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1 GESTIONE E CONSERVAZIONE DELLA FAUNA ITTICA, VALLE D’AOSTA Daniele Stellin, Consorzio regionale tutela pesca -Valle d’Aosta La gestione dell'ittiofauna in Nord Italia: aspetti normativi e gestionali locali inseriti nel contesto della legislazione nazionale e comunitaria Associazione Italiana Ittiologi delle Acque Dolci (AIIAD) Vicenza, 12 febbraio 2016

GESTIONE E CONSERVAZIONE DELLA FAUNA ITTICA, … · - Energia di rilievo particolarmente elevata ... Estratto da relazione RAVA –ARPA VdA Cons pesca a Min Ambiente, 12/06/2014

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GESTIONE E CONSERVAZIONE DELLA FAUNA ITTICA,VALLE D’AOSTA

Daniele Stellin, Consorzio regionale tutela pesca -Valle d’Aosta

La gestione dell'ittiofauna in Nord Italia: aspetti normativi e gestionali locali inseriti nel contesto della legislazione nazionale e

comunitaria

Associazione Italiana Ittiologi delle Acque Dolci (AIIAD)

Vicenza, 12 febbraio 2016

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CONSORZIO REGIONALE TUTELA PESCA

VALLE D’AOSTAEnte pubblico non economico dipendente dalla Regione, svolge la sua attività su tutte le acque

della Valle d'Aosta (art. 2 Lr 2/1952). Finalità istituzionali (Art. 3 Lr 34/1976)

a) promuovere la conservazione e la propagazione del patrimonio ittico dando la preminenza alle specie

pregiate indigene;

b) curare la piscicoltura e il ripopolamento ittico;

c) promuovere ricerche idrobiologiche ed idrologiche;

d) attuare programmi di sperimentazione con la collaborazione di esperti nel settore con competenze specifiche;

e) effettuare e disporre studi ed indagini su quanto attinente l'ittica e la pesca;

f) promuovere l'effettuazione da parte delle strutture competenti di periodici prelevamenti d'acqua per gli opportuni controlli sul tasso d'inquinamento, ai fini dell'adozione di adeguati provvedimenti a salvaguardia del patrimonio ittico e dell'equilibrio ecologico;

g) vigilare sulle opere di semina e ripopolamento ittico su acque date in concessione a terzi in adempimento di obblighi ittiogenici;

h) curare l'osservanza delle norme di legge sulla pesca avvalendosi dell'opera volontaria di pescatori, con qualifica di guardie ittiche, sia in materia di vigilanza che di ripopolamento;

i) emanare regolamenti relativi all'esercizio della pesca sportiva;

l) valorizzare la pesca quale attrattiva turistica, istituendo in zone idonee opportune riserve consorziali e svolgendo adeguata opera in collaborazione con gli organi turistici della Regione;

m) svolgere attività didattico-divulgativa al fine di diffondere la conoscenza dei problemi dell'ittica e della pesca;

n) dare impulso alla pesca sportiva, mediante la creazione di particolari riserve da utilizzare esclusivamente a fini agonistici;

o) allacciare rapporti con altre organizzazioni ittiologiche, alieutiche e sportive, sia nazionali che estere, allo scopo di approfondire la conoscenza sull'ittiologia e sulla pesca;

p) eseguire tutti gli altri compiti ed incarichi che l'Amministrazione regionale riterrà di affidargli nell'interesse dell'ittica e della pesca

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CONDIZIONI ECOLOGICHE MOLTO SELETTIVE

- Temperatura media dell’acqua bassa (invernale < 2.5°C, estiva <8.5°C)

- Quota media/mediana dei bacini torrentizi elevata (altitudine media 2.100 m

slm, 90% della superficie della regione è posta oltre 1.500 m s.l.m.)

- Energia di rilievo particolarmente elevata

- Alta velocità di corrente e pendenza spesso sostenuta

- Substrati litoidi dominanti e poco colonizzati da vegetazione acquatica

- Carico solido naturale elevato

- Alvei incassati (porzione intermedia del bacino) < insolazione

- Presenza di numerose discontinuità naturali insormontabili > isolamento

popolazioni ittiche > rischio estinzioni locali

- Grande variabilità stagionale delle portate naturali

Reticolo idrografico estremamente frammentato

Ridotta capacità biogenica complessiva

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RETICOLO IDROGRAFICO ESTREMAMENTE FRAMMENTATO

La possibilità di colonizzare naturalmente i corpi idrici da parte dell’ittiofauna è limitata

al fondovalle della Dora Baltea e ai tratti terminali degli affluenti principali. Una cartografia

dettagliata di tale zona può essere realizzata mediante analisi delle discontinuità naturali

coincidenti con le soglie glaciali invalicabili dei principali affluenti della Dora Baltea nel territorio

regionale La lista dei corpi idrici (individuati ai sensi D. M. 16 giugno 2008, n. 131), che è

possibile ritenere naturalmente colonizzabili dall’ittiofauna, denominati “tratti EQB FISH”, è

riportata di seguito. Si tratta di 49 c.i. su un totale di 2.137Corso d'acqua Codice corpo idrico Tipologia corpo idrico

Doire Baltée 05va 01GH2N

Doire Baltée 06va 01GH2N

Doire Baltée 013va 01GH3N

Doire Baltée 011va 01GH3N

Doire Baltée 07va 01GH2N

Doire Baltée 014va 01GH3N

Doire Baltée 08va 01GH2N

Doire Baltée 010va 01GH3N

Doire Baltée 09va 01GH3N

Doire Baltée 015va 01GH3N

Doire Baltée 016IR 01GH4N

Doire Baltée 012va 01GH3N

Doire de Valgrisenche 0455va 01GH2N

Doire de Valgrisenche 0456va 01GH2N

Torrent Ayasse 0056va 01SS2N

Torrent Boccoil 0122va 01SS1N

Torrent Buthier 0764va 01GH3N

Torrent Buthier 0766va 01GH3N

Torrent Buthier 0765va 01GH3N

Torrent Chalamy 0144va 01SS2N

Torrent Clavalité 0283va 01SS2N

Torrent Clou Neuf 0752va 01SS1N

Torrent Colombaz 0612va 01SS1N

Torrent d'Arpisson 0342va 01GH1N

Torrent de Clusellaz 0712va 01SS1N

Torrent de Comboué 0362va 01SS1N

Torrent de Crétaz 0821va 01SS1N

Torrent de Gressan 0402va 01SS1N

Torrent de Promiod 0850181va 01SS1N

Torrent de Saint-Barthélemy 0803va 01SS2N

Torrent de Saint-Barthélemy 0804va 01SS2N

Torrent de Saint-Vincent 0862va 01SS1N

Torrent de Va 0972va 01SS1N

Torrent des Laures 0302va 01GH1N

Torrent du Chateau de Quart 0792va 01SS1N

Torrent Evenson 0944va 01GH2N

Torrent Evenson 0945va 01GH2N

Torrent Grand Eyvia 0436va 01GH2N

Torrent Grand Eyvia 0437va 01GH2N

Torrent Lys 1049va 01GH3N

Torrent Lys 10410va 01GH3N

Torrent Lys 10411va 01GH3N

Torrent Marmore 0857va 01GH2N

Torrent Marmore 0858va 01GH2N

Torrent Molinaz 0211va 01SS1N

Torrent Nantey 1040021va 01SS1N

Torrent Saint-Marcel 0292va 01SS1N

Torrent Savara 0446va 01GH2N

Torrent Savara 0447va 01GH2N

Torrent Vertosan 0652va 01SS1N

Carta Ittica della Regione Valle d’Aosta.La zona di fondovalle (in rosa)

coincide indicativamente con i settori delimitati dalla presenza di

discontinuità naturali insormontabili dai pesci per il fiume Dora Baltea

(RAVA, 1993)

Corpi idrici (ai sensi del D. M. 16 giugno 2008, n. 131) che è possibile ritenere

naturalmente colonizzabili dall’ittiofauna- -tratti “EQB FISH”

Estratto da relazione RAVA – ARPA VdA – Cons pesca a Min Ambiente,

12/06/2014.

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Presenza significativa di

genotipo autoctono o

funzionale (rosso e

verde).

Presenza anche

sporadica di genotipo

autoctono o funzionale

(giallo puntinato).

Popolazioni salmonicole

in buone condizioni

complessive (giallo).

Presenza di popolazioni

ittiche non strutturate o

assenza di popolazioni

ittiche (bianchi).

STATO E VALORE CONSERVAZIONISTICO DELLE

POPOLAZIONI ITTICHE.

Identification, sauvegarde et réhabilitation de

populations de truites autochtones dans la Vallée

d’Aoste et en Haute-Savoie

PIC INTERREG III 2002 – 2005 France - Italie

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Individuare eventuale residua presenza di popolazioni ittiche autoctone presenti nel

territorio regionale e certificarne lo status di autoctonia.

INTERREG Truites, anni 2003-2005

Indagare origine e funzionalità delle popolazioni selvatiche rinvenute.

Studiare misure di tutela per il potenziamento delle popolazioni autoctone

Tre anni di indagini

>200 stazioni campionate, con successivi approfondimenti mirati

Più di 1100 km di corsi d’acqua inventariati

Analisi genetiche e morfometriche in tutte le stazioni, su tutti gli

individui con minimi segni di autoctonia e rusticità

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STATO DELL’ITTIOFAUNA SALMONICOLA

In Valle d’Aosta la situazione dei popolamenti ittici è

fortemente alterata

Inquinamento genetico: Trota fario di ceppo atlantico (semi specie aliena)

Rappresenta la quasi totalità delle popolazioni ittiche indagate negli ultimi anni, circa

80% della biomassa salmonicola indagata

Deriva da stock ittici prodotti presso lo Stabilimento Ittico regionale

Morgex – La Salle

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Sembra che una decina di anni fa la trota marmorata (ceppo originario) fosse

praticamente estinta a monte di Quincinetto.

Per la trota marmorata la situazione attuale in Valle d’Aosta è definibile in uno

stato di grave compromissione:

- consistenza numerica estremamente esigua

- i dati raccolti non hanno consentito di rilevare popolazioni naturalmente

consistenti ed ecologicamente strutturate, tali da dimostrare autonoma

stabilità e capacità di automantenersi.

- qualità genetica e morfologica verosimilmente non è riferibile a quella

presente in origine (elevato grado di ibridazione bi-direzionale)

- probabile stato di degenerazione genetica dello stock di riproduttori

usato per i ripopolamenti

Da: A. Lucarda, G. Forneris – Università di Torino, Morfologia e Genetica della trota in Valle d’Aosta

Progetto INTERREG III/A: Individuazione, Salvaguardia e riabilitazione delle popolazioni di trote autoctone

in Valle d'Aosta e in Alta Savoia

SALMO TRUTTA MARMORATUS

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Presenti popolazioni selvatiche e geneticamente non riconducibili ai ceppi

allevativi, in limitati contesti del reticolo idrografico, si segnalano in particolare i

torrenti:

- Arpy,

- Vertosan,

- Dora di Valgrisenche

- Graines

- Brenve (Crest)…..

Le popolazioni sono caratterizzate da consistenza numerica estremamente esigua

Indicazioni di elevata capacità di adattamento a condizioni selettive ed eventi estremi

(elevata rusticità)

Numerosi fenomeni di inquinamento genetico con Trota fario di ceppo atlantico, perdita di

rusticità.

TROTA FARIO CEPPO MEDITERRANEO

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Progetto per monitorare l’efficacia delle operazioni di reintroduzione in

Dora Baltea, tramite tecniche di radiotracking e ricattura di animali

marcati con pit-tag

PIANIFICARE UNA NUOVA GESTIONE

Necessario costituire nuove popolazioni sorgente1a

Ufficio per la fauna ittica- Assessorato agricoltura e risorse naturali

Direzione flora, fauna, caccia e pesca

Politecnico di Torino - Settore ecologia applicata

Dipartimento di ingegneria del territorio, dell’ambiente e delle

geotecnologie

Consorzio regionale per la tutela l’incremento e l’Esercizio della Pesca in Valle d’Aosta

Università Di Karlstadt (Svezia)

Parco Nazionale Gran Paradiso

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DORA BALTEA in Loc. Les Iles

“Compartimentato” e chiuso alla pesca.11

Obiettivi

• Studiare il comportamento di esemplari di trota marmorata (Salmo trutta marmoratus)

successivamente all’immissione in tratti idonei di Dora Baltea.

• Analizzare la dispersione della fauna ittica successivamente alla semina, con particolare

attenzione sia alle differenze riscontrabili tra i diversi taxa che alla provenienza (selvatici

e allevamento).

• Quantificare l’effetto della predazione del cormorano su interventi di reintroduzione.

• Valutare l’efficacia delle operazioni di ricostituzione di habitat per l’ittiofauna realizzati in

seguito ad un intervento di disalveo.

MONITORAGGIO

manuale da riva e in

canoa e in continuo

con riceventi fisse

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IMMISSIONETrota fario, selvatiche

Trota fario, allevamento

Trota marmorata, allevamento

3 GRUPPI

78 INDIVIDUI

30 MARMORATE DA ALLEVAMENTO

LT 220-320 mm

30 FARIO SELVATICHE

LT 209-441 mm

18 FARIO DA ALLEVAMENTO

LT 233-335 mm

15 monte

15 valle

9 monte

15 monte

15 valle

9 valle

Pittags TrasmittenteAntenna della trasmittente

MARCATURAAi pesci sono stati impiantate le radio-trasmittenti e i RFID-

Tags per poterli riconoscere individualmente in caso di

ricattura. Le trasmittenti hanno tutte frequenze differenti

così da poterle identificare individualmente.

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Conclusioni

• Elevata predazione da parte del cormorano (Phalacrocorax carbo) su individui immessi.

• Analoga predazione su fario e marmorata.

• Maggior incidenza della predazione nell’area interessata da disalveo e successiva creazione

di habitat.

• Sito di rilascio determinante nella possibile predazione da parte del cormorano.

• Incidenza della predazione non dipendente dalla taglia.

Mappatura a reticolo di tutta l’area di studio, marcando dei

punti saldi in modo da poter registrare con precisione le

posizioni rilevate durante i monitoraggi di radiotracking.

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PIANIFICARE UNA NUOVA GESTIONE

Necessario costituire nuove popolazioni sorgente

Disciplinare di conduzione Stabilimento ittico regionale (DGR 3581 del 04/12/09 e DGR 2016 del 13/12/2013 )

Messa a punto e prime fasi di applicazione

TRATTI MONTANI, anche di “alta” quota

Ambienti ad elevata naturalità e buona capacità ittiogenica

(pochi e circoscritti)

1b

2 Conversione processi produttivi

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XIV CONGRESSO NAZIONALE A.I.I.A.D.

Ittiologia come governance delle acque italiane

Torino, 15-16-17 novembre 2012

Stellin D., Spairani M., Calles O., Comoglio C., Vezza

P. & Nonnis Marzano F.

CAPACITÀ DI ADATTAMENTO IN TRATTI MONTANI DI ALTA QUOTA

DELLA TROTA MARMORATA(SALMO TRUTTA MARMORATUS)

1a

• Studiare il comportamento della trota autoctona Salmo trutta marmoratus, mediante indagini su mobilità e

ambienti frequentati.

• Indagare l’idoneità della specie (Salmo trutta marmoratus ) ad abitare ambienti torrentizi d’alta quota (fino

a 1800m slm) e quindi verificare l’attuabilità di eventuali programmi di reintroduzione, in aree

precedentemente colonizzate.

• Valutare la dispersione della fauna ittica successivamente ai ripopolamenti, con particolare attenzione alle

differenze riscontrabili nelle diverse classi di età.

• Approfondire l’effetto della densità di popolazioni preesistenti sulla mobilità degli individui immessi.

• Valutare il tasso di accrescimento, nel medio-breve periodo, di individui di Trota marmorata immessi in

torrenti di alta quota

OBIETTIVI

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I tassi di sopravvivenza e crescita appaiono in linea con quanto atteso per la

specie, in relazione alle capacità biogenica complessive degli ambienti.

CONCLUSIONI E PRIME INDICAZIONI GESTIONALI

Possibile utilizzare la Trota marmorata nei ripopolamento a quote medio alte:

- creare popolazioni sorgente in tratti circoscritti;

- sostituire le trote fario di ceppo atlantico, attualmente utilizzate per il

ripopolamento di questi ambienti, con materiale autoctono e a elevata

rusticità.

Risulta accertata la capacità della Trota marmorata (Salmo trutta marmoratus)

di colonizzare ambienti d’alta quota, anche caratterizzati da elevata oligotrofia.

Nella reintroduzione il tasso di migrazione verso valle è contenuto e si può

limitare al primo anno di immissione.

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CONVERSIONE PROCESSI PRODUTTIVI

STABILIMENTO ITTICO REGIONALE

1. specie allevabili

Obiettivo è detenere e riprodurre: Trota marmorata, Trota fario mediterranea,

Salmerino alpino e Temolo. Dismettendo nel contempo la produzione attuale di

trote fario di ceppo “atlantico”

2. parco riproduttori

- selezione genetica e screening periodici;

- rinsanguamento con selvatici provenienti dal bacino della Dora Baltea,

geneticamente certificati.

3. tecniche di allevamento e strategie di ripopolamenti

- mantenimento caratteristiche di rusticità degli stock ittici;

- il materiale ittico prodotto sia rilasciato nelle acque

libere entro il primo anno d’età (0+) ed in via eccezionale (1+).

Disciplinare di conduzione dello stabilimento ittico regionale di Morgex - La Salle (DGR 3581 del 04/12/09 e

DGR 2016 del 13/12/2013 )

2

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AVVIO DEL PROCESSO DI CONVERSIONE

DELLO STABILIMENTO ITTICO REGIONALE

Tipizzazione genetica del parco riproduttori“Il parco riproduttori deve essere geneticamente certificato, i riproduttori marcati individualmente

e la progenie di ogni singola linea riconducibile al pool di genitori utilizzato, così come bisogna

garantire un controllo genetico periodico sulla produzione delle linee autoctone o

ecologicamente funzionali”.

TROTA MARMORATA

Schema di intesa con le Amministrazioni provinciali di Torino e Vercelli per la cattura di esemplari

di Trota marmorata sessualmente maturi da usare per la riproduzione artificiale, previa analisi

genetica.

TROTA FARIO DI CEPPO MEDITERRANEO

Potenziamento delle popolazioni storicamente presenti tramite cattura di esemplari maturi in

natura da usare per la riproduzione artificiale, previa analisi genetica.

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RECUPERO RIPRODUTTORI “PURI” DI MARMORATANEL BACINO DELLA DORA BALTEA

1. Tutela della specie (Italia nord-occidentale)

2. Creare uno stock di riproduttori (banca genetica) della specie per il ceppo “occidentale”

3. Avviare allo stabilimento ittico regionale di Morgex-La Salle una linea geneticamente

certificata di Salmo marmoratus per il ripopolamento delle acque da pesca regionali e

dismissione della trota fario

4. Mantenimento delle popolazioni residuali del basso corso della Dora Baltea

OBIETTIVI

1. Catture in ambienti estesi e profondi su

popolazioni rarefatte

2. Ristretto periodo utile per le catture

3. In alcuni anni portate idrologiche proibitive per

le attività di cattura

4. Continue variazioni di portata

DIFFICOLTÀ

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Attività di recupero, anni 2012 - 2013 - 2014

Area di cattura Anno N°

Dora Baltea (Vercelli)

20127

(4 maschi 3 femmine)

Dora Baltea (Vercelli)

20139

(6 maschi 3 femmine)

Chiusella(Torino)

20133

(2 maschi 1 femmina)

RECUPERO RIPRODUTTORI “PURI” DI MARMORATANEL BACINO DELLA DORA BALTEA

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CONVERSIONE DELLO STABILIMENTO ITTICO E IL

RECUPERO DELLE SPECIE AUTOCTONE

Problematiche e strategie necessarie.

1. Recupero della popolazione di trota marmorata “ceppo occidentale” è di elevato

interesse naturalistico ma estremamente difficoltoso e dagli esiti incerti.

2. Processo di conversione dello stabilimento ittico di Morgex, lungo e complesso. Non è

scontato portarlo a termine con le attuali modalità.

3. Necessità di avviare politiche gestionali comuni (tra province e regioni interessate dal

bacino della Dora Baltea) Es: proposta organica e condivisa ad ISPRA per il Controllo

della specie cormorano, prevedere come prassi le analisi genetiche sui riproduttori

utilizzati in attività ittiogeniche ecc..

4. Proporre progetti interregionali di ricerca e di tutela delle specie per finanziamenti

europei (Fp7, LIFE, FESR, Horizon 20-20)

5. Individuare aree di specifica tutela per la specie e avviare mirati interventi di

protezione (es: divieto di pesca/cattura, aumento DMV, controllo hydropeaking).

4. Avviare progetti di riqualificazione mirati alla tutela degli habitat delle specie ittiche

autoctone (es: ripristino continuità fluviale della dora Baltea)

5. Classificazione mirata delle acque da pesca

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PIANIFICARE UNA NUOVA GESTIONE

Classificare ciascuno dei 2.137 corpi idrici in base alla

loro idoneità ad ospitare popolazioni ittiche3

OBBIETTIVI

• supportare la programmazione della gestione alieutica e della tutela delle fauna ittica,

individuando strategie e obiettivi differenziati nelle diverse categorie di acque;

• integrare la pianificazione su tutela e utilizzo delle risorse idriche e su difesa del suolo con

gli obbiettivi di tutela e gestione dell’ittiofauna;

• effettuare valutazioni ecologiche sulla componente ittiofauna scorporando le interferenza

introdotte dalla gestione alieutica dalle altre pressioni antropiche;

• individuare ambiti di tutela, anche prevedendo specifici interventi di riqualificazione.

VINCOLI

• integrarsi con le pianificazioni della normativa ambientale (Piano di Gestione distrettuale,

Piano regionale di Tutela delle Acque…) e faunistica;

• sovrapporsi con le basi informative regionali e nazionali esistenti, tra cui la classificazione

dei corpi idrici ai fini dei monitoraggi istituzionali (Dlgs 152/2006);

• supportare la valutazione dello stato ecologico per l’elemento di qualità biologico “ittiofauna”;

• supporto alla pianificazione della gestione, tutela e controllo della fauna ittica e della pesca.

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LA CLASSIFICAZIONE DELL’IDONEITÀ ITTICA DEI CORSI D’ACQUA, A SUPPORTO DELLA PIANIFICAZIONE E GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE E DEI CORSI D’ACQUA, IN VALLE D’AOSTA.

D. STELLIN1, M. SPAIRANI2, P. VEZZA3, C. COMOGLIO3, A. MAMMOLITI MOCHET4, A. ZANIN5

(1)Consorzio regionale per la tutela, l’incremento e l’esercizio della pesca – Valle d’Aosta. (2) Flume srl, (3)Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture, Politecnico di Torino(4) ARPA Valle d’Aosta(5) RESEau, unità di Ricerca per gli Ecosistemi Acquatici

III convegno italiano sulla Riqualificazione Fluviale

Reggio Calabria, 27-30 ottobre 2015

CLASSI DI IDONEITÀ ITTICAA livello descrittivo, le classi di idoneità ittica sono state sinteticamente definite come segue.

-1° classe, ottimale.

Ambienti a forte interesse conservazionistico e alieutico.

-2° classe, molto idoneo.

Ambienti di interesse conservazionistico e a forte interesse alieutico.

-3° classe, idoneo.

Ambienti di interesse principalmente alieutico.

-4° classe, parzialmente idoneo.

Ambienti di scarso interesse, esclusivamente alieutico.

-5° classe , del tutto inidoneo.

Ambienti di nessun interesse “ittico”. (in azzurro nelle carte seguenti)

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CLASSI DI IDONEITÀ ITTICA

A livello descrittivo, le classi di idoneità ittica sono state sinteticamente definite

come segue.

-1° classe, ottimale.

Ambienti a forte interesse conservazionistico e alieutico.

-2° classe, molto idoneo.

Ambienti di interesse conservazionistico e a forte interesse alieutico.

-3° classe, idoneo.

Ambienti di interesse principalmente alieutico.

-4° classe, parzialmente idoneo.

Ambienti di scarso interesse, esclusivamente alieutico.

-5° classe , del tutto inidoneo.

Ambienti di nessun interesse “ittico”. (in azzurro nelle carte seguenti)

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CRITERI PER LA DETERMINAZIONE DELL’IDONEITÀ ITTICA

Quota limite

Quota altimetrica oltre la quale i corsi d’acqua sono

considerati a priori del tutto inidonei a ospitare

popolazioni ittiche. Sulla base dei dati di

censimento delle popolazioni ittiche tale quota è

stata fissata a 2.000m slm.

Analisi a mesoscala (MesoHABSIM)

Ci si è basati su disponibilità e distribuzione degli

habitat per i pesci, tramite l’applicazione del metodo

MesoHABSIM1.

1. Vezza P, Parasiewicz P, Spairani M, Comoglio C (2014) Habitat modelling in high gradient streams: the meso-

scale approach and application. Ecol. Appl 24(4), 844-861, 2014.

2. Rinaldi, M., Belletti, B., Comiti, F., Nardi, L., Mao, L., Bussettini, M.: Sviluppo di un sistema di rilevamento e

classificazione delle Unità Morfologiche dei corsi d’acqua (SUM). Manuali e Linee Guida 122/2015. Istituto

Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), Rome, Italy (2015);1.

Analisi a macroscala

Regimi idrologici naturali, reticolo naturalmente

colonizzabile e frammentazione areale,

distribuzione genotipi e loro frequenza,

descrizione di siti di riferimento.

VdA, Territorio al di sotto dei

2.000 m slm

VdA, Classificazione

MesoHABSIM

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CRITERI PER LA DETERMINAZIONE DELL’IDONEITÀ ITTICA,

HABITAT. DATI MesoHABSIM

LA CLASSIFICAZIONE DELL’IDONEITÀ ITTICA DEI CORSI D’ACQUA, A SUPPORTO DELLA PIANIFICAZIONE E GESTIONE

DELLE RISORSE IDRICHE E DEI CORSI D’ACQUA, IN VALLE D’AOSTA. – Daniele Stellin

Il MesoHABSIM opera a scala di unità morfologica (o mesohabitat), ed esprime

l’idoneità ittica come percentuale di area bagnata disponibile, suddividendo il

corso d’acqua in aree non idonee, idonee e ottimali.

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CRITERI PER LA DETERMINAZIONE DELL’IDONEITÀ ITTICA

Distribuzione popolazioni salmonicole

Dove i dati di Mesohabitat non sono disponibili sono

stati usati come indicatori di idoneità ittica lo stato, la

consistenza e l’interesse conservazionistico delle

popolazioni ittiche presenti, secondo la classificazione

derivante dalla metodologia proposta nello studio

INTERREG "Truites".

Utilizzo dati di gestione alieutica

Dove la classificazione è basata su stato e

interesse delle popolazioni ittiche è stato applicato il

rapporto presenze/catture (CPUE) per:

-discriminare tra 4° classe (pop ittiche non strutturate)

e 5° classe (assenza di popolazioni ittiche);

- integrare con informazioni di dettaglio

sulla capacità portante dei diversi

tratti fluviali.

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SOVRAPPOSIZIONE CARTE PER CLASSIFICAZIONE FINALE

DATI MESOHABSIM

DATI INTERREG

DATI GESTIONE ALIEUTICA

QUOTA 2000 m slm

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CLASSIFICAZIONE IDONEITÀ ITTICA CORSI D’ACQUA, VdA

-1° classe, ottimale. blu.

-2° classe, molto idoneo. verde

-3° classe, idoneo. giallo

-4° classe, parzialmente

idoneo. arancione.

-5° classe, del tutto inidoneo.

azzurro

•Approvata dal Consiglio di amministrazione del Consorzio regionale tutela, quale strumento a supporto

della pianificazione di gestione alieutica.

•Inserita nella documentazione per la stesura del Piano di Gestione di distretto (PDG) e per il rinnovo del

PTA regionale.

•Utilizzata per individuare i corpi idrici che presentano un rilevante interesse scientifico, naturalistico e

ambientale per la designazione delle acque dolci che richiedono protezione o miglioramento per esser

idonee alla vita dei pesci (Art. 84 D.Lgs. 152/2006).

•Utilizzata per l’individuazione degli obiettivi di riferimento nell’ambito dei procedimenti inerenti le captazioni

idriche (rilascio di nuove concessioni, potenziamento e rinnovo di captazioni esistenti, sperimentazioni per la

definizione del DMV…).

•In studio la fattibilità di definire gli obiettivi di qualità e miglioramento dei corsi d’acqua regionali (PTA e

PDG) mediante il confronto tra idoneità ittica attuale e potenziale.

PROPOSTA

Adottare in maniera diffusa metodi di classificazione dell’idoneità ittica integrati nella pianificazione e

gestione delle risorse idriche e degli ambienti d’acqua corrente.

Con l’obbiettivo di mantenere la fauna ittica come elemento centrale di tutela e di valutazione, anche

svincolandosi dall’attuale stato delle comunità ittiche e di preservare quindi il più possibile gli ambienti

vocati.