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Giovani uguali e diversi

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La presentazione del dott. Leonardo Angelini all'interno di di Mind the Differences

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C’era una volta il C’era una volta il manicomio ..manicomio ..I servizi

“territoriali” sono venuti dopo il manicomio

Ma il manicomio non è esistito da sempre

Qualche cenno a ciò che c’era prima del manicomio

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L’ecclesia medievale e il L’ecclesia medievale e il diversodiversoStigmatizzazioneRuolizzazioneEliminazioneNon luoghi di

ricoveroanche nella società

romana il diverso poteva essere inquadrato secondo questi stilemi

Es: gemelli \ epilessia

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La città protoindustriale e i La città protoindustriale e i diversidiversiFoucault: “esigenze di pulizia e di polizia”

implicavano la segregazione dei diversila loro scarsa disposizione al

lavoro turbava il clima di operosità della città invasa

dalle prime manifatture

Segregazione promiscua

Anche il San Lazzaro, a partire dal 1500 diventa una istituzione

promiscua

a partire dalla prima metà del XVI secolo il San Lazzaro .. viene

destinato ad accogliere anche “invalidi, decrepiti, storpi,

epilettici, sordomuti, ciechi, paralitici”, entrando di diritto così a

far parte, all’inizio dell’età moderna, del più generale

processo di controllo della povertà, del vagabondaggio, della

mendicità.

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La nascita delle discipline La nascita delle discipline scientifiche e i diversiscientifiche e i diversiIlluminismoNascita discipline:

psichiatria, pedagogia, etc.

Dalle istituzioni promiscue alle istituzioni totali

Ospedale psichiatrico che accoglie solo “malati di mente”

Sguardo medico oggettivante sul disabile e sul matto

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Il movimento antipsichiatrico e la Il movimento antipsichiatrico e la nascita dei servizi territoriali per nascita dei servizi territoriali per disabilidisabilipsichiatri, NPI, psicologi, educatori, infermieri, logopedisti, fisioterapisti, etc. vecchi e nuovi mestieriSi dispongono come operatori di frontieraL’altro è visto come soggetto da comprendere (in tutti i sensi)Nascono i servizi territoriali per l’infanzia, l’adolescenza, gli adulti quando? intorno al ’70Cooper, Laing, Esterson, Goffman, Foucault, Basaglia, Jervis

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Dov’erano i disabili reggiani in Dov’erano i disabili reggiani in età evolutiva intorno al ‘70?età evolutiva intorno al ‘70?Nei vari gironi reggiani dell’esclusione:

De Sanctis, istituti, scuole speciali, classi speciali, classi differenziali, ma anche nelle istituzioni promiscueAttenzione! Quando

parliamo di istituzioni totali o promiscue dobbiamo ricordarci di collocarle nel loro tempo e all’interno dei discorsi (Foucault) di cui sono figlie!

Ostracizzarle oggi è facile, ma ieri tutti erano convinti della giustezza delle soluzioni trovate dalla società del tempo per risolvere il problema dei disabili

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L’antipsichiatria reggiana e i disabili in L’antipsichiatria reggiana e i disabili in età evolutiva. Prima fase: età evolutiva. Prima fase: la la deistituzionalizzazionedeistituzionalizzazione

Movimenti di base contro manicomio, colonie, scuola di classe, etc., dai quali emergono moltissimi operatori del CIM di Jervis

Alleanza fra amministratori accorti ed esperti che hanno “cognizione della cosa” (Adorno)

Chiusura De Sanctis ed “enti inutili”Inserimenti e prime strutture intermedieFormazione \ riqualificazione degli operatori che erano nelle istituzioni totali

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Seconda fase: dallo Seconda fase: dallo sperimentalismo alla sperimentalismo alla definizione di percorsi definizione di percorsi condivisi condivisi 1977, istituzione figura insegnanti di sostegno

Prime intese fra consorzi socio-san. e scuola

Prime strutture intermedie per adolescenti disabili (Scandiano!!)Preoccupazione crescente per la

costruzione di percorsi condivisi, e non più polemica

Formazione dei primi insegnanti di sostegno (ispettore Masini!)

Page 10: Giovani uguali e diversi

Terza fase: definizione dell’assetto Terza fase: definizione dell’assetto complessivo del nuovo discorso complessivo del nuovo discorso “territoriale” sui disabili adolescenti“territoriale” sui disabili adolescentiIl convegno provinciale del 1989:dopo un’analisi puntigliosa di tutto

l’universo della disabilità in età evolutiva,

di tutte le strutture intermedie allora funzionanti

e, per la prima volta, di ciò che accadeva in età adulta

In quegli anni si comiciò a programmare il futuro degli adolescenti disabili in termini complessivi (primi progetti sui disabili adulti)

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il passaggio del disabile il passaggio del disabile dalla preadolescenza dalla preadolescenza all’adolescenzaall’adolescenzaLa fine dell’obbligo, la famiglia, la scuola e

l’équipe riabilitativa: diversi vissuti della disabilità

Il dramma dei lievi: la stabile identità precaria (Montobbio) l’adolescente lieve e medio-lieve comprende + o – vagam. di essere diverso dagli altri coetanei

Rivoluzione diagnostica: occorre rifarla, ma non ha più senso farla da un punto di vista solo nosografico va fatta in base ad una proiezione del giovane nel futuro, e attraverso una valutazione che salvaguardi lui e la sua famiglia sul piano dell’autenticità dei percorsi

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Sulla linea di frontiera: Sulla linea di frontiera: l’incontro con diverso da me l’incontro con diverso da me e la sua famigliae la sua famigliaLa lettura di ciò che ci comunica il

disabileI problemi legati alla elaborazione

del lutto da parte dei familiariI problemi di identificazione con

disabile da parte dei docenti e degli operatori

La ridefinizione dei luoghi dell’apprendimento in modo da comprendere il disabile

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Gli operatori di frontiera e Gli operatori di frontiera e l’adolescente disabilel’adolescente disabileLa fine dell’obbligo e l’uscita da

una situazione di maggiore tutela (secondo Montobbio comporta(va) spesso un’esigenza di rielaborazione del lutto

L’esigenza di definire dei servizi per l’adolescente disabile: autentici e dinamici, cioè capaci di leggere i bisogni di cura reali e di compiere un’opera di continuo ri \ adattamento

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Adolescenti disabili alla fine Adolescenti disabili alla fine dell’obbligo (prospettive per gli dell’obbligo (prospettive per gli adulti):adulti):

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Precostituzione di Precostituzione di percorsipercorsi e e non di non di destinidestini1.Precostituzione di percorsi … : Il concetto di territorio da un punto di

vista socio-sanitario: quanto più è innervato di proposte e di strutture tanto più ciò è indice di una riflessione sui problemi

2 . .. e non di destini: Ciò implica, da una parte, una

continua opera di riaggiustamento diagnostico, dall’altra un’apertura delle strutture e la loro concezione come entità non ingessate, ma sperimentali

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Adolescenti organici dopo la crisi Adolescenti organici dopo la crisi puberale: problematiche puberale: problematiche psicologiche emergentipsicologiche emergenti I 4 luoghi dell’adolescenza e gli

adolescenti disabili – rapporto con:1. adulti l’impossibilità dei disabili

di acquisire una piena dimensione adulta

2. gruppo di pari la marginalità del disabile nel gruppo adolescenziale

3. coppia peculiarità della sessualità del disabile

4. stare da soli la stabile identità precaria del lieve e l’impossibilità del grave di avere cognizione di sè

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La situazione attualeLa situazione attualeCrisi del welfareAppalto al privato no profit di una

parte dei servizi per gli adolescenti disabili

Apertura di strutture intermedie per gravi e medio - gravi adulti

Problemi:di carattere economicolegati alla precarietà del personale