercato, Stato sociale e democrazia, che sinora ha legittimato il progetto della modernità”

Morte di un modello di modernizzazione che riguarda Stato sociale, democrazia e opinione pubblica

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Beck distingue tra globalismo, globalità e globalizzazione

Globalismo: “il punto di vista secondo cui il mercato mondiale rimuove o sostituisce l’azione politica, vale a dire l’ideologia del dominio del mercato globale” (neoliberismo, p. 22)

Monocausale, economicistica, “riduce la multidimensionalità della globalizzazione ad una sola dimensione” (quella economica) e considera ad essa subordinate le altre dimensioni

Il nucleo ideologico del globalismo consiste nel liquidare una diff erenza fondamentale della prima modernità (politica vs economia)

Non c’è solo un globalismo aff ermativo, ma anche un globalismo “che dice no”

GLOBALISMO

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Protezionisti neri: fanatici dello stato nazione E contemporaneamente del mercato libero mondiale. Viene tratteggiata una società mondiale in cui stati forti e mercato libero coesistono

Protezionisti verdi: lo stato è come un animale minacciato di estinzione e va difeso in quanto unico baluardo di difesa degli standard ambientali. Il protezionismo verde non riesce a pensare globalmente e agire localmente ma è un vincitore della globalizzazione

Protezionisti rossi: globalizzazione come lotta di classe, nostalgia dello stato sociale senza capire che il problema non è congiunturale ma definitivo, senza considerare il bisogno di riordinare gli aiuti sociali in altre forme

TRE FORME DI PROTEZIONISMO

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“Globalità significa che viviamo da tempo in una società mondiale, e questo nel senso che la rappresentazione di spazi chiusi diviene fi ttizia” (Beck, p. 23)

“Società mondiale” significa l’insieme dei rapporti sociali che non sono integrati nella politica dello Stato nazionale o non sono da essa determinati

Significa anche società mondiale percepita, riflessiva: gli uomini e le culture si percepiscono come reciprocamente legati, pur nelle loro diff erenze

“mondo” significa dunque diff erenza, molteplicità, “società” significa non-integrazione > società mondiale come molteplicità senza unità

GLOBALITÀ

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Globalizzazione signifi ca “il processo in seguito al quale gli Stati nazionali e la loro sovranità vengono condizionati e connessi trasversalmente da attori transnazionali”

Irreversibilità della globalità come diff erenza essenziale tra prima e seconda modernità

Cosa rende la globalità irreversibile? l’interazione del commercio internazionale la rivoluzione permanente delle comunicazioni le rivendicazioni di democrazia e dei diritti umani lo sviluppo degli attori multicentrici le problematiche ambientali la povertà globale Distruzioni globali dell’ambiente Conflitti transculturali locali

GLOBALIZZAZIONE

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La globalità caratterizza la seconda modernità; la globalizzazione è il processo che “crea spazi e legami sociali transnazionali, rivaluta le culture locali e stimola le culture terze” (Beck, p. 25)

Tre parametri fondamentali: estensione nello spazio, stabilità nel tempo, densità sociale delle reti

La specifi cità del processo di globalizzazione “consiste nell’estensione, densità e stabilità, empiricamente rilevabili, delle reti di relazioni reciproche regional-globali e della loro autodefinizione massmediale, così come degli spazi sociali e dei loro flussi d’immagine a livello culturale, politico, finanziario, militare ed economico” (p. 25)

Nuova è anche l’autopercezione di questa transnazionalità, nuova è la “perdita del luogo”, nuova è la percezione dell’Altro transculturale nella propria vita

Società mondiale senza stato mondiale e senza governo mondiale

SOCIETÀ MONDIALE

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Globalizzazione delle informazioni (es. Eltsin trasmesso dalla CNN)

Globalizzazione ecologicaGlobalizzazione economico-fi nanziariaGlobalizzazione della produzioneGlobalizzazione culturaleDimensioni: tecnico-comunicativa; ecologica; economica;

organizzazione del lavoro; civile; ecc.“Per globalizzazione si intende l’evidente perdita di confi ni

dell’agire quotidiano nelle diverse dimensioni dell’economia, dell’informazione, dell’ecologia, della tecnica, dei confl itti transculturali e della società civile” (p. 39)

Radicale trasformazione della vita quotidiana; “(con)vivere e agire al di sopra delle distanze” (Giddens)

GLOBALIZZAZIONI (DIMENSIONI DELLA GLOBALIZZAZIONE)

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“Il dibattito sulla globalizzazione nelle scienze della società può essere compreso e sviluppato come una controversia su quali assunti di fondo (…) possano sostituire l’assiomatica nazional-statale” 1. “Categorie di mezzo” rivelate nell’ambito della ricerca sociale sulle

migrazioni: approccio che tiene conto degli spazi sociali transnazionali

2. Teoria del sistema-mondo radicalizza questa prospettiva nell’assunzione opposta: l’agire sociale si realizza nel quadro generale del sistema capitalistico mondiale (divisione del lavoro e disuguaglianze)

3. Questo sguardo sul sistema-mondo viene relativizzato da “i due mondi della politica mondiale” (Rosenau): la società degli stati nazione; le organizzazioni transnazionali (attori, gruppi, individui)

4. Società mondiale del rischio 5. Cultural theory: “sia… sia” sostituisce “o…o” 6. Società civile transnazionale

PER UNA SOCIOLOGIA DELLA GLOBALIZZAZIONE

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Nella prospettiva del nazionalismo metodologico (prima modernità) la società e lo Stato sono vissuti e organizzati come sovrapponibili

Presupposto: controllo politico-statale dello spazioQuesta architettura del pensiero e dell’azione “si

infrange contro la spinta di una globalizzazione economica, politica, ecologica, culturale e “biografica”

Imprese transnazionali sono in grado di muovere gli Stati nazionali uno contro l’altro

Anche con “i mondi simbolici dell’industria culturale globale” si supera l’identificazione di Stato, società e identità (Appadurai: immaginazione delle vite possibili non può più essere intesa in senso nazionale o etnico)

OLTRE IL NAZIONALISMO METODOLOGICO

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“Cultura 1”: connette la cultura ad un determinato territorio (dal Romanticismo in poi; relativismo culturale)

“Cultura 2”: più esteso, cultura come “software” umano universale, che sta alla base delle teorie dello sviluppo e della diff usione della cultura, definita come un processo di apprendimento translocale; cultura “al plurale”

Regionalismi sopranazionali e subnazionali

DUE CONCETTI DI CULTURA

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Società civile transnazionaleEs. Greenpeace; alleanza di convinzioni contrapposte “il cittadino scopre che l’atto di acquisto può diventare

una scheda elettorale diretta”Protesta indotta e alimentata con mezzi simbolici e

mass-mediali (oggi anche con mezzi digitali)L’uomo soggiace alla politica simbolica dei media, a

maggior ragione nell’astrattezza e nell’onnipresenza della distruzione che attraversa la società mondiale del rischio

“Semplicità”, intesa come Trasmissibilità: noi tutti siamo colpevoli nei confronti

dell’ambiente; i casi di grandi disastri ambientali causati da multinazionali rendono “evidente la situazione dell’uomo qualunque”; differenza di dimensioni

GLOBALIZZAZIONE DAL BASSO

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“Protesta morale”: “quelli lassù” sono autorizzati a distruzioni di grande entità, “noi qua giù” siamo caricati di responsabilità quotidiane

Opportunità politicaFacili alternative d’azione (scelte d’acquisto

“moralmente buone”)“Vendita ecologica di indulgenze”: boicottaggio come

facile forma di (auto)assoluzione senza costi personali

SEMPLICITÀ:

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“Poligamia di luogo”: la “nostalgia di casa” può avere due (o più) volti per quote crescenti della popolazione

I contrasti del mondo non hanno luogo “là fuori”, ma al centro della nostra vita (famiglie multiculturali, azienda, amici, scuola, città, ecc.): noi tutti viviamo in maniera glocale

Una vita “in viaggio”: vivere in un posto non signifi ca più (necessariamente) vivere insieme, e vivere insieme non signifi ca più vivere nello stesso luogo

Dalla metafora del fl aneur alla vita “con la segreteria telefonica e il mail-box”

Dalla mobilità come movimento di un’unità sociale tra due luoghi sul piano della gerarchia dei rapporti sociali alla mobilità interna della propria vita (essere contemporaneamente “qui” e “lì”

Adattabilità psicologica e fi sica necessaria per gestire la vita quotidiana tra mondi diff erenti

LA GLOBALIZZAZIONE DELLE BIOGRAFIE

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Nuova semplificazione delo globalismo “inteso come il dominio del mercato che si impone su tutto e che tutto cambia”

Metafisica del mercato mondiale : agire unidimensionale, mondo unicausale (es. pensioni)

I l cosiddetto libero mercato mondiale : si trascura che viviamo in un mondo lontano dal libero mercato fondato sui vantaggi che possono derivare dalla competizione. Due modi per abbassare i costi: accresciuta redditività o abbassamento standard di produzione e lavoro

Da un punto di vista economico abbiamo ancora a che fare con l’internazionalizzazione, non con la globalizzazione: rapporti tra determinate aree del mondo

Drammaturgia del rischio: i l potere del globalismo deriva per lo più dalla messa in scena della minaccia; egemonia semantica

ERRORI DEL GLOBALISMO

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Assenza di politica come rivoluzione: si ubbidisce alle leggi di mercato mondiale, che “costringono” a ridurre al minimo lo Stato (sociale) e la democrazia

Il mito della linearitàCritica del pensiero catastrofico: diminuzione della

forza lavoro non è una crisi (diffi cilmente reversibile), né una catastrofe (potenziali opportunità di libertà)

Protezionismo nero: adorano lo Stato nazionale e lo smantellano con ideologia neoliberale

Protezionismo verde: considerano lo Stato-nazione come un biotopo a rischio che protegge gli standard ambientali contro gli interventi del mercato mondiale

Protezionismo rosso: rispolverano la vecchia lotta di classe; nostalgia dello Stato sociale

ERRORI DEL GLOBALISMO - 2

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1- Cooperazione internazionale:aumento collaborazione tra stati nazionali per l imitare i l potere delle imprese globali; necessità di una regolamentazione internazionale e di maggiore coordinamento interstatuale;anche se non tutti gli stati possono unirsi in senso transnazionale, possono procedere assieme mediante accordi e ridefi nizioni di set normativi   2- La sovranità inclusivala delega dei diritt i di sovranità è parallela all’acquisizione di maggiore potere di organizzazione transnazionale

3- Partecipazione del lavoro al capitale   

RISPOSTE ALLA GLOBALIZZAZIONE

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Riorientamento del la formazionepoiché la società globale è la società del la conoscenza la formazione, la r icerca e i l sapere divengono central i ; quindi: al lungare i l periodo di formazione, al largare la formazione specifi ca a determinate professioni, orientare la formazione verso qual ifi cazioni-chiave con una vasta gamma di appl icazioni , fl essibi l i tà, apprendimento permanente La spinta dal basso: imprese transnazional i ademocratiche o antidemocratiche?Presentare i l conto ai contribuenti virtual ii l progetto economico l iberista non può essere svincolato da un progetto pol it ico di democraticizzazione. Beck auspica la nascita e lo svi luppo di una Amnesty dei consumatori in grado di far r ispettare al le imprese uno standard democratico

Culture sperimental i , mercati di nicchia, autorinnovamento del le società?

Un contratto sociale contro l ’esclusione?