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Analisi di Mercato sul fabbisogno energetico del Distretto del Mobile di Livenza e potenzialità per la diffusione di investimenti GBE Factory

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Analisi di Mercatosul fabbisogno energetico delDistretto del Mobile di Livenzae potenzialità per la diffusionedi investimenti GBE Factory

Venezia, Settembre 2012

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Questa pubblicazione è stata sviluppata nell’ambito del progetto GBE-Factory,Numero di contratto IEE/10/232/SI2.593827, finanziato dal programma Intelligent Energy Europe (CIP Framework Programme) della Commissione Europea.

The sole responsibility for the content of this Market Analysis lies withthe authors. It does not necessarily reflect the opinion of the European Union.Neither the EACI nor the European Commission are responsible for any use thatmay be made of the information contained therein.

La responsabilità dei contenuti di questa pubblicazione è degli autori.Essa non riflette necessariamente l’opinione delle Comunità Europee.Né l’EACI né La Commissione Europea sono responsabili per qualsiasi uso che puòessere fatto delle informazioni in essa contenute.

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Pubblicazione redatta da Unioncamere del Veneto (Italy)

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Indice

1. Premessa .......................................................................................................... 7

2. Finalità dell’indagine e descrizione del distretto .............................................. 9

3. Campione e metodologia di elaborazione dei dati ......................................... 11

4. Calcolo degli indicatori di consumo energetico e di copertura da fabbricati del distretto ............................................................................... 14

5. Prime stime sulle potenzialità delle aziende del distretto rispetto ad investimenti per produrre energie rinnovabili ............................... 18

6. Considerazioni finali ....................................................................................... 22

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1. Premessa

La scelta di un distretto del mobile è partita dal fatto che storicamente i distretti del mobile sono quelli che fra i primi hanno preso in considerazione il riutilizzo ai fini energetici di scarti e sottoprodotti di produzione. In essi inoltre vi sono alcune tipologie di aziende che hanno un’incidenza del costo dell’energia sul fatturato molto significativa. La scelta in particolare del Distretto del Mobile di Livenza è dovuta al fatto che questo distretto si è sempre distinto per l’attenzione ai fattori ambientali sia in tema di emissioni in atmosfera, che della certificazione della materia prima se-condo i vari standard FSC, PEFC e altri, nonché per quanto concerne la gestione degli scarti. Il Distretto del Mobile di Livenza è stato uno dei primi distretti a fare la dichiarazione EMAS in Italia.Dal punto di vista operativo la collaborazione in atto fra Unioncamere del Veneto e ASDI – Agenzia di Sviluppo del Distretto Industriale - ha consentito di condividere il lavoro di “ Mappatura della situazione ambientale e del fabbisogno energetico delle aziende del Distretto del Mobile di Livenza”, iniziato nel 2010 da ASDI. Tale iniziativa è stata condotta da un team di lavoro multidisciplinare composto da Federlegno Arredo, Green&CO2 e SPIN 360, con il coordinamento di ASDI ed il contributo di un panel di circa 90 Aziende rappresentative del mix produttivo che compone il distretto.Dalle risultanze dei questionari compilati dalle aziende campione, è stato possibile calcolare gli indicatori di consumo energetico, utilizzati poi per una stima comples-siva dei consumi dell’intero distretto e del suo indotto strategico per importanza e vicinanza territoriale.Mettendo assieme i risultati e gli approfondimenti ricavati attraverso 21 audit con-dotti direttamente dal Team di progetto in altrettante aziende, è stato possibile for-mulare delle prime stime sulle potenzialità del distretto ad operare investimenti per produrre energie rinnovabili direttamente al loro interno o indirettamente attraverso organizzazioni che si occupano di servizi energetici, quali le ESCO. In un Focus Group finale, tenutosi presso ASDI, sono state esaminate e discusse le conclusioni raggiunte dal team di lavoro GBE FACTORY. Ne è emerso il propo-sito di arricchire ulteriormente il lavoro svolto con successivi passi miranti a pro-muovere modelli GBE FACTORY tra le aziende del distretto, in favore e a supporto della competitività e dello sviluppo sostenibile delle stesse.

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2. Finalità dell’indagine e descrizione del Distretto

Il progetto “Mappatura della situazione ambientale e del fabbisogno energetico delle aziende del Distretto del Mobile di Livenza” è stato promosso da ASDI, che ha inteso iniziare un percorso di accompagnamento per le aziende del Distretto verso un progressivo miglioramento dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale.Questo progetto, primo in Italia a livello distrettuale, costituisce dunque la prima fase di un percorso e ha consentito di mappare come e quanto il Sistema distret-tuale consumi energia e in che modo esso si relazioni con l’Ambiente circostante, individuando soluzioni operative e modalità di finanziamento.I risultati operativi del progetto sono stati:1. Database dei consumi energetici del Distretto2. Individuazione di una metodologia di diagnosi (Audit energetico) applicabile

alle aziende del distretto per realizzare mappature energetiche individuali3. Identificazione di un set di tecnologie di efficienza con tempi di ritorno finanzia-

rio quantificati4. Modalità di finanziamento e di accesso a Titoli di Efficienza Energetica (i c.d.

Certificati Bianchi)

Partendo dal database di cui al punto 1) precedente, che ben descrive un cam-pione rappresentativo del distretto, il Team GBE FACTORY in collaborazione con ASDI ha potuto calcolare due indicatori di consumo energetico:• Consumoenergeticoperdipendente• Costodeiconsumienergeticiperunitàdifatturato

Tali indicatori sono stati utilizzati assieme ad altri elementi raccolti con ASDI per sviluppare una stima del fabbisogno totale del Distretto in termini di energia per riscaldamento/condizionamento e ciò che in termini verosimili potrebbe essere coperto da Energia Rinnovabile.

Prima di calcolare gli indicatori energetici del Distretto di Livenza, forniamo una breve descrizione del Distretto stesso.

“Oggi nell’area del Nord Est Italia, compresa tra le province di Treviso e Pordeno-ne, si trova una delle più importanti concentrazioni industriali d’Italia nel campo del legno e del mobile. La specializzazione produttiva è molto forte: gli occupati del settore rappresentano il 61% degli addetti manifatturieri totali. Dal dopoguerra si è verificata una costante crescita industriale. In particolare, si è sviluppato un sistema integrato di imprese che producono un fatturato complessivo di 2 mi-liardi di euro, un quarto del totale nazionale. Un tratto caratteristico del Distretto

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del Mobile Livenza è la dimensione media delle imprese, superiore agli standard nazionali e regionali di Veneto e Friuli Venezia Giulia. Gli 11 comuni del Distretto del Mobile del Livenza in regione Friuli Venezia Giulia (Azzano Decimo, Brugnera, Budoia, Caneva, Chions, Fontanafredda, Pasiano di Pordenone, Polcenigo, Prata di Pordenone, Pravisdomini, Sacile) riuniscono circa 750 aziende che danno lavoro a circa 13 mila addetti.I comuni che concentrano il maggior numero di occupati sono Brugnera e Prata di Pordenone (con oltre 1.700 addetti ciascuno), segue Pasiano di Pordenone (con 1.000 addetti). In regione Veneto si contano invece circa 600 aziende”.

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3. Campione e metodologia di elaborazione dei dati

Sono stati raccolti con la mappatura di ASDI 88 questionari che costituiscono un campione significativo per le finalità GBE FACTORY.

Il campione è caratterizzato da eterogeneità, dato che rispecchia le caratteristiche del sistema produttivo all’interno del Distretto del mobile di Livenza.

FIGURA 1

Il campione mostra eterogeneità anche nelle dimensioni aziendali che vanno dall’impresa più grande con 320 dipendenti a quella più piccola con 3 dipendenti. La media dipendenti del campione è 74, rappresentativa del tessuto produttivo Italiano caratterizzato da una grande maggioranza di medie imprese.Il campione conferma la rilevanza ambientale del distretto del mobile di Livenza. La domanda 3.01 del questionario di rilevazione diffuso, chiedeva informazioni in merito alla presenza di certificazioni di sistema o di prodotto, che in Italia e in Europa si stanno affermando sempre di più col fine di promuovere un concetto di sviluppo industriale più compatibile con le esigenze di tutela ambientale. Una prima analisi delle risposte mostra una buona aggregazione in percentuale delle aziende, che hanno almeno una certificazione di sistema o di prodotto (non sono conteggiate le certificazioni di qualità):

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FIGURA 2

Le certificazioni più numerose sono quelle ISO 14001, EMAS, OHSAS 18001 e FSC.

FIGURA 3

La metodologia seguita da ASDI è stata di elaborare i dati raccolti con gli 88 que-stionari per rappresentare le principali fonti energetiche e la loro distribuzione in percentuale (in KWh e TEP): % energia elettrica; % gas naturale; % olio BTZ; % polverino proveniente da scarti di lavorazione. La ripartizione viene poi analizzata in termini di costi delle varie fonti energetiche. Viene quindi analizzato l’indicatore di consumo energetico (spesa energetica per unità di fatturato) per le diverse ti-pologie di aziende e di lavorazione, prendendo anche in considerazione dei sotto-indicatori calcolati per tipo di sorgente energetica.

Il team di lavoro GBE FACTORY ha quindi ricavato (per tutte le 88 aziende che

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hanno risposto al questionario):• Ivaloriassolutideiconsumienergeticitotalieperlediversetipologiesiain

termini energetici che di spesa (KWh, e)• Ilnumerototaledeidipendenti• Ilfatturatototaledelleaziendedelcampione

Ciò al fine di calcolare i seguenti due indicatori:• Consumoenergeticoperdipendente(KWh/dip)• Costodeiconsumienergeticiperunitàdifatturato(e/e)

Sono state poi calcolate le superfici coperte in termini di destinazione (Produzio-ne, Uffici, Showroom, Altro), al fine di ottenere delle indicazioni sulle coperture disponibili per installazioni di fotovoltaico e/o solare termico. Infine è stata veri-ficata nel campione delle 88 aziende la presenza di sorgenti di autoproduzione di energia diversa dal polverino di legno (generalmente bruciato in caldaia per la produzione di calore sotto forma di acqua calda e vapore), in forme quali:• Cogenerazione• Trigenerazione• Fotovoltaico• SolareTermico• Geotermico• Altro

Ciò al fine di capire se tali tipi di investimento hanno cominciato a prendere piede tra le aziende del Distretto.

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4. Calcolo degli indicatori di consumo energetico e di copertura dei fabbricato del distretto

La rappresentazione complessiva del campione delle 88 imprese è riassumibile nella tabella sotto riportata:

Numero Mln KWh Mln e

Aziende del campione 88

FATTURATO TOTALE 1.167

DIPENDENTI TOTALI 6.385

CONSUMI ENERGIA/ANNO 160

COSTI ENERGIA/ANNO 20TABELLA 1

Considerando la ripartizione elaborata da ASDI:

FIGURA 4

È evidente l’importanza che ricopre l’energia elettrica, utilizzata dalle aziende sia per processi produttivi che per i servizi generali (luce, aria compressa, aspirazione ecc).Dal punto di vista energetico risulta molto rilevante anche il contributo del polverino proveniente dagli scarti di lavorazione utilizzato principalmente per scaldare i re-parti produttivi. Le aziende che dispongono di tali scarti riescono a mantenere tem-perature ottimali all’interno dei propri stabilimenti a costi estremamente moderati.È prevedibile che la quota di energia prodotta dalla combustione di olio BTZ sia destinata a decrescere nel tempo in modo inversamente proporzionale rispetto all’espansione della rete del gas naturale.

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FIGURA 5

Si nota come i costi energetici sostenuti dalle aziende siano fortemente deter-minati dalla spesa legata all’approvvigionamento elettrico mentre il costo legato all’utilizzo di polverino è praticamente irrilevante.

Questo grafico suggerisce quindi quale sia la principale area su cui effettuare ana-lisi energetiche al fine di ridurre i costi energetici sostenuti dalle aziende.

È possibile dedurre la seguente tabella dei valori assoluti delle fonti energetiche utilizzate:

FONTIENERGIA

SuddivisioneFonti energia(% - KWh/anno)

Fonti di Energia(mil KWh/anno)

SuddivisioneFonti energia per importo di spesa(% - e/anno)

CostoEnergia(mln e)

Note

TOTALEFONTI

100 60,000 100 20,000

EnergiaElettrica

45 17,000 88 17,6

Gasnaturale

10 26,000 6 1,200

Oliocombustibile

7 18,200 6 1,200

Polverinolegnoso

38 98,800 0 0 E’ stato considerato nullo il costo del polverino, in quanto disponibile internamente

TABELLA 2

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Sulla scorta dei dati delle TABELLE 1 e 2 si possono calcolare i seguenti indicatori:

TABELLA 3

Mentre l’indicatore N.1 (KWh/anno per dipendente) può essere considerato indi-cativo anche per aziende eterogenee, gli indicatori per unità di fatturato risultano più significativi per l’analisi di settori omogenei. Da un calcolo analitico per singola azienda l’ASDI ha potuto rilevare come l’incidenza dei costi energetici sul fatturato tenda a decrescere al crescere del fatturato aziendale.Tale andamento è determinato da:- riduzione dei costi specifici energetici, maggiore è il quantitativo di energia

acquistata, minore è il prezzo al kWh;- ottimizzazione dell’uso dell’energia, macchinari di grossa taglia hanno rendi-

menti superiori rispetto a quelli di piccola taglia.

Sono state anche messe in evidenza, sempre da ASDI, due tipologie di anomalie:- elevato indicatore N.3 (costo energia consumata per euro fatturato) corrispon-

de ad aziende con processi particolarmente energivori, ad esempio verniciatu-re o lavorazioni plastiche;

- basso indicatore N.3 corrisponde ad aziende con processi poco energivori, ad esempio lavorazioni di tranciati e trading;

Analizzando poi la diversa incidenza di termico ed elettrico, ASDI fa notare come la spesa per l’approvvigionamento elettrico sia paragonabile a quella per l’approv-vigionamento termico per le aziende con fatturato minore mentre al crescere del fatturato l’incidenza della prima spesa tenda a crescere rispetto alla seconda.Questo grafico conferma l’importanza delle spese elettriche per le aziende con maggiori consumi, in particolare i maggiori picchi sono principalmente aziende che lavorano componenti per il mobile e quindi hanno processi termoplastici i quali presentano grossi consumi di energia elettrica.

Come già detto il TEAM GBE FACTORY ha proceduto poi ad esaminare gli 88 questionari e a calcolare le superfici delle aree coperte dai fabbricati delle impre-se. Nella TABELLA 4 sono riportati per tipologia di area coperta le superfici così

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calcolate:

TABELLA 4

Si possono quindi calcolare per tipologia di manufatto degli indicatori di copertu-ra espressi in “m2 per azienda” (vedere TABELLA 5).

TABELLA 5

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5. Prime stime sulle potenzialità delle aziende del distretto rispetto ad investimenti per produrre energie rinnovabili

Come già indicato in precedenza, gli 11 comuni del Distretto del Mobile di Livenza in regione Friuli Venezia Giulia (Azzano Decimo, Brugnera, Budoia, Caneva, Chions, Fontanafredda, Pasiano di Pordenone, Polcenigo, Prata di Pordenone, Pravisdomi-ni, Sacile) riuniscono circa 750 aziende, che danno lavoro a circa 13 mila addetti.Nell’ottica di utilizzare gli indicatori di fonte energetica (energia consumata per ti-pologia di fonte), calcolati sulla base dei dati rilevati dai questionari del campione (vedere TABELLA 3), si possono stimare, con accettabile approssimazione per gli scopi della nostra analisi, i consumi energetici del distretto. Le stime sono riportate nella TABELLA 6 seguente.

TABELLA 6

Considerando che mediamente un KW di potenza elettrica installata in aziende tipo del distretto corrisponde mediamente a 2.500 KWh consumati in un anno. Tenendo conto di un 20% di sovra potenza, la potenza elettrica media installata nel distretto può es-sere stimata in circa 70 MW, per un controvalore medio di circa 100 KWe per azienda.Considerato che molte aziende utilizzano il polverino per finalità di riscaldamento degli edifici e di fasi dei processi industriali, di fatto generando energia rinnovabile, uno spazio potenzialmente da aggredire per passare da energia fossile ad energia il più possibile rinnovabile, è quello attualmente occupato dall’olio combustibile. L’olio combustibile nelle aziende del distretto è prevalentemente utilizzato per gli stessi fini del polverino, ovvero condizionamento degli uffici e acqua calda oltre che d’estate quando le caldaie di polverino restano spente. Ne consegue che se ipotizzassimo di sostituire tutta l’energia termica prodotta attualmente attraverso l’olio combustibile con sistemi a pompa di calore (aria, acqua, geotermico) al posto di 1.510.000 kg

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di olio BTZ verrebbero utilizzati 5.510.000 di KWhe, con conseguente diminuzione di CO2 e risparmi economici significativi. Si veda di seguito l’ipotesi fatta da ASDI:

FIGURA 6

Tale energia elettrica potrebbe raddoppiare se il ragionamento venisse esteso a tutte le aziende del distretto. Potrebbe inoltre essere fornita quasi completamente da fotovoltaico, raggiungendo così la quasi completa sostituzione dell’olio com-bustibile con fonte rinnovabile.

Per sua natura il settore del mobile è caratterizzato da aziende che utilizzano pa-recchia superficie coperta. Infatti, se si applicano all’intero distretto gli indicatori di copertura calcolati per il campione delle 88 aziende, si può stimare la seguente entità di coperture (TABELLA 8).

TABELLA 8

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Considerato che dall’esame delle 88 aziende, che hanno compilato il questio-nario, ve ne sono solo 3 con impianti fotovoltaici, tutti di media taglia (circa 200 KWe per impianto), non possiamo dire che nel distretto di Livenza i mobi-lieri prediligano il fotovoltaico, nonostante si stimi che sul totale del distretto vi siano oltre 9 milioni di metri quadrati di superficie coperta.Se solo il 10% delle superfici coperte esistenti venisse destinato al foto-voltaico, si può stimare una potenzialità per nuove installazioni di circa 90 MWe. Questa capacità installata di fotovoltaico potrebbe soddisfare durante il giorno tutto il fabbisogno elettrico del settore, stimato in pre-cedenza in circa 70 MWe.Il fatto che ci siano tante superfici di tetti di fabbricati e non vengano installati impianti fotovoltaici va in parte spiegato con la vetustà di molti stabilimenti che richiederebbe preventivi interventi di rafforzamento mol-to dispendiosi per ospitare impianti fotovoltaici con pannelli policristal-lini.Molti tetti poi sono irregolari con superfici non esposte a sud, frutto di aumenti dei volumi degli stabilimenti avvenuti gradatamente nel tempo, senza particolare attenzione allo sviluppo di dette superfici.Dall’esame dei questionari non si rilevano poi impianti solari termici e questo si spiega con il fatto che alla produzione di calore si provvede con le caldaie che usano il polverino di legno, residuo dei processi produttivi.

Non risulta quindi interessante fare delle previsioni circa le potenzialità dell’u-so delle superfici delle coperture dei capannoni per tale finalità.

Considerati i costi attuali dell’energia in gioco nel distretto del Mobile di Li-venza:Fonte energetica e/kWhEnergia elettrica 0.15Gas Naturale 0.05Olio combustibile 0.06Polverino 0

Lo studio di ASDI ha preso in considerazione soprattutto gli spazi per l’effi-centamento energetico con riferimento agli apparati di produzione e di ventila-zione dei locali che consumano energia elettrica, dimostrando come interventi sui motori e sugli alternatori portino a risparmi rilevanti con ritorni in termini di PBT di pochi anni.

La situazione invece dal punto di vista dell’approccio GBE FACTORY e delle sue possibili realizzazioni si può cosi riassumere:• IlDistretto,oltreairisparmiperefficentamentoelettrico,presentaspaziper

incrementare ulteriormente l’uso degli scarti di produzione, riconducibili prevalentemente all’uso del polverino, al fine di produrre sia acqua calda

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ed energia per gli apparati di condizionamento dei locali, che energia elet-trica con cogeneratori ORC, (vedere caso ICM in Appendice);

• Il distrettopotrebbe riunirealcuniproduttori locali dipolverinoe renderlipartecipi di un’organizzazione che realizzi e provveda in forme da defini-re alla gestione di un cogeneratore centralizzato alimentato da polverino conferito da soci e non, situato in area industriale ed in grado di produrre energia elettrica da immettere in rete e calore da utilizzare in aziende site nelle vicinanze del cogeneratore;

• Lasostituzionedegliolicombustibiliconsistemiapompadicalorepotreb-be portare a notevoli benefici ambientali e risparmi economici (tale pratica in parte già è stata iniziata da alcune aziende che hanno adottato caldaie a gas ad alto rendimento grazie alla compresenza di pompe di calore);

• Il solare fotovoltaicodovrebbemaggiormenteesserepreso inconsidera-zione specie in relazione alle abbondanti superfici dei tetti dei capannoni adibiti a magazzino e spesso non utilizzati al cento per cento. Il solare fotovoltaico potrebbe ben essere utilizzato in alcune tipologie di aziende particolarmente energivore (stampaggio-lavorazione plastiche e verniciatu-ra) con la formula mista del consumo sul posto e l’immissione in rete delle eccedenze.

• Piccoliimpiantifotovoltaicipotrebberoancheessereconsideratiincombi-nata con le pompe di calore.

• Ilsolaretermicopersuanaturaèsostituitodallecaldaie,chebrucianopol-verino. Non è infatti molto considerato a causa delle basse temperature in gioco ed i non rilevanti risparmi economici raggiungibili.

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6. Considerazioni finali

Una GBE FACTORY tipo per il Distretto del mobile di Livenza potrebbe essere caratterizzata da un mix di impianti che producono energie rinnovabili costi-tuito da:1. Impianti per produzione di energia termica ed elettrica alimentati a polveri-

no (caldaie, cogeneratori,…);2. Impianti a pompa di calore (aria, acqua, geotermici), generalmente quando

non in presenza di impianti di cui al punto 1) precedente;3. Impianti fotovoltaici a tetto di medie dimensioni (<1 MWe collegati alla rete)

e di piccole dimensioni ( inferiori a 200 KWe ) anche in abbinamento con pompe di calore.

Naturalmente il giusto mix di questi impianti va tarato sulla disponibilità degli incentivi, sulla tipologia dei processi dell’azienda ed eventualmente anche su appropriate modifiche dei flussi produttivi al fine di rendere massimo l’uso locale dell’energia rinnovabile.

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Analisi di consumidi energia del settorealimentare in Vento

e potenzialità di applicazioniGBE Factory

Venezia, Settembre 2012

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Indice

1. Introduzione .................................................................................................... 25

2. La scelta del settore alimentare ..................................................................... 31

3. I consumi energetici del settore alimentare in Veneto ................................... 33

4. Conclusioni ..................................................................................................... 34

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1. La scelta del settore alimentare

Terna SPA produce annualmente le statistiche dei consumi di energia elettrica a livello Italiano, suddivisi per settore merceologico e per territorio (regionale e pro-vinciale). Di seguito viene riportata la tabella dei consumi elettrici a livello Veneto, fornita da TERNA SPA per il 2009, relativa alla regione Veneto.

Veneto

Tipi Attività 2008

mln KWh2009

mln KWhVar %

1. AGRICOLTURA

593,8 617,4 4,0

2. INDUSTRIA

17.534,9 14.971,0 -14,6

3. Manifatturiera di base

7.743,1 6.133,0 -20,8

4. Siderurgica

2.121,0 1.612,2 -24,0

5. Metalli non Ferrosi

947,7 831,8 -12,2

6. Chimica

1.622,0 1.011,0 -37,7

7. - di cui fibre

79,5 35,3 -55,6

8. Materiali da costruzione

1.720,0 1.472,2 -14,4

9. - estrazione da cava

87,7 76,8 -12,4

10. - ceramiche e vetrarie

565,9 531,8 -6,0

11. - cemento, calce e gesso

505,3 403,9 -20,1

12. - laterizi

151,8 114,2 -24,8

13. - manufatti in cemento

76,7 64,9 -15,4

14. - altre lavorazioni

332,6 280,6 -15,6

15. Cartaria

1.332,5 1.205,8 -9,5

16. - di cui carta e cartotecnica

1.106,4 994,6 -10,1

17. Manifatturiera non di base

8.498,3 7.530,2 -11,4

18. Alimentare

1.699,9 1.675,6 -1,4

19. Tessile, abbigl. e calzature

1.091,4 882,5 -19,1

20. - tessile

561,9 405,0 -27,9

21. - vestiario e abbigliamento

148,3 135,6 -8,6

22. - pelli e cuoio

293,4 261,9 -10,7

23. - calzature

87,8 80,0 -8,9

24. Meccanica

3.175,4 2.700,4 -15,0

25. - di cui apparecch. elett. ed elettron.

361,2 329,1 -8,9

26. Mezzi di Trasporto

137,8 120,9 -12,3

27. - di cui mezzi di trasporto terrestri

82,4 69,4 -15,8

28. Lavoraz. Plastica e Gomma

1.402,1 1.260,6 -10,1

29. - di cui articoli in mat. plastiche

1.322,7 1.196,5 -9,5

30. Legno e Mobilio

813,0 717,5 -11,7

31. Altre Manifatturiere

178,6 172,8 -3,2

32. Costruzioni

299,4 268,2 -10,4

33. Energia ed acqua

994,1 1.039,6 4,6

34. Estrazione Combustibili

2,2 2,2 0,0

35. Raffinazione e Cokerie

154,5 174,2 12,8

36. Elettricita' e Gas

478,3 510,2 6,7

37. Acquedotti

359,1 353,1 -1,7

38. TERZIARIO

7.951,2 7.949,2 -0,0

39. Servizi vendibili

6.386,9 6.370,8 -0,3

40. Trasporti

756,0 739,7 -2,2

41. Comunicazioni

265,5 263,8 -0,6

42. Commercio

2.217,5 2.177,8 -1,8

43. Alberghi, Ristoranti e Bar

1.198,3 1.214,6 1,4

44. Credito ed assicurazioni

293,6 291,9 -0,6

45. Altri Servizi Vendibili

1.655,9 1.683,0 1,6

46. Servizi non vendibili

1.564,3 1.578,4 0,9

47. Pubblica amministrazione

286,2 287,9 0,6

48. Illuminazione pubblica

463,6 471,2 1,6

49. Altri Servizi non Vendibili

814,6 819,3 0,6

50. DOMESTICO

5.457,6 5.558,7 1,9

51. - di cui serv. gen. edifici

308,9 322,1 4,3

52. TOTALE

31.537,4 29.096,3 -7,7

TAB 1. Consumi energia elettrica per settore in regione Veneto (dati Terna), anno 2009.

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Come si può notare il settore alimentare presenta consumi elevati di energia elet-trica, livello superato solo dal settore meccanico, che però annovera un numero più elevato di aziende.

Il settore alimentare risulta in Veneto quindi fra quelli che consuma più energia elettrica e, se viene esteso l’esame per provincia, a Verona esso presenta i valori più elevati anche rispetto al settore meccanico (vedasi TAB 2 seguente).

Verona

Tipi Attività 2008

mln KWh2009

mln KWh Var%

1. AGRICOLTURA

186,4 199,7 7,1

2. INDUSTRIA

3.388,0 2.953,2 -12,8

3. Manifatturiera di base

1.892,9 1.522,1 -19,6

4. Siderurgica

842,0 681,3 -19,1

5. Metalli non Ferrosi

12,6 12,8 1,6

6. Chimica

205,8 180,4 -12,3

7. - di cui fibre

0,0 0,0 0,0

8. Materiali da costruzione

492,6 426,6 -13,4

9. - estrazione da cava

11,8 11,2 -5,1

10. - ceramiche e vetrarie

117,6 116,0 -1,4

11. - cemento, calce e gesso

72,8 58,3 -19,9

12. - laterizi

15,0 6,9 -54,0

13. - manufatti in cemento

10,0 9,2 -8,0

14. - altre lavorazioni

265,4 225,0 -15,2

15. Cartaria

339,9 221,1 -35,0

16. - di cui carta e cartotecnica

233,2 124,5 -46,6

17. Manifatturiera non di base

1.262,2 1.200,8 -4,9

18. Alimentare

523,0 538,5 3,0

19. Tessile, abbigl. e calzature

94,0 99,3 5,6

20. - tessile

34,3 45,6 32,9

21. - vestiario e abbigliamento

18,1 16,8 -7,2

22. - pelli e cuoio

27,3 23,7 -13,2

23. - calzature

14,3 13,3 -7,0

24. Meccanica

456,1 386,2 -15,3

25. - di cui apparecch. elett. ed elettron.

51,8 46,7 -9,8

26. Mezzi di Trasporto

12,9 11,1 -14,0

27. - di cui mezzi di trasporto terrestri

12,6 10,8 -14,3

28. Lavoraz. Plastica e Gomma

83,8 82,5 -1,6

29. - di cui articoli in mat. plastiche

71,5 72,1 0,8

30. Legno e Mobilio

79,2 70,5 -11,0

31. Altre Manifatturiere

13,1 12,7 -3,1

32. Costruzioni

49,3 46,5 -5,7

33. Energia ed acqua

183,7 183,7 0,0

34. Estrazione Combustibili

0,4 0,5 25,0

35. Raffinazione e Cokerie

1,2 1,3 8,3

36. Elettricita' e Gas

79,2 78,9 -0,4

37. Acquedotti

102,9 102,9 0,0

38. TERZIARIO

1.717,4 1.687,2 -1,8

39. Servizi vendibili

1.444,1 1.401,4 -3,0

40. Trasporti

103,4 95,0 -8,1

41. Comunicazioni

47,7 49,7 4,2

42. Commercio

584,8 556,6 -4,8

43. Alberghi, Ristoranti e Bar

241,9 246,1 1,7

44. Credito ed assicurazioni

94,2 100,3 6,5

45. Altri Servizi Vendibili

372,1 353,7 -4,9

46. Servizi non vendibili

273,3 285,8 4,6

47. Pubblica amministrazione

51,5 51,7 0,4

48. Illuminazione pubblica

88,4 94,8 7,2

49. Altri Servizi non Vendibili

133,4 139,2 4,3

50. DOMESTICO

999,4 1.066,6 6,7

51. - di cui serv. gen. edifici

69,7 79,4 13,9

52. TOTALE

6.291,2 5.906,6 -6,1

TAB 2. Consumi energia elettrica per settore in provincia di Verona (dati Terna)

Page 29: GBE Factory Market Analysis for Italy (full version)

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Che Verona sia anche la zona ove il consumo di gas naturale sia fra i più elevati lo si vede dalla TAB 3. seguente.

GAS NATURALE TOTALE DISTRIBUITO PER PROVINCIA (**)ANNO 2010

(Milioni di Standard metri cubi da 38,1 MJ)REGIONE PROVINCIA INDUSTRIALE TERMOELETTRICO RETI DI

DISTRIBUZIONE (*)TOTALE GENERALE

ALESSANDRIA 252,00 66,20 480,50 798,70 ASTI 27,70 0,00 221,70 249,40 BIELLA 21,70 8,30 150,90 180,90 CUNEO 269,40 393,40 518,20 1.181,00 NOVARA 259,40 15,90 424,00 699,30 TORINO 424,90 1.716,10 2.178,30 4.319,30 VERBANIA 100,70 0,00 158,90 259,60 VERCELLI 35,70 467,20 247,70 750,60PIEMONTE TOTALE 1.391,50 2.667,10 4.380,20 8.438,80 AOSTA 52,30 0,00 52,50 104,80VALLE D’AOSTA TOTALE 52,30 0,00 52,50 104,80 GENOVA 112,00 0,00 608,90 720,90 LA SPEZIA 7,40 168,00 160,20 335,60 SAVONA 49,60 486,60 224,30 760,50 IMPERIA 0,00 0,00 80,90 80,90LIGURIA TOTALE 169,00 654,60 1.074,30 1.897,90 BERGAMO 415,00 238,90 1.062,60 1.716,50 BRESCIA 339,20 7,60 982,90 1.329,70 COMO 75,20 9,40 691,70 776,30 CREMONA 138,60 0,00 480,80 619,40 LECCO 106,70 6,20 352,60 465,50 LODI 42,20 762,60 245,80 1.050,60 MONZA-BRIANZA 132,50 3,30 998,90 1.138,00 MILANO 357,30 1.432,50 3.003,70 4.793,50 MANTOVA 330,30 2.395,30 344,00 3.069,60 PAVIA 197,50 1.303,20 652,30 2.153,00 SONDRIO 10,20 15,40 6,20 31,80 VARESE 341,90 15,30 984,50 1.341,70LOMBARDIA TOTALE 2.486,60 6.189,70 9.806,00 18.482,30 BOLZANO 26,50 0,00 295,10 321,60 TRENTO 245,10 36,20 384,70 666,00TRENTINO ALTO ADIGE TOTALE 271,60 36,20 679,80 987,60 GORIZIA 10,50 39,50 140,10 190,10 PORDENONE 90,60 0,00 220,00 310,60 TRIESTE 65,10 299,60 191,50 556,20 UDINE 423,30 774,20 377,80 1.575,30FRIULI VENEZIA GIULIA TOTALE 589,50 1.113,30 929,40 2.632,20 BELLUNO 51,40 0,00 123,60 175,00

Page 30: GBE Factory Market Analysis for Italy (full version)

28

PADOVA 159,90 0,00 931,20 1.091,10 ROVIGO 109,20 338,70 223,40 671,30 TREVISO 180,70 0,00 578,40 759,10 VENEZIA 217,20 601,10 715,80 1.534,10 VICENZA 262,10 0,00 823,00 1.085,10 VENETO VERONA 233,10 0,00 1.006,40 1.239,50

TOTALE 1.213,60 939,80 4.401,80 6.555,20 BOLOGNA 231,30 8,70 1.180,50 1.420,50 FERRARA 705,10 818,70 377,90 1.901,70 FORLI’ 40,80 0,00 365,00 405,80 MODENA 663,10 1,70 810,00 1.474,80 PIACENZA 61,30 1.545,40 287,70 1.894,40 PARMA 250,40 231,20 538,00 1.019,60 RAVENNA 300,40 1.653,40 421,00 2.374,80 REGGIO EMILIA 322,30 0,00 708,20 1.030,50 RIMINI 9,60 0,00 365,00 374,60EMILIA ROMAGNA TOTALE 2.584,30 4.259,10 5.053,30 11.896,70 AREZZO 57,60 0,00 240,50 298,10 FIRENZE 105,50 175,00 479,00 759,50 GROSSETO 36,20 0,00 76,30 112,50 LIVORNO 182,40 1.653,10 144,70 1.980,20 LUCCA 441,10 181,20 300,40 922,70

MASSA CARRARA 16,70 13,20 75,50 105,40

PISA 33,10 0,00 463,60 496,70 PRATO 65,70 0,00 347,30 413,00 PISTOIA 19,30 0,00 171,30 190,60 SIENA 10,90 0,00 181,90 192,80TOSCANA TOTALE 968,50 2.022,50 2.480,50 5.471,50 ANCONA 230,60 226,60 375,10 832,30 ASCOLI PICENO 32,20 0,00 63,30 95,50 FERMO 7,40 0,00 56,30 63,70 MACERATA 54,20 0,00 169,40 223,60 PESARO URBINO 49,40 0,00 215,00 264,40MARCHE TOTALE 373,80 226,60 879,10 1.479,50 PERUGIA 71,70 136,10 470,50 678,30 TERNI 225,60 210,20 112,80 548,60UMBRIA TOTALE 297,30 346,30 583,30 1.226,90 FROSINONE 0,00 0,00 8,90 8,90 LATINA 188,10 10,00 145,70 343,80 RIETI 5,70 0,00 46,20 51,90 ROMA 103,80 854,50 1.879,60 2.837,90 VITERBO 49,40 136,20 96,00 281,60LAZIO TOTALE 347,00 1.000,70 2.176,40 3.524,10 CAMPOBASSO 0,70 292,00 27,70 320,40 ISERNIA 0,00 0,00 8,20 8,20

Page 31: GBE Factory Market Analysis for Italy (full version)

29

MOLISE TOTALE 0,70 292,00 35,90 328,60 AQUILA 65,00 456,00 192,60 713,60 CHIETI 199,30 288,20 177,00 664,50 PESCARA 19,80 0,00 177,80 197,60 TERAMO 6,70 0,00 95,00 101,70ABRUZZO TOTALE 290,80 744,20 642,40 1.677,40 AVELLINO 85,80 0,00 99,40 185,20 BENEVENTO 21,20 0,00 62,40 83,60 CASERTA 102,60 1.120,40 147,10 1.370,10 NAPOLI 115,50 415,90 548,70 1.080,10 SALERNO 175,10 0,00 246,40 421,50CAMPANIA TOTALE 500,20 1.536,30 1.104,00 3.140,50 BARI 119,10 373,40 417,70 910,20 BRINDISI 24,50 1.356,30 91,90 1.472,70

BARLETTA-ANDRIA-TRANI 3,70 0,00 116,30 120,00

FOGGIA 114,00 401,80 140,60 656,40 LECCE 21,80 0,00 170,20 192,00 TARANTO 432,00 916,90 140,90 1.489,80PUGLIA TOTALE 715,10 3.048,40 1.077,60 4.841,10 MATERA 23,10 17,30 68,90 109,30 POTENZA 114,40 173,40 141,10 428,90BASILICATA TOTALE 137,50 190,70 210,00 538,20 COSENZA 30,40 493,30 120,30 644,00 CATANZARO 8,60 470,50 53,40 532,50 CROTONE 1,10 203,80 19,50 224,40

REGGIO CALABRIA 4,80 600,60 66,40 671,80

VIBO VALENTIA 0,20 0,00 21,40 21,60CALABRIA TOTALE 45,10 1.768,20 281,00 2.094,30 AGRIGENTO 3,90 0,00 60,80 64,70 CALTANISSETTA 101,40 0,00 50,60 152,00 CATANIA 45,60 0,00 151,30 196,90 ENNA 1,50 0,00 53,70 55,20 MESSINA 93,50 305,60 100,40 499,50 PALERMO 7,50 890,30 136,80 1.034,60 RAGUSA 8,50 0,00 40,90 49,40 SIRACUSA 558,50 1.548,30 26,10 2.132,90 TRAPANI 65,50 37,30 55,20 158,00SICILIA TOTALE 885,90 2.781,50 675,80 4.343,20 CAGLIARI 0,00 0,00 0,00 0,00 NUORO 0,00 0,00 0,00 0,00 ORISTANO 0,00 0,00 0,00 0,00 SASSARI 0,00 0,00 0,00 0,00SARDEGNA TOTALE 0,00 0,00 0,00 0,00TOTALE GENERALE 13.320,30 29.817,20 36.523,30 79.660,80

TAB 3.consumi energetici (gas naturale) per provincia (dati SNAM Rete GAS)

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Elaborazione Ministero dello Sviluppo Economico - Dipartimento per l’Energia - DGSAIE - su dati SNAM Rete Gas(*) Quantitativi distribuiti su reti secondarie ai settori residenziale, terziario, industriale e termoelettrico.(**) I dati riportati si riferiscono alle quantità distribuite dalla rete di SNAM Rete Gas, che rappresentano circa il 98% del totale consumato in Italia.

Considerando che il settore alimentare è fra i più energivori di gas naturale si è ritenuto nell’ambito dei consumi dell’agroalimentare in Veneto di guardare all’area di Verona come a quella più indicativa per eventuali approfondimenti su possibili implementazioni M2RES nel settore alimentare.

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2. I consumi energetici del settore alimentare in Veneto

Per ricavare i consumi energetici del settore alimentare in Veneto si è fatto ricorso ad alcuni dati raccolti dall’ “Analisi dei consumi energetici dei settori industriali” a cura di Marco Borgarello e Francesco Fuso Nerini del Politecnico di Milano, su incarico di RSE-Ricerca Sistema Energetico nell’ambito dell’”Accordo di program-ma 2009÷2011 con il Ministero dello Sviluppo Economico per le attività di ricerca e sviluppo di interesse generale per il sistema elettrico nazionale”. In particolare vengono utilizzate le percentuali di suddivisione delle fonti energetiche riportate nella TAB 4. seguente.

TAB 4. Ripartizione per tipo di energia dei consumi energetici nel settore agroalimentare

Partendo dal consumo di energia elettrica del settore alimentare fornito dalla TAB 1. precedente di 1.675,6 Mil di KWh, se si applica il coefficiente di conversione pari a 0,187 X 10-3 Tep/kWh, si ottengono 313.337 TEP per il 2009. Dall’applicazione delle percentuali di TAB 4. consegue che l’energia totale ( consu-mata dal settore alimentare in Veneto è pari a 949.507 TEP.Facendo uso delle percentuali di TAB4. si ricava la TAB 5 seguente.

TOTALE(TEP)

Combustibilisolidi

Gas Prodottipetroliferi

EnergiaElettrica

949.507 9.495,07 427.278,00 199.396,40 313.337,20TOALE(KWh)

5.077.575.758 50.775.758 2.284.909.091 1.066.290.909 1.675.600.000 TAB 5. Ripartizione calcolata per tipologia di consumi espressi in TEP e KWh

Prendendo come riferimento gli occupati del settore alimentare del Veneto, riferiti

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al 2009 (Fonte elab. Unioncamere del Veneto su dati Asia), paria a 36.682 unità (vedere Allegato A1) si può ricavare la seguente TAB 6. di indicatori energetici.

Indicatori: consumiper addetto(Tep/addetto)

Combustibilisolidi

Gas Prodottipetroliferi

EnergiaElettrica

26 0 12 5 9 Indicatori:consumiper addetto(KWh/addetto)

Combustibilisolidi

Gas Prodottipetroliferi

EnergiaElettrica

138.421 1.384 62.290 29.069 45.679 TAB 6. Indicatori dei consumi medi calcolati in Tep/addetto e KWh/addetto

Dalla tabella sopra esposta si nota una rilevanza dei consumi di gas naturale e complessivamente un consumo pro-capite di 138.421 KWh, che pone il settore fra quelli maggiormente energivori.Se vengono valorizzati i consumi per tipologia di fonte primaria si ottiene la tab 7.

Totale costi deiconsumienergetici (e)

Totale costi per Combustibilisolidi (e)

Totale costi perGas naturale(e)

Totale costiper Prodotti petroliferi (e)

Totale costi perEnergia Elettrica(e)

241.844.971,93 2.234.133,69 8.378.001,34 46.916.807,49 184.316.029,41 Indicatore: Costo energia per unitàdi ricavi (e/e) 0,05

TAB 7. Indicatore di incidenza dei costi energetici sul fatturato (e/e)

L’indicatore “costo energia su unità di fatturato” è stato calcolato prendendo i dati di fatturato dai riferimenti reperiti presso il Centro Studi dell’Unione delle Camere di Commercio del Veneto.Tutte le considerazioni fatte precedentemente per il settore alimentare Veneto nel suo complesso, ha consentito di calcolare indicatori di consumo energetico per ti-pologia di fonte primaria, partendo da dati aggregati, scomposti poi con passaggi successivi fino a giungere ai risultati della TAB 6. precedente. Il settore inoltre non si scosta molto dal “meta-distretto Alimentare Veneto”, che dalle nostre ipotesi nel 2009 contava circa 31.000 addetti. Infatti, prendendo come riferimento gli occupati 2001 del settore, citati nel “PATTO PER LO SVILUPPO DI DAV “DISTRETTO ALIMENTARE VENETO”- filiera agroalimentare del territorio -Triennio 2007-2010 REGIONE VENETO”, pari a 44.689 unità e considerando la perdita di circa un 30% della manodopera del settore in circa 10 anni dal 2.001 al 2.009, anno di riferimento dei dati Terna spa, gli addetti del Metadistretto risulta-no pari a circa 31.000 Unità.

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Si ritiene quindi di poter in prima approssimazione ritenere gli indicatori, calcolati in precedenza per il settore alimentare in Veneto, utilizzabili anche per il meta-distretto Alimentare Veneto.

3. Focus group di Verona

Attraverso il Focus Group, riunitosi a Verona il 6 Novembre 2011, sono stati con-siderati e verificati i seguenti punti:1. Consumi energetici, totali e suddivisi per tipologia di fonte primaria, del meta-

distretto dell’alimentare Veneto;2. Consumi di azienda media tipo rappresentativa del meta-distretto Alimentare

del Veneto;3. Ipotesi di ricorso a fonti REN nel meta-distretto del Veneto;4. Riferimenti a case-history e buone pratiche di settore

Ne è risultato un quadro, che ha rivelato un’attenzione viva verso il risparmio energetico e solo in alcuni casi a realizzazioni di solare termico e fotovoltaico.

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4. Conclusioni

Dai consumi di energia e dagli indicatori di consumo energetico calcolati per il set-tore alimentare del Veneto si evince che le due voci di consumo rilevanti in ordine di grandezza sono il consumo di gas naturale e l’energia elettrica, con consumi pro capite molto più elevati rispetto a quanto calcolato per il settore del mobile del distretto del Livenza in Regione Veneto, Italia.

È evidente che siamo di fronte ad un’industria di processo e quindi con un fabbisogno energetico maggiore.Sicuramente è un settore ove interventi GBE Factory possono avere interes-santi sviluppi, anche se le aziende del settore sono state colpite dalla reces-sione ed in questo momento sono molto caute a fare investimenti con rientri economici oltre i tre anni.

Anche in questo settore i consumi energetici, se guardati non dal lato dei MWh consumati, ma dei milioni di euro spesi per le forniture energetiche, fanno vedere come la parte rilevante della spesa sia dovuta ai consumi elet-trici.

È naturale quindi pensare che interventi GBE Factory, vadano indirizzati prin-cipalmente alla produzione di energia elettrica, previlegiando l’autoconsumo in modo da ridurre la dipendenza dalle fluttuazione del prezzo dell’energia di natura fossile.

Considerato poi la rilevanza dei consumi di gas naturale, si ritiene che vada-no incentivati sistemi CHP e sistemi a trigenerazione - CCHP.

Diventa infine strategico per alcune tipologie di aziende considerare il recu-pero di sottoprodotti e scarti aziendali per la produzione locale di energia (vedasi industrie lattiero caseari, lavorazioni delle carni, lavorazioni della frut-ta, produzione di alcolici da vinacce e frutta varia,...).

Su questo punto il Focus Group ha evidenziato interessanti spazi di sviluppo.

Va segnalato che nel settore agroalimentare gli interventi di efficentamento e risparmio energetico anticipano gli investimenti RES.

A titolo indicativo si riportano alcune aziende da prendere come riferimento:• MenzGasser - Trento (biodigestore a monte del depuratore con produzione di

energia elettrica venduta in rete e calore utilizzato nei processi di produzione)

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• Mercato Agroalimentare di Padova (fotovoltaico a tetto)• Caviro - Emilia Romagna (energia elettrica e termica da combustione diretta

di sotto prodotti di produzione e da combustione di biogas prodotto da biodi-gestione)

• Ferrero - Torino (risparmio energetico e produzione di calore) • INALCA –Castelvetro Modena (CHP e CCHP)

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Finito di stampare nel mese di Novembre 2012presso Listostampa Veneta - Mestre-Venezia

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