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Argomenti
1. Le funzioni del settore pubblico: obiettivi
e strumenti
2. Le istituzioni e le regole di contabilità e
finanza pubblica
LE FUNZIONI DEL SETTORE
PUBBLICO: OBIETTIVI E
STRUMENTI
Richard Musgrave,
The Theory of Public Finance
Mc Graw Hill, New York, 1959
• Allocazione
• Redistribuzione
• Stabilizzazione
Le funzioni fondamentali del settore
pubblico:
Allocazione
• Persegue modalità efficienti di offerta
dei servizi pubblici e di prelievo fiscale
attraverso
produzione pubblica
regolamentazione di attività private
Redistribuzione
• Corregge la distribuzione delle risorse
realizzata dal mercato attraverso:
• trasferimenti monetari
• offerta di servizi reali (trasferimenti in kind)
• imposte
Stabilizzazione
• Regola il livello dell’attività economica,
garantendo il pieno impiego e il controllo
dell’inflazione attraverso:
• la manovra delle spese e delle imposte
• misure che incentivano l’attività produttiva
Caratteristiche e peculiarità dell’attività
dell’operatore pubblico
• L’attività delle amministrazioni pubbliche
viene ricondotta nei conti nazionali a tre
principali filoni:
• la produzione diretta di beni e servizi;
• l’attività di distribuzione e redistribuzione
del reddito;
• l’intervento sulla capacità produttiva
attraverso l’attività di investimento.
Componenti della spesa pubblica
• La spesa pubblica complessiva pertanto può essere classificata in tre componenti principali:
• a) i consumi finali (in larga parte soddisfatti dalla produzione pubblica);
• b) la spesa connessa alla distribuzione del reddito;
• c) la spesa connessa all’accumulazione.
• In base ad un’analisi della composizione percentuale della spesa complessiva italiana (RGS, 2010), negli ultimi anni circa la metà è stata diretta ad interventi sulla distribuzione del reddito (e all’interno di questi oltre il 70% ha riguardato la spesa per prestazioni sociali), oltre il 40% a consumi finali, meno del 10% ad accumulazione di capitale
Spesa pubblica: spesa per beni e servizi acquistati dallo
Stato o da enti pubblici.
La classificazione di G
Spesa pubblica
per l’acquisto di
beni e servizi
Spesa per
investimenti
(in conto capitale)
Spesa per trasferimenti
(non incrementa la
produzione, ma ha solo
effetti redistributivi)
L’attività dell’operatore pubblico
Dove
Ĝ = offerta di beni e servizi
G= spesa pubblica corrispondente
Se = pagamenti erogati da BS
Ŝ= stanziamenti da BS
Il bilancio dello Stato
• In base alla definizione della Ragioneria
Generale dello Stato:
• “Il bilancio dello Stato è un documento contabile
di previsione, indicante le entrate e le uscite
dell'amministrazione statale, relative a un
determinato periodo di tempo (esercizio
finanziario).
Funzioni del BDS
• Il bilancio ha funzione:
• contabile, in quanto permette di conoscere la situazione contabile dell'amministrazione e di regolarne l'attività futura;
• di garanzia, per i cittadini nei confronti dell'amministratore pubblico;
• politica, nel rapporto tra Governo e Parlamento;
• giuridica: il bilancio ha forza di legge e vincola alla sua osservanza l'attività della pubblica amministrazione;
• economica: è uno strumento di programmazione, che permette di valutare gli effetti dell'attività finanziaria sui vari aspetti della vita economico-sociale e di orientare gli interventi di politica economica”
Funzione politica, giuridica ed economica
• La funzione politica e la funzione giuridica riguardano l’aspetto esecutivo del bilancio:
• come strumento legislativo, il bilancio vincola l’attività del potere esecutivo
• come strumento politico, non solo diviene un mezzo di controllo parlamentare sull’esecutivo ma “consente alla collettività di raccogliere elementi di giudizio sull’attività svolta dal Governo” (Cosciani, 1961, p.680).
• Infine, la funzione economica concerne l’aspetto allocativo del bilancio, e interessa non solo la spesa ma anche le entrate necessarie a garantire la fornitura di beni e servizi pubblici.
• Attraverso la funzione allocativa, il bilancio risponde all’esigenza di influenzare l’economia nazionale: lo “Stato fattore di produzione” ha l’obiettivo di garantire la fornitura di beni e servizi essenziali alla vita economica di un paese, in funzione delle preferenze dei cittadini all’interno di un’economia di mercato. Il bilancio ha altresì la funzione di “correggere la preesistente distribuzione dei redditi e dei patrimoni” (Cosciani, 1961, p. 102).
Le fasi del BDS
1. l’esecutivo prepara la bozza del bilancio e la sottopone all’assemblea legislativa;
2. il bilancio viene discusso dal Parlamento che può apportare modifiche;
3. la terza fase è l’esecuzione del bilancio ad opera dell’esecutivo e/o delle agenzie governative;
4. la quarta fase è il controllo sull’esecuzione del bilancio da parte del Parlamento;
5. l’ultima fase è quella di verifica/monitoraggio sui conti di finanza pubblica, spesso ad opera di un’agenzia/istituzione indipendente che accerti l’affidabilità dei dati presentati.
Alcune domande…
• Perché occuparci dei conti pubblici?
• capire come la finanza pubblica influisce/può influire sul sistema economico
• capire come la fissazione di obiettivi macro della politica di bilancio può
tradursi in azioni idonee a perseguirli
• Su cosa incidono le scelte di bilancio?
• dimensione macroeconomica che attiene alla stabilizzazione e alla crescita
economica (utilizzo spesa e prelievo come strumenti di policy)
• dimensione micro-settoriale che attiene alle preferenze collettive di
allocazione delle risorse pubbliche (scelte di destinazione spesa e
reperimento prelievo)
• Perché un economista pubblico dovrebbe occuparsi di procedure di
bilancio e di contabilità pubblica?
• il processo e le istituzioni contano (influiscono sulla rigidità degli strumenti di
policy e sui risultati delle politiche)
• riforme buon test per verificare questa affermazione
Il ruolo dinamico del bilancio dello Stato
• A monte del processo di definizione delle politiche macro è il ruolo del bilancio nelle democrazie
• Il bilancio pubblico (quello dello Stato in primis) è la traduzione finanziaria degli obiettivi perseguiti dalla collettività
• Si tratta di una più ampia funzione che si concretizza in interventi che rispondono a due esigenze principali:
• – interventi che rispondono a esigenze macro;
• – interventi che rispondono a specifici obiettivi provenienti dalle preferenze allocative dei cittadini (riflettono concetto, perimetro e finalità dell’intervento pubblico presso una data collettività).
• Sono sempre presenti nella decisione di bilancio, ma con sfumature e rilievo variabili nel tempo (le istituzioni di bilancio e le norme di contabilità ne codificano l’equilibrio)
• Nel processo allocativo un ruolo rilevante va alle scelte in materia di SPESA PUBBLICA
L’analisi economica delle scelte
collettive si pone spesso in termini di
relazione tra strumenti e obiettivi
L’analisi normativa cerca di fornire
indicazioni circa la relazione tra
strumenti specifici e possibili
obiettivi di finanza pubblica
Analisi positiva
L’analisi positiva ha l’obiettivo di
individuare i nessi causali tra le
variabili economiche a partire
dall’osservazione della realtà
economica.
Capire la finanza pubblica
Gli indicatori di finanza pubblica
Gli strumenti di finanza pubblica
Gli indicatori della finanza pubblica
Spesa primaria delle AAPP per sottosettore: fonte Mazzotta (2012)
I principali indicatori di bilancio
• Banca d’Italia, relazione 2014
Le entrate
Le spese
• La categoria di spesa per consumi
intermedi rappresenta una delle principali
voci di uscita relative al funzionamento
delle amministrazioni pubbliche
(consulenze, carta, hardware, etc) ed ha
manifestato, nel corso del tempo, un
andamento incrementale=>misure di
contenimento della spesa
risparmio pubblico. Questo è il saldo della parte corrente del bilancio, dato dalla
differenza tra le entrate correnti (tributarie ed extratributarie) e le spese correnti.
Esso costituisce il parametro in base al quale si verifica il rispetto dell’obbligo di
copertura da parte della legge di stabilità: questa può infatti introdurre nuovi oneri
correnti (nella forma di maggiori spese e/o di minori entrate) solo in presenza di un
ammontare equivalente di risorse correnti (minori spese e/o maggiori entrate)
previste dalla legge finanziaria stessa
Il successivo indicatore da considerare è il saldo netto da finanziare, vale a dire la
differenza tra le entrate finali e le spese finali, includendo pertanto in entrambe sia il
conto capitale che le partite finanziarie (con esclusione solo delle voci relative
all’accensione ed al rimborso dei prestiti). Il disegno di legge di stabilità indica
espressamente l’importo del saldo netto da finanziare, il cui valore non può risultare
modificato nel corso dell’ esame parlamentare del provvedimento
Un ulteriore indicatore è rappresentato dall’ indebitamento netto, che corrisponde
in sostanza al saldo netto da finanziare, escluse le partite finanziarie sia di entrata
che di uscita. Il dato costituito dall’indebitamento netto nominale è quello che rileva
ai fini della procedura europea per deficit eccessivo. L’indebitamento netto, in
concreto, misura l’eccedenza della spesa rispetto alle risorse a disposizione del
settore pubblico, da finanziare attraverso la vendita di attività o l’aumento delle
passività: ne consegue che di fatto esso misura la variazione del debito pubblico
prodotta a seguito del risultato di esercizio nell’anno di riferimento.
.
Indebitamento netto strutturale
Dati i parametri di bilancio e le procedure di valutazione degli impegni
assunti dai singoli Stati membri con il Patto di Stabilità e Crescita ed
il Fiscal compact, assume poi una particolare rilevanza, tra le variabili
dei conti pubblici alla base della programmazione di medio periodo della
finanza pubblica e delle decisioni di politica fiscale, un ulteriore risultato
differenziale, costituito dall’indebitamento netto strutturale.
Il saldo così definito è pari all’indebitamento netto corretto per gli
effetti del ciclo economico sulle componenti di bilancio e per gli effetti
delle misure una tantum, che influiscono solo temporaneamente
sull’andamento del disavanzo.
La fissazione degli obiettivi in termini di saldo strutturale riflettono,
infatti, l’impegno del paese per il raggiungimento dell'Obiettivo di Medio
Termine (OMT) concordato in sede europea, che risulta coerente con la
riduzione programmatica del debito pubblico nel lungo periodo.
Il debito pubblico
• GLI STRUMENTI DELLA FINANZA
PUBBLICA: LA SPESA E LE ISTITUZIONI
DI BILANCIO
La spesa pubblica
“La spesa pubblica può opportunamente crescere a
condizione che la collettività sia disposta a pagarne il
costo. […] La spesa pubblica dunque non è un capro
espiatorio al quale attribuire tutti i nostri mali, ma è,
viceversa, il fuoco nel quale si concentrano gli effetti di tutti
gli squilibri politici, economici e sociali del nostro, e non
soltanto del nostro, paese.”
(Sergio Steve, 1978)
Il controllo
Spesa pubblica in % Pil in alcuni
paesi OCSE: ns elaborazione su
dati Pedone (2012)
Debito pubblico in % Pil in alcuni
paesi OCSE: ns elaborazione su
dati Pedone (2012)
Perchè nasce l’esigenza di una fiscal governance
• Debiti crescenti ed effetti generazionali
• Impatto finanziario della crisi
• Per paesi UE: necessità di rispettare il patto di Stabilità e Crescita
• Necessità di una governance stringente che aiuti a limitare l’eccesso
di spesa nelle politiche di bilancio
• Establishing sound fiscal institutions is the first building block of the
quality-concept for public finances since it affects all other aspects of
quality of public finances (QPF) (EU-DG Ecofin, 2008)
34
LE ISTITUZIONI DI BILANCIO
• Budgetary institutions as all the rules and regulations according to
which budgets are drafted, approved, and implemented (Alesina e
Perotti, 1996):
• Schematically:
I. numerical targets on the budget, such as a balanced-budget law;
II. procedural rules (such as voting rules) which regulate the
preparation and legislative approval of the budget;
III. rules regarding the transparency of the budget.
I. + II. => FISCAL GOVERNANCE
III. => FISCAL TRANSPARENCY
I.+II.+III => BUDGETARY INSTITUTIONS
“one key conclusion is that institutional arrangements ranging from legally binding fiscal rules to enhanced transparency and procedural provisions can play a role in helping contain the widely observed penchant of policymakers for excessive deficits” (Debrun e Kumar, 2007, p. 479).
35
Le regole di bilancio
• Le regole di bilancio sono, essenzialmente, di due tipi (Anderson e
Minarik, 2006):
• 1. Deficit-and-debt-based rules che consistono in vincoli
quantitativi sul valore annuale del debito pubblico, espresso in
valore o in percentuale del PIL. Esempi di questo tipo sono il Patto
di Stabilità e Crescita dell’Unione Europea ed il sistema Gramm-
Rudman-Hollings degli Stati Uniti (in vigore fino al 1990). Nel caso
dell’UE le regole, spesso sotto forma di valori numerici, consentono
il monitoraggio degli aggregati di bilancio rispetto ad uno standard
prefissato.
• 2. Expenditure rules, volte a limitare l’incremento della spesa e la
riduzione delle tasse imposte piuttosto che ad operare direttamente
sul disavanzo. Il sistema americano, noto come PAYGO (pay-as-
you-go), si basava, appunto, su vincoli agli impegni di spesa ed alla
tassazione.
L’ESIGENZA DI ISTITUZIONI DI BILANCIO
Common pool dilemma (Weingast, Shepsle and Johnsen,
1981) and P-A problem as political budget cycles (Rogoff,
1990).
The adverse consequences of the principal-agent problem and the common pool problem can be
mitigated by institutions governing the decisions over public finances
(Von Hagen, 2005)
THE INTERPLAY BETWEEN MACRO STRUCTURE, POLITICS AND
INSTITUTIONS
Determinants of fiscal performance (source: Fabrizio and Mody, 2006)
38
Fonte: Alt e Lassen, 2006
Evidenze empiriche-1
Fonte: Hameed, 2005
Evidenze empiriche-2
Indicazioni internazionali di policy
INDICAZIONI DI BILANCIO PIU’ DIFFUSE A LIVELLO INTERNAZIONALE
Su scala internazionale, la necessità di tenere sotto controllo le spese pubbliche si è tradotta in almeno sette fondamentali configurazioni istituzionali (Blöndal, 2003), che comprendono: 1. quadro di bilancio a medio termine; 2. impegni economici di tipo conservativo; 3. tecniche di bilancio di tipo top-down; 4. un controllo esteso degli inputs a livello centrale; 5. attenzione ai risultati; 6. trasparenza di bilancio; 7. procedure moderne di gestione finanziaria. Il Fiscal Responsibility Act adottato in Nuova Zelanda nel 1994 segna l’inizio della più recente ondata di rinnovamento in materia di finanza pubblica in ambito internazionale che si incentra su di una gamma di obblighi di stabilità del bilancio, vincoli sul debito e sulle spese a vari livelli di governo.
La convergenza: i nuovi principi
• Dai principi classici…
• Annual basis
• Universality
• Unity
• Specificity
• Balance
• Ai principi moderni
• Accountability
• Transparency
• Stability
• Performance
Trasmissione internazionale di leggi in materia di strutture di bilancio: dai principi classici di preparazione ex ante ai principi di verifica ex post del processo di bilancio (budget reporting requirements)
I principi classici
• il principio dell'annualità comporta che le spese iscritte nel bilancio siano
autorizzate per la durata di un solo esercizio finanziario, normalmente di
dodici mesi coincidente con l’anno solare.
• il principio dell'universalità stabilisce che il complesso delle risorse
finanzi indistintamente tutte le spese previste e che tutte le entrate e tutte le
uscite dello Stato siano iscritte nel bilancio. In realtà sono ammesse, in alcuni
casi, le c.d. gestioni extra
• il principio dell'unità implica che tutte le entrate e le uscite devono trovarsi
in un unico documento per consentire un utilizzo e un controllo efficace di
tutte le risorse comuni. Secondo questo principio non si possono istituire
collegamenti tra singole voci di entrata e di uscita, anche al fine di evitare
una eccessiva rigidità della struttura;
• il principio dell’equilibrio tra entrate e spese. Secondo tale principio,
occorre garantire tendenzialmente il pareggio di bilancio, limitando il ricorso
all’indebitamento per finanziare la spesa pubblica.
I nuovi principi • L’accountability consiste nella definizione dei soggetti a cui è affidata
la responsabilità e delle modalità con cui essi devono rendere conto
dell’effettivo espletamento dei compiti affidati.
• La trasparenza di bilancio consiste nella divulgazione
dell’informazione e nell’attribuzione della responsabilità in materia di
bilancio.
• Il principio di stabilità richiede che gli obiettivi di bilancio e di debito
pubblico rientrino in un quadro strategico di medio periodo, formulato
in modo da garantire il rispetto della politica di bilancio nel breve
termine
• Infine, l’orientamento ai risultati (performance budgeting) accerta che
le autorità politiche stiano acquistando value for money dalle
amministrazioni pubbliche e si traduce nel passaggio da un bilancio
incentrato sugli input a un bilancio di output, nozione che enfatizza il
passaggio da un’architettura di bilancio costruita attorno al processo
di dialettica istituzionale a un bilancio incentrato sui risultati finali di
finanza pubblica.
UN’INTERPRETAZIONE DELLE REGOLE DI CONTABILITÀ E FINANZA PUBBLICA
Analisi delle regole di contabilità e finanza pubblica
Piano della decisione relativo alla politica di bilancio a livello aggregato:
relazione tra finanza pubblica e contesto macroeconomico
Piano della decisione relativo agli aspetti allocativi e redistributivi:
aspetti più di tipo macrosettoriale e micro.
Il trade-off tra gli obiettivi:
obblighi sociali di reciproca responsabilità ai fini della solidarietà sociale vs necessità di atteggiamenti prudenziali in finanza pubblica
Un’interpretazione delle regole di finanza pubblica
CARATTERISTICHE DELL’ASPETTO “MACRO”
• Priorità della regolazione macroeconomica, inclusa la disciplina di bilancio Macro-budgeting deals with the budget aggregates and with the maintenance of fiscal discipline (Shick, 2003)
• Quadro di compatibilità macroeconomico
• Agisce a monte dei processi decisionali di bilancio, condizionandoli: enfasi sulle prestazioni/risultati
• Obiettivo prevalente negli ultimi anni: Il controllo dei disavanzi, la necessità di programmazione di manovre di rientro dagli squilibri.
• La prevalenza degli obiettivi “macro” favorisce un bilanciamento a favore del potere esecutivo e a scapito del legislativo, poiché è solo il primo quello che può operare con l’obiettivo di controllo dei conti pubblici
Caratteristiche dell’aspetto “macro”
CARATTERISTICHE DELL’ASPETTO “MICRO”
• Il secondo tipo di sollecitazioni, relativo agli aspetti allocativi e redistributivi, opera più a valle della decisione di finanza pubblica (Shick, 2003)
• Riguarda la definizione degli equilibri tra le priorità di allocazione delle risorse pubbliche che emergono dagli interessi contrapposti presenti nella società: ruolo chiave del processo e dello “chainage vertueux” (LOLF) tra processo e risultati
• Meccanismi di generazione delle scelte relative alle politiche pubbliche come esercizio di democrazia da parte dei cittadini e dei gruppi che li rappresentano: quadro di compatibilità del consenso
Caratteristiche dell’aspetto “micro”
Il ciclo di bilancio in Italia • Gli strumenti della programmazione di bilancio delineati dalla modifica alla
legge di contabilità (l.39/2011 e ss.gg.):
• il Documento di economia e finanza (DEF, ex DFP), presentato
annualmente dal Governo alle Camere entro il 10 aprile, espone il quadro
della programmazione economico finanziaria su base almeno triennale,
recando al suo interno lo schema di Programma di stabilità (che contiene gli
obiettivi di politica economica e il quadro delle previsioni economiche e di
finanza pubblica almeno per il triennio successivo); lo schema del Programma
Nazionale di riforma (che contiene le indicazioni circa lo stato di avanzamento
delle riforme avviate), documenti da presentare alle Istituzioni comunitarie
entro il 30 aprile; analisi e tendenze della finanza pubblica e Nota
metodologica.
• la Nota di aggiornamento al DEF, presentata alle Camere entro il 27
settembre di ogni anno per aggiornare le previsioni economiche e di finanza
pubblica del DEF in relazione alla maggiore stabilità e affidabilità delle
informazioni disponibili sull’andamento del quadro macroeconomico. Il
documento contiene l'aggiornamento degli obiettivi programmatici, le
osservazioni e le eventuali modifiche e integrazioni del DEF in relazione alle
raccomandazioni del Consiglio dell'Unione Europea relative al Programma di
stabilità e al Programma nazionale di riforma.
• Documento Programmatico di Bilancio (DPB)
• Il Documento programmatico di bilancio è stato istituito dal regolamento UE n.
473/2013. Entro il 15 ottobre di ogni anno, gli Stati membri trasmettono alla
Commissione Europea e all'Eurogruppo un progetto di DPB per l’anno successivo,
nel quale illustrano all’Europa il proprio progetto di bilancio per l’anno successivo.
In particolare, il Documento contiene l'obiettivo di saldo di bilancio e le proiezioni
delle entrate e delle spese.
•
Legge di Bilancio
• Il bilancio di previsione dello Stato è un atto con forma di legge, predisposto su
base annuale e pluriennale, sia in termini di competenza che di cassa, col quale il
Parlamento autorizza il Governo a prelevare ed utilizzare le risorse pubbliche
necessarie per l’esecuzione delle politiche pubbliche e delle attività amministrative
dello Stato e rappresenta il principale documento contabile per l’allocazione, la
gestione e il monitoraggio delle risorse finanziarie dello Stato.
L’iter che porta all’approvazione della legge di bilancio annuale e pluriennale inizia
con la predisposizione del Disegno di legge di bilancio che viene presentato al
Parlamento entro il 20 ottobre di ogni anno: tale documento contabile assorbe
anche il contenuto della ex-legge di stabilità e viene approvato dal Parlamento
entro il 31 dicembre
• Entro il 31 maggio, il Ministro dell’economia trasmette alla Corte dei conti
il Rendiconto generale dello Stato relativo all’esercizio precedente, per il
giudizio di parificazione.
• Documento di consuntivo che espone i risultati della gestione del bilancio
dello Stato dell’esercizio finanziario scaduto il 31 dicembre dell'anno
precedente e che consente di verificare le modalità e la misura in cui
ciascuna Amministrazione ha dato attuazione alle previsioni del bilancio.
Fiscal compact
• In virtù delle integrazioni al Patto di
Stabilità e Crescita, i paesi della UE sono
vincolati a un obiettivo di saldo di
bilancio strutturale di medio termine
che è specifico per ciascun paese
Tale obiettivo può non coincidere con una
posizione di pareggio o di avanzo e non deve
superare il limite minimo di un disavanzo dell’1
per cento del PIL qualora il rapporto tra il debito
e il prodotto sia significativamente inferiore alla
soglia del 60 per cento e il rischio per la
sostenibilità delle finanze pubbliche sia
contenuto, mentre dovrà essere limitato allo
0,5% del PIL in caso contrario.
Se il rapporto tra il debito e il PIL supera il 60
per cento del prodotto, i paesi sono obbligati a
ridurre l’eccedenza di un ventesimo all’anno.
La modifica dell’art. 81
• Legge Costituzionale 20 aprile 2012, n.1 (GU n.95 del 23-4-2012)
• La Legge Costituzionale n. 1 del 2012 modifica parzialmente il contenuto dell’articolo 81, sopprimendo di fatto il
terzo comma che disponeva che con la legge di bilancio non si potessero istituire nuovi tributi e nuove spese e
ridefinendo il primo comma, anche attraverso una maggiore esplicitazione dei contenuti legislativi funzionali
all’ottenimento del pareggio.
• La definizione compiuta della nuova disciplina e il contenuto del bilancio dovranno comunque essere disciplinati
con legge da approvare a maggioranza assoluta dei componenti delle Camere entro febbraio 2013.
«Art. 81. - Lo Stato assicura l'equilibrio tra le entrate e le spese del
proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi
favorevoli del ciclo economico.
Il ricorso all'indebitamento e' consentito solo al fine di
considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione
delle Camere adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi
componenti, al verificarsi di eventi eccezionali.
Ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri provvede ai mezzi
per farvi fronte.
Le Camere ogni anno approvano con legge il bilancio e il
rendiconto consuntivo presentati dal Governo.
L'esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se
non per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro
mesi.
Il contenuto della legge di bilancio, le norme fondamentali e i criteri
volti ad assicurare l'equilibrio tra le entrate e le spese dei bilanci e
la sostenibilità del debito del complesso delle pubbliche
amministrazioni sono stabiliti con legge approvata a maggioranza
assoluta dei componenti di ciascuna Camera, nel rispetto dei principi
definiti con legge costituzionale».
Art. 81 (vecchia formulazione)
Le Camere approvano ogni anno i bilanci e il rendiconto
consuntivo presentati dal Governo.
L'esercizio provvisorio del bilancio non può essere
concesso se non per legge e per periodi non superiori
complessivamente a quattro mesi.
Con la legge di approvazione del bilancio non si possono
stabilire nuovi tributi e nuove spese.
Ogni altra legge che importi nuove o maggiori spese deve
indicare i mezzi per farvi fronte.
Il nuovo articolo 81
• La modifica costituzionale sostanzialmente conferma il ruolo di
governo e parlamento prevedendo che:
• il Bilancio sia predisposto dal Governo e che il Parlamento approvi il
Bilancio e il rendiconto consuntivo;
• l’eventuale esercizio provvisorio (approvato per legge) non possa
superare i 4 mesi.
• Le modifiche riguardano invece
• sia la natura della legge di bilancio, che da formale si trasforma in
una legge sostanziale, per cui cade il divieto di approvazione, in
quella sede, di nuove spese e nuove entrate,
• sia il vincolo all’equilibrio di bilancio che viene reso esplicito e
rafforzato rispetto al riferimento all’obbligo di trovare copertura nei
provvedimenti da approvare
Il pareggio di bilancio
(l.243/2012) • L’equilibrio del bilancio dello Stato corrisponde
ad un valore del saldo netto da finanziare, o da impiegare, coerente con gli obiettivi programmatici di equilibrio stabiliti nei documenti di programmazione finanziaria e che deve essere indicato nella legge di bilancio per ciascuno degli anni del triennio di riferimento.
• Per l'Italia l'obiettivo di equilibrio medio termine, fissato dal Programma di stabilità e riportato nella raccomandazione del Consiglio del 10 luglio 2012 - adottata in esito all’esame del medesimo Programma e del Programma nazionale di riforma - è un bilancio in pareggio in termini strutturali
La legge “rinforzata” 24 dicembre 2012, n.
243
• L’equilibrio di bilancio corrisponde all’obiettivo di medio termine
(OMT) , ossia il valore del saldo strutturale (ossia corretto per tenere
conto degli effetti del ciclo economico e al netto delle misure una
tantum), individuato sulla base dei criteri stabiliti dall’ordinamento
dell’Unione europea.
• L’equilibrio dei bilanci s’intende conseguito quando il saldo
strutturale, calcolato in sede di consuntivo:
• - evidenzia uno scostamento dall’OMT inferiore a quello considerato
significativo dall’ordinamento dell’Unione europea (0,5% del PIL);
• - assicura il rispetto del percorso di avvicinamento all’obiettivo di
medio termine nei casi di eventi eccezionali.
Le istituzioni di bilancio in Italia
DOVE ANDIAMO?
• Prevalenza delle sollecitazioni provenienti dal contesto macro assolutamente prevalente
• In un contesto di risorse decrescenti il quadro di compatibilità del consenso è essenziale
• Le istituzioni democratiche per costruirlo rischiano di non essere più rappresentative (lo sono istituzioni esterne al parlamento: su base territoriale o gruppi di interessi non più univocamente rappresentati dai partiti)
• Ruolo del Parlamento=>referendum