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Ambientarsi è naturale. Ambientarsi è naturale. Guida ai boschi urbani di Reggio Emilia

Guida ai boschi urbani

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Questa guida illustra dove sono i boschi urbani, cosa li contraddistingue e come godere al meglio della loro ricchezza.

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Ambientarsi è naturale.Ambientarsi è naturale.Guida ai boschi urbani di Reggio Emilia

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Via Gorizia

Via C. TeggiViale dei Mille

Viale Isonzo

Via F.lli Manfredi

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Via Emilia all’Angelo

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DUE MAESTÀ

PRATOFONTANA

RONCOCESI

CELLA

MASSENZATICO

Via Adua

3

TorrenteCrostolo

Reggiadi Rivalta

TorrenteRodano

1

4

Via Carlo Calvi di Coenzo2

5 Via Marsilioda Padova

Mensa CIR

Aeroporto

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INDICE DEI BOSCHI

UNA RICCHEZZAPER LA CITTÀ

1.

2.

3.

4.

5.

Bosco Carlotta D’Orleans ..........................................pag. 8

Bosco Luciano Lama .................................................pag. 8

Bosco Filippo Re ........................................................pag. 9

Bosco Taiji Kase.........................................................pag. 9

Bosco Urbano Le tre Vele ..........................................pag. 10

A differenza dei parchi, i boschi urbani sono caratterizzati da una crescita spontanea della vegetazione. La loro importanza nasce dunque dal fatto che costituiscono l’habitat naturale per alcune specie animali e vegetali che difficilmente crescerebbero in contesti naturali diversi.

L’Amministrazione comunale ha individuato cinque aree della città da destinare a boschi urbani. Due di esse hanno origini antiche e già oggi assumono l’aspetto di veri e propri boschi: il bosco di San Prospero, intitolato alle tre vele dell’architetto Santiago Calatrava, e il bosco Macrobiotico. Negli altri tre la piantumazione è più recente e per questo l’aspetto di bosco ur-bano si formerà gradualmente nel corso degli anni.

Negli ultimi due anni l’Amministrazione comunale ha piantato una media di 1800 alberi: un numero che corrisponde ai nuovi nati nel nostro Comune, secondo quanto previsto da una legge nazionale (la legge Rutelli n.113 del 1992).

In questa guida vi illustriamo dove sono i boschi urbani, cosa li contraddistingue e come godere al meglio della loro ricchezza.

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“Una volta mio nonno mi ha detto: sul giornale c’è

scritto che alcuni ladri hanno nascosto un tesoro sotto

l’albero più grande. Voleva mettermi di buon umore,

perché quel giorno morivo di noia. La scuola era finita,

i miei genitori lavoravano e la mia amica era partita

per il mare. Mi ha detto che dovevamo approfittarne,

perché tutti lavoravano mentre noi avevamo il tem-

po per cercarlo. Ci siamo messi a cercare l’albero più

grande, ma per me erano tutti grandi! Il tesoro non l’ho

ancora trovato, però ricordo il sapore del gelato che il

nonno ha comprato per fare merenda”.

Chiara, 20 anni

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BOSCO LUCIANO LAMA

In piena zona industriale, sorge uno dei boschi urbani più grandi della città. Un vero e proprio polmone verde a disposizione di tutti i cittadini e anche di chi lavora nella zona e che potrà anche deci-dere di fare un piccolo picnic in pausa pranzo e mangiare sulle nu-merose panchine e tavolini all’interno del bosco. Il bosco rappre-senta un’area di benessere e ristoro con quasi 700 alberi, tutti di specie autoctona. Nella parte Est del Bosco è stata creata un’am-pia radura dove sono stati collocati 8 tavolini in legno con rispet-tive panche. La radura è contornata da querce e al centro si trova un pioppo bianco. Nella zona orientata ad ovest invece, si trova un sentiero che dal disegno può ricordare un piccolo labirinto, om-breggiato da pioppi neri e bianchi, dove sono collocate numerose panchine. Prima della realizzazione del “Bosco”, l’area era già di proprietà comunale e mantenuta a prato stabile. Visti dall’alto, gli alberi formano un fiore a quattro petali che si congiunge con una piccola spirale che va appunto a formare un piccolo labirinto.

Luciano LamaSegretario della CGIL, leader sindacale, politico. Lo storico leader sindacale e uomo politico che ha dedicato la vita all’unità del mo-vimento sindacale, scomparso il 31 marzo 1996, viene ricordato in quella che è sempre stata la principale area produttiva della città, che il nuovo bosco urbano contribuisce a bilanciare dal punto di vista ecologico. L’attività di Luciano Lama fu caratterizzata da un impegno costante per l’unità sindacale tra CGIL, CISL, UIL come condizione per incidere maggiormente sulle scelte politiche, eco-nomiche e sociali secondo una visione complessiva che aveva a cuore, insieme agli interessi dei più deboli , l’interesse generale della nazione.

BOSCOCARLOTTA D’ORLÈANS

Ubicazione e superficieRiferimento Mappa: n.1 Circoscrizione IVZona Rivalta (nei pressidella Reggia) Accessi: via Ardigò

Superficie: mq. 10.000Anno di piantumazione: 2009

Il Bosco urbano sorge in prossimità della Reggia di Rivalta, vicino al Parco delle Caprette (sentiero del Crostolo).Gli alberi sono disposti in 5 filari secondo una linea sinuosa, a ricordare il movimento di un’onda per rimarcare lo stretto legame con l’acqua e il torrente che scorre lì vicino.E’ composto da 150 piante fra le quali: querce, pioppi bianchi, pioppi neri, mirabolanti e ciliegi selvatici.Il bosco è dotato di diverse panchine e alcuni tavolini da pic-nic.La zona, vista la prossimità con la Reggia di Rivalta, è stata dedi-cata alla Duchessa Carlotta d’Orleans, la donna che creò la Reg-gia, sposa del duca Fancesco III.

Carlotta D’OrlèansCarlotta Aglae d’Orléans, la donna che creò la Reggia di Rivalta, giunse negli stati estensi nel 1720, sposa di Francesco Maria, il fu-turo duca Francesco III. Lasciò Versailles per il ducato di Modena e Reggio Emilia, dove il suo stile di vita libertino e un po’ dissoluto diede non pochi grattacapi al suocero e al marito. La bizzaria di Carlotta non escludeva di fare coesistere alla sfre-nata mondanità negli svaghi una altrettanto intensa pratica de-vozionale, con la presenza assidua a prediche quaresimali e con ritiri in convento.

Ubicazione e superficieRiferimento Mappa: n.2 Circoscrizione VIIZona Mancasale (accantoalla mensa)Accessi: via Carlo Calvi di Coenzo,via Felice Casolari

Superficie: mq. 30.000Anno di piantumazione: 2009

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BOSCO FILIPPO RE

Ubicazione e superficieRiferimento Mappa: n.3 Circoscrizione VIZona San Maurizio (Villa Curta,aeroporto) Accessi: via Montagnani Marelli

Superficie: mq. 168.000Anno di piantumazione:1996/2001- 2002

Il Bosco si inserisce in un’area già oggetto di diversi interventi dell’Amministrazione per la ricostruzione del bosco planiziale nell’area compresa tra il torrente Rodano, la ferrovia e il cam-povolo. Al fine di favorire l’armonico sviluppo di ogni specie, sono state messi a dimora, oltre a erbe spontanee, più di 10.000 alberi e arbusti (acero campeste, carpino bianco, ciliegio selva-tico, farnia, pioppo cipressino, pioppo nero). Una vera e propria fonte di vita per la città, sopratutto in un’area ad alto rischio ambientale come quella in cui si trova Reggio Emilia.Il Bosco Filippo Re è stato ideato in collaborazione con l’asso-ciazione “Un Punto Macrobiotico” di Reggio Emilia.

Filippo ReGrande agronomo e botanico reggiano, insegnò agraria presso il liceo cittadino e ottenne una cattedra presso l’Università di Bologna. Le sue opere sono le più lette in Italia nel corso dell’Ot-tocento. Raccolse un erbario con 7835 diversi esemplari che oggi è conservato presso i Musei Civici di Reggio Emilia.

BOSCO TAIJI KASE

Ubicazione e superficieRiferimento Mappa: n.4 Circoscrizione VIIZona Mancasale (al confine conil Comune di Bagnolo in Piano) Accessi: via Enzo Ferrari

Superficie: mq. 10.000Anno di piantumazione: 2009

Un “cuore” verde dentro alla zona industriale.Anche questo bosco sorge infatti a Mancasale e visti dall’alto gli alberi formano un cuore all’interno del quale sono stati collocati 4 tavoli e relative panche per pic-nic.Le specie prevalenti sono querce, pioppi bianchi e neri.

Taiji KaseIl Bosco Urbano intitolato a Taiji Kase, “guerriero della pace”, ha l’obiettivo di diffondere nuove “foreste” all’ombra protettiva delle quali gli uomini possano trovare una pacifica convivenza, proprio come gli alberi in un bosco trovano armonia anche nella diversità delle specie. Taji Kase fu indubbiamente uno dei maestri più preparati e più conosciuti nell’ambito del karate. La caratteristica principale del suo insegnamento è stata quella di distaccare completamente la pratica sportiva dal Karate-do che diventa una via per acquisi-re autocontrollo e per rinunciare alla violenza.

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BOSCO URBANOLE TRE VELE

Ubicazione e superficieRiferimento Mappa: n.6 Circoscrizione VIIIZona San Prospero Strinati Accessi: via Marsilio da Padova

Superficie: mq. 268.000Anno di piantumazione: 2003/2004

Il Bosco Urbano di San Prospero è nato dall’idea di ricreare il bo-sco planiziale, ossia la boscaglia, oggi scomparsa, tipica della pianura e costituita da piante amanti dell’umidità e in grado di tollerare anche saltuarie inondazioni. Pertanto sono state mes-se a dimora un gran numero di giovani piante, siepi e cespugli in competizione tra loro, così come avviene naturalmente nella formazione di un bosco. Il bosco vuole raccontare la nostra sto-ria e la complessità della natura, inserendo elementi di sponta-neità in un’area soggetta a forti trasformazioni. Grazie all’attività dell’Associazione “Gli amici del Bosco Urba-no” è possibile effettuare visite guidate, attività sportive e ricre-ative. L’Associazione ha inoltre proposto il nome “Le tre Vele” dal bosco infatti si possono ammirare i Ponti di Calatrava, a sim-boleggiare l’unione fra natura e grandi opere di architettura

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Si ringraziano tutti i cittadini che si sono resi disponibili a raccontare la loro storia e a concedere la propria immagine.

Concept, progetto grafico, raccolta e redazione delle storie: HIC ADV.

Reportage fotografico nei parchi di Reggio Emilia: Ivano Di Maria.

Testi a cura dei Servizi Politiche per la sostenibilità ambientale e Verde pubblico. Progetto di comunicazione a cura del Servizio Comunicazione relazioni esterne e marketing del Comune di Reggio Emilia.

Stampato su carta ecologica.

Giugno 2009

www.comune.re.it/ambientarsinaturale

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I boschi urbani sono polmoni per le nostre città e ci aiutano a combattere l’effetto serra. Sono luoghi che mantengono quel certo non so che di selvaggio anche se si trovano all’interno del perimetro urbano delle nostre città. Offrono l’opportunità di entrare in contatto con quella che era la fauna tipica della no-stra zona, valorizzando la biodiversità: passeggiando in questi spazi, oltre a godersi l’ombra e il refrigerio di un vero e proprio bosco in città, si possono incontrare tante specie animali, come fagiani, ricci, talpe, picchi, pettirossi e cinciallegre.