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-1- N 2. SECONDO TRIMESTRE. GIUGNO 2015 - Trimestrale della Parrocchia di San Martino in Tirano Poste Italiane SPA - Spedizione in abbonamento postale D.l. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 2 - DBC SONDRIO GIUGNO 2015 La celebrazione di consacrazione della chiesa di Pasorapa, in Bolivia, costruita da Padre Stefano Mazza grazie al contributo di molti tiranesi

GIUGNO 2015 · 2015. 7. 13. · dalla visita pastorale così da sentirsi Chiesa viva. «Il vescovo richiama al vicariato il valore del progetto pastorale inserito in una realtà più

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N 2. SECONDO TRIMESTRE. GIUGNO 2015 - Trimestrale della Parrocchia di San Martino in TiranoPoste Italiane SPA - Spedizione in abbonamento postale D.l. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 2 - DBC SONDRIO

GIUGNO 2015

La celebrazione di consacrazione della chiesa di Pasorapa, in Bolivia,costruita da Padre Stefano Mazza grazie al contributo di molti tiranesi

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Intenzioni Sante Messe - Si raccolgono in sacrestia prima e dopo le Messe.

BattesimiSolitamente si celebrano (solo nella chiesa parrocchiale) OGNI PRIMA DOMENICA DEL MESE AL-LE ORE 15.00. In gennaio si celebrano alle ore 10.30, nella festa del battesimo di Gesù. Nel mese incui si celebra la S. Pasqua saranno nella Veglia Pasquale.Prendere contatto con il parroco ALMENO UN MESE PRIMA. Meglio se prima della nascita del bambi-no per vivere con fede un tempo così importante.Battesimo, Comunione, Cresima in età superiore a quella ‘consueta’ richiedono una apposita prepara-zione con tempi e modi stabiliti dalla Diocesi. Informarsi presso il parroco.

MatrimoniInformarsi con largo anticipo sia sulla PREPARAZIONE (che dura circa un anno), sia sui DOCUMENTIda preparare.

FuneraliSi invitano i famigliari a prendere contatto PERSONALMENTE con il parroco per preparare i vari mo-menti della celebrazione.

Orario Sante Messe vigiliari,domenicali e festive a Tirano

Collegiata di San MartinoVIGILIARE SABATO e SOLENNITÀ ore 18.00DOMENICA e SOLENNITÀ ore 08.30 / 10.30 / 18.00

Cappellina della Casa di RiposoVIGILIARE SABATO e SOLENNITÀ ore 16.00

Santuario della Madonna di TiranoVIGILIARE SABATO e SOLENNITÀ ore 18.00

(ore 18.30 da APRILE a SETTEMBRE)

DOMENICA e SOLENNITÀ ore 07.30 / 09.30 / 11.00 / 16.30 / 18.00(ore 18.30 da APRILE a SETTEMBRE)

SANTE MESSE FERIALI ore 07.30 / 09.00 / 16.00 / 17.30(La Messa feriale delle ore 16.00 solo lunedì e venerdì)

Sante Messe feriali in Parrocchiaore 07.00 S. AGOSTINO (sospesa il sabato e mesi di luglio-agosto)ore 09.00 S. AGOSTINOore 17.30 S. AGOSTINO (ora solare)ore 18.00 S. AGOSTINO (ora legale. Tutti i venerdì di Grest si celebra alle 17.30 in S. Cuore)

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C i sono circostanze in cuici capita di vedere alcu-

ne immagini in televisione e laprima reazione è quella dicambiare canale.

Sarà che stiamo mangian-do o abbiamo appena finito difare una piacevole conversa-zione; sarà che abbiamo sem-pre qualcosa di più importantea cui pensare: ci aspettano de-gli amici, dobbiamo pensarealle varie scadenze, alle rate, al

determinato impegno o appun-tamento… Insomma, spesso citroviamo veramente troppo oc-cupati.

Oggigiorno è impossibilecon tutti questi grattacapi per latesta, farsi “distrarre” da fatti oavvenimenti che potrebberofarci riflettere su cosa stiamofacendo, dove andiamo, a cosasi riduce la nostra vita, chi sonogli altri per me, chi posso esse-re io per loro.

È vero, siamolontani dai palazzi edagli uffici che“giocano” con il mon-do come fosse unascacchiera.

Ma se guardia-mo nel nostro piccoloci rendiamo conto cheanche per noi può es-serci quel momento incui gli equilibri risulta-no delicati: basta un

Il valore del nostro operare non necessariamente èper trovare consenso negli altri, ma per un sensodi servizio che risponde agli insegnamenti di Gesù.Per questo non dobbiamo vergognarci, o sentircigiudicati né giudicare.

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nulla per rovesciare rapportiparentali e amicali o rinfocolareantichi rancori malcontrollati neltempo.

Le persone, addiritturaqualche nostro familiare, diven-tano numeri, perdono la propriapersonalità per risultare - dicia-molo in dialetto - “quel lì o quellà”.

E se ci guardiamo dentroci rendiamo conto di essere an-che noi vittime e forse di doveroffrire maggior rispetto per ilservizio, per la presenza, per ladisponibilità di chiunque si im-pegna con il cuore.

Non credo che oggi “sifaccia” per farsi vedere, e nonvoglio pensare che ci si butti inqualche iniziativa per interessi

particolari. Sono speranzosoche si collabori per sensibilità,per generosità, per solidarietà,per desiderio di sentirsi utile aqualcuno, se non altro il buonDio.

Allora voglio credere a co-lui e colei che lavorano con ge-nerosità, ammiro colui e coleiche si rendono disponibili sen-za tante parole, stimo chi rico-nosce i propri limiti e rispettaquelli altrui senza stare troppoa guardare.

Sono i fatti che contano,sono i gesti che hanno valore,sono la presenza e l’aiuto cherivelano il vero amore.

Don Paolo

I ragazzi che hanno ricevuto i sacramenti di Cresima e Prima Comunione.

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Martedì 28 aprile i rap-presentanti del vica-

riato di Tirano si sono riunitipresso il santuario della Ma-donna di Tirano per ricevere idecreti scritti dal vescovo in re-stituzione alla visita pastorale.A fare le veci del vescovo Die-go il vicario foraneo don Corra-do Necchi.

Con l’atto di consegnadei decreti è terminata ufficial-mente la visita pastorale del ve-scovo nel vicariato di Tirano.«Ciò non significa che ora pos-siamo dimenticare e passaread altro - ha commentato donCorrado Necchi -. Anzi, il lavoropastorale deve riprendere daora con più vigore per seguire etentare di attuare quanto il ve-scovo ci propone come nostrovero e bel bene». Il decreto delvescovo è duplice: uno per leparrocchie o comunità parroc-chiali e uno per l’intero vicaria-to.

L’augurio rivolto dal vica-rio foraneo è che le parrocchieriescano a tradurre con entu-siasmo quanto è stato propostodalla visita pastorale così dasentirsi Chiesa viva.

«Il vescovo richiama alvicariato il valore del progettopastorale inserito in una realtàpiù ampia che è costituita dalvicariato e dalla diocesi - ha af-fermato don Paolo -. Ci solleci-ta a scoprire e attuare uno stilesinodale che si riverberi in unareciproca stima e accoglienzatra parrocchie e singoli credentiper maturare una vita vicarialedinamica e partecipata».

Questo nel concreto si-gnifica attenzione comune adalcune scelte pastorali quali ilpercorso di preparazione almatrimonio, la formazione deicatechist i , la catechesidell’iniziazione cristiana, la pa-storale giovanile, l’attenzione aichierichetti, la cura della liturgi-a. «Il vescovo suggerisce che ilfrutto della preparazione allavisita pastorale ora sia assapo-rato e non accantonato» haconcluso il parroco.

Ca. P.

Di seguito riportiamo integral-mente il testo del decreto che ilvescovo Diego Coletti ha con-segnato alla nostra comunità.

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DIDACUS COLETTIDEI ET APOSTOLICAE SEDIS GRATIA EPISCOPUS COMENSIS

Decreto per le Parrocchie di Tirano, Baruffini e Colognaal termine della visita pastorale 7-9 Novembre 2014

Carissimi fratelli e sorelle,

al termine della mia visita, devo dire anzitutto che mi sono trovatobene per l'accoglienza che ho ricevuto da tutti e per la premurosagentilezza con la quale don Paolo ha accompagnato i miei passi.Ho potuto incontrare tante persone dotate di volontà sincera, di ta-lenti umani e spirituali, di maturità di fede, persone disponibili e ge-nerose nel mettere a servizio i propri talenti per la vita della comuni-tà e per l'annuncio del Vangelo.La parrocchia si presenta molto articolata per la presenza di gruppiche collaborano con impegno vivace (catechesi, carità, sport, musi-ca, oratorio, gruppi famiglie, animatori della liturgia del battesimo edei funerali, gruppi giovani...). Ho notato la presenza di personemotivate e con un senso di appartenenza alla parrocchia molto bel-lo. In questo contesto, ho avvertito il bisogno di una formazione se-ria per i laici anche per rigenerare qualitativamente e quantitativa-mente i gruppi. Nel progetto pastorale è data nettamente questaindicazione e credo sia da seguire in tanti modi e a tanti livelli.Circostanze in gran parte indipendenti dalla volontà dei singoli e delVescovo hanno determinato un veloce ricambio dei sacerdoti a ser-vizio della parrocchia. Confido che ora si possa contare su tempipiù lunghi e su una maggiore stabilità. Questo richiede a tutti unacrescente generosità nel mettersi a servizio del cammino di fede edi vita fraterna della comunità.Vorrei segnalare anche l'esigenza di dare un più ampio respiro allaMessa domenicale, sia nella modalità di celebrazione, sia nel coin-volgimento di vari ministeri, come anche nell'insistenza su unamaggiore partecipazione da parte dei tiranesi.Sotto il profilo sociale, mi è stato segnalato che il territorio vede ab-bastanza consistenti, anche se non dilaganti, fenomeni di devianzache arrivano fino a situazioni pesanti di dipendenza dalla droga e

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dall'alcool. La diffusione di un certo benessere, che si mantiene permolti anche in questo periodo di crisi economica, può avere deglieffetti negativi sulla vita cristiana: "quanto è difficile per i ricchi en-trare nel Regno dei cieli!". I criteri ispirativi della vita non sono quellicristiani. Il materialismo diffuso e la secolarizzazione stanno ridi-mensionando l'esperienza della fede.Mi sembra importante aprire una riflessione condivisa e un discerni-mento comunitario su questi temi, per affrontare la situazione construmenti adeguati all'oggi e con buone ed efficaci proposte di e-vangelizzazione del nostro tempo.Voglio dedicare un pensiero particolare alla realtà dell'Oratorio che,com'è stato detto da alcuni di voi, va considerato parte centrale evitale della parrocchia. Si faccia ogni sforzo per garantire all'oratorioquanto è necessario per sostenere il suo prezioso servizio alla cre-scita cristiana delle nuove generazioni. Mi permetto d'insistere:nell'impostazione pastorale si tenga molto conto delle situazioni, deibisogni e della cura/crescita dell'esperienza dell'oratorio. Bisognainvestire risorse e attenzione specifica a un luogo di vita, di crescitafraterna e di formazione cristiana per i ragazzi, gli adolescenti e igiovani. Mi è sembrato veramente bello e significativo vedere ungruppo folto di giovani che partecipano all'incontro della ComunitàApostolica. Mi pare sia un segnale chiaro di una comunità capacedi guardare al proprio futuro con speranza!Ho avvertito la richiesta di una collaborazione più stretta ed efficacetra le parrocchie di Tirano, Baruffini e Cologna. Quest'ultima, sotto ilprofilo pastorale e la gestione dell'archivio parrocchiale, richiede at-tenzione e soluzioni nuove.Si tratta di fare tesoro di un'esperienza che si va diffondendo in tan-te altre realtà della diocesi, dove un gruppo di preti si prende curadi alcune comunità parrocchiali, che devono essere servite e con-servate nella loro identità, ma anche abituate a lavorare insieme ea condividere momenti di vita e di fede. Non abbiamo timore a su-perare resistenze e pigrizie mentali in proposito. Anche Papa Fran-cesco mette in guardia dalla pericolosa mentalità di chi dice"abbiamo sempre fatto così", per opporsi ad ogni novità e cambia-mento necessario. Il rispetto della sensibilità tradizionalista non va-da oltre la ricerca di un dialogo persuasivo e di un'opportuna gra-dualità dei cambiamenti. Se proprio si vuole parlare di "tradizioni",occorre non dimenticare che la vita pastorale nella Valtellina era

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organizzata in questo modo "nuovo" già due secoli fa, e a partire damolto tempo prima!La situazione di Tirano, del resto, nella sua complessità e articola-zione di vari soggetti ecclesiali, va considerata come una risorsa euna ricchezza, magari anche come una sfida, piuttosto che soltantocome un problema o una fonte di fastidi.Vi ringrazio di cuore per l'accoglienza ricevuta e per la gratitudineche mi avete manifestato i tanti modi, e vi accompagno nel cammi-no di fede con la mia preghiera.Vi propongo di meditare questo brano della lettera di san Paolo aiColossesi (Col 1,3-14). L'Apostolo esprime bene i miei sentimentidopo la visita pastorale e le raccomandazioni che vi lascio comericordo e come impegno:

Noi rendiamo grazie a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, conti-nuamente pregando per voi, avendo avuto notizie della vostra fede inCristo Gesù e della carità che avete verso tutti i santi a causa della spe-ranza che vi attende nei deli. Ne avete già udito l'annuncio dalla parola diverità del Vangelo che è giunto a voi. E come in tutto il mondo esso portafrutto e si sviluppa, così avviene anche fra voi dal giorno in cui avete a-scoltato e conosciuto la grazia di Dio nella verità, che avete appreso daÈpafra, nostro caro compagno nel ministero: egli è presso di voi un fede-le ministro di Cristo e ci ha pure manifestato il vostro amore nello Spirito.Perciò anche noi, dal giorno in cui ne fummo informati, non cessiamo dipregare per voi e di chiedere che abbiate piena conoscenza della suavolontà, con ogni sapienza e intelligenza spirituale, perché possiate com-portarvi in maniera degna del Signore, per piacergli in tutto, portandofrutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio. Resi fortidi ogni fortezza secondo la potenza della sua gloria, per essere perseve-ranti e magnanimi in tutto, ringraziate con gioia il Padre che vi ha resi ca-paci di partecipare alla sorte dei santi nella luce.È lui che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regnodel Figlio del suo amore, per mezzo del quale abbiamo la redenzione,il perdono dei peccati.

Con la benedizione del Signore, che scendaabbondante su voi tutti e su ciascuno, e sullevostre speranze più belle!

+ Diego Coletti, VescovoComo, 4 marzo 2015

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C i siamo, si avvicina il momento: i ragazzi che abbiamo accompa-gnato nel cammino di fede stanno per ricevere due sacramenti.

Siamo “partite” quattro anni fa con don Remo e oggi siamo “arrivate”. Al-cune di noi sono mamme-catechiste agitate e preoccupate, altre, le“veterane”, ostentano sicurezza, ma è solo apparenza.

29 aprile: ci sono le confessioni dei ragazzi, li prepariamo, li aiutia-mo a vivere bene questo momento. Consegniamo loro il nostro dono: u-na preghiera e la croce che indosseranno durante le due celebrazioni.

4 maggio: serata di preghiera e confessioni per i genitori, i padrini ele madrine. Siamo contente, c’è una buona affluenza; la luce dello SpiritoSanto è presente. I ragazzi intanto, insieme al meraviglioso coro, direttoda Monica, provano il canto da intonare come ringraziamento per la pri-ma comunione.

6 maggio: prove generali in chiesa: dove sedersi, cosa dire, comeuscire, come gestire 76 ragazzi! Si, possiamo farcela e don Nicola è unagrande presenza.

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Diario delle catechiste

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9 maggio: alle ore 16.30 le catechiste, tutte in “ghingheri”, sono giàin chiesa per gli ultimi ritocchi, gli ultimi consigli. Si consulta l’elenco, sisistemano ragazzi, padrini e madrine. Alle 17.30 inizia il rito della Cresi-ma: l’inviato del Vescovo, don Ivan Salvadori, è amabile, sorridente, cat-tura l’attenzione dei ragazzi. Li chiamano per nome: è il loro “eccomi”, unseme gettato, cresciuto ed ora è una risposta che speriamo porti moltifrutti. Ecco il momento solenne: la luce dello Spirito Santo illumina la vitadi questi ragazzi e li trasforma in strumento di pace e di amore.

10 maggio: alle ore 9.30 le catechiste sembrano più agitate di ieri,spostano banchi, legano fiocchi, cercano lettori, sembrano un poco “fuoriconvergenza”. Alle 10.30, a gruppi, si entra in solenne processone. I ra-gazzi sono composti, seri, attenti con le croci sui loro bei vestiti. Siamotutti emozionati, ci posizioniamo. La celebrazione presieduta da don Pao-lo è ricca di pathos, semplice ma incisiva. Arriva il momento: i “nostri” ra-gazzi si accostano per la prima volta all’eucaristia. L’emozione è palpabi-le, le lacrime di gioia solcano molti visi. Che Gesù sia sempre il pane cheli nutre, l’amico che li consiglia, la luce che li illumina.

Tutto è finito, ci sono le foto di rito, i ringraziamenti al coro, ai ceri-monieri, ai chierichetti. Grazie al nostro Parroco, a don Alberto e a donNicola che ci hanno seguito, sostenuto, consigliato in questi anni; grazieai genitori che ci hanno affidato i loro figli; grazie alla comunità che hapartecipato con gioia; grazie ai ragazzi che ci hanno donato più di quelloche noi abbiamo dato; grazie soprattutto a Dio che ci ha permesso di es-sere suoi strumenti, Egli continuamente ci cerca… lasciamoci trovare!

Le catechiste

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Hanno ricevuto i Sacramenti:Abbatangelo Gabriel

ArieleAbordi AlessiaAtehortua Alvarez

JanpierreBaletti AnnaBalsarini DesireèBana FabioBana MaddalenaBellesini NicoleBellesini SilviaBellotti LuigiBellotti NicolaBerandi MatteoBonesi SofiaBoselli ValentinaBresesti NicolòBruschini RiccardoCapelli VanessaCometti MattiaCorti AndreaDe Campo AndreaDe Campo Camillo

De Luis MartaDe Maron JacopoDella Bona MartaDella Vedova FrancescoDelle Monache ElisabettaDe Piaz KevinFaccinelli GiuliaFaj DavideFerrari Sofia Anna MariaFerrari MariaForni MartinaGagetti AnastasiaGarbellini AnnaGarzetti ChristianGhilardi Andrea EleonoraGhilotti AriannaGiobbe TommasoGiudice SvevaIapichino LucaLanfranchi CristianoLucini BenedettaLuminati GiuliaMazza Greta

Mosconi Lorenzo MariaMouchanan RiccardoOlandi EleonoraOlio EmanueleParravicini MatteoPiazzola AndreaPini DavidePini GloriaPriuli FilippoRinaldi LauraRinaldi MarcoRinaldi MarinaRossi FedericaSala MichelaScala SofiaSchiavone MartaSelva AlfredoSgrò GiulioSilvestri AuroraSiviero AlessandroSobrini SarahStanusic AlessandraStoppani Luca

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Stravato AlessandroTantardini DavideTenni DanieleTognolini MarcoToniatti Thomas

Tripodi SaraVaria SofiaZambigli GiuliaZanoli Giulia

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Domenica 17 maggio abbiamo celebrato la Domenica della Fami-glia: 27 coppie hanno festeggiato l’anniversario del loro matrimonio.

20 anni: Agutoli Marco e Mazza Anna. 25 anni: Magro Pietro e Ghilotti Carla. 30 anni: PiniEnrico e Parolini Maria Pia, Pradella Livio e Giacomelli Gabriella, De Campo Maurizio eRobustellini Felicina, Gobetti Pietro e Micheletti Denise, Rusconi Paolo e Cedro Gabriella.

35 anni: Panizza Domenico e Del Simone Carmen, Nigotti Giancarlo e Parravicini Silvana.40 anni: Scaramuzzi Gianni Marco e Maletti Maddalena, Santi Attilio e Stillebacher Anna,Marzin Oreste e Tenni Patrizia, Pola Giacomo e Tuena Ulrica.

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42 anni: Spada Francesco Pietro e Mariani Aida Emiliana. 44 anni: Cometti Silvio e Fer-rari Silvana. 45 anni: Gusmeroli Franco e Crotti Caterina. 47 anni: Baruffaldi Lorenzo eRobustellini Maria Grazia. 48 anni: Garbellini Giuseppe e Bellandi Giovanna.

50 anni: Bellesini Luigi e De Simone Palma, Nazzari FrancLuigi e Ronchi Anna. 55 anni:Fabbri Arturo e Bonato Mariuccia, Mosconi Lino Domenico e Lepore Giovanna, GhilottiFausto e Tognolini Luigia, Parravicini Ezio e De Campo Maria Elisa. 57 anni: SciarmellaItalo e Zala Diana, Curioni Giuliano e Cecchettin Iolanda. 60 anni: Viganò Spirito e CorviMaria.

Ad essi auguriamo che la grazia del patto nuziale accresca l'amore e l'armoniadello spirito, perché godano sempre della benedizione di Dio e dell'umanità.

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Quest’anno la preghiera dellaVia Crucis, nei venerdì diQuaresima, è stata affidata divolta in volta a una realtàspecifica della Parrocchia:dai Gruppi Famiglia ai ragaz-zi dell’Oratorio, alle catechi-ste, alle suore, ai volontari.

La Via Crucis è devo-zione antica. Questa

forma di preghiera è sgorgatadal cuore del popolo cristianoche desiderava rivivere dinami-camente gli ultimi momenti del-la vita terrena di Gesù per com-prendere meglio tutto il valoredella Sua sofferenza patita perl’umanità.

La Via Crucis è cammi-n o . È l ’ u l t im o t r a t t odell’itinerario che Cristo ha per-corso durante la vita terrenaper la sua fedeltà al progettodel Padre e per il suo amoreverso gli uomini.

La Via Crucis è spaziodi incontri. Durante la vitapubblica Gesù aveva percorsole strade della Palestina“insegnando nelle sinagoghe epredicando la buona novelladel Regno e curando ogni sorta

di malattia e di infermità”. E an-che il breve tragitto verso il Cal-vario è per Gesù spazio di in-contri intensi. Ancora per pocoEgli starà con gli uomini e sen-te l’urgenza di proclamare nuo-vamente la buona novella delRegno, di consolare e di perdo-nare.

La Via Crucis è parteci-pazione. Ci sono proposti“quadri” di atteggiamenti e scel-te che Gesù ha vissuto profon-damente nel momento piùdrammatico della sua vita terre-na. Diviene per noi una presadi coscienza su cosa comportaseguire Cristo nella concretez-za della vita cristiana.

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Le riflessioni offerteci du-rante le varie stazioni ci hannoportato a pensare come ognu-no di noi è chiamato a vivere larealtà evangelica dell’amoreche si fa accoglienza, servizio,perdono…

È un tornare alla fontedella nostra salvezza e al Bat-tesimo che ci inserisce piena-mente nel mistero pasquale,

ma significa anche pensare allapassione di tante persone, ditante realtà attorno a noi, ditanti popoli segnati e provati dainnumerevoli dolori che la catti-veria di altri procura per me-schini e futili motivi.

Così è avvenuto per Ge-sù Cristo, così avviene ancoraper molti uomini e donne!

I Rosari itineranti nelle contrade

Ci siamo ritrovati anche in questo mese di maggio nelle contrade dell’interaparrocchia per la recita del Santo Rosario. È stata l’occasione per offrire tanterose alla Madonna quante sono le Ave Maria che recitiamo.Maria oltre che Madre di Cristo è anche Madre nostra ed è, allora, piacevoleritrovarsi insieme, alcune sere, per rivolgerLe un saluto, per offrirLe un pensie-ro, appunto delle rose che non costano nulla ma valgono molto.Oltre a queste serate “esterne”, da lunedì a venerdì la recita del S. Rosario èavvenuta in Santuario, luogo privilegiato e speciale scelto addirittura da Mariastessa.

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L’estate e la vacanza han-no sempre avuto il loro fa-scino, soprattutto per i ra-gazzi. Può essere temposciupato o tempo vissuto:dipende da come ognunosi impegna a realizzare sestesso in un’occasione cheogni anno si presenta qua-le opportunità irrepetibile.

Per i ragazzi l’anno scola-stico che termina è paragonabi-le ad un incubo che si dissolve:al di là del muro c’è la felicità.

Non più la sveglia chesuona presto la mattina, nonpiù la fretta della colazione, lacartella che pesa di libri sba-gliati e il tono di vocedell’insegnante antipatico, e poile spiegazioni, le lezioni, i com-piti, le verifiche, le paure, i si-lenzi imbarazzanti di uno studioa volte affrettato, l’insistenzadei genitori che dicono semprele stesse cose, i fratellini imper-tinenti che vogliono sempregiocare... tutto questo non c’èpiù: adesso posso fare quelloche voglio.

Illusione! Dietro l’angoloc’è sempre un adulto preoccu-pato - giustamente - che questotempo prezioso sia trascorso inmodo proficuo. Allora, ci sono

ancora regole, orari, doveri…non si finisce mai.

Anche l’estate-vacanza èmomento indispensabile di cre-scita e di maturazione, in cui illavoro insostituibile della scuolav i e n e c o m p l e t a t o c o nl’attenzione ad altri aspetti dellavita personale di ciascuno: lecapacità, gli interessi, il tempolibero ben impiegato, la colla-borazione in famiglia… Non sipuò proprio dire che ci sia unvero tempo di riposo. Vero! Perquesto, abbiamo poi tuttal’eternità! Inoltre, il tempo è giàscandito con la costante di ungiorno settimanale che è“riposo”.

E l’estate-vacanza è sì untempo distensivo, ma non lo èsempre per tutti, e necessaria-mente non deve esserlo total-mente. C’è sempre qualcosada fare, da mettere in atto, daportare a termine; con maggiortranquillità ma sempre con pro-fitto.

Infine, ci sono delle “cose”che non possiamo mai mettereda parte. I nostri doveri di per-sone e di cristiani vanno colti-vati e custoditi anche in questotempo. Anzi, le possibilità e iltempo sono ancora maggiori.Forse mancherà la buona vo-lontà, ma per questa ci si può

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Estate significa ancheGrest, un appuntamentoche da anni raccoglie cen-tinaia di bambini perun’esperienza unica nel su-o genere, non tanto per leattività o i programmi masoprattutto per lo spiritocon cui viene vissuto e lesue finalità. Quali sono?Ce le spiega (o meglio ri-propone) Mons. MaurizioGervasoni, il Vescovo dele-gato della Pastorale Giova-nile della Lombardia.

“Carissimi ragazzi e ragaz-ze, carissimi animatori e anima-trici, carissimi sacerdoti, consa-crati e consacrate, carissimi ge-nitori e famiglie,

tutto è pronto per unanuova esperienza estiva chepossa riempire di gusto le gior-nate dei nostri oratori. Non re-

sta che accogliere l'invito!La disponibilità e il deside-

rio di esserci sono i primi passiverso un'esperienza di condivi-sione in cui prima di tutto siamochiamati a prendere parte daospiti: sedere alla tavola delGrest è frutto di un invito che ciè stato rivolto da qualcuno chetiene in modo particolare a noie che ha preparato apposita-mente un posto nel quale po-tersi incontrare.

Come vuole la tradizione,non ci limiteremo semplicemen-te ad accettare, ma abbiamosempre il desiderio di ricambia-re l'invito con un dono. Ebbene,al Grest il dono più bello è il no-stro impegno e lo nostra parte-cipazione, il nostro tempo offer-to in modo gratuito perché tuttipossano mangiare, non solopane ma anche buone relazio-ni. La metafora del Grest cometavola imbandita vuole sottoli-

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Il programma del GrestIl Grest a Tirano durerà dall’8 giugno all’8 luglio e vedrà momenti diversi comele riflessioni, il gioco insieme, le gite in montagna e al parco acquatico, le uscitein piscina e le feste.La fascia di età coinvolta sarà dalla prima elementare alla terza media (classifrequentate).Gli animatori (ragazzi delle superiori) hanno compiuto i loro incontri di formazio-ne e di programmazione per realizzare il Grest ed essere preparati al meglionella grande avventura di animazione ed educazione dei più piccoli.

Le iscrizioni sono ancora aperte presso il bar dell’Oratorio, vi aspettiamo!

Ecco il programma delle giornate:

Lunedì: laboratori, tornei, attività e giochi a squadre.Martedì: piscina (elementari), giornata speciale (medie).Mercoledì: al mattino compiti insieme; laboratori (elementari), piscina (medie).Giovedì: gita.Venerdì: sorpresa, merenda condivisa, giochi a squadre e celebrazione dellaS. Messa (ore 17.30) per bambini e genitori.

neare il suo essere occasionepropizia per generare comunitànella quale bambini e ragazzi,adolescenti ed adulti, sacerdotie laici possano vivere insiemeuna quotidianità capace di apri-re sguardi nuovi e lasciare il se-gno indelebile di una cura rice-vuta.

Anche a nome dei Vescovidelle Diocesi lombarde, deside-ro ringraziare tutti voi che pren-derete parte a questo progettocon disponibilità di tempo, e-nergie e buona volontà.

Il Grest possa essere una

grande festa cui tutti possanosentirsi invitati e accolti, nondimenticando il Signore Gesùche ha scelto un banchetto co-me luogo privilegiato dell'incon-tro con ciascuno di noi e il panecome nutrimento per la nostravita.

Di cuore vi benedico e viauguro un'estate serena!

+ Maurizio GervasoniVescovo di VigevanoDelegato per lo Pastorale Gio-vanile della Conferenza Epi-scopale Lombarda

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Dopo l’esperienza del Grest ai ragazzi delle scuole medie e supe-riori vengono proposti anche i campi estivi, occasione ancora

più intensa per vivere la fraternità e la comunione nell’allegria e nellariflessione.

Le linee guida saranno ancora il tema del Grest: “Non di solo pa-ne vive l’uomo” e il messaggio che Papa Francesco ha lasciato nellagiornata per le vocazioni 2015:

“Quando sentiamo la parola “esodo”, il nostro pensiero, va agliinizi della meravigliosa storia d’amore tra Dio e il popolo dei suoi figli.Una storia che passa attraverso i giorni drammatici della schiavitù inEgitto, la chiamata di Mosè, la liberazione e il cammino verso la terrapromessa. E’ una parabola della vita e della fede. Il passaggiodall’uomo vecchio all’uomo nuovo è un vero e proprio “esodo”, è ilcammino dell’anima cristiana e della Chiesa intera: l’orientamento de-cisivo dell’esistenza rivolta a Dio Padre. Alla radice di ogni vocazionecristiana c’è questo movimento fondamentale: lasciare sé stessi, u-scire dalla comodità e rigidità del proprio Io per centrare la no-stra vita in Gesù Cristo; abbandonare come Abramo la propria terramettendosi in cammino con fiducia, sapendo che Dio indicherà la stra-da verso la nuova terra. Questa “uscita” non è da intendersi come undisprezzo della propria vita; al contrario, chi si mette in cammino dietroGesù trova la vita in abbondanza. Tutto ciò ha la sua radice profondanell’amore che attrae e rimanda oltre sé stessi, decentra la persona,innesca «un esodo permanente dall’io chiuso in sé stesso versola sua liberazione nel dono di sé, e proprio così verso il ritrovamen-to di sé, anzi verso la scoperta di Dio”.

Il programma dei Campi. Il primo campo si terrà a San ColombanoVal Trompia dal 12 al 19 luglio, per i ragazzi di I e II media, mentre ilsecondo, sempre nello stesso luogo, dal 19 al 26 luglio, per i ragazzidi III media, I e II superiore.Il terzo campo (III-V superiore) sarà a San Benedetto del Tronto perla prima parte, (28-31 luglio) per godere un po’ di riposo dopo le fati-che estive (ma anche per meditare un po’...), e ad Assisi per la secon-da parte, l’1 e il 2 agosto, per ritemprare lo spirito sulle orme di SanFrancesco. Iscrizioni al bar dell’Oratorio (c’è ancora qualche posto).

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Bologna la dotta, la grassae la rossa. Tanti sono gli

appellativi di questa città italia-na, percorsa nei secoli da mol-te vicende e tanti personaggi.Come vicariati di Tirano e Gro-sio abbiamo deciso di indiriz-zarvi la gita di carnevale dei ra-gazzi di terza media. Infatti do-po essere stati ad Assisi dueanni fa e a Roma l’anno scorso,anche quest’anno si è volutoproporre ai ragazzi l’esperienzadi tre giorni insieme, per cono-scersi meglio in vista del per-corso del Molo 14.

Certamente Bologna nonè una classica meta di pellegri-naggi e neppure di gite scola-stiche, eppure la sua bellezza èveramente notevole e tante so-no le tracce che i santi vi hannolasciato. Proprio su queste trac-ce abbiamo impostato il nostrocammino: Petronio, Vescovospagnolo della città che l’hariorganizzata e ha costruito ilcomplesso di Santo Stefano, arimando del S. Sepolcro di Ge-rusalemme, ora celebrato nellagrande basilica; Antonio chenella città ha studiato e predi-cato; Domenico, il cui corpo ècustodito nell’omonima chiesa

e che ha visto nel centro cultu-rale bolognese un punto nevral-gico per impostare la sua azio-ne di predicazione; Luca, ricor-dato per l’immagine della Vergi-ne che la tradizione vuole attri-buita a lui e a cui i Bolognesisono molto devoti.

È così che è partito il viag-gio di 65 ragazzi dei due vica-riati accompagnati da catechi-sti, animatori e tre sacerdoti:don Romano, don Simone edon Nicola.

Il primo giorno a Bolognaè stato dedicato alla conoscen-za dei santi citati sopra e allavisita dei luoghi a loro dedicati,per sentirli meno lontani, menorelegati alle statue e ai dipinti,ma protagonisti di un’esistenzache tocca la nostra perché pro-voca e spinge a cercare sensoe direzione alla vita. Un bel tourper il centro della città eun’impegnativa salita al colle disan Luca, sotto i seicentoses-santasei archi del porticato, se-gno del serpente antico che lavergine schiaccia con i piedi.Pellegrinaggio, ma anche visitaal particolare museo delle tele-comunicazioni di Gianni Pela-galli, eclettico personaggio che

- Terza media -

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ha stupito e intrattenuto tutti da-vanti alla sua raccolta di mezzidi telecomunicazione, dal primotrasmettitore a onde radio alcomputer, passando per tele-grafi, grammofoni, radio, televi-sioni e telefoni.

Una salita alla Torre degliAsinelli era d’obbligo prima diripartire: peccato per le condi-zioni atmosferiche che nonhanno permesso di coglieregrandi panorami.

C’è da dire che, oltre lemete visitate, ad entusiasmare iragazzi è stato il clima allegro,di nuove conoscenze e di ap-profondimento delle altre; quelc l ima che fa cog l ierel’importanza dello stare insie-me, del non rinchiudersi in sè

ma lasciarci provocare dagli al-tri per quello che siamo. D’altraparte è questo uno dei filoniconduttori di questo anno delpercorso di catechesi. C’è vera-mente da augurarsi che questaricerca di compagnia, di amiciper la vita, consideri veramentela proposta dell’Amico con la amaiuscola, quel Gesù che isanti hanno incontrato e che haribaltato la loro vita, arricchen-dola e rendendola memorabileper i secoli.

Ritornando nelle nostrerealtà ridimensioniamo gli oriz-zonti e ci concentriamo suiprossimi appuntamenti, cercan-do di vivere giorno dopo giornouna rinnovata e non semprefacile familiarità.

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Noi ragazzi quattordicenni di Tirano e di tutta la diocesi di Comoci siamo trovati a Bellagio il 3 Maggio 2015 per un appunta-

mento che si ripete da anni: il MOLO 14.La nostra diocesi ha scelto l’immagine del molo,

dell’imbarcarsi, del salpare per indicare che il cammino inizia pro-prio ora e non si conclude con i sacramenti o con la fine delle scuo-le medie.

Per vivere bene questa giornata abbiamo dovuto prepararcidurante tutto quest’anno di catechismo con i vari incontri e le attivi-tà che ci sono state proposte. La modalità degli incontri ci è piaciutamolto, perché abbiamo potuto partecipare di più e intervenire: cisiamo sentiti protagonisti.

Lungo l’anno, attraverso l’immagine dell’equipaggio pronto persalpare, ci siamo conosciuti meglio, sia a livello personale sia pen-sandoci come gruppo. Abbiamo trovato per ognuno di noi una“malattia”, qualcosa che ci blocca, e la rispettiva “medicina”, un at-teggiamento positivo. Abbiamo scelto il nostro ruolonell’equipaggio, ovvero chi siamo o chi vogliamo essere.

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Nella fase dell'arruolamento abbiamo capito che tutti i ruoli so-no importanti e che l'unione fa la forza. Abbiamo capito con un'atti-vità che il nostro modo di essere suscita delle reazioni negli altri eabbiamo messo a fuoco i nostri pregi e i nostri difetti.

Attraverso l’attività del Bazar del Porto, che si è svolta a Gro-sio, ci siamo equipaggiati con vari oggetti che potevano essere utilia noi e ai nostri compagni.

Infine abbiamo scelto anche il nostro diario di bordo: su intui-zione di alcuni di noi abbiamo deciso di costruirlo a forma di busso-la. Stefano, un papà falegname, ci ha aiutato a realizzare la struttu-ra in legno, mentre noi l’abbiamo decorata disegnando quattro stra-de dai quattro punti cardinali, evidenziando il nord, rappresentatoda una croce, perché Dio è la direzione che vogliamo prendere!

All’interno della bussola ci sono quattro cassetti che indicanole esperienze più significative che abbiamo fatto in questi anni. Fo-tografie, articoli, testi e riflessioni hanno riempito i quattro argomen-ti: luoghi, celebrazioni, canzoni e attività.

Non abbiamo camminato da soli, ma abbiamo vissuto momen-ti con gli altri ragazzi del vicariato: le gite a Bologna e a Roma, ilBazar del Porto, le varie "pizzate".

La domenica del Molo 14, nonostante il tempo non sia statodalla nostra parte, abbiamo sperimentato quello che ci ha detto ilnostro vescovo all'inizio della messa: "Il volto di Gesù è la vera lu-ce, si vede anche al di là delle nuvole".Invitiamo tutti i ragazzi a prendere parte a questa iniziativa: questopercorso ci ha cambiati in bene, sia divertendoci che riflettendo. O-ra tocca a voi! Buon cammino!

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Chi vuol venire con me rin-neghi se stesso, prenda la

sua croce e mi segua (Mt.16,24). Questo versetto delVangelo ha guidato adolescenti

e giovani nel ritiro a loro dedi-cato il 28 febbraio e l’1 marzo,in preparazione alla Pasqua,per vivere al meglio il periododella Quaresima.

- Adolescenti -

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I ragazzi si sono ritrovati all’Aprica, nella casa di Santa Maria,sabato pomeriggio. L’affluenza non è stata altissima, ma la voglia divivere il ritiro ha fatto ripensare al “piccolo gregge” del Vangelo diLuca. Un gregge, quello dei discepoli di ogni tempo, che vuole sta-re con Gesù, conoscerlo di più e farsi guidare da lui.

Il tema del pomeriggio è stato il rinnegamento di sé, o meglio,un approfondimento di questo rinnegare, inteso non come buttarevia quello che siamo, ma come un saper diminuire per fare esseregli altri, ma soprattutto l’Altro, Gesù, con la sua parola e la sua ope-ra. Ai ragazzi sono stati proposti tre ambiti dove misurarsi e aprirepossibilità di rinnegamento di sé: il tempo, il denaro, le relazioni.Per ogni ambito c’erano alcune provocazioni e alcune attivazioni.Un quarto ambito è stato quello della fede, questo senza attivazioniper rimandare alla preghiera serale, con l’adorazione della croce.La fede infatti non è un ambito della vita, ma un’esperienza attra-versa tutta l’esistenza, raccogliendo le gioie e i dolori, le speranze ele disillusioni. Iragazzi sonostati invitati acompiere ungesto caroall’esperienzadi Taizè: chi-narsi, toccarela croce, ap-poggiare su diessa la fronte eaffidare la pro-pria croce,quello che inquel momento era l’aspetto più difficile, più faticoso, più doloroso.

Il ricordo lasciato ai ragazzi è stata una croce di lavagna, sullaquale segnare la propria croce: una croce che cambia con il passa-re del tempo, in base alle esperienze e alle prove che la vita ponedavanti, una croce da portare non da soli, ma sempre da affidare alSignore Gesù.

Meditazione, preghiera, ma anche divertimento: giochi, canti espazi liberi dove condividere, prestare qualche piccolo servizio econoscersi di più tra ragazzi di diverse parrocchie, ma degli stessivicariati.

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Ogni mese si riunisce la Commissione Oratorio:pubblichiamo una sintesi del verbale relativoall’incontro di aprile. Il testo completo, così comedi quelli passati e futuri, è disponibilesul sito internet dell’Oratorio.

- Commissione Oratorio -

Lo scorso 22 aprile si è riu-nita la Commissione Ora-

torio. Nella prima partedell’incontro è stata fatta unaverifica sulle attività propostenel corso dell’ultimo mese.

Durante la Quaresima èpiaciuta la distribuzione dei cu-bi e dei foglietti con gli impegni,per vivere questo tempo anchein famiglia; da valorizzare mag-giormente la raccolta viveri perla Caritas.

Con l’avvicinarsi della fe-stività della Pasqua sono statiproposti alcuni momenti di in-contro: i cresimandi e comuni-candi hanno partecipato alla S.Messa crismale a Como, assi-stendo alla consacrazione deglioli con cui riceveranno il sacra-mento della Confermazione; ichierichetti hanno partecipatoin massa al raduno vicariale esaranno invitati a servire messanon solo alla domenica ma an-

che durante la settimana e aifunerali; minore partecipazioneha raccolto invece la gita di Pa-squetta rivolta alle famiglie: davalutare per il prossimo annose riproporla con le stesse mo-dalità o coinvolgere anche lesocietà sportive.

Due serate informali han-no ottenuto una risposta moltopositiva: l’incontro con i ragazzidelle medie (oltre 60, più 30 a-nimatori), con giochi e riflessio-ne, per i quali l’Oratorio deveproporsi non solo come luogodella catechesi ma anche comesport, gioco e stare insieme;l’aperitivo-cena con i giovani(universitari e lavoratori), che èstato un’opportunità di riallac-ciare o rinforzare legami cheinevitabilmente tendono ad al-lentarsi e di programmare i suc-cessivi momenti di ritrovo (6 o 7in aggiunta alla catechesi delsabato mattina, a partire dal

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prossimo autunno).Si è poi passati a valutare

le necessità, i desideri e le pro-poste per l’immediato futuro.

Il gruppo Famiglie ha pro-posto di dedicare alla famigliala domenica degli anniversari dimatrimonio (17 maggio), orga-nizzando una giornata di festain Oratorio dopo la S. Messa ela condivisione del pranzo.

Per quanto riguarda le atti-vità estive, si riproporrà un mo-mento di conclusione dell’annodi catechesi, con la celebrazio-ne della messa nel cortiledell’Oratorio, pranzo al sacco epomeriggio di giochi: da valuta-re in base agli impegni in calen-dario quando fissare questo ap-puntamento. Il Grest durerà 4settimane e mezza e rispec-chierà il programma degli anniprecedenti, con la richiesta dicollaborazione al CAI per le gi-te in montagna e la novità dellacelebrazione della S.Messa alvenerdì, aperta anche alle fami-glie.

Sono aperte le iscrizioni,così come quelle per i CampiEstivi in montagna: i genitoridei ragazzi e gli animatori inte-ressati a partecipare ai campisaranno invitati a parlare diret-tamente con don Nicola per ca-pire le varie motivazioni.

Il CSI pone all’attenzionedella Commissione l’ipotesi dirifacimento del campo da calcio

dell’Oratorio con l’introduzionedel manto in sintetico, un pro-getto che da molti anni è incantiere ma che non si è maiconcretizzato. L’esigenza èsentita e condivisa dai varigruppi, si pone tuttavia la que-stione della copertura economi-ca dell’intervento: si proponepertanto di iniziare a valutarepossibili ipotesi di collaborazio-ne e finanziamenti, nel frattem-po il tema sarà portato e di-scusso anche in consiglio pa-storale per rendere partecipel’intera comunità.

La prossima CommissioneOratorio sarà convocata dopola stagione estiva.

Chi fa partedella Commissione Oratorio:

- Parroco (don Paolo)- Vicario (don Nicola)- Rappresentanti dei seguenti gruppi:

Volontari del bar Catechisti dell’iniziazione cristiana Suore Adolescenti (1a - 5a superiore) Giovani (universitari e lavoratori) Famiglie CSI PGS

La Commissione Oratorio ha un suorappresentante in Consiglio Pastorale.

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Da alcuni mesi nella no-stra città si sente par-

lare di un progetto di manuten-zione straordinaria del monu-mentale organo di San Martino.Come noto, le finanze della no-stra parrocchia si reggono suun delicato equilibrio e a qual-cuno può essere sembratastrana l’idea di voler intrapren-dere questo progetto.

Gli obblighi del ministro diun parroco comportano anchela custodia e mantenimento delpatrimonio storico-artistico adesso affidato. I parroci miei pre-

decessori sono stati tutti moltosensibili a questo tema:anch’io, sollecitato da alcuniestimatori, ho sentito il doveredi sondare la possibilità di unintervento a favore della nostrachiesa.

Ricco di 2.545 canne, co-struito nel 1852 dalla celebreDitta Fratelli Serassi di Berga-mo, quello della nostra parroc-chiale è in assoluto il più gran-de organo antico della provin-cia di Sondrio e sicuramentel’opera d’arte più preziosa dellaparrocchia di Tirano.

Restaurato nel 1968, dopo

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47 anni di costante utilizzo lostrumento ha risentito della pol-vere del tempo e di quelle sol-levatasi durante i recenti lavorisulle pareti interne di San Mar-tino.

È maturata così l’idea diuna manutenzione straordinariaal prezioso organo. Lo scorsogennaio, il titolare della ditta or-ganara Tamburini di Crema haeseguito un sopralluogo, evi-denziando la necessità di inter-venire nelle seguenti direzioni:

1. Rimozione della polvereche menoma la fonica (2 cm distrato di polvere);

2. Protezione preventivaanti tarlo (canne in legno estruttura);

3. Riparazione di un man-tice che perde aria;

4. Riaccordatura di tutte lecanne, la cui voce è alteratadagli sbalzi termici stagionali;

5. Ripristino delmeccanismo di sol-l e v a m e n t odell’artistico telone(oggi fuori uso).

Il costo di que-sto lavoro è di circa15.000 euro.

Il nostro “Se-rassi”, opera dei piùvalenti organari ita-liani del XIX secolo,nei suoi 163 anni divita si è conservatototalmente inaltera-

to: è uno strumento musicale diinestimabile valore. Un organonuovo, con le stesse caratteri-stiche, costerebbe non meno di400.000 euro.

Con un mese di lavoro, adopera di tre specialisti, impie-gando una cifra relativamentemodesta si ridarebbe smalto aquello che è sempre stato rico-nosciuto come uno dei vantidella nostra città, garantendonela piena fruizione anche alleprossime generazioni.

È quindi evidente comeintervenire oggi significhi ancheevitare di dover sostenere traqualche anno spese molto piùimportanti.

Nell’affrontare questa si-tuazione, la parrocchia di Tira-no si è trovata oggettivamentein difficoltà, non solo perl’importo, ma anche perché gliappelli a sostenere iniziative

“Assaggi” con i colori originali

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benefiche, missionarie o di e-mergenza umanitaria sono piut-tosto frequenti e sappiamo tuttiqual è la situazione economicagenerale del nostro tempo.

Si è scelto di cominciarerivolgendosi a banche, associa-zioni, enti e aziende come purea privati che per diret-ta conoscenza poteva-no dirsi sensibili alproblema: questo pernon “assillare” la co-munità parrocchialecon un tema certo im-portante ma non priori-tario.

L’esito di questaricerca è stato piutto-sto positivo, anche sequanto raccolto non èancora sufficiente perpoter inoltrare richie-sta di autorizzazionealla Sovrintendenza deibeni artistici della Lombardia.

Tutte le offerte raccolte so-no depositate in un appositofondo e non saranno usate peraltro fine se non quello dellamanutenzione dell’organo.

Da ultimo rendo noto chedurante i sopralluoghi sullastruttura lignea dello strumento,i restauratori hanno scopertocome originariamente la cassae la balconata fossero laccatedi bianco, verde chiaro e giallo:all’inizio del ‘900 tutto è statoricoperto di nero, alterando non

s o l o l ’ a r m o n i a v i s i v adell’organo ma di tutta la chie-sa.

Sarebbe bello riportare tut-to lo strumento al suo originariosplendore. Se questo non saràpossibile, almeno dobbiamo a-doperarci per una manutenzio-

ne conservativa.Ho già ringraziato diretta-

mente tutti gli offerenti che han-no voluto sostenere l’iniziativain modo diretto. In queste righeconfermo la mia riconoscenza,estendendola anche a coloroche hanno voluto agire in formaanonima. Inoltre la anticipo find’ora a quanti ancora vorrannocontribuire, certo che in quel“possibile dato da molti” si tro-verà quanto manca al raggiun-gimento del risultato.

Pannello del balcone. Si trova all’interno,doveva in origine vedersi dal basso.

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Carissimi,vi mando notizie della

inaugurazione e consacrazionedella nuova Chiesa parrocchia-le di Pasorapa in Bolivia.

Sabato 11 di aprile 2015l'arcivescovo emerito Mons. Ti-to Solari consacrò, assieme alvescovo Jorge Herbas, vesco-vo della Prelatura di Aiquile, lanuova chiesa parrocchiale.

È stata una festa solenne,con molta partecipazione digente e "condita" con la Misade Angelis. Purtropponon è stata possibile lapresenza del Card.Francesco Coccopal-merio, impedito per u-na malattia contratta lasettimana precedentel’inaugurazione. Lagente stava aspettandocon ansia ed aspettati-va la visita del rappre-sentante del Papa interra boliviana. Sua E-minenza Card. France-sco mi ha promessoche visiterà Pasorapa nei pros-simi mesi.

Voglio ringraziare i tiranesi

e la parrocchia San Martino,guidata da don Paolo, per l'ap-poggio spirituale ed economicoper poter realizzare questo so-gno che 3 anni fa sembravaquasi impossibile.

È una chiesa costruita conla Provvidenza. Il Signore ci èstato vicino in questi anni, rega-landoci salute, entusiasmo ebenefattori per portare avantiquesta opera.

La chiesa nuova è ancorada arredare con piccoli dettaglie buone opere d'arte: i nostri

falegnami artisticiavranno da fare inquesti anni tanteopere per dareuno stile colonialea questa chiesa.

Ringraziandovidi cuore, vi chiedoancora di aiutarmiper concluderedegnamente que-sta opera.

E se voletevenire a visitar-mi… sarete sem-

pre benvenuti!Grazie e che il Signore vi

benedica.

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i dal

la M

issi

one

di P. Stefano Mazza, parroco di Pasorapa - Bolivia

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Papa Francesco ha annunciato un Anno Santo della Mi-sericordia dall’8 dicembre 2015 al 20 novembre 2016.

Ho cercato qualche spunto che ci in-troducesse un poco alla compren-

sione di ciò che papa Francesco, indicendol’anno speciale della misericordia, delinea:“Come desidero che gli anni a venire sianointrisi di misericordia per andare incontro adogni persona portando la bontà e la tenerez-za di Dio!”.

Ho trovato interessante quanto scrivenel suo libro Enzo Bianchi “Dono e perdo-no” (Einaudi). L’autore parte dal tema deldono per segnalare e spiegare l’arte del per-dono, atteggiamento indispensabile per vive-re la misericordia verso sé e gli altri. Il donare, gratuitamente, sen-za attesa di scambio o ritorno, nasce da un movimento della perso-na, che sa dare se stessa e lo sa fare nella libertà. Così l’autore de-scrive il gesto del dono: “Il donatore si pone in una situazione im-pegnativa e rischiosa: si apre alla fiducia verso l’altro accettandol’incertezza dell’accoglienza del dono, non pensa né attende un tor-naconto. Se il dono non riceve ritorno, in ogni caso il donatore haposto un gesto eversivo: attraverso il donare ha acceso una rela-zione non generata dallo scambio, dall’utilitarismo.

Tuttavia spesso il dono può provocare una catena positiva: "iodono a te non perché tu ridoni a me, ma affinché tu doni agli altri";così chi riceve gratuitamente può desiderare a sua volta di donaregratuitamente! In fondo, se ben consideriamo, siamo tutti destinata-ri di doni ricevuti “il dono della vita che non noi, ma altri hanno deci-so, il dono della parola, alla quale altri ci hanno iniziato, il dono del-la fiducia che molti nostri compagni di vita non ci hanno fatto man-care…”. Per il cristiano la scoperta, l’esperienza che può farsi quoti-diana, del dono dell’amore di Dio, assolutamente non meritato egratuito, è il carburante per questo l’atteggiamento del "così come

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gratuitamente ho ricevuto, gratuitamente posso dare".A questo punto l’autore ci propone il tema del perdono: già

l’etimologia della parola ricorda che il perdono è donare totalmente;nel perdono c’è la perfezione del dono, il donare fino all’estremo;perdonare richiede un sacrificio di se stessi in rapporto all’altro: siperdona perché l’altro possa vivere, non essere schiacciato dallacolpa. Ma perché perdonare? Innanzitutto dobbiamo riconoscereche nello stare con gli altri, aperti a donare, inevitabilmente si fa an-che l’esperienza della non reciprocità, del rifiuto, dell’offesa immeri-tata, dell’odio. Perché nell’uomo c’è la capacità del dono, ma purel’invidia, l’ostilità, il male. Eppure per continuare a vivere con gli al-tri, a costruire con gli altri una storia ed un destino inevitabilmentecomune, il perdono si presenta come necessario, seppur tremenda-mente difficile. “Il perdono non nasce dalla conversione di colui cheha offeso, ma nasce dalla conversione di chi ha ricevuto l’offesa. Èla vittima che deve convertirsi: questa è la portata scandalosa delperdono! … il perdono dato significa che l’altro torna nel nostro o-rizzonte, l’altro verso il quale sento la responsabilità di una fraterni-tà rinnovata”. È fondamentale sottolineare che perdonare è difficile– i mass media invece banalizzano la complessità e le difficoltà in-site nel perdono quando, in occasione di eventi violenti, pongono ladomanda immediata circa la possibilità del perdono, la disponibilitàad accordarlo da parte di chi ha subito. Ma il perdono invece richie-

de tempo, riflessione, coraggio.Per farci ben comprendere cos’è il per-

dono l’autore dapprima ci dice cosa non è ilperdono: non è dimenticare l’offesa e chi l’hacompiuta. In noi c’è la capacità della memo-ria, il male che ci è stato fatto è inciso in es-sa. Il perdono aiuta non a cancellare la feritainferta, ma a curarla e cicatrizzarla. Non èscusare l’offensore scaricandolo dalla suaresponsabilità, poiché ciò in fondo cerca solol’attenuazione del nostro dolore, per poterstare tranquilli, illudendosi di non avere nemi-ci, illudendosi circa l’assenza del limite uma-no, del male. Il perdono è caratterizzato inve-ce da un cammino lungo ed impegnativo:

dapprima è necessario leggere e discernere, il più possibile nellaverità, l’offesa ricevuta – che avrà un oggettivo peso e valore, come

Letto

per

voi

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pure una soggettiva e personale ripercussione e risonanza in noi.Poi è necessaria la scelta di non seguire la tentazione sedu-

cente di vendicarci, di pareggiare i conti. Qui l’autore ammonisceche dai pensieri di rivalsa nessuno è esente, si tratta di decidere dinon assecondarli. Se guardiamo onestamente dentro noi stessi ri-conosceremo che anche in noi albergano pensieri poco nobili, mal-vagi; nella comune umanità limitata, toccata dal male, potremo cosìcomprendere l’offensore, distinguendo l’azione che ha provocato ilmale dalla persona che l’ha commesso. Saggiamente l’autore sot-tolinea che nel cammino di guarigione dal male subito può esseredi grande aiuto condividere con qualcuno la propria sofferenza; iltravaglio condiviso sarà più leggero, e si renderà possibile ancheun’interpretazione più complessiva e profonda di quanto accaduto.Solo a questo punto sarà possibile e utile manifestare concreta-mente il perdono, attraverso parole, gesti che narrano l’atto del per-dono maturato nel cuore. Ma il bello di tutto questo è che chi donail perdono fa a sé un dono! Il perdono infatti fa bene alla vittima,che esce da se stessa, conosce una pace più estesa, si sente piùlibera: dalla vendetta, dal rancore, dall’odio; libera di continuare acredere ed aver fiducia nell’altro, nella comune umanità e fraternità.

L’ultimo capitolo del libro parla della compassione: “da sem-pre l’uomo si interroga, senza trovare risposta, sull’origine e sulperché del male, ma l’unica cosa seria che si può fare contro il ma-le è praticare la compassione, il soffrire insieme”. Spiegando poiche la ragione ultima della compassione è che senza la compas-sione ci sarebbe solo la barbarie, la dissoluzione del cosmo.

Tratteggiandone le caratteristiche l’autore afferma che c’è untermine apparentato con la compassione: la misericordia. Cosìdescrive e differenzia: La misericordia è un sentimento che espri-me un forte coinvolgimento affettivo, è un sentimento del cuore perchi è nella sofferenza, è commozione delle viscere. Può essere di-stinta dalla compassione? Il sentimento è quasi lo stesso, ma nellaparola misericordia si evidenzia il "porre la miseria dell’altro nel pro-prio cuore", mentre nella compassione l’accento cadesull’atteggiamento, sulla condivisione della sofferenza. Si può peròdire che compatire e fare misericordia siano quasi sinonimi. Cosìdal dono, attraverso il perdono, siamo giunti alla misericordia cuiPapa Francesco ci spinge!

Daniela Pianta

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I componenti del centro diascolto. Nel biennio 2013-

2014 il Centro di Ascolto Cari-tas Zona Alta Valtellina - consede a Tirano - ha continuato ilproprio servizio nei Vicariati diTirano e di Grosio. Ognuna del-le dieci operatrici (nel 2014 duevolontarie si sono ritirate pertrasferimento ed una nuova si èinserita), provenienti dalle par-rocchie di Tirano, Aprica, Gro-sio, Sernio, Tovo S. Agata, èreferente di un ambito operati-vo – segreteria e gestione dati,banco alimentare, guardarobae magazzino mobili – o rappre-sentante il Centro di Ascolto neiconsigli vicariali, nel gruppodiocesano di coordinamentodei centri di ascolto, nell'istitu-zione scolastica.

Nei giorni di aperturadel Centro - lunedì dalle16 alle 18 e giovedì dalle9.30 alle 11.30 - due o treoperatrici a turno sonopresenti per l'accoglienzae l'ascolto degli utenti. An-nalisa Bergamelli assicurail coordinamento tra le va-rie componenti del Centroe cura le relazioni con laCaritas diocesana e pro-vinciale e con gli enti terri-

toriali, in particolare con l'Ufficiodi Piano e con il Comune di Ti-rano. Don Gianluca Dei Cas,parroco di Mazzo, mantiene lerelazioni tra il Centro di Ascoltoe i sacerdoti dei vicariati; parte-cipa agli incontri mensili dell'é-quipe, da lui introdotti con untempo di preghiera e di rifles-sione; è presente in qualchesezione di ascolto particolar-mente complessa.

Altri volontari collaboranoin modo continuativo o occasio-nale nei vari servizi offerti dalCentro: preparazione e conse-gna dei pacchi-viveri, raccolta edistribuzione di indumenti e dimobili, custodia e manutenzio-ne ordinaria della Casa di pri-ma accoglienza di Sondalo.Talvolta alcuni utenti del Centro

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vengono coinvolti in attività pra-tiche, a fianco dei referenti deidiversi settori.

Tutte le persone che pre-stano il loro servizio nel CentroCaritas - sia nell'ascolto sia neivari servizi - operano a titolovolontario e gratuito, motivatedalla “fede in Cristo fattosi po-vero e sempre vicino ai poverie agli esclusi”, desiderose di“essere strumenti di Dio per laliberazione e la promozione deipoveri, in modo che essi possa-no integrarsi pienamente nellasocietà” (cfr. Evangelium Gau-dium).

Gli utenti del centro di ascol-to. I colloqui che si sono svoltinei giorni di apertura del Centrodi Ascolto sono stati complessi-vamente 148 nel 2013 e 117nel 2014. Tuttavia il numerodelle persone accolte e incon-trate per i vari servizi, special-mente per la distribuzione deipacchi-viveri, degli indumenti edei mobili, è stato di gran lungasuperiore.

Le persone che si sonopresentate per la prima volta alCentro sono state 74 nel 2013e 59 nel 2014. Degli altri utenti,tornati al Centro di Ascolto nelcorso del biennio, alcuni si so-no presentati occasionalmente,soprattutto per informarsi sueventuali possibilità di lavoro,altri sono venuti con maggiore

continuità, specialmente in pre-senza di situazioni particolar-mente complesse e di non rapi-da soluzione. Spesso le proble-matiche più difficili affrontate trail 2013 e il 2014 sono state col-legate alla impossibilità dei ca-pifamiglia di trovare o mantene-re un posto di lavoro.

Per quanto riguarda le ri-sposte alle richieste presentatedirettamente dagli utenti duran-te i colloqui o avanzate dalleistituzioni civili (Ufficio di Piano,Comune), il Centro di AscoltoCaritas ha provveduto al paga-mento “una tantum” di bolletteper l'energia elettrica e di cano-ni d'affitto, per evitare la so-spensione della fornitura o l'e-secuzione dello sfratto; si è fat-to carico della fornitura di com-bustibile o di legna per riscalda-mento, specialmente per fami-glie con bambini; ha anticipatoil pagamento di abbonamentiper la frequenza della scuoladell'obbligo in altra sede, chie-dendo poi il rimborso al Comu-ne di competenza.

Le richieste di abiti e bian-cheria sono state soddisfattetramite il servizio settimanale diguardaroba, al quale sempre sisono rivolte numerose persone.Le madri di neonati sono stateindirizzate al Centro di Aiutoalla Vita di Sondrio per ricevereassistenza, alimenti ed attrez-zature adatte ai loro bambini.

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Le richieste di generi ali-mentari sono state sempre piùnumerose, anche da parte disingole persone e famiglie ita-liane. Nel corso del 2014 si so-no intensificate le iniziative del-le parrocchie, dove si sonosvolte raccolte viveri in occasio-ne dei tempi liturgici particolari(Avvento, Novena di Natale,Quaresima). Un consistentecontributo di circa 900 pacchipreconfezionati è venuto dalprogetto “Emergenza alimenta-re” promosso dalle FondazioniPro Valtellina e Tirelli. Significa-tivi sono stati i gesti di solidarie-tà compiuti da privati, che han-no offerto piccole somme di de-naro o generi alimentari apposi-tamente acquistati per gli utentidel magazzino viveri. Per unarisposta più adeguata ad alcu-ne urgenze emerse negli ultimitempi, sarebbe opportuno cheuna casa di prima accoglienzafosse presente in Tirano.

In alcuni casi di gravedifficoltà economica di al-cuni utenti, si è chiesto alleistituzioni civili competentidi condividere la nostra li-nea di intervento, che con-siste nel non dare diretta-mente denaro alla personaper evitare che ne facciaun uso sbagliato, ma diprovvedere al pagamentodi fatture o bollette o cano-ni di affitto, chiedendo,

quando possibile, una restitu-zione almeno simbolica dell'an-ticipo effettuato.

Lo sguardo al futuro. Nono-stante i limiti personali e le diffi-coltà incontrate, nel contestoattuale segnato da gravi situa-zioni nazionali e mondiali, guar-diamo con speranza al futurodel nostro Centro di AscoltoCaritas, al quale si sta affac-ciando qualche nuova persona,interessata a conoscerci e acollaborare nell'ascolto e inqualche settore operativo.

Ci hanno confortato i se-gnali di fiducia raccolti negli ulti-mi anni da parte delle istituzionicivili e delle comunità parroc-chiali. Ci incoraggiano l'esem-pio e le parole del Santo Padree pensiamo al “Giubileo dellaMisericordia” da lui annunciatocome a un'occasione privilegia-ta per compiere un cammino di“formazione alle opere di mise-ricordia”.

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Non è noto a tutti che nellacomunità parrocchiale tira-

nese esiste l’Associazione O-pera della Regalità di NostroSignore Gesù Cristo: un grup-po di persone che si ritrova unavolta al mese per un’ora di ado-razione eucaristica con medita-zione guidata da don Alberto Pa-nizza. Ma, oltre a questo mo-mento di culto alla maestà divinad i G e s ù E u c a r e s t i a ,l’Associazione si proponel’apostolato liturgico popolare,cioè promuovere la partecipazio-ne attiva e consapevole dei laicialle celebrazioni liturgiche par-rocchiali.

Quest’anno, a cinquant’annidal Concilio Vaticano II, rileggia-mo insieme la SacrosanctumConcilium, la costituzione con-ciliare sulla sacra liturgia, solen-nemente promulgata da papaPaolo VI il 4 dicembre 1963.

Per la partecipazione atti-va dei fedeli troviamo al n. 30:Per promuovere la partecipazio-ne attiva, si curino le acclama-zioni dei fedeli, le risposte, ilcanto dei salmi, le antifone, icanti, nonché le azioni e i gesti el’atteggiamento del corpo. Si os-servi anche, a tempo debito, unsacro silenzio. Ci può servire u-

na riflessione sugli aspetti da re-cuperare e una rinnovata menta-lità: la liturgia dei cristiani non èun luogo dove si va a chiederequalcosa a Dio come contropar-te, ma è soprattutto il luogo dovesi rende grazie insieme. Consa-pevoli di essere stati amati daDio, esprimiamo la gioia di que-sta esperienza, la gratitudine, laconsapevolezza di avere un Diovicino. E lo diciamo ringraziandonella gioia e nel canto; lo dicia-mo soprattutto nell’Eucarestia,che significa precisamente ren-dere grazie come espressionedella accoglienza del dono cheabbiamo ricevuto.

La Liturgia è il primo luogodell’annuncio della Parola diconversione, l’annuncio del Van-gelo di Gesù: Il Regno di Dio èvicino: convertitevi e credete alVangelo. La liturgia ripresentanell’oggi il mistero di Cristo e laChiesa vive di questo mistero: lacontemporaneità della salvezzain ogni tempo della storia. Maconoscere più a fondo riti e pre-ghiere, cioè il rituale liturgico,può essere un modo per com-prendere e celebrare meglio. Ve-diamo e riflettiamo sui vari mo-menti dell’azione liturgica:

Il canto d’ingresso: è an-

La “piena, consapevole e attiva partecipazione”del popolo cristiano alla liturgia (1)

di Giuseppe Garbellini

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nunciato da un tocco di campa-na; nelle festività un canto, ac-c o m p a g n a t o d a l s u o n odell’organo, dà inizio alla cele-brazione e favorisce l’unione deifedeli al sacerdote e ai ministriche entrano, magari processio-nalmente.

L’atto penitenziale: più chedare il perdono, essa lo implorainvocando (Kyrie, elèison, Chri-ste, elèison... Signore, pietà, Cri-sto, pietà...). Esprime una since-ra disposizione d'animo, il rico-noscimento che siamo peccatori.Ma per un vero perdono occorreassolutamente, in un altro mo-mento, confessarsi.

Il Gloria: è l’inno cantato datutta l’assemblea in piedi; radu-nata nello Spirito Santo, essarende gloria, ripete Gloria, sup-plicando Dio Padre e il Figlio(l’Agnello di Dio).

La Colletta: è la preghierache raccoglie e riunisce le diver-se domande dei fedeli in un'uni-ca preghiera; il celebrante la pre-senta a Dio come condensatodella preghiera di tutti, introdu-cendola con l’invito Preghiamo!Noi ratifichiamo con l'Amen leparole del sacerdote.

Liturgia della Parola: laSacra Scrittura costituisce lasos tanza de l l a l i t u rg ia .L’assemblea si riunisce per a-scoltare gli insegnamenti del suoDio, pronta a lasciarsi penetraredalla Parola di Dio, viva, efficacee più tagliente di una spada a

doppio filo (san Paolo agli Ebrei4,12). (La buona lettura deve es-sere preparata: prepariamo i let-tori in anticipo e non tre minutiprima della messa; ascoltiamoseduti le Letture e rispondiamocon il ritornello al Salmo respon-soriale).

L’Alleluia o Canto al Van-gelo: cantiamo l’alleluia pur trale nostre preoccupazioni; cantia-molo con speranza, per sostene-re la fatica del cammino, per vin-cere la pigrizia dell’abitudine;con gioia ascoltiamo il versettoal Vangelo: ci dice che il Cristosta per dire al suo popolo la Pa-rola di salvezza.

Il Vangelo: nelle messe so-lenni, chi proclama il Vangeloincensa pr ima tre voltel’evangeliario: al centro, a sini-stra e a destra, come un nuovosegno di venerazione e duechierichetti lo illuminano con iceri.

L'Omelia: prescritta nelledomeniche e feste di precetto,ha lo scopo di rendere attuali leletture a beneficio dell'assemble-a, perciò è sempre collegata allaParola di Dio; con un linguaggiosemplice e familiare passa an-che messaggi attuali e spessodelicati per far si che il Vangelodiventi concreto.

Il Credo: fatto di citazionibibliche, un insieme strutturato diarticoli di fede, quasi un conden-sato della fede cristiana(inchiniamoci alle parole e per

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ADOLFO: (giovane lupo = nobileguerriero, dal tedesco athavul-fus; adornato, arricchito, dal lati-no Ataulphus).- Onomastico il 17giugno: s. Adolfo (sec. VII) ve-scovo dei Paesi Bassi; il 30 giu-gno: s. Adolfo (1185-1224) ve-scovo di Osnabrück;AGATA: (buona, virtuosa, dalgreco agathés).- Onomastico il 5febbraio: s. Agata c. 235-251)vergine, martire siciliana, patro-na di Catania e delle città chesorgono ai piedi dell'Etna, arre-stò miracolosamente l'eruzionedel vulcano salvando in questomodo la popolazione. È patronadella Parrocchia di Cologna(comune di Tirano); protettricedelle balie, delle nutrici, dei tes-sitori è anche il nome di una pie-tra dura molto usata per oggettiornamentali;ALBA / ALBINO / ALBINA:

(bianca, bianco, dal latino albus).- Onomastico il 17 gennaio: s.Alba, martire in Africa; il 1° mar-zo: s. Albino (c. 468-549) mona-co, poi vescovo di Angers; il 16dicembre: s. Albina di Cesarea(238-250) vergine, martire a For-mia (Campania); per gli antichi

a cura di Giuseppe Garbellini

Questa volta desideriamo segnalare nomi che, oltre al ricordo del san-to, hanno riferimenti vari o magari non sono di tradizione cattolica,

pur essendo entrati da tempo nell’onomastica corrente (l’onomastico peri nomi non portati da nessun santo, cioè adespoti, sarà da noi indicatocome da ricordare il 1° novembre, Festa di Tutti i Santi).

Per l’alto numero di nomi da prendere in considerazione (il Martyro-logium Romanum negli anni ’80 ne elencava quasi 10.000, dal 2001 neammette al culto dei santi solo 6.538; la Bibliotheca Sanctorum in 17 vo-lumi, edita a Roma da Cittanuova, ne presenta ben 20.000), ne elenche-remo alcuni in ordine alfabetico cominciando dalla lettera A. Per la parcondicio, segnaleremo nomi femminili e nomi maschili iniziando da:

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Alba era la dea dalle rosee ditache annunciava il giorno; è quel-lo splendore velato che precedeall'orizzonte il sorgere del sole;ALDA: (vecchia esperta, anzia-na saggia, dal tedesco Ald; squi-sitamente bella, dal celtico Al-thos).- Onomastico il 18 novem-bre: s. Alda, vergine di Parigi;ALFONSO: (nobile, valoroso,dal tedesco adel+funs).- Onoma-stico il 1° agosto: s. Alfonso Ma-ria de’ Liguori (1696-1787), ve-scovo e dottore della Chiesa,protettore dei teologi;ALFREDO / ALFREDA: (guidatodal consiglio degli elfi, dal sasso-ne Aelf + Raed).- Onomastico il15 agosto: s. Alfredo (m. 874),martire e vescovo di Hildesheim;il 2 agosto: s. Alfreda (m. c.833)vergine inglese, figlia di Offa, redi Mercia e Coenthryth, mortanella badia di Crowland(Inghilterra);AMBRA: (ambra grigia, pietrafossile e colore, dall’arabo an-bar).- Onomastico: il 1° novem-bre per Tutti i Santi; è nome ri-corrente nell’arabo, ma usato initaliano nel Medioevo come no-me augurale per le bambine: latua pelle sia profumata e lumino-sa come l’ambra;AMINA: (donna fedele, che dicela verità, che si sente al sicuro,dall’arabo Aminah).- Onomasticoil 1° novembre per Tutti i Santi;Madre del profeta Amos; Aminabint Wahb è la madre di Mao-metto e il nome è molto diffuso

nei paesi arabi;ANGELICA: (messaggero di Di-o, dal greco Anghelos).- Onoma-stico il 6 dicembre: beata Ange-lica da Milazzo (m. 1599) Terzia-ria dell’Ordine di s. Francesco diPaola; il nome ricorre nell’Ariostoinnamorato di Matteo Maria Bo-iardo (1440-1494) ed è ripresoda Ludovico Ariosto (1474-1533)per l’Orlando furioso;ARIANNA: (casta, molto sacra,pura, dal greco Ariadne).- Ono-mastico il 18 settembre: s. A-rianna (sec. III) martire in Frigia(Turchia); Arianna è il nome diuna figura della mitologia greca,ovvero la figlia del re di CretaMinosse e di Pasifae. L'eroina siinnamora di Teseo e lo aiuta aduscire dal labirinto grazie ad ungomitolo di filo: il famoso filo diArianna;ARMANDO (uomo ardi todall’antico tedesco heer-mand).Onomastico il 6 febbraio: s. Ar-mando di Maastricht (c.584-c.679); il 23 gennaio: s. Arman-do abate di Saint Mairé(Francia); beato Hartmannus (m.1165), vescovo di Bressanone efondatore del convento di Nova-cella;ARTURO (pietra, dal celtico ar-tva; anche uomo orso dal celticoarto-wiros).- Onomastico il 15novembre: s. Arturo, monacobenedettino; l'8 agosto vienefesteggiato il Re Artù (Arturo)della Gran Bretagna (sec. VI)difensore della sua patria contro

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i Sassoni, fondatore dell'istituzio-ne dei «Cavalieri della TavolaRotonda»; Arturo (in greco: Ar-ktu-y-ros; in latino: Arcturus) èanche una luminosa stella vicinaalla costellazione dell’Orsa (ingreco: Arctos);ASIA: (trasparente, limpida, so-lare, dall’accadico asu = est).-Onomastico il 1° novembre perTutti i Santi; nella mitologia gre-ca è la ninfa oceanina madre diPrometeo;AMOS: (Jahvé porta, dall’ebra-ico amosyah; amore, dal latinoarcaico amos-amoris).- Onoma-stico il 31 marzo: s. Amos (sec.VIII a.C.) terzo dei profeti minoridi Israele;ATHOS: (villaggio francese diAthos e antico cognome Ato +ossum).- Il nome è ripreso,nell’800, dal personaggio imma-ginario del romanzo I tre mo-schettieri di Alessandro Dumaspadre (1802-1870); Athos o

Monte Santo in Grecia è una Re-pubblica monastica autonomasede di numerosi monasteri(sec. X-XVI);AUGUSTA: (maestosa, venera-bile, dal verbo latino augere= in-nalzare) è la forma femminile delnome latino Augustus.- Onoma-stico il 27 marzo: s. Augusta diSerravalle (n. 410), vergine emartire; il 22 agosto è festa pa-tronale a Vittorio Veneto;AURELIA: (splendente, da radi-ce sabina aurus).- Onomastico il25 settembre: s. Aurelia vergi-ne, martire ad Anagni con s. Ne-omisia; il 15 ottobre: s. Aureliadi Strasburgo, vergine; la gensAurelia era un'antica famiglia ro-mana a cui il popolo romano a-veva offerto un terreno per faresacrifici al Sole;AURORA: (brillare, far luce, dallatino arcaico ausosa e dalla di-vinità sabina Ausel).- Onomasti-co il 20 ottobre: s. Aurora (con ilnome di Orora) veneratanell’Isola di Mann; il 7 dicembre:beata suor Aurora Lopez Gonza-les (1850-1936), martire a Mon-cloa-Aravaca (Madrid);AZZURRA: (azzurro splendente,colore del cielo sereno, dal per-siano antico lajvard = il lapislaz-zuli, lazvard = lo zaffiro).- Ono-mastico il 1° novembre, per Tuttii Santi; il nome è stato portatoalla ribalta dall’omonimo scafo di12 metri che ha partecipato con icolori italiani all'America's Cupnel 1983.

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S i potrebbe riassumere con le parole “Ilbello che fa bene” la festa della scuola

Giardino d’Infanzia di Tirano svoltasi nelpomeriggio di martedì 12 maggio. A conclu-sione di un anno ricco di attività e laboratoriche ha visto bambini e maestre impegnatisul tema dell’Expo, la Fondazione ha orga-nizzato una grande festa a cui hanno parte-cipato i bambini con le loro famiglie e gli exalunni dell’asilo.

Le insegnanti della scuola dell’infanziaparitaria di Tirano e Madonna, insieme conla coordinatrice suor Francesca e la direttri-ce suor Pierangela, hanno lavorato per novemesi sul progetto dell’Expo facendo cono-scere ai bambini i prodotti tipici del territoriotiranese. Compagni di viaggio di questa e-

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sperienza didattica ed educati-va sono stati Frullo, un perso-naggio fantastico creato con ifrutti coltivati nella terre valtelli-nesi, e Pizzò, un pizzoccheroformato bambino.

I bambini si sono mossiall’interno del territorio e insie-me alle insegnanti sono andatia vedere in prima persona dovee come si svolgono le coltiva-zioni dei prodotti tipici valtelline-

si. Il progetto si è concluso conla presentazione di uno spetta-colo proprio sul tema dell’Expo,che i bambini hanno messo inscena sabato 16 maggiopresso la sala del CinemaMignon.

Ma le buone notizie nonfiniscono qui. In occasionedella festa dell’asilo è statoi n a u g u r a t o i l f i o r eall’occhiello del progetto:l’albero “Energia per la vita”del Giardino d’Infanzia, unacostruzione metallica offertadall’Officina dei Fratelli Ma-

gro che riproduce la forma deltronco e dei rami con appesimedaglioni contenenti i nomidei 45 bambini della scuola cheda settembre passeranno allaprimaria. L’opera realizzata è ilrisultato visibile di una collabo-razione straordinaria tra lascuola dell’infanzia e l’istitutoprofessionale di Tirano. I ragaz-zi dell’IPIA hanno collaboratoalla realizzazione fresando imedaglioni che da un lato pre-sentano il nome dei bambini edell’altro riportano l’immagine diFrullo. «Uno dei momenti piùbelli è stato quando i bambinidella scuola dell’infanzia sonoandati in visita all’istituto pro-fessionale – ha spiegato la co-ordinatrice dell’asilo, suor Fran-cesca -. I bambini venivanoportati a gruppi di quindici neilaboratori per vedere come ve-nivano realizzati i medaglioni,mentre gli altri aspettavano inclasse intrattenuti dai ragazzidell’IPIA, che con l’aiuto della

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lavagna interattiva e di internet lihanno fatti ballare e divertire. È statoun momento davvero significativoper tutti». Ma, di nuovo, le buone no-tizie non finiscono qui.

La festa del Giardino d’Infanziaè stata la festa della condivisione edell’inclusione, un vero progetto disinergia educativa. Non si conta ilnumero di volontari che gratuitamen-te ha dato una mano per la riuscitadella festa. Speciale la presenza del-la Banda cittadina che ha rallegratol’atmosfera con le sue note squillanti.Gustoso l’aiuto offerto dalla Confra-ternita del Chisciöl che ha preparatoil rinomato piatto per grandi e piccini.Dolce il servizio offerto da Lollipopche ha confezionato crêpe alla nutel-la per tutti. Festosa la mela omaggioofferta da Melavì in ricordo della giornata. Creativo il contributo del-la cooperativa San Michele che ha allestito una tavola artistica uti-lizzando i pezzotti e richiamando i prodotti tipici tiranesi. Divertentee un po’ scanzonata la presenza del trampoliere-educatore Meco,figura di rilievo nell’allestimento del progetto didattico.

«Con questa festa è stato dimostrato che quando c’è bisognoTirano risponde – ha dichiarato suor Francesca -. Non ci aspettava-mo un’affluenza simile di persone: c’erano tantissime famiglie di exalunni. Tirano è stata coinvolta a tutti i livelli e non possiamo cheessere contenti del risultato».

«La presenza dell’albero “Energia per la vita” renderà facilepensare alle generazioni di bambini che sono passate da questoGiardino dell’Infanzia e che qui hanno ricevuto quel bene educativoche dà energia alla vita – ha concluso la direttrice, suor Pierangela-. Nel bicentenario dalla nascita di don Bosco, fondatore di unospecifico sistema educativo al quale tutte noi qui ci ispiriamo, cisembra importante affermare che per la sostenibilità e il futuro delpianeta due sono le scommesse vincenti: la scelta educativa e ilprotagonismo dei giovani».

Camilla Pitino

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Nell’anno dedicato alla Vita Consacrata, eccoalcuni pensieri della Superiore Generale MadreYvonne Reungoat delle nostre suore pubblicatisul quotidiano Avvenire del 31 gennaio 2015.

La festa di don Bosco, nell’anno bicentenario della sua nascita,ci offre una nuova occasione per riflettere sulla nostra missio-

ne di Figlie di Maria Ausiliatrice al servizio dei giovani. A loro il pre-te di Valdocco ha dedicato, con una generosità estrema e una ge-nialità educativa, tutta la sua vita.

Li ha resi protagonisti attivi delle sue comunità della società incui li ha lanciati come buoni cristiani e onesti cittadini. Ancora oggi igiovani sono, per noi educatori, i soggetti preferenziali della nostraazione educativa. Come comunità educanti ci impegniamo a starein mezzo ad essi con simpatia, interesse, affetto. A loro apriamo lenostre case per offrire ascolto, attenzione, collaborazione. Ma an-diamo anche loro incontro sulle strade, fino nelle periferie sociali edesistenziali, come don Bosco li ha cercati e aiutati proprio ai margi-ni di Torino.

Pensando ai «nuovi»g i o v a n i , d u r a n t el’Assemblea mondialedel nostro Istituto che siè svolta da settembre anovembre dello scorsoanno, suore e laici cis i a m o c h i e s t i :«Riusciamo a mettercisulla stessa lunghezzad’onda delle giovani ge-nerazioni? Siamo credi-bili quando entriamo in

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relazione con loro?». Sono interrogativi a cui cerchiamo di dare ri-sposte concrete, con la preoccupazione di offrire ai giovani gli stru-menti per imparare a comunicare senza violenza, a perdere senzadesiderio di vendetta, a vincere senza schiacciare.

Con i giovani ci impegniamo a fare dei nostri ambienti educati-vi luoghi dove si apprende ad entrare in relazione, a fare passi diriconciliazione, a uscire dalla spirale della competizione; dove gliadulti vivono ciò che chiedono e testimoniano ciò che proclamano aparole. Desideriamo creare spazi di gioia e di accoglienza, luoghi diattenzione ai più fragili, di amicizia e fiducia reciproca, ambienti do-ve la difesa dei diritti umani e dei beni comuni si intreccia con il vi-vere quotidiano coerente e si esprime nella relazione educativa.

Come educatori ed educatrici entriamo nell’ambiente digitalecon simpatia ma anche con una presenza che vuole educareall’uso attento e intelligente di questo «nuovo bene comune» e pro-muovere la cultura della fraternità solidale e della pace. I giovani cichiedono uno sguardo pieno di benevolenza, di fiducia e amicizia edi non aver paura di loro. Intendono essere interlocutori attivi in am-bienti dove vi sia spazio per il dialogo, si viva lo spirito di famiglia esi respiri l’amorevolezza educativa.

Esprimono, anche senza saperlo, sete e fame di spiritualità.Chiedono a noi Figlie di Maria Ausiliatrice di essere felici della no-stra vocazione e di testimoniare la gioia di essere la presenza vivadi Dio. Ci sono anche, tra loro, quelli che sono delusi dalla vita, sco-raggiati dalla mancanza di attenzione della società nei loro confron-ti. Su di loro concentriamo il meglio delle nostre forze, per accoglie-re il loro grido di vita a cui hanno diritto e che vogliono onorare conil loro impegno. Ci attende un futuro educativo inedito, tutto da in-ventare. Lo faremo con la fantasia, il cuore e la passione educativadi don Bosco. Noi insieme ai giovani che sono alla ricerca della feli-cità e di un senso da dare alla vita, che sfiduciati non riescono più asognare. Il futuro è di chi ha delle ali per volare alto, un cuore peramare e servire, uno sguardo limpido capace di contemplare la bel-lezza. Proprio come ha insegnato con le parole e i fatti quel donBosco che a 200 anni dalla nascita continua ad essere «giovaneper i giovani».

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Missionario appartenente alla Congrega-zione dei Figli di Maria fondata dal beatoDon Lodovico Pavoni, Padre Pietro eranato a Ravoledo di Grosio il 26 settem-bre 1925. Fu ordinato sacerdote a 28anni nel 1953 e l’anno seguente fu invia-to in Brasile, dove trascorse, tranne unaparentesi di sei anni in Spagna presso ilseminario di Valladolid, tutti i suoi 62 an-ni di vita missionaria: operò a Belo Hori-zonte, Patos de Minas, Porto Alegre eVittoria, dove è deceduto il 4 maggio2015.

Pur non essendo tiranese di nascita lofu d’adozione, in quanto periodicamente,quando rientrava dal Brasile, risiedevanella nostra parrocchia, dove abitavanouna sorella e un fratello, tuttora vivente.

di Giovanni Marchesi

La Congregazione dei Figli di MariaLa congregazione dei Figli di Maria Immacolata sorse a Brescia tra il 1818 e il1821 ad opera di Lodovico Pavoni (1784-1849) per il “ricovero educativo dellafanciullezza abbandonata”.L'opera, un “collegio d'arti”, forniva assistenza, educazione morale e formazioneprofessionale ai giovani senza famiglia o trascurati dai genitori: i laboratori dell'i-stituto offrivano ai ragazzi la possibilità di ottenere qualifiche professionali in undi-ci campi, tra cui l’arte tipografica (l'attività editoriale darà vita alla casa editriceÀncora). Il modello del collegio-laboratorio ideato da Pavoni ebbe un grande suc-cesso e venne riproposto da altri sacerdoti: Giuseppe Benedetto Cottolengo lointrodusse nell'orfanotrofio della Piccola Casa della Divina Provvidenza, don Gio-vanni Bosco nell'oratorio di Valdocco, Giovanni Cocchi e Leonardo Murialdo nelCollegio Artigianelli di Torino.I pavoniani svolgono un'attività essenzialmente educativa, a favore di ragazzidisadattati, dei tossicodipendenti, dei figli degli emigrati, degli audiolesi. Sonopresenti in Europa, centro e sud America e in Eritrea.

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Sistema Informativo Parrocchiale

Hanno iniziato la vita cristiana con il Battesimo

8. 4 aprile Brenda Vitale di Pietro e Rosaria La China

9. 3 maggio Stefano Leone Rinaldi di Diegoe Caterina Lucia De Campo

10. 3 maggio Alberto Caligari di Alessio e Cinzia Bombardieri11. 3 maggio Nicola Savoldelli di Carlo e Michela Laffranchi12. 3 maggio Leo Bellotti di Ivano e Veronica Moranduzzo13. 3 maggio Mattia Della Franca di Luca e Federica Zazzi14. 3 maggio Federica De Filippi di Lino e Tiziana Gorgoglione15. 3 maggio Chiara Botti di Mario Martino e Lorenza Mottalini

Hanno concluso la vita terrena

24. 09 marzo Natalina Cabassi di anni 9125. 15 marzo Elsa Tavelli di anni 9926. 16 marzo Biagina Nigretti di anni 8627. 18 marzo Laura Fanny Bombardieri di anni 9428. 19 marzo Giacomo Tocci di anni 9529. 21 marzo Maria Pasquinoli di anni 6530. 22 marzo Giacomina Bellesini di anni 7831. 31 marzo Flaminio Bettonagli di anni 90

32. 07 aprile Andreina Bernardina Mazza di anni 9133. 19 aprile Edda Maria Vilma De Gasperi di anni 8934. 22 aprile Rosaria Rinaldi di anni 6035. 23 aprile Maria Angela Taroni di anni 8536. 24 aprile Giorgio Martino Spada di anni 7237. 24 aprile Adriano Rizzi di anni 7138. 24 aprile Vaifro Pedretti di anni 8539. 25 aprile Emilia (Milly) Cella di anni 8440. 25 aprile Alfonso Del Simone di anni 92

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41. 12 maggio Giuliana Maria Perego di anni 8942. 16 maggio Samuele Bonetti di anni 3143. 19 maggio Maria Corvi di anni 82

Hanno celebrato il matrimonio cristiano

01. 14 marzo Fabio Gotti e Federica Bendotti

ENTRATE dal 3 marzo al 18 maggio 2015Da Questue celebrazioni: € 4.407,56Da Candele votive: € 2.153,89Da Funerali: € 2.170,00Da Battesimi: € 850,00Da Cresima-Comunione: € 1.685,00Da Benedizioni Famiglie: € 4.326,00Da Anniversari Matrimonio: € 740,00Da Mercatino: € 3.142,60 e 110 Fr.Da Privati: € 2.100,00

Un Grazie speciale a quanti si sono presi a cuore l’allestimento del mercati-no di domenica 17 maggio, impegnando giornate intere nella preparazione.In merito alle donazioni per il restauro dell’Organo della Chiesa di San Mar-tino, ringraziando fin da ora mi prefiggo di parlarne in seguito. Don Paolo

Visita Anziani e AmmalatiLe Persone anziane che non escono di casa o gli Ammalati che desidera-no una visita del sacerdote comunichino in parrocchia il loro desiderio. Te-lefonare al numero 0342 701342: don Paolo, don Nicola o don Alberto sipremuniranno di far visita.Anche per la zona di Madonna sarebbe bene comunicare in parrocchia. Ilparroco trasmetterà ai sacerdoti impegnati in Santuario di prestare atten-zione alle persone richiedenti.

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a cura di LIDIA ROBUSTELLI

In tale piccola frazione di paese,sulle colline alle porte di Como, lachiesa parrocchiale di S.ta MariaAssunta dal 27 novembre 2000 èsantuario della Santissima TrinitàMisericordia. Il termine finale nonè aggettivo ma il nome della Trini-tà stessa. Dal 1° ottobre 2000 c'èun'esperienza mistica intensa cheha coinvolto un fedele: Gioacchi-no Genovese, uomo schivo, inse-gnante di musica e direttore delcoro "Regina Pacis". In alcunecircostanze e momenti di preghie-ra, una voce interiore gli chiede dipregare per determinate personeo di incontrarle, per rivelare lorofatti legati alla salute spirituale ecorporale. Nell'aprile 2010 il ve-

scovo Coletti ha istituito una commissione di studio per esaminare dei segni corre-lati (l'altare maggiore ha trasudato acqua e ci sono state apparizioni mariane) e lerivelazioni del "messaggero", trascritte in 3 voluminosi dossier. Le visioni intellettualiriguardano anche l'Eucaristia, il sacerdozio ministeriale e la famiglia. Non si è regi-strato nulla di contrario alla dottrina e alla morale cattolica. Numerose le vocazionidi speciale consacrazione in parrocchia. Siamo in attesa di un giudizio ufficiale dellaChiesa. In ogni modo, il ruolo delle rivelazioni private è di aiutare a vivere più piena-mente, in una determinata epoca storica, la rivelazione definitiva di Cristo.

ORIZZONTALI: 1. Lo sono le ricchezze terrene rispetto ai tesori da accumulare in Cielo(Matteo 6,20). 4. Un piano del periodo Giurassico. 7. L'aeroporto di Cagliari. 8. La depo-se Celestino V. 12. La bocca di Cicerone. 13. Una specialità a base di gelatina. 15. Pro-vò le gioie dell'Eden. 16. Donna idolatrata. 17. L'autore norvegese de "La donna delmare". 19. Dovrebbe connotare il cristiano, a motivo della Resurrezione di Cristo! 21.Addormentarsi all'inizio… 22. Capo di zulù. 23. Istituto Urbanistico. 25. Un famoso poe-ma di Esiodo. 27. Iniz. di Tigrini (1535ca-1591), sacerdote e maestro di cappella nelDuomo di Arezzo. 28. Tunica introdotta nei parametri sacri da Silvestro VI, indossata dadiaconi e vescovi.

VERTICALI: 1. Vi morì Cristoforo Colombo. 2. Lo grida l'arbitro di tennis. 3. Paradiso diAtene e Roma antiche. 4. I numi protettori della casa. 5. Il nome della Miranda. 6. Titoloe appellativo di riguardo riservato al Papa. 10. Lo è un abito troppo scollato. 12. Nelqual posto. 14. Compenso, retribuzione. 15. Un biblico ghiottone. 18. Musicò una cele-bre "Carmen". 20. Paroletta che ne fa risparmiare diverse altre. 24. Le vocali in busta.26. Il centro del Creato. 27. In mezzo ai fuochi.

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Sommario - GIUGNO 2015

p. 3. Equilibri da ricercare? Non serve... - don Paolo Busato

p. 5. Consegna dei decreti del vescovo in restituzione alla visita pastoralep. 9. I Sacramenti della Cresima e della Prima Comunione - Catechiste

p. 13. Festa degli anniversari di matrimoniop. 15. La Via Crucis in Quaresima - don Paolo Busato

p. 16. I Rosari itineranti nelle contrade - don Paolo Busato

p. 18. La vacanza per i ragazzi - don Paolo Busato

p. 19. Tutti a tavola! Grest 2015p. 21. I Campi Estivi: una proposta per crescere - don Nicola

p. 22. Con il vicariato in gita a Bologna - don Nicola

p. 24. Molo 14: si salpa! - ragazzi del Molo 14

p. 25. Ritiro di Quaresima: prendiamo la nostra croce e seguiamolop. 27. Verbale Commissione Oratorio - Aprilep. 29. Manutenzione straordinaria all’organo della chiesa di San Martino

- don Paolo Busato

p. 32. La consacrazione della Chiesa di Pasorapa - Padre Stefano Mazza

p. 34. Prepariamoci all’anno della Misericordia - Daniela Pianta

p. 37. Centro di ascolto Caritas - zona Alta ValtellinaRelazione sociale 2013-14

p. 40. La “piena, consapevole e attiva partecipazione” del popolo cristianoalla liturgia - Giuseppe Garbellini

p. 42. I nostri nomi (6) - Giuseppe Garbellini

p. 45. Giardino d’Infanzia in festa per Expo - Camilla Pitino

p. 48. Educare oggi sull’esempio di don Boscop. 50. In ricordo di Padre Pietro Cusini - Giovanni Marchesi

p. 51. Ufficio Anagrafe 2015p. 53. Giochiamo insieme - Lidia Robustelli

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Le Campanedi S. Martino

N 2. SECONDO TRIMESTRE - GIUGNO 2015Trimestrale della Parrocchia di San Martino in Tirano

Per telefonarci: 0342 70 13 42Per cambio indirizzo abbonamenti: 349 006 07 55

DirettorePAOLO BUSATO

Direttore responsabileERCOLE ANDREA PIANI

Direzione e redazioneCASA PARROCCHIALEPIAZZA SAN MARTINO, 123037 TIRANO

StampaTIPOGRAFIA PETRUZIO

- questo numero è stato stampato in 700 copie -02 GIUGNO 2015

………………………………………………………

Sottoscrivil’abbonamento annuale a:

Le Campanedi S. Martino

20,00 euroconto correntepostale n. 10365237

Registrazionedel Tribunale di Sondrio N. 22/1953del Registro di Stampa

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PrevostoDon Paolo Busato

tel. 0342 701342cel. [email protected]

CollaboratoreDon Alberto Panizza

tel. 0342 701362

Vicario ParrocchialeDon Nicola Schivalocchi

tel. 0342 701369

ResidenteDon Renzo Maranta

tel. 0342 704636

SantuarioMadonna di Tirano

tel. 0342 701203

Suore M. Ausiliatricetel. 0342 706330

Siti internetwww.parrocchiatirano.ithttp://oratoriotirano.wordpress.com

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Grest 2015Da lunedì 8 giugno a mercoledì 8 luglio.Tutti i giorni da lunedì al venerdì, dalle 14alle 18 in Oratorio. Vi aspettiamo!

Campi Estivi

I Campo - 1a-2a mediaDal 12 al 19 luglioa San Colombano Val Trompia (Bs)

II Campo - 3a media, 1a-2a sup.Dal 19 al 26 luglioa San Colombano Val Trompia (Bs)

III Campo - 3a-4a-5a superioreDal 28 luglio al 2 agostoA S. Benedetto del Tronto e Assisi

Festa di San GaetanoVenerdì 7 agosto a Trivigno,con processione e celebrazionedella S. Messa.

Conclusione anno catechisticoDomenica 7 giugno, ore 10.30: celebrazionedella S. Messa nel cortile dell’Oratorio.A seguire, pranzo al sacco e giochi insieme.

Estate insieme!