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Istituto Comprensivo “Fratelli Trillini” Osimo - Anno 13° - n°1 - Febbraio 2015 - Distribuzione interna Responsabili: Catena Lorena - Sorbellini Anna Rita - Tridenti Maria Cristina In questi ultimi anni la scuola è stata sollecitata ad un profondo cambiamento per rispondere in maniera ade- guata alle esigenze di questo mondo che cambia molto velocemente. Noi insegnanti constatiamo che gli alunni di oggi non rispondono più ad una didattica tradizionale uguale per tutti. C'è la necessità di avvicinare il più possibile lo studente al mondo in cui vive, so- prattutto avendo ben chiaro in mente che il fine ultimo della scuola è quello di preparare l'alun- no di oggi al mondo del lavoro di domani. È ormai evidente che nessuno è in grado di prevedere quale sarà il futuro dei nostri ragazzi che, pro- babilmente, saranno chiamati a svolgere dei lavori non ancora inventati; per questa ra- gione la scuola deve promuovere e sviluppare quelle COMPETENZE che saranno indispensabili a creare un futuro cittadino in grado di reinventarsi di fronte ad una realtà in continuo cambiamento. Sviluppare le competenze dei nostri alunni, così come richiesto dalle Indicazioni Nazionali, significa spostare la materia appresa nella pratica. Un esempio chiarifica- tore: studiare le aree delle forme geometriche per saper calcolare la superficie di un edificio da tinteggiare. Il nostro Istituto ha raccolto la sfida. Dallo scorso anno scolastico si è costituita una commissione di lavoro for- mata da insegnanti della scuola dell'infanzia, della scuo- la primaria e della scuola secondaria di primo grado, che ha frequentato un corso di aggiornamento ed ha spe- rimentato l'insegnamento per competenze nelle classi di appartenenza. Da questo anno scolastico tutte le scuole del nostro Istituto hanno iniziato questo percorso orga- nizzando una unità di lavoro per competenze da svol- gersi durante il quadrimestre. Le materie coinvolte, in questo primo momento, sono state quelle di italiano e matematica per- ché trasversali a tutte le altre disci- pline; va, però, sottolineato il fatto che anche gli insegnanti di inglese della scuola primaria e secondaria hanno voluto provare l'esperienza e hanno deciso di preparare anche per le loro classi, una unità di lavo- ro per competenze. Anche i proget- ti di Istituto presenti nel POF sono organizzati secondo questa nuova visione di insegnamento. L'esperienza proseguirà con un secondo corso di aggior- namento nel quale si affronterà il tema delicato della valutazione delle competenze; anche questa nuova fase sarà seguita dalla Commissione. Tutti gli insegnanti, invece, dovranno organizzare una nuova unità di lavoro per il secondo quadrimestre utilizzando ancora una vol- ta, il metodo cooperativo, ovvero il lavoro di gruppo dove ogni alunno svolge un compito specifico indispen- sabile per il buon funzionamento dell'attività da realiz- zare. Funzione strumentale: “Indicazioni nazionali per il curricolo Formazione docenti-Autovalutazione” Ins. Roberta Accorroni

Giornalino febbraio 2015

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Giornalino scolastico

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Page 1: Giornalino febbraio 2015

Istituto Comprensivo “Fratelli Trillini” Osimo - Anno 13° - n°1 - Febbraio 2015 - Distribuzione interna

Responsabili: Catena Lorena - Sorbellini Anna Rita - Tridenti Maria Cristina

In questi ultimi anni la scuola è stata sollecitata ad un

profondo cambiamento per rispondere in maniera ade-

guata alle esigenze di questo mondo che cambia molto

velocemente.

Noi insegnanti constatiamo che gli alunni di oggi non

rispondono più ad una didattica tradizionale uguale per

tutti. C'è la necessità di avvicinare il più possibile lo

studente al mondo in cui vive, so-

prattutto avendo ben chiaro in

mente che il fine ultimo della

scuola è quello di preparare l'alun-

no di oggi al mondo del lavoro di

domani.

È ormai evidente che nessuno è in

grado di prevedere quale sarà il

futuro dei nostri ragazzi che, pro-

babilmente, saranno chiamati a

svolgere dei lavori non ancora inventati; per questa ra-

gione la scuola deve promuovere e sviluppare quelle

COMPETENZE che saranno indispensabili a creare un

futuro cittadino in grado di reinventarsi di fronte ad una

realtà in continuo cambiamento.

Sviluppare le competenze dei nostri alunni, così come

richiesto dalle Indicazioni Nazionali, significa spostare

la materia appresa nella pratica. Un esempio chiarifica-

tore: studiare le aree delle forme geometriche per saper

calcolare la superficie di un edificio da tinteggiare.

Il nostro Istituto ha raccolto la sfida. Dallo scorso anno

scolastico si è costituita una commissione di lavoro for-

mata da insegnanti della scuola dell'infanzia, della scuo-

la primaria e della scuola secondaria di primo grado,

che ha frequentato un corso di aggiornamento ed ha spe-

rimentato l'insegnamento per competenze nelle classi di

appartenenza. Da questo anno scolastico tutte le scuole

del nostro Istituto hanno iniziato questo percorso orga-

nizzando una unità di lavoro per competenze da svol-

gersi durante il quadrimestre. Le materie coinvolte, in

questo primo momento, sono state

quelle di italiano e matematica per-

ché trasversali a tutte le altre disci-

pline; va, però, sottolineato il fatto

che anche gli insegnanti di inglese

della scuola primaria e secondaria

hanno voluto provare l'esperienza e

hanno deciso di preparare anche

per le loro classi, una unità di lavo-

ro per competenze. Anche i proget-

ti di Istituto presenti nel POF sono organizzati secondo

questa nuova visione di insegnamento.

L'esperienza proseguirà con un secondo corso di aggior-

namento nel quale si affronterà il tema delicato della

valutazione delle competenze; anche questa nuova fase

sarà seguita dalla Commissione. Tutti gli insegnanti,

invece, dovranno organizzare una nuova unità di lavoro

per il secondo quadrimestre utilizzando ancora una vol-

ta, il metodo cooperativo, ovvero il lavoro di gruppo

dove ogni alunno svolge un compito specifico indispen-

sabile per il buon funzionamento dell'attività da realiz-

zare.

Funzione strumentale: “Indicazioni nazionali per il curricolo

Formazione docenti-Autovalutazione”

Ins. Roberta Accorroni

Page 2: Giornalino febbraio 2015

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Dopo la partecipazione al progetto in rete "Insieme...

perché qualcosa di nuovo accada in classe" del prece-

dente anno scolastico, abbiamo cercato di attuare le indi-

cazioni ricevute attraverso piccoli lavori di gruppo svolti

nelle varie classi del nostro istituto.

Nella scuola secondaria, per matematica e scienze, ab-

biamo cominciato con due lavori riguardanti la misura.

In classe prima, nel lavoro "Contare e misurare", gli

a l u n n i

h a n n o

riscoper-

to cosa

significa

misurare

confrontandosi con strumenti di

misura convenzionali e non.

I ragazzi hanno misurato la

quantità di diversi materiali

(acqua, farina, zucchero, fagioli,

ecc)

prima usando cucchiai e

bicchieri di diversa gran-

dezza o semplicemente

contando e poi usando stru-

menti di misura appropriati

come bilance, dinamome-

tri, cilindri graduati ecc..

In seconda media invece

hanno af-

frontato il

concetto di

area della

superficie

delle figu-

re piane

p a r t e n d o

dalla loro misura attraverso il confronto con un

campione, per poi arrivare sperimentalmente a

ricavare le comuni formule per il calcolo.

Classi 1^ e 2^ E sc. sec. di 1° grado Borgo

Il dipartimento di matematica e scienze dell‟ I.C.

“Fratelli Trillini” ha predisposto dei percorsi di appren-

dimento laboratoriali da applicare nelle classi prime e

seconde della scuola media. Uno di questi percorsi è

stato intitolato “Contare e misurare” ed è stato predi-

sposto per le classi prime.

L‟obiettivo principale era insegnare a noi studenti che

lo studio di un oggetto può essere affrontato da vari

punti di vista. Si possono, quando è possibile, contare

gli oggetti messi a disposizione o misurane alcune

grandezze, quali, per esempio, la massa, la forza peso o

la lunghezza.

La sperimentazione diretta da parte di noi ragazzi è

fondamentale per un apprendimento approfondito degli

argomenti in studio perché ci rende protagonisti attivi

dell‟apprendimento delle conoscenze.

Il professore Ferraresi ci ha presentato questo percorso.

Ci ha divisi in gruppi di pochi elementi ciascuno in

modo tale da renderci tutti attivi nella sperimentazio-

ne, nella registrazione dei dati rilevati e nella valutazio-

ne dei dati ottenuti.

Sulla cattedra il

prof. ha predi-

sposto una serie

di materiali

(della pasta, un

pacchetto di

zucchero, delle

corde, biglie

portate da uno di noi, ac-

qua in una bottiglietta) e

strumenti di misura

(cronometro, metro, bilan-

cia a due piatti, una riga

scanalata, dinamometro e

alcuni bicchieri di diverse

capacità) messi a disposi-

zione da noi ragazzi. I

gruppi hanno preso dei

materiali e gli strumenti di

misura che hanno ritenuto idonei per effettuare le

Page 3: Giornalino febbraio 2015

3

misurazioni.

Abbiamo lavorato

per due ore senza

sosta scambiandoci

a turno i materiali

e gli strumenti di

misura

Abbiamo così potu-

to constatare come

alcuni materiali si

potevano contare,

come la pasta per

altri era impossibile,

come lo zucchero.

Utilizzando la bilancia a due piatti e il dinamometro ab-

biamo constatato

come il primo

misuri la massa,

mentre il secondo

la forza con cui

l‟oggetto è attrat-

to verso il centro

di gravità.

Le corde sono

servite per le misure di lunghezza ed essendo di dimen-

sioni molto diverse ci costringevano a decidere il grado

di precisione di volta in volta con cui dovevamo effettua-

re la misura, la precisione della misura dipende, infatti,

dal motivo per cui viene effettuata la stessa.

La misura di capacità dell‟acqua con i bicchieri di diver-

se dimensioni è servito per farci ragionare sulla scelta

dell‟unità di misura più idonea da utilizzare a seconda

della quantità di materiale messa a disposizione. In que-

sto caso i bicchierini più piccoli si sono rivelati la scelta

più opportuna, ma con la doppia misurazione abbiamo

potuto sperimentare la conversione tra le unità di misura.

Infine la

biglia è sta-

ta fatta

scorrere su

una riga

s c a n a l a t a

appoggiata

su una pila

di diari per

ottenere un

piano inclinato. Calcolato l‟angolo di inclinazione della

riga e la lunghezza della stessa si è cronometrato il tem-

po che ha impiegato la biglia a percorrerla. Successiva-

mente l‟angolo

di inclinazione è

stato variato e il

tempo rilevato

nuovamente.

Il confronto tra i

risultati rilevati è

servito per intro-

durre il concetto

di velocità, ovve-

ro di una grandezza ricavata dal rapporto tra altre due

grandezze.

Finite le sperimentazioni e registrati tutti i dati abbiamo

preparato l‟esposizione del nostro lavoro che è avvenuta

nella lezione successiva.

Condividendo tra gruppi le esperienze effettuate e gli

apprendimenti acquisiti abbiamo potuto beneficiare reci-

procamente del lavoro svolto.

Classe 1^ B sc. sec. di 1° grado Passatempo

“Quanti bambini

metteremo in ogni

squadra per giocare

tutti alla staffetta?”

Da questa domanda

iniziale, è co-

minciato il no-

stro lavoro: in

ogni gruppo si

discute e si fan-

no ipotesi che poi si verificano in palestra.

Proviamo anche con materiale diver-

so, colori, figurine, fagioli regoli...,

completiamo tabelle e inventiamo

situazioni problematiche.

Alla fine del lavoro che ci ha visto

tutti coinvolti attivamente all‟interno

del gruppo, abbiamo com-

preso il concetto di divi-

sione utilizzata come

contenenza, inoltre abbia-

mo imparato a valutare il

nostro impegno in modo

critico per poter, in seguito, migliorare.

Classi 3^ A e 3^B sc. prim. “Marta Russo”

Page 4: Giornalino febbraio 2015

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Le classi prime della scuola secondaria hanno inventato dei miti secondo la metodologia delle competenze.

Questo lavoro è stato affrontato, prima leggendo e studiando diversi racconti mitici e poi, in gruppo scrivendone di

nostri.

È stato interessante capire l‟importanza dei miti nelle diverse culture, e stimolante e divertente lavorare in gruppo

con l‟utilizzo del computer e dello scanner per i disegni.

Vi proponiamo dei miti tra i tanti inventati: buona lettura!

In un tempo lontano, in un villaggio immenso in una

radura vicino al mare vivevano moltissimi uomini, co-

mandati da Olmo e dalla sua famiglia. Questo villaggio

era pacifico, finché

un giorno finì il de-

naro e quindi diven-

tarono spietati e cat-

tivi. Passavano il

giorno a litigare e

urlare, la notte rima-

nevano svegli e an-

davano a rubare nel-

le altre case. Poi

barattavano la refur-

tiva con le poche persone che passavano e così ci gua-

dagnavano. Gli dei che vivevano nel Monte Cosmo co-

mandati da Zeus erano molto arrabbiati per il fracasso

che facevano gli uomini. Zeus con i suoi fulmini trasfor-

mò una parte di villaggio in creature volanti e gli diede

il nome di uccelli. Poseidone fece inondare il villaggio e

quelli che riuscì a bagnare si trasformarono in creature

acquatiche e gli diede il nome di pesci. Athena sbatten-

do la sua lancia a terra trasformò gli ultimi uomini in

creature terrene. Apollo però scoprì di non essere stato

interpellato, si arrabbiò e creò con un raggio di sole de-

gli esseri viscidi e velenosi, gli diede il nome di serpenti

e scorpioni. Il suo obiettivo di crearli era di terrorizzare

le altre persone e quindi li sparse nel mondo.

E IN QUESTO MODO NACQUERO GLI ANIMALI.

Classe 1^ D sc. sec. di 1° grado Borgo

Quando il mondo già pullulava di vita e gli uomini era-

no operosi, gli dei pensarono di creare la luce, al posto

della solita oscurità. Così crearono due unicorni che

avevano il compito di volare per tutto il cielo e con i

loro corni portare luce nel giorno e nella notte. Uno era

d‟oro come il sole, e l‟ altro d‟argento come la luna.

I due unicorni si volevano bene, ma purtroppo non pote-

vano mai stare insieme per volere dagli dei: sole e luna

si dovevano alterna-

re per sempre. In

dei momenti, però,

riuscirono a stare

insieme e generaro-

no un bellissimo

unicorno tutto dora-

to, con la criniera e

la coda argentea: il

corno era di luce pura e chiunque gli passasse vicino ne

era accecato. Questo unicorno volava di continuo, notte

e giorno, non si fermava mai. Ma era triste, tanto triste

perché era tutto solo e nessuno poteva stare vicino a lui

per via del corno.

Un giorno per il gran dispiacere iniziò a piangere e le

sue lacrime dorate bagnarono la terra. Da quelle lacrime

sbocciò prima un bellissimo fiore dai petali dorati, poi

un albero rigoglioso la cui chioma arrivava a coprire il

cielo. Da questo albero iniziarono a crescere dei bei

grappoli rossi e succosi che al solo vederli ti veniva

l‟acquolina in bocca. Un uomo venne e assaggiò un aci-

no, la prima cosa che disse fu “ UVA” ( che vuol dire

buona) e da lì prese il nome. Chiamò gli altri e tutti si

misero a mangiare poi presero un contenitore di terra-

cotta e ci spremettero dentro diversi acini di uva,

l‟assaggiarono ed era buonissimo. Questa fu la prima

forma di vino che appunto prese il nome: “LA LACRI-

MA” dall‟unicorno che l‟aveva creata con le sue lacri-

me.

E l‟unicorno?

Soddisfatto per aver fatto felici gli uomini riprese il suo

volo in cielo e, anche se nessuno l‟ha più visto, lui è

ancora lassù.

Classe 1^ E sc. sec. di 1° grado Borgo

Page 5: Giornalino febbraio 2015

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Un tempo gli elefanti avevano la proboscide corta e

mangiavano solo la frutta caduta dagli alberi.

Un giorno uno di loro vide un albero gigantesco con i

rami allungati verso il cielo pieni di succosi frutti rossi.

Tutti gli elefanti allora decisero di provare a raggiunge-

re quei frutti con la loro proboscide, ma nessuno pur-

troppo ci riuscì. Gli elefanti però non si scoraggiarono e

continuarono imperterriti per giorni, mesi e anni ad al-

lungare la loro proboscide verso l‟alto. Si organizzarono

addirittura, con dei ricchi premi, dei tornei di

“allungamento di naso” per vedere chi arrivava più in

alto. Dopo alcuni anni di gare e sforzi inutili, una matti-

na l‟elefante più anziano, tornando dal fiume, passò sot-

to un albero smisurato e carico di frutti e stiracchiò di-

strattamente la proboscide in su.

Allungati naso,

allungati naso

che tutti i frutti

non prenderemo per caso.

Con sua grande sorpresa sentì un contatto strano: il suo

vecchio naso stava toccando qualcosa!!! Si accorse così

che riusciva a raggiungere quei frutti tanto desiderati!

Lanciò allora un forte barrito per chiamare tutti i suoi

amici elefanti che arrivarono di corsa trafelati.

L ‟ e l e f a n t e

quindi disse:

- Cari amici,

oggi è successa

una cosa stra-

ordinaria: sono

riuscito a rac-

cogliere final-

mente quei

deliziosi frutti.

Perché non

provate anche

voi? Non vi

siete accorti

che le nostre proboscidi col tempo si sono allungate ?

Seppur meravigliati, immediatamente tutti gli altri ele-

fanti provarono ad agguantare i frutti e ci riuscirono con

loro grande gioia. Organizzarono così una incredibile

festa per celebrare la crescita del naso.

Da allora la proboscide degli elefanti rimase lunga per

sempre.

Classe 1^ B sc. sec. di 1° grado Passatempo-

Thomas, Luigi, Caterina, Camilla

Tanto tempo fa i cani vivevano nella foresta insieme

agli animali feroci come le fameliche tigri, gli incontra-

stati leoni, gli agili leopardi, i viscidi serpenti …

La vita per i cani nella foresta era molto difficile perché

essi veni-

vano at-

taccati e

d i v o r a t i

da anima-

li più forti

di loro.

Il capo

della tribù

dei cani

decise che

era ora

che i suoi

compagni

diventas-

sero più forti e combattivi: ordinò allora ad un gruppo

di cani di lasciare la vita comoda e andare a vivere in

montagna.

La vita sui monti era molto più dura che nella foresta,

specialmente d‟inverno.

I cani soffrivano la fame, la sete e il freddo e molti di

essi morirono. Allora cominciarono a diventare predato-

ri per sopravvivere: andavano a caccia e azzannavano

qualsiasi animale che incontravano. I loro denti diventa-

vano sempre più aguzzi e taglienti, e il loro corpo sem-

pre più muscoloso e scattante

Corri cane, corri lassù

che il tuo corpo

crescerà sempre di più.

Dopo tanti anni di sofferenze e lotte, quegli animali

così docili e tranquilli che erano saliti impauriti sui

monti, si erano trasformati in creature molto agili e for-

ti: i lupi.

Classe 1^ B sc. sec. di 1° grado Passatempo-

Fruggiero, Violini, Savoca, Graciotti

Page 6: Giornalino febbraio 2015

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Punto di vista della violetta

Quel contadino è proprio pazzo!! Ha piantato me, la regi-

na dell‟universo dei fiori, una violetta profumata, vicino

a una margherita brutta, da quattro peta-

li, incolore e inodore per giunta! E poi

sinceramente è proprio sciocca… “Gne

gne di qua, gne gne di là”, si crede an-

che più graziosa di me, come si permet-

te di parlare con una di “clorofilla rea-

le”?!!! Come si permette di invitarmi a

cena e chiedermi l‟amicizia su Facebo-

ok-Flower?! Io naturalmente ho fatto

finta di essere sua amica, anche se non

succederà nemmeno quando gli abeti

voleranno!

Stanotte quando stavo dormendo il contadino mi ha stac-

cato da terra!… CHE MALE! Mi ha messo su un vaso

rotto e ammuffito, invece la margherita è finita in un va-

so di cristallo, ma... vediamo il lato positivo... almeno mi

ha tolto da quella antipatica!

Ma, ma, ma... cosa sono questi 10 fiori !! Oh no, altre 10

margherite!! La mia vita è finita!! Ma... sdrammatizzia-

mo; in fondo, siamo un bel mazzo di fiori!

Punto di vista della margherita

Quanto vorrei essere amica della violetta!! Ma... lei non

vuole, è così scorbutica! Forse sono troppo vanitosa?!

Ma no, non sono io quella vanitosa!

È lei che è proprio pazza! Si crede la

regina dell‟universo dei fiori! Sono io

la regina, nessun‟altra... Ma se conti-

nua così non sarà mai amica mia!!!

Per questa sera l‟ho invitata a cena,

ma solo per cortesia, lei per cambiare

discorso s‟è messa a parlare di centri

estetici per petali, per vantarsi della

sua ricchezza: il bel colore viola! Le

ho chiesto quella maledetta amicizia

su Facebook-Flower solo per insultarla, ma lei mi ha i-

gnorata! Se ci penso ho subito un‟umiliazione tremenda!

Poi all‟improvviso il contadino mi ha strappata da terra e

mi ha messo su un vaso di cristallo, mentre quella scioc-

ca in un vaso di terra ammuffita!…

Quanto sono felice!

Punto di vista del cammello

Ah ! Come mi piace questo calduccio del deserto che mi

scalda sempre, però non riesco mai a orientarmi, è tutto

uguale qui!! Dicono che questo sia il deserto del Sahara,

ma... non vedo nessuna “Sara”!

Questo viaggio inizia ad essere inte-

ressante, però, inizio anche ad avere

molta sete! Se ci penso, non ho in-

contrato nemmeno una goccia

d‟acqua. Questo deserto del Sahara

dovrebbe imparare ad essere un po‟

più ospitale con i turisti eleganti

come me, non dico tanto... non pre-

tendo un ricevimento in grande sti-

le! Ma un po‟ d‟acqua non si nega

a nessuno, sennò qui... si muore di caldo!!! Inoltre que-

sto deserto sembra un‟immensa polenta, accidenti!!!

Ah! Vedo un‟oasi laggiù, o forse... un miraggio... pecca-

to!

Avevo ragione... sono arrivato, è una vera oasi. Ora non

mi fermerà nessuno... berrò fino a prosciugarla!

Punto di vista del deserto

Ah! Quanto sono caldo io, sono certamente l‟ambiente

più bello della Terra, tutto giallo come l‟oro, e sono an-

che molto pulito, ma con questi cammelli, che mi calpe-

stano e si dissetano sempre alle

mie poche oasi! E quel cammello

di ieri poi… quello che si sente

molto elegante. Un vero maledu-

cato, altro che elegante! Ha pro-

sciugato la mia oasi preferita. Co-

sì bella e verde, ora si seccherà!

E tutta quella fatica che ho fatto

per procurarmi quell‟acqua! Se ci

penso! Ci ho messo così tanto a

racimolarne un po‟ dal sottosuolo,

che non ricordo quando ho iniziato.

Ho un‟ idea: cercherò di nascondere di più le mie oasi.

Classe 5^ B sc. prim. “Marta Russo”

Camilla, Alessia, Diego, Manuel

Classe 5^ B sc. prim. “Marta Russo”

Alessandro V., Filippo, Gian Luca, Sara Ba

Page 7: Giornalino febbraio 2015

7

Sceso il buio, la spiaggia sospira.

Poco dopo passa un granchio che s‟inoltra nell‟acqua e

va a dormire.

Il mare sembra in letargo, il suo colore è spento, la luna

risplende e lo illumina dolcemente.

Le onde sono calme e la schiuma che provocano frangen-

dosi a riva è bianca, quasi fosforescente.

Il vento è come un phon che si spegne e si riaccende.

Un‟ondata improvvisa si porta via un po‟ di sabbia per-

ché ha “fame” di sassolini e di conchiglie.

Assisto incantato

a questo spetta-

colo della natura

in una tarda sera-

ta di ottobre: è

bellissimo, ma

provo una certa

paura perché non

amo di notte il mare.

È pomeriggio,

sono al mare.

C‟è un sole

splendente.

Fin dove

giunge

l‟occhio, più

in là verso

l‟infinito, si

stende ondeggiando l‟acqua azzurra, con gradazioni di

verde, turchino, viola, con sfumature di rosa e di arancio

leggere leggere.

Si sente il verso dei gabbiani ed il rumore delle onde che

si frangono a riva, come le macchine dell‟autoscontro.

A nord il mare e il cielo si uniscono senza traccia di divi-

sione e diventano l‟universo, lo spazio insondabile.

Il mare e il cielo, ora, sembrano un unico cerchio azzur-

ro.

Candidi spruzzi escono dall‟acqua e ricadono in goccioli-

ne iridescenti.

Il sole sta tramontando, una linea di piccole vele divide il

panorama.

Cade il buio e in un liquido splendore argenteo la luna

sorge già nel cielo.

È la notte più bella del mondo!

Ci prepariamo all‟autunno: piogge fredde e venti inquie-

tanti... il cielo è grigiastro

e pieno di sfumature

bianche, nere e azzurre.

Si vedono spesso, in cie-

lo, ciondolare nuvole

immense color cenere,

sfilacciate come stracci

stesi.

Il sole è tiepido e non più

abbagliante come quello

dell‟estate, riscalda lentamente il freddo terreno del par-

co pieno di foglie fradice cadute dagli alberi.

Poco fa stava piovendo, ma c‟era anche il sole.

In campagna si sente l‟incessante fruscio e crepitio dagli

alberi e da tutti i rami.

Lungo le strade, qualche foglia seccata dall‟estate si è

posata sull‟asfalto, sui lati erbosi e sui fossi asciutti.

L‟autunno è speciale per-

ché ci regala molti frutti

dolci e succosi, è la sta-

gione del tepore malin-

conico: molti poeti e pit-

tori ci si sono ispirati

perché ogni cosa è la più

bella, di una bellezza un

poco malata.

Le mattine, a volte, sono

sfavillanti e stupende e le notti meravigliosamente fre-

sche!

La natura è proprio stupenda in questo periodo: come

muta i colori, cambia abito, si mette delle maschere poi

se le ritoglie!

È meraviglioso! È davvero uno spettacolo!

Classe 4^ A sc. prim. “Marta Russo”

Gabriele– Sara– Valentina– Omar

Classe 4^ A sc. prim. “Marta Russo”

Giula C.

Classe 4^ A sc. prim. “Marta Russo”

Sacha

Page 8: Giornalino febbraio 2015

8

È una serena e soleggiata giornata d‟autunno.

Il cielo è limpido e azzurro con poche nuvole leggere

verso le colline.

L‟aria è calda e si sta proprio bene all‟aperto.

Siamo tra la ricca vegetazione fluviale che costeggia il

Musone.

È costituita da pioppi altissimi, aceri, querce e roverelle

con il tronco robusto e ampie chiome ancora verdi; ed

anche da acacie con foglie leggere e giallognole dalle

nervature ancora verdi, e da un noce con il tronco grigio

chiaro, quasi completamente spoglio.

Dappertutto, a terra, ci sono foglie già cadute variopinte:

rosse, gialle e di un bel bruno dorato con tante sfumature.

Alcune sono così stravaganti da ricoprirsi di due o tre

colori allo stesso tempo.

Mentre ci camminiamo sopra sentiamo fruscii e scric-

chiolii provocati dal nostro calpestio.

Sopra di noi i rami quasi spogli, con ciuffi di foglie solo

sulla cima, si intrecciano creando una cupola che ci pro-

tegge un po‟ dal sole.

Tra i cespugli, le canne e i salici c‟è il fiume che scorre

l e n t a m e n t e

gorgogliando.

A terra notia-

mo un‟insolita

chiazza di sab-

bia creata dalla

piena del fiu-

me.

Proseguendo

ci fermiamo ad osservare un tronco abbattuto ricoperto

d‟edera e, in un buco, scopriamo una larva gialla con

puntini neri.

Tutto ad un tratto, proprio all‟improvviso, arriva una fo-

lata di vento che stacca e strappa le foglie che cadono

copiosamente crepitando come una cascata.

Mentre ce ne andiamo, sentiamo un odore di menta, di

erbe spontanee e di terra bagnata.

È magnifico stare all‟aperto, nella natura, in una giornata

così bella.

Dopo un‟estate insolita e piovosa, un inizio ottobre piut-

tosto soleggiato, è arrivata la nuova stagione autunnale,

un po‟malinconica.

Nelle giornate più offuscate, nel cielo ciondolano nuvole

color cenere sfilacciate come stracci stesi.

Talvolta il vento leggero fa tremolare le foglie che vol-

teggiano poi per aria come farfalle.

A volte, invece, il vento è violento e stacca con forza le

foglie scaraventandole a terra.

Esse sono variopinte e stravaganti da ricoprirsi di due o

più colori: rosso, giallo, un bel bruno dorato o addirittura

viola.

Sulle cime degli alberi si sente il loro fruscio e crepitio

come legna che brucia. Ai piedi delle piante si formano

dei tappeti di foglie secche che ad ogni colpo di vento

scricchiolano.

Tra di esse, nell‟erbetta e tra il muschio spuntano funghi

dai vivaci o neutri colori.

Certe giornate d‟autunno, invece, sono stupende. Fini-

scono con meravigliosi tramonti i cui colori si riflettono

dappertutto

e notti stel-

late che

brillano e

illuminano

il buio.

Anche la

città cam-

bia aspetto:

c‟è meno

gente in giro, alcuni fiori sono meno diffusi, si vedono

spesso stormi di uccelli che migrano e si sente di meno il

loro cinguettio...

Guardandoci attorno, si capisce che ora siamo in pieno

autunno: un vero quadro pieno di colori e sfumature!

Classe 4^ B sc. prim. “Marta Russo”

lavoro di gruppo

Classe 4^ B sc. prim. “Marta Russo”

lavoro di gruppo

Page 9: Giornalino febbraio 2015

9

PROGETTO “OSIMO SOTTO-SOPRA”

PETAR: siamo andati al fiume Musone

GIULIA: abbiamo visto un cartellone dove c'erano il fiume, le montagne, i prati, le colline...

ALESSIA: nel fiume abitava GOCCIOLA, la gocciolina d'acqua

PETAR: poi sono arrivate anche le amiche di Gocciola: erano tante goccioline d'acqua

ALICE: poi Damiano ci ha portato nel sentiero pieno di foglie che erano cadute dagli alberi e nei

cartelli c'erano le foto degli amici di Gocciola: i pesci...

LETIZIA: in un altro cartellone c'erano gli uccelli:

PIETRO: il picchio rosso

ALESSIA: il gruccione, l'airone...invece in un altro cartellone c'erano gli amici che abitano nel bosco, che fanno la

loro tana sugli alberi o sotto terra, gli scoiattoli, il tasso...

ALICE: l'istrice che si gonfia e spara gli aculei se ha paura

GIULIA: la volpe

CRISTIANO: i serpenti

PIETRO: siamo andati a vedere anche la "scogliera delle erbe aromati-

che"...

AURORA: la foglia che

profumava di limone, la

lavanda.

ERIKA: il rosmarino e l'ori-

gano.

LUDOVICA E MELISSA: abbiamo visto anche l'orto con le melanzane,

le zucchine e le fragole che di notte i topolini vanno a mangiare.

MICHELA: dopo siamo andati a vedere il fiume lungo, che era di due

colori: marrone dove sotto c'erano la terra e la sabbia, grigio chiaro dove

sotto c'erano i sassolini. Poi Damiano ci ha spiegato che non si devono mai mettere i piedi dove l'acqua è tanto scura,

perché lì è molto profonda. Siccome siamo stati bravi a non cadere dentro il fiume e attenti ad ascoltare, Damiano ci

ha regalato la nostra Gocciola da portare a casa e tenere con noi.

AURORA: vicino al fiume c'era anche una casetta, dove le persone fanno le foto agli

uccelli e attaccate alle pareti della casetta c'erano tante casette piccole...

ALESSIO: lì gli uccellini fanno il nido.

PETAR: poi abbiamo visto una parete di sabbia con tanti buchi: erano i nidi degli uc-

celli che si chiamano gruccioni.

ALESSIO E LORENZO: abbiamo visto anche lo stagno dove abitavano altre amiche di

Gocciola: le rane, ma non siamo riusciti a vederle perché avevano paura ed erano na-

scoste. Si vedevano solo tanti cerchietti.

ALESSIA: quando siamo ritornati nel

prato abbiamo raccolto le ghiande con il

cappuccio, ma ne abbiamo prese poche,

perché le ghiande le mangiano gli

scoiattoli.

ERIKA: infine siamo andati dentro la casetta a disegnare sui cartelloni

tutto quello che avevamo visto, poi le maestre li hanno attaccati nella

nostra classe.

Scuola dell’infanzia Passatempo

Page 10: Giornalino febbraio 2015

10

TROVIAMO TANTE FONTI

FONTI MATERIALI FONTI VISIVE O ICONICHE

INCISIONI ALTORILIEVI

LE FONTI CI DANNO INFORMAZIONI SUI DIVERSI UTILIZZI

DELLE GROTTE NEL CORSO DEL TEMPO

USO IDRICO USO RELIGIOSO

USO DI DIFESA

NASCONDIGLIO

USO ABITATIVO

POSSIAMO ANCHE DATARE LE FONTI E SISTEMARLE IN ORDINE

CRONOLOGICO

PRIMA DOPO

Le grotte erano illuminate Durante la 2a guerra mondiale

con le candele hanno portato la luce elettrica

Classe 3^ sc. prim. Montetorto

PROGETTO “OSIMO SOTTO-SOPRA”

Page 11: Giornalino febbraio 2015

11

ALLA SCUOLA DELL‟INFANZIA “IL BOSCHETTO” DI SAN PATERNIANO

SONO ARRIVATI …

INSIEME AI NOSTRI AMICI FACCIAMO MILLE ESPERIENZE E SIAMO FELICI !

ESPLORIAMO L‟ ACQUA CON I SENSI

PASSEGGIAMO AL FIUME MUSONE

DAL FIUME AL MARE... CON STORIE, SORPRESE E CREATIVITA‟

E LE AVVENTURE CONTINUANO CON NELLO, IL FUOCHERELLO... A PRESTO !!!

Scuola dell’infanzia San Paterniano

Page 12: Giornalino febbraio 2015

12

Il 26 novembre la mia classe e le altre terze del Borgo

sono andate a vedere un film al teatro Campana di Osimo

intitolato “Fango e Gloria”. Il film che trattava della Pri-

ma Guerra Mondiale era romantico ma allo stesso tempo

drammatico. La storia è di un ragazzo non molto ricco

chiamatosi Fango, della sua fidanzata Gloria e del suo

migliore amico. La loro è una bellissima storia d‟ amore,

una di quelle vere che di certo oggi sono rare. Una storia

che però diventa più difficile da mantenere vista la sua

partenza per la guerra. Partito per la guerra i due si man-

dano lettere amorose in cui si raccontano quello che suc-

cede nelle proprie vite. La ragazza infine gli manda una

lettera dove parla del suo trasferimento, in una fabbrica

di Milano.

Dopo tanto tempo finalmente si ritrovano prendendo dei

giorni di ferie, lui dall‟esercito e lei dalla fabbrica. Si

scattano una foto ricordo immaginando il tempo per cui

poi non si sarebbero potuti vedere. Gloria gli regala un

orologio molto prezioso, intanto il loro migliore amico

lavora in una nave e an-

che lui le scrive. Rac-

conta che nel suo lavoro

si trova bene. Dopo sva-

riate battaglie, Fango,

alla fine muore in un

ultimo attacco. Un suo

compagno cerca di aiu-

tarlo ma a quanto pare il

suo intento cambia e

pensa alla sua di vittoria,

rubandogli l‟orologio a lui tanto prezioso, ma non solo

per il costo, anche per il fatto che avrebbe permesso il

riconoscimento del suo corpo.

Nel film ci sono inoltre molto immagini di repertorio,

inserite in modo tale da far filare in modo adeguato la

visione del film che lo hanno reso ancora più “reale” e

altamente coinvolgente.

Gli attori secondo me hanno recitato in modo eccellente.

La cultura del nostro paese deve essere valorizzata ri-

mettendo in evidenza quello che è stato fatto anche in

modo semplice anche con riferimenti di tipo visivo. Ma

raramente questo accade nelle sale del cinema che ospi-

tano film di fantascienza che la maggior parte delle volte

non approfondiscono la nostra cultura. Di certo c‟è anche

la scuola che lo fa, ma molte volte l„argomento affronta-

to è considerato dagli studenti “noioso” ed è per questo

che ringrazio le professoresse di avermi fatto vedere que-

sto film e: anche se non abbiamo ancora affrontato

l‟argomento hanno nutrito in me curiosità e aspettative.

Spero che anche i miei compagni abbiano apprezzato il

film così come l‟ho fatto io, anche perché potrebbe esse-

re utile per studiare

storia quest‟anno.

Spero molto che ma-

gari il nostro cinema

italiano possa, non

solo accettare per la

maggior parte delle

volte film anglosasso-

ni che magari non

riguardano quello che

noi affrontiamo a

scuola, ma più che altro la loro cultura!

Classe 3^C sc. sec. di 1° grado Borgo

Matilde Coppari

Il giorno 13 novembre noi classi terze del Borgo San

Giacomo Leopardi con le due terze di Passatempo e le

classi di Castelfidardo siamo andati al cinema Astra di

Castelfidardo a vedere il film di Mario Martone il film

“Il giovane favoloso” dedicato al grande poeta

dell‟Ottocento Giacomo Leopardi.

Siamo partiti alle ore 8:30 dalla nostra scuola per pren-

dere poi il pulmino e siamo arrivati a Castelfidardo ed io

non vedevo l‟ora di vedere il film perché tutti coloro che

l‟avevano visto, avevano detto che era bellissimo.

Il film con l‟interpretazione del grande Elio Germano, è

iniziato alle ore 9:15 con un lunghissimo applauso, se-

guito subito dopo da silenzio totale.

Il film inizia con i tre fratelli Leopardi che giocano insie-

me e da lì si capisce subito l‟unione che c‟era tra i fratelli

Carlo, Paolina e Giacomo.

Si succedono scene su scene, una più bella dell‟altra. Le

scene sono state girate a Recanati, Firenze, Napoli e nella

mia città, cioè Osimo. Il film dura 120 minuti e sono

state forse le due ore più belle di tutto novembre. Alla

fine della proiezione c‟è stato un prolungato applauso di

almeno due minuti.

Page 13: Giornalino febbraio 2015

13

Fuori,

tutti

parlava-

no di

altro e

per me

non era

corretto

perché avevamo appena assistito a un film fantastico.

Quando stavamo in pulmino ci siamo messi a discutere

del film e questa conversazione l‟abbiamo terminata in

classe.

Quando mancavano 10 minuti alla fine della lezione in

classe abbiamo deciso di fare il gioco del silenzio, però

come tema c‟era il film che avevamo appena visto.

Io consiglio a tutti questo film per la sua bellezza e per il

significato che ha, anche se per vedere questo film serve

una minima conoscenza della vita e delle opere di Leo-

pardi.

Secondo me Martone ha commesso un solo errore nel

film, che è quello di aver inserito la scena dove il poeta

recanatese va al bordello a Napoli, perché un po‟ offende

gli ideali del poeta. Ai ragazzi di prima a quelli che ver-

ranno consiglio di vedere il film in futuro però dopo aver

studiato Leopardi.

Concludendo, a me il film è piaciuto molto e lo stracon-

siglio a tutti. Sono molto contento perché questa magnifi-

cenza è stata girata nella nostra città anche se nel film la

scena dura massimo 10 secondi, però per noi è stato un

onore. Classe 3^C sc. sec. di 1° grado Borgo

Matteo Barigelletti

Devo dire che dall‟inizio dell‟ anno abbiamo fatto varie

attività, ma quella che mi ha colpito di più è stata quella

del 29 novembre, quando è venuta in classe la signora

Sandra dal negozio di giochi da tavola “La porta del

mondi”: una ragazza vivace e solare, davvero simpatica!

Inizialmente ci ha

fatto un discorso

generale su questi

giochi che sono

oggi sempre meno

usati dai giovani,

sulla loro storia e

sulla loro origine,

sulle loro caratteri-

stiche e sulle di-

stinzioni che tro-

viamo tra i vari tipi

in commercio. È stato davvero interessante, anche perché

siamo venuti a conoscenza del lungo percorso che tali

giochi hanno svolto nel tempo.

Ci ha detto ad esempio che „Monopoli‟ è nato durante la

Prima Guerra Mondiale grazie agli americani, o che esi-

stono anche i giochi di ruolo che rientrano in questa cate-

goria. Come dice il nome stesso, sono attività in cui si

gioca soltanto con le persone, serve soltanto immagina-

zione per darsi dei ruoli e vivere avventure fantastiche tra

gnomi, fate, giganti e streghe. Successivamente abbiamo

iniziato il gioco che ci aveva portato:„Timeline‟, letteral-

mente „Linea del tempo‟. Giocavamo a coppie di banco:

ogni coppia aveva cinque carte. Su di esse vi erano scritti

degli eventi storici o delle scoperte scientifiche che noi

dovevamo orientare su una linea del tempo nella quale

avevamo soltanto l‟anno zero e l‟anno della colonizza-

zione dell‟ Africa come riferimento. Più il gioco andava

avanti, più diventava complicato perché c‟erano sempre

più date e gli intervalli di tempo in cui bisognava inserire

gli eventi diventavano sempre più piccoli. Diciamo che

non siamo stati bravissimi, ma come prima volta ce la

siamo cavata, è stata un‟attività molto bella e piacevole,

mi sono divertita.

Purtroppo però un‟ora è volata e il tempo stava finendo,

abbiamo dovuto smettere prima che finissimo tutte le

carte. Per nostra fortuna Sandra tornerà nel secondo qua-

drimestre per un altro incontro e la prof. pensa di portar-

ci un giorno nel suo negozio per poterci dedicare ad alcu-

ne attività, dato che si trova in centro e quindi abbastanza

vicino alla nostra scuola.

Prima di andarsene Sandra ci ha donato la sua ultima

perla di saggezza, dicendoci che dobbiamo smetterla di

stare chiusi in casa a giocare con videogiochi, telefonini

o computer, che sì dobbiamo usare e sfruttare ma non

eccessivamente perché danneggiano anche la nostra salu-

te; dobbiamo uscire, stare con gli amici e approfittare

della nostra bella età, cercando di dedicarci anche ai gio-

chi da tavola che, oltre ad aprirci la mente, ci aiutano a

relazionarci con le persone, guardarci negli occhi e con-

dividere le risate, perché una faccina col sorriso su uno

schermo del telefono non potrà mai sostituire la bellezza

di un vero sorriso, e niente potrà valere quanto la gioia e

l‟orgoglio che si prova nel dire ad un amico „Ho vinto io,

ti ho battuto!‟. Classe 3^C sc. sec. di 1° grado Borgo

Gaia Spanjolli

Page 14: Giornalino febbraio 2015

14

Che nervoso!

Sono davanti allo specchio e non vedo la Laura che vor-

rei vedere. Non la vedo mai. Vedo solo la Laura che in

realtà sono, inadeguata in tutti i sensi.

Vorrei tanto vedere una ragazza pallida con occhi grigi e

capelli biondo-argentati... no, una rossa con occhi verdi...

bah! Non importa, non può mica accadere una magia!

Comunque tutte le me che sogno di essere hanno in co-

mune un pregio: non sono né troppo magre né troppo

grasse. Sono il mio modello ideale.

Il modello di un'illusa.

Ero molto magra prima. Fino ai dieci

anni sono stata un manico di scopa, un

palo o, come si dice in ascolano, “secca

come nu chiuove”. Che bel nomignolo

che mi affibbiavano i compagni a scuo-

la: anoressica.

Non che abbia mai sofferto di anoressia,

ma ogni volta che mi riproponevo di

ingrassare non ci riuscivo. Volevo in-

grassare, eh? Non mi è bastata la bomba

che ero a pochi mesi di vita?

Ero enorme e non mi è bastata l'espe-

rienza!

E comunque mi guardavo allo specchio e mi dicevo:

“Non sei ingrassata? Be', la prossima volta ce la farai,

Laura”. E ce l'ho fatta.

Negli ultimi tempi ho una fame da lupo e mangio, man-

gio, mangio.

Mi accorgo che sto crescendo e con me cresce anche...

cos'è quella? Già, cos'è? Mi sta spuntando anche la pan-

cia.

Dovrei essere contenta, peso di più adesso. Invece da

perfetta scema mi rabbuio per quella poca pancetta che

ho.

Sono una lagna, me lo dico da sola ma non posso evitar-

lo, anche se so che esistono bambini che darebbero tutto

pur di ingrassare, o almeno, per avere qualcosa da met-

tere sotto i denti.

Io invece faccio la schizzinosa per

qualche chilo in più rispetto a prima.

Però ho dei bei capelli, dei begli

occhi e delle mani di velluto.

Sto cambiando e mi sto adattando,

wow! Forse è ora di gioire per quel-

lo che sono!

"Calma!”, mi dico, “Hai ancora tem-

po, non aver fretta di crescere!" Mi

do un bacio allo specchio e vado

via. “Il bagno è liberooooooo!!!” e

mi sposto appena in tempo per non

essere travolta dalle mie sorelle. Mi

sono liberata dai pensieri cattivi,

perché mi sono allontanata dallo specchio. Vado in ca-

mera ed il mio sguardo, accidentalmente, si posa su un

altro vetro infernale dove vedo me, la Laura di sempre

e... oh... no! La pancia! Per favore, non di nuovo!

Classe 2^E sc. sec. di 1° grado Borgo

Laura Trotta

Ciao a tutti voi

lettori , siamo

l‟ACS “Il formica-

io”, una cooperati-

va scolastica, e

per questo portia-

mo avanti una ve-

ra impresa. Ogni

anno, nel periodo natalizio, organizziamo nella nostra

scuola un mercatino, dove vendiamo i nostri prodotti.

Quest‟anno ci siamo dati molto da fare per creare i nostri

oggetti: segnalibri, mestoli e cucchiai decorati con de-

coupage, alberelli e renne con la creta, ma... il nostro più

grande successo è stato il calendario, con immagini di

Osimo antica, di oggi e di come la vorremmo domani.

Nella prima vendita, in occasione dei colloqui, i nostri

calendari sono volati come un razzo, dopo un quarto

d‟ora ne avevamo venduti già

metà, cioè quaranta.

Abbiamo deciso di fare un

mercatino anche nella scuola

del Borgo, dal momento che

siamo in 5^ e con la scuola

media siamo impegnati in

molte attività interessanti

nell‟ambito del progetto “Continuità”.

Anche le mamme ci hanno dato una mano.

Classe 5^ B sc. prim. “Marta Russo”

Page 15: Giornalino febbraio 2015

15

aro Giorgio

sono Roberto L. , ho 13 anni ( proprio oggi è il

mio compleanno) e sono un tuo tifoso sfegatato. Gioco

a calcio nella squadra del mio paese nel ruolo di difen-

sore centrale, proprio come te! A mio avviso sei IL MI-

GLIOR CALCIATORE d ' Italia, d' Europa e del

MONDO !!!

Ti seguo da quando ero in fasce (si fa per dire) , e ricor-

do che quando ti guardavamo alla televisione, mio pa-

dre che è un allenatore, diceva: “Questo giocatore pro-

mette bene !"

Inoltre sei un difensore che terrorizza tutti gli attaccanti

che marca; loro hanno paura della tua “falce fenara"

infatti tirano indietro la gamba, ma questo non vuol dire

che tu sia scorretto o antisportivo anzi, sei il primo che

quando commette un fallo chiede scusa all'avversario.

In più sono diversi anni che giochi la Champions league

e di conseguenza marchi campioni come: IBRAHIMO-

VIC, CR7, HAZARD, DROGBA, ROBBEN, NEI-

MAR, RIBERI...

Ovviamente se lo sognano di poter far goal e non riu-

scendo a scartarti si inner-

vosiscono e sfoderano

colpi proibiti ( ganci,

calci, gomitate ...) ma

tu impavido continui a

giocare anche se tutti

quei pugni e i calci spesso

ti hanno provocato lesioni come la frattura del setto

nasale!

Oltre ad essere un campione nello sport per le tue carat-

teristiche tecnico- fisiche - atletiche, lo sei anche come

persona perché sul campo dimostri sempre SACRIFI-

CIO, LEALTÀ, RISPETTO PER L' AVVERSARIO.

Poi, secondo me, sei anche un senatore della nazionale

azzurra: ti prendi colpe, responsabilità e non usi le paro-

le, ma i fatti, come dopo il mondiale del 2014 quando

hai confessato di aver sbagliato qualcosa anche tu. Op-

pure dopo il morso di quel cannibale di Suarez, hai det-

to che lui ha sbagliato a morderti, ma hai anche ammes-

so, dopo qualche giorno, che la squalifica era eccessiva:

quindi perdoni anche gli avversari (cosa che io non a-

vrei mai fatto!).

Oltre ad essere campione nel calci lo sei anche negli

studi: vai forte , infatti nel 2012 ti sei laureato in econo-

mia e commercio con voto: 110 e lode, impresa che non

è da tutti, specialmente per un calciatore che è sempre

impegnato tra partite ed allenamenti.

Ora hai scritto anche un libro intitolato : “Scirea: il mio

mito”. Secondo me, vi somigliate molto, anche se tu sei

più grintoso e “ randelli" di più; mentre Gaetano aveva

più classe, ma sul piano della correttezza e dell' umanità

siete identici. Entrambi siete modelli da imitare; un e-

sempio per noi piccoli calciatori .

Per me sei un mito, un VERO STACHANOVISTA.

In mezzo al campo non fai cose inutili, non simuli o

accentui, ma ti rialzi sempre più forte di prima.

Come quando ti eri rotto i legamenti crociati e sei man-

cato per diverse partite e lì la Juventus ha sentito molto

la tua assenza, ma appena tornato hai dato subito il 100

% senza risparmiarti niente e con tanta umiltà.

Quando ti vedo giocare, e ti assicuro che ciò succede

molto spesso, mi straripa il cuore dall' emozione e pen-

so che di calciatori come te ne nascano uno ogni 50 anni

… spero di essere io un tuo erede e magari scrivere un

libro su di te! Se io avessi un decimo del tuo talento,

sarei il giocatore più forte di tutta la città di Ancona

(ahahahahah!). Volevo anche dirti che non sopporto

quando i tifosi avversari ti offendono per le tue origini

ebraiche, e ammiro quando tu stai zitto, non rispondi

perché non ti abbassi al loro livello. Nel momento che

fai la tua esultanza da king kong, mi sento felicissimo,

come se avessi fatto io goal, oppure se rimonti una

punta straripo dalla gioia e urlo : "Giorgione sei il

miglioooore !!!".

Ciò che proprio non capisco è perché i membri della

fifa non ti hanno inserito nei top 20 difensori del mon-

do. Questo non lo capirò mai e poi mai, forse sarà per-

ché sei un po' troppo irruen-

to, mentre gli altri sono ele-

ganti e non fanno entrate ???

TU SEI IL MIGLIORE, non

ho alcun dubbio!!!

Prossimamente verrò a ve-

derti giocare allo Juventus

Stadium perché tu sei un

mito, e stringerti la mano ed

avere un tuo autografo sa-

rebbe il massimo per me! Ci

conto.

Ciao King Kong, continua così.

ROBERTO

PS: Il morso del cannibale Luis Suarez ti ha fatto male?

Osimo, 4-12-14

Classe 3^ B sc. sec. di 1° grado Passatempo-

Roberto Luchetta

Page 16: Giornalino febbraio 2015

16

Mercoledì 3 Dicembre noi della classe 3C siamo andati

al teatrino del Palazzo Campana a vedere la mostra delle

marionette. All‟inizio pensavo che fosse una mostra nor-

male, che magari ci avrebbero fatto vedere uno spettaco-

lo, ma mi sono ricreduta subito. Ad accoglierci è

stato Claudio, il curatore della mo-

stra che ci ha accompagnato in

una sala riempita comple-

tamente di marionette da

tutte le parti, ognuna con

un‟espressione diversa

ma tutte ci fissavano in-

tensamente.

Guardandole mettevano un po’

di paura. Claudio ci ha poi diviso in

due gruppi, uno guardava il filmato su alcune parti degli

spettacoli di marionette, mentre un altro visitava la mo-

stra. Ci ha spiegato come vengono costruite e il meccani-

smo per farle muovere, ci ha anche illustrato un vero e

proprio teatrino andato in scena , in un‟opera di Shake-

speare “Riccardo III”.

Ce le ha mostrate tutte, e di ognuna ci ha indicato la

provenienza e in che opera sono comparse, una diversa

dall‟altra e con una storia davvero interessante. C‟erano

anche dei vestiti realizzati a mano da Marianna la moglie

di Claudio, ma quella mattina non era presente perché

aveva una lezione a scuola, lei infatti insegna

all‟Accademia delle Belle Arti.

Abbiamo fatto un giro, visto, toccato le marionette, alcu-

ne erano di legno altre di carta pesta; c‟erano marionette

con sguardi arrabbiati e altre con sguardi felici.

Giovedì 11 Dicembre siamo di nuovo tornati al teatrino,

e questa volta c‟era anche Marianna che ci ha accolto e

ci ha salutato. Siamo rientrati nella famosa sala con le

marionette: erano tutte nello stesso posto,

nella stessa posizione, non si erano

mosse.

Ci siamo messi seduti su alcu-

ne sedie e Claudio e Marian-

na ci hanno mostrato attraver-

so un video i burattini realiz-

zati dai ragazzi della sua scuola,

ognuno costruito con materiali di-

versi, di riciclo. A questi personaggi è stata

data una storia e una vita, tutti con dei nomi particolari a

seconda del materiale usato per la realizzazione. Finito il

filmato ne abbiamo visto un altro dove veniva usato il

gioco delle ombre. Marianna ha chiamato dei volontari e

si sono offerti Rihab, Giovanni, Matteo. Insieme hanno

creato con delle marionette scelte da loro una breve sto-

ria, che parla di due amici che camminano, mentre uno

di loro cade in acqua e alla fine si salva.

In conclusione ci siamo salutati, e siamo andati via rin-

graziandoli. Se dovesse capitare un‟altra uscita come

questa è sicuro che io ci andrò. È stata un‟esperienza

fantastica, indimenticabile. Consiglio a tutti di andarla a

vedere! Classe 3^C sc. sec. di 1° grado Borgo

Rachele Ghergo

Entrare nella sala accanto al teatrino

Campana ed essere accolti da luci

soffuse, da una piacevole musica di

sottofondo e da LORO, le mario-

nette e burattini esposti, è stato un

momento di pura magia per i

bambini/e della sez. D della scuola

Girotondo. La mostra curata da

Specchi sonori ci ha permesso di

conoscere i protagonisti di tante

storie, di ammirare i costumi, le fattezze, i meccanismi.

Accompagnati dal cortese Claudio abbiamo incontrato ed

ascoltato

le trame

dei raccon-

ti, in un per-

corso che ha visto i

bambini coinvolti ed incuriositi.

Con noi abbiamo portato il nostro

Pinocchio, marionetta della sezione,

che ha così potuto ritrovare e salutare i suoi amici tea-

tranti.

Sezione D sc. dell’infanzia “Girotondo”

Page 17: Giornalino febbraio 2015

17

Avete mai sentito parlare dell‟O.N.U. ? Sapete che cos‟è? Cosa vuol dire? Forse...

Niente di tutto ciò! Veramente anche noi della VC non sapevamo bene che cosa fosse l‟O.N.U. , poi qualcuno ha det-

to di aver visto, nelle pagine del sussidiario, questa sigla e così abbiamo scoperto che O.N.U. vuol dire: Organizzazio-

ne delle Nazioni Unite.

La maestra ci ha spiegato l‟importanza

di questa organizzazione di cui spesso

sentiamo parlare.

Al termine della seconda guerra mon-

diale le nazioni coinvolte nel conflitto

sentirono l‟esigenza di unirsi per favo-

rire la pace e la sicurezza nel mondo,

l‟uguaglianza e il rispetto dei diritti

dell‟uomo, la collaborazione e la coo-

perazione tra gli Stati.

Le Nazioni Unite furono ufficialmente

fondate il 24 ottobre 1945 e la sede è a New York nel famoso “Palazzo di Vetro”.

Incuriositi abbiamo cercato altre notizie e per capire bene come gli Stati possano in-

contrarsi, discutere, prendere decisioni importanti e, se necessario, utilizzare pacifica-

mente l‟esercito dei Caschi Blu si è pensato di diventare “noi” rappresentanti degli

Stati membri cioè i delegati simulando i lavori che avvengono nelle varie commissio-

ni.

Ci siamo divisi in cinque commissioni:

Assemblea Generale

Corte di Giustizia

Consigli di Sicurezza

Obiettivi del Millennio

Commissione dei diritti umani.

Gli argomenti da discutere sono

stati scelti tra quelli più attuali:

terrorismo, condizione della donna,

istruzione dei bambini, emergenze

epidemie e cooperazione.

I lavori sono stati svolti nel rispetto

delle regole della democrazia:

prendere la parola per alzata di ma-

no, tempo stabilito per ogni inter-

vento e decisioni condivise.

Al termine dei lavori il portavoce

di ogni commissione ha relazionato

alla classe le “risoluzioni” approva-

te. Classe 5^ C sc. prim. “Marta Russo”

O rganizzazione O roscopo O bbligo O asi

N uovi N on N on N aturale

U fi U tilizzato U rlare U omini

Page 18: Giornalino febbraio 2015

18

Da due anni noi della VC della Scuola Primaria “Marta Russo” abbiamo partecipato al laboratorio formativo “CHI

SONO IO... CHI SEI TU”: è un progetto guidato da due psicologhe Silvia Giuliani e Manuela Pagnini che ci ha aiuta-

to a capire l‟importanza di stare bene insieme.

Tra i diversi laboratori ed attività che le signore ci hanno proposto vi raccontiamo l‟ultimo lavoro che è stato molto

interessante.

Ci siamo divisi in due gruppi. Manuela e Silvia ci hanno consegnato un car-

tellone ciascuno, su cui dovevamo disegnare le sagome di una donna e di un

uomo.

Con l‟aiuto di alcune riviste e con dei materiali messi a disposizione, abbia-

mo vestito ed accessoriato le due sagome.

Al termine del lavoro ogni gruppo doveva illustrare le proprie figure e spie-

gare il perché delle sue scelte; poi ognuno di noi, indipendentemente dal

gruppo di appartenenza, doveva dire che cosa fosse per lui un uomo e una

donna.

Delle donne abbiamo detto che

sembravano felici ed eleganti;

una delle due sagome era più scollata dell‟altra, era vestita con abiti pieni di

paillettes ed indossava le scarpe con il tacco alto. Sembrava che fosse vesti-

ta per andare ad una cena romantica o in discoteca. Abbiamo approfondito

l‟idea ed abbiamo detto che forse è vestita così perché è alla moda, vuol

farsi notare, vuole conoscere altri uomini. Si sente bella e vuole far risaltare

il proprio corpo: è un po‟ vanitosa!

L‟altra figura era vestita in modo più semplice, ma alla moda e con qualche

gioiello.

Le due psicologhe ci han-

no chiesto di immaginare a quale delle due figure volevamo che si

avvicinasse la nostra mamma e quasi tutti abbiamo scelto il secondo

tipo perché per noi, una mamma che si trucca tutto il giorno e pensa

troppo ai vestiti,

pensa solo a se

stessa e poco a noi,

alla famiglia.

Abbiamo, infine,

descritto le figure

maschili che si

assomigliavano abbastanza. Avevano entrambe i capelli corti, ogget-

ti elettronici e tecnologici, corporatura robusta sembravano allegri,

forzuti, con i soldi.

Alla fine della discussione abbiamo dedotto che la scelta di vestire in

questo modo le sagome è avvenuta per i condizionamenti della moda

e della nostra cultura e non dalla natura.

Per noi questo lavoro è riuscito alla perfezione ed abbiamo imparato che a collaborare come una squadra ci si diverte

di più e si lavora meglio. Provare per credere!!! Classe 5^ C sc. prim. “Marta Russo”

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“Orientamento”.

Tutti temono questa parola, ma in verità è solo l‟inizio di

una nuova avventura.

Questo viaggio ci porterà

gioie, nuove scoperte ed

emozioni che cambieran-

no le nostre vite e la no-

stra visione della realtà.

Ma la medaglia ha sem-

pre due facce: incontre-

remo qualche delusione e

piccole sconfitte, ma noi

ci faremo trovare pronti,

affrontando tutto a testa alta.

Visitando le scuole superiori durante l‟orientamento, fre-

quentando le lezioni durante gli stage, abbiamo capito e

approfondito le materie che ci offriranno i vari Istituti.

Inoltre il giorno 12 gennaio, il nostro plesso si è trasfor-

mato in tante vetrine di scuole con video, cartelloni pub-

blicitari, proiezioni, esperimenti, spiegazioni, allestite

dai professori provenienti dai diversi Licei ed Istituti dei

capoluoghi e dei paesi limitrofi come Ancona, Macera-

ta, Osimo, Castelfidardo, Loreto...

Ogni professore era pronto a dimostrare che la sua scuola

era valida e offriva molte possibilità per il nostro futuro.

Stava a noi scoprire quale delle tante sarebbe stata la più

adatta a ciascuno.

Tutto ciò ci ha aiutati a conoscere e quindi scegliere la

nostra scuola ideale. Certo, alcuni sono ancora indecisi,

ma abbiamo ancora qualche mese per la scelta definitiva.

Anche se sbaglieremo, gli insegnanti delle superiori ci

hanno rassicurato che entro il biennio avremo comunque

la possibilità di cambiare indirizzo e continuare il nostro

percorso in un'altra scuola. Questa decisione sarà

eventualmente molto importante, perché cambiando isti-

tuto bisognerà cambiare conoscenze, amici e affrontare

un esame d‟ammissione per accedere all‟altro corso. Per

evitare questo siamo un po‟ preoccupati di effettuare la

scelta giusta.

Ma la cosa più importante, è che in qualunque scuola

andremo, di sicuro ci resteranno nel cuore i ricordi di

questi tre magnifici anni trascorsi alla secondaria di pri-

mo grado di Passatempo per aver incontrato professori

validi che ci hanno aiutato a crescere e a maturare in que-

sti anni importanti della nostra formazione.

Certamente la scuola media è un importante trampolino

di lancio verso le scuole superiori, perché con una buona

formazione la nostra scelta risulta più semplice ed il per-

corso futuro sarà meno difficile, però ad una condizione:

che l‟impegno personale risulti sempre vivo e motivato.

Qualsiasi scelta effettueremo, comporterà dei sacrifici,

ma quando un ragazzo ha degli obiettivi da raggiungere

si è disposti ad affrontare ogni difficoltà. Questo si pre-

senta quando la scuola che andremo a scegliere sarà col-

locata a diversi chilometri di distanza o comporterà uno

studio serio e impegnativo.

Abbiamo effettuato a scuola anche molte letture di perso-

naggi famosi e di come sia scattata in loro la scintilla per

intraprendere la loro professione di medico, di giornalista

o di scienziato.

Importante è avere le idee chiare su quello che vorremo

“essere” da grandi e sul nostro futuro. Se ciascuno di noi

sceglierà in base alle sue aspirazioni e alle sue attitudini,

il pensiero di quello che vorremmo raggiungere in pro-

spettiva, tutto sarà più facile. Importante è avere anche

sviluppi lavorativi e questo ce lo auguriamo sperando

che la nostra società migliori e trovi nuovi sbocchi per

noi giovani. Questo è l‟augurio per tutti che ci accingia-

mo ad una scelta non solo della scuola, ma della nostra

vita .

Classe 3^ A sc. sec. di 1° grado Passatempo

Come classe 5^ siamo una classe “ponte”, pertanto ci raccordiamo con gli or-

dini di scuola precedente e successivo attraverso numerose attività, che rien-

trano nel progetto “Continuità”. Con la scuola secondaria, in particolare, sia-

mo impegnati in uno scambio epistolare, abbiamo visitato quella che sarà la

nostra nuova scuola, abbiamo avuto un intervento in classe dell‟insegnante di

francese, ci siamo esibiti, insieme alle seconde medie, in un saggio con canti

natalizi nella palestra del Borgo, e ci attendono ancora laboratori scientifici

molto interessanti. Classe 5^ B sc. prim. “Marta Russo”

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Da alcune settimane viene nella nostra classe una tiroci-

nante, Arianna che si prepara per diventare insegnante.

Mercoledì, insieme a lei abbiamo svolto una lezione un

po‟ particolare: Arianna ci ha letto la storia di due grandi

amici, piccolo Blu e piccolo Giallo.

Da quel racconto abbiamo capito che l‟amicizia ci può

migliorare la vita e se tra amici ci si vuole veramente

bene, si può diventare una persona sola.

Finita la lettura abbiamo realizzato un cartellone scriven-

do le parole, i gesti, i luoghi ed i giochi che facciamo con

gli amici. Gioco, aiuto, simpa-

tia, perdono, allegria, regalo...

sono tra le parole del cartello-

ne: abbiamo capito che sono

tutte belle e significative, sen-

za però esagerare troppo.

L‟amicizia, infatti, è come un

dolce in cui gli ingredienti

devono essere sempre equili-

brati. Classe 3^ A sc. prim. “Marta Russo”

Il 6 dicembre 2014

nella sala Maggiore

del Comune di Osimo

la plurimedagliata

campionessa Valenti-

na Vezzali ha premia-

to con medaglie e

attestati noi alunni

della scuola primaria "Marta Russo" che abbiamo aderito al

progetto scherma. L'evento è stato organizzato da Silvano

Fabrizi, Presidente della Scherma Osimo, in collaborazione

con il dirigente Mario Vita dell'Istituto Trillini e con l'inse-

gnante referente di motoria.

C'è stata una grande partecipazione di bambini, ragazzi e

genitori che sono rimasti molto soddisfatti della manifesta-

zione.

A noi bambini è piaciuto molto l'atteggiamento della Vez-

zali perché la campionessa è stata sempre sorridente e di-

sponibile a fare le foto

e gli autografi per tutti.

La presenza di Valen-

tina Vezzali ci ha mol-

to emozionato ma ci

siamo anche divertiti

tanto.

È stato bello vedere il

combattimento dei ragazzi grandi con i fioretti, le spade e le

sciabole d'acciaio. Classe 3^B sc. prim. “Marta Russo”

Le luci si spengono, il

silenzio festoso scen-

de nell‟atrio della scuola elementare di Passatempo.

Noi alunni della scuola secondaria di primo grado, classi

prima A e B, e la 5^

scuola primaria di Passa-

tempo seppur agitati e con

il cuore a mille, siamo

pronti per iniziare lo spet-

tacolo di Natale .

Siamo tutti vestiti con

magliette bianche o rosse

e jeans, in tinta con i co-

lori natalizi.

Il Preside introduce la recita con un breve saluto spie-

gando che tale attività rientra nel progetto continuità del

nostro Istituto come esigenza di elaborare un percorso

formativo che garantisca lo sviluppo e il passaggio armo-

nico da un ordine all‟altro di scuola.

L‟inizio dei canti è accompagnato da un applauso scro-

sciante che ci riscalda e ci invita ad un‟esibizione serena.

La quinta domina la scena per prima con il flauto seguita

poi da noi delle medie.

Il pubblico apprezza

tutte le esibizioni sia

con gli strumenti che con le voci ed anche il breve ballo

di hip pop e ci accompagna scandendo a ritmo le mani o

intonando i cori propo-

sti.

Un grazie per il succes-

so ai professori di mu-

sica Riganelli, Graciot-

ti e Barchiesi.

Dopo la recita, chi a

piedi e chi in macchina

si dirige verso le me-

die, dove anche i nostri

compagni più grandi ci aspettano. Tutti insieme parteci-

piamo alla lezione su Leopardi e a quella in inglese

proposta dai ragazzi delle terze. Abbiamo ascoltato dal

professor Ferraresi la spiegazione sulle attività del labo-

ratorio sulla misurazione svolte dalla prima B.

I bambini della quinta erano molto interessati e divertiti,

ma i nostri genitori lo erano di più: sono tornati anche

loro a scuola! Classi 1^ A e 1^ B sc. sec. di 1° grado

Passatempo - Elia Scansani

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“Lo sport diventa l’occasione per promuovere solidarietà,

momento di crescita e sana competizione”

“Forza... non perdere la testa, tira queste stoccate, non

gettiamo via i duri mesi di lavoro, concentriamoci e sa-

remo vincenti”. Ecco le parole che spesso una delle mie

allenatrici di scherma sfodera, si fa per dire, nei mo-

menti di oscuramento che a volte capitano durante le

competizioni. Ripensando a ciò rifletto sullo sport in

generale e su cosa esso rappresenta per milioni di perso-

ne “atleti o tifosi che siano”.

Lo sport è fratellanza, solida-

rietà, impegno, sana competi-

zione e... divertimento, infatti

il termine sport deriva dall'an-

tico termine inglese "Disport"

che significa svago!

L'uomo ha sempre avuto bi-

sogno di esercizio fisico e dei

passatempi così le origini

dello sport sono lontanissime

da noi: gli Egizi per esempio

praticavano una specie di tiro

con l'arco... poi i Greci lo

hanno portato più vicino a

noi con le Olimpiadi, che si

svolgevano, e si svolgono,

ogni quattro anni e si interrompevano anche le guerre per

dar spazio allo svago mentale e fisico dei soldati-atleti.

Inoltre è sempre stato un momento per promuovere soli-

darietà, oggi gli atleti si impegnano nelle partite "Del

Cuore" per aiutare i meno fortunati. Lo sport è sempre

stato un momento di unione, nei campi di gara si riuni-

scono atleti e tifosi, che formano un'ottima squadra,

pronta a mettersi in gioco! A volte, però i sostenitori

presi dall'entusiasmo degenerano causando disagi agli

atleti e danneggiando chi li circonda.

Nel mio sport, la scherma, tifosi maleducati e irrispettosi

vengono costretti a lasciare il campo di gara e non posso-

no entrare nei palazzetti durante le competizioni succes-

sive.

Secondo me, anche a causa dei tifosi che "pretendono"

degli ottimi risultati, gli atleti ad alto livello agonistico,

assumono sostanze stupefacenti (a volte), abbandonando

così un simbolo dello sport la lealtà a la sana competizio-

ne. Chi assume queste droghe,

innanzitutto, rischia delle pe-

santi squalifiche, e soprattutto

danneggia il proprio corpo, per-

ché queste sostanze non servo-

no ai veri atleti, ma agli atleti in

difficoltà.

Lo sport sano in realtà porta ad

una migliore crescita e alla ma-

turità... ed è senz'altro un terre-

no idoneo per la crescita dei

ragazzi. Ma sport significa alle-

namenti e allenamenti significa-

no sacrificio e impegno; i sacri-

fici di un vero atleta sono molti,

deve trascorrere molto ore nei

palazzetti, le gare, che si svol-

gono soprattutto il sabato, la domenica portano a meno

ore di sonno e a meno feste con gli amici.

Un vero atleta ha anche una dieta più o meno ferrea da

seguire e quindi deve saper dire di "NO!" anche ai dolci!

L'impegno nello sport è importantissimo e anche se a

volte l' impegno non ripaga bisogna essere orgogliosi del

risultato e accettare anche una sconfitta.

A proposito di questo mi è servita moltissimo Giovanna

Trillini, campionessa olimpionica di scherma, ora inse-

gnante che mi disse:

- RICORDA! NON TI ALLENI SOLO TU DURANTE

LA STAGIONE MA ANCHE L'AVVERSARIO DA-

VANTI A TE!

Questa frase mi ha fatto ragionare molto e ho capito che

vanno accettate anche le sconfitte, l'importante è aver

messo il meglio di se stessi.

Questo è ciò che penso dello sport: è importantissimo,

aiuta a crescere e a credere più in se stessi, bisogna asso-

lutamente rispettare le regole ed essere corretti nei con-

fronti degli avversari, poi... BISOGNA SAPERSI DI-

VERTIRE!!!

Classe 3^ B sc. sec. di 1° grado Passatempo-

Lucrezia Cantarini

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Lo scorso giugno i nostri genitori hanno regalato alla Scuola dell‟Infanzia un ciliegio per ringraziare le insegnanti.

Martedì 25 novembre, noi della prima, siamo andati alla scuola dell‟infanzia, a “trovare”il nostro amico albero che nel

frattempo era stato sistemato in mezzo al giardino.

Che bello rivedere l’aula dove abbiamo trascorso tanto tempo e dove le maestre ci hanno seguito con tanta pazienza!

Abbiamo anche incontrato i nuovi alunni e ci siamo presentati, poi siamo andati fuori per fare un bel girotondo intor-

no al ciliegio. È stata davvero una mattinata emozionante!

IL NOSTRO CILIEGIO!

In questo periodo

abbiamo osservato la

natura ed abbiamo

rappresentato alberi,

foglie, frutti e ani-

mali con tecniche

diverse.

Siamo proprio dei

bravi artisti!

SCUOLA PRIMARIA

PASSATEMPO

Classe 1^

Sc. prim. Passatempo IMMAGINI D’AUTUNNO

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Fabriano è una città famosa per la qualità della produzio-

ne della carta fin dal Medio Evo; recentemente è stata

riconosciuta Città creativa dell‟UNESCO.

Benché in zona periferica, Fabriano è ricca di capolavori

artistici medievali, anche se in gran parte poco noti. La

suddetta città marchigiana costituisce lo scenario della

mostra “Da Giotto a Gentile”.

Tra i vari artisti riconosciamo Allegretto Nuzi, Giotto,

Giuliano da Rimini, Gentile da Fabriano.

A Fabriano vennero introdotte tre modi-

fiche fonda-

mentali nelle

tecniche di pro-

duzione dei

fogli di carta

adoperate dagli

Arabi e dai Ci-

nesi: ricordia-

mo, ad esempio, la collatura con gelati-

na animale ricavata da carniccio ovino, nonché

l‟invenzione del segno che successivamente si è evoluto

nella filigrana, il cui esemplare cittadino più antico risale

al 1293.

Ma come veniva prodotta

la carta fabrianese?

In generale la carta si

realizzava e si realizza

ancora con stracci di stof-

fa, ridotti in fibre; tuttavia

ora si è più propensi a

usare materiali ricchi di cellulosa.

Con una tecnica manuale, le fibre vengono posizionate

sulla filigrana, poi subiscono vari trattamenti fisici e

meccanici per

trasformarle nel

pregiatissimo

foglio di carta di

Fabriano.

Noi abbiamo

cercato di tra-

smettervi quello

che questa città

ci ha regalato…

Classi 2^ B Cecila Pettinari - Igor Calderone

2^ A Chiara Capomagi

Ma Fabriano non è solo questo …

Infatti, a Fabriano si possono ammirare cattedrali gotiche,

come quella di San Domenico, dove sono presenti nume-

rosi affreschi, anche nella piccola cappella .

Sabato 8 novembre noi alunni della Primaria e della Secondaria di Passatempo abbiamo par-

tecipato alla Commemorazione del Centenario della Prima Guerra Mondiale, manifestazione

organizzata dall‟Associazione Senso Unico e dal Consiglio di Quartiere Osimo - Valle del

Musone. Per saperne di più vi invitiamo a navigare nel sito del nostro Istituto Trillini ai se-

guenti link:

http://primariatrillini.blogspot.it/

http://secondariatrillini.blogspot.it/

Alunni Primaria e Secondaria di I grado

Passatempo

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Chi vincerà? Chi trova la parola più lunga utilizzando le seguenti lettere:

R R R T A E O A L

A A A T T G R R U