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Giuseppe Celi IEG 2006 Lezione 2 Differenze internazionali nella tecnologia e vantaggio comparato

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Giuseppe CeliIEG 2006

Lezione 2

Differenze internazionali nella tecnologia e vantaggio comparato

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Piano della lezione L’analisi del vantaggio (di costo) assoluto

Vantaggio assoluto: evidenza empirica

L’analisi del vantaggio comparato attraverso il modello di Ricardo FPP in autarchia La ragione di scambio internazionale e i vantaggi del

commercio internazionale Differenze salariali internazionali

Vantaggio comparato: evidenza empirica

FPP mondiale

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Le cause del commercio internazionale Un metodo conveniente per investigare sulle cause del commercio

internazionale è immaginare un mondo in cui vi sia assenza di commercio (no trade situation)

Cinque condizioni di uniformità tra paesi garantiscono l’assenza di commercio:

a) Identiche funzioni di produzione

b) Stesse dotazioni relative fattoriali

c) Rendimenti costanti di scala

d) Preferenze omogenee

e) Assenza di distorsioni (tasse, sussidi, concorrenza imperfetta)

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Le cause del commercio internazionale

Se una di queste condizioni non è rispettata, vi sarà commercio internazionale. Ognuna di queste condizioni, allora, letta al contrario, rappresenta una causa del commercio internazionale

Dal punto di vista metodologico, è utile concentrarsi su ciascuna determinante del commercio internazionale presa in isolamento e analizzata attraverso uno specifico modello.

Nella lezione di oggi, guarderemo alle differenze tecnologiche tra paesi (differenti funzioni di produzione)

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Le ipotesi del modello ricardiano

Noi consideremo il modello ricardiano, un modello 2X2X1 (due paesi, due prodotti e un unico fattore produttivo, il lavoro), in cui le differenze nella tecnologia tra paesi sono espresse dalle differenze nella produttività del lavoro (la quantità di prodotto ottenibile da una unità di lavoro il cui reciproco è il coefficiente di lavoro per unità di prodotto)

Assumiamo rendimenti costanti di scala. Data l’esistenza di un unico fattore produttivo, questa ipotesi implica una frontiera delle possibilità produttive di tipo lineare

La stessa ipotesi di un unico fattore produttivo implica che la seconda condizione di “no trade” (stesse dotazioni relative fattoriali) non è violata.

Infine imponiamo le rimanenti condizioni di “no trade”: identiche preferenze e assenza di distorsioni

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L’analisi del vantaggio (di costo) assoluto

Prima di analizzare il concetto di vantaggio comparato alla base del modello ricardiano, è utile soffermarsi sul concetto di vantaggio assoluto già espresso da Adam Smith: a livello individuale, la crescente specializzazione impone di concentrarsi sulle produzioni in cui l’individuo è più efficiente (costo opportunità più basso); allo stesso modo, il commercio internazionale permette ai paesi di concentrarsi sulle produzioni in cui ciascun paese è più efficiente (costo opportunità più basso)

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Vantaggio assoluto: un esempio

Supponiamo di avere: 2 paesi: USA e Giappone 2 beni: cibo e automobili 1 fattore: lavoro RCS (rendimenti costanti di scala) mobilità fattoriale tra settori ma non tra paesi concorrenza perfetta assenza di costi di trasporto coefficienti di lavoro per unità di

prodotto (apice e pedice si riferiscono rispettivamente al paese e al bene, scritti in inglese). Per l’ipotesi di RCS, i coefficienti non differiscono al variare della scala della produzione; possono però differire tra paesi.

J

C

J

F

US

C

US

Faaaa ,,,

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Table 2.1 Productivity table; labor required to produce 1 unit of output

General specification Example

Food Cars Food Cars

USA USFa

USCa USA 2 8

Japan JFa J

Ca Japan 3 6

Vantaggio assoluto: un esempio

Nota che gli USA sono più efficienti nella produzione di cibo (il coefficiente è pari a 2 lavoratori contro i 3 del Giappone) mentre il Giappone è più efficiente nella produzione di automobili (il coefficiente è pari 6 lavoratori contro gli 8 degli USA). In autarchia, entrambi i paesi produrranno entrambi i beni se i consumatori domandano sia cibo che automobili

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Vantaggio assoluto: un esempio

• Secondo il principio del vantaggio assoluto di Adam Smith, entrambi e paesi possono trarre vantaggio dal commercio internazionale attraverso la specializzazione: gli Usa producendo più cibo e il Giappone producendo più automobili

• Supponiamo che gli USA producano un’automobile in meno: questo implica che 8 lavoratori sono ora disponibili per produrre 4 unità di cibo in più (8/2). Assumiamo, comunque, che gli USA vogliano continuare a consumare lo stesso numero di automobili di prima (dovranno importare un’auto dal Giappone).

• Per tenere la produzione mondiale di automobili costante, il Giappone dovrebbe produrre un’automobile in più. Questo richiede 6 lavoratori in più che vengono sottratti alla produzione di cibo che subisce, pertanto, una contrazione di 2 unità (6/3).

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Δ output USA

Δ output Giappone

Δ output

mondiale

automobili –1 +1 0

cibo +4 –2 +2

Vantaggio assoluto: un esempio

Alla fine, il commercio internazionale porterà ad un incremento nella produzione mondiale

La produzione extra di cibo rappresenta il vantaggio potenziale del commercio. La divisione dei vantaggi del commercio tra i due paesi dipenderà dalla ragione di scambio internazionale

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Vantaggio assoluto: l’evidenza empirica

Fonte dei dati: per il v.a. Unido (International Yearbook for Industrial Statistics, 1996); per i tassi di cambio, IMF (International Financial Statistics Yearbook, 1999); per l’occupazione, ILO (Yearbook of Labour Statistics, 1999). La classificazione dei settori è sulla base della nomenclatura ISIC (International Standard Industrial Classification). Nota la definizione di tecnologia: in questo caso, in termini di prodotto per unità di lavoro (che è il reciproco del coefficiente di lavoro per unità di prodotto)

Table 2.2 Value added per employed person per year (US $, 1990)

Food (311/2) Transport equipment

(384)

USA 82,337 77,582

Japan 48,273 81,928

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Table 2.3 Exports and imports; Food and Transport equipment (mill. US $, 1998)

Food (0+22+29+4) Transport equipment

(78+79)

Export from USA to

Japan

9,286 8,018

Import in USA from

Japan

419 34,682

Vantaggio assoluto: l’evidenza empirica

Fonte dei dati: OECD, Foreign Trade by Commodities

L’evidenza empirica riferita all’esempio di cibo e automobili nel caso di USA e Giappone sembra confermare il principio del vantaggio assoluto di Smith

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Ma non tutti i settori soddisfano il vantaggio assoluto

-20

-10

0

10

20

0 50 100 150 200

Productivity ratio (Japan/USA); %

US

A e

xpor

t (%

) -

US

A im

port

(%

)

food

carsmachinery

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          Japan/USA USA USA  

category name       productivity ratio export (%) - import (%)

314 Tobacco       38.99   3.21    

322/3 Wearing apparel and leather products       38.99   1.13    

311/2 Food products       58.63   15.71    

385 Professional and scientific equipment 61.29   2.04    

321 Textiles       72.70   0.47    

382/3 Machinery     73.20   -17.58    

313 Beverages       81.90   0.46    

353/4 Petroleum and coal products       88.47   1.03    

324 Footwear       92.70   0.20    

355 Rubber products     93.05   -0.72    

356 Plastic products     96.67   0.36    

341/2 Paper and printing products   100.53   1.59    

361/2/9 Non-metallic mineral products       102.34   -0.05    

384 Transport equipment       105.60   -13.87    

381 Fabricated metal products       108.63   -0.79    

332 Furniture       112.90   0.49    

390 Other manufacturing industries       114.41   0.49    

372 Non-ferrous metals     125.24   0.56    

351/2 Chemicals     127.09   4.65    

331 Wood products     145.82   2.75    

371 Iron and steel       170.22   -2.12    

Ma non tutti i settori soddisfano il vantaggio assoluto

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Misurare il vantaggio comparato: l’indice di Balassa

Due approcci:

1. Sviluppo della teoria successiva verifica empirica finalizzata a controllare se I flussi commerciali sono consistenti con la teoria

2. Verifica dal punto di vista empirico di quali sono i settori esportatori “forti” Sviluppo di una teoria consistente con l’evidenza empirica

Adottando il secondo approccio, con quale strumento è possibile stabilire la “forza” dei settori esportatori?

L’indice di Balassa è un indice di vantaggio comparato “rivelato” (Revealed Comparative Advantage )

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normalizerpaesedelniesportazionellejindustriadellquotaApaesedelniesportazionellejindustriadellquota

BI A

j ''

Misurare il vantaggio comparato: l’indice di Balassa

L’indice di Balassa è costruito come:

Se , il paese A ha un vantaggio comparato nell’industria j

1A

jBI

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d. Italy

0

2

4

6

8

1970 1980 1990

Footw ear

Leather & Products

1

Italia e Finlandia: indice di Balassa nei due settori “più forti”c. Finland

0

2

4

6

8

10

12

1970 1980 1990

Paper & Products

Wood Products

1

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USA e Giappone: indice di Balassa nei due settori “più forti”

b. Japan

0

1

2

3

1970 1980 1990

Electrical Machinery

Professional Goods

1

a. United States

0

1

2

3

4

1970 1980 1990

Tobacco

Professional Goods

1

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Italy  

Footwear Leather & Products

7.50 2.19

7.05 2.06

6.74 2.17

7.09 2.34

7.12 2.41

6.80 2.77

7.19 2.75

7.04 2.94

7.04 3.05

6.99 3.03

7.00 2.95

6.97 2.99

7.33 3.31

7.31 3.55

7.44 3.95

7.08 4.11

6.76 3.97

6.51 3.89

6.53 4.21

6.44 4.34

6.24 4.29

6.07 4.18

5.94 4.21

5.94 4.48

5.96 4.84

5.88 4.89

5.62 4.87

Finland  

Paper & ProductsWood Products

10.73 10.09

11.23 10.37

10.97 8.45

11.16 8.70

9.89 9.61

10.73 8.15

9.71 7.69

9.40 7.80

10.45 8.40

10.14 8.71

9.62 9.58

9.22 8.29

9.34 7.67

9.34 6.93

9.38 6.63

9.92 6.37

9.60 6.67

9.24 6.56

9.47 6.37

9.29 5.71

9.22 6.08

9.93 6.25

9.78 5.95

9.72 5.92

8.94 6.38

7.90 5.84

7.83 5.15

1970

1971

1972

1973

1974

1975

1976

1977

1978

1979

1980

1981

1982

1983

1984

1985

1986

1987

1988

1989

1990

1991

1992

1993

1994

1995

1996

United States  

Tobacco Professional Goods

2.29 1.49  

2.45 1.49  

2.45 1.49  

2.24 1.45  

2.22 1.46  

2.00 1.40  

2.41 1.43  

2.53 1.45  

2.24 1.44  

2.14 1.46  

2.04 1.40  

2.06 1.40  

2.14 1.51  

2.13 1.49  

2.19 1.44  

3.32 1.51  

3.38 1.53  

3.55 1.46  

3.50 1.39  

3.51 1.38  

3.55 1.36  

3.01 1.37  

2.80 1.37  

2.68 1.36  

3.08 1.35  

3.03 1.36  

2.73 1.40  

Japan  

Electrical Machinery

Professional Goods

1.92 1.41

1.85 1.34

1.96 1.50

1.95 1.52

1.61 1.43

1.58 1.38

1.88 1.53

1.80 1.68

1.85 1.78

2.00 1.88

2.08 1.79

2.13 1.73

2.03 1.60

2.13 1.64

2.20 1.60

2.17 1.59

2.09 1.59

2.09 1.60

2.11 1.63

2.10 1.67

2.05 1.67

2.02 1.65

1.95 1.56

1.83 1.53

1.85 1.58

1.86 1.68

1.77 1.69

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E se un paese non detiene alcun vantaggio assoluto in termini di produttività del lavoro in alcun settore?

Nell’esempio precedente relativo all’interscambio tra USA e Giappone, la specializzazione da parte di ciascun paese nella produzione in cui deteneva un vantaggio assoluto in termini di produttività consentiva un potenziale aumento di benessere per entrambi i paesi.

Ora chiediamoci se il commercio internazionale è ancora benefico nel caso in cui un paese non ha alcun vantaggio assoluto in alcuna produzione. Recentemente, duecento anni dopo Adam Smith, lo storico Paul Kennedy ha affermato: “What if there is nothing you can produce more cheaply or efficiently than anywhere else, except by constantly cutting labour costs?”

La preoccupazione di Kennedy è fondata? Per rispondere a questa domanda dobbiamo guardare al modello ricardiano basato sul principio del vantaggio comparato

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Vantaggio comparato: un esempio

Supponiamo di avere: 2 paesi: UE e Kenya 2 beni: cibo e prodotti chimici 1 fattore: lavoro RCS (rendimenti costanti di scala) mobilità fattoriale tra settori ma non tra paesi concorrenza perfetta assenza di costi di trasporto coefficienti di lavoro per unità di

prodotto (apice e pedice si riferiscono rispettivamente al paese e al bene, scritti in inglese). Per l’ipotesi di RCS, i coefficienti non differiscono al variare della scala della produzione; possono però differire tra paesi.

J

C

J

F

US

C

US

Faaaa ,,,

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Giuseppe CeliIEG 2006

Vantaggio comparato: un esempio

Table 3.1 Productivity table; labor required to produce 1 unit of output

General specification Example

Food Chemicals Food Chemicals

EU EUFa

EUCa EU 2 8

Kenya KFa K

Ca Kenya 4 24

Nota che l’UE ha un vantaggio assoluto di costo in entrambe le

produzioni: è 2 volte più produttiva rispetto al Kenya nel settore del cibo e 3 volte più produttiva rispetto al Kenya nel settore della chimica. In autarchia, entrambi i paesi produrranno entrambi i beni se i consumatori domandano sia cibo che automobili

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Giuseppe CeliIEG 2006

Vantaggio comparato: un esempio

• Secondo il principio del vantaggio comparato di Ricardo, entrambi e paesi possono trarre vantaggio dal commercio internazionale attraverso la specializzazione: il Kenya producendo più cibo e l’UE producendo più prodotti chimici

• Supponiamo che il Kenya produca un’unità in meno di prodotti chimici: questo implica che 24 lavoratori sono ora disponibili per produrre 6 unità di cibo in più (24/4). Assumiamo, comunque, che il Kenya voglia continuare a consumare lo stesso numero di prodotti chimici di prima (dovrà importare un’unità di prodotti chimici dall’UE).

• Per tenere la produzione mondiale di prodotti chimici costante, l’UE dovrebbe produrre un’unità in più di prodotti chimici. Questo richiede 8 lavoratori in più che vengono sottratti alla produzione di cibo che subisce, pertanto, una contrazione di 4 unità (8/2).

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Giuseppe CeliIEG 2006

Vantaggio comparato: un esempio

Alla fine, anche in questo caso, il commercio internazionale porterà ad un incremento nella produzione mondiale

La produzione extra di cibo rappresenta il vantaggio potenziale del commercio. La divisione dei vantaggi del commercio tra i due paesi dipenderà dalla ragione di scambio internazionale. Vediamo in che modo.

Δ output

Kenya

Δ output

UE

Δ output

mondiale

Chimica –1 +1 0

Cibo +6 -4 +2

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Frontiera delle possibilità produttive e autarchia

Ricordiamo che la FPP rappresenta tutte le possibili combinazioni di punti efficienti di produzione dati i fattori produttivi utilizzabili e lo stato della tecnologia

I dati della seguente tabella, unitamente a quelli sulla produttività, ci permettono di tracciare le FPP nei due paesi

Table 3.2 Total labor available and maximum production levels

Total labor Maximum production

available Food Chemicals

EU 200 EU 100 25

Kenya 120 Kenya 30 5

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Chemicals

Food

100

25

UE fpp

30

5

Kenya ppf

Pendenza UE fpp= acEU/aF

EU=8/2=4

Pendenza Kenya fpp= acK/aF

K=24/4=6

Frontiera delle possibilità produttive e autarchia

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Giuseppe CeliIEG 2006

Chemicals

Food

100

25

UE fpp

30

5

Kenya fpp

Ragione di scambio internazionale=p*= 4.8

120

6.25

Ragione di scambio internazionale e i vantaggi del commercio (a)

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Giuseppe CeliIEG 2006

Chemicals

Food

100

25

UE fpp

30

5

Kenya fpp

Ragione di scambio internazionale=p*= 4

120

7.5

Ragione di scambio internazionale e i vantaggi del commercio (b)

Page 29: Giuseppe Celi IEG 2006 Lezione 2 Differenze internazionali nella tecnologia e vantaggio comparato

Giuseppe CeliIEG 2006 Chemicals

Food

100

25

UE fpp

30

5

Kenya fpp

Ragione di scambio internazionale=p*= 6

150

Ragione di scambio internazionale e i vantaggi del commercio (c)

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Ragione di scambio internazionale e distribuzione dei vantaggi del commercio

Come si è visto, anche nel caso in cui un paese avesse svantaggi assoluti in entrambe le produzioni, differenze tra i due paesi nei prezzi di autarchia (differenze espresse dalle diverse inclinazioni delle rispettive fpp) sono sufficienti a generare un potenziale vantaggio del commercio internazionale.

La distribuzione dei vantaggi del commercio internazionale dipenderà dalla ragione di scambio internazionale: se questa si colloca in posizione intermedia rispetto ai prezzi di autarchia dei due paesi, entrambi i paesi trarranno vantaggio dal commercio internazionale

Dato che i paesi grandi influenzano la ragione di scambio internazionale nella direzione dei propri prezzi di autarchia, i vantaggi del commercio internazionali saranno minori per tali paesi

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Costi comparati, costi assoluti e differenze salariali internazionali

Si è visto che il vantaggio comparato e non quello assoluto è cruciale nel determinare il commercio internazionale e i suoi vantaggi.

In ogni caso, il vantaggio assoluto in termini di produttività è cruciale nel determinare le differenze salariali a livello internazionale

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Differenze salariali internazionali: un esempio

Guardando all’esempio del Kenya e dell’UE (vedi tabella delle produttività), supponendo di assumere il salario del Kenya come numerario (=1) e tassi di cambio pari a 1, dato che il Kenya si specializza completamente nella produzione di cibo e data l’ipotesi di concorrenza perfetta (prezzo=costo unitario), il prezzo del cibo sarà uguale a 4 (4x1)

In una situazione di free trade, l’UE si specializza completamente nella produzione di prodotti chimici, ma se producesse cibo il prezzo del cibo in UE sarebbe pari a 2 x wUE (salario in UE) e questo prezzo sarebbe maggiore del prezzo del cibo in Kenya, per cui wUE > 2

Analogamente, se il Kenya producesse prodotti chimici questo prezzo sarebbe superiore al prezzo dei prodotti chimici nell’UE:

(24 x 1) > (8 x wUE), pertanto wUE< 3. In conclusione, il salario dell’UE è più del doppio ma meno del triplo di quello del Kenya. Tale differenza dipende dal grado di vantaggio assoluto in termini di produttività che l’UE detiene nei due settori

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Vantaggio comparato: l’evidenza empirica

         Kenya/EU   Kenya Kenya

category name       rel. prod.   export% - import%

311/2 Food products       117   77.61  

313 Beverages     118   -0.50  

321 Textiles       109   -4.95  

322/3 Wearing apparel and leather products 78   1.19  

324 Footwear       306   -0.20  

331 Wood products     66   0.16  

332 Furniture       72   -0.30  

341/2 Paper and printing products   165   -2.86  

351/2 Chemicals       66   -15.67  

355 Rubber products     352   -0.78  

356 Plastic products     170   -2.84  

361/2/9 Non-metallic mineral products       99   -0.11  

381 Fabricated metal products   282   -1.99  

382/3 Machinery     191   -29.31  

384 Transport equipment       51   -8.74  

385 Professional and scientific equipment 3647   -4.01  

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Vantaggio comparato: l’evidenza empirica

-50

0

50

100

0 50 100 150 200

Relative productivity ratio (Kenya/EU); %

Ken

ya e

xpor

t (%

) -

impo

rt (

%)

food

chemicalsmachinery

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Food

Chemicals0

Food

Chemicals

A

B

C

D

C

B

00 / fc ppslope

11 / fc ppslope

E0

E1

World ppf

Country B and C ppf

Food

Chemicals

D

A

Country A and D ppf

Cmax

Fmax

FPP mondiale

Page 36: Giuseppe Celi IEG 2006 Lezione 2 Differenze internazionali nella tecnologia e vantaggio comparato

Giuseppe CeliIEG 2006

Conclusioni Le differenze internazionali nella tecnologia sono la causa

principale del commercio internazionale secondo la teoria classica

Se i paesi si specializzano sulla base del vantaggio assoluto, aumenta l’output mondiale

Tuttavia, i costi comparati e non i costi assoluti determinano la direzione dei flussi commerciali

La distribuzione tra paesi dei vantaggi del commercio internazionale dipende dalla ragione di scambio internazionale

Le differenze salariali a livello internazionale dipendono dai vantaggi assoluti di produttività

L’evidenza empirica supporta in parte il principio del vantaggio assoluto e maggiormente il principio del vantaggio comparato