1
16 L’ECO DI BERGAMO GIOVEDÌ 16 APRILE 2015 Città [email protected] www.ecodibergamo.it/cronaca/section/ Il barbiere: ci andrei, è ideale per un salone vecchio stile In attesa di scoprire quale sarà davvero il futuro del diurno, qual- cuno ha già le idee ben chiare su cosa potrebbe diventare. Fiorenzo Algeri, barbiere tito- lare della storica attività di via Paleocapa, non ha avuto dubbi, e appena ha saputo che lo spazio potrebbe essere acquisito da qualcuno, ha immaginato il diurno riportato ai fasti di un tempo, centro di aggregazione per eccellenza dedicato in par- ticolar modo al mondo maschi- le. «Se ci dovesse essere la possi- bilità – dice – di aprire attività commerciali al diurno, sarei di- sposto a portare anche là la mia attività. Potrebbe essere una buona occasione». Il motivo è presto detto. «Bergamo ha bisogno di punti di aggregazione, – spiega – posti nei quali divertirsi senza distur- bare gli altri, come invece suc- dove potersi far fare barba e capelli, ma anche un punto di aggregazione». Algeri lo sa bene, visto che l’attività che oggi è sua, ha aper- to i battenti nel 1936. «Ormai la figura del barbiere “vero”, – conclude – l’attività nella sua forma old style, sta scomparen- do perché si fa fatica a traman- dare il lavoro, anche se l’interes- se per questo mondo sta tor- nando a essere grande, e il bar- biere si distingue dagli altri la- vori artigianali. È comunque un lavoro richiesto, proprio perché non ci sono più molte persone in grado di farlo, ma anche per- ché negli ultimi anni stiamo as- sistendo a un uomo che ritrova del tempo per se stesso». n Alice Bassanesi cede per esempio, con la movida di Borgo Santa Caterina. Un po- sto dove staccare da tutto il re- sto, dove potersi divertire ma anche dove poter trovare servi- zi, magari in orari inusuali, alle dieci di sera per esempio. Pro- prio come accadeva una volta». Tra bar e biliardo quindi, Al- geri vedrebbe bene anche un salone da barbiere. «Il salone del barbiere non era solo un servizio, – sottolinea –, un posto Fiorenzo Algeri al lavoro nel suo negozio CAMILLA BIANCHI Il Demanio ci riprova. L’ex diurno torna in vendita. Base d’asta immutata (un mi- lione e 270 mila euro) ma si allungano i tempi di apertura del bando. Sulla botola che na- sconde l’ingresso ai locali ipo- gei – 1.200 metri quadri sotto piazza Dante ¬ è comparso ieri un cartello con la scritta «ven- desi». Gli spazi, abbandonati dal 1978, sono stati ripuliti in vista dell’arrivo di potenziali acquirenti; sul cartello campeg- giano il numero di telefono del- la direzione regionale del- l’Agenzia del Demanio e l’indi- rizzo del sito web. Pulizie di primavera e più visibilità nella speranza di trovare un compra- tore. Impresa che non si annun- cia facile. Il no di Palafrizzoni L’asta precedente era andata deserta. Nessuno si era fatto avanti e anche Palazzo Frizzo- ni, cui il Demanio aveva propo- sto l’acquisizione, aveva rinun- ciato. Due le possibilità per l’amministrazione comunale: acquistare l’immobile eserci- tando il diritto di prelazione oppure (come previsto dall’ar- ticolo 5 comma 5 del d.lgs. 85/2010) optare per la cessione gratuita vincolata a un pro- gramma di valorizzazione pub- blica culturale, di provata so- stenibilità economica. Meglio stare alla finestra, hanno pen- sato a Palazzo Frizzoni. Chi si aggiudicherà l’immobile dovrà mettere mano a un intervento di restauro da due milioni di euro (tra risanamento, adegua- menti normativi, nuovi ingressi e vie di fuga tutti da realizzare) attenersi alla destinazione d’uso commerciale e vedersela con il vincolo posto dalla So- printendenza. Costi troppo alti per le finanze del Comune, già provate da spending review e onerose ristrutturazioni (Acca- demia Carrara e Teatro Doni- zetti su tutti). «Qualcosa l’espe- rienza di Sant’Agata ci ha inse- gnato – dice Francesco Valesini, assessore alla Riqualificazione urbana –, già è difficile far qua- drare i bilanci, non possiamo certo permetterci di ritrovarci con contenitori vuoti in attesa di tempi migliori». La speranza, nemmeno tanto segreta, è che la situazione si sblocchi. «Spe- riamo che un imprenditore si faccia avanti – si augura il sin- daco Giorgio Gori –. Il tema dell’ex diurno è strettamente collegato al concorso di idee per ridisegnare il centro piacenti- niano, e proprio da qui potreb- bero arrivare nuove suggestioni per il suo utilizzo». Qualcuno interessato al- l’operazione ci sarebbe, ma a costi decisamente più contenu- ti. «Il prezzo di partenza è alto e blocca gli interessati, a comin- ciare dalla stessa Immobiliare Fiera – ammette Francesco Pe- rolari, amministratore delega- to dell’ente–. La destinazione d’uso e i vincoli storici compli- cano ulteriormente le cose. Co- sa fare nell’ex diurno? Bella do- manda. Credo che l’unico modo per far rivivere quegli spazi sot- terranei sia metterli in collega- mento con piazza Dante, con un ingresso diverso rispetto all’at- tuale e iniziative che invoglino il pubblico a trasferirsi dalla piazza in una galleria commer- ciale ed espositiva ipogea. Di certo, un progetto complicato e oneroso». Da rifugio ad albergo Il sito del Demanio ricostruisce la storia di quei mille metri qua- dri sotto piazza Dante, che,per- corsa la scala d’ingresso, si sno- dano attraverso una galleria larga tre metri, un corridoio con volte, un salone centrale e stan- ze laterali. «Il compendio im- mobiliare, denominato “Galle- ria Tubolari - Ex diurno”, ex rifugio antiaereo, fa parte di un vasto programma di rifugi rea- lizzati all’inizio degli Anni ’40 nella città di Bergamo ed è stato inserito in un procedimento di La telenovela dell’ex diurno Nuova asta, ma stesso prezzo Pulizie di primavera nei locali sotterranei e spunta pure il cartello «Vendesi» (a 1,27 milioni) Perolari: «A quel costo siamo tutti bloccati» L’assessore Valesini: un’operazione che il Comune non può permettersi Perolari: complicato e oneroso dare nuova vita alla struttura valorizzazione, con il quale è stata attribuita la nuova desti- nazione urbanistica» si legge nella scheda on line sull’immo- bile messo in vendita. Mai uti- lizzato come ricovero, nel 1949 fu riconvertito in albergo diur- no, e dal 1978 è in stato di ab- bandono totale. L’ex diurno di Bergamo viene messo in vendi- ta dal Demanio tramite asta pubblica insieme ad altri 10 be- ni di proprietà dello Stato su tutto il territorio nazionale. Il portafoglio, con una base d’asta complessiva di circa 11 milioni e 500 mila euro, è costituito da beni di diversa tipologia situati prevalentemente in centri me- dio-piccoli di sette regioni ita- liane: Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Puglia, Toscana e Veneto. Si va da terre- ni a ex carceri, da ex uffici po- stali ad aree industriali dismes- se. Il bando si inserisce nell’am- bito delle attività ordinarie di vendita e di ottimizzazione del portafoglio immobiliare statale e si rivolge a diverse tipologie di investitori, in particolar mo- do all’imprenditoria locale. Per partecipare alla gara è necessa- rio inviare un’offerta economi- ca entro le 16 del 29 luglio 2015. Il giorno successivo una Com- missione di gara valuterà la conformità delle offerte. I beni verranno aggiudicati a chi pre- senterà l’offerta economica più alta, che dovrà essere pari o superiore rispetto alla base d’asta prevista dal bando. n ©RIPRODUZIONE RISERVATA Dal 1978 è abbandonato Nato come rifugio antiaereo L’albergo diurno, sotto piazza Dante, nacque come rifugio antiaereo (nella foto il cantiere del 1942). Nel ’49 fu riconvertito ad albergo diurno. Dal ’78 i locali sono abbandonati. Il centro in crisi

GIOVEDÌ 16 APRILE 2015 Città - Centro Piacentinianodocument.centropiacentiniano.it/Documenti_CP/RassegnaStampa/2015… · 16 L’ECO DI BERGAMO GIOVEDÌ 16 APRILE 2015 Città [email protected]

  • Upload
    others

  • View
    0

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

  • 16 L’ECO DI BERGAMOGIOVEDÌ 16 APRILE 2015

    Città[email protected]/cronaca/section/

    Il barbiere: ci andrei, è idealeper un salone vecchio stile

    In attesa di scoprire qualesarà davvero il futuro del diurno, qualcuno ha già le idee ben chiare su cosapotrebbe diventare.Fiorenzo Algeri, barbiere titolare della storica attività di viaPaleocapa, non ha avuto dubbi,e appena ha saputo che lo spaziopotrebbe essere acquisito daqualcuno, ha immaginato ildiurno riportato ai fasti di untempo, centro di aggregazioneper eccellenza dedicato in par

    ticolar modo al mondo maschile.

    «Se ci dovesse essere la possibilità – dice – di aprire attivitàcommerciali al diurno, sarei disposto a portare anche là la miaattività. Potrebbe essere unabuona occasione».

    Il motivo è presto detto.«Bergamo ha bisogno di puntidi aggregazione, – spiega – postinei quali divertirsi senza disturbare gli altri, come invece suc

    dove potersi far fare barba ecapelli, ma anche un punto diaggregazione».

    Algeri lo sa bene, visto chel’attività che oggi è sua, ha aperto i battenti nel 1936. «Ormai lafigura del barbiere “vero”, –conclude – l’attività nella suaforma old style, sta scomparendo perché si fa fatica a tramandare il lavoro, anche se l’interesse per questo mondo sta tornando a essere grande, e il barbiere si distingue dagli altri lavori artigianali. È comunque unlavoro richiesto, proprio perchénon ci sono più molte personein grado di farlo, ma anche perché negli ultimi anni stiamo assistendo a un uomo che ritrovadel tempo per se stesso». n Alice Bassanesi

    cede per esempio, con la movidadi Borgo Santa Caterina. Un posto dove staccare da tutto il resto, dove potersi divertire maanche dove poter trovare servizi, magari in orari inusuali, alledieci di sera per esempio. Proprio come accadeva una volta».

    Tra bar e biliardo quindi, Algeri vedrebbe bene anche unsalone da barbiere. «Il salonedel barbiere non era solo unservizio, – sottolinea –, un posto Fiorenzo Algeri al lavoro nel suo negozio

    CAMILLA BIANCHIIl Demanio ci riprova.

    L’ex diurno torna in vendita.Base d’asta immutata (un milione e 270 mila euro) ma siallungano i tempi di aperturadel bando. Sulla botola che nasconde l’ingresso ai locali ipogei – 1.200 metri quadri sottopiazza Dante ¬ è comparso ieriun cartello con la scritta «vendesi». Gli spazi, abbandonatidal 1978, sono stati ripuliti invista dell’arrivo di potenzialiacquirenti; sul cartello campeggiano il numero di telefono della direzione regionale dell’Agenzia del Demanio e l’indirizzo del sito web. Pulizie diprimavera e più visibilità nellasperanza di trovare un compratore. Impresa che non si annuncia facile.

    Il no di PalafrizzoniL’asta precedente era andatadeserta. Nessuno si era fattoavanti e anche Palazzo Frizzoni, cui il Demanio aveva proposto l’acquisizione, aveva rinunciato. Due le possibilità perl’amministrazione comunale:acquistare l’immobile esercitando il diritto di prelazioneoppure (come previsto dall’articolo 5 comma 5 del d.lgs.85/2010) optare per la cessionegratuita vincolata a un programma di valorizzazione pub

    blica culturale, di provata sostenibilità economica. Megliostare alla finestra, hanno pensato a Palazzo Frizzoni. Chi siaggiudicherà l’immobile dovràmettere mano a un interventodi restauro da due milioni dieuro (tra risanamento, adeguamenti normativi, nuovi ingressie vie di fuga tutti da realizzare)attenersi alla destinazioned’uso commerciale e vederselacon il vincolo posto dalla Soprintendenza. Costi troppo altiper le finanze del Comune, giàprovate da spending review eonerose ristrutturazioni (Accademia Carrara e Teatro Donizetti su tutti). «Qualcosa l’esperienza di Sant’Agata ci ha insegnato – dice Francesco Valesini,assessore alla Riqualificazioneurbana –, già è difficile far quadrare i bilanci, non possiamocerto permetterci di ritrovarcicon contenitori vuoti in attesadi tempi migliori». La speranza,nemmeno tanto segreta, è chela situazione si sblocchi. «Speriamo che un imprenditore sifaccia avanti – si augura il sindaco Giorgio Gori –. Il temadell’ex diurno è strettamentecollegato al concorso di idee perridisegnare il centro piacentiniano, e proprio da qui potrebbero arrivare nuove suggestioniper il suo utilizzo».

    Qualcuno interessato al

    l’operazione ci sarebbe, ma acosti decisamente più contenuti. «Il prezzo di partenza è altoe blocca gli interessati, a cominciare dalla stessa ImmobiliareFiera – ammette Francesco Perolari, amministratore delegato dell’ente–. La destinazioned’uso e i vincoli storici complicano ulteriormente le cose. Cosa fare nell’ex diurno? Bella domanda. Credo che l’unico modoper far rivivere quegli spazi sotterranei sia metterli in collegamento con piazza Dante, con uningresso diverso rispetto all’attuale e iniziative che invoglinoil pubblico a trasferirsi dallapiazza in una galleria commerciale ed espositiva ipogea. Dicerto, un progetto complicatoe oneroso».

    Da rifugio ad albergoIl sito del Demanio ricostruiscela storia di quei mille metri quadri sotto piazza Dante, che,percorsa la scala d’ingresso, si snodano attraverso una gallerialarga tre metri, un corridoio convolte, un salone centrale e stanze laterali. «Il compendio immobiliare, denominato “Galleria Tubolari Ex diurno”, exrifugio antiaereo, fa parte di unvasto programma di rifugi realizzati all’inizio degli Anni ’40nella città di Bergamo ed è statoinserito in un procedimento di

    La telenoveladell’ex diurnoNuova asta, ma stesso prezzo Pulizie di primavera nei locali sotterraneie spunta pure il cartello «Vendesi» (a 1,27 milioni)Perolari: «A quel costo siamo tutti bloccati»

    L’assessore Valesini: un’operazioneche il Comune

    non può permettersi

    Perolari: complicato e oneroso dare

    nuova vitaalla struttura

    valorizzazione, con il quale èstata attribuita la nuova destinazione urbanistica» si leggenella scheda on line sull’immobile messo in vendita. Mai utilizzato come ricovero, nel 1949fu riconvertito in albergo diurno, e dal 1978 è in stato di abbandono totale. L’ex diurno diBergamo viene messo in vendita dal Demanio tramite astapubblica insieme ad altri 10 beni di proprietà dello Stato sututto il territorio nazionale. Ilportafoglio, con una base d’astacomplessiva di circa 11 milionie 500 mila euro, è costituito dabeni di diversa tipologia situatiprevalentemente in centri mediopiccoli di sette regioni italiane: Abruzzo, Calabria, EmiliaRomagna, Lombardia, Puglia,

    Toscana e Veneto. Si va da terreni a ex carceri, da ex uffici postali ad aree industriali dismesse. Il bando si inserisce nell’ambito delle attività ordinarie divendita e di ottimizzazione delportafoglio immobiliare statalee si rivolge a diverse tipologiedi investitori, in particolar modo all’imprenditoria locale. Perpartecipare alla gara è necessario inviare un’offerta economica entro le 16 del 29 luglio 2015.Il giorno successivo una Commissione di gara valuterà laconformità delle offerte. I beniverranno aggiudicati a chi presenterà l’offerta economica piùalta, che dovrà essere pari osuperiore rispetto alla based’asta prevista dal bando. n

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

    Dal 1978 è abbandonatoNato come rifugio antiaereoL’albergo diurno, sotto piazza Dante, nacquecome rifugio antiaereo (nella foto il cantiere del1942). Nel ’49 fu riconvertito ad albergo diurno.Dal ’78 i locali sono abbandonati.

    Il centro

    in crisi