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Guida all’Ospitalità Italiana di Qualità 2009 Avellino e provincia Alberghi, Ristoranti e Agriturismi OSPITALITÀ ITALIANA QUALITY APPROVED ISNART Istituto Nazionale Ricerche Turistiche

Guida Avellino e Provincia - 2009

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Guida all'Ospitalità Italiana di Qualità: Alberghi, Ristoranti e Agriturismi

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Guida all’Ospitalità Italiana di Qualità2009

Avellino e provincia

Alberghi, Ristoranti e Agriturismi

OSPITALITÀ ITALIANAQ U A L I T Y A P P R O V E D

ISNART

Istituto NazionaleRicerche Turistiche

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indice

introduzione

informazioni

da ammirare

da scoprire

da praticare

da assaporare

da portar via

da vivere

elenco strutture

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introduzioneCon questa guida la Camera di Commercio di Avellino intende accompagnare il viaggiatore che vuoletrascorrere le sue giornate in Irpinia, terra dalle mille sfaccettature ricca di bellezze naturalistiche, ar-tistiche e culturali accanto a golose proposte enogastronomiche di qualità.Chiunque voglia visitare la nostra Verde provincia non ha che da scegliere: 119 Comuni ed un’offerta diitinerari ricca e variegata - che spaziano da percorsi artistici e culturali, naturalistici ed enogastronomici -abbinata alla cordiale ospitalità di alberghi, agriturismi e strutture complementari di comprovata qualità.L’offerta culturale contempla i due itinerari regionali “Valle dell’Ofanto” in Alta Irpinia e “Regio Tratturo”in zona Ufita accanto ad una serie di siti archeologici e castelli, borghi e rocche medievali che ovunquesono disseminati sul nostro territorio a testimonianza di un passato ricco di storia e antiche dominazioni.Per chi necessita di un viaggio spirituale vi sono alcuni importanti Santuari di fede cattolica: S.S. Maria diMontevergine, Santa Filomena, San Gerardo, S.S. Salvatore, l’abbazia del Goleto – solo per citarne alcuni.La presenza di due Parchi Regionali - Partenio e Monti Picentini – e di svariati corsi di fiumi e ruscelli, laghi esorgenti costituiscono davvero un’occasione ghiotta per tutti gli amanti della natura e dei percorsi naturalistici.E per chi non disdegna la buona cucina abbinata a vini prestigiosi si sottolinea che siamo nella terradei grandi vini “Taurasi”, “Fiano di Avellino”, “Greco di Tufo” - tutti e tre a denominazione di originecontrollata e garantita e nel top dei vini d’Italia e a livello internazionale.Accanto a questi abbiamo diverse eccellenze produttive: tartufi e castagne, nocciole e ciliegie, cipollaramata e aglio, caciocavalli e formaggi stagionati in grotta, olio extravergine di oliva, torroni, etc.Come ricordo dell’Irpinia - oltre agli ottimi prodotti tipici - consiglio i manufatti dell’artigianato locale:ceramiche di qualità, oggetti in legno, ferro e rame battuti, pietra locale, cestini in paglia e vimini,merletti in finissime lavorazioni al tombolo, dolci e prodotti della tradizione pastaia locale.Si suggerisce, inoltre, di programmare una visita in occasione dei numerosi eventi a carattere pro-vinciale o locale che ogni anno si tengono sul territorio - manifestazioni legate al folklore e alla valo-rizzazione di prodotti agricoli, ma anche a sfondo culturale.Una Terra che attende il viaggiatore per stupirlo con i suoi mille volti e da valorizzare sicuramente dalpunto di vista turistico.La Camera di Commercio di Avellino è certa che il turismo costituisca una delle leve principali su cui pun-tare per lo sviluppo complessivo della Provincia; è per questo che ha da tempo intrapreso una serie di at-tività a sostegno del settore ricettivo per qualificare sempre più le strutture e le risorse umane che vi operano.Da qui l’adesione convinta al marchio Ospitalità Italiana ISNART per gli esercizi ricettivi della provincia. Oltre che ai viaggiatori di questa bellissima Terra, questa guida è dedicata anche all’operosità degli im-prenditori del settore che hanno saputo meritare sul campo il marchio di qualità.

Costantino CaponePresidente della Camera di Commercio di Avellino

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introductionWith this guide the Chamber of Commerce of Avellino would like to accompany travellers who expectspending some time in Irpinia: a multi-faceted land rich with natural beauty, artistic and cultural gemscombined with delicious quality food and wine.Our Green province offers a wide array of possibilities for anyone desiring to come for a visit: 119 Munici-palities, each offering rich and varied itineraries ranging from art and culture, nature, and food and wine,combined with the proven quality and warm hospitality of hotels, agritourisms, and complementary facilities.The range of cultural offers also includes two regional itineraries, “Valle dell’Ofanto” in Alta Irpinia and“Regio Tratturo” in the Ufita area. There are numerous archaeological sites, castles, and medieval villagesand fortresses scattered throughout our land, testimony to a past rich with history and ancient conquerors.For visitors who desire a spiritual journey, you are welcome to come and visit some of our important CatholicSanctuaries: Saint Mary in Montevergine, Saint Philomena, Saint Gerard, Saint Salvatore, and the Goleto Abbeyto name a few. There are two Regional Parks - Partenio and Mount Picentini - and loads of river ways andstreams, lakes, and springs that form delectable opportunities for nature lovers to enjoy a wealth of nature trails.I would like to mention to those who adore excellent cuisine paired with prestigious wines that we are theland of great wines: “Taurasi”, “Fiano di Avellino”, and “Greco di Tufo”. All three of these are DOCG (con-trolled and warranted designations of origin) and some of the best wines in Italy and around the world. These can be accompanied with a wide selection of excellent products: truffles and chestnuts, hazel-nuts and cherries, onion ramata and garlic, caciocavallo cheese and cave-aged cheeses, extra virginolive oil, torrone (nougat), etc.As a souvenir from Irpinia - on top of our superb local products - I would like to suggest the handi-work of local artisans: quality ceramics, items made from wood, wrought iron and copper, local stone,straw and wicker baskets, fine bobbin lace, sweets and traditional products from local pasta makers.I also suggest that you plan a visit to one of the numerous folkloric or local events held every year inthe area- events linked to culturally based folklore and the promotion of local agricultural products.This Land awaits visitors to astound them with its many faces and will certainly be appreciated froma tourist’s point of view. The Chamber of Commerce of Avellino is certain that setting its sight on tourism is one the key levers forthe overall development of the Province; this is why, since some time now, we initiated a range of activi-ties to support establishments in order to continuously improve the facilities and train the people involved.For this we fully support the ISNART seal of quality for establishments in the province. This guide is not only dedicated to people visiting this beautiful Land, but also to the hard working en-trepreneurs who have succeeded in meriting the seal of quality.

Costantino CaponePresident of the Chamber of Commerce of Avellino

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Comuni con strutture certificate Ospitalità Italiana

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informazioni

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COME RAGGIUNGERCI

In autoAvellino è facilmente raggiungibile percorrendo l’Autostrada A16 Napoli-Bari che dispone di due caselli per le uscite Avellino Ovest per chi viene daNapoli e Avellino Est per chi viene dall’Adriatico. Altre principali vie di comunicazione sono: il raccordo autostradale Avel-lino-Salerno; la statale Ofantina, che collega l’Alta Irpinia al capoluogo eproseguendo verso Est alla Salerno - Reggio Calabria all’altezza del co-mune di Contursi. La Statale 90, invece, unisce la provincia di Avellino ad Est con il territo-rio pugliese.

In trenoI principali collegamenti vengono effettuati dalle Ferrovie dello Stato (Tre-nitalia) che collegano la città con le zone dell’Irpinia e con Benevento, Sa-lerno e Napoli. Per info: www.trenitalia.it.

In aereoPer chi si sposta in aereo, l’aereoporto di Capodichino - Napoli è quellopiù vicino e dista circa 40 km dal capoluogo irpino. Anche gli aeroporti diBari - Palese e di Roma Fiumicino consentono di raggiungere Avellinosenza difficoltà.

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Torre

dell’Orologio

e Obelisco

a Re Carlo

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da ammirare

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MUSEI, PALAZZI NOBILIARI, CHIESE, TORRIE FONTANE

Avellino e dintorni

Capoluogo dell’Irpinia, la città di Avellino è situata lungo la sontuosa catenadell’Appennino campano in una verde conca circondata dai monti Picen-tini e dal massiccio del Partenio che le fa da corona.

L’antico borgo, fondato dai Longobardi a poca distanza dall’antica Abelli-num, si presenta al visitatore assai ricco di testimonianze archeologichee monumentali che ne rivelano le antiche origini e tradizioni.

La torre dell’OrologioUno dei simboli di Avellino, con i suoi 40 metri di altezza, svetta sulle abi-tazioni del centro storico in tutta la sua imponenza nel susseguirsi dei treordini architettonici che ripetono fantasiosi motivi barocchi.

La fontana dei Tre CannoliPosta nella parte antica di Avellino, lungo la trafficata strada delle Puglie,percorso obbligato nei secoli scorsi per rifornire la capitale del Regno diogni sorta di derrate, è tra i monumenti più significativi della storia cittadina.La storica fontana, conosciuta anche con il nome di fontana di Bellerofontein virtù della statua centrale che raffigura, nel marmo, Bellerofonte nell’attodi uccidere la Chimera, venne riportata agli antichi splendori nel 1669 dal-l’abile architetto bergamasco Cosimo Fanzago su commissione dei Ca-racciolo, signori della città.

Avellino

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Cripta

Romanica

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da ammirare

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L’obeliscoMolto interessante anche l’obelisco, straordinario monumento dedicato alre Carlo II d’Asburgo, sulla cui guglia si possono apprezzare la sontuosastatua del piccolo re all’età di sette anni e l’autoritratto su bronzo del Fan-zago, autore dell’opera. Nonostante il terremoto del 1732 abbia distruttoquasi completamente l’opera e gli elementi seicenteschi rimasti sono po-chissimi, oggi è ancora possibile vedere i due bellissimi rosoni bronzei, incui è scolpito a rilievo un fiore con delle foglie, caratteristiche dell’estrocreativo del Fanzago.

Palazzo de Conciliis o “Casa della Cultura”Passeggiando per la città vale la pena di fare una sosta per ammirare que-sto antico palazzo gentilizio ove, fino al novembre del 1980, si ergeva ilvecchio Ospedale. Questo palazzo, fortificato e ristrutturato con sapienterifacimento, è legato alla breve permanenza nelle sue stanze del piccoloVictor Hugo in occasione del ricongiungimento col padre in Avellino, il co-lonnello Leopold Sigisbert Hugo. L’edificio, di proprietà della famigliade Conciliis, fu costruito ad opera dell’architetto Maria Luigi de Conciliis nelcorso del 1700 con l’impiego di tufo di buona qualità molto abbondantesulla collina circostante.

La cattedraleIl maestoso edificio, simbolo della religiosità avellinese, si distingue per lagrande facciata neoclassica risalente al XII secolo. All’interno, sotto il pe-sante rivestimento dei pilastri e della decorazione di gusto neoclassico, sievince l’ariosità e l’agilità della primitiva struttura romanica, come dimostrail coro ligneo del Cinquecento posto sotto la cripta di chiara origine roma-nica.Il Duomo, eretto in onore dell’Assunta nel XII sec., nonostante i restaurisuccessivi al terremoto del 1980, conserva ancora un originale tabernacoloopera di Giovanni da Nola e le reliquie di S. Modestino, patrono della città,ritrovate in occasione degli scavi per la costruenda cattedrale.

La Villa comunale e i suoi tesoriNei pressi dell’accogliente villa comunale, polmone verde della città, gliamanti dell’archeologia troveranno interessante il Museo Provinciale Ir-pino, che raccoglie gran parte dei reperti archeologici provinciali, dal Neo-litico antico all’Età del Ferro e del Bronzo. Al primo piano del complessosono sistemati il Museo del Risorgimento e la Pinacoteca d’Arte Mo-derna, con dipinti che vanno dal 1600 al 1800, nonché un meravigliosoPresèpe Napoletano del 1700 e un’ulteriore esposizione di circa 600 pre-sèpi. Per info tel: 0825 - 38582.

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da ammirare

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Il Castello di AvellinoAppena fuori dal centro abitato si trovano i resti di un antico castello, ati-pico nel suo genere quanto a posizione, perché situato in una valle piutto-sto che su un’altura. Nonostante la sua collocazione inconsueta la fortezzaè riuscita a sopravvivere miracolosamente per oltre settecento anni, sfi-dando guerre e saccheggi, attraversando indenne i periodi dei Longobardi,dei Normanni, degli Angioini e degli Aragonesi, dalla fine del IX secolo al-l’inizio del XVIII secolo. Nel corso dei secoli è stato trasformato in palazzo reale dal principe CamilloCaracciolo e dalla celebre Maria De Cadorna che vi strutturò intorno unmagnifico parco con lago artificiale e riserva di caccia, che lo faceva a di-ritto annoverare fra le meraviglie del Regno di Napoli.

Museo

Provinciale

di Avellino

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da ammirare

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In provincia

L’”Hirpinia”, che definisce la Provincia di Avellino, si estende nella vastazona dell’ Appennino Campano con una vegetazione spontanea che ne fauna delle aree più verdi d’Italia, offrendo al visistatore la possibilità di sco-prire percorsi di autentico “colore” e profonde tradizioni.I centri abitati della provincia, dove l’edilizia recente non è riuscita a ottun-dere i suggestivi caratteri dei borghi medievali e dei grandi centri dellaFede, si presentano ricchi di testimonianze archeologiche e monumen-tali, di musei e castelli che recano indelebili le tracce di un passato ancoravivo nella tradizione popolare.

ARIANO IRPINO

Il castello normanno Antico insediamento neolitico e successivamente principale roccaforte lon-gobarda, Ariano conserva gelosamente le tracce delle numerose invasionibarbariche a cui fu sottoposta, in particolare quella normanna di cui è an-cora oggi visibile il castello.

Edificato in una posizione strategica, circondato da barriere naturali e dirupi,il maniero domina le valli dell’Ufita, del Miscano e del Cervaro, rendendo inpassato l’area cittadina impenetrabile.

Castello

normanno

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da ammirare

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Museo AcheologicoAll’interno del museo gli amanti dell’archeologia troveranno interessanteuna mostra permanente di reperti archeologici recuperati da scavi di varisiti, come le tazze carenate o con ansa a sopraelevazione “pennata” pro-venienti dal sito della Starza; o ancora i forni per la lavorazione del metallodell’età del bronzo.

Oltre alle ceramiche locali di impasto e di argilla figulina vi sono oggetti dibronzo, bacini con orlo perlinato, coppe, brocche, fibule d’argento impor-tate dall’Etruria. Di grande bellezza sono i corredi ritrovati nelle tombe a tu-mulo di un insediamento sannitico di Casalbore. Notevoli anche i repertidell’età romana rinvenuti durante le prime campagne di scavo di AequumTuticum, “cardo viarum”, sull’appia Traiana.Per info e visite tel: 0825.824839 Orario: 9.00 - 13.00 Resta chiuso la domenica.

La CattedralePrimordiale centro della vita politica e sociale del paese, fu edificata sugliantichi ruderi del tempio di Apollo intorno alla metà del X secolo e svolseun ruolo preminente nella vita cittadina. Distrutta dai numerosi terremoti,dell’antico edificio, resta la facciata, in stile romanico a capanna, risalenteal 1500 in pietra arenacea verde di Roseto. Fanno parte di questo periodoi portali, mentre i rosoni sono di fattura postuma. All’interno, fra le tante opere degne di nota, il dipinto della Madonna delParto, il pulpito opera di marmorari beneventani, reliquiari di pregiata eraffinata fattura e nella curia il quadro dell’Annunciazione (1950) del pit-tore fiammingo Wensel Cobergher.

Museo

delle

ceramiche

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da ammirare

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ATRIPALDA

L’attuale nucleo urbano è in parte edificato sui resti dell’Abellinum vetus edel suo immediato suburbio, in una zona abitata sin dalla tarda età delbronzo (XIII-X sec. a.C.), come sembrano dimostrare alcuni reperti ar-cheologici rinvenuti in località Civita. Quasi integro il circuito murario, che delimita l’intera collina per una lun-ghezza di circa due chilometri, le mura risalgono alla prima metà del I se-colo a.C. e conservano ancora alte tombe cilindriche distribuitesimmetricamente “lungo il perimetro difensivo”. Ancora visibili i resti di un complesso termale di età imperiale, di cui si no-tano l’ambiente ipocausto con le caratteristiche suspensurae ed il caldarium,e un’abitazione di età tardo-romana (III -V sec. dC.) con pavimentazione mu-siva. Nel settore orientale dell’antica città è la grande domus di tipo pompeianodel liberto imperiale M. Vespanio Primogenio, arricchito da numerosi dipinti.

Castello medievaleDel castello medievale di età longobarda, posto sulla cima della collina adominare il vecchio nucleo urbano, restano purtroppo solo le poche traccedelle strutture murarie di base e di un ampio cortile interno.

Palazzo Ducale Nel borgo antico della città, fu edificato nella seconda metà del ‘500 dallanobile famiglia Caracciolo, che continuò a frequentarne gli ampi saloni e losplendido parco alberato al suo interno fino al 1799, quando la fabbrica fuin parte devastata da un incendio provocato da schiere francesi.

Antichi conventiArtisticamente interessanti anche il Convento di S. Giovanni, un vecchiocomplesso religioso, costruito nel 1589 sui ruderi di alcune abitazioni di etàromana, che ospita al suo interno numerose opere d’arte, fra cui una teladel 1779 di Vincenzo De Mita raffigurante S. Giovanni Battista, un crocifissoligneo settecentesco e una tela del 1659 di Paolo De Matteis con la SS. Ver-gine Immacolata, e il Convento di S. Maria della Purità del XVIII secolo,noto per un dipinto settecentesco di Paolo De Maio raffigurante la Madonnadella Purità custodita nella annessa chiesetta.

AVELLA

NecropoliLa presenza umana nel territorio avellano è accertata sin dalla preistoria,come dimostra la scoperta avvenuta in località Selvapiana di un villaggiodi età neolitica (III-II millennio a.C.).

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Rocca

San Felice

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da ammirare

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Al VII secolo a.C. si riferiscono le necropoli con tombe a fossa e cospicuicorredi funerari, ascrivibili ad un periodo compreso fra il I secolo a.C. ed ilI secolo d.C., rinvenute nelle contrade S.Paolino e S.Nazzaro, mentre unagrande quantità di reperti vascolari provenienti dall’area capuana etru-schizzata sono stati recuperati in località Bosco.

Anfiteatro romanoRisalente all’epoca romana, l’anfiteatro appare tuttora ben conservato nelsuo impianto di età tardo-repubblicana ( I sec.a.C.) con strutture murariein opera reticolata, I’arena di forma ellittica ed i due vomitari principali at-traverso i quali il pubblico affluiva alle gradinate.

Castello medievaleIl maniero, secondo le fonti storiche, esisteva già nell’881 e venne rico-struito nel 1553 da Pietro Spinelli. Rimasto disabitato per lungo tempo, at-tualmente del castello avellano restano cospicui resti del mastio centrale,una torre cilindrica ed alte torri quadrangolari scendenti placidamente versoil declivio e cortine murarie molto alte, in cui sono ancora visibili parapettie merlature guelfe.

Palazzo DucaleSituato nel borgo antico della città, si tratta di un edificio cinquecentesco

Anfiteatro

romano

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Laceno,

Cascata

Fiumara di

Tammaro

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da ammirare

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costruito per volere dei Colonna e ristrutturato da Carlo Spinelli nel 1555.Oltre ai due portali ad arco e ad una fila di nove ampie finestre, il palazzosi distingue per il parco retrostante realizzato nella seconda metà del XVIIIsecolo su disegno del noto Vanvitelli.

BAGNOLI IRPINO

Castello Aragonese Entrando nell’antico nucleo abitato, sono ancora visibili i ruderi del CastelloAragonese, edificio difensivo residenziale voluto nel 1560 da Troiano Ca-vaniglia e costruito con l’uso di materiali di spoglio provenienti da altri edi-fici antichi, quale il forte di età normanna e ville rustiche di età romana.

La torre medievalePosta in posizione collinare, in località Terraturo, fu costruita forse nel XVsecolo con funzioni di sorveglianza della vicina strada. A forma quadrila-tera, della torre, alta circa dieci metri, restano gran parte delle murature incui si aprono alcune finestre rettangolari.

Acquedotto romanoNei dintorni di Bagnoli, inoltre, numerose sono le testimonianze archeolo-giche di epoca romana, come l’Acquedotto romano, sito in località Pa-tierni, restaurato in età rinascimentale per l’approvvigionamento idrico di unmulino posto nelle vicinanze.

BISACCIA

Castello DucaleLa storia di Bisaccia è legata alle vicende di questa imponente fortezza ri-salente ad epoca medievale, mentre al periodo longobardo si riferisconol’attuale torre a pianta quadrilatera (alt. m.12, largh. m 8), priva di corona-mento, staccata dal corpo di fabbrica e gran parte della cortina murariacon basamento a scarpa che circoscrive l’intero complesso difensivo. Piùvolte distrutto, i sotterranei del forte vennero utilizzati dall’imperatore Fe-derico II di Svevia, come carcere di sicurezza e luogo di custodia per pri-gionieri di una certa importanza. Una suggestiva tradizione locale vuoleche nel 1588 nel castello fu ospitato dal marchese Giambattista Manso ilpoeta Torquato Tasso, in quel tempo già infermo di mente.

DuomoEdificio religioso di grande fascino, originariamente di epoca normanna.L’attuale chiesa venne costruita ai margini del Castello Ducale utilizzandoparte dei materiali dell’edificio precedente, e fu terminata nel 1747 dal mae-

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da ammirare

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stro Petrus de Pagano. La facciata è caratterizzata da un portale del 1515sormontato da un rilievo di santo vescovo e da altri bassorilievi riferibili adun periodo anteriore al XVI secolo. All’interno, a tre navate divise da pila-stri, si trovano un pregevole coro ligneo intagliato del XVII secolo, due al-tari del 1622 e l’altare maggiore in marmi policromi chiuso da unabalaustra.

CAPOSELE

Il centro di Caposele sorge alle pendici del Paflagone, vicino alle sorgentidel fiume Sele da cui prende il nome.

Castello medievaleCostruito nel XI sec. e appartenuto, tra gli altri, a Jacopo Sannazaro, oggiconserva solo alcuni ruderi e il torrione cilindrico. Si narra che l’antico fortesia stato testimone di eventi storici molto importanti, come le nozze di Mar-gherita d’Aragona e nel 1115 di un placito della domus dominicana tenutoda Folco d’Este.

Santuario di San Gerardo MaiellaSpostandosi nella vicina Materdomini, in località San Gerardo di Caposele,si resta affascinati dall’imponenza di questo Santuario, meta importantedel turismo religioso. Il complesso risale al XVI secolo, anche se la ChiesaNuova è stata edificata a fine ‘700 dall’architetto Giuseppe Rubino, conl’annesso chiostro dove sono custoditi i resti di S.Gerardo.Il Santuario è anche sede del Museo Gerardiano, dove sono custodite al-cune opere d’arte di grande pregio, come un Cristo in bronzo, i pannellidell’Annunciazione, la Cena in Emmaus, la Resurrezione e Maria Madredella Chiesa dello scultore Tommaso Gismondi.Nella vecchia Basilica a tre navate si trova, invece, il meraviglioso altaremaggiore, mentre la Cappella di Transito risplende nel Convento.La visita al Santuario consente, tra l’altro, di ammirare il grande e sugge-stivo panorama che spazia sul Cervialto e sulla Valle del Sele.

CONZA DELLA CAMPANIA

L’originario centro abitato, situato a circa 600 metri su un poggio affac-ciato su un’ansa del fiume Ofanto, è oggi del tutto sostituito, a valle, in lo-calità Piano delle Briglie, dai recenti edifici della ricostruzione, seguita alterremoto del 1980.

Parco Archeologico di Conza VecchiaL’Antico centro, ormai disabitato, può essere considerato un grande Parco

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da ammirare

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Archeologico grazie ai lavori che si stanno eseguendo sia per sistemare iresti che vanno emergendo dell’antica Compsa e sia per salvaguardare lerovine di Conza Vecchia, che ha il pregio di costituire comunque un mira-bile esempio di struttura medievale.Tra queste ultime si segnalavano le rovine del Castello Medievale e quelledella monumentale Cattedrale, dove erano conservate le reliquie di S.Er-berto, Patrono di Conza.

FLUMERI

Flumeri, a 625 metri, domina la vallata del torrente Fiumarella nei pressidella sua confluenza nell’Ufita.

Centro StoricoCuore dell’antica cittadina, appare ricco di importanti testimonianze sto-rico-artistiche, come il Palazzo della Bufala (in località Doganelle), edificioaragonese del 500 adoperato dai reali napoletani come residenza campe-stre e in seguito luogo di scambi commerciali (del quale è allo studio unprogetto di recupero e restauro). La Chiesa di Santa Maria Assunta, risalente al 600, a tre navate, ornata dapregevolissimi marmi, conserva interessanti opere d’arte, mentre la Chiesadi San Francesco, custodisce antiche statue, tele e il Sepolcro in marmodi Nicola Rubino.

Area Archeologica di FlumeriSita in contrada Fioccaglia, si tratta di una città della quale emergono unaDomus di stile pompeiano, una casa con atrio centrale, impluvium e orto,alcune botteghe e tratti di strada lastricata. L’abitato databile intorno al III oII sec. a.C., fu probabilmente abbandonato di colpo durante i conflitti del Isec. a.C.

GESUALDO

Gesualdo, legata al nome di un barone longobardo, si trova quasi sullospartiacque tra il Fredane e l’Ufita, a circa 676 metri di altezza in una splen-dida posizione ambientalistica e naturalistica.

Il borgo anticoIl piccolo borgo, dai tipici caratteri medievali, conserva ancora il Castellodi cui è ancora possibile ammirare le primitive torri di avvistamento e ilsuggestivo cortile. Nel centro storico si possono, inoltre, ammirare due Fontane del ‘600 ela Rotonda della Nevera, che serviva a conservare la neve per mantenere

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da ammirare

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gli alimenti per poi, all’occorrenza, assumere il ruolo di torre di guardia suldirupo verso il Calore.

ChieseMeritano una visita anche la Chiesa di San Nicola della metà del VXIII se-colo, dalla facciata barocca e il portale del 1760 in pietra scolpita, al suointerno abbellita da un monumentale organo e un’antica fonte battesimale,e la Chiesa di Santa Maria della Pietà, di epoca settecentesca, che cu-stodisce un bel coro ligneo, una fonte battesimale in alabastro e alcuni di-pinti del ‘700 e dell’800. Nella Chiesa di Santa Maria degli Afflitti si puòinvece ammirare un dipinto del celebre pittore Guarini di Solfora.E’ consigliata una visita anche al Cappellone, una costruzione architetto-nica di grande interesse monumentale, oggi luogo sacro, ma in passatoadibito a “sedile” (luogo di ritrovo) della nobiltà e sede di Dogana.

LACEDONIA

Centro montano di antiche origini, Lacedonia si trova a 732 metri di altezzasulla valle del torrente Osento, in una felice posizione naturale che ne fa unluogo ideale di villeggiatura.

Castello MedievaleArrivando nel centro storico, dal caratteristico impianto urbano rinasci-mentale, si possono notare tratti delle vecchie mura cittadine e delle portedi ingresso con i portali in pietra, mentre dell’originario impianto del CastelloMedievale, voluto nel 1500 da Baldassarre Pappacoda, restano soltantouna delle torri e parte del possente corpo di fabbrica.

Castello

di Gesualdo

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da ammirare

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CattedraleSorta su un piccolo luogo di culto dedicato a S.Antonio Abate, risale al‘500 e custodisce all’interno numerose opere d’arte, tra le quali un tritticoattribuito a Francesco da Tolentino. L’architettura religiosa comprende ancheil Palazzo Vescovile (con annessi Museo Diocesano “S.Giovanni Maiella”e Biblioteca), le Chiese di S.Maria della Cancellata, S.Maria della Conso-lazione, Spirito Santo e SS.Trinità, oltre alle Cappelle della Madonna delleGrazie, di S.Filippo Neri, della SS.Trinità e di S.Maria della Consolazione,edifici nei quali si possono ammirare alcune interessanti opere d’arte.

Bosco Origlio e Lago S.PietroDal punto di vista naturalistico, si segnalano il Bosco Origlio con le sorgentiminerali e il bacino artificiale noto come Lago S.Pietro.

LAURO

Il comune di Lauro si trova in una splendida posizione, tra il monte Crestae il Pizzo d’Alvano al centro del Vallo di Lauro, in una conca verde, ricca untempo di boschi di lauro (da laurus deriva certamente il toponimo), ora diuliveti e di noccioleti.

Arco di FellinoPer accedere a Lauro, si entra nel centro storico attraverso il maestosoArco di Fellino, del XVII sec. dotato nel 1789 di torretta con l’orologio, puntoquesto dal quale si può scorgere la Chiesa dei Santi Patroni Sebastiano eRocco, adagiata nell’immensa distesa di verde che circonda il borgo antico.

Castello LancellottiL’intero abitato gravita intorno alla maestosa mole del Castello Lancellotti:l’edificio, bruciato dai francesi nel 1799, appare ora come fu ricostruito dalprincipe Filippo Lancellotti nel 1872, con una architettura che fonde ele-menti gotici, rinascimentali e barocchi.Si tratta di un complesso monumentale a pianta trapezoidale con circuitodi mura merlate, al quale si accede attraverso un portale ad arco che im-mette in un ampio cortile. Qui sono ancora visibili due torri quadrate, unadelle quali caratterizzata da un’abbondanza di elementi architettonici parti-colari, come finestre barocche, feritoie, archi, merli e caditoie. Attraverso un altro portale si accede a un secondo cortile su cui si apronovari ambienti privati; la sala della musica, la cappella, la sala d’armi, il sa-lone rosso, la farmacia e la biblioteca.

Ex Convento delle RocchettinePoco distante dall’ampia cinta muraria del castello si trova un ex Convento,

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Abbazia

di Loreto,

Farmacia

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da ammirare

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costruito nel corso del XVIII secolo sulle macerie di un vecchio palazzo sei-centesco, che oggi ospita il Museo “Umberto Nobile” dedicato alla figuradell’illustre cittadino lauretano, che trasvolò il Polo Nord nel 1926 conAmundsen sul dirigibile Norge e nel 1928 col dirigibile Italia. Nelle sale alpiano terra è situato il Museo di arte Naïf, in cui vi è un importante colle-zione dei più affermati artisti naive.

Palazzo dei TufiStorica dimora della famiglia Capellani, è tra gli edifici privati di impianto rinasci-mentale più degni di nota. L’edificio è un esempio forse unico di sintesi tra il gustomeridionale e le manifestazioni toscane del tardo Quattrocento.

Villa RomanaAppena fuori dall’abitato si trovano i resti di una villa edificata tra la fine delperiodo Repubblicano e il primo secolo dell’Impero, di cui si possono an-cora ammirare i fastosi ambienti della zona termale (il Frigidarium, il Laco-nicum, ed il Calidarium) e un Ninfeo di mosaici.

MERCOGLIANO

Capocastello Il borgo medievale di Mercogliano appare molto ben conservato, con vicolistretti che si aprono talvolta su spazi da cui si gode il fantastico panoramasottostante. Il centro antico, noto come Capocastello è ricco di presenze

architettoniche, tra cui il suggestivo castello medievale, distrutto da untremendo incendio del 1656 e di cui oggi sono visibili i ruderi, recente-mente restaurati.

Abbazia

di Loreto,

Sala Rossa

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da ammirare

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All’entrata di Capocastello la Porta dei Santi che nella parte superiore mo-stra un affresco raffigurante S. Martino, S. Fiorentino e S. Flaviano, l’unicaparte superstite delle mura che un tempo circondavano il borgo.

Abbazia di LoretoMerita certamente una visita la storica Abbazia di Loreto, così chiamata per-chè fu costruita sul luogo dove, nell’età pagana, fioriva un bosco di lauro,sacro ad Apollo. L’antico palazzo abbaziale fu edificato, dall’abate Federici nel1733 come residenza abbaziale, su progetto di Domenicantonio Vaccaro,pittore, scultore e architetto di gran valore del sec. XVIII. Dell’originale ar-chitettura si conserva la farmacia, con una collezione di vasi di maiolica,l’archivio ricco di circa 7.000 pergamene ed altrettante filze di carte, la bi-blioteca con 150.000 volumi che negli ultimi anni è stata aperta al pubblicoed ha assunto il carattere di un aggiornato e funzionale istituto di cultura.

Santuario di MonteverginePosta sul massiccio del Partenio, è ancora oggi meta di numerosi turistiprovenienti dalle varie regioni d’Italia. Il monastero, posto a 1270 m s.l.m.,caro a “Mamma Schiavona”, la Madonna dalla pelle scura, venerata datutti gli avellinesi. Santuario, monastero, biblioteca, museo e foresteria sono racchiuse in ununico corpo architettonico. Il monastero, fondato dall’eremita San Gu-glielmo da Vercelli intorno all’anno 1119, fu realizzato da un artista ligure,Gualtiero che per esso scelse un’architettura sobria e pesante poggiantesu robusti pilastri e con volte a crociera. Da visitare sono, inoltre, la saladegli ex voto, degna di interesse e di ammirazione e il museo dove si puòammirare il sarcofago di Beteraldo di Lautrec , il crocifisso ligneo, la sediaabbaziale, la madonna di San Guglielmo e tante altre sculture e pitturedegne di nota. Infine il pellegrino non può non osservare con meraviglia, le otto sale de-dicate alla mostra del “Presepe nel Mondo”. Per info [email protected], Tel. Santuario: 0825 72924, tel. Abbazia di Loreto: 0825 787150.

MIRABELLA ECLANO

L’antico borgoMirabella Eclano è tra i centri irpini più antichi, così come attestano i repertidell’antico abitato di Aeclanum custoditi nel Parco Archeologico appenafuori il comune. La struttura urbana sembrerebbe risalire all’età repubbli-cana, anche se lo sviluppo del centro risale al periodo imperiale. Lungo il rilievo orografico dell’altopiano “Monte Grotte” per una lunghezza

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da ammirare

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di circa 1800 metri, si estende il recinto murario della città della prima metàdel I sec. a. C., intervallato in più tratti da torri quadrate e semicircolari.Tuttavia la pianificazione urbanistica vera e propria è di età adrianea, comeconfermano alcuni monumenti pubblici, fra cui l’importante complesso ter-male degli inizi del I secolo d. C. con strutture murarie in opus mixtum, di cuisi conservano il tepidarium e il calidarium con relativa vasca da bagno, alcunesuspensurae, l’apodyterium e il frigidarium, una modesta piscina natatori.

Visibili anche i ruderi di una basilica paleocristiana risalente, con moltaprobabilità, nel suo impianto originario tra la fine del I e gli inizi del V secolod. C. , mentre nell’area forense, particolarmente significativa è la presenzadi un tholus macelli, di epoca post-adrianea.

Chiesa di Santa Maria MaggioreRisalente al ‘700, è la più importante dal punto di vista monumentale. Alsuo interno custodisce numerose opere, alcune del XII secolo come il Cro-cifisso in legno, la Fonte Battesimale e l’antico Rotolo di Quintodecimo dellastoria antica del paese.

MONTEFUSCO

Montefusco, a 750 metri di altezza, si trova al centro di una zona di alte col-line dominato dalla cinquecentesca Torre campanaria con parte terminalea pianta ottagonale. Montefusco è un importante punto di riferimento perla produzione artigianale di alto contenuto artistico; il comune è, infatti,noto per la lavorazione a tombolo di merletti, coperte e tovaglie, antico eprezioso artigianato femminile.

Area

archeologica

di Mirabella

Eclano

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Montella,

San francesco

a Folloni

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da ammirare

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CastelloDa non perdere la visita al Castello o Carcere Borbonico, oggi sede delMunicipio. In origine era una possente fortezza, trasformata dagli aragonesiin Tribunale nel 1743 e dai Borbone in Carcere. Di grande interesse sonogli ambienti sotterranei, dove in passato erano ubicate le celle in cui furonorinchiusi i patrioti napoletani Poerio, Nisco, Castromediano.

Chiesa di San Giovanni del VaglioTra gli edifici di culto maggiormente interessanti, fu realizzata tra il XII e ilXIII secolo per servire i feudatari locali, fu officiata da Callisto II e OnofrioII durante la loro permanenza nel borgo. All’interno sono conservati dipintiparietali del ‘ 700, una tela dello stesso periodo raffigurante il Cristo e unnotevole altare maggiore rivestito da marmi policromi decorati in stile tardobarocco.

MONTELLA

Montella è tra i più popolosi centri dell’Irpinia, su una collina tra i 547 e i691 metri nell’Alta Valle del Calore, dove da sempre, è stata privilegiata lacastanicoltura. Rinomata infatti, è la “castagna di Montella”. La felice po-sizione consente escursioni di grande interesse sui monti Terminio, Sas-setano, Cercetano, Felascosa e Acellica.

Il centro storico presenta caratteristiche abitazioni dai portali splendida-mente decorati e raffinati palazzi nobiliari come Palazzi Abiosi, Bruni, Co-scia e Capone, la Villa De Marco.

Montella

S.Salvatore

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da ammirare

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Castello MedievaleSituato più in alto rispetto al centro abitato, è un’imponente fortificazioneche conserva la cinta muraria e il bastione centrale (donjon) nel cortile, e checonsente di ammirare uno splendido panorama sul comune di Montella.

Santuario del Salvatore e Convento di S. FrancescoD’interesse religioso e artistico, insieme al Convento di S. Francesco nellavicina Folloni, la Collegiata di S.Maria e le Chiese di S. Maria della Liberae di S. Maria al Monte, custodiscono numerose e splendide opere d’arte,alcune di noti autori dei secoli scorsi.Il Convento di San Francesco a Folloni di Montella, in particolare, ospitaanche la Tomba di Diego Cavaniglia, il Museo dell’Alta Irpinia e una Mo-stra di Arte Sacra.

MONTEMARANO

A ben 820 metri di altezza, Montemarano si trova in una splendida posi-zione panoramica sulla Valle del Calore. Notevoli sono le testimonianze cheriportano alle origini arcaiche di questo comune della provincia avellinese.

Castello o Palazzo FeudaleIl castello, nucleo centrale dell’abitato, si presenta come un possente qua-drilatero irregolare, ormai privo delle originarie mura di cinta e delle torri.L’edificio, ricostruito e trasformato in palazzo verso il 1700 sui resti del-l’antica fortificazione, appare ben conservato nelle caratteristiche tardo-ri-nascimentali di cui si può ammirare lo splendido portale di ingresso el’atrio, racchiuso da archi di pietra locale.

Cattedrale dell’AssuntaCostruita nel ‘700, è tra gli edifici religiosi degni di nota. L’edificio è caratterizzatoda un’ampia facciata con ricche decorazioni e tre portali d’ingresso alle rispet-tive navate dove sono custoditi un reliquario del 1624, una tela di Guido Reni,una sedia pieghevole del ‘ 400 ed altre opere d’arte; nella cripta, in seguito a deilavori di restauro, sono venuti alla luce colonne e capitelli medievali.

Chiesa del PurgatorioSituata nei pressi della Chiesa dell’Immacolata, che conserva alcuni dipintidel ‘ 700, si tratta di un edificio di modeste dimensioni al cui interno èospitato il Museo dei parati sacri, primo esempio di raccolta e di inventa-riazione di preziosi tessuti Italiani, realizzati per buona parte in Italia Meri-dionale, tra il XVI e l’inizio del XX.Tra i tessuti più significativi, il parato del vescovo Celestino Labonia (1670- 1720), le donazioni del Papa Benedetto XIII in occasione dell’anno giubi-

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da ammirare

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lare 1725 e un vestito della Madonna del secolo XVII di manifattura siciliana.Per info tel: 0827.63012

MONTEMILETTO

Il comune di origine normanna, posto su di un alto sperone roccioso delladorsale collinare che funge da spartiacque tra le valli del Calore e del Sa-bato, presenta un notevole patrimonio ambientale e storico-artistico.

Castello Medievale In posizione suggestiva, nella parte più alta della piazza centrale, la for-tezza di epoca tardo-rinascimentale costituisce una delle principali attrat-tive turistiche di Montemiletto.Il castrum Montis Militum, edificato presumibilmente in epoca longobardasui resti di una preesistente costruzione romana (una parte delle mura difondazione poggia, infatti, su un muro in laterizi di epoca romana), fu rifattodai Normanni nel XII secolo. Le fondazioni si basano direttamente sul pia-noro roccioso e sono realizzate con pietre calcaree informi di varie dimen-sioni, legate da compatta malta cementizia. La fortificazione, che, nel corsodei secoli, ha subito modifiche e ristrutturazioni, in epoca rinascimentale futrasformato in palazzo baronale con larghe finestre e ampi balconi. Nel-l’attuale impianto planimetrico del castello sono riconoscibili due corpi prin-cipali ben distinti: uno (che ne costituiva probabilmente, nel settoreoccidentale, la struttura originaria con copertura a volte), di forma qua-drangolare, con mura scarpate e mastio centrale, l’altro, di forma poligo-nale, con due torri a sezione circolare, più basse.

Castello Medievale di MontapertoNella vicina frazione di Montaperto, dalla struttura urbana ottocentesca, cisi può fermare a vedere il piccolo Castello Medievale e i Palazzi Baronalee Gualtieri.

MONTEVERDE

Il comune di origine medievale, sorge a 740 metri di altezza sul crinale chesegna il confine con la Basilicata, a dominio della valle dell’Osento in unafelice posizione che rende Monteverde punto di riferimento per quantiamano le escursioni naturalistiche e paesaggistiche.

Il centro storicoMolto interessante l’urbanistica del centro storico, che si presenta a piantatriangolare, dalle caratteristiche strade strette e tortuose e le abitazioni di-sposte a gradoni che numerosi sismi hanno alterato nel tempo.

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Prata

Principato

Ultra,

Basilica

Paleocristiana

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da ammirare

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Di particolare interesse i portali artistici scolpiti in pietra calcarea locale, ilParco della Rimembranza, costruito nel 1927 per ricordare i monteverdesicaduti nella prima Guerra Mondiale, e il caratteristico Ponte Pietra del-l’Oglio, costruito anticamente per consentire il passaggio sul fiume Ofanto.

Castello medievaleAppena al di sopra del centro, a dominarne l’abitato, si trova il castellosorto in epoca longobarda, con la sua mole, le due grandi torri angolari ci-lindriche e le due quadrate.La struttura è quella tipica dell’architettura quattrocentesca del periodo ara-gonese, in quanto molti cambiamenti nel corso dei secoli, ne hanno tra-sformato la forma originaria.Adiacente al caratteristico castello, si trova maestosa la Chiesa parrocchiale de-dicata a S. Maria di Nazareth, costruita nei primi secoli dopo l’anno mille. No-nostante le molte trasformazioni seguite a terremoti ed incendi, l’interno, a trenavate con archi a sesto acuto in stile semigotico, è ancora ben conservato. Di notevole interesse storico gli altari in marmi policromi di pregevole fat-tura, alcune tele a soggetto sacro di scuola napoletana del 1600, un cro-cifisso e la statua lignea della Madonna, che da un recente restauro sembrarisalgano al XIII secolo.

PRATA PRINCIPATO ULTRA

Prata Principato Ultra a soli 11 chilometri dal capoluogo, sorge su uno spe-rone roccioso che si protende su un’ansa del fiume Sabato, offrendo dun-que occasioni per piacevoli passeggiate panoramiche e naturalistiche.

Basilica

Paleocristiana

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Rocca

San Felice

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Gli elementi archeologici presenti sul territorio si sostanziano in elementi ar-chitettonici inglobati soprattutto nell’edilizia religiosa, sarcofagi romani eruderi di Ville di epoca romana.

Testimonianze del periodo paleocristianoNotevoli sono le testimonianze del periodo paleocristiano: il primitivo im-pianto della Basilica e, al fondo di un cortiletto di questa, una grotta natu-rale adibita a catacomba cristiana del III o IV sec. d.C., con nicchie adarco, altari, tombe e affreschi, tra i quali spicca quello dell’Arcangelo Ga-briele e l’Annunziata; tutti elementi che attestano storicamente l’afferma-zione del Cristianesimo nella vicina Abellinum dove probabilmentetrovarono sede i primi vescovi dell’Irpinia.L’attuale Chiesa dell’Annunziata corrisponde sia alla basilica paleocristianae sia a quella di epoca longobarda; essa risulta costruita e poi ristrutturatanel ‘ 700 con l’impiego di elementi precedenti e finanche di epoca romana. Sul fondo della navata e in una nicchia semicircolare in tufo si trova un af-fresco del XII secolo raffigurante la “vergine Orante”, con un’iconografiache si ispira a quella bizantineggiante, ricondando la scenografia dell’im-magine venerata nel Santuario di Montevergine.

ROCCA SAN FELICE

In una posizione meravigliosa, a 750 metri di altezza, tra i fiumi Fredane e Ufitae il verde dei boschi, il centro abitato si trova in una zona nota anticamente conil nome “Ampsanctus” e oggi con quello di Valle dell’Ansato, con grandi ri-

Rocca

San Felice

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chiami naturalistici e paesaggistici, dove spiccano il bosco di Migliano, il la-ghetto della Mefite con i numerosi sfiatatoi dai quali fuoriesce gas naturale.

Le Mefite AravinaNella Mefite, luogo di culto della dea Mefite, sono state ritrovate statue diterracotta e in legno, monete, oggetti d’oro, una collana di ambra con graf-fiti di volti umani e un frammento di terracotta con incisa la dedica a “Me-fite Aravina”, attualmente conservati nel Museo Irpino di Avellino.

Il centro storicoIl centro storico, con le rampe, le case in pietra e i caratteristici “forni a pa-glia”, vanta tra gli altri, splendidi edifici del ‘ 600 e del ‘ 700, come i Pa-lazzi Cozza, Santoli e Villani, oltre un imponente castello Medievale, conla torre principale (donjon) che ha una base di dieci metri e comprende, suquattro livelli, magazzino, cisterna, cucina, e vari ambienti residenziali.

SANT’ANGELO DEI LOMBARDI

Il piccolo comune, a ridosso del torrente Fredane, si trova a 870 metri dialtezza, su un territorio che si presta a escursioni di grande interesse, ancheper la presenza di alcuni corsi d’acqua.

Sant’Angelo

dei Lombardi,

Abbazia Goleto

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da ammirare

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CastelloL’antico borgo ha conservato in parte l’aspetto medievale, come attesta lapresenza del castello costruito nel X secolo e successivamente trasfor-mato in palazzo residenziale, per poi essere restaurato dopo il terremoto del1980, con lavori che hanno dato nuovo splendore alla torre e allo splendidologgiato del ‘ 600, riportando alla luce anche la pavimentazione di un cor-tile dell’ XI secolo e una antica chiesa.

Abbazia del GoletoUno dei più bei complessi religiosi dell’Italia Meridionale, sede anche dieventi musicali e culturali, oggi è retta dai Piccoli Fratelli della ComunitàJesus Caritas di Charles de Foucauld, che in passato ne hanno curato ilrestauro facendo costruire la grande chiesa settecentesca su progetto diDomenico Antonio Vaccaio. Fondata da San Guglielmo da Vercelli (1085-1142) per le monache Benedettine, dell’antico complesso medievale re-stano oggi la chiesa inferiore, di stile romanico-pugliese; la chiesasuperiore (1255), dedicata a San Luca, di stile gotico e la Torre Febronia(1152), rivestita di bassorilievi provenienti dal mausoleo funerario di MaccoPaccio Marcello e dalla quale si gode un meraviglioso panorama dellaValle. Per info e visite tel: 0827 24432 Orario feriale: 08,00-13,00/18,00-20,00 Orario festivo: 08,00-13,00/18,00-20,00.

SAN MARTINO VALLE CAUDINA

San Martino appare completamente immerso nella vegetazione dei verdiboschi di faggi, dei castagni e pioppi della parte alta, dai vigneti, i frutteti ele ampie distese di grano della parte collinare che conferiscono al paesesfumature particolarmente colorate e suggestive. Il territorio comunale èricco di sorgenti stagionali e perenni di cui la maggiore è in località Mafa-riello, meta turistica di migliaia di persone.

Castello longobardo Pignatelli della LeonessaCon i suoi splendidi interni ed il suo fine giardino, si trova lungo il sugge-stivo camminamento del Murillo, fiancheggiando il torrente Caudino. Il ma-niero, edificato su di un colle di particolare importanza strategica,probabilmente nella prima metà del IX secolo, nonostante i numerosi rifa-cimenti del periodo di dominazione normanno-sveva, conserva ancora oggil’originaria fisionomia con le mura merlate, le torrette di guardia, le pri-gioni e le garitte. All’interno la bellissima cappella gentilizia, riconsacratail 18 ottobre 1706 dal Cardinale Orsini e un breve androne che conduce, at-traverso una scala, alle stanze residenziali del piano superiore dove si trovail salone più grande del castello ricco di decorazioni e affreschi parietali dei

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secoli XVII-XVIII raffiguranti scene relative ad episodi storici rilevanti per lacasata della Leonessa. Attigua al cortile è infine la torre-mastio dell’antica fortezza, in parte de-molita nella seconda metà del secolo scorso.

TORELLA DI LOMBARDI

Torella dei Lombardi si inserisce nel paesaggio tipico delle zone sub-ap-penniniche che alterna ampie zone collinari alle dorsali rocciose dei MontiPicentini, con numerosi corsi d’acqua, su tutti l’Ofanto, il maggiore fiumedell’Alta Irpinia. Di grande bellezza è anche la Cascata Borgo Sano, le cuiacque un tempo alimentavano un mulino a pale nel territorio di Lioni.

Castello CandrianoCostruito nel XII-XIII secolo dalla famiglia dei Saraceno, su strutture pre-esistenti d’epoca longobarda, fu numerose volte modificato ed ampliatonei secoli successivi. Dopo il sisma del 1466, fu munito di due torri cilin-driche tuttora visitabili: una con funzione difensiva che accoglieva le po-stazioni di tiro, l’altra con funzione di servizio. A metà del 1500, divenne proprietà dei Caracciolo e fu trasformato in casa

Torella dei

Lombardi

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da ammirare

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palaziata per poi divenire proprietà comunale nel 1959. All’interno del ca-stello è possibile apprezzare i graffiti realizzati nel XIV secolo, le torri e i lo-cali sotterranei che permettono l’accesso al museo dove 12 vetrinedistribuite in cinque sale offrono un’esauriente campionatura dei circa30.000 reperti rinvenuti nel corso degli scavi archeologici. Attualmente il castello oltre all’Associazione Sergio Leone e al museo,ospita il Municipio, l’Associazione Studi Storici F. De Sanctis, la BibliotecaComunale “Giovanna Caracciolo” e l’ufficio per la promozione turistica“Informazione L.E.A.D.E.R”.

Torre normanna di GirifalcoAntica torre risalente al XI-XII secolo immersa nel verde e strutturata su trelivelli per rispondere ad esigenze di controllo e di difesa del territorio, conelementi architettonici di spoglio d’età romana. Abbandonata dalla fine delXV-inizi XVI secolo, nei secoli XIX-XX ha accolto la campana della vicinachiesa dei SS. Giovanni e Paolo che, realizzata nell’800 su strutture alto-medievali, fu rinnovata nel secondo dopoguerra.

VOLTURARA IRPINA

Situata ai piedi del Monte S. Angelo, nello splendido territorio al confinecon la provincia di Salerno, Volturara Irpina si trova al margine della concadenominata Piano del Dragone, fra le pendici dei monti Faggeto e il Costa.

Museo Etnografico della Piana del DragoneConserva mirabilmente il patrimonio culturale della civiltà contadina, fa-cendone rivivere consuetudini, ideali e sentimenti. Ben 2500 oggetti, arnesie arredi, raggruppati con precisa ricostruzione, raccontano la semplice emirabile vita della popolazione del Sud attraverso un arco di tempo che vadall’ultimo decennio del 1800 sino agli anni ‘ 60 del 1900. Per info tel:0825.980077 oppure: [email protected]

Volturara Irpina

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da ammirare

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ZUNGOLI

Il centro abitato di Zungoli sorge a 657 metri di altezza, su una collina tu-facea ai confini con la Puglia. Il centro storico, interessante per le caratte-ristiche stradine e abitazioni dei borghi medievali, con le case arroccateintorno al castello, attraversate da vicoli strettissimi pavimentati con selciatodi pietra locale.

Castello longobardoLa fortezza che si erge imponente sul borgo, presenta la tipica pianta qua-drata e tre torri cilindriche agli angoli (la quarta andò distrutta nel terre-moto del 1456). L’edificio risale al periodo longobardo ed è statotrasformato agli inizi dell’ 800 in residenza della famiglia Susanna.

Castello

longobardo

di Zungoli

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Solofra,

Colleggiale

San Michele

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Laceno,

Stazione

Sciistica

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da scoprire

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MONTI, BOSCHI, LAGHI, PARCHI E RISERVENATURALISTICHE

La rigogliosa provincia avellinese, con il suo continuo susseguirsi di monti,valli e siti naturalistici di notevole importanza anche comunitaria, è, a ra-gione, definita come “Verde Irpinia”.

Nel territorio di Avellino, cuore verde della Campania, si concentrano duegrandi Parchi Regionali: oltre a quello del Partenio, immerso tra boschi ecastagni, vale la pena visitare il Parco dei Monti Picentini, il più grande ser-batoio d’acqua del Meridione.L’area protetta è una tra le più floride d’Italia e comprende parchi, oasi,fiumi, laghi e grotte, tra le quali spicca l’Oasi del Lago di Conza, una dellezone umide più importanti del Mediterraneo, raggiungibile attraversando laValle dell’Ofanto.

Si tratta di una terra carica di profumi e colori che invitano a immergersi initinerari di relax a contatto con la natura.

L’OASI “Valle della caccia” di Senerchia

L’oasi naturalistica del WWF, a soli 3 chilometri dal centro di Senerchia, perla conformazione morfologica - geologica - idrogeologica, per le caratteri-stiche faunistiche e specialmente floristiche è l’area più interessante, daun punto di vista naturalistico, di tutto il massiccio dei Monti Picentini.L’area, assai impervia, è rimasta pressoché integra nei millenni, costituendoun vero scrigno di essenze floristiche rare.Sulle rupi e nella boscaglia da 600 a 1600 m vive il Pino Nero (Pinusi NigraArnold), con caratteristiche simili a quello di Villetta Barrea nel Parco Na-zionale d’Abruzzo, mentre ai bordi superiori della valle, lungo le pendici er-bose ed i pascoli sassosi, si può trovare la Stipa crassiculmis P. Smirnovsubsp. picentina Martinovsky, Moraldo et Caputo, un’altra entità endemicafloristica tipica della zona.Altrettanto interessante è la fauna, animata dalla presenza del lupo, delGatto selvatico e di numerosi altri mammiferi. Gli amanti dell’ornitologia potranno ammirare esemplari di uccelli degli Or-dini degli: Accipitriformi, Falconiformi, Galliformi, Piciformi (il raro PicchioNero), Corvidi, ecc., molto numerosi in questa zona.

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da scoprire

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IL TERMINIO

Il monte Terminio, uno dei massicci dei monti Picentini, offre un ambientenaturale tra i più spettacolari ed interessanti del Sud Italia. Dalla sua vettapiù alta (1786 metri s.l.m.) la vista si spinge fino alle coste del Salernitano,offrendo un panorama di ineguagliabile bellezza. Nelle varie piane Campolasanpietro, Acqua degli Uccelli, Acquenere, Ver-teglia è possibile fare una gradevole sosta nel verde più folto, in un’oasi dipace e di tranquillità.Dal Terminio, inoltre, è possibile scendere fino alla cosiddetta “Bocca delDragone” , un esempio di fenomeno carsico a 670 metri di altitudine, checostituisce uno degli inghiottitoi che convogliano, attraverso le falde delsottosuolo, le acque delle sorgenti di Serino.

ALTOPIANO DEL LACENO

Ad oltre 1000 metri d’altitudine, il Piano Laceno con le sue bellezze natu-rali fatto di monti, valli e laghi, rappresenta un’irresistibile attrattiva per chiricerca il fresco dei boschi, l’aria pura delle cime montuose, le limpideacque sorgive.D’inverno il Laceno è una delle mete preferite degli sciatori che vi trovanopiste di vario tipo, moderni impianti di risalita.Una menzione particolare merita la meravigliosa “Grotta del Caliendo”dove, tra settembre e ottobre, sono ridotte le acque che vi affluiscono dalLago Laceno. Procedendo per trecento metri lungo il “corridoio degli in-canti”, tra cascate e cascatelle seguono poi tremila metri di percorso trastalattiti e stalagmiti sulle quali si riflettono mille tonalità di colore e luci. Un’ascensione al Rajamagra (1676metri s.l.m.) o al Cervialto (1809 ms.l.m.) consente non soltanto di godere di panorami impareggiabili, di ariafinissima, ma anche di trovare saporitissimi funghi e pregiati tartufi neri.

IL LAGO LACENO

Sull’omonimo altopiano, a 1053 metri di altezza, si può fare una gradevolesosta presso il lago di Laceno, immerso in una vasta e pittoresca concaverde circondata da boschi di faggi, lecci e castagni, mentre nelle vicinanzesi possono incontrare numerosi ruscelli e sorgenti.

Numerosi i pesci, tra cui trote, carpe, tinche e anguille. La ricchezza deiboschi permette, poi, la vita di una discreta varietà di animali come cin-ghiali, lepri, rapaci, volpi, faine, puzzole, tassi e martore.

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da scoprire

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La vasta piana,circondata da ogni lato da monti verdeggianti sin sulle cime(Cervarolo,Cervialto,Calvello,Grande), può essere frequentata sia per escur-sioni alpine estive, sia per gli sport invernali.

IL LAGO DI CONZA

Il lago di Conza, individuato come Sito di Interesse Comunitario (S.I.C.),è un grande invaso nel quale si riversano le acque del torrente Sarda.La distesa d’acqua, che costituisce un habitat per numerose specie animalie presenta la caratteristica flora lacustre, ricopre gran parte di una pianuraalluvionale racchiusa tra i monti Serrone e la Serra, rappresentando unpunto di riferimento per quanti amano il contatto con la natura.Una passeggiata al lago consente, inoltre, escursioni al Piano di Rallo,dove si trovano antichi mulini, e alle numerose sorgenti naturali.Durante i periodi di migrazione si possono intravedere oltre 100 specie diuccelli, tra cui il falco pescatore, lo svasso piccolo, lo svasso maggiore,l’airone rosso e il falco pellegrino. Tra i mammiferi si segnalano volpe,tasso, faina, donnola, e lontra.

LE MEFITE

Nei pressi di Rocca San Felice si trovano le famose mefite, antico luogo diculto dalle caratteristiche ambientali molto insolite.Il luogo risplende del biancore di una terra arida accentuata da chiazzegialle, dove non c’è segno di vegetazione se non lontano, ma solo il ru-more dell’acqua che “ribolle” sotto la spinta di una colonna ascendente digas sulfurei che soffia sotto il lago.

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Tiro con l’arco

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da praticare

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GLI SPORT

Il veriegato paesaggio montano della provincia irpina, offre la possibilità didedicarsi a percorsi escursionistici di diversa difficoltà, alla scoperta dellebellezze naturali offerte dal territorio.

Tra i Monti Picentini, l’altopiano del Lago Laceno rappresenta un vasto pia-noro attrezzato per gite a cavallo e pesca sportiva.

In inverno, la zona è un’apprezzata stazione sciistica con piste di vario tipoe moderni impianti di risalita, dove gli amanti degli sport invernali, possonotrovare piste da sci lunghe 26 chilometri e collegate tra loro, capacità sin-golare per il Meridione.

La Settevalli arriva a 1400 e la Rajamagra arriva a 1800 metri, con ben ottopiste per lo sci alpino, tra cui la Nordica rossa e la Amatucci nera dedicateagli sciatori provetti.

Le piste di fondo che percorrono la Valle del Sacrestano, inoltre, per di-versi chilometri consentono una passeggiata a piedi in un ambiente natu-rale di rara bellezza.

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Cantina

Mastroberardino

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da assaporare

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I PRODOTTI TIPICI

Il variopinto territorio dell’Irpinia si presenta ricco di prodotti genuini di rarabontà, offrendo percorsi eno-gastronomici unici attraverso i tanti prodottitipici locali, tra i quali meritano particolare menzione i vini D.O.C.G di al-tissima classe, ormai famosi in tutto il mondo.

Il Tauràsi, annoverato tra i “più grandi rossi”, in particolare, è stato il primoa meritare la prestigiosa DOCG, per la qualità del suo vitigno, l’aglianico, trai più antichi introdotti dai coloni greci. Ma la tradizione enologica della zonacomprende anche il Greco di Tufo, definito un vino “aristocratico” per ilsuo sapore asciutto, e il Fiano di Avellino, dal gradevole sapore secco edaromatico da consentire di servirlo anche come aperitivo.

La zona si distingue anche per la produzione degli ottimi olii D.O.P dei ter-ritori collinari dell’Irpinia, e del caciocavallo “Podolico” di Montella, unatipica varietà di formaggio ricavato da latte bovino dell’omonima razza, chespesso, nella cucina locale, si accompagna al tipico salame “Napoli”, pro-dotto con metodi tradizionali a Mugnano del Cardinale.

Gastronomia

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da assaporare

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La cipolla ramata, tipica del territorio collinare di Montoro Inferiore e Su-periore e di Solofra, con il suo gusto molto intenso, è uno dei prodotti or-tofrutticoli di pregio, come pure il tartufo nero di Bagnoli Irpino e i funghiche crescono spontanei sul territorio incontaminato, spesso utilizzati nellapreparazione di primi piatti, ma anche nella confezione di secondi piatti,come “tagliatelle ai funghi porcini” e “agnello ai funghi”, tipici della zona.

Tra i prodotti irpini di qualità più noti, si trovano la castagna di Montella,molto utilizzata sia in cucina che in pasticceria, e la ciliegia, nelle sue di-verse varietà: le “palermitane” (nel territorio di Montoro e Serino), “delmonte” (nel Vallo di Lauro e Baianese), “tenta” (a Serino), “maiatica” (nelterritorio di Tauràsi) e, le più diffuse, “signora”, “imperiale” e “pagliaccio”.

Il torrone, infine, trova in Irpinia il punto di eccellenza nella produzione, gra-zie anche all’uso di squisite nocciole nelle squisite varietà dell’”avellana” e“mortarella”, facendone una delle bontà più ricercate da golosi e buongu-stai.

Castagne

di Serino

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Raccolta

del Tartufo

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Prodotti tipici

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da portar via

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ARTIGIANATO TIPICO

Le passeggiate nei piccoli borghi rappresentano, senz’altro, l’occasioneper avvicinarsi alle tradizioni artigiane locali ancora vive nelle tante botte-ghe di pelletteria, come a Solofra, uno dei maggiori poli conciari d’Europa,dove si possono aquistare raffinati capi lavorati a mano.

Molto antica è anche la lavorazione di raffinati ed eleganti pizzi e merletticon punti di eccellenza a Chianche, Lapio, Luogosano, Montefusco,Sant’Andrea di Conza, Santa Paolina e Villamaina.

Tartufi

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il carro

di paglia

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da vivere

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Nel mese di febbraio, il partecipato carnevale di Montemarano vede tuttii cittadini in maschera, lanciarsi in una irrefrenabile danza al ritmo freneticodella “tarantella Montemaranese”, girando come in una processione, per lestrade principali del centro. Molto comune e diffusa nella zona è la tradizione del palio, come quello an-tico della Botte che si svolge ad Avellino, in cui i tinai e i bottai gareggianoper far rotolare una botte di circa 2 quintali, spingendola solo con un ba-stone di ferro ricurvo, per circa 600 metri in salita.Interessante anche lo storico palio dell’anguria, che si tiene ad Altavilla Irpina,consistente in una corsa di asini montati da fantini che portano sotto braccioun’anguria. Entrambe le manifestazioni si svolgeranno nel mese di agosto.In termini religiosi a Mugnano del Cardinale, il 13 agosto si assiste alla sugge-stiva processione dei Battenti di Santa Filomena, in cui i fedeli si recano al san-tuario scalzi, vestiti di bianco con una fascia rossa in vita e a tracolla e, battendoaritmicamente i piedi, portano mazzi di fiori, ceri e “Toselli” e poi in ginocchio

o carponi salgono la scalinata di accesso al santuario, avanzando fino all’altare.Da non perdere anche la tradizionale festa del “Carro”, un obelisco alto 25 metri,rivestito di paglia lavorato e montato su un carro agricolo tirato dai buoi, in onoredella Madonna della Misericordia, che si realizza a Fontanarosa il 14 agosto.In ambito culinario si distinguono la Sagra della Maccaronara, promossa aCastelvetere sul Calore il 12 e 13 agosto, per degustare la ‘Maccaronara’, untipo di spaghetto molto grande e preparato con le ricette antiche e la Sagradella patata banzanese e del fungo porcino, a Montoro Superiore, dal 3 al 5agosto, per assaporarvi delle prelibate e genuine pietanze, cotte in vari modi.Per maggiori info consultare il sito della Regione Campania www.in-cam-pania.com alla voce “Seiviaggi”.

I Battenti

di Santa

Filomena

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Elenco Strutture

Alberghi, Ristoranti e Agriturismi

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ARIANO IRPINO

Incontro!!!!

Via Foresta Santa Barbara 83031 Ariano Irpino (AV) )0825/891929 - Fax 0825/[email protected];69 ?70.00 J.

ATRIPALDA

Hotel Civita!!!

Via Manfredi, 124 83042 Atripalda (AV) )0825/610471 - Fax 0825/[email protected];29 :2 ?85.00/95.00 4.éZ

alberghi

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Hotel Malaga!!!

Via Appia, 95 83042 Atripalda (AV) )0825/67361-611501 Fax 0825/[email protected];28 <1 ?80.00 4YéZ[

AVELLINO

Hotel De La Ville!!!!

Via Palatucci, 20 83100 Avellino (AV) )0825/780911 - Fax 0825/[email protected];63 :3 ?230.00 @400.00 J4.XY3éZ[aã

alberghi

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60 www.10q.it

Viva Hotel!!!

Via Circumvallazione, 123 83100 Avellino (AV) )0825/25922 - Fax 0825/[email protected];72 710 ?80.00/100.00 4YéZ

CALITRI

Ambasciatori!!!

Via Toscana Parco Tozzoli 83045 Calitri (AV) )0827/34872 - Fax 0827/[email protected];30 :1 <2 ?70.00 @110.00 4.XY3éTZ^aã

alberghi

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CAPOSELE

Albergo 7 Bello!!!

Corso Sant’Alfonso, 46 - Materdomini -San Gerardo - 83040 Caposele (AV) )0827/58113 - Fax 0827/[email protected];45 :1 ?60.00 J.Y3é

LAURO

Certosa di San Giacomo!!!!

Via Nazionale, 1 83023 Lauro (AV) )081/8240932 - Fax 081/[email protected];45 ?140.00/160.00 .YéWZaã

alberghi

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MANOCALZATI

Bel Sito Hotel “Le Due Torri”!!!!

Statale 7, Via Appia 83030 Manocalzati (AV) )0825/670001 - Fax 0825/[email protected];32 :2 ?80.00/125.00 4.XY3éWTZ[a

MERCOGLIANO

Green Park Hotel Titino!!!!

Via Don Gennaro, 9 - Petruro 83013 Mercogliano (AV) )0825/788961 - Fax 0825/[email protected];54 :4 <6 ?80.00/[email protected]/175.00 4.]X_Y3é5WTZ[d

alberghi

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MIRABELLAECLANO

Unaway Hotel Mirabella Sud!!!!

Via Bosco - A16 Napoli-Bari 83036 Mirabella Eclano (AV) )0825/449724 - Fax 0825/[email protected];40 :2 ?80.00/110.00 4éTZ

OSPEDALETTOD’ALPINOLO

Galassia Park Hotel!!!

Località Chiusa di Sopra 83014 Ospedaletto d’Alpinolo (AV) )0825/691183 - Fax 0825/[email protected];17 :2 ?45.00/[email protected]/90.00 4.]_Y3é5WTZ^[aã

alberghi

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SERINO

Hotel Serino!!!!

Via Terminio, 119 83028 Serino (AV) )0825/594901 - Fax 0825/[email protected];50 :1 ?98.00 J.

SOLOFRA

Solofra Palace Hotel & Resort!!!!

Via Melito, 6 - Sant’Agata 83029 Solofra (AV) )0825/531466 - Fax 8025/[email protected];32 :1 ?90.00/140.00 4XYéWTZã

alberghi

Page 65: Guida Avellino e Provincia - 2009

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VENTICANO

Hotel Ristorante Europa!!!

Contrada Campoceraso 83030 Venticano (AV) )0825/965875 - Fax 0825/[email protected];30 :2 ?55.00 J4.Yé5Z[

alberghi

Page 66: Guida Avellino e Provincia - 2009

ristoranti

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AVELLINO

Ristorante BaroneRistorante pizzeria

Corso Umberto I, 63/65 83100 Avellino (AV) )0825/756040 - Fax 0825/756040,Mercoledì/Wednesday /88120.00/40.00 .-

MERCOGLIANO

Pink PantherRistorante tipico regionale

Via Nazionale, 160 83013 Mercogliano (AV) )0825/682473 - Fax 0825/682364,Lunedì/Monday /192116.00/40.00 .-

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ristoranti

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SANT’ANGELO DEILOMBARDI

Il PorcellinoRistorante tipico regionale

Via Campolungo 83054 Sant’Angelo dei Lombardi (AV) )0827/23694 - Fax 0827/[email protected],Lunedì/Monday /340115.00/40.00 .]Y

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agriturismo

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ARIANO IRPINO

Antico MulinoAgriturismo ricettivo

Contrada Ficucelle, 13 83031 Ariano Irpino (AV) )0825/819368 - Fax 0825/819368www.antico-milino.com;6 /100 ?25.00/30.00 ]c

Tre ColliAgriturismo ricettivo

Via Turchiello, 19/a 83031 Ariano Irpino (AV) )0825/827130 - Fax 0825/[email protected];4 ?40.00/44.00 c

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agriturismo

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CAPRIGLIA IRPINA

La SerenellaAgriturismo ricettivo

Via San Sebastiano, 32 83010 Capriglia Irpina (AV) )0825/702044 - Fax 0825/[email protected],Domenica a cena/Sunday for dinner ;Lunedì/Monday ;6 <1 /90?60.00/70.00 @400.00/500.00118.00/25.00 .YéZaã

CONTRADA

Agriturismo RicciardelliAgriturismo ricettivo

Via Pastenate, 3 83020 Contrada (AV) )0825/674371 - Fax 0825/674370info@agriturismoricciardelli.itwww.agriturismoricciardelli.it;10 <1 ?70.00 @500.00/700.00.cad

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agriturismo

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Il NoccioloAgriturismo ricettivo

Via Schiti, 23 83020 Contrada (AV) )0825/768537 - Fax 0825/[email protected];2 ?60.00 .

MONTELLA

PericleAgriturismo ricettivo

Provinciale Cassano San Francesco, 2183048 Montella (AV) )0827/609161 - Fax 0827/[email protected];12 <2 /90 ?45.00/55.00115.00/30.00 .][cad

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agriturismo

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TerminioAgriturismo ricettivo

Via Nazionale 83048 Montella (AV) )0827/609256 - Fax 0827/609747;3 ?25.00 c

NUSCO

Nonna RosinaAgriturismo ricettivo

Contrada Marmore, 2 bis 83051 Nusco (AV) )0827/607098 - Fax 0827/[email protected]: Turismo equestre;6 :1 /60 118.00/25.00 ]c

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agriturismo

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PIETRASTORNINA

CarpinetoAgriturismo ricettivo

Via Ciglio, 23 - Carpineto 83015 Pietrastornina (AV) )0825/902852 - Fax 0825/902852info@carpinetoagriturismo.itwww.carpinetoagriturismo.itSpecifiche: Fattoria didattica, Turismoequestre,Mercoledì/Wednesday ;6 :1 72?60.00 4.]Yé5^[caã

TORELLA DEILOMBARDI

BellofattoAgriturismo ricettivo

Via Pianomarotta, 16 83057 Torella dei Lombardi (AV) )0827/49083 - Fax 0827/[email protected];5 ?60.00 120.00/25.00 .]

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agriturismo

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TORRE LE NOCELLE

Il Casino RossoAgriturismo ricettivo

Località Bosco Faiano, 3 83030 Torre Le Nocelle (AV) )0825/969282 - Fax 0825/[email protected];5 ?70.00 .

Page 74: Guida Avellino e Provincia - 2009

decalogo descriptions

Alberghi

1 L’albergo è ben segnalato, in ottime condizionigenerali e corrisponde all’immagineproposta dal materiale promozionale.

2 L’albergo è dotato di un adeguato parcheggio per i clienti.

3 La reception è ben visibile e offre un serviziodi accoglienza attento e professionale.

4 La hall e le aree comuni hanno spazi e serviziadeguati.

5 Le camere sono perfettamente pulite e ordi- nate, con dotazioni efficienti e i servizi essenziali compresi nel prezzo.

6 I bagni nelle camere sono perfettamente puliti e ordinati, hanno un ampio set cortesiae due tipi di biancheria.

7 La prima colazione è organizzata a buffet, diottima qualità e compresa nel prezzodella camera.

8 Le sale bar e ristorante sono accoglienti nell’arredamento e nel servizio.

9 Le strutture dedicate alle attività congressuali oricreative sono facilmente individuabilie ben tenute.

10 La gestione dell’albergo è attenta alla tutela ambientale.

Hotels

1 The hotel should be well signposted, in excel-lent general condition and comply withthe images used in the promotional material.

2 The hotel should offer adequate parking for its clients.

3 The reception should be clearly visible and offera welcoming, attentive and professionalservice.

4 The hall and communal areas should have adequate services in a suitable space.

5 The rooms should be completely clean andtidy, with essential facilities and servicesincluded in the price.

6 The bathrooms should be completely cleanand tidy, have an ample courtesy pack and two types of towels.

7 A top-quality buffet breakfast should be offered and included in the room price.

8 The bar and restaurant areas should offer a welcoming service and ambience.

9 The congress and recreational areas should beclearly marked and well-kept.

10 The management of the hotel should protectthe environment.

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decalogo descriptions

Ristoranti

1 Il ristorante è ben segnalato e in ottimecondizioni generali.

2 Il menu, con i prezzi, è esposto all’esterno dellocale, presenta prodotti di autenticitàgarantita ed è messo a disposizione deiclienti insieme alla carta dei vini.

3 Il personale addetto al servizio è professio-nale, cordiale ed efficiente.

4 Le proposte enogastronomiche del ristorantesono coerenti con la categoria di appartenenza e garantiscono una varietà diportate.

5 La sala ristorante è pulita, ordinata e ben illuminata.

6 Le toilette sono pulite e in perfetto stato di manutenzione.

7 Nella cucina sono rispettate le normative vigenti in materia di igiene e sicurezza alimentare.

8 Gli ambienti sono accoglienti e confortevoli siain termini di qualità dell’aria che di acustica.

9 Il conto è articolato in voci di spesa facilmentecomprensibili e può essere saldato con i principali mezzi di pagamento.

10 La gestione del ristorante è attenta alla tutelaambientale.

Restaurants

1 The restaurant should be clearly signpostedand in excellent overall condition.

2 The restaurant should offer genuine, authenticproduce. The menu, with prices, should bedisplayed outside and given to customers withthe wine list.

3 The service staff should be professional,friendly and efficient.

4 The restaurant should feature eno-gastronomicproduce consistent with its category and offera variety of courses.

5 The restaurant dining area should be clean,tidy and well-lit.

6 The toilets should be clean and well-maintained.

7 The kitchen must adhere to the rigorous hy-giene and food safety rules in force.

8 The restaurant should be welcoming and comfortable, with good ventilation and acoustic quality.

9 The bill must be itemised and easily under-stood and all major payment methods should be accepted.

10 The management of the Restaurant should protect the environment.

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Page 76: Guida Avellino e Provincia - 2009

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Agriturismi

1 L’agriturismo è ben segnalato, in ottime condi-zioni generali e corrisponde all’immagineproposta dal materiale promozionale.

2 L’agriturismo ha un aspetto esterno curato e inlinea con le tradizioni locali.

3 L’accoglienza è attenta e cordiale.

4 Le aree comuni hanno spazi e servizi adeguatie sono coerenti con lo stile rurale.

5 Colazione e ristorazione rispecchiano le tradi-zioni locali e hanno orari flessibili.

6 Camere e appartamenti sono perfettamentepuliti e ordinati. L’arredamento rispetta lo stilelocale, le dotazioni sono efficienti e i servizi es-senziali sono compresi nel prezzo.

7 I piatti presenti nel menù e i vini sono prodottiin proprio o forniti da produttori locali.

8 L’agriturismo offre i servizi necessari per ren-dere il soggiorno piacevole e le informazionisulle attività sportive e ricreative disponibili.

9 L’agriturismo offre agli ospiti prodotti agroali-mentari genuini che provengono dalla propriaazienda o da altre aziende locali.

10 La gestione dell’agriturismo è attenta alla tutela ambientale.

Country Inns

1 The country inn should be well signposted, inexcellent general condition and complywith the images used in the promotional material.

2 The country inns should have a well-kept exterior and fit in with the local environment.

3 The service should be attentive and welcoming.

4 The communal areas should have adequatespace and services and be in keepingwith rural style.

5 Breakfast and other meals should respect local traditions and all meals should beoffered at flexible times.

6 Rooms and apartments should be completelyclean and tidy. The furnishings should bein keeping with local style and essentialfacilities and services included in the roomprice.

7 The dishes and wines offered on the menushould be either produced on the premises, or by local producers.

8 The country inns should offer the guests ser-vices to ensure them an enjoyable stayand provide information on local sporting andrecreation facilities.

9 The country inns should offer its guests genuine agro-alimentary products, eitherfrom its own establishment or from nearbyproducers.

10 The management of the country inns shouldprotect the environment.

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appunti di viaggio

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appunti di viaggio

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Page 79: Guida Avellino e Provincia - 2009

appunti di viaggio

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appunti di viaggio

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