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Giorgio Agamben - L'uso dei corpi

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Giorgio Agamben

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> e che, per descrivere questo stato,non si pu eludr il termine sagezz,che,mi sembra,in Foucault appare di rad se non mai>>; e . quandnota,infne,che Foucault,che pure rend gustzia allconcezione dll flsofacome terapeutica,nonsembra accorersichequestaterapeuticainnanzitttodstinataa procurarel pacedl'nima>>,sitrata puntalmenteogi voltadiinesateze ftali.Gliindici dl corso suLerme-neuticade|soggetto,che costitice per cos dire il lboratoro dele ricerche sull cura di s,mostrano,infti,che il termine sagez>> appare almeno I8 volte,e quai altetante volte il terminesago>>.Nellstessocorso,silegeche,nel'mbito dll spiritalit che Foucault intend ricostruire,l verit ci che ilumina il sogeto,che gli d l beatitudine; l verit ci che gli d l tranquilit dl'nima. In breve,vi ,nell verit e nel'ccesso all verit,qualosa che compie il sogeto stesso,che compie l'sser stessodl sogettoo chel tafgra>> (FouCULT I, p.I8). E poche righe prima, Foucault scrive che (l spirtualit) esige che il sogeto si modichi, si trafrmi, sidislochi,divenga,inunacertamiurae fnoauncerto punto,altro che lui stesso>>(vi, p.I). 7Le divergenzenonconceronotantolspostamento dl'mbito estetico a quell etico o una semplice di renz di vocabolrio, quanto l stessa concezione dll'etca e dl sogetto.Had t sembra non riuscire a distaccarsi d una concezione dl sogetocome trascendnte rspefo all sua vita e all sue azioni e, per questo,pensail paradiga fucalianodll vita come opera d'rte second l rappresentazione comune di un sogetoautore che plma l sua operacome un ogetto a luiesterno.Eppure,inuncelbre sago dl I969,Foucault aveva intesometere in questione precisamente questaconcezione.Riducendl'utoreauna fnzione guridico-social, eglisugeriva di vedrenel'peranontantol'espressione di un sogeto anteriore ed estero a essa,quanto piutosto l'pertura diuno spazioincui il sogetononcessadisparire INTERMEZZOl139 eidnticavanell'indirenzrispetoal'utoreunodi prncipietic fndmentalidllscrtracontemporanea>> (FouCULT 4,p.820).Inquestoegliera fdl,ancorauna volta,all'insegamento di Nietzche,che, . in un afrima dl I88s-86 (su cui Heidger non avevamancato dirichiamare l'tenzione HEIDEGGER 3, p.222),aveva scrito:L'pera d'rte l dve essa appare senz artista, per esempio come corpo vivente [eib], come organizzione (il coro dgli ufciali prussiani [reussiches Ofzierkors},l'ordine di gesuiti). Inchemiural'rtistanonsiacheun gad preliminare.Il mond come opera d'rte cht partorsce se stessa>>.Nelo stesso senso,nell'intervitaaDrefse Rbinow,Foucault precia che parlre dllvita come operad'rte implica appunto revocare in questione il paradiga del'rtita creatore escusivo diun'opera - ogeto:Mistupiceche,nellnostrasociet, l'rte sia diventata qualcosa che inrapportocon gli ogeti e non con gli individui e con l vita; e anche che siaconsid rataun ambito specialitico fto d esperti che si chiamano artti.Malvitadiciacunindividuonon potebbe essere un'opera d'rte? Perch una lmpado una caa sono ogeti d'rte e non l nostravita?>>(FouCULT 2, p.392). 8.Come intendre, allra,questa creazione dll propra vita come un'pera d'rte? Il problema, per Foucdult, inseparabil dll sua problematizzione dl sogeto.La stessa idea dllvitacome opera d'rte drivadll sua concezione diun sogetoche non pu mai essere separato inuna orignaria posizione costituente.Penso>>egli scrive nell'intervista citata che vi sia un solo sbocco pratico al'idea di un sogetochenon dtoinanticio:noidbbiamo fre dinoi stessi un'pera d'rte . . .non si tata di legare l'tivit creatrice di un individuo al rapporto che egli intratiene con se stesso,ma dilegare questorapportocon se stesso a un'tivit creatrice>> (vi, lP392-393).La relzione conse stesso ha,cio,costttivamente l frma di unacreazione di s enonvi altro sogeto che in questo processo.Per questo Foucault rompe con l concezione dl sogetocome fndmentoocondizione di possibilitdl'esperienz:al contrario,t'esperienznon che lrazionalizione di un processo,essostesso provvio-140:' usoDEICORPI rio,che produce all fne un sogeto,o pi sogeti(. 706). Cisigica che non vi prpriamente un sogetto,ma solo un processodisogetivazione:Chiamer sogetivazione il processo atraverso il qual si otiene l costtuzione di un soggeto1bid.). E ancora:lo pensochenon esistaun sogeto sovrano, fndtore,una frmauniversale disogetochesia possibileritovareovunque. . .Pensoalcontrariocheil soggetosicostituisceattraverso pratichediassogetamentoo, inmodo pi autonomo,ataverso pratiche diliberazione, di libert . . . (.733). 9 chiarochenon possibile ditingerequi faun sogetto costituente e un sogeto costituito; vi un sol sogetto,chenon mai dtoinanticipo,e l'operad costruire lo stessosogettocostuente. questoil paradossodllcura di s cheHadot nonriesceaintendre quando scrivechenon si tratadellcostruzione diuns,maal contrario,diun superamentodll'io.((Snon per Foucaultunasostanz, n il risultato ogetivabile diun'perazione (lrelzione cons):l'perazione stessa,lstessarelzione.Nonvi, cio,unsogeto prima del rapporto con s e dll'uso di s:il sogeto questorapportoe non uno deitermini diesso(supta,p.58).Second l sua essenziale pertinenz all sra dell flosofa prima,il sogetoimplica un'antologia,che non per, per Foucault,quelldc//`hypokeimenonaristotelico n quell del sogetocartesiano. sopratutto d quest'ultimo,probabilmente seguendunasugestione heidegeriana, che Foucault prende le distanze.La prestazione specicadi Descartes ,infti,((di essere riuscito a sostituire un sogeto fndtoredi pratichediconoscenzaunsogetocostituito grazie a pratiche di s(FouCULT 2, p.4IO). IO.L'ideachel'eticacoincidnonconlrelazionea unanorma,mainnanzituttoconunrapportocons costantemente presente in Foucault. questo e non altro che egliha scopertonele sue ricerche sul soucidesoinel mondoclassico:Pour leGrecs,ce n'est pas parcequ'il est souci desautresqu'il est thique.Lesoucidesoiest thiqueen lui-meme>>(ivi, p. 74).Certo ogi azione morale comporta I NTERMEZZO I141 una relzione allrealtin cui si iscrive o aun codice cui si ririsce;ma essanon pu ridursi a un atto o a una serie di atticonfrmi aunaregola,perch implicainognicaso un certorapporto cons(.558).E questo rapporto -precisa Foucault - nondeveessereintesosemplicementecome una coscienz di s, bens come l costituzione di s come sogettomorale1bid.). lrelzione con s che occorre istaurare,il rapportocons chedeterminailmodoincui l'individuo deve costituirsi sogettomorale dele sue proprie azioni (.6I8).L'etica cio, per Foucault,l relzione che si ha con s quando si agisce o si entra in relzione con altri, costituendosidivoltainvoltasogetodei propriati,che . questi appartengano all sra sessuale,economica, politica, scienticaecc.Cos ciche in questione nell Stotiade||asessua|itnon in alunmodouna storia sociale o psicologica dei comportamenti sessuali,ma il modoincuil'uomo sia giunto a costituirsi come sogetomorale dei propri comportamenti sessuali.E,alostessomodo,ciche potevainteressar/onele esperienze dele comunit omosessuali diSan Francisco o di New Yrk era,ancora unavolta,l relzione con s che l loronovitimplicavae laconseguente costituzione di unnuovo sogetto etico. II. Nell'ultimo corso al Co||gede ltance, Lecoutagede|avtit, concluso pochi mesi prima dll morte,Foucault evoca, a proposito di cinici,il tema dell vita flsofca come vera vita (a|ethesbios).Nel tsumper il corso dl I98I-82 su Lhetmneutiquedusujet, incui il temadllcura dis erastatosvoltoattaversouna ltura dchA|cibiadepltonico,Foucault aveva scritoche((s'ccuper de soin'st paune simpl prparation momentane lvie;c'estune frmedvie(FouCULT I, p.476).Ora,nel paradigadellvita flsofca,eglilega strettamenteil temadllverite quelodlmododivita. Ilcinimo,egliscrive,ha postounadmandimportante, cherestituicel suaradicalitaltemadellvita flosofca: ((l vie, pour etre vraiment l vie d l vrit,ne doit-ele pas etreune vie aute,une vieradicalement et paradxalement autre?(FouCULT 5, p.226). V sono,cio,nelltradizio-142L'USO DEI CORPI ne dll flosofaclssica,duemodlitdiversedilegarel praticadi sal coragiodllverit:quell pltonica,che privilegiai mathematae l conoscenz,e quellcinica,che dinvece all pratica di s l frma di una prova (pteuve)e cerca l verit del'ssere umano noninuna dottrina,ma in una certa frma divita,che,sovvertendimodlicorrenti nell societ, f del biosphi|osophikosuna sd e uno scandlo (ivi, p. 243). Nelldiscendenzdiquestomodellcinico,Foucault iscrive anche il militantismocome testimonianz ataverso lvita,nell frma diuno stile di esistenz(.IO)nell tadizione dimovimentirivoluzionari fnoal gauchisme,certoben fmiliare allsua generazione.Larsurgence du gauchismeegli scriveusando deitermini frse pi adti a caraterizre il situazionismo,che,curiosamente,non mai menzionatonei suoi scritti,comme tendnce permanente l'ntrieur de l pense et du pro)et rvolutionnaire europens, s'st toujours fite en prenant appui non pas sur l dimension d l'organisation,mais sur cette dimension dumilitantisme qui est l socialit secrte ou le stle d vie,et quelques fis le paradxed'une socialit secrtesemanistant etserendnt visible par des frmes devie scandleuse(.II).Vcino a questo il paradigma dl'rtista nell modrit,l cui vita nell frma stessa che assume, deve costituire l testimonianz dici che l'rte nell sua verit(. 17). Nel' analisideltemadellvitad'rtista,cosimportante per tuto il secolo XX(ibid,, Foucault ritrova l prossimit faarte e vita e l'dea di un'estetica del'esitenz}} che aveva frmultone Lusage des p|aisits. Se,duna parte, l' arteconfrisceallvital frmadllverit,dl'ltale veravita l garanzia che l'operache siradicainessa veramente un'pera d'rte.In .questomodo,vitae arte s'indterminano e l'rte si presentacome frma di vitanel momento stesso in cui l frma di vita appare come un'pera d'rte. Inogicaso,tantonelbios del flosofcheinquelo dl'rtista,l praticadis come costituzione diuna frma divitaaltrail verotema del corso,che sichiudnel manoscritoconl'frmazione,che puessere frse considrata comeuna sorta diestremolscitotestamentario:il ne peut I NTERMEZZO I143 y avoir d vrit que dns l frme del'utremond et d l vie autre}}(. JII). I2.Percomprendereil particolrestatutoontologico diquestosogettochesicostituisceattraversola praticadi s, pu giovare l'nalogiaconuna coppiacategorialetrata dll sra del diritto pubblico: potere costituente e potere costituito. Anche qui l'poria,che ha paralizto l teoria giuspubblicistica,nasce dallseparazione deidue termini.La concezione tradizionale pone al'origine un potere costituente,che crea e separa fori dis,inun'incessante circolrit, un potere costituito.Vro potere costituente non queloche produce un potere costituito d s separato,il quale rimand al potere costituente come suo inattingbile fndamento,che non ha per altra legitimit che quela che gli deriva dl'ver prodottoun poterecostituito.Costituente,inverit, soltanto quel potere - quel sogetto - che capace di costituir s come costituente.La praticadis questaoperazione in cui il sogeto si adgua all propria relzione costitutiva,resta immanente ad essa: il sogeto mette in gioco se stesso nel prendrsi cura di sb(FouCULT I, p. 504). Il sogeto , cio, l postain goconellcura di s e questacuranon che il processo atraverso cui il sogeto costituisce se stesso. Ed etica non l'esperienzincuiunsogetto si tiene dietro,sopra o sottola propriavita,ma quellil cui sogetosicostituisce e. trasfrmainindissolubilerelzioneimmanenteallsua vita,vivendo l sua vita. IJ.Mache cosa sigicacostituir-s}} ? Si haquiqualcosacomeilcostituir-svisitante}}oilpassegar-s}}con cui Spinoz ( supta,pp. 5-55)esemplicava l causa immanente.L'identit faattivoe passivocorrispondeal'ntologiadl'immanenz,al movimentodel'utocostituzione e dl'utopresentazione dell'essere,incui non soltantoviene menoogi possibilitdidistingere faagentee paziente, sogetoeogeto,costitenteecostituito,maincuianche mez efne, potenz e ato,opera e inoperosit si indeterminano.La pratica di s,il sogetoetico fucaliano questa immanenz:l'sseresogetocome passegiar-s.L'ssereche 144L'USO DEI CORPI si costituiscenell praticadis nonresta- onon dvrebbe restare - mai sotto o prima di s,non separa - onon dvrebbe separare- maidsunsogetoounasostanz,ma rimaneimmanenteas,l suacostituzione,enoncessa dicostituir-s; esibir-s e usar-s come agente,visitante, passegiante,amante.Diquidif colte aporie di ogi genere. Il problema del sogetto fucqliano il problema delutocostituzione del'esseree una correttacomprensione del'tica implicaqui necessariamente una denizione del suo statuto ontologico.Quand qualcosa comeunsogetto>> stato separatoe ipostatiztonel'esserein posizione costituente? L'ontologiaoccidentale fn dll'inizioarticoltae percorsad scissioni e cesure,che dividono e coordinano nel'ssere sogeto (ypokeimenon)ed essenz (ous|a),sostanze prime e sostanze second,essenz ed esistenz, potenze atoe soloun'interrogazione preliminarediquestecesure pu permeterel comprensione del problema di ci che chiamiamo sogeto.I4.Prprio perch lateoria dl sogettoimplica un prblemaontologico,ritroviamo qui l aporie che ne hanno segato fn dl'origine lo statuto nell flosofa prima. La relzione cons determina,come abbiamo visto,il modincui l'individuo si costituisce sogetodele proprie azioni morali. Il s,tutavia,non ha,second Foucault,alcuna consistenz sostanziale,macoincidecol rapportostesso, assolutamente immanente in esso.Macome pu,alora,questo s,che non altrocheuna relzione,costituirsi come sogetodele proprie azioni per governarlee dfnireunostile di vitaeuna vita .vera>> ? Il s,in quanto coincid col rapporto con s,non pu mai porsi come sogetodel rapporton idnticarsi col sogetoche si ,in esso,costituito.Esso pu soltanto costituir s come costituente,mamai identicarsiconci che hacostituito.E,tuttavia,inquanto sogetocostituito,esso , per cos dire,l'ipostasi gosticaoneopltonicachel pratcadi slscia sussistere fori discome unresiduoinelminabile. Avviene,perlrelzione fail s eil sogettomorale, qualcosa di simile a quanto Sarte dscriveva per il rapporto falcoscienze l'go:il s,chehacostituitoilsogetto,si lsciaipnotizreeriassorbireinessoe desso.O,ancora, INTERMEZZO I145 quel che,secondo Rudol Boehm,avviene nell scissione aristotelica faessenz e esistenz: queste,che dvrebbero dfnire l'unit del'ssere,lo scindno in ultima analisi in un'ssenz inesistentee inun'sistenzinessenzial,cherimandnoincessantemente l'una al'ltrae cadono senz fne l'una fori del'ltra.S e sogeto sono,cio,legati circolrmente in una relzione costituente e,insieme, proprio per questo si trovano nel'soluta impossibilit di coincidre una volta per tute.Il sogeto,che deve governare e condurrelesue azioni inuna frma di vita,si costituitoinuna pratica di s chenon altro che questa stessa costituzione e questa frma divita. I5.L'poriaontologicasiritrovainFoucault,com'ra prevedibile,sul piano dela prassi,nela teoria dele relzioni di potere e del governo degliuomini che inesse si atua.Le relzioni di potere,a difrenz deglistati didominio,implicanonecessariamenteun sogetolibero,dicui sitrata diCondurree governare leazioni e che,in .quanto libero, ostinatamente resiste al potere.Etuttavia, proprio in quanto il sogetoconduce e governaliberamente se stesso,esso entrer ftalmenteinrelzioni di potere,checonsistono nel condurre lacondota di altri(olsciar condurre d altril propria).Colui che,conducendo l sua vita, si costituito sogettodle proprieazioni,sarcoscondottodaltri sogetiocercherdicondurnealtri:lsogetivazionein una certa frma di , vita,,nell stessamisura,l'ssogetamerto inuna relzione di potere.L'poria dell democrazia e del suo governodegliuomini - l'identitdi goveranti e governati,assolutamente separati e,tuttavia,altrettanto asolutamente unitiinuna relzione inscindibile - un'poria ontologica,che riguard l costituzione del sogeto come tale.Come potere costituente e potere costituito,l relzione con s e il sogeto sono l'una per l'ltro insieme trascendenti eimmanenti.E,tuttavia, propriol'mmanenz fa s e sogetoinuna frma di vita che Foucault hacercatoostinatamente di pensare fno ala fne,avvolgendsiinaporie sempre pi stridenti e, nelo stesso tempo,indicando con frz nell sol direzione in cui qualcosacome un'etica poteva per lui diventare possibile. 146L'USO DEI CORPI I6 Nell'intervistarilciata a Les nouveles litraires meno diunmese prima dllmortee pubblicata postuma il 28 giugo I984,Foucault torna sull questione dl sogettoe,denendolesue ultime ricerche,scrivecheinqueste si tatava per luidi reintrodurre il problema del sogettoche avevo piomeno lsciato d parteneimiei primi studi . . .ci che ho volutorealmente fre eramostrare come il problema del sogetonon ha cessato di esistere nel corso di tuta l questione dell sessualit(FOUCULT 2, p. 705).Subito dpo, tutavia,egli precisache,nell'ntichitclssica,viene posto con frz il problema dll cura di s,mentreuna teoria dl sogetomanca del tutto. Cinon sigica, per,che i Greci non si siano srzti di dfnire le condizioni in cui poteva drsiun'sperienznondel sogeto,ma dll'ndividuo in quanto cerca di costituirsi come padrone di s.L'ntichit clsica non ha problmatizto l costituzione di s come sogetto;a partire dl cristianesimo, vi stata,invece,unaconfsca dll morale d parte di una teoria del sogeto.E un'sperienz moral centrataessenzialmentesul sogetononmi pareogi pisodiscente[ivi, p.706} Se l'ntichit o.el'sempio di una cura e di una costituzione di s senz sogetoe il critianesimoquellodiuna morale che riassorbe interamente nel sogeto l relzione eticacon s,l scommessa di Foucault ,allora,quell di tener frma l reciproca coappartenenz dei due elementi. I7.Sicomprend,inquesta prospetiva,l'interesseche poteva presentare ai suoi occhi l'sperienz sadmasochista.Il sadmasochismo innanzituto per Foucault un esperimento di fuidicazione delle relzioni di potere. Si pu dire - eglidichiara inun'intervitadl I982 che il s!M siaunaerotizzione dl potere,l'rotizzione di rapporti strategici.Ci chemi colice nel s!M il modincui sidirenziadl poteresociale.Il poteresicaratterizin quantocostituisceunrapportostrategicoche si stabilizin INTERMEZZO I147 un'istituzione. All'intero dei rpporti di potere,l mobilit perci limitata . . .i rapporti strategci fa gli individui si dfniscono atraverso l loro rigidit.Da questo punto di vista,il gioco siM molto interessante perch, pur essend unrapporto strategco,esso sempre fuid.Vsono,certo,deiruoli,ma ciascuno sa benissimo che essi possono essere rovesciati. A volte, al'inizio dl gioco,uno il padrone e l'ltoloschiavo,ma, all fne,colui che era schiavo diventa il padrone.Maanche quand i ruoli sono fssi,i potagonisti sanno che si trata pur sempre diun goco:oleregol sono trasgediteovi un accord,esplicito o tacito,che fssa certe fontiere [FouCULT 2, pp. 142-743/ La relzione sadomasochista ,in questo semo,del tuto immanenteaunarelzione di potere(il sadomasochismo non larelzionefauna persona che so.e e una che infige l sofrenz,ma faun padrone e l persona su cui siesercita lsuaautorit- ivi,p.JJI),cheutilizetrasrmain fnzione del piacere.Il s!M l'utilizzione diunrapporto strategicocome fnte di piacere (di piacere fsico) (. 743). Se il sadomaochismo interessa Foucault,ci perch esso mostrache possibile agire suqueste relzioni,sia per fuidifcarle e invertre i ruoli,sia per spostar/e dl piano social a quello sessuale e cororeo,utilizndo/e per l'invenzione di nuovi piaceri. Ma,inogi caso,l relzione di potere permane,anche se si apreinquestomodo auna nuova dialetica, rispeto a quell fa potere e resistenz ataverso cui Foucault ne avevadenitol strutura.L'rizonte dellerelzioni di poteree dll governamentalitrestanon soltantoinsuperabile,ma anche,inqualhe mod,inseparabile dll'tica(l notion d gouvernementalit) aveva scrito nell lungaintervista del gennaio I984>(sub-|ectum). Il termine sigica etimologcamente ci che giace sotoo al fnd. Non qui il luogo permostare ataverso quali vicend e quali peripezie /'hypoke|menonaristotelico I 56L'USO DEI CORPI diventeril sogetodell flosofamoderna. certo,in ogi caso,che,atraversoltraduzioniltine,questo passodele Categotie hadeterminatoinmododcisivoilvocabolrio dell flosofaoccidentale.NellterminolgiadiTmmao, l'rticolazione aristotelicadel'essere si presenta, pertanto,in questo modo: Second il flosof,sostanz {substantia} si dice in due modi. In un primo modo l quidditas dll cosa, che espressa nell denizione, e in questo senso noi diciamo che l dfnizione dsigal sostanz dellcosa,che iGrecichiamano ousiae noi essentia.Inun second modo, il sogetto [subiectum} o il suppositum[ci che posto sotto} che sussist {subsistit} nel genere dellsostanz.Questo puessereespressoconun termine che sigica l'intenzione e,alora,si chiama suppositum. Mal si desiga anche con tre termini che indicano l cosa: cosa di natura [resnaturae},sussistenz [subsistentia}, ipostasi [ypostasis}.Inquanto esisteinse noninaltro, chiamatasubsistentia,inquanto presupposta allnatura in general, chiamata cosa natural dterminata: cos questo uomo una cosa di natura umana.Inquanto,infne, pre-supposta agli accidenti [supponitur accidentibus} dta ipostasi o sostanz /. th. ,I,q.29,art.2,Resp.} Qualeche sialterminologiaincuidivoltainvolta si esprime,questascissione del'essere allbase di quell difrenzantologicache,secondHeidegerdeniscel metafsica occidentale. 1. 2. l| ttattato sulle Categorieo ptedicazioni ,ma i|tetmine gteco kategoriaisignihcane||inguaggiogiutidico-imputaioni, accuse) c|assihcato ttadiziona|mente tta|e opete |ogiche di Atistote|e. Lsso contiene tuttavia, adesempio ne| passoinquestione,tesidi indubbiocatatteteonto|ogico. l commentatoti antichi discutevano pettantosuqua|efosse|'oggetto(skopos, i|hne)de|ttattato.|epato-|e(honai) , |ecose(ragata)oiconcetti (noemata) .Ne|pto|ogo a| suo commento, li|opono sctive che secondoa|cuni,ftacuiA|essandtodiAftodisia)oggettode|ttattatoDISPOSITIVO ONTOLOGICOI 57 sonoso|tanto|epato|e,secondoa|tti ,comeLustazio)so|-tanto|ecoseesecondoa|tti,inhne,comePothtio) ,so|oiconcetti.Picottetta,secondoli|opono,|atesidiCiam-b|ico ,cheeg|iaccettacon qua|che ptecisazione) secondocuiskopos de|ttattatosono|epato|einquantosignihcano|ecoseatttavetsoiconcetti (honon semainouson pragmata diameson noematon - FILOPONO, pp. -) .Di qui |' impossibi|itdi distinguete, ne||e Categorie, |ogica e onto|ogia. Atistote|e ttatta qui de||e cose, deg|ienti, in quanto sono signihcati da| |inguaggio, e de| |in-guaggio inquantosi tifetisce a||ecose. La suaonto|ogiaptesupponei|fattoche,comeeg|inonsistancaditipetete,|' essetesidice (toon legetai . . . ), gisempte ne||inguag-gio. Lambiguitfta|ogicoeonto|ogicocos consustan-zia|ea| ttattatoche, ne||a stotiade||ah|osohaoccidenta|e,|ecategotiesiptesentetannotantocomegenetide||apte-dicazionechecomegenetide||'essete.1. 3. A||' inizio de| ttattato, subito dopo avet dehni-to g|i omonimi, i sinonimi e i patonimi ,cio, |e cose inquantosononominate) ,Aistote|eptecisaquestaimp|ica-zioneonto-|ogicaftaessetee|inguaggione||afotmadiunac|assihcazionedeg|ienti secondo |asttuttutade||asogget-tivazioneopte-supposizione.Degli enti, alcuni sono detti di un soggetto[kath' hypocheimenou, lett. :sulla presupposizione di un giacente sotto>> ] ,ma non sono in alcun soggetto[en hypocheimenoi ouden] , ad esempio >dettosulla presupposizione[soggettivazione]di questo certo uomo,ma non in alcun soggetto . . .Atrisonoinun soggetto,ma nonsonodetti di nessun soggetto . . .adesempio,uncerto sapere grammaticale nelsoggettoanima,ma non sidicedialcunsoggetto . . .altri ancora sono detti di un soggetto e sono in un soggetto:ad esempio la scienza detta della grammatica e si dice del soggetto grammatica. Atri poi n sono in un soggetto nsonodettidiunsoggetto:adesempiouncertouomo, un certo cavallo[ Cat. ,Ia 2o - Ib5] . I58L'USO DEI CORPI Ladistinzionedire ,ditediunsoggetto)eessere ,esseteinunsoggetto) non cottispondetanto a||'opposizionefta|inguaggio e essete, |inguistico e non |inguistico, quantoa|Iaptomiscuitftaiduesignihcatide|vetbo-essete (einai) ,que||o esistentivo e que||o ptedicativo. La sttuttutade||asoggettivazionel ptesuppoizionetestaneiduecasi|astessa. |' attico|azioneopetatada||inguaggiopte-sup-ponesempteunate|azionediptedicazione,geneta|el pattico|a-te)odiinetenza,sostanza /accidente)tispettoaunsogget-to, unesistentechegiace-sotto-e-a|-fondo. Legein,-dite, signihcaingteco-taccog|ieteeattico|ateg|ienti atttavetso|eparol:onto-|ogia. Ma, inquesto modo,|adistinzionettadire eessere testainintettogataedquestaopacitde||a|otote|azionechesatttasmessadaAtistote|ea||ah|osohaoccidenta|e,che|' accog|ietsenzabenehciodiinventatio.N noto che nele lingue indeuropee il verbo essere>> ha generalmenteundppiosignicato:il primosigicato corrisponde auna fnzionelessical,cheesprime l'sistenz e lrealtdiqualosa(Dio>>,cioesiste),il second - l copul - hauna fnzione puramente logco-grammaticale ed esprime l'idntit fadue termini (Dio buono>>).Inmolte lingue(come inebraicoe inarabo)o,nell stessalingua,in epoche diverse (come in geco,in cui in origine l fnzione copultiva espressa d una fase nominale priva di verbo: ati-stonhydot, l cosa migliore l'cqua>>) i due sigicati sono invece lessicalmente distinti.Come scrive mile Benveniste, importante comprendre che non vi alun rapporto,n di natura n di necessit,tra una nozione verbal esistere,esserci realmente>>e l fnzione di copul. Non ci si dve chiedere come possa avvenire che il verboesseremanchi o sia omesso. Questosigicaragonare arovescio.Laveradomandsarebbe,al contrario:come puesistereunverboessere,che despressione verbale consistenzlessical aunarelzione lgicain un enunciato asertivo? [BENVNISTE, p. I89]. .Proprio l promicuit fa i due sigicati allbae di molte aporie e dif colt nell storia dl'ntolga occidentale, DISPOSITIVO ONTOLOGICO159 che si costituita, per cos dire,come una macchina dppia, volta a distinguere e,nell stesso tempo,ad articolre insieme in una gerarchia o in una coincidnz le due nozioni. 1. 4. Pocodopo,aptopositode||ate|azioneftasostan-zesecondeesostanzeptime,Atistote|esctive.Da quantodetto risulta con chiarezza che delle cose che si dicono di un soggetto[kath' hypokeimenou, sulla pre-supposizionediungiacente-sotto] , ilnomeeladefnizione sipredicano[kategoreithai]anche del soggetto.Cosuomosi dicesulla soggettivazione[sulla pre-sup-posizione] di questo certo uomo eil nome uomo>>si predica diesso; uomoinfatti si predicher diuncertouomo ela defnizionedell'uomosipredicher diuncertouomo.Questo certouomo ,infatti,anche unuomo,eilnome e la defnizionesarannopredicati diunsoggetto[ Cat. ,2a19-25] . La soggettivazione de||' essete, |a ptesupposizione diungiacente-sotto,dunque,insepatabi|eda||aptedicazio-ne |inguistica, pattede||asttuttutastessade||inguaggioede|mondocheessoattico|aeintetpteta.lnquanto,ne|-|e Categorie,|' esseteconsidetatoda|puntodivistade||aptedicazione|inguistica,da|suoessete-accusato (kategorein signihcaingtecoinnanzitutto-accusate)da||inguag-gio, essosiptesenta -pi ptoptiamente, inptimo |uogoesoptattuttone||afotmade||asoggettivazione.Laccusa,|achiamataingiudiziochei||inguaggiotivo|gea||' essete|osoggettiva,|optesupponene||afotmadiunhypokeimenon, diunesistentesingo|atechegiace-sotto-e-a|-fondo.Lousiaprima ci che non si dice sull presupposizione di un sogeto n in un sogetto, perch essa stessa il sogetto che pre-sup-posto- inquanto puramente esistente - come ci che giace soto ogi predicazione. 1. 5 1ate|azionepte-supponente,inquesto senso,|apotenza specihca de| |inguaggio umano. Non appena vi|inguaggio, la cosa nominataviene ptesupposta come i|non-|inguisticoo|'itte|atoconcuii||inguaggiohastabi|ito160L'USO DEI CORPI |asuare|az|one.Questopoterepresupponentecosforte,cheno||mmag|n|amo||non||ngu|st|cocomequa|cosad||nd|c|b||eed||rre|atochecerch|amo|nqua|chemodod|aherrarecometa|e,senzaaccorgerc|chec|che|nquestomodo cerch|amo d| aherrare non che |'ombrade| ||n-guagg|o. l| non-||ngu|st|co, |'|nd|c|b||e , comedovrebbeessere ev|dente, una categor|a genu|namente ||ngu|st|ca.essa , anz|, |a -categor|a per ecce||enza- |' accusa, c|o|ach|amata|n causa operata da|

I|nguagg|o umano, chenessunv|ventenonpar|antepotrebbema| concep|re Lare|az|oneonto-|og|cacorre,c|o,tra|' entepresuppostoda|||nguagg|o e || suo essere ne| ||nguagg|o. Irre|ata , cometa|e,|nnanz|tuttoh stessare|az|one||ngu|st|ca.Lne||astrutturade||apresuppos|z|oneches|art|co|a|'|ntrecc|od|esseree||nguagg|o,onto|og|ae|og|cacheco-st|tu|sce |ametahs|caocc|denta|e. Ch|amato |ncausada|puntod|v|stade|||nguagg|o,|' esseres|sc|ndehnda||' |n|-z|o|nunesserees|stent| vo ,|'es|stenza, |'ouia pr|ma) e|nunesserepred|cat|vo ,|'ousia seconda,ched|essos|d|ce) .comp|to de| pens|ero sar a||ora que||o d| r|comporre |nun|tc|che|| pens|ero- ||||nguagg|o- hapresuppostoed|v|so. l|term|ne-presuppos|z|one |nd|ca,c|o,||sog-getto ne| suo s|gn|hcato or|g|na|e. c| che, g|acendo pr|-maea|fondo, cost|tu|sce||-su-cu|,su|presuppostode|qua|e) s|d|ce e che non pu, asuavo|ta, essere detto suqua|cosa. l|term|ne-presuppos|z|oneet|mo|og|camen-te pert|nente. hypokeisthai usato, |nfatt|, comeperfettopass|vo d| hypotithenaie hypokeimenons|gn|hcapertanto-c|che,essendostatopre-sup-posto,g|acesotto. lnque-sto senso P|atone - che forse || pr|mo a temat|zzare||poterepresupponentede|||nguagg|o, che, ne||a||ngua,s|espr|mene||aoppos|z|onefra nom| (onomata)e d|scorso(logos) - puscr|vere.-Inom|pr|m|, a|qua|||na|cunmo-doa|tr|nom|sonopresuppost| [hypokeitai] ,|nchemodoc|man|festerannog||ent|` ( Crat. , |zzd) ,oancora.-ac|a-scuno d| quest| nom| presupposta [hypokeitai]una es|-stenza [oisia]part|co|are (Pot. ,,|b). Lessere c|chepresuppostoa|||nguagg|oche|oman|festa,c|su||acu|presuppos|z|ones|d|cec|ches|d|ce.DISPOSITIVO ONTOLOGICO161 ( questastrutturapresupponentede|||nguagg|ocheHege| - d| qu| || suo successo e || suo ||m|te - cerche-r|ns|emed|catturareeI|qu|dareattraverso|ad|a|ett|ca,Sche|||ng,perpartesua,tenter|nveced|aherrar|asospen-dendo || pens|ero,|natton|mento e stupore. Ma, anche|nquestocaso,c|che|amentequai attonita contemp|asenzar|usc|reaneutr|zzar|a|astrutturastessade||apre-suppos|z|one) .NAritotel esprime pi volte con perta consapevolzzl'ntreccio onto-lgco di essere e dire:per s si dice l'ssere second quanto sigicano l fgre dle categorie: second il modincui si dice,cosl'ssere sigica>>(ath' aut dee|-na||egeta|osapersemane|taschematateskategor|as.osa-chosgar|egeta|, tosautachosto e|na|semane|- Metaph.,IOIa 22 sq.).L'mbigit dl restoimplicitanellcelbre frulzione diMetaph., I028aIOsq. :L'sseresi dicein molti modi . . .sigica inft d un lto il che cos' e il questo,dl'ltoil qual e il quantoe ciacuna dll altrecose che si predicano in questomod.L'ssere costitutivamente qualosa che si dice e sigica.i. 6. A|stote|efondaperc|||pr|matode||adeterm|-naz|onesoggett|vade||'ousia |nquest|term|n|. Tuttele altre cose si dicono sulla pre-sup-posizione[kath' hpokeimenou,sullasoggettivazione]delleousiaiprimeo sono nella presupposizione di esse . . .cosanimale predicato dell' uomo, dunque anche di questo certouomo;se non lo fosse di nessuno di questi uomini particolari, nemmeolosarebbedell'uomoingenerale . . . Selesostanze [ousiai]prime non fossero,sarebbe impossibile che vi fosse qualcos'altro; tutto il resto si dice,infatti,sul presupposto del loro star-sotto o in questo presupposto . . .Questo pr|mato de||e sostanze pr|me - espresse ne|||nguagg|odaunnomepropr|oo daunpronomeosten-s|vo- r|bad|to pocher|ghedopo.-Le ousiaipr|me, |nquantosonosupposte [hypokesthai]atutte|ea|trecosee162L'USODEICORPI tutte|ea|tresipredicanodiesseosonoinesse,sonodetteperquestoperecce||enzaousiai(2 34- zb6) .Lessenza prima pipropriamente, inprimo |uo-go esoprattuttoouia, perchessai|punto|imitede||asoggettivazione, de||' essere ne| |inguaggio, que||o o|tre i|qua|enonsipupinominare,predicareosignihcare,mas

o|o indicare. Cos, se ogni sostanza sembra signihcareuncertoquesto(tod ti) ,civeroinsensoproprioso|ode||esostanzeprime, chemanifestano sempre un chediindividua|eediuno (atomon kai hen aritoi) ;|esostan-zeseconde,adesempio uomo o anima|e, signihcanoinvecepiuttostounacertaqua|it. i|soggetto i|giacente-a|-fondo] non infatti uno, come ne||a sostanza prima,ma uomo sipredicadi mo|te cose e anche anima|e,,b io-i6) .I. 7.a causade|primato di questadeterminazionesoggettivade||' esserecome hypokeimenon primo, come|asingo|arit impredicabi|e che sta-sotto-e-a|-fondo de||apredicazione|inguistica,chene||atradizionede||ah|osohaoccidenta|e i| termine ouia viene tradotto in |atino consubstntia.Apartire da| neop|atonismo, infatti, i| tratta-to su||e Categoreacquista un posto privi|egiato ne| corpus de||eoperearistote|ichee,ne||asuatraduzione|atina,esercitaun' inHuenzadeterminantesu||acu|turamedieva-|e. 8oezio, ne||a cui versione || Medioevo haconosciuto|e Categorie,pur rendendosi conto che|atraduzione picorrettasarebbestataessentia (ouia undeverba|eforma-toapartireda|participiode|verboeinai e,ne|suotrattatoteo|ogico contro Lutyche e Nestorio, 8oezio fa pertantocorrispondereaousi i|termineessentia eriservasubstantia a| greco hpostai) ,si serv invece de| termine substantia e orient cos in modo determinante i| vocabo|ario e |acomprensionede||' onto|ogiaoccidenta|e.Lesserepuap-parirecomecichegiace-sotto-e-a|-fondoso|oda|puntodi vista de||a predicazione |inguistica, cio a partire da|primato de||a determinaz|one soggettiva de||'ousicomehpokeimenon primochestamcentrode||e Categorie ari-stote|iche.Tuttoi||essicode||'onto|ogiaoccidenta|e(sub-DISPOSITIVOONTOLOGICO163 stantia,subiectm,hypostai,subsitentia) i| risu|tato diquesto primatode||asostanzaprimacome hpokeimenon, comegiacente-a|-fondodiognipredicazione.i. . Ne||ibroVIIde||aMetafsica, a|momentodipor-re |a domanda che cos' l' ousia?, e dopo aver distintoquattro sensi de| termine,Aristote|e si riferisce esp|icita-mentea||aeterminazionesoggettivade||'esseree|aboratane||eCategorie. Lhpokeimmon,ilsoggetto[cichegiace-sotto-e-al-fondo]ci su cui le altre cose si dicono, mentre essonon si dicedi altro; per questo esso deveessere defnito per primo,perchilsoggettoprimosembra essereinnanzitutto [malist]ousia [1028b 35 - 109a 1] . Aquestopunto, per,eg|isembramettereinquestio-nei|primatode|sogettoe ahermare, anzi, |asuainsuf-hcienza.

Abbiamo ora detto in generale[tpoi, come in unoschizw]checosal'ousia,ciocichenon(nsidice)su unsoggetto,masucuitutto(esidice) .Manonsidevedefnirlasoloin questo modo,perchnonsufciente [hikanon] :nonsoltantooscuro[aln] ,mainquesto modo la materia sarebbe ousia . . .[1029a 9-12] . Apartiredaquestomomento, iprimatode||adeter-minazione soggettiva de||' essere cede i| posto a que||' a|-tra determinazione de||'ousiache Aristote|e chiamer to tieneinai(quod quid eratessene||e traduzioni medieva-|i) . Comprendere |'onto|ogia aristote|ica signihca situarecorrettamente |are|azione fra queste due determinazionide||'ousia. i. .Aprob|ema di questa apparente contraddizio-nede| pensiero aristote|ico, chesembra insieme aherma-reenegarei|primatode|soggetto,hadedicatoun'ana|isipenetrante una||ievo di Heidegger, Rudo|f8oehm. Lg|iI64L'USO DEICORPI cr|t|ca|'|nterpretaz|onetrad|z|ona|eche,apart|reda|Me-d|oevo, mant|ene ||pr|matode| -g|acente-a|-fondo (d Zugundliegend) emostracheAr|stote|e|ntroduce||ti en einai propr|o per r|spondere a||e apor|e|mp||c|te |nque|pr|mato. Ladeterm|naz|onesoggett|vade||'essenzapensa, |nfatt|,|'ousia non|nsestessa,ma|n quanto qua|cos'a|tro|ar|ch|edeedes|gecomec|chesta-sotto-e-a|-fondod|s.l|pr|matode|soggetto |nAr|stote|e, c|o,so||da|ede||ates|secondocu||adomandasu||' ousia hasenso so|ose|as|art|co|acomere|az|oneada|tro,c|one||aforma-attra-verso checosaqua|cosapred|catod|qua|cosa`. Questadeterm|naz|one |ntroduce, per, ne||'essere unasc|ss|onefondamenta|e, percu|essos|d|v|de|nunaessenza|nes|-stentee|nunes|stentesenzaessenza.Ses|pensa,c|o,|'es-sereapart|reda|-g|acente-a|-fondo, s|avrdaunaparteunessere|nessenz|a|e,un-chesenzaessere,unquod est senza quidita)e, da||'a|tra, un' essenza |nes|stente. -Ls-senza [ Wsen]eessere [Sein]cadono|' unomor|de||' a|troe,|nquesto modo,rompono|'unocon|' a|tro, ne|dopp|osensode|term|ne.romponocon|' a|troecadono|npezz|,8ornR. ,p. i6) .Attraverso||concettoti en einai, Ar|stote|ecerca,c|o,d|pensare |' un|t e |' |dent|tde||'es|stenzae de||'essenza,de||' esserees|stent|vode||asostanzapr|maede||' esserepre-d|cat|vode||asostanzaseconda,ma|ofa|nmodota|e,che,|nu|t|maana||s|||soggettog|acente-a|-fondor|su|ta|nac-cess|b||ee|'essenzaapparecomequa|cosad|nones|stente.l|t en einai espr|me,c|o,|'|rr|duc|b||econtrappos|z|onerec|proca ( Widrspield| essere ed es|stere, che 8oehm,ne||aprospett|vade|suomaestroHe|degger,r|conduce|nu|t|maana||s|a||a-merav|g||ache|'essentes|a,|acu|so|aespress|one adeguata |adomanda. -perch v| |' esserep|uttosto

che||nu||a` ,|v|,pp.zoz-zo,) . i. io. Cond|z|onepre||m|nared|ogn||nterpretaz|onede|ti eneinai unaana||s|de||asuastrutturagrammat|-ca|e,checur|osamente8oehm|asc|adaparte.C|tantovero, che|astessaespresslonetradotta|nmodod|versoda8oehm (d Sein-wa-es-war,-|' essere-c|-che-era), daDISPOSITIVO ONTOLOGICOI65 Natorp (d was es war sein, -c|cheeraessere) ,daTom-masoeg||sco|ast|cimed|eva||(quod quid erat esse) , daRossedaa|tri ,semp||cementecon-essenza) . F|nch|'|nso||tastrutturagrammat|ca|ede||'espressione - e!'a|trettanto|n-so||tapresenzade|passatoen ,-era)|n|uogode|presenteesti - nonsarannostatech|ar|te,||passagg|oa||asua|nter-pretaz|oneh|osohcanon|na|cunmodoposs|b||e.Aun' ana||s|anchegrammat|ca|ede|ti en einai hade-d|catone|i, unostud|oesemp|areung|ovaneh|o|ogo,chedovevacadere|nguerrane|i|z.CurtApe. Lg|imo-strache,percomprendere||sensode|ti en einai,occorrecomp|etare menta|mente |aformu|acon duedat|v|, unopuroeunopred|cat|vo.Ar|srote|e,|nfatt|, espr|me comu-nemente|apred|caz|oneessenz|a|econundat|vopred|ca-t|vo- cos, propr|one|passo|ncu|s|cerca|adehn|z|onede|ti en einai ,iozbiz-zo ) . to so i einai,-|' esserete ,|ett.-|'essereate) ,to mousikoi einai, -|' essereco|to,|ett.-|'es-serea|co|to) , toeihaneiai einai,-|' esseresuperhc|e,e, a|trove,to anthropoi einai, -|' essereuomo - o-a||'uomo . Po|ch, tuttav|a,A|stote|enonpar|aqu|so|tantode||'es-seruomo in genera|e, made||' esseruomo d| questo cer-to uomo, occorre |nser|re ne||a formu|a un dat|vo puroo concreto. -Con c| scr|veArpe -s| ch|ar|sce |a formagrammat|ca|ede||adomandati en. . .einai;essar|ch|ede,peressercompresa,||comp|etamentoattraversoundat|vopuro e undat|vo pred|cat|vo prodotto per ass|m||r|one.Premettendo|' art|co|oto, |aformu|aacqu|sta||s|gn|hcatod|unar|spostaa||adomanda(AE, p. i) .T ti en einai s|gn|hca,c|o ,ne|cod|unessereuma-no) . -|| checos'eraperx,perSocrate, perLmma) essere ,Socrate,Lmma) . Laformu|aespr|me|' ousia d|uncertoente,trasformando|adomanda-checos'perquestocer-toenteessere`, ne||ar|sposta-||checos'eraperque|certoenteessere. NChe il sugerimento di Are sia correto provato anche dlfto che in Cat.,ra 5,Artotel scrve:se qualuno dve dire che cos' per ciacuno fekatero|, dtivo puro} diessi [sc||. l'uomo e il bue} essereunanimal fzoo|, dtivo predi-166L'USO DEI CORPI cativo}. . . .Da notare che nele Categorieil verbo ancora al presente (tiesti).Come abbiamo visto,l frmul totieneinaipermette duetraduzioni:Il checos'ral'essereel'ssereciche era>>.Entrambevanno,inqualhemod,mantenute,perch l frmul esprme preciamente il movimento dl'una al'ltra,senzche esse possanomaicoincidre.Com' stato notato,con i due termini hyokeimenone ti en einai' sono nominat i due sigicati,nei quali Aritotel usa il terine ambivalnteousia- (TuGENDHAT,inBoEHMR. ,p.25).E, ttvia,cicheeral'ssere per Xnon potmaiessere veramente ci che era. i. ii.Se,in questo modo, |a struttura grammatica|ee i| senso de||aformu|asi chiariscono, restai| prob|emade||'imperfetto -era (en) :perch Aristote|e deve intro-durre ne||a dehnizione de||'essenza un passato, perch-checos' cra invecedi -checos' `Proprioquesto risu|taesserei|prob|emadecisivo,chedehniscei|dispositivoon-to|ogico cheAristote|eha|asciatoineredita||ah|osohaoccidenta|e.C|i studiosi hanno proposto de||e spiegazioni che,purcorrettesotto certi aspetti, non co|gono i| prob|emane||a sua comp|essit. Arpe ha cos buon gioco ne| re-spingere come p|atonica |a so|uzione di Trende|enburg,secondocui|' imperfettoderiverebbeda||aprecedenzade|mode||o ne||amente de||'artista rispetto a||' opera (AE, p. i;) .Maanche|aso|uzionediNatorp,cheArpesembracondividere, perquantocorretta, nonesauriscei|prob|e-ma. SecondoNatorp,inftti, i|ti en einai signihcherebbe-ci che di vo|ta in vo|taper un certo soggetto "era' osignihcava in ogni caso |astessa cosa, se g|i si amancavaquestooque|predicato. possibi|echene|passato"era'sinascondaqumcosadipiprofondo,mainprimo|uogoes-sononvuoldirenu||adipiprofondode|fattochei|ter-mine,dicuideveesseredata|adehnizione,sipresupponel ginoto attraverso|' usoecheanche|asuadenotazionesipresupponefattua|menteidenticaecheoraquestaidentitdeveesseremessapanico|armenteinri|ievoeportataa||aDISPOSITIVO ONTOLOGICO167 coscienza,ivi,p. i;) .Quantoa8oehm,eg|ivedene||'im-perfetto|'espressionede||' unitede||' identitde||'essereede||'essenza,ne|sensoche|' identitde||'esserediunessen-te con ci che esso imp|icanecessariamente -|' identitde|suoessereconcicheessoeragi.sitratterebbe,cio,di assicurare |acontinuit di uncertoesserecon sestes-so. -Lidentitessenzia|edi esseree essenzasarebbene||ostesso tempo|' identitincessantemente riahermatadi unessenteautonomoingenera|e ,p. i;i) .SeAristote|eavessevo|uto esprimereso|tanmi|fattobana|e che i| soggetto presupposto necessariamente ginotooahermare|' identitconsestessodiogniessentees-senzie,edentrambe|ecosecorrispondonocertamentea|suopensiero) , eg|iavrebbepotuto ricorrereaformu|epiprecisechenoni|semp|iceimperfettoen. lnquestionequi, piuttosto, |astrutturastessade|dispositivo onto|ogicoaristote|ico, che scinde ogni vo|ta |' essere in esistenzaedessenza,inunsoggettopresuppostosucuiqua|cosasidiceeinunapredicazioneche diessosidice. Unavo|tapostaquestascissione,i|prob|emadiventa. come possibi|edi-re|asostanzaprima, i|sub-iectm? Comesipuaherrareciche stato presuppostone||aformade||'hpokeimenon, cio |' esser Socrate di Socrate, |' essere Lmma di Lmma`Se vero, come |e indagini di 8oehmhanno mostrato,che |' essere stato scisso in un essente inessenzia|e e inun' essenzainesistente,comesarpossibi|esuperarequestascissione, farcoincidere|asemp|icemeravig|ia-chequa|-cosasiacon-i|checosaquestoessere`l|-checos' craperquestoessenteesserei |tentativodirispondereaquestedomande.Se,inquantostatopre-supposto, |' individuo non pu essere aherrato che comeunpassato, |'unico modopercog|iere|asingo|aritne||asuaverit i| tempo.l|passato -era ne||a formu|ati en einai esprimecertamente|' identite|acontinuitde||'es-sere, ma|asuaprestazione fondamenta|e, cheAristote|enefosseomenopienamenteconsapevo|e,|' introduzionede|tempone||'essere.l|-qua|cosadipiprofondoche-sinasconde ne| passato -era i| tempo.l' idntitde||' es-sere,chei||inguaggiohascisso, imp|icanecessariamente,168L'USO DEI CORPI se si tenta di pensarla, il tempo. Nello stesso gesto con cui scinde l' essere, il linguaggio produce il tempo. 1. 12. Ladomandaa cui ilche cos'era l' essere)deve dare una risposta. :data la scissione fra un sub-iectum,un esistentegiacente-al-fondoinessenzialeeun'essenzainesistente,come possibilecogliere l'esistenza singolare? Si trattadiunproblema simileaquellochePlatone aveva postonelTeteto,facendodire a Socratecheglielementi primiesemplicinonhannodefnizione(lgos) ,ma possono essere solo nominati (onomaaimonon,201a Isqq. ) .NellaMetafica(1043b24)Aristoteleattribuiscequesta aporia)aiseguaeidiAntistene,cheafermavanochesi pu dare unadefnizione solo dellesostanze composte e non di quelle semplici. Il problema tanto pi rilevante, ih quanto il dispositivologicochesecondo Aristoteledeveorientareogni ricercasienuncia:ognidomandasulperchdevesempreaverelaforma:"perchqualcosa[oappartienea, hyparchei]qualcos'altro?")(1041ansqq. ) .Sitratta,cio, dieliminare ognidomandadeltipo:perch qualcosa qualcosa?),articolandolanellaforma:perchqualcosa (appartiene a)qualcos'altro?) (quindi nonperch un uomocoltounuomocolto?), bens:attraversochecosa l' uomo un vivente di questo o quel tipo?);non perch una casa una casa?),ma attraverso che cosa questi materiali, mattoni e tegole, sono una casa?)) . Il dispositivo si urta a una difcolt particolare quando una cosa non predicata di un atro, come se si chiede: checos'l' uomo?). Inquestocaso,infatti,citroviamo difronteaun'espressionesemplice(haplslegesthai1041b 2) , che non analzzabile in soggetto e predicati. La soluzione che Aristotele d a questo problema mostra che il ti en einai precisamente ci che serve a cogliete l'essere diuna sostanza semplice oprima. Anche in questocaso, eglisuggerisce,la domanda - ad esempio,che cos' una casa?) - deve essere articolata nella forma:perch queste cose sono una casa?),e questo possibile perch presente[oappartiene loro]ci che eral'essere della casa)(hot DISPOSITIVO ONTOLOGICO169 hparchei ho en oikiai einai - 1041b ;-6) . Nella formula ho en oikiai einai, che richiama esplicitamente quella del t en einai, il passato era) rimanda certanent all'esistenza della casa come qualcosa di gi noto ed evidente (poco prima Aristotele aveva scritto: hot hyparchei, di dln einai, che esista, deve essere evidente) - 1041a 22) ; ma non s'intende il fnzionamento del dispositivo, se non si comprende che ilmododiquestaesistenzaessenziamentetemporale, implica un passato. 1. 13. SechiediamooradichetipoditemporaliJsi tratta, evidente che non pu trattarsi di una temporait cronologica(come se la preesistenza del soggetto potesse essere misurata in ore o in giorni) , ma di qualcosa come un tempo operativo,che rimanda al tempo che la mente impiega per realizzare l' articolazione fra il soggetto presupposto e la sua essenza.Per questo le due possibili traduzioni della formula to ti en einai vanno entrambe mantenute:il che cos'era per xessere) si riferisce al' hpokeimenon presupposto e I'essere ci che era) al tentativo di aferrarlo, di far coincidere soggetto e essenza.Il movimento di questa coincidenza il tempo: essere che cos'era per xessere).La divisione dell' essere operata dal dispositivo serve a mettere in movimento l' essere, a dargli tempo. Il dispositivo antologico un dispositivo temporalizzante. Nellatradizionedellaflosofaoccidentale,questa temporalit interna alsogetto verr pensata a partire da Kantnellaformadell'autoafezione.QuandoHeidegger scriver:Il tempo, nella sua qualit di autoafezione pura, forma la struttura essenziale della soggettivit(HEIDEGGER 7,par. 34) , occorre non dimenticare che,attraverso il dativosottintesoeil passatoera) del ti en einai, Aistotele aveva gi segnato nell' hypokeimenon,nel subiectm, il luogo logico di quella che sarebbe diventata la soggettivit moderna, indissolubilmente legata al tempo. 1. 14. Aristotelenontematizzaesplicitamentel'in: traduzione del tempo nell'essere implicita nel ti en einai. Tuttavia, al momento di spiegare (Metaph. , 1028a 30 sqq. ) 170L'USODEICORPI |nchesenso|'ousia protos, pr|mae|nnanz|tutto,eg||d|-st|nguetreaspett|d|questopr|mato. secondo|anoz|one(logoi) , secondo|aconoscenza(osei) esecondo||tempo(chronoi) .Secondo|anoz|one,|nquantone||anoz|oned|c|ascunacosanecessar|amentepresenteque||ade||'ousia, secondo |aconoscenza, perchconosc|amo meg||o qua|-cosa, quando sapp|amo che cosa essa .Lesp||c|taz|onede| terzo aspettode|primato, que||o tempora|e, sembramancare. ln |uogo d| questa,Ar|stote|e enunc|a|| com-p|tode|pens|ero |nquest|term|n|.kai dekai to pali te kainynkaiaei zetoumenon kaiaei aporoumenon,ti toon, touto esti tis he ousia ,-epropr|oc|che|npassatoeorasempre cercato e sempre r|maneprob|emat|co, checos'|' essere,questochecos' |'ousia) .Se,secondo|aconse-quenz|a||t|og|ca,questafrasedeveessere|ettacomeunch|ar|mentode|sensotempora|ede|protos,essanonpua||orar|fer|rs|so|tantoauntempocrono|og|co.Ar|stote|ec|taqu||mp||c|tamenteunpassode|Sofsta p|aton|co,cheHe|degger doveva porre |n esergo a Esereetempo:-vo|datemposapetechecosa|ntendetequandod|teessere,no||nveceuntempo[ro tou]|osapevamo, maoras|amocadut||napor|a [eporekamen] ,za) . Lessere c|che,ses|cercad|aherrar|o,s|d|v|de|nun-pr|ma(ali) ,incu|s|credevad|poter|ocomprendere,e|nun-ora(nyn) |ncu|d|ventaprob|emat|co. Lacomprens|onede||' essere|mp||ca, c|o, sempre i| tempo. ,La r|propos|z|one hei-degger|anade|prob|emade||' essereunar|presade||'on-to|ogia ar|stote||ca e rester hno a||a hne so||da|e de||eapor|ed|questa) .I. I5. Ne| d|spos|t|vo onto|og|co cheAr|stote|e |asc|a|nered|ta||ah|osohaocc|denta|e, |asc|ss|onede||' essere|nessenzaeesistenzae|'|ntroduz|onede|tempone||'esse-resonooperade|||nguagg|o. E|asoggett|vazionede||' es-sere come hypokeimenon,come c-su-cu|-s|-d|ce, chemette|nmoto||d|spos|t|vo.D' a|traparte,comeabb|amov|sto, |'hypokeimenon sempre g| nom|nato attraversounnomepropr|o,Socrate,Lmma)o|nd|catoattraverso||de|ttico -questo. l|ti eneinai,||-checos' eraperLmmal DISPOSITIVOONTOLOGICO171 essereLmma,espr|meunare|az|onechecorrefra|' enteei|suoesserene|||nguagg|o.Sottraendosi a||a pred|caz|one, |' essere s|ngo|are re-trocede|nunpassatocome||sub-iectum su||acu|presup-pos|z|one si fonda ogn| d|scorso. Lessere su-cu|-s|-d|ce eche non pu essere detto sempre g| pre-supposto, hasempre |aformad|un-c|cheera.Presupponendos|inquesto modo,||soggetto mant|eneauntempo||suopr|-matoe|asua|naccess|b|||t. Ne||eparo|ed| 8oehm,esso |naccess|b||e graz|e a| - e, |ns|eme, ma|grado || - suoprimato ed ha || suo pr|mato ma|grado |a - e, |ns|eme,gtaz|e a||a- sua|naccess|b|||t ,8orn R. , pp. zio-zii) .Ma, come Hege| comprender ne||a d|a|ett|ca de||a cer-tezzasens|b||echeapre|aFenomenologa,questopassatoprec|samentec|chepermetted|aherrarene|||nguagg|o||-qu|e-ora|mmed|atocome tempo, come -unastor|a.L|mposs|b|||t d| d|re - a|tr|ment| che nom|nando|o -|' esseres|ngo|areproduce||tempoes|r|so|ve|nesso.,CheHege|pens||' asso|utocomesogettoenoncomesostanzas|gn|hcaappuntoquesto. che||presupposto,||-soggettocome hypokeimenon stato ||qu|dato, mandato a fondocomepresuppostoe, |ns|eme, catturato,attraverso|ad|a-|ett|ca e || tempo, come soggetto |n senso moderno. Lastrutturapresupponentede| ||nguagg|o v|ene cos sve|ataetrasformata|nmotore |nterno de||ad|a|ett|ca. Sche|||ngcercher|nvece,senzar|usc|rc|,d|arrestareeneutra||zzare|apresuppos|z|one||ngu|st|ca) .i. i6.S| comprende ora che cosa |ntendess|mo aher-mandoche|' onto|og|ahacostitut|vamenteachefarecon|' antropogenes| e,|ns|eme, qua|es|a|aposta|ng|oco ne|d|spos|t|vo onto|og|co ar|stote||co - e,p| |n genera|e,|nogn| trasformaz|onestor|cade||'onto|ogia. ln quest|o-ne, ne| disposit|vo come in ogn| sua nuova dec||naz|onestor|ca, |' art|co|az|onefra ||nguagg|oe mondo che|'an-tropogenes| ha d|schiuso come -stor|a a| viventi de||aspec|eHomo sapiens.Sc|ndendo||puro es|stente ,||che ) da||' essenza,||che cos')e|nserendofrad|ess|||tempoe||mov|mento, || d|spos|t|vo onto|og|co r|attua||zzae ripete172L'USO DEI CORPI l'eventoantropogenetico,apreedefnisce ogni voltal'orizionte tanto dell' agire che del sapere, condizionando nel senso che si visto come un a priori storico ci che l' uomo pu fare e ci che egli pu conoscere e dire. Secondolaparticolarestrutturapresupponentedel linguaggio(il linguaggio secondo la precisa formulazione di Mallarm un principio che si sviluppa attraverso la negazione di ogni principio - cio, trasformando ogni archinunpresupposto) ,nell'antropogenesil' eventodi linguaggiopre-supponecomenon(ancora)linguistico enon(ancora)umanocicheloprecede.Ildispositivo deve,cio,catturarenellaformadellasoggettivazioneil vivente,presupponendolocomecisucuisidice,come cicheil linguaggio,avvenendo,presupponeemandaa fondo.Nell' ontologia aristotelica,l' hypokeimenon,il puro che,nomina questo presupposto,l' esistenza singolare e impredicabile che deve essere insieme esclusa e catturata nel dispositivo.Lera(en)del ti eneinai ,inquesto senso, un passatopi arcaico di ogni passato verbale,perch essosi riferisce alla struttura originaria dell' eventodi linguaggio.Nelnome(inparticolarenelnomeproprio, e ogni nome in origine un nome proprio) ,l' essere gi semprepresuppostodallinguaggioallinguagio.Come Hegel doveva comprendere perfettamente, la precedenza, che in esso in questione,non , infatti,cronologica, ma un efetto della presupposizione linguistica. Diquil' ambiguit dellostatutodelsoggetto - hypokeimenon:da una parte esso escluso in quanto non pu essere detto, ma solo nominato e indicato; dall'altra esso il fondamento su cui tutto si dice. E questo il senso della scissione fra che e che cos' ,quod est e quid estil t en einai il tentativo di superare la scissione, includendola per superarla (nella formula medievale quod quid erat esse, questotentativo di tenere insieme ilquod est eilquid est evidente) . NSecondl'sioma frmultodAritotelenelDe anima, 4r5b IJ(Esere per i viventi vivere)),to de zen tois zosi to einai estin), ci che val sulpiano dll'essere viene ta-DISPOSITIVO ONTOLOGICO173 spostoinmod dl tto analgo sul piano dl vivere.Come l'ssere,anche il vivere si dicei'nmoltimodi>)(pleonachos delegomenou tou zen - ivi,4IJa 24) e anche qui uno di questi sensi - lvitanutitivaovegetativa - viene separato dgli alti e presupposto ad essi.Come abbimo mostrato altove,l vita nutitva diventa cosci che dve essere escluso dll cit - e,insieme,incuoinessa - come il semplice vivere dl vivere politicamente qualicato.Ontolga e politica si co"ispondno pertamente. 1. 17.A atto diverso il paradigma ontologico in Platone. Egli il primo a scoprire la struttura presupponente del linguaggio e a fare di questa scoperta il fondamento del pensiero flosofco. Sia il passo - altrettanto celebre quanto frainteso - della Repubblica (5ub) in cui Platone descrive il metodo dialettico: Apprendioral'altrasezionedell'intellegibile,cheillinguaggio stesso [autos ho lgos]tocca [aptetai]con la potenza deldialogare[tei tou dialgesthaidynamei] ,trattandoi presupposti[hpothesei,etimologicamentecicheposto sotto, alla base]non come principi[arhaj] ,ma come propriamentepresupposti,ciocomegradinieimpulsi per andarefnoalnonpresupposto[anypotheton]versoil principiodituttoe,avendolotoccato[apsamenos autes] , attenendosi alle cose che ne dipendono, discendere fno alla fne,senz assolutamenteservirsidelsensibile,ma delle idee stesse attraverso le idee verso le idee, fnendo alle idee. Ilpoteredellingaggioquelloditrasformareil principio(I'arch)inunpresupposto(ipotesi, ciche la parola presuppone come il suo referente) . quello che facciamo in ogni discorso non-flosofco, in cui diamo per scontatoche il nome si riferisca a un non-linguistico che trattiamo,per questo,comeun dato,comeun principio da cui possiamo partire per acquisire la conoscenza.Il flosofo,invece,colui che,consapevoledique.stopotere presupponente del linguaggio,non tratta leipotesicome principi, ma, appunto, come presupposti, che devono es-174L'USO DEICORPI sere usatisolocome gradiniper raggiungereilprincipio nonpresupposto.Controunequivocoricorrente,importante comprendere che il metodo che Platone descrive non ha nulla a che fare con una pratica mistica, ma si situa rigorosamenteall'internodellinguaggio(comeeglidice al di l di ogni possibile dubbio, in questione ci che il linguaggio stesso tocca con la potenza deldialogare) .Si tratta, cio, una volta riconosciuto il potere presupponentedellgos- chetrasforma la realt cheil pensierodeve raggiungerenelreferente datodiun nome odi una defnizione - di riconoscere e eliminare le ipotesi presupposte (Platone le chiama anche ombre - skiai - e immagini - eikones - Resp. ,510e) ,servendosi del linguaggioin modonon presupponente,cio non referenziale(per questo Platone, quando si tratta di afrontare i problemi decisivi, preferisce ricorrere al mito e allo scherzo) . Ilflosofolibera,cio,illinguaggiodallasuaombra e,invece di dare per scontate le ipotesi, cerca di risalire da queste- ciodalleparoledenotanti- versoilprincipio non presupposto.I.idea questa parola liberata dalla sua ombra,chenon presuppone come data l'arch,ma cerca diraggiungerlainquantononpresupposta alnomeeal discorso.Il discorso flosofco si muove sempre e soltanto attraversoquesteparolenonpresupponenti,emancipate dallororiferimentosensibile,chePlatone chiama ideee che,signifcativamente,esprimeattraversoilnomeogni voltainquestioneprecedutodall' aggettivoautos(stesso) :il cerchio stesso (autos ho kkls - Epist. , VII, 342a-b) , lacosastessa.Lacosastessa,che qui in questione,non unoscuropresuppostononlinguisticodellinguaggio, ma ci che appare quando,una volta presa coscienza del suopoterepresupponente,siliberatoil linguagio dalla sua ombra.Ilcerchiostessola parolacerchioin quantosignifcanonsemplicementeilcerchiosensibile, ma se stessa in quanto lo signifca. Solo spegnendo il potere presupponentedella parola possibilecheessa lasci apparire la cosamuta:la cosa stessaeil linguaggio stesso (autos ho lgos)sono, in quel punto, a contatto - uniti solo da un vuoto di signifcazione e di rappresentazione.(Una DISPOSITIVO ONTOLOGICOI75 parolapusignifcaresestessasoloattraversounvuoto rappresentativo- diquila metafora- deltoccare: l' idea una parola che non denota,ma tocca;cio,come avviene, nel contatto, manifesta la cosa e,insieme, anche se stessa - si ricordi, nel De anima, 423b 15, la defnizione del tattocome ci che percepisce nonattraversoun medio [ meta] , ma insieme [ama] al medio) . In questo senso,Kojve ha ragione didireche la flosofaqueldiscorsoche,parlandodiqualcosa,parla anchedelfattochenesta parlando.Vada s,per,che questa consapevolezza non esaurisce il compito flosofco, perch, a partire da essa, sono possibili prospettive diverseeperfnoopposte.Mentre,infatti,secondoPlatone, ilpensierodevecercarediraggiungereilprincipionon presupposto, eliminando il potere presupponente del linguaggio, Aristotele - eHegel,dopodi lui - metteranno invece alla base della loro dialettica proprio il potere presupponente del iogos. 1. 18. Lontologiapensal' essereinquantodettoe chiamatoincausanellinguaggio,,cio,costitutivamenteonto-lga.Neldispositivoaristotelico,cisimanifestanellascissionedell' essereinunhypokeimenon,in ungiacente-al-fondo " (l' esserenominatooindicatodiun esistentesingolare,in quantonon si dice di un soggetto, ma presupposto a ogni discorso) e in ci che si dice sulla presupposizione di esso. Nel ti en einai Aristotele cerca di pensarela loroidentit,di articolare insieme cicheera statodiviso:l'esserecicheeraogni volta presupposto nel linguaggio e dal linguaggio. Cio:esistenza e identit coincidono - o possono coincidere attraverso il tempo. Ilcompitoche,inquestomodo,ildispositivo,come a priori storico, apre alla storia dell' Occidente tanto speculativochepolitico:se . l' esseredivisoneliogose, tuttavia,non irriducibilmente scisso,se possibile pensarel' identitdell' esistentesingolare,allorasuquesta identitdivisaearticolatasaranchepossibilefondare un ordine politico, una citt e non semplicemente un pascolo di animali.176L'USO DEI CORPI Masidveramenteunatalearticolazione- insieme divisa eunitaria - dell' essere?Onon vi,piuttosto, nell' essere cos concepito uno iato incolmabile? Il fatto che l' unit implichi un passato ed esiga, per realizzarsi,il tempo,la rendequantomenoproblematica.Nelti eneinai, essahalaforma:cicheeraognivoltaperquestoesistente essere(o vivere) .Il passato misura il tempo che si insinua necessariamente frala determinazione esistentiva dell' essere come hypokeimenon(questo esistente, il tod t, a soggettoprimo)eilsuoperseverarenell' essere,ilsuo essereidenticoas.lesistenza siidentifca conl' essenza attraversoiltempo.Cio:l'idnttdi essereeesitenz un compito storico-politico.E,insieme,essauncompito archeologico, perch ci che si deve aferrare un passato (unera) .Lastoria,inquantocercadiaccedereauna presenza, gi sempre archeologia. Il dispositivo ontologico, in quanto cronogenetico, anche historiogenetico,produce e mantiene i n movimento l a storia e solo in questo modo pu mantnersi. Politica e ontologia, dispositivi ontologici e dispositivi politici sono solidali, perch hanno bisogno gli uni degli altri per realizzarsi. NEsere e storia sono,in questo senso,solidli e inseparabili.vl qui l'sioma benjaminiano second cui si d stora di tto ci di cuivi natra (cio: essere).Riprendnd l tesi aritotelica second cui l natura in cammino verso . se stessa>>, si potr dire che l stora il cammino dll natra verso se stessa (e non, come nell concezione corente,qualosa di separato d essa). 1. 19. Alla fnedi Homo sacer I,l' analogia fra la situazione epocale della politica e quell dell'antologia era statadefnitaapartiredaunacrisiradicale,cheinvestela possibilit stessa di distinguere ed articolare i termini del dispositivo antologico-politico. Ilbios giaceogginellaz esattamentecome,nelladefnizioneheideggerianadelDaein,l'essenzagiace(/ieg) nell'esistenza. Schelling esprimeva la fgura estrema del suo DISPOSITIVO ONTOLOGICO177 pensieronell' idea diun essere che soltanto il puramente esistente.Mainchemodounbios puesseresololasua z,come puuna forma di vita aferrare quell' hapls che costituisceinsiemeilcompitoel'enigmadellametafsica occidentale?[AGABEN 3,pp.2I0-2II) . .Esistenza e essenza, essere esistentivo eessere copula-tivo, z ebios sono oggi integqlmente divaricati o altrettanto integralmente appiattiti l' uno sull' altro e il compito storicodiuna loroarticolazione sembraineseguibile.La nuda vita dell'Homo sacer l'ipostasiirriducibile cheappare fradi essi a testimoniare dell'impossibilit della loro identit come della loro distinzione: ci che era per xessere o vivere ora soltanto nuda vita. Allo stesso modo, il tempo,insieme cronologico e operativo, in cui si compiva la loro articolazione, non pi aferrabile come il medium diuncompitostorico,in cuil' essere potevarealizzarela propriaidentitconsestessoegliuominiassicurarele condizionidiun'esistenza umana,cio politica.Il dispositivoantologicoaristotelico,chehagarantitoper quasi due millenni la vita e la politica dell' Occidente,non pu pifnzionarecomea priori storico,nellamisura incui l' antropogenesi,cheessocercavadifssareneitermini di una articolazione fra linguaggio e essere,non si rispecchia pi in esso. Giunta al punto estremo della sua secolarizzazione,la proiezione dell'ontologia(odella teologia)sulla storia sembra divenuta impossibile. NIl tentativo di Heidger di afrrare - in perta coerenzcol propriomodll aristotelico- l'esserecome tempo non poteva, per questo,che flire.Nellsua interretazione di Knt,Heidger afrma che il tempo,come frma dl senso intero e autoafzione pura,si idntica con l1o. Ma, propro per questo,l1o non pu afrarsi nel tempo. Il tempo, che,con l spazio, dvrebbe rendre possibil l'sperienz, esso stessoinesperibil,misura soltanto l'mpossibilit dl'sperienz di s.Ogi tentativo di afrrare l'o o il tempo implica per questo una ssatra.Questa ssatura l nud vita,che non pumaicoincidreconse stessa, sempreinuncerto 178L'USO DEI CORPI senso mancata e mai veramente visuta.O, se si vuol,vivere appuntoquestaimpossibilitdell'esperienzdi s,questa impossibilitdi frcoincidreil proprioesiteree il propro essere.(Questoil segetodeiromanzidi ]ames: possiamo vivere sol perch manchiamo l nosta vita). Il precetodiventa ci che sei,in cui si potrebbe esprimerel'intenzione dl dispositvoaristotelico(conl piccol correzione:diventa ci che eri),in quanto afdal tempo uncompito di cui esso non pu venire a capo, contaditorio Second il sugermento di Kojve, esso dvrebbe piutosto essere rfrmulto in questo mod: diventa ci che non Potai mai essere(osii ci che non potraimai diventare).E sol a prez dll flia che Nietche,all fne dll storia dll metafsica,ha creduto di poter mostrare inEcce homo: wie man wirdwa man ist,come si diventa ci che si . 2.Teoria delleipostasi 2. 1. Unmutamentoepocalenell' ontologiadell'Occidente si situa tra il neil msecolo d. C.e coincide con l'ingressonel vocabolariodella flosofa prima diunterminequasicompletamentesconosciutoalpensieroclassico(deltuttoassenteinPlatone,in Aristotelecompare solo nel senso originario di sedimento, residuo) : ipostasi (hypostais) .Inunostudiodedicatoallastoriasemantica deltermine,Dorrieha mostratocomequestovocabolo, che appare per la prima volta nell' ontologia stoica, si diffonda progressivamente a partire dal neoplatonismo come un vero e proprio Modwor (D6RE, p.14)nelle scuole flosofchepi diverseper designare,in luogodelclassicoouia,l'esistenza.In questocaratterediterminealla moda, esso costituisce un singolare antecedente dell' analogadifsionedeltermineesistenzanelleflosofedel Novecento.Vi,allafnedelmondoantico,una prolifetazione dell' ipostasi nel vocabolario flosofco-teologico come,neldiscorsoflosofcodelNovecento,visaruna proliferazionedell' esistenza.Mamentre,nell' esistenzialismonovecentesco,alprimatolessicalecorrispondeanche un primato di rango dell' esistenza rispetto all' essenza, nel pensiero tardo-antico la situazionedell'ipostasipi ambigua:ilpresuppostodelladifsionedeltermine, infatti, un processo inverso per cui l'essere tende ostinatamente a trascendere l'esistenza. A dislocarsi dell' Uno al di l dell' essere corrisponde cos il suo altrettanto esasperato darsiesistenzaemanifestarsinelleipostasi. E,aquesto mutamento dell'a priori storico corrisponde, in ogni ambito della cultura,una trasformazione epocale di cui - in quanto viviamo forse ancora sotto il suo segno - non sia-180L'USO DEI CORPI mo ancora in grado di misurare la portata. I.essere (come oggievidente)tendeaestenuarsieascomparire,ma, scomparendo,lascia alsuoposto,la pura efettivit residuale dell'ipostasi, la nuda esistenza come tale.La tesi di Heidegger secondo cui l' essenza giace[lieg]nell' esistenza, in questosenso,l' ultimo- quasisepolcrale - atto dell'antologia ipostatica. 2. 2. Ilsignifcatooriginariodelterminehypostais - accantoa quellodibase,fondamento - sedimento e si riferisce al residuo solido di un liquido.Cos in lppocrate hyphistamai e hypostasi designano rispettivamente il depositarsi dell' urina e il sedimento stesso. In Aistotele il termine appare solo in questo senso, per signifcare il sedimento di un processo fsiologico(De part.an. ,677a 15)e gli escrementi comeresiduidella nutrizione(ivi,647b28,671b 20, 677a 15) .Occorre rifettere sul fatto che proprio unterminechesignifcavainoriginesedimentoeresiduosia diventatoiltermine chiave oil Modwort per esprimereunconcettoantologicofondamentale:l'esistenza.In un articolo esemplare,Benveniste ha suggerito che,inpresenzadimorfemiidenticidotatidisignifcati del tuttodiversi,si deve cercare innanzitutto se esista un uso del termine in grado di ricondurre a unit l'apparente diversitdeisignifcati(inquestomodo,eglihapotuto spiegare, come vedremo, i due signifcati, in apparenza inconciliabili, di trepho: nutrire e cagliare - BENVNISTE, pp.290-293) . Sar allora opportuno chiedersi in questa prospettiva qualesignifcatodihyphistamaiedihypostasispermetta di dar ragione di uno svolgimento semantico del termine inapparenzaincomprensibile.Inrealt,la diversit dei signifcati si spiega senza difcolt se si considera che, se il verbo signifca in origine produrre un residuo solido - e, quindi, raggiungere lo stato solido, darsi una consistenza reale - lo svolgimento verso il signifcato di esistenza perfettamente naturale: l'esistenzaapparequi- conuna trasformazioneradicaledell'antologiaclassica - comeil risultato di un processo attraverso il quale l' essere si reifca TEORIA DELLE IPOSTASI181 e si d consistenza.Non soltanto il signifcato originario non scompare nel nuovo,ma esso permette di comprenderecomeunpensiero,qualquelloneoplatonico,che cerca ostinatamente di dislocare l' Uno al di l dell' essere, nonpossapoiconcepirel'esistenza checo i eipostasi,cio come il residuo e il sedimento materiale di quel pro-cesso trascendente. 2. 3. Mentrel'hypokenenon,l' esistentepuro,era per Aistotele la forma prima e immediata dell' essere, che non avevaalcunbisognodiunfondamento,poicheraesso stessoilsoggettoprimo(oultimo) ,sulpresuppostodel qualeognicomprensioneeognipredicazionediventano possibili,giglistoicisieranoinveceservitideitermini hyphitathai e hypostais per defnire il passaggio dall'essere ins all'esistenza.Essidesignavanocoscol verbohyphistathai ilmododiesseredegliincorporei,comeildicibile,iltempoel' evento,mentresiservivanodelverbo hyparchein in riferimento alla presenza dei corpi.Vi una dimensione incorporea dell' essere,che ha la natura diun processoodiun evento,e non di una sostanza.Svolgendoulteriormentequestatendenza,l'ipostasidiventaora qualcosacomeun'operazione- concettualmentesenon geneticamente seconda - attraverso la quale l' essere si realizza nell' esistenza. Per questo D ione di Prusa pu scrivere: ogniesserehaun'ipostasi(antoonhpostanechei -DRE, p. |,) .Lessere distinto dall'esistenza, ma questa , insieme, qualcosa (ancora una volta l' immagine del sedimento illuminante)che l' essere produce e che, tuttavia, necessariamente gli appartiene. Non vi altro fondamento all'esistenzacheun'operazione,Un' emanazioneounaeffettuazione dell'essere. NChelnuovaterminolgiaiostatica,che prende frma a partire dll Stoa,riultasse al'inizio poco comprensibil, si mostracon chiarezin un passo di Galno,in cui egli dfnisce una pednteria l distinzione che alcuniflsof fnno fa l'sser e l'ipostasi:dico che una pednteria [mikrologia} distingere secondo il genere l'essere e l'postasi 182L'USO DEI CORPI [toontekaitoyphestos}(eth.Med.,II,7).Mache questa> che,in Essere e tempo,era stato compiuto ataverso l dmand sul'uomo,concepito come il progetante dl'ssere [der Entwerfer des Seins} e,quindi,al di fori diogi antropolga>>(.299); e, tutavia,l'quivoco qui che l'serci sembra poter essere compreso solinririmentoal'uomo. Pensato,invece,a partire dell verit dl'sere,l'ser-ci . . .si alontana dl ririmento al'uomo e si svelcome il'a" dipiegatodl'sserestessocomel'mbitoaperto perl'ente, nel qual quest'ltimo si riporta a s.Il C appropriato eftto avvenire {ereignet} dl'sere stessoe l'uomo,come gardiano dllveritdl'ssere, diconseguenzappropriato e appartiene cos al'ssere inunmodeminente e unico[n einer ausgezeichneten einzigen Weise}>>(bid.).Come questaappropriazioneeminenteeunica>>dl'uomod parte dl'ssere possa avvenire non spiegato in alcun mod, se non con quel di consegenz>>,che restatanto pi problematico, in quanto l'ser-ci stato appena allntanato d ogi ririmento al'uomo. Non sorrend,a questo punto,che l paragasi concudconuna faeincui glistilemi spigolsiliquidnoe INTERMEZZOII233 lciano dl tuto irrioltoilproblma:La dmand su che cosasial'uomotrovasoloral'prirsi diuncammino,che nondimenosi svole allscopertoelsciaveniresu di s l tempesta del'sere>>(. 300). 5 Il problema centale di Beitrage e,in un certo senso, di tttoil pensiero di Heideger ,alora, proprio quellche ogistudntedel prmoannodi flosofaimmediatamente ved e altretanto immeditamente lcia cadre: l relzione fail vivente uomo e il Da-sein. Se l'sser-ci - come Heidgger non si stanca diripetere - consite unicamente nel'essereil-ci,nel'fire lradurae . l'aperto perlveritdl'ssere, d dve proviene e dve si situa quel C>>,che l'sser-ci e ha d essere? Solouna riletturadi paragaf 28 e 29 di Essere e tempo,dedicati al'nalisi del'esserci come situazione emotiva, permete diindividuare il luogoa partire dl quale una risposta diventa possibile. La situazione emotivarivel l'esserci nel suo essere consegato [berantortetsein} al C>>(. I34).L'sserci , cio, sempre g aperto come quel'ente,a cui esso consegato nel suoessere,in quanto l'essere che esso,esistendo,ha d essere>>; e,tutavia, proproil ddvee il dove>>(dasWoherund dasWo)diquestoCrimangonoostinatamenteal'scuro (m Dunkel - ibid.). questo carattere dl'sser-ci,diessere veltonel suoddoveenel suodve,e,tutaviae proprio per questo,tanto piscopertamente aperto>>,che Heideger chiama l'essere-gettato dl'sser-ci nel suo C>> (n seinDa -p.I35).Poche righe dpo,l'straneit e l'oscurit del Ci sono afrmate conancora pi frz:La tonalitemotiva porta l'sser-ci dvanti alChe dl suoC,che glistadi fonte con una implcabil enigaticit>>(. IJ6).Eppure,nellstessocontesto,ilCidfnito,rispetto al'esser-ci,comeSUO>>e,poco prima,legiamochel'sserci portacons fndl'inizio{vonHauseaus}il suoCi>> (.IJJ). questa appartenenz originale,questo caratere di suit>>che dvono essere qui interrogati e messi inquestione. Perch l'sserciconsegato>>al suoCicdme auneniga implcabile e,essendoil Ci, sempre gi diposto in tonalit emotive? Dadve provienequestocarateredive/mentoe 234L'USODEICORPI diestraneitdl C? Perch il Crmane per l'essercitanto impenetrabil? La solriposta possibile che il Ci estraneo,veltoe emotivamente diposto perch non appartiene orignaramente all'serci,maall'uomo,al vivente che ofeall'serciil luogodicui questo habisogo per trovare il SUOC.Lmplicazione diuomo e Eserci ha luogonel Ci,il C il luogo diunconfitto originario, di un'sproprazione e di un'ppropriazione,inci il viventeuomo sitogliee sospend perch l'esserciabbialuogo.Laggantomachiaintornoall'ssere, cheEssereetempo. si propone dirinnovare,supponeuna preliminare ggantomachia intorno al C, che si svolg fail vivente uomo e l'serci. IlCi dell'sserci ha luogonel non luogo dl viventeuomo.E,tutavia,questoconfitto- oquestoreciprocoofirsi-,cheinEssereetemponon tematiztocometalee nei Beitragecompare sol come esigenz di unatafrmazionedll'uomoinEser-ci,restacopertoeasorbitodll relzionefa Eser-ci e Essere. In questo mod,il Ci l'geto diun goco dibussolti dialtco fal'ser-ci e l'uomo,in cui esso,che non pu che provenire dll'uomo, fto proprio dll'ser-ci come se fsse g sempre SUO ed poi appropriato dll'ssere come l sua propria radura. 6La presupposizione delvivente come l'elemento antropofroche fngepercosdiredsostratoall'umanit dell'uomountrattocostantedll flosofamoderna.In questione qui ,inftti,il problma - schiettamente archeolgico - di tutte le denizioni - come quell dll'uomo come animai rationale - che consistono nell'giungere una determinazione qualicativa aunelmento che fnge dfndmento.Se l'uomo veramente tale sol quand d semplicemente vivente diventa razionale,allra si dovr presupporre un animale - uomo non ancora veramente umano. Allo stesso mod,sel'uomo veramente tale soloquand,diventand Esser-ci, si apre all'essere,se l'uomo essenzialmente tale sol quando l radura dell'ssere,ci sigica che vi prima osottodiluiunuomonon-umanoche puodveessere trasfrmato inesserci. INTERMEZZOI I 235 NellLetterasull' umanismo,Heidegersembrain qualhemodcoscientediquestodilemma.Lametafsica, egliscrive,pensal'uomoa partiredllsuaanimalitase non in direzione dell sua umanit))(HEIDEGGER IO, p. I55). Cche occorreinnanzitutochiederese in generalel'essenzdell'uomo giaccianelldimensionedllnimalitas)), se possiamo cogliere questa essenz, fnch deniamo l'uomo come un essere vivente (ebewesen) fa gli altri.L'rrore dl biologsmo non ancora superato in quanto si agunge all corporeitdll'uomol'nima,eal'nimalospirito.L'uomodimoranell suaessenz,solinquantorivendicato dll'esse.e,ek-sisteestaticamentenellraduradll'essere)) (nder Lichtung cesSeins)e questaek-sistenznon pu mai essere pensatacome unamodlitspecica falealtre che deniconol'esserevivente)).Inquesta prospettiva,anche ci che,in paragone all'nimale,attribuiamo all'uomo come animalitas))deve essere pensato a partire dell sua eksistenz (ibid..Il coro dell'uomo)) scrive Heidger a questo punto qualosa diessenzialmente altro rspeto a un organimo animal)).Questa tesi enigatica,avanzta sbrigativamente ma senz riserve,avrebbe frse potuto costitire il gere diuna diversa concezione dl rapportonon soltanto fal'animalitas e l'humanitas,ma anchefal'uomo e l'serci.Inquestione qui, come per il coro dll schiavo in Aritotele,null di meno dell possibilit diun altro coro dll'uomo.Tutavia,nel testo dll Lettera, essanon riresa n ulteriormente sviluppata. Al contario, poche pagne dpo,l relzionefal'uomo e l'serci evocataintermini che,malad il tentativo di prendre d essa l distanze,sembrano ricadre nell'poria di un essere vivente che solo accettand l rivendicazione dll'essere diventa veramente umano. L'essenz dl'uomo consite in c,che egli piche il nud uomo[mehralsderblosseMensch,nellmiuraincui questo inteso come vivente dtato di ragone.Pi non dve esserequicompresoinmodaditivo,come seldnizionetadizionaledl'uomodvesserestareldterminaione fndmentale subire poiunampliamentoatraversol'g-236L'USODEICORPI gunt dl'esitenzial.Il pi sigica: pi orgnariamente e, perci, piessenzialmente nel'ssenz.Ma propro qui compare l'niga:l'uomo nel'ssere-getto.Cvuoi dire: l'uomo come contaccolo [Gegenwurf} ek-sistente dl'ssere pi dll'animai rationale, propro in quanto meno ripeto all'uomo che si concepisce a parre dll sogetvit.L'uomo nonil sigoredl'nte.L'uomoil patore dl'ssere.In questomenol'uomonon subiceuna perdit,ma gga,inquanto perviene nellvertdll'essere.Egliotene l'ssenzial povert dlpatore,l cui digit comiste nel'sser chiamato dll'essere nel salvaguardia dll suaverit.Questachiamatviene dl geto[Wurf},dcui proviene l'sser getato dl'serci [p.IJ2-IJ} Quisivedecome l flosofa prima sempreinnanzitto pensiero del'ntropogenesi,dl diventar uomo.Machi qui getato? Se l'serci ci che si genera come contaccolpo allchiamata del'ssere,qualosacome una animalito una non-umanit ancora presupposto al veramente umano, al'serciche,pro-getatonel suoC, perviene nellverit dll'essere.Certo,il contraccolo,second uno schema dialttico che Hegel ci ha reso fmilire, pi originario dlpresupposto,cio del'animai rationale. Mailpresupposto nacond qui ilfto che l'perazione dialetica lcia un resto che permanenoninte"ogato.L'eventoantopogeneticodl'ppropriazione d parte del'sserenon pu che essersi prodto in unvivente,il cuidstinononpunonessereinquestione nel'sserci.Sol una concezione dl'umano che non sol non agungessenull al'nimalit,ma nemmeno sopravvenisse ad alunch,si sarebbeveramente emancipatadlldfnizione metafsicadl'uomo.Unatalumanitnon potebbe ttavia mai essere pensata come un compito d prendre in carico n come l riposta a una chiamata. 1Nei paragaf IO e I2 diEssere e tempo,l relzione faessercievitaerastatacorsivamente tatataerisoltanel semo di un primato ontico e antologico dl'serci sul semplicemente vivente. I NTERMEZZOI I 237 La vit - qui lgiamo - un modo di essere particolre,ma essenzialmetteaccessibil solnel'sserci.L'ntolgadll vitasiotiene solsullviadiun'interretaione prvativa; essadterminaquelchedv'ssere,perchqualosacomeun sol-pi-vita[nur-noch-Leben} possaessere.Lavitanon un mero esser disponibil e neppure Eserci.L'serci, d parte sua,non mai dterminabil antolgcamente in mot che lo si ponga prima come vita(antologicamente indterminata)e poi si agiunga ancora qualosa [. so]. Certo,qualunque denizione di ciche preced il pensieroeillingago- lcompremionedll'esserepropria dl'sserci - nan pu che essere presupposta d questi e a questi.L'evento,l'ppropriazione del'uomod partedel'ssere ataversol'sserci,qualcosache presupponeilviventeal quale enel quale l'evento si prodto.Heideger sa perttamente checicheil lingagocorrente e le scienze naturali chiamano vita ,come l certez sensibil in Hegelun presuppostoche,come tal,si otiene solinvia prvativa a partire dll'esserci, per tornare poi al quale oco"e riagiungere ci che si tolto.Main questione , appunto,lostatto diquesto presupposto - in questocaso,il solo-pi-vita - e essonon puessere semplicemente messo d parte.Heidger sugeriscechelvitanonunsempliceesserdisponibile (pures Vorhandensein - ibid.),ma nemmeno ha l strutura dl'esserci.Tutavia i/ mod d'essere dellvita non,in Essere e tempo,ulteriormente inte"ogato e Heidger si limita a ribadire che l costituzione antolgca dellvita puessere determinata (ad esempio dll biolga) per via di privazione solotpartiredllstuturaantolgcadel'sserci:tanto anticamente che antolgcamente,il prmato speta al'esserenel-mond come prendrsi cura (. 58).Ma l'esserenel-mond(n-der-Welt-sein) come stutura orignaria del Dasein non l stessa cosa che l'mbiente (mwelt) animale. .8.Nel semestreinvernaleI929-30,dueannidpol pubblicazione di Essere e tempo,al rapporto fa l'nimale e l'uomo Heideger ha dedicatoun intero corso,il cui testo, pubblicatonel I983colttoloConcettifondamentali della 238L'USODEICORPI metafsica,certamenteuna dele sue operemagiori(c supra, pp.I25-I6).Qui l relzione fal'uomo e l'nimal (e,anche se Heidegernonlomenziona esplicitamente, fa ilvivente uomo e l'esserci) postainmodoben pi radicale diunacriticadelldialetica di privazione e adizione, implicita nell dfnizione metafsica dell'animairationale. Ilmododiesseredel'nimale appare qui,rispettoaquell dll'uomo,come il pivicinoe,insieme,il pi dif ciled pensare.Ilcorsoesordisceopponendoall'uomo. Si frmava alungoaosservarei giocatori diboccenel villgio,commentandone i gesti conuna sorta di partecipe, ilre competenz. E,incompagia di Ren Char o incasa di Madme Mathieu,mostava con agodiconoscere l qualit del'uva o dl vino. Maquand,vicino a Aix,ragungemmo dpouna lungaescursione nel boscoil punto doveCznne piantavail suocavaleto,restimmobile per quasiun'ra, mutoe come tamortitodvanti all stupendvisione dll St.Vctoire.Forse,anche se ora l storiadl'ssere era giuntaall fne e l tonalitemotiva fndmentale eraormai l Ce|assenhe|t, cercava ancora diassumere il C,di dimorare nell radura del'essere,nell sospesa animalit. I2.Sel'nterretazione dellgenesidl'umanodl'nimalit che abbiamo qui delineato corretta,allra l possibilitnon una categoriamod/e fale alte,ma l dimensione antolgica fndmentale,incui l'ssere e il mond si dichiudono dll sospensione dl'ambiente animal. Ed perch l'essere si rivel innanzitutto nell frma dl possibile, che Heidger pu scrivere chel'uomo,che come tascendenzesistente si slnciainavanti in possibilit,un essere di lontananz(HEDEGGERIO,p.IJI/L'uomounesseredi lontananz, perch un essere di possibilit,ma,inquanto INTERMEZZOII243 l possibilit a cui assegatonon che l sospensione dell relzione immediata dl'nimal col suo ambiente,essacontiene il null e il non-essere come suoi trati essenziali.E proprio perch l'esser-uomo gli dto soltantocome possibilit, l'uomo continuamente in atto di ricadere nel'nimalit.Il privilgodl possibilitnel'antologiaheidegerianaindisolubil dl'poriache assegaal'uomol'umanitcome uncompito,che,come tal,pu essereogivoltascambiato con un compito politico. IJ.Nel I929,a Davos,durante il confonto - o l scontro -fa Cassirer e Heidgeril giovane Emmanuel Lvinas, che vi asisteva con alti compagi facui Franz Rosenzweig, prese risolutamente partito per HeidegerSiracconta che l sera,mentrediscutevanoe fstegiavanoinsiemelvittoria dlnuovopensierocontrolvecchia flosofaaccademica, Lvina,inflndsi in testa una parrucca bianca,abbia fto l caricatura dl flosof neokantiano,conl suaimponente, precoce canizie.Tnto pi singolre che alunefa l categorie centrali dl pensiero dl primo Lvina possano essere ltte senz frztra come caricature (nel sensoetimologico di (protekaikoinotatedynamispsyches,kath' henhyparcheitozentoisapasin - Dea.,4I5a 25). Egli si serve, per dsigare questa parte dl'nima,dl termine phytikon(vegetativo o vegetale)una sol volta,nchTticanicomachea,per ditingerldll parte concupiscibile(epithymetikon)eribadirel sua esclusione d/ |ogos La parteirrazionaldl'nimaduplice:quellvegetativanon partecipain alunmoddllragione,quellconcupiscibilinvecevi parecia in qualhe modo,in quanto obbedisce e ottempera all ragione>>(EN,no2b 29-34). Ma poich solo nell pitte che l fcoltnutitivasi separadquellsensitiva(il threptikonsi separa dl sensitivofaisthetikon] nele piante fen tois phytois] - De an., 4I5aI),icommentatoriantichi preserol'bitudine didsigarl col termine phytikon(ophytik psych ophytik dynamis). CosTmistio,nel suo commento al Deanima,pu scrivere:l'nima ha molte fcoltfdynameis]. . .comequellchevienechiamatavegetativafphytiken], lcuioperazioni sonoinnanzituttol nutrizione, poi l crescita e infne l generazione>>(TEMISTIO, p. 44).nima vegetativa>>(phytikpsych)sitova invece nel De animadi Alssandro di Afodisia. signicativoche Alssandro possa chiedersi se il principiovegetativoappartengaal'nimaosemplicemente all natra: il principio vegetativo ,infti,semprein atonegli animali,anche nel sonno,mente l altre potenze del'nima non sono sempre in ato (LESSDRO, p. 7).Se il vegetativa appartenesse al'nima,sarebbe alora impossibil portare nell stesso tempo al'tto le altre fcolt;il nutritivo,infti, neglianimalisempreinato,mentrenessun'lta fcolt LA VITADIVI SA257 lo . . .se l potenz dl'nima fsseunitaria,anche lealtre fcolt sarebbero sempre in atto. Attraversole traduzioniltine deicommentatori greci, l'espressione vitavegetativa passallmedicinamedievale emodernacome terminetecnico.Lamedicinamodernaassume all sua base un'rticolzione dll vita,l cui origne metafsico-politica e nonbiolgico-scientica. NIl De anima verisimilmenteil primotestoincui vita(zo) acquistaun senso generico,distintodllvita del singoloindividuovivente,duna vita.IvanIlichha dfnitoil concettomoderno di >eun fticcioeneharintracciatola prima apparizione nel pasodelVngeloincuiGesdice:'1osonolavita". Non"iosono unavita':bens'1osono |a vita" toutcoutt(LLICH 2, p. 230; supta,pp.r6-IJ).La nozione diuna entit"vita"egli scrive che pu essere protetta legalmente e profssionalmente statatortuosamente costuita per mezo di un discorso legale-medico-religioso-scientico, le cui radici si adentrano profndmente nel passatoteologico>>.Chiesa eistituzionilicheconvergonooginelconsiderarequesta nozione spetrale,che pu applicarsi nelo stessomodo a tuttoe anull,comel'getto sacro e precipuo dele loro cure, qualcosa che pu essere manipolato e gestito e,insieme,diso e protetto. 1. 7. Decisivo, ne||a nostra ptospettiva, che questadivisione de||avita abbia come ta|e immediatamente unsignihcato po|itico. Petch |az possa taggiungete |'au-tarchiaecostituirsicomeunavitapo|itica (bios poltikos) , necessario che essa sia div|sa e che una de||e sue artico-|azionisiaesc|usae, ne||o stesso tempo, inc|usa e postaafondamento negat|vo de||apoliteia.Pet questo ne||'Etica nicomachea, Aristote|ehacuradiptecisateche|' uomopo-|iticodeveconoscetecichetiguarda|' animaesapetecheviinessaunaparte- |avitanutritiva,ovegetativa) - chenonpartecipaina|cunmodode||atagionee,nonessendopertantovetamenteumana, timaneesc|usada||afe|ic|teda||avitt ,equindida||apo|itica) .258L'USODEICORPI Bisogna dunque che anche l' uomo politico conosca ci che concerne l'anima . . .eabbiamodettoche viuna parte di essa che priva di ragione,un'altra che invece la possiede. Sequestesianoseparatecomeavvieneper lemembra del corpoepertuttocichecompostodipartioseinvece esse,puressendoduesecondolalorodefnizione,siano per per natura inseparabili, come in una superfcie sferica la parte concava e la parte onvessa, ci non implica alcuna diferenzaper ilpresentediscorso.Della parteirrazionale, unasembracomune[atuttiiviventi]evegetale,cioil principiodellanutrizioneedellacrescita,e,infatti,una tale facolt dell'anima la si trova in tutti gli esseri che si nutrono,negliembrionicome anche negliessericompleti . . .Lavirtdiunatalefacolt apparequindicomuneatutti gliesseri enon propriamente umana[anthropine] .Questa parte e questa facolt sono in attosoprattuttonelsonnoe, in quanto dormono,il buono e il cattivonon diferiscono quasi in nulla, per cui si dice che per met della vita le persone infelici non diferiscono afatto da quelle felici . . .Possiamo pertanto lasciare da parte la vita nutritiva, in quanto essa non partecipa della virt umana[no2a23 - no2b14] . Nei Magamoraliaquesta esc|usione tibadita inpattico|ate tispetto a||a fe|icit. -|' anima nuttitiva nonconttibuiscea||afe|icit,u;a,;) . NNel Deanima,Aristotele stabilisce una singolre corripondnz fa il tatoe l vita nutitiva,quasi che al tatto competesse,sul piano dll semazione,l stessoruol primordiale che corrisponde all nutrizione.Dopo aver ribadito che l fcoltnutritivadevetrovarsiintuti gliesserichecrescono e si corrompono,egli scrive che >iverbimediodponenti? Esinonesprimono un'operaione,ma l dpongono,l neutralizno e rendno inopersae,inquestomodo,lespongono.Ilsogetonon semplicemente,nelle parolediBenvenite,internoal processo,ma,avendo depostol sua azione,si espostoinsieme ad essa.Nell frma-di-vita,ativite passivitcoincidono. Cos,nel temaiconogafcodelldposizione - ad esempio, nell dposizione diTzianoal Museodl Louvre- - Cristo ha interamente dposto l gwriae l regalitche,inqualche mod,ancora gli competevano sull croce e,tutavia, proprio e soltanto in questomod,quand egli ormai al di ldell passione e dll'zione,l dstitzione compiuta dellsua regalit inaugra l nuova et dell'umanit rednta. 14.1utti g|i essetiviventisonoin una fotmadivita,manontuttisono,ononsemptesono)unafotma-di-vita.Ne|puntoincui|afotma-di-vitasicostituisce, essadesti-tuisce e tende inopetose tutte |e singo|e fotme divita. Eso|tantov|vendo unavitachesicostituisceunafotma-di-vita,come|' inopetositimmanenteinognivita. Lacosti-tuzionediunafotma-di-vitacoincide,cio,integta|mentecon|adestituzionede||econdizionisocia||ebio|ogicheincuiessasittovagettata.Lafotma-di-vita,inquestosen-so,|atevocazioneditutte|evocazionifattizie,chedeponee mette in tensione da||'intetno ne| gesto stesso in cui simantiene e dimota in esse. Non si ttatta di pensate unafotmadivitamig|ioteopiautentica,unptincipiosupe-tioteouna|ttove,chesoptavvienea||efotmedivitaea||evocazioni fattizie pet tevocat|e e tendet|e inopetose. Li-PERUNATEORIADELLAPOTENZADESTITUENTE351 nopetositnonun'a|ttaopetachesoptavvienea||eopetepetdisattivat|eedepot|e.essacoincideintegta|menteeco-stitutivamentecon|a|otodestituzione,co|viveteunavita.Sicomptendea||ota|amnzioneessenzia|eche|atta-dizione de||a h|osoha occidenta|e ha assegnato a||a vitacontemp|ativa e a||' inopetosit. |a fotma-di-vita, |a vitaptoptiamente umanaque||ache, tendendoinopetose|eopeteemnzionispecihchede|vivente,|efa,petcosdite,gitate a vuoto e,in questo modo, |e apte in possibi|it.Contemp|azione e inopetositsono, in questo senso, g|iopetatoti metahsici de||' anttopogenesi,che, |ibetando i|viventeuomodaognidestinobio|ogicoosocia|eedaognicompitoptedetetminato,|otendonodisponibi|epetque|-|apattico|ateassenzadi opetache siamo abituati a chia-mate -po|itica e -atte.Po|iticae atte non sono compitin semp|icemente -opete.esse nominano, piuttosto, |adimensione in cui |e opetazioni |inguistiche e cotpotee,matetia|i e immatetia|i,bio|ogiche e socia|ixengono di-sattivateecontemp|atecometa|ipet|ibetate|' inopetositchetimastainesseimptigionata. Linquestoconsistei|massimobeneche,secondoi|h|osofo, |' uomopuspeta-te.-una|etizia