11
GIOIELLI D’ITALIA: MERAVIGLIE DI PUGLIA 11 - 17 Settembre 2018 Le città e i borghi pugliesi, raccolti e “incantati” hanno tanto da offrire: i grovigli di archi, corti, vicoli affacciati sul mare di Monopoli, le preziose evoluzioni barocche dei palazzi di Lecce, il bianco abbacinante delle case di Ostuni, incorniciate dal verde degli ulivi, le geometrie coniche dei tetti di Alberobello, i bastioni affacciati sul mare di Gallipoli e tanto altro. Attraversando la Puglia colpisce la varietà dei paesaggi: spiagge lambite da acque cristalline e incorniciate da rocce e promontori rocciosi lasciano il posto all’orizzonte sconfinato del Tavoliere, che si tinge dell’oro del grano maturo in estate, o ancora ai colli boscosi dei Monti Dauni, le Murge con le loro formazioni carsiche, i paesaggi lunari e il patrimonio di cultura contadina, masserie e tratturi, scivolano a sud verso la pianura salentina protesa tra Adriatico e Ionio e ancora le dune sabbiose della costa tarantina, i tronchi possenti degli ulivi millenari della Valle d’Itria, le riserve naturali in riva al mare tra lagune e voli di fenicotteri. Benvenuti in Puglia! giorno per giorno

GIOIELLI D’ITALIA: MERAVIGLIE DI PUGLIA

  • Upload
    others

  • View
    3

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: GIOIELLI D’ITALIA: MERAVIGLIE DI PUGLIA

GIOIELLI D’ITALIA: MERAVIGLIE DI

PUGLIA 11 - 17 Settembre 2018

Le città e i borghi pugliesi, raccolti e “incantati” hanno tanto da offrire: i grovigli di archi, corti, vicoli affacciati sul mare di Monopoli, le preziose evoluzioni barocche dei palazzi di Lecce, il bianco abbacinante delle case di Ostuni, incorniciate dal verde degli ulivi, le geometrie coniche dei tetti di Alberobello, i bastioni affacciati sul mare di Gallipoli e tanto altro. Attraversando la Puglia colpisce la varietà dei paesaggi: spiagge lambite da acque cristalline e incorniciate da rocce e promontori rocciosi lasciano il posto all’orizzonte sconfinato del Tavoliere, che si tinge dell’oro del grano maturo in estate, o ancora ai colli boscosi dei Monti Dauni, le Murge con le loro formazioni carsiche, i paesaggi lunari e il patrimonio di cultura contadina, masserie e tratturi, scivolano a sud verso la pianura salentina protesa tra Adriatico e Ionio e ancora le dune sabbiose della costa tarantina, i tronchi possenti degli ulivi millenari della Valle d’Itria, le riserve naturali in riva al mare tra lagune e voli di fenicotteri. Benvenuti in Puglia! giorno per giorno

Page 2: GIOIELLI D’ITALIA: MERAVIGLIE DI PUGLIA

1° Giorno – 11 Settembre Martedì CREMONA/MILANO LINATE/BARI/CASTEL DEL MONTE Trattamento: cena e pernottamento. All’orario convenuto ritrovo dei partecipanti a Porta Venezia e partenza con bus privato per l’aeroporto di Milano Linate. Imbarco sul volo Alitalia per Bari. All’arrivo incontro con l’autista e la guida e partenza per la visita di Castel del Monte. Al termine della visita trasferimento in hotel, assegnazione delle camere, cena in ristorante o in hotel e pernottamento. CASTEL DEL MONTE Capolavoro di Federico II, iniziato nel 1240, Castel del Monte si erge solitario a 17 km da Andria, su un’altura delle Murge, lieve ma sufficiente a farlo risaltare da grande distanza. Eppure sembra appartenere più al mondo delle idee che a quello materiale. Secoli di spogli e di degrado (fu utilizzato come ricovero per animali, rifugio di briganti, magazzino di attrezzi) l’hanno ridotto alla pura astrazione di un solido platonico. È costituito da una corona di pietra ottagonale attorno a un cortile anch’esso ottagonale, come la corona imperiale, con otto torri ottagonali in corrispondenza degli spigoli. Il diametro esterno è di 56 metri, l’altezza di 25. La struttura è in bianca pietra calcarea, ma un tempo era decorata da elementi (porte, costoloni, fasce...) in breccia corallina rossa con inserti in marmo e, all’interno, da affreschi, mosaici e piastrelle di cui rimangono esigue tracce. Ogni piano è suddiviso in otto stanze, ciascuna delle quali comunica con le due adiacenti e ha un’unica apertura verso l’esterno: al piano terra due porte (un portale monumentale e un ingresso più semplice dal lato opposto) e sei monofore; al piano superiore otto finestre (tutte bifore tranne quella verso Andria che è una trifora). Le torri sono solcare da feritoie così strette da risultare quasi invisibili. Verso l’interno invece le aperture sono solo tre per piano, sfalsate le une rispetto alle altre; e sono solo tre anche le torri che collegano il piano inferiore a quello superiore con scale a chiocciola. Queste e altre calcolate rotture della simmetria bastano a produrre un effetto di vertigine e disorientamento: ogni ambiente è simile agli altri, eppure sottilmente diverso. La combinazione matematica di semplici elementi e la loro interazione con la luce producono risultati sorprendenti. Elegante e levigato come un teorema, allo stesso tempo accoglie e intimidisce, calma e inquieta: senza che nulla sia celato alla vista, sembra porre un enigma che esige di essere risolto. Nel 1996 l’UNESCO lo ha inserito nella lista dei Patrimoni dell’Umanità per il rigore matematico e astronomico delle sue forme e per l’armoniosa unione degli elementi culturali del nord Europa, del mondo islamico e dell’antichità classica, tipico esempio di architettura del Medioevo. Perché fu costruito resta un mistero: gli studiosi concordano sul fatto che la sua funzione non fosse residenziale, poiché non ci sono stalle, cucine, magazzini o stanze per la servitù, e che non fosse difensiva, in quanto non ci sono né mura di cinta, né un fossato. C’è chi lo considera una sorta di cenacolo o università, per l’atmosfera raccolta e meditativa che si respira, c’è chi dice che fosse un padiglione di caccia e chi sostiene che sia un monumento esoterico, addirittura uno scrigno per il leggendario Santo Graal, in virtù delle affinità tra il castello e l’astrologia, la simbologia e la numerologia. L’ipotesi più accreditata vuole che fosse forse tutte queste cose insieme, ma innanzitutto uno strumento di propaganda con cui Federico II avrebbe rappresentato tangibilmente la supremazia del potere imperiale sul papato. 2° Giorno – 12 Settembre Mercoledì POLIGNANO A MARE/MONOPOLI Trattamento: colazione, pranzo e cena Dopo la prima colazione in hotel, partenza per la visita al centro storico di Polignano a Mare famosa per essere l’unico centro urbano del Barese a strapiombo sul mare, con suggestive terrazze e grotte marine dai riflessi e dalle romantiche atmosfere irripetibili. È inoltre il paese natale di Domenico Modugno e la capitale riconosciuta dei gelati!

Page 3: GIOIELLI D’ITALIA: MERAVIGLIE DI PUGLIA

Pranzo in ristorante o agriturismo in corso d’escursione e proseguimento per Monopoli, meravigliosa è la Cattedrale barocca dedicata alla Madonna della Madia e il suggestivo lungomare che conduce da Porta Vecchia al Castello Carlo V, imponente Palazzo Martinelli quasi a picco sul mare che segna l’ingresso del borgo antico con i suoi palazzi, piazze e chiese. Al termine delle visite, rientro in hotel, cena presso Grotta Palazzese, pernottamento. POLIGNANO A MARE Il suo piccolo, candido centro storico a picco sul mare, ormai interamente votato al turismo, è uno dei più belli della costa. Le sue balconate panoramiche sono trampolini da cui “volare” con lo sguardo “nel blu dipinto di blu” dell’Adriatico. La patria di Domenico Modugno, nonché del meno noto, ma importante esponente dell’arte povera Pino Pascali, è un incanto, benchè fin troppo nota: l’ideale è goderne un po’ fuori stagione. Colonia greca in origine, divenne in epoca romana un’importante stazione lungo la Via Traiana che collegava Roma a Brindisi. La storia successiva è caratterizzata dalla presenza di una considerevole comunità di veneziani, che la dominarono direttamente per parte del XVI secolo e contribuirono alla sua vocazione commerciale. Qui si potrà ammirare la bellissima Chiesa Matrice di Santa Maria Assunta, l’ex cattedrale fu consacrata nel 1295 ma interamente rifatta nel 1580. All’interno conserva notevoli arredi lignei, alcune opere di Stefano da Putignano, un polittico del pittore veneziano Bartolomeo Vivarini e le reliquie del patrono San Vito. La pittoresca piazzetta, perennemente animata, in cui sorge è il cuore del centro storico. All’ombra del campanile si allineano caffè, negozietti e la Casa dell’Orologio, che un tempo ospitò l’Università. Degne di menzione sono le numerose grotte marine a strapiombo sul mare, la più famosa è Grotta Palazzese, oggi location di un bellissimo ristorante.

MONOPOLI Questa mone polis, questa città unica, è nel punto di equilibrio perfetto: offre una gamma completa di interessi, dai monumenti del centro storico alle deliziose spiagge, dalle escursioni in barca o in bicicletta, all’eccellente ristorazione. Abitata fin da epoche preistoriche, porto messapico nel V secolo a. C. e poi stazione romana, crebbe progressivamente d’importanza nel Medioevo dopo la distruzione della vicina Egnazia. Le sue poderose fortificazioni, quasi interamente smantellate all’inizio dell’Ottocento, la salvarono da diversi assedi: dei pirati saraceni di stanza a Bari nel IX secolo, del generale bizantino Maniace nel 1042 ricordato per la crudeltà delle ritorsioni sulla popolazione inerme delle campagne, di Gualtiero di Bienne del 1202, quando la resistenza della città le valse la stima e la riconoscenza di Federico II e degli spagnoli nel 1529, attacco respinto inutilmente, dato che nel novembre dello stesso anno la città fu ceduta per trattato da Venezia a Carlo V. Vivace ma rilassata, densa di attrazioni, la città vecchia conquista con il suo dedalo di viuzze e scorci, di insenature, scalette balconcini in ferro battuto, terrazze da sogno, chiese di ogni possibile fattura, possenti mura. La Cattedrale di Monopoli, la Cattedrale della Madonna della Madia, è dedicata all’icona bizantina che, alle 5 del mattino del 16 dicembre 1117, si sarebbe miracolosamente arenata nel porto su una zattera, le cui 33 travi di legno furono utilizzate per completare il tetto dell’edificio. Dell’originale edificio normanno sono sopravvissuti solo pochi resti, la chiesa fu infatti completamente rifatta nel 1742, secondo l’ultima moda barocca che impreziosì l’interno di marmi policromi. 3° Giorno – 13 Settembre Giovedì OSTUNI/ALBEROBELLO/LOCOROTONDO Trattamento: colazione, pranzo e cena

Page 4: GIOIELLI D’ITALIA: MERAVIGLIE DI PUGLIA

Dopo la prima colazione in hotel incontro con la guida e partenza per la visita Ostuni, la “Città Bianca” per eccellenza: tutte le case di Ostuni sono rigorosamente dipinte di bianco come da tradizione mediterranea. In cima alla collina su cui sorge, troviamo la Cattedrale tardo-romantica. Pranzo in ristorante o agriturismo in corso d’escursione e partenza per Alberobello per una passeggiata tra 1500 trulli, le famose costruzioni coniche unite a formare un agglomerato urbano che è sempre stato il più visitato dai turisti di tutto il mondo. Degustazione sulla terrazza di un Trullo di prodotti tipici e vino locale. Partenza infine per Locorotondo. La cittadina è una vera bomboniera caratterizzata da tipiche abitazioni a tetto spiovente dette “converse”. Si visita la Chiesa di S. Giorgio e la terrazza panoramica dalla quale si gode una vista unica della Valle d’Itria, con i suoi 20.000 trulli. Al termine delle visite, rientro in hotel, cena in ristorante o in hotel e pernottamento. OSTUNI

Quando ci si avvicina a Ostuni, la vista lascia senza fiato. Arroccata sull’alto del colle, la Città Bianca splende e riflette il suo candore fino al mare. Arrampicandosi in cima all’abitato si può ammirare lo spettacolo che si propone: il verde intenso del Parco Naturale Regionale delle Dune Costiere e subito dopo l’azzurro del mare. Non per nulla Ostuni è una delle città più famose e visitate della valle, tuttavia le strade non risultano mai eccessivamente rumorose e non perdono il loro fascino romantico, soprattutto nelle sere limpide, quando la luna illumina i vicoli silenziosi, animati solo dai passi dei visitatori. Fra le case, addossate le une alle altre e collegate da archi e scalinate, i muri ciechi raccontano di come la città si trincerò con bastioni altissimi per allontanare il pericolo turco, di come addensò le costruzioni per sfruttare al meglio lo spazio disponibile all’interno delle mura e di come si difese dal contagio della peste, spargendo calce bianchissima sulle pareti degli edifici. La visita di Ostuni parte da Piazza della Libertà, cuore del centro storico, luogo in cui la città nuova incontra la città vecchia. Abbracciata da eleganti palazzi, al centro sfoggia un’appariscente guglia in stile napoletano (1771) in cima alla quale si erge la statua del patrono, Sant’Oronzo. La scultura fronteggia il Palazzo Municipale che presenta una facciata neoclassica e in precedenza ospitava un convento francescano. In fondo alla via che attraversa l’intero centro storico appare dapprima l’imponente profilo della Cattedrale, poi la facciata, che lascia a bocca aperta. I tre rosoni in pietra gentile sono opere minuziose e complesse, in particolare quello centrale che raffigura il Cristo Salvador Mundi circondato da 12 apostoli. La Cattedrale fu costruita tra il 1435 e il 1495, ma più volte rimaneggiata, tant’è che al suo interno presenta ancora la settecentesca struttura a croce latina. ALBEROBELLO Alberobello si presenta come una sorta di magico sottobosco punteggiato di funghi questi ultimi rappresentati dai trulli. Perfetta da fotografare, questa città da cartolina è stata costruita probabilmente dai contadini di Acquaviva, anche se ci sono numerose versioni riguardo le sue origini. Quella più accreditata narra che la nascita delle tipiche costruzioni a fungo sia dovuta al conte di Conversano, che aveva come obiettivo il distacco del territorio dal potere centrale di Napoli. Nel XVII secolo vigeva una legge che il conte non apprezzava: una tassa su ogni nuova costruzione eretta nel territorio, per ovviare al problema il conte decise di imporre la costruzione di edifici a secco con la tecnica dell’incastro, così che quando le ronde regie passavano per riscuotere la tassa gli edifici potessero essere facilmente abbattuti, con la rimozione della pietra angolare, e poi ricostruiti. La cima dei trulli è adornata dai cosiddetti pinnacoli, composti di quattro elementi: gli ultimi filari delle chiancarelle (lastre in pietra calcarea), il cannarile di forma cilindrica, la carrozzola in pietra che viaria il nome a seconda della terra e infine la cocia, sempre di pietra e generalmente sferica. L’origine dei pinnacoli è tutt’ora incerta, ma si pensa che possa essere ricollegata al culto del sole. La divinità era anticamente rappresentata dalla pietra posta sull’apice della costruzione che fungeva da tramite diretto con l’ente supremo.

Page 5: GIOIELLI D’ITALIA: MERAVIGLIE DI PUGLIA

Con il tempo la classica forma tondeggiante della cocia assunse varie fogge, tra cui quella della croce, che sostituì l’antico simbolo pagano. Oggi Alberobello è un grande centro turistico che offre non solo splendidi panorami sulla distesa di tetti conici, ma anche una grande varietà di infrastrutture e ristoranti: il luogo ideale per passeggiare e lasciarsi stupire da queste architetture uniche al mondo. LOCOROTONDO Tra i Borghi più belli d’Italia e Bandiera Arancione Touring Club Italiano, Locorotondo è arroccata su un altopiano nell’area sud-orientale delle Murge dei Trulli, nel cuore della Valle d’Itria, a meno di 10 km da Alberobello. Lo stesso nome indica la caratteristica forma circolare del centro antico del paese, sorto attorno all’anno mille, costituito da un insieme di casupole che gli agricoltori edificarono sulla sommità del colle, tra cui le tipiche “cummerse”, casette dal tetto spiovente. Tra la distesa di case bianche del centro storico, completamente bianco, svettano i campanili delle tante chiese, tra cui la Chiesa dell’Addolorata, dello Spirito Santo, di San Nicola, di San Rocco e della Madonna della Catena. All’interno della Chiesa di Santa Maria della Greca è conservato un polittico rinascimentale intitolato alla Madonna delle Rose e il gruppo scultoreo di San Giorgio a cavallo. 4° Giorno – 14 Settembre Venerdì GROTTE DI CASTELLANA/MARTINA FRANCA/CISTERNINO Trattamento: colazione, pranzo e cena Dopo la prima colazione in hotel, visita guidata delle Grotte di Castellana. Il percorso si snoda per 3 Km, sino a giungere in quella grotta che il “Simposio Speleologico Internazionale 1957” ha definito “la grotta più bella del mondo”: la Grotta Bianca, dove il minerale che la ricopre è purissimo. Pranzo in ristorante o agriturismo in corso d’escursione. Proseguimento della visita guidata di Martina Franca, la famosa cittadina barocca, con il centro storico accogliente ed incantevole, che custodisce la Collegiata di S. Martino, uno dei più importanti edifici religiosi pugliesi. Proseguimento per Cisternino, grazioso borgo della valle d’Itria. Sosta presso azienda vinicola I Pastini per visita della tradizionale masseria del ‘700 con annessi originali trulli del ‘600 e vista panoramica su vigneti e Valle d’Itria, visita della cantina e degustazione di vini e prodotti tipici. Al termine delle visite trasferimento in masseria e assegnazione delle camere. Cena in ristorante o in masseria. Pernottamento. GROTTE DI CASTELLANA

Nel comune di Castellana Grotte si trovano le famosissime e imperdibili Grotte di Castellana, il complesso di grotte naturali più lungo d’Italia. Le grotte furono scoperte nel 1938 dallo speleologo lombardo Franco Anelli che dopo aver adocchiato un piccolo passaggio nell’orlo della Grave, diede inizio agli studi che lo condussero nel 1939 a scoprire la Grotta Bianca. Le Grotte di Castellana sono considerate il complesso speleologico più importante d’Italia e d’Europa e sono il risultato dell’azione erosiva di un antico fiume sotterraneo, che ha plasmato la roccia calcarea. I corridoi, i cunicoli e le grotte si snodano per una lunghezza di 3348 metri a circa 70 metri di profondità, scendendo sino ad un massimo di 122 metri dalla superficie. Visitare le Grotte di Castellana significa vivere un’esperienza unica. In uno scenario stupefacente, si attraversano caverne dai nomi fantastici, canyon e profondi abissi, si scoprono fossili, stalattiti, stalagmiti, concrezioni dalle forme incredibili e dai colori inaspettati.

Page 6: GIOIELLI D’ITALIA: MERAVIGLIE DI PUGLIA

Una visita sorprendente che trasporta il visitatore in un mondo meraviglioso, la cui storia risale a ben novanta-cento milioni di anni fa. Tra le altre, due sono le grotte che sorprendono di più. La prima, quella da cui il percorso turistico prende inizio, è la Grave. Una caverna di grande dimensioni, che si distingue per un’apertura in alto a mettere in comunicazione il mondo sotterraneo con quello esterno. L’inghiottitoio, creatosi in maniera naturale, lascia filtrare la luce all’interno della Grotta realizzando giochi di luce straordinari. Lascia tutti senza fiato un’altra caverna: la Grotta Bianca. Elegante e maestosa, affascina per la ricchezza ed il biancore dell’alabastro. Uno spettacolo davvero imperdibile. MARTINA FRANCA Fra i vicoli stretti e gli edifici barocchi si annida tutta la bellezza di Martina Franca, la più grande cittadina della Valle d’Itria, dove un vivace presente si affianca alle tradizioni più radicate. Fondata nel X secolo da alcuni profughi sfuggiti all’occupazione di Taranto da parte degli arabi, iniziò a prosperare solo nel XIV secolo quando Filippo d’Angiò le concesse varie esenzioni delle imposte. Martina Franca deve il suo nome in parte alla devozione per San Martino, che salvò i suoi abitanti dalle invasioni nemiche, e in parte ai tempi in cui Filippo d’Angiò offriva ai propri abitanti franchigie sul pagamento delle tasse. Dal 1506 al 1827 fu feudo della famiglia Caracciolo, il che spiega sia la trasformazione barocca sia l’aria un po’ sofisticata. Ad impreziosire il centro storico sono le caratteristiche casette bianche che si sviluppano in verticale e si dipanano in stradine tortuose, e il barocco sontuoso di Palazzo Ducale, Palazzo Martucci, Palazzo dell’Università, Palazzo Motolese, Palazzo Maggi, Palazzo Ancona e, sempre all’interno della cinta muraria medievale, la pregiata Basilica di San Martino che custodisce le sculture di Stefano da Putignano e Giuseppe Sammartino. Per scoprire invece la sua anima semplice e rurale bisogna intraprendere le vie della campagna dove spuntano ancora i caratteristici trulli e le coltivazioni incorniciate dai muretti a secco. CISTERNINO Premiata con la bandiera arancione, che ne garantisce la qualità turistico-ambientale, Cisternino è una delle cittadine più accoglienti della Valle d’Itria, nonché uno dei Borghi più belli d’Italia. Riservata e quasi introversa di giorno, si risveglia la sera quanto i vicoli del centro si popolano di gente in cerca di buon cibo, musica e divertimenti. Il centro di Cisternino è composto da quattro rioni: la parte più antica “Bère Vecchie” e “Scheledd” dal nome dei cordoli posti sulla pavimentazione per rallentare l’andatura dei carri, poi “L’Isule”, delimitata da quattro vie e “u Pantène” che sorge più in basso e un tempo con le piogge si allagava più facilmente (come suggerisce il nome). Infine verso l’esterno c’è “u Bùrie”, dove le famiglie benestanti di una volta facevano costruire i loro palazzi. Risale al Neolitico l’origine di Cisternino che continuò a crescere in epoca romana fino almeno al 216 a. C. quando Annibale rase al suolo il centro abitato. Nel VIII secolo i monaci basiliani costruirono un’abbazia intitolata a San Nicola sullo stesso sito dove oggi sorge la Chiesa Madre. Nel centro storico è possibile ammirare le dimore storiche, dal palazzo del Governatore, bellissimo esempio del barocco in Puglia, al cinquecentesco palazzo vescovile, da Palazzo Amati a Palazzo Lagravinese, fino a Palazzo Ricci-Capece con la Torre del Vento.

5° Giorno – 15 Settembre Sabato GALLIPOLI/SANTA MARIA DI LEUCA Trattamento: colazione, pranzo e cena Dopo la prima colazione in hotel, incontro con la guida e visita di Gallipoli, una particolarità di questa cittadina è che il suo centro storico sorge su un isolotto collegato alla terraferma da un ponticello.

Page 7: GIOIELLI D’ITALIA: MERAVIGLIE DI PUGLIA

Pranzo in ristorante o agriturismo in corso d’escursione e proseguimento per Santa Maria di Leuca, il lembo estremo della Puglia, si ammira dalle terrazze di S. Maria di Leuca, lo scenario da cartolina della città e del suo porto. Al termine delle visite cena in ristorante o in masseria e pernottamento. GALLIPOLI Città Bella è il significato del nome di Gallipoli, città di mare adagiata come un miraggio sulla costa ionica, a circa 40 km da Lecce. Il borgo antico, arroccato su un’isola di origine calcarea, è collegato alla terraferma e alla città nuova da un ponte ad archi del Novecento, di recente affiancato da un altro ponte verso il porto. Le mura, i bastioni e le torri, che un tempo proteggevano la città dagli invasori, oggi la riparano dalle mareggiate donandole un fascino d’altri tempi. Prima di approdare nel centro storico con le sue stradine lastricate da cui balugina spesso uno spicchio di mare, vale la pena rallentare la passeggiata con una sosta presso il verace mercato del pesce, collocato nell’originario fossato dell’imponente castello, per contendersi con i veri gallipolini il pescato del giorno. La fortezza angioina, quasi completamente circondata dal mare, di recente ristrutturazione, è accessibile dalla città vecchia ed offre la possibilità di immergersi nella storia attraverso torrioni, gallerie, corridoi e maestose sale. La città vecchia sembra annunciarsi con la Fontana greca, monumento in realtà di origine rinascimentale, con frontone barocco, mentre alle sue spalle, tra il dondolio delle paranze nel mare si affacciano il Santuario di Santa Maria del Canneto e la Cappella di Santa Cristina, protettrice della città, santa prediletta dagli uomini del mare. SANTA MARIA DI LEUCA Ionio e Adriatico si mescolano a Santa Maria di Leuca, estremo lembo del Salento, racchiuso tra Punta Ristola e Punta Meliso, nel territorio di Castrignano del Capo. Si domina tutta dall’alto la bella Leuca, che già nel nome, dal greco “leucos”, bianco, mostra il suo orizzonte fatto di candide rocce calcaree. È il faro, alto 47 metri, che si erge su Punta Meliso, tra i più importanti d’Italia, a dominare la baia su cui sorge il borgo. Sul lungomare si succedono le eleganti dimore signorili e ville liberty, con i fregi azzurri di Villa Episcopo, le stravaganze moresche di Villa Daniele e le fantasie di Villa La Meridiana. Ai piedi del faro, c’è la Basilica di Santa Maria de Finibus Terrae, caratteristico luogo di devozione a picco sul mare, mentre, a pochi passi dal Santuario, termina l’Acquedotto pugliese, con una suggestiva cascata monumentale, affiancata da una scalinata a due rampe, inaugurata in pompa magna durante il Ventennio ed oggi aperta solo in eccezionali occasioni. La costa frastagliata di Leuca rientra nel Parco naturale regionale Costa Otranto - Santa Maria di Leuca - Bosco di Tricase ed è impreziosita da grotte naturali, tutte raggiungibili via mare: sono i pescatori del luogo a conoscerne per filo e per segno le leggende e le origini delle curiose denominazioni. 6° Giorno – 16 Settembre Domenica LECCE/OTRANTO Trattamento: colazione, pranzo e cena Dopo la prima colazione in hotel, partenza per Lecce, la splendida città d’arte dove è fiorito uno stile architettonico e decorativo esclusivo che ha preso il nome della città, il Barocco Leccese. Durante la visita della città sosta nella bottega del Maestro cartapestaio, (antica arte leccese con la quale sono state fatte anche le statue delle chiese di Lecce) con dimostrazione della creazione di una statuina sacra o da Presepe. Pranzo in ristorante o agriturismo in corso d’escursione. Proseguimento per Otranto la città più orientale d'Italia che ci regala beni artistici di grandissima importanza. Gli otrantini (i primi italiani a veder sorgere il sole al mattino) custodiscono gelosamente il mosaico pavimentale più grande d'Europa (il famoso albero della vita che appassiona studiosi di ogni dove e che forse affascinò anche Dante) che ha ispirato diversi libri, e i resti macabri dei loro martiri Beati, gli 800 otrantini che i Turchi decapitarono in un solo giorno nel 1480. Al termine delle visite cena in ristorante o in masseria. Pernottamento. LECCE Soprannominata “la Firenze del sud”, Lecce è il capoluogo del Salento, a soli 12 km dal mare Adriatico. Dalle forti radici messapiche e chiamata Lupiae sotto il dominio romano, la città accoglie con il fasto del suo barocco che fa capolino nei portali dei palazzi e dalle facciate delle tantissime chiese che si snodano lungo le vie racchiuse dalle tre antiche porte di accesso alla città: Porta Rudiae, Porta San Biagio e Porta Napoli. Denominatore comune dell’esuberanza barocca peculiare della città, è la pietra leccese, tanto morbida e friabile che i maestri scalpellini poterono realizzare ricami raffinatissimi che raggiungono l’apice della bellezza nella facciata della Basilica di Santa Croce per poi continuare nell’abbraccio sacro della spettacolare piazza Duomo dove svetta il campanile e si affacciano il vescovado e il bel palazzo del Seminario. Forza e imponenza, invece, caratterizzano il suo castello riedificato per ordine di Carlo V su progetto di Gian Giacomo dell’Acaya mentre l’Anfiteatro Romano adiacente la centrale piazza Sant’Oronzo regala un suggestivo affaccio sulla storia che ha attraversato la città. Città di rosoni, ghirigori di pietra, festoni, colonne tortili, archi, piazzette e vicoli inaspettati, la visita a Lecce può iniziare oltrepassando l’arco di Porta Napoli e addentrandosi nel centro storico percorrendo via Palmieri, costellata di palazzi nobiliari, che sfocia al cospetto di piazza Duomo. L’accesso da Porta Rudiae, invece, offre la possibilità di abbandonare i basoli di via Libertini per infilarsi negli antichi e intricati bassi delle Giravolte, quartiere multietnico, oggi come un tempo crogiolo di etnie e culture. La passeggiata potrebbe continuare lasciandosi andare al richiamo di vicoli e piazzette dove il tramonto tinge di rosa la pietra leccese.

Page 8: GIOIELLI D’ITALIA: MERAVIGLIE DI PUGLIA

Carta, paglia, stracci, colla e malta – questi i materiali poveri che hanno dato vita alla carta pesta leccese, con cui si sono modellati molte statue di Madonne e santi tra il XVII e XVIII secolo. Alcuni dicono che essi erano originariamente un umile passatempo dei barbieri, ma rimane il fatto che la raffinata arte di modellare la cartapesta guadagnò popolarità e numerosi laboratori d’artigianato furono creati. Questi produssero per le chiese della città santi dai volti e pose altamente espressivi che venivano mostrati durante le processioni religiose. Oggi la lunga storia della produzione di cartapesta leccese è raccontata al Museo della Cartapesta, nel Castello di Carlo V. OTRANTO Situata sul litorale adriatico della penisola salentina, Otranto è posizionata nel tratto di costa più orientale d’Italia, a circa 45 km da Lecce, su uno sperone roccioso a picco sul mare. L’Unesco ha riconosciuto al “Borgo antico di Otranto” il titolo di patrimonio culturale in quanto “Sito messaggero di pace”. Il viaggio inizia percorrendo il Lungomare degli Eroi, ai piedi del borgo antico. Superato il monumento dedicato ai Martiri, opera dello scultore Antonio Bortone, si scendono le scale e, attraversando Porta Alfonsina, si entra nella città vecchia dove meritano una sosta il maniero aragonese e la Cattedrale con il prezioso pavimento musivo e le reliquie degli 800 Martiri, trucidati dai Turchi nel 1480. Fuori dal centro abitato ci si lascia incantare dal laghetto verde smeraldo incastonato tra le collinette color corallo della cava di bauxite mentre il maestoso faro di Punta Palascìa aspetta ogni anno la prima alba del Belpaese. Mitologico approdo dell’eroe Enea, Porto Badisco custodisce i pittogrammi che affrescano le pareti della Grotta dei Cervi, la “Sistina del Neolitico”. Passeggiando nella parte più antica di Otranto ci si immerge nel fascino millenario di un borgo racchiuso dalle mura aragonesi, con le case bianche e il dedalo di stradine lastricate di pietra viva che convergono verso la Cattedrale romanica, caratterizzata dall’imponente rosone rinascimentale. All’interno si dispiega il prezioso pavimento musivo realizzato nel XII secolo dal monaco Pantaleone, un compendio dell’immaginario medievale raffigurante l’albero della vita con scene che mescolano sacro e profano. Da non perdere è il castello voluto da Alfonso d’Aragona alla fine del Quattrocento, in stretta relazione con la cinta muraria, che fa da sfondo a mostre d’arte ed eventi. 7° Giorno – 17 Settembre Lunedì TRANI/BARI/MILANO LINATE/CREMONA Trattamento: colazione e pranzo e cena Dopo la prima colazione in hotel, partenza per Trani e visita della città con la splendida Cattedrale di S. Nicola pellegrino, una delle più celebrate cattedrali di Puglia. È la cattedrale “metà fuori e metà dentro l’acqua”. Una tappa fondamentale del Romanico Pugliese. Pranzo in ristorante o agriturismo in corso d’escursione. Nel pomeriggio tempo a disposizione le ultime visite individuali e l’acquisto di prodotti tipici. Trasferimento all’aeroporto di Bari, imbarco sul volo Alitalia per Milano Linate. Trasferimento con bus privato e rientro a Cremona. TRANI

Page 9: GIOIELLI D’ITALIA: MERAVIGLIE DI PUGLIA

A 43 km da Bari, capoluogo di provincia con Andria e Barletta, Trani si affaccia sull’Adriatico con l’eleganza di un anfiteatro di pietra chiara e con il meraviglioso gioiello del porto cittadino, recuperato a regola d’arte. La scoperta di Trani inizia dall’incantevole Cattedrale di San Nicola Pellegrino, tesoro romanico sospeso sul mare, insolitamente alta rispetto agli altri edifici religiosi della regione, dal ricco interno decorato, con le due cripte di San Nicola e di Santa Maria e l’ipogeo di San Leucio. A pochi passi dalla Cattedrale, spicca il Castello Svevo, imponente fortino voluto da Federico II, mentre alle spalle del porto si snodano i vicoletti del quartiere ebraico della Giudecca, tra antiche sinagoghe e botteghe artigianali. Poco lontano, si trova la Villa Comunale, rilassante giardino pubblico sul mare, mentre è a circa un miglio dall’abitato, il Monastero di Santa Maria Colonna. Racchiuso tra il molo di Santa Lucia e quello di Sant’Antonio, cuore della movida notturna e centro pulsante del paese è l’elegante porto sull’Adriatico, dove comprare il pesce fresco o gustare un calice di ottimo Moscato in riva al mare. È un suggestivo gomitolo di viuzze lastricate, il centro storico di Trani, che si specchia nell’acqua con le maestose sagome della Cattedrale di San Nicola Pellegrino, magistrale esempio di romanico pugliese, vertiginosamente alta, e del Castello Svevo, edificato da Federico II, e poi s’inoltra all’interno tra botteghe artigianali, gallerie, ristorantini di pesce e scorci affascinanti. Alle spalle del romantico porto, inizia il quartiere ebraico della Giudecca, dove spicca la Sinagoga di Scolanova, il tempio ebraico più antico d’Europa. Hanno un profilo rinascimentale, le eleganti architetture civili, come Palazzo Caccetta, con fregi tardogotici, e Palazzo Telesio, dalla scenografica vista sul porto. Quota di partecipazione individuale minimo 15: SOCI EURO 1400,00 NON SOCI EURO 1415,00 Quota di partecipazione individuale minimo 20: SOCI EURO 1325,00 NON SOCI EURO 1340,00 Quota di partecipazione individuale minimo 25: SOCI EURO 1260,00 NON SOCI EURO 1275,00 Supplemento Singola EURO 240,00 Tripla (da richiedere) Acconto all’iscrizione EURO 450,00 Saldo 30 giorni prima della partenza entro il 10 agosto LA QUOTA COMPRENDE:

- Trasferimento da/per l’aeroporto di Milano Linate da Cremona con bus GT privato

Page 10: GIOIELLI D’ITALIA: MERAVIGLIE DI PUGLIA

- Volo di linea a/r Milano Linate – Bari - Tasse aeroportuali e franchigia bagaglio 1 collo kg. 20 + bagaglio a mano kg. 7 nelle misure consentite - Sistemazione per 3 notti in hotel categoria 4 stelle in camere base doppia con servizi privati Sistemazione per 3

notti in masseria categoria 4 stelle in camera base doppia con servizi privati - Trattamento di pensione completa dalla cena del primo giorno al pranzo dell’ultimo giorno - 1 degustazione di prodotti tipici su Terrazzo ad Alberobello - Visita presso azienda vinicola con degustazione - 1 cena presso Grotta Palazzese - Visite guidate come da programma - Guide professionali autorizzate - Bus a disposizione per tutta la durata del tour - Assicurazione medico/bagaglio - Accompagnatore The Crown Jewels da Cremona

LA QUOTA NON COMPRENDE:

- Ingressi (da quantificare) - Tassa di soggiorno - Extra di carattere personale e varie - Tutto quanto non incluso nella voce “la quota comprende”

VOLI - ALITALIA 11.09 AZ 1653 G Milano Linate 12.40 – Bari 14.05 17.09 AZ 1630 G Bari 19.00 – Milano Linate 20.25 DOVE DORMIREMO HOTEL CAVALIERE dal 11 al 14 settembre MASSERIA STRAZZATI da 14 al 17 settembre

Page 11: GIOIELLI D’ITALIA: MERAVIGLIE DI PUGLIA

Organizzazione tecnica:

The Crown Jewels di Agliardi Massimo – Agenzia Viaggi e Tour Operator Galleria del Corso,4 – 26100 Cremona – tel. 0372/808906 – fax 0372 808907

C.F. GLRMSM79M11D150U – P.I. 01609700198 – N. REA 186894 e-mail: [email protected][email protected] – website: www.thecrownjewels.it