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Gruppi di Acquisto Esperienze di vendita e condivisione di valori

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A cura di:Fondazione Campagna Amica

PresidenteSergio Marini

Direttore generaleToni De Amicis

Coordinatori RegionaliCampagna AmicaColdiretti Donne ImpresaColdiretti Giovani ImpresaTerranostra

Contributi alla realizzazione a cura di:Daniele TaffonAngela Galasso

DisegniAngela Friesinger

Progetto grafico e stampa Digitalia Lab s.r.l.

Foto Archivio della Fondazione Campagna Amica

[email protected]

SOMMARIO:

Presentazione 3

1 Introduzione 7

2 Come si fa... per le imprese agricole 11

2.1 Il mercato: evoluzione

della domanda e dell’offerta 11

2.2 L'organizzazione aziendale 18

3 Come si fa... per i consumatori 21

3.1 L'organizzazione di un GA 21

3.2 Gli strumenti 24

4 …E ora insieme 31

4.1 Logistica 31

4.2 Comunicazione 33

4.3 Note legali 38

4.4 Case histories 39

4.4.1 In Italia 39

4.4.2 Nel mondo 42

5 Per saperne di più 45

5.1 Bibliografia 45

5.2 Sitografia 46

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Con la parola “consumatore” si indica quella persona che è disposta a pa-gare un prezzo stabilito per ricevere beni e servizi. Il verbo consumare cifa immediatamente pensare all’oggetto del consumo, cioè a quella cosa dicui si entra in possesso e che, con il tempo e l’utilizzo, termina. Se parlia-mo di beni di prima necessità, come il cibo, l’atto dell’acquisto si ripete qua-si quotidianamente. La tendenza da ormai diversi decenni è comunque quel-la di rendere l’oggetto acquistato, di qualunque tipologia esso sia, semprepiù deperibile per poter far emergere la necessità di un nuovo acquisto. An-che la pubblicità, in questo senso, fa apparire nel nostro immaginario l’og-getto scadente e obsoleto poco tempo dopo la sua produzione. Il meccani-smo è studiato per far andare avanti la società consumistica la cui economiasi basa sul prodotto interno lordo (PIL). Questo ha reso la nostra società (inparticolare quella occidentale) ricca di strumenti interessantissimi, ma si-curamente non ha determinato un aumento della felicità e realizzazionedell’essere umano. In particolare i costi di questa gestione delle risorse, ri-cadranno sulla felicità dei nostri figli e sulla salubrità dell’ambiente. Se siguarda al cibo, elemento che assume un’importanza straordinaria per mol-ti aspetti, questo modello ha determinato un allontanamento del consumatoredall’origine dei prodotti alimentari sia geograficamente che temporalmente.La questione presenta anche una sfaccettatura che potremo definire cul-turale: vi è anche l’allontanamento dalla conoscenza di quello che man-giamo e dai processi produttivi. Un sapere questo, che, purtroppo, rischiadi perdersi nel momento in cui non ci sarà più chi spende la propria vitain campagna e nel caso in cui la stessa diventi esclusivamente luogo di unagricoltura industriale. Per quello che è stato detto, si evince come il consumatore abbia il potere,nell’atto dell’acquisto, di modificare lo stato delle cose. “La forza apparen-temente senza limiti delle imprese produttrici, in modo particolare delle so-cietà multinazionali, ha in realtà una debolezza intrinseca in quanto lacapacità di sviluppare business e di creare profitto dipende principalmen-te dal comportamento dei consumatori nel momento in cui acquistano pro-

Presentazione

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dotti o servizi”. Così viene descritto, dalla rete dei GAS (gruppi di acquistosolidale) italiani il punto debole di questa macchina del consumismo da-gli ingranaggi quasi perfetti. Ed ancora sul gesto del fare la spesa: “Esso puòassumere una forte e chiara valenza sociale, economica e politica. Pren-dere consapevolezza di questo potere permette di elaborare una strategiadi condizionamento della politica di approvvigionamento, produzione e di-stribuzione delle imprese”.In questo senso diventa determinante rendere l’atto d’acquisto sempre piùconsapevole. Informare ed informarsi sugli impatti che il prodotto compratoha sull’ambiente e sui lavoratori è un aspetto vitale per indirizzare le no-stre scelte. Il singolo potrà fare poco, ma quando ad unirsi sono tante per-sone ed i gruppi diventano una rete, questo può generare una nuova eco-nomia più rispettosa e a misura d’uomo.La Fondazione Campagna Amica con questa pubblicazione vuole fornireun quadro delle dinamiche e degli strumenti al fine di offrire spunti per losviluppo e la costruzione di percorsi e relazioni fra Gruppi di Acquisto e pro-duttori agricoli.Allora, caro lettore, accompagnaci alla scoperta dei Gruppi d’Acquisto.

Direttore GeneraleFondazione Campagna Amica

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Porque el campo es el edénMás lindo del mundo entero

(El carretero, Buena Vista Social Club -1997)

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I gruppidi acquisto

(GA) sono gruppiauto organizzati di con-

sumatori che acquistanodirettamente dai produttori,

collettivamente e per autoconsumo,prodotti alimentari o di uso comune,che poi ridistribuiscono tra loro.Esistono diversi tipi di GA che na-scono principalmente per usufruiredei vantaggi legati all’acquisto digrandi quantità di prodotti:1. sconti ad hoc;2. comodità nell’acquisto (con un solo

ordine si accontentano molti);3. facilità nella ricerca e in seconda

battuta nell’approvvigionamentodi prodotti particolari per esigen-ze specifiche (intolleranze ali-mentari, prodotti di difficile repe-ribilità etc.).

I gruppi di acquisto diventano solidali(GAS) quando l’attività che svolgonoe le scelte di acquisto hanno basi pre-valentemente etiche ed ispirate aprincipi di solidarietà. Ed è così cheai motivi suddetti se ne aggiungonoaltri quali, ad esempio, la promozio-ne del territorio con la ricerca di pro-dotti locali oppure l’aiuto a comuni-

tà indigene schiacciate dall’economiadi mercato con acquisto di prodottiche provengono da paesi in via di svi-luppo, o la tutela di condizioni di-gnitose per i lavoratori ricercandoaziende fornitrici che rispettino in talsenso le normative, o ancora la ri-cerca di prodotti coltivati e allevati consistemi a basso impatto ambientaleattraverso la riduzione o il non utiliz-zo di input chimici e sistemi di pro-duzione estensivi.L’acquisto e le scelte di consumo,dunque, assumono una valenza po-litica e diventano una forma di im-pegno volto a premiare imprese concomportamenti “socialmente re-sponsabili” e a sostenere una con-cezione diversa dell’economia: l’obiet-tivo principale di norma è quello disviluppare i propri consumi in una lo-gica di sostenibilità ambientale e dicompatibilità sociale.

Costituire un GA non è particolar-mente difficile. È necessario focaliz-zare l’attenzione sul motivo che spin-ge l’individuo a cercare persone conaspettative e desideri simili per iniziareun percorso comune nella sceltadegli acquisti. Gli ambiti dove ven-

Introduzione

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gono creati dei GA sono numerosi emolto diversi fra loro. Si va dal grup-po di amici che a fronte di un per-corso di maturazione di alcune scel-te etiche o alla ricerca di vantaggi eco-nomici decidono di coalizzarsi; col-leghi di lavoro che per questioni diconvenienza e di tempo decidono diriunirsi per effettuare ordini comuni;persone che senza neanche cono-scersi, tramite il web, entrano a farparte di una piattaforma commercialein cui è possibile ordinare medio-grandi quantitativi di merce a prez-zi convenienti. Questi sono solo alcuniesempi, ma l’universo dei GA è ve-ramente vasto e con tante diversesfaccettature. Il livello di socializza-zione, che può diventare un valore ag-giunto di notevole interesse, è diffe-rente a seconda dell’esperienza ri-cercata. È così, perciò, che troviamoGA che si interrogano su questioni le-gate all’economia, all’ambiente, allasocietà cogliendo nel gruppo un’op-portunità per far circolare idee, scam-biarsi opinioni e creando una co-scienza comune sempre più matura. Secondo Saroldi in “Gruppi di ac-quisto solidali” (EMI, 2001), i GA pos-

sono essere ricondotti sostanzial-mente a quattro:1. Gruppi senza una vera struttura or-

ganizzativa formalmente ricono-sciuta (es. nel luogo di lavoro);

2. Associazioni create ad hoc (es.“Buono & Conveniente” nata a Cu-neo);

3. Gruppi che si appoggiano a strut-ture organizzative già esistenti(es. Botteghe del commercio equoe solidale);

4. Strutture di servizio per più grup-pi (es. “Campagna Amica”).

Una volta che i componenti di un GAhanno deciso di intraprendere que-st’avventura, può essere opportunocercare un nome che possa descri-vere le motivazioni che sono alla basedella sua istituzione.A prescindere dalla complessità delgruppo è importante stilare dei re-golamenti che diano delle indicazio-ni precise per il buon funzionamen-to dell’attività (si rimanda al capito-lo dedicato). Il consiglio è quello dipartire con una struttura snella checresca pian piano durante l’attività.Un gruppo può acquistare qualunquecosa. Si va, infatti, da prodotti per la

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casa a prodotti provenienti da paesiesteri fino ad arrivare all’acquisto dienergia elettrica. Questi sono solo al-cuni esempi, ma la parte da leone èsicuramente del comparto alimentare.

I Gruppi d’Acquisto ed il Gruppo d’Of-ferta di Campagna Amica

Campagna Amica promuove e so-stiene nei suoi mercati e con le sueaziende i GA. In questo caso il com-parto alimentare diviene preminen-te anche se i prodotti proposti pos-sono anche essere di natura diversa.Nel rivolgersi ad un gruppo di offer-ta di Campagna Amica è necessarioaver chiara l’offerta e la proposta cul-turale di Campagna Amica che si puòriassumere in questi punti:• Convenienza: prezzi bassi in rela-

zione alla qualità dei prodotti e ri-duzioni su molti prodotti del 30%rispetto al servizio sms consuma-tori;

• Tipicità e tracciabilità: prodotti delterritorio venduti direttamente dalproduttore agricolo;

• Genuinità e stagionalità: prodotti fre-schi, sani e di stagione;

• Rispetto per l’ambiente: riduzionedegli imballaggi in plastica, prodottia Km 0 con abbattimento delleemissioni di gas serra, varietà nel-l’offerta dei prodotti con ricadute po-sitive sulla biodiversità delle nostrecampagne.

Molti GA già acquistano i prodotti dimolte aziende agricole accreditatenell’albo di Campagna Amica. Ciò cipermette di affermare che sono giàpresenti sui territori dei gruppi d’of-ferta (gruppi di aziende) che Cam-pagna Amica col tempo struttureràsempre di più.

Alcuni GA, in fase di costituzione,sono legati nella prima fase di av-viamento alla presenza dei mercatidegli agricoltori di Campagna Amica.Questi, infatti, diventano il luogo diraccolta e smistamento dei prodottia fronte della prenotazione effettua-ta dagli aderenti ai GA. In tal sensoil fatto che i produttori agricoli si riu-niscano in un mercato può diventa-re vantaggioso perché gli ordini nondevono raggiungere più un quanti-tativo così elevato da giustificare lospostamento del furgone del pro-duttore per la consegna. Quello chesi compone perciò all’interno di unmercato di Campagna Amica è un veroè proprio gruppo d’offerta nel quale iproduttori hanno la possibilità di co-stituire un catalogo di prodotti fruibiledal GA e dal singolo. L’indagine con-dotta nella primavera del 2012 (di cuitroverete alcuni risultati nella presentepubblicazione) descrive come il fe-nomeno sia già ampiamente diffusonei Mercati di Campagna Amica diRoma. È facile ipotizzare che ciò stiagià accadendo anche in molte altrecittà italiane.

“Coltiviamo gli stessi interessi, con-sumatori, cittadini, produttori agri-coli”, è questo lo slogan che descri-ve la mission della Fondazione Cam-pagna Amica: un’occasione imper-dibile per far entrare la campagnanelle proprie case.

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2.1 Il mercato: evoluzione della domanda e dell’offerta

La partecipazione agricola alla ri-partizione degli “utili di filiera” negliultimi dieci anni si è ridotto, mentresi assiste ad un aumento degli utiliverso le fasi più a valle della filiera,a vantaggio soprattutto degli opera-tori commerciali. In particolare, nelcaso dei prodotti agricoli freschi o nonsoggetti a trasformazione industria-le, in un decennio la remunerazionedella fase agricola si è ridotta di qua-si 6 euro su ogni 100 spesi dal con-sumatore: la quota di valore trattenutadall’agricoltura è passata dal 25,6%del 2000 al 20% del 2009, mentreè aumentato nello stesso periodo ilmargine di tutte le attività che si rea-lizzano in uscita dall’azienda agrico-

la fino al punto vendita in cui si re-gistra l’acquisto finale. Nel caso deiprodotti trasformati, la quota agrico-la scende ulteriormente, passandodall’8,5% nel 2000 al 6% nel 2009.Cede valore anche la fase industria-le (da 45,8% al 42,2%), mentrepassano dal 39 al 42 per cento i mar-gini degli attori distributivi (Ismea,2012). All’origine di tale fenomeno è il divariotra i prezzi pagati alle imprese agri-cole, per via di una maggiore forzacontrattuale degli altri soggetti dellafiliera e i costi dei fattori di produzionenella fase agricola.Parallelamente, è certamente in au-mento da parte dei consumatori lapreferenza di prodotti locali, l’atten-zione verso varietà e razze autocto-ne, l’aumento della vendita diretta daparte di aziende medio-piccole nel-le diverse forme (punti vendita azien-dali ed extra, mercati, gruppi di ac-quisto, adozioni di animali per ilconsumo successivo da parte dellefamiglie) (Rama, 2010). Le impreseagricole che praticavano la vendita di-retta nel 2009 erano 63.600, con unaumento del 64% rispetto al 2001(Agri2000 Coldiretti, 2010).

Come si fa…per le imprese agricole

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E nello stesso tempo aumenta anchela diffusione di formule innovative nelrapporto tra produzione e consumo,che promuovono un coinvolgimentoattivo e relazioni continuative traproduzione e cittadini, associazioni,comunità locali. Parallelamente si svi-luppano forme di consumo finalizzateallo sviluppo di un consumo consa-pevole e critico (gruppi di acquisto so-lidale, marchi etici, ecc). Fra le espe-rienze più diffuse di vendita diretta,e tuttora in evoluzione, quelle dei mer-cati degli agricoltori e dei gruppi di ac-quisto.I mercati degli agricoltori sono mer-cati in cui i produttori agricoli vendonodirettamente ai consumatori i propriprodotti. Possono essere gestiti di-rettamente da Comuni, organizzazioniprofessionali agricole, associazioni.Generalmente si svolgono periodi-camente (uno o più giorni a settimanao al mese). Il progetto CampagnaAmica di Coldiretti, avviato nel 2008,certamente ha contribuito all’orga-nizzazione e diffusione di questa ti-pologia di offerta: i Mercati di Cam-pagna Amica presenti in Italia sono1.036 (Fondazione Campagna Ami-

ca, luglio 2012). Attraverso i merca-ti si stabilisce un rapporto diretto coni produttori locali, un rapporto fattoanche di fiducia, di confronto escambio di informazioni sui prodot-ti e sulle tecniche di produzione, unrapporto capace, col tempo, di indi-rizzare da un lato le scelte del con-sumatore verso prodotti più freschi estagionali, dall’altro il produttore ver-so le richieste di un consumatoresempre più informato e consapevo-le. Le esperienze dei mercati degliagricoltori, rispetto ad altre esperienzedi filiera corta, quali quelle dei GAS,hanno un contenuto motivazionaleetico e “di responsabilità” nell’ac-quisto diverso, più debole, ma han-no una maggiore capacità di impat-to, soprattutto in termini di rapidità didiffusione, poiché promosse da unsoggetto istituzionale riconosciuto econ elevate capacità organizzativequale Coldiretti (Di Iacovo, 2011).Il rapporto con i gruppi di acquisto(GA) e con i gruppi di acquisto soli-dale (GAS) rappresenta già oggi unarealtà per molti agricoltori ed anco-ra un’importante opportunità permolti altri. Questo rapporto è espres-

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sione di un nuovo legame tra agri-coltura e società, frutto di un nuovaattenzione da parte dei cittadini ver-so il cibo ed i processi produttivi e diuna rinnovata capacità di soddisfa-re allo stesso tempo, attraverso nuo-ve forme di commercializzazione,bisogni dei consumatori e degli im-prenditori agricoli. (Fig. 1)In Italia il primo GAS nasce a Fiden-za nel 1994, sulla scia del convegno“Quando l’economia uccide biso-gna cambiare” (Verona, 1993) in cuil’associazione “Beati i Costruttori diPace” (www.beati.eu) lanciò la cam-pagna “Bilanci di giustizia”(www.bilancidigiustizia.it), rivolta allefamiglie, intese come soggetti micro-

economici, capaci di cambiare l’eco-nomia a partire dalle scelte del quo-tidiano. Nel 1996 il Centro Nuovo Mo-dello di Sviluppo (www.cnms.it) pub-blica la prima edizione della “Guidaal consumo critico” e nel 1997 na-sce la rete nazionale di collegamen-to fra i GAS (www.retegas.org). Unavolta l’anno, generalmente, si tiene unincontro nazionale dei GAS; l’ultimoincontro si è tenuto nel giugno 2012nelle Marche.

Il numero di GAS è in continuo au-mento, sebbene la costituzione ed ilconsolidamento richiedano moltotempo ed impegno da parte dei par-tecipanti. Il rapporto fra un GAS e cia-

Figura 1. Vantaggi e svantaggi per cittadini e agricoltori

GRU

PPI D

’ACQ

UIS

TO

VANTAGGI SVANTAGGI

• Un miglior rapporto qualità/prezzo dovutoalla riduzione dei passaggi nelladistribuzione

• Freschezza dei prodotti • Scelta dei produttori sulla base di criteri

propri: bio, locali, tradizionali, fairtrade,ecc.

• Riduzione dei costi ambientali legati altrasporto, immagazzinamento econfezionamento

• Conoscenza diretta del produttore e deisistemi di produzione

• Sforzo organizzativo/tempo• Limitato assortimento dei prodotti• Carenze di prodotti in alcuni periodi

dell’anno

• Valorizzazione della remunerazione deiprodotti (assenza o riduzione degliintermediari)

• Effetti limitati delle fluttuazioni di mercato(maggiori certezze nella vendita delprodotto = Programmazione dellaproduzione)

• Valorizzazione del tempo non impiegatonella produzione agricola tradizionale

• Instaurarsi di un rapporto di amicizia coni membri del GA = dialogo diretto conconsigli, eventuali lamentele esuggerimenti, confronto sulle aspettative

• Promozione del prodotto nella rete dei GA• Facilitazione nei rapporti sociali

avvicinando la città alla campagna

• Sforzo organizzativo/tempo • Diversificazione della produzione• Riorganizzazione delle risorse lavorative• Necessità di nuovi spazi/mezzi

(magazzino, confezionamento,trasporto,…)

• Acquisizione nuove competenze(comunicazione, vendita, …)

PROD

UTT

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GRIC

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scun singolo produttore, soprattuttose consolidato e duraturo, è frutto diun processo di conoscenza, talvoltaanche lungo e complesso, fatto di e-mail, domande e risposte sul forumaziendale on-line, incontri presso imercati, riunioni in azienda, etc.che talvolta si traduce in un forte im-pegno organizzativo sia da parte delproduttore che del consumatore. Lareputazione e la fiducia divengono ifattori chiave di questo rapporto in cuile aziende e i consumatori sono per-cepiti come espressione di un’agri-coltura civica (Durastanti et all.,2011; Lyson, 2004; Wikipedia, 2012),intesa come pratica di impegno civicocon una forte valenza politica.Alla rete nazionale dei GAS oggiaderiscono complessivamente otto-centosettantanove (879) GAS, (datiluglio 2012). In alcune regioni si stan-no sviluppando anche delle reti re-gionali, in molti casi collegate ai Di-stretti locali di Economia Solidale(DES) (www.retecosol.org). Nel Lazio esiste una rete di coordi-namento dei Gruppi di Acquisto So-lidale di Roma e Lazio, Rete Gas La-zio (www.gasroma.org), che si pro-

pone di facilitare lo scambio di espe-rienze e progetti tra i vari GAS, co-ordinare e migliorare il rapporto coni produttori, realizzare acquisti col-lettivi o gruppi di acquisto tempora-nei per alcune tipologie di prodotto,diffondere la presenza dei GAS, svol-gere un’azione di informazione epromozione sul tema del consumocritico. I GAS che attualmente ade-riscono alla Rete sono trentanove(39), di cui trentasei (36) in Provin-cia di Roma, due (2) in provincia diLatina ed uno (1) in provincia di Rie-ti (dati luglio 2012). I GAS attivi nel-la città di Roma sono, tuttavia, circa90 e 160 quelli presenti nel Lazio(Fonte et al, 2011).Attraverso i GA gli agricoltori assu-mono un ruolo più autonomo ed at-tivo rispetto a quello rivestito in altriambiti di commercializzazione, siaconvenzionali che biologici che in al-tre forme di vendita diretta. Gli agri-coltori attraverso i GA hanno ancheritrovato dignità e soddisfazione nelproprio lavoro, in un rapporto paritarioin cui entrambe le parti concorronoalla realizzazione di un modo diver-so di produrre e consumare cibo.

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Spesso questi agricoltori associanoalla conduzione della propria attivitàaltri valori e obiettivi non prettamen-te legati alla sfera economica, inter-pretando un vero e proprio ruolo diresponsabilità sociale della propria im-presa (in senso ambientale, di tute-la e presidio del territorio, della bio-diversità, di rapporti di lavoro conti-nuativi e trasparenti, di integrazionesociale, ecc.).La vendita diretta ai GA rappresen-ta per molti produttori la principale en-trata economica. Tuttavia ancoranon esistono dati relativi a quanti pro-duttori agricoli oggi riforniscono GAsebbene l’offerta sia certamente an-cora inferiore alla domanda.Nel mese di maggio 2012 la fonda-zione Campagna Amica ha realizza-to un’indagine conoscitiva fra i pro-duttori presenti nei Mercati di Cam-pagna Amica di Roma, finalizzata aconoscere le imprese che rifornisconoi GA dell’area romana e le caratteri-stiche di questo rapporto. L’indagineè stata realizzata attraverso intervisteface to face su questionario semi-strutturato ed ha coinvolto 76 imprese

agricole, accreditate Punti CampagnaAmica, provenienti da tutto il Lazio.Di queste, ventidue (il 29%) hannodichiarato di vendere i propri prodottianche a GA. (Fig. 2)Dieci delle ventidue (il 45%) sonoaziende a conduzione biologica, aconferma dell’importanza della so-stenibilità ambientale nella visione deiGA, che si concretizza nella scelta dicomprare cibi biologici, oltre che lo-cali. (Fig. 3)Rispetto ad altre forme di vendita di-retta, il rapporto con i GA per alcuneimprese è abbastanza consolidato:nove (9) imprese vendono i propri pro-dotti ai GA da 1-2 anni, cinque (5) da2-4 anni, sette (7) da più di 4 anni. IGA tendono a stabilire con i fornitorirapporti stabili, caratterizzati da un le-game diretto, fondato sulla fiducia conil produttore. Un rapporto in cui ilcliente diventa co-produttore (Tavo-lo per la Rete italiana di economia so-lidale, 2010), nel senso che tra il GAed il produttore vi è una responsabi-lità condivisa, perché si condivide nonsolo un prodotto ma anche il processoproduttivo e le sue ricadute.

Figura 2 – Punti Campagna Amica che vendono i propri prodotti a GA

No

Si(71%)

(29%)22

54

Figura 3 – Tipo di coltivazione/allevamento

Convenzionale

Biologico(55%)

(45%)10

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La fiducia è costruita essenzial-mente tramite la conoscenza diret-ta, che avviene con il tempo attra-verso visite aziendali, incontri, riu-nioni, passaparola con altri GA. Alladomanda “Quali richieste giungonoai produttori da parte dei gruppi diacquisto?”, quindici (15) imprese (il68%) rispondono con “Conoscenzadiretta del produttore”, alle quali siaggiungono due (2) che rispondonodi non aver ricevuto nessuna speci-fica richiesta, in quanto è sufficien-te il rapporto di fiducia che si instaurafra produttore e GA. Ad undici (11)imprese (il 50%) sono pervenute ri-chieste in merito alle caratteristichedei prodotti (naturali o biologici), edaltrettante richieste relative alla di-stanza fra il luogo di produzione e diconsumo: le due tipologie perse-guono da un lato la riduzione del-l’impatto ambientale della produzionee del consumo di cibo (riduzione in-put chimici e riduzione di CO2) e dal-l’altro l’accesso a cibi più sani, tra-mite sistemi di coltivazione/alleva-mento biologici e la conoscenza di-retta del produttore. A sette (7) im-prese (32%) è stata richiesta una cer-

tificazione sanitaria rilasciata da unente, a quattro (4) produttori un’au-tocertificazione, ad altrettanti im-ballaggi particolari (riciclabili, sotto-vuoto o sporte). (Tab. 1)L’avvio della vendita dei propri prodottiai GA non ha, generalmente, com-portato alcuna variazione per quel cheriguarda la gamma e le specifiche deiprodotti; è il caso di quindici (15) pro-duttori agricoli (68%) sui ventidue in-tervistati; due (2) hanno realizzatonuove modalità di confezionamentoe imballaggio dei prodotti, più adat-te al mercato, mentre altrettanti han-no tipicizzato maggiormente i prodotti,in seguito ad una maggiore ricerca dipersonalità e caratterizzazione; inaltri casi i produttori hanno lavoratosull’etichettatura, sulla creazione diun marchio aziendale e di una im-magine coordinata, sulla produzionedi nuove specialità alimentari tra-sformate o sulla pre-porzionaturadei prodotti. (Tab. 2)Oltre la vendita dei prodotti, l’impre-sa agricola con i GA realizza altre at-tività, che vanno dalle degustazioni,alle visite presso l’azienda, a labora-tori didattici ed attività ricreative,

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fino ad attività di formazione (tecni-che agricole, trasformazione degli ali-menti, …). (Tab. 3)Dalle informazioni raccolte tramite leinterviste risulta che le 22 imprese agri-cole riforniscono prodotti ad un tota-le di ventisette (27) GA, di cui venti-due (22) risiedono nella città di Roma,in diversi quartieri, sia centrali che pe-riferici, due (2) fuori dalla città di Roma(uno in provincia di Latina ed uno nel-

la provincia di Roma) e tre (3) fuori re-gione (Abruzzo, Lombardia e Pie-monte). A questi si aggiungono, inol-tre, tre (3) società, equiparate dai pro-duttori intervistati ai GA, ma tuttavia ri-conducibili ad aggregatori di offerta,che offrono servizi di intermediazionee consegna di prodotti agricoli locali,in alcuni casi biologici.Concludendo, nei GA si privilegia ilcarattere relazionale dei rapporti in-

Tabella 1 – Richieste pervenute ai produttori dai GA

N. imprese

Conoscenza diretta del produttore 15Biologico o caratteristiche naturali dei prodotti 11Km 0 (sede aziendale entro 70 km) 11Certificazione sanitaria 7Freschezza dei prodotti 6Autocertificazione 4Imballaggi (riciclabili, sporte, sottovuoto) 4Informazioni sui prodotti 2Niente (è sufficiente il rapporto di fiducia) 2Certificazioni DOP 1Iscrizione alla Camera di Commercio 1Base: 22 - Somma citazioni

Tabella 2 – Variazioni dell’offerta nella vendita ai GA

N. imprese

Nessuna variazione 15Nuove confezioni e imballaggi 2Tipicizzazione, maggiore personalità/caratterizzazione 2Etichettatura dei prodotti 1Marchio aziendale e immagine coordinata 1Nuovi prodotti trasformati 1Pre-porzionatura dei prodotti 1Potenziamento assortimento dei prodotti 0Base: 22 - Somma citazioni

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Tabella 3 – Altre attività realizzate dalle imprese agricole

Tipologia di attività oltre la vendita diretta N. imprese

Degustazioni 11Visite aziendali 9Laboratori didattici 3Ludico-ricreative in azienda 3Formazione extra-aziendale 2Formazione in azienda 1Ludico-ricreative extra-aziendali 1Base: 22 - Somma citazioni

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terni fra gli stessi membri del GA e trai GA stessi e i produttori. I GA, ge-neralmente, scelgono i produttori acui rivolgersi in forma diretta, senzaintermediari, seguendo una serie dicriteri o principi che portano ad in-dividuare produttori:- che seguono il metodo biologico di

coltivazione/allevamento- locali (si riduce l’impatto ambientale

e si aiuta l’economia locale)- piccoli (aziende familiari con alto

contenuto di lavoro)- che producono prodotti locali e

tradizionali- disponibili ad aprire l’azienda a di-

verse attività (visite, degustazio-ni,…).

2.2 L’organizzazioneaziendale

Se la scelta di vendere i propri pro-dotti ai GA non sembra comportarevariazioni di rilievo nell’offerta, ven-dere ai GA comporta certamentedelle modifiche nell’organizzazioneaziendale. Dall’indagine realizzatafra i produttori presenti presso iMercati di Campagna Amica di Romarisulta che la vendita ai GA ha ri-

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chiesto modifiche relative: all’orga-nizzazione degli spazi (punto vendi-ta aziendale, confezionamento, stoc-caggio, mezzi di trasporto, …) per sei(6) produttori; alla comunicazione (sitoweb/forum, mail, telefono, …) incinque (5) casi; all’apertura del-l’azienda all’esterno (visite azienda-li e altre attività che richiedono ac-compagnamento/assistenza).In alcuni casi, inoltre, ci sono state va-riazioni nella gestione delle risorse la-vorative: se per nove (9) produttori nonsi è resa necessaria alcuna modifica,in sei (6) aziende è stato necessarioriorganizzare il personale ed impiegarloin maniera differente, in altrettante sei(6) è stato necessario potenziare la for-za lavorativa in azienda, destinando lenuove risorse al magazzino, al tra-sporto, alla comunicazione.

Stagionalità e programmazione dellaproduzionePiù del 33% del cibo prodotto vienebuttato nella pattumiera. Questo nonè accettabile sotto tutti i punti di vista.Il problema nasce anche nella sovra-produzione di cibo che, se da un latocon il l’utilizzo costante di sistemi dicoltivazione intensivi riduce la fertili-tà del terreno, dall’altro genera quan-tità inutilizzate di cibo che essendo de-peribili devono essere smaltite con co-sti assai elevati. Una delle soluzioni stanel produrre in modo più razionale,cioè solo ciò che può essere consu-mato, con l’attenzione a non caderenelle trappole commerciali che de-terminano i prezzi. I GA possono es-sere una chiave di questa soluzione.Infatti, all’inizio dell’annata i produt-tori devono programmare che cosa se-minare nei loro campi. Se in quel mo-mento il produttore ha la certezza dipoter vendere dei quantitativi di pro-

dotto a dei GA che hanno pagato sem-pre in modo regolare, potrà semina-re seguendo un criterio che riducemolto gli sprechi. Ciò perché in generetutta la produzione viene venduta e iproduttori non sono in balia di un mer-cato globale che un giorno compra eil giorno seguente no, perché maga-ri il prodotto quel giorno proviene daun altro continente.Il sistema di vendita e la distribuzio-ne dei prodotti che si sono instaura-ti fra produttori e consumatori ren-dono l’intero sistema più sostenibilee “efficiente”. Le verdure, raccoltegiornalmente, sono suddivise in unnumero di buste o cassette equiva-lente al numero di ordini ricevuti. Lebuste contengono un po’ di tutto: ca-rote, insalate, verdure da cuocere, ci-polle, …; insomma, quello che oc-corre a una famiglia per la settima-na, ma anche sulla base della di-sponibilità, cioè di quello che l’azien-da produce in quel dato momento, inuna parola … di stagione. Gli sprechi praticamente sono pari azero perché tutto quello che vieneprodotto finisce nelle buste dei con-sumatori e per l’agricoltore, se le pre-visioni di inizio anno sono state cor-rette (di norma avvengono sulla basedei volumi ordinati e venduti l’annoprecedente), non c’è nulla che nonvalga la pena di essere raccolto.

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3.1 L’organizzazione diun Gruppo d’Acquisto

Normativa vigenteLa normativa in vigore sui gruppi d’ac-quisto deriva da un emendamento allalegge finanziaria approvato Il 5 no-vembre 2007 dalla Commissione diBilancio del Senato che stabilisce chel’attività di acquisto e distribuzione agliaderenti svolta dai GAS costituisce at-tività “non commerciale”. Per unamaggior completezza di informazio-ne riportiamo i testi sopra citati:

Emendamento Approvato all’articolo 5 • Comma 47 bis. Sono definiti “gruppi di acquisto so-lidale” i soggetti associativi senza sco-po di lucro costituiti al fine di svolgereattività di acquisto collettivo di benie distribuzione dei medesimi, senzaapplicazione di alcun ricarico esclu-

sivamente agli aderenti, con finalitàetiche, di solidarietà sociale e di so-stenibilità ambientale in diretta at-tuazione degli scopi istituzionali confinalità etiche e con esclusione di at-tività di somministrazione e vendita.• Comma 47 ter.Le attività svolte dai soggetti di cui alcomma 47 bis, limitatamente a quel-le rivolte verso gli aderenti, non si con-siderano commerciali ai fini della ap-plicazione del regime di imposta dicui al decreto del Presidente della Re-pubblica 26 ottobre 1972 n 633, fer-me restando le disposizioni di cui al-l’art 4, settimo periodo del medesi-mo decreto, e ai fini dell’applicazio-ne del regime d’imposta di cui al de-creto del Presidente della Repubblica22 dicembre 1986 n 917.

Come si fa… per i consumatori

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In particolare di seguito si elencano le leggi regionali ad oggi attive nell’ambitodei Gruppi d’Acquisto:

• Umbria con deliberazione 42/2011: “Norme per il sostegno dei gruppi d’ac-quisto solidale e popolare (GASP) e per la promozione dei prodotti agroalimentaria chilometri zero, da filiera corta e di qualità”. La legge fissa un tetto minimodi partecipanti al gruppo, quindici unità, e vincola i finanziamenti al consumodei prodotti a chilometri zero, di filiera corta, caratteristici del luogo d’origine,oltre al requisito essenziale che non esistano fini di lucro nella costituzione delgruppo, quindi che non vengano applicati ricarichi sui prodotti in vendita.

• Calabria 23/2011: “Norme per il sostegno dei gruppi acquisto solidale (GAS)e per la promozione dei prodotti alimentari da filiera corta e di qualità”. Per in-centivare e sostenere l’attività dei GAS e dei GODO, la Regione contribuisce at-traverso erogazioni a fondo perduto, fino ad un massimo di € 5.000 all’anno,per ciascun gruppo d’acquisto o organizzato e comunque iscritto nell’albo re-gionale.

• Lazio nel 2008: “Disposizioni per la diffusione dell’altra economia nel Lazio”.Il provvedimento promuove e sostiene i settori dell’ ‘Altra Economia’ come l’agri-coltura biologica, la produzione di beni eco-compatibili, il commercio equo esolidale, il consumo critico, la finanza etica, il risparmio energetico e le ener-gie rinnovabili, il riuso e riciclo dei materiali, i sistemi di scambio non mone-tario, il software libero, il turismo responsabile, ossia tutte quelle attività carat-terizzate da una forte impostazione etica e non finalizzate al mero profitto.

• Tante le proposte di legge depositate in altre regioni d’Italia il cui iter resta, però,ancora incerto.

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RegolamentiAbbiamo parlato delle quattro mo-dalità previste per costituire un grup-po d’acquisto (gruppi senza unavera struttura organizzativa formal-mente riconosciuta, associazionicreate ad hoc, gruppi che s’appog-giano a strutture organizzative già esi-stenti e strutture di servizio per piùgruppi).Sulla base di ciò è necessario pre-vedere un regolamento comporta-mentale più o meno ufficiale che pos-sa stabilire le regole da applicare perun buon funzionamento del gruppod’acquisto.

Gruppi senza una vera struttura or-ganizzativa formalmente riconosciutaChiamati comunemente gruppettini,pongono le loro fondamenta nel rap-porto di amicizia che caratterizza illoro agire. Per questo la gestione delgruppo è informale e basata sul rap-porto personale. Generalmente, pro-prio per quanto detto, i componentisono pochi. Ciò facilita l’attività cheè regolata sulla base di un impegnocomune e sulla divisione dei compi-ti. Gli ordini avvengono per telefono

e non esiste una sede. I salotti di casasono i luoghi preferiti per riunirsi. Daun punto di vista giuridico, questigruppi informali sono considerate as-sociazioni non riconosciute e perciòtutelate dalla Costituzione e dal co-dice civile.

Associazioni create ad hoc Per la Costituzione all’art. 18 “I cit-tadini hanno diritto di associarsi li-beramente, senza autorizzazione,per fini che non sono vietati ai singolidalla legge penale”. Per un gruppod’acquisto la forma associativa è lamigliore dato che si fonda su un con-tratto di comunione di intenti e rea-lizza i bisogni dei componenti chepossono aggiungersi con il passaredel tempo. Inoltre se non è a scopodi lucro può esercitare un’azioneeconomica. Secondo il codice civilele associazioni sono riconosciute onon riconosciute, ossia, aventi omeno personalità giuridica. Nel casonon siano riconosciute, nascono conun atto costitutivo che, in caso il grup-po sia numeroso, è consigliabile for-malizzare in forma scritta. Tutto ciòdecade quando l’associazione fruisce

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di beni immobili in proprietà o in go-dimento. Nel qual caso l’atto scrittoè indispensabile. Gli articoli 36, 37,38 del codice civile si occupanoesplicitamente delle associazioni nonriconosciute.

CostituzioneL’atto costitutivo è da redigere in for-ma scritta e può essere fatto senzaricorrere al notaio tenendo contoperò dell’art. 16 del codice civile. Gli elementi su cui si devono accor-dare le parti da definire necessaria-mente nella stesura sono:1. La denominazione della associa-

zione che deve essere originale;2. La dicitura “senza scopo di lucro”

deve essere indicata chiaramen-te;

3. La sede dove si svolgono le attivi-tà dell’associazione;

4. Le regole sull’ordinamento internoe l’amministrazione;

5. Diritti e doveri degli associati;6. Eventuale determinazione del

patrimonio con cui costituita l’as-sociazione. È normalmente co-stituito da contributi, uguali odiversificati, (dipende dal rego-

lamento) che occasionalmente operiodicamente i componenti del-l’associazione versano e su cuinon si può richiedere la restitu-zione in caso di recesso dall’as-sociazione stessa. Gli ammini-stratori ed i rappresentanti del-l’associazione sono responsabilipersonalmente e solidalmentedel patrimonio.

3.2 Strumenti

Come detto, un Gruppo d’Acquisto seformalmente riconosciuto alla nascitadeve dotarsi di un Atto costitutivo edi uno Statuto. Per alcuni esempi ri-mandiamo al portale della Fonda-zione Campagna Amica www.cam-pagnamica.it alla sezione “Stili so-stenibili”, nella pagina Gruppi d’Ac-quisto.In questo volume riassumiamo soloi punti salienti di un Regolamento(che di caso in caso devono esseresviluppati secondo le esigenze) emettiamo in luce alcune tabelle uti-li per l’organizzazione e la gestionedegli ordini e dei rapporti con i pro-duttori.

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DISCIPLINA DELL’ATTIVITÀ OPERATIVAI punti salienti di un regolamento sonodi seguito elencati. Per approfondi-menti rimandiamo al portale di Cam-pagna Amica www.campagnamica.itdove nella sezione stili sostenibili allapagina Gruppi d’Acquisto si può tro-vare un’elaborazione del regola-mento del GECOGAS di Mestre.Art. 1 - Spiegazione dell’attivitàArt. 2 - Selezione dei prodotti e dei

fornitoriArt. 3 - Effettuazione degli ordiniArt. 4 - Acquisti collettivi effettuati a

nome dell’associazione Art. 5 - Fondi per l’acquistoArt. 6 - Fondo acquisti collettiviArt. 7 - Trasporto dei prodotti svolto

da soci

Art. 8 - Ricezione dei prodotti Art. 9 - Distribuzione dei prodottiArt. 10 - Conservazione della docu-

mentazione

OrganizzazioneArt. 11 - OrganizzazioneArt. 12 - RiunioniArt. 13 - CoordinatoreArt. 14 - Sottogruppi operativiArt. 15 - Gruppi territoriali e relativo

coordinamentoArt. 16 - Piano prodottiArt. 17 - Gruppo di lavoro aperto per

le selezioniArt. 18 - Calendario degli ordiniArt. 19 - Gruppo di lavoro per uni-

formare i processiArt. 20 - Utilizzo spazi comuniArt. 21 - Comunicazioni

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SCHEDA SINTETICA VALUTAZIONE FORNITOREElaborazione a partire dal regolamento

dell’associazione GeCo GAS di Mestre (www.gecogas.it)

Contiene i giudizi formulati sui parametri di valutazionedel prodotto/fornitore

valutazioni sulla qualità del prodotto (ed eventualmente degli ingredienti; 1 pessima – 5 ottima)

1 2 3 4 5

valutazioni sulla possibilità di instaurare un rapporto cooperativo con il fornitore

1 2 3 4 5

valutazioni sulle tecniche di produzione adottate dal fornitore

1 2 3 4 5

valutazioni sul prezzo rispetto a prezzi, al dettaglio e all’ingrosso, di beni simili

1 2 3 4 5

valutazioni sul percorso chilometrico complessivamente compiuto dai prodotti

1 2 3 4 5

valutazioni sul confezionamento e l’imballaggio

1 2 3 4 5

valutazioni su aspetti organizzativi (ricezione, consegna, distribuzione, deperibilità ecc.)

1 2 3 4 5

giudizio finale

1 2 3 4 5

Tabelle organizzativeSono presentati degli esempi di tabelle che il Gruppo d’Acquisto può uti-lizzare per ottimizzare lo sforzo organizzativo. Per approfondimenti riman-diamo al portale di Campagna Amica www.campagnamica.it dove nella se-zione “Stili sostenibili” alla pagina Gruppi d’Acquisto si possono trovare ela-borazioni di regolamenti adottati da Gruppi di Acquisto Solidale.

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AVVISO DI ORDINE (FAC SIMILE)Elaborazione a partire dal regolamento dell’associazione GeCo GAS di Mestre (www.gecogas.it)

contiene le informazioni minime da esplicitare quando si fa girare l’ordineazienda ...località ...prodotto/i ...principali caratteristiche commerciali del prodotto/i ...eventuali ingredienti …unità di acquisto ...precisazioni sulle caratteristiche dell’unità di acquisto (tipo confezione ecc.) ...conservabilità/scadenza …prezzo dell’unità di acquisto (ed eventualmente al kg.) IVA inclusa...importo stimato spese accessorie ...referente raccolta ordini ... (anche telefono)referente raccolta denaro ...data chiusura ordine ... (almeno una settimana dopo)referente distribuzione ...data indicativa distribuzione ...soglia per l’ordine ...data presunta ordine successivo ...

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ORDINE DI ACQUISTO COLLETTIVO Elaborazione a partire dal regolamento dell’associazione GeCo GAS di Mestre (www.gecogas.it)

Contiene gli elementi essenziali da esplicitare nell’ordine di acquisto alfornitore (per iscritto)

Azienda destinataria Referente dell’azienda destinataria e suo recapito telefonico Descrizione del prodotto …Precisazioni sulle caratteristiche commerciali richieste …Precisazioni su altre richieste attinenti al prodotto (confezione ecc.) ...Numero di unità (da precisare) che si intende acquistare ...Prezzo unitario (specificare con/senza IVA) ...Importo complessivo dell’ordine ...Destinatario (nome, indirizzo, numeri di telefono) ...Soggetto a cui va intestata la eventuale fattura/ricevuta (e suoi dati)Accordi per la data di consegna ...Accordi per le spese di trasporto ...Accordi per le modalità di pagamento ...Recapito di chi invia l’ordine ...

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SCHEDA RIEPILOGATIVA ACQUISTI COLLETTIVIElaborazione a partire dal regolamento dell’associazione GeCo GAS di Me-stre (www.gecogas.it)

Serve al coordinatore per memorizzare gli acquisti in corso o effettuati peranno socialeAcquisto a nome associazione / a nome socioProdottoAziendaData chiusura ordineData invio proposta di acquistoData consegnaData distribuzioneData pagamentoModo pagamentoNumero e data fatturaImporto fatturaSegnalazioni ricevute (es. ritardo ritiri)

A/S prodotto azienda data data data data data modo estremi importo segnalazioniCO EA C D P P fattura fattura

MISURA-CONSUMIElaborazione a partire dal regolamento dell’associazione GeCo GAS di Me-stre (www.gecogas.it)

Consente di monitorare i consumi medi settimanali dei prodotti oggetto diacquisto collettivosocio …settimana dal … al …numero familiari

Prodotto Consumo (*) Annotazioni

(*) peso del prodotto grezzo crudo

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Da partedei GA esiste

l’esigenza di co-noscere le aziende

agricole presenti nel pro-prio territorio (localizzazione,

prodotti, peculiarità) e questa ri-cerca risulta spesso difficoltosa, permancanza di fonti pubbliche ed ag-giornate. Esistono, inoltre, non pochedifficoltà da superare da parte dei pro-duttori già coinvolti in questi percor-si, fra le principali la difficoltà da par-te dei produttori che già rifornisconoi GA a coinvolgere altri agricoltori nel-la creazione di una rete estesa sul ter-ritorio con cui sostenersi a vicenda egestire in modo migliore il rapportocon i consumatori (a partire dal-l’ampliamento della gamma dei pro-dotti offerti e dall’organizzazione lo-gistica). I motivi possono essere lamancanza di interesse da parte di al-cuni produttori oppure il disorienta-mento o la mancanza di corag-gio/spinta ad intraprendere un per-corso profondamente diverso rispet-to a quello finora seguito (per le ca-ratteristiche peculiari, descritte inprecedenza, che assumono sia la do-manda che l’offerta). L’indagine con-

dotta presso i produttori presentinei Mercati di Campagna Amica diRoma, ha consentito di realizzare unaprima mappatura dei Punti Campa-gna Amica del Lazio che già riforni-scono GA (allegata al presente ma-nuale); l’indagine, inoltre, offre ulte-riori indicazioni utili, in particolare sul-la logistica e sulla comunicazione, cherappresentano gli ambiti in cui pro-duttori e GA si misurano nel quoti-diano e sfide comuni ad entrambi(Russo, 2006).

4.1 Logistica

Uno degli aspetti più complessi aproposito del rapporto fra GA e pro-duttori è la logistica, sia quando icomponenti il GA sono numerosi egli ordini complessivi decisamenteelevati, sia quando, paradossal-mente e per motivi differenti, quan-do il GA è troppo piccolo. Nel pri-mo caso le difficoltà sono legate al-l’organizzazione di un numero ele-vato di ordini e di consegne per ilproduttore, alla programmazionedel proprio consumo ed allo spazioper lo stoccaggio dei prodotti per iGA; nel secondo caso ad una or-

…E ora insieme

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ganizzazione da parte del produt-tore capace di rendere sostenibiledal punto di vista economico l’atti-vità.Normalmente per gestire gli ordinied i pagamenti si può ricorrere a deisoftware (cfr. capitolo Strumenti),ma per la consegna dei prodotti ènecessario stabilire dei veri e pro-pri luoghi di distribuzione che pos-sono essere cortili interni ad ufficinel caso in cui i GA siano nati tracolleghi di lavoro, oppure presso at-tività commerciali che sponsorizzanoe sostengono l’attività dei gruppi(es.: botteghe del commercio equoe solidale), oppure nel caso in cuisi sia in presenza di amministrazionipiù attente e innovative presso luo-ghi pubblici dedicati. Se il GA è mol-to ampio è essenziale dotarsi di undocumento di disciplina dell’attivi-tà operativa (cfr. capitolo Strumen-ti).Per quanto riguarda l’offerta di Cam-pagna Amica siamo in presenza diuna soluzione innovativa e sicura-mente molto funzionale. I Mercati diCampagna Amica sono diventati,spontaneamente, anche luoghi pre-

posti all’incontro fra produttori eGA: presso di essi spesso si ordina-no prodotti e vi si effettua la conse-gna nei giorni di apertura del mer-cato. I Mercati di Campagna Amicainfatti posseggono tutti i requisiti ne-cessari: spesso si trovano in luoghifacilmente raggiungibili, ci sono i pro-duttori, preposti alla consegna del-la spesa e, in un prossimo futuro, èpossibile immaginare che, previoaccordo con l’associazione respon-sabile della gestione dei singoli mer-cati e nel rispetto delle norme di con-servazione dei cibi, si potrà ritirare laspesa presso di essi anche in gior-ni in cui non è prevista l’attività delmercato.L’indagine conoscitiva realizzata neiMercati di Campagna Amica di Roma(maggio 2012) dalla fondazioneCampagna Amica e già citata inprecedenza, fornisce conferme eutili elementi anche in merito all’or-ganizzazione di alcuni aspetti logistici.Dall’indagine risulta che l’attività ditrasporto dei prodotti è a carico delproduttore in 18 imprese sulle 22totali che riforniscono GA (82%), in4 (18%) è a carico di uno dei com-

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ponenti del GA; ma accade ancheche in alcuni casi l’acquisto vengaeffettuato direttamente in azienda(in 7 imprese) anche se non conregolarità o conto terzi (in 2 im-prese).Il luogo di consegna dei prodotti è perlo più rappresentato dal punto di ri-trovo del GA (in 13 casi) rappre-sentato da parrocchie, botteghe delcommercio equo e solidale, centri so-ciali, associazioni, ecc.; in 7 casi iproduttori consegnano i prodottipresso l’abitazione di uno dei mem-bri del GA, in 5 presso il farmer’smarket in cui si recano durante lasettimana, in 3 a domicilio da cia-scun cliente.Le confezioni sono nel 73% dei casi(16 imprese) personalizzate, cioècon contenuti e prezzi differentiper ciascun cliente; il 23% (5 im-prese) consegna confezioni stan-dard, cioè con prezzo prefissato.(Fig.4)Il costo della consegna è, in alcunicasi (45%) incluso nel prezzo, men-tre in altri (36%) è calcolato a parte.(Fig.5)

4.2 Comunicazione

La comunicazione fra produttori e GArappresenta un elemento centralenello sviluppo del rapporto fra la do-manda e l’offerta. Tra le motivazioniche spingono un cittadino ad aderi-re ad un GA vi è il bisogno, semprepiù diffuso, di accedere a cibi sani aprezzi accessibili e, spesso, ancheuna spinta ideale che consente, at-traverso il consumo critico e quindila modifica dei modelli di consumo,di praticare il cambiamento dei mo-delli di produzione, incentivandomodelli più sostenibili dal punto di vi-sta ambientale e sociale. Per una spe-sa consapevole e sostenibile è ne-cessario “chiedere” al proprio cibo dadove arriva, chi lo ha coltivato, alle-vato o pescato, ed in che modo. Ilruolo dei produttori agricoli, dunque,è anche quello di rispondere a que-ste domande, di parlare dei prodot-ti e dei sistemi di produzione, di of-frire tutti quegli elementi che per ilconsumatore possono rappresenta-re elementi di scelta nell’acquisto ecreare, sinceramente, la consape-

Figura 4 – Tipologia confezioni prodotti

Personalizzate 16 (73%)

5 (23%)Standard

Non risponde 1 (4%)

Incluso nel prezzo 10 (45%)

8 (36%)Calcolato a parte

Non risponde 2 (19%)

Figura 5 – Costo consegna prodotti

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volezza di contribuire insieme, pro-duttori e consumatori, alla costruzionedi modelli economici nuovi e più so-stenibili.Le innovazioni produttive e organiz-zative già in atto nelle imprese agri-cole e le tendenze rispetto a nuovimodelli economici (consumo locale,cittadini/consumatori consapevoli,vendita diretta, GA, domanda di ser-vizi da parte della società “urbaniz-zata”) stanno cambiando anche lacampagna, la stanno avvicinando allacittà, da mondo chiuso e solitario lacampagna diventa sempre più real-tà aperta e capace di offrire luoghi diincontro. Oggi il contadino margina-le ha lasciato spazio ad un agricoltoredinamico, giovane, che pur non ri-nunciando alla scelta di lavorare la ter-ra e condurre una vita a contatto conla natura, parla l'inglese, utilizza in-ternet e, soprattutto, ama comunicarecon il mondo, in risposta ad unmondo che sempre di più ricerca ilcontatto con la campagna.Per queste ragioni per l’agricoltore èimportante saper comunicare cor-rettamente l’esperienza aziendale, leproprie scelte produttive ed essere

sempre pronto a fornire informazio-ni, a rispondere alle domande e cu-riosità dei consumatori, a dare con-sigli con cortesia e professionalità.L’agricoltore è anche tenuto a rea-lizzare una comunicazione estre-mamente chiara, a fornire informa-zioni accurate ed aggiornate suiprodotti, sul prezzo, sulle lavorazio-ni, ad assicurare la massima tra-sparenza (ad esempio relativamen-te alle tecniche di produzione, di di-fesa delle piante, alle condizioni diallevamento, di stoccaggio, di tra-sformazione dei prodotti, di lavoro deipropri dipendenti e collaboratori,ecc.), in modo da porre il consu-matore nella condizione di sceglie-re con consapevolezza.Secondo l’indagine realizzata neiMercati di Campagna Amica diRoma gli ordini oggi sono raccolti pre-valentemente tramite mail (Tabella 4)e, come già descritto nel paragrafo2.2 relativo all’organizzazione azien-dale, per molte imprese il rapportocon i GA ha richiesto modifiche im-portanti in merito agli strumenti edal tempo dedicati alla comunicazio-ne.

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La difficoltà da parte dell’agricoltorepuò, inoltre, essere rappresentata dalriuscire a mantenere nel tempo la retedi scambi e di relazioni, difficoltà chetuttavia riguarda e coinvolge anche icomponenti dei GA. Gli strumenti adisposizione degli agricoltori e dei GAper entrare in contatto e scambiarsiinformazioni sono molteplici. Unruolo certamente importante è rive-stito dagli strumenti online: oggil'agricoltura può coniugare gli aspet-ti positivi della vita di campagnacon quelli del mondo “tecnologico”

di Internet, apparentemente così di-verso e distante ma che in realtà na-sce da un bisogno antico, quello dicomunicare e instaurare relazionicon il prossimo. Fino a qualcheanno fa Internet per le imprese agri-cole, ma non solo, equivaleva ad ave-re un sito web aziendale, oggi è mol-to di più: blog, social media, socialnetwork, forum, mail, ecc. Per mol-ti agricoltori utilizzare Facebook e Twit-ter, per citare i nomi più famosi, frauna mungitura e un'aratura, è la nor-malità.

Tabella 4 – Modalità con cui avvengono gli ordini

N. imprese

Mail 19 Telefono 11Sito web aziendale 3Fax 3Intermediari 1Base: 22 - Somma citazioni

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L'utilità per le imprese agricole

L'accessibilitàIl web e questi nuovi strumenti oltre a rispondere, in parte certamente enon nella totalità, a bisogni di relazione, socializzazione e democratizza-zione delle informazioni, sono quasi sempre gratuiti, semplici da utilizza-re, rapidi (diffusione di contenuti in tempo reale), richiedono poche at-trezzature (un computer e una connessione Internet); sono, dunque, stru-menti a basso costo, che consentono a chiunque di pubblicare ed avereaccesso alle informazioni.

Le informazioniChi naviga nel web di solito ricerca: il numero di telefono dell'impresaagricola incontrata, ad esempio, al mercato degli agricoltori la settima-na precedente, i giorni di apertura e chiusura, le indicazioni per rag-giungerla, un link ad una mappa geografica online che indichi la via più

Un po' di definizioni utili per cominciare (elaborazioni su fonte Wikipedia)

Blog: è un sito internet in cui l'autore (blogger) pubblica più o meno pe-riodicamente, come in una sorta di diario online, i propri pensieri, opinioni,riflessioni, considerazioni ed altro, assieme, eventualmente, ad altre tipo-logie di materiale elettronico come immagini o video. Il termine blog è lacontrazione di web-log, ovvero “diario (log) in rete (web)”.

Social media: è un termine che indica tecnologie e pratiche online che con-sentono la creazione e la condivisione di contenuti prodotti dagli stessi uten-ti (testi, immagini, video e audio). Rappresentano un cambiamento nel modoin cui la gente apprende, legge e condivide informazioni: trasformano il mo-nologo (da uno a molti) in dialogo (da molti a molti) e danno luogo ad unademocratizzazione dell'informazione che trasforma le persone da soggettipassivi (lettori) a soggetti attivi (editori).

Social network: in italiano “rete sociale”, indica un qualsiasi gruppo di per-sone connesse tra loro da diversi legami, che vanno dalla conoscenza ca-suale, ai rapporti di lavoro, ai vincoli familiari. La diffusione del web e deltermine social network ha creato negli ultimi anni alcune ambiguità di si-gnificato. La rete sociale è infatti storicamente, in primo luogo, una retefisica. La versione di Internet delle reti sociali (i social media, ad es. Fa-cebook) amplia la rete delle relazioni che ciascuno di noi tesse ogni gior-no, in maniera più o meno casuale, nei vari ambiti della nostra vita.

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breve (esempio i servizi di Google Maps), qualche foto che possa aiu-tare a farsi un'idea del luogo e delle persone che lo frequentano. Que-ste sono le informazioni che non dovrebbero mai mancare su un sito webaziendale ma anche nella descrizione dell'impresa su una pagina di qual-siasi social media. Sul vostro sito inserite i link ai vari social media su cuisiete presenti e viceversa.

L'incontroLa scelta di ristoranti, aziende agrituristiche, aziende che fanno vendi-ta diretta, avviene sempre più attraverso il passaparola. E sempre più iclienti sono interessati a comunicare e condividere con amici e conoscentinon una relazione commerciale ma una esperienza ed una relazione di“utilità” fondate su: incontro, autenticità, trasparenza, ascolto, contat-to diretto con chi vive la campagna, la conosce e ci lavora. Anche nelweb e nei suoi “luoghi”, la relazione si sposta da commerciale ad unadimensione di dialogo e scambio.

Per i meno esperti delle nuove tec-nologie rimane sempre la possibi-lità di pensare a volantini, pieghe-voli, piccole riviste periodiche in cuipromuovere prodotti, metodi di col-tivazione, attività aziendali e mo-menti conviviali destinati ai membridei GA.Altrettanto importante risulta essere

la possibilità di aprire le aziendeagricole alle visite esterne, con l’op-portunità per i consumatori di verifi-care di persona dove e come si rea-lizzano i prodotti acquistati e per i pro-duttori di farsi conoscere, promuoveresistemi di produzione e conoscenzadel territorio e della cultura della cam-pagna.

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4.3. Note legali

Il gruppo “informale” è un gruppo dipersone che agisce collettivamentesenza fini di lucro. Si tratta di un grup-po di persone fisiche, soggetti “pri-vati”, non imprenditori, che acqui-stano e ridistribuiscono la mercesenza alcun ricarico. Il gruppo nonnecessita di registrare il proprio Sta-tuto presso l’Agenzia delle Entrate. Iprincipi fondanti della “libertà asso-ciativa” tra cittadini sono garantiti da-gli articoli 17 e 18 della Costituzionedella Repubblica Italiana.In breve elenchiamo le caratteristichedi questa attività:• non è compravendita, ma acquisto

collettivo;• la quota pagata da ciascun ade-

rente corrisponde alla sua quota diprodotto comprensivo di imballo etrasporto, senza margine o ricarico;

• l’attività di raccolta ordini, ritiro e di-stribuzione prodotti viene svoltada volontari mediante le modalitàscelte dal gruppo;

• non si ha l’obbligo di tenere scrit-ture contabili;

• non si ha l’obbligo di redigere nél’inventario né il bilancio;

• non si ha l’obbligo di presentare ladichiarazione dei redditi, se nonhanno conseguito alcun reddito ohanno conseguito soltanto redditiesenti o soggetti a ritenuta alla fon-te a titolo di imposta.

La merce è accompagnata da fattu-ra intestata ad un singolo del grup-po oppure da scontrino fiscale. Nelcaso di “vendita diretta” di un colti-vatore diretto che rientri nei limiti direddito delle normative fiscali perl’agricoltura, è previsto l’esonero dal-l’obbligo di emettere scontrino o al-tro documento fiscale (D. Lgs.

228/2001). In questi casi è consigliatoaccompagnare il trasporto con una ri-cevuta descrittiva dei prodotti ac-quistati e dei dati identificativi del-l’azienda, anche in carta semplicecon apposizione di timbro azienda-le oppure con Documento di Tra-sporto completato in ogni sua parte.In caso di controllo, si potrà esibirela fattura/scontrino/ricevuta spie-gando che si sta acquistando inconto proprio e per conto di altre per-sone “per acquisti ad uso esclusiva-mente privato e familiare, senza sco-po di lucro”.Immagazzinamento e deposito del-le merci sono vietate a meno che nonsi rispettino a pieno le severe normeigienico – sanitarie.Per volumi di acquisto consistenti, èbene far rientrare gli acquisti all’in-terno delle attività di una associa-zione.Il bilancio non è obbligatorio per leg-ge, ma è fondamentale all’interno del-la associazione discutere di preven-tivi e consuntivi per poter usufruire diuno strumento di controllo sull’ope-rato chi di amministra.

Reti di GASAlmeno all’inizio non accadrà, ma conil passare del tempo e dopo essereentrati in contatto con altri GA puòsuccedere di dover gestire degli or-dini insieme. In questi casi sarebbebene gestire l’aspetto fiscale co-munque in modo separato, doman-dando al produttore di emettere tan-ti scontrini o ricevute quanti sono igruppi e sottogruppi.Se esiste un unico scontrino o rice-vuta relativo all’ordine, chi ritira i pro-dotti del proprio gruppo può ac-compagnare il trasporto con unacopia della ricevuta o dello scontrino.

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Il documento deve essere emesso perdocumentare il primo passaggio ai GApartecipanti e per documentare iquantitativi di merce in uscita.Se il gruppo diventa di dimensioni si-gnificative si può strutturare in As-sociazione regolata dagli articoli 36 eseguenti del Codice Civile, anche peravere maggiore visibilità sul territorio,per rapporti con gli enti locali, per ot-tenere spazi o contributi.C’è anche la possibilità di costituireuna “cooperativa di consumo”, re-golata dal Codice Civile; è però par-ticolarmente onerosa per quanto ri-guarda i costi e le condizioni richie-ste per la sua costituzione (minimo50 soci), i costi di gestione e gli adem-pimenti richiesti.

4.4 Case histories

In questo capitolo presentiamo alcunicasi aziendali, storie di successo. Gliesempi potevano essere moltissimi;ne abbiamo scelti due in cui i pro-duttori hanno scelto di gestire il rap-porto con i GA non tanto in modo in-dividualistico e limitandosi all’aspet-to commerciale, ma sviluppandolo in

senso collettivo, coinvolgendo altriproduttori e realtà del territorio, cre-ando un rapporto con i “clienti” cheva ben oltre gli aspetti commerciali.Queste esperienze crediamo rac-chiudano elementi particolarmente in-novativi e, nello stesso tempo, offro-no spunti utili anche per altri pro-duttori e consumatori.

4.4.1 In Italia

Contadini per Passione (Ribera, AG)www.contadiniperpassione.itParole chiave: Determinazione | Fa-cebook | Fidelizzazione | Filiera cor-ta | Passione | Provare | Qualità | Va-lorizzazione | Web

In numeri (*)2,5 ettari di aranceto25.000 € di fatturato1.600 contatti mirati su Facebook40% vendita diretta5 ettari di uliveto in gestione

È il progetto di tre giovani che, at-traverso l’agrumicoltura, hanno rea-lizzato il sogno di rimanere in Sici-lia e attraverso il web sono riusciti a

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veicolare l’arancia di Ribera D.O.Pin tutta Italia e ad entrare in contattocon moltissimi GA. Il loro arancetosi trova in contrada Cannagrande, alcentro della valle del Fiume Verdu-ra, a pochi chilometri dal mare, unazona particolarmente vocata perl’arancicoltura, dove a partire daglianni ’30 è at tecchita, con eccezio-nali risultati, la varietà WashingtonNavel.I tre giovani si sono ispirati alla tra-dizione, utilizzando le tecniche localidi coltivazione ed ascoltando e coin-volgendo anziani agricoltori, manello stesso tempo hanno innovato,individuando in internet uno stru-mento fondamentale per sviluppa-re canali di vendita online, sce-gliendo di rivolgersi prevalente-mente ai GA e basando la propria at-tività imprenditoriale sul concetto dicomunità, sia nel territorio con gli al-tri produttori, che con i consumatori.Dopo aver riqualificato e rimesso inproduzione l’aranceto ereditato dalnonno, i giovani contadini hanno ini-ziato a studiare i concetti di filieracorta, di vendita diretta, di GAS e,dopo un tentativo di vendita al mer-

cato (al prezzo di 25-27 centesimilordi al kg), la decisione di svilupparee utilizzare come canale di promo-zione e vendita il web ed i loro con-tatti diretti. I Contadini per Passio-ne hanno coinvolto nel loro proget-to anche altri giovani del luogo,con l’intento di ri-creare una rete digiovani agricoltori che si aiutano re-ciprocamente (scambio di informa-zioni tecniche, utilizzo condiviso dimacchine agricole e attrezzature, ge-stione di altri aranceti, ecc.) e chesposano la stessa filosofia. La co-munità è costituita anche dai con-sumatori dei loro prodotti e si rafforzacon il passare del tempo. Con loroContadini per Passione condivideanche l’idea di sostenere l’economialocale, di un’agricoltura spiegata eraccontata a chi ne consuma i pro-dotti, dell’importanza della consa-pevolezza nello scegliere i prodottidi cui ci nutriamo. In questa dire-zione vanno tutti gli strumenti uti-lizzati attraverso il web per entrarein contatto ed in relazione con i GA:gli account su Facebook e Twitter, ilcosiddetto Quaderno di campagnaonline che mensilmente riporta le

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operazioni culturali fatte nell’aran-ceto, le ricette a base di arancia svi-luppate in collaborazione con mol-ti foodblogger, divenuti partner nel-la comunicazione del progetto, le fre-quenti visite presso l’aranceto di per-sone provenienti da tutta Italia (as-sociazioni, tecnici, consumatori,blogger). “A tal proposito siamo fe-lici di aver intrapreso un percorso delgenere, perché la sintesi della nostrafilosofia sta proprio nel cercare di col-tivare non soltanto un canale di ven-dita, ma riuscire a costruire un ca-nale di relazioni” (dal post Perchéfare agricoltura è coltivare relazionisu www.contadiniperpassione.it).

(*) i dati fanno riferimento a settem-bre 2011 ed al primo anno di attivi-tà (Durastanti et all, 2011). I contat-ti su Facebook dell’account Contadiniper Passione oggi sono oltre 4.500.

Azienda agricola Biologica Di Silvio Fabio (Cisterna di Latina, LT)[email protected] chiave: Biologico | Etica | Fi-ducia | Amicizia | Convivialità | Ven-dita diretta | Riduzione degli imbal-laggi

In numeri20 ettari14 GAS riforniti

L’Azienda Agricola Biologica Di SilvioFabio è situata nella campagna traVelletri e Cisterna di Latina.L’attività nasce da un’antica tradi-zione agricola tramandata attraver-so generazioni ed ora condotta da Fa-bio di Silvio e sua moglie Fabiola.L’azienda, certificata nel 1997, pro-duce prodotti ortofrutticoli avvalen-

dosi esclusivamente della metodo-logia della coltivazione biologica. Siestende per 20 ettari distribuiti lun-go le pianure che vanno da Velletriall’agro Pontino. Le condizioni cli-matiche e l’ottima fertilità del terre-no consentono la produzione di pro-dotti orticoli e frutticoli di eccellen-te qualità. All’interno dell’azienda unostaff di tecnici specializzati nelleproduzioni biologiche unisce inno-vazione tecnologica a tradizioneagricola.Nel 2003 nasce il rapporto con i GAScon la prima consegna diretta acasa delle clienti, in realtà amiche diVelletri.Come in un gioco, le famiglie di quelprimo nucleo aumentarono rapida-mente, formando così il primo Grup-po di Acquisto dei Castelli Romani.L’incontro avveniva presso un ma-neggio a Velletri e alla consegna erapresente tutta la famiglia Di Silvio, Fa-bio, Fabiola e la piccola Beatrice:mentre i bambini giocavano nel ma-neggio e osservavano i cavalli, si con-segnavano le cassette pronte.Con il passare degli anni i punti diconsegna del Gruppo dei Castelli au-mentarono: Velletri, Marino, Genza-no, Castel Gandolfo, Lanuvio, Ariccia.Ogni consegna ancora oggi è l’oc-casione per rafforzare il bellissimorapporto con il cliente: si scambianoidee, lamentele e curiosità sul-l’azienda. Una grandissima amica e cliente, inun incontro con una sua conoscen-te di Roma parla dell’azienda e delgrande successo e bontà dei prodotti:inizia così l’avventura nella Capitale!Dal punto di vista organizzativo la set-timana dell’azienda inizia con l’inviodel listino dei prodotti a tutti i GAS.Ogni mattina arrivano gli ordini del-

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la consegna del pomeriggio, così siva in campagna, si raccolgono tuttigli ortaggi che occorrono e si va acomporre la cassetta relativa all’ordinedi ogni famiglia. Fabio il pomeriggioparte con il furgone aziendale per laconsegna. Grazie al pagamento immediato daparte dei gruppi l’azienda ha potutoampliarsi e iniziare a coltivare anchefondi in affitto.

Dicono Fabio e Fabiola: “La soddi-sfazione del nostro lavoro si realizzaanche quando si organizzano i pran-zi in azienda con i gruppi di acqui-sto: ogni persona prepara una sua ri-cetta da far assaggiare a tutti; poi c’èla visita nei campi e la descrizione delmetodo dell’agricoltura biologica edella nostra personale visione, che neltempo ha fatto sì che la nostra pro-duzione venisse da un tipo di agri-coltura ancora più naturale e utiliz-zando al minimo indispensabile letecniche consentite nello stesso bio-logico. Abbiamo notato che tanticlienti scelgono la nostra azienda perla libertà dell’ordine. Infatti non ri-cevono una cassetta già pronta, ma

ogni settimana decidono la verdurae la frutta che vogliono consumare.Pensate che risparmio di plastica eche benefici per l’ambiente! Inoltreogni gruppo ha la liberta di saldarela propria fornitura in contante o conbonifico. Come è cambiata la nostra azienda!Prima se si rompeva un trattore tut-ti erano disperati, mentre adesso, sesi rompe il computer, siamo rovi-nati!”

4.4.2 Nel mondo

L’Italia è all’avanguardia nella crea-zione di forme di commercio di pro-dotti alternative alla modalità predo-minanti che potremmo chiamaredel “centro commerciale”. Può essereinteressante, però, analizzare qual-che esempio proveniente da altripaesi nel mondo.

In Giappone troviamo il Tekei, una for-ma di acquisto molto simile ai grup-pi italiani.Questo movimento nacque nel 1965e si trasformò con il tempo nell’as-sociazione giapponese agricoltura

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biologica. È interessante notarecome le esigenze che portaronoalla formazione di questa associa-zione sono le stesse che ritroviamospesso in Italia nei GA: filiera corta,km zero, eco sostenibilità. I dieci prin-cipi del Tekei tradotti in termini attualisono:1) Costruire rapporti d’amicizia tra gli

attori coinvolti (produttori e con-sumatori) nel commercio di prodottialimentari

2) Mettere a punto accordi tra pro-duttori e consumatori per pianifi-care la produzione

3) Accettare qualunque prodotto deicontadini

4) Stabilire dei prezzi giusti per pro-duttori e consumatori

5) Approfondire la comunicazioneper aumentare il rispetto e lacomprensione di due mondi (pro-duzione e consumo)

6) Favorire l’auto distribuzione deiproduttori

7) Favorire la nascita di processi

decisionali democratici nell’attivi-tà dei gruppi

8) Studiare i metodi produttivi biolo-gici

9) Diffondere questo tipo di attivitàcreando gruppi dai numeri ap-propriati

10) Favorire uno stile di vita ecoso-stenibile

Esistono anche esperienze in Fran-cia con l’associazione per il mante-nimento dell’agricoltura del paese (As-sociation pour le Maintien de l’Agri-culture Paysanne) o in Usa e Inghil-terra con le comunità di sostegno al-l’agricoltura; troviamo i gruppi del cibo(Voedselteams) in Belgio mentre inspagna i Gruppi autogestiti di con-sumo (Grupos Autogestionados deConsumo GAK). Tutte queste forme diinterazione tra cittadini-consumato-ri e produttori agricoli portano con sésempre le stesse parole d’ordine: ri-spetto del lavoro, dell’ambiente, giu-sto prezzo, tipicità, territorialità.

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5.1 Bibliografia

• Agri2000 - Coldiretti,Osservatorio internazionale sullavendita diretta nelle aziendeagricole, Bologna, 2010

• Contributori di Wikipedia,Agricoltura civica, Wikipedia,L’enciclopedia libera, da: http://it.wikipedia.org/wiki/Agricoltura_civica, 2012

• Di Iacovo F., Governancedell’innovazione nelle aree rurali:un’analisi interpretativa del casodell’agricoltura sociale, INEA,Roma, 2012

• Durastanti F., Galasso A., OreficeG., Paolini S., Rizzuto M. (a curadi), I Buoni Frutti Viaggionell’Italia della nuova agricolturacivica, etica e responsabile, AgraEditrice, Roma, 2011

• Fonte M., Eboli M., Maietta O.W.,Pinto B., Salvioni C., Il consumo

sostenibile nella visione dei Gruppidi Acquisto Solidale di Roma,Agriregionieuropa, 7(27), 2011

• Ismea, Check up 2012: lacompetitività dell’agroalimentareitaliano, Rapporto annualeIsmea, 2012

• Lyson T.A., Civic Agriculture:Reconnecting Farm, Food andCommunity, University Press ofNew England, 2004

• Rama D. (a cura di), Osservatoriosul mercato dei prodottizootecnici. Il mercato della carnebovina Rapporto 2010,FrancoAngeli, Milano, 2010

• Rossi A., Malandrin V., NiccolaiV., Guidi F. Costruire relazionicon i Gruppi di Acquisto Solidaleal di là della compra-vendita,Arsia, Firenze, 2010

• Russo M., I Gruppi di AcquistoSolidale: uno strumento per lacostruzione di reti, Convegnointernazionale Sviluppo LocaleSolidale, workshop Reti e Distrettidi Impresa Sociale e di AltraEconomia, Roma, 27 ottobre2006

• Saroldi A., Gruppi di acquistosolidali, EMI, Bologna, 2001

Per saperne di più

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• Tavolo per la Rete italiana dieconomia solidale, Il capitaledelle relazioni, Altreconomiaedizioni, Milano, 2010

5.2 Sitografia

• Associazione GeCo GAS www.gecogas.it

• Association pour le Maintien de l’Agriculture Paysannewww.reseau-amap.org

• Beati Costruttori di Pacewww.beati.eu

• Bilanci di giustizia

www.bilancidigiustizia.it• Centro Nuovo Modello

di Sviluppo www.cnms.it• Distretti locali di Economia

Solidale (DES) www.retecosol.org• Fondazione Campagna Amica

www.campagnamica.it• Mercato di Campagna Amica del

Circo Massimowww.mercatocircomassimo.it

• Rete Gas Lazio www.gasroma.org• Rete Nazionale di collegamento

fra i GAS www.retegas.org• Voedselteams

www.voedselteams.be

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Coltiviamo gli stessi interessiConsumatori, cittadini, produttori agricoli

Campagna Amica è la Fondazione che sostienel’agricoltura e l’alimentazione “made in Italy”,l’ambiente e il turismo in campagna.Promuove e organizza nuove forme di vendita e di consumo che accorciano la filiera agroalimentare e che sono sostenibili, responsabili e vantaggiose per produttori e consumatori.

Ovvero il più grande circuito in Europa, per dimensioni economiche ed estensione territoriale,di produttori in vendita diretta ma anche il più grandecanale di consumo consapevole e sostenibile del nostro Paese.

Il nostro obiettivo è quello di realizzare una “filera agricola tutta italiana”, capace di creare più concorrenza e più trasparenza, più poterecontrattuale per gli agricoltori e più vantaggi per icittadini.

La Rete a marchio Campagna Amica, ad oggi, è già partecipata da migliaia di aziende agricole,agriturismi, cooperative, consorzi agrari e da centinaiadi farmer’s market diffusi capillarmente su tutto ilterritorio italiano.

Promuove la Rete Nazionale di vendita diretta di Campagna Amica

www.campagnamica.itVia Nazionale 89/a - 00184 Roma (Italy)

Tel +39.06489931- Fax [email protected]

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