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Guardia di Finanza Guardia di Finanza Lucca 22 marzo 2013 Le operazioni sospette

Guardia di Finanza

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Guardia di Finanza. Lucca 22 marzo 2013 Le operazioni sospette. - PowerPoint PPT Presentation

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Page 1: Guardia di Finanza

Guardia di FinanzaGuardia di Finanza

Lucca 22 marzo 2013Le operazioni sospette

Page 2: Guardia di Finanza

L’approfondimento di operazioni sospette è, al pari dell’ispezione antiriciclaggio, un’attività di polizia amministrativa, per la quale i militari della Guardia di Finanza operano secondo il medesimo sistema di deleghe e si avvalgono dei medesimi poteri.

Tale attività amministrativa si sviluppa mediante l’esecuzione di una serie ordinata di controlli nei confronti delle persone fisiche e giuridiche segnalate/ispezionate.

L’approfondimento di operazioni sospette è, al pari dell’ispezione antiriciclaggio, un’attività di polizia amministrativa, per la quale i militari della Guardia di Finanza operano secondo il medesimo sistema di deleghe e si avvalgono dei medesimi poteri.

Tale attività amministrativa si sviluppa mediante l’esecuzione di una serie ordinata di controlli nei confronti delle persone fisiche e giuridiche segnalate/ispezionate.

Page 3: Guardia di Finanza

FONTI NORMATIVEFONTI NORMATIVE

POTERI DI POLIZIA POTERI DI POLIZIA VALUTARIAVALUTARIA

Page 4: Guardia di Finanza

RUOLO DELLA GUARDIA DI FINANZA RUOLO DELLA GUARDIA DI FINANZA NELLA LOTTA AL RICICLAGGIO NELLA LOTTA AL RICICLAGGIO

ED AL FINANZIAMENTO DEL TERRORISMOED AL FINANZIAMENTO DEL TERRORISMO

RUOLO DELLA GUARDIA DI FINANZA RUOLO DELLA GUARDIA DI FINANZA NELLA LOTTA AL RICICLAGGIO NELLA LOTTA AL RICICLAGGIO

ED AL FINANZIAMENTO DEL TERRORISMOED AL FINANZIAMENTO DEL TERRORISMO

DECRETO LEGISLATIVO N. 68/2001 potestà generali di polizia economica e finanziaria

compiti di prevenzione e contrasto delle violazioni in materia di valuta, titoli, valori e mezzi di pagamento nazionali ed esteri, movimentazioni finanziaria e di capitali, mercati

finanziari e mobiliari

Page 5: Guardia di Finanza

L’attività valutaria antiriciclaggio è svolta mediante il funzionale utilizzo dei poteri di polizia valutaria previsti dal

D.P.R. 31 marzo 1988 n. 148Art. 25 comma 3:L'Ufficio italiano dei cambi, nell'esercizio delle funzioni di sua competenza, può richiedere la collaborazione della Guardia di Finanza.

Art. 26 comma 1:I militari della Guardia di Finanza nell'accertamento delle violazioni valutarie esercitano i poteri che sono loro attribuiti in materia finanziaria dalla legge 7 gennaio 1929, n. 4 e dalle leggi tributarie.

Art. 27:Il servizio ispettorato dell'Ufficio italiano cambi, il servizio vigilanza della Banca d'Italia e il Nucleo Speciale di Polizia Valutaria coordinano i loro interventi sulla base di un piano annuale concertato tra l'Ufficio italiano cambi, la Banca d'Italia e il nucleo speciale di polizia valutaria, volto a evitare la sovrapposizione di interventi e a precisare gli obiettivi di accertamento da perseguire.

Testo Unico delle norme in materia valutaria

Page 6: Guardia di Finanza

D.Lgs. n. 231 del 21 novembre del 2007 disciplina antiriciclaggio

art. 8 comma 3: La DIA e il Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia

di Finanza svolgono gli approfondimenti investigativi delle segnalazioni trasmesse dall’UIF, ai sensi dell'articolo 47. Il Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza effettua, altresì, ai sensi dell'articolo 53, i controlli diretti a verificare l'osservanza degli obblighi previsti dal presente decreto e dalle relative disposizioni di attuazione.

art. 8 comma 4 lettera b): Gli appartenenti al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della

Guardia di Finanza esercitano anche i poteri loro attribuiti dalla normativa valutaria. Tali poteri sono estesi ai militari appartenenti ai reparti della Guardia di Finanza ai quali il Nucleo Speciale di Polizia Valutaria può delegare, l'assolvimento dei compiti di cui al comma 3.

Page 7: Guardia di Finanza

Coordinamento DIA - Guardia di FinanzaCoordinamento DIA - Guardia di FinanzaCoordinamento DIA - Guardia di FinanzaCoordinamento DIA - Guardia di Finanza

La DIA, in ottemperanza alle competenza attribuite dalla legge La DIA, in ottemperanza alle competenza attribuite dalla legge istitutiva, procede all’approfondimento delle segnalazioni che istitutiva, procede all’approfondimento delle segnalazioni che

risultano attinenti ai fenomeni associativi di tipo mafioso;risultano attinenti ai fenomeni associativi di tipo mafioso; in tutti gli altri casi agisce la Guardia di Finanzain tutti gli altri casi agisce la Guardia di Finanza

obbligo di interscambio informativo

Protocollo d’intesa Protocollo d’intesa del 16 marzo 1998del 16 marzo 1998

Page 8: Guardia di Finanza

L’elemento che caratterizza l’azione della Guardia di Finanza a contrasto del riciclaggio è costituito dalla capacità di esaminare, in modo globale, i contesti sottoposti ad approfondimento tenendo in considerazione tutti gli aspetti che possono emergere nel corso delle indagini, attraverso una duplice linea d’intervento, che si esprime sia nell’esecuzione di controlli di tipo amministrativo che di indagini di polizia giudiziaria.

Nell’ambito dei controlli amministrativi assumono precipuo rilievo gli approfondimenti delle segnalazioni di operazioni finanziarie sospette pervenute dall’U.I.F. e le ispezioni nei confronti dei soggetti obbligati finalizzati alla verifica del rispetto delle disposizioni antiriciclaggio.

Page 9: Guardia di Finanza

Azione di contrasto Azione di contrasto Azione di contrasto Azione di contrasto

REPRESSIVA PREVENTIVA

Indagini di Polizia Giudiziaria d’iniziativa o delegate

Collaborazione con l’UIF, gli organismi di vigilanza, gli intermediari finanziari e non finanziari

Page 10: Guardia di Finanza

approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette

L’attività antiriciclaggioL’attività antiriciclaggio

ispezioni amministrative finalizzate alla verifica del rispetto delle disposizioni antiriciclaggio da parte dei soggetti tenuti agli obblighi di collaborazione attiva.

Circolare n. 83607/2012

AZIONE DI CONTRASTO PREVENTIVA

Page 11: Guardia di Finanza

fissa le tappe del percorso di analisi e di sviluppo delle segnalazioni sospette;

definisce le regole di ripartizione dei carichi investigativi tra il Nucleo Speciale Polizia Valutaria, i Nuclei pt, i Gruppi, le Compagnie, le Tenenze e le Brigate sempre in materia di segnalazioni antiriciclaggio;

illustra le modalità d’inoltro per via telematica di tutte le comunicazioni concernenti l’attivazione, lo sviluppo e gli esiti delle indagini in questione;

CIRCOLARE 83607/12 Comando Generale

Page 12: Guardia di Finanza

SOGGETTI DESTINATARI DELLA NORMATIVA

Attività commercio in oro

Attività di fabbricazione mediazione e commercio di preziosi

Attività commercio cose antiche

Case d’asta

Gallerie d’arte

Uffici della P.A.

Fiduciarie (*)

Confidi (Sogg. Iscritti elenco art. 155 – 4° co. TULB)

Cambiavalute (*) (Sogg. Iscritti elenco art. 155 – 5° co. TULB)

(*) Comprese le succursali italiane di soggetti aventi sede legale all’estero

Mediatori creditizi

Agenti in attività finanziaria

Professionisti (**)

Altri soggetti (recupero crediti, custodia e trasporto contante titoli e valori, case da gioco, offerta attraverso internet di giochi e scommesse, mediazione immobiliare)

Intermediari finanziari iscritti nell’elenco di cui all’art. 106 TULB

previe intese con l’autorità di vigilanza di riferimento

Art. 10 Art. 11

Art. 11

Art

t. 1

2, 1

3 e

14

Revisori contabili

(**) In concorso con gli ordini professionali di appartenenza del soggetto (per le categorie di cui all’art. 12, 1° co. let. a) e c))

Page 13: Guardia di Finanza

Collaborazione attiva

La legge prevede uno specifico obbligo di comunicazione a carico di coloro che, per il ruolo professionale rivestito, siano obbligati a vigilare come garanti dell’efficienza antiriciclaggio, esclusivamente con l’obiettivo ultimo di canalizzare tutte le operazioni di circolazione di denaro solo nei circuiti ufficiali, al fine di attribuire massima evidenza a tali operazioni.

Page 14: Guardia di Finanza

Le segnalazioni di operazioni sospetterelazione tra reato e sospetto

La segnalazione di operazione sospetta rappresenta uno strumento per il contrasto al riciclaggio, che mira a portare alla luce comportamenti criminosi per i quali non si dispone ancora di “notitia criminis”. In tal senso, la segnalazione, di regola, non nasce dalla “conoscenza” di un reato, ma rappresenta solo una “deduzione” supportata da obiettive circostanze di fatto e fondata sulle competenze tecniche del segnalante.Tale deduzione è finalizzata ad evitare la perdita di informazioni che potrebbero rivelarsi utili (audizione del Direttore dell’Unità di Informazione Finanziaria nell'ambito dell'esame del Disegno di Legge C. 3290 Governo, recante il piano straordinario contro le mafie, nonché la delega al Governo in materia di normativa antimafia)

La segnalazione è un atto distinto dalla denuncia di fatti penalmente rilevanti(Decreto Ministero della Giustizia del 16/4/2010 sugli indicatori di anomalia per professionisti e revisori contabili)

Le segnalazioni non costituiscono violazione degli obblighi di segretezza, del segreto professionale o di eventuali restrizioni alla comunicazione di informazioni imposte in sede contrattuale o da disposizioni legislative, regolamentari o amministrative e, se poste in essere per le finalità ivi previste, non comportano responsabilità di alcun tipo(Provvedimento UIC 2006)

Page 15: Guardia di Finanza

Le segnalazioni di operazioni sospetterelazione tra reato e sospetto

LIBRO ROSA

Page 16: Guardia di Finanza

16

Attenzione

SEGNALAZIONE DI OPERAZIONI SOSPETTE

L’ordine che ha ricevuto la segnalazione la trasmette

senza ritardo alla UIF priva del nominativo

del segnalante

L’UIF procede all’esame della segnalazione

La segnalazione è inviata

direttamente all’UIF

La segnalazione viene inviata

per il tramite dell’ordine

professionale

ProfessionistaSegnalante

Page 17: Guardia di Finanza

D.M. del 4/5/2012 D.M. del 4/5/2012 (G.U. n. 110/2012)(G.U. n. 110/2012) ha riconosciuto ai Dottori Commercialisti ed esperti contabili ha riconosciuto ai Dottori Commercialisti ed esperti contabili

(nota del 16/5/2011) la possibilità di segnalare le operazioni sospette (nota del 16/5/2011) la possibilità di segnalare le operazioni sospette al proprio Consiglio Nazionale, anziché direttamente UIFal proprio Consiglio Nazionale, anziché direttamente UIF

ORDINI PROFESSIONALI

L’art. 43, co.1 del D.Lgs.231/07 riconosce ai professionisti la possibilità di trasmettere la segnalazione

agli ordini professionali

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Dal 2009 anche i consigli nazionali: ▪dei notai ▪dei consulenti del lavoro hanno la possibilità di fungere da destinatario delle segnalazioni di operazioni sospette

NOVITÀ

Page 18: Guardia di Finanza

1.Conoscenza del cliente

2. Indicatori e schemi di anomalia

3. Istruzioni sui dati e informazioni da inserire nelle segnalazioni

4. Il ruolo degli ordini professionali

Gli strumenti di ausilio alla collaborazione attiva

Page 19: Guardia di Finanza

Gli strumenti di ausilio alla collaborazione attiva

Page 20: Guardia di Finanza

Segnalazione di operazioni sospetteSegnalazione di operazioni sospette art. 41 D. Lgs. 231/2007 art. 41 D. Lgs. 231/2007

I soggetti “obbligati” (artt. da 10 a 14 del decreto 231/2007) inviano alla I soggetti “obbligati” (artt. da 10 a 14 del decreto 231/2007) inviano alla UIF una segnalazione di operazione sospetta quando UIF una segnalazione di operazione sospetta quando sanno, sospettano sanno, sospettano o hanno motivi ragionevoli per sospettare o hanno motivi ragionevoli per sospettare che siano in corso o che siano che siano in corso o che siano state compiute o tentate operazioni di riciclaggio o di finanziamento del state compiute o tentate operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo terrorismo

Il sospetto è desunto dalle Il sospetto è desunto dalle caratteristiche, entità, natura dell'operazione caratteristiche, entità, natura dell'operazione o da qualsivoglia altra circostanza conosciuta in ragione delle funzioni o da qualsivoglia altra circostanza conosciuta in ragione delle funzioni esercitateesercitate, tenuto conto anche della capacità economica e dell'attività , tenuto conto anche della capacità economica e dell'attività svolta dal soggetto cui è riferita, in base agli elementi a disposizione dei svolta dal soggetto cui è riferita, in base agli elementi a disposizione dei segnalanti, acquisiti nell'ambito dell'attività svolta ovvero a seguito del segnalanti, acquisiti nell'ambito dell'attività svolta ovvero a seguito del conferimento di un incaricoconferimento di un incarico

Talvolta la scarsa qualità o l’incompletezza delle segnalazioni dipendono Talvolta la scarsa qualità o l’incompletezza delle segnalazioni dipendono da un da un processo carente di adeguata verifica processo carente di adeguata verifica

Page 21: Guardia di Finanza

La collaborazione attiva non può prescindere da un corretto ed efficace processo di adeguata verifica che non si limiti ad un rispetto meramente formale della normativa

l’identificazione del cliente e del titolare effettivo le informazioni sullo scopo e sulla natura della prestazione professionale il controllo costante del rapporto capacità economica e attività svolta dal soggetto cui è riferita l’operazionesono alla base delle valutazioni richieste ai fini della collaborazione attiva

Sono escluse dall’area valutativa indagini esterne o comunque estranee all’adempimento dell’incarico(Decreto Ministero Giustizia del 16/4/2010)

Gli strumenti di ausilio alla collaborazione attivaLa conoscenza del cliente

Page 22: Guardia di Finanza

Segnalazione di operazioni sospetteSegnalazione di operazioni sospette art. 41 D. Lgs. 231/2007 art. 41 D. Lgs. 231/2007

OObbligo del professionista di valutare l’operazione in rapporto alla reale bbligo del professionista di valutare l’operazione in rapporto alla reale capacità economica e attività svolta dal soggetto cui è riferita capacità economica e attività svolta dal soggetto cui è riferita l’operazionel’operazione

Solo chi conosce a fondo le reali caratteristiche economiche del Solo chi conosce a fondo le reali caratteristiche economiche del soggetto cui l’operazione è riferita è in grado di apprezzarne l’eventuale soggetto cui l’operazione è riferita è in grado di apprezzarne l’eventuale rischio di riciclaggiorischio di riciclaggio

Presupposto fondamentale per attivare l’obbligo di segnalazione di cui Presupposto fondamentale per attivare l’obbligo di segnalazione di cui all’art. 41 del D.Lgs.231/2007 è il MERO SOSPETTO, ma non una mera all’art. 41 del D.Lgs.231/2007 è il MERO SOSPETTO, ma non una mera illazione soggettiva.illazione soggettiva.

Seppur non si pretende una prova certa e definitiva resta ineludibile che Seppur non si pretende una prova certa e definitiva resta ineludibile che gli elementi in grado di sorreggere il sospetto devono avere un minimo gli elementi in grado di sorreggere il sospetto devono avere un minimo di oggettività e resistere ad un elementare vaglio critico.di oggettività e resistere ad un elementare vaglio critico.

Page 23: Guardia di Finanza

Segnalazione di operazioni sospetteSegnalazione di operazioni sospette art. 41 D. Lgs. 231/2007 art. 41 D. Lgs. 231/2007

Si ritengono necessari:Si ritengono necessari:

elementi concreti ed obiettivi elementi concreti ed obiettivi (verifica di effettive disponibilità economiche, (verifica di effettive disponibilità economiche, titolarità palesi di beni o di fonti di reddito)titolarità palesi di beni o di fonti di reddito)

valutazioni come valutazioni come conseguenza logicaconseguenza logica di fatti, suscettibili di essere identificati e di fatti, suscettibili di essere identificati e ponderati nella loro rigorosa obiettivitàponderati nella loro rigorosa obiettività

D.L.78/10 fornisce un D.L.78/10 fornisce un PRINCIPIO DI RIFERIMENTOPRINCIPIO DI RIFERIMENTO

art. 36, comma 1 lettera b), del D.L. 78/2010, prevede che il ricorso frequente o art. 36, comma 1 lettera b), del D.L. 78/2010, prevede che il ricorso frequente o ingiustificato denaro contante, sia una elemento di sospettoingiustificato denaro contante, sia una elemento di sospetto

norma che richiama l’attenzione sull’uso del contante che in Italia ha una norma che richiama l’attenzione sull’uso del contante che in Italia ha una circolazione più intensa rispetto alla media europea, con conseguenti maggiori circolazione più intensa rispetto alla media europea, con conseguenti maggiori rischi di riciclaggio ed evasione fiscale.rischi di riciclaggio ed evasione fiscale.

Page 24: Guardia di Finanza

Genesi delle SOSGenesi delle SOS

FATTORI DI SOSPETTOFATTORI DI SOSPETTO

Page 25: Guardia di Finanza

Segnalazione di operazioni sospetteSegnalazione di operazioni sospette art. 41 D. Lgs. 231/2007 art. 41 D. Lgs. 231/2007

CIRCOLARE NOSTRACIRCOLARE NOSTRA

Page 26: Guardia di Finanza

Le SOS derivano da circostanze di fatto obiettive che si desumono da informazioni acquisite generalmente nell’ambito del processo di adeguata verifica (anche attraverso il monitoraggio del rapporto)

L’assenza o la difficoltà a reperire informazioni, dovrebbe comportare l’astensione dall’effettuazione della prestazione professionale (art. 23)

salvo casi eccezionali (art. 41 c. 5)

Ostacolo delle indagini, obbligo di legge di ricevere l’atto, esame posizione giuridica del cliente, espletamento compiti di difesa o di rappresentanza in un

procedimento giudiziario, difficoltà a reperire informazioni sopravvenuta (ad es. cliente cha ha cambiato assetto proprietario)

Assenza di informazioni: segnalazione verso astensione

Page 27: Guardia di Finanza

L’astensione non esime il soggetto obbligato da effettuare la segnalazione di operazioni sospette(in genere la SOS dovrebbe risultare quasi automatica)

L’astensione potrebbe essere finalizzata a permettere all’UIF la sospensione dell’operazione (art. 6 c. 7 lett. c)

Assenza di informazioni: segnalazione verso astensione

Page 28: Guardia di Finanza

Suddivisi in 6 categoriea. Cliente; b. Modalità di esecuzione della prestazione professionale; c. Modalità di pagamento; d. Costituzione di imprese, società o trust; e. Operazioni su beni immobili o mobili registrati; f. Operazioni contabili o finanziarie

Un tentativo di sintesi:• Atteggiamento del cliente di riluttanza a fornire informazioni o le informazioni fornite risultano false• Sospetto che il cliente operi per conto di terzi o tenti di nascondere il titolare effettivo• Palese incongruenza tra il profilo economico del cliente e la prestazione richiesta – Operatività palesemente antieconomica, illogica o lontana dagli usuali canoni di mercato• Rapporti con paesi caratterizzati da regime antiriciclaggio non equivalente(Decreti MEF del 12/08/2008 e del 28/09/2011)

Indicatori di anomalia

Page 29: Guardia di Finanza

Al fine di agevolare l’individuazione delle operazioni sospette, su proposta della UIF, sono emanati e periodicamente aggiornati indicatori di anomalia (art. 41 c. 2 D.Lgs. 231/2007)

Un indicatore di anomalia “ex lege” = operazioni in contanti e D.L. n. 78/2010

Gli indicatori di anomalia per i professionisti ex art. 12 (tra cui dottori commercialisti ed esperti contabili) ed ex art. 13 c. 1 lett. b (revisori contabili) sono emanati con decreto del Ministero della Giustizia, sentiti gli ordini professionali (Decreto del 16/4/2010)

La UIF, avvalendosi delle informazioni raccolte nello svolgimento delle proprie attività elabora e diffonde modelli e schemi rappresentativi di comportamenti anomali sul piano economico e finanziario riferibili a possibili attività di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo (art. 6 c. 7 lett. b) D.Lgs. 231/2007) - http://www.bancaditalia.it/UIF/prev-ricic/sos/norm-sos/norm-circ

Gli strumenti di ausilio alla collaborazione attivaIndicatori e schemi di anomalia

Page 30: Guardia di Finanza

Elementi comuni

Agevolano l’individuazione del sospetto, ma non indicano di per sé il medesimoCriteri generali su esaustività e automatismo

Elementi distintivi

Procedura di emanazione (più rigida per indicatori) Schemi hanno contenuto più “tecnico”

Page 31: Guardia di Finanza

-Compravendite immobiliari con profili irregolari coinvolgimento di società situate in paesi a fiscalità privilegiata; dubbi sull’origine dei fondi utilizzati; regolamento in contanti

-Vicende societarie costituzione di società in “paradisi fiscali” o cessioni di partecipazioni a società situate in “paradisi fiscali”; trasferimento della società all’estero e/o nomina di amministratori esteri; modifica dell’assetto societario con il coinvolgimento di soggetti su cui emergono notizie non positive; costituzione e scioglimento di società in tempi ravvicinati; sottoscrizione aumento di capitale regolata in contanti; vendita quote societarie a prezzi ritenuti non coerenti con l’effettivo valore della società

- Profilo soggettivo del cliente prestazioni professionali richieste da clienti palesemente sprovvisti della normale competenza e conoscenza o provenienti da zone geografiche diverse; prestazioni che coinvolgono società fiduciarie che non consentono l’identificazione e adeguata verifica del “titolare effettivo” dell’operazione; clienti indagati

Tipologie osservate

Page 32: Guardia di Finanza

Irregolarità contabili/fiscali irregolarità nell’emissione delle fatture (documenti sospetti di falsità); ingiustificate alterazioni dei libri contabili; palesi e rilevanti incongruenze tra i dati di bilancio e la documentazione contabile; regolamento per contanti di transazioni commerciali o di emolumenti; movimentazione di contante senza alcun riferimento ad operazioni economiche (ad es. prelievi “in conto utili”, versamenti sul conto corrente societario); rifiuto o reticenza nel produrre idonea documentazione in sede di revisione contabile; flussi verso società estere (spesso con sede in “paradisi fiscali”) con documentazione a latere non idonea; mancato versamento IVA o altre imposte

Tipologie osservate

Page 33: Guardia di Finanza

Finalità e principi:

Uniformare le valutazione e ridurre le incertezzeUniformare le valutazione e ridurre le incertezze

Non esaustività (occorre valutare ulteriori comportamenti)Non esaustività (occorre valutare ulteriori comportamenti)

Mera ricorrenza, non è motivo sufficiente per segnalazioneMera ricorrenza, non è motivo sufficiente per segnalazione

Valutazione complessiva dell’operazioneValutazione complessiva dell’operazione

Selezionare gli indicatori sulla base dell’attività svoltaSelezionare gli indicatori sulla base dell’attività svolta

Indicatori di anomalia

Page 34: Guardia di Finanza

Aumento delle SOSAumento delle SOS

Fattore molto positivo, indice di un circuito segnaletico apprezzato, Fattore molto positivo, indice di un circuito segnaletico apprezzato, di una centralità dell’UIF riconosciuta tra gli intermediari e gli di una centralità dell’UIF riconosciuta tra gli intermediari e gli InvestigativiInvestigativi

Collaborazione attiva crescente da parte degli intermediari, Collaborazione attiva crescente da parte degli intermediari, sensibilità accentuata al fattore reputazionale sensibilità accentuata al fattore reputazionale

Incremento della base dati informativa dell’UIF che si riflette Incremento della base dati informativa dell’UIF che si riflette positivamente sul sistema, anche in funzione di interscambio con positivamente sul sistema, anche in funzione di interscambio con altre FIUaltre FIU

Page 35: Guardia di Finanza

Aspetti criticiAspetti critici

Quantità spesso non si abbina a qualitàQuantità spesso non si abbina a qualità

Rischio di ingolfamento del sistema, sempre più difficile Rischio di ingolfamento del sistema, sempre più difficile l’individuazione delle SOS di spessorel’individuazione delle SOS di spessore

Viene segnalata una semplice anomalia o un vero Viene segnalata una semplice anomalia o un vero sospetto?sospetto?

Si intuiscono da parte di taluni intermediari valutazioni di Si intuiscono da parte di taluni intermediari valutazioni di II° livello poco selettive( II° livello poco selettive( possibile timore di verbali per possibile timore di verbali per omesse SOS?)omesse SOS?)

Page 36: Guardia di Finanza

Descrizione dell’operazione solo accennata

Motivo del sospetto assente ovvero fortemente lacunoso

Non adeguata specificazione degli elementi di anomalia attinenti al profilo soggettivo ed oggettivo

Carenza dei riferimenti del “lato finanziario” dell’operazione

Inoltro di documentazione contabile senza specificare adeguatamente i motividel sospetto

Quantità inadeguata per l’elaborazione di una casistica settoriale e mirata

Segnalazioni non dovute

Principali criticità

Page 37: Guardia di Finanza

- Violazioni sull’uso del contante la segnalazione alla UIF non è la sede corretta per la denuncia delle violazioni ai limiti dell’uso del contante (artt. 49 e 50 d.lgs 231/07 e modifiche art. 51 ex dl n. 201/2011) in assenza di motivi di sospetto di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo da segnalare secondo le precisazioni del MEF (11 ottobre 2010) > uso contante quale elemento valutativo da considerare con altri elementi oggettivi e soggettivi

-Soggetti esclusi dall’obbligo di segnalazione curatori fallimentari o comunque in relazione ad attività svolte su incarico dell’A.G. quali ad esempio i CTU (Chiarimento UIC del 21/6/2006 relativamente al Provvedimento UIC del 24/2/2006) i componenti degli organi di controllo (art. 12 c. 3 bis D.Lgs. 231/2007) non incaricati del controllo legale dei conti di cui al D.Lgs. 39/2010 (Circ. n. 16/2010 CNDCEC) - questi ultimi sono destinatari degli obblighi in quanto revisori (a titolo personale)

Segnalazioni non dovute (c.d. “improprie”)

Page 38: Guardia di Finanza

Generiche irregolarità Inviate da professionisti per segnalare generiche irregolarità (esempio ricorrente: in seguito al mancato pagamento

dell’onorario…) non riconducibili a ipotesi di riciclaggio

ARCHIVIAZIONE

Segnalazioni non dovute (c.d. “improprie”)

Page 39: Guardia di Finanza

- Carattere “fiduciario” della prestazione d’opera professionale - Tradizionale segreto professionale - Esigenza di rimarcare una distanza rispetto all’anomalia riscontrata (specie in caso di incarico rifiutato – art. 23, obbligo di astensione)

- Problemi nell’individuazione di una casistica cui fare riferimento - Difficoltà nell’enucleazione del sospetto

Spunti di riflessione – alcuni possibili fattori disincentivanti

Page 40: Guardia di Finanza

SOGGETTI OBBLIGATISOGGETTI OBBLIGATI

UNITA’ DI INFORMAZIONE FINANZIARIAAnalisi Finanziaria

NUCLEO SPECIALE POLIZIA VALUTARIA

DIREZIONE INVESTIGATIVA

ANTIMAFIA

Reparti Guardia di Finanza

P.N.A. PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA

Segnalazione di operazioni sospette

ORDINI PROFESSIONALIORDINI PROFESSIONALI

Analisi Criminale

Page 41: Guardia di Finanza

Invio delle SOS all’UIFInvio delle SOS all’UIF

Trasmissione della segnalazione all’UIF

Acquisizione della segnalazione nel sistema

Ricerche preliminari (precedenti segnalazioni, richieste FIU estere,

movimenti transfrontalieri, infrazioni amministrative doganali)

Esame iniziale delle segnalazioni

Valutazione ai fini di: sospensione archiviazione trattazione

Page 42: Guardia di Finanza

Unità di Informazione FinanziariaUnità di Informazione Finanziaria

Abilità del relatore nell’individuare la SOS trasmessa Abilità del relatore nell’individuare la SOS trasmessa solo per rispondenza alle solo per rispondenza alle anomalieanomalie indicate nel Decalogo indicate nel Decalogo BI da quella veramente BI da quella veramente sospettasospetta;;

Raccolta di informazioni dal segnalante, e, se del caso, Raccolta di informazioni dal segnalante, e, se del caso, da altri intermediari collegati e da agenzie antiriciclaggio da altri intermediari collegati e da agenzie antiriciclaggio estereestere

Raccolta di informazioni commerciali dall’archivio Raccolta di informazioni commerciali dall’archivio camerale e da banche dati esterecamerale e da banche dati estere

Collegamento con altre segnalazioni o con richieste da Collegamento con altre segnalazioni o con richieste da agenzie antiriciclaggio estereagenzie antiriciclaggio estere

Page 43: Guardia di Finanza

Procedura di archiviazioneProcedura di archiviazione

Ai sensi dell’art. 47 lettera c) l’Unità di Informazione Ai sensi dell’art. 47 lettera c) l’Unità di Informazione Finanziaria archivia le SSOOSS che ritiene infondate, Finanziaria archivia le SSOOSS che ritiene infondate, dandone notizia all’intermediario e secondo procedure dandone notizia all’intermediario e secondo procedure che ne consentano la consultazione agli O.I.che ne consentano la consultazione agli O.I.

L’archiviazione è una forma di tutela per l’intermediario L’archiviazione è una forma di tutela per l’intermediario segnalante e può anche rappresentare un messaggio segnalante e può anche rappresentare un messaggio indiretto per scartare certe tipologie di segnalazioniindiretto per scartare certe tipologie di segnalazioni

Ai sensi dell’art. 48, gli O.I., una volta esperiti gli Ai sensi dell’art. 48, gli O.I., una volta esperiti gli approfondimenti sulle SSOOSS, sono tenuti ad approfondimenti sulle SSOOSS, sono tenuti ad informare l’UIF delle SSOOSS non aventi seguito informare l’UIF delle SSOOSS non aventi seguito investigativo investigativo

Page 44: Guardia di Finanza

Procedura di sospensioneProcedura di sospensione

Potere amministrativo attribuito all’UIF di sospendere per Potere amministrativo attribuito all’UIF di sospendere per 5 giorni lavorativi operazioni richieste da parte della 5 giorni lavorativi operazioni richieste da parte della clientela per fondati motivi di sospetto (art. 6, comma 7, clientela per fondati motivi di sospetto (art. 6, comma 7, lett.c) del D.Lgs. 231/07)lett.c) del D.Lgs. 231/07)

Elementi essenziali:Elementi essenziali: tempestività di interventotempestività di intervento coordinamento con gli O.I. o A.G.coordinamento con gli O.I. o A.G. tutela della riservatezza dell’intermediario coinvoltotutela della riservatezza dell’intermediario coinvolto strumentale all’adozione di provvedimenti cautelativi di strumentale all’adozione di provvedimenti cautelativi di

sequestrosequestro

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L’obiettivo massimo prefissato è quello di appurare, tramite approfondimenti finanziari, se il sospetto sia ragionevolmente fondato oppure no

In In analogia con un’indagine investigativa, il relatore è inevitabilmente più vicino alle ragioni dell’accusa che a quelle della difesa, ma deve astrarsi e capire le ragioni dell’anomalia/sospetto e, se del caso, arrivare a formulare ipotesi di reato che siano di cauto indirizzo per gli O.I.

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Controllo ed esame delle relazioni tecniche di maggiore complessità da parte della Direzione dell’UIF

Invio della segnalazione alla DIA ed al NSPV, corredata dalla relazione tecnica, su supporto informatico

DIA e NSPV: informano sulle pratiche cui danno seguito richiedono eventuali ulteriori approfondimenti indicano i casi cui non viene dato ulteriore corso

Feedback agli intermediari segnalanti circa le segnalazioni cui non è stato dato seguito

Invio agli Organi Investigativi

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PERCORSO OPERATIVO STANDARDIZZATO:PERCORSO OPERATIVO STANDARDIZZATO:

ANALISI PRE INVESTIGATIVA APPROFONDIMENTOANALISI PRE INVESTIGATIVA APPROFONDIMENTO

OPERATIVOOPERATIVO

CIRCOLARE 83607/12 Comando Generale

N.S.P.V.DELEGA

NUCLEI PT E ARTICOLAZIONI DEI NUCLEIGRUPPICOMPAGNIETENENZEBRIGATE

Page 48: Guardia di Finanza

Esame preventivo della SOSEsame preventivo della SOS

La SOS apre una “finestra” su un contesto finanziario più o meno complesso

Nelle SOS di riciclaggio fa premio l’operatività anomala, in quelle di terrorismo fa premio il nome collegato a liste

A grandi linee l’analisi finanziaria deve tendere ad individuare l’origine dei fondi e/o la loro destinazione

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IL MODELLO ORGANIZZATIVO

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Tecniche di analisi delle SOS (segue)Tecniche di analisi delle SOS (segue)

Attenzione prestata alle operazioni in contropartita con Paesi a regime fiscale privilegiato. Se del caso ricorso alla collaborazione con FIU estere (anche per invertire trend che ora privilegia nettamente le richieste ricevute rispetto a quelle fatte);

Osare di più in presenza di operazioni schermate con fiduciarie, anche per affrontare in modo più diretto il problema del beneficiario effettivo, fin qui sostanzialmente trascurato o non risolto dagli intermediari.

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Principali tipologie segnalPrincipali tipologie segnalateate

Operazioni che sottendono profili di evasione fiscale (utilizzo di Operazioni che sottendono profili di evasione fiscale (utilizzo di c/personali per veicolare operatività di impresa, false fatturazioni, utilizzi c/personali per veicolare operatività di impresa, false fatturazioni, utilizzi di contante per pagamenti fornitori ecc.)di contante per pagamenti fornitori ecc.)

Abusivismo finanziario e/o usuraAbusivismo finanziario e/o usura

Frodi informatiche (in particolare phishing) e truffeFrodi informatiche (in particolare phishing) e truffe

Operatività peculiare delle varie etnie presenti in ItaliaOperatività peculiare delle varie etnie presenti in Italia

Utilizzo anomalo di finanziamenti pubbliciUtilizzo anomalo di finanziamenti pubblici

Operatività di soggetti già all’attenzione degli Organi Investigativi o Operatività di soggetti già all’attenzione degli Organi Investigativi o InquirentiInquirenti

Page 52: Guardia di Finanza

OBBLIGO DI RISERVATEZZA

Nei confronti della persona o dell’ente oggetto della segnalazione

Nei confronti del soggetto segnalante

Art. 46 D.Lgs.231/07

Finalità: tutela dell’identità del segnalante – garanzia di sicurezza

Può essere vinto solo in casi in cui è “indispensabile” attraverso l’emissione di un decreto motivato dell’A.G. art. 45 - 7˚ c.

Finalità: impedire che fughe di notizie pregiudichino le indagini

Rilevanza penale della violazione di tale obbligo (art. 55 - 8˚ co.): arresto da 6 mesi ad 1 anno o ammenda da 5.000 a 50.000

euro

Art. 45 D.Lgs.231/07

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TUTELA RISERVATEZZA SEGNALANTE TUTELA RISERVATEZZA SEGNALANTE

Utilizzo di formule generiche nelle premesse dei verbali e nelle richieste istruttorie a terzi del tipo “Nel corso dell’approfondimento di accertamenti finalizzati alla prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio è emersa l’esistenza di rapporti e operazioni di interesse investigativo nei confronti del soggetto….”

Nel corpo dei verbali e delle eventuali informative all’A.G. vengono normalmente descritte le risultanze delle investigazioni compiute, riportando il contenuto, anche in parte, della segnalazione sospetta, senza nominare l’originatore;

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TUTELA RISERVATEZZA SEGNALANTE TUTELA RISERVATEZZA SEGNALANTE

Art. 45 D.Lgs. 231/07 : In caso di denuncia o di rapporto ai sensi degli articoli 331 e 347 c.p.p., l’identità delle persone fisiche e dei soggetti comunque destinatari degli obblighi ai sensi dell’articolo 10 che hanno effettuato la segnalazione, anche qualora sia conosciuta, non è menzionata. Essa può essere rivelata solo quando l’Autorità Giudiziaria, con decreto motivato, lo ritenga indispensabile ai fini dell’accertamento dei reati per i quali si procede

Norma così modificata dal al decreto legislativo introdotta dall’art. 25 del D. L.vo 151/2009

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Al termine degli approfondimenti delle segnalazioni per operazioni sospette

Violazioni amministrative antiriciclaggio

Violazioni penali per

riciclaggio o finanziamento del terrorismo

Altre violazioni amministrative

e/o penali

Nessun rilievo

Contestazioni e trasmissioni dei verbali

al Ministero dell’Economia e delle

Finanze

Interessamento competente

Autorità Giudiziaria

Interessamento del Reparto del Corpo

territorialmente competente o dell’A.G.

Archiviazione della posizione segnalata

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la verbalizzazione

SANZIONI AMMINISTRATIVE

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la verbalizzazione

Il D.Lgs. n. 56/2004 ha introdotto anche nel settore dell’antiriciclaggio il principio contenuto nella Legge 24 novembre 1981, n. 689, secondo il quale l’autorità che accerta un’infrazione procede alla immediata contestazione.Tale impostazione è stata confermata dall’art. 60 del D.Lgs. 231/2007 E’, pertanto, previsto che l’UIF, le Autorità di vigilanza di settore, le Amministrazioni interessate, la Guardia di Finanza e la DIA accertino, in relazione ai loro compiti di servizio e nei limiti delle loro attribuzioni, e provvedano alla contestazione delle violazioni indicate agli art. 57 e 58 D.Lgs. 231/2007, ai sensi della Legge 689/81.

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Il organo accertatore deve inviare il relativo verbale al MEF per l'irrogazione delle sanzioni

D.M. 17 novembre 2011

alla Ragioneria Territoriale dello Stato competente, fino a € 250.000

oltre tale limite alla Ragioneria Territoriale dello Stato di Bologna

Se non è stato possibile eseguire la contestazione immediata, gli estremi della violazione devono essere notificati ai residenti entro il termine di 90 giorni e ai non residenti entro il termine di 360 giorni dall'accertamento.

Il mancato rispetto del termine prescritto comporta l'estinzione dell'obbligazione di pagare la somma dovuta per la violazione e la decadenza dal diritto di esigere la sanzione pecuniaria.

la procedura di irrogazione delle sanzioni

Page 59: Guardia di Finanza

L'autore della violazione può entro 30 giorni (60 se residente all'estero) dalla contestazione presentare memorie difensive e chiedere un'audizione personale.

Il MEF dopo aver sentito gli interessati ed analizzato i documenti inviati e gli scritti difensivi, se ritiene fondato l'accertamento emette il decreto con il quale irroga la sanzione pecuniaria e ne ingiunge il pagamento; altrimenti emette ordinanza motivata di archiviazione e la comunica all'organo che ha redatto il rapporto.

Page 60: Guardia di Finanza

Soggetti autorizzati alla contestazione e alla Soggetti autorizzati alla contestazione e alla comminazione delle sanzionicomminazione delle sanzioni

L’accertamento e la contestazione degli illeciti di L’accertamento e la contestazione degli illeciti di natura amministrativa natura amministrativa sono affidati all’UIF, alle autorità sono affidati all’UIF, alle autorità di vigilanza, alla Guardia di Finanza e alla DIAdi vigilanza, alla Guardia di Finanza e alla DIA, , ognuno per i propri compiti e attribuzioni, mentre ognuno per i propri compiti e attribuzioni, mentre l’irrogazione delle sanzioni amministrative è di l’irrogazione delle sanzioni amministrative è di competenza del MEF, che provvede con decreto, competenza del MEF, che provvede con decreto, mentre per alcuni soggetti e per specifiche violazioni, mentre per alcuni soggetti e per specifiche violazioni, provvede la Banca d’Italia. provvede la Banca d’Italia.

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POSSIBILITA’ DI OBLAZIONE PER VIOLAZIONI DELL’ART. 49 – COMMI 1, 5 e 7 D.LGS 231/1007 (art. 16 L. 689/81)

La norma consente di definire il procedimento versando, entro 60 giorni dalla contestazione o dalla notifica degli estremi della violazione, una somma pari ad un terzo del massimo della sanzione edittale o, se più favorevole, al doppio del minimo della stessa sanzione.

Il pagamento in misura ridotta non è utilizzabile da chi si sia già avvalso di tale facoltà per altra simile violazione, il cui atto di contestazione sia stato ricevuto dall’interessato nei 365 giorni precedenti la ricezione dell’atto di contestazione concernente l’illecito.

Vale per le operazioni di importo non superiore a 250.000 euro.

Più violazioni contestante con un unico atto non sono tra loro cumulabili ai fini del raggiungimento della soglia dei 250.000 euro

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Grazie per l’attenzione