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I nuovi eventi incendiari, avvenuti a Canneto di Caronia , nel recente Luglio 2014 hanno riaperto un caso che sembrava apparentemente risolto. Una ripetizione di fatti analoghi a quelli avvenuti nei primi mesi del 2004, in una fase di massima attività del ciclo solare, riapre a nuove ipotesi di origine naturale piuttosto che antropiche ,come da indagini preliminari precedenti .Si fa strada anche una ipotesi legata alla situazione Tettonico -Sismica della zona, alla luce di nuovi studi di ricercatori giapponesi ed americani. La presente ricerca mette a confronto la compatibilità di tre ipotesi giustificative plausibili con gli avvenimenti ed i fatti che si sono succeduti a partire dai primi eventi del 2004 fino ad oggi. Dal confronto,emerge una grande compatibilità dell’ ipotesi Tettonico - Sismica , con quanto avvenuto, rispetto alla ipotesi Elettromagnetica Antropica. Questa constatazione dovrebbe indurre a nuove indagini maggiormente orientate alla verifica della influenza di parametri di tipo geofisico piuttosto che elettromagnetico antropico.
Citation preview
Geobiofisica : Confronto tra alcune ipotesi giustificative plausibili sui
nuovi eventi incendiari di Canneto di Caronia del Luglio 2014
Sergio Dr. Ing. Berti – Esperto in Analisi Geobiofisiche dei Luoghi e Presidente Associazione A&G SI
Davide Dr.Geol. Gori- Consulente Libero Professionista
Abstract
I nuovi eventi incendiari, avvenuti a Canneto di Caronia , nel recente Luglio 2014 hanno riaperto un caso che sembrava apparentemente risolto. Una
ripetizione di fatti analoghi a quelli avvenuti nei primi mesi del 2004, in una fase di massima attività del ciclo solare, riapre a nuove ipotesi di origine
naturale piuttosto che antropiche ,come da indagini preliminari precedenti .Si fa strada anche una ipotesi legata alla situazione Tettonico -Sismica
della zona, alla luce di nuovi studi di ricercatori giapponesi ed americani. La presente ricerca mette a confronto la compatibilità di tre ipotesi
giustificative plausibili con gli avvenimenti ed i fatti che si sono succeduti a partire dai primi eventi del 2004 fino ad oggi. Dal confronto,emerge una
grande compatibilità dell’ ipotesi Tettonico - Sismica , con quanto avvenuto, rispetto alla ipotesi Elettromagnetica Antropica. Questa constatazione
dovrebbe indurre a nuove indagini maggiormente orientate alla verifica della influenza di parametri di tipo geofisico piuttosto che elettromagnetico
antropico.
Premessa
Incendi ed avvenimenti simili a quelli di Canneto di Caronia ( vedere fig. 1 ),da indagini effettuate,si sono
verificati anche in altre zone d’Italia e all’ estero ( Zovencedo a Vicenza,Matina a Lecce,Galleria Tremonzelli
a Palermo,Bitlis in Turchia ) e , sempre, nei pressi di aree con faglie sismiche importanti. Resoconti e trattati
formali, su eventi analoghi, sono stati redatti nel Veneto durante il milleseicento ed il millesettecento,
quando non esistevano ancora attività antropiche elettromagnetiche. Queste constatazioni e la ripetizione
degli eventi incendiari a Canneto di Caronia ,durante il periodo di massima intensità solare del 24 °
ciclo,aprono possibilità ad ipotesi che furono a suo tempo accantonate ,per varie ragioni, dove potrebbero
giocare un ruolo fondamentale fattori naturali, legati alla attività solare e alla situazione sismo-tettonica
della zona.
Fig. 1 – Estratto dalla Carta geologica ( scala 1:10000 ) Sezione 598130 “S.Stefano di Camastra” ( Canneto
di Caronia si trova circa nella mezzeria tra Capo d’ Orlando e Cefalù )(Estratto : Carta Geologica 598130
;Elaborazione : Sergio Berti )
A tal fine,verrà effettuata una analisi sintetica dell’inquadramento tettonico - sismico dell’ area di Caronia ,
seguita poi da resoconti sugli eventi incendiari del 2004 e del Luglio 2014 ,in relazione alla attività solare e
sismica dei rispettivi periodi. Sarà fatto un elenco specifico degli eventi e avvenimenti più importanti
avvenuti nell’ area ,a partire dal 2004 fino ad oggi ,come da informazioni accessibili e NON RISERVATE
presenti sulla stampa e sul web. Gli eventi e gli avvenimenti saranno confrontati con tre ipotesi
giustificative plausibili di seguito elencate :
Ipotesi 1 : Ipotesi Tettonico – Sismica ( I T S )
Ipotesi 2 : Ipotesi Attività Solare ( IAS )
Ipotesi 3 : Ipotesi Elettromagnetica Antropica ( IEA )
Le compatibilità relative saranno tradotte in termini numerici confrontabili in grado di indicare, con
chiarezza, le ipotesi più compatibili con gli avvenimenti ed i fatti accaduti. Saranno fornite indicazioni al
riguardo di nuove metodologie di indagine,tendenti a fare maggiore chiarezza sulla natura del fenomeno, in
modo poi da potere individuare possibilmente una serie di azioni efficaci di contrasto ed attenuazione.
L’Ipotesi Tettonica-Sismica (ITS ) si basa sul fatto che gli eventi incendiari potrebbero essere legati a Fattori
Tettonici e Sismici dell’ area dove è situato Canneto di Caronia .Facendo,infatti, riferimento alle ricerche di
Friedemann T. Freund ( Freund,F.T. 2003;Freund,F.T.2007 ) che afferma che le rocce sotto stress si
comportano come batterie che possono produrre correnti molto elevate all’ interno della crosta terrestre.
Freund ammette,infatti, che le rocce sotto stress tettonico sono in grado di richiamare elettroni verso il loro
interno e creare verso l’ esterno “ Positive Holes” (dette anche P-Holes o Lacune ), capaci di “diffondersi”
dalla zona sotto stress verso zone di rocce non sollecitate anche attraverso ghiaia e sabbia. Quindi, attività
tettoniche-sismiche nel mare di fronte a Canneto potrebbero provocare una diffusione intensa di P-holes
tale da raggiungere la costa per poi disperdersi dopo alcune centinaia di metri sulla terra ferma. Le P-holes
potrebbero essere in grado di diffondersi ,a partire dai pavimenti,anche nelle strutture più alte di abitazioni
molto prossime alla spiaggia. I pavimenti ed i muri della abitazioni,interessati dalla diffusione delle P-Holes
al loro interno,tenderebbero a richiamare elettroni dall’ aria e dai materiali circostanti sia metallici che
dielettrici o meglio dalle combinazioni metallo - dielettrico. Freund,nel 2009, durante prove pratiche di
compressione elevata di rocce granitiche in laboratorio, ha messo in evidenza che le molecole dell’ aria ,a
contatto con la parte esterna dei provini ricca di P-holes, diventava molto ionizzata ed ha osservato
minuscole scintille fuoriuscire dagli angoli e dai bordi dei campioni di roccia a causa di migliaia di scariche
per effetto corona. Questa ipotesi ( ITS ) ,secondo le ricerche Kamogawa M. e Ohtsuki Y.H. del
1999,potrebbe comprendere anche emissione di frequenze impulsive elevate dell’ordine dei Gigahertz per
qualche decina di microsecondi. I due ricercatori affermano,infatti ,che forti stress nelle rocce possono
eccitare ed emettere Exo-Elettroni tali da produrre “ Bulk Plasmon” che si propagherebbe verso la
superficie della Terra e si trasformerebbe in onde elettromagnetiche. Il tempo di vita medio del “Bulk
Plasmon” eccitato dagli Exo-Elettroni nelle rocce sotto stress è stato stimato essere nell‘ intervallo tra 10
alla meno 20 secondi e 10 alla meno 12 secondi.
L’Ipotesi Attività Solare ( IAS ) si basa sul fatto che gli eventi incendiari potrebbero essere legati a fattori
dipendenti dall’ attività solare. Il vento solare, le emissioni in banda X e le conseguenti implicazioni di tipo
geomagnetico ,legate alle tempeste solari ,con particolare riguardo alle speciali peculiarità di tipo tettonico
e geologico dell’ area dove è situato Canneto di Caronia,potrebbero essere concausa degli eventi incendiari.
Secondo questa ipotesi, potrebbero essere le particelle cariche provenienti dal vento solare ,in particolare ,
gli elettroni a concentrarsi maggiormente nella zona per effetto concomitante di tempeste
solari,geomagnetiche ed attività tettonica anche asismica che può avere influenze sul livello del Campo
Magnetico Terrestre Locale . Si potrebbero creare,quindi , delle “nubi elettroniche” ,per effetto del vento
solare e delle radiazioni in banda X emesse dal sole,con alta densità e livello energetico elevato. Queste
particelle ,entrando in contatto con materiali metallici casuali connessi a materiali isolanti ,a contatto verso
massa,tenderebbero a caricare questi atipici “ Condensatori elettrici “ con dei campi elettrici molto elevati
,in grado di fare superare la rigidità dielettrica dell’ isolante casuale, originando così le scariche distruttive
che potrebbero essere la causa degli eventi incendiari rilevati.
L’Ipotesi Elettromagnetica Antropica ( IEA ) si basa sul fatto che gli eventi incendiari di Canneto di Caronia
possano essere dovuti a energia elettromagnetica antropica di provenienza non ancora ben specificata e
generata con tecnologie ancora non ben definite.
Caratteristiche Tettonico-Sismiche dell’ area di Canneto di Caronia
Canneto di Caronia si trova in una delle aree italiane più perturbate dal punto di vista tettonico e sismico (
vedere Fig. 2 ).E’ ,infatti, al limite inferiore dell’ Arco Calabro , dove la crosta marina del mar Ionio va in
subduzione sotto la Placca Europea ( fondo del mare Tirreno ) ed è prossima alla zona di subduzione tra la
Placca Africana e la Placca Europea. A 60 Km in linea d’aria si trova il Vulcano Etna,a 80 Km circa si trovano i
Vulcani delle Isole Eolie e a 110 Km circa il Vulcano Stromboli.
Figura 2 : Schema tettonico della penisola italiana ( Fonti : Mantovani e al. ,2011 ;Balocchi 2012 ;Elaborazioni : Sergio
Berti )
In Fig. 3, è più evidente la situazione tettonica della Sicilia ed ,in particolare, dell’ area di Canneto di Caronia
che è molto prossima al margine di contatto tra due zone di subduzione attive dove sono in corso, tra le
rocce che si scontrano e si immergono sotto la crosta terrestre ,rispettivamente nell’ Arco Calabro e nella
parte Centro-Nord della Sicilia,forti azioni compressive.
Oltre all’ imponente Etna, sono evidenti anche i vulcani del basso Tirreno sia emersi che sottomarini. Una
zona ,quindi, molto soggetta a sforzi tettonici compressivi sia sismici che asismici.
Fig. 3 – Estratto dalla Carta Tettonica d’Italia ( scala 1:1500000 ) del Centro Nazionale delle Ricerche
( Canneto di Caronia si trova nella mezzeria tra Capo d’ Orlando e Cefalù )(Fonti : CNR ;Elaborazione : Sergio
Berti )
In Fig. 4,è riportata la Carta Geologica ( scala 1 :10000 ) sezione 598130 “S.Stefano di Camastra” dell’ area
di Canneto di Caronia dove è evidente la faglia diretta che l’ attraversa.
Fig. 4 – Carta geologica sezione 598130 “S.Stefano di Camastra” con evidente l’ area di Canneto di Caronia (
Fonti : Assessorato Regionale Territorio e Ambiente ; Elaborazioni : Sergio Berti )
Nella figura 5, è riportata la Legenda della carta geologica ,sezione 598130 “S.Stefano di Camastra” , dove
con le “freccette” sono indicate le tipologie di rocce e depositi che interessano l ‘ area di Canneto di
Caronia.Le abitazioni coinvolte ,come si nota meglio dalla figura 6, sono localizzate sul conoide di detrito ,al
margine dei depositi di spiaggia, e confinanti con i depositi alluvionali terazzati.Questi depositi ed il conoide
sono sovrapposti alla Formazione di Reitano ,composta da alternanza di arenarie micacee a composizione
Fig. 5 – Legenda della carta geologica sezione 598130 “S.Stefano di Camastra” ( Fonti : Assessorato
Regionale Territorio e Ambiente ; Elaborazioni : Sergio Berti )
arcosica in livelli da decimetrici a metri.Questa formazione ,localmente,fa parte del “muro” della faglia
diretta che attraversa la zona per decine di Km e le abitazione.Una situazione molto particolare che
,nell’ipotesi Tettonico-Simica ( ITS ), potrebbe consentire alle P-Holes una diffusione selettiva preferenziale
Fig. 6 – Carta geologica particolareggiata estratta dalla sezione 598130 “S.Stefano di Camastra” con
evidente l’ area di Canneto di Caronia ( Fonti : Assessorato Regionale Territorio e Ambiente ; Elaborazioni :
Sergio Berti )
con possibili effetti collaterali ,durante le fasi di transito, implicanti gli elettroni catturabili localmente.In
caso di scarsa disponibilità di elettroni dall’ aria ,le P-Holes potrebbero concentrarsi a livelli molto alti (
anche nei pavimenti e pareti dell’ abitazioni a partire dal basso verso l’ alto ) ,tali da fare avvenire scambi di
cariche intense con i materiali capaci di disporre al loro interno elettroni ,in grado di essere fatti fuoriuscire
per effetto degli elevati campi elettrici instaurati , a danno degli eventuali materiali isolanti frapposti. In
aree così sollecitate dal punto di vista tettonico ,sia asismico che sismico, sono possibili anche
manifestazioni luminose presismiche,sismiche e post sismiche tipo EQL ( Earthquake Lights ).Questi
fenomeni luminosi multiformi ,in grado di evolvere nel tempo e nello spazio, si verificano in maniera
ricorrente in almeno 40 altre località nel mondo e ,tra queste, sono note la Valle di Hessdalen in Norvegia,la
zona di Boulia in Australia (luci di Min-min ) , la riserva di Yakima negli USA e a Marfa nel Texas. In Italia si
osservano fenomeni luminosi simili a :
- Pauli Arbarei ( Sardegna )
- Sassalbo ( Massa-Carrara )
- Monte Calvana ( Prato )
- Monte Musinè ( Torino )
- Monti Sibillini
- Nel Grossetano
- Nel Riminese
- Nell’ Aquilano
- Fig.7 – Foto di EQL a Pauli Arbarei effettuate da Luigi Muscas ( tratte da
http:sites.google.com/site/luigimuscas/contatti/giganti/stelle/RSCN2981.JPG )
Nella figura 7 e figura 8 sono riportate le foto di fenomeni luminosi avvenuti rispettivamente a Pauli
Arbarei ,ad Hessdalen ( a sinistra ) e a Marfa ( a destra)
Fig. 8 – Fenomeni luminosi fotografati a Hessdalen Norvegia ( a sinistra ) e a Marfa in Texas ( a destra ) ( fonti : a)foto a
sinistra : http://www.luciopesce.net/zoologia/eso.html ; b) foto a destra : http://www.nightorbs.net )
Nella Figura 9 è riportata una foto dei fenomeni luminosi che avvengono a Sassalbo ,in provincia di Massa
Carrara,simili a quelli di Hessdalen e di Pauli Arbarei.
Fig.9-Fenomeni luminosi fotografati a Sassalbo MS ( fonte :www.merlino.org/sasslb.htm )
Nella Figura 10 sono riportati tre fotogrammi di una ripresa con telecamera dei fenomeni luminosi che
avvengono nei pressi del monte Calvana a Prato .I fenomeni luminosi si originano sia dalla Terra verso il
cielo che dal cielo verso la Terra.
Fig. 10 – Fotogrammi da una ripresa con telecamera dei fenomeni luminosi che avvengono nei pressi di monte Calvana a Prato ( Fonte : ANEA )
Nella Figura 11 a sinistra, il fotogramma indica un fenomeno luminoso che dall’ aria scende verso Terra per
poi dissolversi ;nella Figura 11 a destra , il fotogramma indica un fenomeno luminoso che si origina a Terra
per spostarsi in aria ,secondo un moto circolare composto,per poi dissolversi.
Fig. 11 – Monte Calvana ( Prato) : a sinistra : fenomeno luminoso che dall’ Aria scende verso Terra; a destra : un fenomeno luminoso
che si origina a Terra per spostarsi in Aria ( fonte : ANEA)
I fenomeni luminosi di Calvana a Prato sono molto interessanti poiché sono stati filmati nei pressi di
una delle Faglie Dirette del lato Nord del Graben Pistoia-Prato-Firenze.Contemporaneamente ci
sono state emissioni di particelle cariche dal terreno e discese di particelle dal cielo. Le particelle
coinvolte hanno probabilmente energie elevate perché riescono ad eccitare gli elettroni degli atomi
di Ossigeno dell’ atmosfera per tratti,anche di qualche metro, ed alcune sono anche dotate di
carica elettrica perché,per effetto del Campo Magnetico Terrestre, effettuano moti circolari
composti. La presenza contemporanea di moti di particelle discendenti verso terra ed ascendenti
verso il cielo potrebbe essere dovuta alla presenza contemporanea di attività solare e attività
tettonica asismica.
Correlazione tra gli eventi incendiari del Luglio 2014 e l’ attività solare e sismica relativa
Gli eventi incendiari giornalieri ,avvenuti a partire dal giorno 11 Luglio 2014 e terminati il 14 Luglio
2014 , sono stati confrontati con l’ attività solare e sismica relativa ad un periodo temporale più
esteso a partire dal 15 Giugno 2014 fino al 15 Agosto 2014.I dati solari di confronto sono stati
estratti dai data base del NOAA/NWS Space Weather Prediction Center ( U.S.A.); quelli sismici dal
data base ISIDE dell‘ INGV ( Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ).La legenda utilizzata e le
unità di misura utilizzate per la stesura dei grafici ( salvo diversa indicazione ) sono riportati in
Figura 12.
Fig. 12 –Legenda utilizzata e unità di misura utilizzate per la stesura dei Grafici del 2014 e 2004 ( Fonte: Sergio Berti )
In figura 13 , è riportato il confronto tra gli eventi incendiari giornalieri del Luglio 2014 , il numero di
sismi giornalieri a meno di 150 Km da Canneto di Caronia e l’ indice planetario A.
Fig. 13- Confronto tra gli eventi incendiari giornalieri del Luglio 2014 , il numero di sismi giornalieri a meno di
150 Km da Canneto di Caronia e l’ indice planetario A ( Fonti : NOAA/NWS e ISIDE-INGV;Elaborazioni : Sergio
Berti )
Nella figura 14 , sono riportati su grafici rispettivi i confronti tra gli eventi incendiari giornalieri ed il
numero degli eventi sismici giornalieri ( a meno di 50 Km ),il numero di eventi sismici giornalieri ( a
meno di 150 Km ), l’ indice planetario A ,il radio flusso a 10,7 cm e il numero di sunspot giornalieri.
Fig. 14 -Confronto tra gli eventi incendiari giornalieri ed il numero degli eventi sismici giornalieri ( a meno di
50 Km ),il numero di eventi sismici giornalieri ( a meno di 150 Km ), l’ indice planetario A ,il radio flusso a 10,7
cm e il numero di sunspot giornalieri ( Fonti : NOAA/NWS e ISIDE-INGV;Elaborazioni : Sergio Berti )
Dall’ osservazione dei grafici emerge che la fase degli eventi incendiari è stata preceduta e
seguita da un livello di attività sismica , a meno di 50 Km da Canneto di Caronia , degno di nota dal
punto di vista quantitativo giornaliero. E’ quindi molto probabile che anche la faglia diretta che
insiste su Canneto di Caronia sia stata sollecitata in maniera asismica ed abbia manifestato
fenomeni legati ad attività di stress sulle rocce limitrofe. L’ attività geomagnetica è stata medio
bassa.
Nella figura 15 , sono riportati su grafici rispettivi i confronti tra gli eventi incendiari giornalieri ed il
flusso elettronico (elettroni con energia > 2 MeV ) ed il flusso protonico ( protoni con energia > 100
MeV ) giornalieri ,rilevati dal satellite geostazionario GOES13,il numero di Flares giornalieri in banda
X ( classi C , M, X ) ed il numero di sunspot giornalieri.
Fig. 15 - Confronti tra gli eventi incendiari giornalieri ed il flusso elettronico (elettroni con energia > 2 MeV )
ed il flusso protonico ( protoni con energia > 100 MeV ) giornalieri ,rilevati dal satellite geostazionario
GOES13,il numero di Flares giornalieri in banda X ( classi C , M, X ) ed il numero di sunspot giornalieri ( Fonti :
NOAA/NWS ; Elaborazioni : Sergio Berti )
Come si può osservare dai grafici, il livello di attività solare ,durante gli eventi incendiari del Luglio 2014 ( dal
giorno 11 al giorno 24 Luglio 2014 ), è stata molto bassa, in particolare, per la componente elettronica del
vento solare e le emissioni in banda X.Il grafico del numero di sunspot giornalieri mostra ,infatti , un minimo
durante l’ intervallo temporale dove si sono verificati gli eventi incendiari.
Correlazione tra gli eventi incendiari del Gennaio-Febbraio 2004 e l’ attività
solare e sismica relativa
Eventi incendiari ,simili a quelli del luglio 2014 ,si erano già verificati a Canneto di Caronia nel
periodo Gennaio-Febbraio 2004 ma ,a detta degli addetti ai lavori e della popolazione , con
intensità e aggressività inferiori. Le informazioni utilizzate al riguardo di questi eventi sono state
tratte dalla stampa,dai filmati disponibili e dal web alle condizioni ,di seguito, elencate :
• Le date di inizio e di fine dei fenomeni incendiari a Canneto di Caronia del Gen e Feb 2004 sono state dedotte
da articoli vari presenti su web.
• Si è indicato come inizio dei fenomeni il giorno 15 gen 2004 e come fine il giorno 08 feb 2004.
• Dalla stampa disponibile, risulta che i fenomeni sono andati crescendo numericamente fino a raggiungere il
livello massimo nei giorni 6,7 e 8 Feb 2004.
• I dati analizzati abbracciano il periodo temporale a partire dal 01 gennaio 2004 fino al 29 Febbraio 2004 .
• Nei grafici in ascisse sono riportati i giorni ,in ordine progressivo ,a partire dal 01 Gennaio 2004 fino al 29
Febbraio 2004 compreso.
• Sono stati attribuiti dei valori numerici fittizi agli eventi giornalieri, a partire da 5 eventi iniziali ,fino al
raggiungimento del massimo di 15 eventi negli ultimi tre giorni.
• Tutto quanto sopra, per dare dei valori plausibili numerici agli eventi giornalieri , in modo da utilizzarli nelle
rappresentazioni grafiche temporali nel periodo esaminato, in relazione ad altre grandezze di interesse.
Nella figura 16 , sono riportati su grafici rispettivi i confronti tra gli eventi incendiari giornalieri ed il
Kp massimo giornaliero,l’ indice planetario A,Il radio flusso a 10,7 cm ed il numero di sunspots
giornalieri.
Fig. 16 - Confronti tra gli eventi incendiari giornalieri ed il Kp massimo giornaliero,l’ indice
planetario A,Il radio flusso a 10,7 cm ed il numero di sunspot giornalieri ( Fonti : NOAA/NWS ;
Elaborazioni : Sergio Berti )
Dai grafici di figura 16 ,si nota che l’ attività solare durante il periodo esaminato è stata più elevata che nel
Luglio 2014 ,in particolare, durante i giorni 6,7e 8 Febbraio 2004 analogamente l’ attività geomagnetica.
In figura 17 , sono riportati i grafici dell’ attività sismica giornaliera a meno di 50 Km,100 Km, 150 Km e 250
Km da Canneto di Caronia nel periodo temporale dal 01 Gennaio 2004 al 29 febbraio 2004.
Fig. 17 - Confronto tra gli eventi incendiari giornalieri ed l’ attività sismica giornaliera a meno di 50
Km,100 Km, 150 Km e 250 Km da Canneto di Caronia nel periodo temporale dal 01 Gennaio 2004 al
29 febbraio 2004 ( Fonti : ISIDE-INGV;Elaborazioni : Sergio Berti )
Dai grafici di figura 17 , si nota che l’ attività sismica giornaliera, nel periodo temporale osservato, è stata
inferiore al periodo preso in considerazione per gli eventi incendiari del Luglio 2014; le manifestazioni
tettoniche potrebbero essere state principalmente di natura asismica ma ,probabilmente,correlabili ai
fenomeni osservati.
In figura 18 , sono riportati su grafici rispettivi i confronti tra gli eventi incendiari giornalieri ed il numero di
sunspot giornalieri ,il flusso elettronico (elettroni con energia > 2 MeV ) ed il flusso protonico ( protoni con
energia > 100 MeV ) giornalieri ,rilevati dal satellite geostazionario GOES13,il numero di Flares giornalieri in
banda X ( classi C , M ) .
Dai grafici di figura 18,si può notare che l’ attività solare durante il periodo esaminato è stata più elevata che
nel Luglio 2014 ,in particolare, durante i giorni 6,7e 8 Febbraio 2004.Il flusso elettronico giornaliero è stato
più elevato ed anche l’ attività in banda X. Questo stato delle cose,indipendente dall’ attività tettonica
asismica e sismica del periodo,potrebbe ,per la presenza maggiore di elettroni nell’ aria derivanti dall’ attività
solare più intensa, avere ridotto l’ intensità dei fenomeni incendiari legati ,probabilmente, alle forze
compressive presenti in zona di origine tettonica. Una presenza maggiore di elettroni liberi nell’
aria,potrebbe attenuare il richiamo di elettroni dai materiali metallici e isolanti, presenti in prossimità dei
pavimenti e delle pareti. Nel Luglio 2014 alcuni incendi,di cui esiste la documentazione fotografica,si sono
sviluppati all’ interno di armadi chiusi o di locali con volume ridotto dove sicuramente gli elettroni liberi dell’
aria sono ridotti al minimo.
Fig. 18 - Confronto tra gli eventi incendiari giornalieri ed il numero di sunspot giornalieri ,il numero di
Flares giornalieri in banda X ( classi C , M ),il flusso elettronico (elettroni con energia > 2 MeV ) ed il flusso
protonico ( protoni con energia > 100 MeV ) giornalieri ,rilevati dal satellite geostazionario GOES13 ( Fonti :
NOAA/NWS ; Elaborazioni : Sergio Berti )
Livello di compatibilità degli avvenimenti di Canneto di Caronia con alcune
ipotesi giustificative plausibili
Da un esame delle informazioni tratte dalla stampa,dalle foto ,dai filmati disponibili e dal web , è
stata ricavata una lista di avvenimenti e fatti principali avvenuti nella zona di Canneto di Caronia, a
partire dalla fine del 2003 fino a Luglio 2014. Questa lista non comprende solamente le tipologie di
eventi incendiari diversi ma anche i fenomeni luminosi che si sono manifestati e quanto di anomalo
e di rimarcabile è avvenuto. La lista è stata messa a confronto con alcune ipotesi giustificative
plausibili ,già illustrate sinteticamente in premessa, e di seguito elencate :
Ipotesi 1 : Ipotesi Tettonico – Sismica ( I T S )
Ipotesi 2 : Ipotesi Attività Solare ( IAS )
Ipotesi 3 : Ipotesi Elettromagnetica Antropica ( IEA )
Le compatibilità relative sono state tradotte in termini numerici( vedere figura 19 ) confrontabili in
grado di indicare, con chiarezza, le ipotesi più compatibili con gli avvenimenti ed i fatti avvenuti.
Fig. 19- Livello di compatibilità degli avvenimenti di Canneto di Caronia con alcune ipotesi giustificative
plausibili ( Fonti : Stampa,Filmati e foto disponibili,articoli e web ;Elaborazione : Sergio Berti )
Le compatibilità sono state sintetizzate nel grafico di figura 20,dal quale è evidente che l’ Ipotesi
Tettonico-Sismica ( ITS ) è quella più compatibile con gli eventi avvenuti a Canneto di Caronia. A
seguire, l’Ipotesi Attività Solare ( IAS ) che ,da indicazioni derivanti dall’ esame dei grafici effettuati
,potrebbe influenzare gli eventi sia dal punto di vista della frequenza che della intensità. Meno
compatibile è risultata l’ Ipotesi Elettromagnetica Antropica.
Fig. 20 - Livello di compatibilità degli avvenimenti di Canneto di Caronia con alcune ipotesi
giustificative plausibili ( Fonte : Sergio Berti ; Elaborazioni : Sergio Berti )
Conclusione e nuove possibilità di indagine
A conclusione di questa ricerca ed in base a quanto disponibile ed analizzato,si può constatare che
l’ ipotesi elettromagnetica antropica è la meno compatibile con i fatti ed gli avvenimenti ed ha
sicuramente tre punti deboli fondamentali :
- L ‘ assenza di danni alle persone
- Il livello della potenza della sorgente che dovrebbe essere elevatissimo
- La difficoltà di localizzazione ed identificazione della sorgente
Infatti, se le abitazioni ,per effetto di questo impulso di potenza elevatissima e durata dell’ ordine di
una diecina di nanosecondi, sono assimilabili ad uno speciale “ forno a microonde “ anche le
persone dovrebbero subire dei seri danni ; l’ unica testimonianza è di un presunto principio di
bruciatura delle suole delle scarpe di un ragazzo entrato in una delle abitazioni ,durante il periodo
più critico del Luglio 2014. Questo fatto è meglio spiegabile con l’ ipotesi ITS e ,quindi,di un
possibile rapido richiamo di elettroni dal corpo e dai metalli presenti sul ragazzo da parte delle P-
Holes diffuse nel pavimento.
L’ipotesi ITS ,come da ricerche giapponesi di Kamogawa M. e Ohtsuki Y.H. del 1999,potrebbe
comprendere anche emissione di frequenze impulsive elevate dell’ordine dei Gigahertz ,per
qualche decina di microsecondi ,ma probabilmente non determinanti per la tipologia e la
localizzazione dei fenomeni.
Ammesso per il prossimo futuro di potere effettuare ricerche, per corroborare l’ ipotesi ITS o una
ipotesi congiunta che tenga conto anche dell’ attività solare, è importante comprendere bene il
meccanismo fisico di base dei fenomeni per poi individuare,se possibile, una serie di attività di
mitigazione. Allo scopo, sarebbe opportuno effettuare una serie di azioni ,di seguito elencate, da
rendere operative temporalmente in parallelo :
a) Preparare un idoneo questionario ,da fare compilare ad ogni nucleo familiare dell’ area di
Canneto di Caronia ,dove raccogliere con sistematicità tutti gli avvenimenti veritieri anomali
“sperimentati personalmente” dai vari componenti della famiglia nell’ area ,a partire dal 2004
fino ad oggi.
b) Preparare un idoneo questionario da distribuire sempre ai vari nuclei familiari per l’
osservazione e registrazione di tutti gli avvenimenti anomali nuovi.
c) Creare una rete selezionata di volontari ,da preparare adeguatamente, per l’ osservazione e
registrazione opportuna di fenomeni anomali ( EQL,BL,OVNI,Malesseri ,Allucinazioni, etc., ).
d) Concepire dei semplici attrezzature di test , essenzialmente passive e formate da metallo e
isolanti vari , da installare come “ Cavie “ nelle abitazioni più colpite con distribuzione
opportuna spaziale sui pavimenti,sulle pareti e nei piccoli locali.
e) Tenere sotto controllo con continuità l’ attività sismica e solare anche con l’ aiuto di
organizzazioni a base volontaria ( Rete IESN per l’ attività sismica ).
f) Preparare una rete di strumenti idonei orientata al rilievo dei possibili campi elettrici originabili
dalle P-holes ,per comprendere la provenienza e le modalità di diffusione all’ interno delle
abitazioni.
g) Utilizzare strumenti elettromagnetici idonei per rilevare fenomeni della durata di 10
nanosecondi o meno. Alcuni strumenti di pratica quotidiana ,per i rilievi elettromagnetici
tradizionali ,non sono in grado di rilevare fenomeni transitori cosi veloci,a causa delle elevate
costanti di tempo di misura.
h) Effettuare rilievi geologici opportuni sull’ area maggiormente colpita, per comprendere se
esistono vie preferenziali di diffusione delle P-Holes , e se il fenomeno dipende anche dalla
struttura e dai materiali con cui sono realizzate le abitazioni.
Nel caso di conferma dell’ipotesi ITS, potrebbe essere possibile progettare e realizzare dei
sistemi di protezione delle abitazioni ,in grado di limitare la diffusione delle P-holes all’interno
delle stesse .
Bibliografia
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Ringraziamenti
Vogliamo ringraziare i seguenti Enti e Istituti nazionali e internazionali , per avere reso disponibili in rete molti dei dati
utilizzati nella nostra ricerca :
- Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia : www.ingv.it
- Italian Seismological Instrumental and Parametric Data –Base : www.iside.rm.ingv.it
- Consiglio Nazionale delle Ricerche : www.cnr.it
- NOAA National Oceanic and Atmospheric Administration : www.sec.noaa.gov
- Google Earth : www.google.it/earth
- APAT Agenzia per la Protezione dell’ Ambiente e per i servizi Tecnici : www.apat.gov.it
Figure ed elaborazioni
Fig. 1,,4,5,6 -Estratto dalla carta geologica sezione 598130 Assessorato Regionale all’ Ambiente
con elaborazioni successive di Sergio Berti
Fig.2 –Estratta da Mantovani e al. 2011 ; Balocchi 2012 ; con elaborazioni successive di Sergio Berti
Fig. 3 -Estratta dalla Carta Tettonica d’ Italia CNR con elaborazioni successive di Sergio Berti
www.cnr.it
Fig. 7- Tratta da http: // sites.google.com/site/luigimuscas/contatti/giganti/stelle/RSCM2981.JPG
Fig. 8 – Fonti : a) Foto a sinistra : http://www.luciopesce.net/zoologia/eso.html ;b) foto a destra :
http://www.nightorbs.net )
Fig. 9 – Tratta da : www.merlino.org/sasslb.html
Fig. 10, 11 – Fonte ANEA Prato
Fig. 12 – Fonte : Sergio Berti
Fig. 13,14,15– Fonte dati : NOAA/NWS;ISIDE INGV ; con elaborazioni successive di Sergio Berti
Fig. 16,18 – Fonte dati : NOAA/NWS; con elaborazioni successive di Sergio Berti
Fig. 17 – Fonte dati : ISIDE INGV ; con elaborazioni successive di Sergio Berti
Fig.19,20 – Dati ed elaborazioni di Sergio Berti