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Francesco Faà di Bruno

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Descrizione fondatore delle Suore Minime

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Il Beato Francesco Faà di Bruno,

ultimo di dodici figli, nacque ad

Alessandria (Italia) il 29 Marzo

1825 da una famiglia nobile

piemontese.

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Studiò alla Regia Accademia Militare

di Torino. Partecipò alla prima Guerra

di Indipendenza (1848-1849).

Di fronte a tanti commilitoni morti sul

campo di battaglia, pensa, a ciò che

sarà stato di loro dopo la morte. Si

sente spinto a pregare e a far pregare,

ad offrire sacrifici per suffragare le

anime dei soldati morti in guerra.

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Siamo chiamate ad annunciare il mistero Pasquale

e la Speranza viva che non delude, a contemplare

Cristo che scende agli inferi e libera ogni uomo dal

male e dal peccato, a partecipare con l’offerta di

noi stesse alla sua missione di redenzione affinché

le anime del Purgatorio siano pienamente

purificate e ogni uomo in Cristo vinca il male con

il bene.

Da qui l’intuizione della

missione del suffragio

che caratterizzò tutta la

sua vita.

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Lasciata la carriera militare

completa gli studi matematici

e scientifici all’Università, la

Sorbona, di Parigi. Questa

esperienza a contatto con la

povertà parigina e la grande

fede e carità laica lo toccherà

profondamente e lo segnerà

per tutta la vita,

permettendogli di impegnarsi

non solo nell’annuncio della

Speranza che va oltre la morte

(suffragio), ma anche …

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Nella lotta contro il male, nelle sue diverse

manifestazioni:

in particolare la povertà e in special modo quella

religiosa. Si impegna nell’accompagnamento in un

cammino di fede, riservando la sua attenzione alla

donna povera e in difficoltà.

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Tornato a Torino si dedica quindi all’aiuto

umano e spirituale della donna. Erano

molte le ragazze, provenienti dalle

campagne in cerca di lavoro, lasciate a loro

stesse in balia di tanti mali.

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Il 2 febbraio del 1859, dà vita a una

importante opera di carità, “il

Conservatorio di S. Zita”, in via S.

Donato a Torino, che fu definita “la

cittadella della donna”. Questa realtà

fu il centro da cui scaturirono

innumerevoli iniziative di carità che

Francesco affidò alla nuova

Congregazione, da lui fondata pochi

anni prima della sua morte, nel 1881.

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Nel 1876 conclude la costruzione della Chiesa di Nostra Signora

del Suffragio (splendido monumento e catechesi della realtà escatologica

attraverso le immagini) fulcro dell’opera e della Congregazione.

Questo santuario ha inoltre il fine che “si preghi continuamente per i

caduti di tutte le guerre, per i morti di tutte le nazioni”

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Il 27 Marzo 1888 morì lasciando

alle sue suore la missione di ….

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Partecipare all’Opera di Redenzione, con l’offerta di loro stesse nell’atto eroico di

carità, preghiera, azione e sacrifico in suffragio delle anime del Purgatorio e

attraverso la formazione cattolica integrale della persona:

- in particolare nella promozione della dignità cristiana della donna;

- nella formazione della retta coscienza;

- nell’educazione scolastica e nella catechesi, secondo il Magistero della Chiesa;

- nell’animazione liturgica;

- nell’attenzione e accompagnamento degli anziani e dei moribondi;

- nei servizi sociali secondo il loro carisma.

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Lo stile di vita di Francesco Faà di Bruno fu segnato

soprattutto dall’umiltà e dalla carità; ebbe grande amore per

l’Eucarestia, memoriale del mistero Pasquale e massimo

suffragio, e per Maria, colei che più intimamente partecipa al

mistero di salvezza di Gesù Cristo, Patrona e Fondatrice della

Congregazione.

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Il 25 settembre 1988 fu beatificato a Roma, da Sua Santità

Giovanni Paolo II, nel 1° centenario della morte.

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Dall’amore per Dio scaturiva

quell’amore

per il «prossimo», che

spinse Francesco Faà di

Bruno sulla strada dei

poveri, degli umili, degli

indifesi, facendone un

gigante della fede

e della carità. A cent’anni

dalla sua morte,

il messaggio di luce e di

amore suscitato

dal Beato Francesco Faà di

Bruno, lungi

dall’esaurirsi, si rivela

quanto mai attuale

spingendo all’azione quanti

hanno a cuore

i valori evangelici.

Giovanni Paolo II

Roma 25 settembre 1988