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FUSIONI ORIZZONTALI
Bongio Massimiliano -1004460Leone Vanessa - 1002941Marchetti Daniele - 56816 Martinello Paolo - 1004465Moretti Gianluca - 1004464
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 2
Fusione: operazione mediante la quale società distinte vengono
unite in un unico ente sociale, preesistente alla fusione o creato
ex novo. (Art.2501 e seguenti del CC)
Acquisizione: operazione attraverso la quale un'impresa diventa
proprietaria o controllante di un'altra.
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 3
The merger “mania”
1990: Elevato numero di M&A in USA e Europa;
11/9/01����2003:• Diminuzione delle operazioni di M&A;
• Congiuntura negativa dei mercati (Bolla dot-com);
• Scandali Enron, Tyco, HealtSouth, WorldCom;
10/2003:• Ripresa delle attività di M&A (103,1 M$ in USA);
• Rimbalzo della domanda latente nel triennio passato;
• M&A come leva competitiva;
• Effetto moda e imitazione dei concorrenti;
2008:
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 4
M&A: Perchè?
• Cost saving attraverso l’eliminazione di funzioni duplicate ed il
potenziamento del flusso informativo; maggiore efficienza di
prezzo
• Miglioramento della qualità dell’output e del livello di servizio
(aziende che producono beni complementari)
• Possibilità di coordinamento (creazione di cartelli)
Implicazioni sulla politica pubblica � Leggi antitrust
Quando un M&A aumenta il benessere sociale?
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 5
Tipologie di fusioni
• Fusioni orizzontali: unione di due o più aziende concorrenti che
formano un nuovo soggetto operante nello stesso
settore/mercato delle società di partenza;
• Fusioni verticali: coinvolgono aziende di livelli differenti della
stessa filiera produttiva;
• Fusioni conglomerate: coinvolgono aziende che non sono
dirette competitor o non hanno posizioni complementari
all’interno di un mercato.
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 6
Le fusioni e le acquisizioni sono operazioni che modificano lo scenario competitivo e la struttura del mercato all’interno del
quale operano le imprese stesse:
Prima Dopo
3 imprese duopolio
2 imprese monopolio
Premessa
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 7
Fusioni orizzontali
Premesse all’analisi
Obiettivo
Quantificare analiticamente i vantaggi derivabili
da un’operazione di M&A;
Ipotesi
1. Costi marginali costanti per tutte le imprese
2. Costi fissi nulli per ogni impresa
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 8
Esempio
Prima della fusione
• 3 aziende con costi marginali costanti (MC=€30) e curva di domanda del tipo P=150-Q
• Applicando Cournot otteniamo i seguenti risultati:
– π1(= π2= π3 ) =P*q1-C1=(150-(q1+q2+q3))*q1-C1=
=150q1-q12-q1q2-q1q3-30q1=120q1-q1
2-q1*(q2+q3)
– dπ1/dq1=120-2q1-(q2+q3)=0
– dπ2/dq2=120-2q2-(q1+q3)=0
– dπ3/dq3=120-2q3-(q1+q2)=0
• Risolvendo il sistema otteniamo:
– q1(=q2=q3)=30 e P=€60
– π1 =q1*(P-MC)=30*(€60-€30)= €900 (= π2= π3 )
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 9
Dopo la fusione
• Cosa succede se due aziende si fondono?
• Siamo in una situazione di duopolio
– π 1(=π2) =P*q1-C1=(150-(q1+q2))*q1-C1=
=150q1-q12-q1q2-30q1=120q1-q1
2-q1q2
– dπ1/dq1=120-2q1-q2=0
– dπ2/dq2=120-2q2-q1=0
• Risolvendo otteniamo:
– q1=q2=40 e P=€70
– π1=q1*(P-MC)=40*(€70-€30)= €1600
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 10
• Per le aziende che partecipano alla fusione i profitti si riducono da €1800 a €1600;
• Per l’impresa che non si fonde, le quantità vendute aumentano da 30 a 40 e il prezzo sale a €70 portando un aumento di profitto pari a €1600-€900=€700;
• La fusione è vantaggiosa solamente per l’impresa che non ne ha preso parte.
• Inoltre è svantaggiosa non solo per le imprese che hanno partecipato alla fusione, ma anche per i consumatori in quanto il livello di output scende da 90 a 80 e i prezzi aumentano da €60 a €70
� Inefficienza di mercato
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 11
The merger paradox
Conclusioni
• Non si creano incrementi di profitto per le aziende che
partecipano ad un M&A se il risultato della fusione non è un
monopolio
PARADOSSALMENTE
• Le fusioni sono ampiamente diffuse e attuate in diversi settori
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 12
Modello generale
• Ipotesi
– N>2 imprese
– Prodotto omogeneo
– Competizione secondo Cournot
– Identici costi C(qi)=c*qi per i=1,……N
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 13
Prima della fusione
• Funzione di domanda del tipo P=A-BQ=A-B*(qi+Q-i)
dove Q-i è la quantità prodotta da tutte le imprese, tranne la
i-esima (Q-i =Q - qi)
• Il profitto della i-esima impresa risulta essere:
πi(qi,Q-i)=qi*[A-B(qi+Q-i)-c]
• Seguendo Cournot, le imprese scelgono simultaneamente il loro livello di output, conseguendo un profitto pari a
πic= (A-c)2/(B*(N+1)2)
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 14
Dopo la fusione• Un numero M≥2 di imprese decide di fondersi (Hp: M<N,
escludendo così il caso in cui si crei un monopolio)
• Nel mercato rimangono N-M+1 imprese che competono
• Se consideriamo uguali tutte le imprese (stessi costi e stesso prodotto), possiamo pensare che le M aziende siano fuse dentro un’unica azienda con output qm, che cercherà di massimizzare il proprio profitto:
πi(qm,Q-m)=qm*[A-B(qm+Q-m)-c]
dove Q-m=qm+1+qm+2…+qN
• Tutte le altre imprese continueranno ad ottenere un profitto
πi(qi,Q-i)=qi*[A-B(qi+Q-i)-c]
dove Q-i è la somma della qm e della quantità prodotta dalle N-M imprese, tranne la i-esima
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 15
• Le espressioni dei profitti dell’impresa M e di qualsiasi altra impresa i sono identiche!
• Le imprese che si fondono diventano come una qualsiasi delle altre imprese del settore, cioè in equilibrio, produrrà le stesse quantità e avrà gli stessi profitti di tutte le altre.
qmc=qnm
c=(A-c)/(B*(N-M+2))
πmc= πnm
c=(A-c)2/(B*(N-M+2)2)
dove m e nm indicano le imprese “merged” e “nonmerged”
• L’M&A ha ridotto il numero di imprese e l’output totale di mercato a fronte di un aumento dei prezzi. Tutto questo a vantaggio delle imprese “nonmerged”.
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 16
• Profitto complessivo delle M imprese prima di fondere:
M volte (A-c)2/(B*(N+1)2)
a seguito della fusione l’impresa “merged” ottiene
(A-c)2/(B*(N-M+2)2)
• Affinché il profitto dell’impresa “merged” sia maggiore del
profitto aggregato delle M imprese prima della fusione
(A-c)2/(B*(N-M+2)2) ≥M*(A-c)2/(B*(N+1)2)
� da cui (N+1)2 ≥ M*(N-M+2)2 , e sostituendo M con (a*N),
dove 0<a<1 è la frazione di imprese che si fondono, il valore di
a che rende l’M&A profittevole sarà:
a(N) > (3+2N-sqrt(5+4N))/(2N)
Quando una fusione è vantaggiosa?
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 17
Si noti che operazioni di questa portata non saranno mai consentite
dalle autorità antitrust.
Alcune considerazioni
Questo modello non considera i vantaggi reali derivanti
dall’aumento delle dimensioni dell’azienda come i costi
asimmetrici, il timing e la differenziazione dei prodotti.
N 5 10 15 20 25
a(n) 80% 81,5% 83,1% 84,5% 85,5%
M 4 9 13 17 22
Livello di a trovato per diverse numerosità di un mercato:
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 18
Fusioni e sinergie di costoCosa succede se le imprese non hanno gli stessi costi marginali e
se sono presenti i costi fissi?
• Mercato di 3 imprese
• Funzione di domanda P=150-Q
dove Q=q1+q2+q3
• Le imprese 1 e 2 hanno costi marginali pari a 30
Costi tot imp.1 � C1(q1)=costi fissi+30*q1
Costi tot imp.2 � C2(q2)=costi fissi+30*q2
• L’impresa 3 ha un costo totale pari a:
C3(q3)=costi fissi+30*b*q3
dove b≥1 è misura di uno svantaggio di costo
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 19
Caso 1: La fusione riduce i costi fissi
Ipotesi
• b=1, in modo che le imprese abbiano tutte lo stesso costo
marginale di 30
• Dopo la fusione, l’impresa “merged” sostiene costi fissi per un
valore: a*f
con 1≤a≤2
La fusione permette all’impresa “merged” di attuare un
sostanziale risparmio dei costi fissi (cost saving)
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 20
• Prima della fusione:
π1= π2= π3= €900 – f
• Dopo la fusione:
π1= €1600 – f
π2= €1600 – a*f
• La condizione affinché la fusione sia vantaggiosa è:
1600 – a*f > 1800 – 2f
da cui a<2-200/f
• Il prezzo all’equilibrio aumenta a svantaggio dei consumatori e a vantaggio delle imprese “nonmerged” i cui profitti aumentano (merger paradox)
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 21
Caso 2: La fusione riduce i costi variabili
Ipotesi
• b>1, l’impresa 3 sostiene alti costi variabili
• Costi fissi = 0
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 22
Prima della fusione• Applicando Cournot otteniamo i seguenti risultati:
– π1=P*q1-C1(q1)=(150-(q1+q2+q3))*q1-f-30*q1
– π2=P*q2-C2(q2)=(150-(q1+q2+q3))*q2-f-30*q2
– π3=P*q3-C3(q3)=(150-(q1+q2+q3))*q3-f-30*b*q3
– dπ1/dq1=150-2q1-q2-q3-30=0
– dπ2/dq2=150-q1-2q2-q3-30=0
– dπ3/dq3=150-q1-q2-2q3-30*b=0
• Risolvendo il sistema otteniamo:
– q1c=q2
c = (90+30b)/4
– q3c= (210-90b)/4
– π1c= π2
c= (90+30b)2/16
– π3c= (210-90b)2/16
Pc= (210+30b)/4 e Q=q1c+q2
c+q3c= (390-30b)/4
• Il livello di output delle imprese 1 e 2 è maggiore di quello della concorrente 3 (poiché b>1)
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 23
Dopo la fusione• La fusione coinvolge le imprese 2 e 3
• Poiché b>1, è più costoso far produrre un’unità di output all’impresa 3, quindi tutta la produzione viene assegnata all’impresa 2
• L’impresa 1 “nonmerged” e l’impresa “merged” 2 hanno:
– MC=30
– q1c=q2
c=40
– Pc= 70
– π1c= π2
c= €1600
• La condizione necessaria affinché la fusione sia vantaggiosa è:
1600 > ((90+30b)2/16 + (210-90b)2/16 )
da cui si ricava 25/2*(7-3b)*(15b-19) > 0
• b<7/3 è la condizione necessaria affinché l’impresa 3 operi sul mercato (altrimenti produrrebbe un output negativo)
• b>19/15 è la seconda condizione affinché sia vantaggiosa la fusione
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 24
Vantaggio competitivo per le imprese:
• Le fusioni sono vantaggiose quando le efficienze derivabili in
termini di costo sono significative (livelli di a e di b);
� Tuttavia un largo vantaggio di profitto rimane per le imprese
che non si fondono
Vantaggio per il consumatore:
• La fusione rimuove le imprese relativamente inefficienti dal
mercato, ma riduce la pressione competitiva tra le imprese
rimanenti � Quale effetto complessivo?
I cost savings necessari affinché una fusione sia vantaggiosa
non sono sufficienti per generare benefici ai consumatori
(Farrell and Shapiro)
Riassumendo
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 25
Fusioni orizzontali e
Differenziazione di prodotto
Se le imprese praticano una differenziazione di prodotto,
quali sono gli effetti di una fusione?
• Due diversi approcci alla differenziazione di prodotto:
1) Teoria di Bertrand con sistema di domanda lineare;
2) Modello spaziale.
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 26
1) Teoria di Bertrand con sistema di
domanda lineareIpotesi
• 3 imprese realizzano un prodotto differente
• Funzioni di domanda inversa:
P1=A-Bq1-s(q2+q3)
P2=A-Bq2-s(q1+q3)
P3=A-Bq3-s(q1+q2) con 0≤s≤B
dove s misura quanto i prodotti siano simili tra loro (s=0 i
prodotti sono totalmente differenti, s=B i prodotti sono
identici)
• MC=c per tutte e tre le imprese
• Le imprese fissano i prezzi simultaneamente
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 27
Prima della fusione
• P*nm=[A(B-s)+c(B+s)]/2B
• q*nm=[(A-c)*(B+s)]/[2B*(B+2s)]
• Conseguentemente il profitto è pari a:
π *nm=[(A-c)2*(B-s)*(B+s)]/[4B2*(B+2s)]
dove il pedice nm sta per “nonmerged” e quindi indica tutte e tre
le imprese
Dopo la fusione
• Le imprese 1 e 2 si fondono diventando ciascuna una divisione
dell’impresa merged che ora realizza due prodotti e che
massimizza i profitti delle due divisioni
• Le imprese merged e nonmerged continuano a fissare
simultaneamente i prezzi
• I prezzi delle imprese che partecipano alla fusione:
Pm1=Pm
2=[A*(2B+3s)*(B-s)+c*(2B+s)*(B+s)]/[2*(2B2+2Bs-s2)]
• Il prezzo dell’impresa nonmerged:
Pnm3=[A*(B+s)*(B-s)+c*B*(B+2s)]/(2B2+2Bs-s2)
Osservazione
La fusione aumenta i prezzi di tutti e tre i prodotti poiché riduce
le pressioni concorrenziali del mercato.
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 29
• Il profitto per ciascuna divisione dell’impresa merged è:
πm1= πm
2=[(A-c)2*B*(B-s)*(2B+3s)2]/[4*(B+2s)*(2B2+2Bs-s2)2]
• Il profitto dell’impresa nonmerged è:
πnm3=[(A-c)2*(B-s)*(B+s)3]/[(B+2s)*(2B2+2Bs-s2)2]
Conclusioni
• Ponendo A-c=1 e B=1, osserviamo i profitti in funzione solo del
parametro s. E’ semplice constatare che la fusione delle due
imprese è vantaggiosa sia per l’impresa merged che per quella
nonmerged.
• In un mercato con N imprese, ciascuna fusione di M≥2 è
vantaggiosa sia per l’impresa merged che per quella nonmerged
(Deneckere & Davidson - 1985)
La fusione è vantaggiosa?
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 30
2) Modello spazialeIpotesi
• Le imprese possono coordinare non solo il prezzo, ma anche la progettazione del prodotto o la scelta della locazione;
• Si consideri un gruppo di consumatori N distribuiti uniformemente lungo una circonferenza di lunghezza L (Main Circle);
• Ogni consumatore è dotato di un indirizzo lungo la circonferenza;
• Ogni consumatore acquista un’unità del bene (prezzo di riserva V) dall’impresa che offre il prezzo più basso, tenendo presente il costo di trasporto unitario (lineare) pari a t;
• Le imprese differiscono tra loro in base alla loro locazione geografica e sono collocate a distanza costante tra loro;
• Le imprese hanno la stessa struttura dei costi C(q)=F+cq dove F èposto diverso da zero e il costo marginale c=0;
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 31
CASO 1 – Senza discriminazione di prezzo
Prima della fusione
• Le imprese praticano un prezzo mi
e non effettuano discriminazione
di prezzo;
• Poniamo N=5, percui la distanza
tra le imprese è pari a L/5.
• I consumatori che acquistano
dall’impresa i-esima spendono mi+tdi dove tdi è il costo di trasporto;
• Il profitto marginale dell’impresa i-esima per ogni vendita è mi;
• Se le aziende stabiliscono i prezzi non cooperativamente, all’equilibrio fissano un prezzo m*
i= tL/5 e ottengono un profitto π*
i=(NtL2/25)-F;
• La distanza verticale è il prezzo effettivo che ogni consumatore paga.
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 32
Dopo la fusione
• Innanzitutto la fusione tra imprese non confinanti non influenzané il prezzo né la quota di mercato (ad esempio tra le imprese 2 e 4) poiché prima della fusione non concorrevano per consumatori comuni;
• Consideriamo la fusione tra le imprese 2 e 3;
• Ipotizziamo che dopo la fusione le imprese non modificano né la loro posizione, né il numero di prodotti offerti;
• Dopo la fusione le aziende 2 e 3 non competono più per i consumatori posizionati tra loro, quindi hanno un incentivo ad aumentare i prezzi dei prodotti 2 e 3;
• Questo comporta la perdita dei consumatori al confine (r12 e r34), ma sarà compensata dall’aumento di profitto sui consumatori posizionati tra le due imprese;
• Di conseguenza le altre imprese (1,4,5) sono incentivate ad aumentare il prezzo dei propri prodotti.
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 33
• La fusione quindi porta al seguente equilibrio:
m*2=m*
3=19tL/60; m*1=m*
4=14tL/60; m*5=13tL/60
π*2= π*3=[(361NtL2)/7,2]-F; π*1= π*4=[(49NtL2)/900]-F;
π*5=[(169NtL2)/3,6]
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 34
• L’equilibrio appena identificato, assume che le imprese che hanno
partecipato alla fusione non modifichino la loro posizione;
• Se rilassiamo questa ipotesi, si intuisce che le imprese 2 e 3 sono
incentivate a spostarsi, riposizionando i prodotti 2 e 3 più vicini ai
prodotti 1 e 4 rispettivamente;
• Tale operazione comporta due vantaggi:
1) Si riduce la competizione tra le aziende 2 e 3 raggiungendo
inoltre i consumatori che stanno sulla frontiera;
2) Ci si appropria di alcuni consumatori delle due rivali 1 e 4.
Conclusione
• La fusione permette di sfruttare le economie di scopo poiché i
due prodotti sono stretti sostituti;
• Questo può generare opportunità di cost savings come la
riduzione dei costi fissi (le imprese combinano le loro funzioni
di R&D, Marketing, etc.) oppure la riduzione dei costi
variabili (può portare ad una riduzione dei prezzi);
• Qualora non si possano sfruttare economie di scopo, ad
esempio l’impresa che possiede una tecnologia superiore può
trasmetterla ai nuovi partner dopo la fusione;
• Queste sinergie di costo comportano benefici anche per il
consumatore.
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 35
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 36
CASO 2 – Con discriminazione di prezzo
Ipotesi
• Le aziende operano nel mercato con potere di monopolio, ovvero
possono permettersi di aumentare il prezzo senza però perdere
istantaneamente tutti i consumatori, in quanto i loro prodotti sono
visti, agli occhi dei consumatori, come unici;
• Tale unicità viene misurata con il parametro e;
• Avendo un potere di monopolio, le singole aziende possono attuare
strategie discriminatorie, concorrendo tra loro sulla base dei prezzi;
• L’impresa i-esima può servire i consumatori situati in s al costo
unitario più basso c+ts;
• L’impresa j-esima è quella che, dopo l’azienda i-esima, può servire
i consumatori in s al costo marginale c+ts+e;
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 37
Prima della fusione
• Il prezzo all’equilibrio (Bertrand-Nash) per il consumatore in s,
verrà stabilito dall’impresa i-esima che applicherà un costo
inferiore di un centesimo rispetto al costo marginale imposto
dalle aziende confinanti;
• La figura successiva illustra il profitto dell’impresa 2 (area
ombreggiata) nel caso in cui sia dotata del costo marginale
inferiore.
Dopo la fusioneSe aziende 2 e 3 si fondono, lo scenario competitivo si modifica:
• Per i consumatori tra l’impresa 2 e r23, il concorrente piùvicino è l’impresa 1;
• Per i consumatori tra r23 e l’impresa 3, il concorrente piùvicino è l’impresa 4;
• Le imprese 2 e 3 possono aumentare i prezzi per tutti i consumatori situati tra 2 e 3 (linea abc). Quindi possono aumentare il loro profitto di un valore pari all’area abcd.
Conclusione
• I prezzi e i profitti aumentano solo per quei consumatori che sono serviti dalle imprese 2 e 3 prima della fusione. Con la discriminazione di prezzo cade il paradosso della fusione;
• Le imprese nonmerged, a differenza dei casi precedenti, non ottengono benefici!
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 38
28 Novembre 2008 Fusioni e acquisizioni - Cap 16 39
Fusioni orizzontali e politica pubblica
• First Merger Guidelines (US. 1968):
�Elevatà rigidità e generalità dei contenuti;
�Rigida applicazione degli indici di concentrazione;
�Scarsa sensibilità al contesto particolare:
- Caso US. Von’s Grocery (1966);
• I primi segnali del cambiamento di tendenza:
- Caso General Dinamic-United Electric (1974);
• 1982 – Evolution of the merger guideline:
�Maggiore flessibilità sui vincoli di concentrazione;
�4-firm concentration Vs Herfindal-Hirschman Index;
� Fattori di giudizio addizionali sulle operazioni di M&A:
– Approccio “fix it first”: vendita di alcuni asset, di
proprietà delle aziende in fusione, per non intaccare la
concorrenza;
– Vincoli comportamentali che devono essere rispettati
dall’impresa dopo la fusione e monitorati dalle autorità
governative.
� 1997 – Evoluzione delle “Merger guidelines”:
– Espansione della sezione 4 delle Guidelines che accetta,
come motivazione alla fusione, un significativo e
documentato “cost saving”;
– Anche se una fusione danneggiasse la concorrenza,
potrebbe essere ammessa in virtù dell’efficienza sui costi
che ne deriverebbe � vantaggio per i consumatori.