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Giornalino di classe n.1
13/02/2016
V A ginnasio 2015/2016
I.I.S.S. Marini-Gioia Amalfi
Arte e spettacolo:
I Promessi Sposi-
Opera Moderna
Inchiesta:
Che cos' una frana?
Da noi una strada
chiusa.
Editoriale:
Il potere della parola
Intervista:
Latino e Greco
nella scuola 2.0
Cultura:
Il Capodanno
Bizantino
Arte e Spettacolo:
Amalfi Musical
Pagina 1
nata l'unica radio in Italia, fatta, diret-
ta e condotta da adolescenti dagli 11 ai 17
anni. Un alunno dellistituto Marini Gioia ne fa parte dal 2015. I servizi vanno in
onda da qualunque posto, che sia la ca-
mera di un amico, un parcheggio, una
discoteca, dalla strada .Trattano i pi svariati temi. Radio Immaginaria esiste
dal 2010 ed nata a Castel guelfo di Bo-
logna. La radio trasmette via web e attra-
verso una pagina Facebook. Radio Imma-
ginaria sar anche a Sanremo per la diret-
ta del festival! Qui il link del sito ufficia-
le:
Diamo il benvenuto a , la prima edizione del nostro giornalino digitale di classe.
L'idea di costituire una redazione di classe nasce
da una proposta della Dirigente scolastica del no-
stro istituto, Dott.ssa Solange Sabin Sonia Hutter,
subito accolta con entusiasmo da noi alunni della
VA ginnasio.
Tutti i lavori del nostro giornalino sono frutto di
esercitazioni individuali e di gruppo svolte nell'ar-
co del quadrimestre sotto la guida della nostra do-
cente di Italiano, professoressa Camelia Mimma,
nell'ambito del normale programma curricolare.
Le modalit attraverso le quali siamo riusciti a co-
ordinare il lavoro di redazione, anche oltre lorario scolastico, sono le piattaforme multimediali Goo-
gle Drive e Google Classroom, cui il nostro Istitu-
to si recentemente registrato.
Apriamo questo numero con un editoriale sul pote-
re della parola, tematica da noi molto sentita, tanto
da dare il titolo alla nostra testata: , in Greco, significa appunto parola. Partendo dalla lettura dei
capitoli iniziali de I Promessi Sposi, attraverso una serie di riflessioni e attualizzazioni, siamo
giunti alla conclusione che solo la cultura capace
di difenderci da coloro che usano la parola con lo
scopo di non comunicare.
Il giornale contiene, poi, articoli riguardanti eventi
culturali legati al nostro territorio. Abbiamo, infat-
ti, realizzato un intervista agli attori di Amalfi Musical, lo spettacolo incentrato sulla storia della
perla della nostra costiera, arricchito di un trailer
pubblicitario da noi creato; segue, quindi, una re-
censione del musical I Promessi Sposi- Opera Moderna, al quale la nostra classe ha assistito nel mese di novembre e, infine, un articolo culturale
sulla nota manifestazione del Capodanno Bizanti-
no che si tiene ogni anno ad Amalfi il 1 settembre.
Uninchiesta approfondisce un problema che tocca da vicino molti studenti pendolari: ci sembrato
opportuno occuparci, nella prima edizione di que-
sto giornalino, degli eventi franosi che per lunghi
periodi causano la chiusura delle strade costiere.
Chiude questo numero il nostro saluto al pino se-
colare che fino al mese di ottobre era situato nel
cortile del nostro istituto e ne stato, certamente,
lalunno pi vecchio.
In tempo di iscrizioni abbiamo pensato di
realizzare un inserto speciale del nostro giornalino
nel quale raccogliamo le testimonianze di
diplomandi, neodiplomati ed ex alunni del Liceo
Classico, oggi affermati professionisti, per far
comprendere a tutti lutilit delle lingue classiche nellera digitale. Un classico, infatti, non passa mai di moda!
Speriamo che apprezzerete il nostro lavoro, al qua-
le ci siamo dedicati con passione. Vi auguriamo
buona lettura e vi diciamo arrivederci al prossimo
numero.
LA REDAZIONE
http://
www.radioimmaginaria.it/
Pagina 2 Pagina 2
Il nostro primo editoriale nasce
da una riflessione sul colloquio
fra Renzo e lAvvocato Azzec-ca-garbugli, quanto mai attuale
come molte pagine manzoniane.
Un tema centrale nel romanzo
la raffigurazione del potere come
macchina dellinganno, che si afferma anche tramite la mani-
polazione del linguaggio.
Lavvocato Azzecca-garbugli un vero giocoliere della parola,
spregiudicato e abile nel mano-
vrare le grida, che ingombrano il tavolo del suo studio, nel quale
Renzo si recato per cercare una
soluzione agli impedimenti diri-menti (error, conditio, votum, cognatio, crimen...) enumerati da Don Abbondio per rinviare il
matrimonio.
I ritratti dei dodici Cesari alle
pareti incutono un rispetto reve-
renziale; i libri sugli scaffali,
vecchi e polverosi, dicono a un
osservatore attento che l'avvoca-
to non li usa molto spesso, ma
agli occhi del giovane, che a ma-
la pena legge lo stampato, sono
prova di cultura.
Il capitolo ci offre la dimostra-
zione evidente del sistema giudi-
ziario secentesco: l'avvocato,
inizialmente, quando ancora cre-
de che Renzo sia uno dei bravi,
si mette a sua disposizione, ma
quando scopre che egli la vitti-
ma lo fa uscire dallo studio con
parole sgarbate; rappresentante
di una societ corrotta, usa il
potere, (la conoscenza), contro
gli umili e gli indifesi.
Gi Don Abbondio aveva susci-
tato la reazione stizzita del pro-
messo sposo, (Che vuol ch'io
faccia del suo latinorum?), citando in latino norme del dirit-
to canonico.
Azzecca-garbugli, come don Ab-
bondio, comunica con l'obiettivo
di non comunicare.
E una strategia che si ripresenta ancora oggi, in altri contesti.
Ne d testimonianza Italo Calvi-
no in un articolo apparso nel
1965 sul quotidiano Il Giorno: Lantilingua. Riportando il testo di un verbale, in cui un brigadiere
traduce meccanicamente il rac-conto snello di un testimone in un
forzato italiano aulico, Calvino ci
dimostra cos lantilingua, ovvero l'arte di complicare una lingua semplice che, da centanni a questa parte, ha con-tagiato il nostro linguaggio quoti-
diano. L'antilingua adopera voca-
boli astratti, preferisce parole si-
mili (sinonimi) all'italiano cor-
rente e una costruzione sintattica
complicata. E un linguaggio arti-colato e oscuro a molti, che sci-
vola nel cosiddetto burocratese,
presente nei testi delle leggi, nel
linguaggio dei politici, nei docu-
menti ufficiali: non si ammetter
mai che qualcosa si trovi dietro,
bens sar situato in posizione
retrostante.
Stiamo perdendo la capacit di
dare il nome giusto alle cose. Ma
come pu un cittadino compren-
dere i propri diritti e i propri do-
veri, se questi non vengono espo-
sti in un linguaggio semplice e
chiaro?
Dove trionfa l'antilingua non si
comunica, si fa finta di comuni-
care.
Soltanto negli ultimi anni in
Europa e in Italia sono state
denunciate le anomalie
dellantilingua burocratica ed stata adottata una politica di
semplificazione del linguag-
gio degli atti amministrativi.
Se ne pu avere facilmente
prova confrontando le bollette
di luce e di gas con quelle di
dieci anni fa.
Noi adolescenti possiamo op-
porci al potere della parola
con la cultura, strumento es-
senziale per custodire e difen-
dere i nostri diritti.
Per, dinanzi a scelte politi-
che che tagliano gli investi-
menti per istruzione e cultura,
possiamo solo cantare con
Fedez: Non ci fanno n la-vorare, n studiare perch un
popolo di ignoranti pi faci-
le da governare.
Flavia Di Lieto
Mariarosaria Ruocco
n.1
Pagina 3
Amalfi Musical In occasione di un lavoro scolastico, un'intervista da
realizzare in gruppo su una tematica legata al territo-
rio, abbiamo deciso di intervistare gli attori di Amalfi
Musical, orgoglio costiero e non solo. Siamo stati ono-
rati di incontrare Ario Avecone, Vincenzo Oddo e Nuc-
cia Paolillo, e li ringraziamo ancora per la disponibili-
t e per il pomeriggio trascorso con noi.
Intervistatore: Buonasera, innanzitutto grazie per la
vostra disponibilit. Inizierei a farvi qualche do-
manda in generaleQuando nata la vostra passio-ne per il teatro?
Vincenzo Oddo (Cardinale Luigi): Diciamo che il tea-
tro lho visto in tv sin da piccolino durante il periodo natalizio: chi non ha visto il grande Eduardo! Mi appas-
sionava molto, ma non era certo una scelta di vita o un
hobby. Poi, frequentando un gruppo di amici, ci fu pre-
sentato un professore di italiano, molto appassionato di
teatro, che mi trasmise questa vera e propria passione.
Da l ho cominciato a frequentare laboratori di teatro, a
leggere molto e ad avvicinarmi sempre di pi a
questarte. Ario Avecone (Antonio): Io, invece, mi occupavo prin-
cipalmente di musica, suonavo nei locali e cantavo, poi,
casualmente vidi a Sanremo Cocciante, che presentava
la versione francese di Notre Dame de Paris. Sentii
queste canzoni, voci spettacolari e cominciai a studiare
il musical, e da l iniziato tutto.
I: Avete frequentato una scuola di recitazione o di
canto?
Vincenzo: Io ho frequentato lAccademia di teatro del Maestro Casagrande, diversi stage e laboratori di teatro.
Ario: Personalmente sono autodidatta, non ho studiato
n canto, n teatro, n musica. Per avevo in famiglia
mia madre, che una grande esperta di teatro, che mi
ha insegnato le basi.
I: Quali sono le principali difficolt che si incontra-
no nel lavoro teatrale?
Ario: Sono tantissime, a partire dal continuo rapporto
con il pubblico. Siamo sempre molto concentrati sotto
locchio vigile delle persone! In secondo luogo bisogna saper fare tutto, sapersi muovere, far muovere il corpo,
il viso, essere espressivi, e recitare in maniera convin-
cente. Nel Musical ancora pi complicato perch bi-
sogna saper cantare, nel nostro, in particolare, bisogna
anche saper combattere!
Vincenzo: Come dice Ario la concentrazione la cosa pi importante. Fondamentalmente chi porta a teatro un
personaggio deve immedesimarsi in esso, perdere se
stesso e le sue non concentrazioni.
I: Un consiglio ad un aspirante attore.
Vincenzo: Crederci. Se sai di poter trasmettere qualco-
sa, vai avanti.
I: Adesso passiamo alle domande individuali. Par-
tiamo con Vincenzo Oddo, che abbiamo ammirato
nelle vesti del Cardinale Luigi.
Quanto stato difficile interpretare questo ruolo?
Vincenzo: Difficile no. E' un bel personaggio. Un per-
sonaggio abbastanza idoneo alla mia personalit.
I: Quanto impegnativo conciliare il tuo lavoro con
un' attivit teatrale cos importante?
Vincenzo: Molto impegnativo. Se sono riuscito a conci-
liare entrambi le cose lo devo ad Ario. Saltavo molte
prove, ma riuscivo a incastrarmi tra una prova e l'altra.
I: Ora passiamo ad Ario, un grande attore con una
grande voce, che per nella vita fa anche altro.
Quando hai capito che la recitazione e il canto po-
tessero diventare pi di una passione?
Ario: Soprattutto il canto. Ascoltando i consigli e pro-
vandoci. Con il tempo si riesce a capire e a migliorare.
I: Avresti mai immaginato un cos grande successo
per Amalfi Musical?
Ario: Sinceramente no. Immaginavo una stagione, due
stagioni... Arrivare a 300 repliche era impensabile! Ha
colpito le persone perch semplice, ma profondo. E'
stata una sorpresa per tutti!
n.1 Pagina 4
I: Adesso una domanda per Nuccia, un'insegnate di
canto, una cantante e non solo: come hai reagito alla
proposta di entrare nel cast?
Nuccia Paolillo (Livia): Con Ario parlavo molto di que-
sto progetto, ed io sono stata una delle prime a sapere di
questo Musical. L'ho visto nascere e ci ho creduto fin da
subito.
I: Amalfi Musical quindi possiamo definirlo un suc-
cesso costiero e tutti noi, amalfitani e non solo, ne sia-
mo molto affezionati. Ma, potendo scegliere, avreste
scelto di interpretare proprio i vostri ruoli, e soprat-
tutto c' qualcosa che vi accomuna con il personaggio
che interpretate?
Vincenzo: All'inizio dovevo interpretare Sicardo, quindi
se mi chiedi chi avrei voluto interpretare ti rispondo lui.
Ma per mancanza di tempo, per i due brani musicali, ab-
biamo optato per il Cardinale Luigi.
Ario: Io sono il regista e quindi ho attribuito i ruoli perso-
nalmente. Sono entrato in scena in un secondo momento,
nelle vesti di Antonio, il protagonista.
Nuccia: Non avendo la vocalit e l'et di Giovanna, inter-preto Madama Livia e Ario ha scritto i brani sulla mia
voce.
I: Ogni volta che assisto ad uno spettacolo teatrale mi
chiedo quanto sia difficile ricordare tutto a memoria, i
gesti, i passi e le posizioni. Avete un metodo per ricor-
dare tutto?
Tutti: Provare, provare, provare! Provare a casa, inseren-
do piano piano i gesti e le posizioni. Poi ognuno ha il suo
metodo, chi preferisce provare a casa e chi invece ha bi-
sogno di provare con gli altri. Il metodo cucito su ogni
persona.
I: Se doveste scegliere un solo nome chi sarebbe il vo-
stro mito teatrale?
Vincenzo: Secondo me, il pi grande attore teatrale mai
esistito Vittorio Gassman. Altri miti sono Giancarlo
Giannini e il maestro Casagrande.
Ario: Il mio mito in assoluto Carl Anderson, il Giuda
nero di Jesus Christ Superstar.
Nuccia: Gigi Proietti. Lui il mio mito da sempre. Poi
come cantante, da cui ho preso la vocalit, Mina. Questi
sono i miei due miti.
I: Avete un aneddoto o un retroscena successo dietro
le quinte?
Vincenzo: Tantissimi! Hai una serata a disposizione per
noi?! Succede, ed normale. Non solo dietro le quinte,
anche durante il musical. Qualche volta si calca la mano e
cerchiamo di farli succedere, altre volte accadono im-
provvisamente! Una sera, per esempio, si spezzata una
spada durante un combattimento.
Nuccia: Giovanna perse il cerchietto e una vecchietta
cercava in tutti modi, tutta la sera, di porgerle il cerchiet-
to! O una papera pi eclatante stata quando io ero a terra, con Bruno ferito, e la nostra signora fan ci bacia-va, ci abbracciava e sussurrava bravi, bravi! E quando Vincenzo entr in scena disse: Oiccan pur o munsi-gnor! Non tutti capiscono che non il Cardinale ad uc-cidere Sicardo. E alcune signore, nel silenzio totale, e-
sclamano ironicamente:E chest 'a Chies! Ario: Le guardie uscendo andarono contro un muro, la
porta era chiusa... sono successe cose incredibili!
I: Le domande sono finite, ma vorrei concludere que-
sta piacevole serata da giornalista improvvisata con un vostro piccolo omaggio musicale!
[Gli attori/cantanti si sono esibiti live, per noi, con il cele-
bre ritornello di Amalfi Musical Si squarcia il cielo
blu,si allineano le stelle, si innalzano le vele di questa
civilt, due lampi in mezzo al blu dividono la notte, dise-
gnano le rotte della nostra libert! Amalfi rivivr!]
Pagina 5
Il 25 novembre 2015 noi ra-
gazzi della classe V ginnasio
ci siamo recati al teatro Pala-
partenope di Napoli per assi-
stere a I promessi sposiOpera moderna, una rappre-sentazione scenica a met
strada tra il musical e lopera rock ispirata allomonimo romanzo di Alessandro Man-
zoni.
Autore del testo e capo della
regia Michele Guard, men-
tre le musiche sono ad opera
di Pippo Flora. Il cast d'ecce-
zione composto da un gran-
de corpo di ballo di ben 20
elementi, con coreografie che
in alcuni passaggi diventano
movimentata scenografia.
Linsieme degli interpreti costituito da attori-cantanti di
talento; tutti riescono ad es-
sere protagonisti in determi-
nate scene dello spettacolo
poich lattribuzione delle parti ben equilibrata.
Graziano Galtone ci fa di-
menticare la figura goffa e
impacciata del personaggio
manzoniano, mentre ritrovia-
mo in lui la durezza e la vo-
lont testarda di Renzo.
Nelle vesti di Lucia una gio-
vane Noemi Smorra personi-
fica con grande consapevo-
lezza e intensit il personag-
gio a cui Manzoni affida il
compito di rappresentare il
suo sentimento della vita, la
concezione del dolore e il
senso del divino.
Don Rodrigo, interpretato da
Gi Di Tonno, incarna per-
fettamente larroganza del potere mentre Vittorio Mat-
teucci straordinario nel suo
tormentato Innominato, Co-
lui che non deve essere nomi-
nato, che si presenta circon-
dato da ombre nere e
Dissennatori. La sensuale e tenera monaca
di Monza interpretata da
Lola Ponce, mentre Christian
Gravina si sdoppia con agilit
tra Fra Cristoforo e il cardina-
le Borromeo.
Il musical ha una durata di
quasi tre ore, non lascia spa-
zio a tempi morti ed diviso
in due atti. La prima scena
una presentazione cantata di
tutti i personaggi principali
dopodich si procede con la
storia che tutti conosciamo.
Particolare attenzione stata
prestata alla scenografia dello
spettacolo che pu contare su
tre grandi palcoscenici ruo-
tanti; inoltre alcuni carri mo-
bili danno fluidit alle scene a-
prendosi, chiudendosi, separando-
si; tutto curato nei minimi detta-
gli.
Le scene pi interessanti sono
quelle in cui Don Rodrigo, situato
in alto, su una sorta di ragnatela,
come un deus ex machina, con dei
fili muove i ballerini, marionette
che si piegano al suo volere; inca-
strato al centro di questi c Don Abbondio, che rappresenta tutti
gli uomini vili che non osano ri-
bellarsi ai prepotenti. Altrettanto
caratteristica la scena in cui
lavvocato Azzecca-Garbugli, dallalto di una pila di libri, canta La legge uguale per tutti, me-ditando su come punire il delin-
quente che ostacola il matrimonio
del povero Renzo.
Lopera rimane abbastanza fedele al romanzo, tuttavia presenta alcu-
ne incongruenze: infatti in
questultimo Lucia vista da don Rodrigo solo come una scommes-
sa, mentre nellopera moderna si evince un vero e proprio sentimen-
to di passione.
Pochi sono gli elementi a sfavore
di questo spettacolo, ma tra questi
c, senza dubbio, la scelta di met-tere in scena una storia completa-
mente cantata senza nemmeno una
battuta recitata. Inoltre, lacustica era ad un volume troppo alto e,
avendo noi dei posti laterali, quin-
di piuttosto vicini alle casse, ri-
sultata difficile la comprensione di
alcune parole.
Ciononostante un buon modo
innovativo per avvicinare i giovani
a un grande classico della lettera-
tura italiana, in unottica insolita,
sulla scia di grandi successi come
Il gobbo di Notre Dame.
n.1 Pagina 6
Ad Amalfi il Capodanno non cade il primo genna-
io, ma il primo settembre. Questo particolare tipo di
Capodanno conosciuto con lappellativo di bizantino. A conferirgli questo nome stato il medievalista amalfitano Giuseppe Gargano che,
negli anni 80 del Novecento, ide quello che sa-rebbe diventato un evento storico e culturale di rile-
vante importanza.
La manifestazione conta 13 edizioni, di cui 10 inin-
terrotte dal 1999 al 2009; poi stata sospesa per
qualche anno perch non cerano, in quel momento,
fondi disponibili.
Come il professore Gargano stesso, da noi intervi-
stato, ci ha dichiarato, lidea di realizzare questa manifestazione nacque gi nel 1979 e fu presentata
allallora azienda di Soggiorno e Turismo, ma ri-mase lettera morta poich non fu presa in consi-derazione dai vari commissari che si succedettero
alla gestione dellEnte.
Solo nel 1979 questo progetto fu indicato da Mario
Grimaldi al sindaco Luigi Torre e allassessore alla cultura Antonio Bottiglieri, che decisero di am-
pliarlo anche con giochi medievali.
Il 1 settembre non coincideva altro che con linizio dellanno fiscale e giuridico nei territori dellImpero dOriente, ovvero tutto linsieme di quelle cittadine periferiche dellimpero cui apparte-neva anche Amalfi. In questa data ogni anno, infat-
ti, venivano nominati dei nuovi comites, ovvero i
nuovi capi della Repubblica marinara. Si trattava di
una prassi che ebbe anche una vita lunga, conside-
rando che entr in vigore a partire dallanno 839 per rimanere valida fino al X secolo e, dopo una
breve interruzione, torn in auge nel 1266 sotto il
dominio angioino per durare fino allavvento dei
Borbone.
Allepoca tutto si svolgeva presso la Chiesa del Santo Salvatore de Birecto di Atrani, che era sede
ufficiale delle assemblee pubbliche nonch
dellincoronazione dei duchi. Questa location sta-ta mantenuta tuttoggi nellambito della manifesta-zione: la cerimonia di investitura del Duca di A-
malfi, nonch Magister della Civilt Amalfitana si
tiene proprio sul sagrato della chiesa. Rispetto al
Medioevo, il titolo di Magister oggi viene conferito
a una personalit, amalfitana dorigine o dadozione, che si sia distinta per meriti particolari in un settore della civilt amalfitana medievale qua-
le pu essere larte, il diritto o la politica. Contem-plando il momento dellinvestitura, il programma del Capodanno Bizantino prevede prima lo svolgi-
mento e la partecipazione a un convegno di studio
sul Medioevo amalfitano che si tiene allinterno dellArsenale della Repubblica, e poi la lectio ma-gistralis dello stesso Magister. Il 1 settembre, inve-
ce, avviene la vera e propria cerimonia di investitu-
ra dopo la quale parte un corteo storico con figu-
ranti in costumi depoca che da Atrani si snoda per il lungomare fino ad arrivare al Duomo di Amalfi,
sul cui sagrato ha luogo uno spettacolo finale ispi-
rato rigorosamente alla tradizione marinara di A-
malfi.
Lultimo a essere incoronato Magister di civilt amalfitana stato il grande artista, nonch fondato-
re della compagnia di canto popolare, Roberto De
Simone. Egli, il 31 agosto, ha tenuto unintervista sulla piazzetta antistante la collegiata di Santa Ma-
ria Maddalena ad Atrani, con la quale ha voluto
lanciare un invito ai giovani ad avvicinarsi alla mu-
sica del passato, in quanto possiede un livello arti-
stico superiore rispetto a quella attuale. Infine si
interrogato sullesistenza effettiva dei giovani, poi-ch quelli in preda alla febbre del sabato sera so-no gi vecchi, mentre si possono definire tali solo
coloro che coltivano dei sogni e si illudono del fu-
turo.
Che cos' una frana? Da noi una strada chiusa. Ogni anno la Costiera Amalfitana, rinomata meta turistica,
flagellata dagli smottamenti che creano disagi a tutti gli abitanti. Abbiamo deciso di intervistare il Sig. Aniello
Merolla, esperto del settore, per avere pi informazioni riguardo questo sconcertante problema che tocchiamo
quotidianamente con mano e che ci incuriosisce, date le nostre esperienze personali.
Pagina 7
Che cos' una frana?
Da cosa viene
scatenata?
La frana uno
smottamento di
materiale che da
monte scende a valle
per la forza di gravit.
Sono pi frequenti le
frane causate da
agenti atmosferici o
quelle generate dalla
negligenza umana?
La maggior parte
delle volte la natura
che sovrasta ogni
precauzione e in tal
caso ci che accade
imprevedibile.
Talvolta per alcune
azioni scellerate
dell'uomo, come
incendi dolosi,
incuria dei
terrazzamenti e
disboscamento
provocano frane.
Perch in Costiera
Amalfitana queste sono
cos numerose?
In questa zona sono
numerose perch la
morfologia
caratterizzata da forti
pendenze e in
particolare le strade
sono state create
scavando e
sezionando le ripide
scarpate. Di
conseguenza le frane
avvengono in
prossimit delle
strade dando vita a
tali problematiche.
Perch le frane
hanno un impatto
cos grande sulla vita
di tutti noi?
La maggior parte
delle volte questi
fenomeni interessano
le poche arterie che
danno la possibilit
ad alcune zone di
essere accessibili.
Quindi si creano
disagi enormi per
coloro che devono
andare a lavorare, a
scuola ma soprattutto
per le ambulanze
e in caso
di un pronto intervento
si crea una situazione ingesti-
bile.
Come l'uomo pu
intervenire per
limitare i danni?
L'uomo non pu
risolvere il problema,
pu evitare la
percentuale di
possibilit che si
verifichino episodi
del genere poich il
rischio non
annullabile del tutto.
Essendo il territorio
cos esteso, non c' la
possibilit di metterlo
completamente al
sicuro, per alcuni
interventi come la
tutela del territorio, la
protezione dagli
incendi boschivi e la
messa in sicurezza
mediante le reti o le
barriere para-massi,
fanno s che il
territorio venga
messo in parziale
sicurezza.
Che cos' una frana?
Da noi una strada chiusa.
Come gi detto in precedenza le frane nel nostro territorio sono un vero e proprio problema:
infatti queste stravolgono il nostro quotidiano, che gi a causa della particolare morfologia
dei luoghi molto difficile. Noi studenti pendolari in queste situazioni siamo sempre svantag-
giati poich gli smottamenti interessano quasi sempre strade principali, che spesso vengono
chiuse anche per settimane. La conseguenza di questi eventi franosi la sospensione del servi-
zio di trasporto pubblico, vitale per noi scolari .
n.1 Pagina 8
Durante l'autunno 2015 stato
abbattuto lo storico pino che
da pi di un secolo si trovava
nelle vicinanze della nostra
scuola.
Ormai da tempo si pensava di
rimuoverlo poich era diventa-
to pericoloso per gli studenti
che praticavano educazione
fisica alle sue pendici; infatti
nelle giornate ventose non ra-
ramente capitava che dalla sua
chioma si staccassero rami e
pigne, spesso anche molto pe-
santi, i quali per effetto di gra-
vit si schiantavano al suolo
provocando danni.
La decisione definitiva della
rimozione stata anche deter-
minata dalle molteplici segna-
lazioni delle abitazioni limitro-
fe, che vedevano lenorme al-bero, alto decine di metri, o-
scillare pericolosamente con
vento anche di lieve intensit.
La causa di queste oscillazioni
cos evidenti stata ricondotta
alle formiche carpentiere, che
scavando allinterno del tronco e destabilizzando il pino, lo
hanno indebolito.
Osservando il tronco tranciato
alla sua base e pensando alle
molteplici ed interessanti in-
formazioni che si potevano ri-
cavare dalla sua sezione, la
professoressa di scienze Giu-
seppina Gargano ha deciso di
portare alcune delle sue classi
a studiarlo.
L'et del pino stata calcolata
usando un semplice ma effica-
ce sistema: contando i cerchi
concentrici presenti all'interno
del tronco mediante l'apposi-
zione di uno spillo ogni dieci
cerchi. Gli alunni, quindi, sono
giunti alla conclusione che il
pino avesse approssimativa-
mente 125 anni.
L'istituto superiore Marini
Gioia saluta, dunque, il suo a-
lunno pi anziano che per pi
di un secolo ha abitato nel cor-
tile del nostro Istituto.
LA REDAZIONE
Direttore: Bartolomeo Merolla
Vicedirettore: Rossella Esposito
Art directors: Chiara Lucibello, Raffaella Rispoli
Illustratore: Carmela Giordano
Caporedattore gruppo 1: Anita Amatruda
Caporedattore gruppo 2: Mariarosaria Ruocco
Caporedattore gruppo 3: Flavia Di Lieto
Redattori gruppo 1: Adelina Fraulo, Chiara Lucibello,
Bartolomeo Merolla, Rossella Esposito
Redattori gruppo 2: Monica Giordano, Federica Conforti,
Giada Alfieri, Carmela Giordano
Redattori gruppo 3: Ausilia Sarno, Raffaella Rispoli,
Alessandro Scognamiglio, Giuseppe Vitaglione
Giornalino di classe n.1
13/02/2016
V A ginnasio 2015/2016
I.I.S.S. Marini-Gioia Amalfi
Il liceo classico ti ha aiutato nel conseguire il tuo percorso di studi ? Se s, in che
modo?
Stefano Esposito, studente della Facolt di Veterinaria.
S, il liceo classico mi ha aiutato nel conseguire il mio percorso di studi in due modi: praticamente ed indi-
rettamente. Praticamente perch molti termini dellambito medico o scientifico derivano o dal greco o dal latino, indirettamente perch il liceo classico mira a fornirti un metodo di studio che andr bene per qualsi-
asi strada un diplomato voglia intraprendere.
Credi che il liceo classico ti aiuter a conseguire il tuo percorso di studi? Se s, in che modo?
Marco Giordano, studente dellultimo anno del liceo classico ad Amalfi.
Credo fermamente che il liceo classico mi potr aiutare nel mio futuro percorso di studi. Non posso ancora
parlare per esperienza diretta, in quanto frequento l'ultimo anno, ma posso affermare che il liceo classico ha
una marcia in pi rispetto a qualsiasi altro indirizzo di studi, poich l'unico capace di offrire una prepara-
zione completa, omogenea, che tratta ogni campo o ramo del sapere, e che permette allo studente di sce-
gliere qualsiasi facolt universitaria, scientifica o letteraria.
Leconomista Ichino, nel processo al Liceo classico che si tenuto a Torino nel 2014, ha aperto la sua arringa sostenendo che tale indirizzo di studi non d una preparazione migliore agli studenti che voglio-
no intraprendere studi scientifici. Da questo punto di vista, il percorso di studi classico ancora attua-
le?
S.E.
Bisogna dire alleconomista Ichino che il liceo classico pur non fornendo conoscenze specifiche per lambito scientifico, come ho gi detto, tende a donare agli alunni un metodo di studio che a lungo andare li aiuter molto. Per esperienza personale io posso dirti che inizialmente un diplomato forse dovr faticare un
po di pi, per poi, come successo a me, si accorger che nulla lo avrebbe potuto aiutare pi degli studi
classici.
M.G.
Nutro il massimo rispetto per questo stimato economista, per non posso far altro che discostarmi dal suo
punto di vista, in quanto il liceo classico non solo rappresenta un indirizzo di studi attuale, ma forse lo pi
di tutti. Ad esempio, il programma di matematica e fisica che abbiamo svolto finora lo stesso di quello di
un liceo scientifico; in pi il metodo di studio acquisito al liceo classico fornisce un'elasticit mentale che
sar molto utile in futuro. Io stesso ho intenzione di scegliere una facolt scientifica per l'universit, anche
in virt di quanto detto prima.
Ti stato richiesto un impegno molto gravoso?
S.E.
Quando ho frequentato il liceo classico non ho avuto un impegno molto gravoso, anche perch non studia-
vo molto. Per, per quel poco che ho studiato, ho ottenuto buoni risultati sia al liceo classico sia
alluniversit.
Prima puntata: studenti di oggi...
LATINO E GRECO
NELLA SCUOLA 2.0
Ovvero: Lutilit dellinutile
I
II n.1
M.G.
L'impegno necessario in qualsiasi attivit,
non si pu fare una cosa senza esserne convinti
o con poca passione, perch sarebbe deleterio.
Dal mio punto di vista, posso dire, quindi, che
il liceo classico s impegnativo, ma lo come
qualsiasi altro indirizzo.
Credi che il latino e il greco siano lingue
morte o ancora utile leggere i testi antichi in
lingua originale? Pensi che sarebbe meglio studiare altre lingue straniere al posto delle lingue classi-
che?
S.E.
Per me il latino ed il greco non sono lingue morte, poich continuano a vivere nella nostra quotidianit e
nel linguaggio medico o scientifico. Se qualcuno volesse apprezzare le opere degli autori antichi ovvia-
mente dovrebbe leggerle in lingua originale, perch come una canzone tradotta perde il suo valore, anche i testi letterari greci e latini possono perdere quasi tutto attraverso una traduzione. Poi credo sia utile stu-
diare altre lingue straniere come utile studiare quelle classiche. Alla fine sono scelte che le persone fanno,
ma tutto si pu dire, tranne studiare il latino ed il greco sia inutile.
M.G.
Nella societ moderna lo studio delle lingue straniere, come inglese, francese, spagnolo, tedesco, ecc.,
molto importante, ma ci non significa che bisogna trascurare lingue come il latino e il greco. Queste, in-
fatti, non sono affatto, come molti le definiscono, lingue morte, poich, se si guarda a ci che hanno
scritto autori come Cicerone o Seneca, si possono trovare messaggi morali e valori ancora attuali e moder-
ni. Bisogna anche considerare che noi stessi, in quanto italiani, siamo eredi diretti della cultura e della tra-
dizione romana, per questo non possiamo ignorare i loro preziosi insegnamenti e non conoscere la loro lin-
gua.
Se potessi tornare indietro sceglieresti di nuovo questo indirizzo di studi?
S.E.
Se potessi tornare indietro io sceglierei indubbiamente il liceo classico; in terza media gi lo pensavo, ma
ora ne sono fortemente convinto: questa scuola, mi ha aiutato pi di quanto avrebbe fatto un altro liceo o
qualsiasi istituto tecnico!
M.G.
Sicuramente lo sceglierei di nuovo, dopo le medie non sapevo ancora cosa avrei fatto da grande ma volevo
una scuola che mi permettesse di tenere aperte tutte le porte possibili per il futuro, e in questo il liceo clas-
sico stata assolutamente la scelta migliore.
Il liceo classico ti ha aiutato nel conseguire il tuo percorso di studi o nella tua professione? Se s, in che
modo?
Anna Colella, ex studen-
tessa del liceo classico,
docente di Scienze
dellalimentazione.
S, il liceo classico mi ha
aiutato in entrambe le cose,
per la laurea in Medicina
(etimologia della maggior
parte dei termini) e per la
professione, in quanto sono
convintissima che il liceo
classico spalanchi gli oriz-
zonti della conoscenza ed
insegni, al di l delle disci-
pline, l'amore per il sapere
e io ritengo che solo chi sa
veramente libero.
Claudia Lauretano, ex
studentessa del liceo clas-
sico, laureata in Biologia.
Il liceo classico mi ha aiu-
tato moltissimo in tutte le
circostanze, per la mia lau-
rea in biologia, e per la pro-
fessione, in quanto d un
ottimo allenamento allo
studio che fondamentale
per affrontare l universi-
t.
Credi che il latino e il greco siano lingue morte o ancora utile leggere i testi antichi in lingua origina-
le? Pensi che sarebbe meglio studiare altre lingue straniere al posto delle lingue classiche?
P.F.
Secondo me il Liceo
Classico ancora attuale
poich fornisce un metodo
di studio grazie al quale,
dopo la maturit, possi-
bile intraprendere ogni
tipo di facolt universita-
ria. Dovrebbero, per, ri-
durre le ore di latino e gre-
co per inserire lingue stra-
niere che, al giorno d'oggi,
sono fondamentali.
Claudia Lauretano
S, il Liceo classico
ancora attuale e serve in
primo luogo ad aprire la
mente e ad allenarla. Io ho
studiato biologia
alluniversit e non torne-
rei indietro per scegliere
un altro indirizzo di studi.
Anna Colella
Non stata una passeg-
giata. Ho frequentato una
scuola salesiana dove si
studiava tantissimo, italia-
no, latino e greco anche su
dispense universitarie, ma
oggi ringrazio infinita-
mente le mie insegnanti
(tutte suore). E' merito
loro se ho un pizzico di
cultura!
P.F., professionista ed ex
alunno del liceo classico
Matteo Camera.
Non mi stato richiesto
un impegno troppo gravo-
so quando ho frequentato
questo Liceo.
Ti stato richiesto un impegno molto gravoso?
III
Seconda puntata: ...e di ieri
S. C., studentessa del
primo anno della facol-
t di Biologia a Varese.
Il liceo classico mi ha
lasciato molto e mi sta
aiutando in questo primo
anno all'universit. E
pensare che non volevo
frequentarlo! Il liceo
classico mi ha fornito un
metodo di studio molto
valido, e una forma
mentis analitica ed elasti-
ca al tempo stesso.
S.C.
Le ore di studio, di im-pegno a casa occorrono in
tutti i licei, in tutti gli isti-
tuti. No, non trascorrevo
molte ore sui libri. Forse
il ginnasio fu pi com-
plesso, pi faticoso: do-
vevo acquisire il metodo
di studio e imbattermi in
materie nuove, come il
greco. Allinizio stato difficile.
Camilla Russo, studentessa
della Facolt di Chimica e
Tecnologie farmaceutiche.
Penso che il latino e il gre-
co siano lingue tutt'altro che
morte: le parliamo ogni
giorno e neanche ce ne ac-
corgiamo. Da ex studentessa
del liceo classico una delle
cose che pi mi piace la
possibilit di imbattermi in
una nuova parola e di riusci-
re a comprenderne il signifi-
cato, ma credo che ci sia
possibile solo dopo aver let-
to i testi in lingua originale.
La conoscenza delle lingue
straniere di primaria im-
portanza, ma altrettanto
necessario che essa sia af-
fiancata (se non preceduta)
da una piena padronanza
della nostra lingua, ed pro-
prio lo studio delle lingue
cosiddette morte a garan-
tircene pieno possesso.
n.1
Anna Colella
S, come si fa a non com-
muoversi per una fanciulla
come Antigone? Quanto la
amo! Per me i testi classici
sono ancora oggi attuali e chi
non riconosce ci pu avere
mille lauree, ma un ignoran-
te nel senso latino del termi-
ne... Anche le lingue straniere
sono importanti, quindi mi
chiedo: "Non si possono stu-
diare insieme alle classiche?
Magari come progetti?"
Claudia Lauretano
Il latino e il greco sono lin-
gue importanti e leggere i
testi antichi aiuta la mente e a
far propri importanti valori
delle epoche passate. Tuttavia
integrerei lo studio di queste
materie con l'inglese poich
questa lingua oramai di pri-
maria importanza. A mio pa-
rere bisognerebbe soffermarsi
non solo sullo studio della
grammatica, ma soprattutto
della conversazione in lingua
inglese. Una scuola al passo
con i tempi deve dare la pos-
sibilit all'alunno di imparare
una delle lingue pi parlate al
mondo, una conoscenza, que-
sta, che viene richiesta sia nel
mondo universitario che in
quello lavorativo.
Se potessi tornare indietro sceglieresti di nuovo questo indirizzo di studi?
Anna Colella
Per altre cento vite. Salvia-
mo la conoscenza!
Claudia Lauretano
Gi da piccola volevo fare il
classico. E questa mia idea
con il passare del tempo non
cambiata. Sono stata sempre
affascinata dalle materie uma-
nistiche, in particolare il gre-
co, lingua assai pi semplice
del latino.
Sono stata decisa sulla mia
scelta, mai mi sono pentita,
ancora ora non mi pento asso-
lutamente. Secondo me il
classico il migliore fra tutti
gli indirizzi, in quanto ti apre
la mente, cosa molto impor-
tante in una societ come
quella doggi nella quale si
manipolati costantemente dai
pi potenti, che condizionano
le nostre scelte e idee. Quindi
ognuno dovrebbe pensare con
la propria testa e avere il co-
raggio di contrastare le opi-
nioni altrui.
P.F.
Probabilmente se tornassi
indietro sceglierei il Liceo
Scientifico solo perch, aven-
do frequentato la facolt di
veterinaria, mi avrebbe prepa-
rato maggiormente nelle ma-
terie appunto scientifiche co-
me la matematica e la fisica.
Per il resto ritengo il Liceo
Classico una scuola molto
valida.
IV
Camilla Russo
Ammetto che nei primi mesi di studio, trovandomi di fronte
a materie puramente scientifi-
che quali fisica, informatica,
matematica, mi capitato, a
volte, di pensarla come
leconomista Ichino: Forse, se avessi frequentato il liceo
scientifico sarebbe stato tutto
pi facile. Con il passare del tempo, tuttavia, mi sono
(volentieri) dovuta ricredere.
Mi sono resa conto che gli studi
classici hanno preparato la mia
mente ad affrontare qualunque
tipo studi: mi hanno dotata di
costanza, applicazione, metodo
ed elasticit mentale. Pertanto
mi sento, oggi, di contraddire
Ichino: da questo punto di vista
gli studi classici sono e saranno
sempre attuali.
Camilla Russo
Certo, se potessi tor-nare indietro sceglie-
rei di nuovo di fre-
quentare il liceo clas-
sico: sono contenta
della mia formazione
e forse, a posteri, pro-
prio alla luce della
mia esperienza uni-
versitaria, ho addirit-
tura cominciato a co-
glierne pi a fondo i
benefici, avendo avu-
to prova tangibile di
come gli studi classici
non si riducano a me-
ra conoscenza del
latino, del greco, della
letteratura, ma con-
corrano a rendere le
nostre menti pi sve-
glie, critiche, curiose,
pi aperte a recepire
qualunque genere di
informazione. Scrive-
va Calvino nel suo
libro Perch leggere i classici: I classici sono libri che quanto
pi si crede di cono-
scerli per sentito dire,
tanto pi, quando si
leggono davvero, si
trovano nuovi, ina-
spettati, inediti.. E quanto, credo, si pos-
sa dire degli studi
classici in generale!
S.C.
S! Se potessi torna-re indietro, non avrei
dubbi! Sono convinta
che stata la scelta
migliore per me.
Leconomista Ichino, nel processo al liceo classico che si tenuto a Torino nel 2014, ha aperto la sua ar-ringa sostenendo che tale indirizzo di studi non d una preparazione migliore agli studenti che vogliono
intraprendere studi scientifici. Da questo punto di vista, il percorso di studi classico ancora attuale?
Il liceo classico lha aiutata nel conseguire il suo percorso di studi (o la sua professione)? Se s, in che
modo?
Il liceo classico strutturalmente preordinato non tanto a preparare un lavoratore, quanto a formare una
persona, perch il suo compito quello di trasmettere non anticaglie, ma il meglio della nostra storia con lo sguardo vigile al presente e al futuro. Ne deriva un patrimonio culturale che punta ad aprire la mente per
sviluppare competenze profonde e trasversali, non legate soltanto all' hic et nunc, ma ad uno spettro ideale
molto ampio, che nel lungo periodo pu risultare e risulta, in base ai comuni dati di esperienza, sicuramen-
te vincente. Chi frequenta questa scuola ne trae largo giovamento in termini di flessibilit mentale e capa-
cit continua di apprendimento, per cui non subisce passivamente le trasformazioni vorticose di una realt
mutevole e cangiante, ma entra in possesso di una duttilit intellettuale e di un'impalcatura razionale atte a
dominare gli inevitabili mutamenti della vita professionale e sociale. Si sia o meno professionisti, l'acquisi-
zione di un habitus teoretico ed applicativo di forte respiro, che si pu attingere dal vastissimo serbatoio dellumanesimo classico, aiuta nell'esercizio di qualsiasi attivit, dando vita ad un approccio sano e serio a
tutto quanto si intraprende, anche sulla base di uno spirito critico saldo e alieno da ogni superficialit.
L'economista Ichino, nel processo al liceo classico che si tenuto a Torino nel 2014, ha aperto la sua
arringa sostenendo che questo indirizzo di studi non d una preparazione migliore agli studenti che vo-
gliono intraprendere studi scientifici. Da questo punto di vista, il percorso di studi classici ancora attu-
ale?
Il percorso di studi classici indubbiamente attuale, perch antistorico e irrealistico disconoscere che il
significato profondo e i fondamenti del sapere, anche di quello scientifico, hanno una radice umanistica e
che la cultura greca e latina un piacevole e necessario bagaglio che ha contraddistinto la civilt occiden-
tale, permeandola financo nelle tappe evolutive del suo progresso tecnologico. Pertanto, laffermazione del professor Ichino per lo meno discutibile, se non addirittura infondata, alla luce di una innegabile realt
storica e di una temperie culturale dalla solida ossatura, proprio perch di comune accezione che il pro-
prium della paideia liceale quello della maturazione di un impianto di conoscenza integrale, che va ben
oltre la spendibilit immediata. Le cosiddette lingue morte sono in realt delle lingue storicamente conclu-
se, ma conservano un potenziale di ricettivit e di sapere che costituisce, come ha scritto lo storico greco
Tucidide, uno , cio una conquista perenne, che vale al di l di un puro utilitarismo pratico.
E una scuola che richiede un impegno molto gravoso?
Fermo restando che qualsiasi scuola richiede uno sforzo di apprendimento, il liceo classico ha indubbia-
mente una marcia in pi per chi lo frequenta in quanto per il buon esito dello studio del latino e del greco,
come per quello della matematica, della fisica e delle scienze naturali, necessaria una disciplina mentale
radicata nellattenzione e capace di allenare il pensiero e lazione con un rigore metodologico e storico-critico, che dura tutta la vita. In questo senso il liceo classico la scuola per eccellenza, matrice storica di
tutte le altre e risponde pienamente all'etimo greco che significa appunto palestra, allenamento.
Se potesse tornare indietro, sceglierebbe di nuovo questo indirizzo di studi?
Non solo vale la pena di sceglierlo di nuovo alla luce dell'esperienza vissuta, ma occorre mirare ad una
maggiore vivacit culturale del corpo docente e ad una pi lungimirante intelligenza manageriale dei diri-
genti per progettare e realizzare percorsi didattici innovativi, anche al fine di rendere pi attuale e pi ade-
rente alla sensibilit odierna la preziosa e insostituibile eredit del mondo classico.
Un paladino del Liceo classico
Terza puntata
Una sorgente che non deve disseccarsi V