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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA POSTE ITALIANE S.p.A. – SPEDIZIONE IN A.P. – 70% - DCB DI AOSTA - N 37/anno VIII - DICEMBRE 2008 - AOSTA- REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE DI AOSTA N. 2 10/99 DEL 29/11/99 MEDICINA STRUTTURE E SERVIZI Anche questo numero è sul sito internet www.ausl.vda.it I l 3 dicembre si è svolta in Località Grand Place di Pollein la giornata conclusiva del progetto forma- tivo “Consolidamento applicativo della FMEA – Failure Mode and Effects Analysis – come stru- mento per la gestione del rischio clinico” che ha vi- sto la premiazione di quelli che, tra i 47 processi analizzati nel 2008, si sono maggiormente distinti in termini di correttezza metodologica, struttura dei piani di contenimento, impatto organizzativo, innovazione delle soluzioni e risultati ottenuti. La valutazione è stata effettuata da una commis- sione che, vista la competenza nella scelta dei pro- cessi critici per la sicurezza del paziente, la capaci- tà di riflessione ed analisi, nonché l’entusiasmo e la creatività dimostrati da tutti gli operatori delle Strutture Ospedaliere e Territoriali coinvolte, anche se in conformità a criteri oggettivi, ha dovuto ope- rare la difficile selezione di quelli che, fra tutti, si sono classificati come i migliori, per quanto con uno scarto trascurabile rispetto a buona parte di quelli esclusi. Le Strutture e i processi premiati sono: primo posto ex aequo SC Anestesia e Terapia Intensiva Perioperatoria, con il processo: “Percorso perioperatorio e presa in carico del paziente in elezione” SC Immunematologia e Medicina Trasfusionale con il processo: “Produzione di emocom- ponenti” secondo posto ex aequo SC Cardiologia e UTIC con il processo:“La terapia anticoagulante/antiaggregan- te/trombolitica nelle sindromi coronariche acute” SS.CC. Chirurgia Vascolare e Toracica con il processo: “La gestione delle le- sioni e dei dispositivi intravasali in Chirurgia Vascolare e Toracica” terzo posto ex aequo SC Distretto 1, con il processo: “Ge- stione dell’emergenza/urgenza nel Poliambulatorio di Morgex” SC Medicina Nucleare, con il processo: “Scintigrafia ossea” SC Nefrologia e Dialisi, con il processo: “La medicazione del paziente in trattamento dialiti- co” SC Oncologia medica, con il processo: “Terapia farmacolo- gica in reparto” quarto posto ex aequo SC Chirurgia Generale, con il processo: “La gestione delle medicazioni chirurgiche” SC Geriatria, con il processo: “La gestione del catetere vesci- cale” SC Ortopedia e Traumatologia, con il processo: “La terapia far- macologica” SC Psichiatria, con il processo: Trattamento del pa- ziente psichiatrico in regime di ricovero non pro- grammato” La Direzione Strategica ringrazia sentitamente i par- tecipanti al progetto per l’impegno profuso e si complimenta con tutti, ugualmente meritevoli, per la correttezza con cui hanno affrontato il difficile tema della gestione del rischio clinico, ricercando le soluzioni più idonee per garantire la sicurezza del paziente e comunica che l’Ufficio Qualità, re- sponsabile del progetto, proporrà alla Commissio- ne Regionale per la Formazione Continua, l’attri- buzione di ulteriori 10 crediti ECM a tutti i compo- nenti dei gruppi di lavoro che hanno collaborato attivamente alla buona riuscita dello stesso ed alla sensibile riduzione dell’Indice di Rischio. Il dibattito in corso a livello nazionale relativa- mente alla revisione dei livelli essenziali di assi- stenza (L.E.A.), nonostante le ripetute rassicu- razioni da parte del Governo sulla intenzione di non ridurre le prestazioni garantite ai cittadini, ci pone inesorabilmente di fronte al tema di una sanità sostenibile. E’ indubbio che il momento attuale, che vede di fatto avvicinarsi una importante recessione, le- gata ad una contrazione generalizzata dei siste- mi economici occidentali, ha ed avrà delle con- seguenze generate dalle decisioni centrali che saranno adottate anche in materia di welfare. I principi stabiliti dalla legge n. 833 del 1978, in particolare l’universalità e l’equità del Servizio sanitario, rischiano di perdere gran parte del lo- ro contenuto operativo, mettendo i cittadini in condizioni tali da dover scegliere – se nelle loro possibilità reddituali – di integrare la copertura sanitaria con assicurazioni private. La riflessione che vorrei condividere riguarda la peculiarità del nostro servizio sanitario regiona- le, che, in questo momento storico, si distingue ancora più nettamente dal resto del Paese. E’ cosa nota a tutti che la quota capitaria di spe- sa sanitaria della nostra regione è pressoché doppia rispetto a quella delle regioni a statuto ordinario: per precisa scelta politica, il sistema sanitario regionale ha voluto fortemente soste- nere, oltre che una politica sociale e socio-sani- taria di alto livello, consolidare e potenziare vieppiù i servizi e le prestazioni sanitarie garan- tite a tutti i cittadini residenti, affidandole a strutture esclusivamente pubbliche. Questa scelta ha comportato e comporta ingen- ti investimenti di risorse, interamente provenien- ti dal bilancio regionale, destinate sia agli inve- stimenti strutturali e tecnologici, sia al persona- le, alla formazione, ai beni e servizi necessari, ai progetti sperimentali. Questa scelta consente, inoltre, il mantenimento di tempi di attesa sempre al disotto dei limiti im- posti dalla normativa regionale, e, in molti casi, ridottissimi. Questa scelta viene confermata anche nel mo- mento attuale, con un bilancio regionale non così ricco come in tempi passati ed io credo che dobbiamo esserne consapevoli. Carla Stefania Riccardi Direttore Generale Speciale 12 pagine EDITORIALE AUGURI L’Assessore alla Sanità, Salute e Politiche Sociali, la Direzione Strategica e la redazione del periodico NEWSL augurano a tutti i dipendenti e a tutti i lettori BUONE FESTE AUGURI L’Assessore alla Sanità, Salute e Politiche Sociali, la Direzione Strategica e la redazione del periodico NEWSL augurano a tutti i dipendenti e a tutti i lettori BUONE FESTE GIORNATA CONCLUSIVA DEL PROGETTO FORMATIVO SUL RISCHIO CLINICO A Pollein il 2° Premio “Eccellenze in Sanità” 2008

GIORNATA CONCLUSIVA DEL PROGETTO FORMATIVO SUL RISCHIO CLINICO Pollein la giornata conclusiva del progetto forma-tivo “Consolidamento applicativo della FMEA – Failure Mode and

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA

POSTE ITALIANE S.p.A. – SPEDIZIONE IN A.P. – 70% - DCB DI AOSTA - N 37/anno VIII - DICEMBRE 2008 - AOSTA- REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE DI AOSTA N. 2 10/99 DEL 29/11/99

M E D I C I N A S T R U T T U R E E S E R V I Z I

Anche questo numero è sul sito internetwww.ausl.vda.it

Il 3 dicembre si è svolta in Località Grand Place diPollein la giornata conclusiva del progetto forma-

tivo “Consolidamento applicativo della FMEA –Failure Mode and Effects Analysis – come stru-mento per la gestione del rischio clinico” che ha vi-sto la premiazione di quelli che, tra i 47 processianalizzati nel 2008, si sono maggiormente distintiin termini di correttezza metodologica, strutturadei piani di contenimento, impatto organizzativo,innovazione delle soluzioni e risultati ottenuti.La valutazione è stata effettuata da una commis-sione che, vista la competenza nella scelta dei pro-cessi critici per la sicurezza del paziente, la capaci-tà di riflessione ed analisi, nonché l’entusiasmo e

la creatività dimostrati da tutti gli operatori delleStrutture Ospedaliere e Territoriali coinvolte, anchese in conformità a criteri oggettivi, ha dovuto ope-rare la difficile selezione di quelli che, fra tutti, sisono classificati come i migliori, per quanto conuno scarto trascurabile rispetto a buona parte diquelli esclusi.

Le Strutture e i processi premiati sono:primo posto ex aequoSC Anestesia e Terapia Intensiva Perioperatoria,con il processo: “Percorso perioperatorio e presa incarico del paziente in elezione”SC Immunematologia e Medicina Trasfusionale con

il processo: “Produzione di emocom-ponenti”secondo posto ex aequoSC Cardiologia e UTIC con il processo:“Laterapia anticoagulante/antiaggregan-te/trombolitica nelle sindromi coronaricheacute”SS.CC. Chirurgia Vascolare e Toracicacon il processo: “La gestione delle le-sioni e dei dispositivi intravasali inChirurgia Vascolare e Toracica”terzo posto ex aequoSC Distretto 1, con il processo: “Ge-stione dell’emergenza/urgenza nelPoliambulatorio di Morgex”

SC Medicina Nucleare, con ilprocesso: “Scintigrafia ossea”SC Nefrologia e Dialisi, con ilprocesso: “La medicazione delpaziente in trattamento dialiti-co”SC Oncologia medica, con ilprocesso: “Terapia farmacolo-gica in reparto”quarto posto ex aequoSC Chirurgia Generale, con ilprocesso: “La gestione dellemedicazioni chirurgiche”SC Geriatria, con il processo:“La gestione del catetere vesci-cale”SC Ortopedia e Traumatologia,con il processo: “La terapia far-macologica”SC Psichiatria, con il processo: Trattamento del pa-ziente psichiatrico in regime di ricovero non pro-grammato”

La Direzione Strategica ringrazia sentitamente i par-tecipanti al progetto per l’impegno profuso e sicomplimenta con tutti, ugualmente meritevoli, perla correttezza con cui hanno affrontato il difficile

tema della gestione del rischio clinico, ricercandole soluzioni più idonee per garantire la sicurezzadel paziente e comunica che l’Ufficio Qualità, re-sponsabile del progetto, proporrà alla Commissio-ne Regionale per la Formazione Continua, l’attri-buzione di ulteriori 10 crediti ECM a tutti i compo-nenti dei gruppi di lavoro che hanno collaboratoattivamente alla buona riuscita dello stesso ed allasensibile riduzione dell’Indice di Rischio.

Il dibattito in corso a livello nazionale relativa-mente alla revisione dei livelli essenziali di assi-stenza (L.E.A.), nonostante le ripetute rassicu-razioni da parte del Governo sulla intenzione dinon ridurre le prestazioni garantite ai cittadini,ci pone inesorabilmente di fronte al tema di unasanità sostenibile.E’ indubbio che il momento attuale, che vede difatto avvicinarsi una importante recessione, le-gata ad una contrazione generalizzata dei siste-mi economici occidentali, ha ed avrà delle con-seguenze generate dalle decisioni centrali chesaranno adottate anche in materia di welfare.I principi stabiliti dalla legge n. 833 del 1978, inparticolare l’universalità e l’equità del Serviziosanitario, rischiano di perdere gran parte del lo-ro contenuto operativo, mettendo i cittadini incondizioni tali da dover scegliere – se nelle loropossibilità reddituali – di integrare la coperturasanitaria con assicurazioni private.La riflessione che vorrei condividere riguarda lapeculiarità del nostro servizio sanitario regiona-le, che, in questo momento storico, si distingueancora più nettamente dal resto del Paese.E’ cosa nota a tutti che la quota capitaria di spe-sa sanitaria della nostra regione è pressoché

doppia rispetto a quella delle regioni a statutoordinario: per precisa scelta politica, il sistemasanitario regionale ha voluto fortemente soste-nere, oltre che una politica sociale e socio-sani-taria di alto livello, consolidare e potenziarevieppiù i servizi e le prestazioni sanitarie garan-tite a tutti i cittadini residenti, affidandole astrutture esclusivamente pubbliche.Questa scelta ha comportato e comporta ingen-ti investimenti di risorse, interamente provenien-ti dal bilancio regionale, destinate sia agli inve-stimenti strutturali e tecnologici, sia al persona-le, alla formazione, ai beni e servizi necessari, aiprogetti sperimentali.Questa scelta consente, inoltre, il mantenimentodi tempi di attesa sempre al disotto dei limiti im-posti dalla normativa regionale, e, in molti casi,ridottissimi.Questa scelta viene confermata anche nel mo-mento attuale, con un bilancio regionale noncosì ricco come in tempi passati ed io credo chedobbiamo esserne consapevoli.

Carla Stefania RiccardiDirettore Generale

Speciale 12 pagine

E D I T O R I A L E

AUGURIL’Assessore alla Sanità,

Salute e Politiche Sociali,

la Direzione Strategica e la redazione del periodico NEWSL

augurano a tutti i dipendenti

e a tutti i lettori

BUONE FESTE

AUGURIL’Assessore alla Sanità,

Salute e Politiche Sociali,

la Direzione Strategica e la redazione del periodico NEWSL

augurano a tutti i dipendenti

e a tutti i lettori

BUONE FESTE

GIORNATA CONCLUSIVA DEL PROGETTO FORMATIVO SUL RISCHIO CLINICO

A Pollein il 2° Premio “Eccellenze in Sanità” 2008

Newsl 37 imp 15-12-2008 17:03 Pagina 1

TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA2

Ci eravamo ormai abituati a parlare di 626 come sinoni-mo di Norma per la tutela della salute e della sicurezza

dei lavoratori. Dal maggio di quest’anno però questa legge,a suo tempo rivoluzionaria ed innovativa, è stata relegata insoffitta da un nuovo testo normativo, il Decreto Legislativo81/2008, il cosiddetto Testo Unico per la sicurezza e la Sa-lute sul lavoro, che oltre alla 626 ha accorpato ed integratoaltre norme precedenti, molte delle quali risalenti ancoraagli anni 50 del secolo scorso.Il primo vantaggio, per gli operatori della sicurezza, è pro-prio quello di avere in mano un unico testo normativo in cuisono contenute tutte (o quasi) le prescrizioni di legge per latutela della sicurezza e salute dei lavoratori.Quanto rimane dello spirito della 626 nel nuovo testo?Molto, in particolare per quanto riguarda l’impostazione delsistema della sicurezza che, come prima, prende le mossedalla valutazione dei rischi derivanti dall’attività della sin-gola azienda. In più e di nuovo, rispetto al passato, vengo-no introdotti i nuovi rischi che le modifiche della realtà pro-duttiva e sociale, oltre che l’evoluzione delle conoscenzescientifiche, impongono di considerare: quelli correlati alleradiazioni ottiche, allo stress ed alle differenze di genere odi provenienza geografica.Senza entrare nel merito di più di 300 articoli di un testomolto corposo ed impegnativo entrato, tra l’altro, in vigorein un arco temporale molto breve dalla sua pubblicazionesulla Gazzetta Ufficiale, quella che si impone come novitàassoluta è il passaggio da una sicurezza in qualche modoancora “calata dall’alto” ad una sicurezza “gestita e condi-visa”, in cui vengono sempre più coinvolti tutti gli operato-ri, dal datore di lavoro ai dirigenti e preposti ai lavoratori edai loro rappresentanti, e vengono definite procedure e com-petenze per il funzionamento del sistema.Alle Aziende viene richiesto di assicurare l’adempimentoagli obblighi di tutela dei lavoratori mediante la progetta-zione e l’attuazione di un“Sistema di Gestione della salutee della Sicurezza sul lavoro” (SGSSL) La creazione e lo sviluppo di tale sistema secondo il model-lo UNI-INAIL è l’oggetto di un ambizioso progetto iniziatonella seconda metà dell’anno dalla nostra Azienda, tra leprime in ambito nazionale, e destinato a svilupparsi nel cor-so dal prossimo anno. Il vantaggio atteso, oltre a quello evi-dente di rispondere ad una esigenza normativa, è rappre-sentato dall’opportunità di coinvolgere tutto il personale, avari livelli di competenza, costruendo un modello ciclico fi-nalizzato al miglioramento continuo.

Un primo step si è concluso con la valutazione della situa-zione iniziale e la definizione, da parte della Direzione Stra-tegica, della politica della sicurezza; la fase successiva por-terà a lavorare alla mappatura ed analisi dei rischi, alla pia-nificazione delle azioni di miglioramento ed alla formazionedel personale; lo sviluppo successivo prevede un program-ma di audit interni nelle singole strutture per la verifica deirequisiti di sicurezza e salute sul lavoro e dell’esecuzionedelle azioni di miglioramento.La politica aziendale della sicurezza, la cui definizione rap-presenta il passaggio centrale del sistema, potrà essere re-visionata ed eventualmente modificata ogni volta che il ci-clico riesame del sistema lo richieda; è riportata di seguito epubblicata sul sito internet aziendale all’indirizzo…Il progetto è gestito all’interno dell’Azienda dal Servizio diPrevenzione e Protezione, alla cui direzione si è nel frattem-po verificato un avvicendamento: al dr. Domenico Chatrian,andato in pensione dopo aver coordinato la struttura fin dalsuo esordio, è subentrata la dott.ssa Anita Mombelloni, chi-mico tossicologo già in servizio al Servizio Prevenzione e Si-curezza degli Ambienti di Lavoro.

SC Prevenzione e ProtezioneSede: Ospedale U.Parini, sede di Viale Ginevra, IV pianoRiferimenti: telefono 0165/543347Fax 0165/543932e-mail [email protected]

La Direzione Strategica dell’Azienda USLValle d’Aosta intende perseguire gli obietti-vi di miglioramento della sicurezza e salutedei lavoratori come parte integrante dellapropria attività e come scelta strategica,mettendo a disposizione adeguate risorseorganizzative, tecnologiche e finanziarie erivolgendo il proprio impegno:- al rispetto di tutte le prescrizioni di

legge e, in particolare, delle “Misuregenerali di tutela” richiamate dall’art.15 D.Lgs. 81/08:

• Valutazione dei rischi• Programmazione delle misure di pre-

venzione• Eliminazione/riduzione dei rischi • Rispetto dei principi ergonomici nell’or-

ganizzazione del lavoro• Riduzione dei rischi alla fonte• Sostituzione di ciò che è pericoloso con

ciò che non lo è o è meno pericoloso• Riduzione al minimo dei lavoratori po-

tenzialmente esposti• Utilizzo limitato degli agenti chimici, fi-

sici e biologici• Priorità alle misure di protezione collet-

tiva• Controllo sanitario dei lavoratori in rela-

zione alla mansione e all’esposizione alrischio

• Informazione e formazione ai lavorato-ri, dirigenti e preposti

• Istruzioni adeguate ai lavoratori• Partecipazione e consultazione • Misure di miglioramento dei livelli di si-

curezza• Misure per l’emergenza• Utilizzo di idonei segnali • Regolare manutenzione di ambienti at-

trezzature e impianti

- all’implementazione di un modelloorganizzativo per la sicurezza basa-to su procedure e regole finalizzateal corretto espletamento dei compiti emonitorato attraverso un’attenta valu-tazione dei rischi

- alla definizione e pianificazione di opportuniobiettivi per la sicurezza,ed al loro mo-nitoraggio e verifica periodici

- al coinvolgimento e partecipa-

zione di tutta la struttura aziendale se-condo le proprie attribuzioni e compe-tenze, per il raggiungimento degliobiettivi di sicurezza individuati; il coin-volgimento deve considerare anche iportatori di interesse (es. fornitori eutenti) che per le loro attività possonoessere interessati dai processi “sensibi-li”

- al mantenimento di un dialogo im-prontato alla collaborazione con la po-polazione, le rappresentanze sindacali,gli enti locali, le associazioni di catego-ria, le autorità di controllo e con qua-lunque altra parte interessata, al fine direndere chiaro e trasparente il per-corso aziendale in materia di Sicurezzae Salute dei Lavoratori

- all’informazione, formazione eaddestramento dei lavoratori per losvolgimento dei loro compiti in sicurez-za e per l’assunzione delle responsabili-tà in materia di sicurezza sul lavoro, conspecifico riferimento alla mansionesvolta

- all’organizzazione di un sistema effi-cace di comunicazione, che per-metta una adeguata comprensione econdivisione comune degli obiettivi edelle regole di prevenzione, tenendoanche in considerazione il paese di pro-venienza dei destinatari

- alla consultazione periodica deilavoratori mediante le funzioni a ciòpreposte

- all’attiva promozione di elevati stan-dard di sicurezza nei luoghi di lavo-ro, loro monitoraggio e verifica periodi-ca ai fini del miglioramento del modelloorganizzativo

- allo sviluppo di un modello che possaessere considerato come riferimentoper le aziende della Valle d’Aosta chescelgono di intraprendere un analogopercorso organizzativo

Il presente documento è stato collocato sulsito internet aziendale (www.ausl.vda.it).Tutti i lavoratori sono invitati a seguire lapresente Politica della Sicurezza ed a rispet-tare le indicazioni del Sistema di GestioneSicurezza e Salute Aziendale.

Ci scusiamo con i lettori per quanto riportato sullo scorso numero, in merito alla nomina del Dott. René Benzo qualenuovo Direttore Amministrativo. Lo stesso, nel momento in cui il giornale era in stampa, ha rassegnato le proprie di-missioni dall’incarico. Si tratta, come è ovvio, di situazioni del tutto impreviste che possono accadere a qualunque te-stata giornalistica, Newsl compresa.

Valter Pietroni è stato nominato Direttore Amministrativo dell’Azienda USL

Valter Pietroni, laurea in Giurisprudenza, dirigenteamministrativo di ruolo dal 2001 presso l’AziendaUSL, Direttore della SC Ragioneria e del Diparti-mento Economico-Finanziario, è stato designatoquale nuovo Direttore Amministrativo aziendale.A lui vanno le felicitazioni dell’intera redazione egli auguri di buon lavoro.

OSRU E AFFARI GENERALI HANNO CAMBIATO SEDE

Le Strutture Complesse Organizzazione e Sviluppo delle Risorse Umane (OSRU) e AffariGenerali e Legali hanno da poco cambiato sede. Entrambe sono state collocate in via

Guido Rey, 5, al piano situato sopra il laboratorio di Microbologia. Restano invariati i reca-piti telefonici. Lo spostamento va nell’ottica dell’accorpamento delle strutture previsto dal-la Direzione Generale per favorirne il coordinamento ed ilfunzionamento. L’OSRU, in particolare, ha unifi-cato nella stessa sede gli uffici prepo-sti alla Formazione e quelli addettialle Relazioni sindacali.Il piano degli spostamenti degliuffici amministrativi di via Gui-do Rey proseguirà nel brevetermine.

LE NOVITA’ NELL’ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO:DALLA VALUTAZIONE DEI RISCHI AL SISTEMA DI GESTIONE

di Anita Mombelloni (Dirigente Responsabile SC Prevenzione e Protezione)

POLITICA PER LASICUREZZA

Newsl 37 imp 15-12-2008 17:03 Pagina 2

TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA 3

L’Azienda USL nella convinzione che un sistema diClinical Governance, perché sia efficace, deve na-

scere e crescere in un contesto organico che sappiacoinvolgere l’intera organizzazione, ha adottato unmodello di approccio sistemico che vede gli opera-tori attivamente impegnati nel suo sviluppo già dal2004. Tale approccio è stato tradotto in azioni eprogetti che hanno interessato tutti i pilastri dellaClinical Governance.Particolare impegno è stato dedicato alle attività diapplicazione del sistema di AccreditamentoIstituzionale e Volontario e alla gestione del

rischio clinico, entrambe coordinate dall’UfficioQualità.Le Strutture Semplici e Complesse aziendali sonostate impegnate nell’applicazione del sistema di ac-creditamento istituzionale nel periodo giugno 2005– ottobre 2008. Come si ricorderà tale attività è sta-ta preceduta dalla formazione residenziale rivolta aidirigenti, coordinatori e referenti della qualità, ed èstato sviluppato privilegiando un approccio fondatosulla condivisione, la formazione ed il supporto allestrutture da parte di tutor. L’Ufficio Qualità, attra-verso la consulenza continua, ha cercato di tradurrela volontà dell’Azienda di trasmettere il concettodell’importanza dell’accreditamento, in termini dicrescita del sistema e da vivere, dunque, come op-portunità di revisione e miglioramento dell’attivitàassistenziale, preventiva ed amministrativa, anzichécome mero adempimento ad un obbligo istituziona-le.Nell’arco dei tre anni è stata svolta attività di for-mazione che ha visto coinvolte più di 200 persone,appartenenti a tutte le strutture aziendali sanitariee amministrative ed un’intensa attività di tutoraggioeffettuata dai componenti dell’Ufficio Qualità, cheha significato effettuare al minimo due incontri perstruttura interessata dal processo di accreditamen-to, dedicati alla revisione delle attività oggetto diverifica e all’analisi documentale, per un totale dicirca 200 incontri. L’intero percorso ha portato al-l’accreditamento delle SC afferenti alla DirezioneStrategica, di 35 SS.CC e 6 SS.SS afferenti all’AreaOspedaliera, 7 SS.CC. appartenenti al Dipartimentodi Prevenzione. La commissione regionale ha inoltreeffettuato le verifica presso i 3 Dipartimenti dell’A-rea Tecnico-Amministrativa, delle strutture afferentialla Direzione di Area territoriale e ai 4 Distretti, edha concluso la propria attività di verifica ad ottobre2008 con i 9 Dipartimenti Ospedalieri.Un notevole impegno è stato dedicato al supportoalle strutture che hanno aderito alla certificazionevolontaria nel rispetto delle norme ISO 9001:2000.Ad oggi sono certificate le strutture di: Gastroente-rologia ed Endoscopia Digestiva, Immunoematolo-gia e Medicina Trasfusionale, Ufficio Tecnologie che,

dal 2004 mantengono la certificazione di conformi-tà. Sono in fase di certificazione la SC Fisica Sanita-ria e il Dipartimento di Prevenzione; altre dimostra-no interesse ad affrontare questo percorso di mi-glioramento.

Parallelamente le strutture ospedaliere e territoriali,sono state impegnate nel Progetto Gestionedel Rischio Clinico che ha visto dipanarsi le fasipreparatorie nel 2005 e 2006 per poi entrare nellasua reale concretizzazione dal 2007. La logica cheha guidato la Direzione Aziendale, in sintonia con il

modello che vede la gestione del rischio realizzabileattraverso un approccio sistemico, è che, essendouna componente ineliminabile, l’errore deve essereconsiderato come fonte di conoscenza e migliora-mento, per evitare il ripetersi delle circostanze chehanno condotto al suo verificarsi e per mettere inatto, ai vari livelli istituzionali, iniziative capaci digarantire la sicurezza dell’assistenza.Alla base del ragionamento organizzativo vi è statala constatazione strategica di come la Qualità della“Cura della Persona Ammalata” non consista solonell’efficace, efficiente, etica garanzia di diagnosi eterapie adeguate ed appropriate al suo stato di ma-lattia, ma debba anche garantire la presenza dicompetenze professionali degli attori della sanità,in grado di assicurare la capacità di “rivedere”, conocchio critico, i processi clinico-assistenziali del con-testo Ospedaliero e Territoriale, al fine di migliorarli,in un processo continuo di progettazione - valuta-zione - critica – miglioramento.La scelta del percorso è stata guidata dall’obiettivostrategico di sviluppare la cultura della sicurezza at-traverso un approccio proattivo, anziché partire dal-la segnalazione degli errori che, come più volte os-servato, crea diffidenza per le implicazioni che puòcomportare, considerando, invece, il sistema di inci-dent reporting come indicatore di efficacia del per-corso intrapreso, da adottare in maniera integrataall’approccio proattivo, da parte di operatori che ab-biano sviluppato una cultura di non colpevolizzazio-ne del singolo.Il convincimento della Direzione, che voleva un mo-dello formativo che non si sviluppasse esclusiva-mente attraverso un apprendimento teorico, ma cheprevedesse e incentivasse l’applicazione pratica deiconcetti acquisiti nella fase residenziale, è stato fa-vorito dal contestuale sviluppo della Formazione sulCampo, attraverso la quale sono stati progettatipercorsi educativi costituiti da una importante com-ponente applicativa, con il coinvolgimento deglioperatori.Tutti i progetti formativi di carattere teorico e prati-co sono stati sviluppati e condotti con il supporto diun Team di progetto, composto dalla Direzione Sa-

nitaria Aziendale in qualità di sponsor e dal Re-sponsabile Aziendale del progetto, individuato nel-l’Ufficio Qualità, avvalendosi del supporto metodo-logico di una società di consulenza di direzione eformazione specializzata in ambito sanitario e del-l’Ufficio Formazione aziendale.Il piano pluriennale, mirando ad una crescita cultu-rale del sistema che vedesse l’errore non come falli-mento, ma come occasione di apprendimento, èstato avviato nel 2005, attraverso un corso teorico-pratico sul tema “Analisi di processo”, finalizzato asviluppare la capacità di identificare i processi inambito sanitario, al fine di analizzarli e definire indi-catori di misura.Da questo momento i corsi teorico-pratici hanno vi-sto coinvolti contemporaneamente i direttori ed icoordinatori, cui si sono aggiunti, dall’anno succes-sivo, i referenti di struttura per le tematiche qualitàe rischio.Nel 2006 il piano formativo ha riguardato l’identifi-cazione delle aree di miglioramento nei processi as-sistenziali, con l’applicazione delle metodologie diProblem Solving (PDCA).Il progetto è proseguito nel 2007 e 2008, sempreattraverso interventi di formazione residenziale esul campo, con l’acquisizione di metodologie di tipoproattivo (FMEA), mirate specificatamente alla ge-stione del rischio clinico. Il progetto, rivolto allestrutture dell’area ospedaliera e territoriale, tenutoconto degli obiettivi, dell’impatto organizzativo eper l’impostazione metodologica, ha ottenuto il pa-trocinio dell’Università di Padova e, fin dall’inizio, èstato sviluppato con il supporto di tutor individuatitra i componenti dell’Ufficio Qualità, coadiuvati daiconsulenti esterni.Dall’inizio del 2008, con la volontà di supportare le

strutture coinvolte nella gestione del rischio cliniconell’individuazione dei processi critici sui quali inter-venire attraverso il metodo FMEA, è stata condottala sperimentazione del programma “Patient SafetyAssessment Tool”, elaborato dalla Health GeneralElectric, che consente di valutare in modo standar-dizzato, sulla base di parametri di riferimento defini-ti dalla JCAHO, alcune aree critiche prioritarie, ridu-cendo la soggettività legata alla sola percezione edi ottenere risultati riproducibili nel tempo.È stato inoltre elaborato ed approvato, in collabora-zione con la Direzione di Area Ospedaliera, un siste-ma di Incident Reporting attualmente gestito susupporto cartaceo, ed è allo studio da parte di ungruppo di lavoro lo sviluppo dell’architettura di unsistema via web basato su tecnologia SAS, per la se-gnalazione di near miss, incidenti, altri eventi previ-sti dalla normativa e di non conformità inserite neiSistemi di Gestione della Qualità, in collaborazionecon Reply Santer.

Il Progetto Gestione del Rischio Clinico. ha

esitato nello studio di 96 processi critici, con indivi-duazione di 140 azioni di contenimento nel 2007, edi 91 piani di contenimento nel 2008.Nel complesso il 26% dei processi analizzati ha ri-guardato la gestione della terapia farmacologica,ed a seguito della somministrazione del questiona-rio PSAT, hanno assunto un ruolo importante i pro-cessi riguardanti, le medicazioni, così come i sottoprocessi che trasversalmente interessano l’identifi-cazione del paziente e la prevenzione delle infezio-ni.Nel triennio 2006-2008 sono stati coinvolti media-mente 700 operatori all’anno nella fase di forma-zione sul campo, e globalmente sono stati attribuiti,tra formazione residenziale e FSC, 72.000 creditiECM con una media di circa 45 ECM/anno per par-tecipante.In buona parte dei processi studiati è stato possibi-le effettuare una rivalutazione degli indici di rischio,da cui emerge una riduzione dello stesso a seguitodell’applicazione dei piani di contenimento.Secondo la logica del miglioramento continuo, lavalutazione del rischio, peraltro, prosegue, al fine diconsolidare le azioni intraprese.L’Indice di rischio complessivo sui processi studiatinel 2007 è passato da 25.386 a 20.883, con ridu-zione, ad oggi, del 18% (sono stati rivalutati 42processi, pari al 91%). Nel 2008, al mese di novem-bre, l’IRC è passato da 43.248 a 34.781 (36 pro-cessi rivalutati, pari al 77%), con riduzione del20%, definita come parziale dalle Strutture parteci-panti.L’attività di supporto svolta dall’Ufficio Qualità nel-l’analisi dei processi, ha consentito di accrescere lacapacità di utilizzare lo strumento FMEA, come di-mostra l’analisi dei risultati che mette in luce l’in-

cremento dell’IRC tra il 2007 e il 2008, la cui giusti-ficazione risiede nella maggiore attenzione prestatanell’attribuzione al valore che misura la capacità delsistema di rilevare l’errore, e ad una maggiore uni-formità nell’assegnare il valore della gravità.I risultati ottenuti assumono particolare significatose si considerano i brevi periodi in cui i progetti so-no stati condotti, peraltro coincidenti con il periodoestivo. L’impegno dedicato dagli operatori coinvolti,che hanno dimostrato un particolare interesse allatematica, ha consentito al progetto di assumere ri-levanza, non solo a livello nazionale, ma anche in-ternazionale, suscitando l’interesse anche del Mini-stero della Salute oltre che di vari esperti del setto-re.Se l’obiettivo era quello di passare da una culturadella colpevolizzazione ad una cultura dell’appren-dimento dall’errore, si ritiene un risultato importan-te, l’autonoma e spontanea segnalazione alla Dire-zione Sanitaria o all’Ufficio Qualità, da parte di al-cune strutture, di near miss, al di fuori di un sistemastrutturato di Incident Reporting.

ACCREDITAMENTO E RISCHIO CLINICO:IL BILANCIO DELL’ATTIVITA’ AZIENDALE

di Rita Ippolito e Giuliana Vuillermin (componenti Ufficio Qualità) eClemente Ponzetti (Direttore Sanitario)

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA4 TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA4

Il fenomeno, sociale e sanitario, delle dipenden-ze da droghe illegali, esclusivamente eroina,

inizia in Valle d’Aosta nei primi anni settanta. Sitratta di un fenomeno nascosto e limitato all’am-biente urbano di Aosta e in alcuni centri della Val-le centrale (Chatillon, Verrès, Issogne, Pont-Saint-Martin). In questa fase il trattamento del proble-ma avveniva in ambiente esclusivamente psichia-trico e veniva affrontato soprattutto dal versantepsicofarmacologico. Gli aspetti sociali, come l’in-vio in Comunità, erano gestiti dai Servizi socialiregionali.

Nel 1987 l’Amministrazione Regionale, con deli-bera n. 7838 del 18 settembre, decide di istituirel’U.O.A.T. (Unità Operativa Tossicodipendenze) inquanto il fenomeno era talmente cresciuto da ri-chiedere un Servizio ad hoc. La dipendenza da al-col, endemica nella cultura valdostana, era unapatologia curata dai diversi reparti ospedalieri asecondo della patologia prevalente (Psichiatria,Gastroenterologia, Medicina, ecc..) e gli aspettidella “dipendenza” venivano affrontati solo daigruppi di auto-aiuto soprattutto gli A.A.Così, nel settembre 1988, nasce l’U.O.A.T. con 9operatori e una piccola sede in Via Guido Rey n.1 ad Aosta.Un cambiamento significativo avviene a seguitodell’emanazione del D.P.R. n. 309 del 1990 cheporta ad un aumento considerevole di affluenzaal Servizio (in riferimento ai Programmi “coatti”di Prefettura) e contemporaneamente dà il via al-la collaborazione tra il Servizio Pubblico e quellodel Privato Sociale (Comunità) che si svilupperàsempre di più nel corso del tempo. Il decreto delMinistero della Salute del 03/08/1993, specificosulle alcoldipendenze, porta l’AmministrazioneRegionale ad affidare al Ser.t le competenze an-che sulle alcoldipendenze.Si istituisce così, nel dicembre 1998, all’internodel Ser.t, un’équipe multidisciplinare specifica pergli interventi di cura e riabilitazione per le alcoldi-pendenze (l’équipe si struttura come quella delletossicodipendenze). Il personale del Servizio e glispazi strutturali crescono così in proporzione al-l’aumento dell’utenza e delle attività.Intanto le caratteristiche delle tossicodipendenzemutano: sempre meno “eroinodipendenti classi-ci” e prevalenza di politossicodipendenti. Arri-vano richieste di cura per cocaina e cannabici. Sistabilizza il numero dei tossicodipendenti da dro-ghe illegali mentre aumentano di anno in anno

gli alcoldipendenti trattati. Compare, inioltre, l’u-so delle nuove droghe (ecstasy – stimolanti) an-che nella nostra Regione.

Il Ser.t avvia di conseguenza, dal 1999 ad oggi,nuovi Servizi e nuovi programmi e attività:· Un DH alcologico· La “riduzione dei danni” (correlati al problema

AIDS) · La Prevenzione primaria e/o secondaria pro-

tratta nel tempo· L’informatizzazione della cartella clinica· Il decentramento sui Distretti delle attività am-

bulatoriali tanto da creare altri quattro poli ter-ritoriali oltre alla sede centrale di Aosta

· La sperimentazione del gruppo di lavoro Pub-blico-Privato (P.O.V.) che coordina la rete deiservizi regionali per le dipendenze.

Negli ultimi anni il fenomeno delle dipendenzeevidenzia altri bisogni che si stanno prendendo inconsiderazione come:· La necessità di intervenire anche sui consuma-

tori di sostanze a rischio, ma che non sono di-pendenti e che non richiedono aiuto ai Servizi(Istituzione del Centro di ascolto CAOS)

· L’insorgenza delle nuove dipendenze senza so-stanze come il G.A.P., i disturbi da perdita dicontrollo, le dipendenze digitaliche (cellulari einternet), il doping sportivo cui il servizio ri-sponderà con programmi ad hoc.

· Il lavorare in maniera più assidua e organicasul tabagismo come dipendenza (insieme adaltri servizi).

Infine il Servizio, dal 2006 al 2008, completa unlavoro lungo di riorganizzazione di tutte le pro-prie procedure interne di lavoro per potersi ac-creditare e per rendere un servizio di qualità in-sieme all’avvenuto riordino complessivo del si-stema dei Servizi per le dipendenze come indica-to dalla Delibera regionale n. 3747 del21/12/2007.

Iniziative in cantiere· Avviare e potenziare il programma specifico

per alcoldipendenti denominato CRAD (Centrodiurno)

· Sostenere l’avvio del Centro di Pronta acco-glienza (per i casi con problemi sociali rilevantied acuti)

· Sviluppare il Centro di ascolto (Caaos) rivolto

ai consumatori a rischio e per avviare semprepiù precocemente azioni di prevenzione (so-prattutto nei giovani).

· Consolidare ed ampliare i Progetti di Preven-zione che hanno dimostrato una efficacia co-me il “Progetto Premia Grand Combin” rivoltoai consumatori a rischio nei luoghi del diverti-mento.

· Avviare il programma G.A.P. (Gioco d’AzzardoPatologico)

· Partecipare al programma Tabagismo dell’As-sessorato alla Sanità (per avviare il centro anti-fumo e azioni preventive nelle scuole)

· Potenziare il Centro di ascolto per le famigliecon problemi alcorrelati

· Continuare a sviluppare la collaborazione con igruppi di Auto-mutuo aiuto e con altre realtàsocio-sanitarie (reparti ospedalieri, DSM, Servi-zi sociali territoriali, MMG, ecc..)

· Appoggiare l’attuazione del Piano Regionaleper le Dipendenze patologiche (Delibera Re-gionale n. 3747 del 21/12/2007) che prevedenuovi Servizi (Gruppi appartamento, Servizio dieducativa territoriale, ecc..)

· Avviare terapie alternative come l’auricolotera-pia

· Predisporre un programma per gli accertamen-ti di presenza o assenza di tossicodipendenzanel mondo del lavoro (screening di secondo li-vello) e un programma di affiancamento allaCommissione per l’idoneità alla guida di auto-veicoli.

· Avviare la Certificazione del Servizio per mi-gliorarne la qualità e sviluppare la valutazionedegli esiti dei trattamenti.

Nel corso della nostra attività, spesso ci ven-gono poste domande da parte di genitori

preoccupati, di insegnanti in ansia, di ragazzidesiderosi di chiedere, di sapere o di “togliersiun dubbio, una preoccupazione”. Abbiamo con-statato che queste richieste avvengono spessoin momenti informali. Quando invitiamo i nostriinterlocutori a “varcare la soglia del Ser.T” perapprofondire i quesiti posti, sovente percepiamoin essi un disagio, poiché questo luogo è troppoconnotato come luogo di cura delle dipendenze.Di fatto è oramai appurato che esistono situa-zioni diverse come l’uso, l’abuso e la dipenden-za patologica da sostanze che vanno trattate di-versamente.A questo riguardo i dati rilevati negli ultimi annipresentano un quadro in cui si comprende chia-ramente come le sostanze stiano entrando nellavita quotidiana dei giovani valdostani: oltrel’85%, infatti, “conosce” direttamente o indiret-tamente le principali sostanze psicoattive (has-hish, marijuana, eroina, cocaina, ecstasy, alcol);il 36% circa, con età media di 16,9 anni, “utiliz-za” almeno una droga e oltre il 52% frequentaluoghi in cui “girano” sostanze stupefacenti.Inoltre il 70% dei giovani valdostani che inizia

ad usare sostanze stupefacenti ha menodi 18 anni, mentre l’età media dei pa-zienti che si rivolge al Ser.T è di 42,4 an-ni.Sorge quindi l’esigenza di rispondere inmodo efficace ad un target diverso, quel-lo dei giovani, dei loro familiari, di coloroche, pur usando sostanze psicoattive, nonhanno sviluppato una dipendenza. Co-me? Fornendo informazioni corrette sulpanorama sempre più ampio delle so-stanze d’abuso, spesso usate nei week-end, sullo “sballo”, i suoi rituali, i suoi rischi.Sorge insomma l’esigenza di creare consapevo-lezza.Per rispondere a questi quesiti nasce il Caaos(Centro ascolto alcol o sostanze): unospazio d’ascolto aperto agli adolescenti, agliadulti quali genitori, insegnanti, amministratoridi enti locali, aperto alle parrocchie e a chiun-que, singolarmente o in gruppo, abbia desiderioe bisogno di porre domande, di approfondire unpensiero a livello personale, familiare, amicale, odi chiarirsi le idee sulle sostanze, sui comporta-menti a rischio, sull’uso e abuso di alcol e stupe-facenti.

Il Caaos è un centro di counselling, che nascecome ramificazione del Ser.T, con l’esperienzadel Ser.t, ma se ne discosta sia a livello di spaziofisico che di obiettivi; è un punto di riferimentoper aiutare coloro che, nel caos di determinatesituazioni, rischiano di perdere l’orientamento Per accedere al servizio per un colloquio è ne-cessario prendere appuntamento telefonando alnumero 0165 544675 dalle ore 10,00 alle ore13,00 nei giorni feriali, oppure al numero di cel-lulare 331 6917414 in altri orari.In alternativa, il colloquio può avvenire solo tele-fonicamente. In entrambi i casi viene garantitol’anonimato.

LE PARI OPPORTUNITA’ NON SONO UNA CHIMERA

di Paola Giordano (Comitato Pari Opportunità USL Valle d’Aosta)

Quotidianamente si parla di Pari Opportunità, ma spessose ne ignorano il significato e soprattutto i contenuti.Le

pari opportunità sono nate per la necessità di equiparare ledonne agli uomini, sia socialmente che politicamente. Ma ilcammino per la reale parità risulta ancora molto complesso acausa dell’esistenza di pregiudizi arcaici, di una cultura ormairadicata e allo stesso tempo di nuovi condizionamenti.Tutto ciò fa sì che l’applicazione di metodologie atte alla con-cretizzazione delle pari opportunità incontrino enormi diffi-coltà, nonostante l’esistenza di una legislazione mirata alraggiungimento di obiettivi ben precisi sia in campo europeoche nazionale e locale. La normativa vigente è assai ampia:troviamo nella Costituzione Italiana gli art. 3, 37, 51 e 117che garantiscono l’uguaglianza dei due sessi, non rispon-dendo solo ad un’istanza di uguaglianza formale o di diritto,ma soprattutto ad un’esigenza di uguaglianza sostanziale odi fatto e di pianificazione sociale. Nell’ultimo trentennio lanormativa incrementa i suoi contenuti, garantendo la paritàdi diritti per donne e uomini attraverso delle azioni di promo-zioni: le cosiddette azioni positive, avendo come obiettivo ilmiglioramento delle pari opportunità in vari ambiti. Con De-creto legislativo n. 198 del 2006 nasce il “Codice delle pariopportunità tra uomo e donna”, normativa che raccoglie inun unico documento le istituzioni ed azioni a favore delle pa-ri opportunità.A livello regionale è presente la figura della Consigliera di Pa-rità, che ha il compito di promuovere sul territorio di compe-tenza le politiche di pari opportunità nel lavoro tra uomini edonne e la lotta contro le discriminazioni di genere. Forse nontutti sanno che la normativa vigente (L.125/1991- D.lgs.196/2000 – DM 15/03/2001) prevede l’obbligo alle Pubbli-che Amministrazioni di predisporre il Piano di Azioni positive(PAP) di durata triennale. Le azioni positive sono finalizzate a:• eliminare le disparità. di fatto di cui le donne sono oggetto

nella formazione scolastica e professionale, nell’accesso allavoro, nella progressione di carriera, nella vita lavorativa enei periodi di mobilità;

• favorire la diversificazione delle scelte professionali delledonne in particolare attraverso l’orientamento scolastico eprofessionale e gli strumenti della formazione;

• favorire l’accesso al lavoro autonomo e alla formazioneimprenditoriale e la qualificazione professionale delle lavo-ratrici autonome e delle imprenditrici;

• superare condizioni, organizzazione e distribuzione del la-voro che provocano effetti diversi, a seconda del sesso, neiconfronti dei dipendenti con pregiudizio nella formazione,nell’avanzamento professionale e di carriera ovvero neltrattamento economico e retributivo;

• promuovere l’inserimento delle donne nelle attività, neisettori professionali e nei livelli nei quali esse .sono sotto-rappresentate e in particolare nei settori .tecnologicamen-te avanzati ed ai livelli di responsabilità;

• favorire, anche mediante una diversa organizzazione dellavoro, delle condizioni e del tempo di lavoro, l’equilibriotra responsabilità familiari e professionali e una migliore ri-partizione di tali responsabilità tra i due sessi.

Nella nostra realtà lavorativa, il Piano per Azioni Positive(PAP) è indirizzato sostanzialmente al raggiungimento di dueobiettivi:· la ricognizione dei bisogni del contesto finalizzata alla pre-

sentazione di progetti in merito a politiche di conciliazione;· la promozione di una cultura di pari opportunità.

Esiste dunque anche un Comitato Pari Opportunità nell’a-zienda USL Valle d’Aosta, costituito con delibera del Diretto-re Generale nel rispetto del CCNL.1998/2001 e successivemodifiche/integrazioni. Il comitato è composto da 20 mem-bri, di cui 10 effettivi e 10 supplenti, di nomina sia sindacaleche aziendale e ha il compito di predisporre il PAP, nonché dioccuparsi della sua concreta realizzazione.Gli obiettivi per il piano triennale 2007-2009 nascono dallanecessità di promuovere interventi diretti per i dipendentidell’azienda, ovvero coinvolgendoli sia per quanto riguarda ilconoscere e il diffondere la cultura delle pari opportunità, siaallo scopo di poter al meglio attivare una politica di concilia-zione. Strategia atta a creare una serie di condizioni favore-voli per venire incontro ai bisogni dei dipendenti nella diffici-le quotidianità scandita dal bi-nomio lavoro-famiglia.

Il Servizio per le Dipendenze Patologiche (SerT) celebra quest’anno 20 anni di attività

Ripercorriamo le tappe più significative

BENVENUTO CAAOSdi Lindo Ferrari (Direttore del Ser.T)

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA 5TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA 5

Martedì 21 ottobre un pullman svizzero diretto aTorino si è schiantato ad Etroubles contro il

muro della farmacia.L’allarme è stato raccolto dalla centrale operativa118 pochi minuti più tardi. Nei primi due minuti so-no state inviate sul posto le ambulanze in turno adAosta (una medicalizzata 118, una con infermiera118 e una di base Cri), l’automedica 118 e il primoelicottero. Immediata è stata l’attivazione della Pro-tezione civile, delle Forze dell’Ordine, dei Vigili delFuoco e del DEA.Sul posto i primi soccorritori hanno provveduto allamessa in sicurezza dell’autobus. Si è passati al con-teggio, al triage, alla stabilizzazione ed all’evacua-zione di tutti i feriti. Dopo circa cinquanta minuti l’a-rea era completamente sgomberata da vittime vive.Il PMA allestito in zona aeroportuale ha modulatol’invio dei feriti in pronto soccorso. Gli psicologi delnucleo di emergenza hanno operato nei riguardi deiferiti e dei parenti delle vittime anche durante la fa-se del riconoscimento delle salme.L’evento è stato chiuso alle 20.39 con l’assegnazio-ne ai reparti di degenza dell’ultimo traumatizzato edopo aver effettuato il recupero di tutto il materialedalla zona dell’incidente e dal pma.Alle ore 22.30 èstata riconosciuta l’ultima salma e alle 23 la dire-zione sanitaria ha consegnato all’Autorità di Pubbli-ca Sicurezza l’elenco ufficiale dei ricoverati (bilancioufficiale: due morti e 26 feriti, di cui 4 trasferiti al-l’ospedale di Ivrea).La “macchina” della maxiemergenza ha funzionatoalla perfezione.L’efficacia dell’azione e l’efficienza delle strutturesono state riconosciute anche dal Console svizzero,

che ne ha lodato l’eccellenza.Quindi, durante il debriefing tenutosi il giorno 30ottobre presso la direzione strategica dell’Usl, si èdiscusso soprattutto delle difficoltà e degli aspettimigliorabili in seno a tutto il sistema.Massimo Pesenti Campagnoni, direttore delDea e della Sc Mea, ha sottolineato il problema re-lativo alla catena di comando, soprattutto per quan-to riguarda la gestione delle risorse e delle prioritàin sala operatoria, Dea, radiologia. Pesenti ha postol’accento sulla necessità di aggiornare il pianoaziendale di massiccio afflusso (con “concretezza eresponsabilità”). Con essa dovrebbero essere riviste– dice Pesenti – le “action card” in modo da risol-vere i problemi legati alla catena di comando.Sulla necessità di definire meglio la catena di co-mando si sono espressi anche Enrico Visetti, di-rettore della Sc Rianimazione e del Dipartimento dianestesiologia e urgenza e Sandro Gned, diri-gente del servizio 118.Un altro problema emerso nel corso del debriefing èstato quello dell’identificazione dei pazienti e l’attri-buzione per ciascuno di un codice numerico univo-co (svincolato dai comuni codici ospedalieri) che liaccompagni durante tutto l’iter dell’emergenza.Teodoro Meloni, direttore del Dipartimento didiagnostica per immagini e della Sc Radiologia,condividendo quanto espresso da Pesenti, ha sotto-lineato la necessità di identificare i pazienti median-te una scheda cartacea che lo segua durante tuttol’iter assistenziale e che possa essere aggiornata datutti gli operatori sanitari che intervengono sul pa-ziente stesso.Questo modello operativo contribuirebbe, secondo

Meloni, alla soluzione delle criticità legate alla tra-smissione di informazioni accurate e specifiche dalcurante al clinico operante nei servizi.La difficoltà di seguire il percorso assistenziale deipazienti riguardo alla presa in visione degli accerta-menti prescritti in Pronto Soccorso e da altri specia-listi (soprattutto rianimatori) è stato un aspetto sol-levato dai medici della Chirurgia d’urgenza.Alla luce di quanto discusso in debriefing, finalizzatosoprattutto al confronto tra le parti coinvolte nel siste-ma della maxiemergenza e del massiccio afflusso dipazienti in pronto soccorso e nella struttura ospeda-liera, è emersa una risposta all’emergenza rapida ed

efficace, che ha permesso l’evacuazione della zonadell’incidente in meno di un’ora. L’attivazione del Pmaha consentito un afflusso dei traumatizzati al Dea di-stribuito e rispondente alle priorità cliniche. La chia-mata a cascata ha funzionato anche oltre i reali biso-gni di personale.In generale, non si sono registrati eventi avversi degnidi nota neanche durante le fasi del massiccio afflusso.Complessivamente, dunque, la macchina dell’emer-genza si è dimostrata all’altezza della situazione, ef-ficace ed efficiente in ogni suo meccanismo. Seppur,come tutte le cose, sempre migliorabile nell’otticadell’eccellenza.

Immaginiamo che nella nostra azienda non circoli più la carta o per lomeno circoli meno carta ….

Cosa possiamo prevedere?• Meno carta più ORDINE: di sicuro sulle scrivanie dei disordinati co-

me me; l’utilizzo di strumenti informatici agevola nella ricerca deidocumenti e dei dati ed obbliga in alcuni casi ad utilizzare dei mec-canismi di fascicolazione e classificazione

• Meno carta più EFFICIENZA: tutti i processi di gestione documenta-le (archiviazione, reperibilità di un documento) vengono velocizzati;si pensi ad esempio alla comodità di avere sul protocollo informati-co, già solo come è oggi, tutti i documenti in formato elettronico dis-ponibili senza doverli andare a cercare nei faldoni; di sicuro un no-tevole passo avanti rispetto alla gestione di qualche anno fa e a bre-ve avremo anche la possibilità di classificare e fascicolare.

• Meno carta più EFFICACIA: i processi di gestione documentale ven-gono ottimizzati ed il personale addetto è messo nelle condizioni disvolgere attività più appaganti per se stesso e più rilevanti per l’a-zienda

• Meno carta più RISPARMIO: anche se l’investimento iniziale è con-sistente, vengono eliminate le spese correnti implicite nella gestionedocumentale cartacea (carta, materiali di consumo per stampanti,locali per l’archiviazione, ecc.).

• Meno carta più DIPENDENZA DAI SISTEMI INFORMATICI: questa di-pendenza in realtà già esiste e ce ne accorgiamo ogni qualvolta nonabbiamo a disposizione la rete aziendale: verrebbe solo forse acuita.

Indipendentemente da quello che potrebbe essere la nostra visione alriguardo, la dematerializzazione (processo tendente a sostituire la do-cumentazione cartacea con quella digitale, tenendo presente che an-che il documento digitale possiede una propria materialità da custodi-re ed eventualmente restaurare, così come avviene per il cartaceo), ov-vero la progressiva ‘eliminazione della carta’ all’interno dei processiaziendali, è auspicata ed è all’attenzione di chi ci governa da diversianni.Cita il Libro Bianco del Gruppo di lavoro interministeriale per la demate-rializzazione della documentazione tramite supporto digitale – CNIPA–Marzo 2006: “La gestione dei documenti amministrativi vale per il‘Sistema Italia’ oltre il 2% del Pil ed un obiettivo di trasferire appena il10% dalla carta su supporti digitali, ossia la dematerializzazione, ge-nererebbe un risparmio annuo di 3 miliardi di euro, ripetibile ogni eser-

cizio successivo.”Ne consegue che il tema della dematerializzazione della documenta-zione prodotta nell’ambito dell’attività della pubblica amministrazio-ne, rappresenta attualmente uno degli elementi di rilievo all’internodei processi di riforma della gestione dell’attività amministrativa inambiente digitale e costituisce una delle linee di azione maggiormen-te significative ai fini della riduzione della spesa pubblica, in termini siadi risparmi diretti (carta, spazi, ecc.) sia di risparmi indiretti (tempo, ef-ficienza, ecc.).Si può affermare che oggi le tecnologie sono adeguate e che il qua-dro normativo è sostanzialmente completo per poter procedere versouna graduale eliminazione della carta all’interno dei processi azienda-li. Esistono già numerosi esempi concreti di successo, quindi nulla ostaalla tanto auspicata “scomparsa della carta.”Per poter procedere verso una vera dematerializzazione dei documen-ti non bastano sistemi informativi in grado di gestire i datiaziendali e di memorizzarli su un supporto informatico inquanto i documenti digitali prodotti devono avere lo stessogrado di opponibilità a terzi di un documento cartaceo; devo-no quindi garantire sia la sicurezza semantica (devo garantireche il documento non sia stato modificato) che temporale(devo avere garanzie sulla data di creazione del documento).

Un documento digitale per essere opponibile a terzi ed ave-re valore probatorio deve nella sostanza:• essere firmato digitalmente• avere apposta una marca temporale• essere presente nell’archivio digitale dell’azienda (processo

di conservazione sostitutiva).

Il processo di dematerializzazione, come vedremo in articoli diprossima pubblicazione, è già stato avviato nella nostraazienda ma richiede ancora sforzi sia organizzativi che eco-nomici. Ne prevediamo sicuramente diversi benefici quali, adesempio:• Riduzione nell’uso di carta e materiali di consumo e relati-

vo contenimento della spesa• Recupero di spazi (faldoni, armadi, locali destinati agli ar-

chivi cartacei)

• Abbattimento del tempo dedicato all’archiviazione cartacea ma-nuale, alla ricerca e recupero dei documenti;

• Abbattimento dei costi logistici di trasferimento e smaltimento delmateriale:

• Più personale dedicato ad attività maggiormente produttive ed ap-paganti.

Rimando ai i prossimi numeri di Newsl ulteriori approfondimenti sultema e una descrizione di quello che è lo stato dell’arte nella nostraAzienda, rispetto a questo processo.Nel caso vi fosse un interesse specifico sia rispetto a questo argomen-to, sia rispetto ad altri attinenti al Sistema Informatico, che vorreste ve-nisse approfondito su questo giornale, potete contattarmi al mio indi-rizzo di posta elettronica [email protected]

Fonte: AostaSera.it

MAXIEMERGENZA: QUALI DIFFICOLTÀ?a cura della Direzione Sanitaria

MENO CARTA PIÙ….LA DEMATERIALIZZAZIONE DEI DOCUMENTI

di Cristiana Charrère (Responsabile SC Sistema Informatico e TLC)

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA6 TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA6

16 / 18 OTTOBRE 2008CONFERENZA HPH: PREMIATO UNPOSTER DELL’USL VDA

Durante i lavori della XII Conferenzanazionale degli ospedali per la promo-zione della salute (Rete HPH) che si èsvolta a Milano è stato premiato il po-ster sul progetto “Prevenzione dell’o-besità infantile”. Il draghetto “Ghigò”e i contenuti del progetto hanno “con-vinto” la commissione di valutazione,che ha votato all’unanimità. Significati-va la presenza dell’Usl alla Conferenzanazionale, con quattro poster scientifi-ci e quattro comunicazioni orali.

OTTOBRE / DICEMBRE 2008CAMPAGNA ANTINFLUENZALE2008/2009

Presentata in conferenza stampa lunedì 20 ottobre, la Campagna antin-fluenzale per la stagione 2008/2009 ha preso il via con il coinvolgimen-to dei medici di medicina generale e di sanità pubblica. Oltre alla con-sueta attività di vaccinazione, l’Usl ha organizzato una serie di “Giorna-te della Vaccinazione” che si sono svolte a novembre e a dicembre in al-cune piazze valdostane con l’utilizzo del camper della salute.

21 OTTOBRE 2008PATCH ADAMS VISITA L’OSPEDALE BEAUREGARDIl popolare “medico del sorriso” noto in tutto il mondo ha visitato l’o-spedale Beauregard e la RSA di Aosta nel quadro del programma del-la Giornata nazionale del Volontariato. Grazie al prezioso supportodell’Associazione “Missione sorriso” gli ospiti delle strutture sanitariehanno potuto trascorrere momenti di allegria in compagnia dei medi-ci clown. Patch Adams era accompagnato dal famoso taxi “Milano25”, che opera a Firenze e che svolge attività benefiche in favore deibambini e degli ammalati (vedi pagina seguente).

29 OTTOBRE 2008GIORNATA DELLA LOTTA ALLA SORDITA’

La struttura di Otorinolaringoiatriadell’Usl, diretta dal Prof. PaoloCanzi, ha aderito alla Giornatanazionale della lotta alla sordità.L’iniziativa ha previsto l’effettua-zione di esami audiometrici e visi-te specialistiche a titolo gratuito.

11 NOVEMBRE 2008INFERMIERISTICA: INAUGURATOL’ANNO ACCADEMICOAlla presenza delle massime autorità si è svolta, come tradizione, l’i-naugurazione dell’anno accademico del Corso di Laurea in Infermieri-stica. Gli studenti iscritti sono complessivamente 58 (più 9 fuori corso).Si sono laureati il 31 ottobre, discutendo la tesi nel salone delle mani-festazioni di palazzo regionale, altri 14 studenti, che hanno così con-cluso il loro percorso di studi.

14 NOVEMBRE 2008“COME E PERCHÉMISURARE LA GLICEMIA”L’Associazione Diabetici e la struttura di Diabetologia e Endocrinologiahanno organizzato un incontro con la popolazione dal titolo “Come eperché misurare la glicemia. Prevenire il diabete e le sue complican-ze”. L’incontro è servito per fare il punto sulla situazione dei diabeticiin Valle d’Aosta, per discutere sull’incidenza sempre maggiore dellapatologia e per informare i cittadini sulle modalità di prevenzione esull’offerta dei servizi nella nostra Regione.

14 / 15 NOVEMBRE 2008ELISOCCORSO ALPINO E MEDICINA DI MONTAGNA

Si è svolto a Courmayeur il convegno sull’elisoccorso, momento diconclusione ufficiale del corso triennale soprannominato ed ormai co-nosciuto da tutti come “Corso Eli”. Medici ed infermieri provenienti datutte le realtà di elisoccorso dell’Arco Alpino, insieme alle guide alpineed ai piloti, si sono dati appuntamento per discutere le tematiche re-lative alla disciplina. Significativo il contributo degli specialisti del-l’Ambulatorio di medicina di montagna dell’Usl, che hanno potuto il-lustrare l’attività della struttura.

16 NOVEMBREDACIA MARAINI AD AOSTAIn occasione delle iniziative legate alla Giornata Mondiale contro laViolenza sulle Donne, promosse dall’Azienda USL, la celebre scrittriceDacia Maraini è stata ospite ad Aosta. Con l’occasione ha presentatola pièce teatrale “Passi Affrettati”, da lei scritta e diretta. “Passi Af-frettati, una testimonianza, una denuncia, ma anche un atto di simpa-tia e di attenzione verso tutte quelle donne che sono ancora prigio-niere di un matrimonio non voluto, di una famiglia violenta, di unosfruttatore, di una tradizione e di una discriminazione storica difficileda superare”.Lo spettacolo è stato presentato al Teatro Giacosa la sera del 16 no-vembre e replicato il giorno successivo alla presenza di oltre 250 stu-denti delle scuole medie superiori della nostra Regione.

19 NOVEMBRE 2008IL BENESSERE PSICOLOGICO DELLE NEO-MAMME

Il programma del progetto “Il benessere psicologi-co delle future mamme e delle neo-mamme” è sta-to presentato alla stampa dal dott. Antonio Colot-to, dalla dott.ssa Raffaella Sanguineti e dal diretto-re del distretto 4, il dott. Fabio Martini. La confe-renza stampa è servita come momento ideale perl’avvio del progetto, che in fase sperimentale coin-volge il distretto di Donnas e che prevede una seriedi iniziative in favore delle donne in attesa e dellenuove mamme. L’obiettivo è quello di fornire sup-porto ed aiuto in caso di malessere o disagio, in un

momento particolarmente delicato nella vita delle donne.

26 NOVEMBRE 2008GIORNATA MONDIALE DELL’AIDSIl dott. Antonio Traverso ha illustrato ai giornalisti i dati relativi all’inci-denza dell’Aids in Valle d’Aosta. Durante la conferenza stampa si èdiscusso anche dei progetti e delle iniziative di comunicazione e diprevenzione per contrastare la diffusione della malattia.

NOVEMBRE 2008NON SOLO FANNULLONI!Il sito internet del Ministero per la pubblica am-ministrazione e l’innovazione ha pubblicato trale cento iniziative considerate meritevoli di se-gnalazione il progetto della nostra Azienda“Ben-Essere organizzativo e Carta Etica, dar va-lore ai valori”. La scheda è rintracciabile sul sito“www.nonsolofannulloni.it”.

6 DICEMBRE 2008DIALOGAR CANTANDOIn occasione della Giornata della Salute mentale la Sc Psichiatria e ilDipartimento di Salute mentale hanno organizzato una bella serata inmusica: in collaborazione con Diapsi e con Radio Valle d’Aosta 101 ilteatro Giacosa ha ospitato il coro “Allegra-Mente”, formato dagliutenti e dagli operatori della struttura valdostana e quello del “Ban-dolo” di Torino. Ospite di riguardo, la corale Grand Combin. “L’obietti-vo – hanno spiegato i responsabili dell’iniziativa – è di riuscire a mo-strarci e ad aprirci all’esterno. Un bell’esempio di dialogo al di là dellapatologia”.

3 DICEMBRE 20082° PREMIO “ECCELLENZE IN SANITA’”Si è svolta martedì 3 dicembre nel salone polivalente della Grand Pla-ce di Pollein la premiazione del “Premio Eccellenze in Sanità” che ègiunto alla seconda edizione. Anche quest’anno l’Usl ha realizzato unprogramma di miglioramento della qualità delle prestazioni sanitarieconnesso ad un ampio progetto formativo per la gestione del rischioclinico che ha coinvolto tutte le strutture complesse e semplici. (Ampiospazio nel giornale).

9 DICEMBRE 2008IL MONITORAGGIO FARMACOLOGICOSUL CELLULARE

E’ stato presentato in conferenza stampa l’avvio della sperimentazio-ne di due importanti servizi: il monitoraggio farmacologico per la tera-pia anticoagulante orale (TAO) sul telefono cellulare e l’agenda delleprestazioni operative infermieristiche tramite computer palmare. Ledue iniziative, che coinvolgeranno per il momento dieci pazienti perdodici mesi, è realizzata in collaborazione con Vodafone Italia.

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA 7TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA 7

PATCH ADAMS E MILANO 25 AD AOSTA Le immagini dell’evento

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA8

Si è concluso con al discussione delle tesi nelle giornatedel 25 e 28 novembre 2008, il Master Universitario di I

livello per le funzioni di coordinamento delle professioni sa-nitarie, che ha visti impegnati 34 professionisti della sanitàdi cui 31 in esercizio presso l’Azienda USL della Valle d’Ao-sta, suddivisi in 4 aree professionali: Assistenziale (Infer-mieri ed Ostetriche), Prevenzione (Tecnico della Prevenzio-ne nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro, Assistente Sanita-rio), Tecnico Sanitaria (Tecnico Audiometrista, Tecnico Sani-tario di Laboratorio Biomedico , Tecnico Sanitario di Radio-logia Medica, Tecnico di Neurofisiopatologia Tecnico Orto-pedico, Tecnico Audioprotesista, Tecnico della Fisiopatolo-gia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare, Igieni-sta Dentale, Dietista), Riabilitazione (Fisioterapista, Podolo-go, Logopedista, Ortottista–Assistente di Oftalmologia, Te-rapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva, Tec-nico Riabilitazione Psichiatrica, Terapista Occupazionale,Educatore Professionale).Gli studi hanno impegnato i partecipanti durante l’anno ac-cademico 2006/2007 a partire dal mese di maggio 2007 si-no al traguardo della discussione della tesi conclusiva.Il corso ha favorito l’acquisizione di competenze gestionalie organizzative specifiche per le figure professionali in am-bito sanitario, che svolgono o intendono assumere funzionidi coordinamento nei servizi socio-sanitari, al fine di garan-tire un buon livello di prestazioni sanitarie, coniugando edintegrando le necessità degli utenti con gli obiettivi dell’or-

ganizzazione.Gli Obiettivi formativi del corso di studi sono stati sviluppa-ti nei seguenti settori:• Gestione e sviluppo delle risorse umane e sviluppo delle

competenze comunicative;• Metodologie per una pratica basata sulle evidenze: In-

formatica e inglese scientifico;• Programmazione e organizzazione sanitaria aziendale;• Valutazione della qualità delle prestazioni sanitarie;• Percorso specialistico specifico per le aree professionali

nelle 4 aree.Inoltre al fine di approfondire l’applicazione e la sperimen-tazione di modelli teorici e strumenti acquisiti durante ilpercorso formativo, i partecipanti hanno effettuato uno sta-ge professionalizzante extra - regionale, presso strutture eservizi sanitari accreditati in Italia e all’estero con la super-visione di professionisti esperti.Tutti i 34 partecipanti hanno concluso con successo il per-corso di studi.Una riflessione conclusiva nasce spontaneamente: l’espe-rienza, seppur molto impegnativa, ha fornito ai professioni-sti coinvolti, oltre alle conoscenze acquisite nel corso deglistudi, la speranza concreta di collaborazione futura tra levarie figure di coordinamento, al fine di creare una rete dicomunicazione e collaborazione con la finalità di renderesempre migliori e di qualità le prestazioni da erogare all’u-tente.

CONCLUSO IL MASTER UNIVERSITARIO PER IL COORDINAMENTO DELLE PROFESSIONI SANITARIE

LAVORO DI GRUPPO: IL RUOLO DEL LEADERdi Giovan Battista De Gattis (SC Formazione Personale Infermieristico)

Èormai assodato dal mondoscientifico che l’orientamento

socio-culturale nei confronti del per-sonale sia nel tempo evoluto. De-gno di nota è l’aspetto che i lavora-tori, in genere, da elementi passividell’organizzazione sono diventati“risorse” da coinvolgere e rendereparte attiva della stessa. Infatti, solopermettendo loro di potenziare lecompetenze e convogliando corret-tamente la loro energia, l’organiz-zazione può trarne dei beneficicreando un contestuale migliora-mento dei propri risultati correlan-doli agli obiettivi e ad un clima idea-le in cui il lavoratore si senta realiz-zato. Ed è proprio in questo contesto che vedo come importante e degna di approfondi-mento la tematica del lavorare in gruppo. L’argomento si presta ad un ampia analisi cherichiederebbe molto spazio. Dovendo far coincidere spazi con contenuti mi focalizzerò sulruolo del leader all’interno del gruppo di lavoro. Nel contesto del lavorare in gruppo rive-ste enorme importanza il ruolo della leadership e con essa la figura ed il ruolo del leader.La figura del manager dovrebbe coincidere con quella del leader, ma non sempre questoaccade. Egli per riuscire a gestire efficacemente un gruppo di lavoro deve avere una buo-na conoscenza di sé, evitando la superbia e/o l’immodestia e dimostrare credibilità ed af-fidabilità, nonché possedere una buona padronanza della comunicazione sviluppandoempatia e trasmettendo la propria vision ai collaboratori. Il leader deve essere un gestoredi energia positiva a cui possono attingere i collaboratori qualora ne avessero bisogno esoprattutto nei momenti di criticità organizzativa o di riorganizzazione dei servizi. Da unasituazione di command e control egli deve evolvere nella capacità di saper leggere la si-tuazione organizzativa con i propri collaboratori e con essi porre gli interventi necessari. E’fondamentale che sappia applicare l’empowerment, ovvero la capacità di potenziare l’e-nergie e le risorse nascoste dei collaboratori. Nell’organizzazione, come nel gruppo, di-venta un fondamentale facilitatore dello spirito d’iniziativa e della fiducia in se stessi.Il leader deve saper scegliere il tipo di leadership a seconda della situazione organizzativache gli si presenta e degli obiettivi da raggiungere, imparando a saper delegare il compi-to giusto al momento giusto. Così anche nel gruppo di lavoro deve saper fornire una let-tura positiva del futuro, coinvolgere sugli obiettivi e stimolare la creatività dell’équipe. Inconclusione il lavoro di gruppo risulta essere un elemento fondamentale per la gestionedelle risorse umane, sia in termini motivazionali che di produttività/risultati. Molteplici so-no gli elementi che caratterizzano tale strumento e pertanto complicano una corretta im-postazione che si riverbera sui risultati che il più delle volte sono dissonanti con gli obiet-tivi. Tuttavia, cercando di affinare la competenza di leadership e le capacità comunicative,il lavorare in gruppo risulta essere proficuo sia per l’organizzazione lavorativa, sia nel pro-cesso di soddisfacimento dei bisogni del singolo collaboratore.

BIBLIOGRAFIAL.G. Meggison et al., Management, Angeli; Milano 1993B.Zani , P.Selleri, D.David “La comunicazione”, Carrocci, Roma 2002 G.P. Quaglino

Il tirocinio clinico di uno studente infermiere è unmomento centrale e fondamentale della formazione

stessa dello studente. Rappresenta l’esperienza el’applicazione pienamente operativa di modelli teoricie di conoscenze, attraverso i quali lo studente vieneguidato nell’interpretazione delle realtà assistenziali enel riconoscimento e risoluzione dei problemi correla-ti ai bisogni prioritari degli utenti a lui affidati.Appareallora evidente che l’obiettivo comune di tutte le figu-re che gravitano intorno allo studente (tutor, guide ditirocinio, coordinatore infermieristico, medici, ecc.) èconiugare in maniera efficace teoria e tirocinio, en-trambi riconosciuti come colonne portanti per lo svi-luppo della professionalità. Proprio animata da que-sto fermo convincimento la sede didattica di MedicinaGenerale 2 ha voluto sviluppare ed attuare una sin-golare esperienza di tirocinio che rispettasse appienogli obiettivi formativi in un clima di serenità e crescitaprofessionale .La struttura di Medicina Generale 2 è la sede indivi-duata per permettere agli studenti dei tre anni di cor-so di sviluppare competenze in ambito medico neces-sarie alla gestione assistenziale, con approccio multi-disciplinare, di patologie respiratorie, cardiovascolari,dismetaboliche, ematologiche.Nell’organizzare il tirocinio degli studenti del 1° annodi corso, nel mese di luglio 2008, tutor, guide e coor-dinatore infermieristico si sono impegnati nel defini-re strategie operative affinché il tirocinio fosse cen-trato sui bisogni formativi dei sei studenti .E’ stato dato uno spazio rilevante alla fase di acco-

glienza (le prime due giornate di tirocinio) in cui ilgruppo di studenti ha partecipato ad attività formati-ve specifiche. Le attività, gestite dalle guide e dal tu-tor, miravano a favorire un graduale e guidato inseri-mento nel nuovo contesto clinico con la discussionedei problemi prioritari di salute presenti nella realtà dimedicina, con l’individuazione dei bisogni assisten-ziali di ciascuna persona che gli studenti avrebberoassistito nel corso della prima settimana e con l’in-quadramento clinico della persona grazie al coinvol-gimento del medico .Gli utenti sono stati presentati con un breve colloquioagli studenti, nell’ottica di porre le basi per una signi-ficativa relazione professionale. Successivamente so-no state fornite informazioni sugli aspetti organizzati-vi e sull’attività assistenziale.Nel corso della prima settimana, agli studenti presen-ti contemporaneamente in tirocinio, supervisionatidalla guida e dal tutor, è stato affidato un campionedi nove utenti per l’effettuazione delle attività assi-stenziali infermieristiche. I vantaggi, derivanti dall’es-sere insieme nel turno, sono stati evidenziati daglistudenti in quanto potevano confrontarsi direttamen-te tra di loro e ciò favoriva una maggiore coesione esicurezza; inoltre, tutti avevano una visione uniformedelle specifiche prestazioni infermieristiche da eroga-re in ambito medico, sia dal punto di vista contenuti-stico che dal punto di vista operativo.Terminata la prima settimana di tirocinio “in gruppo”,si è passati ad un percorso individuale: gli studenti so-no stati affiancati alle varie guide e distribuiti su più

turni .Ciò li ha messi nelle condizioni di sperimentar-si ad un livello di maggior autonomia .Questa strutturazione ha avuto una ripercussione po-sitiva sulle guide rispetto ad un loro maggior coinvol-gimento, ad una migliore efficacia nello scambio di in-formazioni sullo studente e ad una maggior serenitànella espressione della valutazione.Per favorire l’acquisizione di abilità cognitive, checomprendono la capacità di porre e porsi domande, diriflettere criticamente e di elaborare ulteriori cono-scenze, sono stati effettuati incontri formativi relativi acontenuti assistenziali specifici a partire da analisi dicasi assistenziali reali; sono stati proposti approfon-dimenti rispetto all’assistenza infermieristica, alla per-sona sottoposta ad ossigenoterapia e alla presa in ca-rico della persona con lesioni da pressione.Senza dimenticare che ciò che trasforma un’esperien-za in un apprendimento consolidato è il momento ri-

flessivo, quello che collega ciò che si osserva agli in-segnamenti teorici ricevuti sono stati diversi e periodi-ci momenti in cui, in gruppo, si lasciava lo spazio apromuovere processi di pensiero sul proprio agire pro-fessionale.Importante è l’impegno di tutti i professionisti che afronte degli sforzi, talvolta non perfettamente conci-liabili con il loro carico lavorativo, si sono prodigati perimplementare la fase di maturazione professionalenel processo di metamorfosi che vedrà la trasforma-zione dello studente in un professionista infermiere.

*IL TUTOR è un facilitatore dell’apprendimento, dimi-nuisce il divario tra teoria e pratica già nella fase for-mativa ed applica interventi di sostegno pedagogi-co basati sulla riflessione e l’uso dell’esperienza. Crea, inol-tre, le condizioni (assistenziali, organizzative e relazionali)per un migliore apprendimento dello studente.

ESPERIENZA DI TIROCINIO DELLO STUDENTE INFERMIERE IN MEDICINAA cura di F. Caracciolo (guida di torocinio) e M. Nuvolari (tutor*)

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Partendo dal presupposto che l’implementazione di un sistema perla formazione dei formatori di promozione della salute sia un’esi-genza sentita da parte di molte reti, la Rete HPH Toscana, in colla-borazione con le reti HPH Valle d’Aosta, Liguria ed Emilia Roma-gna, ha organizzato la prima edizione, sperimentale, del corso in-terReti “La Formazione dei Formatori HPH”.Il corso, diretto agli operatori ospedalieri e dei servizi sanitari che,nelle diverse regioni, e a vario titolo, partecipano al progetto HPH,si è svolto, nella cornice fiorentina di Villa Pepi, tra il 9 e il 10 di-cembre 2008.L’iniziativa, che si è avvalsa della collaborazione della Task ForceFormazione HPH della rete HPH Toscana, ha visto la partecipazionedi circa 30 figure professionali tra infermieri, psicologi, medici, so-

ciologi, assistenti sociali, amministrativi, ecc., provenientidalle Reti HPH Toscana, Liguria, Valle d’Aosta, Emilia Ro-magna e Trentino, motivati da un forte interesse verso leattività di Promozione della Salute e con una esperienzaconsolidata in campo formativo.

Il Corso, si poneva l’obiettivo di rendere praticabili daparte dei partecipanti i seguenti ruoli:promozione e gestione in aula di successive iniziativeaziendali di formazione di base nel campo del progetto HPH chepotessero comprendere:• riferimenti storici, culturali, organizzativi e normativi del pro-

getto HPH• metodologia progettuale HPH• connotazioni organizzative e progettuali dellarete regionale di appartenenza• il processo di implementazione del progettoHPH a livello aziendale)supporto tecnico-metodologico per lo sviluppo dei pro-getti HPH a livello aziendale ed implementazione deglistandard HPH

Gli elementi-chiave individuati o elaborati durante ilcorso sono risultati essere i seguenti:il minimo denominatore comune HPH in termini di in-formazioni di base da trasmettere nei contesti formati-vi;le metodologie di riferimento per la progettazione HPH,da presentare e discutere nei contesti formativi;l’indice di presentazione dei contenuti HPH, da utilizza-

re nei contesti formativi;

Il corso, si è concluso con la formulazione e la discussione di alcu-ne ipotesi di ‘follow up’ di questa prima edizione, fra le quali:la possibilità di definire una piattaforma formativa di base, comu-ne e condivisa, consistente in una sorta di kit di base da integrare,arricchire e personalizzare sulla base delle esigenze e delle sensibi-lità di ogni formatore.la possibilità di costituire una rete di formatori HPH, che possa co-stituire un ambito di scambio di informazioni e una opportunità dicrescita comune;la possibilità di programmare momenti successivi di approfondi-mento e aggiornamento permanente;la possibilità di avviare una sorta di monitoraggio delle iniziative diformazione HPH scaturenti dal corso, attraverso la costituzione diun database che sintetizzi l’evolvere della ricaduta formativa.Per la rete valdostana hanno preso parte all’evento formativo Gior-gio Galli (coordinatore della rete Valle d’Aosta), Anna Castiglion(Ufficio progetti Innovativi – SC Comunicazione), Giuseppe Villani(Direttore SC OSRU), Maria Rosa Cristaudo (SC Igiene e SanitàPubblica – Dip. di Prevenzione) e Helga Zen (Ufficio Coordinamen-to Professioni sanitarie).

HPH E DINTORNILA PROMOZIONE DELLA SALUTE

PROSEGUONO I LABORATORI FORMATIVI PROGETTUALI INTERRETI HPHLA PROSSIMA EDIZIONE A REGGIO EMILIA

Dopo il successo delle passate due edizioni (rispettivamente a Sestri Levante nel 2007 e a La Salle nel2008), proseguono i Laboratori Formativo-Progettuali interReti curati e organizzati da alcune reti regionali

che da anni operano nel campo della promozione della salute.L’edizione 2009 avrà luogo a Reggio Emilia il 29 e 30 gennaio, promosso dalla rete HPH Emilia-Romagna. Al-l’incontro prenderanno parte le reti della Valle d’Aosta, Liguria, Toscana e, per l’appunto, Emilia-Romagna. Loscopo prioritario è ancora una volta quello di favorire il dialogo tra le reti, lo scambio di esperienze progettuali,la messa a punto congiunta di nuove iniziative e strategie.Con l’occasione verranno invitati tutti i coordinatori delle reti italiane HPH al fine di fornire il loro contributoall’organizzazione della prossima Conferenza Nazionale HPH, che verrà ospitata dalla regione Emilia-Roma-gna. Il Laboratorio sarà anche l’occasione per perfezionare le attività di comunicazione già avviate, quale ilgiornale elettronico News InterReti.

PROMOZIONE DELLA SALUTE E COMUNICAZIONE:“NEWS INTERRETI”, IL NUOVO GIORNALE ELETTRONICO DELLE RETI ITALIANE CHE PROMUOVONO LA SALUTE

di Giorgio Galli (Direttore SC Comunicazione e Coordinatore regionale rete HPH)

Si chiama “News InterReti” (sottotitolo “Periodico di Informazione sulla Promozione della Salute”)ed è il nuovo giornale elettronico delle reti regionali italiane che si occupano di promozione del-

la salute e che operano all’interno della rete HPH (International Health Promoting Hospitals andHealth Services). Il giornale, che in fase iniziale avrà periodicità trimestrale, si affaccia sul panoramaeditoriale italiano quale strumento informativo e di dialogo al servizio di tutti coloro che operano nelcampo della promozione della salute e credono nei suoi principi e nei suoi valori. Si tratta quindi diun importante strumento di comunicazione al servizio non solo delle regioni italiane che, come laValle d’Aosta, afferiscono alla rete internazionale HPH, ma anche di quei soggetti istituzionali, pub-blici e privati, che quotidianamente lavorano in questo specifico settore. La newsletter si pone a me-tà strada tra un giornale tradizionale, seppur in formato elettronico, e un sito web vero e proprio.Quest’ultimo conterrà l’archivio storico delle pubblicazioni, il calendario degli eventi di ogni regione,i progetti aziendali di promozione e di educazione alla salute, le nuove traiettorie di sviluppo, le pub-blicazioni e quant’altro, il tutto con l’ottica di informare, presentare modelli progettuali (che potran-no essere di esempio e di stimolo), promuovere momenti di confronto e favorire collaborazioni fra lerealtà ospedaliere e territoriali italiane. I promotori del nuovo periodico, è bene ricordarlo, sono sta-ti i rappresentanti delle reti regionali della Toscana, Liguria e Valle d’Aosta.“News InterReti” ha avuto il suo battesimo ufficiale in occasione della XII Conferenza Nazionale del-le reti HPH che si è recentemente tenuta a Milano. L’assemblea ha demandato alla rete regionaledella Valle d’Aosta, ed in particolare all’Azienda USL, il compito di organizzare e gestire il nuovogiornale che si connota così quale organo ufficiale, a livello nazionale, della rete italiana degli Ospe-dali che promuovono la Salute (HPH). La prima uscita, sperimentale, è avvenuta agli inizi del mesedi ottobre. Il prossimo numero verrà recapitato agli iscritti prima delle festività natalizie. Il sito, at-traverso il quale è anche possibile iscriversi per ricevere direttamente la newsletter, è www.newsin-terreti.info.La redazione centrale del giornale elettronico è presso la Struttura di Comunicazione dell’A-zienda USL Valle d’Aosta, che si manterrà in collegamento con le redazioni regionali.Il Direttore Responsabile della newsletter è Giorgio Galli (Direttore della Comunicazione), il ViceDirettore Responsabile è Tiziano Trevisan (addetto stampa aziendale, presso la Struttura di Co-municazione), mentre il webmaster è Roberta Frachey, appartenente al Sistema Informatico,che collabora strettamente con la SC di Comunicazione.

Conclusa a Firenze la 1°edizione del corso interReti -La formazione dei Formatori HPH

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In questo articolo gli Assistenti Sanitari dell’AreaTerritoriale vogliono offrire un contributo sulla

loro esperienza professionale e presentare qualisono i loro principali ambiti di intervento. Si sof-fermano su alcuni settori strategici dell’attivitàconsultoriale come “il percorso nascita” a partiredalla gravidanza e proseguendo, a seguito della di-missione ospedaliera, nella presa in carico dellamamma e del nuovo nato.

La nostra Regione, dopo l’emanazione della Leggen°405/75 che istituiva i consultori familiari, haemanato in merito una propria legge (n° 65dell’11/11/1977) che prevede all’articolo 1 la pro-mozione di interventi finalizzati alla procreazionelibera e responsabile, alla tutela della salute delladonna, della maternità, dell’infanzia e dell’età evo-lutiva, nonché della coppia e della famiglia.L’organizzazione dei servizi socio sanitari prevedeche il distretto prenda in carico ogni tipo di proble-ma sanitario e/o sociale dei cittadini di quell’ambi-to territoriale.Pertanto l’attività materno-infantile è inserita nel-l’ambito più ampio dell’attività distrettuale cheprevede prestazioni dedicate a tutte le fasce di etàdella popolazione, non solo in risposta agli obietti-vi della normativa nazionale sui consultori.Sul nostro territorio regionale sono presenti 20 pre-sidi socio-sanitari, alcuni più centrali ed altri dislo-cati nelle diverse vallate.Al loro interno vi opera l’Assistente Sanitaria/o, fi-gura professionale riconosciuta dal D.M. n° 69/97la cui attività è rivolta alla persona, alla famiglia ealla collettività; individua i bisogni di salute sullabase dei dati epidemiologici e socio-culturali e lepriorità di intervento preventivo, educativo e di re-cupero.La sua attività si svolge particolarmente all’internodel “Percorso Nascita” che prevede appuntodelle “fasi” alle quali corrispondono interventi pro-fessionali erogati in favore dei bambini e delle lorofamiglie.

Prima della nascita L’Assistente Sanitaria ha la possibilità di conoscerele future mamme nell’ambito dei corsi di prepara-zione alla nascita organizzati dalle ostetriche deiservizi territoriali o del presidio ospedaliero.Nell’incontro dedicato alla promozione e al soste-

gno all’allattamento materno, secondo i 10 passiOMS, l’assistente sanitaria, in collaborazione conl’ostetrica, descrive e commenta le fatiche e legioie dell’allattamento al seno ed inizia a prepara-re i genitori ad affrontare la loro futura esperienza;è importante già in questa fase accompagnare lemamme e anche i papà nella loro scelta di allatta-re il proprio bambino. Nell’incontro, i temi trattatisono relativi a come prepararsi ad allattare, le cor-rette modalità di attaccamento del neonato al se-no, come capire se il bambino allattato cresce ade-guatamente, cosa fare in caso di ingorgo mamma-rio, di ragadi, la modalità di spremitura del lattemanuale, cosa aspettarsi nelle prime settimane diallattamento e a chi rivolgersi se ci si trova in diffi-coltà.Si percorrono insieme le nozioni di puericultura,dall’igiene del neonato al suo abbigliamento, dal-l’ambiente in cui vive al ritmo sonno/veglia, all’im-portanza del contatto fisico.

Dopo la nascitaNella nostra realtà la dimissione dall’ospedale dimamma e neonato avviene, di norma, in terza gior-nata. Viene comunicata con un fax, da parte dellastruttura di Pediatria/Neonatologia, all’assistentesanitaria del territorio di competenza, che provve-derà, dove è possibile, ad informare l’ostetrica perorganizzare una gestione comune del neonato edella puerpera.L’assistente sanitaria contatta telefonicamente la

neo mamma, alla quale può già offrire i primi con-sigli, suggerimenti ed indicazioni utili alla gestio-ne del neonato e programma, entro 24/48 ore, unappuntamento presso il servizio pediatrico del di-stretto. Se la famiglia non è rintracciabile al tele-fono viene programmata ed effettuata una visitadomiciliare.

Primo incontroIl primo incontro é un momento significativo diconoscenza con la famiglia all’interno del quale igenitori possono esprimere perplessità, dubbi edifficoltà riscontrate nei primi giorni, dopo il rien-tro a casa, e che permette di raccogliere informa-zioni utili per rispondere ai bisogni ed alle esigen-ze della famiglia.Si rinforza in questa fase quanto trasmesso du-rante i corsi di preparazione alla nascita sia sulla

promozione e sostegno all’allattamento, affinchéla mamma possa allattare per tutto il tempo utilee desiderato, sia sulle nozioni di puericultura edigiene.Questo implica da parte degli operatori una am-pia disponibilità di tempo, indispensabile per af-frontare insieme le situazioni critiche (ingorgo, ra-gadi, difficoltà di attaccamento al seno). Inoltrel’assistente sanitaria si attiva per individuare eprevenire i problemi che possono necessitare diun parere medico (ittero, onfalite, scarso accresci-mento ponderale, segnali di depressione post par-tum ecc.).Grazie a questi primi contatti l’assistente sanitariadiventa realmente un punto di riferimento per il nu-cleo familiare che le riconosce un ruolo di ascolto,sostegno ed aiuto nell’impegnativo compito geni-toriale di accudimento e di cura del bambino.L’AS, infatti, continua nel tempo a fornire un’attivi-tà di consulenza alla famiglia relativa ai momenti dicrescita del bambino come lo svezzamento, le vac-cinazioni obbligatorie e raccomandate; in alcunerealtà territoriali viene proposto il massaggio infan-

tile finalizzato al miglioramento della relazione ma-dre - bambino.Le famiglie straniere con minori afferiscono sempredi più ai servizi; ne risulta complesso l’aspetto re-lazionale e la lettura dei bisogni. E’ molto utilizzatodall’AS l’attivazione del servizio di mediazione cul-turale che facilita la comunicazione e i rapporticon i genitori del nuovo nato.Oltre a svolgere un’attività professionale autono-

ma l’assistente sanitaria è anche impegnata a col-laborare con altri operatori che lavorano all’internodel distretto: dal pediatra consultoriale al pediatradi libera scelta, al pediatra ospedaliero, all’assi-stente sociale allo psicologo, al logopedista, al fi-sioterapista.Un punto di forza che, a nostro parere, risulta fon-damentale, è la possibilità di potersi confrontare,spesso all’interno del proprio gruppo professionalee del Dipartimento materno infantile, per condivi-dere linee guida comuni e lavorare in modo pro-gettuale, realizzando interventi professionali ade-guati alle esigenze dell’utenza che si rivolge ai no-stri servizi.

Il gruppo (quasi al completo) degli Assistenti Sanitari dell’Area Territoriale

Anche in Valle d’Aosta la Giunta regionale, con delibera-zione n. 1163 del 4 maggio 2007, ha disposto l’attiva-

zione dell’anagrafe di tutti gli equini allevati e detenuti sulterritorio regionale.Tutti i proprietari o detentori di equini che siano cavalli, mu-li o bardotti, hanno l’obbligo di registrazione dell’azienda,intendendo qualsiasi stabilimento, costruzione o luogo in cuisono tenuti e governati equidi, richiedendo preventivamenteil parere di idoneità dello stesso al Servizio Veterinario com-petente in materia di Igiene degli Allevamenti e delle Produ-zioni Zootecniche.A seguito dovranno essere iscritti gli animali detenuti, pre-sentando all’Ufficio servizi zootecnici dell’Assessorato Agri-coltura e Risorse Naturali, l’eventuale documentazione già inpossesso ovvero libretto sanitario o passaporto dell’animale.Sono da iscrivere tutti gli equini, siano essi cavalli, muli, bar-dotti, con l’eccezione degli equidi iscritti o iscrivibili ai LibriGenealogici ed ai Registri Anagrafici ufficialmente ricono-sciuti (Arabo, Lipizzano, Maremmano, Cavallo da sella Italia-no UNIRE, Cavallo trottatore Italiano UNIRE, Murgese, Ha-flinger, ecc.) in quanto l’attività di identificazione, di registrazione de-gli eventi e di rilascio dal passaporto vengono effettuati dagli uffici deirispettivi Libri genealogici o registri anagrafici.Per quanto riguarda la registrazione degli animali, questa dovrà avve-nire sulla base del loro sistema di identificazione e pertanto la marca-tura degli equini deve essere fatta con dispositivo elettronico alle cui

operazioni di inoculo provvederà l’Association Régionale Eleveurs Val-dôtains (AREV) secondo quanto sottoriportato:Gli equidi nati prima del 1° gennaio 2007, già identificati ed in pos-sesso di passaporto, sono considerati conformi al nuovo sistema equindi non hanno bisogno di ulteriori dispositivi identificativi.Gli equidi nati prima del 1° gennaio 2007, non identificati e senza

passaporto, devono essere identificati con dispositivo elettronico, co-munque prima di lasciare l’allevamento;Gli equidi nati dopo 31.12.2006 devono essere identificati entro 7mesi di età e comunque prima di lasciare l’allevamento senza la ma-dre;I puledri nati dopo il 1° gennaio 2007 devono essere identificati contrasponder entro 210 giorni dalla nascita.

Obblighi del proprietario degli animali Il proprietario degli equidi ha obblighi ben precisi, che tuttavia posso-no essere delegati al detentore e sono:• Comunicare, entro 7 giorni dalla nascita l’evento e comunque prima

che l’equide lasci l’allevamento;• Provvedere ad aggiornare il passaporto;• Dichiarare la destinazione finale dell’equide (destinato alla produ-

zione alimentare DPA o non destinato alla produzione alimentareNDPA) al momento dell’identificazione da riportare sulla cedolaidentificativa e, successivamente, sul passaporto;

• Comunicare il passaggio di proprietà dell’equide entro 7 giorni;• Comunicare immediatamente la morte o l’abbattimento dell’equide

consegnando il passaporto e garantendo il recupero del dispositivoelettronico di identificazione;

• Comunicare smarrimento o il furto dell’equide o anche del passa-porto allegando apposita denuncia presentata all’autorità di polizia;

• Comunicare la perdita o il furto del passaporto secondo le regolesoprariportate.

L’ASSISTENTE SANITARIA NEL PERCORSO NASCITA DEI SERVIZI DISTRETTUALI DELL’AREA TERRITORIALE

A cura degli assistenti sanitari dell’area territoriale

ANCHE GLI EQUIDI HANNO L’ANAGRAFEdi Mauro Ruffier (Direttore S.C. Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche - Dipartimento di Prevenzione

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA 11

Ultimi Accordi e Regolamenti di interessesindacale sottoscritti - consultabili sul sitoInternet dell’Azienda USL -

DIRIGENZA S.P.T.A.:

MODIFICA PUNTO 6°) DELL’ACCORDOTRA LE OO.SS. DELLA DIRIGENZA NONMEDICA - RUOLO PROFESSIONALETECNICO ED AMMINISTRATIVO EL’USL REGIONE VALLE D’AOSTA PER L’UTI-LIZZAZIONE DEL FONDO DESTINATO ALLARETRIBUZIONE DI RISULTATO ANNO 2006E SEGUENTI.

La modifica, rispetto al precedente accordoratificato per l’anno 2006 e per gli anni se-guenti, riguarda la definizione di una tem-pistica, omogenea per tutte le aree delladirigenza e che possa essere rispettata neltempo, per la corresponsione del saldo delfondo di salario di risultato. Le parti hannoconcordato che, a partire dal saldo di com-petenza dell’anno 2008 e per gli anni suc-cessivi, la corresponsione del saldo del sa-lario di risultato avverrà entro il secondomese successivo alla data di validazione,da parte del Nucleo di Valutazione, dell’av-venuto accertamento della realizzazionedegli obiettivi di budget annuali e comun-que entro il 30 giugno dell’anno successi-vo al periodo di riferimento, con eventualeprevisione (per quelle SS.CC. che abbiano

richiesto una revisione del giudizio sul rag-giungimento degli obiettivi) di un’ulteriorescadenza entro il 31 dicembre dell’annosuccessivo al periodo di riferimento.

MODIFICA ACCORDO TRA LE OO.SS. DEL-LA DIRIGENZA NON MEDICA - RUO-LO SANITARIO - E L’USL REGIONE VAL-LE D’AOSTA PER L’UTILIZZAZIONE DELFONDO DESTINATO ALLA RETRIBUZIONEDI RISULTATO ANNO 2006 E SEGUENTI

Sono due, per quanto attiene al ruolo sani-tario, le modifiche concordate tra le parti,rispetto al precedente accordo ratificatoper l’anno 2006 e per gli anni seguenti. Laprima modifica riguarda la definizione del-la tempistica per la corresponsione del sal-do del fondo del salario di risultato che co-incide con la modifica sopra esplicitata perla dirigenza del ruolo PTA. La seconda mo-difica prevede che, al fine di non crearesperequazioni tra i dirigenti e per omoge-neità di comportamento con le altre areecontrattuali, la quota prevista per il premiodi qualità individuale non venga più asse-gnata “ad personam” secondo un mecca-nismo di “rotazione”, ma confluisca, a par-tire dall’anno 2007, nel fondo destinato al-la retribuzione di risultato.

di Lalla Paolone (SC OSRU - Relazioni sindacali)

LE CATENE DEL WEBMessaggi di posta elettronica

che portano bene o maledi Roberta Frachey (SC Sistema Informatico – Comunicazione Web)

La diffusione di Internet ha cambia-to le abitudini di tante persone. Se

una volta ci si scriveva con la penna eil calamaio, oggi si usano le e-mail; alposto di una telefonata si fa una bel-la videochiamata su Messenger oSkype e per discutere di un problemanon ci si rivolge più a qualche cono-scente, ma si chiede agli esperti deiforum.

Oltre agli aspetti più quotidiani sonocambiate anche le abitudini più contorte come quella delle catene. Chi non si ricorda delle classiche catene di Sant’Anto-nio in cui si descrivevano le esperienze di persone di tutte il mondo cadute in sventura sol perché avevano osato interrom-pere la catena?

A quei tempi le catene venivano ricopiate a mano e spedite per posta; gradualmente si è passati alla fotocopia fino ad ar-rivare all’invio istantaneo e gratuito delle e-mail di oggi.

Le tecnologie sono cambiate ma i contenuti no. Gli aspetti su cui si fa leva sono, infatti, quasi sempre la superstizione, lamanipolazione delle emozioni (tenerezza, altruismo, beneficenza, ecc.) e/o fantomatiche facilità di lucro attraverso sistemipiramidali.

La catena più crudele che gira su internet è sicuramente quella in cui un padre di una bimba malata di cancro al cervellochiede di inoltrare l’e-mail ricevuta a tanta più gente possibile, dato che riceverà un contributo da Aol e Zdnet per ogni mailtrasmessa. La storia è assolutamente falsa ed ha l’aggravante di mettere in mezzo addirittura medici specializzati nella ri-cerca sul cancro, con tanto di nome, cognome, indirizzo e numero di telefono, ma che sono all’oscuro di tutto.

Se avete dubbi su di un messaggio provate ad andare sul sito http://attivissimo.blogspot.com/2004_06_01_archive.html

Se si tratta di una catena, molto probabilmente la troverete lì. Il sito è gestito da un giornalista informatico che raccoglie,smaschera e cataloga tutte le“bufale” della rete. Sullo stes-so troverete anche l’elenco de-gli appelli medici personali:potete controllare quelli che ri-sultano essere autentici oppu-re AUTENTICHE BUFALE.

Una piccola ricerca è sempliceed istantanea, vi mette al ripa-ro da possibili tranelli e, comedice il proverbio, “Pensa a ma-le che ti troverai bene”.

FESTA DEI NONNI AL NIDO “LE MARACHELLE”

di Stefania Tedesco (Coordinatrice del Nido aziendale)

Per la festa del 2 ottobre, l’Asilo Nido “Le Marachelle” ha organizzato una simpatica merenda rivolta esclusivamente atutti i nonni dei bimbi ospiti della struttura.

La partecipazione numerosa è stata fonte di allegria e grande coinvolgimento da parte dei nonni, che si sono cimentati incanti e balli di gruppo insieme ai loro nipotini. Bambini ed educatrici hanno vissuto l’esperienza con serenità e piacevolestupore nell’osservare la grande energia manifestata nel corso del pomeriggio. La merenda ha fatto nascere anche nuoveamicizie tra gli adulti, impegnati a scambiarsi impressioni e racconti di ogni genere.Sicuramente la festa sarà ripetuta ogni anno, consapevoli dell’importanza di offrire ampio spazio al rapporto con i nonni,grande risorsa per ogni bambino.Rispetto al rafforzamento del legame tra il nido e la dimensione familiare, per il 2009 sarà ideato un progetto di condivi-sione educativa. Genitori e nonni avranno la possibilità di trascorrere, a turno e una volta al mese, una mattinata all’Asiloper giocare con il proprio bambino e osservare l’organizzazione dell’attività quotidiana.Ci auguriamo che tale iniziativa riceva una buona risposta da parte delle famiglie, sempre interessate e attive rispetto adogni evento realizzato in questi anni.

Soiréesau Château

L’Amministrazione e la Biblioteca Comunale di Aymavillesvi invitano a prendere parte alle seguenti serate presso la Grandze del Castello

Domenica8marzoore 18

Giovedì15gennaioore 21

MONTAGNAPER TUTTI

L’Associazione Valdostana Maestri di Sci presenta il progetto “SCIO ANCH’IO” e l’Associazione Antenne Handicap Valle d’Aostapresenta il progetto “AUTOUR DU MONT BLANC”

UN BRINDISI ALLE DONNE

Concerto aperitivo con degustazione di vini e presentazione dell’Associazione delle Donne del Vino Valle d’Aosta

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TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA12

Anche il 2008 si è concluso, sta per andare in archivio ed è tempo di fare il solito bilancio di fine anno, che è sempreabbastanza positivo con partecipazioni alle iniziative più o meno soddisfacenti. Certo mi sarebbe piaciuto darvi un’anti-

cipazione sulle iniziative del prossimo anno ma il programma è ancora una bozza e sarà deciso con il nuovo direttivo.A cau-sa di un problema tecnico infatti, l’assemblea generale dei soci prevista per fine novembre non si è svolta ed è slittata allaseconda settimana di gennaio vi faremo sapere la data. Per quanto riguarda il tesseramento vi faremo sapere al più pre-sto i tempi e i luoghi dove potersi iscrivere e/o vidimare la tessera per l’anno in corso.Le foto che vedete riguardano i vincitori dei torneo di pallavolo svoltosi a fine ottobre e del torneo di bowling svoltosi afine novembre.Nel concludere approffitto per fare tanti auguri di buone feste e un buon 2009 a tutti gli iscritti e un augurio di buon la-voro al nuovo direttivo!

Osvaldo Bethaz

SALUTIAMO CARLO VETTORATO,NEO-PENSIONATO

Carlo Vettorato, figura “storica” nel panorama sanitario valdostano, da 1° novembre diquest’anno ha lasciato il servizio dopo una lunga e onorata carriera per godersi la me-

ritata pensione.Ha iniziato ad operare nella USL valdostana dal 1974, prima presso il Servizio di Anestesiae Rianimazione, successivamente come medico di base (fino al 1988).Dal 1993 è stato distaccato presso l’Elisoccorso della Valle d’Aosta con compiti organizza-tivi. Dall’anno successivo è stato nominato dirigente medico di I livello presso il SoccorsoSanitario 118, con delega all’elisoccorso. Dal 2000 è stato Responsabile f.f. del 118 regio-nale, quindi Direttore di SC.A partire dal giugno 2006 è stato distaccato presso la Presidenza della Giunta regionalequale consulente esperto all’interno della Direzione della Protezione Civile valdostana.A lui va innanzitutto il ringraziamento da parte della Direzione Strategica aziendale per illavoro svolto in questi anni e il saluto di tutti gli amici e colleghi che in questi anni hannoavuto modo di apprezzare la sua capacità e le sue non comuni doti di umanità, cordialitàe simpatia.A lui e alla sua famiglia vanno gli auguri di Buone Feste da parte della redazione di Newsl.

IN RICORDO DI UMBERTO

PARINIE’ passato un anno dalla scomparsa di Umbertoe credo di poter esprimere il sentimento comunea tutti coloro che hanno avuto l’onore e la fortu-na di condividere con lui un pezzo di strada pro-fessionale, dicendo che ci manca sempre.Ciao Umberto

Carla Stefania Riccardi

Trimestrale di informazione dell’Azienda USL Valle d’AostaDirezione e Redazione. SC Comunicazione Ufficio Stampa

Via Guido Rey, 1 - 11100 AOSTA - TEL 0165/544501 - FAX 0165/[email protected]

Direttore Responsabile Giorgio GALLI

Segretaria di Redazione:Paola BOCCO

GraficaPier Francesco GriziAosta - 0165/364161

Tipografia ValdostanaAosta - 0165/239559

Hanno collaborato a questo numero

Paola Bocco

F. Caracciolo

Cristiana Charrère

Giovan Battista De Gattis

Lindo Ferrari

Roberta Frachey

Giorgio Galli

Paola Giordano

Rita Ippolito

Anita Mombelloni

M. Nuvolari

Lalla Paolone

Clemente Ponzetti

Carla Stefania Riccardi

Mauro Ruffier

Stefania Tedesco

Tiziano Trevisan

Giuliana Vuillermin

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