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Giornalino scolastico
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Istituto Comprensivo “Fratelli Trillini” Osimo - Anno 13° - n°1 - Febbraio 2015 - Distribuzione interna
Responsabili: Catena Lorena - Sorbellini Anna Rita - Tridenti Maria Cristina
In questi ultimi anni la scuola è stata sollecitata ad un
profondo cambiamento per rispondere in maniera ade-
guata alle esigenze di questo mondo che cambia molto
velocemente.
Noi insegnanti constatiamo che gli alunni di oggi non
rispondono più ad una didattica tradizionale uguale per
tutti. C'è la necessità di avvicinare il più possibile lo
studente al mondo in cui vive, so-
prattutto avendo ben chiaro in
mente che il fine ultimo della
scuola è quello di preparare l'alun-
no di oggi al mondo del lavoro di
domani.
È ormai evidente che nessuno è in
grado di prevedere quale sarà il
futuro dei nostri ragazzi che, pro-
babilmente, saranno chiamati a
svolgere dei lavori non ancora inventati; per questa ra-
gione la scuola deve promuovere e sviluppare quelle
COMPETENZE che saranno indispensabili a creare un
futuro cittadino in grado di reinventarsi di fronte ad una
realtà in continuo cambiamento.
Sviluppare le competenze dei nostri alunni, così come
richiesto dalle Indicazioni Nazionali, significa spostare
la materia appresa nella pratica. Un esempio chiarifica-
tore: studiare le aree delle forme geometriche per saper
calcolare la superficie di un edificio da tinteggiare.
Il nostro Istituto ha raccolto la sfida. Dallo scorso anno
scolastico si è costituita una commissione di lavoro for-
mata da insegnanti della scuola dell'infanzia, della scuo-
la primaria e della scuola secondaria di primo grado,
che ha frequentato un corso di aggiornamento ed ha spe-
rimentato l'insegnamento per competenze nelle classi di
appartenenza. Da questo anno scolastico tutte le scuole
del nostro Istituto hanno iniziato questo percorso orga-
nizzando una unità di lavoro per competenze da svol-
gersi durante il quadrimestre. Le materie coinvolte, in
questo primo momento, sono state
quelle di italiano e matematica per-
ché trasversali a tutte le altre disci-
pline; va, però, sottolineato il fatto
che anche gli insegnanti di inglese
della scuola primaria e secondaria
hanno voluto provare l'esperienza e
hanno deciso di preparare anche
per le loro classi, una unità di lavo-
ro per competenze. Anche i proget-
ti di Istituto presenti nel POF sono organizzati secondo
questa nuova visione di insegnamento.
L'esperienza proseguirà con un secondo corso di aggior-
namento nel quale si affronterà il tema delicato della
valutazione delle competenze; anche questa nuova fase
sarà seguita dalla Commissione. Tutti gli insegnanti,
invece, dovranno organizzare una nuova unità di lavoro
per il secondo quadrimestre utilizzando ancora una vol-
ta, il metodo cooperativo, ovvero il lavoro di gruppo
dove ogni alunno svolge un compito specifico indispen-
sabile per il buon funzionamento dell'attività da realiz-
zare.
Funzione strumentale: “Indicazioni nazionali per il curricolo
Formazione docenti-Autovalutazione”
Ins. Roberta Accorroni
2
Dopo la partecipazione al progetto in rete "Insieme...
perché qualcosa di nuovo accada in classe" del prece-
dente anno scolastico, abbiamo cercato di attuare le indi-
cazioni ricevute attraverso piccoli lavori di gruppo svolti
nelle varie classi del nostro istituto.
Nella scuola secondaria, per matematica e scienze, ab-
biamo cominciato con due lavori riguardanti la misura.
In classe prima, nel lavoro "Contare e misurare", gli
a l u n n i
h a n n o
riscoper-
to cosa
significa
misurare
confrontandosi con strumenti di
misura convenzionali e non.
I ragazzi hanno misurato la
quantità di diversi materiali
(acqua, farina, zucchero, fagioli,
ecc)
prima usando cucchiai e
bicchieri di diversa gran-
dezza o semplicemente
contando e poi usando stru-
menti di misura appropriati
come bilance, dinamome-
tri, cilindri graduati ecc..
In seconda media invece
hanno af-
frontato il
concetto di
area della
superficie
delle figu-
re piane
p a r t e n d o
dalla loro misura attraverso il confronto con un
campione, per poi arrivare sperimentalmente a
ricavare le comuni formule per il calcolo.
Classi 1^ e 2^ E sc. sec. di 1° grado Borgo
Il dipartimento di matematica e scienze dell‟ I.C.
“Fratelli Trillini” ha predisposto dei percorsi di appren-
dimento laboratoriali da applicare nelle classi prime e
seconde della scuola media. Uno di questi percorsi è
stato intitolato “Contare e misurare” ed è stato predi-
sposto per le classi prime.
L‟obiettivo principale era insegnare a noi studenti che
lo studio di un oggetto può essere affrontato da vari
punti di vista. Si possono, quando è possibile, contare
gli oggetti messi a disposizione o misurane alcune
grandezze, quali, per esempio, la massa, la forza peso o
la lunghezza.
La sperimentazione diretta da parte di noi ragazzi è
fondamentale per un apprendimento approfondito degli
argomenti in studio perché ci rende protagonisti attivi
dell‟apprendimento delle conoscenze.
Il professore Ferraresi ci ha presentato questo percorso.
Ci ha divisi in gruppi di pochi elementi ciascuno in
modo tale da renderci tutti attivi nella sperimentazio-
ne, nella registrazione dei dati rilevati e nella valutazio-
ne dei dati ottenuti.
Sulla cattedra il
prof. ha predi-
sposto una serie
di materiali
(della pasta, un
pacchetto di
zucchero, delle
corde, biglie
portate da uno di noi, ac-
qua in una bottiglietta) e
strumenti di misura
(cronometro, metro, bilan-
cia a due piatti, una riga
scanalata, dinamometro e
alcuni bicchieri di diverse
capacità) messi a disposi-
zione da noi ragazzi. I
gruppi hanno preso dei
materiali e gli strumenti di
misura che hanno ritenuto idonei per effettuare le
3
misurazioni.
Abbiamo lavorato
per due ore senza
sosta scambiandoci
a turno i materiali
e gli strumenti di
misura
Abbiamo così potu-
to constatare come
alcuni materiali si
potevano contare,
come la pasta per
altri era impossibile,
come lo zucchero.
Utilizzando la bilancia a due piatti e il dinamometro ab-
biamo constatato
come il primo
misuri la massa,
mentre il secondo
la forza con cui
l‟oggetto è attrat-
to verso il centro
di gravità.
Le corde sono
servite per le misure di lunghezza ed essendo di dimen-
sioni molto diverse ci costringevano a decidere il grado
di precisione di volta in volta con cui dovevamo effettua-
re la misura, la precisione della misura dipende, infatti,
dal motivo per cui viene effettuata la stessa.
La misura di capacità dell‟acqua con i bicchieri di diver-
se dimensioni è servito per farci ragionare sulla scelta
dell‟unità di misura più idonea da utilizzare a seconda
della quantità di materiale messa a disposizione. In que-
sto caso i bicchierini più piccoli si sono rivelati la scelta
più opportuna, ma con la doppia misurazione abbiamo
potuto sperimentare la conversione tra le unità di misura.
Infine la
biglia è sta-
ta fatta
scorrere su
una riga
s c a n a l a t a
appoggiata
su una pila
di diari per
ottenere un
piano inclinato. Calcolato l‟angolo di inclinazione della
riga e la lunghezza della stessa si è cronometrato il tem-
po che ha impiegato la biglia a percorrerla. Successiva-
mente l‟angolo
di inclinazione è
stato variato e il
tempo rilevato
nuovamente.
Il confronto tra i
risultati rilevati è
servito per intro-
durre il concetto
di velocità, ovve-
ro di una grandezza ricavata dal rapporto tra altre due
grandezze.
Finite le sperimentazioni e registrati tutti i dati abbiamo
preparato l‟esposizione del nostro lavoro che è avvenuta
nella lezione successiva.
Condividendo tra gruppi le esperienze effettuate e gli
apprendimenti acquisiti abbiamo potuto beneficiare reci-
procamente del lavoro svolto.
Classe 1^ B sc. sec. di 1° grado Passatempo
“Quanti bambini
metteremo in ogni
squadra per giocare
tutti alla staffetta?”
Da questa domanda
iniziale, è co-
minciato il no-
stro lavoro: in
ogni gruppo si
discute e si fan-
no ipotesi che poi si verificano in palestra.
Proviamo anche con materiale diver-
so, colori, figurine, fagioli regoli...,
completiamo tabelle e inventiamo
situazioni problematiche.
Alla fine del lavoro che ci ha visto
tutti coinvolti attivamente all‟interno
del gruppo, abbiamo com-
preso il concetto di divi-
sione utilizzata come
contenenza, inoltre abbia-
mo imparato a valutare il
nostro impegno in modo
critico per poter, in seguito, migliorare.
Classi 3^ A e 3^B sc. prim. “Marta Russo”
4
Le classi prime della scuola secondaria hanno inventato dei miti secondo la metodologia delle competenze.
Questo lavoro è stato affrontato, prima leggendo e studiando diversi racconti mitici e poi, in gruppo scrivendone di
nostri.
È stato interessante capire l‟importanza dei miti nelle diverse culture, e stimolante e divertente lavorare in gruppo
con l‟utilizzo del computer e dello scanner per i disegni.
Vi proponiamo dei miti tra i tanti inventati: buona lettura!
In un tempo lontano, in un villaggio immenso in una
radura vicino al mare vivevano moltissimi uomini, co-
mandati da Olmo e dalla sua famiglia. Questo villaggio
era pacifico, finché
un giorno finì il de-
naro e quindi diven-
tarono spietati e cat-
tivi. Passavano il
giorno a litigare e
urlare, la notte rima-
nevano svegli e an-
davano a rubare nel-
le altre case. Poi
barattavano la refur-
tiva con le poche persone che passavano e così ci gua-
dagnavano. Gli dei che vivevano nel Monte Cosmo co-
mandati da Zeus erano molto arrabbiati per il fracasso
che facevano gli uomini. Zeus con i suoi fulmini trasfor-
mò una parte di villaggio in creature volanti e gli diede
il nome di uccelli. Poseidone fece inondare il villaggio e
quelli che riuscì a bagnare si trasformarono in creature
acquatiche e gli diede il nome di pesci. Athena sbatten-
do la sua lancia a terra trasformò gli ultimi uomini in
creature terrene. Apollo però scoprì di non essere stato
interpellato, si arrabbiò e creò con un raggio di sole de-
gli esseri viscidi e velenosi, gli diede il nome di serpenti
e scorpioni. Il suo obiettivo di crearli era di terrorizzare
le altre persone e quindi li sparse nel mondo.
E IN QUESTO MODO NACQUERO GLI ANIMALI.
Classe 1^ D sc. sec. di 1° grado Borgo
Quando il mondo già pullulava di vita e gli uomini era-
no operosi, gli dei pensarono di creare la luce, al posto
della solita oscurità. Così crearono due unicorni che
avevano il compito di volare per tutto il cielo e con i
loro corni portare luce nel giorno e nella notte. Uno era
d‟oro come il sole, e l‟ altro d‟argento come la luna.
I due unicorni si volevano bene, ma purtroppo non pote-
vano mai stare insieme per volere dagli dei: sole e luna
si dovevano alterna-
re per sempre. In
dei momenti, però,
riuscirono a stare
insieme e generaro-
no un bellissimo
unicorno tutto dora-
to, con la criniera e
la coda argentea: il
corno era di luce pura e chiunque gli passasse vicino ne
era accecato. Questo unicorno volava di continuo, notte
e giorno, non si fermava mai. Ma era triste, tanto triste
perché era tutto solo e nessuno poteva stare vicino a lui
per via del corno.
Un giorno per il gran dispiacere iniziò a piangere e le
sue lacrime dorate bagnarono la terra. Da quelle lacrime
sbocciò prima un bellissimo fiore dai petali dorati, poi
un albero rigoglioso la cui chioma arrivava a coprire il
cielo. Da questo albero iniziarono a crescere dei bei
grappoli rossi e succosi che al solo vederli ti veniva
l‟acquolina in bocca. Un uomo venne e assaggiò un aci-
no, la prima cosa che disse fu “ UVA” ( che vuol dire
buona) e da lì prese il nome. Chiamò gli altri e tutti si
misero a mangiare poi presero un contenitore di terra-
cotta e ci spremettero dentro diversi acini di uva,
l‟assaggiarono ed era buonissimo. Questa fu la prima
forma di vino che appunto prese il nome: “LA LACRI-
MA” dall‟unicorno che l‟aveva creata con le sue lacri-
me.
E l‟unicorno?
Soddisfatto per aver fatto felici gli uomini riprese il suo
volo in cielo e, anche se nessuno l‟ha più visto, lui è
ancora lassù.
Classe 1^ E sc. sec. di 1° grado Borgo
5
Un tempo gli elefanti avevano la proboscide corta e
mangiavano solo la frutta caduta dagli alberi.
Un giorno uno di loro vide un albero gigantesco con i
rami allungati verso il cielo pieni di succosi frutti rossi.
Tutti gli elefanti allora decisero di provare a raggiunge-
re quei frutti con la loro proboscide, ma nessuno pur-
troppo ci riuscì. Gli elefanti però non si scoraggiarono e
continuarono imperterriti per giorni, mesi e anni ad al-
lungare la loro proboscide verso l‟alto. Si organizzarono
addirittura, con dei ricchi premi, dei tornei di
“allungamento di naso” per vedere chi arrivava più in
alto. Dopo alcuni anni di gare e sforzi inutili, una matti-
na l‟elefante più anziano, tornando dal fiume, passò sot-
to un albero smisurato e carico di frutti e stiracchiò di-
strattamente la proboscide in su.
Allungati naso,
allungati naso
che tutti i frutti
non prenderemo per caso.
Con sua grande sorpresa sentì un contatto strano: il suo
vecchio naso stava toccando qualcosa!!! Si accorse così
che riusciva a raggiungere quei frutti tanto desiderati!
Lanciò allora un forte barrito per chiamare tutti i suoi
amici elefanti che arrivarono di corsa trafelati.
L ‟ e l e f a n t e
quindi disse:
- Cari amici,
oggi è successa
una cosa stra-
ordinaria: sono
riuscito a rac-
cogliere final-
mente quei
deliziosi frutti.
Perché non
provate anche
voi? Non vi
siete accorti
che le nostre proboscidi col tempo si sono allungate ?
Seppur meravigliati, immediatamente tutti gli altri ele-
fanti provarono ad agguantare i frutti e ci riuscirono con
loro grande gioia. Organizzarono così una incredibile
festa per celebrare la crescita del naso.
Da allora la proboscide degli elefanti rimase lunga per
sempre.
Classe 1^ B sc. sec. di 1° grado Passatempo-
Thomas, Luigi, Caterina, Camilla
Tanto tempo fa i cani vivevano nella foresta insieme
agli animali feroci come le fameliche tigri, gli incontra-
stati leoni, gli agili leopardi, i viscidi serpenti …
La vita per i cani nella foresta era molto difficile perché
essi veni-
vano at-
taccati e
d i v o r a t i
da anima-
li più forti
di loro.
Il capo
della tribù
dei cani
decise che
era ora
che i suoi
compagni
diventas-
sero più forti e combattivi: ordinò allora ad un gruppo
di cani di lasciare la vita comoda e andare a vivere in
montagna.
La vita sui monti era molto più dura che nella foresta,
specialmente d‟inverno.
I cani soffrivano la fame, la sete e il freddo e molti di
essi morirono. Allora cominciarono a diventare predato-
ri per sopravvivere: andavano a caccia e azzannavano
qualsiasi animale che incontravano. I loro denti diventa-
vano sempre più aguzzi e taglienti, e il loro corpo sem-
pre più muscoloso e scattante
Corri cane, corri lassù
che il tuo corpo
crescerà sempre di più.
Dopo tanti anni di sofferenze e lotte, quegli animali
così docili e tranquilli che erano saliti impauriti sui
monti, si erano trasformati in creature molto agili e for-
ti: i lupi.
Classe 1^ B sc. sec. di 1° grado Passatempo-
Fruggiero, Violini, Savoca, Graciotti
6
Punto di vista della violetta
Quel contadino è proprio pazzo!! Ha piantato me, la regi-
na dell‟universo dei fiori, una violetta profumata, vicino
a una margherita brutta, da quattro peta-
li, incolore e inodore per giunta! E poi
sinceramente è proprio sciocca… “Gne
gne di qua, gne gne di là”, si crede an-
che più graziosa di me, come si permet-
te di parlare con una di “clorofilla rea-
le”?!!! Come si permette di invitarmi a
cena e chiedermi l‟amicizia su Facebo-
ok-Flower?! Io naturalmente ho fatto
finta di essere sua amica, anche se non
succederà nemmeno quando gli abeti
voleranno!
Stanotte quando stavo dormendo il contadino mi ha stac-
cato da terra!… CHE MALE! Mi ha messo su un vaso
rotto e ammuffito, invece la margherita è finita in un va-
so di cristallo, ma... vediamo il lato positivo... almeno mi
ha tolto da quella antipatica!
Ma, ma, ma... cosa sono questi 10 fiori !! Oh no, altre 10
margherite!! La mia vita è finita!! Ma... sdrammatizzia-
mo; in fondo, siamo un bel mazzo di fiori!
Punto di vista della margherita
Quanto vorrei essere amica della violetta!! Ma... lei non
vuole, è così scorbutica! Forse sono troppo vanitosa?!
Ma no, non sono io quella vanitosa!
È lei che è proprio pazza! Si crede la
regina dell‟universo dei fiori! Sono io
la regina, nessun‟altra... Ma se conti-
nua così non sarà mai amica mia!!!
Per questa sera l‟ho invitata a cena,
ma solo per cortesia, lei per cambiare
discorso s‟è messa a parlare di centri
estetici per petali, per vantarsi della
sua ricchezza: il bel colore viola! Le
ho chiesto quella maledetta amicizia
su Facebook-Flower solo per insultarla, ma lei mi ha i-
gnorata! Se ci penso ho subito un‟umiliazione tremenda!
Poi all‟improvviso il contadino mi ha strappata da terra e
mi ha messo su un vaso di cristallo, mentre quella scioc-
ca in un vaso di terra ammuffita!…
Quanto sono felice!
Punto di vista del cammello
Ah ! Come mi piace questo calduccio del deserto che mi
scalda sempre, però non riesco mai a orientarmi, è tutto
uguale qui!! Dicono che questo sia il deserto del Sahara,
ma... non vedo nessuna “Sara”!
Questo viaggio inizia ad essere inte-
ressante, però, inizio anche ad avere
molta sete! Se ci penso, non ho in-
contrato nemmeno una goccia
d‟acqua. Questo deserto del Sahara
dovrebbe imparare ad essere un po‟
più ospitale con i turisti eleganti
come me, non dico tanto... non pre-
tendo un ricevimento in grande sti-
le! Ma un po‟ d‟acqua non si nega
a nessuno, sennò qui... si muore di caldo!!! Inoltre que-
sto deserto sembra un‟immensa polenta, accidenti!!!
Ah! Vedo un‟oasi laggiù, o forse... un miraggio... pecca-
to!
Avevo ragione... sono arrivato, è una vera oasi. Ora non
mi fermerà nessuno... berrò fino a prosciugarla!
Punto di vista del deserto
Ah! Quanto sono caldo io, sono certamente l‟ambiente
più bello della Terra, tutto giallo come l‟oro, e sono an-
che molto pulito, ma con questi cammelli, che mi calpe-
stano e si dissetano sempre alle
mie poche oasi! E quel cammello
di ieri poi… quello che si sente
molto elegante. Un vero maledu-
cato, altro che elegante! Ha pro-
sciugato la mia oasi preferita. Co-
sì bella e verde, ora si seccherà!
E tutta quella fatica che ho fatto
per procurarmi quell‟acqua! Se ci
penso! Ci ho messo così tanto a
racimolarne un po‟ dal sottosuolo,
che non ricordo quando ho iniziato.
Ho un‟ idea: cercherò di nascondere di più le mie oasi.
Classe 5^ B sc. prim. “Marta Russo”
Camilla, Alessia, Diego, Manuel
Classe 5^ B sc. prim. “Marta Russo”
Alessandro V., Filippo, Gian Luca, Sara Ba
7
Sceso il buio, la spiaggia sospira.
Poco dopo passa un granchio che s‟inoltra nell‟acqua e
va a dormire.
Il mare sembra in letargo, il suo colore è spento, la luna
risplende e lo illumina dolcemente.
Le onde sono calme e la schiuma che provocano frangen-
dosi a riva è bianca, quasi fosforescente.
Il vento è come un phon che si spegne e si riaccende.
Un‟ondata improvvisa si porta via un po‟ di sabbia per-
ché ha “fame” di sassolini e di conchiglie.
Assisto incantato
a questo spetta-
colo della natura
in una tarda sera-
ta di ottobre: è
bellissimo, ma
provo una certa
paura perché non
amo di notte il mare.
È pomeriggio,
sono al mare.
C‟è un sole
splendente.
Fin dove
giunge
l‟occhio, più
in là verso
l‟infinito, si
stende ondeggiando l‟acqua azzurra, con gradazioni di
verde, turchino, viola, con sfumature di rosa e di arancio
leggere leggere.
Si sente il verso dei gabbiani ed il rumore delle onde che
si frangono a riva, come le macchine dell‟autoscontro.
A nord il mare e il cielo si uniscono senza traccia di divi-
sione e diventano l‟universo, lo spazio insondabile.
Il mare e il cielo, ora, sembrano un unico cerchio azzur-
ro.
Candidi spruzzi escono dall‟acqua e ricadono in goccioli-
ne iridescenti.
Il sole sta tramontando, una linea di piccole vele divide il
panorama.
Cade il buio e in un liquido splendore argenteo la luna
sorge già nel cielo.
È la notte più bella del mondo!
Ci prepariamo all‟autunno: piogge fredde e venti inquie-
tanti... il cielo è grigiastro
e pieno di sfumature
bianche, nere e azzurre.
Si vedono spesso, in cie-
lo, ciondolare nuvole
immense color cenere,
sfilacciate come stracci
stesi.
Il sole è tiepido e non più
abbagliante come quello
dell‟estate, riscalda lentamente il freddo terreno del par-
co pieno di foglie fradice cadute dagli alberi.
Poco fa stava piovendo, ma c‟era anche il sole.
In campagna si sente l‟incessante fruscio e crepitio dagli
alberi e da tutti i rami.
Lungo le strade, qualche foglia seccata dall‟estate si è
posata sull‟asfalto, sui lati erbosi e sui fossi asciutti.
L‟autunno è speciale per-
ché ci regala molti frutti
dolci e succosi, è la sta-
gione del tepore malin-
conico: molti poeti e pit-
tori ci si sono ispirati
perché ogni cosa è la più
bella, di una bellezza un
poco malata.
Le mattine, a volte, sono
sfavillanti e stupende e le notti meravigliosamente fre-
sche!
La natura è proprio stupenda in questo periodo: come
muta i colori, cambia abito, si mette delle maschere poi
se le ritoglie!
È meraviglioso! È davvero uno spettacolo!
Classe 4^ A sc. prim. “Marta Russo”
Gabriele– Sara– Valentina– Omar
Classe 4^ A sc. prim. “Marta Russo”
Giula C.
Classe 4^ A sc. prim. “Marta Russo”
Sacha
8
È una serena e soleggiata giornata d‟autunno.
Il cielo è limpido e azzurro con poche nuvole leggere
verso le colline.
L‟aria è calda e si sta proprio bene all‟aperto.
Siamo tra la ricca vegetazione fluviale che costeggia il
Musone.
È costituita da pioppi altissimi, aceri, querce e roverelle
con il tronco robusto e ampie chiome ancora verdi; ed
anche da acacie con foglie leggere e giallognole dalle
nervature ancora verdi, e da un noce con il tronco grigio
chiaro, quasi completamente spoglio.
Dappertutto, a terra, ci sono foglie già cadute variopinte:
rosse, gialle e di un bel bruno dorato con tante sfumature.
Alcune sono così stravaganti da ricoprirsi di due o tre
colori allo stesso tempo.
Mentre ci camminiamo sopra sentiamo fruscii e scric-
chiolii provocati dal nostro calpestio.
Sopra di noi i rami quasi spogli, con ciuffi di foglie solo
sulla cima, si intrecciano creando una cupola che ci pro-
tegge un po‟ dal sole.
Tra i cespugli, le canne e i salici c‟è il fiume che scorre
l e n t a m e n t e
gorgogliando.
A terra notia-
mo un‟insolita
chiazza di sab-
bia creata dalla
piena del fiu-
me.
Proseguendo
ci fermiamo ad osservare un tronco abbattuto ricoperto
d‟edera e, in un buco, scopriamo una larva gialla con
puntini neri.
Tutto ad un tratto, proprio all‟improvviso, arriva una fo-
lata di vento che stacca e strappa le foglie che cadono
copiosamente crepitando come una cascata.
Mentre ce ne andiamo, sentiamo un odore di menta, di
erbe spontanee e di terra bagnata.
È magnifico stare all‟aperto, nella natura, in una giornata
così bella.
Dopo un‟estate insolita e piovosa, un inizio ottobre piut-
tosto soleggiato, è arrivata la nuova stagione autunnale,
un po‟malinconica.
Nelle giornate più offuscate, nel cielo ciondolano nuvole
color cenere sfilacciate come stracci stesi.
Talvolta il vento leggero fa tremolare le foglie che vol-
teggiano poi per aria come farfalle.
A volte, invece, il vento è violento e stacca con forza le
foglie scaraventandole a terra.
Esse sono variopinte e stravaganti da ricoprirsi di due o
più colori: rosso, giallo, un bel bruno dorato o addirittura
viola.
Sulle cime degli alberi si sente il loro fruscio e crepitio
come legna che brucia. Ai piedi delle piante si formano
dei tappeti di foglie secche che ad ogni colpo di vento
scricchiolano.
Tra di esse, nell‟erbetta e tra il muschio spuntano funghi
dai vivaci o neutri colori.
Certe giornate d‟autunno, invece, sono stupende. Fini-
scono con meravigliosi tramonti i cui colori si riflettono
dappertutto
e notti stel-
late che
brillano e
illuminano
il buio.
Anche la
città cam-
bia aspetto:
c‟è meno
gente in giro, alcuni fiori sono meno diffusi, si vedono
spesso stormi di uccelli che migrano e si sente di meno il
loro cinguettio...
Guardandoci attorno, si capisce che ora siamo in pieno
autunno: un vero quadro pieno di colori e sfumature!
Classe 4^ B sc. prim. “Marta Russo”
lavoro di gruppo
Classe 4^ B sc. prim. “Marta Russo”
lavoro di gruppo
9
PROGETTO “OSIMO SOTTO-SOPRA”
PETAR: siamo andati al fiume Musone
GIULIA: abbiamo visto un cartellone dove c'erano il fiume, le montagne, i prati, le colline...
ALESSIA: nel fiume abitava GOCCIOLA, la gocciolina d'acqua
PETAR: poi sono arrivate anche le amiche di Gocciola: erano tante goccioline d'acqua
ALICE: poi Damiano ci ha portato nel sentiero pieno di foglie che erano cadute dagli alberi e nei
cartelli c'erano le foto degli amici di Gocciola: i pesci...
LETIZIA: in un altro cartellone c'erano gli uccelli:
PIETRO: il picchio rosso
ALESSIA: il gruccione, l'airone...invece in un altro cartellone c'erano gli amici che abitano nel bosco, che fanno la
loro tana sugli alberi o sotto terra, gli scoiattoli, il tasso...
ALICE: l'istrice che si gonfia e spara gli aculei se ha paura
GIULIA: la volpe
CRISTIANO: i serpenti
PIETRO: siamo andati a vedere anche la "scogliera delle erbe aromati-
che"...
AURORA: la foglia che
profumava di limone, la
lavanda.
ERIKA: il rosmarino e l'ori-
gano.
LUDOVICA E MELISSA: abbiamo visto anche l'orto con le melanzane,
le zucchine e le fragole che di notte i topolini vanno a mangiare.
MICHELA: dopo siamo andati a vedere il fiume lungo, che era di due
colori: marrone dove sotto c'erano la terra e la sabbia, grigio chiaro dove
sotto c'erano i sassolini. Poi Damiano ci ha spiegato che non si devono mai mettere i piedi dove l'acqua è tanto scura,
perché lì è molto profonda. Siccome siamo stati bravi a non cadere dentro il fiume e attenti ad ascoltare, Damiano ci
ha regalato la nostra Gocciola da portare a casa e tenere con noi.
AURORA: vicino al fiume c'era anche una casetta, dove le persone fanno le foto agli
uccelli e attaccate alle pareti della casetta c'erano tante casette piccole...
ALESSIO: lì gli uccellini fanno il nido.
PETAR: poi abbiamo visto una parete di sabbia con tanti buchi: erano i nidi degli uc-
celli che si chiamano gruccioni.
ALESSIO E LORENZO: abbiamo visto anche lo stagno dove abitavano altre amiche di
Gocciola: le rane, ma non siamo riusciti a vederle perché avevano paura ed erano na-
scoste. Si vedevano solo tanti cerchietti.
ALESSIA: quando siamo ritornati nel
prato abbiamo raccolto le ghiande con il
cappuccio, ma ne abbiamo prese poche,
perché le ghiande le mangiano gli
scoiattoli.
ERIKA: infine siamo andati dentro la casetta a disegnare sui cartelloni
tutto quello che avevamo visto, poi le maestre li hanno attaccati nella
nostra classe.
Scuola dell’infanzia Passatempo
10
TROVIAMO TANTE FONTI
FONTI MATERIALI FONTI VISIVE O ICONICHE
INCISIONI ALTORILIEVI
LE FONTI CI DANNO INFORMAZIONI SUI DIVERSI UTILIZZI
DELLE GROTTE NEL CORSO DEL TEMPO
USO IDRICO USO RELIGIOSO
USO DI DIFESA
NASCONDIGLIO
USO ABITATIVO
POSSIAMO ANCHE DATARE LE FONTI E SISTEMARLE IN ORDINE
CRONOLOGICO
PRIMA DOPO
Le grotte erano illuminate Durante la 2a guerra mondiale
con le candele hanno portato la luce elettrica
Classe 3^ sc. prim. Montetorto
PROGETTO “OSIMO SOTTO-SOPRA”
11
ALLA SCUOLA DELL‟INFANZIA “IL BOSCHETTO” DI SAN PATERNIANO
SONO ARRIVATI …
INSIEME AI NOSTRI AMICI FACCIAMO MILLE ESPERIENZE E SIAMO FELICI !
ESPLORIAMO L‟ ACQUA CON I SENSI
PASSEGGIAMO AL FIUME MUSONE
DAL FIUME AL MARE... CON STORIE, SORPRESE E CREATIVITA‟
E LE AVVENTURE CONTINUANO CON NELLO, IL FUOCHERELLO... A PRESTO !!!
Scuola dell’infanzia San Paterniano
12
Il 26 novembre la mia classe e le altre terze del Borgo
sono andate a vedere un film al teatro Campana di Osimo
intitolato “Fango e Gloria”. Il film che trattava della Pri-
ma Guerra Mondiale era romantico ma allo stesso tempo
drammatico. La storia è di un ragazzo non molto ricco
chiamatosi Fango, della sua fidanzata Gloria e del suo
migliore amico. La loro è una bellissima storia d‟ amore,
una di quelle vere che di certo oggi sono rare. Una storia
che però diventa più difficile da mantenere vista la sua
partenza per la guerra. Partito per la guerra i due si man-
dano lettere amorose in cui si raccontano quello che suc-
cede nelle proprie vite. La ragazza infine gli manda una
lettera dove parla del suo trasferimento, in una fabbrica
di Milano.
Dopo tanto tempo finalmente si ritrovano prendendo dei
giorni di ferie, lui dall‟esercito e lei dalla fabbrica. Si
scattano una foto ricordo immaginando il tempo per cui
poi non si sarebbero potuti vedere. Gloria gli regala un
orologio molto prezioso, intanto il loro migliore amico
lavora in una nave e an-
che lui le scrive. Rac-
conta che nel suo lavoro
si trova bene. Dopo sva-
riate battaglie, Fango,
alla fine muore in un
ultimo attacco. Un suo
compagno cerca di aiu-
tarlo ma a quanto pare il
suo intento cambia e
pensa alla sua di vittoria,
rubandogli l‟orologio a lui tanto prezioso, ma non solo
per il costo, anche per il fatto che avrebbe permesso il
riconoscimento del suo corpo.
Nel film ci sono inoltre molto immagini di repertorio,
inserite in modo tale da far filare in modo adeguato la
visione del film che lo hanno reso ancora più “reale” e
altamente coinvolgente.
Gli attori secondo me hanno recitato in modo eccellente.
La cultura del nostro paese deve essere valorizzata ri-
mettendo in evidenza quello che è stato fatto anche in
modo semplice anche con riferimenti di tipo visivo. Ma
raramente questo accade nelle sale del cinema che ospi-
tano film di fantascienza che la maggior parte delle volte
non approfondiscono la nostra cultura. Di certo c‟è anche
la scuola che lo fa, ma molte volte l„argomento affronta-
to è considerato dagli studenti “noioso” ed è per questo
che ringrazio le professoresse di avermi fatto vedere que-
sto film e: anche se non abbiamo ancora affrontato
l‟argomento hanno nutrito in me curiosità e aspettative.
Spero che anche i miei compagni abbiano apprezzato il
film così come l‟ho fatto io, anche perché potrebbe esse-
re utile per studiare
storia quest‟anno.
Spero molto che ma-
gari il nostro cinema
italiano possa, non
solo accettare per la
maggior parte delle
volte film anglosasso-
ni che magari non
riguardano quello che
noi affrontiamo a
scuola, ma più che altro la loro cultura!
Classe 3^C sc. sec. di 1° grado Borgo
Matilde Coppari
Il giorno 13 novembre noi classi terze del Borgo San
Giacomo Leopardi con le due terze di Passatempo e le
classi di Castelfidardo siamo andati al cinema Astra di
Castelfidardo a vedere il film di Mario Martone il film
“Il giovane favoloso” dedicato al grande poeta
dell‟Ottocento Giacomo Leopardi.
Siamo partiti alle ore 8:30 dalla nostra scuola per pren-
dere poi il pulmino e siamo arrivati a Castelfidardo ed io
non vedevo l‟ora di vedere il film perché tutti coloro che
l‟avevano visto, avevano detto che era bellissimo.
Il film con l‟interpretazione del grande Elio Germano, è
iniziato alle ore 9:15 con un lunghissimo applauso, se-
guito subito dopo da silenzio totale.
Il film inizia con i tre fratelli Leopardi che giocano insie-
me e da lì si capisce subito l‟unione che c‟era tra i fratelli
Carlo, Paolina e Giacomo.
Si succedono scene su scene, una più bella dell‟altra. Le
scene sono state girate a Recanati, Firenze, Napoli e nella
mia città, cioè Osimo. Il film dura 120 minuti e sono
state forse le due ore più belle di tutto novembre. Alla
fine della proiezione c‟è stato un prolungato applauso di
almeno due minuti.
13
Fuori,
tutti
parlava-
no di
altro e
per me
non era
corretto
perché avevamo appena assistito a un film fantastico.
Quando stavamo in pulmino ci siamo messi a discutere
del film e questa conversazione l‟abbiamo terminata in
classe.
Quando mancavano 10 minuti alla fine della lezione in
classe abbiamo deciso di fare il gioco del silenzio, però
come tema c‟era il film che avevamo appena visto.
Io consiglio a tutti questo film per la sua bellezza e per il
significato che ha, anche se per vedere questo film serve
una minima conoscenza della vita e delle opere di Leo-
pardi.
Secondo me Martone ha commesso un solo errore nel
film, che è quello di aver inserito la scena dove il poeta
recanatese va al bordello a Napoli, perché un po‟ offende
gli ideali del poeta. Ai ragazzi di prima a quelli che ver-
ranno consiglio di vedere il film in futuro però dopo aver
studiato Leopardi.
Concludendo, a me il film è piaciuto molto e lo stracon-
siglio a tutti. Sono molto contento perché questa magnifi-
cenza è stata girata nella nostra città anche se nel film la
scena dura massimo 10 secondi, però per noi è stato un
onore. Classe 3^C sc. sec. di 1° grado Borgo
Matteo Barigelletti
Devo dire che dall‟inizio dell‟ anno abbiamo fatto varie
attività, ma quella che mi ha colpito di più è stata quella
del 29 novembre, quando è venuta in classe la signora
Sandra dal negozio di giochi da tavola “La porta del
mondi”: una ragazza vivace e solare, davvero simpatica!
Inizialmente ci ha
fatto un discorso
generale su questi
giochi che sono
oggi sempre meno
usati dai giovani,
sulla loro storia e
sulla loro origine,
sulle loro caratteri-
stiche e sulle di-
stinzioni che tro-
viamo tra i vari tipi
in commercio. È stato davvero interessante, anche perché
siamo venuti a conoscenza del lungo percorso che tali
giochi hanno svolto nel tempo.
Ci ha detto ad esempio che „Monopoli‟ è nato durante la
Prima Guerra Mondiale grazie agli americani, o che esi-
stono anche i giochi di ruolo che rientrano in questa cate-
goria. Come dice il nome stesso, sono attività in cui si
gioca soltanto con le persone, serve soltanto immagina-
zione per darsi dei ruoli e vivere avventure fantastiche tra
gnomi, fate, giganti e streghe. Successivamente abbiamo
iniziato il gioco che ci aveva portato:„Timeline‟, letteral-
mente „Linea del tempo‟. Giocavamo a coppie di banco:
ogni coppia aveva cinque carte. Su di esse vi erano scritti
degli eventi storici o delle scoperte scientifiche che noi
dovevamo orientare su una linea del tempo nella quale
avevamo soltanto l‟anno zero e l‟anno della colonizza-
zione dell‟ Africa come riferimento. Più il gioco andava
avanti, più diventava complicato perché c‟erano sempre
più date e gli intervalli di tempo in cui bisognava inserire
gli eventi diventavano sempre più piccoli. Diciamo che
non siamo stati bravissimi, ma come prima volta ce la
siamo cavata, è stata un‟attività molto bella e piacevole,
mi sono divertita.
Purtroppo però un‟ora è volata e il tempo stava finendo,
abbiamo dovuto smettere prima che finissimo tutte le
carte. Per nostra fortuna Sandra tornerà nel secondo qua-
drimestre per un altro incontro e la prof. pensa di portar-
ci un giorno nel suo negozio per poterci dedicare ad alcu-
ne attività, dato che si trova in centro e quindi abbastanza
vicino alla nostra scuola.
Prima di andarsene Sandra ci ha donato la sua ultima
perla di saggezza, dicendoci che dobbiamo smetterla di
stare chiusi in casa a giocare con videogiochi, telefonini
o computer, che sì dobbiamo usare e sfruttare ma non
eccessivamente perché danneggiano anche la nostra salu-
te; dobbiamo uscire, stare con gli amici e approfittare
della nostra bella età, cercando di dedicarci anche ai gio-
chi da tavola che, oltre ad aprirci la mente, ci aiutano a
relazionarci con le persone, guardarci negli occhi e con-
dividere le risate, perché una faccina col sorriso su uno
schermo del telefono non potrà mai sostituire la bellezza
di un vero sorriso, e niente potrà valere quanto la gioia e
l‟orgoglio che si prova nel dire ad un amico „Ho vinto io,
ti ho battuto!‟. Classe 3^C sc. sec. di 1° grado Borgo
Gaia Spanjolli
14
Che nervoso!
Sono davanti allo specchio e non vedo la Laura che vor-
rei vedere. Non la vedo mai. Vedo solo la Laura che in
realtà sono, inadeguata in tutti i sensi.
Vorrei tanto vedere una ragazza pallida con occhi grigi e
capelli biondo-argentati... no, una rossa con occhi verdi...
bah! Non importa, non può mica accadere una magia!
Comunque tutte le me che sogno di essere hanno in co-
mune un pregio: non sono né troppo magre né troppo
grasse. Sono il mio modello ideale.
Il modello di un'illusa.
Ero molto magra prima. Fino ai dieci
anni sono stata un manico di scopa, un
palo o, come si dice in ascolano, “secca
come nu chiuove”. Che bel nomignolo
che mi affibbiavano i compagni a scuo-
la: anoressica.
Non che abbia mai sofferto di anoressia,
ma ogni volta che mi riproponevo di
ingrassare non ci riuscivo. Volevo in-
grassare, eh? Non mi è bastata la bomba
che ero a pochi mesi di vita?
Ero enorme e non mi è bastata l'espe-
rienza!
E comunque mi guardavo allo specchio e mi dicevo:
“Non sei ingrassata? Be', la prossima volta ce la farai,
Laura”. E ce l'ho fatta.
Negli ultimi tempi ho una fame da lupo e mangio, man-
gio, mangio.
Mi accorgo che sto crescendo e con me cresce anche...
cos'è quella? Già, cos'è? Mi sta spuntando anche la pan-
cia.
Dovrei essere contenta, peso di più adesso. Invece da
perfetta scema mi rabbuio per quella poca pancetta che
ho.
Sono una lagna, me lo dico da sola ma non posso evitar-
lo, anche se so che esistono bambini che darebbero tutto
pur di ingrassare, o almeno, per avere qualcosa da met-
tere sotto i denti.
Io invece faccio la schizzinosa per
qualche chilo in più rispetto a prima.
Però ho dei bei capelli, dei begli
occhi e delle mani di velluto.
Sto cambiando e mi sto adattando,
wow! Forse è ora di gioire per quel-
lo che sono!
"Calma!”, mi dico, “Hai ancora tem-
po, non aver fretta di crescere!" Mi
do un bacio allo specchio e vado
via. “Il bagno è liberooooooo!!!” e
mi sposto appena in tempo per non
essere travolta dalle mie sorelle. Mi
sono liberata dai pensieri cattivi,
perché mi sono allontanata dallo specchio. Vado in ca-
mera ed il mio sguardo, accidentalmente, si posa su un
altro vetro infernale dove vedo me, la Laura di sempre
e... oh... no! La pancia! Per favore, non di nuovo!
Classe 2^E sc. sec. di 1° grado Borgo
Laura Trotta
Ciao a tutti voi
lettori , siamo
l‟ACS “Il formica-
io”, una cooperati-
va scolastica, e
per questo portia-
mo avanti una ve-
ra impresa. Ogni
anno, nel periodo natalizio, organizziamo nella nostra
scuola un mercatino, dove vendiamo i nostri prodotti.
Quest‟anno ci siamo dati molto da fare per creare i nostri
oggetti: segnalibri, mestoli e cucchiai decorati con de-
coupage, alberelli e renne con la creta, ma... il nostro più
grande successo è stato il calendario, con immagini di
Osimo antica, di oggi e di come la vorremmo domani.
Nella prima vendita, in occasione dei colloqui, i nostri
calendari sono volati come un razzo, dopo un quarto
d‟ora ne avevamo venduti già
metà, cioè quaranta.
Abbiamo deciso di fare un
mercatino anche nella scuola
del Borgo, dal momento che
siamo in 5^ e con la scuola
media siamo impegnati in
molte attività interessanti
nell‟ambito del progetto “Continuità”.
Anche le mamme ci hanno dato una mano.
Classe 5^ B sc. prim. “Marta Russo”
15
aro Giorgio
sono Roberto L. , ho 13 anni ( proprio oggi è il
mio compleanno) e sono un tuo tifoso sfegatato. Gioco
a calcio nella squadra del mio paese nel ruolo di difen-
sore centrale, proprio come te! A mio avviso sei IL MI-
GLIOR CALCIATORE d ' Italia, d' Europa e del
MONDO !!!
Ti seguo da quando ero in fasce (si fa per dire) , e ricor-
do che quando ti guardavamo alla televisione, mio pa-
dre che è un allenatore, diceva: “Questo giocatore pro-
mette bene !"
Inoltre sei un difensore che terrorizza tutti gli attaccanti
che marca; loro hanno paura della tua “falce fenara"
infatti tirano indietro la gamba, ma questo non vuol dire
che tu sia scorretto o antisportivo anzi, sei il primo che
quando commette un fallo chiede scusa all'avversario.
In più sono diversi anni che giochi la Champions league
e di conseguenza marchi campioni come: IBRAHIMO-
VIC, CR7, HAZARD, DROGBA, ROBBEN, NEI-
MAR, RIBERI...
Ovviamente se lo sognano di poter far goal e non riu-
scendo a scartarti si inner-
vosiscono e sfoderano
colpi proibiti ( ganci,
calci, gomitate ...) ma
tu impavido continui a
giocare anche se tutti
quei pugni e i calci spesso
ti hanno provocato lesioni come la frattura del setto
nasale!
Oltre ad essere un campione nello sport per le tue carat-
teristiche tecnico- fisiche - atletiche, lo sei anche come
persona perché sul campo dimostri sempre SACRIFI-
CIO, LEALTÀ, RISPETTO PER L' AVVERSARIO.
Poi, secondo me, sei anche un senatore della nazionale
azzurra: ti prendi colpe, responsabilità e non usi le paro-
le, ma i fatti, come dopo il mondiale del 2014 quando
hai confessato di aver sbagliato qualcosa anche tu. Op-
pure dopo il morso di quel cannibale di Suarez, hai det-
to che lui ha sbagliato a morderti, ma hai anche ammes-
so, dopo qualche giorno, che la squalifica era eccessiva:
quindi perdoni anche gli avversari (cosa che io non a-
vrei mai fatto!).
Oltre ad essere campione nel calci lo sei anche negli
studi: vai forte , infatti nel 2012 ti sei laureato in econo-
mia e commercio con voto: 110 e lode, impresa che non
è da tutti, specialmente per un calciatore che è sempre
impegnato tra partite ed allenamenti.
Ora hai scritto anche un libro intitolato : “Scirea: il mio
mito”. Secondo me, vi somigliate molto, anche se tu sei
più grintoso e “ randelli" di più; mentre Gaetano aveva
più classe, ma sul piano della correttezza e dell' umanità
siete identici. Entrambi siete modelli da imitare; un e-
sempio per noi piccoli calciatori .
Per me sei un mito, un VERO STACHANOVISTA.
In mezzo al campo non fai cose inutili, non simuli o
accentui, ma ti rialzi sempre più forte di prima.
Come quando ti eri rotto i legamenti crociati e sei man-
cato per diverse partite e lì la Juventus ha sentito molto
la tua assenza, ma appena tornato hai dato subito il 100
% senza risparmiarti niente e con tanta umiltà.
Quando ti vedo giocare, e ti assicuro che ciò succede
molto spesso, mi straripa il cuore dall' emozione e pen-
so che di calciatori come te ne nascano uno ogni 50 anni
… spero di essere io un tuo erede e magari scrivere un
libro su di te! Se io avessi un decimo del tuo talento,
sarei il giocatore più forte di tutta la città di Ancona
(ahahahahah!). Volevo anche dirti che non sopporto
quando i tifosi avversari ti offendono per le tue origini
ebraiche, e ammiro quando tu stai zitto, non rispondi
perché non ti abbassi al loro livello. Nel momento che
fai la tua esultanza da king kong, mi sento felicissimo,
come se avessi fatto io goal, oppure se rimonti una
punta straripo dalla gioia e urlo : "Giorgione sei il
miglioooore !!!".
Ciò che proprio non capisco è perché i membri della
fifa non ti hanno inserito nei top 20 difensori del mon-
do. Questo non lo capirò mai e poi mai, forse sarà per-
ché sei un po' troppo irruen-
to, mentre gli altri sono ele-
ganti e non fanno entrate ???
TU SEI IL MIGLIORE, non
ho alcun dubbio!!!
Prossimamente verrò a ve-
derti giocare allo Juventus
Stadium perché tu sei un
mito, e stringerti la mano ed
avere un tuo autografo sa-
rebbe il massimo per me! Ci
conto.
Ciao King Kong, continua così.
ROBERTO
PS: Il morso del cannibale Luis Suarez ti ha fatto male?
Osimo, 4-12-14
Classe 3^ B sc. sec. di 1° grado Passatempo-
Roberto Luchetta
16
Mercoledì 3 Dicembre noi della classe 3C siamo andati
al teatrino del Palazzo Campana a vedere la mostra delle
marionette. All‟inizio pensavo che fosse una mostra nor-
male, che magari ci avrebbero fatto vedere uno spettaco-
lo, ma mi sono ricreduta subito. Ad accoglierci è
stato Claudio, il curatore della mo-
stra che ci ha accompagnato in
una sala riempita comple-
tamente di marionette da
tutte le parti, ognuna con
un‟espressione diversa
ma tutte ci fissavano in-
tensamente.
Guardandole mettevano un po’
di paura. Claudio ci ha poi diviso in
due gruppi, uno guardava il filmato su alcune parti degli
spettacoli di marionette, mentre un altro visitava la mo-
stra. Ci ha spiegato come vengono costruite e il meccani-
smo per farle muovere, ci ha anche illustrato un vero e
proprio teatrino andato in scena , in un‟opera di Shake-
speare “Riccardo III”.
Ce le ha mostrate tutte, e di ognuna ci ha indicato la
provenienza e in che opera sono comparse, una diversa
dall‟altra e con una storia davvero interessante. C‟erano
anche dei vestiti realizzati a mano da Marianna la moglie
di Claudio, ma quella mattina non era presente perché
aveva una lezione a scuola, lei infatti insegna
all‟Accademia delle Belle Arti.
Abbiamo fatto un giro, visto, toccato le marionette, alcu-
ne erano di legno altre di carta pesta; c‟erano marionette
con sguardi arrabbiati e altre con sguardi felici.
Giovedì 11 Dicembre siamo di nuovo tornati al teatrino,
e questa volta c‟era anche Marianna che ci ha accolto e
ci ha salutato. Siamo rientrati nella famosa sala con le
marionette: erano tutte nello stesso posto,
nella stessa posizione, non si erano
mosse.
Ci siamo messi seduti su alcu-
ne sedie e Claudio e Marian-
na ci hanno mostrato attraver-
so un video i burattini realiz-
zati dai ragazzi della sua scuola,
ognuno costruito con materiali di-
versi, di riciclo. A questi personaggi è stata
data una storia e una vita, tutti con dei nomi particolari a
seconda del materiale usato per la realizzazione. Finito il
filmato ne abbiamo visto un altro dove veniva usato il
gioco delle ombre. Marianna ha chiamato dei volontari e
si sono offerti Rihab, Giovanni, Matteo. Insieme hanno
creato con delle marionette scelte da loro una breve sto-
ria, che parla di due amici che camminano, mentre uno
di loro cade in acqua e alla fine si salva.
In conclusione ci siamo salutati, e siamo andati via rin-
graziandoli. Se dovesse capitare un‟altra uscita come
questa è sicuro che io ci andrò. È stata un‟esperienza
fantastica, indimenticabile. Consiglio a tutti di andarla a
vedere! Classe 3^C sc. sec. di 1° grado Borgo
Rachele Ghergo
Entrare nella sala accanto al teatrino
Campana ed essere accolti da luci
soffuse, da una piacevole musica di
sottofondo e da LORO, le mario-
nette e burattini esposti, è stato un
momento di pura magia per i
bambini/e della sez. D della scuola
Girotondo. La mostra curata da
Specchi sonori ci ha permesso di
conoscere i protagonisti di tante
storie, di ammirare i costumi, le fattezze, i meccanismi.
Accompagnati dal cortese Claudio abbiamo incontrato ed
ascoltato
le trame
dei raccon-
ti, in un per-
corso che ha visto i
bambini coinvolti ed incuriositi.
Con noi abbiamo portato il nostro
Pinocchio, marionetta della sezione,
che ha così potuto ritrovare e salutare i suoi amici tea-
tranti.
Sezione D sc. dell’infanzia “Girotondo”
17
Avete mai sentito parlare dell‟O.N.U. ? Sapete che cos‟è? Cosa vuol dire? Forse...
Niente di tutto ciò! Veramente anche noi della VC non sapevamo bene che cosa fosse l‟O.N.U. , poi qualcuno ha det-
to di aver visto, nelle pagine del sussidiario, questa sigla e così abbiamo scoperto che O.N.U. vuol dire: Organizzazio-
ne delle Nazioni Unite.
La maestra ci ha spiegato l‟importanza
di questa organizzazione di cui spesso
sentiamo parlare.
Al termine della seconda guerra mon-
diale le nazioni coinvolte nel conflitto
sentirono l‟esigenza di unirsi per favo-
rire la pace e la sicurezza nel mondo,
l‟uguaglianza e il rispetto dei diritti
dell‟uomo, la collaborazione e la coo-
perazione tra gli Stati.
Le Nazioni Unite furono ufficialmente
fondate il 24 ottobre 1945 e la sede è a New York nel famoso “Palazzo di Vetro”.
Incuriositi abbiamo cercato altre notizie e per capire bene come gli Stati possano in-
contrarsi, discutere, prendere decisioni importanti e, se necessario, utilizzare pacifica-
mente l‟esercito dei Caschi Blu si è pensato di diventare “noi” rappresentanti degli
Stati membri cioè i delegati simulando i lavori che avvengono nelle varie commissio-
ni.
Ci siamo divisi in cinque commissioni:
Assemblea Generale
Corte di Giustizia
Consigli di Sicurezza
Obiettivi del Millennio
Commissione dei diritti umani.
Gli argomenti da discutere sono
stati scelti tra quelli più attuali:
terrorismo, condizione della donna,
istruzione dei bambini, emergenze
epidemie e cooperazione.
I lavori sono stati svolti nel rispetto
delle regole della democrazia:
prendere la parola per alzata di ma-
no, tempo stabilito per ogni inter-
vento e decisioni condivise.
Al termine dei lavori il portavoce
di ogni commissione ha relazionato
alla classe le “risoluzioni” approva-
te. Classe 5^ C sc. prim. “Marta Russo”
O rganizzazione O roscopo O bbligo O asi
N uovi N on N on N aturale
U fi U tilizzato U rlare U omini
18
Da due anni noi della VC della Scuola Primaria “Marta Russo” abbiamo partecipato al laboratorio formativo “CHI
SONO IO... CHI SEI TU”: è un progetto guidato da due psicologhe Silvia Giuliani e Manuela Pagnini che ci ha aiuta-
to a capire l‟importanza di stare bene insieme.
Tra i diversi laboratori ed attività che le signore ci hanno proposto vi raccontiamo l‟ultimo lavoro che è stato molto
interessante.
Ci siamo divisi in due gruppi. Manuela e Silvia ci hanno consegnato un car-
tellone ciascuno, su cui dovevamo disegnare le sagome di una donna e di un
uomo.
Con l‟aiuto di alcune riviste e con dei materiali messi a disposizione, abbia-
mo vestito ed accessoriato le due sagome.
Al termine del lavoro ogni gruppo doveva illustrare le proprie figure e spie-
gare il perché delle sue scelte; poi ognuno di noi, indipendentemente dal
gruppo di appartenenza, doveva dire che cosa fosse per lui un uomo e una
donna.
Delle donne abbiamo detto che
sembravano felici ed eleganti;
una delle due sagome era più scollata dell‟altra, era vestita con abiti pieni di
paillettes ed indossava le scarpe con il tacco alto. Sembrava che fosse vesti-
ta per andare ad una cena romantica o in discoteca. Abbiamo approfondito
l‟idea ed abbiamo detto che forse è vestita così perché è alla moda, vuol
farsi notare, vuole conoscere altri uomini. Si sente bella e vuole far risaltare
il proprio corpo: è un po‟ vanitosa!
L‟altra figura era vestita in modo più semplice, ma alla moda e con qualche
gioiello.
Le due psicologhe ci han-
no chiesto di immaginare a quale delle due figure volevamo che si
avvicinasse la nostra mamma e quasi tutti abbiamo scelto il secondo
tipo perché per noi, una mamma che si trucca tutto il giorno e pensa
troppo ai vestiti,
pensa solo a se
stessa e poco a noi,
alla famiglia.
Abbiamo, infine,
descritto le figure
maschili che si
assomigliavano abbastanza. Avevano entrambe i capelli corti, ogget-
ti elettronici e tecnologici, corporatura robusta sembravano allegri,
forzuti, con i soldi.
Alla fine della discussione abbiamo dedotto che la scelta di vestire in
questo modo le sagome è avvenuta per i condizionamenti della moda
e della nostra cultura e non dalla natura.
Per noi questo lavoro è riuscito alla perfezione ed abbiamo imparato che a collaborare come una squadra ci si diverte
di più e si lavora meglio. Provare per credere!!! Classe 5^ C sc. prim. “Marta Russo”
19
“Orientamento”.
Tutti temono questa parola, ma in verità è solo l‟inizio di
una nuova avventura.
Questo viaggio ci porterà
gioie, nuove scoperte ed
emozioni che cambieran-
no le nostre vite e la no-
stra visione della realtà.
Ma la medaglia ha sem-
pre due facce: incontre-
remo qualche delusione e
piccole sconfitte, ma noi
ci faremo trovare pronti,
affrontando tutto a testa alta.
Visitando le scuole superiori durante l‟orientamento, fre-
quentando le lezioni durante gli stage, abbiamo capito e
approfondito le materie che ci offriranno i vari Istituti.
Inoltre il giorno 12 gennaio, il nostro plesso si è trasfor-
mato in tante vetrine di scuole con video, cartelloni pub-
blicitari, proiezioni, esperimenti, spiegazioni, allestite
dai professori provenienti dai diversi Licei ed Istituti dei
capoluoghi e dei paesi limitrofi come Ancona, Macera-
ta, Osimo, Castelfidardo, Loreto...
Ogni professore era pronto a dimostrare che la sua scuola
era valida e offriva molte possibilità per il nostro futuro.
Stava a noi scoprire quale delle tante sarebbe stata la più
adatta a ciascuno.
Tutto ciò ci ha aiutati a conoscere e quindi scegliere la
nostra scuola ideale. Certo, alcuni sono ancora indecisi,
ma abbiamo ancora qualche mese per la scelta definitiva.
Anche se sbaglieremo, gli insegnanti delle superiori ci
hanno rassicurato che entro il biennio avremo comunque
la possibilità di cambiare indirizzo e continuare il nostro
percorso in un'altra scuola. Questa decisione sarà
eventualmente molto importante, perché cambiando isti-
tuto bisognerà cambiare conoscenze, amici e affrontare
un esame d‟ammissione per accedere all‟altro corso. Per
evitare questo siamo un po‟ preoccupati di effettuare la
scelta giusta.
Ma la cosa più importante, è che in qualunque scuola
andremo, di sicuro ci resteranno nel cuore i ricordi di
questi tre magnifici anni trascorsi alla secondaria di pri-
mo grado di Passatempo per aver incontrato professori
validi che ci hanno aiutato a crescere e a maturare in que-
sti anni importanti della nostra formazione.
Certamente la scuola media è un importante trampolino
di lancio verso le scuole superiori, perché con una buona
formazione la nostra scelta risulta più semplice ed il per-
corso futuro sarà meno difficile, però ad una condizione:
che l‟impegno personale risulti sempre vivo e motivato.
Qualsiasi scelta effettueremo, comporterà dei sacrifici,
ma quando un ragazzo ha degli obiettivi da raggiungere
si è disposti ad affrontare ogni difficoltà. Questo si pre-
senta quando la scuola che andremo a scegliere sarà col-
locata a diversi chilometri di distanza o comporterà uno
studio serio e impegnativo.
Abbiamo effettuato a scuola anche molte letture di perso-
naggi famosi e di come sia scattata in loro la scintilla per
intraprendere la loro professione di medico, di giornalista
o di scienziato.
Importante è avere le idee chiare su quello che vorremo
“essere” da grandi e sul nostro futuro. Se ciascuno di noi
sceglierà in base alle sue aspirazioni e alle sue attitudini,
il pensiero di quello che vorremmo raggiungere in pro-
spettiva, tutto sarà più facile. Importante è avere anche
sviluppi lavorativi e questo ce lo auguriamo sperando
che la nostra società migliori e trovi nuovi sbocchi per
noi giovani. Questo è l‟augurio per tutti che ci accingia-
mo ad una scelta non solo della scuola, ma della nostra
vita .
Classe 3^ A sc. sec. di 1° grado Passatempo
Come classe 5^ siamo una classe “ponte”, pertanto ci raccordiamo con gli or-
dini di scuola precedente e successivo attraverso numerose attività, che rien-
trano nel progetto “Continuità”. Con la scuola secondaria, in particolare, sia-
mo impegnati in uno scambio epistolare, abbiamo visitato quella che sarà la
nostra nuova scuola, abbiamo avuto un intervento in classe dell‟insegnante di
francese, ci siamo esibiti, insieme alle seconde medie, in un saggio con canti
natalizi nella palestra del Borgo, e ci attendono ancora laboratori scientifici
molto interessanti. Classe 5^ B sc. prim. “Marta Russo”
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Da alcune settimane viene nella nostra classe una tiroci-
nante, Arianna che si prepara per diventare insegnante.
Mercoledì, insieme a lei abbiamo svolto una lezione un
po‟ particolare: Arianna ci ha letto la storia di due grandi
amici, piccolo Blu e piccolo Giallo.
Da quel racconto abbiamo capito che l‟amicizia ci può
migliorare la vita e se tra amici ci si vuole veramente
bene, si può diventare una persona sola.
Finita la lettura abbiamo realizzato un cartellone scriven-
do le parole, i gesti, i luoghi ed i giochi che facciamo con
gli amici. Gioco, aiuto, simpa-
tia, perdono, allegria, regalo...
sono tra le parole del cartello-
ne: abbiamo capito che sono
tutte belle e significative, sen-
za però esagerare troppo.
L‟amicizia, infatti, è come un
dolce in cui gli ingredienti
devono essere sempre equili-
brati. Classe 3^ A sc. prim. “Marta Russo”
Il 6 dicembre 2014
nella sala Maggiore
del Comune di Osimo
la plurimedagliata
campionessa Valenti-
na Vezzali ha premia-
to con medaglie e
attestati noi alunni
della scuola primaria "Marta Russo" che abbiamo aderito al
progetto scherma. L'evento è stato organizzato da Silvano
Fabrizi, Presidente della Scherma Osimo, in collaborazione
con il dirigente Mario Vita dell'Istituto Trillini e con l'inse-
gnante referente di motoria.
C'è stata una grande partecipazione di bambini, ragazzi e
genitori che sono rimasti molto soddisfatti della manifesta-
zione.
A noi bambini è piaciuto molto l'atteggiamento della Vez-
zali perché la campionessa è stata sempre sorridente e di-
sponibile a fare le foto
e gli autografi per tutti.
La presenza di Valen-
tina Vezzali ci ha mol-
to emozionato ma ci
siamo anche divertiti
tanto.
È stato bello vedere il
combattimento dei ragazzi grandi con i fioretti, le spade e le
sciabole d'acciaio. Classe 3^B sc. prim. “Marta Russo”
Le luci si spengono, il
silenzio festoso scen-
de nell‟atrio della scuola elementare di Passatempo.
Noi alunni della scuola secondaria di primo grado, classi
prima A e B, e la 5^
scuola primaria di Passa-
tempo seppur agitati e con
il cuore a mille, siamo
pronti per iniziare lo spet-
tacolo di Natale .
Siamo tutti vestiti con
magliette bianche o rosse
e jeans, in tinta con i co-
lori natalizi.
Il Preside introduce la recita con un breve saluto spie-
gando che tale attività rientra nel progetto continuità del
nostro Istituto come esigenza di elaborare un percorso
formativo che garantisca lo sviluppo e il passaggio armo-
nico da un ordine all‟altro di scuola.
L‟inizio dei canti è accompagnato da un applauso scro-
sciante che ci riscalda e ci invita ad un‟esibizione serena.
La quinta domina la scena per prima con il flauto seguita
poi da noi delle medie.
Il pubblico apprezza
tutte le esibizioni sia
con gli strumenti che con le voci ed anche il breve ballo
di hip pop e ci accompagna scandendo a ritmo le mani o
intonando i cori propo-
sti.
Un grazie per il succes-
so ai professori di mu-
sica Riganelli, Graciot-
ti e Barchiesi.
Dopo la recita, chi a
piedi e chi in macchina
si dirige verso le me-
die, dove anche i nostri
compagni più grandi ci aspettano. Tutti insieme parteci-
piamo alla lezione su Leopardi e a quella in inglese
proposta dai ragazzi delle terze. Abbiamo ascoltato dal
professor Ferraresi la spiegazione sulle attività del labo-
ratorio sulla misurazione svolte dalla prima B.
I bambini della quinta erano molto interessati e divertiti,
ma i nostri genitori lo erano di più: sono tornati anche
loro a scuola! Classi 1^ A e 1^ B sc. sec. di 1° grado
Passatempo - Elia Scansani
21
“Lo sport diventa l’occasione per promuovere solidarietà,
momento di crescita e sana competizione”
“Forza... non perdere la testa, tira queste stoccate, non
gettiamo via i duri mesi di lavoro, concentriamoci e sa-
remo vincenti”. Ecco le parole che spesso una delle mie
allenatrici di scherma sfodera, si fa per dire, nei mo-
menti di oscuramento che a volte capitano durante le
competizioni. Ripensando a ciò rifletto sullo sport in
generale e su cosa esso rappresenta per milioni di perso-
ne “atleti o tifosi che siano”.
Lo sport è fratellanza, solida-
rietà, impegno, sana competi-
zione e... divertimento, infatti
il termine sport deriva dall'an-
tico termine inglese "Disport"
che significa svago!
L'uomo ha sempre avuto bi-
sogno di esercizio fisico e dei
passatempi così le origini
dello sport sono lontanissime
da noi: gli Egizi per esempio
praticavano una specie di tiro
con l'arco... poi i Greci lo
hanno portato più vicino a
noi con le Olimpiadi, che si
svolgevano, e si svolgono,
ogni quattro anni e si interrompevano anche le guerre per
dar spazio allo svago mentale e fisico dei soldati-atleti.
Inoltre è sempre stato un momento per promuovere soli-
darietà, oggi gli atleti si impegnano nelle partite "Del
Cuore" per aiutare i meno fortunati. Lo sport è sempre
stato un momento di unione, nei campi di gara si riuni-
scono atleti e tifosi, che formano un'ottima squadra,
pronta a mettersi in gioco! A volte, però i sostenitori
presi dall'entusiasmo degenerano causando disagi agli
atleti e danneggiando chi li circonda.
Nel mio sport, la scherma, tifosi maleducati e irrispettosi
vengono costretti a lasciare il campo di gara e non posso-
no entrare nei palazzetti durante le competizioni succes-
sive.
Secondo me, anche a causa dei tifosi che "pretendono"
degli ottimi risultati, gli atleti ad alto livello agonistico,
assumono sostanze stupefacenti (a volte), abbandonando
così un simbolo dello sport la lealtà a la sana competizio-
ne. Chi assume queste droghe,
innanzitutto, rischia delle pe-
santi squalifiche, e soprattutto
danneggia il proprio corpo, per-
ché queste sostanze non servo-
no ai veri atleti, ma agli atleti in
difficoltà.
Lo sport sano in realtà porta ad
una migliore crescita e alla ma-
turità... ed è senz'altro un terre-
no idoneo per la crescita dei
ragazzi. Ma sport significa alle-
namenti e allenamenti significa-
no sacrificio e impegno; i sacri-
fici di un vero atleta sono molti,
deve trascorrere molto ore nei
palazzetti, le gare, che si svol-
gono soprattutto il sabato, la domenica portano a meno
ore di sonno e a meno feste con gli amici.
Un vero atleta ha anche una dieta più o meno ferrea da
seguire e quindi deve saper dire di "NO!" anche ai dolci!
L'impegno nello sport è importantissimo e anche se a
volte l' impegno non ripaga bisogna essere orgogliosi del
risultato e accettare anche una sconfitta.
A proposito di questo mi è servita moltissimo Giovanna
Trillini, campionessa olimpionica di scherma, ora inse-
gnante che mi disse:
- RICORDA! NON TI ALLENI SOLO TU DURANTE
LA STAGIONE MA ANCHE L'AVVERSARIO DA-
VANTI A TE!
Questa frase mi ha fatto ragionare molto e ho capito che
vanno accettate anche le sconfitte, l'importante è aver
messo il meglio di se stessi.
Questo è ciò che penso dello sport: è importantissimo,
aiuta a crescere e a credere più in se stessi, bisogna asso-
lutamente rispettare le regole ed essere corretti nei con-
fronti degli avversari, poi... BISOGNA SAPERSI DI-
VERTIRE!!!
Classe 3^ B sc. sec. di 1° grado Passatempo-
Lucrezia Cantarini
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Lo scorso giugno i nostri genitori hanno regalato alla Scuola dell‟Infanzia un ciliegio per ringraziare le insegnanti.
Martedì 25 novembre, noi della prima, siamo andati alla scuola dell‟infanzia, a “trovare”il nostro amico albero che nel
frattempo era stato sistemato in mezzo al giardino.
Che bello rivedere l’aula dove abbiamo trascorso tanto tempo e dove le maestre ci hanno seguito con tanta pazienza!
Abbiamo anche incontrato i nuovi alunni e ci siamo presentati, poi siamo andati fuori per fare un bel girotondo intor-
no al ciliegio. È stata davvero una mattinata emozionante!
IL NOSTRO CILIEGIO!
In questo periodo
abbiamo osservato la
natura ed abbiamo
rappresentato alberi,
foglie, frutti e ani-
mali con tecniche
diverse.
Siamo proprio dei
bravi artisti!
SCUOLA PRIMARIA
PASSATEMPO
Classe 1^
Sc. prim. Passatempo IMMAGINI D’AUTUNNO
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Fabriano è una città famosa per la qualità della produzio-
ne della carta fin dal Medio Evo; recentemente è stata
riconosciuta Città creativa dell‟UNESCO.
Benché in zona periferica, Fabriano è ricca di capolavori
artistici medievali, anche se in gran parte poco noti. La
suddetta città marchigiana costituisce lo scenario della
mostra “Da Giotto a Gentile”.
Tra i vari artisti riconosciamo Allegretto Nuzi, Giotto,
Giuliano da Rimini, Gentile da Fabriano.
A Fabriano vennero introdotte tre modi-
fiche fonda-
mentali nelle
tecniche di pro-
duzione dei
fogli di carta
adoperate dagli
Arabi e dai Ci-
nesi: ricordia-
mo, ad esempio, la collatura con gelati-
na animale ricavata da carniccio ovino, nonché
l‟invenzione del segno che successivamente si è evoluto
nella filigrana, il cui esemplare cittadino più antico risale
al 1293.
Ma come veniva prodotta
la carta fabrianese?
In generale la carta si
realizzava e si realizza
ancora con stracci di stof-
fa, ridotti in fibre; tuttavia
ora si è più propensi a
usare materiali ricchi di cellulosa.
Con una tecnica manuale, le fibre vengono posizionate
sulla filigrana, poi subiscono vari trattamenti fisici e
meccanici per
trasformarle nel
pregiatissimo
foglio di carta di
Fabriano.
Noi abbiamo
cercato di tra-
smettervi quello
che questa città
ci ha regalato…
Classi 2^ B Cecila Pettinari - Igor Calderone
2^ A Chiara Capomagi
Ma Fabriano non è solo questo …
Infatti, a Fabriano si possono ammirare cattedrali gotiche,
come quella di San Domenico, dove sono presenti nume-
rosi affreschi, anche nella piccola cappella .
Sabato 8 novembre noi alunni della Primaria e della Secondaria di Passatempo abbiamo par-
tecipato alla Commemorazione del Centenario della Prima Guerra Mondiale, manifestazione
organizzata dall‟Associazione Senso Unico e dal Consiglio di Quartiere Osimo - Valle del
Musone. Per saperne di più vi invitiamo a navigare nel sito del nostro Istituto Trillini ai se-
guenti link:
http://primariatrillini.blogspot.it/
http://secondariatrillini.blogspot.it/
Alunni Primaria e Secondaria di I grado
Passatempo
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Chi vincerà? Chi trova la parola più lunga utilizzando le seguenti lettere:
R R R T A E O A L
A A A T T G R R U