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Francesco Agustoni Milano, 20 Maggio 2012 L’arte dell’incontro e i linguaggi delle nostre professioni

Francesco Agustoni

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Linguaggi delle nostre professioni:

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Francesco Agustoni

Milano, 20 Maggio 2012

L’arte dell’incontro e i linguaggi delle nostre professioni

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Dove si impara a comunicare con i pazienti?

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“Comunicazione e Relazione in Medicina”

• FASE I: fondamenti di psicologia, comportamento individuale e sociale– Il comportamento umano nella prospettiva evoluzionistica

e bio-culturale

– Principi metodoligici della psicologia

– Percezione e attenzione

– Apprendimento

– Memoria

– Motivazioni, emozioni, elementi non verbali della comunicazione

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“Comunicazione e Relazione in Medicina”

• FASE II: relazione e comunicazione medico-paziente– Concetti di salute-malattia– Valutazione della vulnerabilità e dell’esposizione a fattori

di rischio– Età e fasi di sviluppo nell’arco vitale– Disabilità e limitazioni fisiche e/o psichiche– Valori di riferimento e ambiente culturale di appartenenza– Differenze di genere– Contesto familiare e sociale– Esposizione ai media ed utilizzo delle informazioni

sanitarie– Auto-efficacia e compliance del paziente

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“Comunicazione e Relazione in Medicina”

COMUNICAZIONE MEDICO-PAZIENTE:– Elementi di base e modelli di scambio delle

informazioni– Elementi non verbali– Contenuti

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Informazione e comunicazione

L’informazione rappresenta la prima tappa nel rapporto medico-paziente, differisce dalla comunicazione soprattutto perché la prima non implica necessariamente lo sviluppo di un rapporto emotivo tra medico e paziente, mentre la seconda per poter essere efficace richiede un certo grado d’identificazione e un certo coinvolgimento emotivo ed affettivo

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Cosa è necessario fare

eticamente?

Come supportare l’angoscia

del paziente?

Come avviare subito le

cure?

Come sopportare il dolore dei

pazienti?Come

non fare danni?

Come evitare

problemi legali?

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Codice di Deontologia Medica

Informazione e consenso Art. 33

Informazione al cittadino Il medico deve fornire al paziente la più idonea informazione sulla diagnosi, sulla prognosi, sulle prospettive e le eventuali alternative diagnostico-terapeutiche e sulle prevedibili conseguenze delle scelte operate. Il medico dovrà comunicare con il soggetto tenendo conto delle sue capacità di comprensione, al fine di promuoverne la massima partecipazione alle scelte decisionali e l’adesione alle proposte diagnostico-terapeutiche. Ogni ulteriore richiesta di informazione da parte del paziente deve essere soddisfatta.

(continua)

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Art. 33 (segue)

Il medico deve, altresì, soddisfare le richieste di informazione del cittadino in tema di prevenzione. Le informazioni riguardanti prognosi gravi o infauste o tali da poter procurare preoccupazione e sofferenza alla persona, devono essere fornite con prudenza, usando terminologie non traumatizzanti e senza escludere elementi di speranza. La documentata volontà della persona assistita di non essere informata o di delegare ad altro soggetto l’informazione deve essere rispettata.

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Informazioni che devono essere ragionevolmente rivelate:

1. Diagnosi: descrizione della condizione o del problema

2. Trattamento: natura e scopo del trattamento proposto

3. Conseguenze: rischi e benefici del trattamento proposto

4. Alternative: valide alternative al trattamento proposto, includendone i rischi e i benefici

5. Prognosi: esito previsto con e senza il trattamento

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Il modello degli step progressivi

1) Primo stadio: avviare il colloquio

2) Secondo stadio: esplorare che cosa sa il paziente

3) Terzo stadio: capire che cosa il paziente desidera sapere

4) Quarto stadio: rendere il paziente partecipe dell’informazione

5) Quinto stadio: pianificare ed accompagnare

(da Buckman R, La comunicazione della diagnosi, Raffaello Cortina, Milano 2003)

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Linguaggio

• Professionale (tecnico)• Credibile• Comprensibile• Modulabile

La comunicazione deve coinvolgere l’interlocutore (paziente, familiari)

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Linguaggio professionale

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Francesco Agustoni

Milano, 20 Maggio 2012

Grazie per l’attenzione…