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MONTERIGGIONI CHIUSI SOVICILLE ROMPERE GLI SCHERMI RASSEGNA DI GIOVANE CINEMA ITALIANO LONTANO DAI CIRCUITI DISTRIBUTIVI

Fuori Fuoco

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Rompere gli schermi. Rassegna di giovane cinema italiano lontano dai cirtuiti distributivi.

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FUORI FUOCO (ROMPERE GLI SCHERMI) 1

MONTERIGGIONICHIUSISOVICILLE

R O M P E R E G L I S C H E R M I

RASSEGNA DI GIOVANE CINEMA ITALIANOLONTANO DAI CIRCUITI DISTRIBUTIVI

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INGRESSO LIBERO E GRATUTITO

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29 luglio 2010 h. 21,30

La terra nel sangue

+ corto BULLI SI NASCEVincitore Premio Fuoriclasse Visionaria 2008

MONTERIGGIONICASTELLINA SCALO

CHIUSI MONTALLESE

SOVICILLEPIAZZA MARCONI

11 agosto 2010 h. 21,30

Mostar united+ corto GUINEA PIGVincitore Gran Premio VisionarioVisionaria 2008

Saranno presenti il regista Giovanni Zibernae il produttore Mattia Vecchi

12 agosto 2010 h. 21,30

Dieci inverni+ corto UNA PIÙ DEL DIAVOLOVincitore Premio Fuoriclasse - Visionaria 2009

Introduce il film Franco Vigni

4 agosto 2010 h. 21,30

Il prossimo tuo+ corto ARAFAT AND IVincitore Gran Premio Visionario ePremio della Giuria - Visionaria 2009

Sarà presente la regista Anne Riitta Ciccone

Sarà presente la regista Claudia Tosi

3 agosto 2010 h. 21,30

Il cosmonauta+ corto AZRAA WA AHMARVincitore Premio della Giuria - Visionaria 2007

Introduce il film Franco Vigni

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PRODUZIONEE DISTRIBU-ZIONE, IN CERCA DI RIVOLUZIONI

Rompere gli schermi. Non soltanto aprire i cinema inte-si come strutture fisiche ed immobili, ma riaprire l’espe-rienza cinematografica.Riappropriarsi di quest’arte non soltanto da placidi spet-tatori, ma rendendola espe-rienza attiva; semplicemente parlarne ma anche utilizzare il cinema come mezzo per raccontare o comprendere una società in cambiamento.

Questo abbiamo voluto, con la rassegna di Fuori Fuoco, raccontare su due livelli un mondo che cambia. E lo fac-ciamo attraverso film che ci raccontano spaccati di so-cietà comuni ma lontane dai circuiti mediatici, sensibilità ai margini ed esperienze che abbiamo rimosso ma che stanno alla base del nostro mondo. Con questa edizione estiva di Fuori Fuoco, Visionaria inaugura una rassegna ca-ratterizzata dalla scelta di autori e film lontani dai tra-dizionali circuiti distributivi, film dai soggetti forti e nati da personalità autoriali fuori dal comune. Il caso poi del film friulano “La terra nel sangue” è emblematico: un tentativo di produrre un film partendo dal basso, raccon-tando il proprio territorio e le proprie radici autoprodu-cendosi. Un’esperienza che negli ultimi anni non è più così impensabile o lontana dalla realtà.Nella nostra rassegna ab-

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biamo voluto inserire, non a caso, anche un documen-tario: il bel lavoro di Claudia Tosi che racconta la rina-scita, o il tentativo di una rinascita, di Mostar e di una società multietnica. Il docu-mentario negli ultimi anni sta infatti vivendo una vera e propria “primavera” e per questo in una rassegna che promuove l’impegno indipen-dente non poteva mancare. È questo tipo di produzione - nata grazie all’abbattimen-to dei costi che ha seguito lo sviluppo del digitale - che ha riportato l’attenzione sul documentario e ha riaperto le porte dei cinema anche a questo genere consentendo all’Italia di ricoprire lo iato che, a differenza di altri pa-esi europei, la vedeva priva di una solida e articolata cultura del documentario, patrimonio esclusivo del coraggioso lavoro di pochi maestri indipendenti.Le produzioni indipendenti oggi sono molte: film anche di alto valore ma che spesso

sono destinati all’invisibilità. Un’associazione come la no-stra deve chiedersi cosa fare per avviare una rivoluzione anche nella distribuzione: individuare, oltre ai festival, i canali per dare visibilità a questo tipo di produzione. Ci sono poi i casi altamente significativi di film autopro-dotti, con la partecipazione della troupe agli eventuali proventi, film che spesso re-stano nel cono d’ombra cre-ato dalle grandi produzioni ma che in alcuni casi riesco-no ad emergere, a diventare casi e da casi veri e propri campioni, mettendo d’accor-do critica e pubblico. Il nostro impegno è di aiutare questo cinema ad emergere e di offrire al pubblico della nostra provincia una nuova e diversa esperienza cinema-tografica.

Giuseppe Gori Savellini

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29 LUGLIO 2010 ORE 21,30SOVICILLEPIAZZA MARCONI

Regia di Giovanni Ziberna Italia 2008Prodotto da Valeria Baldan Mattia Vecchi Giovanni Ziberna per Sine Sole Cinéma Fotografia Giovanni Ziberna Soggetto e sce-neggiatura Valeria Baldan e Giovanni Ziberna Musiche originali Roberto Cappella Montaggio Valeria Baldan.Con Sarah Maestri, Andra Panizza, Massimo Galimberti, Gianluca Mischiatti, Angelo Scremin.

LA TERRA NEL SANGUEDI GIOVANNI ZIBERNA

Saranno presenti il regista Giovanni Ziberna e il produttore Mattia Vecchi

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L'ambientazione invernale di Grado apre il film con il primo episodio, il cui protagonista, un adolescente che si trascina tra l'insofferenza per il luogo in cui vive e la voglia di eva-dere, rimane intrappolato in una scelta difficile. La notte invernale, sfociando in un'alba, lascia il posto alla luce della primavera e allo sbocciare di una delicata storia d'amore di cui è complice e spettatore il fiume Isonzo. L'estate ci porta invece sulle colline di San Floriano del Collio e i suoi rinomati vigneti, in questa cornice l'attesa della vendemmia, consumata come un sacro rituale, accompagna il protagoni-sta all'accettazione della propria vita. Chiude il film l'episodio autunnale ambientato sul Carso, insanguinato dal rosso dei suoi arbusti e dai ricordi ancora vividi della Grande Guerra: cinque bambini giocano tra le trincee, lanciando nello stesso tempo un messaggio di pace che non ha tempo nè età.

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La terra del titolo è assolutamente presen-te negli episodi che compongono il film di Ziberna, un film che è più vicino al primo neorealismo di quanto lo stesso autore e la critica abbiano mai ammesso. Un’opera prima coraggiosa e da vedere soprattutto per l’umanità che emana. Non stupisce quindi leggere dell’appren-distato alla scuola di

Ermanno Olmi, una parentela che emerge in molte situazioni, raccontata con poetica eleganza nella pellicola. Non tutti gli episodi hanno uno stesso valo-re e neppure lo stesso peso, ma la capacità dell’autore è quella di mettere tutti gli attori, professionisti o meno, in grado di raccontare una realtà che sembra davvero quella della loro vita quotidiana.

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BULLI SI NASCEdi MASSIMO CAPPELLI

Ma se davvero la scuola è palestra di vita, quanto può essere dura per Ale, un bambino timido con occhiali spes-si un dito? E perché non reagisce agli attacchi di teppistelli da due soldi? E Maria, cosa la spinge ad intervenire per difenderlo dai bulli che lo assediano? Una piccola storia di piccoli uomini che imparano a crescere in un mondo fatto di genitori orgogliosi, maestre comprensive, merendine rubate e baci soffiati via.

(IL REGISTA) GIOVANNI ZIBERNAè nato il 1982 a Vimercate in provincia di Milano dove ha maturato come autodidatta le sue passioni per l’arte, il di-segno e la pittura, dedicandosi anche alla creazione di rac-conti illustrati. Nel 2001 si è iscritto al Dams di Bologna per continuare gli studi con indirizzo artistico e lì è entrato in contatto con il laboratorio cinematografico “ipotesICinema” diretto da Ermanno Olmi. Qui si forma come autore nell’arte cinematografica e documentaristica partecipando alla rea-lizzazione di due film collettivi, prodotti da ipotesICinema e Rai-Radiotelevisione Italiana, e cimentandosi anche nei vari ambiti della creazione filmica come il montaggio e la foto-grafia. All’età di 21 anni firma il suo primo montaggio di un lungometraggio cinematografico. Nel 2005 si trasferisce a Gorizia in Friuli-Venezia-Giulia dove, insieme a Valeria Baldan e Mattia Vecchi, fonda la Sine Sole Cinéma.

Vincitore Premio Fuoriclasse - Visionaria 2008

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Regia Susanna Nicchiarelli Italia 2008Prodotto da Domenico Procacci per Fandango in collaborazione con Rai Cinema Fotografia Gherardo Gossi Soggetto e sceneg-giatura Susanna Nicchiareli e Teresa Ciabatti Musiche originali Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo Montaggio Stefano Cravero.Con Clauda Pandolfi, Sergio Rubini, Miriana Raschillà, Pietro del Giudice, Michelangelo Ciminale, Valentino Campitelli, Susanna Nicchiarelli, Angelo Orlando.

ILCOSMONAUTADI SUSANNA NICCHIARELLI

3 AGOSTO ORE 21,30CHIUSIMONTALLESEIntroduce il film Franco Vigni, critico cinematografico

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È il 1957, la cagnetta Laika è stata appena mandata nel-lo spazio dai sovietici, Luciana ha nove anni e sul più bello scappa dalla cerimonia della comunione: “Io là non ci torno perché sono comunista!”. È stato suo fratello più grande a trasmetterle la passione per la politica: un ragazzo strano, Arturo, fissato con l’Unione Sovietica e soprattutto con la corsa allo spazio. In famiglia poi, la ragazza non fa altro che litigare. A quindici anni Luciana è già entrata a far parte del circolo della FIGC locale, nella sezione che frequentava suo padre, morto ormai da tanto tempo e che tutti ricordano come un “vero comunista”. Con i giovani compagni di partito Luciana vive i suoi primi amori e i suoi primi tradimenti. Quan-do riceverà la condanna da parte dei compagni adulti della sezione, suo fratello non sarà più accanto a lei come quan-do erano piccoli per sostenerla e consolarla. Allora Luciana, come Valentina Tereshkova, la prima donna cosmonauta, dovrà fare tutto da sé.

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Una commedia di rara ironia, dove la nostal-gia di situazioni, colori ed esperienze non tra-cima mai in pietismo o peggio ancora in una scontata posizione reazionaria. La forza della pellicola di Su-sanna Nicchiarelli sta proprio nell’autoironia che non nasconde, si potrebbe quasi definire una celebrazione del ridere di noi stessi, noi intesi come italiani che sulle storie raccontate da questo film abbia-mo fatto crescere le

nostre radici. Non c’è nostalgia in questa storia, proprio perché si ride molto di questo passato comune.Una citazione merita-no gli attori, dai più famosi agli emergenti, tutti perfettamente in parte a comincia-re dalla formidabile protagonista Miriana Raschillà che con can-dore ci racconta il suo percorso formativo di donna dentro la nostra società, quella di ieri non dissimile da quella di oggi.

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AZRAA WA AHMARdi MAHMOOD SOLIMAN

Un ragazzo e una ragazza vivono un amore segreto. La società rifiuta di rico-noscere questa relazione, illegale anche giuridicamente, vista la povertà del gio-vane. Mentre fanno sesso una calamità incombe su di loro, il letto cade improvvisamente. Questo incidente cambierà la loro storia.

(IL REGISTA) SUSANNA NICCHIARELLIè regista, sceneggiatrice e attrice, nata a Roma nel 1975, si laurea in Filosofia a La Sapienza per poi proseguire gli studi alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Ha conseguito successivamente un diploma al corso di regia al Centro Spe-rimentale di Cinematografia a Roma.Ha girato diversi cortometraggi. Si confronta anche con l’ani-mazione nel 2009 con Sputnik 5, cronaca delle imprese spa-ziali di un eterogeneo gruppo di animali, cavie da laboratorio sovietiche. Al suo attivo anche un mediometraggio girato nel 2004, Uomini e zanzare. Tre i documentari: Ca Cri Do Bo – I Diari della Sacher nel 2001, Il terzo occhio e L’ultima senti-nella. Nel 2006 si occupa della realizzazione del backstage de Il caimano di Nanni Moretti.Il lungometraggio d’esordio è Cosmonauta presentato al Fe-stival del Cinema di Venezia nel 2009.

Vincitore Gran Premio Della Giuria - Visionaria 2007

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4 AGOSTO ORE 21,30CHIUSIMONTALLESE

Regia Anne Riitta Ciccone Italia, Francia, Finlandia 2008Prodotto da La Trincea, FS Film Oy, Astra Films Fotografia Fabio Cianchetti, Pasquale Mari, Fabio Zamarion Soggetto e sceneg-giatura Anne Riitta Ciccone Musiche originali Franco Piersanti Montaggio Marco Spoletini, Luigi Mearelli.Con Maya Sansa, Jean-Hugues Anglade, Laura Malmivaara, Sulevi Peltola, Diane Fleri, Massimo Poggio, Matti Ristinen, Romina Had-zovic, Samuel Cahu, Ivan Franek, Aylin Prandi, Dijana Pavlovic.

IL PROSSIMO TUODI ANNE RIITTA CICCONE

Sarà presente la regista Anne Riitta Ciccone

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Roma, Parigi, Helsinki. Tre storie - principalmente tre - di per-sone che per diversi motivi hanno paura degli altri. “L’altro”, il vicino è fonte di ansia e di disturbo per Maddalena, Jean Paul ed Eeva, così anche per la piccola Elèna che vive a Roma ma la cui famiglia è extracomunitaria, per il professor Usko che non si è mai spostato dalla Finlandia e che è stupito e preoc-cupato dalla velocità con cui cambiano i tempi e la sempre maggiore mescolanza delle genti e delle lingue. Eeva è una hostess di terra che vive vicino ad Helsinki e che tenta di al-lontanare gli altri, ma accanto alla sua nuova casa vive Usko che cerca di richiamarla a un rapporto umano. Jean Paul è un giornalista che vive a Parigi e che affronta lo shock post traumatico seguito al suo essere sfuggito per pura casualità ad un attentato. I protagonisti vivono storie apparentemente lontane ma con punti di contatto che illustrano un’umanità piena di differenze ma talmente uguali nel sentire da fare apparire le loro storie parallele, quasi complementari.

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«Là dove c’è il pericolo cresce anche ciò che sal-va». Questa è la lapidaria frase che chiude il film e sussurra allo spettatore il senso della pellicola della giovane Anne-Riitta Ciccone ed anche una via d’uscita. I protagonisti del film sono soli con dolori più grandi di loro, ma sono protagonisti universali, che vanno al di là della loro collocazio-ne geografica o dell’ori-gine particolare del loro personale dolore. Una pellicola che davvero merita di essere rivista e

ripensata, per lo sguardo internazionale ma profon-damente intimo che ha. Un modo per ricordare che si è ovunque stranie-ri se non si fanno prima i conti con noi stessi.Un film a tinte forti e orgogliosamente indipen-dente, che può contare su una notevole capacità tecnica che deriva anche dalla scelta delle ambien-tantazioni e da azzeccate soluzioni di fotografia, ma soprattutto dagli at-tori, dove spicca la meno nota – per noi italiani – Laura Malmivaara.

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ARAFAT AND Idi Mahdi Fleifel

Marwan è un palestinese innamorato. Ha finalmente incontrato Lisa, la ragaz-za che sposerà. Tutto di lei è perfetto - è addirittura nata lo stesso giorno del Pre-sidente Arafat! Ma Lisa conosce il significato di questa coin-cidenza? E quanto spingerà Marwan affinchè lei capisca?

(LA REGISTA) ANNE RIITTA CICCONENata nel 1967 a Helsinki in Finlandia, si trasferisce da piccola in Italia dove si laurea in Filosofia. Nel 1987 inizia a lavorare nel mondo dello spettacolo come assistente coreografa. Poi sposta i suoi interessi verso il teatro ed il cinema dove lavora come aiuto regista, fra gli altri, di Nanni Loy, Angelo Longoni, Manfré e Coltorti. Dal 1995 si dedica anche alla scrittura teatrale e cinematografica. Nel 1999 ha firmato il suo pri-mo cortometraggio, “Banana Splatter”, mentre nel 2000 ha esordito anche nel lungometraggio con “Le sciamane” a cui seguono “L’amore di Marja” e “Il prossimo tuo”.

Vincitore Gran Premio Visionario e Gran Premio Della Giuria - Visionaria 2009

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11 AGOSTO ORE 21,30MONTERIGGIONICASTELLINA SCALO

Regia Claudia Tosi Italia, Slovenia 2008Prodotto da Stefilm International, Petra Pan Film Production, Multicanal Iberia Fotografia Brand Ferro Soggetto e sceneggia-tura Claudia Tosi Musiche originali Daniele Rossi, Like a Shadow Montaggio Rasmus Høgdall Mølgaard e Marco Torrisi (assistente).

MOSTARUNITEDDI CLAUDIA TOSI

Sarà presente la regista Claudia Tosi

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Dopo aver combattuto nella guerra di Bosnia-Erzegovina per proteggere la sua Mostar e il Ponte, Mensud è impegnato in una nuova battaglia: trasmettere alle nuove generazioni il senso perduto dell’unità.Divisa e avvelenata dal nazionalismo, Mostar non è più la Montmartre dei Balcani che era prima della guerra, ma due “ghetti” separati da un grande boulevard. Sul campo della sua scuola calcio del Velez, la squadra stori-ca di Mostar, Mensud guida un esercito di ragazzini, ma suo figlio Dzenan, uno degli allievi, sogna un ingaggio in Europa e una vita lontana dall’odio.

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Un grande documen-tario ma anche un film perfetto senza distinzione di genere. Claudia Tosi riesce a dipanare un filo narrati-vo perfetto e ben con-geniato per raccontare una storia universale attraverso un’esperien-za apparentemente marginale, relegata ad un gruppo di giovani bosniaci.L’esperienza della guerra di Bosnia, una delle tragedie che l’Eu-ropa sta dimenticando

in un clima di colpe-vole rimozione, qui è più di uno sfondo così come è protagonista principale la ricerca di un riscatto multicul-turale. Vedere questo piccolo film nell’anno in cui il calcio si glorifica attraverso il campio-nato Mondiale è anche un utile attività che ci ricorda, o ci insegna, a dare il giusto peso alle cose. A Mostar, ci dice la Tosi, hanno imparato a farlo.

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GUINEA PIG - LA CAVIAdi ANTONELLO DE LEO

Una donna di colore per poter curare la sua bambina malata, quale ultima risor-sa decide di sottoporsi, per denaro, ad un esperimento scientifico che ben pre-sto, si rivelerà una vera e propria tortura.

LA REGISTA) CLAUDIA TOSIè nata a Modena nel 1970. Ha studiato Filosofia alla facoltà di Lettere e Filosofia di Bologna. Nel 2004 realizza “Private Fragments of Bosnia”, Miglior Documentario al Genova Film Festival 2004 e al Mediterraneo Video Festival, 2005; se-lezionato all’International Documentary Film Festival di Am-sterdam (IDFA) 2004; a One World Human Rights Festival, Praga, 2005; al Festival de’ Popoli, 2005.Nel 2006 dirige “Building the Winter Games”, una serie pro-dotta da Stefilm per Discovery Channel Europe (3X46’).Nel 2008 realizza “Mostar United”; in concorso a IDFA 2008 e al Trieste Film Festival 2009.

Vincitore Gran Premio Visionario - Visionaria 2008

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Regia Valerio Mieli Italia, Russia 2009Prodotto da Csc Production, Rai Cinema, United Film Company, Fotografia Marco Onorato Soggetto e sceneggiatura Isabella Aguilar, Davide Lantieri, Valerio Mieli con la supervisione di Federi-ca Pontremoli e Andrei Selivanov Musiche originali Francesco de Luca e Alessandro Forti Montaggio Luigi Mearelli.Con Isabella Ragonese, Michele Riondino, Liuba Zaizeva, Glen Blackhall, Sergei Zhigunov, Sergei Nikonenko, Alice Torriani con la partecipazione straordinaria di Vinicio Capossela.

DIECIINVERNIDI VALERIO MIELI

12 AGOSTO ORE 21,30MONTERIGGIONICASTELLINA SCALOIntroduce il film Franco Vigni, critico cinematografico

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È l’inverno del 1999. Un vaporetto attraversa la laguna di Venezia. Camilla, diciottenne schiva, appena arrivata dal pa-ese per studiare letteratura russa, nota tra la folla un ragaz-zo, Silvestro. Anche lui porta con sé una valigia, anche lui è appena arrivato. I due iniziano a guardarsi. Così comincia un’avventura lunga dieci anni che porterà i due ragazzi dalla Venezia quotidiana degli studenti fino alla straniante frene-sia di Mosca, con i suoi teatri e le enormi strade trafficate. Camilla e Silvestro saranno di volta in volta nemici, amici, conoscenti, innamorati, vicini o distanti. Dieci inverni è una storia d’amore, o meglio il prologo di una storia d’amore. Un prologo lungo dieci anni, raccontato per quadri: ogni inverno è una finestra aperta a curiosare nella vita di due persone che non si perdono mai del tutto e intanto crescono, segnate dal difficile e splendido ingresso nell’età adulta.

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Uno di quei piccoli film che diventano subito grandi casi dell’industria cinematografica.Un regista esordiente, due bravi attori ed una produzione che nasce direttamente dalla Scuola Nazionale di Cinema il tutto al servizio di una piccola storia di forma-zione e crescita di due persone dentro e fuori un amore che dura anni.Il film ricorda un altro piccolo caso di qualche anno fa, meno fortuna-to forse, “Un Amore”

di Tavarelli, ci sono le stesse crescite individuali dei personaggi che non riescono a stare fuori da questo amore ma neppu-re completamente dentro.La forza del film è ovviamente la sceneggia-tura, veloce, spontanea, onesta e familiare che ci mette nella situazione di conoscere a fondo i due protagonisti ed accettare meglio questo tipo di finale, forse meno corag-gioso ma decisamente “partecipato” da tutto il pubblico.

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UNA PIÙ DEL DIAVOLOdi MARCELLO GORI

Un uomo si reca da una sensitiva spe-rando di far luce sulla scomparsa della sua famiglia.

(IL REGISTA) VALERIO MIELIè nato a Roma il 27 gennaio del 1978 da madre francese e padre italiano. È laureato in filosofia della scienza con una tesi sul logico e filosofo inglese Michael Dummett, ha svolto un dottorato di ricerca in filosofia del linguaggio ed è stato visiting scholar presso la Columbia University. Nel 2004 lascia la carriera universitaria per dedicarsi al ci-nema e alla fotografia. Frequenta la New York Film Academy, studia recitazione e tiene alcune personali fotografiche; in-tanto lavora come sceneggiatore e assistente alla regia. Nel 2005 entra al Centro Sperimentale di Cinematografia, dove realizza diversi cortometraggi premiati in vari festival.

Vincitore Premio Fuoriclasse - Visionaria 2009

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INTERNATIONALVIDEOFESTIVAL

VISIONARIA

VISIONARIA19INTERNATIONAL VIDEO FESTIVALSCARICA IL BANDO DI CONCORSO:WWW.VISIONARIA.EU

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INTERNATIONALVIDEOFESTIVAL

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VISIONARIA19INTERNATIONAL VIDEO FESTIVALSCARICA IL BANDO DI CONCORSO:WWW.VISIONARIA.EU

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Progetto diGiuseppe Gori SavelliniOrganizzazioneMauro Tozzi, Giuseppe Gori Savellini, Pamela PifferiSelezione cortometraggiMauro TozziHanno collaboratoRoberto Dini, Claudio Santori, Giulia Abbagnale, Franco Vigni, Giulio Aldinucci, Tiziana TarquiniFund RaisingMaria Piera ForgioneUfficio StampaNatascia MaesiCatalogo ed immagine coordinata, sito webMimmo Manes, CanefantasmaStudioGrazie a Serpe Regolo, Rossana Giannettoni, Leonora Gherardi, Ales-sandro Masi, Anna Maria Betti, Marco Saletti, Don Doriano Carraro, Claudia Tosi, Stefilm, Anne Riitta Ciccone, Sine Sole Cinema, Eva Charpentier, Comune di Monteriggioni, Comune di Chiusi, Comune di Sovicille, Amministrazione Provinciale di Siena, insiemepercaso, Hotel Arcobaleno (Siena)

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COMUNE DI

MONTERIGGIONICOMUNE DI

SOVICILLECOMUNE DELLA CITTÀ DI

CHIUSI

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UNA PRODUZIONE

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