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1 Guida alla scelta Corsi di Laurea Magistrale a.a. 2010-2011 Giovedì 29 aprile 2010 LUISS Guido Carli - Aula Polivalente - ore 11.00-13.00 PROGRAMMA Saluto del Preside Presentazione dei Coordinatori dei Corsi di Laurea e dei Docenti I tutor parteciperanno all’incontro e saranno a disposizione per consigli e chiarimenti. INSEGNAMENTI A SCELTA Istituzioni e storia dei paesi islamici in Africa e in Asia Bruna Soravia Istituzioni e storia delle Americhe Gregory Alegi / Luigi Guarnieri Principi e tecniche del peacekeeping Andreas De Guttry Statistica applicata per le scienze sociali Giuseppe Espa Studi strategici Lucio Caracciolo Tecniche del negoziato internazionale Miodrag Lekic Teoria e tecniche del lobbying Pier Luigi Petrillo Diritto del lavoro italiano e comunitario Edoardo Ales Diritto sanitario Donatella Morana / Vincenzo Antonelli Tecniche e procedure finanziarie delle istituzioni pubbliche Guido Rivosecchi Semiologia del cinema e degli audiovisivi Dario Edoardo Viganò Semiotica della moda Paolo Peverini Teoria e tecniche delle imprese editoriali Luisa Capelli

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Guida alla scelta

Corsi di Laurea Magistrale a.a. 2010-2011

Giovedì 29 aprile 2010

LUISS Guido Carli - Aula Polivalente - ore 11.00-13.00

PROGRAMMA

Saluto del Preside

Presentazione dei Coordinatori dei Corsi di Laurea e dei Docenti

I tutor parteciperanno all’incontro e saranno a disposizione per consigli e chiarimenti.

INSEGNAMENTI A SCELTA

Istituzioni e storia dei paesi islamici in Africa e in Asia Bruna Soravia

Istituzioni e storia delle Americhe Gregory Alegi / Luigi Guarnieri

Principi e tecniche del peacekeeping Andreas De Guttry

Statistica applicata per le scienze sociali Giuseppe Espa

Studi strategici Lucio Caracciolo

Tecniche del negoziato internazionale Miodrag Lekic

Teoria e tecniche del lobbying Pier Luigi Petrillo

Diritto del lavoro italiano e comunitario Edoardo Ales

Diritto sanitario Donatella Morana / Vincenzo Antonelli

Tecniche e procedure finanziarie delle istituzioni

pubbliche Guido Rivosecchi

Semiologia del cinema e degli audiovisivi Dario Edoardo Viganò

Semiotica della moda Paolo Peverini

Teoria e tecniche delle imprese editoriali Luisa Capelli

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LABORATORI

Laboratorio di analisi delle dinamiche

economico-politico-istituzionali della

globalizzazione

Relazioni internazionali Corso A: Silvio Fagiolo

Corso B: Miodrag Lekic

Laboratorio di giornalismo politico ed

economico

Scienze di governo e

della comunicazione

pubblica - curriculum

Comunicazione

istituzionale e politica

Aldo Fontanarosa

Laboratorio sulle tecniche di redazione

degli atti normativi e amministrativi

Scienze di governo e

della comunicazione

pubblica

curriculum Istituzioni

politiche e

amministrative

Marco Cerase

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Istituzioni e storia dei paesi islamici in Africa e in Asia Prof. Bruna Soravia

1. Disciplina Istituzioni e storia dei paesi islamici in Africa e in Asia 2. Settore scientifico disciplinare (SSD) SPS/14 3. Semestre e periodo svolgimento del corso I semestre (27 settembre 2010 – 18 dicembre 2010) 4. E-mail da pubblicare sul sito [email protected] 5. Numero totale di crediti 6

6. Contenuti del corso

Il corso sarà articolato in tre sezioni: una parte introduttiva sui fondamenti dottrinali dell’islam; una parte generale, sulla costruzione statale nei paesi di religione islamica in Asia e in Africa, sui conflitti religiosi e sulla formazione delle ideologie laiche nazionali, sullo sfondo della decolonizzazione e delle grandi crisi della storia mondiale del XX e XXI secolo; una parte monografica, su aspetti della storia della Libia e della Turchia contemporanee.

7. Testi di riferimento

Per la parte introduttiva: Sabrina Mervin, L’islam. Fondamenti e dottrine, B. Mondadori, Milano 2001 e altre edd. (capp. scelti). Per la parte generale saranno disponibili dispense e materiali online sul sito della cattedra, dopo l’inizio del corso. Per la parte monografica: H. Bozarslan, La Turchia contemporanea, Il Mulino, Bologna 2006; D. Vandewalle, Storia della Libia contemporanea, Salerno ed., Roma 2007.

8. Obiettivi formativi

Obiettivo del corso è la conoscenza delle generalità dottrinali dell’islam e dei principali lineamenti e problemi della storia dei paesi islamici nell’età contemporanea. Particolare attenzione sarà posta ai processi di formazione statale, all’elaborazione delle ideologie nazionali e all’influenza del fattore religioso, attraverso il caso dei due paesi presi in considerazione.

9. Metodi didattici

La parte introduttiva e quella generale saranno svolte dalla docente. Per la parte monografica, si prevede la partecipazione degli iscritti al corso con presentazione di paper, entro i limiti permessi dal numero dei frequentanti. E’ prevista inoltre la proiezione di documentari storici attinenti ai temi trattati, e l’incontro con specialisti dell’area.

10. Modalità di verifica dell'apprendimento

L’esame del corso, per i frequentanti, consiste di una prova scritta che esonera dalla parte introduttiva; di una prova orale sulla parte generale e su quella monografica - con eventuale esonero parziale di quest’ultima per quanti avranno svolto presentazioni durante il corso. La frequenza è raccomandata e sarà rilevata durante le lezioni (è frequentante chi abbia seguito almeno 36 h. di lezione).

11. Criteri per l’assegnazione dell’Elaborato finale

Frequenza del corso e voto di esame. Conoscenza di almeno due lingue straniere. Disponibilità a svolgere parte della tesi all’estero.

12. Prerequisiti E’ preferibile la conoscenza di almeno una lingua straniera, a scelta fra inglese e francese. Conoscenza e capacità di comprensione: Il corso prevede di fornire agli studenti le conoscenze fondamentali relative alla storia del Medio Oriente moderno, integrandole con la conoscenza dei lineamenti della storia dell’ islam e delle sue dottrine. Si prevede che, alla fine del corso, gli studenti saranno in grado di comprendere la genesi di alcuni dei complessi fenomeni storico-politici dell’area, e di metterli in rapporto con la tradizione culturale alla quale essi si richiamano. Conoscenze applicate e capacità di comprensione: Gli studenti saranno guidati all’analisi e all’esposizione dei temi del corso, nei dibattiti e nelle presentazioni, in modo da orientarne e rafforzarne la capacità d’ indagine e di discussione. La materia del corso è, nei limiti della sua strutturazione, propedeutica a una conoscenza più approfondita dei problemi dell’area.

13. Risultati di apprendimento previsti

dall’insegnamento della disciplina:

Autonomia di giudizio: Il corso mira a fornire le principali competenze di carattere storiografico e metodologico, necessarie per orientarsi criticamente negli studi sulla storia dei paesi islamici contemporanei

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Comunicazione: La capacità di esporre, oralmente e per iscritto, i risultati dello studio individuale e di gruppo, sarà particolarmente incoraggiata e messa alla prova durante il corso. Capacità di apprendere: la capacità di apprendere sarà valutata, durante il corso, attraverso gli interventi nella discussione e attraverso la prova scritta.

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Istituzioni e storia delle Americhe proff. Gregory Alegi - Luigi Guarnieri

1. Disciplina Istituzioni e storia delle Americhe 2. Settore scientifico disciplinare (SSD) SPS/05 3. Semestre e periodo svolgimento del corso I semestre (27 settembre 2010 – 18 dicembre 2010) 4. E-mail da pubblicare sul sito [email protected] 5. Numero totale di crediti 6

6. Contenuti del corso

Il corso si articola in due moduli, che affrontano rispettivamente l’America del Nord e l’America Latina. Il modulo America del Nord copre, con diversi livelli di approfondimento, l’intero arco della storia degli Stati Uniti, dalla colonizzazione del Nord America alla fine del 20° se colo, analizzando – anche attraverso profili culturali, economici, sociali - il passaggio degli USA da aggregazione di piccole colonie a superpotenza. Facendo questo saranno esaminati il modello federale, il ruolo del presidente, il “balance of power”, il sistema elettorale ed altri aspetti caratterizzanti. Il modulo America latina s’incentra, partendo dall’analisi delle principali caratteristiche storiche, politiche, economiche dell’aera in oggetto, sullo sviluppo delle relazioni tra paesi latinoamericani e di questi con gli Stati Uniti e con l’Europa. Il corso offre le chiavi di lettura più aggiornate per la comprensione della realtà storica e attuale dell’America latina e indica le fonti e le risorse per lo studio.

7. Testi di riferimento

Sull’America del Nord Parte generale: Maldwyn A. Jones, Storia degli Stati Uniti, Milano, Bompiani (sono accettate tutte le edizioni). Gli studenti possono utilizzare anche altri manuali che coprano con analoga completezza l’arco temporale del corso. Parte istituzionale: Luca Stroppiana, Si governano così: Stati Uniti, Bologna, Il Mulino, 2006. In alternativa: Massimo Teodori, Storia degli Stati Uniti e il sistema politico americano, Roma, Newton Compton, 2005. Sull’America Latina: Parte generale: Williamson, E., The Penguin history of Latin America, London, Penguin Books, 2009. In alternativa: Carmagnani, M., L’altro Occidente. L’America latina dall’invasione europea al nuovo millennio, Torino, Einaudi, 2003. Parte monografica: Guarnieri Calò Carducci, L., La questione indigena in Perù, Roma, Bulzoni, 2010 Durante il corso potranno essere distribuiti ulteriori materiali o consigliate letture specifiche.

8. Obiettivi formativi

Il corso ha l’obbiettivo di fornire gli elementi fondamentali per la comprensione del modello federale americano e la storia statunitense, e così come della storia dell’America latina. Elementi in relazione tra loro, sotto il profilo interno e continentale, nonché in connessione con la storia europea e delle relazioni internazionali, fornendo altresì gli strumenti per proseguire nell’approfondimento di singoli temi. Obbiettivo ulteriore sarà l’indicazione delle diverse chiavi di lettura dei principali momenti storici.

9. Metodi didattici

(modulo America del nord) Nel corso delle lezioni frontali – che potranno svolgersi in parte in lingua inglese - la lettura della costituzione e dei suoi emendamenti servirà da guida diacronica e filo conduttore attraverso gli eventi, mostrandone le origini storiche e la sua evoluzione e/o ridefinizione sotto la spinta degli eventi e dell’applicazione concreta. (modulo America latina) Didattica convenzionale. E’ previsto l’uso di strumenti didattici in altre lingue, così come esercitazioni con documenti e supporti audiovisivi su un caso di studio.

10. Modalità di verifica dell'apprendimento Esame orale con eventuali prove intermedie scritte.

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11. Criteri per l’assegnazione dell’Elaborato finale

Oltre ad una adeguata votazione nell’esame ed all’evidenza di un concreto interesse della materia – ad esempio tramite la frequenza assidua delle lezioni – sono richieste la padronanza della lingua inglese ad un livello adeguato alle letture scientifiche e/o alla consultazione di documenti primari/archivistici. È importante la capacità di sviluppare in autonomia la ricerca oltre le indicazioni preliminari del docente, di svolgere il tema con taglio storico, di reperire adeguate fonti tradizionali ed elettroniche. Per l’America latina necessaria la conoscenza di spagnolo (o portoghese) e inglese.

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Statistica applicata per le scienze sociali Prof. Giuseppe Espa

1. Disciplina Statistica applicata per le scienze sociali 2. Settore scientifico disciplinare (SSD) SECS-S/01 3. Semestre e periodo svolgimento del corso I semestre (27 settembre 2010 – 18 dicembre 2010) 4. Numero totale di crediti 6

5. Contenuti del corso

Introduzione: i metodi statistici e la loro applicazione in ambito sociale. Definizioni preliminari e richiami di inferenza statistica: stime puntuali ed intervallari; test di significatività. Confronti tra due gruppi: dati qualitativi (confronto tra due proporzioni), dati quantitativi (confronto tra due medie). Confronto per campioni dipendenti. L’analisi dell’associazione tra variabili qualitative: tabelle di contingenza, test chi-quadro, misure di associazione, associazioni tra variabili ordinabili. Regressione lineare e correlazione con particolare riferimento agli aspetti inferenziali, alle assunzioni del modello ed alla violazione delle stesse. Modelli per variabili dipendenti qualitative: la regressione logistica semplice e multipla. Inferenza per i modelli di regressione logistica.

6. Testi di riferimento

Alan Agresti, Barbara Finlay (2009) Statistica per le scienze sociali, Prentice Hall, Milano. Giuseppe Espa, Rocco Micciolo (2008) Problemi ed esperimenti di statistica con R, Apogeo, Milano.

7. Obiettivi formativi

Il corso intende avvicinare gli studenti ad alcuni metodi statistici che consentono lo studio e la modellazione dell’associazione tra variabili qualitative e quantitative con un approccio che enfatizza i concetti e le applicazioni in ambito sociale. Avendo come obiettivo principale una buona pratica della Statistica, si privilegerà l’uso e l’interpretazione del metodo alle dimostrazioni teoriche ed agli aspetti matematici. Un ruolo importante nell’ambito del corso sarà quindi giocato dal trattamento dei cosiddetti dati reali. Il software utilizzato nel corso per svolgere tali analisi è il linguaggio R. Si tratta di un potente strumento open source ampiamente diffuso nel mondo accademico e di crescente utilizzo anche in ambito professionale.

8. Metodi didattici

Lezioni frontali con l’ausilio di lucidi proiettati con il computer. Visto l’obiettivo fondamentalmente applicativo che il corso si prefigge, ogni argomento affrontato prevede cicli di lezioni applicative in cui saranno analizzati alcuni casi concreti di studio con l’ausilio del calcolatore.

9. Modalità di verifica dell'apprendimento

L’esame consiste in una prova scritta obbligatoria per tutti ed una orale. Nella prova scritta saranno proposti quesiti ed esercizi pratici volti a verificare la preparazione degli studenti su tutti gli argomenti trattati nel corso. Verrà inoltre assegnato a ciascun frequentante un set di dati reali da analizzare con il software R. Il report relativo a tale analisi costituirà elemento integrativo del voto finale

10. Criteri per l’assegnazione dell’Elaborato finale Nessuno

11. Prerequisiti Conoscenze tipiche di un corso base di Statistica: elementi di statistica descrittiva, calcolo delle probabilità e inferenza statistica.

12. Risultati di apprendimento previsti

dall’insegnamento della disciplina:

Conoscenza e capacità di comprensione: Acquisizione di una formazione in ambito statistico che consenta allo studente di essere al passo con i recenti sviluppi che hanno interessato le scienze sociali. Negli ultimi anni, infatti, si è assistito ad un crescente impiego delle metodologie statistiche in tutti gli ambiti di tali scienze. Le ragioni di questo incremento sono numerose. Molte ricerche sociali hanno assunto una spiccata

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connotazione quantitativa e sempre più spesso gli argomenti vengono affrontati partendo dall’analisi dei dati empirici. La crescita di Internet ha inoltre reso disponibili informazioni quantitative immediatamente utilizzabili. La formazione che si vuole fornire in questo corso è dunque orientata a consentire di interpretare, analizzare e modellare i fenomeni sociali in modo autonomo e coerente rafforzando la sensibilità del dato statistico e la capacità di sapersi muovere agevolmente nel surplus informativo che caratterizza gli anni che stiamo vivendo. Conoscenze applicate e capacità di comprensione: Attualmente coloro che si occupano di scienze sociali nella pubblica amministrazione e nelle organizzazioni economiche si trovano ad operare in contesti applicativi che fanno largo uso del metodo statistico. I profili occupazionali per esperti in scienze sociali prevedono la conoscenza dei metodi statistici come competenza fondamentale. Applicare i metodi statistici o essere in condizione di saper leggere ed interpretare report contenenti informazioni statistiche è importante anche per chi non farà mai questo nella sua carriera lavorativa. Quotidianamente, infatti, ciascuno di noi è di fronte ad un imponente flusso di informazioni quantitative. Conoscere e saper applicare i metodi proposti in questo corso aiuta a dare significato a tali informazioni e a meglio comprendere ed interpretare i fenomeni di nostro interesse. Per ampliare le conoscenze applicate di coloro che frequenteranno questo corso, è obiettivo del docente dotare gli studenti di competenze avanzate nell’uso del software R, la cui popolarità è in rapida crescita. La possibilità di disporre, a costo zero, di un ambiente statistico molto sofisticato fa sì che sempre più spesso R sia installato nei laboratori delle Università italiane, dove viene impiegato per svolgere attività didattica (e non solo) di elevata qualità consentendo al contempo agli studenti di poter lavorare a casa propria con una licenza personale e ufficiale del software (qualsiasi sia il computer di cui dispongono). Autonomia di giudizio: Acquisizione di strumenti metodologici e operativi utili per l’analisi, la modellazione e la lettura critica di informazioni quantitative relative ai fenomeni sociali. In particolare, il corso si prefigge l’obiettivo di dotare lo studente di capacità di scelta che lo guidino nella selezione dei dati e delle tecniche più idonee a dare risposta ai numerosi quesiti che emergono nelle ricerche applicate. Comunicazione: Il corso vuole dotare lo studente di abilità comunicative relative alla gestione delle informazioni quantitative: sintetizzare strutture complesse di dati, analizzarle e modellarle nonché presentare i risultati di tali analisi in forma leggibile ed interpretabile per un utente terzo.

Capacità di apprendere: Il corso utilizza prevalentemente una didattica frontale integrata da un intenso uso del calcolatore con cui verranno eseguite analisi di data set reali. L’azione congiunta di tali modalità didattiche fornirà allo studente le abilità necessarie per raccogliere le informazioni quantitative e per elaborarle attraverso appropriati metodi statistici. Un moderno esperto di scienze sociali che si occupi, solo per fare alcuni esempi, dei fattori che influenzano le opinioni politiche, delle scelte degli individui in materia di sanità o previdenza, di valutazioni di performance o dell’effetto incentivi, di diseguaglianze (anche di genere o di generazione) e di mobilità sociale, di cambiamenti sociali, della transizione dalla scuola al lavoro e di disoccupazione, ha necessità, invariabilmente, di applicare i metodi statistici oppure, quantomeno, di essere in condizione di saper leggere ed interpretare report e output contenti informazioni statistiche. Questa è, in estrema sintesi, la direttrice lungo la quale si muove l’offerta formativa di questo corso.

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Studi strategici Prof. Lucio Caracciolo

1. Disciplina Studi strategici 2. Settore scientifico disciplinare (SSD) SPS/04 3. Anno di corso II anno 4. Semestre e periodo svolgimento del corso I semestre (27 settembre 2010 – 18 dicembre 2010) 5. Numero totale di crediti 6

6. Contenuti del corso

Analisi delle strategie geopolitiche dei principali attori internazionali, con particolare riferimento agli Stati Uniti e al loro rapporto con la Cina, valutandone l’impatto su noi italiani ed europei. Si approfondiranno in particolare le radici storiche di tali strategie e le loro conseguenze nei campi dell’intelligence e dei media

7. Testi di riferimento

Anatol Lieven and John Hulsman – Ethical realism. A vision for America’s role in the world, Vintage Books, New York 2007; John C. Hulsman and A. Wess Mitchell, The Godfather Doctrine. A Foreign Policy Parable, Princeton University Press, Princeton 2009. Un volume di Limes, rivista italiana di geopolitica, che sarà indicato dal docente a inizio corso. Altre informazioni bibliografiche saranno fornite a inizio corso. E’ importante per meglio seguire il corso disporre di un buon atlante geografico mondiale.

8. Obiettivi formativi

Costruire una capacità di analisi critica delle strategie degli attori geopolitici sulla scala globale e su quelle regionali. Acquisire quindi gli strumenti per entrare nella mentalità e nel modus operandi dei decisori, anche attraverso esercizi di simulazione strategica

9. Metodi didattici Lezioni introduttive generali, poi seminari specifici, anche con testimonianze esterne ed esercitazioni

10. Modalità di verifica dell'apprendimento Esami orali

11. Criteri per l’assegnazione dell’Elaborato finale

Superamento dell’esame di Studi strategici con voto non inferiore a 28. Buona conoscenza della lingua inglese e possibilmente anche di un’altra lingua straniera

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Tecniche del negoziato internazionale Prof. Miodrag Lekic

1. Disciplina Tecniche del negoziato internazionale 2. Settore scientifico disciplinare (SSD) SPS/04 3. Semestre e periodo svolgimento del corso I semestre (27 settembre 2010 – 18 dicembre 2010) 4. E-mail da pubblicare sul sito [email protected] 5. Numero totale di crediti 6

6. Contenuti del corso

a) Dimensione negoziale in diplomazia. Trattati bilaterali e multilaterali. Aspetti politici e tecnici La dialettica fra interessi, rapporti di forza e regole nel negoziato internazionale. Realpolitik e legalità - Alla ricerca della compatibilità. Negoziati ufficiali e paralleli. "Negoziare" soluzioni imposte. Rinvio della soluzione in attesa di mutamenti nei rapporti di forza. Il ruolo dei mediatori internazionali nei negoziati per la soluzione dei conflitti interni. (La sfida dell’imparzialità). I negoziati all’epoca della diplomazia moderna.I negoziati delle conferenze internazionali: le conferenze di Westfalia; il Congresso di Vienna; la conferenza di Versailles; Tre approcci nei negoziati tra alleati (Roosevelt, Stalin,Churchill). La Guerra fredda - La forza negoziale Il trattato di pace del 1947 (Il testo del trattato di pace con l’Italia) I diritti umani come strumento di negoziazione – Il caso del Sud Africa. La crisi degli ostaggi americani – Teheran 1979. Negoziazioni e ripercussioni. Gli accordi di pace – nel conflitto arabo israeliano Le dissoluzioni della Jugoslavia e dalla Unione Sovietica – Gli accordi di pace Conflitti congelati La Bosnia - Gli accordi di Dayton Le diverse fasi della costruzione europea. I negoziati per l'allargamento. L’ Unione Europea e i Balcani Occidentali. Patto di Stabilità e il Processo di Stabilizzazione e Associazione Il nuovo Trattato europeo. I negoziati per la riforma dell’ONU. b) Caratteristiche della tecnica negoziale. La comunicazione nelle trattative. La fase pre-negoziale: proposte, preparativi e logistica. Formulazione della proposta per l’apertura delle trattative. Tecnica e tattica negoziale. Tempi del negoziato. L’applicazione degli accordi: tecniche di monitoraggio. La Convenzione di Vienna sul diritto dei trattati (1969).

7. Testi di riferimento

- Henry Kissinger, L’arte della diplomazia, Sperling & Kupfer. Harold Nicholson, Storia della diplomazia, Corbaccio. - Grammenos Mastrojeni, Il negoziato e la conclusione degli accordi internazionali, Cedam.

Documenti diplomatici che verranno distribuiti durante il corso. (Eventuali modifiche verranno comunicate prima dell’inizio delle lezioni).

8. Obiettivi formativi

Il corso si propone di fornire agli studenti una conoscenza approfondita della tecnica del negoziato internazionale, sia su base bilaterale che multilaterale, attraverso un’adeguata serie di esempi. Sarà messa in luce la costante dialettica tra aspetti politici e tecnici nella conduzione dei negoziati, analizzando gli elementi fondamentali- interessi, rapporti di forza, regole del diritto internazionale.

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9. Metodi didattici Il Corso prevede la lettura di stralci dei più importanti trattati internazionali a partire dagli inizi del Novecento.

10. Modalità di verifica dell'apprendimento La preparazione sarà verificata essenzialmente alla fine del corso mediante esame orale.

11. Criteri per l’assegnazione dell’Elaborato finale

Per ottenere l’assegnazione della tesi lo studente dovrà aver seguito il corso di Tecnica dei negoziati ed essere in grado di utilizzare un’ampia bibliografia in lingua straniera.

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Teoria e tecniche del lobbying Prof. Pier Luigi Petrillo

1. Disciplina Teoria e tecniche del lobbying 2. Settore scientifico disciplinare (SSD) SPS/04 3. Semestre e periodo svolgimento del corso I semestre (27 settembre 2010 – 18 dicembre 2010) 4. E-mail da pubblicare sul sito [email protected] 5. Numero totale di crediti 6

6. Contenuti del corso

Gruppi di pressione e decisori pubblici: tre modell i di regolamentazione a confronto Definizione di lobby da un punto di vista giuridico – Chi sono i “decisori pubblici”? – Lobby e partiti politici – Democrazie industriali e lobby – Norme verso l’interno e norme verso l’esterno La regolamentazione-trasparenza: dall’antica Albion e al Canada moderno Gran Bretagna (sistema partitico e gruppi di pressione – codice di deontologia, registro degli interessi – trasparenza del processo decisionale) – Canada (dal modellino britannico a quello statunitense: la terza via del federalismo e i gruppi di pressione) Thank you for smoking ovvero la regolamentazione-partecipazione negli Stati Uniti d’America La Costituzione statunitense, il Primo Emendamento e il diritto costituzionale a fare lobbying – Gli strumenti giuridici del lobbying: il finanziamento dei partiti e i PACs – Codici di deontologia, leggi sul Congresso, leggi sulle Lobby e Corte Suprema – Le hearings – Il caso Abramoof, le lobby e il cinema statunitense Mr Smith goes to Bruxelles: la regolamentazione-partecipazione tra Parlamento e Commissione europea Partiti europei e gruppi di pressione – Trattato di Lisbona, comunicazioni della Commissione e Iniziative sulla Trasparenze: una forma di governo “a lobby necessarie” – Il registro degli interessi – Le riforme del 2008: verso una direttiva quadro sui gruppi di pressione? La regolamentazione strisciante: il caso italiano Le regole e le prassi in Italia – Analisi dell’Impatto della Regolazione (AIR) e Audizioni parlamentari – L’accesso in Parlamento – L’accesso al Consiglio dei Ministri – Le lobby istituzionali: i gabinetti dei Ministri, il pre-consiglio dei Ministri e gli “osservatori sulla regolazione” – Le norme che ci sono: la Regione Toscana (e l’imitazione molisana) Al termine delle lezioni teoriche saranno analizzati numerosi case studies al fine di acquisire le tecniche più effica ci di lobbying . Tra questi casi si evidenziano i seguenti: Case study: Lobby, Ambiente e Parlamento Europeo Il caso delle direttive Pesticidi, Rifiuti, Raee – Il caso del programma 20-20-20 sulle energie alternative Case study: Lobby, Finanziarie, Milleproroghe e Parlamento Italiano Analisi delle ultime due leggi finanziarie, degli ultimi decreti legge anti crisi e degli ultimi decreti legge milleproroghe: alla ricerca dei gruppi di pressione e delle tecniche di lobbying utilizzate.

7. Testi di riferimento P.L. Petrillo, Democrazie sotto pressione. Parlamenti e gruppi di pressione nel diritto pubblico comparato, Giappichelli 2010

8. Obiettivi formativi

L’obiettivo principale del corso è quello di far comprendere i meccanismi concreti (spesso oscuri) con cui i portatori di interessi particolari (c.d. lobbisti) riescono ad orientare il decisore pubblico (parlamentari, membri del governo, alti dirigenti e funzionari pubblici).

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9. Metodi didattici

Gli studenti verranno coinvolti in esercitazione di gruppo basate su casi concreti e simulazioni; prepareranno paper di discussione per esporli in aula; discuteranno con il docente e tra di loro su topics di attualità.

10. Modalità di verifica dell'apprendimento La valutazione conclusiva, sulla base di un esame orale, terrà conto del lavoro svolto in aula e nei singoli gruppi di ricerca.

11. Criteri per l’assegnazione dell’Elaborato finale

Attenzione all’attualità, volontà di conoscere approfonditamente i meccanismi di funzionamento dei processi decisionali, predisposizione alla dialettica e alla negoziazione.

12. Tipologia dell’attività formativa

Lezioni frontali, analisi di casi, simulazioni in aula. Saranno organizzate anche testimonianze di direttori degli uffici lobbying di grandi aziende italiane ed internazionali nonché missioni di studio presso centri decisionali pubblici. Conoscenza e capacità di comprensione: formazione interdisciplinare che consenta di padroneggiare le teorie e le tecniche del lobbying, comprendendo i meccanismi concreti e le modalità con cui si influenzano e si orientano i decisori pubblici verso determinati interessi particolari. Conoscenze applicate e capacità di comprensione: capacità di elaborare position paper (fondamentali per esercitare la professione di lobbista) e di discutere in aula i topic più importanti, recependo i meccanismi alla base del lobbying; contestualizzazione delle tematiche trattate, adattandole alla realtà politico-istituzionale. Autonomia di giudizio: acquisizione degli strumenti utili per la realizzazione di una efficace azione di lobby e per l’interpretazione delle sue conseguenze sulla legislazione, sull’economia e sulla società. Comunicazione: padronanza del linguaggio e delle tecniche del lobbying, anche attraverso simulazioni ed esempi pratici, riuscendo ad acquisire gli elementi delle tecniche di persuasione tipiche e comprendendo il modo in cui la comunicazione istituzionale influenza e dirige i decisori pubblici.

13. Risultati di apprendimento previsti

dall’insegnamento della disciplina:

Capacità di apprendere: introduzione a una modalità di studio pragmatica e proiettata alla realtà ed ai meccanismi su cui si basa la rappresentanza pubblica e la sua relazione con gli interessi dei gruppi di pressione. Approfondimento sulle dinamiche che influenzano i decisori pubblici mediante la scomposizione delle varie fasi in cui si articola la “decisone pubblica”.

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Diritto del lavoro italiano e comunitario Prof. Edoardo Ales

1. Disciplina Diritto del lavoro italiano e comunitario 2. Settore scientifico disciplinare (SSD) IUS/07 3. Semestre e periodo svolgimento del corso I semestre (27 settembre 2010 – 18 dicembre 2010) 4. Numero totale di crediti 6

5. Contenuti del corso

Introduzione al diritto del lavoro. Il lavoro nella Costituzione italiana. Il lavoro nelle pubbliche amministrazioni. La dimensione sociale comunitaria. Le tipologie di lavoro nell’esperienza giuridica italiana e comunitaria. I poteri datoriali. Le tipologie contrattuali nel lavoro subordinato: tempo determinato, tempo parziale, somministrazione. Igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro. Divieti di discriminazione. Orario di lavoro. Coinvolgimento dei lavoratori nelle vicende dell’impresa. Trasferimento d’azienda. Licenziamenti collettivi.

6. Testi di riferimento

M. Roccella, Manuale di diritto del lavoro, Giappichelli, Torino, ultima ed.; E. Ales, Le prerogative datoriali delle pubbliche amministrazioni e il loro doveroso esercizio, in L. Zoppoli ( a cura di), Ideologia e tecnica nella riforma del lavoro pubblico, Editoriale Scientifica, Napoli, 2009, pp. 109 – 126; E. Ales, Informazione e consultazione nell’impresa: diritto dei lavoratori o dovere del datore di lavoro? Un’analisi comparata, in Rivista Italiana di Diritto del Lavoro, 2009, n. 2, pp. 221 – 244.

7. Obiettivi formativi Fornire una conoscenza approfondita della materia nella dimensione nazionale e comunitaria.

8. Metodi didattici Lezioni frontali e workshop 9. Modalità di verifica dell'apprendimento Esame orale 10. Criteri per l’assegnazione dell’Elaborato

finale Aver frequentato il corso e aver sostenuto la prova finale.

Conoscenza e capacità di comprensione: approfondite Conoscenze applicate e capacità di comprensione: approfondite laddove previste Autonomia di giudizio: sviluppata Comunicazione: sviluppata

11. Risultati di apprendimento previsti

dall’insegnamento della disciplina: Capacità di apprendere: sviluppata

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Diritto sanitario Proff. Donatella Morana – Vincenzo Antonelli

1. Disciplina Diritto sanitario 2. Settore scientifico disciplinare (SSD) IUS/10 3. Semestre e periodo svolgimento del corso I semestre (27 settembre 2010 – 18 dicembre 2010) 4. E-mail da pubblicare sul sito [email protected]; [email protected]; 5. Numero totale di crediti 6

6. Contenuti del corso

Sanità e tutela della salute: evoluzione storica Profili costituzionali della tutela della salute Il diritto alla salute come diritto di libertà e come diritto a prestazioni. Il riparto delle competenze legislative ed amministrative e le forme di raccordo tra Stato ed enti territoriali La determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni in ambito sanitario: profili sostanziali e procedimentali. I modelli sanitari regionali Le amministrazioni del servizio sanitario nazionale Le prestazioni assistenziali L’intervento del privato nell’erogazione delle prestazioni sanitarie Le forme di tutela e il sistema delle responsabilità

7. Testi di riferimento

Oltre ad alcune letture integrative su specifici argomenti che saranno indicati dai docenti all’inizio del Corso, si farà riferimento limitatamente alle parti trattate nel Corso a

D. Morana, La salute nella Costituzione italiana. Profili sistematici, Giuffrè, 2002

G. Cilione, Diritto Sanitario, Maggioli, Rimini, 2005

8. Obiettivi formativi

L’obiettivo del corso è quello di far acquisire agli studenti una conoscenza di base della normativa in materia sanitaria, con particolare riguardo ai profili costituzionali ed amministrativi della tutela della salute, nonché di approfondire alcune tematiche di maggiore attualità in relazione agli ambiti dello sport, del turismo e delle relazioni internazionali.

9. Metodi didattici Lezioni frontali, integrate con esercitazioni ed interventi di esperti del settore.

10. Modalità di verifica dell'apprendimento Valutazione collegiale dell’apprendimento, qualitativo e quantitativo, degli argomenti costituenti il fondamento della disciplina e dei temi oggetto delle lezioni e delle altre attività didattiche.

11. Criteri per l’assegnazione dell’Elaborato finale

Previo colloquio motivazionale e considerazione della partecipazione alle attività del corso. Conoscenza e capacità di comprensione: profili costituzionali ed amministrativistici dei fenomeni pubblici Conoscenze applicate e capacità di comprensione: elementi di base per il diritto pubblico e per il diritto amministrativo Autonomia di giudizio: acquisizione degli strumenti metodologici utili per l’interpretazione dei fenomeni amministrativi Comunicazione: approfondimento del linguaggio giuridico ed amministrativo

12. Risultati di apprendimento previsti

dall’insegnamento della disciplina:

Capacità di apprendere didattica frontale integrata da esercitazioni

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Tecniche e procedure finanziarie delle istituzioni pubbliche Prof. Guido Rivosecchi

1. Disciplina Tecniche e procedure finanziarie delle istituzioni pubbliche 2. Settore scientifico disciplinare (SSD) IUS/09 3. Semestre e periodo svolgimento del corso I semestre (27 settembre 2010 – 18 dicembre 2010) 4. E-mail da pubblicare sul sito [email protected] 5. Numero totale di crediti 6

6. Contenuti del corso

1. I princìpi della Costituzione italiana sulla contabilità pubblica a. Il ciclo di bilancio tra Governo e Parlamento b. Dalla legge di bilancio alla manovra di bilancio, alla luce

della riforma della legge di contabilità del 2009 c. L’obbligo di copertura finanziaria e il ciclo di quantificazione

degli oneri 2. I princìpi della Costituzione economica europea nel governo

dei conti pubblici a. Il modello economico sociale dell’Unione europea b. L’Unione economica e monetaria: i parametri del trattato di

Maastricht e il patto di stabilità e crescita c. I “vincoli” europei ai conti pubblici nazionali: l’adeguamento

delle procedure di bilancio, il sistema statistico e di contabilità (Eurostat e Sec-95)

d. Il bilancio dell’Unione europea: risorse, procedure, controlli 3. Contabilità e finanza delle autonomie territoriali

a. L’autonomia finanziaria di regioni ed enti locali nel vecchio e nel nuovo quadro costituzionale

b. Finanza autonoma e finanza derivata nella giurisprudenza costituzionale

c. Il patto di stabilità interno e i rapporti con la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni

d. Contabilità regionale e degli enti locali: profili evolutivi e. Il federalismo fiscale

4. Il sistema dei controlli e le forme di accountability delle pubbliche amministrazioni

a. Le trasformazioni dei controlli amministrativi (in parallelo con le riforme amministrative)

b. Autonomie, autocontrolli e sistema di garanzie esterne compatibili

c. Modelli ed esperienze di accountability nelle amministrazioni centrali e locali e nelle relazioni interistituzionali

d. Controlli, responsabilità e giurisdizione

7. Testi di riferimento

Libro di testo: N. Lupo, Costituzione e bilancio. L’art. 81 della Costituzione tra attuazione, interpretazione e aggiramento, Luiss University Press, Roma, 2007. Letture suggerite: per la parte 1 del programma: D. Da Empoli-P. De Ioanna-G. Vegas, Il bilancio dello Stato. La finanza pubblica tra Governo e Parlamento, IV ed., Il sole 24 ore, Milano, 2005 (capitoli indicati). per la parte 2 del programma: G. Rivosecchi, Procedure finanziarie e vincoli del patto di stabilità e crescita, in Le procedure finanziarie in un sistema istituzionale multilivello, a cura di G. Di Gaspare e N. Lupo, Giuffrè, Milano, 2005, pp. 13-79.

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per la parte 3 del programma: C. Manacorda, Contabilità pubblica, IV ed., Giappichelli, Torino, 2005 (capitoli indicati). per la parte 4 del programma: Logiche e strumenti di accountability per le amministrazioni pubbliche, a cura di F. Pezzani, Egea, Milano, 2005 (capitoli indicati).

8. Obiettivi formativi

Il corso si propone di fornire un orientamento sui profili costituzionali della contabilità pubblica, a livello europeo, nazionale, regionale e locale, in modo da consentire agli studenti di comprendere la rilevanza della dimensione finanziaria in tutte le attività dei pubblici poteri

9. Metodi didattici Lezioni frontali e testimonianze. Relazioni, su singoli argomenti e, in base alla lettura di documenti di finanza pubblica, degli studenti

10. Modalità di verifica dell'apprendimento Prova scritta e prova orale 11. Criteri per l’assegnazione dell’Elaborato

finale Interesse manifestato durante il corso e buon rendimento nelle prove finali Conoscenza e capacità di comprensione: apprendimento della dimensione finanziaria dei processi decisionali delle istituzioni pubbliche Conoscenze applicate e capacità di comprensione: orientamento nell’incidenza della dimensione finanziaria dei processi decisionali delle istituzioni pubbliche Autonomia di giudizio: valutazione della dimensione finanziaria dei processi decisionali delle istituzioni pubbliche Comunicazione: chiarezza espositiva

12. Risultati di apprendimento previsti

dall’insegnamento della disciplina:

Capacità di apprendere: valutazione dei processi di apprendimento

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Semiologia del cinema e degli audiovisivi prof. Dario Edoardo Viganò

1. Disciplina Semiologia del cinema e degli audiovisivi 2. Settore scientifico disciplinare (SSD) M-FIL/05 3. Anno di corso II anno 4. Semestre e periodo svolgimento del corso I semestre (27 settembre 2010 – 18 dicembre 2010) 5. E-mail da pubblicare sul sito [email protected] 6. Numero totale di crediti 6

7. Contenuti del corso

Il corso parte dal presupposto – funzionale dal punto di vista didattico, anche se necessario di opportuni distinguo – che il film, al pari di ogni dispositivo testuale, avviando una cooperazione spettatoriale, può far convergere su dati e informazioni le più variegate architetture di senso, orientando i propri assunti discorsivi in direzione connotativa. I guadagni teorici di Vladimir J. Propp e il contributo della semiotica generativa di Algirdas J. Greimas, accanto alla prospettiva di Umberto Eco e Gianfranco Bettetini, guideranno l’analisi del film e la sua capacità di significazione. Nelle lezioni verrà affrontato il percorso del film: dalla particolare modalità di scrittura del testo cinematografico (soggetto, scaletta, sceneggiatura) alla realizzazione (inquadratura – campi e piani – montaggio) al momento più propriamente produttivo (dai problemi della costruzione di un progetto finanziario, alle questioni legate ai problemi di distribuzione e di comunicazione con particolare attenzione alla costruzione dei testi brevi: il trailer (dal teaser trailer al tv spot). Una parte introduttiva del corso verificherà la necessità di attivare un modulo (8 ore) sulle grandi coordinate della storia del cinema italiano e internazionale, sui principali movimenti e correnti cinematografiche, con focus di approfondimento sul alcuni autori. Tale modulo renderà maggiormente agevole la comprensione dello stesso sviluppo formale del linguaggio cinematografico. Obiettivo finale del corso è, pertanto, garantire agli studenti la conoscenza di tutti gli strumenti necessari per affrontare una precisa ed approfondita analisi semiologica di un testo cinematografico, audiovisivo.

8. Testi di riferimento

Testi di riferimento: P. Bertetto (a cura di), Introduzione alla storia del film. Autori, film, correnti, Utet, Torino 2008. G. Rondolino, D. Tomasi, Manuale del film, Utet, Torino 2006. Una delle seguenti monografie a scelta: – A. Cervini, Sergej M. Ejzenštejn. L'immagine estatica, Edizioni FEdS (Le Torri), Roma 2006. – O. Iarussi, L’infanzia e il sogno. Il cinema di Fellini, Edizioni FEdS (Frames), Roma 2009. – R. Manassero, Alfred Hitchcock. Lo sguardo del desiderio, Edizioni FEdS (Le Torri), Roma 2008. – F. Netto, Ingmar Bergman. Il volto e le maschere, Edizioni FEdS (Le Torri), Roma 2008. – A. Scarlato, Robert Bresson. La meccanica della grazia, Edizioni FEdS (Le Torri), Roma 2006. – G. Simonelli, François Truffaut. La geometria delle passioni, Edizioni FEdS (Le Torri), Roma 2007. – T. Subini, La necessità di morire. Il cinema di Pier Paolo Pasolini e il sacro, Edizioni FEdS (Frames), Roma 2008.

9. Obiettivi formativi L’insegnamento ha come obiettivo primario quello di offrire le competenze necessarie per un’analisi testuale del film.

10. Metodi didattici Accanto alle lezioni frontali e alle visioni guidate, il corso offrirà occasioni d’incontro con professionisti del comparto cinema e audiovisivo (dalla regia, alla produzione e distribuzione).

11. Modalità di verifica dell'apprendimento Esame orale. 12. Criteri per l’assegnazione dell’Elaborato

finale Predisposizione all’analisi documentale per i lavori di carattere storico e all’analisi testuale per i lavori di carattere teorico.

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Semiotica della moda Prof. Paolo Peverini

1. Disciplina Semiotica della moda 2. Settore scientifico disciplinare (SSD) M-FIL/05 3. Semestre e periodo svolgimento del corso I semestre (27 settembre 2010 – 18 dicembre 2010) 4. E-mail da pubblicare sul sito [email protected] 5. Numero totale di crediti 6

6. Contenuti del corso

Il corso è dedicato all’analisi, in una prospettiva semiotica, dell’ambito complesso dei fenomeni di moda. In particolare il programma del corso mira ad esplorare l’ambito della moda sia da un punto di vista teorico sia nella prospettiva dell’analisi testuale condotta a partire dalla selezione di un corpus di casi esemplari. Durante le lezioni verranno indagate le logiche sociosemiotiche della moda con particolare riferimento alla relazione tra moda e cambiamento sociale e ai fenomeni di comunicazione della moda nel contesto della crossmedialità e dei media digitali

7. Testi di riferimento

Barthes, R., 2006, Il senso della moda. Forme e significati dell’abbigliamento, Torino, Einaudi Ceriani, G., Grandi, R., a cura, 1995, Moda: regole e rappresentazioni, Milano, Franco Angeli (capitoli 1,2,3,4,5,6,7,9,13,14,15,16,17,18) Lurie, A., Il linguaggio dei vestiti, 2007, Roma, Armando Editore

8. Obiettivi formativi

Il corso mira a fornire competenze avanzate nell’analisi dello scenario delle forme della moda e delle strategie della sua comunicazione. In particolare l’obiettivo del corso è fornire strumenti adeguati per esaminare criticità e punti di forza in riferimento al marketing della moda

9. Metodi didattici Lezioni frontali, analisi testuali 10. Modalità di verifica dell'apprendimento Project work concordato con il docente; Esame orale

11. Criteri per l’assegnazione dell’Elaborato finale

Originalità del progetto di ricerca. Solido interesse nei confronti delle strategie di comunicazione della moda nel contesto crossmediale. Capacità di leggere testi in lingua straniera Conoscenza e capacità di comprensione: acquisizione di una solida rete teorica di riferimento per l’analisi dei fenomeni di moda Conoscenze applicate e capacità di comprensione: acquisizione di una solida competenza sul piano della teoria e dell’analisi testuale dei fenomeni di moda, con particolare riferimento allo scenario dei media digitali Autonomia di giudizio: capacità di scomporre e analizzare le logiche che assicurano il funzionamento del sistema complesso della moda. Capacità di esaminare in una prospettiva sincronica e diacronica le forme di comunicazione della moda Comunicazione: capacità di applicazione della rete teorica e degli strumenti di metodo a un insieme complesso di fenomeni in continua evoluzione su scala globale.

12. Risultati di apprendimento previsti

dall’insegnamento della disciplina:

Capacità di apprendere: capacità di integrare lo sguardo e la riflessione teorica avanzata con l’analisi testuale condotta su un corpus esemplare di forme comunicative della moda. In particolare durante le lezioni la pratica dell’analisi semiotica del testo verrà condotta su fenomeni diversificati sul piano delle forme, dei soggetti dell’enunciazione, delle logiche complessive del marketing. Nel corso verranno dunque prese in esame forme consolidate di comunicazione della moda (cataloghi, pubblicità su carta stampata, spot pubblicitari televisivi) e forme legate all’evoluzione del sistema dei media digitali (fototoblog, siti internet, spot virali,)

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Teoria e tecniche delle imprese editoriali Prof. Luisa Capelli

1. Disciplina Teoria e tecniche delle imprese editoriali 2. Settore scientifico disciplinare (SSD) SPS/08 3. Semestre e periodo svolgimento del corso I semestre (27 settembre 2010 – 18 dicembre 2010) 4. Numero totale di crediti 6

5. Contenuti del corso

Il corso mira a offrire una panoramica del contesto editoriale italiano e internazionale, con particolare riferimento all’editoria di saggistica e di servizio. Lo scenario al quale il corso farà riferimento è quello dell'informazione e comunicazione nel quale si trovano a operare le imprese editoriali, proponendo agli studenti alcuni strumenti di analisi e lettura critica di quella società della conoscenza nella quale si apprestano a entrare come operatori professionali. Il mercato editoriale verrà analizzato nelle sue caratteristiche fondamentali: aree e tipologie dei prodotti editoriali e delle case editrici; generi letterari e obiettivi di mercato; sistema di creazione del valore in editoria e costruzione del piano editoriale; ambiti di attività, con particolare attenzione alle specificità e potenzialità dell'editoria elettronica. Verranno inoltre "sezionate" la struttura della casa editrice e delle attività connesse alla produzione, alla distribuzione e alla vendita del prodotto editoriale librario, analizzando ruoli e funzioni dei diversi attori della filiera.

6. Testi di riferimento

- Dubini, Paola, 1997 (n. ed. 2001), Voltare pagina. Economia e gestione strategica nel settore dell’editoria libraria, Milano, Etas. - Schiffrin, André, 1999, L’edition sans éditeurs; trad. it. 2000, Editoria senza editori, Torino, Bollati Boringhieri. - Anderson, Chris, 2006, The long Tail; trad. it. 2008, La coda lunga. Da un mercato di massa a una massa di mercati, Torino, Codice.

7. Obiettivi formativi

Lo studio della materia si propone di formare professionisti del mondo editoriale consapevoli delle sfide e delle criticità presenti nei mestieri che potranno andare a svolgere, come anche delle risorse e delle opportunità che tali attività presentano nel panorama contemporaneo.

8. Metodi didattici Lezioni frontali con l’ausilio di presentazioni power point; esercitazioni in aula e brevi elaborati da comporre a casa e presentare a lezione.

9. Modalità di verifica dell'apprendimento Verifica degli elaborati durante il corso ed esame finale orale. 10. Criteri per l’assegnazione dell’Elaborato

finale Avere ottenuto una votazione al di sopra di 28/30 alla prova d’esame. Conoscenza e capacità di comprensione: gli studenti avranno acquisito, a conclusione del corso, le conoscenze di base per comprendere i processi di trasformazione che investono l’industria culturale, con particolare riferimento a quella editoriale. Conoscenze applicate e capacità di comprensione: L’analisi di casi e l'attività di esercitazione doterà gli studenti di una conoscenza basilare delle principali problematiche relative al lavoro di redazione: dagli standard editoriali alle procedure di trattamento dei testi in preparazione per la stampa, dalla revisione delle traduzioni all'editing. Autonomia di giudizio: conoscenze e strumenti che verranno proposti durante le lezioni consentiranno la formazione di un’autonoma capacità di lettura del mondo editoriale e delle sue dinamiche. Comunicazione: ---

11. Risultati di apprendimento previsti

dall’insegnamento della disciplina:

Capacità di apprendere: ---

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Laboratorio di analisi delle dinamiche economico-politico-istituzionali della globalizzazi one

Prof. Miodrag Lekic

1. Disciplina Laboratorio di analisi delle dinamiche economico-politico-istituzionali della globalizzazione

2. Corso di laurea Corso di laurea magistrale – Relazioni internazionali

3. Semestre e periodo svolgimento del corso I semestre (27 settembre 2010 – 18 dicembre 2010)

4. E-mail da pubblicare sul sito [email protected]

5. Contenuti del corso

Obiettivo del laboratorio è l’approfondimento delle dinamiche della globalizzazione e l’analisi delle prospettive dell’eventuale riforma dell’ordine internazionale. Tipologia dell’ordine internazionale nelle diverse fasi storiche (da Westfalia alla fine della Guerra fredda). Possibilità di una profonda trasformazione dell’assetto internazionale in assenza di un conflitto di dimensioni globali; tutte le precedenti esperienze di riorganizzazione della società internazionale sono scaturite da guerre disastrose: Westfalia (1648), Congresso di Vienna (1814-15), Versailles (1919), Yalta (1945). Diversi aspetti della ricerca del “nuovo ordine” negli ultimi vent’anni. Mutamenti dei rapporti di forza, soprattutto in campo economico. Fragilità dell’unilateralismo. Come riempire il vuoto di governance a livello globale? E’ possibile definire il nuovo sistema, cercando la compatibilità tra Realpolitik e legalità internazionale? C’è uno spazio per l’etica nei rapporti internazionali? Tentativi di creare un nuovo ordine economico-finanziario. E’ possibile una nuova Bretton Woods senza ridefinire un nuovo assetto mondiale dal punto di vista politico-istituzionale? La lunga storia dei progetti di riforma dell’ONU e suo possibile ruolo nel futuro. Sistema di sicurezza globale: la ricerca di nuove regole. Il futuro della NATO. I trattati sulla riduzione ed il controllo degli armamenti nucleari. Possibili nuovi scenari: il G20 e il G8 in una incerta dialettica. La scelta dell’Europa. Necessità di creare il nuovo sistema internazionale, non basandosi su slogan politici, ma su un realistico apprezzamento degli interessi nazionali, su regole del diritto internazionale e sui rapporti di forza.

6. Metodi didattici

Distribuzione e analisi di testi distribuiti dal docente, ricerche individuali, esposizione dei risultati raggiunti. Gruppi di discussione. Possibilità di interventi di esterni. Simulazione di un negoziato internazionale. Per rendere più ricco il dibattito, verranno invitati a partecipare alle attività del laboratorio autorevoli esperti di politica internazionali.

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Laboratorio sulle tecniche di redazione degli atti normativi e amministrativi

Prof. Marco Cerase

1. Disciplina Laboratorio sulle tecniche di redazione degli atti normativi e amministrativi

2. Corso di laurea Corso di laurea magistrale – Scienze di governo e della comunicazione pubblica - Curriculum “Istituzioni politiche e amministrative”

3. Semestre I semestre (27 settembre 2010 – 18 dicembre 2010)

4. Obiettivi del corso

Ci si propone di illustrare fini, modalità e tecniche di elaborazione di un testo giuridico, con questo intendendo un insieme di proposizioni linguistiche di contenuto prescrittivo. La corretta impostazione e stesura di testi giuridici (quali ad esempio, leggi, regolamenti, atti amministrativi, relazioni, ricorsi) è importante per il funzionamento non soltanto della pubblica amministrazione ma della società nel suo complesso. Attraverso l’aiuto in aula di esperti di varia estrazione, specie dagli uffici competenti di organi pubblici (Camere, Presidenza del Consiglio, ministeri, Authorities, regioni, organi comunitari, ecc.), addetti alla predisposizione dei testi normativi e amministrativi (Uffici legislativi, Servizi Giuridici, ecc.) saranno evidenziate le varie tecniche redazionali e la procedura che consente di tradurre in testo scritto l’indirizzo politico e amministrativo dato. A tal fine saranno illustrate le regole che conducono alla elaborazione di un testo scritto con le procedure previste e le differenze (tradotte in specifici manuali di redazione) a seconda delle istituzioni in questione. Si esamineranno le varie tecniche e procedure previste, a livello nazionale, comunitario ed internazionale, tenendo conto dell’evoluzione del linguaggio giuridico e del multilinguismo, con specifico riferimento agli atti dell'Unione europea. In particolare saranno svolte esercitazioni pratiche che avranno ad oggetto la redazione di atti amministrativi e di testi normativi (una legge nazionale, un regolamento ministeriale, una direttiva o un regolamento comunitario, un provvedimento di un’autorità indipendente).

5. Contenuto del corso

Durante il corso sarà anzitutto chiarito il ruolo dei principali organi costituzionali e amministrativi, onde ascrivere a ciascuno le diverse fonti (e dunque le diverse tipologie di testo normativo). Successivamente sarà fatto cospicuo ricorso al metodo pratico-operativo, con l’illustrazione delle procedure e delle scadenze di elaborazione dell’atto, fino alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

6. Riferimenti bibliografici principali

I manuali e le guide: - circolari 20-21 aprile 2001 dei Presidenti di Senato, della Camera e del Consiglio dei ministri contenenti “Regole e raccomandazioni sulla formulazione tecnica dei testi legislativi”; - “Guida alla redazione dei testi normativi” (circolare della Presidenza del Consiglio del 2 maggio 2001); - direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 26 febbraio 2009 “Istruttoria degli atti normativi del Governo”. - Regole e suggerimenti per la redazione di testi normativi (3a edizione - dicembre 2007) a cura dell'Osservatorio legislativo interregionale; - Guida pratica comune del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione destinata a coloro che partecipano alla redazione di testi legislativi delle istituzioni comunitarie; - Manuale di stile. Strumenti per semplificare il linguaggio delle amministrazioni pubbliche, a cura di A.Fioritto, Il Mulino, Bologna, 1997; Testi di riferimento: R. Pagano, Introduzione alla legistica. L'arte di preparare le leggi, III ed., Giuffrè, Milano, 2004. A. Fioritto, Manuale di stile dei documenti amministrativi, Il mulino, Bologna, 2009. .

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7. Metodo di insegnamento Testimonianze e esercitazioni. 8. Metodo di valutazione ed esami Esercitazioni scritte e lavori di gruppo durante il corso, necessari per il

rilascio dell’attestato di frequenza.

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Laboratorio di giornalismo politico ed economico Prof. Rinaldo Fontanarosa

1. Corso di laurea Magistrale - DM 270 Scienze di governo e della comunicazione pubblica

2. Indirizzo Comunicazione istituzionale e politica

3. Disciplina Laboratorio di giornalismo politico ed economico

4. Semestre e periodo svolgimento del corso I semestre (27 settembre 2010 – 18 dicembre 2010)

5. Contenuti del corso

Per il giornalismo politico , il Laboratorio simulerà le situazioni reali che il cronista parlamentare affronta nel suo lavoro: seguire e raccontare le sedute della Camera, del Senato, del Parlamento europeo; come comportarsi in conferenza stampa; l'intervista e i “virgolettati” collocati all’interno dell’articolo; costruzione e stesura del “retroscena”; l'analisi delle leggi e la loro scrittura (con finalità divulgativa); la titolazione. Tecniche di scrittura giornalistica. Per il giornalismo economico , il Laboratorio simulerà il lavoro del cronista nella "newsroom multimediale". In particolare, gli studenti progetteranno – nella grafica, nell’organizzazione del lavoro, nei contenuti e nei servizi – un sito di informazione economica. Tecniche della scrittura giornalistica per il Web. La deontologia del giornalista economico.

6. Testi di riferimento

"L'ultima notizia" (M. Gaggi, M. Bardazzi, Rizzoli) - "Giornalismo e metodo scientifico" (P. Meyer, Armando-Luiss) - "Inside the Financial Times" (C. Inman, FT Re)

7. Obiettivi formativi

Obiettivo del Laboratorio sarà verificare l’attitudine alla professione giornalistica degli studenti e, in ogni caso, fare di essi dei lettori consapevoli dell’informazione politica ed economica.

8. Metodi didattici

Il Laboratorio si propone di alternare e di “intrecciare” tra di loro la riflessione teorica e le esercitazioni pratiche. Lo studente dovrà utilizzare gli strumenti del lavoro giornalistico, nello stesso tempo conoscere le norme deontologiche, le leggi professionali, il Codice dei Dati personali (nella parte che interessa la professione giornalistica), la giurisprudenza in materia di diffamazione a mezzo stampa.

9. Modalità di verifica dell'apprendimento

Test a risposta multipla di diritto costituzionale e comunitario (per la messa a fuoco delle nozioni indispensabili al lavoro del cronista parlamentare). Test a risposta multipla di economia, economia politica e scienza delle finanze (per la messa a fuoco delle nozioni indispensabili al lavoro del giornalista economico). Esercitazioni di scrittura, di titolazione. Prove pratiche davanti al microfono e alla telecamera: lo stand-up, il collegamento in diretta, la rassegna stampa.