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Il numero 4 del GhigginiArte Contemporanea dedicato a Carlo Malnati
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GhigginiArteC o n t e m p o r a n e a
Numero 4 Varese - Via Albuzzi 17 - galleria@ghiggini. it - www.ghiggini.it Dicembre 2008
IL PIACERE DI RITROVARSI - UNA MOSTRA FUORI DAGLI SCHEMI
MALNATIMALNATIVenerdì 19 dicembre 2008 ore 18
BEN RITROVATO CARLO
ono contento di averti rincontrato e
di poterti presentare con i tuoi lavori
eclettici che testimoniano un percor-
so trentennale.
SE' passato tanto tempo da quando ci siamo
conosciuti Erano i primi anni di attività
della galleria; tu e Antonio (Pedretti) gli
artisti cui ero più legato. Ricordo gli
incontri nella tua casa a Castronno,
l'entusiasmo che suscitavano i tuoi quadri e
la prima mostra, presentata dal decano dei
critici varesini, quel Rinaldo Corti che da
anni animava la vita artistica della città.
Conservo disegni che mi ricordano quel
periodo: il mio setter, una bella Venezia.
Siamo stati qualche giorno insieme ad
Amsterdam. Avevi una mostra in
un'importante galleria. Correva il 1974 e
per me è sempre un bel ricordo pensare a
quei giorni. Poi le nostre strade si sono
divise. Io ero a Milano nella mia galleria,
tu hai incominciato a girare il mondo, a
intraprendere nuove esperienze. Due
incontri fugaci: nello show room di Varese,
elegante, raffinato e in una fiera milanese.
Fino a pochi mesi fa quando, sfogliando
Living, ho visto un volto che mi sembrava
di ricordare.
Gli anni passano ma la didascalia aiuta e
poi certi tratti non si possono dimenticare:
Carlo Malnati!!! Da lì alla Pasticceria
Oliver (dove tuo figlio e tutta la famiglia è
impegnata in un' arte golosissima) il passo
è stato breve: un colpo di telefono, un
abbraccio.
Ora eccoci qua a festeggiare il nostro
ritrovarsi, con gli amici e la Varese che ha
voglia di brindare al tuo lavoro e, tutti
insieme, al Natale!
EmilioRitratto di Carlo Malnati realizzato da Alberto Lavit ed esposto alla mostra
“Faccia da LIVING” presso lo Spazio LAVIT.
Numero 5
Dicembre 2008 GhigginiArte - Contemporanea pagina 2
Impara l'arte e mettila da parteintervista a cura di Chiara Palumbo
el tardo pomeriggio di venerdì 28 novem-
bre Chiara Palumbo ha intervistato Carlo
Malnati presso la pasticceria Oliver di
Galliate Lombardo, davanti a un analcolico e a un
caffè …
NCosa provi a rientrare in galleria dopo tanti
anni?
Sicuramente mi fa tornare giovane, o comunque
mi fa pensare a quando lo ero … Rivedere quei
muri e la realtà di allora è come avere la visione
di un fantasma, perché ora rientro in un ambiente
dove purtroppo non ci sono più tutte le persone di
allora, Achille Ghiggini in primis, ma anche tanti
clienti e un’atmosfera lontana alla quale mi ero
molto affezionato. La Ghiggini ha creato in quegli
anni - i ’70 - qualcosa di molto bello e di valido,
uno charme particolare …
Perché sei rimasto estraneo agli altri artisti di
Varese che nel tempo hanno lavorato insieme o
creato delle associazioni locali?
Certo non per snobismo, né tanto meno per
dissapori o antipatie con gli altri artisti, molti dei
quali stimo … ma non volevo essere intrappolato
in una rete, volevo essere libero, soprattutto di
fare nuove esperienze e imparare … e tutto ciò
era impossibile rimanendo nel varesotto. Per cui
sono stato molto all’estero e costruendo il mio
percorso formativo e artistico, incontrando tantis-
sima gente nel mondo del design, della scenogra-
fia, della ceramica, del pellame e via dicendo.
Quale aggettivo utilizzeresti per definire Carlo
Malnati - artista?
Mi definirei poliglotta, perché mi dedico a tante
cose cercando però di farle bene. Il mio motto
potrebbe essere “impara l’arte e mettila da
parte”.
Ti senti più artista o artigiano?
Entrambi. Non sempre chi è artista è anche
artigiano e viceversa.
Ti riconosci in tutto quello che hai fatto? Dalla
pittura figurativa al design più
d’avanguardia?
Direi di sì. Anche se ho fatto degli errori. Ma ho
costruito il mio bagaglio creativo e ho ottenuto un
buon successo.
Nel tuo lavoro utilizzi tantissimi materiali, dal
vetro, alla ceramica, al legno, alla plastica …
Quale prediligi in assoluto?
Direi che mi piacciono tutti, la ceramica per la
scultura, ma anche il legno perché è sempre vivo
nell’inciderlo, nello scolpirlo … Anche la pelle è
importante. Sono stato tra i primi al mondo a
inserire l’alcantara tagliata a mano e al laser, a
creare patchwork particolarissimi, già 20 anni fa.
Spaziando così tanto, dedicandoti all’arredo al
design, alla scultura, non credi di perdere la
tua identità, o meglio di non essere
riconosciuto?
Per me nella vita è importante far vedere quello
che si sa fare … in tutti i campi e al meglio. Io
disegno dal paio di scarpe, alla tazzina, al
mobile, perché sono curioso e mi affascina questa
versatilità e il poter accontentare anche i miei
clienti che magari prediligono la ceramica
anziché il vetro. L’ho già detto … sono poliglotta.
Ho creato una moda nell’arredamento di interni;
risale a 37 anni fa il patchwork di sedie e tavoli
ispirati ad un paesaggio lunare visto dall’oblò di
un aereo. Ho avviato la cultura del colore … un
quadro lo puoi vedere anche per terra, non solo
sui muri. L’oggetto è divenuto opera d’arte,
un’opera d’arte che tutti possono possedere nelle
proprie abitazioni. E’ questo che mi piace fare.
Hai qualche punto di riferimento del passato
nel campo dell’arte, o comunque qualche
figura storica che ami e che hai come esempio?
Leonardo da Vinci è eccezionale. Essendo un
mezzo-sangue toscano anch'io … andai nella sua
casa natale. Ricordo la stanza nella quale
dipingeva, vuota con la luce che ne filtrava. Ne
percepivo la magia … In Olanda invece imparai
ad apprezzare Rembrandt; andavo al
Rijksmuseum di Amsterdam dove è conservata la
“Ronda di notte” a osservarne da vicino le sue
luci … E poi c’è anche Van Gogh. Conobbi il
nipote che allora aveva quasi 90 anni. A casa sua
vidi tutte quelle opere che poi confluirono nel
museo Van Gogh di Amsterdam … superbo.
Carlo MalnatiUn artista fuori dagli schemi
a cura di Eileen Ghiggini
arlo Malnati, nato a Varese nel 1946, è un
artista eclettico, acuto e fantasioso la cui
ricerca spazia attraverso le più diverse
applicazioni, dalla pittura alla scultura, dalla
scenografia alla realizzazione di pezzi, unici ed
originali nel loro genere, concepiti come vere e
proprie opere d’arte e destinati ad un uso di
carattere quotidiano. Malnati sviluppa la sua
iniziale carriera come pittore figurativo, ma presto
realizza quanto per lui sia importante la materia,
le sue infinite possibilità ed elaborazioni.
C
Il suo modo di fare Arte si indirizza così verso
nuove e diverse espressioni.
Nascono i vasi, il mobilio, le pentole, le sedie ...
realizzati accostando materiali pregiati, di diversa
natura e lavorati con manuale sapienza
artigianale.
Carlo Malnati è modernità, carica vitale che
diventa concretezza applicata ad ogni forma di
espressione artistica. Il suo percorso artistico
vanta svariate collaborazioni con importanti
gallerie, collezionisti e artisti a livello
internazionale; in particolare Amsterdam che
Carlo ha nel cuore poiché in questa città ha
ottenuto i suoi primi successi esponendo alcuni
disegni presso la prestigiosa Galleria Siau.
L'Olanda è per Malnati una terra e una cultura a
cui si sente fortemente legato e che per lui è stata
anche importante fonte d'ispirazione così come la
terra toscana dove ha avuto modo di confrontarsi
con abili artigiani e perfezionare la sua abilità
nella lavorazione del pellame e della ceramica.
Un pittore - scultore - designer, artista ed artigia-
nato, il cui unico rammarico rimane quello di non
saper suonare il pianoforte e di non parlare
l'olandese ...
Carlo Malnati, casco da motociclista rivestito
in pelle dipinta - pezzo unico
Carlo Malnati, Natura morta con pesci e peperoni, tecnica mista
Carlo Malnati, Le padrone,
tecnica mista su base litografica
Carlo Malnati, Tulipani
stampa su pellepezzo unico
Dicembre 2008 GhigginiArte - Contemporanea pagina 2
Impara l'arte e mettila da parteintervista a cura di Chiara Palumbo
el tardo pomeriggio di venerdì 28 novem-
bre Chiara Palumbo ha intervistato Carlo
Malnati presso la pasticceria Oliver di
Galliate Lombardo, davanti a un analcolico e a un
caffè …
NCosa provi a rientrare in galleria dopo tanti
anni?
Sicuramente mi fa tornare giovane, o comunque
mi fa pensare a quando lo ero … Rivedere quei
muri e la realtà di allora è come avere la visione
di un fantasma, perché ora rientro in un ambiente
dove purtroppo non ci sono più tutte le persone di
allora, Achille Ghiggini in primis, ma anche tanti
clienti e un’atmosfera lontana alla quale mi ero
molto affezionato. La Ghiggini ha creato in quegli
anni - i ’70 - qualcosa di molto bello e di valido,
uno charme particolare …
Perché sei rimasto estraneo agli altri artisti di
Varese che nel tempo hanno lavorato insieme o
creato delle associazioni locali?
Certo non per snobismo, né tanto meno per
dissapori o antipatie con gli altri artisti, molti dei
quali stimo … ma non volevo essere intrappolato
in una rete, volevo essere libero, soprattutto di
fare nuove esperienze e imparare … e tutto ciò
era impossibile rimanendo nel varesotto. Per cui
sono stato molto all’estero e costruendo il mio
percorso formativo e artistico, incontrando tantis-
sima gente nel mondo del design, della scenogra-
fia, della ceramica, del pellame e via dicendo.
Quale aggettivo utilizzeresti per definire Carlo
Malnati - artista?
Mi definirei poliglotta, perché mi dedico a tante
cose cercando però di farle bene. Il mio motto
potrebbe essere “impara l’arte e mettila da
parte”.
Ti senti più artista o artigiano?
Entrambi. Non sempre chi è artista è anche
artigiano e viceversa.
Ti riconosci in tutto quello che hai fatto? Dalla
pittura figurativa al design più
d’avanguardia?
Direi di sì. Anche se ho fatto degli errori. Ma ho
costruito il mio bagaglio creativo e ho ottenuto un
buon successo.
Nel tuo lavoro utilizzi tantissimi materiali, dal
vetro, alla ceramica, al legno, alla plastica …
Quale prediligi in assoluto?
Direi che mi piacciono tutti, la ceramica per la
scultura, ma anche il legno perché è sempre vivo
nell’inciderlo, nello scolpirlo … Anche la pelle è
importante. Sono stato tra i primi al mondo a
inserire l’alcantara tagliata a mano e al laser, a
creare patchwork particolarissimi, già 20 anni fa.
Spaziando così tanto, dedicandoti all’arredo al
design, alla scultura, non credi di perdere la
tua identità, o meglio di non essere
riconosciuto?
Per me nella vita è importante far vedere quello
che si sa fare … in tutti i campi e al meglio. Io
disegno dal paio di scarpe, alla tazzina, al
mobile, perché sono curioso e mi affascina questa
versatilità e il poter accontentare anche i miei
clienti che magari prediligono la ceramica
anziché il vetro. L’ho già detto … sono poliglotta.
Ho creato una moda nell’arredamento di interni;
risale a 37 anni fa il patchwork di sedie e tavoli
ispirati ad un paesaggio lunare visto dall’oblò di
un aereo. Ho avviato la cultura del colore … un
quadro lo puoi vedere anche per terra, non solo
sui muri. L’oggetto è divenuto opera d’arte,
un’opera d’arte che tutti possono possedere nelle
proprie abitazioni. E’ questo che mi piace fare.
Hai qualche punto di riferimento del passato
nel campo dell’arte, o comunque qualche
figura storica che ami e che hai come esempio?
Leonardo da Vinci è eccezionale. Essendo un
mezzo-sangue toscano anch'io … andai nella sua
casa natale. Ricordo la stanza nella quale
dipingeva, vuota con la luce che ne filtrava. Ne
percepivo la magia … In Olanda invece imparai
ad apprezzare Rembrandt; andavo al
Rijksmuseum di Amsterdam dove è conservata la
“Ronda di notte” a osservarne da vicino le sue
luci … E poi c’è anche Van Gogh. Conobbi il
nipote che allora aveva quasi 90 anni. A casa sua
vidi tutte quelle opere che poi confluirono nel
museo Van Gogh di Amsterdam … superbo.
Carlo MalnatiUn artista fuori dagli schemi
a cura di Eileen Ghiggini
arlo Malnati, nato a Varese nel 1946, è un
artista eclettico, acuto e fantasioso la cui
ricerca spazia attraverso le più diverse
applicazioni, dalla pittura alla scultura, dalla
scenografia alla realizzazione di pezzi, unici ed
originali nel loro genere, concepiti come vere e
proprie opere d’arte e destinati ad un uso di
carattere quotidiano. Malnati sviluppa la sua
iniziale carriera come pittore figurativo, ma presto
realizza quanto per lui sia importante la materia,
le sue infinite possibilità ed elaborazioni.
C
Il suo modo di fare Arte si indirizza così verso
nuove e diverse espressioni.
Nascono i vasi, il mobilio, le pentole, le sedie ...
realizzati accostando materiali pregiati, di diversa
natura e lavorati con manuale sapienza
artigianale.
Carlo Malnati è modernità, carica vitale che
diventa concretezza applicata ad ogni forma di
espressione artistica. Il suo percorso artistico
vanta svariate collaborazioni con importanti
gallerie, collezionisti e artisti a livello
internazionale; in particolare Amsterdam che
Carlo ha nel cuore poiché in questa città ha
ottenuto i suoi primi successi esponendo alcuni
disegni presso la prestigiosa Galleria Siau.
L'Olanda è per Malnati una terra e una cultura a
cui si sente fortemente legato e che per lui è stata
anche importante fonte d'ispirazione così come la
terra toscana dove ha avuto modo di confrontarsi
con abili artigiani e perfezionare la sua abilità
nella lavorazione del pellame e della ceramica.
Un pittore - scultore - designer, artista ed artigia-
nato, il cui unico rammarico rimane quello di non
saper suonare il pianoforte e di non parlare
l'olandese ...
Carlo Malnati, casco da motociclista rivestito
in pelle dipinta - pezzo unico
Carlo Malnati, Natura morta con pesci e peperoni, tecnica mista
Carlo Malnati, Le padrone,
tecnica mista su base litografica
Carlo Malnati, Tulipani
stampa su pellepezzo unico
Novembre 1972
CARLO MALNATI
ALLA GHIGGINI
orreva l'anno 1971 quando Carlo Malnati
entrò per la prima volta in galleria
Ghiggini dove trovò il signor Achille,
padre di Emilio, il quale si stupì della richiesta di
acquisto da parte di un giovane di pregiati colori
per dipingere. Fu l'incontro fortunato con un
artista di talento e ciò fu confermato dal successo
riscosso dalla sua personale, che si tenne proprio
alla Ghiggini nel Novembre del 1972. Malnati fu
presentato in mostra da un testo a cura di Rinaldo
Corti che riportiamo qui di seguito.
C
lla distanza di un biennio, retour
d'America, dove, secondo quello che
scrivono i giornali americani, Carlo
Malnati ottenne un completo successo di
pubblico, di critica e di vendita, il giovane pittore
di Castronno si ripresenta ora al pubblico varesino
esponendo le sue ultime opere di indiscutibile
interesse artistico. Il Malnati è un pittore
figurativo moderno, con qualche reminiscenza,
ma senza stravaganze. Per lui tornare al figurativo
non è far riviviere il passato, ma dare una realtà
nuova, con intendimenti nuovi riferentisi al nostro
odierno vivere civile, alle nostre possibilità di
comprensione dopo le varie e più alte cognizioni
acquisite. I giovani d'oggi si trovano davanti al
problema di una scelta che va fatta tra una pittura
positiva e decisa che vada verso il popolo col
proposito di farsi capire, o la prosecuzione o
deviazione verso un'arte inafferrabile e poco o
niente comprensibile ai più. Il Malnati la sua
scelta 'l'ha fatta, e questa sua seconda Mostra a
Varese è la conferma che verrà mantenuta e
portata avanti, noi speriamo ed auguriamo lo sia
con successo.
ALa sua è una pittura meditata, lievitata da una
specie di atmosfera irreale e ricca di velature
preziose che illeggiadriscono figure e paesaggi di
una forma semplice ed essenziale.
Usa tonalità sobrie che non escludono la
freschezza e la purezza del tratto.
Anche il disegno è buono, semplice e levigato,
scorre via liscio e senza intoppi.
Con la stessa perizia che lo distingue nella pittura
ad olio, tratta l'acquarello, che è tirato giù alla
brava con grande dignità e senza pentimenti di
sorta. Questa presentazione non vuole essere una
critica vera e propria, ma soprattutto l'espressione
ammirata di chi ha molta fiducia nei giovani e
spera che essi, vincendo le non poche difficoltà
che loro si oppongono, possano elevarsi al disopra
della mediocrità, per un avvenire di maggior
gloria per l'arte in generale e la pittura in
particolare, che fu attraverso molti secoli un
patrimonio spirituale della nostra terra e della
nostra gente.
Rinaldo Corti, 1972
Un amico di famiglia
RINALDO CORTIvoce dell'arte varesina
della metà del secolo scorsoa cura di Amalia Corti
inaldo Corti: nato a Travedona il 1°
ottobre 1891 trascorse la giovinezza
cimentandosi in varie attività. Prese parte
alla Prima Guerra Mondiale dal febbraio 1915 al
maggio 1917. In questo lungo periodo combatté
sui vari fronti che il conflitto aveva aperti, con
valore e senso del dovere. Venne gravemente
ferito sul Vodice. Finita la guerra, si trasferì a
Varese dove fondò il primo ufficio di consulente
del lavoro. I suoi molteplici interessi lo portarono
ad inserirsi in altri campi, in particolare quelli
della cultura e dell'arte che coltivò come
divulgatore e collezionista. Negli anni '30 aprì in
Via del Cairo la “Bottega d'Arte”, con la
consulenza dell'amico d'infanzia Enrico Somaré,
grande critico e profondo conoscitore della pittura
dell'800 italiano ed in particolare di quello
lombardo. La “Bottega d'Arte” diventò il cenacolo
degli artisti varesini di quel tempo; fu amico ed
estimatore di Domenico De Bernardi, Giuseppe
Montanari, Paolo Franchi, Ada Schalk, Innocente
Salvini e degli scultori Angelo Frattini e Adriano
Bozzolo. Per la sua vasta conoscenza in campo
artistico fu anche apprezzato critico d'arte e
giornalista, collaborando a lungo con quotidiani
lombardi e del Canton Ticino.
R
Curò la pubblicazione di varie opere; “Varese” e
la “Provincia dei sette laghi”: serie di disegni del
pittore Trentino Roberto Iras Baldessari a cui Ri-
naldo Corti fu legato da sincera e duratura amici-
zia. Nel 1968 fondò e diresse la “Collana artisti e
scrittori varesini e prealpini” serie di preziosi vo-
lumetti cui contribuì inizialmente con “La guerra
di un contrario”, diario e cronaca della sua parte-
cipazione alla Prima Guerra Mondiale. Nel 1971,
con lo pseudonimo di Aldo Bruno, pubblicò “Mi-
nuzie” delicata raccolta di poesia, nel 1974 “Sen-
timento e Fantasia”, raccolta di leggende del vare-
sotto. Seguì sempre personalmente tutte le mostre;
collaborò a concorsi e premi allestiti in Varese e
Provincia. Morì a Varese il 3 aprile 1976 e riposa
nel cimitero della natia Travedona.
Dicembre 2008 GhigginiArte - Contemporanea pagina 3
Piero Giudici, Emilio Ghiggini e Carlo Malnati
il giorno dell'inaugurazione della mostra del '72
Rinaldo Corti e la moglie
Carlo Malnati, Maternità, 1972, disegno su carta.
Immagine dell'invito alla mostra da GHIGGINI
CARLO MALNATI, il piacere di ritrovarsi
19 dicembre 2008 - 17 gennaio 2009
dal martedì al sabato 10 - 12,30; 16 -19,30; festivi su appuntamento
si ringraziano:
CELLINI la fioraia, Varese - LIVING IS LIFE, Varese - OLIVER Pasticceria, Galliate
Carlo Malnati, Amsterdam, 1974
litografia ritoccata a mano
Carlo Malnati, Amsterdam, 1974
tecnica mista su carta
La nostra stagione artistica 2008 per immagini
Auguri di Buon Natale
e sereno Anno Nuovo
GHIGGINI 1822