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Gli Abbecedari della Città

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Le Parole e la Città - Luglio 2014 www.teatrodellargine.org

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Foto di copertina di Davide Saccà

Page 3: Gli Abbecedari della Città

Gli de

d

con gli ab

3

li Abbecedaridella Città

a cura del Teatro dell’Argine

in collaborazione i abitanti de Le Parole e la Citt

ari

ittà

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4

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Presentazione

Per chi è venuto a vederlo Le Parole e la Città è stato in primo luogo uno spettacolo.

Per chi, a diverso titolo e in modi diversi, vi ha partecipato Le Parole e la Città è stato anche uno

spettacolo.

Intorno, prima e dopo, c’è stato molto altro, di cui gli abbecedari che qui presentiamo provano a

rendere una preziosa testimonianza.

C’è stato innanzi tutto l’incontro di una comunità con se stessa.

Una comunità allargata, costituita da tutti quei soggetti, istituzioni, associazioni, enti, che il Teatro

dell’Argine ha conosciuto in vent’anni di storia.

E da altri che non ha mai conosciuto e che voleva conoscere.

Si tratta quasi sempre di piccole comunità all’interno della comunità più estesa: gruppi di persone

che si sono messe insieme mosse da un ideale o da un’esigenza simile. O dall’affinità di storie e

percorsi.

Il Teatro dell’Argine ha provato a sollecitare questi gruppi per raccogliere le parole-chiave del loro

fare.

Ognuna di queste piccole comunità, nel momento in cui veniva intervistata, incontrava se stessa in

un modo nuovo, dialogico e fluido: si riconosceva, e riconoscendosi individuava le ragioni del

proprio agire.

Letti tutti insieme questi abbecedari diventano paradossalmente una specie di grande romanzo dell’io

che prova a farsi noi; una foresta di emozioni, percezioni, sentimenti pronti per essere condivisi da

altri; una ragnatela dove le parole sono il punto d’intersezione tra lunghi filari di pensieri che

comunicano la necessità di un confronto affabile, il desiderio di un’appartenenza nella singolarità, il

bisogno di una partecipazione non passiva.

Ma anche senza leggerli uno di seguito all’altro (impresa forse possibile solo a chi li ha redatti),

estraendone alcuni, o da alcuni estraendo qualche parola o definizione, si percepisce di entrare in

un’enciclopedia del reale: una realtà operosa, positiva, vitale.

La nostra città (città-sogno, città-utopia), quella immaginata e poi in parte realizzata nello spettacolo

andato in scena a luglio 2014, è stata costruita su queste fondamenta.

Potremmo sostituire la parola «teatro» alla parola «città» e la forma del sogno acquisterebbe contorni

più chiari: città e teatro si sovrapporrebbero.

Il teatro ingloba la società e ne viene trasformato: palco e platea, artisti e pubblico smettono le loro

funzioni consuete per contaminarsi e dare vita a nuovi statuti dove il pubblico diventa attore, dove

l’attore si pone al servizio non delle proprie competenze, ma delle competenze di cittadini che nella

loro esistenza (professionale e privata) non fanno teatro, né intendono – sperabilmente… – farlo mai.

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Se ognuno di questi termini si definisce di solito in relazione al suo corrispettivo (il pubblico è

pubblico perché assiste alla performance di un artista), nella città-teatro essi diventano concetti

liquidi perché spariscono confini e delimitazioni: la platea invade il palco e il palco sfocia nella

platea; il non attore “si mette in scena” nell’evidenza dei propri limiti attorali, ma nell’altrettanto

opalina evidenza della propria biografia e delle proprie qualità, non adulterate da formalismi

recitativi.

La città-teatro è una città dove ognuno può essere allo stesso tempo attore e osservatore: ogni ruolo è

intercambiabile. La città-teatro non è lo specchio della società, è la società stessa che si offre a

specchio del proprio agire. La città-teatro è il mondo della luna di Ariosto, ma rovesciato: se là si

accatasta, in negativo, ciò che gli uomini hanno perso sulla terra (l’amore, il senno, il tempo), qua

avviene lo spettacolo della restituzione; prima di tutto la restituzione alla comunità del “fare

teatrale”: non più un’ubbìa di pochi, ma un bisogno diffuso che travalica ogni tecnicismo; poi la

reintegrazione dell’uomo con se stesso, ovvero con i valori originali e positivi della sua socialità: il

dialogo con l’altro, la disinteressata solidarietà, la relazione che fonda la comunità e non

l’individualismo che la disgrega.

La città-teatro “si” mette in scena e “si” guarda, non per compiacersi, ma per riflettere su se stessa e

offrire un approdo al visitatore occasionale che decida di andare ad abitarvi.

Nicola Bonazzi

Andrea Paolucci

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Gli Abbecedari della Città

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Quando un viaggiatore sta per arrivare in una nuova città si domanda cosa lo aspetti, tenta di indovinare l’ampiezza delle strade, la conformazione delle case, i colori dei tetti, l’abbigliamento della gente; disegna nella sua testa una topografia possibile, immagina un centro: i suoni, gli odori, i colori che lo pervadono; immagina una periferia e spera che minimo sia lo scarto col centro. Poi spera che l’immagine che si è fatto della città che sta per visitare non corrisponda alla città reale, perché spera che quest’ultima sappia sorprenderlo in continuazione. Quando un viaggiatore sta per arrivare in una nuova città è preso da una strana vertigine, vorrebbe guardare, toccare, annusare tutto. Sa che avrà la forza di farlo, ma sa che questo non esaurirà la sua ansia di conoscenza. Si augura che la città che sta per visitare sia così stupefacente da volerne serbare un ricordo per il futuro, per quando, immerso in attività quotidiane e meccaniche nella propria città, la propria città gli sarà divenuta indifferente. Viaggerà solitario per permettere ai suoi occhi e alle sue orecchie di catturare suoni, gesti, parole. La musica del caso. Mentre sta per raggiungere le porte della città si dice che, se avrà sfortuna, non avrà altra voglia che quella di visitare gli edifici importanti, camminare velocemente per le strade imprimendosi nella mente un’immagine, un’istantanea di ciò che sta vedendo; ma sa pure che, se avrà fortuna, vorrà fermarsi il più possibile, passeggiare a vuoto, sedersi al tavolino di un bar per guardare la gente affaccendata, confondersi con essa, indossarne gli abiti, assumerne la lingua, condividerne le abitudini. Mentre sta camminando, e a breve avrà raggiunto la meta, si chiede: preda dello stupore, avrò voglia di perdermi nel dedalo delle strade oppure, fatto ostaggio dalla diffidenza, mi aggirerò guardingo? Sarò accolto come un intruso o come un amico? Resterò estraneo a queste mura, a questi palazzi, a questa gente, oppure, preso dalla frenesia dell’incontro, mi farò muro con i muri, diverrò tutt’uno coi palazzi, dissolverò la mia singolarità nella totalità indistinta della folla? Mentre sta per varcare le porta della città prova a darsi qualche risposta, e prova a rispondersi che tutto andrà bene perché la sua disponibilità a farsi sorprendere lo induce all’ottimismo; ma, nello stesso tempo, sa in cuor suo che qualche cosa, qualche impercettibile particolare che ora non riesce a individuare, lo deluderà. E il momento più emozionante resterà quello in cui, ogni volta che sta avvicinandosi a una nuova città, proverà a disegnarne la forma, a visualizzarne la mappa, a inventare le facce degli abitanti. Le città più belle sono quelle immaginate.

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Foto di Davide Saccà

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AGEOP

Associazione Genitori Oncoematologia Pediatrica

AGEOP RICERCA ONLUS da oltre trent’anni accoglie e assiste i bambini malati di tumore

e le loro famiglie, per migliorare le loro condizioni di vita e costruire un domani senza

malattia. Ha sede nel Reparto di Oncoematologia Pediatrica Lalla Seràgnoli del

Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna e contribuisce alla crescita di questo centro

d’eccellenza. Realizza tanti progetti guidati da un unico obiettivo: che la cura non

finisca con la terapia, ma assuma il volto più profondo del “prendersi cura”, in ogni

momento.

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Armadio dei giochi

che i bimbi ricevono come premio per il loro coraggio

«Ma sei sempre così Buffa?»

Il miglior complimento che abbiamo ricevuto

Centocinquanta

bambini l’anno ricoverati nel reparto di ematologia e oncologia pediatrica

dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna

Diritto alla salute

il diritto di dire «Io sono malato di cancro», il diritto alla consapevolezza, il diritto

all’espressione, il diritto al gioco, il diritto alla comunicazione, il diritto al dolore

Eurodisney

dove mandiamo le famiglie dei bambini dopo lunghi periodi di cura

Fior fiore

di centinaia di migliaia di euro, quelli che servono per garantire il diritto alla salute dei minori

Gioco

a più non posso

Ho

solo dieci euro. Sono abbastanza! Dieci euro equivalgono a mezz’ora di yoga per le mamme, in cui possono rilassarsi e ricaricarsi dallo stress che stanno vivendo mentre lottano contro il cancro insieme al

proprio figlio

Il nostro stipendio:

il sorriso dei bambini

Lettere di ringraziamento scritte a mano,

dove c’è sempre quella parolina che le differenzia l’una dall’altra

«Ma come fai?»

La frase che noi volontari ci sentiamo dire più spesso

Novità

quelle che non vorresti avere quando arrivi nelle case o in reparto per giocare con i

bambini

Occhi

Premio Coraggio

un foglio rilasciato dall’infermiera che dà diritto a un giocattolo dall’armadio dei giochi

Quaderno

che c’è nelle case che ospitano le famiglie dei bambini in day hospital e che contiene,

giorno per giorno, tutte le annotazioni per i volontari

Rispetto

A noi volontari possono dire: «Andatevene». Ai medici no.

Scatolone

con dentro tutto ciò che serve per allestire un banchetto: ricevutario, penna, cassetta, urna, forbici, regalini e soprattutto la faccia tosta per fermare la gente che vorrebbe passare

oltre

Terapia

Urgenza

«Va bene tutto,

ma non mi parlare del cancro dei bambini». Questo è quello che dicono in molti di quelli a cui stai cercando di spiegare cosa fa AGEOP

Zot

come il suono della magia delle letture teatrali per i nostri bambini

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AGFA FIADDA Associazione Genitori con Figli Audiolesi e

Famiglie Italiane Associate per la Difesa dei Diritti delle persone Audiolese

L’associazione AGFA di Bologna, sezione di FIADDA a livello nazionale, sostiene l’integrazione delle

persone audiolese e si batte per un loro inserimento in condizioni di parità nel mondo dei

normoudenti, tramite l’acquisizione della lingua parlata, che si raggiunge con la diagnosi precoce,

l’adeguata protesizzazione e la ri-abilitazione alla parola, che rendono l’audioleso completamente

autonomo.

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Approccio

che diventa più facile quando haAmici che sanno Ascolta

Bluetooth

per abbattere le Barriere comunicazione e vince

le Battaglie quotidian

Comunicare

non solo parole

Diatriba

tra oralisti e segnanti, cheDiscriminazione anche all’inte

stesso tipo di Disabilità e DiversitDeterminazione e Deside

come tutti, più di tutt

Eco

che rimbomba all’interno degli Emarginazione

Fatica

di imparare a parlare senza mentre il Fischio,

quello sì che si sente ed è fas

Gestualità

che diventa quasi Gioc

Handylex

www.handylex.org

Impegno

nonostante il quale la sordità èper cui è difficile l’Inclusi

e genera Ingiustizie e Indiff

Luce

come quella del campanello

15

hai vicino a te oltarti

re della cere

ane

he crea nterno dello sità. Ma anche derio,

utti

li apparecchi,

za sentire,

fastidioso

ioco

è Invisibile, lusione, ifferenza

llo di casa

Mim

usare il corpo c

Nien

la risposta delle persone«Cosa avete

On

sonore per perc

Pil

è il costo della nosla durata del nost

Qua

dei rapporti

Rumore, Rche suona in test

Solitu

si è più Soli con certi udenti, Suono che

Teat

che mette in muno strum

per lo sviluppo ling

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one quando chiediamo: ete detto?»

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ercepire i suoni

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nostra autonomia, ostro apparecchio

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moto il corpo, rumento inguistico dei sordi

dire

chiamate

di accesso

on accesso

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Alfabeti Colorati Alfabeti Colorati è un’associazione senza scopo di lucro che opera per l’elaborazione, la

promozione e la realizzazione di progetti di solidarietà sociale al fine di favorire l’integrazione, la

partecipazione e la socializzazione di persone immigrate, con particolare riferimento alle donne,

che si trovano spesso svantaggiate per motivi familiari o lavorativi. Le iniziative socio-educative e

culturali di Alfabeti Colorati hanno l’obiettivo di aiutare le cittadine straniere, maggiorenni e

regolarmente soggiornanti nel territorio di San Lazzaro di Savena non solo a familiarizzare con la

lingua italiana ma anche a sentirsi realmente integrate nel nuovo contesto in cui vivono e sono

inserite, fornendo loro gli strumenti adeguati per comprenderne il funzionamento.

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Allieve

i nostri laboratori sono destinati alle donne

Benessere

lo stare bene insieme

Canzoni

italiane per fare lezione e imparare divertendosi

Disegni

per esprimersi e capirsi meglio

Esplorare

essere sempre alla ricerca di strade nuove senza la pretesa di trovare risposte

Facile

non può essere sempre tutto difficile

Gioia

che trasmettono le insegnanti

Habilandia

Insuccesso

capita, è normale e bisogna saperlo accettare

Libertà

non solo autonomia, ma anche libertà di comprensione, conversazione e quindi

accesso alla conoscenza

Migliorare

come obiettivo e come risultato

Nomi

non sempre così facili da imparare

Occasione

le lezioni danno opportunità di crescere e fare nuovi incontri, ma anche di trovare occasioni di lavoro altrimenti precluse o

difficili

Percorso Possibilità Pazienza

il corso nel suo complesso dal test d’ingresso alla fine

Quaderno

Ricette

scambiarsi le ricette è un modo per conoscersi meglio e più a fondo

Sbuffare

quando il corso finisce... non dura mai abbastanza!

Teatro

per esempio come stimolo a scrivere questo abbecedario

Uomini

non ammessi al laboratorio

Vestiti

di varia foggia e colore indossati dalle donne del gruppo

Zaino

dove mettere tutto quello che serve per imparare

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Amici di Piazza Grande Dal 1993 a Bologna l’Associazione Amici di Piazza Grande Onlus lavora nell’ambito dell’esclusione

sociale, per dare assistenza alle persone senza dimora, per difenderne i diritti e favorirne il

reinserimento all’interno della società da cui sono state emarginate. Fin dalla sua nascita, Amici di

Piazza Grande ha sempre rappresentato un’esperienza originale e costantemente all’avanguardia

nella lotta contro l’esclusione sociale. A renderla una realtà pressoché unica nel panorama italiano è

la sua composizione e gli stessi principi che la guidano. L’Associazione, infatti, è nata e si è

sviluppata grazie alle idee e all’intervento in prima persona di tantissimi senza dimora. Amici di

Piazza Grande è il luogo dove i cittadini svantaggiati si organizzano per realizzare i più diversi

interventi sui problemi dell’emarginazione. Il principio guida, che si trova in tutte le iniziative

dell’Associazione, è la convinzione che solo attraverso l’autorganizzazione e la ricerca di nuove

strategie di intervento sociale volte a superare la propria condizione di utente passivo, chi vive in

strada può diventare un soggetto attivo, propositivo, e può abbandonare la propria situazione di

disagio socio-economico.

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Accettazione

Altezza, non si riesce a capiresono alti perché stanno sempr

Bologna

Cibo

i senza dimora parlano tantissimsoprattutto delle ricette che sa

appena arrivano in appartamentantissimo, è la prima cosa ch

Cancello del dormitorio, che desempre chiuso; Coperta grandpesante, non posso portarmela

Diverso

il Diverso; Denti: molti non rmasticare

Empatia

Elasticità

Fiducia

che ti devi guadagnar

Gruppo

Housing

Ironia

Io, la percezione del sing

Leggerezza

Luoghi da cui provengoLavoro, che qualcuno è riuscito

Mamma

parlano tutti tantissimo dellamamma; Mano, stretta di

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ire quanto pre sdraiati

ssimo di cibo, sanno fare: ento cucinano che fanno; deve restare nde, piccola, ela in giro…

n riescono a

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ingolo

gono; cito a trovare

lla propria di mano

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Odori c

gli odori sono

Piaz

Polizia ferr

Quad

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Rispe

richiamare a«Io ti rispetto, tu mi

Scope

di luoghi, umanità, sScherzo Sorris

quello caldo; quelfatto dai ma

Unic

ogni persona è dUtenti (ma come li chia

tetto? Mah, noi li chiamperson

Volon

Violenza di cu

Zer

ome

ri cattivi

ono tutti forti

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adrato

Quadrato

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e al rispetto: mi devi rispettare»

operta

, storie, coincidenze rriso Sigaretta

è

uello con lo shiba marocchini

nicità

è davvero unica; hiamate: utenti? Senza amiamo semplicemente sone!)

lontari

cui si ha paura

ero

Page 20: Gli Abbecedari della Città

20

Amnesty International Amnesty International è un’organizzazione non governativa indipendente, una comunità globale di

difensori dei diritti umani che si riconosce nei principi della solidarietà internazionale.

L’associazione è stata fondata nel 1961 dall’avvocato inglese Peter Benenson, che lanciò una

campagna per l’amnistia dei prigionieri di coscienza. Conta attualmente due milioni e ottocentomila

soci, sostenitori e donatori in più di 150 paesi. La Sezione Italiana di Amnesty International conta

oltre 70.000 soci.

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Armàti di penna

come è scritto in una delle loro magliette Aung San Suu Kyi (poster)

Brindisi alla libertà

che è costato la galera ad alcuni ragazzi portoghesi e che fu l’impulso iniziale per la

nascita di Amnesty International

Candela

meglio accenderne una che maledire l’oscurità

Donne…

dududu

Educazione

«Ognuno ha diritto ad avere la propria opignione», come ha, giustamente,

scritto un bimbo

Firme

e la loro forza. Flautate, le voci che vorremmo avessero

i vicini di sede

G8

la più grande sospensione della democrazia in un Paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale

Ho

voglia di cambiare il mondo

Imparzialità

Amnesty vuole esserlo e la pretende. Indipendenza

Lettere

di Libertà

Mercatino

principale attività di raccolta fondi, impegna molto, ma dà molta soddisfazione

No

alla pena di morte e «Non si discute!»

Obiettivo

zero appelli

Prigionieri

dimenticati

Quella volta

che a un banchetto un passante chiese «Siete Emergency?»

«No, siamo Amnesty» «Ma avete la y uguale»

Rapporto annuale

Reato di tortura

Stop

all’uso dei bambini soldato

Torte

Ti riguarda

Unisciti a noi

non servono requisiti o competenze particolari per entrare a far parte di

Amnesty. Uguali e liberi in dignità e diritti

Voci per la libertà

è il titolo di uno dei primi libri di Amnesty

International; Volontari

Zingari

che non si dice perché si chiamano rom

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Annassim Donne native e migranti delle due sponde del Mediterraneo

Annassim, in arabo «brezza del mattino, risveglio ben augurale», nasce nel 2003 per dare alle donne

del territorio bolognese la possibilità di scambiare saperi e culture, sostegno, condivisione,

integrazione, aiuto sui temi vitali – famiglia, figli, violenza, salute – e aiuto con la lingua. Promuove

molteplici attività culturali, di aggregazione e ludiche. Tra queste: corsi di italiano, arabo,

informatica; laboratori di taglio-cucito e di cucina; progetti e iniziative atti a promuovere le capacità

delle donne; proiezioni di film arabi sulla questione delle donne; incontri sulla salute; seminari e

gruppi di studio su genere e migrazioni; cene, reading di poesie, spettacoli, eventi interculturali.

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Accogliere

le donne che arrivano; Arabo insegnato ai bambini e agli italiani

Bambini

Bologna

Cucina

il luogo di ritrovo più gettonato

Donne

che insegnano, ridono, cucinano, si aiutano

Essere

unite nell’Eterogeneità

Figli

che sono italiani, Famiglie da curare, famiglie lontane da sentire vicine

Giovani

perché qui siamo di tutte le età, ma ci sono soprattutto ragazze giovani

Ho un sogno

un orto comune, educazione, accoglienza

Intraprendenti

come noi

Lavorare

per la famiglia e per la comunità

Mediterraneo

Annassim accoglie donne provenienti da entrambe le sponde del Mediterraneo,

e non solo

Nostalgia

di casa, ma non so se tornerei là, non posso tornare

Ospitalità

Odori dei cibi, delle spezie, delle erbe che coltiviamo, della nostra terra che ci manca

Poesie

che scrivono le donne siriane – e non solo loro –

per raccontare il loro dolore

Quando

sono là vorrei essere qua, quando sono qua ho nostalgia di là

Radici

da insegnare ai figli

Straniere

sentirsi straniere sia in Italia che nel proprio Paese

Tempo

da dedicare a noi stesse

Un centro

che è cultura, cucina, politica, accoglienza

Vivere

con i piedi in due terre

Zonarelli

che è il posto dove ci incontriamo

Page 24: Gli Abbecedari della Città

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MEMORIA

Dalle cinque parole di Marta Vecchi della Libreria delle Moline

Ricordati di ricordare

Henry Miller

Foto di Davide Saccà

Page 25: Gli Abbecedari della Città

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ANPI e ANPI Donne

Associazione Nazionale dei Partigiani d’Italia

L’ANPI, con i suoi oltre 120.000 iscritti, è tra le più grandi associazioni combattentistiche presenti e

attive oggi nel Paese. Fu costituita il 6 giugno 1944, a Roma, dal CLN del Centro Italia, mentre il

Nord era ancora sotto l’occupazione nazifascista. Il 5 aprile del 1945, le veniva conferita la qualifica

di Ente morale che la dotava di personalità giuridica, promuovendola di fatto come associazione

ufficiale dei partigiani. Nello Statuto erano evidenziati gli scopi operativi che la struttura si era

prefissata. Tra questi: restituire al Paese una piena libertà e favorire un regime di democrazia per

impedire in futuro il ritorno di qualsiasi forma di tirannia e assolutismo; valorizzare in campo

nazionale e internazionale il contributo effettivo portato alla causa della libertà dall’azione dei

partigiani; far valere e tutelare il diritto dei partigiani, acquisito, di partecipare in prima linea alla

ricostruzione morale e materiale del Paese e promuovere la creazione di centri e organismi di

produzione e di lavoro per contribuire a lenire la disoccupazione.

Page 26: Gli Abbecedari della Città

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Antifascismo

Bologna

Bombardamenti, Bianco

Coraggio

di tutti, uomini e donne; Costituzione; Carlo Jussi, medaglia d’oro per la resistenza di

San Lazzaro di Savena

Democrazia

uno dei motivi principali per cui lottare

Esempio.

I giovani associati ANPI, che non erano presenti negli anni della lotta, adesso seguono l'esempio di

nonni, zii e amici

Fucilazione

come quella degli amici fucilati durante una rappresaglia.

Ricordare i partigiani caduti

Gruppo

bisogna sempre tenere presente il valore del gruppo, della fiducia gli uni negli altri;

Giustizia per cui lottare, Giustizia era anche il nome di una brigata

«Hai ammazzato un tedesco?»

Domanda che i bambini pongono spesso durante gli incontri nelle scuole

Ideali

per cui lottare

Libertà

come il nome di una brigata, come il valore supremo per cui combattere

Modestia

presente in quello che fanno e che hanno fatto. Rino ripete spesso:

«modesto, modestamente»

Nascosto

come i partigiani che si nascondevano dai fascisti, per sfuggire alle ronde.

Come le armi nascoste sottoterra, pronte per la rivoluzione

Ozzano

casa di Rino, cresciuto in una famiglia antifascista

Partito

come il partito politico, che non ha niente a che vedere con quello di 70 anni fa

Quarantaquattro

come l’anno in cui a Roma è stata fondata l’ANPI

Resistenza

contro il fascismo, contro l’inciviltà; Rimpianto: non smettere mai di chiedersi

se ne sia valsa la pena; Rosso

Scuola

i membri dell’ANPI raccontano nelle scuole le loro storie, per mantenere viva la memoria; ma

anche scuola di partito, che molti di loro hanno frequentato negli anni ‘40

Togliatti

rappresentante del partito per cui erano pronti a disseppellire le armi

Uomodonna

perché la Resistenza non ha sesso e ha insegnato a resistere agli uomini e alle

donne indifferentemente

Volantini

che distribuivano nelle campagne per informare le persone dell’esistenza dei partigiani;

Venticinque aprile, festa della liberazione; Verde

Zitti

nascosti, non ci si doveva far sentire se non al momento opportuno

ANPI

Page 27: Gli Abbecedari della Città

Apertura

che l’ANPI ha avuto. Da un certo punto in poi i membri n

solo partigiani, ma anche donne e non avevano partecipato alla R

Bambini

delle scuole elementariche fanno tanto d’occhi quando racc

cosa hanno fatto le donne par

Coraggio

Donne

i partigiani uomini oggi ammet«Senza le donne non ce l’avremmo

Età

l’ANPI si è fatta portavoce diintergenerazionali

Fiducia

la quotidianità durante la Resistenzsulla fiducia

Giovani

dobbiamo tenere sempre presente la

«Ho

settantotto anni, e quando la Resistenza era in atto

Francesca

Insegnare

Liberazione

Militanza

sentirsi parte attiva di qualcosa

Non

sopporto parlare di Resistenza raccontarla: dobbiamo capire e sceg

la Resistenza per noi ogg

27

ri non erano più e e giovani che Resistenza

ari accontiamo loro partigiane

ettono che mo mai fatta»

di valori

enza era basata

e la loro energia

tto, io c’ero.»

sa di grande

za solo per cegliere cosa sia oggi

Ot

settembrericordo la corsa in casa

cercavano d

Pregiu

da abbattere nei confrontle quali veniva

per il loro comportamendella loro permanenza

partigi

Qua

della ResiBasta raccontarla, bisogna

quello che è stato fat

Respons

di portare avanti i valpartigiani: anche oggi que

riguar

Staffe

le donne durantenon sono state s

ma anche mil

Tem

su cui lavmemoria, Resistenza, dif

Unive

ci dà sostegno e ci fornis«Senza il suo sostegno sa

Ver

bisogna raccontarla in mcuori, alla mente e

Zit

da bamquando sentivamo i nosottovoce del figlio delmontagna, non dovev

né dire n

ANPI DONNE

tto

bre 1943: sa di questi giovani che o dei vestiti

iudizio

nti delle donne militanti, ivano additate ento disdicevole a causa nza con molti giovani tigiani

ualità

esistenza. gna farla; altrimenti tutto fatto diventa inutile

nsabilità

valori promulgati dai quello che hanno fatto mi uarda

affette

nte la Resistenza te solo staffette,

ilitanti attive

emi

lavorare: difesa della costituzione

iversità

nisce materiali di studio: saremmo la bocciofila»

erità

modo che si attacchi ai e e agli entusiasmi

itti

ambini, nostri genitori parlare della Maria che era in evamo fare domande e niente

Page 28: Gli Abbecedari della Città

28

Architetti di Strada L’Associazione Architetti di Strada si propone di migliorare la risposta ai disagi sociali e abitativi con

progetti e realizzazioni sostenibili in termini economici, ecologici e sociali. È composta da architetti,

ingegneri, urbanisti, esperti di diritti umani, di comunicazione, di partecipazione, di sostenibilità

energetica e ambientale. Architetti di Strada risponde con soluzioni tecniche di alta qualità e costo

contenuto ai disagi sociali e abitativi. Usa un approccio basato sui principi di sviluppo sostenibile in

termini economici, sociali e ambientali. Offre servizi, strumenti e azioni che consentono di trovare

soluzioni anche in condizioni economiche limitate, indicando e sperimentando nuovi concetti di casa

e di abitare, soluzioni tecniche atte a rispondere meglio e più velocemente alle esigenze di uso e vita

nelle città, per tutti.

Page 29: Gli Abbecedari della Città

Antenne

siamo sempre con le antennpronti a scattare al momento

Ascolto, Accessibilità

Basta!

Riferito a tutto ciò che continusbagliato e contro cui ci ba

Capiscimi

intercalare abusato durante leCaos; Case che non ci si può p

Degrado

del tessuto sociale, Desiderio;

Emozioni

Esclusione

Fiducia

che manca nei nostri confsoprattutto da parte delle isti

Frustrazione

Guanti

i veri attrezzi del mestiere, G

Handicap;

Homeless; Home

Immobilità

quella della città di Bolo

Lentezza

Lontananza

Menta del tè

Non si può!

29

enne ritte nto giusto. lità

nua a essere battiamo

le riunioni. permettere

io; Distanza

nfronti, istituzioni.

Geppetto

ologna

Or

come quello costruito

Pra

Pazienza, che noPanda rossa, degna acco

le trasferte; Prospettiv

Quadri

zona nel quartiere Sanl’aiuto degli abitanti abb

un piccol

Relazi

Rusc

Stanch

nonostante la quale scatche fa venir

Tollera

tra le persone,

Univer

vorremmo fossero ricovalori uni

Volo

che non m

Zap

quella vera, que

rto

uito nel Quadrilatero

rato

non basta mai; ccompagnatrice di tutte tiva; Panchine; Piazza

drilatero

San Donato in cui con abbiamo messo in piedi colo orto

azione

usco

chezza

catta sempre la Scintilla nire le idee

leranza

e, che non c’è

versalità

iconosciuti i diritti e i universali

olontà

n manca!

appa

quella dell’orto!

Page 30: Gli Abbecedari della Città

30

ASSCUBO Associazione Studenti e Studiosi Cinesi dell’Università di Bologna

ASSCUBO è un’associazione che organizza iniziative aventi per tema la cultura e la civiltà cinesi e le

relazioni storiche, culturali, politiche ed economiche tra Oriente e Occidente. Con le sue attività, tra

le quali spiccano le collaborazioni di carattere culturale con la Biblioteca Cabral, ASSCUBO

contribuisce a creare un importante momento di incontro tra la città di Bologna e la comunità degli

studenti cinesi che vi abita.

Page 31: Gli Abbecedari della Città

31

Amore perché non può esistere una città senza

amore

Bacio può esprimere diverse emozioni provenienti

dal profondo del cuore umano

Civiltà dovrebbe essere alla base della società

Donazione donare se stessi per aiutare gli altri e le

persone in difficoltà

Espressione libera del pensiero

Feste diverse in ogni Paese.

Per esempio il capodanno cinese è in primavera

Gioco per divertirsi, come il Majiang

(pronunciato «magian»), famoso gioco cinese formato da tessere

Hamburger uno degli alimenti preferiti dai giovani

Illimitato bisognerebbe non porre limiti al proprio

essere, al proprio fare, al proprio dire

Jiazi il nome dei ravioli in cinese

Linguaggio fondamentale per gli scambi

e la conversazione tra le persone

Mondo le persone si sentono sempre più vicine grazie agli strumenti di comunicazione

Natura bisogna rispettarla e accudirla,

anche mangiando cibi sani

Osservare

è l’insegnamento più importante

Promessa farle, per poi mantenerle,

dovrebbe essere una buona attitudine dell’uomo

Quiete la propensione dell’uomo alla tranquillità

e non alla vita frenetica. Vivendo la vita serenamente l’uomo può

riflettere meglio

Ravioli il prodotto cinese

più conosciuto dagli italiani, cibo molto diffuso anche in Cina

Silenzio proverbio cinese: «Il silenzio è d’oro»,

ad esempio, se non sai una cosa è meglio tacere piuttosto che dirla male

Tesoro ognuno dovrebbe avere un tesoro, non necessariamente un oggetto,

qualcosa a cui si tiene

Università un luogo dove studiare,

imparare per migliorarci; a Bologna arrivano circa 200 studenti cinesi ogni anno

Verità in qualche momento ci ferisce,

ma è importante conoscerla piuttosto che restare all’oscuro

Wonton cibo cinese

Yun tun piatto tipico nel sud della Cina

composto solo da carne

Zanzgi cibo che si mangia per la Festa delle barche-drago il 2 giugno

Page 32: Gli Abbecedari della Città

32

Avvocato di strada onlus Il progetto Avvocato di strada, realizzato per la prima volta nell’ambito dell’Associazione Amici di

Piazza Grande, nasce a Bologna alla fine del 2000, con l’obiettivo fondamentale di tutelare i diritti

delle persone senza dimora. L’esperienza nasceva dalla necessità di garantire un apporto giuridico

qualificato a quei cittadini oggettivamente privati dei loro diritti fondamentali. L’Associazione

Avvocato di strada onlus nasce nel febbraio 2007 per cercare di favorire una crescita comune delle

esperienze, condividere, attraverso il confronto di esperienze, un’idea comune sugli obiettivi e le

modalità di intervento del progetto Avvocato di strada, riflettere sulle caratteristiche e sui

cambiamenti del contesto sociale, favorire lo scambio di informazioni tra gli operatori di territori

diversi per migliorarne le competenze e renderle più specifiche e adatte alle diverse realtà. All’attività

degli sportelli partecipano a rotazione avvocati che forniscono gratuitamente consulenza e assistenza

legale ai cittadini privi di dimora, oltre a volontari che si occupano della segreteria e della

conduzione dell’ufficio.

Page 33: Gli Abbecedari della Città

Avvocati

che fanno Accoglienza a tutti qpresentano allo sportel

Bisogno

cosa c’è e cosa manca

Coperta

Diritti

di tutti, da rispettare e da far r

Emarginazione

Fiducia

molto difficile da instaur

Giustizia

per cui lottiamo

Help!

Legge

Includere

attraverso le Iniziative per gIntegrazione, evitare l’Indiffe

l’Isolamento

Morte

33

i quelli che si tello

ca?

ar rispettare

aurare

r generare ifferenza e

Nche ti senti sea cui devi ris

tutti i no da c

Ottim

per poter guardare

Pove

Quand

L’incipit più delle domande che

Risca

(voglia

Sport

aperto a

Tett

Ulti

cercare di non dime

Vagab

Zavo

del pascome portare sulle spa

una vita pr

No

sempre dire, rispondere, a combattere

imismo

are sempre avanti

vertà

ndo…?

iù frequente he ci vengono poste

scatto

lia di)

ortello

o a tutti

etto

ltimi

imenticare nessuno

abondo

vorre

assato, spalle tutti gli errori di precedente

Page 34: Gli Abbecedari della Città

34

Banda Cittadina di San Lazzaro di Savena La banda di San Lazzaro ha una storia antica: inizia sul finire dell’anno 1854, quando alcuni

volenterosi diedero vita a un piccolo complesso denominato Corpo Bandistico Musicale di San

Lazzaro di Savena. Una storia fatta di tante persone guidate dalla passione per la musica, che, in

centosessant’anni, sono state, nella gioia e nel dolore, nelle ufficialità e nell’allegria, la colonna

sonora dei maggiori eventi della comunità locale: solennità religiose, processioni, funerali,

celebrazioni militari e civili, carnevali, eventi, concerti e concertini bandistici. Oggi si presenta

alquanto rinnovata, con molti giovani preparati da professori diplomati, ma con uno spirito che non

è mai cambiato: divertirsi facendo musica insieme.

Page 35: Gli Abbecedari della Città

Autorità

da sempre, durante le parate, le notle accompagnano

Banda di Caselle

il primo nome della banda di Sa

Centosessanta

(o centosessantuno?)come gli anni della Banda di San

Diploma

del conservatorio, diversi partecipanti della Banda ha

con noi e proseguito gli studi, facenmondo della musica

Esempio

che i membri più anziani trama quelli più giovani

Frazioni

indispensabili per leggere e capir

Giovani

sono sempre di più quelli che vpartecipare

OH! lo stupore di quando,

per il compleanno di uno dei membinsieme hanno suonato Tanti au

Insieme

la nostra voglia di stare inssi misura con i sacrifici e la che facciamo per venire alle

Lavoro

manuale per trascrivere le partiture dei dive

(il direttore ancora oggfa tutto con carta e penn

35

ote della banda

San Lazzaro

San Lazzaro

hanno iniziato endo strada nel

amandano

pire la musica

e vogliono

o, mbri, tre bande auguri a te

insieme la fatica lle prove

iversi strumenti ggi

nna!)

Milleottocent

l’anno della foCosì potete fare

Nessuna

Teniamo corsi di m

Orgog

lo siamo tutti di fare

Perm

una volta era necessarper poter indossare un

stemma, il rischio era che

Quar

i memche attualmente compong

Roma

sappiamo suonarefanno parte de

un tempo la banda era

Strum

fiati e percoboe flauti clarinetti sassobombardini percussioni

Territorio e T

Una v

che c’è la passione per l

Volan

per fare pubblicità

al Zil soprannome del me

sempre a dispos

entosessantatre

fondazione... are voi i conti!

na spesa!

i musica gratuiti!

gogliosi

re parte della banda

rmessi

sario averne parecchi una divisa e avere uno che fossimo degli eversivi

aranta

embri ngono la banda cittadina

manze

are anche quelle, del repertorio: ra l’orchestra popolare

umenti

ercussioni: ssofoni tricorni tromboni ni batterie casse piatti…

Tradizione

a volta

r lo strumento, c’è tutto

lantini

tà e farci conoscere

Zio

membro più anziano, osizione di tutti

Page 36: Gli Abbecedari della Città

36

Le strade di una città sono come gli uomini. A seconda di come si vestono, passano per nobili o

villane, oneste o malfamate. Una facciata con intonaco liscio e tirato da poco, è un uomo con la

cravatta. Se ci si mette un poco di marmo per rivestirlo, diventa un signore con l’aiuto di

rappresentanza. Bologna centro è piena di case malandate, dove si respira l’aria equivoca di un

passato non tanto passato, quando i ladri di biciclette nascondevano la refurtiva nello scantinato e le

prostitute, sedute fra le colonne del portico, si scaldavano al calore di un secchio colmo di braci e

tenuto in grembo. La sedia la portavano da casa. Via Rizzoli, per esempio, o via Indipendenza:

palazzi ben conservati, ascensore, portiere che non accetta visitatori privi di cravatta... Rispetto,

onestà, pulizia. Ogni città è uguale alle altre…

Loriano Macchiavelli

Page 37: Gli Abbecedari della Città

37

Foto di Davide Saccà

Page 38: Gli Abbecedari della Città

38

Biblioteca e Centro di Documentazione delle Donne La Biblioteca e Centro di Documentazione delle Donne nasce alla fine degli anni Settanta come parte

del Centro di Documentazione, Ricerca e Iniziativa delle Donne, grazie a un progetto elaborato

dall’Associazione Orlando, un’associazione di donne attive nella ricerca e nella politica, che vollero

fondare un’istituzione autonoma per promuovere la cultura della differenza di genere e la presenza

pubblica femminile. L’Associazione Orlando gestisce attualmente la Biblioteca attraverso una

convenzione con il Comune di Bologna e con il sostegno della Regione Emilia-Romagna e del

Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Dal 2013 è collegata all’Istituzione Biblioteche. La

Biblioteca Italiana delle Donne di Bologna è oggi in Italia la più importante biblioteca specializzata in

cultura femminile, studi di genere e femminismo. Possiede un patrimonio di circa 40.000 volumi, di

cui oltre 35.000 già inseriti nel catalogo unico del Sistema Bibliotecario Nazionale, e 495 periodici,

di cui 50 attivi.

Page 39: Gli Abbecedari della Città

Autodeterminazione

che passa attraverso l’Analisi, l’Attenzione, per giungere all’A

Biblioteca Bene comu

Bisogno, anche di Bellez

Corpo

come Casa, Centro, punto di ptutto: Comunicazione, Cultura

Confronto, Coraggio,Comprensione e Capacità di Co

Donne

Diritti Desiderio DiscriminDubbio Dono Doman

Emancipazione

Espressione Ecologia Educa

Femminismo(i)

Forse Felicità, ci vuole Fiducia eFamiglia

Genere

Generazione Gravidanza G

ad Hoc

Identità

il potersi riconoscerefar valere la propria Ideol

non aver timore delle proprEssere Indipendenti

Linguaggio

Leggere Lavoro Libert

Madre

Maternità

39

one

si, l’Ascolto, Autonomia

mune

llezza

i partenza di ra di genere, io, onciliazione

inazione ani

ucazione

ia e Fantasia.

Gelosia

re, eologia, prie Idee. ti

ertà

Natu

NascNoi (noin

Obie

Oggi Oppo

Pari oppo

Quote

Rivoluzione

che non è an

Stereo

della Società le

Tradim

Uom

Unione Ugu

Vit

Violenza VVoc

Velo VeValo

Zit

non ci sta

atura

scita oino.org)

biettivi

pportunità

portunità

ote rosa

one sessuale

ancora finita

reotipi

legati al Sesso

imento

omini

guaglianza

ita

Violazione oce

edere alori

itte

staremo

Page 40: Gli Abbecedari della Città

40

Biblioteca Salaborsa Inaugurata nel dicembre 2001, Salaborsa è la biblioteca civica multimediale di informazione

generale della città di Bologna. In biblioteca sono disponibili libri, giornali, riviste, mappe, video, cd

audio, cd-rom, banche dati, dvd, oltre a diverse postazioni internet e la connessione wi-fi di Iperbole

Comune di Bologna. L’ingresso è libero; per usufruire di alcuni servizi è necessario iscriversi.

L’intera biblioteca si sviluppa sui tre piani di Sala Borsa, complesso monumentale all’interno di

Palazzo d’Accursio, sede storica del Comune che si affaccia su Piazza Maggiore e Piazza del Nettuno,

da sempre centro e cuore della città. La documentazione della cultura contemporanea, la pubblica

lettura e l’intercultura figurano tra i motivi portanti della missione della biblioteca. Un ruolo

determinante nell’accesso alla conoscenza e nell’educazione alla lettura è svolto dalla sezione della

biblioteca dedicata a bambini e ragazzi (da 0 a 16 anni).

Page 41: Gli Abbecedari della Città

Aneddoti

Apertura Accoglienza Asc

Bagno

annoso problema quello del bagno,pochi; «Dov’è il bagno?» è la dom

frequente che fanno gli utenti ed è sanni il primo argomento all’ordine

delle riunioni

Curriculum

insegniamo alle persone a scrivcurricula

Domande

sono tantissime, di tutti i tipi, come che chiede un libro sulla mat

oppure un papà che chiede un docuparto e dice che è urgent

Evoluzione

molte di noi erano già bibliotecarma comunque tutte ci siamo ev

un nuovo tipo di biblioteca

Fatica Flessibilità Frustrazione

Gratis

è importantissimo che tutto siaMa bisogna anche insegnare che «Tnon vuol dire che le cose abbiano anzi vuol dire che ne hanno di più

questi tempi non è detto che tutto qper sempre.

È una cosa preziosa e quindi

Hotel Salaborsa

dove la gente va per studiare, peper dormire, perché si sente sola, p

stare da sola, per schiacciare unper avere informazioni turistiche, p

le cose portate da casa dato che nonper andare al bar, per lavorare usa

gratuito, per leggere il giorper andare al bagno…

Intercultura

tanti progetti: libri in diverse lingitaliano per stranieri e di lingue stra

41

scolto

no, i bagni sono omanda più

è stato per molti ine del giorno

rivere i loro

e il papà arabo aternità,

ocumentario sul ente!

arie, altre no, evolute in

tecario

one

sia gratis. «Tutto è gratis» o poco valore,

più, perché, di questo esisterà

di fragile

per pregare, a, perché vuole un pisolino, e, per mangiare on ha più i soldi usando il wi-fi iornale, …

gue e corsi di traniere per tutti

Ling

bisogna sapere almeno l’inmodo da essere il più p

Merav

Multimedialità Moltep

Non sta m

frase che una vecchia biSalaborsa, per dire che

progetto nuovo da fare,domanda nuova a c

OrientaOspitalità Orgog

Post

per i 10 anni di Salabobiblioteca è stata dedica

gente su Sa«È buona come la

«Si cucca mo

Quattro le diverse esigenze

Inverno: stare al caldo; EPrimavera: accogliere scopiove non sanno dove ma

per lo studio che n

Resistere Resist

Silen(che molto spe

TemTuristi Tav

Unitutti glielo dicono: «S

Volon

che aiutano acquistando lcoi libri scartati, aiutando

a usare int

Wi-fi

Zoa volte lo s

Zaini degli student

ingue

l’inglese per lavorare lì in iù possibile accoglienti

raviglia

lteplicità Multitasking

a mai fatta

bibliotecaria dice della che ogni giorno c’è un re, un problema o una a cui dare risposta

ntamento goglio Occasioni

ost it

borsa una parete della icata ai commenti della Salaborsa:

e la mortadella», moltissimo»

ro stagioni ze delle 4 stagioni. o; Estate: stare al fresco; scolaresche in gita che se mangiare; Autunno: spazi e non bastano mai

sistere Resistere!

lenzio pesso non c’è)

empo avoli Tutti

nica «Salaborsa è unica!»

lontari

o libri, facendo mercatini do i vecchietti a imparare internet…

fi gratis

oo lo sembra, enti sempre in giro

Page 42: Gli Abbecedari della Città

42

Bimbo Tu L’Associazione Bimbo Tu onlus nasce nel 2007, per volontà dei coniugi Arcidiacono in

collaborazione con il responsabile della Sezione di Neurochirurgia pediatrica dell’Ospedale Bellaria

di Bologna, con lo scopo di assistere i bambini ricoverati nel Polo per malattie del sistema nervoso

centrale e le loro famiglie. L’obiettivo di Bimbo Tu è portare aiuto, assistenza e supporto materiale,

logistico, morale, psicologico ed economico, direttamente e indirettamente, ai bambini e alle famiglie

dei bambini affetti da tumori del sistema nervoso centrale e periferico e da altre gravi malattie, come

patologie encefalo-midollari e cranio-vertebrali di natura malformativa, genetica, traumatica,

vascolare, infettiva o altro, specie se invalidanti, croniche o tali da richiedere terapie e assistenza

prolungate.

Page 43: Gli Abbecedari della Città

43

Amicizia

i legami che si creano con le persone che passano

Bambini

prima di tutto

Chiacchiere

i bambini parlano molto! Coinvolgimento

Condivisione

Diploma

di bambino coraggioso

Entusiasmo ed Energia

Fabbricare

facciamo tante cose, come i Fiori di carta

Gong

che piace moltissimo ai bambini

Hotel

sembra di essere in un hotel, Hotel Bellaria

Inno

disponibile in CD, Inno Bimbo Tu

Leggerezza

con cui bisogna venire in questo posto

Malattia

quando un bambino si ammala, si ammala tutta la famiglia

Negoziazione

tanta con tutti, con i bambini, con l’estero, con le istituzioni

Ottimismo

indispensabile

Paura e Pazienza

in abbondanza

Qualità

migliorare la qualità di vita

Riservatezza

del Racconto: quello che ci viene detto rimane qua

Salute

diritto fondamentale

Totem

come viene chiamata la tv che gira per il reparto a cui sono collegati i videogiochi

Unione

Visione

chiara degli obiettivi

Zainetto

regalo che si fa ai bambini quando arrivano

Page 44: Gli Abbecedari della Città

44

Bologna Cricket Club ASD Il Bologna Cricket Club nasce nel 1984 da un piccolo gruppo di atleti inglesi e italiani. Lo sport del

cricket è improntato al rispetto dello “spirito del gioco”, secondo l’etica della disciplina nata del XVI

secolo in Inghilterra. Si tratta di un insieme di regole, frutto di consuetudini consolidate, aventi per

obiettivo il profilo morale della pratica sportiva. Per questo, nel nostro Paese, lo sport del cricket si

candida a modello di integrazione interculturale tra gruppi di diversa etnia. Negli ultimi campionati

italiani under 13, si sono iscritti bambini e bambine di 17 diverse nazionalità. Quest’anno, il Bologna

Cricket Club compie i suoi primi 30 anni e vanta un Palmares di tutto rispetto: uno scudetto indoor

(2003), due vittorie in Coppa Italia (2003, 2004) e 8 campionati italiani giovanili, l’ultimo dei quali

vinto quest’anno dai ragazzi under 17.

Page 45: Gli Abbecedari della Città

Agonismo

devi tenere alla tua squaddevi sempre sostenerla, devi insegucon la mente ma anche con il cuore

che è parte di te

Battitore

un buon battitore è molto importasquadra, un buon battitore realizza

tutti lo applaudono, anche gli a

Condivisione

si condivide tutto in una squadra:sudore, la sconfitta, la gioia dellalunghi viaggi delle trasferte in p

rimproveri dell’allenatore e i suoi c

Di dove sei?

noi siamo tutti diversi, veniamo da Pakistan, India, Afghanistan, Bangla

e perfino dall’Italia! Ma il cricket tutti uguali, ognuno impara dall’a

diverte a stare tra amici

Fair play

se uno sbaglia gli altri non lo sfapplaude quando l’avversario vimangia e si beve tutti insieme, c

famiglia. Ecco una delle grandi drispetto al calcio, una cosa che tu

dovrebbero imparare

Gioco

il cricket è un gioco che richiede tatanta fantasia, perché, pur nel ri

regolamento, non c’è una partita ugnon c’è una battuta uguale al

c’è grande spazio per la creativimostrare davvero chi sei

Incoraggiamento

non ci arrabbiamo se un nostro csbaglia, anzi lo incoraggia

Lealtà

verso la tua squadra, verso i tuoi compagni e verso t

45

adra, guire la vittoria ore, devi sentire

rtante in una izza dei punti e li avversari

ra: la fatica, il ella vittoria, i n pulmino, i oi complimenti

da paesi diversi, gladesh, Ceylon et ci fa sentire ll’altro e ci si ici.

sfottono, si vince, poi si e, come una di differenze tutti i ragazzi re

tanta passione, l rispetto del uguale all’altra, all’altra, tività e puoi sei tu

ro compagno giamo

a, so te stesso

Mon

il cricket mi fa conoscerstare con tante persone di

in luoghi che n

Nob

il cricket è uno sporla nobiltà è nell’ani

nel rispetto di te stess

Occ

sempre atten

Pazie

occorre stare calmi e agiusto, anche se hai i tuoi

li devi dimenticare perccome “sospeso” e separat

Quante

il manuale che decomportamentali del

volumi

Rispetto del

regole antiche, una trad

Spo

il cricket è molto pqualcuno lo defi

Tena

le partite possono dura

Unis

nel cricket siamo tutti ug

Vinc

vincere per vincere, nongrinta e la voglia di port

squad

Zon

della città in cui giocare. che allegramente invadia

ondo

cere il mondo, imparo a diverse e mi fa viaggiare e non conosco

obiltà

ort nobile e antico, nimo dei giocatori, esso e dell’avversario

cchi

tenti al gioco

zienza

e aspettare il momento oi problemi, in campo te

erché quando giochi sei rato dal resto del mondo

te regole!

descrive le regole el gioco è veramente

minoso

delle Regole

radizione da rispettare

port

o più di uno sport, efinisce un’arte

nacia

urare anche molte ore

nisex

uguali, uomini e donne

incere

non per i soldi, avere la ortare alla vittoria la tua adra

one

Ci sono campi apposta, diamo durante le partite

Page 46: Gli Abbecedari della Città

46

Bottega Finzioni Bottega Finzioni è una scuola di scrittura che riprende il metodo della bottega, dove allievi e maestri

lavorano assieme al materiale vivo, che in questo caso sono le narrazioni. Narrazioni fatte con parole

o con immagini: racconti, romanzi, teatro, sceneggiature di film, fiction televisive, documentari o

programmi di approfondimento. Si tratta di lavori già in produzione o che vengono ideati e

sviluppati all’interno della Bottega per poi essere proposti all’esterno. Bottega Finzioni vuol essere un

vivaio di scrittori con volontà e passione, una fucina di idee da realizzare, e si presenta fin da ora

come un luogo pieno di storie che aspettano di essere raccontate.

Page 47: Gli Abbecedari della Città

47

Assassino

il vero protagonista del racconto giallo

Borse di studio

numerose e varie quelle concesse ogni anno

Caramelle

Diritti d’autore

bisogna sapere come funzionano…

Errare

è umano e solo sbagliando si impara

Fiducia

che bisogna riporre in se stessi e nelle proprie idee

Garzone

Hotel

la famosa H di Hotel

Io

il mio punto di partenza

Libri

Mmh...

penso e ci ripenso

Nuova

idea, prospettiva, storia..

Ozio

ogni tanto è meritato

Perspicacia

per scoprire anche le proprie intenzioni

Quattro

esistiamo da quattro anni

Rischio

che bisogna saper correre per raggiungere i propri obiettivi

Storie

che scriviamo, pensiamo, ci raccontiamo...

Tutor

che ci guida

Un uomo

una donna, una mela

Valigia

Zitti

Page 48: Gli Abbecedari della Città

48

Cantieri Meticci Cantieri Meticci nasce nel 2005 come progetto della Compagnia Teatro dell’Argine, che organizza e conduce

laboratori di teatro per gruppi interculturali che coinvolgono migranti, richiedenti asilo e rifugiati politici

insieme ad attori e allievi attori italiani. Il progetto prende allora il nome di Compagnia dei Rifugiati. In

particolare, sono coinvolti gli ospiti delle due strutture di accoglienza bolognesi (via Quarto di Sopra e Via del

Lazzaretto), in collaborazione con la Cooperativa L’Arca di Noè, nell’ambito del progetto Emilia-Romagna

Terra d’Asilo – progetto SPRAR della città di Bologna. Negli anni il progetto si è consolidato fino a diventare

punto di riferimento per migranti e rifugiati di ogni origine ed esperienza e a creare un gruppo di lavoro che

comprende oltre cinquanta attori provenienti da Afghanistan, Belgio, Camerun, Cina, Costa d’Avorio, Ghana,

Iran, Italia, Marocco, Nigeria, Pakistan, Repubblica Democratica del Congo, Russia, Sierra Leone, Siria,

Somalia. La compagnia si rinnova di anno in anno, accogliendo sempre nuove persone, ma continua a

mantenere nel suo nucleo anche i vecchi frequentatori, al fine di garantire un percorso graduale e un

crescente coinvolgimento e senso di responsabilità per i “vecchi”, creando nel contempo un ambiente

accogliente e preparato per i nuovi arrivati. Nel 2013 la Compagnia ha deciso di costituirsi come associazione

culturale indipendente, cambiando il proprio nome da Compagnia dei Rifugiati in Cantieri Meticci.

Page 49: Gli Abbecedari della Città

Alice

dietro la porta del bagno della casaLaura racconta che lei all’inizionon ci voleva venire. «Oggi nodevo andare in bagno» «Non fa

ti aspettiamo», diceva Ali

Bambini

per fare teatro bisogna tornare a

CIE

i Centri di Identificazione ed Escon i letti di Cemento.

Coraggio, di vivere in un paese

Discorsi

perché non se ne fanno mai abbDarbuka, lo strumento di A

Entusiasmo ed Energi

che si scatenano quando lavoriam

Figli

che sono lontani, che arrivanricongiungimento familiare, e le

fanno quando arrivano

Grazie

lo diciamo nel cerchio alla fine di olaboratorio, ogni giorno in una lin

Ho voglia di stare qui

insieme a voi

Isole con le gambe

in viaggio per il mondo

Lunedì

il giorno del laboratorio

Macchine

che si organizzano per i pasquando ci sono le prove

49

asa di via Ceri. izio a teatro non posso, fa niente,

Alice

re ad esserlo

spulsione, to. se straniero

abbastanza. i Ahmed

rgia

iamo insieme

ano per il le Feste che si no

i ogni giorno di lingua diversa

qui

do

rio

passaggi ove

Ne noi sappiamo c

Nave, che è una caallo stesso

Organiz

perché anche di quesabbasta

Piet

il nostro regista. Patria: l’uquesto teatro

Quotid

che stiamo creando, che cui doversi abituare

Rama

gli attori senza forze pedurante il R

Shuk

che vuol dire «grazie» inquello che non dobbiamo

come perdere la ro

Ter

che è forza e ricchezza, Tempesta, le nostre ener

Tempesta di ShTitanic, come il no

Urd

la lingua d

Vog

di stare in

Zatte

la nostra su cui siamo adeha costruito a 14 anni p

Noi

o cosa vuol dire. casa e un viaggio sso tempo

izzazione

uesta non ce n’è mai stanza

ietro

: l’unica patria possibile è atro insieme

tidianità

he non contiene orrori a re per sopravvivere

madan

perché devono provare il Ramadan

ukran

» in arabo. Senso, che è o perdere perché sarebbe

rotta in un viaggio

erra

za, e povertà apparente. ergie insieme e anche la i Shakespeare. nostro spettacolo

rdu

a di Bubi

oglia

e insieme

attera

adesso e quella che Amin i per affrontare il mare

Page 50: Gli Abbecedari della Città

50

Cassero LGBT Center Il Cassero nasce a Bologna nel 1978 col nome di Circolo di cultura omosessuale 28 giugno, a partire

dall’esperienza dei movimenti di liberazione omosessuale degli anni precedenti. Nel giugno del 1982

riceve dal Comune di Bologna la sede di Porta Saragozza, primo caso in Italia di un’amministrazione

comunale che riconosce l’importanza e la progettualità di una realtà associativa gay e lesbica.

L’assegnazione di Porta Saragozza testimonia della trasformazione sociale tipica di quel periodo, della

quale il Cassero diviene uno dei simboli più visibili a livello nazionale. Nel 1995 organizza il Pride a

Bologna, che vede la partecipazione di oltre 10.000 persone. Nel 2000, in occasione del World Pride,

riesce a portare a Roma più di 1.000 persone e prende corpo l’idea della creazione di

un’Associazione nazionale Arcigay, che attualmente coordina più di 100 circoli in tutta Italia e ha

sede all’interno del Cassero.

Page 51: Gli Abbecedari della Città

51

Accoglienza

Ascolto

Bacio

è molto forte il suo valore politico, come un simbolo per le nostre Battaglie

Cultura a più livelli

necessità di avere una produzione culturale a livello antropologico che tenga conto di tutti

gli aspetti dell’umana società

Doveri

nei confronti della comunità LGBT

Eteronormatività

dove sta scritto che ogni sesso abbia comportamenti da seguire?

Fuori

nome del primo collettivo omosessuale italiano

Giudizio

al quale siamo sottoposti

Human rights

Interazione

con altre realtà cittadine

Libertà

Maschilismo

mentalità che cerchiamo di scardinare, anche con il Movimento LGBT

Normalità

per rivendicare il proprio essere

Ottimismo

Omofobia Offese: la vera offesa è il non riconoscimento

Pregiudizio

Queer

è un termine politico, usato da chi rifiuta con forza le tradizionali identità di genere, da chi

si rappresenta e percepisce come oppresso dall’eteronormatività prevalente nella

cultura e nella società. Teoria che è indipendente dall’orientamento sessuale

Resistenza

quotidiana, del passato e del futuro

Stereotipi

legati alla Sessualità

Transessuale

Transfobia

Uguaglianza

Violenza

Zero

Page 52: Gli Abbecedari della Città

52

Ce.N.Tr.O. 21 Onlus Centro Nazionale Trisomia 21 oltre le diversità Onlus

L'associazione di volontariato Ce.N.Tr.O. 21 Onlus nasce nel 1993 con lo scopo di favorire

l’integrazione e lo sviluppo delle autonomie delle persone con sindrome di Down. Per questo

promuove iniziative dedicate a tutti gli associati: attività per il tempo libero, gite, uscite mensili, un

giornalino informativo, corsi e convegni scientifici sulle problematiche della sindrome di Down e

dell’handicap in generale. Tali attività coinvolgono anche persone della terza età e giovani

normodotati, in modo da promuovere un vero inserimento nella società. L’Associazione si adopera

anche a livello lavorativo, monitorando il territorio per una ricerca di possibilità di impiego o di

borse-lavoro (con finalità assuntive e/o di orientamento) collaborando con le AUSL competenti e

dando la disponibilità di un affiancamento per i giovani borsisti. L’obiettivo particolare

dell’Associazione è la realizzazione sul territorio nazionale di un centro (multifunzionale e aperto

alla cittadinanza) dove dare vita a una serie di attività che rendano possibile la realizzazione di un

ponte tra i giovani, l’handicap e la terza età.

Page 53: Gli Abbecedari della Città

Amore

Bologna la nostra città

Centro 21 siamo noi

Disponibilità

Elena

una dei componenti del gr

Fantasia

per stare insieme

Gioia

ne abbiamo da vender

Ho fame!

Alla fine della prima ora di lo dice sempre Luca, uno deg

Insieme

Luce

Marco

maestro del coro, di cui faccia

Note

che danno vita alla mus

Oh! Oh!

Spesso si fanno “urletti” duranteper attirare l’attenzion

o per controbattere quelli che provenire dall’aula accanto al

Luca è il più esperto in u

53

gruppo

dere

di lezione egli allievi.

ciamo parte

usica

nte la lezione, ione he si sentono alla nostra. n urli.

Pizz

ogni tanto si esce insiem

Qua

nel centro, sulle paretcon le nostre

Ries

con la R facevamo faticRiuscirci è possibile e

sempre anche nei m

Sol

a chi non mette i

Teat

ci diverte u

Ugesto d’a

Vola

Zor

uno dei protagonisti dvorremmo met

izza

ieme a mangiarne una

uadri

reti, ce ne sono molti tre fotografie

iesco

tica a trovare qualcosa. e e bisogna ricordarlo i momenti più duri

ole

te il buonumore?

eatro

e un sacco

Un

d’amore

olare

orba

ti dello spettacolo che ettere in scena

Page 54: Gli Abbecedari della Città

54

All’uomo che cavalca lungamente per terreni selvatici viene desiderio di una città. Finalmente giunge

a Isadora, città dove i palazzi hanno scale a chiocciola incrostate di chiocciole marine, dove si

fabbricano a regola d’arte cannocchiali e violini… A tutte queste cose pensava quando desiderava

una città. Isadora è dunque la città dei suoi sogni: con una differenza. La città sognata conteneva lui

giovane; a Isadora arriva in tarda età. Nella piazza c’è il muretto dei vecchi che guardano passare la

gioventù; lui è seduto in fila con loro. I desideri sono già ricordi.

Italo Calvino, Le città invisibili

Page 55: Gli Abbecedari della Città

55

Foto di Davide Saccà

Page 56: Gli Abbecedari della Città

56

Centro Beltrame Il Centro Beltrame è un centro di accoglienza per persone in stato di grave disagio, gestito dalla

Cooperativa Società Dolce per il Comune di Bologna. Nel Centro, che attualmente ospita 15 donne e

100 uomini senza dimora, lavorano undici operatori sociali, tre educatori professionali, una

coordinatrice, una psicologa e un responsabile. Nato semplicemente come spazio per aiutare chi non

aveva nulla, ora eroga servizi alla persona in un’ottica di riabilitazione e reintegrazione. In questa

prospettiva, è in corso un progetto di ristrutturazione del Centro, che prevede: un’area per coloro

che vivono una situazione di emarginazione stabile, per esempio gli anziani, per i quali si fatica a

ipotizzare evoluzioni o percorsi alternativi; un’area dedicata a persone che hanno intrapreso la via

dell’emarginazione cui non trovano momentaneamente alternative, per esempio persone

tossicodipendenti o con problemi di alcolismo; e un’area destinata a coloro che, dopo un percorso

guidato, stanno avviando nuovamente i rapporti basilari di socializzazione.

Page 57: Gli Abbecedari della Città

Amore

desiderato, mancante, imporunica ragione per cui vale la pe

Benessere

nel senso di sentirsi bene, de anche benessere econom

Bologna è una città per niente accostrada i vigili, in stazione la polfer, scittadini, tutti ti mandano via. E io d

Casa Cena Cibo

Cultura perché va bene il cibo, ma,Aristotele, la cultura sazia l’a

Dado

cioè Destino, ha sei facce, quindi chissà cosa v

Età

dopo una certa età è più difficile troquindi serve più sostegn

Fine

nel senso che siamo arrivati inquesta è the end

Gioia di vivere

Gnocca!!! Giovinezza,Geranio il mio fiore preferito,

Hollywood

perché là si sta sicuramente dRoberto racconta che una volta, q

manager, aveva un incontro con degche si presentavano e avevano tut

stupendi, Paul Francis, Peter Roberte allora, quando toccò a l

si presentò come Robert Ge

Indifferenza

Invisibilità

Lavoro

Lilli detta il Bassolupo perché è unun bassotto e un cane lupo, chiamat

vive con un vagabondo

57

ortante, pena vivere

, dentro, omico. ccogliente, per r, sotto i portici i io dove dormo?

o

, come diceva l’anima

a viene fuori

trovare lavoro e gno

i in fondo,

, , Giocare

te da dio. a, quando era degli americani tutti ‘sti nomi ertson e così via a lui, Getty!

un incrocio tra ata Lilli perché do

Mem

Monadismo di Leibniz perisolati proprio come le

Musica Deep Purple, Led Zand Palmer, Patty Sm

Neur

Nonno N

Onnisc

perché bisognerebbOrcheoclasta ovver

Puliz

Qualit

ma anche Qu

Rispe

Realtà: la realtà è che esci in giro senza meta

è frustrnon è il lavoro in

è avere la mente impegnfuori di testa e ci si b

Sogn

Senza, S

Top

perché passa dappertu

Unio

Uscire dai

Vaca

legato a Venezia e ami piacerebb

Zo

questo è unoi i ragazzi dello

emoria

erché noi siamo tutti soli, le monadi leibniziane. d Zeppelin, Emerson Lake Smith, Eric Clapton

urone

Nipoti

iscienza

bbe aprirsi a 360°. ero rompicoglioni!

ulizia

alitativo

uantitativo

spetto

ci alla mattina alle 9 e vai eta fino alle 19...

strante, in sé che conta, gnata perché se no si va i butta sotto al treno

gnare

Strada

opo

rtutto e si salva sempre

nione

dai ranghi

canza

e a Venezuela dove ebbe andare

oo

è uno zoo, llo zoo di Beltrame

Page 58: Gli Abbecedari della Città

58

Centro di rieducazione per minori in conflitto

con la legge Fortaleza, Bolivia Fortaleza è un centro di rieducazione per adolescenti in conflitto con la legge, che ha sede a Santa

Cruz, in Bolivia. Il centro accoglie ragazzi dai 12 ai 16 anni, che sono stati privati della libertà per

avere commesso reati, cerca di offrire loro attività formative, ricreative e di socializzazione che

favoriscano il loro reinserimento nella comunità, e insegna loro il rispetto dei diritti e doveri propri e

altrui. L’incontro del Teatro dell’Argine con i ragazzi del centro boliviano è avvenuto in occasione

dell’edizione 2008 del Festival delle Scuole, quando il gruppo di teatro dell’Istituto Montessori-

Leonardo da Vinci di Porretta Terme ha messo in scena lo spettacolo Que pasa?, nato a partire dalle

storie dei ragazzi del centro, nell’ambito del progetto del TdA La Scena dell’Incontro. Da

quell’esperienza è nata l’idea di un laboratorio teatrale che, ormai da anni, coinvolge attivamente i

ragazzi e che si affianca alle numerose altre attività presenti per trasformare il tempo della detenzione

in un tempo veramente educativo, creativo e di presa di coscienza. Questo laboratorio viene ogni anno

finanziato anche grazie agli spettatori dell’ITC Teatro, che contribuiscono alla sua realizzazione

acquistando le marionette da dito realizzate dai ragazzi e vendute nel teatro sanlazzarese nell’ambito

della campagna Teatro Oltre il Muro. Infine, il TdA ha attivato degli scambi Italia-Bolivia per formare

educatori del centro e anche ex ragazzi di strada a diventare operatori teatrali.

Page 59: Gli Abbecedari della Città

59

Amor

si inizia con un po’ di amore

Belleza

si continua con la bellezza

Caridad

ricordandosi la carità

Divertida

sempre divertendosi

Educación

senza dimenticare l’educazione

Felicidad y Futuro

si pensa alla propria felicità e al proprio futuro

Gratitud

con gratitudine

Horizonte

l’orizzonte non è mai irraggiungibile

Igualidad

sappiamo che siamo tutti uguali

Libertad

e liberi

Musica

come musica

Naturaleza

che suona naturale

Organisaciones

organizzati e ordinati per fronteggiare il caos

Paz

ambiamo alla Pace

Querida

desiderata

Respeto

con rispetto

Solaridad

il sole veglia su di noi

Trabajo

e sul nostro lavoro

Union

restiamo uniti

Valentia

coscienti delle nostre capacità

Zapatos

ma con i piedi ben piantati a terra… nelle nostre scarpe.

Page 60: Gli Abbecedari della Città

60

Centro disabili adulti GEA Il Centro socio-riabilitativo GEA è una struttura socio-sanitaria a carattere diurno, destinata a

persone in età giovane o adulta con gravi disabilità, che, al termine dell’istruzione scolastica, non

possono essere inserite in situazioni di lavoro. Il Centro offre un sostegno e un aiuto al soggetto

disabile e alla sua famiglia, supportandone il lavoro di assistenza, educazione e riabilitazione. Nel

Centro si svolgono interventi per l’acquisizione dell’autonomia individuale nelle attività quotidiane,

per il mantenimento e il potenziamento delle abilità residue e l’integrazione sociale dell’utente. Tra le

varie attività, largo spazio è dedicato a quelle artistiche e ricreative: laboratori di pittura, musica e

teatro, una rivista mensile e viaggi di gruppo in Italia e all’estero.

Page 61: Gli Abbecedari della Città

Ascensore una volta si è rotto e non sapev

fare, soprattutto dopo che Emiliava mai in bagno, ha det

«Ma io devo andare in ba

Ballo come la Bachata, che però Pao«fasciata»; samba, alligalli, rum

Benissimino! (lo dice sempre

CruciGea come il cruciverba fatto dai

che sta sul giornalino

Diciotto come i membri dello st

Emozioni la canzone di Lucio Battisti checanterà nel prossimo spettacol

Frasi Famose «Ci ho il neurone addormen

«Non c’è sesso in questo p(che poi non è mica vero

«Tra i due litiganti il terzo è pe«S o S questo è il problem

«Sei razzista? Sì, ma poi mi

Giornalino della GEA “Giornale Estremamente Alte

su cui scrivono tutti

Hotel

Ischia dove vorrebbe tanto andare

Lavoro nel nostro ultimo spettacolo,

si parlava di energia e di l

Mongolfiera come quella della gita

con i «bei ragazzi che ti prenbraccio», oppure come Monte ScSharm el Sheikh, altra gita indim

61

evamo come iliano, che non detto: bagno»

aola chiama umba, tango. pre Paola)

ai ragazzi, ino

staff

he Francesco colo teatrale

entato»; o posto» ero…); penultimo»; lema»; mi passa»

EA lternativo” tti

are Paola

Giravolts, i lavoro

gita rendono in Sceic, ovvero dimenticabile

Nnon c

Organizzmolto diff

Pulmino e dove gli autoctoni sononon si sa come Emilian

cosa che in Italia avreun problema in

Qua

Ricatto denon dare il caffè, a

ai ragazzi che si sono proprio un

Sbercome quella che Simoneperché a Djerba non st

Subito Emiliano ci ma ha continuat

Li hanno messi in du

Ti trovi bella? Tc’è una rubrica del giorle ragazze fanno le mo

delle foto d’epoca. QuPaola, che usa il su

Ugo Tog

Veterano dcome Simone, che loVolare come la canz

ma anche come i viaggifatto in Tunisia

Zcome Ezio, il cog

N

n c’è

izzazione ifficile…

o egiziano no riusciti a far entrare iano con la carrozzina, vrebbe rappresentato insormontabile

uadro

del caffè: è, adorato da tutti, no comportati male, è un ricatto!

berla one ha dato a Emiliano, stava zitto un attimo.

ci è rimasto male, uato a parlare… due stanze separate

Tantissimino. iornalino, dove a turno modelle e fanno come Questo mese tocca a l suo modo di dire

Tognazzi

o del teatro e lo fa da tanti anni. nzone di Modugno, ggi che i ragazzi hanno sia, in Egitto…

Z cognato di Luca

Page 62: Gli Abbecedari della Città

62

C.I.A.O. Centro Informazione Ausilio Orientamento per persone con difficoltà visive

Il C.I.A.O. è nato per dare una risposta concreta alle necessità culturali soprattutto di quei cittadini

che, dopo aver vissuto da vedenti, si trovano disorientati nell’affrontare la minorazione visiva in età

adulta, nella convinzione che la partecipazione a eventi e manifestazioni culturali sia sempre e

comunque fonte di benessere e di socializzazione. I volontari di Ausilio Cultura si impegnano in

diverse attività finalizzate a evitare l’isolamento e a stimolare la partecipazione alla vita della

comunità: affiancamento degli utenti nella scelta di audiolibri dai cataloghi di nastroteche nazionali

e cittadine; informazioni su enti e associazioni che operano sul territorio della Provincia di Bologna

in materia di assistenza sanitaria e di tutela previdenziale; contatti con altri servizi o fornitori di

apparecchi dedicati; informazioni su eventi, conferenze, cinema e teatri.

Page 63: Gli Abbecedari della Città

63

Autonomia

che il nostro centro concorre a promuovere

Bastoncino Bianco

il nostro compagno di avventura

Cinema

tutte le settimane; i volontari del centro presentano

il programma cinematografico della settimana e accompagnano i non vedenti al cinema

Distacco

una delle reazioni più frequenti da parte dei vedenti

quando incontrano i non vedenti

Esempio

di chi ce l’ha fatta, serve per convincere e per insegnare

Famiglia

spesso chi presenta le difficoltà maggiori ad accettare la perdita della vista sono i familiari

Gesti

basta un piccolo gesto per aiutare un non vedente, come per esempio alla fermata del bus dire ad alta voce il numero della linea

Help

quando noi, donne non vedenti, giriamo sole per strada, veniamo prese a braccetto e

accompagnate senza che ci venga chiesto dove dobbiamo andare

e, spesso, finiamo nel posto sbagliato!

Imbarazzo

verbale dei vedenti nei confronti dei non vedenti, come se tutte le parole riguardanti la vista

fossero tabù

Libro parlato

esiste un archivio di libri registrati letti ad alta voce da voci umane e non computerizzate

Muovere il bastone

ognuno lo fa a suo modo: i giovani sono così vigorosi

che tirano delle gran botte negli stinchi!

Non vedenti

Occhi

Perdere la vista

fin dall’antichità è sempre stato considerato una disgrazia immensa, per cui si crede che i non vedenti siano cattivi e arrabbiati: non è vero!

Quando piove

non usciamo mai con l’ombrello perché attutisce i suoni

Rifiuto

di aderire alle associazioni e quindi di accettare la disabilità

«Se le fa male la gamba…

si appoggi.» Un ragazzo aveva scambiato il mio bastone

bianco per un bastone da passeggio

Testimonianze

noi testimoniamo le nostre esperienze e che ci sono delle soluzioni

Una volta

aspettavo un taxi e un tedesco mi ha sollevata di peso e senza chiedermelo mi ha portato dall’altra

parte della strada: aiuto! Come avrei fatto a tornare dall’altra parte?

Vedere

Zig zag

il movimento oscillatorio del nostro bastone

Page 64: Gli Abbecedari della Città

64

Compagnia della Quarta La Compagnia della Quarta - Physical Theatre, Dance, Visual Art è un progetto artistico che opera

nel teatro e nella cultura e che accoglie artisti, linguaggi e idee per creare un punto di aggregazione

sull’arte seguendo una visione comune: creare una messa in scena originale, nel contenuto e nella

rappresentazione, che offra scelte di lettura stratificate che siano accessibili ma non didascaliche.

Page 65: Gli Abbecedari della Città

Autoprodotti

da sempre e fieri di averlo

Battaglieri

crederci sempre, con tutti i mezzi e in ogni

Controcorrente

bisogna saper trovare la forza andare

Destabilizzanti

per poterci mettere sempre in difare sempre qualcosa di n

Energici

e propositivi

Fisici

e reali

Grintosi

e combattenti

Harder

tenere duro… sempre di

Internazionali

come molti progetti che abbiamorealizzeremo

Lungimiranti

in saccoccia il passatoper avere lo sguardo verso i

Meritevoli

per tutti gli sforzi che facc

Non allineati…

e felici di esserlo

65

rlo fatto

ni modo

za di saperci

discussione e i nuovo

di più

mo realizzato e

ato o il futuro

acciamo

Oltreoc

ce l’abbiam

Provoc

senza ti

Qua

come il nost

Resist

agli u

Semio

e seman

Trasve

come i nostrche includono teatro,

Unconve

as we a

Ver

l’infinito

Zona pr

eoceano

iamo fatta!

ocatori

timore

uarta

ostro nome

sistenti

li urti

iotica

antica

sversali

stri progetti o, danza, musica, arte

ventional

e are!

erso

ito e oltre

protetta

Page 66: Gli Abbecedari della Città

66

Compagnia La Schiusa La compagnia teatrale La Schiusa nasce quindici anni fa, con il sostegno dell’ASL e del Comune di

San Lazzaro di Savena, con l’obiettivo di creare un momento di ritrovo e di socializzazione per il

tempo libero attraverso il teatro. Il gruppo, che cambia nel corso degli anni, si compone di una

decina di ragazzi e ragazze con diverse forme di disabilità, guidati dagli educatori dell’ASL e dal

regista Dimitri Pasquali. Il percorso teatrale della compagnia è andato maturando nel corso degli

anni, presentando spettacoli, di solito all’ITC Teatro, sempre divertenti e autoironici, che ragionano

sui temi più disparati e complessi della nostra attualità.

Page 67: Gli Abbecedari della Città

Allegria

che non manca mai, come l’Affiatamento e l’imp

bisogna studiare per fare bella

Buone

persone e buone coseNoi non siamo Bisognosi pe

ci aiutiamo a vicenda

Compagnia

teatrale, ecco quello che siaCon noi ci sono diversi Consulen

Chiacchierare con Civilt

Dimitri

il nostro regista, senza di lui comeDinamica, perché non stiamo m

Educazione

è fondamentale per stare insPer noi, trovarci è un mome

Evasione, Energia, Eufor

Felicità

Grande Gioia

dello stare insieme

H la saltiamo.

Anzi no, Hobby

Imprevedibili

come solo noi sappiamo esed è un attimo che la mitica Iris div

(ma non è vero)

Lingua

Lodevole, Luminoso, Limp

67

i, pegno,

ella figura

se. perché

da

siamo. lenti con cui viltà

me faremmo? o mai fermi

insieme. mento di foria

essere, diventi Isterica

mpido

Marit

che si voleva mandopo lo spe

Ma lui è sempre a dieta dobbiamo sempre dirg

Notev

Natur

Ottima O

Paura del

Piccolo Principe, Pia«Peccato,

Quotid

non come il ma come lo studio del cop

l’ombrellone, p

Risarola

quando inizia no

Schiu

la nostra compagninon siamo chius

Torte della sor

che si mangiano doTimidezza che scompare q

Umiltà inn

Poi Umidità. Perché sul p

«Vi spacco i

Venerdì, il gior

Zanich

centro diurno per

ritozzo

angiare Dimitri spettacolo. ta e quando lo vediamo irgli che è dimagrito!

tevole

turale

sservazione

del Palco

iacevole, Passione, è finita»

otidiano

il giornale, copione: in spiaggia sotto e, per strada...

di Paola

non smette più!

hiusa

nia si vuole aprire, iusi ma schiusi...

sorella di Paola

dopo gli spettacoli; e quando si sale sul palco

nnanzitutto.

l palco si suda un sacco!

o il copione»

iorno del teatro

ichelli,

er persone disabili

Page 68: Gli Abbecedari della Città

68

Avevamo vent’anni e oltre il ponte

oltre il ponte ch’è in mano nemica

vedevam l’altra riva, la vita

tutto il bene del mondo oltre il ponte.

Tutto il male avevamo di fronte

tutto il bene avevamo nel cuore

a vent’anni la vita è oltre il ponte

oltre il fuoco comincia l’amore.

Italo Calvino, Oltre il ponte

Page 69: Gli Abbecedari della Città

69

Foto di Davide Saccà

Page 70: Gli Abbecedari della Città

70

Consiglio Comunale dei Ragazzi

di San Lazzaro di Savena Il Consiglio Comunale dei Ragazzi è la sede nella quale ragazze e ragazzi sanlazzaresi di 4^ e 5^

elementare e di 1^ e 2^ media elaborano proposte per migliorare la città in cui vivono, per esprimere

le loro opinioni, per confrontare le loro idee e per discutere liberamente nel rispetto delle regole. Tra

gli obiettivi del CCR: educare alla rappresentanza democratica, far vivere ai ragazzi una concreta

esperienza educativa, rendere i ragazzi protagonisti della vita democratica del territorio, attraverso il

coinvolgimento nelle scelte che li riguardano e l’eventuale partecipazione a sedute del Consiglio

Comunale Adulti e delle Commissioni Consiliari. Il Consiglio Comunale dei Ragazzi svolge anche

attività propositiva nei confronti del Consiglio Comunale degli Adulti.

Page 71: Gli Abbecedari della Città

71

Accoglienza

da altri Paesi per incontrarsi. Aiuto verso persone in difficoltà

Bellezza

come essere senza pensieri, godersi la vita, il panorama, l’ambiente…

Cinema

che a San Lazzaro non c’è. Sarebbe bello crearlo

dando vita a spazi in disuso. Consiglio Comunale dei ragazzi: qui abbiamo la

libertà di esprimerci e di venire ascoltati (cosa che non succede a scuola o a casa), e

abbiamo la possibilità di fare cose utili, come regalare ambulanze alla Siria,

progettare piste ciclabili... C’è una grande condivisione e impegno

da parte di tutti, e attraverso la coordinazione mettiamo in piedi progetti e idee

Diverse età

ma anche diverse esigenze

Empatia

con cittadini, amici, compagni di classe, parenti, persone diverse con culture diverse, con religioni

diverse in modo da essere tutti amici

Festa

tutte le volte che ci troviamo con il CCR

Giallo del sole

Hobby

perché per noi andare al CCR non è solo un passatempo

Istruzione

una buona istruzione è indispensabile, più conosci e meglio è.

Bisognerebbe migliorare le scuole, magari sfruttando la tecnologia

Libertà di opinione

Mestieri

cosa vorremmo fare da grandi: giornalista, avvocato, insegnante, pediatra, interprete, calciatore, ingegnere, architetto, astronauta, atleta, calciatore, assessore alla

cultura, designer…

Nuove

strutture per i laboratori didattici a Villa Cicogna il sabato e la domenica

Organizzazione

Punto di ritrovo

per ragazzi. Anche questo manca a San Lazzaro

Quarta e Quinta

elementare, prima e seconda media. Le classi da cui proveniamo

Rispetto

delle opinioni altrui

Sogni

macchine che volano per dare spazio ai pedoni, più verde, meno inquinamento, perché non si vede mai il sole...

Tecnologia

Una città

in cui il primo profumo che senti è quello dell’erba, vorremmo auto che emettono meno

smog (quindi elettriche), placare le guerre civili nel mondo, che non ci fossero liti nel traffico e

che la settimana si allungasse

Viaggi

all’estero, per imparare lingue diverse dalla nostra e per scoprire cose nuove

Zaini

più leggeri

Page 72: Gli Abbecedari della Città

72

Consorzio della Bonifica Renana Il Consorzio della Bonifica Renana è persona giuridica di diritto pubblico che, in virtù delle norme

nazionali e regionali assicura, in regime di sussidiarietà con gli enti locali, la regimazione e il corretto

allontanamento dell’acqua di pioggia, mantenendo il presidio idrogeologico in montagna e curando la

propria rete idraulica in pianura. La Renana, autorità idraulica competente, opera all’interno del proprio

comprensorio situato nel bacino del fiume Reno. La sua funzione principale è garantire, attraverso il

proprio reticolo idrografico artificiale, il corretto deflusso delle acque piovane provenienti dalle aree

agricole e urbane. Questa attività protegge il territorio dai rischi di allagamento e alluvione, sempre più

elevati a causa della crescente urbanizzazione dei suoli e degli evidenti cambiamenti climatici.

Page 73: Gli Abbecedari della Città

73

Autogoverno

modalità di gestione dei servizi territoriali basata sulla responsabilità economica diretta dei proprietari coinvolti, attraverso le loro rappresentanze elette

Bacino

un ambito territoriale le cui acque scolano tutte in un medesimo fiume o canale artificiale; il bacino del fiume Reno definisce i confini dell’area di competenza della

Bonifica Renana

Consorzio

organismo di diritto pubblico cui afferiscono tutti i proprietari di immobili posti in aree con problematiche

di scolo idraulico; la Regione Emilia-Romagna, per le sue caratteristiche territoriali, è area soggetta a costanti

funzioni di bonifica

Dissesto

conseguenza dell’instabilità idrogeologica, potenziata dall’abbandono dei territori agricoli e dalla mancanza di

manutenzione delle reti di scolo

Energia fondamentale per tenere in funzione le pompe degli

impianti idrovori della Renana. Se si fermassero, in sei mesi un terzo della pianura bolognese

tornerebbe sott’acqua

Fonti

tutta l’acqua distribuita dalla Renana proviene da fonti di superficie, senza attingere alle preziose acque di falda: le

fonti principali sono il Po e il Reno

Gestione

ogni risorsa ambientale richiede una gestione responsabile e sostenibile che ne garantisca la

conservazione per le generazioni future

H2O

il compito della Bonifica Renana è garantire lo scolo di acqua quando è in eccesso per le piogge e la

distribuzione a scopi irrigui, attraverso la rete di canali e strutture idrauliche

Irrigazione

senza acqua non è possibile agricoltura; per questo le norme nazionali sulla tutela ambientale attribuiscono

all’uso irriguo priorità su tutte le altre forme di impiego idrico; ogni anno la Renana distribuisce mediamente 75

milioni di metri cubi d’acqua

Laminazione

le vasche di laminazione sono aree destinate ad assorbire lo scolo delle acque meteoriche; rappresentano una

mitigazione dell’artificializzazione dei suoli e della loro progressiva riduzione di capacità d’assorbimento

Manutenzione

una manutenzione costante delle opere idrauliche e del reticolo di scolo consente la prevenzione del dissesto e

dei fenomeni alluvionali; un euro speso in manutenzione ne risparmia tre per rincorrere l’emergenza, frequente

proprio dove la manutenzione non viene eseguita

Natura

l’insieme delle risorse ambientali limitate che si trovano in un territorio e che l’azione dell’uomo

impiega per la propria vita

Oneri

ripartizione proporzionale del costo annuo di manutenzione della rete idraulica di bonifica

che compete ad ogni bene immobile in relazione al beneficio territoriale di sicurezza che riceve

Piano di classifica

la “tabella millesimale” che ripartisce gli oneri tra gli immobili e i proprietari, in relazione al beneficio

idraulico specifico che ricevono dagli impianti e dalle strutture del consorzio

Qualità

la qualità delle acque distribuite è un parametro determinante per il consorzio

Risparmio

il risparmio della risorsa idrica è un valore primario; l’innovazione tecnologica consente oggi di effettuare

solo gli interventi necessari, evitando sprechi quantitativi ed energetici

Scolo

gran parte della nostra pianura si trova a un livello di suolo inferiore ai corsi d’acqua naturali all’interno di

argini artificiali; solo l’attività delle idrovore consente lo scolo di queste terre e le normali attività umane

Territorio

il nostro è un territorio in gran parte artificializzato e complesso che oggi vede una rinnovata attenzione agli equilibri tra obiettivi di tutela e garanzie di vivibilità

Urbanizzazione

la progressiva artificializzazione del territorio ha conosciuto nell’ultimo decennio un’accelerazione

tale da mettere in crisi i sistemi di scolo progettati nel secolo scorso

Valorizzazione

mettere in valore un ambito territoriale significa anche spiegarne le componenti tecniche di tutela e

conservazione, soprattutto alle nuove generazioni e a chi non conosce la storia del territorio

Zona umida

sono 1.600 gli ettari che nel sistema della Renana sono destinati a trattenere le acque di pioggia in eccesso, si tratta di zone umide che svolgono la triplice funzione

di presidio idraulico, di tutela della biodiversità e di conservazione dell’ambiente vallivo tipico del

paesaggio tradizionale regionale

Page 74: Gli Abbecedari della Città

74

Coop Adriatica - Ausilio per la spesa di San Lazzaro di Savena

Ausilio Coop è un servizio di consegna gratuita della spesa a persone anziane e disabili, promosso da

Coop Adriatica ed effettuato dai volontari della Cooperativa. Ausilio Coop nasce nel 1992 grazie

all’impegno di un gruppo di soci di San Lazzaro di Savena e si espande notevolmente sul territorio

nel corso degli anni, assumendo dimensioni davvero importanti: oggi oltre 500 soci di Coop

Adriatica fanno volontariato portando la spesa e libri a casa di anziani con più di settantacinque

anni non autosufficienti, persone segnalate dai servizi sociali, famiglie con portatori di handicap e

persone senza aiuti familiari.

Page 75: Gli Abbecedari della Città

Ausilio

Buona volontà

ne abbiamo da vender

Compagnia

che con il nostro servizio faccanziani

Disponibilità

con discrezione

Egoisti intelligenti

facciamo del bene agli afacendolo a noi stessi

Festa degli utenti

uno dei nostri momenti di agg

Gratitudine

Humour

un sorriso non costa niencambia la giornata

Insalata di riso

noi volontari siamo come ingredche messi insieme formano un b

Leggerezza

nel senso di non far pesare agli uche facciamo

Mal di schiena

dopo aver portato a domicilio, aneve, 20 buste della spesa senza

Naturalezza

con cui affrontiamo il lav

75

dere

cciamo agli

li altri ssi

ggregazione

iente e

edienti diversi n buon piatto

li utenti quello

anche con la nza ascensore

lavoro

Ord

da evad

Perso

ne incontriamo tatutte le fas

Qua

del serv

Rice

quelle che ci scambinei nostri c

un modo per parl

Spesa e Scibo per la pancia

Telefo

di chi ha biso

Uten

Volon

pieni di vivac

Zucch

che portiamo agli utencome do

rdini

vadere

rsone

tante e copriamo fasce d’età

ualità

ervizio

icette

biamo con le nonne ri colloqui, arlare e tirarle su

Sorriso

cia e per la mente

efonate

isogno di noi

tenti

lontari

acità e verità

cchero

tenti, come prodotto e dolcezza

Page 76: Gli Abbecedari della Città

76

Cooperativa Accaparlante del CDH Centro di Documentazione sull’Handicap di Bologna

L’Associazione Centro Documentazione Handicap, nata nel 1996, gestisce il centro di

documentazione attivo dal 1981 per iniziativa dell’AIAS di Bologna sui temi dell’handicap, del

disagio sociale, del volontariato e del terzo settore. La Cooperativa Sociale Accaparlante Onlus è nata

nel 2004 per iniziativa dello stesso gruppo di lavoro del CDH. L’associazione e la cooperativa si

propongono di: essere un laboratorio culturale aperto sui temi dello svantaggio e della diversità;

favorire una cultura in cui le persone svantaggiate siano “soggetti di diritto”, protagoniste del

cambiamento personale e sociale; dare a ogni persona svantaggiata la possibilità di un’integrazione

basata sulla valorizzazione delle sue risorse; far uscire dalla “riserva” persone e temi normalmente

relegati in recinti e dar loro un’adeguata visibilità.

Page 77: Gli Abbecedari della Città

77

Ambivalenza

come desiderare una cosa,

ma non poterla fare

Bisogno

Cultura

Dare

Empatia

Fiaba

(parola detta da più di 3 persone)

Gioco

Handicap

Inclusione

Libertà di espressione

Mutamento

Nudo

come mettersi a nudo

Opportunità

si generano occasioni sia per il disabile

che per l’educatore

Paura

Quasi

Responsabilità

Sorriso

Tu

Uffa!

Vita

Zero

si parte da 0; ci vedono come 0

Page 78: Gli Abbecedari della Città

78

COSPE Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti

COSPE nasce nel 1983 ed è un’associazione privata, laica e senza scopo di lucro. Opera in 30 Paesi del

mondo con circa 150 progetti a fianco di migliaia di donne e di uomini per un cambiamento che assicuri lo

sviluppo equo e sostenibile, il rispetto dei diritti umani, la pace e la giustizia tra i popoli. Lavora per la

costruzione di un mondo in cui la diversità sia considerata un valore, un mondo a tante voci, dove

nell’incontro ci si arricchisca e dove la giustizia sociale passi innanzitutto attraverso l’accesso di tutti a

uguali diritti e opportunità.

Page 79: Gli Abbecedari della Città

Acqua

Barriere

da abbattere

Comunicazione,

aspetto per noi altrettanto impche fare progetti:

comunicare un nuovo modo di farecooperazione, che rigetta l’assisten

favorisce il “lavorare con” le personecui si va; comunicare con bambini e r

in continua evoluzione

Diritti

lavoro sui diritti umani, i diritti deil diritto d’informazione

Educazione

all’interculturalità e ai diritti di ci

Festa

per farsi conoscere come COsarebbe bello fare una festa in Piazzè giusto mettere in primo piano la g

questo lavoro, di lavorare insieme, diqualcosa e non solo mostrare le

come nei vecchi modi di fare ques

Globale

perché lavoriamo ovunquma soprattutto perché qualunque c

ovunque, riguarda chiunq

Hashtag

perché fa riferimento a un’impforma di comunicazione

Integrazione

è meglio dire Interazion

Luoghi

luoghi lontani in cui si va a lavorare ecome l’ufficio, la nostra casa in

Mamma mia!

la fatica di portare avanti i pr

79

portante

are progetti di tenzialismo e ne dei luoghi in

e ragazzi su temi ne

i delle donne, ne

i cittadinanza

COSPE azza Maggiore: la gioia di fare di andare verso

le “sfighe” uesti progetti

que, e cosa succeda nque

mportante one

one

re e luoghi vicini a in Italia

progetti

Non vio

No pr

Olt

Oltrepassare gper raggiungere

Punti d

creare il dialogocon diversi pu

Questi

Questions

Ribaltam

ovvero la capacità del Ci problemi e di fare p

continuamente il punto dattivando un ribaltamento

Sog

in una scuola superiore abdi appendere delle foglie

In corrispondenza delle racontenuto parole rigu

in corrispondenza del trondovuto racconta

mentre le foglie da appencontenuto prog

Molti alberi erano senza foil futuro non è più visto

ma come una

Terri

Trasform

Utop

Urgenza, Uman

Vo

diverse, molteplicità di di attività, di

Z (Km) Z

Zero con

violenza

profit

ltre

re gli Ostacoli ere gli Obiettivi

i di vista

ogo fra persone punti di vista

stionari

ns Qualità

ltamento

el COSPE di analizzare e progetti cambiando to di vista “tradizionale” nto dei ruoli e del potere

ogni

abbiamo chiesto ai ragazzi lie di carta a un albero.

radici, le foglie avrebbero iguardanti il passato, ronco, le foglie avrebbero tare il presente;

endere ai rami avrebbero rogetti e sogni. foglie sui rami del futuro: sto come una promessa na minaccia

rritori

rmazioni

topia

anità, Unione

oci

di persone, di progetti, di territori…

Z Zero

consumi

Page 80: Gli Abbecedari della Città

80

CSI Centro studi e ricerche in Salute Internazionale e Interculturale

Il CSI nasce nel 2006 all’interno del Dipartimento di Medicina e Sanità Pubblica dell’Università di

Bologna. Il CSI si occupa di formazione e ricerca in salute globale adottando un approccio

multidisciplinare volto ad analizzare i processi di salute e malattia nel contesto più ampio del loro

determinanti prossimali e distali. Alle attività, portate avanti con metodologia partecipativa,

contribuiscono ricercatori, docenti, professionisti e studenti provenienti da diversi ambiti disciplinari

(medicina, sanità pubblica, antropologia medica, scienze umane e sociali, diritto, economia).

Page 81: Gli Abbecedari della Città

Autoreferenziale

la ricerca non può esseperché implica una responsabi

Bisogni

e necessità da soddisfadi coloro che si rivolgono

Corpo

il centro del nostro lavo

Dogmatismo

da rompere: le cose non possono andare solo

modo; si possono contemplaalternative

Etica

eccome se c’è!

Formazione

continua: di noi a noi stessi e di n

Genitore

della legge: i diritti umani (come quello al

possono essere genitori non soloma anche di altri modi per so

la causa di un determinato

Ho un dubbio

non solo certezze

Internazionale

Libertà

di andare controcorren

Mutamento

ed evoluzione costante, all’internsi intravede già il risulta

81

sserlo bilità sociale

sfare no a noi

avoro

lo in un certo plare delle

di noi agli altri

alla salute) olo della legge, r sostenere to diritto

rente

erno dei quali ultato

Nlo diciamo per

il diritto ad u

Ogni

deve implicare la mas

Polit

il senso del nos

Qualità d

Relaz

solo nella dimensc’è la possibilità di u

Salu

non solo come assistenzma anche come benes

equità, ambiente, g

Trasform

una tensione continul’utopia del ca

Un forte impe

per la buon

Vocaz

se no perch

Zibald

le organizzaziosono tra le più com

perché devono bilanciaMa noi cerchiamo di ess

No

er rivendicare d una scelta

ni cosa

assima responsabilità

litico

ostro progetto

à della vita

lazioni

ensione collettiva di un cambiamento

alute

nza o sistema sanitario, essere, diritto, lavoro, e, giustizia sociale

rmazione

inua verso qualcosa, cambiamento

pegno sociale

ona salute

azione

rché lo fai?

aldone

zioni sanitarie omplesse al mondo, ciare molteplici finalità. essere organizzatissimi!

Page 82: Gli Abbecedari della Città

82

Emergency Gruppo di Bologna

Emergency è un’associazione italiana fondata nel 1994 da Gino Strada e Teresa Sarti per offrire cure

medico-chirurgiche gratuite alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà in tutto il

mondo. L’impegno di Emergency è reso possibile grazie al contributo di migliaia di volontari e

sostenitori e l’azione di Emergency si basa sul principio che ogni persona ha il diritto di ricevere cure

mediche. L’associazione costruisce e gestisce ospedali, punti di primo soccorso per le emergenze,

centri di maternità, poliambulatori e ambulatori per i migranti e le persone disagiate, fornendo

servizi completamente gratuiti.

Page 83: Gli Abbecedari della Città

Afghanistan,

Africa, Accoglienza, Attenzion

Banchetto Bambini

Cura Coraggio, Condivision

Coerenza, che ci ha portato a

Donazioni Diritti: dice Gino «Un diritto è pe

è un privilegio»; Dover

Espatriati «Emersi senza frontier

(come ci ha chiamato un nonnoEspatriati, quelli che lavorano ne

fuori dall’Italia

Fatica buona, in senso positivo, Fiducia, F

Guerra la Gioia dei bimbi quando, finamedici mettono loro le protesi giocare a calcio; Gratuità: tut

pazienti sono curati gratuita

Help

Ingiustizia lotta all’Indifferenza, Imp

Libertà Lavoro; Ludico, negli ospe

ci sono i luoghi per far giocare Lezione, nel senso di dare la poimparare a chi non ce l’ha (le s

ospedali) e di insegnare agli altrifare nei confronti del pros

Medici

83

ione, Amore

ione ai 20 anni

per tutti, se no vere

iere» no una volta) negli ospedali

Famiglia

finalmente, i esi e possono tutti i nostri uitamente

mpegno

spedali re i bambini. possibilità di e scuole negli ltri cosa si può rossimo

Maternità, Morte; una in ospedale, in sala o

l’odore di Sangue e Mdella guerr

Nostaquando stai in ospedacasa, Nostalgia del Pae

Numeri delle pe

OspeOperazioni, O

Odio da affrontare, da c

Pianquelle che ci sono nei

ospedali, Partecipazioncome il centro di Anab

dedicato unicame

QuadQualunquismo che c

Qual

RelazioniResponsabilità, Riso, R

Ripudiamo

ScuoSalute, Seno mat

Solidarietà,

TereSarti fondatrice d

insieme a Gino Stra

Uguagl

VolonViolenza da c

Valori, Vagi

Zone di

na volta Gino disse che, a operatoria, si sente Merda, che è l’odore

erra; Mine

stalgia, edale e vuoi tornare a Paese che hai lasciato; persone curate

pedali Opportunità

a combattere: Orgoglio

iante ei giardini dei grandi

ione, Pazienti, Progetti, nabah in Afghanistan, mente alle donne

aderni e c’è, ma non in noi! alità

ni umane, Risate, Ricostruzione, o la guerra

cuola aterno, Sudore , Speranza

eresa ce di Emergency, trada; Trasparenza

aglianza

lontari a combattere; agito, Vivere

di guerra

Page 84: Gli Abbecedari della Città

84

Flash Giovani Il portale per i giovani a Bologna

È un sistema integrato di portali «dai giovani per i giovani» voluto dal Progetto Giovani dell’Area

Cultura del Comune di Bologna, on line dal 2000. L’esperienza si è consolidata e ulteriormente

arricchita grazie al cofinanziamento del Dipartimento della Gioventù-Presidenza del Consiglio dei

Ministri, in collaborazione con l’ANCI-Associazione Nazionale Comuni Italiani, nell’ambito dei Piani

Locali Giovani-Città Metropolitane. In particolare, Flash Giovani è una vetrina della creatività che

pubblica prodotti artistici giovanili, come poesie, foto, disegni, fumetti, net-art, musica e video; è una

web tv, una trasmissione radiofonica e un programma televisivo; è un laboratorio, un open space in

cui i giovani possono confrontarsi e scambiarsi esperienze; è una preziosa opportunità di formazione

che consente ai giovani che vi partecipano di stabilire uno scambio e un contatto costante con i

professionisti che li coordinano; e infine, è uno strumento concreto di partecipazione e cittadinanza

attiva.

Page 85: Gli Abbecedari della Città

Ascensore

perché nella mia vitasto salendo e scendend

Arte, Accoglienza, Ascolto,

Burocrazia

Compromesso

Censura, Collaborazione, CuCazzeggio, Cinema

Diplomazia

Divertimento, Distrazioni,

Energia

ne serve a bizzeffe per portare avanti qualsiasi p

Empatia, Emozione, Entusiasmo

Fumetto

Fantasia

Giovani

Gente, Gioco, Goliardico, Ge

HTML

Informazione

Indagine, Interessi, IlluminaIntellighenzia

Lavoro

Laboratorio, Limbo, Lezi

Melodramma

quotidiano

Novità

che ricerchiamo in continu

85

vita ndo.

, Ansia

uriosità,

Dignità

fe si progetto. smo, Elefante

entilezza

inazione,

ezione

nuazione

Ora

che hanno a cl’Organizzazione

Procras

la sublime arte d

Quotid

Recen

Stam

Turi

Titoli, Thumb

Umo

Veloc

Varietà,

Zela

bella

rari

a che fare con one e l’Operosità

rastinare

e del saperlo fare

tidiano

ensioni

ampa

uristi

bnail, Topos

more

locità

, Valori

elanti

la Zia

Page 86: Gli Abbecedari della Città

86

Gente ordinaria e gente comune, gente che fa, gente che produce, gente sottoccupata, gente

incantata, gente improduttiva, gente selvatica, gente morbida, gente ubriacona, vecchia gente senza

passato, giovane gente senza avvenire, gente lontana dalla cronaca e dal pettegolezzo: gente che

costituirebbe a prima vista una massa anonima ma che, se indagata con solo un poco di attenzione,

riserverà molte sorprese e curiosi aneddoti: insomma gente di cui vogliamo raccontare…

Pier Vittorio Tondelli

Page 87: Gli Abbecedari della Città

87

Foto di Davide Saccà

Page 88: Gli Abbecedari della Città

88

GEV Guardie Ecologiche Volontarie

Le Guardie Giurate Ecologiche Volontarie della Provincia di Bologna sono cittadini che, dopo aver

frequentato appositi corsi di formazione e superato un esame, diventano pubblici ufficiali, con il

compito di verificare che le leggi a tutela dell’ambiente vengano rispettate. In particolare si occupano

di: salvaguardia della flora spontanea e rara; disciplina della raccolta dei prodotti del bosco e del

sottobosco; disciplina e regolamenti dei Parchi Regionali e delle riserve naturali; disciplina degli

scarichi nelle fognature e nei corsi d’acqua superficiali; disciplina per lo smaltimento dei rifiuti;

vincolo idrogeologico; prescrizioni di Polizia Forestale; applicazione dei regolamenti comunali e delle

ordinanze sindacali finalizzate alla tutela dell’ambiente; norme per la tutela della fauna e l’esercizio

dell’attività venatoria e piscatoria; tutela della fauna minore in applicazione della L.R. 15/2006. Le

loro funzioni non si limitano tuttavia alla vigilanza e alla sanzione: le GEV promuovono l’educazione

e l’informazione ambientale e aiutano gli organi competenti nella protezione civile.

Page 89: Gli Abbecedari della Città

Asino come quelli con cui a Castelbuono, in

la raccolta differenziata dei rperché il camion non passa per le

Bambini

educarli al rispetto della natura è impI bambini non dicono Bello o

sono gli adulti che trasmettono loro q

Conoscenza

per diffondere Cultura, Cura, Perché l’ignoranza uccide noi e l’

Città, Censimenti di animali, C

Divise

Verdi, verdissime! Ora sono in arrivo le nuo

Educazione ambientale

GEV

è un enciclopedico, cheeduca bimbi, gestisce un campo per

segue gli scavi archeologici, vigila fa l’antincendio, il tagliaboschi, lacivile, alluvioni e straripamenti, la

pesca e caccia, i cani, i liquaE di tutto questo conosce regolame

Identità

alla quale teniamo tantissimIstrice: ogni anno scatta lo spostamenLe GEV li attirano con il mais e poi li

campi, che rovinano per gol

Libro della Natura

«Se lo apri, ti accorgi dello stupla Natura induce, perché è madre e

Ecco perché bisogna tutelarne il benela forza (sanzione, vigilanz

ma anche con la didattica, l’eduPer questo non siamo armati e non

esserlo. Occorre imparare ad «abbaflusso della vita, senza volerla vi

Mansioni

sono tante e varie (vedi GE

89

in Sicilia, fanno ei rifiuti r le stradine

mportantissimo. o Brutto:

questi concetti

Civiltà. e l’ambiente. Cacciatori

uove

tale

he er terremotati, ila sui rifiuti,

, la protezione i, la vigilanza uami… menti e leggi

ssimo. ento dell’istrice! i li spostano dai golosità

tupore che e e ci accoglie». ne, non solo con

anza), ducazione.

non vogliamo bandonarsi al violentare»

GEV)

Not

a caccia di lucciole, che prne appare 1 e poi 2 e po

Osser

Odori del bosco: l’umido ddell’anno, il Parco dei

Pipistr

animale maltrattato eperseguitato a causa di s

Ricc

ovvero: furbizia, come qusi rotolava su un tappeto

per infilzarli sulla schiepossibile al

Ravaldone!!! Il Ravaldone (la vecchia bici lasciata legpiano piano, viene porta

rimuovono e la portano alPiazza G

Silen

il rumore del silenzio nelSuoni, Sensibilità, Sogn

Sorriso con cui agire, Su

Tem

il concetto di Tempo a cotutto diverso dal comun

che ora si è allonta

Voci del

l’abbaio del capriolo, il cil merlo, lo zirlo del tordo,

il bramito del cervo, le fcammina e che ci dicono

Vigilanza è il primo cVolontari: prendono 12 c

benzina e basta. Anche le d

Zol

si controllano le zolle incapire in che stagione si è,

sono in quella zona, cheprimavera sa di malva, di msta sopra, ma anche cosa s

formiche,

otte

prima non si vedono e poi poi a decine, a centinaia

servare

o del bosco in certi periodi ei Gessi in primavera

istrello

e, invece, prezioso, i stereotipi ingiustificati

iccio

quella volta che un riccio to di acini d’uva caduta, hiena e portarne il più alla tana! (in bolognese Ravaldàn) è

legata al palo, alla quale, rtato via tutto. Le GEV la all’Associazione Amici di Grande

lenzio

nel bosco è meraviglioso. ogni che si realizzano,

uolo da cui parte tutto

empo

contatto con la natura è une concetto di tempo, tanato da com’era

del bosco

il canto della ghiandaia, o, il picchio che fa il buco, le foglie secche su cui si no che siamo in autunno. o compito delle GEV. 2 cent al km di rimborso e divise se le pagano da sé.

olla

insieme ai bambini per è, che vegetali e animali ci

e odore fa (se siamo a i menta…). Per capire cosa a sta sotto la terra! Vermi, he, sassi...

Page 90: Gli Abbecedari della Città

90

Gli amici di Luca Gli amici di Luca si sono costituiti nel 1997 per provvedere alle cure necessarie per risvegliare Luca,

ragazzo bolognese di 15 anni in coma per 240 giorni e purtroppo scomparso nel 1998. Dalla

vicenda di Luca è germogliata una promessa: la nascita della Casa dei Risvegli a lui dedicata, un

centro innovativo di riabilitazione e di ricerca inaugurato nel 2004 nell’area dell’Ospedale Bellaria

sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Tra le tante attività, l’associazione Gli amici di

Luca ha dato vita nel 2003 a un percorso teatrale, dal quale sono germogliate diverse attività

laboratoriali e artistiche. La compagnia Gli amici di Luca è composta da ragazzi che hanno vissuto

l’esperienza del coma, attori, volontari e operatori della Casa dei Risvegli e ha come finalità

l’integrazione sociale, la riabilitazione delle persone con esiti di coma e la sensibilizzazione della

società al problema. Il percorso intrapreso parte dall’utilizzo del teatro in situazione terapeutica per

arrivare a produzioni artistiche dotate di una propria poetica, che nasce dalla peculiarità della

composizione del gruppo.

Page 91: Gli Abbecedari della Città

91

Autografo

una volta in treno tre ragazze me ne hanno chiesto uno

Bisogno di un Bacio,

magari da una Bella donna

Coma come Caduta;

come Cecchino, il destino che sceglie chi colpire

Disagio.

Oppure Diventare Deficiente (come Sacco)

Eccezionali.

Come noi!

Felicità che dà Forza.

Finto come dice sempre Sacco

Guerra

per riprendere se stessi

Handicap

Hospital

Imbarazzo

degli altri nei nostri confronti, Incidente, Ignoranza degli altri che non sanno

Labirinto;

Laboratorio, Lentezza

Male fisico,

Marziani come quelli che siamo

Nero

come il tunnel in cui cadi

Oltrepassare

gli Ostacoli

Partenza

del Percorso. Oppure Paolo, come chiama tutti Sacco

Querela, Questura

le parole che conosci dopo l’incidente

Ricordo

che non Ricordo, come qualcosa di Rotto, ma pronto per Rivivere,

disposto ad una Rinascita

Scout

come Davide, ma anche Sono Muto, il nostro primo spettacolo

Tenaci,

certi di esserlo, nonostante il Talamo, il nervo che controlla il

movimento degli arti, non funzioni più

Udito

inteso come sordità generale. Ma anche Umorismo e Unione.

Usato, come il nostro corpo

Via

Volontà, Volontario

Zombie

noi lo siamo stati... e Zitto Christian! Sei stato zitto per due anni e

devi recuperare però basta!

Page 92: Gli Abbecedari della Città

92

Gruppo Dentisti Il corso di dizione per dentisti è un laboratorio che si è tenuto all’ITC Studio, su iniziativa di un

gruppo di amici e colleghi, odontoiatri e affini, che volevano migliorare la propria capacità

comunicativa con i pazienti. La loro esigenza di formazione si inserisce in un progetto più ampio che

prevede la creazione di una trasmissione televisiva di divulgazione sui temi della prevenzione

dentale.

Page 93: Gli Abbecedari della Città

93

Antibiotici

«Aiuto, ho un ascesso!»

«Bravo!

Non mi ha fatto male!»

«Caspita

Che denti bianchi!»

Devitalizzare un Dente

(endodonzia)

Estrazione

Faccette dentali

ed estetica

Gnatologia

e dolori alle articolazioni cervico-lombari

Ho

male a un dente…

Implantologia

Laboratorio odontotecnico

«Meno Male

che c’è l’anestesia»

Non solo denti…

ma tutto il corpo

Ortodonzia

Pedodonzia

ovvero le cure ortodontiche ai bambini

«Quale

dente fa male?»

Ricoprire

un dente

Sanguinano

le gengive

Tessuti periorali

fillers e ringiovanimento

Una otturazione...

come farla?

Velscope

la lampada per la prevenzione del cancro orale

Zig Zag

igiene si fa

Page 94: Gli Abbecedari della Città

94

Gruppo lavoratori e lavoratrici La Perla Il gruppo di lavoratori e lavoratrici dell’azienda La Perla da un anno partecipa attivamente a un

laboratorio teatrale, nato con l’intento di documentare la crisi di una delle maggiori realtà produttive

della nostra regione, crisi che si è conclusa l’anno passato con un passaggio di proprietà che ha

regalato finalmente ai dipendenti un barlume di speranza. L’eccezionalità del percorso realizzato sta

nella voglia dei partecipanti di mettersi in gioco su una fetta recente, e in buona parte dolorosa, della

propria biografia. Proprio dalle loro testimonianze è nato uno spettacolo, frutto della collaborazione

tra CGIL, CISL e UIL da un lato e Compagnia Teatro dell’Argine dall’altro, che vede come protagonisti

in scena una ventina di lavoratori e lavoratrici dei vari settori de La Perla.

Page 95: Gli Abbecedari della Città

95

Affiatate

è solo così che si va avanti

Bimbe

come quelle della signora Ada

Colleghe

che diventano più di semplici colleghe, si trasformano in socie, amiche,

compagne di strada

Donne

Esuberi

uno dei nostri peggiori incubi

Fenice

perché siamo risorte dalle nostre ceneri, proprio come lei

Gruppo

che ci ha dato la forza di cui avevamo bisogno

Help

Improvvisati

a far tutto ciò che era necessario, a diventare anche altro da noi stessi

Lavoratori

e in quanto tali, dotati di un’identità

Mutande

grossolanamente, è quello che facciamo qua

Nudo

Operose

come le api

Perla

Qualità

Resistenti

le mutande e noi

Scommessa

Toste/i

Urgente

Vipere

X001

codice colore

Yankees go home!

Noi gli americani non li vogliamo!

Zuzzurrellanti

Page 96: Gli Abbecedari della Città

96

Harambe Harambe è un’associazione senza fini di lucro nata a Bologna nel marzo 2004 grazie alla volontà di

studenti universitari italiani e stranieri. «Harambe» è un termine della lingua swahili che significa

«noi insieme» e che indica la volontà dell’associazione di cooperare per il miglioramento delle

condizioni della vita umana di tutti. In particolare, l’associazione si rivolge a quelle minoranze i cui

diritti sono troppo spesso messi in discussione e la cui sopravvivenza, sia fisica sia culturale, è a

rischio. Al fine di superare la diffidenza e la paura verso l’altro, Harambe realizza molteplici attività:

tra le più importanti, l’associazione ha attivato uno sportello sociale che aiuta le persone appena

arrivate da un altro Paese a districarsi con la burocrazia italiana e la ricerca di una casa e di un

lavoro; organizza corsi di italiano; mette a disposizione borse-lavoro per giovani migranti.

Page 97: Gli Abbecedari della Città

Alfabetizzazione:

il, lo, la, i, gli, le… quanto è difficile spiegare gli

Babele

Cooperazione

Collettività

Dialogo

E-learning

una nuova piattaforma dove possono studiare l’italiano anch

Facilitazione

per l’inserimento nel nostroMa anche Futuro. Quando unmoldava mi ha detto: «Maestr

conosco futuro», io le ho rispostnon esiste...». Poi le ho fatto fare

e le ho chiesto di scrivere 3 frfuturo; lei ha scritto: «Compreròcasa qui in Italia. Lui cucinerà s

me. Spenderemo tutti i nostri andare in vacanza». Le ho detto:

che il futuro non esiste

Gesti

perché all’inizio si comunica

Harambe

che vuol dire «noi insieme» in

Integrazione

Lingue

qui sono tante e, a volte, per rcapirci, ne parliamo più di

contemporanea, cioè traduciamoall’inglese o al francese e poi in

bengalese o swahili...

97

gli articoli

ve i ragazzi nche da casa

tro Paese. una ragazza stro, io non osto «Il futuro re un esercizio frasi con il rò una grande à sempre per tri soldi per to: «Vedi allora iste!»

ica a gesti

in swahili

r riuscire a di una in

o dall’italiano in arabo o in li...

Mon

diversi che si

Nazion

che è un po’ b

Opport

Offer

Paro

divertenti, corrette, sb«Io sano (io sono), mela

ciuchini (zucchine),aghlio (aglio), ghno

spacio (specchio)

Quad

abbiamo uno stock di 1Winx che regaliamoCosì vedi questi omo

escono da qui coquadernetto rosa

Rice

per imparare le parolci facciamo dire le

con tutti gli in

Scuo

Tavo

perché ne abbiamo se

Unio

Volonta

siamo 18 tra tirocin

Zup

la festa della zuppa, allacon una zuppa fa

ondi

si incrociano

ionalità

o’ burocratese

ortunità

ferta

arole

, sbagliate, inventate... elanciana (melanzana), e), ociali (occhiali),

hnocchi (gnocchi), io), cassa (casa)»

aderni

i 1000 quaderni delle o ai nostri studenti. oni grossi scuri che

con in mano un osa delle Winx...

icette

role di uso quotidiano le ricette dei piatti i ingredienti...

cuola

avolo

sempre troppo pochi

nione

ntariato

cinanti e volontari

uppa

lla quale parteciperemo fatta dai ragazzi

Page 98: Gli Abbecedari della Città

98

Il giorno sale, con grande forza

batte i suoi zoccoli tra le nuvole

il lattaio sui suoi bidoni

tambureggia sonate; al cielo ascendono i fidanzati

su scale mobili; selvaggi, con grande forza

si sventolano cappelli bianchi e neri.

Le api scioperano. Tra le nuvole

ruotano i procuratori,

papi cinguettano dagli abbaini.

La commozione domina sia lo scherno

che il giubilo. Velieri

sono piegati dai bilanci.

Il Cancelliere parteggia con un vagabondo

i fondi segreti. L’amore

è consentito dalla polizia,

è promulgata un’amnistia

per coloro che dicono la verità.

I panettieri regalano rosette

ai musicanti. I fabbri

fanno delle croci

ferri per gli asini. Come in un ammutinamento

irrompe la felicità, come un leone.

Gli strozzini, su cui sono gettati

fiori di melo e ravanelli,

si pietrificano. Buttati sulla ghiaia,

abbelliscono fontane e giardini.

Ovunque ascendono mongolfiere

la flotta di piacere è pronta a partire;

salite, lattai,

fidanzati e vagabondi!

Scioglietevi! Con grande forza sale il giorno.

Hans Magnus Enzensberger, Utopia

Page 99: Gli Abbecedari della Città

99

Foto di Davide Saccà

Page 100: Gli Abbecedari della Città

100

Il Girovago - Casa editrice Nuova S1 Il Girovago è un progetto di editoria e storytelling digitale, nato nell’ambito della casa editrice

bolognese Nuova S1, incentrato sul rapporto tra culture e condizioni di vita differenti. Muove i primi

passi come una collana editoriale costruita intorno ai diversi significati del concetto di viaggio, alla

ricerca di storie in movimento che possano trasportare lo sguardo verso mete sconosciute, ma anche

aprire prospettive inedite su contesti apparentemente familiari. L’esordio avviene con la

pubblicazione di due libri in formato sia cartaceo che digitale. Allo stesso tempo, fedele al tema che

fa da filo conduttore, Il Girovago oltrepassa i confini della tradizionale definizione di “editore” e si

allarga fino a creare un contenitore molto più ampio e complesso: il sito diventa luogo virtuale e

punto di partenza da cui sviluppare idee, oltre che un mezzo di condivisione e scambio di

esperienze. Così, insieme al catalogo, all’interno del Girovago si possono esplorare una serie di

progetti paralleli di carattere collettivo e multimediale aperti ai girovaghi di tutto il mondo: a chi

sceglie di partire dall’Italia per stabilirsi altrove e a chi approda qui attraverso i percorsi e le storie

più diverse. Questi progetti sono work in progress e alla continua ricerca di collaboratori e storie.

Page 101: Gli Abbecedari della Città

Attenzione

a tutto quello che ci circo

Baratto

Curiosità

degli occhi che ci raccontamuovono il mondo

Diario di bordo

dei nostri corrispondenti dal

Endemico

Fotografie

di viaggio e non solo

Gironzolare

e perdersi per scoprire punti di

Habitat

da imparare a vivere

Intercultura

che arricchisce la scope

Jalapeño

… mai assaggiato uno

Kit di sopravvivenza

dalla mappa all’accendino, dal alla sciarpa… ogni viaggio ne

Libri

il viaggio cartaceo

Mappamondo

come obiettivo: senza ferma

101

rconda

ntano e

dal mondo

olo

di vista inediti

ere

perta

no?

za

al dizionario ne ha uno

marsi mai

Nomad

la libertà in m

Occ

sempre n

Palcosc

«Tutto il mondo è(W. Shake

Quotid

sempre uguale, s

Rispe

Scar

il mezzo di traspor

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ogni spazio ha

Umi

Viag

come sco

World W

Xenol

per una civiltà d

Yur

la casa mobile traspovivere come un

Zatte

adismo

n movimento

cchi

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o è palcoscenico» kespeare)

tidianità

, sempre diversa

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carpe

orto più affidabile

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ha il proprio

miltà

iaggio

scoperta

Wide Web

nologia

tà del convivere

urta

sportabile ovunque: una chiocciola

attera

Page 102: Gli Abbecedari della Città

102

Insegnanti e personale ATA Istituto Mattei Un gruppo molto speciale di insegnanti e personale amministrativo tecnico e ausiliario dell’Istituto di

Istruzione Enrico Mattei di San Lazzaro di Savena ha deciso nel 2014 di riunirsi per frequentare un

laboratorio con il Teatro dell’Argine. Dopo aver assistito per tanti anni ai saggi teatrali che la

compagnia sanlazzarese realizza con i ragazzi dell’istituto, lo scopo dei professori, bidelli e personale

amministrativo era quello di concedersi un momento per stare insieme ai colleghi in modo diverso al

di fuori del lavoro, di perseguire una personale curiosità verso il teatro, di scandagliare i propri limiti

e capacità.

Page 103: Gli Abbecedari della Città

Appello conosciuto da tutti nella versionetradizionale, oppure nella versio

«Chi manca?». Supponendogli assenti rispondano…

Bagno «Prof, posso andare al bagn

Mentre svolgi i compiti Burocratici primi venti minuti di lezio

Capra! è il nome dello scopettone che

e non quello dello studente peggiorichiesta dei Compiti, dice di non

perché… non ha capito

Disciplina Docente Dizionario Demot

Esausto la fatica che si fa è tanta«Ercolino, al telefono!»

Forza in classe!

Giudizio sull’operato, mai sulla pers

In attesa del desiderato Giorno

«Ho» -Ho dimenticato i libri

-Ho sonno

Incubo ricorrente: cerco la mia aula e nocorro, cerco, chiedo alle bidelle,

enorme e intanto l’ora passa… comInceppato. Tutto si inceppa: le cfotocopiatrice, le porte, le tapp

Lezione Libro Lavagna

Macchina delle merende e del caffè, maMarcatempo per passare il bche è come timbrare il carte

103

ne bizantina sione breve: do che

o…

agno?». ici che rubano i zione

he pulisce, giore che alla on averli fatti ito

otivato

nta. »

ersona. no di ferie

bri.

non la trovo, le, la scuola è ome se mi fossi le chiavi, la pparelle…

ma anche il badge, rtellino

«No-Non ne ho-Non ho i c

-Non ho c-Cosa? -

Odoumano, a volte anch

«O studi o t

PagePagellino: si dà a m

solo per le insufficienze, ele Prove di r

Anche quando la

QuaderQuattro! Quadrimestr

Ridocome le fotocopie rimp

durante i compitRicreaz

SospSufficiente

Telefdei ragazzi che suona

Uscita dquella che una vol

Vocicontinuo e costan

C’è un Volontario? C’è, mper ottenere un buon Vot

La minaccia è sem«Vi boccio

Zeril voto mit

Zaino Zu

on» ho voglia… i compiti! o capito. Niente.

dore che alla prima Ora. o ti boccio»

agella metà Pentamestre,

e, e dopo si programmano i recupero. la voglia è poca

erno(ne) stre Quasi sufficiente

idotte mpicciolite per copiare piti di Recupero. eazione

speso te Silenzio!

lefono ona in continuazione

didattica volta era la gita…

ociare tante a tono alto. è, ma manca la Volontà, oto e godersi le Vacanze.

sempre la stessa: cio tutti!»

ero itologico. ucconi

Page 104: Gli Abbecedari della Città

104

Iraniani a Bologna Questo gruppo non è un’associazione culturale, né una cooperativa: sono meno di una decina di giovani

di origine iraniana che vivono a Bologna, dove studiano o lavorano in vari campi. Accomunati dal

desiderio di condividere la loro condizione di iraniani e di espatriati, ci hanno aiutato a comprendere il

paese dal quale vengono, con il quale intrattengono rapporti, spesso conflittuali, ma pieni anche di amore

e nostalgia. Il collegamento con loro è stato fatto grazie a Sanam Naderi, attrice della prim’ora della

Compagnia dei Rifugiati, ora Cantieri Meticci, e della Compagnia Multiculturale del Teatro dell’Argine.

Page 105: Gli Abbecedari della Città

Arabi

il nostro popolo non è molto della politica araba islamista, noil fatto che il governo attuale fac

che fa in nome dell’Islam

Bevande alcoliche

in Europa non ci sono divieti rdobbiamo approfittarne…

Censura

quella con cui abbiamo imparato aCostume da bagno: poterlo indossar

che si avvera quando usciamo

Discoteca

un’altra delle cose buone di cui ain Europa

Embargo

quello verso l’Iran, ma che riguardiraniani che viviamo all’est

Non possiamo ritirare soldi che cversati in una banca, per ese

Fare i conti

con una voce interiore che ci mettsu cosa è proibito, ci autocens

Giallo

è il colore della malattia: in una delltradizionali c’è una cerimo

per cui si dà il giallo al fuoco (la mprende il rosso dal fuoco (la

Ho voglia di una birra

e qua posso berla!

Invasioni

quelle subite dall’Iran nel corso di

Kebab iraniano

col riso, è molto più buono di qu

Lei

nella nostra cultura si dà semprerispetto

105

lto amico non ci piace faccia quello lam

ti religiosi, ne…

to a convivere; sare è un sogno o dall’Iran

i approfittare

arda anche noi ’estero. e ci vengono

esempio

ette in guardia nsuriamo

elle nostre feste imonia a malattia) e si la salute)

irra

di molti secoli

quello solito

re del lei per

Ma

poterci andare è un alrealizza quando us

Naziona

l’iraniano si fa vanto di aa tutto il mondo; sop

Opposi

c’è sempre una parteall’oppos

Polit

è impossibile essere iranpolitica. Un po’ come il

Qualcuno

e abbiamo sempre paura

Ros

il colore del fuoco puri

Schizof

dentro le case siamo in ualtro: adottiamo una p

quando siamo fuori, in socin casa gettiamo

Togliersi

come toglier

Un altro i

siamo sdegnosi gli uni necome se avessimo s

lo sguardo

Vel

la foto sul passaportoquando in Occidente ti chti vedono senza velo, comi

Zavo

l’ignoranza della gente, chcultura ha radici

è un peso da

are

altro bel sogno che si usciamo dall’Iran

onalismo

i aver dato cultura e arte soprattutto i tappeti

osizione

rte del nostro popolo osizione

litica

aniano e non parlare di il calcio per gli italiani

o ci osserva

ura di essere controllati

osso

urificatore, della salute

zofrenia

n un modo e fuori in un parvenza islamizzata società; ma quando siamo mo la maschera

rsi il velo

iersi un peso

ro iraniano

nei confronti degli altri, o sempre addosso rdo altrui

elo

rto è sempre col velo: chiedono il passaporto, e minciano a fare domande

vorra

che non sa che la nostra ici antichissime, da portare

Page 106: Gli Abbecedari della Città

106

ISCOS Istituto Sindacale per la Cooperazione allo Sviluppo - Emilia Romagna

ISCOS è un’associazione senza scopo di lucro e una ONG di respiro europeo. Nasce nel 1983

dall’esperienza sindacale della CISL per promuovere azioni e programmi di cooperazione

internazionale in coerenza con i propri principi fondativi, nella convinzione che povertà, esclusione

sociale, assenza di diritti umani e sindacali siano frutto di un portato storico nel quale gli interessi

individuali e privati hanno prevalso sui criteri etici e democratici di ridistribuzione delle ricchezze

del pianeta. Nel 1990, su iniziativa e stimolo di Enrico Giusti, nasce ISCOS-Emilia Romagna, che, in

coerenza con i principi cardine dell’organizzazione nazionale (solidarietà, giustizia sociale, dignità

dell’uomo e pace) si occupa di difesa delle libertà sindacali e dei diritti umani, lotta alla povertà e

alle discriminazioni, sostegno alle comunità colpite da catastrofi naturali e guerre.

Page 107: Gli Abbecedari della Città

107

Amicizia

Amazzonia, Alpaca, Animali e progetti

Bologna ∼ Bolivia

Cooperazione

Crescita Cronogramma CISL Costruire percorsi

Cura

Democrazia

Disabilità Difficoltà Diretti focus del nostro agire

Enrico Giusti

fondatore ISCOS

Femminile

come il genere. Fuori Finanziamento

Giovani

Huacaya

una razza di Alpaca

Idee

tante, il problema è realizzarle e, come le Iniziative, non mancano

Lavoro

Legami

Mozambico

Missioni, Miniera, Mediazione, Multinazionali

Novità

Obiettivo

Organizzarsi per raggiungerlo

Progettese

l’unica lingua da conoscere per scrivere Progetti

Quinoa

cereale peruviano

Risultato

Relazione, Responsabilità, Ricerca fondi

Sostenibilità

a volte una parola inutile

Tempo

«Darsi il tempo»

Uguaglianza

di diritti e doveri

Video

esempio efficace di testimonianza diretta

Žytomyr e Zenica

(Ucraina) - (Bosnia)

Page 108: Gli Abbecedari della Città

108

Istituto Ramazzini L’Istituto Ramazzini è una cooperativa sociale onlus impegnata da oltre vent’anni a combattere il

cancro. Tutti gli sforzi e le attività sono guidati da un importante principio: «Nei laboratori di ricerca,

nei poliambulatori, negli incontri con i cittadini è necessario tentare di infondere la cultura della

prevenzione, perché solo attraverso essa si può pensare di poter combattere più efficacemente il

cancro». Sono infatti tre le aree principali di intervento dell’Istituto: diffusione dell’informazione,

diagnosi precoce e ricerca scientifica, finalizzata all’identificazione e quantificazione, su base

sperimentale, dei rischi cancerogeni, oltre che alla valutazione di efficacia e tollerabilità di farmaci e

principi attivi, utilizzabili per contrastare l’insorgenza e/o la progressione dei tumori.

Page 109: Gli Abbecedari della Città

Aiuto

che offriamo per la cura e la prevcancro

Bigiotteria

che ci portano per arricchire negozio dell’usato

Cancro

la lotta avviene attraverso treintervento: la ricerca scientifica,

precoce e la diffusione dell’info

Donazione

è anche grazie alle donazioni chcontinuare a vivere

«È meglio prevenire che cur

l’eredità più importantrasmessa dal medico carp

Bernardino Ramazzini (1633padre della medicina del l

Facchine

è come ci sentiamo, con tutte le portano da spostare e da sis

Gratificazione

quando vediamo tanta partec

Handicap

Informazione

attraverso la diffusione dell’infocerchiamo di creare consape

Lotteria

uno dei tanti appuntameorganizzati dall’Istitut

109

revenzione del

ire il nostro

tre aree di ca, la diagnosi nformazione

che possiamo re

urare»: ante rpigiano 33-1714),

el lavoro

le cose che ci sistemare

tecipazione

informazione apevolezza

menti tuto

Malt

uno dei padri dell’ondirettore della fond

ideatore dell’hospice di Baltro ancora. Una

alla ricerca e alla lott

Nego

abbiamo inaugurato un«le Ramaz

… Ost

C’han portato de

Piaz

è nelle piazze che si iniziative, è scendendo

voce al nostr

Quad

Ricer

scientifica su base specancerogeni e dell’effic

la cu

Solida

un aspetto importasopravvi

Tortel

Ultimo m

Viag

ogni mese ha le sue gitsezioni dei vari C

Zanz

altoni

’oncologia moderna, ndazione per anni, di Bentivoglio e di molto na vita dedicata

lotta contro il cancro

egozio

un negozio dell’usato: azzine»…

steria!

dell’altra roba!

iazza

si tengono le nostre do in piazza che diamo

tro Istituto

adrato

cerca

perimentale dei rischi fficacia dei farmaci per cura

darietà

rtante della nostra vvivenza

tellino

o minuto

iaggi

gite, organizzate dalle Comuni aderenti

nzare

Page 110: Gli Abbecedari della Città

110

Legambiente Emilia-Romagna Legambiente è una onlus nata nel 1980, erede dei primi nuclei ecologisti e del movimento

antinucleare che si sviluppò in Italia e in tutto il mondo occidentale nella seconda metà degli anni

’70. Tratto distintivo dell’associazione è stato sempre l’ambientalismo scientifico, la scelta, cioè, di

fondare ogni iniziativa per la difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici, che hanno

permesso di accompagnare le battaglie dell’organizzazione con l’indicazione di alternative concrete,

realistiche, praticabili. Questo, assieme all’attenzione costante per i temi dell’educazione e della

formazione dei cittadini, ha garantito il profondo radicamento di Legambiente nella società, fino a

farne l’organizzazione ambientalista con la diffusione più capillare sul territorio. Ogni anno svolge

iniziative regionali e locali con la partecipazione dei soci, dei cittadini e con i ragazzi delle scuole.

Page 111: Gli Abbecedari della Città

Ambiente

da tutelare. Acqua: magari fosse pubb

Beni comuni

Bandiere, centrali fatte a Biose fossero ben fatte

Cigno

il simbolo dell’associazioCampi di volontariato

Domani cosa Dobbiamo

Si accumulano i mondi da s

Eolico

se fatto bene è necessarEnergie rinnovabili

Festambiente

Gruppo acquisto solid

Hotel

sostenibili da LegambienHashtag

Inquinamento

Legalità

Lega per l’ambiente:primo nome dell’associaz

Mal’aria

111

bblica!

iomasse,

zione; iato

mo fare?

a salvare

sario. ili

lidale

iente.

te: iazione

è il nome del mdelle polveri sot

Nuo

sinonimo dper indicare un cambia

Or

urbani di

Prospe

Progettazione Pianificaciò che c’è e su ciò ch

Quanto

Qui e ora il temp

Rifiu

Riuso Ricicl

Spre

di energie e Scomodo, perché qu

è sempre co

Tesse

la nostra bandi

Urba

Urbane

Volonta

Zanz

l monitoraggio sottili nelle città

uovo

o di aperto, biamento di mentalità

rti

i didattici

spettiva

icazione: ragionare su che si può cambiare

to da fare

mpo dell’azione

ifiuti

iclo Riduco

reco

e di risorse quello che facciamo complicato

ssera

diera portatile

rbano

nesimo

ntariato

nzare

Page 112: Gli Abbecedari della Città

112

Maestre Scuola Fantini Dopo vent’anni di lavoro insieme, alcune maestre della scuola primaria Fantini di San Lazzaro di

Savena si sono concesse un intero pomeriggio per ritornare bambine, per mettersi in gioco in prima

persona e vivere sulla propria pelle un percorso teatrale solitamente dedicato, nella loro scuola, alla

fascia d’età compresa tra i sei e i dieci anni. Il clima allegro e di complicità nato durante le ore

passate insieme ha stimolato le maestre a inventare un mondo ideale, un mondo che piaccia di più a

tutti, in cui i bambini e le bambine possano sempre essere protagonisti.

Page 113: Gli Abbecedari della Città

Accoglienza,

ogni mattina, in quel momso già che dovrò avere tanta p

Bambine

bambini che salgono in frettafacce tristi, facce allegr

ogni giorno non è mai ug

Chiacchiere,

proposte, confidenze, rissono tutte importanti

e da me devono essere asc

Domande

dai bambini ne arrivano a vnon c’è niente di meglio della lo

Energia,

Felicità,

Gioia,

Humour

ogni giorno, è per questo che al lavovolentieri sempre torn

Immaginazione

la chiave che tutti fa voled è così che è più facile im

Può accadere che a qualcuno s

Lacrimuccia,

e non è sempre dettoche sia di una femminuc

A metà mattina si scarta una

113

omento ta pazienza

tta le scale, egre, uguale

risate, nti scoltate

a volontà, loro curiosità

avoro rno

volare imparare.

o scappi una

tto uccia.

na salutare

Meren

perché tutti abbiamo bis

Nov

belle, nella classe

«Aprire Occh

un nuovo Progetto

Quad

a righe, quadernpuoi trovare lavo

ma anche lav

Finalmente alle tredic

Refezi

I maschi certamente, doa pallo

Stud

ancora nel psembra non

«Tabellin

Maestra, se mi inter

La campan

Usc

fa tutti esgrandi e piccini se n

La Vdi un insegnanper nove mes

poi un po’ di riposo

gli Zaini rito

rendina,

bisogno di una pausina

ovità

sse ci sono spesso

chi e orecchie,

divertire vi farà!»

aderni

erni a quadretti, avori pasticciati, lavori perfetti

ici arriva la sospirata

ezione!

opo, vorranno giocare allone

tudio

l pomeriggio, n finire mai

lline, no!

terroghi sono guai!»

pana dell’

scita

esultare, e ne possono andare

Vita

nante è questa esi all’anno, so ma, a settembre,

ritorneranno!

Page 114: Gli Abbecedari della Città

114

Manutencoop Il Gruppo Manutencoop è il principale operatore attivo in Italia nell’integrated facility management,

ovvero la gestione e l’erogazione di servizi integrati, alla clientela pubblica e privata, rivolti agli

immobili, al territorio e a supporto dell’attività sanitaria. Tali servizi vanno dalla gestione

impiantistica al cleaning, passando per la manutenzione del verde, il property management e la

gestione della pubblica illuminazione, fino ai servizi specialistici per strutture ospedaliere. Il

rapporto del Teatro dell’Argine con Manutencoop nasce dall’interesse e dall’impegno profondo che il

gruppo ha sempre profuso in tutte quelle attività culturali, artistiche o di altro genere, che abbiano

forte ricaduta sociale e impatto sul territorio, con particolare attenzione e cura ai temi

dell’intercultura e dell’educazione, sui quali Manutencoop è da sempre molto attiva.

Page 115: Gli Abbecedari della Città

Africa

il continente da cui vengono i miAmore e Amicizia, sarà ban

ma senza queste cose dove s

Bisogno

di darsi una mano a vicenper poter vivere in armon

Collaborazione

tutti insieme si può costruire q

Divertimento

perché va bene lavorarema dopo che hai lavorato

Educazione

intesa in tutti i sensi, per diventare una persona m

Famiglia

siamo io e mia mamma, ma siamo siamo una cosa sola, un no

una famiglia insomma

Giovani

perché sono giovane e credo dun’opportunità per gli al

Ho vinto una borsa di stu

Impegno

per creare una città ideale ci vuimpegno e voglia di fare qualcos

Lavoro

perché vorrei ce ne fosse pe

Meritocrazia

perché bisogna faticare per fare bisogna farlo al megli

115

miei genitori. banale, e si va?

enda, onia

e qualcosa

are, ato…

si, migliore

o molto uniti, nodo,

ma

o di essere i altri

studio!

vuole testa, cosa per tutti

per tutti

farsi strada glio

Nuv

ci sto sopra da quando hoha vinto la bor

One

non so, adesso mi semb

Possib

di continuare a fareo di fare il lavoro ch

Quan

è arrivata a casa la letteborsa di studio, mia m

«Wow, ci sono

Ride

se ripenso alla faccia di mscoperto che ho preso

Scuo

è un vantaggio per tutti quperché attraverso lo Studi

miglio

Talen

Uni

nella mia classe c’erano dche stavano solo tra lor

ma non siamo tutti s

Zer

mia mamma crede che

uvola

ho saputo che mio figlio borsa di studio

nestà

bra che rubino tutti…

sibilità

are ciò che ci piace, che abbiamo scelto

uando

ttera che annunciava la ia mamma ha urlato no dei soldini!»

idere

i mia mamma, quando ha eso la borsa di studio

cuola

quelli che la frequentano, dio puoi avere un futuro

gliore

lento

nità

o delle fazioni, dei gruppi loro, e io mi chiedevo: ti sulla stessa barca?

ero

e studi zero... invece…

Page 116: Gli Abbecedari della Città

116

Mediateca di San Lazzaro di Savena 35.000 libri, 5.000 fra dvd, vhs e cd; 33 postazioni pc dalle quali si può navigare gratuitamente in

internet e utilizzare i programmi Office; 7 postazioni avanzate con software professionale per

elaborare immagini e grafica, fare editing video e creare dvd, fare desktop publishing e produrre

musica; 2 postazioni base riservate e attrezzate per i non vedenti e per gli ipovedenti. E non solo. La

Mediateca di San Lazzaro è uno spazio innovativo, in cui le aree della biblioteca pubblica si

integrano con l’area dell’informazione, dell’informatica e della cultura. È un cantiere in corso

d’opera, per restituire a tutti spazi di cittadinanza attiva, per dialogare con i giovani, per proporre

occasioni di pensare il nostro tempo e indagare la nostra epoca; è un punto nodale della

conservazione e valorizzazione della memoria, storica e sociale.

Page 117: Gli Abbecedari della Città

Alfabetizzazione

italiana e informatica per fornirnecessari per entrare nel mondo

Bambini

che arrivano, si conoscono, legiocano fra di loro e con i g

Distanze

da accorciare

Empatia

da mantenere anche quando è m

Frustrazione

da accantonare. I progetti sononecessario essere sempre p

Generazioni

a confronto: la Mediateca è per zero a cent’anni!

Hallo!

We speak English!

Informagiovani

lo spazio di informazione e oriegratuito per i giovani che ha

Mediateca

Libri

dall’analogico…

Multimedia

… al digitale! Forniamo ognsupporto... Almeno ci prov

Notti

e serate dense di attività culturaletti ad alta voce, film, aper

117

nire strumenti do del lavoro

, leggono e i genitori

molto difficile

no tanti ed è e positivi

er bambini da

orientamento ha sede in

gni tipo di roviamo!

urali, tra libri peritivi…

Or

un angolo di natura acda poco ina

Pazie

quella serve

Quo

e non è scritto sbagliato,ci vuole

Ros

il colore del tetto

Spre

una lotta continua cocontempo

Tett

ecosostenibile: una disceil fianco di u

Uten

tantissimi: il nostro bacoltre il comune di San

Vari

libri, giornali, audinformatiche, servizi di

culturali e formative claboratori manu

cinematogr

Zep

l’importante è non

rto

accanto alla cultura… inaugurato

zienza

rve sempre

uore

to, è proprio Quello che ole Qui.

osso

to nel nostro logo

reco

contro questo mostro poraneo

etto

iscesa verde che ricorda i una collina

tenti

bacino d’utenza va ben an Lazzaro di Savena

arietà

udiovisivi, risorse di informazione, attività e come corsi di lingue, anuali, rassegne ografiche...

ppa

n usare... un libro!

Page 118: Gli Abbecedari della Città

118

STUPORE

Dalle cinque parole di Marta Vecchi della Libreria delle Moline

Non cerco di immaginare un Dio; mi basta guardare con stupore e ammirazione la struttura del

mondo, per quanto essa si lascia cogliere dai nostri sensi inadeguati.

Chi non è più in grado di provare né stupore né sorpresa è per così dire morto.

Albert Einstein, Come io vedo il mondo

Page 119: Gli Abbecedari della Città

119

Foto di Monique David

Page 120: Gli Abbecedari della Città

120

Museo Civico Archeologico di Bologna Il Museo Civico Archeologico di Bologna ha sede nel quattrocentesco Palazzo Galvani fin dalla sua

inaugurazione ufficiale, avvenuta il 25 settembre del 1881. Ospita le ricche collezioni archeologiche

provenienti dall’antico Museo Universitario, dalla donazione del pittore Pelagio Palagi e dagli scavi

condotti a Bologna e sul territorio circostante tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. Il

Museo si colloca tra le più importanti raccolte archeologiche italiane ed è soprattutto rappresentativo

della storia locale, dalla preistoria all’età romana. Le antiche collezioni conservano capolavori

dell’arte greca e romana; di particolare rilievo è la raccolta di antichità egiziane, una delle più

importanti d’Europa. Ma il Museo si distingue anche per le attività educative e divulgative che

organizza e promuove, per facilitare l’accessibilità culturale a tutti livelli e per tutte le fasce d’età.

Page 121: Gli Abbecedari della Città

Archeologia

Bambini con i quali facciamo numerose a

guidate, laboratori e visite a

Coro nato dodici anni fa, il museo n

prove e i concerti, sfruttando il fasala ha un’acustica dive

Divertimento e Dedizione

Educazione Egizi Etruschi Eventi

Forza per sopportare la Fatic

Gioco il modo più divertente per im

Handicap

Intercultura Idee

Linguaggio Libri Lettura

Museo pieno di Mummie; anche por

Morte. Il nome proviene dal vicinora sede del Museo Civico Arc

Narrazione. Anche statua di Neron

che è senza testa

Oggetti e Opere, il museo ne vanta qua

Pesci quelli della fontana del m

121

e attività: visite animate

ne ospita le l fatto che ogni iversa

nti

tica

r imparare

ortico della icino ospedale, rcheologico

one,

uasi 200.000

l museo

Qua

Resta

StorPalazzo Galvani, che ovede le sue origini nel

iniziarono i lavori per ldi Santa Maria della M

del portico), a curcompagnia. Nei secol

cambi di destinafino all’inaugu

Museo Archeolo

Tem

Uom

Valo

Zannil «nonno de

È uno degli archeologcontribuito all’attuale

ualità

stauro

toria e ora ospita il museo,

nel 1336, anno in cui er la chiesa e l’ospedale Morte (da cui il nome ura dell’omonima coli ha subito diversi tinazione d’uso, gurazione del logico nel 1881

empo

omo

alore

nnoni del museo». logi che più di altri ha ale assetto del museo

Page 122: Gli Abbecedari della Città

122

Museo della Preistoria Luigi Donini di San Lazzaro di Savena

L’originario nucleo del Museo Archeologico dedicato alla memoria del giovane naturalista

sanlazzarese Luigi Donini sorge nel 1971 all’interno della suggestiva cornice dell’abbazia di Santa

Cecilia della Croara. Nel 1985 l’amministrazione comunale sanlazzarese rileva la gestione delle

collezioni e individua una nuova collocazione presso la palazzina di Via Fratelli Canova a San

Lazzaro di Savena. In tale sede viene organizzato il nuovo allestimento delle raccolte, nel frattempo

arricchitesi di importanti testimonianze, fra cui il lotto di resti di mammiferi fossili del giacimento

della Cava Filo. L’attuale allestimento, organizzato in tre sezioni, si avvale di strategie comunicative e

criteri espositivi innovativi, nell’intento di avvicinare maggiormente l’utenza ai contenuti illustrati,

utilizzando un linguaggio in grado di coniugare la correttezza scientifica delle informazioni con

l’efficacia didattica.

Page 123: Gli Abbecedari della Città

Ambienti

perché nel museo facciamo vederambienti cambiano nel tem

Adattamento, come queldell’uomo nell’ambient

Bifacciale

Strumento di pietra a forma di puanche “amigdala” per la sua forma

Conservazione

del patrimonio; Cultura come rispetto di tutto; Ca

Divulgazione

tramite le visite guidateDimensione, il museo è a misura

Entusiasmo

Evoluzione intesa come opposto de

Famiglie

che vengono qua, spessperché i bambini, che sono venuti c

vogliono tornare con i gen

Gioco

strumento per l’apprendim

Handicap

adesso i musei sono accessa chi ha un handicap motorio, ma

molto lavoro da fare affinché chi hasensibile (audiolesi, autistici, non

possa usufruire di ciò che offre

Innovazione

conservare proiettandosi anche

Lungimiranza

cercare di andare incontro alle nu

123

dere come gli tempo. uello nte

i punta, detto ma a mandorla

ambiamento

ate; ra di bambino

dell’estinzione

esso ti con la scuola, enitori

imento

essibili ma c’è ancora ha un handicap on vedenti…) re un museo

e nel futuro

nuove esigenze

Mem

museo luogo della memoprodotti, traduce il p

Nuc

è la parte del blocco di piemateria per la trasformutensili; Normalità che

Oloc

è l’era geologica in cuiOrigini, indaghiamo l

Princ

la preistoria è il pri

Quater

era geologica artificiale cper segnalare la compars

corrisponde a precisi m

Sen

che durante la preistoria

Testimo

Terr

Uten

Valorizz

Zol

che ha datoalla formazione de

emoria

moria; Mano, artefice di l pensiero in materia

ucleo

pietra da cui si preleva la rmazione della stessa in he non conosciamo più

locene

ui stiamo vivendo ora. o le origini dell’uomo

ncipio

principio dell’uomo

ternario

creata specificatamente arsa dell’uomo, e che non si mutamenti geologici

ensi

ria erano più sviluppati

onianze

erra

tensile

izzazione

olla

ato origine del nostro pianeta

Page 124: Gli Abbecedari della Città

124

Occupiamoci! Laboratorio TdA/ARCI Bologna

Il breve workshop teatrale sperimentale Occupiamoci!, a cura del Teatro dell’Argine, nasce

nell’ambito dell’edizione 2013 di B.R.I.S.A.!, il festival di teatro realizzato nel mese di ottobre da Arci

Bologna. Vista la grande adesione, il percorso teatrale è proseguito, coinvolgendo donne e uomini dai

25 ai 55 anni, disoccupati, inoccupati e precari, insomma persone in cerca di lavoro, ma soprattutto

di uno spazio di condivisione delle proprie storie. Il laboratorio è stato l’occasione per raccogliere,

usando gli strumenti del teatro, le riflessioni, le improvvisazioni e i racconti dei partecipanti che, con

grande generosità e ironia, si sono messi in gioco per farsi testimoni di una realtà, quella della crisi

del lavoro, che non è solo una crisi economica, ma di identità e di ruolo. Questi materiali sono stati la

base per la scrittura dello spettacolo finale, realizzato all’ITC Teatro di San Lazzaro.

Page 125: Gli Abbecedari della Città

A.A.A. cercasi, ma anche Aspiraz

Biografia

perché ognuno ha la propri

Curriculum

che diventa la tua Carta d’id

Domani

Equilibrio

precario, da trovare

Fatica

perché cercare lavoro è come

Gente

ma anche Giustizia

Hercules

le nostre fatiche quotidiane sono

Impotenti

non riuscire a fare niente, sentin preda all’Inerzia, alla ricerca

Lavoro

equivale alla nostra Libe

Merito

non è mai una questione di se lo fosse non ci troveremmo d

tanti Muri. Non rimane altro dasperare in un Miracolo

125

razione

pria storia

identità

re

e un lavoro

no come le sue

ntirsi Isolati, rca di un’Idea

ibertà

di merito, o davanti così da fare se non olo!

Ner

perché assorbecome noi assor

In contrasto con il b

Occas

da cogliere, Opportunsuperare gli Ostacoli e

presi in O

Preca

personaggio (non) mitodifficile anche scegliere

e le Parole giu

Quad

Rabb

Responsabilità Resisten

Seren

Speranza SicurezzStabilità S

Tale

da mostrare e d

Uni

Umiltà Uma

Vole

è pote

Zol

cercare lavoro è mcome muovere la terr

qualcosa della

ero

be tutti i colori, sorbiamo i No.

bianco, che riflette

casione

unità da costruire per i e non sentirsi come Ostaggio

ecario

itologico per il quale è ere i Passi da compiere giuste da dire

aderno

abbia

tenza Risposta Rischio

renità

ezza Sogno Studio Soluzioni

alenti

e da dimostrare

nici

manità Utile

olere

otere

olla

mettersi in gioco, erra, è come scoprire lla propria vita

Page 126: Gli Abbecedari della Città

126

Olinda Olinda è un progetto collettivo nato nel 1994 con l’obiettivo di superare l’ex Ospedale Psichiatrico

Paolo Pini di Milano. Il punto di partenza è stato quello di ricostruire contemporaneamente biografia

e identità delle persone e riconvertire gli spazi chiusi in luoghi aperti. In quest’ottica, la camera

ardente è diventata un bar, il convitto delle suore una foresteria, la cucina un teatro. Negli ultimi

quindici anni sono nati molti nuovi progetti che compongono una sorta di sistema culturale locale

per la cittadinanza sociale: un mix di impresa sociale, cultura e welfare locale con ristorante e

catering, ostello e abitazioni, teatro ed eventi. Da vicino nessuno è normale, Appunti partigiani,

libero orto e produzione di erbe aromatiche, centro estivo per bambini e laboratori di teatro con

giovani, inserimenti lavorativi e socialità, torneo di calcio e feste di quartiere.

Da Olinda, chi lavora al ristorante è consapevole di supportare l’ostello e chi lavora in ostello sa bene

di essere un grande supporto al teatro e viceversa. Un’attività alimenta l’altra. Solo così è possibile

mantenere una giusta competitività per accogliere clienti esigenti, ma anche compensare una giusta

imperfezione che ci permetta di coinvolgere persone svantaggiate.

Page 127: Gli Abbecedari della Città

Accoglienza

Brindisi

collettivi

Capacità

di aspirare sempre a qualcosa ddiverso

Disciplina

indispensabile nella gestione di tda fare

Elasticità

per saper gestire gli impr

Femminili

intuizioni

Gioco di squadra

per poter andare lontan

Humour

Interdipendenza

consapevole

Lungimiranza

è una fortuna poterimmaginare e prevede

Meticciato

è arricchente

Notti

(insonni)

Opportunità

nascoste da scoprire

127

sa di nuovo e

di tutte le cose

previsti

tano

er dere

ire

Pratic

masch

Qua

dei pro

Riqualific

urban

Sog

condivisi e co

Tuf

Us

positivo del

Visio

a lungo te

Zer

noia

aticità

schile

ualità

rogetti

lificazione

bana

ogni

condivisibili

uffi

so el conflitto

sioni

o termine

ero

oia

Page 128: Gli Abbecedari della Città

128

GENTILEZZA

Dalle cinque parole di Marta Vecchi della Libreria delle Moline

L’amore può fallire, ma la gentilezza alla fine prevarrà.

Kurt Vonnegut, Un pezzo da galera

Page 129: Gli Abbecedari della Città

129

Foto di Luigi Burroni

Page 130: Gli Abbecedari della Città

130

Opera Padre Marella Fraternità Cristiana Opera di Padre Marella - Città dei Ragazzi

L’Opera Padre Marella diversifica il suo impegno sociale nella provincia di Bologna e in quella di

Ravenna attraverso la conduzione di centri di accoglienza, case-famiglia e comunità terapeutiche che

rispondono alle diverse tipologie di esclusione sociale presenti sul territorio. Le diverse case

dell’Opera oggi ospitano più di 200 persone, che vengono assistite e seguite in maniera costante con

l’intento di reinserirle nel contesto sociale. Oltre a queste, circa altre 150 persone ricevono

quotidianamente altre forme di assistenza da parte dell’Opera: pasti presso le strutture, vestiti, borse

spesa, aiuti economici. L’Opera Padre Marella è stata fondata da don Olinto Marella che negli anni

Trenta, presso la sua abitazione di via San Mamolo 23 a Bologna, insieme alla madre, accoglie i

primi orfani. In quell’epoca fonda una serie di case che contribuiscono ad accogliere circa 500

ragazzi in provincia e in città. L’attuale Direttore, Padre Gabriele Digani, continua, come faceva

Padre Marella, a questuare nel centro di Bologna per ottenere dai passanti l’aiuto con cui portare

avanti l’Opera.

Page 131: Gli Abbecedari della Città

Amicizia amicizia a breve, amicizia facile ipersona che incontri, cercare un bisogno per non sentirsi soli. Atti

completamente gratuiti, disint

Benefattori coloro che permettono la sopra

dell’opera; come quella vecchietta euro al giorno tutti i giorni a Pad

Carità aiutare le persone senza far faticafelicità senza sforzo, quando aiutosembra di fare un regalo a me stes

altri. Capo Massimo, colui che tl’alfa e l’omega della nostra

Disoccupazione

Equità cercare di distribuire il cibo con

porzioni a tutti

Famiglia che ho trovato qui, perché qua s

famiglia, giochiamo insie

Gioco voler considerare e conservare il pi

comunità come se fosse una faamicizia con gli operato

Hobby

In bocca al lupo a tuttiPerché non sappiamo quanto tempo

dove andremo, cosa farem

Juventus

Laboratorio di biciclettil sogno-lavoro per chi vive

Multietnico

Nostalgia

131

le in base alla n amico è un tti di cortesia interessati

ravvivenza tta che dava un adre Gabriele

tica, farlo con uto gli altri mi tesso, non agli e tutto può, tra vita

con le stesse

a siamo una sieme

più possibile la a famiglia; atori

tti! po staremo qua, emo...

lette ive qui

di tutto, di quella che erche era la tua terra, la tuadi quello che eri, di quell

che non riesci ad essere pecomunità quello ch

Orlaun ospite leggendario dell

al Globo, che si trovadell’Opera Padre Marel

Globo non lo vede si preoco tredici compleanni all’a

Padre M era bravo, andava

a chiederePazienza che c

QuanQuando usciamo, and

Quando vogliamo fare de

Regodell’Opera Padre Marella,

altri; le regole sulla sicufornelli in camera; le rego

rispetto per gli altri e Alla base di queste regole

l’educazione; senza dimRadio di Cosmin, il Rum

biliardo e da pingpong,

Sono codi stare qua e fortunato

Tirocinsono un pezzo

Molti rimangono, nasc

Uguaglovvero rispetto per il sing

esigenze altrui. Per gar

Vogrestare

Zerqui si riparte da zero, az

comunità ti camb

era la tua vita, di quella tua cultura, le tue radici, ello che vorresti essere e perché comunque in una che sei è sacrificato

rlando ella casa. Tutti i giorni va va di fronte alla casa rella, se il direttore del

eoccupa... Festeggia dodici ll’anno perché gli piace!

Marella va con il cappello ere soldi. ci deve essere

uando ndiamo in Mediateca. delle cose, ci riusciamo.

egole lla, come il rispetto per gli curezza: non si tengono gole degli operatori: serve e degli spazi comuni. ole comuni c’è il Rispetto, imenticare i Rumori: la umore della pallina da

g, il cigolio della porta…

contento ato perché posso starci

cinanti zo importante. ascono delle amicizie

aglianza ingolo, per le identità e le arantire i diritti altrui

oglio re qua

ero azzeri quello che eri, la mbia moltissimo

Page 132: Gli Abbecedari della Città

132

Paniculture Festival Paniculture Festival nasce a Bologna nel 2010 su iniziativa di una rete di associazioni del territorio di

Borgo Panigale. Paniculture è ideato e coordinato da A.P.S. Borgo Mondo in collaborazione con Terra

di Confine, Borgo Alice e una vasta rete di associazioni e realtà del territorio bolognese, tra le quali

l’associazione Oltre. Tra gli obiettivi principali, quello di riqualificare, rendere nuovamente vivi, gli

spazi pubblici attraverso la cultura (arte, teatro, arredo urbano, danza) favorendo l’incontro di

persone e di diverse culture: da questo nasce il Festival, che solitamente si tiene in estate presso il

Parco dei Pini di Bologna.

Page 133: Gli Abbecedari della Città

Autogestione degli spazi, tornare a farsi ca

problemi della quotidianità, deleai tecnici e agli speciali

Burocrazia organizzare cose negli spazi pub

impossibile

Cani «La balotta dei cani», un gruppo

che si ritrovava nel Parco dei Pinerano segno di protezione pefrequentava il parco si sentiss

Dibattiti una cosa che abbiamo sempre fapubblicamente, l’idea di essere

non solo polemici e pass

Estate il Parco è un luogo d’incontro ch

d’estate, con piccoli eve

Fagiano il Parco dei Pini è pieno di fagi

dicevano ai primi organizzatori dParco che «Tutto qua» ricordava

fagiani

Graffiti punto d’inizio per l’incontro d

Hipster in senso dispregiativo tra i g

Incontro idea di uno spazio che si rivolga

target esclusivo ma che inclu

Luci allestire il parco è sempre molto

Mammut centro territoriale a Scampia

abbiamo collaborato

133

i carico dei elegando meno ialisti

ubblici è quasi

po di persone ini: i loro cani

perché chi tisse sicuro

fatto, parlare re propositivi assivi

che si sveglia venti

agiani, i rom di attività nel

va il verso dei

o di persone

i giovani

lga non a un cluda tutti

to impegnativo

pia con cui ato

Nottucome gli eventi che si ten

Ombil primo anno pi

Piscic’era una volta nel Parc

luogo di relax duran

Qu«Tutto qua», il ve

Rumcompagni di viaggio c

Spazi puche non vuol dire dell

fruibili da tuSpazi di svolta, r

Taranall’aperto durante le s

Utopti immagini una cosa

l’evoluzione di qual

Vercome il Parc

Zampper la lotta al

tturno tengono di sera, al buio

brelli pioveva sempre

scina rco una piscina, ottimo rante le estati calde

ua verso del fagiano

mori o costanti, molto attivi

pubblici ello Stato, ma di tutti, tutti, liberi. a, ritagli di città

antelle le serate di festa estive

topia sa che non è altro che alcosa già presente

erde arco dei Pini

pironi alle Zanzare

Page 134: Gli Abbecedari della Città

134

PIE - Platform for Intercultural Europe Piattaforma per un’Europa Interculturale

Nel 2006 la Commissione Europea annunciò che il 2008 sarebbe stato l’Anno Europeo per il Dialogo

Interculturale. La European Cultural Foundation e lo European Forum for the Arts and Heritage

(divenuto più tardi Culture Action Europe) hanno risposto dando vita a una piattaforma composta

da organizzazioni della società civile, appartenenti per lo più ai settori cultura, arte, educazione.

Questi gli obiettivi principali della Platform: condividere, sviluppare e diffondere concetti e pratiche

di dialogo interculturale; lavorare per dar vita a strategie integrate di dialogo interculturale;

contribuire all’analisi e allo sviluppo delle politiche attualmente in corso e influenzare i policy-

makers dell’Unione Europea, attraverso i quali le politiche nazionali, regionali e locali sulla diversità

possono migliorare; lavorare sul tema a livello interdisciplinare; dare voce alle esperienze, riflessioni,

necessità di quelle organizzazioni della società civile che si fanno promotrici del dialogo e dell’azione

interculturale. Attualmente i membri della Platform sono 51 in tutta Europa, tra cui il Teatro

dell’Argine.

Page 135: Gli Abbecedari della Città

Advocacy

difesa e sostegno

Brokering

inteso come fare da mediatore,

Culture

Competence, CohesionCitizenship, Creativity

Cultura, competenza, coecittadinanza, creativit

Diversity

diversità; Dialogue, dialoDiscussion, discussion

Europe

Freedom

libertà

Giving Grants

dare contributi

Hub

cuore, fulcro

Interculturality

interculturalità; Intellectual capiintellettuale

Labour of Love

lavoro d’amore, nel senso anche faticare, travaglio d’amo

Migration

migrazione; Minorities, min

Network

rete

135

re, negoziare

ion, vity. oesione, ività

ialogo; ione

apital, capitale

he di sgobbare, more

inoranze

Open

apertu

Policy-m

ovvero tentare di influchi fa le

Questi

fare e farsi d

Rainbow

la carta arcobalenodocumento sul dialo

redatto da

Solida

solidar

Tes

esame, esperiment

Underst

compren

Valu

valo

Zebra cr

Passaggi pe

enness

rtura

making

fluire sulla politica, su le leggi

stioning

si domande

ow Paper

no: è il nome di un alogo interculturale dalla PIE

idarity

arietà

est

ento, sperimentare

rstanding

rensione

alues

alori

crossing!

i pedonali!

Page 136: Gli Abbecedari della Città

136

Polizia Municipale di San Lazzaro di Savena La Polizia Municipale è titolare di tutte le funzioni di polizia amministrativa locale ed esercita,

inoltre, anche le funzioni di polizia giudiziaria, polizia stradale e pubblica sicurezza limitate al

territorio di San Lazzaro di Savena. In particolare, ha dimostrato un costante impegno negli anni

nella realizzazione di programmi di educazione stradale: dai percorsi didattici rivolti a bambini e

ragazzi allo sportello di consulenza sul corretto uso dei seggiolini e dispositivi di sicurezza per

bambini in auto.

Page 137: Gli Abbecedari della Città

Ascolto, perché ascoltiamo le perso

ma anche perché le persone hanbisogno di ascolto e tante volte, se

anche la crisi più grossa si sg

Babbo Natale

Una volta ho fermato Babbo Natatrovava il libretto e, con imbarazzo, baule: all’interno c’era una renna gi

principio non voleva uscire, e poirientrare nel bagagliaio

Cavallo

come quello che correva da solo lunle pattuglie volevano impedirgli di r

via Emilia circondandolo come d

Donne

questo lavoro non è più difficile pperò capita che se sei in pattuglia co

maschio, la gente si rivolga a lui

Educazione stradale per i più giovani, dalle materne al

Fare

più di quello che è richiesto ci fa fele persone: come quando due di

prestato soldi di tasca propria ad utedesca derubata di tutto, pensando rivedremo mai più». E invece ci han

soldi con una gratitudine im

Grande quando ero piccola, io da grande vvigile urbano (io no, io no, io assolu

Hotel

Informare e comunicare prima di repr

Legge

che dobbiamo far rispettare non«Lei non sa chi sono io»

Maestra

«Io volevo fare la maestra», dice la «ma i miei genitori pensavano foss

ripensarci adesso mi sembra di farqualcosa di simile, cercare di comupersone, gestire un gruppo, educar

137

rsone, anno molto

, se le ascolti, i sgonfia

atale, che non zo, accennava al gigante. Che in oi non voleva aio

lungo via Idice e i raggiungere la e dei cowboy

per le donne, con un collega

lui e non a te

le

alle superiori

felici e fa felici di noi hanno d una famiglia do «Tanto non li anno restituito i immensa

e volevo fare il olutamente no)

primere

onostante i io»

la comandante, fosse inutile. A fare comunque

unicare con le care i cittadini»

«Non mi faccia la

Od

«ProprioPerquisizioni, altra cosa m

costretto a invadere la pAnche se la persona chedelinquente, è pur semp

Sono azioni molto dresponsa

Que«Avrei un q

Retsono i cittadini, o i p

l’associazionismo, tutti cicose che non funzionan

funzionare meglio. Fannogli Uma

Serpeche una volta siamo an

aveva invaso la privaentrando in

Territdi San La

44 km quadrati che

Umail tipico umarell bolognese

territorio (a volte annotando tutto su

c’è anche chi si è procufotografica per docum

Agli Umarell non sfugge

«Vézsignifica “vigili

ed è anche l’unico termichiama, perché ne

Polizia Mu

Zebr

la multa, la prego!»

dio

rio a me!» sa molto triste, perché sei a privacy delle persone. he hai davanti a te è un mpre un essere umano. o delicate e gesti di nsabilità

uesito n quesito»

ete i politici, ma anche i ci aiutano segnalandoci ano o aiutandoci a farle no parte della rete anche marell

rpente andati ad “arrestare”: ivacy di una coppia

in casa loro

ritorio Lazzaro: he noi controlliamo

marell ese ci aiuta a presidiare il lte anche troppo), o su un bloc notes: ocurato una macchina mentare nel dettaglio.

ge niente. Neanche a noi.

zzil!»

gili” in dialetto mine con cui la gente ci nessuno ci chiama

unicipale

ebrata

Page 138: Gli Abbecedari della Città

138

Scout gruppo AGESCI Mirandola 1 Il gruppo scout Mirandola 1 nasce negli anni Venti, viene chiuso durante gli ultimi anni del fascismo

per essere riaperto nel 1946. Attualmente, il gruppo conta più di 140 ragazzi tra lupetti, esploratori,

rover e scolte, e una comunità capi di una ventina di persone. La sede originaria del gruppo è

l’Oratorio San Domenico Savio, ma dal terremoto del 2012 il gruppo è ospitato nella casa

parrocchiale di via Posta, della quale condivide gli spazi insieme al gruppo Mirandola 2. Grazie al

supporto e al sostegno della parrocchia e di altri enti, è stata di recente realizzata una casetta di

legno, che ha lo scopo di offrire soprattutto a bambini e ragazzi la possibilità di incontrarsi e svolgere

le proprie attività nel modo più confortevole possibile.

Page 139: Gli Abbecedari della Città

139

Autofinanziamento al freddo a vendere torte sul sagrato del Duomo (quando c’era) per raccogliere un po’ di soldini

Baden Powell il nome del fondatore dello scoutismo

Confusione (che non è caos) dentro alle Casette di legno,

perché la nostra casa non c’è più

Disorientamento dopo il terremoto ci siamo rimboccati le maniche per ricostruire e ritrovare i punti di riferimento

Esperienza per crescere, ed Essenzialità, per capire cosa è necessario

Fazzolettone Fratellanza, Forcola, Fiamma, Fuoco,

Fosso, Fede, Formazione

Gratuità perché tutto è un dono

Hike come le uscite nella natura che spaventano tanto:

lontani da tutto e da tutti

Impresa avere un obiettivo per crescere

Jamboree l’incontro mondiale di tutti i gruppi scout

Kaa il serpente de Il libro della giungla. I più piccoli,

i lupetti, giocano in quello che viene definito ambiente fantastico, ispirato a Il libro della

giungla di R. Kipling

Legge ovvero le regole da seguire, accettate da tutti

Musica che non manca mai, che non deve mancare mai,

anche se siamo stanchi, stonati e senza voce

Nebbia compagna di giochi e di avventure,

parte integrante del territorio mirandolese

Oratorio la nostra casa, che ci manca e che adesso

sa di calcinacci

Patacchino tutti gli stemmini colorati sulle camicie hanno un senso! Ogni patacchino rappresenta un passo in

avanti nel cammino scout

Quadrata la legatura che regge i tavoli su cui si mangia ai campi!

Route la strada, quella vera, un passo dopo l’altro.

Zaino in spalla e via!

Sorriso la guida e lo scout sorridono e cantano anche nelle difficoltà

Tenda dove abbiamo dormito per mesi, e non perché eravamo al campo

Uniforme che uniforma e non divisa che divide. Per essere tutti insieme, e tutti uguali.

Vomitino l’anno dell’intossicazione... un intero campo

febbricitante in preda a dolori lancinanti

Wontolla, Waingunga, come il lupo solitario e il nome del fiume che

attraversa la giungla

Zaino in spalla… e Zanzare, siamo sempre nella Bassa!

Page 140: Gli Abbecedari della Città

140

Scuola Popolare di Musica Ivan Illich La Scuola Popolare di Musica Ivan Illich è popolare nell’approccio e nei prezzi ed è rivolta a tutti

coloro che vogliono imparare a suonare uno strumento in una prospettiva non necessariamente

professionale. Dal 1992 propone a Bologna corsi di musica aperti a bambini, giovani e anziani, a chi

vuole suonare e cantare assieme agli altri, a chi non ha mai preso uno strumento in mano, a chi

vuole diventare un musicista professionista, a chi vuole improvvisare, a chi vuole fare e ascoltare

musica slegata dai generi, a chi vuole imparare divertendosi. Oltre ai corsi di strumento individuali,

la SPMII propone, fin dai primi momenti, laboratori di musica d’insieme, e offre seminari pratici,

laboratori per bambini e la possibilità di entrare in un coro e in un’orchestra.

Page 141: Gli Abbecedari della Città

Apecar

come quella guidata da Scon un pianoforte nel casso

quella con sopra una botte didistribuire durante le fe

Banda

musicale ma anche di per

Cluster

un accordo senza accordosi accorda in polifonia

Descolarizzazione

l’apprendimento deve avvenire ascambio orizzontale e la con

Eterodossia

un metodo alternativo per produ

Festa

è dentro il rituale della fche succede la festa

Guerrazzi - Giuriol

le nostre vie, le nostre dire

IllicH

con l’H finale

Inclusione

la musica è un esercizio poquindi non individuale ma c

Lentezza

ovvero la necessità di troil tempo giusto di ognu

Musica

ovviamente, musica

141

a Sacco ssonetto, di vino da feste

persone

rdo che nia

ne

e attraverso lo onvivialità

odurre cultura

a festa ta

iolo

irezioni

politico, a collettivo

trovare nuno

ca

Non No nonna tale o nonna T

Opl

eccoci qua. A volte è stama siamo ricaduti

Patrim

Parco Popolare Pubb

Quar

il nostro, che è il n

Rottu

quando chi se non è tornat

Sacc

nonno Sacco, la nostesempio, la nos

Tem

che passa, tempo spestenuto, moderato, alleg

prestissimo...Ma anche fu

Utop

a vent’anni era tantadiventata azione ce ne

Vin

che non può mancada noi esiste il mi

Zappa

il premio al migun po’ Frank Zappa

dell’orto... perché le pas

Natale

a Tail, comunque festa!

plà!

stato un salto mortale, uti sempre in piedi

imonio

bblico Passato Pietre

artiere

il nostro giardino

ttura

se ne è andato ato indietro

acco

ostra guida, il nostro ostra memoria

empo

eso, investito, battuto, llegro, andante, presto, o... A tempo! fuori tempo

topia

nta, ora che l’idea è ne manca un pochino

ino

ncare ad una festa, ministro del vino

a D’oro

iglior allievo… pa, un po’ la zappa

passioni vanno coltivate

Page 142: Gli Abbecedari della Città

142

S.I.M. Scuola di Italiano con Migranti XM24

La S.I.M. è attiva da dieci anni nell’organizzare lezioni strutturate di insegnamento dell’italiano. È

una scuola autogestita e gratuita e si trova all’interno degli spazi del centro sociale XM24, inserita

perciò nella realtà della Bolognina, quartiere che registra una massiccia presenza di migranti. La

scuola unisce al percorso linguistico un percorso politico, sia perché si oppone alle attuali leggi dello

Stato Italiano in materia di immigrazione, sia perché concepisce il percorso di apprendimento

dell’italiano da parte dei migranti come intrinsecamente politico in quanto strumento di

emancipazione, autodefinizione e socializzazione all’interno di una realtà escludente. Le azioni della

S.I.M. sono perciò tese al superamento del clima politico nel quale viviamo e per la diffusione di

pratiche e lotte che garantiscano ai migranti un effettivo diritto di migrazione, riconoscendoli

pertanto non come criminali o corpi-merce, ma come soggetti ai quali attribuire tutele lavorative e

diritti di partecipazione politica e sociale.

Page 143: Gli Abbecedari della Città

Accent

(accento) perché anche se nonsignificato delle parole, capiscAmicizia Autogestione Aula A

Bici

ci muoviamo sempre in

Cerchio

perché ci si trova sempre in cerchtutti insieme su argomenti che

Condizionale, perché nella mia pho imparato il condizionale, mmeglio se imparavo il futuro. C

perché lì a fianco c’è la ciclofrequentata da molti ragazzi de

Divertimento

Emancipazione

Felicità

Famiglia

Gioco

Ho

voglia di imparare l’itali

Impegno

è a metà tra precarietà e sp

Lavoro

non mi pesa lavorare 11 o 12 orperché lavoro con mio fratello

Italia, meglio che in Kurd

Musica

Muratore

143

on capisco il isco il tono Autonomia

in bici

rchio e si parla e emergono.

a prima lezione ma forse era Ciclofficina,

iclofficina i della scuola

aliano

speranza

ore al giorno, llo e siamo in rdistan

No

c’è l’insegnanteLe lezioni sono

Occ

degli alunni che

Precar

della vita e della situPolitica, perché la scel

S.I.M., in modoè una scelta

Un po’ di Pioggia, perch

Qu

alla S.I.M si parla un itasi imparano anche i mo

Raga

piacciono a tutti gli uoma fumarmi una sigare

per vedere le b

Sorr

Solidarietà Sper

Toch a

(tutti perè un detto che espr

Upsor

pronuncia dell’hur«Bel posto dove c’è

Voc

una delle prche si impara

Zet

l’ultima lettera

on

nte in cattedra. no orizzontali

cchi

che sono sinceri

carietà

situazione generale celta di insegnare alla do non scolare, lta politica. rché mi piace la parola

ui

italiano elegante perché modi e i tempi dei verbi

gazze

omini, certe volte vado aretta in via Zamboni e belle ragazze

orrisi

peranza Sinceri

a vona

per uno) sprime solidarietà

sorgelà

urdu che significa c’è relax». Umidità

ocali

prime cose rano al corso

eta

ra dell’alfabeto

Page 144: Gli Abbecedari della Città

144

VITTORIA

Dalle cinque parole di Marta Vecchi della Libreria delle Moline

Se riuscirete a smettere di vincere, questa vostra città continuerà ad esistere.

Christa Wolf, Cassandra

Page 145: Gli Abbecedari della Città

145

Foto di Luigi Burroni

Page 146: Gli Abbecedari della Città

146

Stella Nostra Stella Nostra è un’associazione multiculturale di volontariato sociale a scopo non lucrativo, che nasce

nel 2005 da un gruppo dinamico di giovani studenti di origini diverse, residenti sul territorio

bolognese, ma non solo, con l’obiettivo di facilitare l’integrazione di ogni individuo, soprattutto se di

origini straniere, in ambito scolastico, universitario, sociale e lavorativo. Inoltre l’associazione offre

supporto caritativo a chi arriva per la prima volta sul territorio e si ritrova a confronto con varie

problematiche di integrazione sociale. L’associazione, costituita in gran parte da studenti non

comunitari, è attenta a vari temi di impegno civile e alla promozione dei diritti umani.

Page 147: Gli Abbecedari della Città

Amicizia che ci tiene uniti anche du

gli Allenamenti di calc

Benessere

Camerun il paese di provenienza di molti

anche Colletta alimentare, la prima cui abbiamo partecipato i

Diritti

Emile che sono io – uno dei rag

Festa come quella fatta poco tem

qui da noi: bellissima

Giardini spesso, come volontari, pulia

prendiamo cura dei giardini

Handicap abbiamo a che fare con molte

che hanno problemi

Immigrati che siamo noi, in cerca di Inte

Inevitabile, come gli esami: se unse si vuole laureare deve dare

Lingua da imparare

Mischiare noi siamo mischiati: Togo, CamerMilano, la prima città italiana chvisitato. Motore (metaforico): un

persone che ridà vita alla cittsentiamo il motore di questa c

147

durante alcio

lti di noi, ma rima iniziativa o insieme

ragazzi

tempo fa a!

liamo e ci ni pubblici

lte persone mi

ntegrazione. uno studente re gli esami

erun, Nigeria. che abbiamo

: un gruppo di città. Noi ci ta comunità

Nutrizci sono molte persone c

essere sfamate, e la Cmese, organiz

per aiutare chi è p

Organizznecessaria nell

Pensicome la vorremm

Quar i nostri: San Dona

RivitaliRidare vita, dare u

o un’altra vita aRestituire. Ogni anno dpermesso di soggiorno

Studesiamo quasi tutti stu

Diversi di noi studiano I

Traduzbisogna imparare l’ita

concetti nella nostra lin

Unialla fine della giornatnulla, l’importante è

Volonnoi siamo volonta

Volontà di raggiungere iquali impegniamo tu

libero, in modo da daredi esprimersi facendo se

Zone di Bsono numerose quell

trizione e che hanno bisogno di Caritas, una volta al izza dei pasti

è più in difficoltà

izzazione ella nostra vita

nsione mo, la pensione!

artiere onato e Saragozza

alizzare e un nuovo senso ta alle persone. o dobbiamo restituire il no per poi rinnovarlo

denti tudenti universitari. o Ingegneria Energetica

duzione italiano per tradurre i lingua di appartenenza

nità nata non importa più te è essere tutti uniti

ontario tari e abbiamo la

re i nostri obiettivi, per i tutto il nostro tempo are a tutti la possibilità sentire la propria Voce

i Bologna elle in cui lavoriamo

Page 148: Gli Abbecedari della Città

148

Studenti Dipartimento Scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin” dell’Università di Bologna - gruppo di lavoro sul

progetto Cultura Libera Tutti

Il gruppo ha seguito il corso di formazione nell’ambito del progetto Cultura Libera Tutti, strutturato

per offrire alle diverse professionalità occupate nell’ambito dell’insegnamento, dell’educazione e del

sociale, specifici strumenti di formazione che spaziano dal multiforme patrimonio culturale offerto

dai musei cittadini fino alla visione e alla pratica teatrale; strumenti visti non solo come elementi

culturali, artistici e creativi, ma come differenti modalità di incontro e conoscenza della diversità,

capaci di attivare nuovi linguaggi per nuovi progetti educativi. Cultura Libera Tutti è anche una rete,

della quale fa parte, insieme al CDH, a Pubblico (il teatro di Casalecchio), al Dipartimento di Scienze

dell’Educazione e ai principali musei cittadini, anche il Teatro dell’Argine.

Page 149: Gli Abbecedari della Città

Aspettative di lezioni frontali, come di solitall’Università e, invece, abbiamuna realtà di relazioni fra le p

incontri in carne ed ossa, di divedi imparare facendo

Belli! non ci conoscevamo prima, siam

belli, come gruppo e come p

Conoscenza questo percorso ci ha fatto conos

e ci ha fatto scoprirequalcosa in più su noi st

Diverso giocare con la diversit

come abbiamo visto fare al

Educazione

Frutti da cogliere, nel senso di risulta

Gioco tutto il percorso è stato un mettesiamo passati da osservatori a os

ad attori, senza rendercene

Humus che è quella parte fertile del terrcoltiva bene, per coltivare i nost

Incontro

Lavoro superare i propri Limiti per

Liberi

Mostrarsi per quello che si è

Noi

149

olito succede amo scoperto e persone, di iversi contesti, do

iamo proprio e persone

noscere fra noi ire i stessi

sità, e al CDH

ltati ottenuti

ttersi in gioco, osservati e poi ne conto

erreno, dove si ostri obiettivi

er essere

Obieda raggiungere, Oppo

Ostacoli da

Potenel senso di

Quincosa sarà del nostro futu

Relazcon le persone

ai banchi delle aulma in cerchio tutti s

Scopedei luoghi sconosc

come la sede del CDHquindi, per noi che no

molto difficileSperanze, per esempio

mio lavoro l’artle mie grand

Teat

arrivo ∼ paura ∼ diverUn mezzo per conoscer

Univecroce e d

Valo

Zerbarriere, Z

biettivi portunità da cogliere, da superare

otere di poter fare

uindi? uturo dopo l’Università?

lazioni ne, non dietro aule universitarie, tti sullo stesso piano

operte osciuti della città, DH che è nascosta e, non siamo di Bologna, ile da trovare. pio quella di unire nel arte e il sociale, ndi passioni

eatro

vertimento ∼ scoperta. ersi e lavorare insieme.

iversità e delizia

alori

ero Zero limiti

Page 150: Gli Abbecedari della Città

150

Studenti fuorisede a Bologna Nel gennaio 2013 il Teatro dell’Argine è stato chiamato dal CIMES - Università di Bologna a

condurre un laboratorio con un gruppo di studenti provenienti da vari indirizzi di studio,

nell’ambito dei suoi Progetti di cultura attiva. Da quel percorso teatrale, composto da quasi una

quarantina di studenti, uomini e donne di ogni parte d’Italia con un’esigua minoranza di bolognesi, è

nato un gruppo di lavoro forte e pieno di energie, che è stato in seguito coinvolto in altre attività del

Teatro dell’Argine. Ultima tra queste, il progetto Le Parole e la Città che ha indagato, tramite loro, la

multiforme realtà degli studenti universitari fuorisede a Bologna.

Page 151: Gli Abbecedari della Città

151

Ansia

che sale durante l’Attesa. La mia Aspettativa per il futuro è l’Autonomia. E diventare Attore

Bologna

Balotta Bazza

Casa

in affitto, senza Cane o con il cane del Coinquilino di merda, l’odiato Collega con cui

Correre da una lezione all’altra

Domani

luogo temporale in cui si accumulano lo studio, le pulizie, la spesa, le lavatrici da fare...

Desiderio di Distrazione per non pensare alla Distanza da casa

Esami

Fortuna

fondamentale per passare gli esami... Fuffa come risposta a una domanda di cui non conosci la risposta... ma scusate, in questa città

fa sempre così Freddo?

Goliardico

Giovani Gioco

Hamburger

Isolamento

pre-esame. Può provocare reazioni tossiche come Insonnia Ira Incoscienza Impotenza

Lavoro Lavoro Lavoro

per dimenticare la Lontananza e ottenere la Laurea

Mamma

che Manca, Memoria di lei, soprattutto quando hai davanti il cibo della Mensa. Maledizione!

Nostalgia

sotto la Neve, Nessuno in strada, di Notte. Penso a Napoli

Opportunità

e Occasioni da cogliere. Senza perdere tempo a Oziare, basta sapersi Organizzare

Paura

Partenza Pianto Pedale della bici rubata Pulizie Polvere Portici

Quasi

Quaderni Questi Quesiti Qualità

Ritorno

Ritardo Ridere Riordinare Ripetere Ricominciare Rischio Ritrovare Rusco Risposte

Sbronza

una di quelle colossali. E si accumulano Sogni, Speranze, Scoperte. Scoppiano Sorrisi, Stupori

e Solitudini. Trascorrono le Scadenze, le Sfighe e le Sessioni

Traguardo

Ti prego Professore! Il mio è la Tesi, posso avere un po’ di Tranquillità? Sono Testardo, ma basta

Tasse da pagare, Talento da dimostrare, Taccuino su cui appuntare, Tonno in scatola da mangiare.

Ti prego Professore!

Urlare

forse Ululare l’Urgenza di trovare l’Utilità nell’Università. Utopia?

Volontà

Valigia per mettersi in Viaggio a tutta Velocità Verso le Vacanze dopo aver Verbalizzato l’ultimo Voto

Zamboni

Zucchero a tonnellate nei caffè notturni

Page 152: Gli Abbecedari della Città

152

Teatro dell’Argine

Page 153: Gli Abbecedari della Città

153

Foto di Luciano Paselli

Page 154: Gli Abbecedari della Città

154

Teatro dell’Argine - la compagnia

La Compagnia Teatro dell’Argine nasce a San Lazzaro di Savena (Bologna) il 17 maggio 1994

dall’incontro di una ventina di giovani professionisti che, avendo condiviso gli anni di studio e

apprendistato professionale, sentono l’esigenza di non disperdere un comune patrimonio di idee ed

esperienze. Nel 1998, la Compagnia vince il bando di concorso per l’assegnazione dell’ITC Teatro di

San Lazzaro, una sala da 220 posti appena riaperta dopo una lunga ristrutturazione. L’ottenimento

di una sede stabile dà finalmente alla Compagnia la possibilità di realizzare un vecchio sogno: creare

una sorta di “casa del teatro”, che vorrebbe modellarsi sull’esempio dei tanti centres dramatiques

europei, piuttosto che sullo stile, più tipico del teatro italiano, della compagnia di giro. Fin dagli

esordi, il progetto del TdA è al tempo stesso artistico, culturale e sociale: la Compagnia produce i

propri spettacoli e ospita artisti nazionali e internazionali; organizza laboratori con professionisti e

non professionisti di ogni età e provenienza; tesse reti e favorisce scambi con le altre realtà del

territorio; inventa attività per la formazione del pubblico; insomma, getta le basi per un modello,

culturale più che gestionale, disegnato su misura delle proprie forze e della propria identità. Grazie

ad esso, negli anni la Compagnia si radica fortemente sul territorio di appartenenza mentre al

contempo dà vita a progetti e azioni in Europa, Medio Oriente, Africa, Centro e Sud America. La

qualità artistica si nutre del dialogo con la comunità di riferimento e degli scambi internazionali e si

investe dei temi forti del contemporaneo: dialogo interculturale e intergenerazionale, cittadinanza

attiva e diritti, inclusione sociale e culturale, memoria viva e una costante riflessione sul presente

determinano la necessità e il desiderio di sviluppare modalità artistiche, culturali e anche gestionali

diverse e innovative. Seguire la rotta per raggiungere questi obiettivi vuol dire avere uno sguardo su

un teatro multidisciplinare, interculturale, dall’alto valore sociale e dall’imprescindibile qualità

artistica. Un teatro nuovo radicato nel tessuto della città che guarda dritto negli occhi il mondo.

Page 155: Gli Abbecedari della Città

Attrito

per resistere agli urtiresistere ai colpi

resistere insomma

Bagaglio

che te lo devi portare dieimparando a scartare

selezionare le cose

Creta

perché il mondo bisogna pla

Diritti

che sono di tutti

Empatia

che mi metto nei panni dele provo a capirlo

Facile

come sarebbe facilese non fosse così diffici

Giovani

i loro sogni, i loro pensi

Hotel

stare sulla terra come di pa

Insieme

perché la somma fa più della s

Libertà

grande come la statuama sempre in movimen

Memoria

ricordare per ricostrui

155

rti,

dietro, are,

plasmarlo

dell’altro

ile ficile

nsieri

passaggio

a sottrazione

tua ento

ruire

Ner

che è un coloe non il contrar

Occas

concedersi il lusso d

Polit

qualcuno se l

Quan

quando viene il m

Respons

se tutti fossero resp

Sogn

sognare di far

Ter

è da lì che iniz

Uom

ed è lì che le co

Ver

alberi nei palazzi neg

respirare un’

Zel

(se qualcuno aveavrebbe fatto la su

ero

lore tra tanti rario del bianco

casione

o di poterle sprecare

litica

se la ricorda?

uando

il mio momento?

nsabilità

esponsabili di tutto

ogno

fare bei sogni

erra

niziano le cose

omo

cose si tengono

erde

ei palazzi negli alberi n’aria nuova

elo

avesse detto zelo, sua porca figura)

Page 156: Gli Abbecedari della Città

156

Teatro dell’Argine - i piccoli! Dalle parole dei bimbi e delle bimbe delle scuole primarie del territorio, di due scuole dell’infanzia

della Repubblica di San Marino e dei gruppi dell’ITC Studio

Bambine e bambini, ragazze e ragazzi dai 3 ai 14 anni, suddivisi in piccoli gruppi che si incontrano

una volta a settimana a scuola o in altra sede, per fare teatro, per stare insieme, per fare gruppo, per

condividere storie proprie e altrui, per vivere il gioco teatrale come strumento di conoscenza di se

stessi, dell’ambiente che li circonda e per trascorrere insieme momenti piacevoli; momenti che

abbiano al centro loro stessi, i loro pensieri e le loro attitudini.

Page 157: Gli Abbecedari della Città

Attori

secondo noi possiamo dirlo, anchnostro mestiere. Vogliamo dire, s

lo siamo

Buffi

noi lo siamo e anche le noimprovvisazioni

Compagnia

ci piace stare insieme

Divertimento

quando siamo insieme non m

Emozioni

che ci dà fare teatro insie

Fantasia

senza fantasia come facciamo a

Giochi fatti con Gio

Ho

imparato tante cose (questa la scriviamo al sing

Idee

per fare le improvvisazioni ne se

Lacci

perché siamo tutti legati fra

Magica Magia

del teatro

157

che se non è il e, se recitiamo,

nostre

me

manca mai

sieme

o a recitare?

ioia

se ngolare!)

servono tante

fra di noi

No

insieme non ci a

Omb

abbiamo sentito chchiamava cos

Pau

per lo spet

Quad

Siamo come uColorati, coi diseg

(detto così, pro

Ride

è la cosa che fac

Sorr

e Sgridate, Spinto

Torre

è quello chPieni di energia, co

Unio

beh… fa la f

Viag

perché ogni lezion

Zilen

zitti era trop

oia

i annoiamo mai

mbre

che Shakespeare così gli attori

aura

pettacolo!

uadro.

e un quadro. isegni, tutti d’arte roprio da loro)

idere

facciamo di più

orrisi

intoni e Sdentate

rrente

che siamo! come un torrente!

nione

la forza no?

iaggio

ione è un viaggio

lenzio

oppo banale

Page 158: Gli Abbecedari della Città

158

Teatro dell’Argine - i piccoli quasi grandi… Dalle parole dei ragazzi e delle ragazze delle scuole superiori del territorio e

dei gruppi dell’ITC Studio

Dalla sua nascita, oltre vent’anni fa, il Teatro dell’Argine realizza percorsi laboratoriali per gli

adolescenti dai 14 ai 18 anni. Ognuno di questi percorsi è un’esplosione di energia e creatività, a cui

la pratica del laboratorio prova a dare una forma che restituisca, almeno in parte, il grande desiderio

dei ragazzi di giocare e di relazionarsi attraverso gli strumenti del teatro. Tra laboratori scolastici ed

extra-scolastici, sono oltre 500 gli adolescenti che fanno teatro con il TdA.

Page 159: Gli Abbecedari della Città

Amicizia

ci sono amici che abbiamo daaltri che abbiamo appena con

altri che abbiamo persma alla fine senza amici non se

Battaglia

quotidiana contro il mondo che ci viene

Cellulare

rinuncerei a tutto, ma non al

Diverso

siamo tutti diversi , ma tutti fondamentalmente

Estetica

non si giudica il libro dalla coma essere belli conta. Siamo bomgente che sembra bella, e noi la a

anche se non ha niente da dire

Falsità

quella che noi o gli altri podavanti agli occhi

Gentilezza

valore di cui farsi portav

Hawaii

è il primo posto che ci è venutol’importante è scappare daQualcuno propone Himal

Impegno

noi ce lo mettiamo sempre,

Legame

tra persone diverse

159

da sempre, onosciuto e erso, sei nessuno

ne imposto

al cellulare

i , te uguali

copertina, ombardati da

la ammiriamo, ire. È grave

poniamo

tavoce

to in mente, da qui! alaya...

e, in tutto

Mus

che mondo sarebbe

Nov

Osa

guardare e an

Pani

mangiato di corsa prim

Quarta

dietro la quale sie

Ritm

in scena e n

Sfid

quotidiana con il mon

Talen

tutti abbiamo qualcosa piace fare e che sappiqualcun altro: il talen

ognuno h

Urla

per sfogarsi, per denunc

Viag

quello da intrquello che vor

Zucch

Mary Poppins insegnzucchero e la p

Della serie: basta un dol

usica

be senza la musica?

ovità

sare

andare oltre

anino

rima di venire a teatro

ta parete

siede il pubblico

itmo

e nella vita

fida

ondo e con noi stessi

lento

sa che amiamo e che ci piamo fare meglio di lento ci rende unici, ha il suo

rlare

unciare, per farsi valere

iaggio

ntraprendere, orremmo fare

cchero

gna: basta un poco di a pillola va giù. dolcino e passa la paura

Page 160: Gli Abbecedari della Città

160

Teatro dell’Argine - i grandi! Dalle parole degli adulti dei corsi serali dell’ITC Studio

Hanno dai 18 agli 83 anni (qualche volta anche di più), fanno i mestieri più vari, hanno le

esperienze, le competenze, i desideri più diversi, tranne uno: fare teatro. Fare teatro non perché

diventi un mestiere, ma per passione, per curiosità, per diventare spettatori più attenti, per imparare

a stare meglio insieme agli altri, per combattere la timidezza, per vivere altre vite oltre a quella che si

vive nella routine quotidiana. Fanno teatro in media una volta alla settimana, vanno in scena una o

due volte all’anno e sono tanti: ogni anno si iscrivono ai laboratori di teatro per adulti principianti

del TdA oltre 500 uomini e donne.

Page 161: Gli Abbecedari della Città

161

Applausi!

Bisbigliamo

bofonchiamo, borbottiamo battute

Camerini

Dilla

come è scritta (la battuta)! Tipica esclamazione del regista in fase di

preparazione dello spettacolo

Energia

Foto

di fine anno… non si può mancare!

Gruppo

i compagni ti danno forza e sostegno, sono fondamentali. Il teatro non è

mai una questione personale, ma riguarda tutto il gruppo

Ho

ancora tanto da imparare

Imbarazzo

non è facile mettersi in gioco

Luci!

E lo spettacolo inizia

Merda

merda, merda, merda!

Nostalgia

che ci prende quando finisce

Occhi

Panico da Palcoscenico…

c’è bisogno di aggiungere altro?

Quinte

Risate

che non mancano mai

Sipario

che all’ITC Teatro non c’è

Teatro!

Urlare

perché non è mai abbastanza la…

Voce!

Zattera

Page 162: Gli Abbecedari della Città

162

L’uomo che viaggia e non conosce ancora la città che lo aspetta lungo la strada, si domanda come

sarà la reggia, la caserma, il mulino, il teatro, il bazar. In ogni città ogni edificio è differente e

disposto in un diverso ordine; ma appena il forestiero arriva alla città sconosciuta, si conferma

l’ipotesi che ogni uomo porta nella mente una città fatta soltanto di differenze, una città senza figure

e senza forma, e le città particolari la riempiono.

Italo Calvino, Le città invisibili

Page 163: Gli Abbecedari della Città

163

Foto di Luciano Paselli

Page 164: Gli Abbecedari della Città

164

Teatro del Pratello Dalle parole dei ragazzi della Comunità Ministeriale di Bologna

La cooperativa Teatro del Pratello ha per scopo la promozione e l’integrazione delle persone e il

riconoscimento delle capacità di ciascuno, anche nei contesti sociali più difficili e conflittuali. La

cooperativa persegue le sue finalità attraverso il teatro, la scrittura, la danza, il video e tutte le forme

di espressione creativa, che riconosce come strumenti efficaci per il reinserimento e la

valorizzazione delle persone. Nata dall’associazione BLOOM culture teatri, la cooperativa prende il

suo nome da via del Pratello, storica strada bolognese che ospita il carcere minorile della città. La

cooperativa opera realizzando progetti rivolti all’adolescenza, in particolare con minori in carico ai

servizi della giustizia minorile, a studenti di scuole superiori e di centri della formazione

professionale. La cooperativa sostiene il reinserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, minori e

adulti dell’area penale e cura inoltre progetti teatrali e culturali rivolti a detenuti della Casa

Circondariale di Bologna.

Page 165: Gli Abbecedari della Città

Amicizia

è una parola delicata, la puoisolo quando sei sicuro

Biliardino

uno dei pochi divertimenti qua

Comunità

in comunità è meglio che in carcerefare anche i tuoi comodi, mentre insottostare a delle regole ferree. Se i

casino, ti mandano in comunità, coscasino apposta…

Deserto

nel deserto sei solo, completame

Euro

disponiamo di 3 euro al giorno; amese, se siamo stati bravi, ce ne

che poi diventano 15 perché danno in sigarette. E va bene

senza sigarette non si viv

Famiglia

la mia famiglia mi manca: una volmiei vengono a trovarmi e ci è perm

giro fuori; al contrario, c’è chi nonfamiglia, perché sa che combinereb

Gelato

perché mi piace

Ho

fiducia solo in me stessodegli altri non ti puoi fida

Insieme

guardiamo i film noleggiati in S

Libertà

vorrei essere libero come gli uccelli,di fare le mie scelte; la mia libertà a

comincia la libertà dell’al

165

oi usare ro

qua dentro

ere, perché puoi in carcere devi e in carcere fai così molti fanno

mente libero

; alla fine del e danno 25, é 10 ce le

ene così: vive

volta al mese i ermesso fare un non vuole una rebbe dei casini

sso, idare

n Salaborsa

lli, essere libero à arriva fin dove l’altro

Mini

Non mi spaventa diventaun mini-me, un figlio ch

No

La mattina pulizie, il Almeno il tem

Pens

mi addormento con la t

Que

che stiamo aspettan

Ragna

quando non ne possiamo ptroviamo. Qualcuno fum

addirittura le ragnaMa l’abbiamo so

Sigar

se ci trovano a fumare in tolgono 5 sigarette. Ma il p

le danno a fine mesnon siamo s

Telef

possiamo chiamare a ca20 minuti due volt

Un

boccata

TVvorrei starci davanti tutto

Winsto

è la marca peggiore di sigMa se prima di fumare le

un sacco, e allora vann

Zona

dove guardiamo i dvin Salab

ini-me

ntare padre: vorrei avere che mi somigli in tutto

oia

, il pomeriggio pesi. tempo passa

nsieri

a testa piena di pensieri

uello

ttando è il processo

natele

o più fumiamo quello che ma le bucce di banana o

gnatele, se le trova. solo sentito dire

arette

in posti dove è proibito, ci il peggio è quando non ce ese: capita quando

o stati bravi

lefono

casa e stare al telefono olte alla settimana

na

ta d’aria

V

tto il giorno a fare niente

ston blu

sigarette in circolazione. le lecchi, dopo ti durano

anno bene pure quelle

ona tv

dvd che noleggiamo laborsa

Page 166: Gli Abbecedari della Città

166

Università Primo Levi Dalle parole del gruppo di teatro

L’Università Primo Levi è un’associazione che persegue la finalità di educare permanentemente gli

adulti di ogni età e divulgare la promozione sociale e culturale, principalmente alla terza età e a tutti

coloro che ne condividono gli scopi sociali. Svolge attività di utilità sociale, promuovendo la più

ampia diffusione della cultura per il pieno sviluppo della personalità dei cittadini sia italiani che

stranieri, favorendo l’inserimento delle persone anziane nella vita socio-culturale delle comunità in

cui risiedono, fornendo loro mezzi ed opportunità adeguate. Organizza convegni e seminari, e

propone sul territorio iniziative a favore degli anziani soli e a bassa scolarità.

Page 167: Gli Abbecedari della Città

Ascoltare

lo scorrere del tempo nelle vocircondano

Ballare

il tango su un tavolino in una Buenos Aires

Canto del cuore

che ti stupisce quando l’amor

Dire

fare, baciare, lettera, testaml’infanzia ce la giocavamo

Eco

che va, eco che torna

Frugare

nei cassetti della memoria e nonulla... Alzheimer? (meglio no

Girovago

senza mèta, il mondo è tuo e mondo

Haaa!!

… questa è difficile: finisc

Illusione

la compagnia di chi possiede sol

Legare

i sogni con fili d’erba: lavoro s

Mettere

in scena un’opera buffa e acco

167

voci che ci

na bettola di

ore finisce

amento… mo così

na

non trovare non dirlo!)

e tu sei del

isce qui!

solo speranze

ro sprecato!

corgersi, poi,

che nessuno ride

Nientepopodi

Nien

Odia

ciò che si èuna delle tante sco

Perchè? Pourq

chiedere in più linqualcuno ris

Quando, q

tu respiri accanto a me.

Ridete, rid

provateci voi che p

Sorbole che

(doppio sig

Tabula

ovvero la mente prima

Ueeee...

lo spettacolo è finiandate a

«Vedete, or dunque

l’inizio di un discorso

Zanz

il solo suo nome evocachissà poi dove

ide... Nooooooo!

odimenoche…

ente!

diare

si è amato: sconfitte della vita

rquoi? Porqué?

lingue diverse… risponderà!

, quando…

e. (Orietta Berti docet!)

idete pure...

e poi ridiamo noi!

he sventola!

significato)

ula rasa

ma di entrare in scena!

. sveglia!

inito da un pezzo, e a casa!

ue, cari amici miei»

so di un rompiscatole

nzibar

ca favoleggiati regni... ove sono finiti!

Page 168: Gli Abbecedari della Città

168

Vigili del Fuoco di Bologna I Vigili del Fuoco di Bologna sono presenti nella città dal 1975, quando venne disposto il

trasferimento dei pompieri presso l’Orto Botanico nella corte di Palazzo d’Accursio; attualmente la

caserma ha sede in via Pietramellara 9. Molti sono gli eventi che hanno interessato il corpo dei Vigili

del Fuoco di Bologna in oltre duecento anni di storia, tra cui: nel 1801, un generale dell’esercito

napoleonico, accorgendosi del cattivo stato in cui versava il materiale antincendio della città,

sollecitò l’istituzione della Compagnia dei Pompieri, sul modello dei Pompiers parigini; nel 1824, con

il generale Scarselli, furono molte le novità, nuovi ruoli di responsabilità, nuove attrezzature, nuove

divise; nel 1938 con il decreto n.1021 al Comando di Bologna venne assegnata la denominazione di

Quattordicesimo Corpo dei Vigili del Fuoco, con il motto Velut Ignis Ardens, (Ardente come il Fuoco).

Recentemente sono stati coinvolti in operazioni di salvataggio in tutto il territorio italiano, oltre al

servizio prestato quotidianamente alla città di Bologna.

Page 169: Gli Abbecedari della Città

Amore per un lavoro che non è capitato

fortemente voluto

Barbara Santa Barbara

è la protettrice dei Vigili del«… Un giorno senza rischio non

Coraggio di affrontare il pericol

quando tutti scappano v

Determinazione ne serve molta per prendere d

immediate da cui può dipenderqualcuno

Esperienza un Vigile del Fuoco non smet

imparare

Fiducia nei colleghi di squadr

quando le situazioni diventan

Gioia per aver salvato, aiutato, dopo av

paura e dolore

Halon sostanza estinguente utilizzata

Immagini dell’ultimo intervento, del fu

divampa, del sorriso del bambsaluta quando passi coi lampegg

Luce di speranza

negli occhi di chi ci vede ar

Muscoli ma soprattutto il cuor

sono gli “attrezzi” del nostro

169

ato ma è stato

del Fuoco on è vissuto…»

colo o via

re decisioni dere la vita di

ette mai di

dra ano difficili

aver condiviso

ta sugli aerei

l fuoco che mbino che ti eggianti accesi

arrivare

ore, tro lavoro

Noi Vigili del Fuoco non

Orgodi appartenere a

meravigliosa

Pauè una compagna di lavimparare a convivere q

forte mentre si corre

Qualubambino ha sognato,

di diventare Vig

Raccoche si fanno al rientro

Silenassordante di una ci

terrem

Terremla terra trema, fa pau

di notte, nel buio, il suono della siren

Uninessun intervento è

ognuno di lo

Velut Igni«Ardente com

che è il motto dei PomIl Valore di u

che ripaga di

Zainla valigia del Vig

oia on conoscono la noia

goglio e ad una grande, iosa famiglia

aura lavoro con cui bisogna e quando il cuore batte rre a sirene spiegate

lunque to, almeno una volta, Vigile del Fuoco

cconti tro, dopo l’intervento

lenzio città subito dopo il emoto

remoto paura, tutto crolla… io, dopo il silenzio ena porta conforto

nico è uguale a un altro loro è unico

nis Ardens ome il fuoco» Pompieri di Bologna. di un sorriso di ogni fatica

aino Vigile del Fuoco

Page 170: Gli Abbecedari della Città

170

RICONOSCIMENTO

Dalle cinque parole di Marta Vecchi della Libreria delle Moline

Vedi, siamo appena al principio. Come prima di ogni cosa. Con mille e un sogno dietro di noi e

senza azione.

Non possiamo immaginare nel sapere che una sola beatitudine, questa: diventare colui che inizia.

Uno che scrive la prima parola dietro un punto di sospensione lungo interi secoli.

Mi viene in mente, pensando a questa osservazione che noi, come i veri primitivi, continuiamo

ancora a dipingere gli uomini su sfondo d’oro. Stanno davanti a qualcosa d’indistinto. Talvolta

all’oro, talvolta anche al grigio. Talvolta nella luce, e spesso dietro di loro vi è un buio impenetrabile.

E poi ci sono istanti in cui un uomo si staglia innanzi a te dal suo splendore, chiaro e silenzioso.

Sono rari momenti di festa che mai potrai dimenticare. Da quell’istante lo amerai per sempre:

con le tue mani, pervase di tenerezza, ti sforzi di ripetere i contorni della sua personalità,

così come l’hai riconosciuta in quell’ora.

Rainer Maria Rilke, Appunti sulla melodia delle cose

Page 171: Gli Abbecedari della Città

171

Foto di Davide Saccà

Page 172: Gli Abbecedari della Città

172

VOLABO VOLABO è il Centro Servizi per il Volontariato della Provincia di Bologna. Il suo scopo principale è

quello di sostenere e qualificare il volontariato e la cultura della solidarietà sul territorio provinciale

attraverso servizi gratuiti per le organizzazioni di volontariato (per esempio offre consulenza e

assistenza qualificata nella pianificazione della attività). Tra i suoi obiettivi, quello di sostenere i

servizi di volontariato del territorio in base alle esigenze della cittadinanza, con un occhio di riguardo

alle fasce più deboli della società.

Page 173: Gli Abbecedari della Città

Ancora di salvataggiAccoglienza e Ascolto del mon

circonda che è variegato, liquidosempre in movimento

Bicicletta pedala, l’hai voluta, adesso p

sei tu a dover pedalare per mamovimento... in più è ecosos

Chiave passepartout, ma anche chiave diapre una possibilità che non pen

Distributore corriamo il rischio di essere

distributore di servizi, ma noi pessere Diamante, perché abbia

sfaccettature e perché siamo allqualcosa di prezioso

Essere non basta fare il volontario, biso

Fiducia

Giovani la nostra generazione di riferime

target che come operat

Help il volontario è un cittadino ch

servizio alla comunità

I care prendersi cura di quello ch

Linfa come l’albero, dobbiamo far a

nostra linfa anche alle foglie pilontane

Maternage il nostro prenderci cura è come

madre nei confronti del f

173

gio ondo che ci ido, flessibile, nto

o pedala… antenerti in

sostenibile

di s-Volta, che ensavi di avere

re solo un i puntiamo ad biamo molte alla ricerca di so

isogna esserlo

ento sia come ratori

che presta nità

che si fa

r arrivare la più piccole e

e quello della el figlio

Nov

Orchesiamo tanti e diversi

proprio strumento e ins

Pazieche non è mai

Qualif

Ruosociale e politico del n

trasforma in

Sudouna parola che racch

sostegno, sussidi

Tente lavorare sempre

Uti

Volontperché la parola Volonta

Welfdove il volontariato

la comunità ne soffreconto. Benessere è anch

parco pubblico pulito, mcondizioni, grazie a

occup

Zenzche aiuta a di

ovità

chestra rsi, ognuno suona il insieme siamo più forti

zienza ai abbastanza

lificare

uolo l nostro lavoro, che si a in Risorsa

dore cchiude sfida, senso, idiarietà, sociale

ntare re per il Territorio

tili

ntariati ntariato non è esaustiva

elfare ato non è presente, fre senza rendersene nche passeggiare in un , molto spesso in ottime e ai volontari che se upano

nzero digerire tutto

Page 174: Gli Abbecedari della Città

174

YODA Youths for Development Alchemy (1996) è un’associazione, una rete di relazioni, un gruppo di

persone e culture che interagiscono, progettano e realizzano: campi di volontariato internazionale,

progetti di cooperazione allo sviluppo, percorsi formativi, festival di turismo responsabile, mostre,

video, teatro ed eventi sul territorio. YODA è nata per iniziativa di un gruppo di universitari di

Bologna, che si sono avvicinati alle realtà dei “paesi in via di sviluppo” grazie a un corso di

formazione per progettisti di interventi di cooperazione e sviluppo internazionale. Durante lo stage

del corso, tenutosi a Cuba, è nata l’idea di organizzare campi di volontariato che diano la possibilità

di conoscere le dinamiche della cooperazione, ma anche fare viaggi di conoscenza che permettano

un incontro diretto con la cultura locale. YODA propone, organizza e sostiene eventi, incontri e

campagne di sensibilizzazione in cui l’esperienza degli intercambi viene valorizzata e condivisa.

Page 175: Gli Abbecedari della Città

175

Ancora? Ancora!

Alchimie esistenziali per esperienze solidali – uno dei loro motti

Boda

ovvero sposa. Bellezza per Bannare il Buonismo cattolico terzomondista. Yoda si muove per

conoscere e non per insegnare o con la pretesa di “far progredire”

Confronto

con le realtà dei luoghi dove si fanno i campi di volontariato; Conflitto (inteso sia come guerra

che come dialettica)

Dialogo,

da internazionale a territoriale, per lavorare sul territorio. Anche per combattere l’illusione che i

volontari partono per cambiare il mondo

Errare

sia come andare in giro sia come sbagliare

Forza

che la forza sia con te! Fu-Turismo, Futuro, passato e turismo: il festival It.a.cà di turismo responsabile

Giovani,

Gaudio, Genere, Gioia, Gente, Grinta

H2O

come il progetto sull’acqua in Palestina «perché essere lì è come dire questa gente esiste, questa

causa esiste, la Palestina esiste»

Impresa

come l’avventura del progetto da realizzare

Libertà

Leggerezza, Limite, Lavoro e fatica per organizzare le cose

Mano

come quella del logo, Movimento, Mondo, Mare Mediterraneo, Mozambico terra di gemellaggi scolastici e artistici, Manuale come il

lavoro, Meraviglia

Nessuno escluso

come il titolo del progetto coi Saharawi, N possibilità, ovvero possibilità infinite.

Ospitalità,

Ostello, Ostacolo, Odissea, Orizzonti, Orme

Progetti,

Palestina, Politica, Partecipazione, Pericolo, Pregiudizio a cui dire NO

Qui

Questo è (Yoda)

Ritorno

come quello di Ulisse ad Itaca, il senso del fare è circolare

Sapere

Saharawi, Sbattimento organizzativo, Scambio, Solidarietà, Sostenibile, Sabbia

Turismo responsabile

Urlo

Umiltà, Umanità, Università, Unione

Viaggio

la parola forse più importante in tutti i suoi sensi

Yoda

Young

Water

(Acqua)

Zonarelli

Zone, Zainone, Zig Zag, Zoom della macchina fotografica

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Ringraziamenti

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Si ringraziano gli Abitanti de Le Parole e la Città

La rete AGEOP Associazione Genitori Oncoematologia Pediatrica AGFA FIADDA Associazione Genitori con Figli Audiolesi Alfabeti Colorati Amici di Piazza Grande Amnesty International Annassim - Donne native e migranti delle due sponde del Mediterraneo ANPI Associazione Nazionale dei Partigiani d’Italia e ANPI donne ARCI San Lazzaro: circolo ARCI Bellaria ARCI Bologna dell’Università di Bologna Architetti di Strada Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano ASSCUBO Associazione Studenti e Studiosi Cinesi dell’Università di Bologna Avvocato di strada onlus Banda Cittadina di San Lazzaro di Savena Biblioteca e Centro di Documentazione delle Donne Biblioteca Salaborsa Bimbo Tu Bologna Cricket Club ASD Bottega Finzioni Cantieri Meticci Carisbo San Lazzaro Cassero LGBT Center Ce.N.Tr.O. 21 onlus Centro Beltrame Centro di rieducazione per minori in conflitto con la legge Fortaleza, Bolivia Centro disabili adulti GEA Centro Interculturale “Massimo Zonarelli” C.I.A.O. Centro Informazione Ausilio Orientamento per persone con difficoltà visive CISL Compagnia della Quarta Compagnia La Schiusa Comune di Bologna Comune di San Lazzaro di Savena CONAD San Lazzaro Consiglio Comunale dei Ragazzi di San Lazzaro di Savena Consorzio della Bonifica Renana Coop Adriatica - Ausilio per la spesa Coop Costruzioni Cooperativa Accaparlante del CDH COSPE Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti CSI - Centro studi e ricerche in Salute Internazionale e Interculturale Dentro che Fuori Piove Emergency Flash Giovani - Il portale per i giovani a Bologna

Fondazione Istituto Gramsci GEV Guardie Ecologiche Volontarie Gli amici di Luca Gruppo Dentisti Gruppo lavoratori e lavoratrici La Perla Harambe Il Girovago - Casa editrice Nuova S1 Insegnanti e personale ATA Istituto Mattei, Scuola Primaria Ciari, Scuola Primaria Fantini, Scuola Primaria Fornace, Scuola dell’Infanzia Murata-Il Giardino, Scuola dell’Infanzia San Marino-La Margherita Iraniani a Bologna ISCOS Emilia-Romagna Istituto Ramazzini Legacoop Bologna Legacoop Cultura Legambiente Emilia-Romagna Libreria delle Moline Libreria Ulisse MAMbo Manutencoop Mediateca di San Lazzaro di Savena Museo Civico Archeologico di Bologna Museo della Preistoria Luigi Donini Occupiamoci! Laboratorio TdA/ARCI Bologna Olinda Opera Padre Marella Paniculture Festival PIE - Platform for Intercultural Europe Polizia Municipale di San Lazzaro di Savena Regione Emilia-Romagna Rete Cultura Libera Tutti Scout gruppo AGESCI Mirandola 1 Scuola Popolare di Musica Ivan Illich Scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di 1° e di 2° grado del territorio S.I.M. Scuola d’Italiano con Migranti XM24 Sopra i Ponti Stella Nostra Studenti Dipartimento Scienze dell’Educazione Studenti fuorisede a Bologna Teatro Arena del Sole Teatro dell’Argine: la compagnia e gli allievi Teatro delle Albe Teatro delle Temperie Teatro del Pratello Teatro Due Mondi Teatro Sociale di Gualtieri Unipol Università di Bologna Università Primo Levi Vigili del Fuoco di Bologna VOLABO YODA Youths for Development Alchemy

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Spo

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ponsor e collaborazioni

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Page 181: Gli Abbecedari della Città

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Foto di Davide Saccà

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Indice

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Presentazione p. 5

Gli Abbecedari della Città

AGEOP - Associazione Genitori Oncoematologia Pediatrica p. 12

AGFA FIADDA - Associazione Genitori con Figli Audiolesi p. 14

Alfabeti Colorati p. 16

Amici di Piazza Grande p. 18

Amnesty International p. 20

Annassim Donne native e migranti delle due sponde del Mediterraneo p. 22

ANPI Associazione Nazionale dei Partigiani d’Italia e ANPI donne p. 25

Architetti di Strada p. 28

ASSCUBO Associazione Studenti e Studiosi Cinesi dell’Università di Bologna p. 30

Avvocato di strada onlus p. 32

Banda Cittadina di San Lazzaro di Savena p. 34

Biblioteca e Centro di Documentazione delle Donne p. 38

Biblioteca Salaborsa p. 40

Bimbo Tu p. 42

Bologna Cricket Club ASD p. 44

Bottega Finzioni p. 46

Cantieri Meticci p. 48

Cassero LGBT Center p. 50

Ce.N.Tr.O. 21 p. 52

Centro Beltrame p. 56

Centro di rieducazione per minori in conflitto con la legge Fortaleza, Bolivia p. 58

Centro disabili adulti GEA p. 60

C.I.A.O. Centro Informazione Ausilio Orientamento per persone con difficoltà visive p. 62

Compagnia della Quarta p. 64

Page 185: Gli Abbecedari della Città

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Compagnia La Schiusa p. 66

Consiglio Comunale dei Ragazzi di San Lazzaro di Savena p. 70

Consorzio della Bonifica Renana p. 72

Coop Adriatica - Ausilio per la spesa di San Lazzaro di Savena p. 74

Cooperativa Accaparlante del CDH - Centro di Documentazione sull’Handicap di Bologna p. 76

COSPE Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti p. 78

CSI - Centro di Salute Internazionale p. 80

Emergency p. 82

Flash Giovani - Il portale per i giovani a Bologna p. 84

GEV Guardie Ecologiche Volontarie p. 88

Gli amici di Luca p. 90

Gruppo dentisti p. 92

Gruppo lavoratori e lavoratrici La Perla p. 94

Harambe p. 96

Il Girovago - Casa editrice Nuova S1 p. 100

Insegnanti e personale ATA Istituto Mattei p. 102

Iraniani a Bologna p. 104

ISCOS Emilia-Romagna p. 106

Istituto Ramazzini - Sezione di San Lazzaro di Savena p. 108

Legambiente Emilia-Romagna p. 110

Maestre Scuola Fantini p. 112

Manutencoop p. 114

Mediateca di San Lazzaro di Savena p. 116

Museo Civico Archeologico di Bologna p. 120

Museo della Preistoria Luigi Donini di San Lazzaro di Savena p. 122

Occupiamoci! Laboratorio TdA/ARCI Bologna p.124

Page 186: Gli Abbecedari della Città

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Olinda p. 126

Opera Padre Marella, San Lazzaro di Savena p. 130

Paniculture Festival p. 132

PIE - Platform for Intercultural Europe p. 134

Polizia Municipale di San Lazzaro di Savena p. 136

Scout gruppo AGESCI Mirandola 1 p. 138

Scuola Popolare di Musica Ivan Illich p. 140

S.I.M. Scuola d’Italiano con Migranti XM24 p. 142

Stella Nostra p. 146

Studenti Dipartimento Scienze dell’Educazione p. 148

Studenti fuorisede a Bologna p. 150

Teatro dell’Argine p. 152

Teatro dell’Argine - la compagnia p. 154

Teatro dell’Argine - i piccoli! p. 156

Teatro dell’Argine - i piccoli quasi grandi… p. 158

Teatro dell’Argine - i grandi! p. 160

Teatro del Pratello p. 164

Università Primo Levi p. 166

Vigili del Fuoco di Bologna p. 168

VOLABO p. 172

YODA Youths for Development Alchemy p. 174

Ringraziamenti p. 176

Si ringraziano gli Abitanti de Le Parole e la Città p. 177

Sponsor e collaborazioni p. 179

Indice p. 183

Page 187: Gli Abbecedari della Città

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Foto di quarta di copertina di Luigi Burroni

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