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I Quattro Pilastri della Guarigione del Dr. Joe Dispenza Dopo anni passati ad intervistare persone che hanno avuto la remissione spontanea dei sintomi e la guarigione da una malattia, mi è parso chiaro che la maggior parte di esse avessero quattro specifiche qualità in comune. Hanno avuto a che fare con le stesse coincidenze. Prima di descrivere le quattro qualità comuni a questi casi, vorrei sottolineare alcuni dei fattori non coerenti, tra le persone che ho studiato. Non tutti praticavano la stessa religione; diversi non appartenevano ad alcuna di esse. In pochi avevano un background da sacerdote, rabbino, ministro, pastore, suora, o altre professioni spirituali. Questi individui non erano tutti dei 'New Agers'. Solo alcuni veneravano una specifica entità religiosa, o un certo leader carismatico. La loro estrazione, sia di età, genere, razza, che di credo, cultura, educazione, o di professione, o di fascia di reddito, era la più variegata. Erano in pochi a fare un quotidiano esercizio fisico, e non seguivano tutti lo stesso regime alimentare. Le corporature erano diverse tra loro, così come il livello di fitness. Erano variegati nei vizi e nelle abitudini, a livello di alcool e sigarette, o di televisione e altri media. Non tutti erano eterosessuali; non tutti erano sessualmente attivi. I miei colloqui con essi non rilevavano fattori esterni comuni, che potessero essere la causa dei rilevanti cambiamenti nel loro livello di salute. Coincidenza n°1: Un'Intelligenza Superiore Innata Ci Da Vita e Può Curare il Fisico Le persone con le quali ho parlato, che hanno sperimentato una remissione spontanea della malattia, credevano che un ordine o un'intelligenza superiori vivessero dentro di essi. In qualsiasi modo definissero la propria mente, sia essa divina, subconscia, o spirituale, loro accettavano il fatto che fosse una forza interiore a dare loro vita, sempre, in ogni istante, e che tale forza interiore sapesse sempre più di quanto loro, in qualità di esseri umani, potessero mai sapere. Inoltre, ritenevano che se riuscivano anche solo ad attingere a quest'intelligenza, a bussare alla sua porta, avrebbero potuto dirigerla, invogliarla a cominciare a lavorare per loro. Sono giunto a capire che non c'è nulla di mistico al riguardo di questa mente superiore. E' la stessa intelligenza che organizza e regola tutte le funzioni del corpo. Questa forza fa battere il nostro cuore senza interruzione, più di centomila volte al giorno, senza mai fermarsi per pensarci su. Battiti che sommati diventano più di 40 milioni all'anno, quasi 3 miliardi di pulsazioni lungo una vita di 70, 80 anni. Tutto questo accade automaticamente, senza cura o pulizia, riparazioni o sostituzioni. Una così elevata coscienza sta a evidenziare una forza di volontà di gran lunga superiore alla nostra. Allo stesso modo, noi non ci soffermiamo mai a pensare a cosa il nostro cuore stia pompando: circa 8 litri di sangue per minuto, ben oltre i 400 in un'ora, attraverso un sistema di canali vascolari lunghi circa 90mila chilometri, o due volte la circonferenza terrestre. Tuttavia il sistema circolatorio rappresenta solo il 3% circa della nostra massa corporea. Ogni 20, o 60 secondi, ogni globulo di sangue compie un giro completo attraverso il corpo, e ogni singolo globulo rosso fa ovunque tra i 75000 e i 250000 giri in cerchio, nel suo ciclo di vita. (Tra l'altro, se tutti i globuli rossi del tuo flusso sanguigno fossero allineati fino alla fine, raggiungerebbero i 50mila chilometri su nei cieli). In quel secondo che impieghi per inspirare, perdi tre milioni di globuli rossi, e nel secondo successivo, la stessa quantità viene rimpiazzata. Quanto a lungo vivremmo se dovessimo concentrarci a dirigere tutto questo? Ciò è per forza di cose orchestrato da una mente superiore, (più estesa), al posto nostro. Ti prego di smettere di leggere per un momento. Ecco, proprio adesso, qualcosa come 100mila reazioni chimiche prende atto in ogni tua singola cellula. Ora moltiplica 100mila reazioni chimiche per 70, fino a 100, trilioni di cellule che compongono il tuo corpo. Il risultato ha più zeri di quanti la

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I Quattro Pilastri della Guarigionedel Dr. Joe Dispenza

Dopo anni passati ad intervistare persone che hanno avuto la remissione spontanea dei sintomi e la guarigione da una malattia, mi è parso chiaro che la maggior parte di esse avessero quattro specifiche qualità in comune. Hanno avuto a che fare con le stesse coincidenze.

Prima di descrivere le quattro qualità comuni a questi casi, vorrei sottolineare alcuni dei fattori non coerenti, tra le persone che ho studiato.Non tutti praticavano la stessa religione; diversi non appartenevano ad alcuna di esse. In pochi avevano un background da sacerdote, rabbino, ministro, pastore, suora, o altre professioni spirituali. Questi individui non erano tutti dei 'New Agers'. Solo alcuni veneravano una specifica entità religiosa, o un certo leader carismatico. La loro estrazione, sia di età, genere, razza, che di credo, cultura, educazione, o di professione, o di fascia di reddito, era la più variegata.Erano in pochi a fare un quotidiano esercizio fisico, e non seguivano tutti lo stesso regime alimentare. Le corporature erano diverse tra loro, così come il livello di fitness.Erano variegati nei vizi e nelle abitudini, a livello di alcool e sigarette, o di televisione e altri media.Non tutti erano eterosessuali; non tutti erano sessualmente attivi.I miei colloqui con essi non rilevavano fattori esterni comuni, che potessero essere la causa dei rilevanti cambiamenti nel loro livello di salute.

Coincidenza n°1: Un'Intelligenza Superiore Innata Ci Da Vita e Può Curare il Fisico

Le persone con le quali ho parlato, che hanno sperimentato una remissione spontanea della malattia, credevano che un ordine o un'intelligenza superiori vivessero dentro di essi. In qualsiasi modo definissero la propria mente, sia essa divina, subconscia, o spirituale, loro accettavano il fatto che fosse una forza interiore a dare loro vita, sempre, in ogni istante, e che tale forza interiore sapesse sempre più di quanto loro, in qualità di esseri umani, potessero mai sapere. Inoltre, ritenevano che se riuscivano anche solo ad attingere a quest'intelligenza, a bussare alla sua porta, avrebbero potuto dirigerla, invogliarla a cominciare a lavorare per loro.

Sono giunto a capire che non c'è nulla di mistico al riguardo di questa mente superiore. E' la stessa intelligenza che organizza e regola tutte le funzioni del corpo. Questa forza fa battere il nostro cuore senza interruzione, più di centomila volte al giorno, senza mai fermarsi per pensarci su. Battiti che sommati diventano più di 40 milioni all'anno, quasi 3 miliardi di pulsazioni lungo una vita di 70, 80 anni. Tutto questo accade automaticamente, senza cura o pulizia, riparazioni o sostituzioni. Una così elevata coscienza sta a evidenziare una forza di volontà di gran lunga superiore alla nostra.

Allo stesso modo, noi non ci soffermiamo mai a pensare a cosa il nostro cuore stia pompando: circa 8 litri di sangue per minuto, ben oltre i 400 in un'ora, attraverso un sistema di canali vascolari lunghi circa 90mila chilometri, o due volte la circonferenza terrestre. Tuttavia il sistema circolatorio rappresenta solo il 3% circa della nostra massa corporea. Ogni 20, o 60 secondi, ogni globulo di sangue compie un giro completo attraverso il corpo, e ogni singolo globulo rosso fa ovunque tra i 75000 e i 250000 giri in cerchio, nel suo ciclo di vita. (Tra l'altro, se tutti i globuli rossi del tuo flusso sanguigno fossero allineati fino alla fine, raggiungerebbero i 50mila chilometri su nei cieli).In quel secondo che impieghi per inspirare, perdi tre milioni di globuli rossi, e nel secondo successivo, la stessa quantità viene rimpiazzata. Quanto a lungo vivremmo se dovessimo concentrarci a dirigere tutto questo? Ciò è per forza di cose orchestrato da una mente superiore, (più estesa), al posto nostro.Ti prego di smettere di leggere per un momento. Ecco, proprio adesso, qualcosa come 100mila reazioni chimiche prende atto in ogni tua singola cellula. Ora moltiplica 100mila reazioni chimiche per 70, fino a 100, trilioni di cellule che compongono il tuo corpo. Il risultato ha più zeri di quanti la

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maggior parte delle calcolatrici ne possa visualizzare, e pensa ancora che ogni singolo secondo, quella quantità di reazioni chimiche, con cifre da capogiro, sta avvenendo dentro di te. Devi stare a pensare per dar luogo anche a una soltanto di queste reazioni? Molti di noi non riescono nemmeno a gestire il proprio libretto degli assegni, o ricordarsi più di 7 elementi della lista della spesa, quindi è favorevole che ci sia una qualche intelligenza, più acuta della nostra mente cosciente, a dirigere l'orchestra.

In quello stesso secondo, 10 milioni delle tue cellule muoiono, e nell'istante successivo, almeno 10 milioni di nuove cellule vanno a rimpiazzarle. Il pancreas stesso rigenera quasi tutte le proprie cellule in un giorno. Ciononostante, non dedichiamo neanche un momento al pensiero dello smaltimento di queste cellule morte, o a tutte quelle funzioni necessarie al processo di mitosi, quello che dà inizio alla produzione di nuove cellule per la riparazione e la crescita dei tessuti. Calcoli recenti stimano che la velocità di comunicazione tra le cellule sia in verità superiore a quella della luce. Al momento, forse stai pensando un po', riguardo al tuo corpo. Tuttavia qualcosa, oltre la tua mente cosciente, sta causando la secrezione dell'esatta quantità di enzimi utili a digerire il cibo che hai ingerito e assimilarne i componenti nutritivi. Alcuni meccanismi, di un ordine superiore, stanno filtrando litri di sangue attraverso i tuoi reni, ogni ora, per produrre l'urina ed eliminare le scorie. (In un'ora, il più avanzato macchinario per la dialisi dei reni può filtrare soltanto dal 15 al 20% delle scorie corporee dal sangue). Questa mente superiore mantiene con diligenza le 66 funzioni del fegato, anche se la maggior parte della gente non indovinerebbe mai che quest'organo sovrintende a così tante mansioni.

Ed infine, se ti sei impegnato a non alzarti ad affrontare la giornata, fin quando quel nuovo ideale non fosse veramente tuo, potresti allora anche influenzare il corpo a lavorare finalmente insieme alla tua nuova mente, al tuo nuovo spirito. Attualmente, in verità, i tuoi pensieri condizionano la tua mente, il tuo stato d'animo, e i tuoi sentimenti condizionano il tuo fisico. E quando il tuo corpo e la tua mente lavoreranno finalmente assieme, avrai la forza dell'universo al tuo fianco. Quel giorno, camminando attraverso la vita, mantenendo questo stato 'alterato', qualcosa dovrebbe cambiare nel tuo mondo come risultato dei tuoi sforzi. Nessuno è escluso da questo fenomeno.

La stessa intelligenza può guidare minuscole proteine a leggere la sofisticata elica del DNA meglio di qualsiasi tecnologia attuale. E' una bella impresa, considerando che se potessimo srotolare il DNA da tutte le cellule del nostro corpo e stenderlo fino in fondo, raggiungerebbe il Sole facendo su e giù per 150 volte! In qualche modo, la nostra mente superiore orchestra i piccoli enzimi delle proteine, che zompano costantemente tra i 3.2 miliardi di sequenze di acidi nucleici che compongono i geni di ogni cellula, controllando le eventuali mutazioni. La nostra personale versione interna di ''Homeland Security'' sa come combattere le migliaia di virus e batteri senza che noi abbiamo il bisogno di realizzare che siamo sotto attacco. Memorizza addirittura questi invasori, così che nel caso entrino nuovamente, il sistema immunitario sia meglio preparato.

La cosa più meravigliosa di tutte, è che questa forza sa già come creare, a partire da due sole cellule - un ovulo e uno spermatozoo – i nostri quasi 100 trilioni di cellule specializzate.Avendoci dato la vita, essa continuamente la rigenera, e regola un incredibile numero di processi.Potremmo non accorgerci della nostra mente superiore all'opera, ma quando moriamo, il corpo comincia a spegnersi, poiché questa forza interiore ha tolto le tende.

Come per le persone che ho avuto a colloquio, ho dovuto prendere coscienza del fatto che una qualche intelligenza sia a lavoro dentro di noi, e che tale intelligenza superi di gran lunga le nostre abilità coscienti. Anima il nostro corpo in ogni singolo istante, e i suoi incredibilmente complessi procedimenti prendono luogo virtualmente alle nostre spalle. Siamo esseri coscienti, ma tipicamente, prestiamo attenzione solo agli eventi che riteniamo importanti per noi. Quelle 100'000 reazioni chimiche ogni secondo nei nostri 100 trilioni di cellule sono una miracolosa espressione

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della forza vitale. Ma ancora, essi diventano significanti per la nostra mente cosciente, solo quando qualcosa va male.

Questo aspetto del sé è oggettivo e incondizionato. Se siamo vivi, questa forza vitale sta esprimendo sé stessa attraverso noi. Noi tutti condividiamo quest'ordine innato, indipendentemente da sesso, età, genetica. Quest'intelligenza trascende razza, cultura, ceto sociale ed economico, credo religiosi. Dà vita a tutti, che noi lo consideriamo o meno, che dormiamo o siamo svegli, che siamo tristi o felici. Una mente più profonda ci permette di credere a qualsiasi cosa vogliamo, di avere simpatie e antipatie, di essere accondiscendenti o giudicanti. Questa donatrice di vita ci dà forza in ogni nostra accezione; ci infonde il potere di esprimere la vita in qualunque modo noi scegliamo.

Quest'intelligenza sa come mantenere l'ordine tra tutte le cellule, tessuti, organi, e sistemi del corpo umano poiché lei ha creato il corpo a partire da due cellule individuali. Di nuovo, la forza che ha creato il corpo è la forza che lo mantiene e lo guarisce.

Le malattie dei miei soggetti lasciano intendere che, in maniera più o meno estesa, essi sono usciti dalla grazia di una parte della loro connessione a quest'ordine superiore, o se ne sono allontanati loro stessi. Forse il loro proprio pensare ha in qualche modo diretto questa intelligenza verso la malattia e lontano dalla salute. Ma sono giunti a capire che se 'picchiettavano', 'bussavano alla porta' di questa intelligenza, e usavano i loro pensieri per direzionarla, lei avrebbe saputo come curare il corpo per loro. La loro mente superiore già sapeva come prendersi cura della questione, se solo fossero riusciti ad entrare in contatto con essa.

Le abilità di quest'intelligenza innata, mente subconscia, o natura spirituale, sono di gran lunga più potenti di qualsiasi pillola, terapia, o trattamento, e lei sta solo attendendo il nostro permesso, per agire volontariamente. Stiamo cavalcando sulla schiena di un gigante, e stiamo facendo un giro gratis.

Coincidenza n°2: I Pensieri Sono Reali; I Pensieri Incidono Direttamente sul Corpo

Il modo in cui pensiamo influenza il nostro corpo così come influenza la nostra vita. Può esserti già capitato di aver sentito esprimere questo concetto prima d'ora, in vari modi, ad esempio nella frase ''mind over matter'' (mente al di sopra di materia). Le persone che ho ascoltato, non solo condividevano questo pensiero, ma inoltre lo usavano come punto di partenza per realizzare cambiamenti coscienti nella loro stessa mente, nel loro corpo, nella loro vita. Per capire come sono giunti a questa consapevolezza, ho iniziato a studiare il crescente campo di ricerca nell'ambito della relazione tra pensiero e corpo fisico.

C'è un campo emergente della scienza chiamato psiconeuroimmunologia che ha dimostrato la connessione tra corpo e mente. Posso descrivere ciò che ho imparato in questi semplici termini: ogni tuo singolo pensiero produce una reazione biochimica nel cervello; dopodichè il cervello rilascia segnali chimici che vengono trasmessi al corpo, dove agiscono come messaggeri del pensiero. I pensieri che producono le chimiche nel cervello, consentono al tuo corpo di percepire esattamente la 'strada', il 'modo' in cui tu stavi pensando. Quindi ogni pensiero produce una chimica che è accoppiata da un sentire nel tuo corpo fisico. Essenzialmente, quando fai pensieri felici, ispiranti, positivi, il tuo cervello produce sostanze chimiche che ti fanno sentire felice, ispirato, sollevato. Per esempio, quando anticipi un' esperienza di per sé apprezzabile, il cervello immediatamente produce un neurotrasmettitore chimico chiamato dopamina, che 'accende' cervello e corpo in anticipazione all'esperienza, e fa si che tu cominci a sentirti eccitato. Se hai pensieri di odio, rabbia, o auto-disapprovazione, anche in questo caso il cervello produce sostanze chimiche, i neuropeptidi, cui il corpo risponde in maniera confrontabile. Ti senti carico d'odio, di rabbia, oppure inutile, senza valore. Vedi, i tuoi pensieri diventano immediatamente materia.

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Quando il corpo risponde a un pensiero provando una sensazione, questa inizia a risuonare nel cervello. Il cervello, che monitora e valuta costantemente lo status del corpo fisico, riscontra che il corpo sta provando una data sensazione. In risposta a quel sentire del corpo, il cervello genera pensieri che producono i corrispondenti messaggeri chimici; inizi a pensare alla maniera in cui ti stati sentendo. Il pensare crea i le sensazioni, allorchè il sentire genera il pensare, in un ciclo continuo.

Questo loop, occasionalmente, crea un particolare stato nel corpo che determina la natura generale di ciò che sentiamo, e di come ci comportiamo. Chiameremo ciò uno stato dell'essere. Per esempio, supponete che una persona viva gran parte della sua vita in un ciclo ripetitivo di pensieri e sensazioni di insicurezza. Nel momento in cui abbia un pensiero riguardante il non essere abbastanza bravo, abbastanza intelligente, insomma non sentirsi abbastanza per qualcosa o qualcuno, il suo cervello rilascia sostanze chimiche che producono un sentimento di insicurezza. Adesso si sta sentendo proprio come si stava semplicemente pensando. Una volta che si sente insicura, allora comincerà a pensare alla maniera di come si stava sentendo. In altre parole, adesso è il suo corpo a causare il suo pensiero. Questo pensare porta ulteriori sentimenti di insicurezza, e così il ciclo si perpetua da sé. Se i pensieri e le sensazioni di questa persona continuano, anno dopo anno, a generare lo stesso loop di feedback biologici tra corpo e mente, allora la suddetta esisterà in uno stato dell'essere chiamato 'insicurezza'.

Più noi ripetiamo gli stessi pensieri, che producono le solite chimiche, che portano il corpo a provare i soliti sentimenti/sensazioni, più noi saremo fisicamente modificati da tali pensieri. In questa maniera, a seconda di cosa stiamo pensando e provando, noi creiamo il nostro stato d'essere. Ciò che noi pensiamo, ciò su cui ci concentriamo, l'energia o l'intensità di questi pensieri, tutto questo influenza direttamente la nostra salute, le scelte che facciamo, e, in definitiva, la qualità della nostra vita.

Applicando queste considerazioni alla propria vita, molti dei miei interlocutori hanno compreso che gran parte dei loro pensieri non solo non erano al servizio della propria salute, ma oltretutto potevano essere la principale causa scatenante della loro infelicità e/o insalubrità.Molti di essi hanno passato quasi ogni loro giorno, per decenni, in stati interiori di ansia, preoccupazione, tristezza, gelosia, rabbia, o qualche altra forma di sofferenza emotiva. E' il pensare e il sentire, il sentire e il pensare, in quella maniera, così a lungo, che secondo loro ha fatto sì che si manifestassero le loro condizioni.

Un esempio: lo svilupparsi di una malattia digestiva dietro l'altra, e il convivere col costante dolore alla sua spina dorsale, alla fine ha spronato Tom a esaminare la sua vita. A partire dall'auto-osservazione, ha realizzato che aveva a lungo soppresso sentimenti di disperazione causati dallo stress di ricoprire un posto di lavoro che faceva di lui un miserabile . Ha passato vent'anni nella rabbia e nella frustrazione nei confronti del suo capo, dei suoi colleghi, della sua famiglia. Le altre persone hanno spesso avuto a che fare con l'irascibilità di Tom, ma per tutto quel tempo, i suoi pensieri più segreti ruotavano intorno all'autocommiserazione e al vittimismo.Il seguire ripetutamente questi rigidi schemi, di pensiero, credo, sentire, vivere, equivaleva a delle abitudini tossiche che il corpo di Tom semplicemente “non poteva digerire”.La sua guarigione iniziò, mi disse Tom, quando egli realizzò che le sue attitudini inconsce erano la base per il suo stato d'essere – per la persona che era diventato. La maggior parte di coloro dei quali ho studiato le anamnesi, giungevano ad una conclusione simile a quella di Tom.

Per iniziare a cambiare le loro abitudini, questi individui iniziarono a prestare costante attenzione ai loro pensieri. In particolare, hanno fatto uno sforzo cosciente per osservare i loro processi di pensiero automatici, specialmente quelli dannosi. Per loro sorpresa, hanno scoperto che la maggior parte dei loro persistenti e negativi stati d'animo non erano veri, autentici. In altri termini, solo

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perché abbiamo un pensiero, non significa necessariamente che dobbiamo prenderlo per vero.E' un dato di fatto: moltissimi pensieri sono idee che noi ci costruiamo, e sempre noi cominciamo a crederci. Crederci diventa puramente un' abitudine. Per esempio, Sheila, con tutte le sue disfunzioni digestive, si è accorta di quanto spesso si considerasse una vittima, senza la capacità di cambiare la sua vita. Disse che quei pensieri innescarono sensazioni di impotenza. L'esaminare questa credenza, l'ha portata a riconoscere che la sua zelante madre non aveva fatto niente per impedirle di seguire i suoi sogni.

Alcuni dei miei soggetti paragonavano i loro pensieri ripetitivi a programmi per computer, in funzione tutto il giorno, tutti i giorni, sullo sfondo delle loro vite. Dato che erano queste persone gli unici responsabili dei programmi, avevano la facoltà di cambiarli, o addirittura cancellarli.

Questa fu un'intuizione fondamentale. A un certo punto, tutti i soggetti intervistati, si ritrovavano a combattere contro l'idea che i propri pensieri non siano controllabili. Invece, loro dovevano scegliere di essere liberi e di prenderne il controllo. Ognuno di essi è riuscito a interrompere gli abituali processi mentali negativi prima che questi potessero produrre dolenti reazioni chimiche nel loro corpo.Questi individui erano determinati a gestire i loro pensieri ed eliminare i modi di pensare a loro non congeniali.

Pensieri coscienti, ripetuti abbastanza spesso, diventano pensiero inconscio. A semplice esempio, noi dobbiamo consciamente pensare ad ogni nostra azione quando impariamo a guidare. Dopo molta pratica, possiamo guidare per 100km dal punto A al punto B e non ricordarci alcuna parte del viaggio, poiché tipicamente è il nostro subconscio ad essere al volante. Abbiamo provato tutti cosa significhi essere alla guida in uno stato inconsapevole, durante un percorso di routine, per sentire poi, subito, la nostra mente conscia riattivarsi, in risposta ad un rumore inaspettato del motore, o al ritmico tonfo di una gomma a terra. Così, se ci dilettiamo continuamente nei soliti pensieri, questi cominceranno a prender vita come entità coscienti, ma da ultimo diverranno inconsci, automatici, fondamentalmente programmi di pensiero. C'è una spiegazione acustica nelle neuroscienze, di come questo accada. E capirai come ciò avvenga da un punto di vista scientifico, quando avrai finito di leggere questo libro.

Questi modi di pensare inconsci divengono i nostri inconsci modi di essere. Ed affliggono direttamente le nostre vite proprio come anche i pensieri consci fanno. Proprio come tutti i pensieri azionano reazioni biochimiche che guidano il comportamento, i nostri ripetitivi pensieri inconsci producono schemi di comportamento acquisiti ed automatici, che sono quasi involontari. Questi schermi di comportamento sono abitudinari, e gran parte di essi, sicuramente, viene cablata neurologicamente nel cervello.

Ci vogliono impegno e consapevolezza per spezzare il ciclo di un processo di pensiero che è divenuto inconscio. Per prima cosa, dobbiamo uscire dalla routine così da poter guardare alla nostra vita. Con la contemplazione e l'auto-osservazione, possiamo diventare consapevoli dei nostri processi inconsci. Poi, dobbiamo osservare questi pensieri senza reagire ad essi, così che possano smettere di dare continuamente inizio alle risposte chimiche che generano il comportamento abituale. All'interno, ognuno di noi, possiede un livello di consapevolezza di sé che può osservare il nostro pensare. Dobbiamo imparare come fare ad essere separati da questi programmi e quando ci riusciamo, possiamo volontariamente avere dominio su di essi. Infine, possiamo esercitare il controllo sui nostri pensieri. Nel farlo, stiamo neurologicamente mettendo da parte i pensieri che erano diventati ben cablati nel nostro cervello.

Da quando sappiamo, grazie alle neuroscienze, che i pensieri producono reazioni chimiche nel cervello, comincia ad aver senso, allora, che i nostri pensieri possano avere un qualche effetto sul

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nostro corpo fisico, cambiando il nostro stato interiore. Non solo i nostri pensieri incidono su come viviamo la nostra vita, ma questi divengono proprio materiali all'interno del nostro corpo. Pensieri . . . materia.

Al di fuori della propria convinzione che i pensieri siano reali, e che il modo in cui la gente pensa influisca direttamente sulla loro salute e sulla loro vita, questi individui videro che i loro stessi processi mentali erano proprio ciò che gli aveva creato i problemi. Cominciarono ad esaminare la loro vita analiticamente. Quando divennero ispirati e diligenti riguardo il cambiare il loro pensare, furono in grado di rivitalizzare la loro salute. Una nuova attitudine può diventare una nuova abitudine.

Coincidenza n° 3: Possiamo Reinventare Noi Stessi

Così motivati com'erano dalle loro serie malattie, sia fisiche che mentali, i soggetti che ho interrogato realizzarono che nel produrre nuovi pensieri, dovettero andare fino in fondo. Per diventare una persona cambiata, dovevano ripensare sé stessi in una nuova vita. Tutti quelli che ripristinarono la propria salute, lo fecero dopo aver preso la consapevole decisione di reinventare sé stessi.

Uscendo fuori dalla solita routine giornaliera, passarono del tempo in solitaria, pensando e contemplando, esaminando e speculando su che tipo di persona volessero diventare.Si posero domande che sfidavano le loro più profonde convinzioni a riguardo di chi fossero.Domande della serie Cosa accadrebbe se, erano vitali in questo procedimento: Cosa accadrebbe sela smettessi di essere una persona triste, concentrata su di sé, sofferente, e come potrei cambiare? Cosa accadrebbe se la smettessi di preoccuparmi, di sentirmi in colpa, di serbare rancore? Cosa accadrebbe se cominciassi ad essere sincero con me stesso e con gli altri? Tutti questi 'cosa accadrebbe se' li condussero ad un'altra domanda: chi conosco che è solitamente felice, e come si comporta? Quali personaggi storici ammiro come nobili e unici? Potrei essere come loro? Cosa dovrei dire, fare, pensare, come dovrei agire, per presentarmi diversamente al mondo? Cosa voglio cambiare di me stesso?

Raccogliere informazioni era un altro step importante sul percorso del reinventarsi. Quelli che ho intervistato hanno dovuto prendere ciò che sapevano di sé stessi, e riformattare il proprio pensiero per sviluppare nuove idee su chi volessero diventare. Ognuno cominciò con idee prese dalla propria esperienza di vita. Presero a scavare tra libri e film sulle persone che ammiravano. Mettendo insieme alcuni dei pregi e dei punti di vista di questi personaggi, insieme ad altre qualità che stavano contemplando, hanno usato tutto ciò come materiale grezzo per iniziare a costruire una nuova rappresentazione di come essi volessero esprimere sé stessi.

Come questi individui esplorarono le possibilità per un miglior stile di vita, così appresero anche nuovi modelli di pensiero. Interruppero il flusso di pensieri ripetitivi che avevano occupato la maggior parte dei loro momenti di veglia. Lasciando andare quelle familiari e confortevoli abitudini mentali, assemblavano un concetto più evoluto di chi potessero diventare, rimpiazzando una vecchia idea di sé stessi con un nuovo, più grande ideale. Si presero del tempo, quotidianamente, per simulare mentalmente come avrebbe dovuto essere questa nuova persona. Come discusso nel capitolo 1, la simulazione mentale stimola il cervello a far crescere nuovi circuiti neurali e cambia il modo in cui cervello e mente operano.

Nel 1995, nel “Journal of Neurophysiology”, fu pubblicato un articolo che dimostrava gli effetti che la simulazione mentale in sé e per sé aveva sullo sviluppo delle reti neurali nel cervello. Le reti neurali sono grappoli individuali di neuroni (o cellule neurali), che lavorano insieme e indipendentemente, in un cervello funzionale.

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Le reti neurali sono l'ultimo modello nelle neuroscienze per spiegare il nostro apprendimento e la nostra memoria. Possono essere anche usate per spiegare il mutamento del cervello in seguito ad ogni nuova esperienza, la formazione di diversi tipi di memorie, lo sviluppo delle abilità, la dimostrazione dei comportamenti consci e inconsci, e anche come tutte i tipi di informazioni sensoriali vengano processate. Le reti neurali rappresentano il livello di comprensione attuale, all'interno delle neuroscienze, che spiega come noi cambiamo a livello cellulare. In questa particolare ricerca, 4 gruppi di individui sono stati invitati a partecipare ad uno studio di cinque giorni riguardante il fare pratica con il pianoforte, in modo da misurare i cambiamenti che potrebbero prendere atto nel cervello. Il primo gruppo di volontari ha imparato e memorizzato una specifica sequenza – una mano, cinque dita – da essi praticata per 2 ore al giorno, quotidianamente in quel periodo di 5 giorni.

Al secondo gruppo di individui fu chiesto di suonare il piano senza istruzioni o conoscenza di specifiche sequenze. Hanno suonato a caso per due ore al giorno, per cinque giorni, senza imparare alcuna sequenza di note.

Il terzo gruppo di persone non aveva neanche mai sfiorato un pianoforte, ma gli fu data occasione di osservare ciò che era stato insegnato al primo gruppo, finchè non lo imparassero a memoria. Dopodichè hanno simulato mentalmente il loro esercizio immaginandosi nell'atto di suonare, sempre per due ore al giorno come gli altri.

Il quarto era il gruppo di controllo: non fecero nulla. Non hanno imparato o praticato niente in questo particolare esperimento. Non si sono neanche palesati agli altri.

Alla fine dello studio di cinque giorni, gli sperimentatori usarono una tecnica chiamata 'stimolazione magnetica transcraniale', insieme ad altri sofisticati dispositivi, per misurare ogni cambiamento che fosse avvenuto nel cervello. Per loro sorpresa, il gruppo che aveva fatto solo la simulazione mentale, mostrò quasi gli stessi cambiamenti, compresa l'espansione e lo sviluppo delle reti neuronali nelle stesse precise aree del loro cervello, come i partecipanti che avevano praticato fisicamente le sequenze al pianoforte. Il secondo gruppo, che non aveva imparato alcuna sequenza specifica, mostrò ben pochi cambiamenti nel proprio cervello, dato che non suonarono la stessa serie di esercizi ripetutamente nell'arco dei giorni. La casualità della loro attività non aveva mai stimolato gli stessi circuiti neurali su base ripetitiva, così da non rafforzare alcuna connessione nervosa addizionale. Il gruppo di controllo non ha mostrato alcun cambiamento.

Come ha fatto il terzo gruppo a riscontrare gli stessi cambiamenti neuronali del primo, senza nemmeno sfiorare la tastiera? Grazie al focus mentale, il terzo gruppo di partecipanti ha stimolato ripetutamente specifiche reti neuronali in zone particolari del loro cervello. Come risultato, essi cablarono quelle cellule nervose tra loro in misura maggiore. Questo concetto, in neuroscienza, è chiamato “Hebbian learning”. L'idea è semplice: le cellule nervose che si accendono insieme, si collegano insieme. Inoltre, quando gruppi di neuroni vengono stimolati ripetutamente, costruiscono connessioni più forti e più ricche tra gli uni e gli altri.

In accordo con le scansioni del funzionamento cerebrale in questo esperimento in particolare, i soggetti che facevano la sola simulazione, attivavano i loro cervello come se stessero realmente facendo il tentativo. La ripetuta stimolazione dei neuroni formava e sviluppava un agglomerato di neuroni in una specifica area del cervello, che ora supportava lo schema dell'intento cosciente. In base alla volontà, i loro pensieri venivano mappati e tracciati nel cervello. Curiosamente, i circuiti si rafforzavano e si sviluppavano nella stessa precisa area del cervello del gruppo che aveva praticato fisicamente la sequenza. Sviluppavano e modificavano il proprio cervello solamente col pensiero. Con l'appropriato impegno mentale, il cervello non riconosce la differenza dall'impegno fisico.

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L'esperienza di Sheila, di cura della sua disfunzione digestiva, illustra questo processo di reinvenzione. Sheila ha concluso che non avrebbe più rivisitato le memorie del passato e le correlate abitudini che la facevano sentire una vittima. Avendo identificato il processo mentale abitudinario che voleva rilasciare, ha coltivato un livello di consapevolezza tale da avere abbastanza controllo da interrompere i suoi pensieri inconsci. Lei dunque non ha più stimolati le solite vecchie associazioni neurali su base giornaliera. Una volta che Sheila raggiunse il dominio su questi vecchi schemi, smesso di accendere quelle solite abitudine neurologiche di pensiero, il suo cervello iniziò a purgar via quegli ormai desueti circuiti. Questo è un altro aspetto correlato all' “Hebbian learning” che possiamo così riassumere: Le cellule nervose che non si accendono più insieme, non si collegano più insieme. Questa è la legge universale dell' “usalo o perdilo” in azione, e può far miracoli nel cambiare vecchi paradigmi di pensieri su noi stessi. Nel tempo, Sheila lasciò andare il fardello dei vecchi, limitati pensieri che coloravano la sua vita.

Ora diviene più facile per Sheila immaginare la persona che vorrebbe essere. Ha esplorato possibilità che non aveva mai considerato prima. Per settimane alla fine, si è concentrata su come avrebbe pensato e agito nelle vesti di questa sua nuova e sconosciuta identità. Ha costantemente rivisitato queste nuove idee su sé stessa così che si potesse ricordare chi aveva intenzione di essere quel giorno. Alla fine, ave va trasformato sé stessa in una persona salubre, felice, ed entusiasta del proprio futuro. Ha coltivato nuovi circuiti cerebrali, proprio come hanno fatto i suonatori di pianoforte. Qui è interessante notare che la maggior parte di quelli che ho intervistato, non ha vissuto la cosa come una rigida disciplina da applicare a sé stessi. Al contrario, amavano fare questa pratica mentale dove si immaginavano chi volessero diventare.

Come Sheila, tutte le persone che hanno condiviso le loro anamnesi con me sono riuscite a reinventarsi. Hanno perseverato nel partecipare al loro nuovo ideale fino a farlo diventare il loro modo di essere familiare. Sono diventate qualcun altro, e quella nuova persona aveva nuove abitudini. Hanno spezzato la routine di essere se stessi. Come hanno compiuto questo ci porta al quarto credo condiviso da coloro che hanno sperimentato guarigioni fisiche.

Coincidenza n°4: Siamo In Grado di Prestare Attenzione Così Bene Che Possiamo Perdere Traccia di Spazio e Tempo Relativi.

Le persone che ho intervistato sapevano che altri prima di loro avevano curato le proprie malattie, così credevano che la guarigione fosse possibile anche per loro. Ma non hanno lasciato la loro guarigione al caso. Sperare e desiderare non fanno il trucco. Il solo sapere quello che dovevano fare non era sufficiente. La guarigione richiedeva che questi rari individui cambiassero la propria mente permanente, e creassero intenzionalmente i risultati che desideravano. Ogni persona doveva raggiungere uno stato di decisione assoluta, volontà assoluta, passione interiore, e completa messa a fuoco. Come ha detto Dean, "Basta comporre la tua mente!"

Questo approccio richiede un grande sforzo. Il primo passo per tutti loro è stata la decisione di rendere questo processo la cosa più importante nella loro vita. Ciò significava staccarsi dai loro orari consueti, attività sociali, abitudini televisive, e così via. Se avessero continuato a seguire la loro routine abituale, avrebbero continuato ad essere la stessa persona che manifestava la malattia. Per cambiare, e cessare di essere la persona che erano stati, non potevano più fare le cose che facevano di solito.

Invece, questi cani sciolti sedettero tutti i giorni e cominciarono a reinventarsi . Hanno reso questo più importante di qualsiasi altra cosa , dedicando ogni istante del loro tempo libero a questo sforzo . Tutti praticavano diventando un osservatore obiettivo dei suoi vecchi pensieri consueti. Hanno rifiutato di permettere a qualsiasi cosa , che non fosse di loro intenzione, di occupare la loro mente .

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Si può pensare , "E' abbastanza facile da fare di fronte a una grave crisi di salute . Dopo tutto, la mia vita è nelle mie mani." Beh, non è vero che la maggior parte di noi soffre di qualche afflizione - fisica, emotiva o spirituale - che colpisce la qualità della nostra vita? Quei disturbi non meritano forse lo stesso tipo di attenzione?

Certo, queste persone hanno dovuto lottare con convinzioni limitanti, dubbi e paure. Hanno dovuto negare sia le voci interne a loro familiari, che le voci esterne di altre persone, soprattutto quando queste voci li esortavano a preoccuparsi e a concentrarsi sul risultato clinico previsto dalla loro condizione.

Quasi tutti hanno commentato che questo livello di mentalità non è facile da raggiungere. Non si erano mai resi conto di quante chiacchiere occupassero la mente non addestrata. In un primo momento si sono chiesti che cosa sarebbe accaduto se avessero cominciato a cadere in schemi abituali di pensiero. Avrebbero avuto la forza di impedire a sé stessi di tornare alle vecchie abitudini? Avrebbero potuto mantenere la consapevolezza dei loro pensieri per tutta la giornata ? Ma con l'esperienza, hanno scoperto che ogni volta che tornavano ad essere il loro vecchio sé, potevano accorgersene e interrompere il programma. Quanto più essi praticavano prestando attenzione ai loro pensieri, tanto più questo processo diventava facile, e meglio si sentivano riguardo al loro futuro. Sentendosi in pace e in tranquillità, cullati da un senso di chiarezza, un nuovo sé emerse.

È interessante notare che tutti i soggetti hanno riferito di aver vissuto un fenomeno che è diventato parte integrante della loro nuova vita. Durante gli estesi periodi di introspezione sul reinventare sé stessi, sono diventati così coinvolti nel concentrarsi sul momento presente e sul loro intento che è successo qualcosa di straordinario. Hanno completamente perso traccia del loro corpo, del tempo, dello spazio. Niente era reale per loro, tranne i loro pensieri.

Concedetemi di mettere questo in prospettiva. Il nostro quotidiano, la consapevolezza cosciente è tipicamente coinvolta con tre cose:

1) Siamo consapevoli di essere in un corpo. Il nostro cervello riceve un feedback su quanto sta accadendo all'interno del corpo e su quali stimoli stia ricevendo dal nostro ambiente, e noi descriviamo ciò che il corpo sente in termini di sensazioni fisiche.

2) Siamo consapevoli del nostro ambiente. Lo spazio intorno a noi è la nostra connessione con la realtà esterna; prestiamo attenzione a cose, oggetti, persone e luoghi che ci circondano.

3) Abbiamo un senso del tempo che passa, strutturiamo la nostra vita all'interno del concetto di tempo.

Tuttavia, quando le persone si concentrano interiormente attraverso una seria contemplazione auto-riflessiva, quando stanno mentalmente sperimentando nuove possibilità di chi potrebbero diventare, essi sono in grado di diventare così immersi in quello che stanno pensando che, a volte, la loro attenzione è completamente staccata dal loro corpo e dal loro ambiente, questi sembrano svanire o scomparire. Anche il concetto di tempo svanisce. Non che stiano pensando al tempo, ma dopo tali periodi, quando aprono gli occhi, si aspettano di scoprire che è trascorso appena un minuto o due, solo per poi accorgersi che sono passate ore. In questi momenti, non ci preoccupiamo dei problemi , né proviamo dolore. Ci dissociamo dalle sensazioni del nostro corpo e dalle associazioni a tutto ciò che è nel nostro ambiente. Possiamo ritrovarci così coinvolti nel processo creativo che ci dimentichiamo di noi stessi.

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Quando si verifica questo fenomeno, questi individui non sono consapevoli di niente, se non dei loro pensieri. In altre parole, l' unica cosa che è vera per loro è la consapevolezza di quello che stanno pensando. Quasi tutti si sono espressi in termini simili. "Vorrei andare in questo altro posto nella mia mente ", ha detto un soggetto, "dove non c'erano distrazioni , non c'era tempo, non avevo nessun corpo, non c'erano cose - niente" tranne i miei pensieri." In effetti, essi diventano un non-corpo, una non-cosa, nel non-tempo. Hanno lasciato la loro associazione presente con l'essere un qualcuno, il "tu ", o "io", e sono diventati un nessuno.

In questo stato, per quel che ho imparato, questi individui potrebbero iniziare a diventare esattamente ciò che stavano immaginando. Il cervello umano, attraverso il lobo frontale, ha la capacità di abbassare il volume, o addirittura bloccare, gli stimoli del corpo e dell'ambiente , nonché la consapevolezza del tempo. L'ultima ricerca nella tecnologia di scansione del funzionamento cerebrale ha dimostrato che quando le persone sono veramente focalizzate e concentrate, i circuiti cerebrali connessi con il tempo , lo spazio e le sensazioni / movimenti / percezioni sensoriali del corpo letteralmente si acquietano, fino quasi a spegnersi. Come esseri umani, abbiamo il privilegio di rendere i nostri pensieri più reali di ogni altra cosa, e quando lo facciamo, il cervello registra quelle impressioni nelle pieghe profonde dei suoi tessuti . Padroneggiare questa abilità è ciò che ci permette di cominciare a ricablare il nostro cervello e cambiare la nostra vita.

The Four Pillars of Healing ©2007 Encephalon, LLC

Liberamente tradotto dall'originale inglese: https://s3.amazonaws.com/dispenza/images/Articles+PDFs/TheFourPillarsofHealing_article.pdfa scopo divulgativo senza fini di lucro. S.M.89