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GRIGLIA PER L’IMPOSTAZIONE DELL’ATTIVITA’ DI DOCUMENTAZIONE – PER INCONTRO DEL 3 MAGGIO 2013 GRUPPO VALUTAZIONE AIMC SCUOLA DELLINFANZIA DI CISTERNA DASTI I.C. SAN DAMIANO DASTI INS. MO TIZIANA Descrizione della attività didattica Indicazione di quali conoscenze/abilità/aspetti di competenza si vuole contribuire a costruire attraverso l’attività Indicazione dei dati da raccogliere Indicazione delle procedure e delle tecniche di raccolta dei dati Quale attività si intende realizzare? Invenzione di una storia In quale contesto? (classe, numero di studenti, a scuola-fuori dalla scuola,…) Scuola dell’infanzia di Cisterna d’Asti, gruppo di bambini dell’ultimo anno 13 BAMBINI. Quanto tempo si intende dedicare alla attività? In quali momenti della settimana? In quali momenti della giornata? Attività pomeridiana, martedì pomeriggio dalle 14.00 alle 15.30 fino a conclusione dell’attività Descrizione della attività (per come la si prevede) e delle procedure di lavoro che si pensa di adottare. I bambini, in cerchio, sono invitati a turno a continuare la storia narrata dai compagni. Al termine della realizzazione della storia (narrazione con trascrizione della maestra) ogni bambino verrà Quali conoscenze/abilità/aspetti di competenza questa attività dovrebbe contribuire a costruire- sviluppare? Abilità/funzioni cognitive: attenzione memoria discriminazione elementi significativi abilità di ascolto e comprensione abilità di esprimere verbalmente una narrazione che abbia una coerenza logica con quanto ascoltato e sia comprensibile agli altri abilità nella produzione di scritture spontanee che arrivino a una sempre maggiore corrispondenza grafema-fonema abilità nel confrontarsi con gli altri bambini, all’interno del gruppo, al fine di raggiungere l’accordo sulla distribuzione delle sequenze da disegnare Quali conoscenze? Mettere in atto le conoscenze Quali sono i dati (comportamenti degli studenti, risultati in prove di verifica, commenti raccolti attraverso la discussione, …..) che possono aiutarci a capire se e in quale misura l’attività realizzata ha effettivamente contribuito alla costruzione delle conoscenze/abilità/aspetti di competenza che ci si proponeva di costruire? Rilevare, sulla base dell’osservazione dei bambini durante le attività: Attenzione durante la discussione Interventi pertinenti rispetto a quelli degli altri bambini Elaborato grafico finale pertinente Partecipazione all’attività di gruppo legata alla elaborazione di strategie su come imparare la storia Attività di confronto all’interno del gruppo per arrivare alla scelta della sequenza della storia da disegnare Partecipazione all’attività di elaborazione del progetto jclic In quali momenti/situazioni specifiche dell’attività didattica sarebbe In che modo si pensa di raccogliere i dati indicati nella colonna precedente? Con quali tecniche (osservazione, prove strutturate, registrazioni, tecniche inventate ad hoc [vedi albero di Anna] …)? Raccolta interazioni verbali Osservazione e stesura note su griglie a colonne che sintetizzano la situazione di ciascun bambino in relazione all’attenzione prestata, alla partecipazione, agli interventi... Elaborati grafici individuali e narrazioni raccolte da ciascun bambino volte a comprendere in relazione al prodotto realizzato Con quali strumenti (schede di osservazione, profili delle attività, strumenti per la registrazione,…)? Sulla scheda a colonne vengono raccolti i dati emersi sia dalle osservazioni che dai lavori e dalle narrazioni individuali È possibile contare sulla presenza (anche solo in particolari momenti) di un osservatore esterno?

GRIGLIA PER L’IMPOSTAZIONE DELL’ATTIVITA’ DI ... · Competenza narrativa Competenza metacognitiva Competenza nella produzione di parole scritte Competenza sociale Quale/i competenza/e

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GRIGLIA PER L’IMPOSTAZIONE DELL’ATTIVITA’ DI DOCUMENTAZIONE – PER INCONTRO DEL 3 MAGGIO 2013 GRUPPO VALUTAZIONE AIMC

SCUOLA DELL’INFANZIA DI CISTERNA D’ASTI – I.C. SAN DAMIANO D’ASTI – INS. MO TIZIANA

Descrizione della attività didattica

Indicazione di quali conoscenze/abilità/aspetti di competenza si vuole contribuire a costruire attraverso l’attività

Indicazione dei dati da raccogliere

Indicazione delle procedure e delle tecniche di raccolta dei dati

Quale attività si intende realizzare? Invenzione di una storia In quale contesto? (classe, numero di studenti, a scuola-fuori dalla scuola,…) Scuola dell’infanzia di Cisterna d’Asti, gruppo di bambini dell’ultimo anno 13 BAMBINI. Quanto tempo si intende dedicare alla attività? In quali momenti della settimana? In quali momenti della giornata? Attività pomeridiana, martedì pomeriggio dalle 14.00 alle 15.30 fino a conclusione dell’attività Descrizione della attività (per come la si prevede) e delle procedure di lavoro che si pensa di adottare. I bambini, in cerchio, sono invitati a turno a continuare la storia narrata dai compagni. Al termine della realizzazione della storia (narrazione con trascrizione della maestra) ogni bambino verrà

Quali conoscenze/abilità/aspetti di competenza questa attività dovrebbe contribuire a costruire-sviluppare? Abilità/funzioni cognitive: attenzione memoria discriminazione elementi significativi abilità di ascolto e comprensione abilità di esprimere verbalmente una narrazione che abbia una coerenza logica con quanto ascoltato e sia comprensibile agli altri abilità nella produzione di scritture spontanee che arrivino a una sempre maggiore corrispondenza grafema-fonema abilità nel confrontarsi con gli altri bambini, all’interno del gruppo, al fine di raggiungere l’accordo sulla distribuzione delle sequenze da disegnare Quali conoscenze? Mettere in atto le conoscenze

Quali sono i dati (comportamenti degli studenti, risultati in prove di verifica, commenti raccolti attraverso la discussione, …..) che possono aiutarci a capire se e in quale misura l’attività realizzata ha effettivamente contribuito alla costruzione delle conoscenze/abilità/aspetti di competenza che ci si proponeva di costruire? Rilevare, sulla base dell’osservazione dei bambini durante le attività: Attenzione durante la discussione Interventi pertinenti rispetto a quelli degli altri bambini Elaborato grafico finale pertinente Partecipazione all’attività di gruppo legata alla elaborazione di strategie su come imparare la storia Attività di confronto all’interno del gruppo per arrivare alla scelta della sequenza della storia da disegnare Partecipazione all’attività di elaborazione del progetto jclic In quali momenti/situazioni specifiche dell’attività didattica sarebbe

In che modo si pensa di raccogliere i dati indicati nella colonna precedente? Con quali tecniche (osservazione, prove strutturate, registrazioni, tecniche inventate ad hoc [vedi albero di Anna] …)? Raccolta interazioni verbali Osservazione e stesura note su griglie a colonne che sintetizzano la situazione di ciascun bambino in relazione all’attenzione prestata, alla partecipazione, agli interventi... Elaborati grafici individuali e narrazioni raccolte da ciascun bambino volte a comprendere in relazione al prodotto realizzato Con quali strumenti (schede di osservazione, profili delle attività, strumenti per la registrazione,…)? Sulla scheda a colonne vengono raccolti i dati emersi sia dalle osservazioni che dai lavori e dalle narrazioni individuali È possibile contare sulla presenza (anche solo in particolari momenti) di un osservatore esterno?

invitato a trasporre graficamente una parte della storia (scelta dallo stesso e concordata con i compagni). Le parti disegnate della storia andranno a costituire il materiale per realizzare un’attività di jclic. Esplicitazione dei criteri didattici e degli eventuali riferimenti teorici e metodologici alla base della scelta delle procedure che si pensa di adottare. Il lavoro verrà condotto a partire dalla scelta, da parte dei bambini, dei personaggi e dei luoghi sviluppandosi con la costruzione della storia (il cui incipit viene dato dalla maestra), attraverso la discussione all’interno del gruppo, attraverso la riflessione su come costruire una storia che abbia un senso per chi deve ascoltarla e su come fare per poterla ricordare. L’insegnante avrà la funzione di “scriba mediatore e facilitatore” L’abitudine a discutere in gruppo e costruire “storie” viene sviluppata durante i tre anni di frequenza alla scuola dell’infanzia. Periodicamente vengono proposte attività di invenzione di storie. I bambini, grazie all’utilizzo di carte raffiguranti personaggi e luoghi (forma iper semplificata delle carte di Propp), a turno, sono invitati a scegliere personaggi e luoghi e a

acquisite in relazione alle strategie da attuare nella costruzione delle storie e nella memorizzazione delle stesse e nella produzione delle scritte spontanee Quali abilità? Vedi sopra (primo paragrafo della colonna) A quale/i competenza/e possono riferirsi queste conoscenze e queste abilità? Competenza narrativa Competenza metacognitiva Competenza nella produzione di parole scritte Competenza sociale Quale/i competenza/e possono contribuire a costruire? Questa attività può contribuire a strutturare le funzioni cognitive precedentemente descritte che sono alla base della competenza narrativa e metacognitiva ma anche di tutte le altre competenze. Quali dimensioni di competenza sono più interessate dalla attività (cognitiva, metacognitiva, affettivo-motivazionale) Metacognitiva, centrata su come costruire una storia comprensibile e su come poterla ricordare. Le modalità di lavoro didattico scelte possono essere utili in funzione della costruzione di più competenze? (es.: lavoro di

opportuno raccogliere questi dati? (riferito al tipo di attività. Es.: durante il lavoro individuale, durante un lavoro di gruppo, durante la discussione….) Durante l’attività di gruppo volta alla realizzazione della storia Durante l’attività di elaborazione grafica individuale Durante la discussione per la memorizzazione Durante la discussione per la distribuzione delle sequenze da disegnare Durante l’attività di realizzazione del progetto jclic In quali momenti/situazioni specifiche dell’attività didattica sarebbe opportuno raccogliere questi dati? (riferito al tempo: all’inizio dell’attività, nel corso del suo svolgimento, in un momento particolare della sua realizzazione, alla fine,…) Osservazione durante le attività, stesura brevi note su schema al termine dell’attività. Quali dati riguardano l’insieme della classe e quali i singoli studenti? Durante le discussioni i dati riguardano sempre i singoli bambini ma nella relazione con i compagni. Nel lavoro individuale riguardano il singolo. Attenzione ai dati non attesi, agli imprevisti, agli “incidenti”.

In caso affermativo, in che modo organizzare la sua presenza in classe? Che cosa e come discutere prima della sua presenza in classe? no Se non è possibile utilizzare strumenti direttamente nel corso della attività didattica, è ipotizzabile la stesura di un resoconto/diario delle attività subito dopo - almeno – alcuni momenti ritenuti più significativi del lavoro? Nella trascrizione dell’interazione verbale e sulla scheda che raccoglie le osservazioni relative a ciascun bambino vengono indicati gli elementi significativi emersi Come organizzare l’insieme dei dati raccolti con diverse tecniche e in diversi momenti per poterli poi analizzare e renderli utilizzabili per la valutazione? Nella scheda che riassume le osservazioni relative a ciascun bambino vengono indicati tutti gli elementi raccolti. Quelli significativi che riguardano il gruppo vengono messi in una casella al fondo dell’elenco dei nomi.

narrare storie ai propri compagni. Nell’ultimo anno di frequenza, il gruppo dei cinquenni ha il compito di costruire con la maestra la documentazione, strutturata sotto forma di “storie” vissute e poi narrate dai bambini. Al termine delle attività sperimentate i bambini grandi, con la mediazione dell’insegnante, riassumono le attività con l’obiettivo di documentarle su schede, nelle quali verranno inserite anche le fotografie delle esperienze e che, insieme agli elaborati di ciascun bambino diventeranno un libro che verrà poi letto con i genitori durante il periodo estivo. Durante la scrittura dei testi (che vengono scritti in brutta e poi trascritti dall’insegnante) i bambini vengono sollecitati a prestare attenzione a ciò che dicono i compagni, a rendere comprensibile quanto scritto. L’insegnante, dopo la trascrizione di una frase, la rilegge e chiede ai bambini di provare a immaginare di essere mamma e papà e di pensare se, ascoltando le parole, si riesca a capire quanto accaduto. Nella costruzione di questa documentazione viene costantemente riproposta ai bambini (dalla maestra) la riflessione sugli elementi che costituiscono una “storia” ovvero la presenza dei

gruppo-competenze sociali) Come già anticipato, il lavoro di riflessione sulla realizzazione della storia e su come ricordarla dovrebbe sviluppare le funzioni cognitive alla base della costruzione di tutte le competenze.

personaggi, del tempo, dei luoghi dove si svolge l’azione per poi andare alla successione degli eventi. Per facilitare la memorizzazione di questi elementi la maestra propone periodicamente il recupero delle parti costituenti la storia con la riflessione sulla strategia della memorizzazione delle iniziali (P_L_T) degli elementi costituenti narrando come questa strategia sia sempre stata da lei utilizzata, ad esempio, per non dimenticare l’elenco della spesa e come questa possa essere sfruttata per facilitare la memorizzazione di altre cose (dalla lista della spesa agli elenchi di oggetti …). Un’altra strategia di memorizzazione che viene proposta dalla maestra nel corso delle discussioni sulla costruzione delle storie è la tecnica di memorizzazione attraverso le immagini. Un riferimento teorico sempre presente anche nella costruzione delle storie è la prospettiva di Ferreiro – Teberosky . I bambini, nel corso della frequenza alla scuola dell’infanzia sono sollecitati, attraverso la predisposizione di contesti motivanti, a riflettere sulla dimensione sonora, grafica delle parole e alla produzione di scritture spontanee.

Indicazione delle eventuali risorse didattiche che si intende utilizzare Una risorsa didattica che si intende utilizzare nella fase conclusiva del percorso è quella del software libero jclic. JCLIC è un software gratuito, distribuito con licenza GNU GPL e funzionante con più sistemi operativi, che permette con discreta facilità di realizzare attività didattiche di diverso tipo. Il software presenta numerose strutture pronte - puzzle, memory, associazioni, esercizi testuali, ... - nelle quali è possibile inserire risorse proprie, come testi, immagini, suoni e filmati, per realizzare esercitazioni con pochissima difficoltà. Nel corso dell’anno al termine delle attività le maestre hanno prodotto pacchetti jclic collegate ad esse, inserite sul sito http://www.scuolealmuseo.it/pacchettijclic_retemuseale.html, con l’obiettivo di offrire ai bambini uno strumento per consolidare le conoscenze acquisite durante il percorso e per rafforzare il legame scuola-famiglia. I pacchetti sono realizzati dalle maestre con gli elaborati grafici, le fotografie dei bambini durante le attività e la registrazione dei suoni (prodotti dai bambini) da inserire. Il pacchetto, dopo una prima elaborazione da parte delle maestre,

viene sottoposto ai bambini che indicano modifiche, suggeriscono l’inserimento di nuove attività e sperimentano la fattibilità del pacchetto.

COSA E’ SUCCESSO? (rilevazione degli elementi diversi rispetto a quanto ipotizzato nella tabella precedente

A causa di una terribile epidemia di varicella, che continua a mietere vittime, sono riuscita a sviluppare il percorso solamente nella prima parte, ovvero nella elaborazione della storia. L’attività si è sviluppata in due martedì pomeriggio. Sono partita dai personaggi, scelti da loro, e a turno (l’abitudine a lavorare in cerchio aspettando il proprio turno è ormai consolidata) ogni bambino ha dato il proprio contributo. Non sono riuscita a lavorare sulla produzione delle sequenze per il libro e sul pacchetto jclic. Ho condotto la narrazione stimolando, in alcuni casi, con domande e riletture per aiutare i bambini a riflettere sulla strutturazione della storia. Siccome la narrazione (trascritta nella parte sotto riportata) si è sviluppata e ha avuto una prima conclusione catastrofica (tutto distrutto a parte lo stagno del

Lo sviluppo che i bambini hanno dato alla storia mi ha sorpreso perché hanno inserito elementi legati a conoscenze acquisite nel percorso di ricerca attuato e che per loro hanno un forte significato emotivo-motivazionale .Tutta la storia, infatti, si sviluppa a Cisterna e ha come protagonisti i draghi dello stemma del Comune, la Masca della Nosala, il castello e il bosco dei Bambini e della Costituzione. L’attenzione alla sfera emotivo-motivazionale, come si evince dalla parte che precede questo scritto nella presente colonna, era sottointesa ma non emergeva come dimensione oggetto dell’attività. Questo sviluppo mi conferma che le esperienze vissute a scuola, sul territorio, diventano patrimonio condiviso dal gruppo, utilizzate in modo pertinente dal gruppo e rielaborate in modo creativo.

I dati emersi dalla trascrizione degli interventi e dalle narrazioni dei diversi finali da parte di ciascun bambino mi ha permesso di rilevare, oltre ad abilità acquisite, anche difficoltà di alcuni bambini (indicate sullo schema riassuntivo citato in precedenza) a partire dalle quali strutturare attività per aiutarli. Nell’elaborazione grafica emergono dati significativi rispetto a bambini che, durante il lavoro di gruppo hanno difficoltà che vengono superate nel lavoro individuale oppure di altri che nel lavoro di gruppo sono propositivi e in quello individuale tendono a farsi condizionare dai compagni.

bosco, con i pesci), ho invitato il gruppo a proporre un’altra conclusione nell’incontro successivo. Il martedì successivo ho riletto la storia (i bambini erano entusiasti di risentirla) e il gruppo ha proposto una nuova conclusione, ugualmente catastrofica. Ho chiesto loro se preferissero un finale bello o un finale triste e tutti hanno detto di preferire il finale bello. Ho variato, quindi, il percorso che mi ero proposta invitando ogni bambino ad elaborare, individualmente, il proprio finale e a trasporlo graficamente. Al termine del lavoro ho chiesto a ciascun bambino di narrarmi la storia disegnata.

Nella rilettura della storia, il martedì successivo il gruppo ha fatto importanti riflessioni e integrazioni sul testo ascoltato (riportato nella colonna qui sotto, a destra ), integrazioni espresse da alcuni bambini, ma condivise con il gruppo, che dimostrano l’espressione in contesto della capacità di prestare attenzione, di ricordare quanto ascoltato, di selezionare le informazioni e proporre soluzioni alternative. Sono emerse, nella discussione, integrazioni, correzioni, riflessioni sull’uso di verbi (presente-passato). La rilettura, la riflessione su quanto detto e sul fatto che alcuni bambini non avevano detto, in un primo tempo, nulla, ha stimolato gli stessi a intervenire di più.

Vedi colonna a sinistra a integrazione di quanto sopra riportato.

TRASCRIZIONE DELLA INTERAZIONE VERBALE 23 APRILE 2013 M: QUALI PERSONAGGI SCEGLIAMO? FILIPPO: I DRAGHI DI CISTERNA M: QUALI? FILIPPO: QUELLI DELLO STEMMA, DUE DRAGHI CON IL POZZO M: DOVE LI ABBIAMO VISTI? MATILDE: AL COMUNE FILIPPO: SEMBRAVANO COSI’ (FA IL GESTO CON DUE MANI CHIUSE A PUGNO UNA DI FRONTE ALL’ALTRA), SEMBRANO DELLE FERRARI

30 APRILE 2013 – RILETTURA DELLA STORIA E SUA CONTINUAZIONE (in questa colonna, in corrispondenza delle parti rilette vengono messe le riflessioni-modifiche proposte)

M: POI, QUALI ALTRI PERSONAGGI? IRENE: LA MASCA DELLA NOSALA M: C’ERANO UNA VOLTA I DUE DRAGHI DELLO STEMMA DI CISTERNA, CHE DECISERO DI SCENDERE DALLO STEMMA PER FARSI UN GIRO IN PAESE. VI PIACE COME INIZIO? TUTTI: SI’ IRENE: ANDAVANO AL CASTELLO ERICA: MARCO: ANDAVANO A VEDERE LE STANZE FILIPPO: E VIDERO LA STREGA FRANCESCA (INTERVIENE MA NON E’ IL SUO TURNO): LA MASCA DELLA NOSALA ALESSANDRO: E INCONTRARONO UN DRAGO VERO, A TRE TESTE FRANCESCA: HANNO VISTO TUTTE LE STANZE E NON VEDEVANO PIU’ LA PORTA PER USCIRE. CHIARA: LA PORTA ERA SCOMPARSA MATILDE: E POI, AD UN TRATTO, LA VEDONO DI NUOVO ANDREJ: E DOPO VEDONO UN QUADRO CON IL DRAGO AHISCIA: HANNO VISTO LA PORTA, SONO USCITI FUORI E SONO ENTRATI 11 PIPISTRELLI IRENE: I DUE DRAGHI SONO USCITI DALLA PORTA E HANNO VISTO UN LUPO E UNA VOLPE E’ STATO VICINO A LUI ALESSANDRO: E’ STATA VICINO A LUI, NON E’ UN MASCHIO, E’ UNA FEMMINA! M: IRENE, RIPETI LA FRASE IRENE: SONO USCITI E HANNO VISTO IL LUPO E VICINO A LUI C’ERA UNA VOLPE E POI SI SONO ADDORMENTATI M: CHI? IRENE: IL LUPO E LA VOLPE ERIKA: E IL PRINCIPE SI ADDORMENTO’ MARCO: E POI IL DRAGO A TRE TESTE ANDAVA FUORI DAL CASTELLO E PARLAVA CON I DUE DRAGHI M: DI COSA PARLAVANO? MARCO: DEL BOSCO DEI BAMBINI M: DUNQUE, ABBIAMO 2 DRAGHI FUORI, PIU’ UN DRAGO A 3 TESTE CHE

ALESSANDRO: NEL NULLA NELLA RILETTURA TRALASCIO IL NUMERO 11 FRANCESCA: ERANO 11 I PIPISTRELLI FILIPPO: LUI NON SI CAPISCE CHI E’ MARCO: E’ VERO, NON SI CAPISCE ANGELO: METTIAMO E HANNO VISTO UN LUPO E UNA VOLPE FILIPPO, MARCO, FRANCESCA, MATILDE: NO, NON VICINO A LUI M:LASCIAMO QUELLO CHE HA DETTO ANGELO E METTIAMO CHE POI SI SONO ADDORMENTATI? TUTTI: SI’ MATILDE: NON SI CAPISCE DA DOVE ARRIVA IL PRINCIPE FILIPPO: CANCELLALO M: SIETE TUTTI D’ACCORDO? TUTTI: SI’

PARLANO DEL BOSCO, LA VOLPE, IL LUPO E IL PRINCIPE DORMONO LA STREGA DOV’E’ FILIPPO: LA MASCA INTANTO VOLEVA DISTRUGGERE IL CASTELLO, IL MUSEO E ANCHE IL BOSCO DEI BAMBINI. VOLO’ CON LA SCOPA AL BOSCO DEI BAMBINI E DELLA COSTITUZIONE ALESSANDRO: VOLAVANO ANCHE I TRE DRAGHI E DISTRUGGONO TUTTO M: VI PIACE QUESTO FINALE? FRANCESCA: NO ALESSANDRO: DISTRUGGONO TUTTO, MENO LO STAGNO CON I PESCI M: ALESSANDRO HA FATTO FINIRE LA STORIA CON UN FINALE. NE FACCIAMO UN ALTRO? FRANCESCA: LA VOLPE SI E’ SVEGLIATA, HA SVEGLIATO TUTTI E HA DETTO: “MA DOVE SONO TUTTI I DRAGHI?” IRENE: E ANCHE LA MASCA CHIARA: ERANO CON LA MASCA. ILPRINCIPE, LA VOLPE E IL LUPO ANDARONO IN RICERCA. MATILDE: AD UN CERTO PUNTO SI FERMARONO TUTTI E TRE AL BOSCO E SI DIRONO ”TU, LA VOLPE, VAI A SINISTRA, IL LUPO A DESTRA E IL PRINCIPE VA DI LA’, DOVE C’E’ LA VIGNA” ANDREJ: A UN CERTO PUNTO IL PRINCIPE, LA VOLPE E IL LUPO VEDONO I DRAGHI E LA MASCA DELLA NOSALA ALESSANDRO: ADESSO COSA FACEVANO? AHISCIA: STAVANO MANGIANDO TUTTA L’UVA ALESSANDRO: MA I DRAGHI NON MANGIANO L’UVA MATILDE: E’ UNA STORIA E I DRAGHI POSSONO MANGIARE L’UVA IRENE: IL LUPO, LA VOLPE E IL PRINCIPE SPARISCONO. ERICA:

MARCO: IL PRINCIPE NON C’E’ PIU’ FILIPPO: NO IL PRINCIPE LO CANCELLI MATILDE: DA DOVE E’ SPUNTATO? M: SI DICE “DIRONO”? ANGELO: SI DICONO FILIPPO: NO, SI DIRONO MARCO: SI DICE “SI DICONO” FILIPPO: NO, E’ UNA VOLTA, SI DICE “SI DIRONO”. MAESTRA QUAL E’ QUELLO GIUSTO? M: QUELLO GIUSTO E’ “SI DISSERO” PERCHE’ LE AZIONI, CHE SI CHIAMANO VERBI CHE NON SI COMPORTANO NELLO STESSO MODO. IL VERBO DIRE E’ UNO DI QUELLI E NON SI PUO’ FARE COME SI FA CON GLI ALTRI. ALLA PAROLA PRINCIPE ALESSANDRO: IL PRINCIPE LO ABBIAMO CANCELLATO CONTINUAZIONE DELLA STORIA: FRANCESCA: IL DRAGO CON TRE TESTE SCOMPARE E ANCHE GLI ALTRI DRAGHI ERICA: LA MASCA NON SCOMPARE E ABBATTE GLI ALBERI DEL BOSCO AHISCIA: POI SONO VENUTI GLI 11 PIPISTRELLI E HANNO TROVATO IL DRAGO A TRE TESTE DENTRO LA CASETTA DEL BOSCO MATILDE: I PIPISTRELLI RITROVANO ANCHE GLI ALTRI DUE DRAGHI AL CASTELLO

E POI TORNANO AL BOSCO. FILIPPO: LA MASCA HA FATTO UNA MAGIA, HA FATTO CADERE TUTTI GLI ALBERI E POI E’ TORNATA AL CASTELLO E HA VISTO I TRE DRAGHI CHE ERANO TORNATI MARCO: POI LA MASCA CERCA DI DISTRUGGERE I TRE DRAGHI FILIPPO: PERCHE’ LI AVEVA FATTI SCOMPARIRE LEI ANDREJ: POI LA MASCA DISTRUGGE TUTTA CISTERNA ANGELO: POI VA AD AMMAZZARE ANCHE GLI 11 PIPISTRELLI. M: CHE FINALI TRISTI! ADESSO VI PROPONGO DI DISEGNARE UN FINALE ALLEGRO, CIASCUNO DI VOI DISEGNA UN FINALEALLEGRO E ME LO RACCONTA.

FINALI DELLA STORIA AHISCIA LA STREGA HA FATTO UNA MAGIA PER FARE VIVERE TUTTI, POI HANNO AGGIUSTATO SOLO IL CASTELLO.

FRANCESCA SONO TUTTI FELICI. GLI UNDICI PIPISTRELLI SONO ANDATI A CHIAMARE I DRAGHI DELLO STEMMA, SONO ANDATI NELLA CASA DELLA STREGA E HANNO FATTO I PASTICCI. QUANDO E’ ARRIVATA LA STREGA HA URLATO: “CHI HA FATTO QUESTI PASTICCI?” I DRAGHI HANNO DETTO: “NOI TRE”. LA STREGA E’ ANDATA A METTERE A POSTO IL PASTICCIO E POI E’ FINITA, ERA GIA’ LUNGA!

MATILDE SI RITROVANO TUTTI AL BOSCO E GIOCANO INSIEME. PRIMA CHE LA MASCA VA AL CASTELLO E UCCIDE TUTTI I DRAGHI.

ERIKA LA MASCA DELLA NOSALA FA UNA MAGIA E FA RITORNARE TUTTI VIVI E AGGIUSTA LE COSE ROTTE.

ANGELO IL DRAGO, LA STREGA FACEVANO UNA FESTA E GLI ALTRI ERANO ANDATI IN GIRO. ERANO TUTTI FELICI E CONTENTI.

MARCO LA MASCA E IL DRAGO A TRE TESTE COSTRUISCONO IL CASTELLO, POI ANDARONO AL BOSCO E METTEVANO LE PIANTE NEL BOSCO. POI DIVENTAVA NOTTE E NEVICAVA.

ALESSANDRO IL DRAGO A TRE TESTE STAVA AIUTANDO LA STREGA A RICOSTRUIRE IL BOSCO, POI LO HANNO FATTO, SONO ANDATI AL CASTELLO, HANNO AGGIUSTATO IL CASTELLO E POI LO HANNO FINITO. E POI HANNO RICOSTRUITO ANCHE CISTERNA. E POI DI NOTTE SI E’ MESSO A NEVICARE E NON RIUSCIVANO PIU’ AD USCIRE DAL CASTELLO.

FILIPPO LA STREGA BERVE UN’ACQUA DA BRAVI E DIVENTA BRAVA. POI VIENE LA PIOGGIA E LA NEBBIA E NON RIUSCIRONO A TROVARE IL CASTELLO E VANNO SU TUTTE LE COLLINE E CERCANO IL CASTELLO E POI E’ ARRIVATO UN SIGNORE CON UNA TORCIA E LI HA FATTI TORNARE AL CASTELLO E POI DI NOTTE NEVICAVA E POI C’ERA IL COMPLEANNO DELLA STREGA.

ANDREJ LA STREGA CHIAMA I DUE DRAGHI DELLO STEMMA, LA VOLPE, IL LUPO E ANCHE I PIPISTRELLI E ANCHE IL DRAGO A TRE TESTE. IL DRAGO A TRE TESTE HA DETTO: “DOVE VADO A DORMIRE?” LA STREGA HA DETTO “NEL BOSCO, UN ALTRO” E POI IL LUPO HA DETTO “ANDIAMO” E POI AD UN CERTO PUNTO IL DRAGO VEDE DUE PIPISTRELLI E DOPO UN PIPISTRELLO HA SEGUITO IL DRAGO, LA VOLPE E POI IL PIPISTRELLO VEDE UNA NEBBIA, VA AVANTI NELLA NEBBIA E VEDE UN QUADRO CADUTO SU UNA CASA DI PIPISTRELLI E POI GLI ALTRI AMICI DEI PIPISTRELLI HANNO SALUTATO I PIPISTRELLI E UNO UN PO’ PIU’ GRANDE E POI LA MASCA DELLA NOSALA HA DETTO ALLA STREGA DI ANDARE VIA PERCHE’ VIENE IL PAPA’ E LE MAMME DOPO SONO FELICI PERCHE’ SONO ANDATI IN UN ALTRO BOSCO.