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N.24 anno 2008 Carissimi, la Chiesa, ci invita in questo anno pastorale ad accostare la figura di Paolo, a lasciarci “ammaestrare” dalla sua parola, che conduce a Cristo mentre trasmette tutta la sua passione per la missione che il Signore gli ha affidato. Quanto viene riportato è tratto da un intervento di don Nazzareno Marconi rettore del seminario regionale di Assisi. instancabile ed appassionato missionario, "Figlioli miei, che io di nuovo partorisco nel dolore, finché non sia formato Cristo in voi! chiamata, formazione e missione" Paolo evangelizzatore Il tema dell'annuncio e della missione in Paolo toccherebbe tutta la sua vita ed i suoi scritti. Quello che vorrei fare è darvi un assaggio di come sia fruttuoso confrontarsi con la sua esperienza di uomo e di credente per ricavarne stimoli e indicazioni per il nostro cammino. Rileggiamo assieme l'esperienza di san Paolo, il grande evangelizzatore, per comprendere meglio i modi e le forme più adatte per la nuova evangelizzazione a cui siamo chiamati. Come diceva Giovanni Paolo II "nuova nei tempi e nelle forme ma non nei contenuti". Tra le tante definizioni di S. Paolo quella più calzante è certo di non solo però un entusiasta ma un sapiente formatore di comunità cristiane: il suo epistolario testimonia i legami intrattenuti con le comunità da lui fondate e la sua passione per quella che oggi chiamiamo la delicata opera di "formazione". Paolo infatti non è solo un modello per comprendere le modalità dell'evangelizzazione in senso stretto, cioè del primo annuncio della fede, ma anche della sua continuazione nell’opera di formazione cristiana. Egli stesso precisa questo intento quando scrive ai Galati: " (GaI 4,19). La capacità di formare Cristo negli altri è per Paolo l'obiettivo ed il compito dell'azione missionaria della chiesa. Ma come si giunge a questo? Se guardiamo all'apostolo possiamo tracciare le grandi tappe di un itinerario in cui egli accoglie in sé il vangelo e dopo una maturazione personale ne diventa l'annunciatore modello. Queste tappe sono già chiare fin dall'inizio della sua storia segnata da " sulla via di Damasco ... E' un evento raccontato più volte nel Nuovo Testamento: la vocazione straordinaria sulla via di Damasco (At 9,1-30; 22,1-21; 26,1-23; GaI 1,1 1 -17; 1 Cor 15,8-11). E' interessante l'interesse ecclesiale e l'insistenza con cui san Luca propone per tre volte questo episodio (capp. 9 - 22 - 26). Ogni narrazione ha la sua accentuazione, noi vedremo solo la prima, è un invito a continuare. Scopriremo, oltre l'eccezionalità dell'evento, alcune indicazioni orientative e normative per ogni lavoro di annuncio e formazione ecclesiale. G iov A a ni P S

G iovaniPAS - Piccole Ancelle del Sacro Cuore · vangelo e dopo una maturazione personale ne diventa l'annunciatore modello. ... simboli, drammatizzazione, lavori di gruppo, riunioni

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N.24 anno 2008

Carissimi, la Chiesa, ci invita in questo

anno pastorale ad accostare la figura di

Paolo, a lasciarci “ammaestrare” dalla

sua parola, che conduce a Cristo mentre

trasmette tutta la sua passione per la

missione che il Signore gli ha affidato.

Quanto viene riportato è tratto da un

intervento di don Nazzareno Marconi

rettore del seminario regionale di Assisi.

instancabi le ed appass ionato

missionario,

"Figlioli miei, che io di nuovo partorisco

nel dolore, finché non sia formato

Cristo in voi!

chiamata, formazione e missione"

Paolo evangelizzatoreIl tema dell'annuncio e della

missione in Paolo toccherebbe tutta lasua vita ed i suoi scritti. Quello che vorreifare è darvi un assaggio di come siafruttuoso confrontarsi con la suaesperienza di uomo e di credente perricavarne stimoli e indicazioni per ilnostro cammino.

Rileggiamo assieme l'esperienzadi san Paolo, il grande evangelizzatore,per comprendere meglio i modi e leforme più adatte per la nuovaevangelizzazione a cui siamo chiamati.Come diceva Giovanni Paolo II "nuova neitempi e nelle forme ma non neicontenuti".

Tra le tante definizioni di S.Paolo quella più calzante è certo di

non solo però unentusiasta ma un sapiente formatoredi comunità cristiane: il suo epistolariotestimonia i legami intrattenuti con lecomunità da lui fondate e la suapassione per quella che oggichiamiamo la delicata opera di"formazione". Paolo infatti non è soloun modello per comprendere lemodalità dell'evangelizzazione insenso stretto, cioè del primo annunciodella fede, ma anche della suac o n t i n u a z i o n e n e l l ’o p e r a d iformazione cristiana.

Egli stesso precisa questointento quando scrive ai Galati:

" (GaI 4,19).La capacità di formare Cristo

negli altri è per Paolo l'obiettivo ed ilcompito dell'azione missionaria dellachiesa. Ma come si giunge a questo?

Se guardiamo al l 'apostolopossiamo tracciare le grandi tappe diun itinerario in cui egli accoglie in sé ilvangelo e dopo una maturazionepersonale ne diventa l'annunciatoremodello.

Queste tappe sono già chiarefin dall'inizio della sua storia segnatada "sulla via di Damasco ...

E' un evento raccontato più voltenel Nuovo Testamento: la vocazionestraordinaria sulla via di Damasco (At9,1-30; 22,1-21; 26,1-23; GaI 1,1 1 -17;1 Cor 15,8-11).

E' interessante l'interesseecclesiale e l'insistenza con cui san Lucapropone per tre volte questo episodio(capp. 9 - 22 - 26). Ogni narrazione ha lasua accentuazione, noi vedremo solo laprima, è un invito a continuare.

S c o p r i r e m o , o l t r el'eccezionalità dell'evento, alcuneindicazioni orientative e normative perogni lavoro di annuncio e formazioneecclesiale.

G iov AaniP S

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Dagli Atti degli Apostoli9,1-20

Saulo frattanto, sempre fremente

minaccia e strage contro i discepoli del

Signore, si presentò al sommo

sacerdote e gli chiese lettere per le

sinagoghe di Damasco al fine di essere

autorizzato a condurre in catene a

Gerusalemme uomini e donne, seguaci

della dottrina di Cristo, che avesse

trovati.

E avvenne che, mentre era in viaggio

e stava per avvicinarsi a Damasco,

all'improvviso lo avvolse una luce dal

cielo e cadendo a terra udì una voce

che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi

perseguiti?». Rispose: «Chi sei, o

Signore?». E la voce: «lo sono Gesù, che

tu perseguiti! Orsù, alzati ed entra

nella città e ti sarà detto ciò che devi

fare». Gli uomini che facevano il

cammino con lui si erano fermati

ammutoliti, sentendo la voce ma non

vedendo nessuno. Saulo si alzò da terra

ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla.

Cos ì , gu idandolo per mano, lo

condussero a Damasco, dove rimase tre

giorni senza vedere e senza prendere né

cibo né bevanda.

.

Ora c'era a Damasco un discepolo di

nome Anania e il Signore in una visione gli

disse: «Anania!». Rispose: “Eccomi,

Signore”. E il Signore a lui: «Su, va' sulla

strada chiamata Diritta e cerca nella casa

di Giuda un tale che ha nome Saulo, di

Tarso; ecco sta pregando, e ha visto in

visione un uomo, di nome Anania, venire

e imporgli le mani perché recuperi la

vista». Rispose Anania: «Signore,

riguardo a quest'uomo ho udito da molti

tutto il male che ha fatto ai tuoi fedeli in

Gerusalemme.

Inoltre ha l'autorizzazione dai sommi

sacerdoti di arrestare tutti quelli che

invocano il tuo nome». Ma il Signore

disse: «Va', perché egli è per me uno

strumento eletto per portare il mio nome

dinanzi ai popoli, ai re e ai figli di Israele; e

io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il

mio nome».

Allora Anania andò, entrò nella casa,

gli impose le mani e disse: «Saulo,

fratello mio, mi ha mandato a te il

Signore Gesù, che ti è apparso sulla via

per la quale venivi, perché tu riacquisti la

vista e sia colmo di Spirito Santo». E

improvvisamente gli caddero dagli occhi

come delle squame e ricuperò la vista; fu

subito battezzato, poi prese cibo e le

forze gli ritornarono. Rimase alcuni

giorni insieme ai discepoli che erano a

Damasco, e subito nelle sinagoghe

proclamava Gesù Figlio di Dio.

Formazione e missione

Sulle orme di Paolo

Conosci san Paolo?mettiti alla prova

1. Dove nasce san Paolo

2.In che epoca nasce San Paolo

3. Chi ha guarito e battezzato San Paolo

4. Quante lettere contenute nel Nuovo Testamento sono

attribuite a San Paolo

5. Sono stati compagni di viaggio di San Paolo

6. S. Paolo ha conosciuto Gesù prima della morte in

croce

7. Dove muore San Paolo

8. L’ultimo viaggio di San Paolo

9.Cosa significa la spada di San Paolo

10. San Paolo è uno dei dodici apostoli

verifica le tue risposte nell’ultima pagina del giornale

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EfesoDamascoTarso

5/10 d.C.1/5 d. C.5/10 a.C.

PietroTitoAnania

131511

Tito e TimoteoAquila e PriscillaBarnaba e Marco

sì, un giorno a Tarsono, fu San Pietro a raccontargli tuttono, ha udito la sua voce sulla via di Damasco

PozzuoliRomaAntiochia

Gerusalemme, Malta, Siracusa, ReggioCalabria Pozzuoli, Roma

Gerusalemme, Malta, Messina, Catanzaro,Pozzuoli,Roma

Gerusalemme, Atene, Bari,Sibari,Pozzuoli, Roma

morte e parolamilitare e hobbymorte e guerra

sì, é il dodicesimono, ma é un apostolono, non é un apostolo

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Conobbi Mons. Liviero fin dal suo ingressoavvenuto la sera della vigilia di S. Pietro 28 giugno1910.

Iniziai a frequentare le sue prediche dopo la miaconversione di ritorno a vivere la vita della S. Chiesa,allora conobbi e potei a Lui parlargli con frequenzanelle conversazioni, che dopo la sacra funzione dellasera, davanti al suo portone dell'episcopio solevaintrattenerci a noi giovani cattolici del circolo da Luifondato “S. Florido”. Con una rara competenza ciillustrava tutte le stelle maggiori del firmamento, comesi chiamavano e il loro valore nell'orbe, ma da ognunadi queste lezioni il finale era sempre per dimostrare anoi, la potenza e la grandezza del Creatore,incoraggiandoci a vivere santamente in ordine, lanostra fede cristiana proprio come il nostro Creatoreaveva voluto dimostrarci.

Il pulpito per Mons. Liviero era la cattedra doveogni sera egli al gregge a Lui affidato spezzava il panespirituale che fu nostro migliore nutrimento, ma altresìfu il grande difensore degli umili, degli oppressi, deipoveri, e da esso, era un angelo, ma era un tuonoquando doveva affermare difendere un principio digiustizia sia nel campo cattolico che nel campo socialeaffinché fosse dato a Dio quello che è di Dio, agliuomini il loro giusto riconoscimento.

Mario Benni

La mia famiglia era cristiana, praticante, ma quantoho sentito da Mons. Liviero mi sembrava tutto nuovo,tutto bello. Fui rapita dal suo zelo per l'apostolato chevoleva vedere riflesso in noi. Il grido di S. Paolo: Mi facciotutto a tutti – doveva essere il nostro continuo pro-memoria.

Fin dal primo momento ci fece capire che pur essendogiovanissime la vita aveva un solo scopo.

l'amore di Dio e l'amore per l'apostolato tutto il restodoveva passare in seconda linea.

Il nostro apostolato non doveva avere né limiti néscrupoli, per far il bene per portare una buona parola alleanime bisognose non si doveva badare a sacrifici, cercandodi avvicinare con il medesimo spirito un povero ubriaco e unsignore aristocratico.

Quando nel 1918 fu fondata la Gioventù Femminile daArmida Barelli, subito ossequiente agli ordini del Papadivise le donne dalle giovani, allora i due gruppi non eranoparrocchiali come oggi.

Egli continuò a fare le adunanze personalmente, ognidomenica prima alle ragazze e poi alle donne, perché eraconvinto che la donna nella famiglia e nella società volendopuò far molto bene, anche perché, come diceva Lui, ladonna quello che vuole, vuole. Alle volte, quando eraimpegnato per il suo ministero pastorale, ritornava in cittàproprio per queste adunanze, saltando molte volte anche ilpasto che nelle feste per la sua dinamicità era troppo lungo.

Nelle adunanze cercava di inculcarci l'amore perl'apostolato ed era accorato se non vedeva in noi il desideriodi accostarci frequentemente ai S. Sacramenti esoprattutto insisteva per abituarci alla confessionesettimanale e c'inculcava il bisogno della direzionespirituale, la meditazione e il ritiro mensile cheregolarmente veniva predicato da Lui, cose questeindispensabili per la formazione.

Virginia Sinnati

Se vuoi puoi leggere le testimonianze per intero, vai nel Sito

alla pagina di

Carlo Liviero - link - Testimonianze.

www.piccoleancelledelsacrocuore.net

Il Beato Carlo Liviero

Pesaro. Gruppo di giovani alle quali C. Liviero detta gli esercizi spiritualii

Mario Benni e Virginia Sinnati, due giovani vissuti e cresciuti vicino alla carità e all'amore del Beato Carlo Liviero,con le loro testimonianze invitano i giovani di oggi ad accogliere l'amore di Dio e a portarlo al prossimo.

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PAROLA DI DIOLUCE AI NOSTRI PASSI

Giungiamo alle 18 al CentroSanta Cruz, una casa per Incontridi Esmeraldas: man mano che igruppi arrivano viene data unaconsegna: fra due ore si dovràdrammatizzare un libro biblico:sorpresa, curiosità, interrogativi:come si fa? come ci vestiamo?che diciamo?

Eppure, dopo cena, unasessantina di laici sono già prontiper presentare il patriarcaAbramo con un bastone in manocome simbolo del suo cammino,Mosè con un copr icaporealizzato con una maglietta,Samuele coricato e Isaia con unatunica a frange … e con pochebattute si viene a conoscererapidamente il cammino delpopolo di Israele.

Chi sono i partecipanti aquesto corso, guidato dal notobiblista Padre Fernandez Laurel,già consulente alla Assemblealatinoamericana di Aparecida?Cristiani comuni, catechisti, un

buon numero di giovani.Cosa li ha chiamati qui? Il

bisogno di conoscere la Parola diDio, di entrare in contatto piùprofondo con la Sacra Scrittura, diascoltare e capire meglio ilSignore.

Il corso si rivela molto vivacee coinvolgente: dinamiche,simboli, drammatizzazione, lavoridi gruppo, riunioni plenarie. Dopoun giorno e mezzo torniamo a casacon idee chiare sulla successionedelle tappe della storia dellasalvezza, ma soprattutto conaccresciuto amore alla Scrittura eu n f o r t e d e s i d e r i o d iinteriorizzarla.

Un'altra iniziativa pastoralerealizzata a Esmeraldas è stata lavisita in diverse parrocchie, tra cuila nostra, di tre Missionarie dellaParola, appartenenti a unaCongregazione specializzata nelpreparare i cattolici a risponderecon la Bibbia alle contestazionidelle sétte religiose. Passando dicasa in casa e animando incontricomuni, con la Bibbia alla mano, le

giovani religiose non solo hannodato risposte convincenti aidubbi che sorgono, ma hannoanche risvegliato e fortificato ilsenso di appartenenza allanostra chiesa cattolica.

Queste esperienze, unite aquella dei Centri di ascolto dellaParola che noi e alcuni laicianimiamo in diversi settori deinostri barrios, mi portano aincoraggiare molti giovanidesiderosi di conoscere la Veritàa dedicare un tempo quotidianoalla lettura assidua della Paroladi Dio, come occasione dicontatto personale con ilSignore, come opportunità dicrescita nella fede, come guidaper le loro scelte future.

Sr Imelda Rizzato

Notizie da Esmeraldas - Ecuador

N

“Ascoltare” è un verbo-chiave dellaBibbia: lo troviamo 1100 voltenell’Antico Testamento e 445 volte nelNuovo.

Non potete nutrirvi di bucce.È quando siete abituati alla preghieradi ascolto che comincia a spuntare invoi il cristiano vero.

Perché la preghiera di ascolto insostanza è imparare a calarsi nellaprofondità della volontà di Dio su divoi.

Nella sua professione di fede

l’Israelita non dice: “Io credo”, ma

ripete a se stesso la Parola di Dio

e proclama: “Ascolta, Israele, il

Signore Dio è uno solo… amerai

Dio con tutto il cuore…”.

L’ascolto di Dio è il cuore della

preghiera. Se la preghiera non

porta all’ascolto, siete solo alla

buccia della preghiera.

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Ripensando alle giornate di spiritualit ...à

1.2.3. agosto 2008

Quanto è infinitamenteemozionante vedere il Mistero diDio che si rivela, attraverso isegni, nelle nostre vite!

Le tre giornate di spiritualitàvissute con Don Franco, SuorAnnarita, Suor Michela, Marta,Elda, Annalisa, Francesca,Valentina e Isabella, sono stateper me un dono, una bellissima“stazione” di un percorsointeriore cominciato un anno fa inseguito alla domanda disarmantedi una persona: “Elisabetta cosastai cercando?”.Appena sono entrata nella cameraad accogliermi sono state le“Beatitudini”: “

” Ilmattino seguente nel foglio dipresentazione alle giornate trovoscritto “Il tuo volto, Signore, iocerco”. I segni che Dio ci dona nel

percorso della vita sonoprofondamente struggenti!Le giornate sono state perle dianima nell'incontro con Dio,a t t r a v e r s o l a p r e g h i e r a ,l'adorazione notturna, le lectiodivinae e le persone .Il volto di Dio nella Bibbia…econtemporaneamente il volto delmio cuore! Una rivelazione! Lamia identità che si fa spazio solose le concedo lo spazio. Dio michiede lo spazio del mio cuore perl a sc i a rmi fa re da Lu i epermettermi così di accedere allamia vera identità. Ma per “farf a r e ” c i ò è n e c e s s a r i o“perdere”… perdere il superfluo,perdere il “nostro” tempo,perdere le “preoccupazioni”,perdere il controllo, in altreparole “affidarsi”, “lasciarsiguardare e guidare da Lui”.Perdere per conquistare una riccapovertà. Una povertà ricca di

spaz i , re laz ion i , f iduc ia ,condivisione, incontri ed infine, ilmiracolo più grande che nascedall'essere vestiti di povertà: LAPACE (

).Avere la Pace dentro di sè è viverein cielo per sempre! La Pacediviene segno della fiducia-fedeche ripongo in Dio, quindi segnodi aver dato spazio al Suo Amorenella mia vita. La Pace è segno diunità in Lui e unità in me stessa…e questa unità è Una pura Luceche illumina e dà senso alla miavita.“

(Salmo 33), questo èil messaggio che sento di lasciare.

Beati i puri dicuore perché vedranno Dio .

Beati i poveri in spiritoperché di essi è il Regno dei cieli

Guardate a Lui e sareteraggianti, non saranno confusi ivostri volti”

Grazie, Elisabetta

“Il tuo volto, Signore,

io cerco”.

I Segni che Dio

ci dona nel percorso

della vita sono

profondamente

struggenti!

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Un estate da non dimenticare’

mondo migliore! Abbiamo concluso l'attività con i PASC il15 agosto, il giorno di Maria Assunta in cielo,con unagrande festa al Centro Comunitario, presenti anche i 2 gruppidi giovani italiani ospiti a Lushnje, il gruppo di animatorialbanesi e i missionari.

Festeggiare il giorno dell'Assunta con tutti i bambini almattino e con i giovani albanesi e italiani al pomeriggio èdiventato una tradizione per la nostra Chiesa.

Il 23 agosto è arrivato a Plug un altro gruppo di giovaniscout di Roma. Giovani pieni di vita, gioia, entusiasti e contanta voglia di dare quello che avevano e di fare tante bellecose. Infatti… hanno fatto tante belle cose.. per i bambini, pernoi e per loro stessi in una settimana!!!

Sono state fatte molte attività educative: “I giochisenza frontiere, laboratori, botteghe ecc”. C'è stata unamassima partecipazione da parte dei bambini e ogni giorno nevedevi arrivare dei nuovi. Questo perché a loro piace vederepersone gioiose, piene di energia! Non poteva succederealtrimenti… gli scout hanno conquistato i nostri cuori e adessoanche loro sono diventati i nostri cari amici!!!

Abbiamo concluso l'attività con questo ultimo gruppodi giovani italiani il 29 agosto. Quella era anche l'ultimasettimana di animazione per questa estate.. è stato il dolce!!!

I bambini continuano tuttora a cantare tutti i cantiimparati dai giovani italiani!!!Colgo l'occasione di ringraziare tutti… i giovani diMonterotondo e Crotone, i giovani di San Vincenzo esoprattutto i giovani PASC e il gruppo scout di Roma per la lorobellissima presenza in Albania e specialmente a Plug!

Faleminderit shumë – Grazie mille ragazzi!!! Saretesempre benvenuti in Albania (a Plug e a Lushnje inparticolare)! La cosa più bella da fare?! Ricordiamocireciprocamente!!! Vi accoglieremo sempre! Vi portiamo tuttinei nostri cuori!

Irida (Ida) – Plug

L'attività estiva a Lushnje è iniziata il 18 giugno...attività che sarebbe stata lunga, intensa ma anchebella.

È da sottolineare il lavoro e la dedizione con laquale gli animatori italiani hanno animato con gioiaun numero considerevole di bambini, e questo dalprimo all’ultimo giorno di agosto. Abbiamo avuto aLushnje il primo gruppo di giovani italiani provenientida Monterotondo e Crotone. Loro hanno fattoanimazione a Lushnje e in altri due villaggi che sonopiccole comunità della nostra Chiesa.

Dopo due giorni, a Lushnje è arrivato un altrogruppo da Torino, “i giovani di San Vincenzo”, nostriamici ormai da 5 anni. La loro attività? un po' da pertutto, a Plug e in altri villaggi. Ma non èfinita ancora!!!

Il 7 agosto, è arrivato il gruppo dei giovaniPASC, e appena partito il gruppo di Monterotondo eCrotone è arrivato un altro gruppo di giovani diMonterotondo a Lushnje.

I giovani PASC!! anche loro, amici fedeli da 5 anniad ogni estate, nel mese di agosto sono presenti aPlug, animano i bambini regalando loro tanta gioia,felicità ed entusiasmo. Sono giovani che decidono dipassare le loro ferie in Albania, insieme a noi, inquesto poiccolo villaggio..

Alla fine di questa settimana, con questi giovaniabbiamo scoperto ogni giorno con l'aiuto del Vangeloun importante valore umano, abbiamo trascorso legiornate insieme: “Camminando

la nostra con ”!!!È proprio questo che tutti noi dobbiamo cercare

di mettere in pratica.. così di sicuro vedremo un

a Lushnje,

a Plug

insieme,condividendo unicità gioia

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I poveri sono la nostra ricchezza

3 Agosto 2008: il nostro sogno staper diventare realtà! Siamo inaereoporto…io, Stella, Chiara eMassimiliano ci guardiamo conocchi spalancat i , car ich i d iemozione e di tensione, cisorridiamo quasi a dirci “Ragazzi,sembra incredibile, ma il nostro volocon destinazione “Brasile” sta perpartire, ci teniamo stretti per manonel momento del decollo e…dopo 9ore atterriamo oltreoceano.

L'entusiasmo che ci ha fattipartire è stato grande, ma siamopienamente consapevoli che ci èstato “regalato da Lassù”…la voglia divivere una grande esperienza eranostra, ma gli aiuti che abbiamoricevuti sono stati tanti.

Appena giunti a destinazionetutte le nostre paure, i nostri dubbi, inostri infondati timori per la lingua sisono sc io l t i come neve a lsole…l'accoglienza, l'affetto, lapremura dimostrataci fin dal primom o m e n t o h a n n o r e s oquest'esperienza una delle più belledella nostra vita!

I bambini della scuola ( CirandaCirandinha, che significa Giro girotondo) presso la quale stavamo cihanno trasmesso un calore, una

gioia di vivere, una tenerezzaimmensa… loro ci regalavanoabbracci, sorrisi, strette di mano enon potete immaginare con quantasemplicità ci avvolgevano!

E c o m e d i m e n t i c a r e l adisponibilità e l'ospitalità dellemaestre e della gente che abbiamoincontrato: ci hanno scaldato il cuoree ci hanno riempiti di una gioianuova.

E' proprio vera la frase “I POVERISONO LA NOSTRA RICCHEZZA”:da loro abbiamo imparato che seanche uno non ha niente puòcondividere, può farti entrare nellasua umile dimora e farti sentire comea casa, può spezzare il suo pane conte che non hai fame, può insegnartiche la cosa più importante che si puòfare in certe situazioni è stare vicinoe donarsi.

Credo che sia stato questo ilnostro compito durante questaesperienza in Brasile: abbiamocondiviso con loro un pezzo dis t rada , abb iamo fa t to lo ro“compagnia”…e niente di più. Incompenso ci siamo portati a casatante cose: la loro forza, la lorofelicità, le loro difficoltà, i loro piccoli

ma grandi gesti di condivisione e laloro fratellanza.

Per noi è stata una scuola di vita;siamo tornati arricchiti, contenti, conil rammarico di non poter fare di più;con la gioia di sapere di avereadesso degli amici oltreoceano cheogni giorno ci ricordano nelle loropreghiere , che credono nel valoreprofondo dell'amicizia, che ci hannoriservato un posto nel proprio cuore.

I nostri sogni, le nostreaspettative sono stati “disillusi”perché tutto si è rivelato migliore dicome ce lo eravamo immaginato;ogni aspetto, ogni emozione, ognisensazione ha assunto unac o n f o r m a z i o n e u n i c a e dinimmaginabile.

Per tutto questo ci sentiamo diringraziare il Signore che ci preparale strade per arrivare a questiincontri, che aveva scritto nel librodella nostra vita questo capitolobellissimo e che noi, semplicementef i d a n d o c i , a b b i a m o p o t u t oassaporare.

Marianna

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Tipiacenavigare? Visita ancheilnostro SitoInternet?

www.piccoleancelledelsacrocuore.net

Per informazioni: sr Annarita: 3803988377 - e-mail [email protected] Daniela 3343088036 - e-mail [email protected] Michela 3336455071 - e-mail [email protected]

Appuntamenti per i giovani che vogliono conoscere Gesù,fare un cammino di formazione umana e cristianae prepararsi a qualche esperienza missionaria.

Lasciati coinvolgere ...

Le nostre proposte:

1° incontro ad Arezzo 22-23 novembre 2008oppure a Monselice 29–30 novembre 2008

2° incontro ad Arezzo 31 gennaio - 1 febbraio 2009oppure a Monselice 24-25 gennaio 2009

3° incontro ad Arezzo 14-15 marzo 2009oppure a Monselice – 21-22 marzo 2009

4°incontro a Roma 1,2,3 maggio 2009 “Sulle orme di S. Paolo”Pellegrinaggio

Giornate di spiritualità 26 (sera)–30 dicembre (matt.)2008ad Arezzo

Risposte al quiz di pagina 2

1. Tarso2. 5/10 d.C.3. Anania4.135. Barnaba e Marco

6. No, ha udito la sua voce sulla via di Damasco7. Roma8. Gerusalemme, Malta, Siracusa, ReggioCalabria, Pozzuoli, Roma9. Morte e Parola10. No, ma é un apostolo

Noi ti aspettiamo!