11
Sanctae Gravinensis Ecclesiae Epis GIULIO RICCI 1575 – 1581 La nobile famiglia Ricci fin d esercitare pubbliche magistr grazie ai capitani, letterati, p Da Domenico Ricci e Selvagg Flaminio, Franco e Giulio. Albero G scopi dal secolo XIV è stata annoverata tra le rature nella città di Fermo (AP), dove g politici e religiosi della stirpe. gia Morroni, sposi nel 1529, nacquero Genealogico famiglia Ricci - Fermo Biblioteca e più antiche ad godeva degli onori Porzia, Fabio,

GIULIO RICCI · Sanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi 1575 luglio 16 , Professione di fede di mons. Giulio Ricci , Roma Archivio Storico Capitolino Gravina era governata civilmente

  • Upload
    others

  • View
    4

  • Download
    1

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: GIULIO RICCI · Sanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi 1575 luglio 16 , Professione di fede di mons. Giulio Ricci , Roma Archivio Storico Capitolino Gravina era governata civilmente

Sanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi

GIULIO RICCI1575 – 1581

La nobile famiglia Ricci fin dal secolo XIV è stata annoverata tra le più antiche adesercitare pubbliche magistrature nella città di Fermo (AP), dove godeva degli onorigrazie ai capitani, letterati, politici e religiosi della stirpe.

Da Domenico Ricci e Selvaggia Morroni, sposi nel 1529, nacquero Porzia, Fabio,Flaminio, Franco e Giulio.

Albero Genealogico famiglia Ricci - Fermo Biblioteca

Sanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi

GIULIO RICCI1575 – 1581

La nobile famiglia Ricci fin dal secolo XIV è stata annoverata tra le più antiche adesercitare pubbliche magistrature nella città di Fermo (AP), dove godeva degli onorigrazie ai capitani, letterati, politici e religiosi della stirpe.

Da Domenico Ricci e Selvaggia Morroni, sposi nel 1529, nacquero Porzia, Fabio,Flaminio, Franco e Giulio.

Albero Genealogico famiglia Ricci - Fermo Biblioteca

Sanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi

GIULIO RICCI1575 – 1581

La nobile famiglia Ricci fin dal secolo XIV è stata annoverata tra le più antiche adesercitare pubbliche magistrature nella città di Fermo (AP), dove godeva degli onorigrazie ai capitani, letterati, politici e religiosi della stirpe.

Da Domenico Ricci e Selvaggia Morroni, sposi nel 1529, nacquero Porzia, Fabio,Flaminio, Franco e Giulio.

Albero Genealogico famiglia Ricci - Fermo Biblioteca

Page 2: GIULIO RICCI · Sanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi 1575 luglio 16 , Professione di fede di mons. Giulio Ricci , Roma Archivio Storico Capitolino Gravina era governata civilmente

Sanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi

Flaminio e Giulio abbracciarono la vita religiosa.

Flaminio, oratoriano, morto in odore di santità, rinunciò alla carica di vescovo a cuilo aveva nominato Clemente VIII1; fu amico fraterno di San Filippo Neri cheaccompagnava spesso nella sua missione e lo sostituì come Generale dellaCongregazione alla sua morte.2

Anonimo – Estasi di San Filippo Neri, (copia da Guido Reni) sec. XVIIGravina, Basilica Cattedrale

Giulio, protetto da Carlo Borromeo, sotto Sisto V fu vicegerente di Roma.

1Il fratello Flaminio entrato a far parte della Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri nel 1578 divenne subito, per le sue doti, tra i più noti e famosi della nascente comunità. Da S. Filippo

stesso fu scelto a deputato della Congregazione, più tardi nel 1592 fu mandato superiore alla Casa di Napoli e dopo la morte del Santo fu proposto Generale.

2Non è da escludere e ci piace immaginare che San Filippo sia venuto a Gravina insieme al fratello del nostro vescovo magari per una visita di cortesia.

Page 3: GIULIO RICCI · Sanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi 1575 luglio 16 , Professione di fede di mons. Giulio Ricci , Roma Archivio Storico Capitolino Gravina era governata civilmente

Sanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi

Il 29 ottobre 1555, diplomatosi in Diritto Canonico e Cesareo presso l'Università diBologna con somma lode, fu iscritto nell'albo dei dottori e insegnò a Bologna lediscipline canoniche e civili:

"nam primo libros iuris canonici et civili clausos, mox et apertos, eidem in manibuspraebuerunt et praebuit. Secundum birectum seu diadema doctorale capiti eiusdemd. Iulii imposuerunt ac imposuit. Itemque tertio, anulo aureo nomine scientiarumiuris canonici et civilis desponsaverunt et desponsavit. Illi pacis osculum magistralicum benedictione feliciter exhibendo, ut idem d. Iulius, doctor egregius, siclaureatus et insignitus, feliceter coronetur in patria etc. Datum et actum Bononiae,in sacrario veteri ecclesiae etc.".

1555 ottobre 29 BolognaDiploma in Diritto Canonico di Giulio Ricci

Roma Archivio Capitolino

Nel concistoro del 23 gennaio 1572 su proposta del card. Flavio Orsini fu promossovescovo dal Papa Gregorio XIII nella Sede di Muro Lucano3, succedendo al vescovoFilesio.

Ebbe amicizia e corrispondenza con il card. Federico Borromeo.

Nel concistoro del 9 maggio 1575 fu trasferito nella Sede episcopale di Gravina:

”Tum cardinalis Ursinus proposuit translationem Julii Riccii episcopi murani adecclesiam gravinensem iam vacantem, et fui expedita…..”

Il 16 luglio 1575 emise la professione di fede in presenza di Marc'Antonio Pescaraarcivescovo di Corsano.

3Muro Lucano è un altro feudo della famiglia Orsini di Gravina

Page 4: GIULIO RICCI · Sanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi 1575 luglio 16 , Professione di fede di mons. Giulio Ricci , Roma Archivio Storico Capitolino Gravina era governata civilmente

Sanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi

1575 luglio 16 , Professione di fede di mons. Giulio Ricci , Roma Archivio Storico Capitolino

Gravina era governata civilmente nel suo periodo da duca Ferdinando II Orsini.4

Lavinia Fontana (1552 – 1614)Ritratto del Duca Ferdinando Orsini

4Ferdinando II aveva sposato in prime nozze donna Virginia della Rovere dei duchi di Urbino, ed in seconde nozze (dopo la morte della prima moglie) donna Costanza Gesualdo, figlia del principe di Venosa.Sanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi

1575 luglio 16 , Professione di fede di mons. Giulio Ricci , Roma Archivio Storico Capitolino

Gravina era governata civilmente nel suo periodo da duca Ferdinando II Orsini.4

Lavinia Fontana (1552 – 1614)Ritratto del Duca Ferdinando Orsini

4Ferdinando II aveva sposato in prime nozze donna Virginia della Rovere dei duchi di Urbino, ed in seconde nozze (dopo la morte della prima moglie) donna Costanza Gesualdo, figlia del principe di Venosa.Sanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi

1575 luglio 16 , Professione di fede di mons. Giulio Ricci , Roma Archivio Storico Capitolino

Gravina era governata civilmente nel suo periodo da duca Ferdinando II Orsini.4

Lavinia Fontana (1552 – 1614)Ritratto del Duca Ferdinando Orsini

4Ferdinando II aveva sposato in prime nozze donna Virginia della Rovere dei duchi di Urbino, ed in seconde nozze (dopo la morte della prima moglie) donna Costanza Gesualdo, figlia del principe di Venosa.

Page 5: GIULIO RICCI · Sanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi 1575 luglio 16 , Professione di fede di mons. Giulio Ricci , Roma Archivio Storico Capitolino Gravina era governata civilmente

Sanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi

Nel settembre 1575 fu chiamato a redimere le controversie create tra l’Università diRomagnano ed il barone feudatario per problemi di rendite; nonostante in queiperiodi si stipulassero nuovi statuti e capitolazioni, il barone venne meno agliaccordi creando nuovi contenziosi risolti felicemente per entrambe le parti dalvescovo di Gravina.

Nella seduta del Capitolo Cattedrale di Gravina del 27 dicembre 1576 gli fuassegnata una somma in denaro.

Prese possesso per procura e probabilmente venne in Gravina la prima volta nel1577 da Roma dove aveva acquistato il palazzo del cardinale Guido Ascanio Sforza.

Del suo operato nella nostra città si conoscono due Visite Pastorali, nel 1577 e nel1579.

Nel 1579 Lucio Francullo e Francesco Deserto di Gravina chiesero al Riccil'affidamento della chiesa rupestre di San Basilio Magno per poterla restaurare e edaprirla al culto , motivati dal fatto della sepoltura di parenti nella chiesa. Il vescovodiede il suo assenso richiedendo l'istituzione di un beneficio ed un tempo massimodi sei mesi per i restauri.

ZT (XVI sec.)Fanciulla in preghieraDipinto irreperibile, già nell’Episcopio di Gravina

Page 6: GIULIO RICCI · Sanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi 1575 luglio 16 , Professione di fede di mons. Giulio Ricci , Roma Archivio Storico Capitolino Gravina era governata civilmente

Sanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi

Da Gravina scrisse al fratello Flaminio circa le reliquie possedute dalla Chiesa diFermo5;

“ Molto Reverendo Fratello Carissimo et honoratissimo con questa vi mando la notula delle reliquie et per megliodire de Corpi santi de questa città. Il giorno prossimo di S. Domenico passato, mons. vescovo (Domenico Pinellivescovo di Fermo) , et io le vedemmo tutte, et maggior certezza non se n'è potuto haver di questa : In SanFrancesco de conventuali cè un corpo che se ne dice del Beato Adammo discepolo di S. Francesco, ma io non lotrovo nominato nelle sue conformità tra gl'altri et poi non è cannonizzato. In dette conformità trovo alcuni Beaticompagni di S. Francesco come da Morigliano, et da Fallaroni vederò informarmi se li lor corpi sono in detti luoghi,ma non c'è cannonizzatione, però credo non occorrerà parlarne coe anche del Santo Giovanni da Fermo che èall'Averna come honoratamente se ne scrive in dette conformità, et da Santo Antonino nella terza aprte della suahistoria, et se n'ha da far commemoratione da chi non sia cannonizzato, certo questo lo merita come da la sua vitasi può vedere, et qui nella Città non c'è altro corpo o, testa de santi, ma altre reliquie, che non occorre farnementione. Alla mia d'hoggi non m'occorre dir altro se non che quanto al zio Honoratio non mancarò di far quanto

5Negli anni 1580 - 1582 erano in un stato già avanzato i lavori per la compilazione del martirologio romano, e come da varie parti e da varie chiese, diocesi, pervenivano domande e preghiere per

inserirvi i propri santi . Qualcosa di simile avvenne anche a Fermo per iniziativa e opera del padre Ricci, confratello e amico di Cesare Baronio che era uno dei principali collaboratori di quell'impresa.Roma richiese l'invio delle memorie e documenti in merito a Santi fermani ed in quella circostanza, come attesta la lettera, il vescovo di Fermo insieme al vescovo di Gravina, in quei giorni a Fermosua patria, fecero un'accurata visita alle reliquie dei santi della città e ne stesero un elenco.

Gravina, Chiesa rupestreSan Basilio Magno

Sanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi

Da Gravina scrisse al fratello Flaminio circa le reliquie possedute dalla Chiesa diFermo5;

“ Molto Reverendo Fratello Carissimo et honoratissimo con questa vi mando la notula delle reliquie et per megliodire de Corpi santi de questa città. Il giorno prossimo di S. Domenico passato, mons. vescovo (Domenico Pinellivescovo di Fermo) , et io le vedemmo tutte, et maggior certezza non se n'è potuto haver di questa : In SanFrancesco de conventuali cè un corpo che se ne dice del Beato Adammo discepolo di S. Francesco, ma io non lotrovo nominato nelle sue conformità tra gl'altri et poi non è cannonizzato. In dette conformità trovo alcuni Beaticompagni di S. Francesco come da Morigliano, et da Fallaroni vederò informarmi se li lor corpi sono in detti luoghi,ma non c'è cannonizzatione, però credo non occorrerà parlarne coe anche del Santo Giovanni da Fermo che èall'Averna come honoratamente se ne scrive in dette conformità, et da Santo Antonino nella terza aprte della suahistoria, et se n'ha da far commemoratione da chi non sia cannonizzato, certo questo lo merita come da la sua vitasi può vedere, et qui nella Città non c'è altro corpo o, testa de santi, ma altre reliquie, che non occorre farnementione. Alla mia d'hoggi non m'occorre dir altro se non che quanto al zio Honoratio non mancarò di far quanto

5Negli anni 1580 - 1582 erano in un stato già avanzato i lavori per la compilazione del martirologio romano, e come da varie parti e da varie chiese, diocesi, pervenivano domande e preghiere per

inserirvi i propri santi . Qualcosa di simile avvenne anche a Fermo per iniziativa e opera del padre Ricci, confratello e amico di Cesare Baronio che era uno dei principali collaboratori di quell'impresa.Roma richiese l'invio delle memorie e documenti in merito a Santi fermani ed in quella circostanza, come attesta la lettera, il vescovo di Fermo insieme al vescovo di Gravina, in quei giorni a Fermosua patria, fecero un'accurata visita alle reliquie dei santi della città e ne stesero un elenco.

Gravina, Chiesa rupestreSan Basilio Magno

Sanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi

Da Gravina scrisse al fratello Flaminio circa le reliquie possedute dalla Chiesa diFermo5;

“ Molto Reverendo Fratello Carissimo et honoratissimo con questa vi mando la notula delle reliquie et per megliodire de Corpi santi de questa città. Il giorno prossimo di S. Domenico passato, mons. vescovo (Domenico Pinellivescovo di Fermo) , et io le vedemmo tutte, et maggior certezza non se n'è potuto haver di questa : In SanFrancesco de conventuali cè un corpo che se ne dice del Beato Adammo discepolo di S. Francesco, ma io non lotrovo nominato nelle sue conformità tra gl'altri et poi non è cannonizzato. In dette conformità trovo alcuni Beaticompagni di S. Francesco come da Morigliano, et da Fallaroni vederò informarmi se li lor corpi sono in detti luoghi,ma non c'è cannonizzatione, però credo non occorrerà parlarne coe anche del Santo Giovanni da Fermo che èall'Averna come honoratamente se ne scrive in dette conformità, et da Santo Antonino nella terza aprte della suahistoria, et se n'ha da far commemoratione da chi non sia cannonizzato, certo questo lo merita come da la sua vitasi può vedere, et qui nella Città non c'è altro corpo o, testa de santi, ma altre reliquie, che non occorre farnementione. Alla mia d'hoggi non m'occorre dir altro se non che quanto al zio Honoratio non mancarò di far quanto

5Negli anni 1580 - 1582 erano in un stato già avanzato i lavori per la compilazione del martirologio romano, e come da varie parti e da varie chiese, diocesi, pervenivano domande e preghiere per

inserirvi i propri santi . Qualcosa di simile avvenne anche a Fermo per iniziativa e opera del padre Ricci, confratello e amico di Cesare Baronio che era uno dei principali collaboratori di quell'impresa.Roma richiese l'invio delle memorie e documenti in merito a Santi fermani ed in quella circostanza, come attesta la lettera, il vescovo di Fermo insieme al vescovo di Gravina, in quei giorni a Fermosua patria, fecero un'accurata visita alle reliquie dei santi della città e ne stesero un elenco.

Gravina, Chiesa rupestreSan Basilio Magno

Page 7: GIULIO RICCI · Sanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi 1575 luglio 16 , Professione di fede di mons. Giulio Ricci , Roma Archivio Storico Capitolino Gravina era governata civilmente

Sanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi

potrò, senò alla venuta mia si potrà vedere di farci maggior sforzo. Vi saluto a nome de tutti di casa, et la cognataCatarina Iddio lodato è guarita. Bacio le mani a tutti cotesti Reverendi Padri, et prego a tutti ogni vero et continuobene.Di Fermo alli V d''Agosto nell'1581.

Della R.V.amorevolissimo Fratello. Il vescovo di Gravina

Firma autografa mons. Giulio RicciGravina, Archivio Unico Diocesano

1580 documento autografomons. Giulio Ricci

Gravina,Archivio Unico Diocesano

Page 8: GIULIO RICCI · Sanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi 1575 luglio 16 , Professione di fede di mons. Giulio Ricci , Roma Archivio Storico Capitolino Gravina era governata civilmente

Sanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi

Capitello sec. XVIGravina, Basilica Cattedrale

Il 13 novembre 1581 fu trasferito nella Sede di Teramo dove celebrò un Sinodo eistituì il Seminario nei locali ubicati accanto alla basilica di S. Maria Aprutiense,abitati anche da S. Berardo.

In seguito ad un episodio che provocò la morte di un seminarista ucciso da un suocompagno di studi, il Seminario fu chiuso.

Nei mesi di giugno e luglio 1587 in Roma presiedette il Capitolo dell’Ordine religiosoOspedalieri di San Giovanni di Dio nella veste di vicegerente del card. Savelli vicariodi Roma.

Page 9: GIULIO RICCI · Sanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi 1575 luglio 16 , Professione di fede di mons. Giulio Ricci , Roma Archivio Storico Capitolino Gravina era governata civilmente

Sanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi

Sempre nella veste di vicegerente del Savelli, da Papa Sisto V fu incaricato di istituireil processo propedeutico alla canonizzazione di Felice da Cantalice frate cappuccino;egli stesso presiedette alcune commissioni d’inchiesta.

Il Coleti scrive lodando la pietà di mons. Giulio6 aggiungendo che al numero elevatodi preti ne preferiva pochi, ma dotti e buoni.

Ebbe qualche dissenso con i canonici del Capitolo di Teramo 7 per cui, nel 1591, siritirò in Campli (TE) dove morì nel luglio 1592.

Campli (TE) Chiesa di Santa Maria in Platea – Particolare Navata centrale

Fu sepolto a spese del comune in una tomba terragna vicino al battistero dellachiesa di Santa Maria in Platea a Campli.8

6Si legge che nel giugno 1583 una violenta gradinata aveva distrutto i raccolti nei dintorni di Teramo e il buon vescovo Ricci, per placare la divina giustizia per tre giorni consecutivi, insieme al clero

ed al popolo, si recò processionalmente a visitare il SS. Sacramento esposto nelle chiese principali con una croce sulle spalle

7i suoi contrasti con il Capitolo derivavano dal conferimento dei privilegi e da una vertenza tra Campli, Giulianova e Civitella del Tronto circa la «seconda Sedia», con la conseguente

scissione dell’adiratissima Campli nel 1588 e sua erezione in diocesi dodici anni dopo, e l’accesa reazione di Civitella del Tronto, che, aspirando anch’essa al privilegio della «secondaSedia», aveva fatto pervenire al nostro vescovo Ricci un appassionato memoriale. cfr. Giulianova 1508-1688 di Sandro Galantini

Oltre a ciò il Ricci doveva assistere alla mortificante e incoercibile erosione della giurisdizione vescovile – con tutto un portato di lunghe e talvolta violente dispute, destinate e radicalizzarsi diqui a non molto - cagionata sia dalla sottrazione di numerose parrocchie aprutine per privilegiare la nuova diocesi di Montalto delle Marche voluta da Sisto V, sia dalla pretesa di patronato da

parte degli Acquaviva su tutti i benefici semplici e su molti curati[58] .

8 La lapide posta su piano di calpestio è stata rimossa per motivi di conservazione e posta verticalmente su di una pareteSanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi

Sempre nella veste di vicegerente del Savelli, da Papa Sisto V fu incaricato di istituireil processo propedeutico alla canonizzazione di Felice da Cantalice frate cappuccino;egli stesso presiedette alcune commissioni d’inchiesta.

Il Coleti scrive lodando la pietà di mons. Giulio6 aggiungendo che al numero elevatodi preti ne preferiva pochi, ma dotti e buoni.

Ebbe qualche dissenso con i canonici del Capitolo di Teramo 7 per cui, nel 1591, siritirò in Campli (TE) dove morì nel luglio 1592.

Campli (TE) Chiesa di Santa Maria in Platea – Particolare Navata centrale

Fu sepolto a spese del comune in una tomba terragna vicino al battistero dellachiesa di Santa Maria in Platea a Campli.8

6Si legge che nel giugno 1583 una violenta gradinata aveva distrutto i raccolti nei dintorni di Teramo e il buon vescovo Ricci, per placare la divina giustizia per tre giorni consecutivi, insieme al clero

ed al popolo, si recò processionalmente a visitare il SS. Sacramento esposto nelle chiese principali con una croce sulle spalle

7i suoi contrasti con il Capitolo derivavano dal conferimento dei privilegi e da una vertenza tra Campli, Giulianova e Civitella del Tronto circa la «seconda Sedia», con la conseguente

scissione dell’adiratissima Campli nel 1588 e sua erezione in diocesi dodici anni dopo, e l’accesa reazione di Civitella del Tronto, che, aspirando anch’essa al privilegio della «secondaSedia», aveva fatto pervenire al nostro vescovo Ricci un appassionato memoriale. cfr. Giulianova 1508-1688 di Sandro Galantini

Oltre a ciò il Ricci doveva assistere alla mortificante e incoercibile erosione della giurisdizione vescovile – con tutto un portato di lunghe e talvolta violente dispute, destinate e radicalizzarsi diqui a non molto - cagionata sia dalla sottrazione di numerose parrocchie aprutine per privilegiare la nuova diocesi di Montalto delle Marche voluta da Sisto V, sia dalla pretesa di patronato da

parte degli Acquaviva su tutti i benefici semplici e su molti curati[58] .

8 La lapide posta su piano di calpestio è stata rimossa per motivi di conservazione e posta verticalmente su di una pareteSanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi

Sempre nella veste di vicegerente del Savelli, da Papa Sisto V fu incaricato di istituireil processo propedeutico alla canonizzazione di Felice da Cantalice frate cappuccino;egli stesso presiedette alcune commissioni d’inchiesta.

Il Coleti scrive lodando la pietà di mons. Giulio6 aggiungendo che al numero elevatodi preti ne preferiva pochi, ma dotti e buoni.

Ebbe qualche dissenso con i canonici del Capitolo di Teramo 7 per cui, nel 1591, siritirò in Campli (TE) dove morì nel luglio 1592.

Campli (TE) Chiesa di Santa Maria in Platea – Particolare Navata centrale

Fu sepolto a spese del comune in una tomba terragna vicino al battistero dellachiesa di Santa Maria in Platea a Campli.8

6Si legge che nel giugno 1583 una violenta gradinata aveva distrutto i raccolti nei dintorni di Teramo e il buon vescovo Ricci, per placare la divina giustizia per tre giorni consecutivi, insieme al clero

ed al popolo, si recò processionalmente a visitare il SS. Sacramento esposto nelle chiese principali con una croce sulle spalle

7i suoi contrasti con il Capitolo derivavano dal conferimento dei privilegi e da una vertenza tra Campli, Giulianova e Civitella del Tronto circa la «seconda Sedia», con la conseguente

scissione dell’adiratissima Campli nel 1588 e sua erezione in diocesi dodici anni dopo, e l’accesa reazione di Civitella del Tronto, che, aspirando anch’essa al privilegio della «secondaSedia», aveva fatto pervenire al nostro vescovo Ricci un appassionato memoriale. cfr. Giulianova 1508-1688 di Sandro Galantini

Oltre a ciò il Ricci doveva assistere alla mortificante e incoercibile erosione della giurisdizione vescovile – con tutto un portato di lunghe e talvolta violente dispute, destinate e radicalizzarsi diqui a non molto - cagionata sia dalla sottrazione di numerose parrocchie aprutine per privilegiare la nuova diocesi di Montalto delle Marche voluta da Sisto V, sia dalla pretesa di patronato da

parte degli Acquaviva su tutti i benefici semplici e su molti curati[58] .

8 La lapide posta su piano di calpestio è stata rimossa per motivi di conservazione e posta verticalmente su di una parete

Page 10: GIULIO RICCI · Sanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi 1575 luglio 16 , Professione di fede di mons. Giulio Ricci , Roma Archivio Storico Capitolino Gravina era governata civilmente

Sanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi

Campli (TE) Chiesa di Santa Maria in Platea – Tomba di Mons. Giulio Ricci

Page 11: GIULIO RICCI · Sanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi 1575 luglio 16 , Professione di fede di mons. Giulio Ricci , Roma Archivio Storico Capitolino Gravina era governata civilmente

Sanctae Gravinensis Ecclesiae Episcopi

Bibliografia

- AAVV Ad Claras Aquas prope Florentiam, in Anacleta Franciscana 1967- Archivum franciscanum historicum 1967- Assante F. Romagnano Famiglie feudali e società contadina in età moderna,Napoli,Giannini,1999- Cargnoni C. ; Agudo I. ; Toppi F.S. I frati cappuccini: documenti e testimonianze del primo secolo, vol. 2-3 1988

- Casino A. I vescovi di Gravina Mezzina, 1982- D’agostino M. – Raguso F. Gravina San Basilio Magno al Piaggio Tragni Altamura 1999

- Fagiolo M. Sisto V Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato 1992

- Marciano Memorie Historiche della Congregazione dell’Oratorio De Bonis Napoli 1693

- Martuscelli L. Numistrone e Muro Lucano Stab. tip. R. Pesole, 1896- Melchiorri S. Annales Minorum tomus XXI Aureli Giuseppe Ancona 1844

- Ordine Ospedaliero San Giovanni di Dio Bullarium totius ordinis hospitalaris S. Joannis de Deo Tip. Rev.Camera Apostolica Roma 1724

- Ponzetti G. Elenchus chronicus vicariorum urbis in spiritualibus Roma 1797

- Prete Serafino Agiografia Fermana Una lettera inedita del vescovo di Gravina al P. Flaminio Ricci, 1581 in StudiaPicena, vol 17, 1942

- Ricci G. Vita di San Filippo Neri appresso Francesco Tizzoni Roma 1678

- Santoro G. A. Diario concistoriale in Studi e Documenti di storia e diritto Tip. Poliglotta Roma 1903

- Vinci E. - Gli uomini illustri della città di Fermo

Fondi archivistiche

Biblioteca Comunale Fermo, Fondo manoscritti, araldica, cartella famiglia Ricci

Le notizie e le immagini contenute in queste pagine non si ritengono essere esaustive, qualora chiunque è in possesso di notizie,

documenti ed immagini sulla figura del vescovo di Gravina Giulio Ricci può inviarle a

[email protected]

ultimo aggiornamento 14 marzo 2014 www.benedetto13.it